Il modello catalano di salute: il centro di assistenza primaria (CAP)
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Il modello catalano di salute: il centro di assistenza primaria (CAP)
Il modello catalano di salute: il centro di assistenza primaria (CAP) e l’Unità Cure Primarie (UCP) toscane Alessandro Pecchioli, Natalia Lombardi Alessandro Militello, Luca Menesini Barbara Pocobelli, Sandra Bartolucci 1 Pisa 23 luglio 2008 Caratteristiche socio-demografiche della Catalogna Spagna 17 Comunità Autonome Area: 504,750 km² Popolazione (2005): 44,108,530 Catalogna: Comunità Autonoma (regione) Area: 31,895 km2 Popolazione: 7,196,168 abitanti Speranza di vita: 80.10 anni Tasso di natalità (2004): 11.41 Mortalità grezza (2004): 8,49 Mortalità infantile: 3.22 PIG/Cápita (PPA): USD 28.740 2 Dati dal sistema sanitario CATALOGNA Posti letti: 4.9 / 1,000 abitanti Posti letti acuti: 2.3 aprox. / 1,000 abitanti Medici: 4.7 / 1,000 abitanti TOSCANA 2005 Posti letti: 4.3 / 1,000 abitanti Posti letti acuti: 4,0 aprox. / 1,000 abitanti 3 Fonte dati Toscana: Regione Toscana e Ministero della Salute SIS Dati dal sistema sanitario (2) Rete di utilizzazione pubblica: • 400 ABS (ogni 20-25.000 abitanti) • 61 ospedali generali (15,143 posti letto) • 21 ospedali psichiatrici (3,907 posti letti + 444 posti letto in ospedali generale) • 88 centri socio sanitari (7,539 posti letto) 4 Evoluzione della spesa pro capite Evoluzione del budget sanitario 2003 2007 Toscana 2007*** Popolazione 6.506.440 7.324.047 3.628.211 Budget 5,6 B € 8,831 B € 6.315 B € Spesa Publica/PIG 3,6% 4,2% 6,7% Spesa Privata/PIG* 1,6% 1,8%** n.d. Spesa publica /cápita 860 € 1.184,86 € 1.740 € Spesa privata /cápita 363 € 470€** n.d. * Source: internally generated using the data on private expenditure divided by the total healthcare expenditure as stated in the “ACES report on the financial sustainability and territorial balance of the Spanish healthcare on the 2015 horizon”. ** 2006 5 *** Fonte: Regione Toscana e Ministero della Salute SIS dati di consuntivo Distribuzione di Funzioni Parlamento Assegna il budget Finanziamento Elabora Piano di salute Trasferisce le risorse economiche Risorse / Obiettivi Departamento de Salud Servicio Catalán de la Salud Garantisce l’assistenza sanitaria Funzione di Assiccuratore generale Realizzano l’attività assistenziale Fornitura di servizi Rete dei fornitori 6 Il modello sanitario catalano Assicurazione CC II TT TT AA DD II NN II Erogazione di servizi INSTITUT INSTITUT CATALÀ CATALÀ DE DELA LASALUT SALUT 20% 20% SERVEI SERVEI CATALÀ CATALÀ DE DELA LASALUT SALUT ROUP ROUP Fornitori Fornitori Convenzionati Convenzionati 100% 100% 70% 70% ASSICURAZIONE ASSICURAZIONE SUPPLEMENTARE SUPPLEMENTARE 20% 20% Tipologia di centro CENTRI CENTRIPRIVATI PRIVATI 10% 10% Governativo Altri Ospedale 20.18% 79.82% Assistenza di base 87.06% 12.94% Salute Mentale 27.79% 72.21% Sociosanitario (geriatria, cronici, riabilitazione) 38.43% 61.57% 7 Nuove sfide del sistema sanitario • Migliorare il sistema di allocazione delle risorse (transizione dal sistema di pagamento frammentato per linee di produzione verso un modello a quota capitaria • Promuovere i “Governi Territoriali di Salute” • Trasformare il produttore di servizi governativo (ICS) in una azienda pubblica autonoma, per migliorarne la capacità gestionale • Rinforzare ulteriormente la separazione dalle funzioni di acquisto (purchaser) e erogazione (provider) dei servizi. 8 Creazione dei Governi Territoriali di Salute “ Condividere le responsabilità in tema di salute tra la “Generalitat de Catalunya” (governo regionale) ed i comuni” No Gestione No Trasferimento di funzioni Creare un ambito di collaborazione stabile senza modificare la Legge Quadro sanitaria 9 Modello di Accesso al sistema C C II TT TT AA D D II N N II PRONTO SOCCORSO CENTRO CENTROdidi ASSISTENZA ASSISTENZAdidiBASE BASE OSPEDALI H1 H2 H3 SOCIOSANITARIO SOCIOSANITARIO (geriatria, (geriatria,cronici, cronici,riabilitazione) riabilitazione) SALUTE SALUTEMENTALE MENTALE 10 Professionalità presenti all’interno di un CAP Medico di famiglia Pediatra Appuntamento Infermiere Dentista Assistenza domiciliare Triage Urgenza Continuità assistenziale: MMG + Infermiere Educazione sanitaria Consultorio Dipendenze 11 Organizzazione del lavoro • L’attività dei medici è organizzata su due turni : mattina (8-15) e pomeriggio (13-20). • Ciascun turno prevede : - 4 ½ ore attività ambulatoriale (ricevimento assistiti prenotati) - 1 ora attività burocratica (firma ricette, controllo esami) - 1½ ora di meeting (aggiornamento professionale, condivisione di problematiche cliniche e organizzative) E infine è previsto uno spazio dedicato alle eventuali richieste di visite urgenti (filtro infermieristico) Ciascun medico effettua le visite domiciliari in un turno dei 5 previsti nell’arco della settimana: “durante quella giornata il medico di turno deve rispondere a tutte le richieste di visite domiciliari pervenute al Centro” 12 odontoiatria specialisti mmg accoglienza 13 Con quali criteri vengono assegnate le risorse ? Gli assi principali del finanziamento: – Popolazione assistita aggiustata per età – Caratteristiche socio-economiche – Livelli salariali dei professionisti – Continuità assitenziale – Attività formativa (docenza) – Servizi accessori (acquisto di prestazioni di diagnostica per immagini, diagnostica di laboratorio, consulenze specialisti). – Stick per la misurazione della glicemia. • Una parte di queste risorse è variabile e la quota assegnata alla fine dipenderà dal grado di raggiungimento degli obiettivi 14 Obiettivi e meccanismo di valutazione • Gli obiettivi si basano sulle indicazioni del piano di salute e vengono negoziati a livello territoriale: – 80% obiettivi comuni per tutti – 20% obiettivi specifici per il territorio di riferimento (ABS) La formulazione degli obiettivi prevede le seguenti fasi: - Descrizione dell’obiettivo Proposta dell’indicatore (misura il grado di raggiungimento obiettivo) Metodologia di valutazione (fissazione di un traguardo minimo) Parte variabile del finanziamento assegnata in % sui singoli obiettivi Ambiti di riferimento degli obiettivi (esempi) - Accessibilità del servizio - Qualità assistenziale, soddisfazione degli utenti - Clinico/assistenziali (prevenzione, controllo dei fattori di rischio, uso appropriato dei farmaci) 15 Accordo programma 16 Accordo programma 17 Il Sistema informativo di un CAP •Centralizzato •Integrato •Condiviso •Centrato sul paziente •Base calcolo indicatori Workstation Medico generale Workstation Infermiere Workstation Accettazione Server CAP Workstation Pediatra Workstation Triage 18 Cartella territoriale condivisa dei CAP Punto di forza – Cartella territoriale condivisa L’integrazione organizzativa dei CAP permette la condivisione tra gli attori di sistema di un unico database condiviso che permette di creare per ciascun cittadino una cartella socio-sanitaria territoriale, alimentandola poi nel tempo con i dati inseriti dalle figure professionali che fanno parte del CAP. Tale sistema alimenta in modo semplice ed omogeneo l’implementazione di un sistema di indicatori che il CAP stesso fornisce al sistema di riferimento regionale per la propria valutazione 19 Cartella territoriale condivisa dei CAP Punto di debolezza La forte separazione tra CAP e resto del sistema sanitario fa si che sia impossibile ricostruire ciò che accade al paziente fuori dal CAP di appartenenza Attualmente a livello regionale è in studio la fattibilità un fascicolo sanitario catalano. Tuttavia l’ampia libertà di organizzazione informativa data al sistema rende difficoltosa una sua creazione se non attraverso una collezioni di documenti in pdf. 20 …………la sperimentazione UCP in Toscana 21 Le Unità di Cure Primarie nella regione Toscana Le venti UCP partecipanti alla sperimentazione: • ASL 2 – UCP Altopascio; UCP Barga; UCP Castelnuovo Garfagnana • ASL 3 – UCP Lamporecchio • ASL 4 – UCP Prato • ASL 5 – UCP Cascina UCP Pomarance e Castelnuovo Val di Cecina; UCP La Rosa di Terricciola • ASL 6 – UCP Colline Pisane • ASL 8 – UCP Setteponti; UCP Civitella Val di Chiana • ASL 9 – UCP Amiata; UCP Colline Metallifere • ASL 10 – UCP Firenze • ASL 11 – UCP Cerreto Guidi; UCP Castelfiorentino; UCP Santa Croce sull’Arno; UCP Galleno • ASL 12 – UCP Versilia Nord; Pietrasanta 22 Le Unità di Cure Primarie nella regione Toscana Aspetti funzionali ed organizzativi: l’ “UCP tipo” Sede unica con attività prevalente dei MMG Numero di assistiti variabile fra 5.000 e 10.000 Orario di apertura 8-20 dal lunedì al venerdì Presenza di infermieri e collaboratori di studio Presenza di infrastruttura informatica; presenza del CUP Supporto personale infermieristico ai PPS Implementazione di PDT e definizione di protocolli d’accesso per priorità 23 Le Unità di Cure Primarie nella regione Toscana Valutazione di performance – indicatori (allegato E, delibera 198/2006) Aumento dei confronti ed audit professionali (11 UCP con obiettivo raggiunto) Riduzione dei tassi di ospedalizzazione (10 UCP con obiettivo raggiunto) Volume di prenotazioni esami e visite per assistiti UCP (9 UCP con obiettivo raggiunto ) Appropriatezza nel consumo di farmaci e contenimento della spesa (7 UCP con obiettivo raggiunto) Appropriatezza nel consumo prestazioni specialistiche (10 UCP con obiettivo non valutabile) Riduzione accessi impropri al PS (10 UCP con obiettivo non valutabile) Miglioramento dell’integrazione con MCA (17 UCP con obiettivo non raggiunto) 24 In sintesi • Estrema capillarità e diffusione della rete dei centri sanitari (400ABS) • Gradi di libertà per il cittadino/utente sicuramente inferiori rispetto alla nostra realtà (è un sistema più rigido) • Il CAP è riconosciuto e apprezzato come un servizio efficiente che risponde ai bisogni sanitari della popolazione (è ormai un marchio affermato) • Livello di negoziazione degli obiettivi di salute da raggiungere complesso e articolato ma apparentemente efficiente (sistema dei contratti/accordi di programma) supportato almeno a livello del CAP da un sistema informativo efficiente • Ampi livelli di autonomia organizzativa nei CAP • Quota variabile del finanziamento assegnata sulla base degli obiettivi raggiunti 25 Grazie per l’attenzione 26