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“marchio registrato”
Prot.: ____ / CAL
circ. n. ___
Verona, 4 ottobre 2016
Area: sindacale turismo
Oggetto: 1. CLASSIFICAZIONE ATTIVITA’ RICETTIVE: LA REGIONE MODIFICA LA
LEGGE E SPOSTA LA SCADENZA AL 31 MARZO 2017;
2. NUOVO IMAIE - TERMINI PER IL PAGAMENTO DEI COMPENSI 2015;
nota informativa
3. TRAVEL Lombardia e dossier “Dieci e Dieci”.
Alle Aziende Associate
Loro Indirizzi
1. CLASSIFICAZIONE ATTIVITA’ RICETTIVE: LA REGIONE MODIFICA LA
LEGGE E SPOSTA LA SCADENZA AL 31 MARZO 2017
La Regione Veneto, con l’approvazione della Legge Regionale n. 18/2016,
all’articolo 23 ha previsto, quale nuovo termine per classificare le strutture ricettive
turistiche, già regolarmente esercitate in vigenza della legge regionale n.33/2002,
quello del 31 marzo 2017.
Inoltre, l’articolo prevede che le medesime strutture ricettive possano, su espressa
richiesta, ottenere una proroga del termine del 31 marzo 2017 per presentare la
domanda di classificazione:
a)
per causa di forza maggiore: fino a sei mesi;
b)
per i procedimenti, iniziati prima del 31 marzo 2017 e non ancora conclusi a tale
data, volti al rilascio di autorizzazioni in materia edilizia, ambientale o di
prevenzione incendi: fino a ventiquattro mesi; la richiesta deve indicare i
procedimenti che motivano la proroga.
37137 Verona – Via Sommacampagna, 63/H ‐ Tel.0458060811 ‐ Fax 0458060888 www.associazionealbergatori.confcommercioverona.it ‐ [email protected] Posta Elettronica Certificata: [email protected] Ciò detto, crediamo opportuno far presente di non attendere l’imminenza della
scadenza per procedere alla riclassificazione e di contattare il servizio assistenza soci
per ogni esigenza e per un supporto alla presentazione in via telematica della
domanda.
2. NUOVO IMAIE - TERMINI PER IL PAGAMENTO DEI COMPENSI 2015.
Il 24 giugno 2016, è stato definito un accordo integrativo con “Nuovo Imaie”, con il
quale sono state apportate alcune modifiche all’accordo quadro del 7 maggio 2015.
Queste le modifiche apportate:
nota informativa
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il termine per il pagamento dei compensi annuali, rapportati alla rappresentatività
di NUOVO IMAIE (attualmente l’89,3% rispetto alla generalità degli aventi diritto),
è fissato al 31 ottobre dell’anno successivo a quello di riferimento, anziché il
1 luglio;
per i pagamenti effettuati oltre il 31 ottobre ed entro il 31 dicembre, l’importo
dovuto è maggiorato del 15%;
i rifugi montani vengono equiparati agli alberghi 1 stella;
è prevista la riapertura dei termini per il pagamento delle annualità pregresse,
relativamente al periodo dal 15 luglio 2009 al 31 dicembre 2014, ferma restando
l’applicazione di un trattamento meno favorevole rispetto a quello riconosciuto a
chi ha versato lo scorso anno i compensi nei termini previsti.
Per il periodo precedente il 15 luglio 2009, il compenso è di competenza di IMAIE in
liquidazione. Anche in questo caso, coloro che non hanno versato il compenso dovuto
potranno ancora regolarizzare la loro posizione.
Di seguito, forniamo le indicazioni necessarie per il calcolo ed il pagamento.
periodo 1 gennaio 2015 – 31 dicembre 2015
I compensi rimangono invariati rispetto allo scorso anno. La tabella allegata contiene
la misura del compenso dovuto al Nuovo Imaie per l’anno 2015, rapportato ai
seguenti parametri:
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dimensione della struttura ricettiva (n. di camere);
classificazione (n. di stelle);
rappresentatività di Nuovo IMAIE;
durata del periodo di apertura (con una riduzione che, a seconda dei casi, può
essere del 25%, 50% o 75%);
rapporto associativo (per i soci Federalberghi è previsto un ulteriore sconto del
15% nonché l’esenzione dal pagamento dei diritti di segreteria).
A titolo esemplificativo, un albergo ad apertura annuale che sia associato a
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Federalberghi ed abbia 3 stelle e 40 camere, dovrà pagare circa 40 euro, che si
riducono a 10 euro per una struttura che, a parità di condizioni, sia stata aperta al
pubblico per meno di 90 giorni.
In caso di adempimento oltre il termine, l’importo da pagare dovrà essere
maggiorato del 15% se il pagamento avviene entro due mesi dalla scadenza, e cioè
entro il 31 dicembre 2016.
periodo 15 luglio 2009 - 31 dicembre 2014
nota informativa
Per il periodo che va dal 15 luglio 2009 (data di costituzione del NUOVO IMAIE) al 31
dicembre 2014, è stato previsto il pagamento di una cifra transattiva forfettaria,
evitando in tal modo, in sede di possibile contenzioso, la condanna a pagare il
compenso per tutto il periodo non prescritto.
Il relativo importo, commisurato al compenso previsto dalla tabella relativa al 2015,
è il seguente:


pagamento entro il 31 ottobre 2016: tre annualità per i soci Federalberghi,
quattro annualità per i non soci;
pagamento entro il 31 dicembre 2016: quattro annualità per i soci Federalberghi,
cinque annualità per i non soci.
Per le aziende che abbiano svolto la propria attività solo per una parte del periodo 15
luglio 2009 - 31 dicembre 2014 (es. attività stagionali, attività avviate dopo il 15
luglio 2009, altri periodi d’inattività, etc.) gli importi di cui sopra vengono
proporzionalmente ridotti. Nessun importo è dovuto da aziende che non abbiano
svolto alcuna attività durante il periodo 15 luglio 2009 - 31 dicembre 2014.
periodo precedente il 15 luglio 2009
Per il periodo precedente il 15 luglio 2009, il compenso è di competenza di Imaie in
liquidazione. Anche in questo caso, è stato previsto il pagamento di una somma
transattiva forfettaria, pari ad un’annualità della seconda tabella allegata, che opera
riferimento al 100% del mercato, in quanto l’istituto a quel tempo deteneva il
monopolio della rappresentanza. La misura del compenso raddoppia se il pagamento
avviene oltre il termine del 31 ottobre 2016.
Nel caso in cui la struttura ricettiva abbia operato, nel periodo dal 1° giugno 2005 al
14 luglio 2009 per meno di 24 mesi, anche non consecutivi, l’importo è ridotto della
metà. Nessun importo è dovuto da aziende che non abbiano svolto alcuna attività
durante il suddetto periodo.
come si paga
Al fine di contenere gli oneri burocratici a carico delle imprese, Federalberghi ha
chiesto ed ottenuto l’unificazione delle procedure e dei termini per il pagamento dei
compensi dovuti al NUOVO IMAIE e ad IMAIE IN LIQUIDAZIONE.
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nota informativa
Le aziende possono versare quanto dovuto ai due enti effettuando un unico bonifico,
sul conto corrente bancario IBAN IT 98 E 03069 05036 1000 0000 1355, intestato a
Format s.c.a r.l. – servizi di riscossione, indicando nella causale il numero di codice
fiscale e la denominazione della struttura ricettiva nonché il comune in cui la stessa è
ubicata.
L’ordine di bonifico quietanzato, insieme ad una dichiarazione che elenca
analiticamente le somme pagate ed attesta il diritto ad usufruire delle riduzioni
spettanti ai soci del sistema Federalberghi, devono essere inviati a mezzo telefax al
n. 0662275444 il giorno stesso del pagamento. Copia di entrambi i documenti deve
essere conservata in azienda ed esibita in caso di controllo degli organi di vigilanza.
Alla pagina www.aie.federalberghi.it è disponibile un’applicazione web che assiste le
aziende nel calcolo dei compensi e si conclude con la stampa della suddetta
dichiarazione.
3. TRAVEL LOMBARDIA E DOSSIER “DIECI E DIECI”.
TRAVEL (Tourism Reporting And Volumes Evaluation in Lombardy) è un sistema di
rilevazione congiunturale online delle dinamiche turistiche regionali, nato dalla
collaborazione tra l’Università Carlo Cattaneo di Varese, Unioncamere Lombardia e la
Regione Lombardia. Segnaliamo che l’Università Carlo Cattaneo (LIUC) è un libero
ateneo fondato nel 1989, direttamente gestito dall’Unione Industriali della Provincia
di Varese.
I dossier che pensiamo possa essere utile e curioso proporre riguardano i decaloghi
“Dieci buone pratiche Dieci”, contenenti alcune idee e spunti per accogliere i turisti
provenienti da alcune nazioni o con particolari esigenze. I Dossier in questione,
pubblicati tra novembre 2013 ed agosto 2014, riguardano:
-
l’accoglienza del turista cinese;
-
l’accoglienza del turista russo;
-
l’accoglienza del turista giapponese;
-
l’accoglienza del turista arabo;
-
l’accoglienza del turista statunitense;
-
l’accoglienza delle turiste che viaggiano sole.
L'occasione è gradita per inviare i nostri migliori saluti.
Il Coordinatore dell’Area Associativa
Il Presidente
(Paolo Caldana)
(Giulio Cavara)
\\w2008sp2it32\DATA\CALDANA\ALBERGHI\circolari\2016\012016\Nota Albergatori 012016.docx
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IL TEAM DI T.R.A.V.E.L. PRESENTA DIECI E DIECI: IDEE E SPUNTI PER LE IMPRESE DEL TURISMO
Numero 5. “Dieci buone pratiche Dieci” per accogliere il turista cinese
Secondo i dati ufficiali (UNWTO), nel 2012, 60 milioni di cinesi hanno viaggiato all’estero; si prevede che, entro il 2015,
i turisti “del Sol Levante” potranno facilmente superare gli 80 milioni. Quello cinese è un mercato in piena espansione,
con enormi potenzialità di crescita ancora poco sfruttate non solo in Europa, ma anche (e soprattutto) in Italia.
Effettivamente, nel 2012, solo 4,5 milioni di cinesi sono arrivati nel “Vecchio Mondo” e, di questi, appena 300.000
hanno visitato il “Bel Paese”. Intercettare almeno una parte di questi flussi è, quindi, diventata una vera e propria
necessità strategica, per tentare di recuperare il già pesante ritardo accumulato finora (anche in ottica Expo 2015).
1. Lontano dall’essere un piccolo momento di svago, il rito quotidiano del thè è, per molti cinesi, un “must”
irrinunciabile: un bollitore in camera unito a un’ampia selezioni di infusi potrebbero diventare una piacevole sorpresa
“per sentirsi più a casa”.
2. Attenzione al numero della camera! I cinesi tendono ad essere un popolo piuttosto superstizioso e preferiscono,
quindi, evitare ogni riferimento al numero “4”, tradizionalmente associato ad un presagio funesto di morte. I numeri 8
ed il 9, invece, sono considerati simboli di fortuna e di prosperità economica, alla pari del numero 81.
3. Un tocco di rosso: è noto che i cinesi lo considerano un simbolo di fortuna e benessere e amano ritrovarlo anche
negli oggetti della vita quotidiana. Opportuno pensare a piccoli interventi di “customer care” ad hoc, inserendo,
magari, del rosso in kit informativi, piccoli gadget, menu e altro specificamente pensati per i turisti in arrivo dal Paese
del Dragone. Particolarmente apprezzato anche il colore giallo, tradizionalmente associato alla figura dell’imperatore.
Da evitare, al contrario, il bianco ed il verde, considerati come simboli di morte e sventura.
4. Parola d’ordine: organizzazione! Puntualità ed efficienza sono, per i businessman cinesi, requisiti indispensabili
anche in vacanza: per quanto possibile, quindi, vanno minimizzati tempi morti e disguidi tecnici, a favore di momenti
di relax esplicitamente previsti e comunicati. I turisti cantonesi prediligono, in particolare, tour di gruppo
strettamente pianificati, in grado di abbinare arte, cultura, enogastronomia, ma anche shopping (soprattutto quello
rivolto verso i “luxury brands”) ed artigianato dell’eccellenza.
5. I cinesi tendono ad essere grandi fumatori: una politica di “customer care” vincente dovrebbe, quindi, prevedere
camere e aree riservate, progettando anche spazi (temporaneamente) “dedicati” nelle sale ristorazione.
6. Anche il servizio a tavola può diventare un’ottima occasione di fidelizzazione: i cinesi, infatti, tendono a preferire
tavole rotonde, con pietanze collettive da collocare al centro. Accanto ai piatti tipici della tradizione italiana, inoltre,
è sempre bene presentarne qualcuno ispirato alla cucina cinese, prevedendo sia bacchette, sia posateria tradizionale.
7. Massima attenzione ai piccoli dettagli! In Cina, tutti gli alberghi di fascia medio-alta forniscono ai propri clienti
spazzolino, dentifricio e pantofole: si tratta di un servizio diffusissimo, al pari di alcune piccole attenzioni verso i
bambini, che occupano un ruolo di assoluta centralità nella famiglia (caramelle e dolciumi in camera, menu baby…).
8. I cinesi, soprattutto se di mezz’età, amano viaggiare in gruppo con amici e familiari, in comitive relativamente
numerose, all’interno delle quali privacy e discrezione sono spesso del tutto inesistenti (a.e., le porte delle camere
d’albergo sono lasciate quasi sempre spalancate). Sarebbe, quindi, opportuno riservare a questi gruppi alcune “aree
dedicate” (a.e., camere sullo stesso piano), in maniera da garantire accoglienza da un lato, tutelando, però, la quiete
di tutti gli altri ospiti dall’altro.
9. “Ni Hao!”: l’inglese rimane ancora relativamente poco diffuso in Cina. Staff alberghiero in grado di parlare
mandarino, materiale informativo e siti web in cinese sono, quindi, fattori di successo.
10. “Be socially networked”: con quasi 500 milioni di navigatori, quella cinese è la più grande “popolazione online del
mondo”. Raggiungere il “Paese del Sol Levante” anche via web è, quindi, un’insostituibile chiave per il successo
(fondamentale; cruciale una presenza attiva su Sina Weibo -Facebook/Twitter-, Youku -social network- e Ctrip Booking.com-).
IL TEAM DI T.R.A.V.E.L. PRESENTA DIECI E DIECI: IDEE E SPUNTI PER LE IMPRESE DEL TURISMO
Numero 6. “Dieci buone pratiche Dieci” per accogliere il turista russo
Secondo l’Associazione dei Tour Operator Russi (ATOR), nel 2012, più di 10 milioni di connazionali hanno deciso di
compiere un viaggio all’estero, facendo quindi registrare un aumento del 20-25% rispetto all’anno precedente. Si
tratta, ovviamente, di un mercato con enormi potenzialità di crescita, da presidiare capillarmente, tenuto anche conto
della buona propensione alla spesa pro capite (2000 EUR/settimana c.a per le sole spese di soggiorno):
un’opportunità, insomma, da cogliere al volo, con l’Expo2015 ormai alle porte…
1. Accoglienza sì, ma occhio alla superstizione! I russi credono che essere accolti prima di aver varcato la porta di
ingesso di alberghi, case e ristoranti sia segno di sventura: i riti di benvenuto sono sempre graditi, ma solo dopo aver
superato la soglia d’entrata.
2. A tavola, attenzione a fiori e spigoli. Secondo la tradizione, i fiori in numero dispari sono riservati esclusivamente
ai defunti: occorre, quindi, assicurarsi che centrotavola e altre composizioni floreali contengano fiori solo in numero
pari. Sono da preferire, inoltre, la tavole rotonde, visto che un ospite invitato a sedersi in corrispondenza di un angolo
potrebbe essere costretto a rimanerci per i 7 anni successivi!
3. Be online! Anche in Russia, sono in continua crescita i turisti che si affidano al web per le attività di booking,
prediligendo, però, i portali nazionali come aviasales.ru, travel.mail.ru, ostrovok.ru. Una presenza capillare su questi
siti (meglio se con photo-gallery, video…) con pagine web accuratamente tradotte in russo, è, quindi, fondamentale
per intercettare il segmento dei viaggiatori “internauti”.
4. Ja govorju po-russki (io parlo russo): i turisti sovietici apprezzano in maniera particolare la possibilità di rivolgersi
ad uno staff almeno in parte “russofono”. Ottime opportunità di fidelizzazione possono emergere anche a tavola, con
“menu compositi”, in cui si combinano piatti tipici della tradizione italiana (sempre molto graditi), con altre pietanze
della cucina russa come zuppe, minestre o stufati.
5. La chiave del successo è nei dettagli: una connessione wi-fi performante, una bottiglia di vodka liscia
(rigorosamente russa), un divano confortevole per i momenti di relax sono piccole attenzioni in grado di conquistare i
turisti, tradizionalmente molto attenti alla qualità dei servizi in camera.
6. Tra shopping e leisure: i turisti sovietici che visitano il “Belpaese” non sono solo alla ricerca di arte, cultura ed
enogastronomia. Sono soprattutto lo shopping (rivolto, per lo più, verso il lusso “Made in Italy”) ed il divertimento
(discoteche, serate a tema…) a giocare un ruolo fondamentale per una vacanza davvero perfetta: attenzione, quindi, a
formulare proposte a 360°, in grado di combinare armoniosamente momenti organizzati e tempo libero.
7. I “servizi extra” (affitto di un campo da tennis, trattamenti estetici…) sono sempre molto apprezzati: spesso il
costo non è un vero problema (la propensione alla spesa di un russo è del 30% più alta della media), ma il fattore
tempo gioca un ruolo cruciale: la filosofia dell’ “hic et nunc”, insomma, sembra farla da padrone.
8. A tavola con “bon ton”. In Russia, la buona educazione prevede che bicchieri e piatti debbano essere colmi, non
solo per dovere di ospitalità, ma anche per scaramanzia: portate ricche e abbondanti sono di buon auspicio per
assicurarsi prosperità e benessere futuri. Attenzione, quindi, alle porzioni, per evitare spiacevoli “scivoloni” di stile.
9. 24h snacks: la cultura russa tende a non prevedere alcun momento specifico della giornata da dedicare ai pasti, al
contrario, è abitudine sedersi a tavola semplicemente in funzione del proprio appetito. Per “coccolare” al meglio i
clienti sovietici è, quindi, necessario prevedere un servizio non-stop di refreshments, da abbinare, se possibile, ad un
efficiente servizio di consegna in camera.
10. I turisti russi in vacanza amano “lascarsi andare” a momenti di “gioviale convivialità”, tanto “festosi”, quanto
“chiassosi”. È importante, quindi, prevedere sistemazioni ad hoc (stesso piano, camere contigue…), per garantire un
buon livello di “customer satisfaction” da un lato, tutelando però quiete e privacy dall’altro.
IL TEAM DI T.R.A.V.E.L. PRESENTA DIECI E DIECI: IDEE E SPUNTI PER LE IMPRESE DEL TURISMO
Numero 9. “Dieci buone pratiche Dieci” per accogliere il turista giapponese
Nonostante l’Italia resti tra le mete preferite dai Giapponesi su scala mondiale, i flussi in ingresso provenienti dal Paese del
Sol Levante hanno subito una pesantissima contrazione nel corso dell’ultimo decennio: il super-euro, la crisi economica e i
servizi sempre più scadenti hanno contribuito al crollo verticale delle presenze giapponesi in Italia. Si tratta di un fenomeno
complesso che occorre arginare in vista di Expo 2015. Quello giapponese, infatti, è un viaggiatore che coniuga
tradizionalmente ottimi livelli di propensione alla spesa, e un utilizzo sobrio e rispettoso delle strutture ricettive e degli
asset turistici. Ecco qualche suggerimento per “catturare” il turista giapponese
1.
Largo allo spazio! Abituati a vivere in città spesso caotiche e sovraffollate, i Giapponesi prediligono camere spaziose,
con sale da bagno ampie, meglio se dotate di vasca (la doccia è considerata spartana e angusta).
2. Massima attenzione al servizio in camera. Nel Paese del Sol Levante, il successo è nei piccoli dettagli: saper
“coccolare” il turista diventa, quindi, un vero e proprio fattore critico di differenziazione rispetto ai competitor. Un
cesto di frutta in camera come segno di benvenuto (meglio se con del melone – frutto ritenuto molto pregiato - ma rigorosamente
senza mele - considerate “dozzinali” -), pesce affumicato, birra e sake nel frigobar sono davvero un must per politiche di
customer care vincenti.
3. Kon-nichiwa! (Ciao!) L’inglese è utilizzato abbastanza frequentemente in Giappone, soprattutto tra i più giovani; non
ci si aspetta, quindi, che il personale dei servizi di accoglienza turistica parli la lingua nipponica; senza dubbio, però,
questa sarebbe una caratteristica distintiva fortemente apprezzata. Idem per i siti web, ma con un’ulteriore
raccomandazione: i giapponesi sono un popolo “perfezionista”, che non si accontenta di pagine Internet poco
accurate; sono, dunque, da bandire traduttori automatici ed interpreti “fai da te”.
4. Occhio al numero della camera! I Giapponesi tendono ad essere piuttosto superstiziosi e, proprio per questo,
cercano di evitare ogni riferimento ai numeri 4 e 9, tradizionalmente considerati presagio di morte e di sofferenza.
Da prediligere, piuttosto, il 3 e il 8, simboli di prosperità e di abbondanza.
5. Tradizionalmente, le coppie giapponesi hanno l’abitudine di dormire in camere o perlomeno letti separati: i letti
twin sono, quindi, sempre preferibili, anche per giovani famiglie in viaggio di nozze.
6. Parola d’ordine: kinen sutampu. I Giapponesi amano acquistare stampe colorate che rappresentino i luoghi appena
visitati: si tratta di una sorta di “legittimazione” morale dell’esperienza turistica che viene tenuta in grandissima
considerazione. Una piccola area espositiva in zona reception con qualche rappresentazione fotografica del centro
cittadino a disposizione dei clienti potrebbe risultare opportuna.
7. In vacanza, anche il relax è organizzato! I turisti giapponesi sono viaggiatori molto informati che, anche prima della
partenza, amano ricevere programmi di visita ben definiti da cui non amano discostarsi, se non strettamente
necessario. Via libera, allora, a relax e shopping (i giapponesi sono dei veri fashion-addicted, ma non disdegnano
anche enogastronomia ed artigianato locale), purché esplicitamente previsti.
8. Gerarchia e customer care. Quella giapponese è una società fortemente gerarchica: in ogni gruppo (anche familiare)
è sempre possibile identificare un leader, a cui dovrebbe essere assegnata la stanza migliore; sarebbe opportuno,
inoltre, riservare al capogruppo un posto a capotavola nella sala ristorante, per poter essere servito prima di tutti gli
altri commensali.
9. Il “rito” dei biglietti da visita: per i Giapponesi, lo scambio di business card equivale ad esprimere la volontà di
stabilire una relazione duratura con la controparte; è fondamentale non farsi trovare impreparati. Il bon ton
suggerisce di ricevere/consegnare i biglietti da visita con entrambe le mani e di riporli con cura sotto gli occhi
dell’interlocutore, evitando, in particolare, di appuntare nomi o numeri (sarebbe un sgarbo davvero intollerabile!).
10. Evitare le risposte troppo dirette, soprattutto se negative: essere misuratamente “diplomatici” è fondamentale per
un Giapponese, soprattutto quando si tratta di customer care. Ad esempio, visto che il fumo è ampiamente tollerato
in Giappone, alberghi e ristoranti dovrebbero essere dotati di aree smoking specifiche (eventualmente anche all’esterno), in
maniera da poter “coccolare” anche il fumatore più incallito, senza infastidire eccessivamente gli altri ospiti.
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Numero 10. “Dieci buone pratiche Dieci” per accogliere il turista arabo
L’Italia in generale non è tra le mete preferite dai turisti arabi, che, in generale, prediligono i Paesi del Medio Oriente e del
Maghreb, in grado di offrire loro proposte “culturalmente più in linea” con le esigenze del viaggiatore islamico in trasferta.
Ciò nonostante, recentemente, si è verificato un significativo aumento dei visti in ingresso per il Bel Paese (5600 nel 2009
vs 13000 nel 2013); si tratta, quindi, di una mercato in espansione con un potenziale ancora inespresso (basti pensare che, in
media, un arabo spende 22.000 $/anno per attività turistiche), da cogliere a pieno con l’Expo 2015 ormai alle porte.
1. Servizio in camera: un mix complesso di “islamicità” e “multiculturalità”. Canali satellitari medio orientali, latte e
datteri nel frigobar, un tappetino per la preghiera personale, un lavabo per le abluzioni… si tratta di piccole
attenzioni sicuramente molto apprezzate dai turisti arabi in viaggio; attenzione, però, a non esagerare! Ad esempio,
birra e vino per la degustazione in camera non possono certo mancare per tutti coloro che, almeno in vacanza,
amano concedersi “qualche strappo alla regola”.
2. Occhio alla disposizione delle camere! Le famiglie arabe (soprattutto quelle più facoltose) sono spesso molto
numerose, non solo perché poligame, ma anche perché abituate a viaggiare con una folta schiera di baby-sitter,
domestici e assistenti al seguito. E’ dunque necessario prevedere sistemazioni contigue (o, comunque,
rigorosamente sullo stesso piano), meglio se in camere comunicanti.
3. Buon “Halal-appetito”! Per rispondere al meglio alle esigenze dei turisti più praticanti, è necessario prevedere un
servizio di ristorazione Halal (carne macellata secondo la tradizione islamica, menu senza suino, tavole rotonde
senza posate, con un unico piatto centrale a cui si servono tutti i commensali aiutandosi con del pane…), in maniera
da garantire il pieno rispetto dei dettami islamici anche a tavola. Un’attenzione speciale, poi, deve essere riservata
al periodo di Ramadan, magari organizzando un servizio di catering ad hoc, che cominci subito dopo il tramonto e
prosegua fino a tarda notte.
4. A tavola con bon ton. secondo la cultura musulmana, è buona norma mangiare tanto più rumorosamente, quanto
più è gradito il pasto; per evitare spiacevoli incomprensioni con gli altri ospiti, meglio prevedere se possibile sale di
ristorazione dedicate esclusivamente ai clienti arabi in viaggio.
5. A tutto benessere. i turisti arabi amano concedersi pause relax da trascorrere in Spa e centri termali; per
rispondere al meglio a queste esigenze occorre non farsi trovare impreparati, prevedendo spazi strettamente
separati per uomini e donne. Nel caso in cui ciò non fosse fisicamente possibile, sarebbe opportuno organizzare
servizi ad hoc, come il noleggio del “burkini” (costume da bagno femminile, ritenuto “consono” agli ambienti promiscui).
6. Destagionalizzare, ma con classe! Il turismo arabo è solo parzialmente concentrato nel periodo estivo: si tratta di
un’imperdibile occasione per distribuire i flussi di visitatori in ingresso in maniera più omogenea durante tutto
l’anno, puntando, ad esempio, su eventi “glamour” (sfilate di alta moda, F1, moto GP, partite di calcio e tennis.), da combinare
opportunamente con shopping, artigianato ed enogastronomia (tenuto conto dell’ottima propensione alla spesa dei turisti sauditi).
7. Il rito del thè: lontano dall’essere un semplice “sfizio”, il thè viene consumato ogni giorno in abbondanza,
soprattutto dopo i pasti e rappresenta un’ ottima occasione di convivialità e accoglienza. Condividere una tazza di
thè coi propri ospiti, magari al loro arrivo in hotel, è elemento utile per una customer care vincente.
8. Evitare di comportarsi in maniera troppo diretta con le donne, a meno che non si sia esplicitamente invitati a farlo;
da limitare, inoltre, anche gli sguardi diretti rivolti a persone di sesso opposto: sarebbero facilmente interpretati
come rozzi e scortesi.
9. Salam Alaikum! (Ciao!): i turisti arabi in visita nel nostro Paese sono tendenzialmente facoltosi e ben istruiti:
l’inglese è quindi da considerarsi un ottimo veicolo di comunicazione. Staff bilingue e siti web accuratamente
tradotti in arabo potrebbero, però, fare la differenza e riuscire ad attirare anche i visitatori più restii.
10. Mini-moschea: un piccolo spazio dedicato alla preghiera collettiva sarebbe sicuramente una scelta vincente per
fidelizzare il turista musulmano (in linea con le migliori catene alberghiere presenti in molti Paesi sauditi).
IL TEAM DI T.R.A.V.E.L. PRESENTA DIECI E DIECI: IDEE E SPUNTI PER LE IMPRESE DEL TURISMO
Numero 11. “Dieci buone pratiche Dieci” per accogliere il turista USA
Stando a un recente rapporto di Mandala Research (2012) il “Bel Paese” si posiziona al quarto posto mondiale nella classifica
delle mete preferite dai viaggiatori americani i cui pernottamenti, durante i primi 8 mesi del 2013, sono cresciuti del 10,6%
rispetto all’anno precedente. Si tratta di flussi non solo consolidati, ma in espansione anche in tempi di crisi economica, e capaci
di produrre impatti economici significativi sui territori: nell’arco del 2013 in Italia solo i turisti tedeschi hanno erogato volumi di
spesa più elevati degli americani. Più che mai cruciale allora è adottare piccoli accorgimenti utili a massimizzare la soddisfazione
del turista americano e indurlo a ritornare in futuro nel territorio lombardo.
1.
Stay tuned! Il turista americano riesce difficilmente a “staccare la spina” dalla Rete, anche quando si trova in vacanza: è
imperativo, quindi, offrire una connessione Internet ben performante e gratuita sia in camera, sia negli spazi comuni delle
strutture ricettive, da abbinare eventualmente ad altri servizi “hi-tech” (“app” gratuite per ordinare la colazione in
camera, richiedere il servizio lavanderia, riservare un taxi...).
2. Occhio alla colazione! Più del 75% dei turisti americani (Fonte TripAdvisor) ha dichiarato che una colazione varia ed
abbondante rappresenta un elemento chiave nella valutazione di una struttura ricettiva. Ciò richiede cura di ogni
dettaglio: orari del servizio flessibili, disponibilità di un menu internazionale, eccetera.
3. “Distratti e combina guai”: ecco come si definiscono gli stessi americani, secondo lo studio di Mandala Research.
Andiamo allora in loro soccorso. A chi li ha dimenticati a casa, potremmo offrire un servizio di noleggio tablet, laptop,
smartphone ed adattatori per la ricarica. Particolarmente graditi sarebbero servizi di assistenza per la ri-pianificazione del
viaggio dedicati a coloro che sbagliano gli orari di treni e aerei, o servizi di cash withdrawal per chi si accorge di aver
esaurito i contanti (ancora necessari per le spese quotidiane nel Bel Paese).
4. H24, 7 giorni su 7: il turista americano non “contempla” l’esistenza di orari di chiusura per i servizi ritenuti essenziali:
Internet point, servizi snacks & refreshments, piscina e centro benessere dovrebbero essere a disposizione dei clienti, in
qualunque orario.
5. Mens sana in corpore sano: Il 58% dei turisti americani pare praticare regolare attività’ fisica anche in vacanza. Se piscina,
palestra e area Spa non sono disponibili in hotel, sarà utile attivare convenzioni con centri fitness nelle vicinanze e
eventualmente organizzare attività sportive “di gruppo” con un trainer dedicato?
6. Il Cenacolo? No, Grazie. Sono sempre di più (29%, secondo Federturismo-Confindustria) gli statunitensi che, alle mete
tradizionali, preferiscono destinazioni meno note e di nicchia, soprattutto in materia di degustazione: Cantine, frantoi,
botteghe, dove degustare e acquistare prodotti enogastronomici e manufatti dell’artigianato tipico. Utile predisporre in
albergo proposte di visita, materiali informativi e itinerari su tali temi.
7. Tra natura, benessere e relax: Il tema delle eccellenze meno note e nascoste vale anche per gli itinerari sconosciuti ai
circuiti del turismo di massa. Via libera, allora, a percorsi escursionistici da abbinare a proposte agro-enogastronomiche
e/o sedute per rigenerarsi dallo stress (a.e. yoga all’aria aperta).
8. La cucina mediterranea..con un po’ di fantasia: nonostante il suo indiscusso successo, qualche volta anche
l’apprezzatissima cucina italiana può non incontrare del tutto i gusti americani. Talora pochi semplici accorgimenti (per
quanto stupefacenti) possono aiutare il visitatore statunitense a sentirsi davvero a casa: servendo un piatto di Pasta lunga
offrite sempre ai clienti la possibilità di usare il coltello insieme alla forchetta; idem per l’opzione Parmigiano sul pesce, e
bicchiere di latte da accompagnare a pasta e lasagne...insomma, tradizione italiana in cucina, ma con flessibilità!
9. Pick up: secondo un’indagine condotta da Tripadvisor nel 2012, i viaggiatori statunitensi considerano il servizio navetta
(gratuito) da e per l’aeroporto tra i fattori chiave nella scelta di un hotel: un servizio di collegamento con gli scali più vicini
(magari prevedendo la possibilità di prenotazione online sul sito) potrebbe, allora, fare davvero la differenza.
10. Attenzione alla fidelizzazione: la maggior parte dei turisti americani (quasi il 70%) dichiara di prediligere gli hotel che
offrono programmi di fidelizzazione per i loro ospiti (a.e. raccolta punti). Si tratta di un’abitudine ancora poco rodata in
Italia (ad eccezione delle grandi catene), che offrirebbe, quindi, margini di vantaggio sui competitor (a.e. punti bonus per
un “Mi Piace” sulla pagina Facebook dell’albergo, catalogo sconti e/o premi in funzione dei punti accumulati…).
IL TEAM DI T.R.A.V.E.L. PRESENTA DIECI E DIECI: IDEE E SPUNTI PER LE IMPRESE DEL TURISMO
Numero 12. “Dieci buone pratiche Dieci” per accogliere le turiste che viaggiano sole
Secondo un’indagine condotta dal Touring Club, solo in Italia, nel 2013, circa 1.400.000 donne hanno scelto di viaggiare da sole
per lavoro o per svago, si tratta di un fenomeno sempre crescente che si è tradotto in un aumento di presenze in hotel del 70%
nell’arco degli ultimi 10 anni. Si tratta, sicuramente, di un cambiamento socio-culturale di particolare rilevanza: il 54% delle
donne intervistate dichiara di apprezzare la libertà e l’indipendenza che il viaggiare da sole regala. Intercettare e sviluppare
questo segmento di domanda, che ha ancora importanti margini di crescita, può aprire prospettive interessanti per il sistema
della ricettività, a patto che non vengano trascurati alcuni piccoli accorgimenti.
1.
Concierge : le donne che viaggiano da sole tendono a limitare spostamenti autonomi in tarda serata per ragioni di
sicurezza. E’ consigliabile prevedere per loro (e non solo) servizi notturni di pick up personalizzati in funzione delle
esigenze di ogni viaggiatrice (a.e. da/per la stazione, ristoranti, centro città…).
2. Ristorante, no problem! Secondo uno studio condotto dalla Regione Toscana, per molte viaggiatrici sedersi sole al tavolo
di un ristorante può essere causa di disagio e imbarazzo: per farle sentire veramente “a casa” potrebbe essere utile
prevedere un servizio di ristorazione in aree dedicate (magari con sole ospiti donne) o in camera, e predisporre menu
personalizzabili e allineati con le preferenze femminili del momento, nonché prenotabili online ( mediante “app” e/o sito
Internet dell’albergo…).
3. Attenzione agli amici a 4 zampe! Per molte viaggiatrici “in solitaria”, soprattutto se spinte da motivazioni di tipo leisure, è
impensabile separarsi dal proprio animale domestico (per ragioni tanto affettive quanto logistiche), anche se solo per
qualche giorno. Tra i servizi di accoglienza dedicati si potrebbero prevedere opzioni specifiche per gli amici a “a 4 zampe”
(alimentazione, dog/cat-sitting, toilettatura).
4. Via libera a sconti e promozioni per camere doppie ad uso singolo, specie nei periodi in cui l’utenza femminile in
solitaria è più rappresentata e, per ospitare figli in visita nel fine settimana, la possibilità di aggiungere un terzo letto.
5. Occhio al prezzo! Alberghi, tour operator ed agenzie viaggio spesso prevedono sconti e promozioni in caso di gruppi
familiari “tradizionali” (madre, padre e figli minorenni): perché non pensare, invece, a dei pacchetti per chi viaggia da
sola, con figli o con amiche (a.e. ospitalità gratuita per i bimbi in vacanza solo con mamma, sconto sul soggiorno per chi
porta con sé almeno un’amica…)?
6. L’attenzione per i piccolo dettagli: sono molte le donne che amano sentirsi coccolate con alcuni semplici gesti quotidiani:
per fare qualche esempio di “attenzione” che può fare la differenza, spesso bastano un bollitore in camera con un’ampia
scelta di tisane, una piastra per i capelli in aggiunta al tradizionale Phon, una buona selezione di prodotti per la cura del
corpo disponibili in camera, un menu bio. vegetariano o vegano pensato per le salutiste e le signore più attente alla linea,
un servizio di lavanderia e stiro super rapido per coloro che viaggiano per affari e desiderano che camicia e tailleur siano
sempre impeccabili.
7. Identikit della viaggiatrice: secondo l’indagine condotta dal Touring Club nel 2013, le donne che viaggiano sole sono per
lo più giovani, con una carriera ben avviata, istruite e piuttosto colte; per questo è consigliabile proporre loro attività
culturali magari di gruppo, che possano anche rappresentare una buona occasione di aggregazione e socializzazione.
8. Per tutte coloro che, invece, non vivono la solitudine come una costrizione, ma sono, al contrario, alla ricerca di qualche
momento tutto per sé, via libera ai momenti relax: sale di lettura e ascolto musica, una tisaneria, sedute di yoga e pilates
e trattamenti estetici rigeneranti.
9. Pacchetti “in rosa”: sono ancora troppo poco diffusi in Italia pacchetti all inclusive “soggiorno & benessere”, dedicati alle
viaggiatrici, con ampia scelta di “trattamenti” quotidiani compresi nel prezzo (Spa, massaggi, centro estetico…).
10. Donna al volante… Per potersi spostare agevolmente e autonomamente, senza bisogno di affidarsi ai mezzi pubblici
(spesso sgraditi o ritenuti pericolosi), può essere vincente prevedere un servizio di noleggio scooter e/o auto elettriche,
soprattutto per le viaggiatrici business che devono spostarsi frequentemente da un capo all’altro della città durante la
giornata lavorativa.