gric82000e_dal cambio di direzione

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gric82000e_dal cambio di direzione
Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana
nell'ambito dell'azione regionale di sistema
Laboratori del
Sapere Scientifico
LABORATORI DEL SAPERE SCIENTIFICO
«DAL CAMBIO DI DIREZIONE ALL’ ANGOLO»
Insegnanti:
ROSSI MAIRA
CONTI ANNA ROSA
FRANCI ANITA
SCUOLA PRIMARIA DI SORANO
CLASSE QUINTA
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
Il percorso, in linea con le Indicazioni Nazionali, si
inserisce nel Curricolo Verticale e si muove all’interno
dell’Ambito
Matematico,
attraverso
esperienze
laboratoriali di osservazione, riflessione, formulazione
di ipotesi, discussione collettiva, sperimentazione e
verifica delle ipotesi per giungere alla scoperta e alla
definizione dei concetti geometrici di Angolo.
DESCRIZIONE SINTETICA DEL PERCORSO
Il percorso, partendo dal concetto di angolo come spazio di vita
quotidiana, guida gli alunni, attraverso giochi di movimento,
esperienze, verbalizzazione e rappresentazione grafica, alla
concettualizzazione di angolo come forma del piano, cogliendo le
relazioni tra gli elementi e giungendo al confronto, alla misurazione
ed alla definizione, con i termini specifici della geometria, dei vari
tipi di angolo.
OBIETTIVI DEL
PERCORSO
APPROCCIO
METODOLOGICO
• Acquisire un atteggiamento di osservazione e problematizzazione della realtà
• Descrivere in forma orale e scritta le proprie osservazioni, ipotesi, congetture ed
argomentazioni
• Classificare coppie di linee in base alla loro posizione nello spazio: rette incidenti,
parallele, perpendicolari
• Riconoscere e denominare le forme del piano e dello spazio e le loro rappresentazioni
cogliendo le relazioni tra gli elementi
• Riconoscere figure ruotate e riflesse
• Acquisire il concetto di angolo
• Utilizzare strumenti per il disegno geometrico: riga, squadra….
• Misurare grandezze, lunghezze, ampiezza degli angoli…utilizzando unità arbitrarie
• Confrontare e misurare angoli utilizzando strumenti adeguati: angolo retto….
Il percorso parte da esperienze coinvolgenti e motivanti che possono essere
facilmente decodificate e che mettono in moto l’esigenza di problematizzare,
argomentare, formulare ipotesi e verificarle per trovare soluzioni adeguate.
In ogni fase di lavoro i bambini vengono sistematicamente invitati ad esporre
in forma scritta individuale le loro osservazioni e considerazioni personali che
poi vengono condivise, organizzate e sintetizzate.
MATERIALI, APPARECCHI E
STRUMENTI IMPIEGATI
• Arredi scolastici
• Fili di lana, nastri, strisce di carta e
cartoncino
• Cartelloni
• Fotocamera
• LIM
TEMPI
• Messa a punto preliminare nel gruppo
LSS: 10 ore
• Progettazione specifica e dettagliata
nella classe: 1 ora ogni due settimane
per la durata del percorso
• Sviluppo del percorso: 2 ore
settimanali da Novembre a Maggio
• Documentazione: 20 ore
AMBIENTI
• Aula
• Palestra
• Corridoi
• Cortile
Prima di iniziare una nuova attività… ricordiamo il lavoro svolto lo scorso anno…
I BAMBINI RACCONTANO….
Lo scorso anno abbiamo scoperto le proprietà dei liquidi e dei solidi e una in
particolare, “la superficie libera dei liquidi”, ci ha fatto capire in modo più
preciso il concetto di “ORIZZONTALITA’ ”.
(Filippo)
Dopo tanti esperimenti con i contenitori ed i tavoli inclinati, abbiamo capito che la
superficie libera dei liquidi è sempre orizzontale.
(Alice)
Ci siamo divertiti a disegnare le case in pianura e in collina, siamo andati in
giro per il paese per vedere come erano state costruite le case… abbiamo
giocato a costruire noi dei modellini con le cose che avevamo a scuola…
abbiamo discusso tanto, tra di noi e con le maestre e alla fine abbiamo
imparato a usare degli strumenti che alcuni dei nostri genitori utilizzano per
costruire
i
muri:
la
LIVELLA
e
il
FILO
A
PIOMBO.
(Veronica, Lorenzo N., Pietro)
Siamo andati in giro per la nostra scuola alla ricerca di superfici
ORIZZONTALI e di superfici OBLIQUE e ne abbiamo trovate tante.
(Federica)
Mentre cercavamo le linee orizzontali e quelle oblique, ci siamo accorti che
ce n’erano tante anche VERTICALI.
(Francesca)
Abbiamo fatto le foto e dopo, mentre le guardavamo, abbiamo deciso di
rappresentarle in classe con dei bastoni di plastica di vari colori.
(Adamo)
Abbiamo attaccato i bastoni alle pareti e mentre lavoravamo a coppie o a
gruppi, ci siamo accorti che i nostri bastoni si potevano “incidentare” o
potevano restare distanti allo stesso modo sia da una parte che dall’altra…
(Lorenzo C.)
Così abbiamo scoperto le linee rette INCIDENTI, le linee rette
PARALLELE e le linee rette PERPENDICOLARI.
(Giacomo)
Il percorso è stato lungo, ma ci siamo divertiti tanto e abbiamo deciso
di farlo conoscere ai nostri genitori, li abbiamo invitati a scuola e con la
LIM abbiamo illustrato il nostro lavoro. Anche loro sono stati contenti.
( Simone e Filippo)
Mettiamoci alla prova…
Collochiamo sulla cattedra materiale di vario tipo: bastoncini di
plastica colorata, strisce di cartone e di cartoncino colorato, spiedini
di legno, cannucce, nastri, ecc.
Invitiamo i bambini a disporsi in coppia, poi facciamo scegliere ad
ogni coppia un tipo di materiale.
Quando tutti sono
pronti, si chiede a ciascuna coppia di
rappresentare, con il materiale che hanno scelto, delle linee rette
orizzontali, delle linee rette verticali e delle linee rette oblique.
Successivamente si chiede loro di rappresentare…
Linee rette
parallele
.
I
Linee rette
incidenti
Linee rette
perpendicoli
Linee rette incidenti di cui
una parallela al lato del
banco
Linee rette parallele al lato più lungo
del banco
Linee rette parallele e
linee rette incidenti
Linee rette parallele
oblique
Una linea retta
parallela al lato
più lungo del
banco e una
parallela a
quello più corto
Tutti i bambini si mostrano sicuri nel
rappresentare quanto viene richiesto
Per noi insegnanti questo risultato costituisce una
verifica a lungo termine delle competenze acquisite
dagli alunni.
Per i bambini: ricordare, “raccontare”, disegnare i
momenti salienti dell’ esperienza effettuata lo scorso
anno, contribuisce a tenere alta la motivazione e ad
iniziare positivamente il nuovo percorso.
HA INIZIO
UNA NUOVA
AVVENTURA…..
E difficile considerare contemporaneamente le diverse caratteristiche dell’angolo e
rappresentarle:
. L’angolo è una parte illimitata di piano compresa tra due semirette aventi la stessa
origine.
. Un angolo è una parte di piano descritta da una semiretta che ruota intorno alla sua
origine.
. Un angolo è ciascuna delle due parti in cui un piano è diviso da semirette aventi la
stessa origine. ..
Proponiamo agli alunni un percorso che li guidi all’acquisizione di tali concetti in
modo corretto e completo, ma anche adeguato alle esigenze della classe in cui
sono inseriti bambini con bisogni educativi speciali.
ANGOLI NEL QUOTIDIANO
L’insegnante chiede agli alunni:
CHE COSA VI FA VENIRE IN MENTE LA PAROLA ANGOLO ?
Vengono consegnati ai bambini dei bigliettini su cui ognuno può scrivere liberamente il proprio
pensiero e questa attività, che viene percepita come un gioco, piace molto a tutti gli alunni,
anche a quelli che di solito mostrano difficoltà ad esprimersi.
Alcuni bambini chiedono di poter disegnare ciò che
hanno scritto. La proposta piace e così ciascuno disegna
sul quaderno il proprio “angolo”.
Dopo che tutti hanno scritto e disegnato, le risposte vengono lette e commentate : ci si accorge
che ce ne sono alcune simili per cui si decide di raggrupparle, scrivendole sulla L.I.M.
LA PAROLA ANGOLO MI FA VENIRE IN MENTE:
• Uno spazietto. (Simone)
• Un posto dove stare da soli. (Francesca)
• Un posto segreto. (Martina)
• Un posto dove si possono mettere delle cose. ( Lorenzo C.)
• Quando la palla esce fuori dal campo e si fa calcio d’angolo. (Adrian)
• Il dolore che si prova sbattendo in uno spigolo. ( Lorenzo N.)
• L’amore perché i fidanzati si abbracciano nell’angoletto. (Cristian)
• Un angolo della classe. (Filippo/ Adamo)
• Gli angoli della scuola. (David)
• L’angolo del banco. (Pietro)
• Un pezzetto di tavolo dove c’è la punta. (Federica)
• Uno spigolo… del tavolo. (Giacomo/Denise)
• Una figura/ forma geometrica. (Iris/Gabriele)
• Un triangolo senza la base. (Leonardo/Veronica).
• Una linea spezzata aperta. (Alice)
Un
posto
dove
stare
da soli
L’angolo
della
scuola
L’angolo del
banco
L’angolo
dell’ aula
Gli alunni vengono invitati a scrivere alcune frasi
con la parola ANGOLO.
Il lavoro svolto dimostra che l’angolo viene considerato uno spazio ristretto, legato ai
vissuti ed alle emozioni personali
Dopo la lettura collettiva delle risposte e delle frasi che i bambini
hanno scritto, si chiede loro di esprimere le proprie considerazioni.
Filippo dice:
“Alcuni compagni hanno pensato agli ANGOLI TRIDIMENSIONALI,
mentre altri hanno pensato agli ANGOLI DELLE FIGURE
GEOMETRICHE che sono ANGOLI BIDIMENSIONALI”…
Si chiede agli alunni:
Che cosa significano le parole
Tridimensionale e Bidimensionale?
Gli alunni rispondono con prontezza
. Tridimensionale vuol dire che ha tre dimensioni: altezza, larghezza e profondità come il televisore in 3D che vedi con gli occhialini e bidimensionale invece vuol dire due dimensioni, cioè che è piatto come il televisore normale.
(Alice)
. Tridimensionali siamo noi persone che abbiamo l’altezza, la larghezza e lo
spessore. Bidimensionale è la nostra fotografia che è piatta.
(Veronica)
. Tridimensionale è come quando sono andata a New York e sopra l’Empire
State Building c’era un video in 3D e con gli occhialini, era come se fossi in
un aereo e si vedeva la città dall’alto.
( Martina)
.
Tridimensionali sono le figure solide e bidimensionali le figure piane.
(Francesca e Federica)
.
Il cubo ha sei facce bidimensionali e insieme formano una figura
tridimensionale (Filippo)
Alla ricerca di un modello di ANGOLO
Si consegna ad ogni alunno un cartoncino colorato (cm20x15) e gli si chiede
di disegnare un angolo e di ritagliarlo (non si danno ulteriori informazioni
per non influenzare il risultato del lavoro).
Gli angoli modello vengono poi
raccolti in un cartellone di sintesi.
ANGOLO COME CAMBIO DI DIREZIONE
LA DIREZIONE
L’insegnante fissa un filo colorato che va da una parete dell’aula a quella
opposta e chiede agli alunni se è possibile camminare seguendo il filo che
immaginiamo non avere né inizio, né fine.
Durante la discussione emergono due diverse
posizioni: la maggior parte dei bambini
ritiene possibile effettuare il percorso
seguendo la direzione del filo, alcuni alunni
invece dicono che non è possibile perché il
filo sta troppo in alto rispetto al pavimento:
dal videoproiettore della LIM al gancio
superiore della lavagna che si trova nella
parete opposta.
Verifichiamo le
ipotesi
Lorenzo cammina a fianco
del filo effettuando un
percorso parallelo ad esso.
Martina effettua lo stesso
percorso, ma al contrario,
partendo dal punto di arrivo
di Lorenzo e fermandosi al
punto di partenza del
compagno.
Il filo è come
una linea
retta
Il filo indica un
percorso, ci si
può camminare
accanto
Alcuni alunni ritengono che Lorenzo e Martina abbiano fatto lo stesso percorso,
ma non abbiano seguito la stessa direzione. Si discute animatamente ….e si
conclude che la direzione è la stessa, ma cambia il senso in cui si percorre la
direzione, cioè il VERSO.
Per chiarire meglio i dubbi emersi, si chiede
poi ad altri bambini di stendere dei nastri nella
stessa direzione del filo fissato alle lavagne,
poi ci si sposta in altri ambienti.
Si
stendono
i nastri
nella
stessa
direzione.
In
aula
In giardino
In palestra:
osserviamo le corde
Giacomo dice: « I nastri paralleli vanno tutti nella stessa
direzione, sia che si trovino in alto, che in basso, a destra o a
sinistra rispetto al filo, invece se si mettono dei nastri che si
incrociano , questi vanno in direzioni diverse.»…PROVIAMO…
In giardino
In aula
E’ giusta l’affermazione di Giacomo?
In palestra:
osserviamo
Il quadro.
La discussione continua e poiché alcuni bambini mostrano ancora qualche perplessità
sul concetto di DIREZIONE, viene deciso di consultare il dizionario e di fare ricerche su
Internet.
Dizionario:
Senso in cui ci si muove e punto verso cui si muove una
persona, un animale o una cosa.
Internet:
Direzione e verso nel linguaggio parlato hanno entrambi il
significato di senso o punto di arrivo di un oggetto in
movimento; in geometria, invece, sono due cose diverse: la
direzione indica ad esempio lo spostamento di un oggetto
lungo una retta e il verso ne indica l’orientamento.(da Wikipedia)
LIM
Dicono in coro i ragazzi:
“Ora è tutto chiaro: per la geometria il filo, i nastri e le strisce parallele
hanno la stessa direzione proprio come diceva Giacomo.
Anche il percorso di Martina aveva la stessa direzione del filo di lana e
la stessa direzione del percorso di Lorenzo, ma il verso era contrario.”
IL CAMBIO DI DIREZIONE
Si spostano un poco i banchi e si invita un alunno a seguire la direzione del filo di lana: Leonardo si offre ma poi sostiene di non poterlo fare perché ci sono i banchi che gli impediscono di andare diritto, quindi
deve curvare…
CURVARE vuol dire cambiare continuamente direzione
ANCORA CAMBIO DI DIREZIONE
Viene proposto un gioco
A turno, coppie di bambini effettuano un percorso: un bambino ricopre il ruolo di
automobile e si posiziona sul punto di partenza P, l’altro quello di autista e si pone dietro
l’auto.
Al via l’autista mette le mani sulle spalle del compagno e lo guida in modo da evitare degli
ostacoli , ruotando a destra o a sinistra, per giungere al traguardo A . Un terzo bambino
segue la coppia e traccia il percorso con il gesso.
Tracciamo il percorso
Al termine del gioco gli alunni osservano
il percorso e lo rappresentano ……..
…..poi verbalizzano:
• Il percorso è una linea spezzata aperta;
• Quando ci siamo dovuti spostare per evitare
gli ostacoli, abbiamo cambiato direzione;
• Ad ogni cambio di direzione si è formato un
angolo;
• Ogni angolo è delimitato da due semirette
che si incontrano in un punto.
Siamo proprio sicuri che l’angolo sia solo questo? ……. Lo scopriremo
Successivamente ogni bambino disegna un proprio percorso:
Il trattore che lavora nel campo
Il percorso di Iris
La macchinina corre nella strada
CAMBIO DI DIREZIONE
TANTI FILI PER SENTIRE IL PIANO
In aula
In giardino
Si chiede agli alunni : CHE COSA NOTATE?
Riflessioni individuali
- I nastri partono da un punto e si distribuiscono in varie direzioni, si forma un
angolo e un piano perché ci si possono appoggiare degli oggetti sopra.(Alice)
- I nastri hanno ognuno una propria direzione, anche se partono dallo stesso
punto e vanno all’infinito, formano un angolo e un piano dove ci si possono
mettere dei fogli o altri oggetti (Lorenzo N.)
- Ho notato che i nastri sono incidenti tra loro e possono continuare all’infinito.
Aumentando i nastri si crea un piano dove si possono mettere delle cose (Fran.)
- I nastri iniziano dallo stesso punto ma hanno direzioni diverse, si forma un angolo e un piano d’appoggio (Veronica)
Sintesi di gruppo
- I nastri sono linee rette incidenti
- Partono da uno stesso punto ed hanno direzioni diverse
- Formano un piano
- Formano un angolo
- Se prolungassimo l’angolo, andrebbe all’infinito
Sorano
SORANO
NUOVO MODELLO DI ANGOLO
Dopo il lavoro su direzione, verso, cambio di direzione, piano e infinito, troviamo
un modello di angolo adeguato.
Riprendiamo il cartellone fatto all’inizio del percorso e osserviamo:
- Gli angoli fatti con due linee non rappresentano il piano;
- Alcuni angoli non ci fanno capire che il piano è infinito.
ALTRI ANGOLI RAPPRESENTANO IL PIANO E FANNO CAPIRE CHE
PROSEGUONO ALL’INFINITO: COLORE SFUMATO, LINEE RIPETUTE,
ARCHI RIPETUTI.
VIENE SCELTO UN NUOVO MODELLO DI ANGOLO
che rappresenti il piano e che faccia pensare all’infinito
Modello
ondulato
Modello
tratteggiato
Alcuni alunni propongono di usare il simbolo di infinito che hanno visto
su bracciali, anelli , tatuaggi, maglie…
Una bambina mostra
il suo anello, un’altra
la maglia.
Abbiamo deciso di ricostruire l’angolo sul pavimento
per averlo sempre visibile
Sono
dentro
l’angolo !
DENTRO L’ANGOLO
Invitiamo gli alunni ad entrare
nell’angolo
Noi siamo fuori
dall’angolo
bianco
Tutti dicono: Veronica è
dentro l’angolo, mentre
Adrian e Lorenzo sono
fuori.
Siamo sicuri che solo Veronica si trovi dentro l’angolo?
Dopo le varie riflessioni e la consultazione di testi,
Adrian ci sorprende con questa affermazione:
«Siamo nell’angolo sia dentro i nastri che fuori perché il pavimento è
diviso in due parti: l’angolo bianco e l’angolo rosso e tutti siamo
nell’angolo rosso. Solo Veronica è in quello bianco.»
CONCAVO
CONVESSO
I DUE ANGOLI SI CHIAMANO: CONVESSO E CONCAVO
COME RIPORTARE L’ ANGOLO DEL PAVIMENTO SUL CARTELLONE?
PROVIAMO AD IPOTIZZARE
•
•
•
•
Prendiamo i nastri adesivi e li riportiamo sul cartellone (Adrian)
Usiamo il righello per misurare quanta distanza c’è tra un lato e l’altro dell’angolo(Veronica)
Usiamo la squadra per vedere se l’angolo è retto o no, poi lo ricopiamo sul cartellone
Prendiamo i nastri adesivi e li mettiamo sopra i nastri attaccati al pavimento, con la parte
adesiva in alto, poi mettiamo il cartellone sopra in modo da far attaccare i nastri sul
cartoncino nella giusta posizione (Giacomo)
• Si stacca l’angolo dal pavimento e si accorciano i lati per farli entrare nel cartellone perché
anche se si accorciano l’ampiezza rimane la stessa(Adrian)
• Metto il cartellone sopra all’angolo del pavimento e poi si ricopia(Martina)
DOPO AVER VERIFICATO LE VARIE IPOTESI, QUELLE DI ADRIAN E DI MARTINA RISULTANO AL
GRUPPO LE PIU’ ADEGUATE, MA ALCUNI BAMBINI PROPONGONO DI USARE DELLA
CARTA TRASPRENTE POICHE’ IL CARTONE NON CONSENTE DI VEDERE CIO’ CHE STA SOTTO.
Non è
più
visibile
Gli alunni esultanti, esclamano: «EVVIVA!!!!!!!!
SIAMO RIUSCITI A RISOLVERE IL PROBLEMA:
SE ACCORCIAMO O ALLUNGHIAMO I LATI DELL’ANGOLO, L’ APERTURA RIMANE LA STESSA.»
Viene puntualizzato che IN GEOMETRIA L’ APERTURA DELL’ ANGOLO SI CHIAMA AMPIEZZA.
Veronica precisa quanto segue «Quindi l’ampiezza dell’angolo che noi abbiamo trasferito sulla
carta lucida è uguale a quella dell’angolo del pavimento…e non dipende dalla lunghezza dei
suoi lati.»
Adesso possiamo attaccare il nostro angolo sul cartellone.
Possiamo ripetere lo stesso procedimento per riportare l’angolo sui nostri quaderni…
Si consegna agli alunni della
carta colorata e si chiede loro
di disegnare degli angoli. Poi
si osservano e si confrontano.
Alcuni alunni suggeriscono di
sovrapporli: tutti notano che
molte ampiezze sono diverse.
CONFRONTIAMO GLI ANGOLI …..SUL QUADERNO
COSTRUIAMO ANCORA ANGOLI CON AMPIEZZE DIVERSE
• Prendiamo due cartoncini quadrati di colore diverso;
• Facciamo un taglio partendo dalla metà di un lato , fino a raggiungere il
centro del cartoncino;
• Ripetiamo la stessa operazione per l’altro cartoncino;
• Incastriamo i due cartoncini e ruotiamoli divertendoci a costruire angoli
con ampiezze diverse.
ANGOLI
ANGOLI
ANGOLI
Osserviamo gli angoli:
Quasi tutti gli alunni conoscono L’ANGOLO RETTO ed
affermano che lo hanno visto tante volte sui libri, nei
rettangoli e nei quadrati.
Si chiede di disegnare l’angolo retto nelle varie posizioni
Adrian disegna gli angoli, poi afferma:
«Oggi li disegno così, tanto ormai
abbiamo capito che se si colora una
parte piccola, l’ampiezza dell’angolo
rimane la stessa. Anche nei libri sono
disegnati così…»
Osserviamo tutti insieme il libro di testo
CONOSCI ALTRI TIPI DI ANGOLO ?
ALLA RICERCA DI NOMI PER GLI
ANGOLI
Classifichiamo gli angoli prendendo come riferimento l’angolo retto:
Gli angoli minori dell’angolo retto sono angoli ACUTI
Gli angoli maggiori dell’angolo retto sono angoli OTTUSI
Ci sono poi due angoli particolari: l’angolo PIATTO e l’angolo GIRO
RIPORTIAMO GLI ANGOLI SUL CARTELLONE MURALE….
…POI SUL
QUADERNO
Mentre gli alunni lavorano con gli angoli, Lorenzo esclama:
«Maestra, le lancette dell’orologio, quando ruotano,
formano degli ANGOLI!»
Tutti osservano l’orologio a parete che segna le ore 9 e dicono:
«E’ vero!!!!»
Prendiamo spunto da questa situazione per considerare l’angolo
come ROTAZIONE DI UNA SEMIRETTA SULLA SUA ORIGINE
Costruiamo angoli con
l’orologio di legno
Osserviamo l’orologio appeso alla
parete dell’aula
Costruiamo l’orologio con il
cartoncino per vedere gli angoli
Possiamo disegnare l’orologio
con i suoi angoli sul quaderno
ALLA RICERCA DI ANGOLI NELLE FIGURE GEOMETRICHE
COSTRUIAMO LE FIGURE GEOMETRICHE
SI OSSERVA
E
SI VERBALIZZA
Gli angoli si trasformano : nel rettangolo sono retti, mentre nel
parallelogramma sono due acuti e due ottusi.
Anche nel quadrato che si trasforma in rombo, avviene la stessa cosa.
VERIFICHE IMPIEGATE
Sono state proposte verifiche nelle quali gli alunni
hanno dovuto applicare ed utilizzare le definizioni
geometriche acquisite in un contesto concreto,
vicino alle loro esperienze quotidiane.
Sono state utilizzate anche prove più formali, simili ai test Invalsi.
ESEMPI DI VERIFICHE
Verifica sugli angoli nel dettaglio
1) Considera i seguenti angoli e per ciascuno di essi stabilisci se si tratta di un angolo
retto, piatto o giro:
Angolo
a) Angolo di cui ruoti un braccio disteso lungo il fianco
per essere sollevato verso l’alto.
b) Angolo di cui si alza la sbarra del parcheggio per far
entrare le automobili.
c) Angolo di cui ruota la lancetta delle ore dell’orologio
nel corso di 12 ore.
2) Completa le seguenti frasi con le parole maggiore o minore:
a) L’angolo acuto è …………………dell’angolo retto.
b) L’angolo giro è ……………………dell’angolo piatto.
c) L’angolo ottuso è …………………dell ’angolo retto.
d) L’angolo acuto è …………………dell’angolo ottuso.
Tipo di angolo
……………………………………
…………………………………..
…………………………………...
3) Quanti angoli retti occorrono per fare un angolo giro?
E un angolo piatto?
……………….
……………….
4) Osserva la seguente figura e colora gli angoli come ti viene indicato:
B
A
C
D
a) Angoli retti rossi
b) Angoli acuti blu
c) Angoli ottusi gialli
6) Osserva gli angoli che hai colorato e completa la frase.
Un ……………è la parte di ……………compresa tra
due ………………………..aventi il/I’ …………… in comune.
7) Completa la frase con le seguenti parole: vertice, lato, ampiezza
Ciascuna delle semirette a e b si chiama …………………dell’angolo. Il punto A si chiama……………
L’apertura dell’angolo si chiama ………………… dell’angolo.
a
A
b
8) Con le lancette dell’orologio di cartoncino che hai costruito, tenendo fissa la lancetta più lunga
e facendo ruotare l’altra, forma:





Un angolo retto
Un angolo piatto
Un angolo giro
Un angolo acuto
Un angolo ottuso
Disegna i cinque angoli che hai ottenuto
RISULTATI OTTENUTI
( ANALISI CRITICA IN RELAZIONE AGLI APPRENDIMENTI DEGLI ALUNNI)
Gli alunni si sono mostrati interessati e motivati durante le diverse fasi di lavoro
poiché tutti si sono sentiti coinvolti e liberi di esprimere le proprie idee e di
formulare le varie ipotesi, senza la preoccupazione di sbagliare.
L’inserimento di giochi nel percorso ha permesso l’acquisizione dei concetti più
complessi anche ai bambini con bisogni educativi speciali.
L’aspetto operativo è risultato efficace ed ha consentito il raggiungimento di
competenze specifiche non solo di tipo logico e geometrico, ma anche
linguistico. Gli alunni hanno dimostrato, in varie occasioni, di saper trasferire ed
applicare le conoscenze apprese in contesti diversi. Le prove di verifica si sono
svolte senza particolari difficoltà e la presentazione del percorso ai genitori, da
parte degli alunni , al termine dell’anno scolastico, ha confermato il
raggiungimento degli apprendimenti.
VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DEL PERCORSO DIDATTICO
SPERIMENTATO IN ORDINE ALLE ASPETTATIVE E ALLE MOTIVAZIONI DEL
GRUPPO DI RICERCA LSS
Il lavoro effettuato seguendo le proposte di tipo sperimentale ed
operativo, ci ha guidato verso un nuovo modello di didattica dove gli
alunni sono sempre protagonisti e costruttori del loro apprendimento.
La proposta, che suggerisce una costante verbalizzazione scritta, risulta
molto efficace poiché coinvolge e valorizza anche i bambini che spesso,
per motivi diversi, restano in ombra poiché non intervengono durante la
discussione degli argomenti presi in esame.
Inoltre le attività pratiche e l’uso di materiali e strumenti entusiasmano
tutti gli alunni, compresi quelli che nelle attività didattiche più
tradizionali manifestano difficoltà di attenzione e concentrazione.
IN PARTICOLARE, ALCUNE MODALITA’ DI LAVORO SONO
STATE COSTANTEMENTE ATTUATE NEI DIVERSI PASSAGGI:
• Osservazione e sperimentazione;
• Verbalizzazione scritta individuale di ipotesi;
• Discussione collettiva
• Rielaborazione e sintesi collettiva utilizzando un linguaggio appropriato.
Il percorso è stato affrontato con interesse ed entusiasmo dagli alunni che hanno
dimostrato di avere acquisito una serie di conoscenze attraverso un itinerario
fatto di esperienze e di operatività, passando gradualmente da una terminologia
generica ad un lessico specifico.
Le docenti ritengono che il percorso abbia risposto pienamente alle aspettative
del gruppo di ricerca che sono quelle di estendere la metodologia dei laboratori
anche ad altri contesti disciplinari. Pertanto è intenzione del gruppo continuare
con questo tipo di lavoro anche il prossimo anno, costruendo un archivio
didattico di esperienze del Sapere Scientifico.