Cappelli: “Grazie, dal cuore”

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Cappelli: “Grazie, dal cuore”
EDITORIALE
di Antonio Cappelli
Cappelli: “Grazie, dal cuore”
Carissimi Consiglieri, avrei voluto inviarvi questa lettera, e ringraziarvi, uno per uno. Spero
di avere occasione di farlo. Ma intanto ho pensato che questo mio ringraziamento potesse
essere anche un’occasione, per tutti gli associati, di conoscere meglio la loro Associazione,
il nostro lavoro. Il tanto che è stato fatto, che fa intravedere quanto ancora possiamo e
dobbiamo fare. Un modo per dire ancora una volta: uniti, si vince!
Nella foto, Antonio Cappelli e Lucia
Migliorini in occasione della celebrazione
per il Sessantesimo dell’Associazione,
dicembre 2004
“Quattro anni intensi. Insieme.
Quattro anni durante i quali abbiamo
condiviso le gioie per l’accresciuto ruolo dell’Associazione ed al contempo le
frustrazioni dell’essere imprenditori in
Maremma.
Migliaia di ore trascorse immersi nel bel
dilemma di come contribuire alla crescita economica e sociale della nostra provincia e delle nostre aziende.
Chiudendo gli occhi vi vedo tutti, uno ad
uno vi abbraccio in un unico sguardo ed
un unico cuore, amici con i quali ho condiviso tanto, vorrei poter dire tutto.
Sento il bisogno di scrivervi queste righe
come se fossero un ordine del giorno di
un Consiglio Direttivo permanente che
nella realtà non abbiamo avuto, troppo
spesso pressati dalle urgenze del momento per soffermarci a guardare indietro anche solo per un attimo.
Abbiamo iniziato con l’estate del
2001, rivedendo il posizionamento politico dell’Associazione nei confronti delle società partecipate. Venivamo da un
periodo turbolento e rissoso. I rapporti
con la Camera di Commercio erano molto critici, con ricorso reciproco ad azioni
legali per dirimere questioni spinose e
dolorose. Eravamo stati scippati di un
seggio nel Consiglio camerale, a favore
del settore turistico. Abbiamo iniziato a
dialogare con tutte le altre associazioni
di categoria, cercando i percorsi comuni ed evitando dispendio di tempo in
quelle questioni dove sapevamo esserci
forti divisioni. Il tavolo di coordinamento
tra le associazioni ‘Impresa e sviluppo’,
seppur utile strumento, era di fatto un
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surrogato della Camera di Commercio intesa quale casa comune
delle imprese. Era lì
che bisognava lavorare
insieme.
Con tanta pazienza ed una buona
dose di umiltà abbiamo
inaugurato
una nuova stagione
di rapporti che ha finito per portare i suoi
frutti: un anno dopo, al
rinnovo degli organi camerali, abbiamo
recuperato il Consigliere nel settore “Pesca” ed abbiamo portato alla Presidenza
Federico Vecchioni, uno degli imprenditori più validi della nostra provincia, con
un programma che vedeva quasi tutte le
Associazioni coese e partecipi.
Nel frattempo, dall’autunno del 2001, in
Consiglio Direttivo, abbiamo iniziato
un’opera di riequilibrio e reindirizzo di alcune nostre espressioni
e partecipazioni societarie: Grosseto Export e Fimar sono state le prime,
poiché si trovavano spesso in disaccordo sull’operato reciproco e si creavano
continui scontri che non giovavano né
allo sviluppo né alle aziende. Per Grosseto Export abbiamo coinvolto le aziende, riscritto lo statuto, contribuito con
consenso al rinnovo della Presidenza
e dei vertici, fino a giungere alla tanto
auspicata adesione del Consorzio Grosseto Export all’Associazione Industriali.
Per Fimar, analogamente, si è ridefinita la mission, eliminando quelle attività
marginali che non costituivano il ‘Core
business’ e che si sovrapponevano impropriamente ad altre, perseguite invece da altri enti provinciali.
Dopo l’elezione di Vecchioni, il percorso di Fimar si è concretizzato con la
modifica dello statuto, il rinnovo della
Presidenza e del Consiglio, l’aumento di
capitale necessario alla costruzione del
Centro fiere (oggi sta per essere aggiudicato l’appalto della costruzione).
Sul versante interno, fin dall’autunno del 2001 abbiamo lavorato
alla modifica dello Statuto, per modernizzarlo ed armonizzarlo alle linee
della riforma della Confindustria voluta
dal presidente D’Amato. Inoltre, ricorderete come abbiamo dato un contributo importante al cambio di rotta della
Federazione Regionale, monopolizzato
dalle grandi territoriali e poco attenta
alle periferie.
Il Gruppo Giovani Imprenditori e la
Piccola Industria hanno costituito
fin da subito una bella “palestra
associativa”, basti pensare ai numerosi convegni e seminari formativi, fino
alla bella affermazione, per due volte
consecutive, di uno studente grossetano nelle finali nazionali del premio
letterario “Campiello Giovani”. L’accresciuto ruolo di Grosseto in Toscana
è stato testimoniato attraverso la Vicepresidenza regionale a Lucia Migliorini (oggi coronata dalla nomina quale
membro del Comitato Centrale dei GI in
Confindustria) e di Sergio Francioli nel
comitato regionale della P.I., fatto mai
verificatosi in precedenza, così come
della mia nomina a Membro di Giunta
di Confindustria, in rappresentanza del
movimento nazionale dei GI.
La puntuale ricognizione e verifica
dell’operato delle varie partecipate, ha condotto nel corso del 2002 a
diversi cambiamenti e sviluppi positivi
delle singole attività. Purtroppo si sono
rilevate subito due aree problematiche: Esco Maremma, che non riusciva
ad esprimere un’autosufficienza finanziaria ed un’operatività soddisfacente,
e Seam, che ha visto negare l’agibilità
della pista da parte di Enac, con la conseguente perdita dei voli charter che si
era avviata due anni prima e la paralisi
totale dello scalo civile.
Grosseto Sviluppo, dopo anni di gestioni che avevano concretizzato poco,
iniziava un percorso di consolidamento
e patrimonializzazione, in vista di un rilancio quale agenzia di sviluppo, gestore di risorse economiche e programmi
concreti di crescita del territorio maremmano.
L’Università a Grosseto iniziava ad
operare e l’Associazione Industriali era
stata tra i principali soci sostenitori non
istituzionali a sostenerla, sia finanziariamente, sia attraverso la presenza diretta
nel Polo universitario grossetano.
Lo sviluppo dei corsi di laurea e dei master e la necessità di garantire percorsi formativi che incrociassero i bisogni
delle aziende e del territorio, ha spinto
il Consiglio Direttivo dell’Associazione
Industriale a chiedere la trasformazione della società consortile a Fondazio-
ne, più idonea al raggiungimento degli
obbiettivi a breve e medio termine.
Questo passaggio è risultato più facile
a dirsi che non a farsi, date le profonde
divisioni politiche esistenti tra i soci fondatori istituzionali, Provincia e Comune
di Grosseto, e con le differenti vedute
dell’Università di Siena. Oggi però, scritto lo Statuto, siamo giunti alla convocazione dell’Assemblea che trasformerà
il Polo in Fondazione, con la dotazione
di un consistente patrimonio: le imprese, attraverso la Camera di Commercio,
conferiranno alcuni terreni edificabili situati nella zona del Tiro a Segno per un
valore di circa sei-settecentomila euro.
La congiuntura internazionale sfavorevole (ricordo, a solo titolo di esempio,
tre “mazzate” che hanno avuto pesanti
e concrete ripercussioni negative sulla
nostra economia, l’11 settembre, la crisi
argentina e il crack Parmalat), il cambio
euro/dollaro sempre più sfavorevole alle
nostre esportazioni, l’emergere di altre
aree-paese nella produzione (Cina, India, Brasile) e nel turismo (Croazia, Turchia, Indonesia, Carabi), hanno di fatto
accelerato la consapevolezza del valore dello “stare insieme” sui percorsi di sviluppo. Da questo nuovo
modo di fare rappresentanza di interessi
di categoria, sono nate tutta una serie di
iniziative di respiro e dimensione impensabili solo pochi anni prima: dal Consorzio Grosseto Energia ad Aliante alla Pilt,
ai Progetti Marocco, Miami etc.
Solo aggregandosi le nostre imprese possono sperare di competere e
di garantirsi il futuro. E’ un processo
molto faticoso e che comporta un gran
lavoro di mediazione di interessi e di capacità di pianificare scenari ma che sta
dando i suoi frutti. Intanto, oggi i soggetti politici hanno metabolizzato il fatto
che il “blocco economico” è un soggetto
che non è possibile trascurare, come in
passato avveniva. La Camera di Commercio è un ente autorevole, nel quale tutte le Associazioni si ritrovano, che
prende posizione su tutto e che agisce
in prima persona chiedendo il consenso
delle imprese sui grandi temi di sviluppo: formazione, internazionalizzazione,
credito, regolazione dei mercati, promozione etc.
Un altro grande tema che negli anni
ha costituito un neo nei rapporti interassociativi era il rapporto con l’ANCE.
Dalla scissione del 1978 si erano create
sempre più divisioni ed incomprensioni.
Era necessario dare un segnale diverso,
insieme. Il protocollo d’intesa siglato nel
2003 riporta l’ANCE nel Consiglio direttivo dell’Associazione, elimina il doppione della sezione edile dell’Associazione,
comporta l’adesione alla Confindustria
dell’AIEC, porta il presidente dell’Associazione nel Consiglio direttivo dell’ANCE, coordina le politiche e la rappresentanza, eliminando sprechi e sovrapposizioni. Indica alle altre associazioni di
categoria che ora siamo più vicini, più
uniti e più forti. E’ necessario completare questo processo con il passaggio
nell’ANCE delle nostre aziende edili che
ancora non l’hanno fatto.
Tutto questo è stato possibile perché il Consiglio dell’Associazione è
sempre stato unito, pur nelle diversità di alcune opinioni, nella necessaria
ed a volte colorita dialettica. Da questo
sentimento comune è nata l’esigenza di
migliorare ancora di più la nostra
comunicazione.
Nascono così il nuovo sito Internet
dell’Associazione (www.confindustriagrosseto.it), ispirato ai criteri di
usabilità e funzionalità, che lo rendono
un sito accessibile e navigabile con estrema praticità, ricco di contenuti costantemente aggiornati, un punto di contatto
importante con gli associati e con tutto
il pubblico interessato al mondo economico, che conta oggi oltre cinquemila
accessi mensili, in costante aumento e
la nostra newsletter (Grosseto Impresa), vero spazio di comunicazione,
per far conoscere le aziende e la nostra
posizione sulle principali vicende economiche della Maremma, per essere
di stimolo alla voglia di confronto e di
dialogo, per dare visibilità ai valori e ai
contenuti di cui la nostra Associazione è
portatrice. Dopo un anno disponiamo di
un periodico di 32 pagine, di alta qualità
e pregevolezza estetica, che raggiunge
tutta la provincia, ed anche il Sistema,
per portare sempre più lontano la nostra voce. Che dire poi della presenza
sui media, che finalmente ci consente di
comunicare in tempo
reale con il nostro territorio?
Consapevoli
dell’importanza della formazione come esigenza
delle imprese e come
Nella foto: Antonio
Cappelli assieme ad un
gruppo di componenti
del Consiglio Direttivo
dell'Associazione
servizio innovativo da proporre, la Giano
Servizi ha inaugurato dal 2004 una stagione fittissima di corsi e seminari informativi senza precedenti.
Abbiamo voluto dare il nostro contributo
alla formazione del nuovo Piano territoriale di coordinamento della Provincia di
Grosseto, del nuovo Piano strutturale
del Comune di Grosseto, così come abbiamo voluto sempre consegnare documenti scritti agli Enti che ci richiedevano
un parere, come per la Conferenza programmatica della Provincia di Grosseto.
Infine,
l’internazionalizzazione:
stiamo per inaugurare la sede di Miami,
di Tuscany House, sportello di promozione delle aziende maremmane in Florida, che una volta avviata quale vetrina
dei prodotti tipici, potrà essere ceduta
alle aziende stesse che partecipano al
progetto, consentendo un protagonismo
diretto delle stesse.
Questa rinnovata attività comporta la necessità di ragionare
sull’organizzazione della nostra
struttura, per motivarla, formare le
risorse umane, ampliarla, renderla
più flessibile, garantire le risorse
economiche necessarie al perseguimento degli scopi associativi,
cosa sulla quale il Consiglio direttivo
dell’Associazione sta lavorando da oltre
un anno a questa parte, con momenti
anche di forte dialettica, ma certo necessari a giungere alla sintesi migliore,
nell’interesse degli associati.
Questa, cari amici, la sintesi di quanto
abbiamo fatto o tentato di fare.
A me sembra un lavoro enorme, fatto
rubando tempo alle nostre aziende in
uno spirito di servizio totale. So che saranno gli altri a giudicare il nostro operato. Quello che è importante adesso è
procedere al rinnovo del Consiglio, ed
alla nomina del nuovo Presidente, mantenendo lo stesso spirito che ci ha animato in questi quattro anni. Circolano
già i primi nomi illustri, i saggi sono al
lavoro, presto si verificheranno le disponibilità dei singoli.
L’augurio mio personale è quello di un
passaggio sereno ed improntato alla
lealtà e chiarezza nei programmi, e mi
impegnerò al massimo perché ciò avvenga. Porterò sempre con me questa
esperienza ed i vostri volti, anche degli
amici che oggi non ci sono più, il modo
di fare e di essere di ciascuno di voi, i
vostri consigli, le esortazioni, le critiche,
come un tesoro che mi ha fatto davvero
più ricco e più uomo, in questi quattro
anni. Per questo, per quanto si possa
aver dato all’Associazione, sento di aver
ricevuto infinitamente di più.
Vi abbraccio e vi dico: non abbiate paura, ed andiamo avanti, tutti insieme.
Cambieremo ancora di più una Maremma che sta cambiando”.
Antonio Cappelli
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