PdC Scuole Taranto Tamburi
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PdC Scuole Taranto Tamburi
COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione INDICE 1 PREMESSA ............................................................................................................................. 3 2 RACCOLTA E SISTEMATIZZAZIONE DEI DATI ESISTENTI .................................................. 6 2.1 Descrizione del sito ........................................................................................................... 6 2.1.1 2.2 3 Inquadramento geografico ......................................................................................... 6 Descrizione del territorio ................................................................................................. 10 2.2.1 Caratterizzazione morfologica e geologico-strutturale .............................................. 10 2.2.2 Idrogeologia e qualità delle acque ........................................................................... 15 CARATTERIZZAZIONE DEL SITO E FORMULAZIONE DEL MODELLO CONCETTUALE PRELIMINARE ............................................................................................................................. 19 4 3.1 Sorgenti della potenziale contaminazione ....................................................................... 19 3.2 Percorsi di migrazione .................................................................................................... 19 3.3 Individuazione dei bersagli e possibili vie di esposizione ................................................ 20 PIANO DI INDAGINE ............................................................................................................. 22 4.1 Localizzazione dei punti di indagine ................................................................................ 22 4.2 Esecuzione dei sondaggi e piezometri ............................................................................ 24 4.2.1 Sondaggi geognostici .............................................................................................. 24 4.2.2 Piezometri................................................................................................................ 25 4.3 Rilievo freatimetrico ........................................................................................................ 26 4.4 Campionamenti............................................................................................................... 26 4.4.1 Campioni di top soil ................................................................................................. 27 4.4.2 Campioni di terreno ................................................................................................. 27 4.4.3 Campioni di acque di falda ....................................................................................... 28 4.5 Esecuzione del rilievo plano-altimetrico dell’intera area .................................................. 30 4.6 Protocollo analitico .......................................................................................................... 30 4.6.1 Terreni ..................................................................................................................... 30 4.6.2 Top soil .................................................................................................................... 33 4.6.3 Acque di falda .......................................................................................................... 34 5 ELABORAZIONE ED INTERPRETAZIONE DEI DATI ........................................................... 37 6 CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ ............................................................................ 38 7 QUADRO ECONOMICO ........................................................................................................ 39 Rev.1 Pagina 1 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione TABELLE Tabella 1 - Numero di punti di campionamento dei suoli in funzione della dimensione del sito...... 22 Tabella 2 - Numero dei piezometri in funzione della dimensione del sito....................................... 23 Tabella 3 - Protocollo analitico per i campioni di terreno ............................................................... 32 Tabella 4 - Protocollo analitico integrativo per i campioni di top soil .............................................. 33 Tabella 5 - Protocollo analitico per i campioni di acque di falda..................................................... 35 FIGURE Figura 1 - Sottoprogetti del Quartiere Tamburi di Taranto oggetto di interventi di riqualificazione ... 3 Figura 2 - Perimetrazione delle aree da caratterizzare .................................................................... 5 Figura 3 - Corografia dell’area con indicazione del sito da caratterizzare ........................................ 6 Figura 4 - Area urbana ed industriale di Taranto ............................................................................. 7 Figura 5 - Il Quartiere Tamburi di Taranto con indicazione del sito .................................................. 8 Figura 6 - Stralcio CTR 493111 del Quartiere Tamburi con indicazione del sito .............................. 8 Figura 7 - Aree scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi............................... 9 Figura 8 - Estensione ed attribuzione cronologica delle superfici dei terrazzi marini e dei depositi 11 Figura 9 - Carta geologica schematica della Regione Puglia (Pieri et al., 1997, mod.) .................. 12 Figura 10 - Stralcio del F. 202 della Carta Geologica d’Italia (non in scala) ................................... 14 Figura 11 - Stralcio della piezometria relativa alla falda profonda.................................................. 16 Figura 12 - Perimetrazione aree vincolate per l’uso degli acquiferi (da PTA vigente) .................... 17 Figura 13 - Andamento della falda profonda e ubicazione di pozzi e sorgenti nell'intorno del sito . 18 Figura 14 - Modello concettuale preliminare del sito ..................................................................... 21 ALLEGATI Allegato 1 - Certificati ARPA indagini preliminari Allegato 2 - Verbale CdS di approvazione PdC Allegato 3 - Computo metrico estimativo TAVOLE Tavola 1 - Individuazione dei punti di indagine Rev.1 Pagina 2 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione 1 PREMESSA Il sito oggetto di caratterizzazione comprende le aree contigue di tre scuole (scuola elementare Grazia Deledda, scuola media Ugo De Carolis, scuola media Tommaso D’Aquino), site nel Quartiere Tamburi della città di Taranto. Il sito (cerchiato in Figura) è ubicato a nord delle aree dei Sottoprogetti n.1 e n.4, inserite nel “Progetto coordinato per il risanamento del Quartiere Tamburi” (APQ Città, Delibera CIPE n.3/2006) che ha individuato alcune aree del quartiere, denominate appunto “Sottoprogetti”, e ne ha definito gli interventi necessari alla loro riqualificazione. In quanto esterno alla perimetrazione, il sito in oggetto non è stato inserito nell’iter ambientale in corso che ha previsto per i Sottoprogetti la redazione del Piano di caratterizzazione, la esecuzione della caratterizzazione, l’elaborazione dell’Analisi di Rischio sito specifica, la redazione del Progetto di Bonifica e l’esecuzione dei lavori di bonifica. Figura 1 - Sottoprogetti del Quartiere Tamburi di Taranto oggetto di interventi di riqualificazione Rev.1 Pagina 3 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Con nota prot. N.135190 del 01/10/2012 la Direzione Ambiente del Comune di Taranto ha chiesto al DAP Taranto di ARPA Puglia di effettuare indagini preliminari ex art. 242 del D.Lgs 152/06 consistenti in analisi sul terreno superficiale (top soil) dell’area a verde della scuola Deledda. Con nota prot. N.5707 del 25/01/2013 il DAP Taranto di ARPA Puglia ha trasmesso i certificati di analisi dei campioni di top soil prelevati il 26/10/2012 nelle aiuole anteriore e posteriore dell’area a verde della scuola (Allegato 1). Dai suddetti certificati sono risultati superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 1, Colonna A, Allegato 5, Parte IV del D.Lgs 152/06, in particolare per i parametri “Totale PCDD/F”, “Benzo(a)pirene” e “Benzo(ghi)perilene” nell’aiuola posteriore, e per i parametri “Benzo(a)pirene” e “Benzo(ghi)perilene” nell’aiuola anteriore. Con nota prot. N. 16224 del 29/01/2013 la Direzione Ambiente, ai sensi degli artt.244 e 245 del D.Lgs 152/06, ha comunicato l’avvenuto superamento delle CSC per i suddetti parametri che configura il sito in oggetto come potenzialmente contaminato, e l’attuazione da parte del Comune di Taranto, in qualità di proprietario del sito e comune territorialmente competente, delle misure di prevenzione e di messa in sicurezza d’emergenza a garanzia della tutela della salute pubblica, nelle more della caratterizzazione ed eventuale bonifica del sito. Come misura di prevenzione si è proceduto all’interdizione dell’accesso nelle aiuole della scuola. Alla luce dell’esito delle indagini preliminari sopra descritte appare necessario prevedere una caratterizzazione del sito ai sensi dell’art.242 del D.Lgs 152/06, finalizzata a definire il grado e l’estensione della potenziale contaminazione delle aree. Sebbene le indagini preliminari abbiano interessato la sola Scuola Elementare Grazia Deledda, cautelativamente si è scelto di estendere la caratterizzazione anche alle limitrofe Scuola Media Ugo De Carolis e Scuola Media Tommaso D’Aquino (ex scuola, attualmente chiusa per lavori con nuova destinazione d’uso come infrastruttura per servizi sociali). La perimetrazione delle aree oggetto di caratterizzazione è visibile in Figura 2. Il presente elaborato finale (Rev.1) del Piano della Caratterizzazione (di seguito PdC), redatto sulla base della documentazione pregressa disponibile presso il Comune di Taranto e sulla base della Normativa Ambientale vigente (D.Lgs 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e ss.mm.ii.), recepisce integralmente le osservazioni/prescrizioni della Conferenza di Servizi del 19/06/2013 di approvazione (verbale in Allegato 2). Rev.1 Pagina 4 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Figura 2 - Perimetrazione delle aree da caratterizzare Il PdC ha lo scopo di: • descrivere il contesto geografico, geologico, idrogeologico e ambientale in cui il sito si inserisce; • formulare un Modello Concettuale Preliminare del Sito che descriva le possibili sorgenti di contaminazione ed i percorsi di migrazione attivi verso i potenziali recettori; • descrivere le indagini di caratterizzazione ambientale da eseguire per definire grado ed estensione della potenziale contaminazione nelle matrici suolo, sottosuolo, acque di falda, terreni di riporto/rifiuti. I risultati conseguiti in fase di esecuzione della caratterizzazione permetteranno la definizione del Modello Concettuale Definitivo e l’elaborazione dell’Analisi di Rischio sanitario ambientale sitospecifica. Rev.1 Pagina 5 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione 2 RACCOLTA E SISTEMATIZZAZIONE DEI DATI ESISTENTI 2.1 Descrizione del sito In questo capitolo è fornito l’inquadramento storico-geografico del sito oggetto del PdC e sono illustrate le informazioni disponibili in merito agli aspetti ambientali rilevanti in relazione alle attività ivi svolte. 2.1.1 Inquadramento geografico A causa della particolare conformazione del territorio, il nucleo urbano che costituisce la città di Taranto si è sviluppato prevalentemente verso Sud-Est a partire dalla striscia di terra che divide il Mar Piccolo dal Mar Grande, con la conseguenza di aver dato alla città una caratteristica forma ad imbuto. A Nord Ovest del territorio comunale, si trova il quartiere Tamburi (sviluppatosi in tempi più recenti, a partire dagli anni ’60, per soddisfare le esigenze abitative connesse alla creazione e al rapido sviluppo dell’area industriale tarantina), con la Punta Rondinella che costituisce uno dei due punti estremi della costa bagnata dal Mar Grande, nonché la zona industriale ed il porto mercantile, secondo in Italia per traffico di merci, localizzato sulla costa settentrionale dell'omonimo golfo. Il quartiere Tamburi è collegato tramite il Ponte di Porta Napoli all'Isola, che rappresenta il centro storico della città, ed è per questo chiamato Città Vecchia. Figura 3 - Corografia dell’area con indicazione del sito da caratterizzare Rev.1 Pagina 6 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Nell’immediato intorno del sito sono localizzati importanti impianti produttivi tra i quali ricordiamo: • lo Stabilimento ILVA di Taranto: si estende su un’area di circa 975 ha, confinante a Sud-Est con il quartiere Tamburi, e si occupa, sin dagli anni ’60, prevalentemente della produzione e trasformazione dell'acciaio; rappresenta la più grande acciaieria d’Europa; • la Raffineria ENI: si trova a Ovest del quartiere ed ha una capacità di raffinazione primaria bilanciata di 110 mila barili/giorno, è in grado di lavorare un'ampia varietà di greggi e di semilavorati; produce prevalentemente prodotti per autotrazione e per riscaldamento destinati al rifornimento dei mercati dell'Italia Meridionale; • lo Stabilimento di CEMENTIR: sorge nei pressi dell'acciaieria ILVA per utilizzarne la loppa proveniente dagli altoforni per produrre diverse tipologie di cemento. Figura 4 - Area urbana ed industriale di Taranto A causa della presenza delle numerose attività industriali ad elevato impatto ambientale, la città di Taranto è considerata "area ad elevato rischio di crisi ambientale", e sin dalla fine degli anni ’90 è stata inserita nelle aree destinate a risanamento ambientale (DPR 23 aprile 1998 "Approvazione del piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Taranto"). Rev.1 Pagina 7 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Oggi è tra le città più inquinate dell'Europa occidentale e il quartiere Tamburi è senza dubbio la porzione del territorio comunale che più risente della presenza del polo industriale poiché ad esso più prossimo. Figura 5 - Il Quartiere Tamburi di Taranto con indicazione del sito Nella Carta Tecnica Regionale (CTR) il Quartiere Tamburi ricade nel Foglio 493111, “Il Padule” di cui si riporta uno stralcio (non in scala) in Figura 6. Figura 6 - Stralcio CTR 493111 del Quartiere Tamburi con indicazione del sito Rev.1 Pagina 8 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Il Quartiere è raggiungibile sia percorrendo la S.S.7 Via Appia, direttrice Taranto-Bari, al confine Nord, che lo separa dal polo industriale, sia tramite la strada provinciale Taranto – Statte nella parte posta a confine con lo stabilimento ILVA, sia da Sud da via Napoli e da via Orsini. Complessivamente si estende su una superficie di circa 228 ettari e conta ca. 24.600 abitanti. Dal punto di vista urbanistico il sito oggetto del presente PdC ricade nel territorio comunale di Taranto, Foglio n. 202 del PRG, Particelle nn. 34 sub 1, 218 sub 1,2 e 3, 219 sub 1. E’ situato a Nord del Quartiere Tamburi ed è delimitato a Sud da via Deledda, ad Est da via Archimede, ad Ovest da una strada senza uscita e da un’ampia area a verde che delimita anche il lato Nord. Figura 7 - Aree scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Il sito ha un’estensione complessiva di 23.650 m2 e comprende le aree di tre scuole (vd. Fig.2): • Scuola Elementare Grazia Deledda, con ingresso da via Deledda n.65 • Scuola Media Ugo De Carolis, con ingresso da via Archimede n.57 • Scuola Media Tommaso D’Aquino, con ingresso da via Archimede n.55. In questo caso si tratta di una ex scuola, attualmente chiusa per lavori di ristrutturazione nell’ambito del PO FESR 2007-13, Asse III, Intervento 3.2, Azione 3.2.1, con nuova destinazione d’uso come infrastruttura per servizi sociali. In particolare, a seguito dei lavori iniziati nel novembre 2012 e con conclusione prevista nel settembre 2013, tre dei quattro edifici di cui si compone il complesso scolastico diverranno rispettivamente un “Centro di pronta accoglienza per adulti”, una “Comunità alloggio per madri con figli a carico” e un “Centro diurno socio educativo e riabilitativo”. Rev.1 Pagina 9 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Poiché ai sensi del PRG le aree del sito sono aree di proprietà pubblica per attrezzature scolastiche e per infrastrutture sociali, ai fini della caratterizzazione ambientale il sito è interamente riconducibile alla specifica destinazione d’uso “Verde pubblico, privato e residenziale” di cui alla Tabella 1 colonna A dell’Allegato 5 alla Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. 2.2 Descrizione del territorio Il presente paragrafo illustra nel dettaglio tutte le informazioni disponibili in relazione all’area in oggetto e alle aree circostanti e da esso potenzialmente influenzate. In particolare saranno descritti i seguenti aspetti: • caratteristiche morfologiche e geologico-strutturali • caratteristiche idrografiche e idrogeologiche. 2.2.1 Caratterizzazione morfologica e geologico-strutturale Territorialmente l’area in oggetto è localizzata in corrispondenza dell’ “Arco Jonico”, caratterizzato da una costa piuttosto bassa (fanno eccezione solo due promontori “Punta Penna” e “Fronte” che si innalzano rispettivamente sino a 19 e 15 m slm) e in origine a tratti paludosa. Un cordone litoraneo separa il mare aperto (Mar Grande) da due seni interni di laguna (Mar Piccolo). La comunicazione tra mare aperto e laguna è mantenuta da due canali di cui uno naturale ed uno artificiale. Il Mar Grande è un’ampia rada posta nella parte nord-occidentale del Golfo di Taranto che si estende da Punta Rondinella e Capo S. Vito; il Mar Piccolo è composto da due sottobacini di forma ellittica denominati Seno I e Seno II i cui fondali hanno profondità compresa tra 6 e 9 m. Il quartiere Tamburi è posto ad una quota topografica variabile tra 15 e 17 metri sul l.m.m. ed è compreso tra la linea di costa del Mar Piccolo e il polo industriale tarantino. Elemento morfologico di rilievo nell'area in esame è rappresentato dai numerosi ordini di terrazzi di abrasione marina, via via degradanti verso la fascia costiera, la cui origine è da mettere in relazione agli spostamenti della linea di costa (riconoscibili in corrispondenza delle scarpate) avvenuti nel corso del Tirreniano. Rev.1 Pagina 10 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Figura 8 - Estensione ed attribuzione cronologica delle superfici dei terrazzi marini e dei depositi (1 – Depositi pretirreniani (MIS 9); 2 – Depositi del Tirreniano (MIS 5.5); 3 – Depositi del Tirreniano (MIS 5.1); 4 – Depositi marini successivi; 5 – falesie abbandonate (da Belluomini et al., 2002)) Il terrazzo su cui si colloca il quartiere Tamburi è delimitato, verso il mare, da una scarpata coincidente con una falesia modellata dagli agenti esogeni, ricoperta da depositi antropici. Il PAI (Piano di Assetto Idrogeologico consultabile online all’indirizzo http://www.adb.puglia.it), redatto dall’Autorità di Bacino della Puglia, che individua le aree soggette a rischio idrogeologico, non mette in evidenza per il sito oggetto di caratterizzazione, e per tutto il quartiere Tamburi, alcun rischio legato a possibili fenomeni di dissesto (frane, alluvioni, ecc), come riportato nell’ultimo aggiornamento disponibile del webGIS (05/03/2013). L'idrografia superficiale, data la natura carsica dei terreni costituenti il territorio è praticamente assente: incisioni carsiche (gravine) convogliano a mare le acque meteoriche solo in occasione di eventi particolarmente intensi. Dal punto di vista geologico, come evidenziato nella seguente figura, la zona in esame ricade nella cosiddetta Avanfossa, posta tra le coltri alloctone dell'Appennino meridionale (ad ovest) e l'area tettonicamente stabile dell'Avampaese murgiano (ad est). Rev.1 Pagina 11 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Figura 9 - Carta geologica schematica della Regione Puglia (Pieri et al., 1997, mod.) L’Avanfossa Bradanica risulta caratterizzata da uno schema piuttosto semplice, ovvero dalla presenza di un basamento calcareo dolomitico Cretaceo ricoperto, in trasgressione, da sedimenti marini di natura prevalentemente detritica appartenenti alla cosiddetta serie della Avanfossa Bradanica. Tali termini litostratigrafici sono riferibili ad un ciclo sedimentario che ha avuto inizio nel Pliocene superiore, con l'avvento di una trasgressione marina sul substrato calcareo-dolomitico, e che si è concluso nel Pleistocene. Il sito in oggetto ricade nel F. 202 “Taranto” (Figura 10) della Carta Geologica d’Italia. Nell’area vasta sono state riconosciute e distinte le seguenti unità principali (dal basso verso l’alto): • Il Calcare di Altamura (Cretaceo superiore: Turoniano - Senoniano) è costituito da calcari compatti, biancastri e grigi, talvolta rossastri in superficie per via dei fenomeni di alterazione, con intercalati calcarei dolomitici e dolomie compatti generalmente di colore grigio scuro. La stratificazione è sempre evidente, ma lo spessore degli strati varia da 2 m sino a trasformarsi in una vera e propria laminazione, soprattutto nei livelli più bassi (a sud di Crispiano); la potenza massima presunta è di 300 m. Rev.1 Pagina 12 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione • Le Calcareniti di Gravina, in discordanza angolare sul Calcare di Altamura, sono costituite da biocalcareniti e biocalciruditi in grossi banchi, con intercalazioni calcilutitiche. Sono in genere molto compatte, porose di colore bianco o giallastro (“tufi”), associate a ghiaie e brecce calcaree. La potenza di tale unità è estremamente variabile in relazione all’andamento irregolare del substrato calcareo. • Le Argille Subappennine (Argille del Bradano), poggiano in contatto stratigrafico ed eteropico sulla Calcarenite di Gravina, sono costituite da argille marnose a luoghi fittamente fratturate, marne argillose e siltose grigio-azzuro o grigio-verde talora con intercalazioni sabbiose. I litotipi più argillosi e plastici sono presenti nella parte bassa della formazione, mentre verso l’alto prevalgono i litotipi più marnosi. La stratificazione non è evidente e dà luogo a banchi di notevole spessore. La potenza massima è dell’ordine dei 100 m. • Le Calcareniti di M. Castiglione, sono per lo più grossolane, da compatte a friabili di colore grigio-giallastro con stratificazione sottile, in genere evidente. Lo spessore è sempre ridotto, con valori medi oscillanti tra 2 e 7 m. Poggiano stratigraficamente sulle Argille del Bradano o sulla Calcarenite di Gravina (essendo queste due ultime unità in parte eteropiche). • I Depositi terrazzati poggiano in trasgressione su superfici di abrasione poste a quote diverse. Generalmente essi affiorano in corrispondenza di depressioni morofologiche e sono costituiti da conglomerati poligenici, ghiaie e sabbie di origine marina, alluvioni limosabbiose, depositi argillosi o limoso-argillosi di origine palustre. Nell’area oggetto di indagine si ritrovano in affioramento i depositi marini terrazzati del Pleistocene medio-superiore, caratterizzati da superfici affioranti pianeggianti e dolcemente digradanti verso il mare. Litologicamente essi sono costituiti principalmente da calcareniti bianco-giallastre, fossilifere, aventi grado di cementazione variabile. Al di sotto si ritrovano le argille subappennine, aventi variabile contenuto di limo e sabbie sino alla profondità di circa 11 m da p.c., quindi si ritrovano argille marnose della potenza di alcune decine di metri, intercalate nella porzione più alta con sabbie fini giallo-grigie. Rev.1 Pagina 13 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Sito di interesse Figura 10 - Stralcio del F. 202 della Carta Geologica d’Italia (non in scala) Rev.1 Pagina 14 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Dal punto di vista tettonico l'area della Fossa bradanica è il risultato delle deformazioni connesse alle fasi orogenetiche terziarie, caratterizzate da fenomeni di tipo distensivo (faglie dirette) di notevole importanza, legati al corrugamento dell'Appennino ad W ed all'emersione dell'Avampaese murgiano ad E. Tali faglie hanno dato origine ad una depressione tettonica (allungata in direzione NWSE), la Fossa bradanica, parzialmente colmata da depositi plio-pleistocenici. Con la fine dell'Emiliano (Pleistocene inferiore) è iniziata una lenta emersione del fondo della Fossa bradanica ed il conseguente ritiro del mare che ha dato origine alla formazione dei diversi ordini di terrazzi marini. 2.2.2 Idrogeologia e qualità delle acque Nell’area tarantina è presente un’attiva circolazione idrica sotterranea. Si possono distinguere due tipi di falde con caratteristiche ed interessi diversi: la falda superficiale e la falda profonda o di base. Sono definite falde superficiali tutte le falde sorrette dai sedimenti impermeabili dell’Argilla del Bradano e le cui acque impregnano calcareniti, sabbie, ghiaie e conglomerati quaternari, aventi porosità e permeabilità primarie. Esse non hanno continuità in tutta l’area tarantina e la loro distribuzione coincide all’incirca con quella dei sedimenti sopra citati: vengono a mancare dove affiorano il Calcare di Altamura e la Calcareniti di Gravina in quanto l’acqua qui assorbita va ad alimentare la falda di base. L’alimentazione delle falde superficiali è legata alle precipitazioni che avvengono nell’area stessa di affioramento delle rocce serbatoio. La potenzialità delle falde diminuisce quindi col procedere verso il margine degli affioramenti, dove lo spessore dei serbatoio diventa minore. La maggiore ricchezza d’acqua si ha in corrispondenza delle aree più depresse e nella fascia più meridionale dell’area tarantina. Alle falde superficiali si devono le numerose e piccole sorgenti che sgorgano talora lungo le lame e le gravine che incidono le aree pianeggianti. Questa venuta a giorno determina una irregolare circolazione idrica nel sottosuolo che si ripercuote sui caratteri della falda costituita piccoli bacini secondari più o meno indipendenti tra loro. Le falde superficiali sono sfruttate in genere per limitate necessità locali e sono particolarmente sviluppate tra Crispiano e Grottaglie. Nella fascia più prossima alla costa, dove le argille che sorreggono la falda vengono a trovarsi a quote inferiori a quelle dei livello marino, le acque acquisiscono una salinità via via crescente. Considerando l'andamento del top delle Argille subappennine e l'andamento della superficie topografica si può affermare che il deflusso della falda superficiale avviene dall'entroterra verso il Mar Piccolo con assi di deflusso orientati grossomodo radialmente verso questo bacino. In corrispondenza del quartiere Tamburi quindi tale flusso dovrebbe avvenire indicativamente da NNW verso SSE. Rev.1 Pagina 15 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Per falda di base o profonda si intende la falda che impregna i sedimenti che stanno al di sotto dell’Argilla del Bradano. Questi sedimenti sono rappresentati dalla Calcarenite di Gravina a permeabilità primaria e dal Calcare di Altamura a prevalente permeabilità secondaria. Si tratta della falda più ricca della regione e quindi di notevole importanza economica sia per l’industria sia per l’agricoltura. La fessurazione più o meno uniforme dei calcari permette una circolazione diffusa dell’acqua; soltanto eccezionalmente si può avere una circolazione concentrata per la presenza di limitati sistemi di cavità carsiche. La falda di base è presente in tutto il territorio ed è in genere a pelo libero; nelle aree costiere e quindi anche nell’area in esame, si trova invece in pressione ed è quindi meno vulnerabile alla lisciviazione di polluenti. In base alle ricerche finora effettuate, è stato accertato che il deflusso, influenzato dal grado di fratturazione della roccia calcarea e dai sedimenti impermeabili costieri, non avviene in modo uniforme. Esiste infatti nel sottosuolo uno spartiacque, avente direzione nordsud, che passa, all’incirca in corrispondenza del Comune di Statte: ad oriente di questo l’acqua defluisce verso il Mar Piccolo, ad occidente scorre verso la sorgente Tara. Come per altre aree della Puglia, la falda di base poggia sull’acqua marina che invade la terraferma, aiutata in ciò dall’elevata permeabilità dei calcari, spingendosi a profondità via via maggiori con l’allontanarsi dalla costa. Dai dati disponibili risulta che la falda profonda, nell’area in oggetto, defluisce con direzione NO-SE e con un carico idraulico di circa 1-2 m s.l.m.m (Figura 11). Figura 11 - Stralcio della piezometria relativa alla falda profonda (da “Piano di tutela delle Acque della Regione Puglia – Novembre 2005” Tav. 6.2, isopieze in m.s.l.m.m., non in scala) Rev.1 Pagina 16 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Nella piana che si estende ad occidente di Taranto vi sono numerose piccole manifestazioni sorgentizie, che si sviluppano principalmente lungo le lame e le gravine. Le sorgenti più importanti sono invece quelle che vengono alimentate dalla falda profonda o di base. Esse si trovano nei dintorni di Taranto presso la costa o sul fondo del mare e sono classificabili come sorgenti di trabocco per sbarramento oppure ascendenti. Fra queste si ricorda la Sorgente Galese o Leggiadezze, collegata attraverso il fosso omonimo al Mare Piccolo. In Puglia la scarsità di corpi idrici superficiali rende le acque di falda spesso l’unica fonte di approvvigionamento disponibile (per esempio in agricoltura) il cui uso incontrollato, associato all’abusivismo nella costruzione di pozzi privati sul territorio regionale, determina gravi e spesso irreversibili danni ambientali sulle acque stesse e sul suolo. I fattori che determinano la compromissione della risorsa idrica sotterranea nella zona di interesse sono principalmente due: • gli apporti di polluenti provenienti delle attività produttive e dei depuratori che vengono lisciviati in falda; • gli eccessivi emungimenti effettuati da pozzi autorizzati e abusivi che alterano l’equilibrio esistente tra acque dolci e acque salate. Fortunatamente lungo la linea costiera, dove la falda profonda circola in pressione, la vulnerabilità agli inquinanti provenienti dalla superficie è ridotta, tuttavia la zona esame si inserisce nelle aree vulnerabili da contaminazione salina individuate dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia (Figura 12). Figura 12 - Perimetrazione aree vincolate per l’uso degli acquiferi (da PTA vigente) Rev.1 Pagina 17 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Il Piano di Risanamento delle acque ha imposto quindi il divieto di ulteriori terebrazioni di pozzi e di emungimenti in tutta la fascia costiera tarantina. Nella seguente figura sono riportati i pozzi e le sorgenti esistenti nell’intorno del sito in oggetto. Figura 13 - Andamento della falda profonda e ubicazione di pozzi e sorgenti nell'intorno del sito Rev.1 Pagina 18 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione 3 CARATTERIZZAZIONE DEL SITO E FORMULAZIONE DEL MODELLO CONCETTUALE PRELIMINARE Il presente capitolo caratterizza il sito in termini generali e presenta il Modello Concettuale Preliminare con particolare riferimento a: • caratteristiche specifiche del sito in termini di potenziali fonti della contaminazione; • caratteristiche dominanti dell’ambiente con cui il sito interagisce con definizione dei possibili percorsi di migrazione; • vie di esposizione dei possibili bersagli. Per ogni fonte di contaminazione primaria, attraverso l’analisi dei possibili meccanismi di trasporto attivi, verranno individuate le correlazioni tra le sorgenti di inquinamento e i bersagli ambientali ed antropici. 3.1 Sorgenti della potenziale contaminazione Gli stabilimenti siderurgici, petrolchimici, cementieri, di cantieristica navale e di smaltimento/trattamento dei rifiuti che sono localizzati nell’area vasta possono aver avuto influenze più o meno dirette sullo stato ambientale del sito in oggetto. Non si possono escludere in particolare fenomeni di fall out, ossia di ricaduta al suolo di sostanze contenute nei fumi, in grado di compromettere lo stato qualitativo delle diverse matrici ambientali. A tale fenomeno potrebbe essere riconducibile infatti la potenziale contaminazione del top soil riscontrata in fase di indagini preliminari (vd. certificati ARPA in Allegato 1). Non si può inoltre escludere che la lisciviazione operata dalle acque meteoriche possa aver veicolato la potenziale contaminazione ai suoli sottostanti (superficiali e profondi) e alle acque di falda. Riassumendo quindi le potenziali sorgenti di contaminazione sono: • top soil (da 0 a 0,1 m da p.c.) • terreno insaturo superficiale (da 0 a 1 m da p.c.) e profondo (da 1 m da p.c. al livello della frangia capillare) • 3.2 falda superficiale sostenuta dalle Argille subappennine. Percorsi di migrazione Al fine di capire il comportamento degli inquinanti nelle diverse matrici ambientali coinvolte, devono essere studiate le proprietà chimico-fisiche che regolano la mobilizzazione (ripartizione in fasi dell’inquinante) e il trasporto nel terreno, in falda e in aria. Le proprietà di principale utilizzo sono: Rev.1 Pagina 19 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione • Tensione di vapore, riflette la tendenza di un composto a passare dalla fase condensata alla fase vapore • Costante di Henry, indica la capacità di un composto di passare da una fase acquosa alla fase di vapore • Solubilità, si riferisce alla concentrazione massima in acqua di un composto all’equilibrio; maggiore è la solubilità del composto, minore è la sua capacità di adsorbirsi sulla matrice solida • Coefficiente di ripartizione ottanolo-acqua (Kow), indica la tendenza di un inquinante a ripartirsi fra una fase organica e l’acqua • Coefficiente di ripartizione suolo-acqua (Kd), rappresenta la frazione di contaminante adsorbita sul suolo, all’equilibrio • Degradabilità del composto, indica il diverso grado di degradazione del composto a causa di processi chimici, fisici e biologici; tanto più un composto è stabile e poco degradabile, tanto maggiore è la sua capacità di accumularsi nell’ambiente e nel biota. Le proprietà elencate, caratteristiche per ogni sostanza chimica, individuano la parte di essa che può, nelle condizioni sito specifiche in cui essa si trova, interessare le varie matrici ambientali. In generale tali caratteristiche sono alla base dei trasferimenti di massa da una matrice all’altra e da una fase di stato ad un'altra e dunque regolano il trasporto dalla sorgente sino al recettore. Per quanto riguarda i meccanismi di trasporto, nel caso specifico sono stati considerati tutti i possibili percorsi di migrazione delle sostanze indicatrici della contaminazione, ossia: • Erosione eolica e dispersione atmosferica • Lisciviazione e migrazione in falda • Volatilizzazione e dispersione dei composti volatili in atmosfera. 3.3 Individuazione dei bersagli e possibili vie di esposizione Considerata l’attuale e futura destinazione d’uso del sito in esame è possibile definire i bersagli e le vie di esposizione attraverso cui essi possono venire in contatto con la eventuale contaminazione. Supponendo, in via cautelativa, di ritenere attive le seguenti vie di esposizione dirette e indirette: • Contatto dermico/ingestione accidentale di suolo superficiale • Inalazione di polveri indoor e outdoor dal suolo superficiale • Inalazione di sostanze volatili indoor e outdoor dal suolo superficiale • Inalazione di sostanze volatili indoor e outdoor dal suolo profondo • Inalazione di sostanze volatili indoor e outdoor dalla falda Rev.1 Pagina 20 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione i bersagli della contaminazione risultano essere tutti coloro, adulti e bambini, che a vario titolo frequentano il sito in oggetto (studenti, genitori e parenti, personale docente e tecnicoamministrativo ecc.) oltre ai residenti nelle immediate vicinanze. Un ulteriore bersaglio di contaminazione è rappresentato dalla falda. Nella Figura 14 è riportato schematicamente il modello concettuale preliminare del sito. Figura 14 - Modello concettuale preliminare del sito Rev.1 Pagina 21 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione 4 PIANO DI INDAGINE Il presente piano di indagine si pone come obiettivi: • la definizione dell’estensione e del livello del potenziale inquinamento nelle diverse matrici ambientali (top soil, terreno insaturo, acque di falda); • l’identificazione e la caratterizzazione delle possibili vie di migrazione degli inquinanti nonché i potenziali bersagli; • la formulazione del Modello concettuale definitivo del sito; • la raccolta di tutte le informazioni utili per l’elaborazione dell’analisi di rischio sanitario ambientale sito specifica e per indirizzare gli eventuali successivi interventi di risanamento. Al fine di giungere a tali obiettivi l’indagine prevede: • il rilievo plano-altimetrico dell’intera area; • l’esecuzione di sondaggi geognostici e piezometri; • la raccolta e la successiva analisi di campioni di top soil, terreni e acque di falda; • l’acquisizione e la successiva sistematizzazione di dati idro-geo-chimici. 4.1 Localizzazione dei punti di indagine Per quanto concerne il numero di sondaggi e piezometri da realizzare presso il sito in oggetto, in mancanza di indicazioni nella normativa nazionale di riferimento (D.Lgs. 152/06), si è fatto specificatamente riferimento a quanto contenuto nel Piano Regionale Bonifiche della Regione Puglia (Agosto 2009), che coincide con quanto precedentemente indicato dall’allegato 2 del D.M. 471/99, il quale fornisce le seguenti indicazioni in funzione delle dimensioni del sito: Tabella 1 - Numero di punti di campionamento dei suoli in funzione della dimensione del sito Rev.1 Pagina 22 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Tabella 2 - Numero dei piezometri in funzione della dimensione del sito Poiché il sito di indagine nella sua estensione complessiva di 23.650 m2 presenta aree non pavimentate (“aree verdi”), aree pavimentate e aree edificate (gli edifici scolastici), non si ritiene possibile applicare un criterio sistematico nell’individuazione dei punti di indagine. Questi sono stati quindi definiti: • in modo da avere una buona copertura dell’intera area • in modo da interessare le aree non pavimentate • in funzione dell’accessibilità dei luoghi ai mezzi d’opera. In considerazione delle informazioni acquisite nel corso di indagini geognostiche in aree limitrofe (esecuzione caratterizzazione del Sottoprogetto 4 nell’aprile – maggio 2010 e del Sottoprogetto 1 nel giugno - luglio 2011) e/o desunte da fonti bibliografiche, si prevede di eseguire sondaggi geognostici approfonditi sino a circa 5 m da p.c., ossia sino al raggiungimento della frangia capillare (che si colloca mediamente tra 3,5 e 4,5 m da p.c.) e sondaggi geognostici da allestire a piezometri di monitoraggio della falda superficiale che si attesteranno nello strato argilloso per almeno un metro, ossia saranno spinti a circa 8 m dal p.c. Complessivamente si prevede quindi di realizzare n.10 sondaggi geognostici di cui n.6 profondi 5 m da p.c. e n.4 profondi 8 m da p.c. e allestiti a piezometro di monitoraggio della falda superficiale. L’ubicazione dei punti di indagine (sondaggi e piezometri) è indicata in Tavola 1 e potrà comunque subire modifiche, concordate in corso d’opera con gli Enti di controllo, a causa di eventuali problemi logistici o presenza di sottoservizi. Le informazioni relative all’attività di perforazione (profondità, stratigrafie, eventuale presenza di falda etc.), di campionamento dei terreni (livelli campionati, modalità di prelievo, evidenze di natura organolettica o stratigrafica etc.), e quant’altro previsto nel presente documento dovranno essere riportate in appositi moduli di campo. Rev.1 Pagina 23 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione 4.2 Esecuzione dei sondaggi e piezometri Preliminarmente alla realizzazione dei sondaggi geognostici, dovranno essere eseguiti, mediante miniescavatore, in corrispondenza di ogni punto di indagine, dei prescavi esplorativi, alla profondità indicativa di 1 m da p.c., al fine di verificare l’assenza di tracciati fognari e sottoservizi. Gli stessi verranno poi accuratamente ritombati con lo stesso materiale di risulta prima di avviare i carotaggi geognostici. 4.2.1 Sondaggi geognostici I sondaggi geognostici (S1÷S6) verranno eseguiti a carotaggio continuo con carotieri di diametro interno da 101 mm e colonne di manovra da un metro. Il prelievo delle carote verrà effettuato con carotieri idonei per indagini di tipo ambientale. Nei terreni coesivi teneri o granulari incoerenti, la perforazione sarà eseguita senza alcuna circolazione di fluido, onde consentire il prelievo di campioni sufficientemente rappresentativi dei terreni stessi. Solo in caso di assoluta necessità, qualora la consistenza del terreno impedisse l’avanzamento, verrà consentita la circolazione temporanea di acqua potabile pulita sino al superamento dell’ostacolo. Durante la perforazione, inoltre, il terreno non dovrà subire surriscaldamento, pertanto la velocità di rotazione sarà moderata in modo da limitare l’attrito tra suolo e carotiere. Si eseguirà una perforazione a rotazione per il prelievo di campioni su tutta la lunghezza del foro (carote) con diametro minimo della carota di 85 mm e con rappresentatività non inferiore al 70%. Le corone e gli utensili per la perforazione saranno scelti di volta in volta in base alle necessità, e dovranno essere privi di vernice. A ogni manovra di avanzamento del carotiere, seguirà l’infissione del rivestimento per il mantenimento del foro. Si eseguiranno manovre al massimo di un metro e successivamente alla realizzazione di ciascun sondaggio si procederà alla decontaminazione del carotiere prima di passare al sondaggio successivo. La decontaminazione dovrà avvenire tramite lavaggio con idropulitrice ad acqua calda in apposite vasche di contenimento. Le acque di lavaggio, previa caratterizzazione, saranno smaltite come rifiuto ai sensi della normativa vigente. Le carote estratte saranno raccolte nell’ordine di estrazione in apposite cassette catalogatrici in PE delle quali si dovrà fornire documentazione fotografica. Sul coperchio di ciascuna cassetta si dovranno chiaramente riportare le seguenti informazioni: • Nome del sito • Nome del sondaggio • Data di esecuzione del sondaggio • Intervallo della profondità investigata. Rev.1 Pagina 24 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Le cassette catalogatrici dovranno essere conservate, a cura della ditta appaltatrice dei lavori, in luogo riparato dagli agenti atmosferici sino a validazione dei risultati della investigazione. Per ciascun sondaggio dovrà essere fornita anche una descrizione stratigrafica dei livelli attraversati. In particolare ciascuna stratigrafia dovrà rappresentare per ogni livello litologico omogeneo: • Tipo litologico • Colore • Caratteri strutturali • Eventuale presenza di anomalie dovute a contaminazioni (evidenze organolettiche). I sondaggi che non saranno attrezzati a piezometro saranno chiusi con iniezione di miscela cemento/bentonite. 4.2.2 Piezometri Per i sondaggi da allestire a piezometro (PZ1 - PZ4) si effettuerà la perforazione a carotaggio continuo con carotieri di diametro interno minimo di 127 mm e colonne di manovra da un metro sino al raggiungimento della profondità prevista (ca. 8 m da p.c.). Le modalità realizzative saranno analoghe a quelle previste per i sondaggi geognostici. Una volta ultimato il foro il piezometro verrà allestito impiegando tubi in PVC da 4”, ciechi e fenestrati secondo lo schema orientativo seguente (dal fondo verso il p.c.): • Tubo cieco da 0 a 3 m da p.c. • Tubo fenestrato tra 3 e 7 m da p.c. (dalle indagini pregresse si evince che la frangia capillare è rilevata tra 3,5-4,5 m da p.c.); • Tubo cieco nella restante porzione e comunque in corrispondenza dello strato argilloso. L’intercapedine foro-tubo sarà riempita con ghiaino siliceo di pezzatura pari a 3 mm, dal fondo per tutto il tratto fenestrato, per evitare venute di materiale fine all’interno del piezometro. Il tratto terminale sino al piano campagna sarà sigillato con una miscela di cemento bentonite. Il piezometro dovrà essere dotato di tappo a vite e ove ciò non sia possibile (ad esempio per assenza della filettatura sulla testa pozzo) potrà essere impiegato un tappo a pressione. Qualora nel corso delle terebrazioni non ci siano evidenze della presenza locale della falda superficiale, che come detto precedentemente ha carattere discontinuo, il tubo piezometrico non verrà installato ed il sondaggio sarà richiuso con malta cementizia. Nel caso in cui siano previsti piezometri fuori terra la tubazione del piezometro dovrà sporgere dal piano campagna di almeno 30 cm e dovrà essere protetta da una struttura metallica con chiusura Rev.1 Pagina 25 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione lucchettabile. Qualora invece siano da realizzarsi piezometri al piano stradale essi saranno protetti da idonei pozzetti carrabile in CLS dotati di passo d’uomo in ghisa sferoidale o acciaio a tenuta. Al termine della installazione del piezometro, dopo aver accertato l’assenza di prodotto surnatante in falda mediante apposita sonda di interfaccia, si procederà al suo sviluppo mediante la tecnica del pistonaggio o attraverso cicli consecutivi di emungimento-riempimento naturale. La corretta esecuzione dello sviluppo garantisce di ottenere la massima produttività possibile dal piezometro realizzato. 4.3 Rilievo freatimetrico Al termine di tutte le perforazioni e almeno 24 ore dopo lo sviluppo dell’ultimo piezometro realizzato dovrà essere effettuata la misura piezometrica del livello freatimetrico di ogni piezometro, allo scopo di definire l’andamento dettagliato delle linee isofreatiche e ricostruire il campo di moto della falda superficiale. Qualora si rilevi la presenza di prodotto surnatante, sarà necessario verificarne lo spessore “apparente“ con apposita sonda di interfaccia. 4.4 Campionamenti Relativamente ai criteri da adottare per quanto concerne il prelievo di campioni di terreno si farà specificatamente riferimento alle prescrizioni presenti nell’Allegato 2 al titolo V del D.Lgs 152/2006, secondo il quale per ciascun sondaggio i campioni dovranno essere formati distinguendo almeno: • campione 1: da 0 a -0,1 m dal piano di campagna (top soil); • campione 2: da 0,1 a -1 m dal piano di campagna (suolo superficiale); • campione 3: 1 m che comprenda la zona di frangia capillare (suolo profondo) (si stima tra 3,5 e 4,5 m da p.c.); • campione 4: 1 m nella zona intermedia tra i due campioni precedenti, tra 2 e 3 m da p.c. (suolo profondo). Tutti i campioni di terreno saranno prelevati in duplice aliquota e, qualora richiesto dagli Enti di controllo in triplice aliquota (in quantità pari al 10% dei campioni totali). I controcampioni di controllo saranno conservati, a cura della ditta appaltatrice, in luogo refrigerato, sino al momento del completamento delle analisi chimiche da parte degli Enti di controllo. Per quanto riguarda le acque di falda, accertata l’assenza di prodotto surnatante, dovrà essere eseguito un campionamento dinamico a basso flusso di ciascuno dei piezometri realizzati, preceduto da uno spurgo del tubo piezometrico di un volume pari a 3-5 quello dell’acqua contenuta nel piezometro stesso. La descrizione delle modalità di campionamento delle diverse matrici viene fornita nei seguenti paragrafi. Rev.1 Pagina 26 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione 4.4.1 Campioni di top soil Per ogni punto di indagine (sondaggio e sondaggio attrezzato a piezometro) sarà prelevato un campione di top soil (0 - 0,1 m da p.c.) in duplice aliquota effettuando un decorticamento manuale. D’accordo con ARPA, che eseguirà le controanalisi chimiche di validazione nella misura del 10%, si provvederà quando richiesto al campionamento della terza aliquota che verrà consegnata al personale ARPA presente in campo. Le attrezzature utilizzate per la formazione del campione di top soil, qualora non monouso, saranno decontaminate prima di ogni campionamento. Saranno complessivamente prelevati n.10 campioni di top soil. Sui campioni prelevati saranno eseguite le analisi indicate nel paragrafo 4.6.2. 4.4.2 Campioni di terreno Da ciascun sondaggio saranno prelevati campioni di terreno in duplice aliquota (una destinata all’analisi chimica, una da conservare a cura della Ditta appaltatrice per eventuali successive verifiche). Una terza aliquota sarà prelevata solo nel caso delle controanalisi di ARPA. I campioni da prelevare da ciascuna carota saranno i seguenti: • Campione 1 : da 0 a 1 m da p.c. • Campione 2 : da 2 a 3 m da p.c. • Campione 3: a livello della frangia capillare della falda superficiale, presumibilmente compreso tra 3,5 e 4,5 m da p.c.. Su un totale di n. 30 campioni di terreno saranno eseguite le analisi riportate al paragrafo 4.6.1. Qualora gli intervalli da campionare avessero consistenza lapidea, in corrispondenza di sedimenti diagenizzati, ed evidentemente privi della frazione granulometrica <2 mm sulla quale il D.Lgs 152/06 impone l’analisi, si prevede di eseguire un test di cessione. Sugli eluati saranno condotte le stesse determinazioni analitiche previste per i campioni di acque di falda (si veda paragrafo 4.6.3 e le concentrazioni rilevate saranno confrontate con le CSC del D.Lgs 152/06 (Parte Quarta - Titolo V - All. 5 - Tab 2). Qualora in sede di perforazione vi fossero evidenze di natura organolettica o si riscontrassero anomalie stratigrafiche dello spessore minimo di 50 cm, dovranno essere raccolti campioni aggiuntivi nella porzione di sondaggio interessato da tali fenomeni. In particolare dovranno essere prelevati e analizzati secondo il protocollo analitico standard per i terreni, campioni prelevati ad intervalli di 1 m a partire da un metro prima sino ad un metro dopo l’anomalia. Tutti i campioni dovranno essere prelevati dalla carota, immediatamente dopo la sua estrusione dal carotiere. In particolare dovranno essere campionati tipi litologici omogenei e solo in caso di estrema necessità il campione potrà includere diverse tipologie di suolo nello stesso intervallo Rev.1 Pagina 27 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione campionato (es. nel caso di quantità insufficiente di materiale dello stesso tipo). Affinché ciascuna aliquota sia rappresentativa dello stesso stato qualitativo del terreno, esse dovranno essere costituite a partire da una quantità idonea di materiale carotato, previa omogeneizzazione e successiva quartatura, come da quaderno IRSA-CNR 64/1985 o normative tecniche specifiche accettate a livello internazionale. Il terreno da inviare all’analisi per i composti non volatili dovrà essere conservato in contenitori in vetro con tappi a chiusura ermetica e conservato provvisoriamente in borsa termica refrigerata e al buio sino alla consegna al laboratorio. I campioni di terreno per le analisi dei composti volatili dovranno essere invece prelevati immediatamente dopo l’estrusione della carota utilizzando appositi micro carotieri (sub corer) o con siringhe monouso. I campioni saranno conservati in vials in vetro con tappo teflonato. Nel caso in cui non si utilizzino stabilizzanti chimici (es metanolo), i contenitori saranno riempiti completamente in maniera da evitare la formazione di spazi di testa e immediatamente raffreddati ovvero, a seconda della metodica analitica utilizzata, saranno formati lasciando opportuno spazio di testa e immediatamente raffreddati (temperatura massima di 4°C±1°C) sino alla esecuzione delle determinazioni analitiche. Ciascun contenitore sarà etichettato e riporterà almeno le seguenti informazioni: • Nome del sito • Nome del sondaggio • Data e ora del campionamento • Intervallo campionato • Nome dell’operatore. Ciascun campione dovrà essere dotato di propria catena di custodia che attesti il passaggio ed ogni trasferimento dal sito di prelievo sino al laboratorio dove essi saranno analizzati. Tutte le attrezzature utilizzate per il campionamento che non siano monouso dovranno essere decontaminate seguendo la suddetta procedure di lavaggio: • Lavaggio con acqua e detergente privo di fosfati tipo alconox o liqui-nox • Risciacquo con acqua potabile e con acqua demineralizzata • Definitiva pulizia con acetone • Asciugatura all’aria o con carta assorbente. 4.4.3 Campioni di acque di falda Per il campionamento delle acque sotterranee si allestiranno a piezometro n.4 dei n.10 sondaggi previsti. La localizzazione dei piezometri, riportata in Tavola 1 è stata stabilita tenendo in Rev.1 Pagina 28 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione considerazione la direzione di deflusso della falda superficiale, che come anticipato al par. 2.2.2 risulta essere NNW-SSE. Da ciascun piezometro dovrà essere prelevato un campione di acqua per l’esecuzione delle analisi elencate nel paragrafo 4.6.3. Una seconda aliquota sarà prelevata in contraddittorio con ARPA Puglia qualora richiesto. Nel computo complessivo dei campioni di acqua da analizzare verrà inoltre conteggiato un campione di Field Blank (campione di controllo costituito da acqua minerale non gasata disponibile in commercio, etichettato con un identificativo fittizio e inviato al laboratorio per le analisi di caratterizzazione). In accordo con quanto indicato nell’Allegato 2 alla Parte IV del D.Lgs 152/2006, il campionamento dovrà avvenire in maniera dinamica, ove possibile e tecnicamente praticabile, impiegando pompe a bassa portata (massimo 1 l/minuto). Qualora non sia possibile (ad es., piezometro poco produttivo o in presenza di prodotto surnatante) si potrà eseguire un campionamento statico tramite l’impiego di bailer monouso. I campioni destinati alla analisi dei composti organici saranno raccolti in bottiglie di vetro ambrato mentre quelli per le analisi dei composti inorganici in contenitori a tenuta in PE. Questi ultimi campioni potranno essere filtrati in campo con dischi filtranti caratterizzati da maglie di 45 µm e stabilizzati con appositi composti chimici (es HNO3). I campioni di acqua destinati all’analisi dei composti organici volatili saranno raccolti in vials in vetro dotate di tappo teflonato. Queste saranno riempite avendo cura di evitare la formazione di spazi di testa ed immediatamente conservate ad una temperatura di 4°C±1°C. Per evitare il rischio di contaminazione incrociata, l’acqua di falda sarà prelevata utilizzando un campionatore monouso (bailer) in polietilene previo spurgo di un volume di acqua pari ad almeno 3 volte il volume saturo del pozzo. In ogni caso lo spurgo si riterrà concluso quando risultino stabili i parametri pH, Potenziale Redox, Temperatura, Conducibilità ed Ossigeno disciolto entro i limiti di tolleranza di seguito riportati: pH ±0.5 unità standard Temperatura ±1°C Conducibilità specifica ±10 % Ossigeno disciolto ±10 % Potenziale di ossido-riduzione ±10 millivolts (mV). Le acque di spurgo saranno raccolte, caratterizzate e smaltite secondo la normativa vigente a carico della società appaltatrice dei lavori. Rev.1 Pagina 29 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione 4.5 Esecuzione del rilievo plano-altimetrico dell’intera area Una volta completate tutte le attività di campo sarà effettuato un rilievo plano-altimetrico di precisione. Esso sarà realizzato, se logisticamente possibile, utilizzando un sistema di posizionamento GPS (Global Position System) di tipo statico-veloce, oppure con stazioni totali, con una maglia di punti 10*10 m. Esso dovrà essere riferito al più vicino vertice della rete nazionale IGM, di cui dovranno essere forniti tutti i riferimenti. Sarà rilevata la posizione geografica dei punti di sondaggio e sarà eseguita una livellazione geometrica di precisione delle teste pozzo. Il rilievo sarà restituito su supporto informatico, a scala adeguata, georeferenziato, con sistema di riferimento Gaus-Boaga. Tutti i dati saranno forniti su supporto informatico e restituiti in quote assolute (metri sul livello del mare). Per ogni punto di indagine saranno quindi definite: • longitudine e latitudine espresse nel sistema di riferimento Gauss-Boaga; • quota in metri sul livello del mare (m s.l.m.) del piano campagna (per i sondaggi); • quota (in m s.l.m.) della testa del tubo piezometrico (per i piezometri). 4.6 Protocollo analitico Le analisi saranno eseguite secondo metodiche standard riconosciute a livello internazionale (ad esempio USEPA, o quaderni IRSA per le acque). Le risultanze analitiche dovranno essere riportate in certificati firmati da professionisti abilitati all’esercizio della professione, unitamente ai limiti di rilevabilità strumentali, ai limiti normativi di riferimento, alla denominazione del campione, alla profondità di campionamento e alla metodica analitica utilizzata. I suddetti limiti di rilevabilità strumentali dovranno essere almeno 10 volte inferiori rispetto alle concentrazioni limite indicate dalla normativa vigente. Per la scelta del set di analiti per le varie matrici ambientali si è fatto riferimento alle analoghe attività di caratterizzazione svolte in precedenza nel Quartiere Tamburi (Sottoprogetti 1 e 4). 4.6.1 Terreni Sarà eseguita la determinazione della concentrazione degli analiti elencati nella seguente tabella, da confrontare direttamente con i rispettivi valori delle CSC per suoli aventi destinazione d’uso “verde pubblico, privato e residenziale” (D.Lgs 152/06, Parte IV, Titolo V, All. 5, Tab. 1, col. A). Rev.1 Pagina 30 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione CSC D.Lgs. 152/06 per siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale (mg/kg su s.s.) Metodiche analitiche e di preparazione del campione Antimonio 10 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Arsenico 20 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Berillio 2 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Cadmio 2 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Cobalto 20 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Cromo totale 150 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Cromo VI 2 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Mercurio 1 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Nichel 120 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Piombo 100 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Rame 120 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Selenio 3 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Stagno 1 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Tallio 1 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Vanadio 90 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 Zinco 150 EPA 3051A 2007 + EPA 6020A 2007 ANALITA COMPOSTI INORGANICI Cianuri (liberi) Fluoruri 1 100 CNR IRSA 17 Q 64 Vol 3 1985 + TVB-AC-063 rev00 2009 (metodo di rif: APHA Standard Methods for the Examination of Water and Wastewater ed 21 st 2005 4500-CN- E) DM 13/09/1999 SO GU n° 248 21/10/1999 - Met IV. 2 +TVB-AC-064 rev00 2009 (metodo di rif: APHA Standard Methods for the Examination of Water and Wastewater ed 21 st 2005 4500-F D) AROMATICI Benzene 0,1 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Etilbenzene* 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Stirene* 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Toluene* 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Xilene* Sommatoria organici aromatici (composti *) AROMATICI POLICICLICI 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Benzo(a)antracene** 0,5 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Benzo(a)pirene** 0,1 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Benzo(b)fluorantene** 0,5 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Benzo(k,)fluorantene** 0,5 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Benzo(g,h,i,)perilene** 0,1 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 5 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Dibenzo(a,e)pirene** 0,1 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Dibenzo(a,l)pirene** 0,1 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Dibenzo(a,i)pirene** 0,1 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Dibenzo(a,h)pirene** 0,1 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Crisene** Rev.1 1 Pagina 31 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione ANALITA Dibenzo(a,h)antracene Indenopirene CSC D.Lgs. 152/06 per siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale (mg/kg su s.s.) 0,1 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 0,1 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 5 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Metodiche analitiche e di preparazione del campione Pirene Sommatoria policiclici aromatici (composti **) ALIFATICI CLORURATI CANCEROGENI Clorometano 0,1 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Diclorometano 0,1 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Triclorometano 0,1 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Cloruro di Vinile 0,01 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 1,2-Dicloroetano 0,2 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 1,1Dicloroetilene 0,1 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 1 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Tetracloroetilene (PCE) ALIFATICI CLORURATI NON CANCEROGENI 1,1-Dicloroetano 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 1,2-Dicloroetilene 0,3 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 1,1,1-Tricloroetano 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 1,2-Dicloropropano 0.3 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 1,1,2-Tricloroetano 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 1 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Tricloroetilene 1,2,3-Tricloropropano 10 1,1,2,2-Tetracloroetano ALIFATICI ALOGENATI CANCEROGENI Tribromometano (bromoformio) 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 1,2-Dibromoetano 0,01 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Dibromoclorometano 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Bromodiclorometano 0,5 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 0,1 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 1 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 2-clorofenolo 0,5 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 2,4-diclorofenolo 0,5 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 2,4,6-triclorofenolo 0,01 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Pentaclorofenolo 0,01 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 Idrocarburi Leggeri C ≤ 12 10 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 Idrocarburi pesanti C > 12 50 EPA 5035A 2002 + EPA 8260C 2006 0,06 EPA 3545A 2007 + EPA 8270 D 2007 FENOLI NON CLORURATI Metilfenolo (o-,m-,p-) Fenolo FENOLI CLORURATI IDROCARBURI PCB Tabella 3 - Protocollo analitico per i campioni di terreno Rev.1 Pagina 32 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione Tutte le determinazioni saranno condotte sulla frazione passante al 2 mm e riferite alla totalità dei materiali secchi, comprensiva anche dello scheletro (eccezion fatta per la frazione superiore a 2 cm che sarà scartata in campo). Si prevede inoltre la determinazione, su base sito-specifica, dei seguenti parametri: • Granulometria • Peso specifico • Frazione di carbonio organico (foc). I suddetti parametri saranno determinati in almeno 3 punti di indagine, in corrispondenza di ciascuno strato omogeneo (top soil, 0-1 m da p.c., 2-3 m da p.c., frangia capillare), per un totale di n. 12 campioni. Sul 10% dei punti di indagine (n. 1 punto), ad ognuna delle profondità di campionamento previste (top soil, 0-1 m da p.c., 2-3 m da p.c., frangia capillare), per un totale di n. 4 campioni, sarà infine eseguito un fingerprint completo degli idrocarburi (speciazione degli idrocarburi mediante metodo EPA 8015: EPH Aliphatics C9-C18, EPH Aliphatics C19-C36, EPH Aromatics C11-C22). 4.6.2 Top soil Sui campioni di top soil saranno ricercati tutti i parametri indicati nella Tabella 3 unitamente a: CSC D.Lgs. 152/06 per siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale (mg/kg su s.s.) ANALITA Metodiche analitiche e di preparazione del campione Diossine e furani Sommatoria PCDD, PCDF (conversione T.E.) Altre sostanze 1x10 MET-003 (metodo di rif: EPA 1613) Amianto 1000 Tecnica - FTIR e/o MOCF - dopo porcedura di arricchimento -5 Tabella 4 - Protocollo analitico integrativo per i campioni di top soil Per l’amianto verrà utilizzata una metodica a scelta tra XRD o FTIR in funzione delle migliori prestazioni garantite. I composti organici in tracce menzionati saranno determinati con HRGC/HRMS. Qualora le analisi eseguite sul top soil evidenzino la presenza di uno o più degli analiti di Tabella 4 in concentrazioni superiori alle rispettive CSC, tale determinazione sarà eseguita anche sui rispettivi campioni di terreno prelevati in fase di esecuzione dei sondaggi alla profondità 0-1 m da p.c., come richiesto da ARPA in sede di CdS del 19/06/2013 di approvazione del PdC (vd. All.2). Rev.1 Pagina 33 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione 4.6.3 Acque di falda Saranno eseguite le analisi indicate nella seguente tabella. CSC D.Lgs. 152/06 (µg/l) Metodiche analitiche e di preparazione del campione Alluminio 200 EPA 6020A 2007 Antimonio 5 EPA 6020A 2007 Argento 10 EPA 6020A 2007 Arsenico 10 EPA 6020A 2007 Berillio 4 EPA 6020A 2007 Cadmio 5 EPA 6020A 2007 Cobalto 50 EPA 6020A 2007 Cromo totale 50 EPA 6020A 2007 Cromo (VI) 5 EPA 6020A 2007 200 EPA 6020A 2007 Mercurio 1 EPA 6020A 2007 Nichel Piombo 20 10 EPA 6020A 2007 ANALITA METALLI Ferro 1000 EPA 6020A 2007 EPA 6020A 2007 Selenio 10 EPA 6020A 2007 Manganese 50 EPA 6020A 2007 Tallio 2 EPA 6020A 2007 Zinco 3000 EPA 6020A 2007 INQUINANTI INORGANICI Boro 1000 Rame Cianuri liberi 50 Fluoruri 1500 Nitriti 500 Solfati (mg/l) 250 Cloruri EPA 6020A 2007 TVB-AC-063 rev00 2009 (metodo di rif: APHA Standard Methods for the Examination of Water and Wastewater ed 21 st 2005 4500-CN- E) APHA Standard Methods for the Examination of Water and Wastewater ed 21 st 2005 4110C APHA Standard Methods for the Examination of Water and Wastewater ed 21 st 2005 4110C APHA Standard Methods for the Examination of Water and Wastewater ed 21 st 2005 4110C - COMPOSTI ORGANICI AROMATICI 1 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 Etilbenzene 50 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 Stirene 25 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 Toluene 15 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 para-Xilene 10 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 Benzo(a)antracene 0,1 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 Benzo(a)pirene 0,01 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 Benzo(b)fluorantene* 0,1 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 Benzene POLICLICI AROMATICI Rev.1 Pagina 34 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione CSC D.Lgs. 152/06 (µg/l) Metodiche analitiche e di preparazione del campione Benzo(k,) fluorantene* 0,05 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 Benzo(g,h,i)perilene* 0,01 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 5 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 Dibenzo(a,h)antracene 0,01 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 Indeno(1,2,3-c,d)pirene* 0,1 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 Pirene 50 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 Sommatoria (composti*) 0,1 ANALITA Crisene ALIFATICI CLORURATI CANCEROGENI Clorometano 1,5 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 Triclorometano 0,15 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 Cloruro di Vinile 0,5 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 1,2-Dicloroetano 3 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 1,1Dicloroetilene 0,05 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 Tricloroetilene 1,5 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 Tetracloroetilene 1,1 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 Esaclorobutadiene 0,15 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 10 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 1,1-Dicloroetano 810 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 1,2-Dicloroetilene 60 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 1,2-Dicloropropano 0,15 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 1,1,2-Tricloroetano 0,2 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 1,2,3-Tricloropropano 0,001 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 1,1,2,2,-Tetracloroetano 0,05 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 0,3 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 1,2-Dibromoetano 0,001 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 Dibromoclorometano 0,13 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 Bromodiclorometano 0,17 EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 2-clorofenolo 180 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 2,4 Diclorofenolo 110 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 5 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 0,5 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 0.01 EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007 Sommatoria organo-alogenati ALIFATICI CLORURATI NON CANCEROGENI ALIFATICI ALOGENATI CANCEROGENI Tribromometano FENOLI E CLOROFENOLI 2,4,6 Triclorofenolo Pentaclorofenolo ALTRE SOSTANZE PCB Idrocarburi totali (espressi come nesano) EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006 350 Tabella 5 - Protocollo analitico per i campioni di acque di falda Rev.1 Pagina 35 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione In particolare, per quanto riguarda la ricerca dei cianuri, si farà riferimento ai cianuri totali e si confronterà il valore rilevato con il valore limite stabilito dalla normativa applicata. La determinazione degli Idrocarburi totali dovrà avvenire mediante gascromatografia/FID. Sul 10% dei campioni (n. 1 campione) sarà anche eseguito un fingerprint completo degli idrocarburi (speciazione degli idrocarburi mediante metodo EPA 8015: EPH Aliphatics C9-C18, EPH Aliphatics C19-C36, EPH Aromatics C11-C22). Rev.1 Pagina 36 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione 5 ELABORAZIONE ED INTERPRETAZIONE DEI DATI La relazione tecnica descrittiva “Relazione sui Risultati del Piano della caratterizzazione” dovrà essere redatta ai sensi del D.Lgs. 152/06 da personale altamente qualificato. La relazione illustrerà le attività realizzate per la caratterizzazione del sito ed i risultati ottenuti, delineando un quadro complessivo delle caratteristiche qualitative e quantitative delle matrici ambientali analizzate e giungendo a definire, sulla base delle indagini e delle caratteristiche sitospecifiche, un modello concettuale definitivo della contaminazione. In particolare, il documento svilupperà in dettaglio i seguenti punti: • descrizione dei caratteri antropici, litologici ed idrogeologici dell’area indagata • descrizione delle attività di indagine eseguite, delle metodologie e dei protocolli applicati • descrizione delle stratigrafie dei carotaggi effettuati • descrizione dei risultati delle analisi chimiche effettuate sui campioni prelevati • ricostruzione dell’andamento della falda superficiale • descrizione del tipo e grado di inquinamento, per ognuna delle sostanze analizzate, per ogni componente ambientale • definizione del Modello Concettuale Definitivo. La relazione sarà corredata da tabelle riassuntive di tutti i dati di laboratorio ottenuti e delle metodiche analitiche utilizzate; nelle tabelle verranno indicati, oltre alle concentrazioni dei parametri ricercati, anche i limiti della normativa di riferimento per la definizione del livello qualitativo delle matrici analizzate. Al fine di illustrare in modo esaustivo e di facile lettura la caratterizzazione ambientale dell’area, la relazione dovrà inoltre essere corredata delle necessarie planimetrie di riferimento, sezioni geologiche, carte piezometriche, carte riassuntive dello stato qualitativo delle matrici analizzate ed ogni altra rappresentazione grafica utile a visualizzare e riassumere i risultati conseguiti. I risultati analitici saranno trasmessi agli Enti preposti, opportunamente georeferenziati, su supporto cartaceo e informatico, elaborati in idoneo formato elettronico per l’inserimento nel Sistema Informativo Territoriale (GIS). Il database georeferenziato (Gauss Boaga) comprenderà: • Localizzazione dei punti di monitoraggio e dei campioni prelevati • Risultati delle analisi dei punti indagati • Dati stratigrafici dei carotaggi • Dati relativi alla soggiacenza delle falde • Eventuali altri dati di interesse. Il database costituito permetterà inoltre l’interscambio con i software di modellazione idrogeologica e di analisi di rischio. Rev.1 Pagina 37 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione 6 CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ In assenza di lunghi periodi piovosi, le attività di campo previste dal presente Piano di caratterizzazione dovrebbero essere espletate in un periodo di circa due settimane. Si prevedono inoltre tre settimane per le analisi chimiche e tre settimane per l’elaborazione dei dati e la redazione dei documenti tecnici, per un totale di 8 settimane. Il cronogramma definitivo e dettagliato delle attività sarà fornito dalla Ditta appaltatrice a tutti gli Enti territoriali interessati con congruo anticipo rispetto all’inizio delle attività, al fine di consentire la presenza dei tecnici ARPA Puglia incaricati del controllo e della validazione delle attività di campionamento ed analisi. Rev.1 Pagina 38 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione 7 QUADRO ECONOMICO In Allegato 3 è riportato il Computo Metrico Estimativo delle attività previste nel presente PdC, redatto facendo riferimento all’elenco prezzi ufficiale della Regione Puglia, pubblicato sul BURP. Per le voci di prezzo non presenti nel suddetto prezziario è stata condotta un’indagine di mercato. Il quadro economico complessivo dell’intervento in oggetto è quindi di seguito riassunto: QUADRO ECONOMICO DELL'INTERVENTO A) LAVORI A BASE D'APPALTO A.1 A.2 B) LAVORI A CORPO € 98.646,82 Sommano lavori € 98.646,82 Oneri per la sicurezza a corpo (importo non soggetto a ribasso d'asta) € Importo totale lavori a base d'appalto € 4.932,18 103.579,00 SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE B.1 Imprevisti € 4.968,00 B.2 Spese generali B.2.1 Incentivazione ex art.92 del DLgs 163/06 € 2.072,00 B.2.2 Servizi specialistici (Analisi di Rischio, Direzione lavori) € 30.000,00 B.2.3 Spese per pubblicità (compreso IVA) € 1.500,00 B.2.5 CNPAIA € 600,00 B.2.6 I.V.A. su spese generali 21.00% di B.2.2 e B.2.5 Subtotale B.2 Spese generali € € 6.426,00 40.598,00 B.3 I.V.A. su lavori ed imprevisti € 10.855,00 Totale somme a disposizione dell'Amministrazione € 56.421,00 IMPORTO TOTALE DELL'INTERVENTO (A+B) € 160.000,00 Rev.1 2.00% di A.1 e A.2 2.00% di B.2.2 10.00% di A.1, A.2 e B.1 Pagina 39 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione ALLEGATI Rev.1 Pagina 40 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione ALLEGATO 1 Certificati ARPA indagini preliminari Rev.1 Pagina 41 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione ALLEGATO 2 Verbale CdS di approvazione PdC Rev.1 Pagina 42 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione ALLEGATO 3 Computo metrico estimativo Rev.1 Pagina 43 di 43 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione N. ord. N. art. Indicazione dei lavori e delle provviste UM P.S. km 1 In corrispondenza dei sondaggi e dei piezometri Sommano mc Reinterro di scavi in presenza di sottoservizi o similari realizzato con materiale idoneo proveniente da scavi, compreso il costipamento meccanico realizzato con strati non superiori a cm 30. In corrispondenza dei sondaggi e dei piezometri Sommano Lunghezza mt Larghezza mt Altezza mt Quantità Prezzo unitario (€) Prezzo totale (€) 100 1.60 160.00 10 10 10 8.70 87.00 mc 10 10 10 12.50 125.00 cad 1 1 667.35 667.35 cad. 6 4 10 10 257.34 2,573.40 30 32 62 75.60 4,687.20 30 32 26.46 26.46 793.80 846.72 m 30 32 62 10.47 649.14 cad. 30 9.53 285.90 1- Caratterizzazione delle matrici ambientali 1.1 Sondaggi e campionamenti 1 2 3 1.1.1 Trasporto in andata e ritorno dell'attrezzatura di perforazione compreso il viaggio del personale dalla sede dell’Ente appaltante al cantiere, conteggiato una sola volta in andata e ritorno (ipotesi di distanza di 100 km) 1.1.2 Scavo a sezione obbligata, eseguito con mezzi meccanici, su superficie asfaltata e non, fino alla profondità massima di 2 m, compresa l'estrazione e l'aggottamento di eventuali acque, fino ad un battente massimo di 20 cm, il carico su mezzi di trasporto e l'allontanamento del materiale scavato nell'ambito del cantiere. In rocce sciolte (argilla, sabbia, ghiaia, terreno vegetale e simili con trovanti fino a 1 mc) 1.1.3 4 1.1.4 5 1.1.5 6 7 1.1.6 1.1.7 Approntamento dell''attrezzatura di perforazione a rotazione compreso il carico e lo scarico e la revisione a fine lavori. Per ogni approntamento dell'attrezzatura Installazione dell'attrezzatura di perforazione in corrispondenza di ciascun punto di indagine, compreso il primo, su aree pianeggianti accessibili con i normali mezzi di trasporto per distanza fino a 300 m Sondaggi a 5 m da p.c. Sondaggi attrezzati con piezometri Sommano Perforazione ad andamento verticale eseguita a carotaggio continuo, di diametro minimo di 101 mm e massimo di 127 mm, in terreni a granulometria media quali sabbie e sabbie ghiaiose (vedi classificazione A.G.I.) o in roccia. por profondità da m 0 a m 20 dal p.c. Sondaggi Sondaggi attrezzati con piezometri Sommano 9 1.1.8 1.1.9 Impiego di rivestimenti metallici provvisori in fori eseguiti a carotaggio o a distruzione di nucleo in terreni a granulometria fine quali argille, limi, limi sabbiosi (vedi classificazione AGI). per profondità da m 00 a 40 m dal p.c. Sondaggi Sondaggi attrezzati con piezometri Sommano m % 35 6 4 5.00 8.00 Prelievo di campioni rimaneggiati nel corso di sondaggi a rotazione e loro conservazione entro contenitori trasparenti chiusi ermeticamente compresi gli oneri per la quartatura, il confezionamento, la fornitura dei contenitori, le operazioni di identificazione, la conservazione ed il trasporto al laboratorio di analisi e/o all'ARPA Puglia dei campioni per le controanalisi. per prelievo da m 0 a m 20 dal p.c. Rev.1 5.00 8.00 Sovrapprezzo per pulizia dell'impianto di perforazione prima dell'inizio del lavoro, pulizia dell'asta di perforazione e rimozione dei lubrificanti nelle zone filettate prima e dopo ogni sondaggio, pulizia del carotiere prima dell'inizio del lavoro e dopo ogni manovra (comunque al minimo ogni metro), pulizia di ogni strumento di misura e dei campionatori inseriti in foro prima e dopo l'inserimento, pulizia dei contenitori e dell'impianto di circolazione per l'acqua di perforazione prima dell'inizio del lavoro, utilizzo di rivestimenti e corone non verniciate; la pulizia andrà inoltre eseguita mediante vapore Sondaggi Sondaggi attrezzati con piezometri Sommano 8 6 4 100.00 pagina 1/5 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione N. ord. 10 N. art. Indicazione dei lavori e delle provviste Quantità Prezzo unitario (€) Prezzo totale (€) 30 3.34 100.20 % 35 Lunghezza mt Larghezza mt Altezza mt cad 14 34.66 485.24 m 32 16.09 514.88 32 5.63 180.16 cad. 4 100.00 400.00 Per ogni campione cad. 4 159.78 639.12 Determinazione nei piezometri, all’atto del campionamento, dei seguenti parametri: Temperatura, Ossigeno Disciolto, Conducibilità Elettrica, Potenziale Redox, pH mediante sonda multiparametrica opportunamente tarata cad 4 15.00 60.00 Rilievo della falda acquifera in tubi opportunamente predisposti, eseguito a mezzo di scandagli elettrici, in concomitanza con l'esecuzione dei sondaggi, e fornitura della tabellazione o graficizzazione dei dati. Per ogni rilievo cad. 4 6.92 27.68 Fornitura di chiusino fuori terra lucchettato o pozzetti di protezione strumentazione, delle dimensioni minime interne di cm 40x40x40, realizzato in modo da isolare perfettamente la 1.1.18 strumentazione dall'acqua di pioggia, o di scorrimento, il tutto completo di coperchio pesante, carrabile. Etichettatura dei punti di indagine, sondaggi e piezometri. Per piezometro cad. 4 134.50 538.00 m 30 7.27 218.10 Compilazione e fornitura di cassetta catalogatrice idonea alla 1.1.11 conservazione di 5 m di carotaggio, compresa documentazione fotografica in duplice copia. per ciascuna cassetta (per sondaggi a 5 m e sondaggi allestiti a piezometro) 12 P.S. Sovrapprezzo per il campionamento di terreni contaminati le cui caratteristiche chimiche debbano rimanere inalterate durante la perforazione ed il prelievo; in particolare qualora il campionamento si realizzi nel corso di sondaggi a rotazione a carotaggio continuo, questi ultimi, al fine di impedire il trascinamento in profondità degli inquinanti durante la perforazione, dovranno essere effettuati per quanto possibile a secco e a bassa velocità, così come l'imfissione del rivestimento, ovvero con utilizzo in avanzamento di acqua chiara di chimismo ben conosciuto e di additivi biodegradabili anch'essi di chimismo definito per il rivestimento del foro, oltre all'adozione, prima e 1.1.10 durante la perforazione, dei seguenti accorgimenti tecnici. Pulizia dell'impianto di perforazione prima dell'inizio del lavoro, pulizia dell'asta di perforazione e rimozione dei lubrificanti nelle zone filettate prima e dopo ogni sondaggio, pulizia del carotiere prima dell'inizio del lavoro e dopo ogni manovra (comunque al minimo ogni metro). Pulizia di ogni strumento di misura e dei campionatori inseriti in foro prima e dopo l'inserimento, pulizia dei contenitori e dell'impianto di circolazione per l'acqua di perforazione prima dell'inizio del lavoro, utilizzo di rivestimenti e corone non verniciate;la pulizia andrà inoltre e seguita mediante vapore. per ogni prelievo 11 UM Installazione entro foro di sondaggio di piezometro a tubo aperto del diametro di 4" in PVC, cieco e microfessurato, compresa la 1.1.12 fornitura dei tubi di collegamento e la formazione del dreno e dei tappi impermeabili Per allestimento piezometro a profondità < 40 m Sondaggi attrezzati con piezometri 13 Sovrapprezzo alle voci di cui ai riferimenti per l'installazione di piezometri finalizzati al campionamento di acque contaminate, con utilizzo di materiali non alterabili dal punto di vista chimico e 1.1.13 di composizione nota, oltre all'adozione di particolari accorgimenti tecnici quali la pulizia delle estremità delle tubature prima dell'assemblaggio e l'utilizzo, per la cementazione, di bentonite in pellets priva di impurità. Per ogni allestimento. 14 Sviluppo del piezometro mediante elettropompa sommersa, 1.1.14 mediante la tecnica del pistonaggio o attraverso cicli consecutivi di emungimento-riempimento naturale 15 Campionamento di acque contaminate mediante utilizzo bailer monouso, previo spurgo a basso flusso, eseguito con elettropompa sommersa, che impediscano alterazioni di natura 1.1.15 fisica o chimica delle acque durante il campionamento stesso, (compreso l'eventuale spurgo dell'acqua stagnante all'interno del pozzetto) per un tempo massimo di 3 ore di spurgo 16 1.1.16 17 1.1.17 18 19 Rev.1 1.1.19 Riempimento dei fori di sondaggio con materiali di risulta additivato con malta idraulica e cementiziacementizia. Per ogno metro di riempimento da m 00 a m 80 da p.c. % 35 pagina 2/5 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione N. ord. N. art. Indicazione dei lavori e delle provviste 20 Compilazione di modulo stratigrafico per sondaggi standard, sondaggi superficiali e sondaggi allestiti a piezometro, contenente i dati di cantiere (Impresa, date di perforazione, Committente, compilatore, metodi, attrezzature e fluido utilizzati), 1.1.20 le principali caratteristiche dei materiali attraversati (profilo stratigrafico, percentuale di carotaggio, RQD, ecc.), la strumentazione installata (tubi inclinometrici o piezometrici), i campioni prelevati, le prove in foro eseguite (prove Lefranc) secondo le modalità definite nel Piano della Caratterizzazione. 21 1.1.21 22 Prelievo di campioni di top soil, compresi oneri di 1.1.22 omogeneizzazione e quartatura, confezionamento del campione, trasporto al laboratorio Prestazione di un geologo o ingegnere presente in cantiere con continuità per giorno o frazione di giorno UM P.S. Lunghezza mt Larghezza mt Altezza mt Quantità Prezzo unitario (€) Prezzo totale (€) cad. 10 150.00 1,500.00 gg 10 484.41 4,844.10 cad 10 12.00 120.00 Totale voce 1.1 Sondaggi e campionamenti 20,502.99 1.2 Analisi geotecniche 23 1.2.1 Apertura di campione rimaneggiato (contenuto in sacchetto di plastica o altro contenitore); determinazione del peso specifico assoluto dei grani (media di 2 determinazioni); analisi granulometrica mediante vagliatura per via secca per quantità inferiori o uguali a 5 kg, con un massimo di 8 setacci, compresa la determinazione degli indici granulometrici caratteristici e la restituzione grafica dei risultati. cad 12 86.7 Totale voce 1.2 Analisi geotecniche 1,040.40 1,040.40 1.3 Analisi chimiche 1.3.1 Acque di falda 24 1.3.1.1 pH, Conducibilità cad. 4 15.98 63.92 cad. 1 15.98 15.98 cad. 4 380.00 1,520.00 cad. 1 380.00 380.00 cad. 4 270 1,080.00 cad. 1 270 270.00 cad. 4 79.89 319.56 cad. 1 79.89 79.89 Alifatici Alogenati Cancerogeni: Dibromometano, 1,2Dibromoetano, Dibromoclorometano, Bromodiclorometano. cad. 4 74.56 298.24 Controanalisi ARPA cad. 1 74.56 74.56 cad. 4 85.2 340.80 cad. 1 85.2 85.20 Controanalisi ARPA 25 Composti inorganici: Al, Sb, Ag, As, Be, Cd, Co, Cr tot, Cr VI, Fe, 1.3.1.2 Hg, Ni, Pb, Cu, Se, Mn, Tl, Zn, B, Cianuri liberi, fluoruri, nitriti, cloruri e solfati. Controanalisi ARPA 26 27 28 29 BTEX: Benzene, Toluene, Etilbenzene, para-Xilene, Stirene. Policiclici aromatici: Benzo(a)antracene, Benzo(a)pirene, 1.3.1.3 Benzo(b)fluorantene*, Benzo(k,) fluorantene*, Benzo(g,h,i)perilene*, Crisene, Dibenzo(a,h)antracene, Indeno(1,2,3-c,d)pirene*, Pirene, Sommatoria (composti*). Controanalisi ARPA 1.3.1.4 1.3.1.5 1.3.1.6 Alifatici Clorurati Cancerogeni: Clorometano, Triclorometano, Cloruro di Vinile, 1,2-Dicloroetano, 1,1-Dicloroetilene, Tricloroetilene, Tetracloroetilene, Esaclorobutadiene, Sommatoria organo-alogenati. Controanalisi ARPA Fenoli e clorofenoli: 2-clorofenolo, 2,4 Diclorofenolo, 2,4,6 Triclorofenolo, Pentaclorofenolo. Controanalisi ARPA 30 1.3.1.7 PCB, PCT tot Controanalisi ARPA cad. cad. 4 1 95.86 95.86 383.44 95.86 31 1.3.1.8 Idrocarburi totali (come n-esano) Controanalisi ARPA cad. cad. 4 1 78.89 78.89 315.56 78.89 32 1.3.1.9 Fingerprint completo idrocarburi Controanalisi ARPA cad. cad. 1 1 150.00 150.00 150.00 150.00 Totale voce 1.3.1 Acque di falda 5,701.90 1.3.2 Terreni 33 34 Rev.1 1.3.2.1 1.3.2.2 Trattamento preliminare del campione mediante distillazione, estrazione, concentrazione, ecc.. Controanalisi ARPA Composti inorganici: Sb, As, Be, Cd, Co, Cr tot, Cr VI, Hg, Ni, Pb, Cu, Se, Sn, Tl, V, Zn, Cianuri liberi, Fluoruri Controanalisi ARPA cad. 30 21.30 639.00 cad. 3 21.30 63.90 cad. 30 204.95 6,148.50 cad. 3 204.95 614.85 pagina 3/5 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione N. ord. Quantità Prezzo unitario (€) Prezzo totale (€) cad. 30 458.26 13,747.80 cad. 3 458.26 1,374.78 cad. 30 159.78 4,793.40 Controanalisi ARPA cad. 3 159.78 479.34 Alifatici Alogenati Cancerogeni: Tribromometano (bromoformio), 1,2-Dibromoetano, Dibromoclorometano, Bromodiclorometano. cad. 30 74.56 2,236.80 Controanalisi ARPA cad. 3 74.56 223.68 Fenoli Clorurati: Metilfenolo, Fenolo, 2-clorofenolo, 2,4diclorofenolo, 2,4,6-triclorofenolo, Pentaclorofenolo. cad. 30 158.00 4,740.00 Controanalisi ARPA cad. 3 158.00 474.00 39 1.3.2.7 PCB Controanalisi ARPA cad. cad. 30 3 95.86 95.86 2,875.80 287.58 40 1.3.2.8 Fingerprint completo idrocarburi Controanalisi ARPA cad. cad. 3 1 150.00 150.00 450.00 150.00 41 1.3.2.9 Frazione di carbonio organico (foc) Controanalisi ARPA cad. cad. 9 1 33.00 33.00 297.00 33.00 35 N. art. Indicazione dei lavori e delle provviste BTEX: Benzene, Etilbenzene, Stirene, Toluene, Xilene. Idrocarburi: Idrocarburi C<12, Idrocarburi C>12. Aromatici Policiclici: Benzo(a)antracene**, Benzo(a)pirene**, Benzo(b)fluorantene**, Benzo(k,)fluorantene**, 1.3.2.3 Benzo(g,h,i,)perilene**, Crisene**, Dibenzo(a,e)pirene**, Dibenzo(a,l)pirene**, Dibenzo(a,i)pirene**, Dibenzo(a,h)pirene**, Dibenzo(a,h)antracene, Indenopirene, Pirene, Sommatoria policiclici aromatici (composti **) Controanalisi ARPA 36 37 38 Aliatici Clorurati Cancerogeni: Clorometano, Diclorometano, Triclorometano, Cloruro di Vinile, 1,2-Dicloroetano, 1,1Dicloroetilene, Tricloroetilene, Tetracloroetilene (PCE). 1.3.2.4 Alifatici Clorurati non Cancerogeni: 1,1-Dicloroetano, 1,2Dicloroetilene, 1,1,1-Tricloroetano, 1,2-Dicloropropano, 1,1,2Tricloroetano, 1,2,3-Tricloropropano, 1,1,2,2-Tetracloroetano. 1.3.2.5 1.3.2.6 UM P.S. Lunghezza mt Larghezza mt Altezza mt Totale voce 1.3.2 Terreni 39,629.43 1.3.3 Top soil 42 43 44 1.3.3.1 1.3.3.2 Trattamento preliminare del campione mediante distillazione, estrazione, concentrazione, ecc.. Controanalisi ARPA cad. 10 21.30 213.00 cad. 1 21.30 21.30 cad. 10 204.95 2,049.50 cad. 1 204.95 204.95 cad. 10 458.26 4,582.60 cad. 1 458.26 458.26 cad. 10 159.78 1,597.80 Controanalisi ARPA cad. 1 159.78 159.78 Alifatici Alogenati Cancerogeni: Tribromometano (bromoformio), 1,2-Dibromoetano, Dibromoclorometano, Bromodiclorometano. cad. 10 74.56 745.60 Controanalisi ARPA cad. 1 74.56 74.56 Fenoli Clorurati: Metilfenolo, Fenolo, 2-clorofenolo, 2,4diclorofenolo, 2,4,6-triclorofenolo, Pentaclorofenolo. cad. 10 158.00 1,580.00 Controanalisi ARPA cad. 1 158.00 158.00 Composti inorganici: Sb, As, Be, Cd, Co, Cr tot, Cr VI, Hg, Ni, Pb, Cu, Se, Sn, Tl, V, Zn, Cianuri liberi, Fluoruri Controanalisi ARPA BTEX: Benzene, Etilbenzene, Stirene, Toluene, Xilene. Idrocarburi: Idrocarburi C<12, Idrocarburi C>12. Aromatici Policiclici: Benzo(a)antracene**, Benzo(a)pirene**, Benzo(b)fluorantene**, Benzo(k,)fluorantene**, 1.3.3.3 Benzo(g,h,i,)perilene**, Crisene**, Dibenzo(a,e)pirene**, Dibenzo(a,l)pirene**, Dibenzo(a,i)pirene**, Dibenzo(a,h)pirene**, Dibenzo(a,h)antracene, Indenopirene, Pirene, Sommatoria policiclici aromatici (composti **) Controanalisi ARPA 45 46 47 Alifatici Clorurati Cancerogeni: Clorometano, Diclorometano, Triclorometano, Cloruro di Vinile, 1,2-Dicloroetano, 1,1Dicloroetilene, Tricloroetilene, Tetracloroetilene (PCE). 1.3.3.4 Alifatici Clorurati non Cancerogeni: 1,1-Dicloroetano, 1,2Dicloroetilene, 1,1,1-Tricloroetano, 1,2-Dicloropropano, 1,1,2Tricloroetano, 1,2,3-Tricloropropano, 1,1,2,2-Tetracloroetano. 1.3.3.5 1.3.3.6 48 1.3.3.7 Fingerprint completo idrocarburi Controanalisi ARPA cad. cad. 1 1 150.00 150.00 150.00 150.00 49 1.3.3.8 Frazione di carbonio organico (foc) Controanalisi ARPA cad. cad. 3 1 33.00 33.00 99.00 33.00 50 1.3.3.9 Diossine: sommatoria PCDD, PCDF conv. TE Controanalisi ARPA cad. cad. 10 1 639.11 639.11 6,391.10 639.11 51 1.3.3.10 Amianto Controanalisi ARPA cad. cad. 10 1 133.14 133.14 1,331.40 133.14 Totale voce 1.3.3 Top soil 20,772.10 Totale voce 1.3 Analisi chimiche 66,103.43 Rev.1 pagina 4/5 COMUNE DI TARANTO Aree Scuole Deledda, De Carolis e D’Aquino nel Quartiere Tamburi Piano della Caratterizzazione N. ord. N. art. Indicazione dei lavori e delle provviste UM P.S. Lunghezza mt Larghezza mt Altezza mt Quantità Prezzo unitario (€) Prezzo totale (€) 2- Documentazione tecnica 52 2.1 Relazione tecnica descrittiva “Relazione sui Risultati del Piano della caratterizzazione” redatta, ai sensi del D. Lgs. 152/06, come a corpo riportato al cap. 5 del Piano di Caratterizzazione. 10,000.00 Totale voce 2- Documentazione tecnica 10,000.00 3 - Rilievo topografico 53 3.1 Esecuzione del rilievo plano-altimetrico di precisione come riportato al par. 4.5 del Piano di Caratterizzazione. corpo 1 1,000.00 1,000.00 Totale voce 3 - Rilievo topografico 1,000.00 TOTALE GENERALE 98,646.82 Rev.1 pagina 5/5