sailing in - Yacht Club Porto Rotondo

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sailing in - Yacht Club Porto Rotondo
PORTOROTONDO
SAILING IN
YACHT CLUB PORTO ROTONDO
ANNO 2° - ESTATE 2009
COMPLIMENTARY COPY
INTERNATIONAL REVIEW
LE REGATE DELLO YACHT CLUB PORTO ROTONDO
IL GIARDINO DEL PRESIDENTE
LA FONDAZIONE PORTOROTONDO
B U O N V E N TO
Gian Battista Borea d’Olmo commosso riceve il premio per
l’ottima prestazione nella prima manche del Bailli de Suffren 2009:
il 29 giugno le fiamme hanno devastato la sede dello YCPR che
LO SPIRITO
Franco Nonnoi
BATTE
LA STORIA
uesta la foto che scelgo per il mio “editoriale”, una foto che parla da sola. Gian Battista Borea d’Olmo e il trofeo più doloroso
della sua vita, gli occhi lucidi di chi ha respirato fuoco, la voce
tremante, ne sono certa, quando dice: “Ce la faremo, la rifaremo”. Bailli
de Suffren del 2009, mai dimenticare. Perché mentre la nube nera oscurava la luce del sole di giugno, le barche comunque continuavano a navigare, lo spettacolo per davvero è andato avanti e noi lì col cuore stretto, a
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terra. Un attimo dopo, che è un giorno dopo, c’è già un Comitato di Solidarietà che si rimbocca le maniche, cerca di mettere ordine nel caos e se
con tristezza fa la conta di ciò che non c’è più, i libri, i modelli, i trofei e
gli argenti che si sono fusi in un unico blocco di metallo incandescente,
ecco che già li assale la voglia di progettare, di ricostruire, di creare di
nuovo. “La rifaremo bella, come e più di prima e presto, assai presto”, ha
detto commosso il Conte Luigi Donà dalle Rose, che insieme al fratello
Niccolò è stato il fondatore, nel 1985, dello Yacht Club Porto Rotondo.
“Non passerà molto, basterà un inverno, uno e basta, mi sento di dirlo con
certezza e lo faccio dopo aver parlato con la proprietà”. Dalla sua parte ha
i miracoli della Fondazione (di cui riferiamo più avanti). Luigi Carpaneda, Presidente “nell’anno dell’incendio”, raccoglie le innumerevoli testimonianze di solidarietà e le alzate di mano degli innumerevoli Soci e non,
che gli dicono: “Noi vi aiuteremo”. Questo lo spirito, il resto è storia, già
ospitava l’evento. Sopra, il Conte Luigi Donà dalle Rose, subito
nominato presidente del Comitato di Solidarietà, studia i progetti
per la ricostruzione della Clubhouse
Gian Battista Borea d’Olmo emotionally touched receives the prize
for the excellent performance in the first stage of the Bailli de Suffren
2009: the 29th of June the fire has burned down the headquarters of
the YCPR which was hosting the event. Above, Count Luigi Donà
dalle Rose, appointed president of the Solidarity Committee, and
studies the projects of the construction of the new Clubhouse
archiviata. E allora avanti. Lo so anch’io da oggi, il guidone bianco con la
croce rossa di San Giorgio tornerà presto a sventolare su una nuova
Clubhouse, che avrà ancora i colori del cielo e delle nuvole. Rivedrò quel
leone che abbraccia la bandiera della mia Isola e mi è sempre piaciuto così tanto quel gesto. Sarà di nuovo facile raccontare di una giovane Venezia
in terra di Sardegna, un’estate di una vita fa.
Maria Luisa Farris
SAILING IN PORTOROTONDO/7
Franco Nonnoi
THE SPIRIT BEATS HISTORY
Le barche iscritte al Bailli, in navigazione davanti a Porto Rotondo
The boats participating to the Bailli, sailing in front of Porto Rotondo
have chosen this picture for my editorial, because it speaks for itself.
Gian Battista Borea d’Olmo the most painful trophy of his life, the
eyes full of sorrow of whom as seen fire, and the trembling voice, I am
convinced when he says “we will make it, we will do it again”. Bailli
de Suffren of 2009, never forget. While the dark cloud was screening
June’s sun, the boats were continuing to cruise, and the show went on,
and we were all standing there, on land with our hearts tight with
pain. An instant later, which is the next day, there is the Solidarity
Committee which works hard and tries to settle the chaos. With great
sorrow they are counting what is not there anymore-books, models,
trophies, and silvers which have fused in one incandescent metal block
here comes the desire of designing,, of reconstructing, of building
everything new. “Soon, very soon, we will redesign it as beautiful as it
was before and even more”, says Count Luigi Donà dalle Rose moved
to tears. Together with his brother Niccolò, he was the founder, in
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1985, of the Yacht Club Porto Rotondo. “Not much time will go by, a
winter season will be enough, I am certain, one is enough, and I’m
speaking after having already spoken to the owners.”On his side he has
the miracles of the Foundation, read on. Luigi Carpaneda, President “in
the year of the fire”, collects the abundant solidarity actions, and the raise of hands of the numerous members and non members, that tell him:
“We will help you”. This is the spirit, the rest is already dismissed history, and it time to move ahead. I got the information today the white
banner with the San Giorgio red cross will soon start fluttering on a new
Clubhouse, who will once again have the colors of the sky and clouds,
and I will see the lion which hugs the flag of my island once again, I have always liked that gesture so much, and it will be easy to narrate a story
of a young Venice in Sardinia, of a summer of a lifetime ago.
Maria Luisa Farris
L’OTTIMISMO DELLA RAGIONE
ari Soci, cari nuovi Amici: da pochi mesi sono il nuovo Presidente dello Yacht Club Porto Rotondo. Come molti di Voi sapranno sono nato tanti anni fa a Milano, faccio l’ingegnere e lo
sport mi ha fatto girare il mondo. Sono arrivato a
La Maddalena nel 1966 e di quell’isola mi sono
innamorato, come mia moglie, che ci vive tutto
l’anno. Vivendo a La Maddalena e frequentando
da tanti anni Porto Rotondo e Porto Cervo, ho
avuto l’opportunità di conoscere bene i fondatori
di Porto Rotondo, i fratelli Donà dalle Rose e il
pilastro dello Yacht Club Porto Rotondo, Gian
Battista Borea d’Olmo, che ho conosciuto da ragazzo. Sono stato quindi molte
volte invitato allo Yacht Club, mia moglie è diventata socia e insieme abbiamo partecipato diverse volte alla Regata dei Legionari. Scorrendo le pagine troverete un articolo che ripercorre la mia biografia: tanti, tantissimi bei ricordi e
molti legati a questo angolo di Sardegna che è Porto Rotondo. Attraverso quell’articolo ho voluto dare la possibilità a chi invece non mi conosce, di sapere
qualcosa di più di questo nuovo Presidente.
Come avrete saputo dai giornali e forse anche visto di persona, poche settimane fa il destino ha voluto colpire la nostra bella Clubhouse, che ahimè è stata
duramente ferita dalle fiamme partite durante dei lavori di ristrutturazione.
Ma vi posso qui assicurare che sarà ricostruita bella come e più di prima e in
tempi brevi. Questo me lo assicurano i proprietari, che hanno nel frattempo
messo a disposizione del Circolo e dei Soci alcuni ambienti all’Hotel Sporting,
che diventa quindi sempre più un punto di riferimento anche in virtù degli accordi per la ristorazione che proprio con il management dello Sporting avevamo poco tempo prima concordato.
I Soci dello YCPR non si sentano quindi abbandonati o privati del loro punto
di riferimento. Tutto va avanti. La Segreteria e l’Ufficio Regate stanno continuando regolarmente la loro attività, seppur da questo nuovo quartier generale. I programmi predisposti per la stagione avranno seguito come già previsto:
il Trofeo Colombo il 16 agosto, il Big Game tra il 28 e il 30 agosto,
l’appuntamento con le Vele d’Epoca-Tappa del Panerai Classic Yacht Challenge tra il 10 e il 13 settembre. I Farr 40 torneranno a ottobre (3-10) e infine, la
Regata dei Legionari chiuderà questa stagione 2009 che, vi ricordo, è cominciata a marzo con il Campionato Interzonale degli Optimist. Niente cambia
neppure per la Scuola Vela Estiva, che mantiene le stesse convenzioni e accordi per i figli e i nipoti dei Soci e dei Consorziati. All’indomani dell’incidente,
il Consiglio Direttivo del Club aveva già costituito un Comitato di Solidarietà,
a capo del quale nominava il Conte Luigi Donà dalle Rose, incaricato di predisporre l’iter di lavoro per la ricostruzione della Sede Sociale, nel rispetto dei
disegni originali. Inoltre, tale Comitato si fa garante che tutti i contributi che
Soci e Amici del Club vorranno fornire vengano utilizzati per la ricostruzione.
Le innumerevoli testimonianze di affetto e solidarietà pervenuteci da tutto il
mondo e la gara dei Soci che hanno messo la loro professionalità e i loro contatti a disposizione per recuperare quanto è andato perduto, mi spinge ancora
a rassicurarvi. Riavrete presto la vostra Clubhouse e sarà bella come e, forse, più
di prima. Il vostro nuovo Presidente vi saluta con affetto e vi augura delle Buone Vacanze. Porto Rotondo è talmente bella che non si può frequentare se non
con dei visi lieti.
ear Members, dear new friends. Are few
months that I am the new president of the Yacht Club Porto Rotondo. As most of you may know
I was born many years ago in Milan, I am an engineer and the sport has taken me around the world.
I came to La Maddalena in 1966 and I fell in love with this island, like my wife who is living here the entire year. Living at la Maddalena and
going to Porto Rotondo and Porto Cervo for many
years, I had the opportunity to know well the founders of Porto Rotondo, the Dona’ Delle Rose
Brothers and the pillar of Yacht Club Porto Rotondo : Gian Battista Borea d’Olmo, who I met when I was a boy. I was invited
many times to the Yacht Club, my wife became member and together we participated several times to the Regatta of the Legionnaires. Glancing over the pages you
will find and article that goes back on my biography: many, very many beautiful
memories and most of them tied with this corner of Sardinia that is Porto Rotondo. Through this article I wanted offer the chance to those that on the contrary do
not know me, of hearing something more about this new President.
As you may have known from the newspapers and may be seen in person that few
weeks ago the destiny has hit our beautiful Clubhouse, which, unfortunately, has
been hardly damaged by the flames started during the revamping works. However
I can assure you that it will be reconstructed as beautiful as or even more beautiful than before and very shortly. This is ensured by the owners, who in the meantime has put at disposal of the Club and the members some rooms at the Sporting
Hotel, which will become more and more a reference point also thanks to the agreement for the catering that we had just recently signed with the own management
of the Sporting. The members of the YCPR should not feel abandoned or deprived
of the reference point. Everything will proceed fine. The Secretary and the Regatta office are continuing regularly their activity, even from this new headquarters.
The programs scheduled for the season will continue as foreseen: the Columbus
Trophy on August 16th, the Big Game between 28th or 30thof August, the appointment with the Vele D’Epoca [Vintage Sailing]-Stage of the Panerai Classic
Yacht Club Challenge between 10th and 13th of September. The Farr 40 will come back in October (3rd -10th) and finally the Regatta of the Legionaries will
close this season 2009, that, I may remind you, has started in March with the international Championship of the Optimist. Nothing changes not even for the Summer School that keeps the same conventions and agreement for the sons and nephews
of members and associates. Following the day of the incident, the Club Consiglio
Direttivo had already constituted a Solidarity Committee lead by Count Luigi
Dona’ Delle Rose, with the task to prepare the plan of reconstruction of the Registered Office in respect of the original design. Moreover, this committee will guarantee that all the contribution that, Club’s members or friends would like to offer will be used for the reconstruction.
The several testimonies of affection and solidarity that came from all over the
world and the competition between the members to give disposal of their professionalism or their contacts to recovery what has been lost, allow me to reassure you
that you will have back soon your Club House and it will be beautiful as before
or even more than before. Your new president would like to greet all of you with
affection and wishes everybody Good Holidays. Porto Rotondo is so beautiful that
could only afford frequent visitors with happy faces.
Luigi Carpaneda
Presidente Yacht Club Porto Rotondo
Luigi Carpaneda
Presidente Yacht Club Porto Rotondo
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D
PENSIERO POSITIVO
Porto Rotondo ci sono cresciuto, nel senso che
da bambino ci passavo i tre mesi canonici della
mia estate. Ogni anno ritrovavo un gruppo di amici,
felici come me di tutta quella libertà che improvvisamente ci pioveva addosso: giocavamo scalzi in
Piazzetta, correvamo tra i moli a farci i gavettoni.
Naturale che da subito iniziasse il mio rapporto con
il mare: a 5-6 anni già avevo un Optimist che tenevo nella spiaggetta del porto. Poi ho avuto un 420,
con il quale andavo a bordeggiare con il mio amico
Gabriele Deiana davanti a casa, quasi tutti i giorni.
In seguito è stata la volta di un laser: ricordo perfettamente le giornate passate a incrociare il catamarano di Niccolò e Zenone Della Valle. Erano estati davvero spensierate.
Intanto Porto Rotondo cresceva e mio padre si dedicava alle centomila attività connesse. Estate e inverno. Impossibile non prendere parte, al momento giusto, anche alle attività dello Yacht Club Porto Rotondo. Due anni fa
mi sono proposto come Consigliere e dallo scorso settembre, da quando è
stato proposto il nuovo Consiglio Direttivo, sto affiancando il nuovo Presidente Luigi Carpaneda come vicepresidente.
Credo nell’importanza dello sport, sia come formazione alla vita, per i più
giovani, sia come strumento di utile confronto se a livello agonistico: e
penso alle regate che da trent’anni portano nelle acque di Porto Rotondo
i nomi più noti dello sport della vela. Spero di poter dare il mio contributo al Circolo, in termini di nuove energie, volte anche alla ricerca di
nuove sponsorizzazioni e di nuove idee. Per forza di cose questa sarà per lo
YCPR un’estate importante e decisiva: non fosse altro per il fatto che sarà
l’anno in cui getteremo le fondamenta della nuova Clubhouse, che sarà
senz’altro ancora più funzionale di quanto non lo fosse prima. Vorrei trasmettere questa consapevolezza ai Soci: nel reagire come stiamo reagendo
agli “scherzi” del destino, abbiamo la possibilità di intervenire sul passato e di migliorare le cose, a nostro vantaggio.
Vorrei trasmettere un caloroso ringraziamento a tutti i Soci che, in questo
momento non facile, con le loro parole e messaggi hanno dimostrato il
profondo e radicato attaccamento al Club. Manterremo tutti gli impegni
presi e quindi ci sarà una bella stagione fatta di eventi tradizionali, come
il Big Game e le nostre importanti regate, dai Farr 40 alle barche d’epoca,
anche attraverso i contatti con gli Yacht Club con i quali siamo gemellati
o in reciprocità. A settembre ridaremo il benvenuto agli amici armatori e
ai loro velisti. Stiamo poi pensando a una Caccia al Tesoro, da farsi tra mare e terra e alla seconda edizione della gara di pesca con gli amici dello Yacht Club Costa Smeralda, dopo il successo dello scorso anno.
Rappresento la seconda generazione dei Donà che dedica le sue energie allo Yacht Club Porto Rotondo e lo faccio con enorme entusiasmo. Spero che
non ci farete mancare il vostro appoggio e la vostra amicizia. Noi ne metteremo davvero tanta, di passione.
Buon Vento e buone vacanze.
happy summers.
In the meantime, Porto Rotondo was growing , and my father dedicated his time to the one-hundred thousand connected activities. Summer and winter. Impossible not to take part to the activities of the Yacht Club Porto Rotondo. Two years
ago I candidate myself as Club Advisor , and since the past September when the
New Board of Directors was set, I am assisting the new President Luigi Carpaneda as vice-president.
I believe in the importance of sports, both as a life experience, for young children,
and as a useful tool to challenge oneself if practiced at agonistic levels: and I believe in regattas that its 30 years which they attract to Porto Rotondo’s waters
the most famous names of the Sailing world. I hope to be able to give my contribute to the Club, in terms of supplying a new energy - addressed in finding new
sponsorships- and idea. For a series of forced circumstances this will be an important and decisive year for the YCPR: it will be the year in which we will set
the basements for the construction of the new Clubhouse, which will certainly be
more functional then what it was before. I would like to transmit this certainty
to our members: reacting the way we are reacting to “fate” has given us the possibility to intervene on the past and to improve things to our advantage.
I would like to send a warm thank-you to all the members, who, in such a difficult moment have demonstrated with their messages and their words a great care and a great devotion to the Club. We will keep up all our promises, and it
will be a nice season made up of traditional events, like the Big Game and our
important regattas, starting from the Farr 40 to the vintage boats, also thannks
to the contacts with the Yacht Clubs with which we are partnered. In September
we will welcome our friends ship owners and their sailors. We are also planning
a Treasure Hunt, to be done on sea and on land; and after the great success of
last year, we will do the second edition of the fishing contest with the friends of
the Yacht Club Costa Smeralda.
Representing the second generation of the Donà who dedicate their energies to the
YCPR, I do with great enthusiasm. I hope that you will not deprive us of your
support and friendship.
We will put a lot of passion.
Enjoy the Wind, and Happy holidays.
Leonardo Donà dalle Rose
Vicepresidente Yacht Club Porto Rotondo
Leonardo Donà dalle Rose
Vicepresident Yacht Club Porto Rotondo
A
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have grown up in Porto Rotondo, meaning that as a
kid I used to spend 3 months of my summer vacations
there. Each year I would meet a group of friends, happy
to have a great amount freedom all of a sudden: we
would play bare footed in the “Piazzetta”, we would run
on the docks playing water balloons. Clearly, my relation
with the sea started almost immediately: at 5-6 years old
I owned an Optimist which I would dock on the beach of
the harbor. Then later I had a 420, with which I used
to go everyday to hug the coast in front of my house with
my friend Gabriele Deiana. Then it was the time of a
Laser: I perfectly remember the days spent crossing Niccolò and Zenone Della Valle’s catamaran. Those were
I
SOMMARIO
Lo spirito batte la storia
pag.
2
Fondazione Portorotondo: sotto il segno dell’arte
pag.
44
L’ottimismo della ragione: Luigi Carpaneda
pag.
6
Giorni di gioia
pag.
56
Pensiero positivo: Leonardo Donà dalle Rose
pag.
8
Opera omnia
pag.
64
Un nuovo presidente per lo YCPR
pag.
20
Le regate di settembre: Panerai Classic Yachts Challenge
pag.
78
Campionato Interzonale Optimist
pag.
30
Scuola Mare Vela compie 10 anni
pag.
90
Porto Rotondo Circuito Farr 40
pag.
34
Regata di mezza estate: Trofeo Challenge Luigi Colombo
pag.
92
SAILING IN PORTOROTONDO è una pubblicazione edita
e realizzata da PSE Editore
Direttore Responsabile: Valerio Alfonzetti
Condirettore: Maria Cristina Romano
Coordinamento Redazionale: Maria Luisa Farris
Progetto grafico: PSE Editore
Hanno collaborato a questo numero, in Redazione:
Antonella Bergonzi, Alessandra Chiaradia (Art Director), Himara Bottini, Luis Gabriel Paz,
Eleonora Lazzarotto, Chiara Matilde Brambilla. Consulenza editoriale: Rossella Dallò
Per i testi: Nanni Ono, Gianni Marin, Andrea Piva
Per l’inglese: Camilla Barbareschi
Fotografie: Archivio Carpaneda, Nanni Ono, Fabio Taccola, Roberto Sanna,
Stefano Zardini, Franco Nonnoi/Panerai, Edi Team, archivio P.S.E.
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Foto di copertina: Franco Nonnoi/Panerai
Concessionaria Esclusiva per la pubblicità:
Media In Largo Cairoli, 2 - 20121 Milano
Tel. 0286453627 - 028051429 - 0286455417
Fax: 028051429 e-mail: [email protected]
Stampa: Arti Grafiche Boccia SpA - Salerno
SAILING IN PORTOROTONDO è una pubblicazione di nautica, turismo e cultura, distribuita nel
territorio di Porto Rotondo, della Costa Smeralda e dei principali Yacht Club Internazionali.
Aut. Trib. Milano n. 240 del 10/04/2008 Anno 2 Estate 2009
Prezzo di copertina, euro 2,50
Spediz. Abb. Post. sped. a.p. 45% filiale di Milano art. 2 comma 20/b - legge 662/96
YACHT CLUB PORTO ROTONDO
CALENDARIO EVENTI SPORTIVI 2009
20 - 22 MARZO
INTERZONALE OPTIMIST
24 - 26 APRILE
FARR 40 CIRCUIT
29 GIUGNO - 1° LUGLIO
TROFEO BAILLI DE SUFFREN
16 AGOSTO
TROFEO COLOMBO - TX ACTIVE CUP
28 - 30 AGOSTO
PORTO ROTONDO BIG GAME
10 - 13 SETTEMBRE
VELE D’EPOCA A PORTO ROTONDO
3 - 10 OTTOBRE
FARR 30 WORLDS 2009
24 - 25 OTTOBRE
REGATA DEI LEGIONARI
12/SAILING IN PORTOROTONDO
YACHT CLUB PORTO ROTONDO
CONSIGLIO DIRETTIVO
SOCI FONDATORI
PRESIDENTE
Luigi Carpaneda
Gertraud Auer-Borea d’Olmo
Gabriele Azzi
Marco Barabino
Luca Bonanno
Gian Battista Borea d’Olmo
Francesco Castaldi
Silvio Cattarinich
James B. Eisaman
Cesarino Fenzi
Antonello Fancello
Gianfranco Giuliani
Celso Minghini
Stefano Minola
Peppino Murgia
Armando Pietrangeli
Gherardo Scapinelli
Luciano Fontana
VICEPRESIDENTI
Leonardo Donà dalle Rose, Celso Minghini
TESORIERE
Roberto Losito
SEGRETARIO GENERALE
Vivian Rodriguez
DIRETTORE DI SEDE
Luigi Donà dalle Rose
CONSIGLIERI
Gian Battista Borea d’Olmo, Giuseppe Murgia,
Francesco della Torre, Roberto Colombo,
Franco Molinas, Riccardo Simoneschi
REVISORI DEI CONTI
Paolo Petta, Alessio Nati,
Giampaolo Cuccuru
COLLEGIO DEI PROBIVIRI
Gabriele Azzi, Gianfranco Giuliani,
Marina Sotgiu
SEGRETERIA SOCI: Giovanni Pirina
SEGRETERIA REGATE: Nanni Ono
14/SAILING IN PORTOROTONDO
SOCI ONORARI
Raimondo Bucher
Luciano Fontana
SOCI BENEMERITI
Maria Luisa Boldrocchi
Fiorenza Serena di Lapigio
Franco Molinas
Luciano Molinas
Ezio Molinas
L ’ I N T E RV I S TA
UN NUOVO PRESIDENTE PER LO
YCPR
Una vita intensa fatta di sport, tanto sport e un amore per
la Sardegna nato in tempi non recenti. Si presenta così,
Luigi Carpaneda, dal 2009 nuovo presidente dello YCPR
DI MARIA LUISA FARRIS FOTO ARCHIVIO CARPANEDA
“
In apertura, un giovane Luigi Carpaneda con l’attuale consorte Marina durante i
lavori di costruzione di Porto Massimo a La Maddalena nei primi Anni 70 e, qui
sopra, alla premiazione di una gara di scherma a Treviso, nel 1958; Carpaneda
ha partecipato alle Olimpiadi del 1956 a Melbourne e a quelle del ‘60 a Roma
In the heading, a young Luigi Carpaneda with the current wife Marina
during the construction works of Porto Massimo at the Maddalena, in
the early 70’s. Above, at a fencing competition prize-giving in Treviso,
1958; Carpaneda has participated to the Olympic games in1956 at
Melbourne and at ‘60 in Rome
22/SAILING IN PORTOROTONDO
on me lo aspettavo, che mi chiamassero a fare il presidente di
questo Circolo. Quando è arrivata la prima telefonata di Borea
d’Olmo, lo scorso inverno, che mi presentava l’opportunità,
inizialmente ho fermamente declinato. Poi, poi... invece, eccomi qui.
Sono a Porto Rotondo con mia moglie Marina, che fa l’architetto, mentre
io sono ingegnere, di formazione e di spirito. Io e Marina siamo arrivati
qui in Sardegna negli Anni 60: un mio amico stava comprando un terreno alla Maddalena, mi chiese un parere e io lo sconsigliai di concludere
l’affare. Almeno, non in quella posizione: “Troppo esposta ai venti”, ricordo che gli dissi, “non ci combinerai niente di buono. Meglio invece
orientarsi dall’altra parte dell’isola”. Così fece e in questo modo abbiamo
letteralmente inventato Porto Massimo, a nord-est dell’isola della Maddalena. Marina conosceva tanti giovani architetti che in quegli stessi anni
stavano finendo gli studi in Svizzera; li abbiamo coinvolti su Porto Massimo e, insomma, lo abbiamo costruito nonostante le tante difficoltà. In
seguito abbiamo lavorato su tante ville e condominii a La Maddalena, Costa Smeralda e Costa Paradiso.
Il mio rapporto con la Sardegna è iniziato così, anche se avevo visitato La
Maddalena da bambino negli Anni 30 con mio papà e da subito è stato viscerale. Marina abita da oltre 40 anni alla Maddalena, io mi divido tra Milano, Ginevra dove è la casa di famiglia di Marina, La Maddalena e... ah
sì, ora c’è anche Porto Rotondo.
Ma andiamo con ordine.
Sono nato a Milano, per caso; mia madre era del lago Maggiore, mio padre del lago di Garda. Il padre di mia madre era un onorevole del Partito
Popolare, mio nonno paterno era invece contadino, onorevole del Partito
Liberale e massone.
A Milano ho fatto le scuole elementari, in Via Spiga, il ginnasio e liceo al
Parini e poi il Politecnico. Sono diventato ingegnere e lo faccio ancora
adesso, perché ingegnere rimani per tutta la vita. Essendo nato in un determinato momento storico, sono andato a fare la guerra con gli Alpini: il
mio primo amore è stata la montagna, non il mare. Ma negli stessi anni
in cui scalavo le montagne, cominciavo anche a tirare di scherma. L’altra
mia grande passione.
Finita la guerra e rientrato a Milano, con la Società del Giardino ho continuato a tirare di scherma. Ho partecipato a 2 Olimpiadi (quella di Melbourne nel 1956 e quella di Roma nel 1960) e ho vinto, nella squadra italiana di fioretto, la medaglia d’oro nel 1956 e l’argento quattro anni dopo. Così sono diventato capitano della squadra italiana. Marina a sua volta è stata campionessa svizzera di fioretto. Io l’ho conosciuta nel 1958,
quando a Villa Olmo fui chiamato a fare da presidente di giuria a un torneo femminile di fioretto, con partecipanti da tutto il mondo.
Sempre tra il ‘50 e il ‘60, come se non bastasse, correvo in automobile: ho
fatto tutte le Mille Miglia di quel periodo.
Ma ho avuto tempo anche per la vela.
Da bambino andavo sui dinghy coi fratelli Zucchi, sul lago Maggiore e
non me lo sono più dimenticato. Poi, arrivato in Sardegna, per costruire
Porto Massimo, abbiamo creato dal niente il “Club Nautico La Maddalena”, Marina ha insegnato la vela ai bambini locali, che sono diventati da
adulti ottimi marinai e poi ho imparato anch’io.
Le mie barche si chiamano tutte Botta Dritta, viene dal gergo della scherma ed era la mia “botta segreta”. Ora siamo al Botta Dritta numero 6. Le
importanti sono state il Botta Dritta II, che era un one tonner e ha vinto
il campionato italiano a Napoli; il Botta Dritta III, un three quarter ton,
con il quale ho vinto l’oro al Campionato del Mondo a Trieste nel 1983;
N
il Botta Dritta IV, il J24 che ho dato ai ragazzi della Maddalena e il V,
che è la barca di famiglia, un 13 metri e mezzo che tengo a Palau e con
il quale ho vinto il Campionato del quarantennale dello YCCS nel 2007.
Ciò che mi rende pieno di orgoglio è che l’equipaggio è costituito da ragazzi che hanno imparato ad andare a vela con noi, al Club Nautico La
Maddalena. Inoltre, per molti anni ha fatto la Barca Comitato alle regate di Porto Cervo.
Nel mezzo c’è stata la folgorazione per la Smeralda 888, barca espressamente creata per lo Yacht Club Costa Smeralda (del quale sono Socio, forse non l’ho detto): sulla Smeralda io e Marina abbiamo vinto tutto il vincibile. Tanti i ragazzi che son qua sui Farr 40, da Vascotto a Chieffi, che
ho visto crescere e che hanno fatto parte dei nostri equipaggi. Insieme a
Mandrake di Carriero e un Brava di Landolfi, con la Smeralda abbiamo
vinto una Sardinia Cup: avevo a bordo Tiziano Nava, Flavio Favini e Fe24/SAILING IN PORTOROTONDO
Dopo la scherma, la vela è il grande amore dei Carpaneda:
qui sopra sulla Smeralda Botta Dritta davanti a Dan nelle acque di Cannes
e, pagina accanto, sul 5.50 Dalgra
After fencing, sailing is Carpaneda’s great passion.
Above on the Smeralda Botta Dritta in front of Dan in Cannes’ waters and,
in the next page, on 5.50 Dalgra
de Valenti.
Con il Dan, un 6 metri del 1930 costruito per Cristiano X di Danimarca, il re che durante l’occupazione nazista si cucì sulla divisa la stella di
David gialla obbligatoria per gli ebrei, che ho recuperato dopo una serie
di passaggi di mano e poi magnificamente restaurato, abbiamo vinto il
Campionato del Mondo a Cannes nel 1997; con il 5.50 Dalgra, che abbiamo trovato a Caprera mezzo abbandonato, abbiamo vinto il Mondiale
delle barche classiche a Cowes nel 1998: sempre con Marina al timone.
Abbiamo partecipato anche a molte edizioni della Regata dei Legionari,
qui a Porto Rotondo: tanti successi.
Lo Yacht Club lo conoscevamo bene e, come racconto nel mio Editoriale,
nel 1991 abbiamo organizzato, io e Marina, un riuscitissimo Campionato
Mondiale Optimist: abbiamo radunato oltre 200 ragazzini da tutto il mondo! E poi ci fu anche un Mondiale Star Open, con le barche più importanti del momento, gli americani, i neozelandesi e gli australiani.
Avevamo conosciuto, anche per i rapporti di amicizia con la sua mamma,
Giambattista Borea d’Olmo, che era poco più di un ragazzo. E i Donà
dalle Rose, naturalmente, i “padroni di casa di Porto Rotondo”.
Quindi, questo perché l’ho dovuto raccontare? Ah sì, per ritornare a quella telefonata di Borea d’Olmo, per l’appunto, lo scorso inverno. “Vieni a
fare il Presidente del Circolo, mi diceva, ci serve un uomo come te, uno
sportivo”. Non ne volevo sapere, all’inizio. Poi Marina un giorno mi disse: “Vuol dire che ti stimano. Perché non provi?”.
“Lo faccio se tu mi aiuti”, le ho risposto io. Ed eccoci qui.”.
L’intervista si svolge durante la tappa dei Farr 40, a Porto Rotondo a fine aprile.
Marina Carpaneda segue il racconto del marito. Ogni tanto qualcuno la viene a
chiamare, la premiazione si farà tra meno di un’ora e lei è la padrona di casa.
Quando il Presidente finisce e si allontana, rimaniamo noi due a riordinare gli appunti. Sul viso ha le tracce del sole di tutta una vita sul mare, negli occhi la stessa
luce intelligente che deve aver conquistato Luigi, tanti anni fa.
“Quello con la Smeralda è stato più di un amore, una sintonia direi quasi
fisica. Io sull’acqua ci sono cresciuta, avevo una nonna americana che su una
barca a vela di 40 metri viveva sei mesi all’anno, era socia dello Yacht Club
de France e spesso ospite dello Yacht Club Italiano. Mio padre, quando ero
ragazzina, mi ha avviato al mondo delle regate, sul lago di Ginevra e anche
SAILING IN PORTOROTONDO/25
A NEW PRESIDENT OF THE YCPR
didn’t expect they would call me to preside this Club. When the first call arrived from Borea d’Olmo last winter, offering me the opportunity, I initially
vehemently declined. But then, well, here I am.
I am in Porto Cervo with my wife Marina, who is an architect, while I myself
am an engineer, by education and in spirit. Marina and I arrived here in Sardinia in the ‘60s: a friend of mine was buying a piece of land at La Maddalena.
He asked my opinion and I advised him not to close the deal.
At least, not in the position the lot was in: too exposed to the wind, I remember I told him, nothing good is going to come of it. It is better to face the other
side of the island. That is what he did, and like this we literally invented Porto Massimo, north-east of the island of La Maddalena. Marina knew a lot of
young architects who in those years were finishing their studies in Switzerland;
we involved them on Porto Massimo, and built it despite the many difficulties. Then we worked on a lot of villas and condominiums in La Maddalena,
from Costa Smeralda to Costa Paradiso. My relationship with Sardinia began
like that, although I had visited La Maddalena as a child in the ‘30s with my
father, and it was love at first sight. Marina has lived in La Maddalena for 40
years, and I go back and forth between Milan, Geneva, where Marina’s family
home is, La Maddalena and… oh yes, now also Porto Rotondo. But let’s take
it one step at a time. I was born in Milan, by coincidence; my mother was from
the Lago Maggiore, my father from the Garda Lake. My mother’s father was an
MP for the Partito Popolare, my grandfather on my father’s side, on the other
hand, was a farmer, MP for the Partito Liberale, and a mason. In Milan I did
my elementary schooling, in Via Spiga, High School at the Parini, and then the
Politecnico University. I became an engineer and that is still my profession, because you remain an engineer all your life. Being born in a specific historic moment, I went to war, with the Alpine troops: my first love was the mountain,
not the sea. But in the same years in which I was climbing mountains, I also
started fencing. My other great passion. When the war was over and I had come back to Milan, I continued fencing with the Società del Giardino. I took
part in 2 Olympic Games (Melbourne in 1956 and Rome in 1960) and I won
the gold medal with the Italian Foil Team in 1956, and silver four years later.
Then I became captain of the Italian team. Marian was the Swiss champion in
Foil. I met her in 1958, when I was called to Villa Olmo to preside the jury of
a female Foil tournament, with participants from all over the world. Between
1950 and 1960, as if this were not enough, I raced cars: I did all the Millemiglia of the time. But I also had time for sailing. As a child I sailed on the dinghys with the Zucchi brothers, on the Lago Maggiore, and I never forgot it.
Then, once in Sardinia, and in order to create Porto Massimo, we built the
Club Nautico La Maddalena from scratch; Marina taught the local children sailing, and these children grew to be excellent sailors, and then I learned too. My
boats are all called “Botta Dritta” (straight thrust), which comes from the fencing jargon and was my “secret thrust”. Now we are at Botta Dritta number 6.
The important ones were Botta Dritta II, which was a one tonner and won the
Italian championship in Naples, the Botta Dritta III, a three quarter ton, with
which I won gold at the World Championship in Trieste in 1983, the Botta
Dritta IV, the J24 which I gave to the kids in La Maddalena, the V which is
the family boat, a 13 and a half meter which I keep at Palau, and with which
I won the Championship of the fortieth anniversary of the YCCS in 2007.
What fills me with pride is that the crew is constituted by guys who learned
to sail with us, at the Club Nautico La Maddalena. Moreover, for many years
it was the Committee Boat at the Porto Cervo regattas. In between, I was thunderstruck by the Smeralda 888, a boat that was specifically created for the Ya-
I
Luigi e Marina Carpaneda insigniti di un trofeo
Challenge a un evento organizzato dallo Yacht Club Monaco
Luigi and Marina Carpaneda invested with
a Challenge trophy at an event organized by the Yacht Club Monaco
se questa nonna un po’ stravagante l’ho conosciuta che era già un’anziana
signora, lei mi ha trasmesso col sangue anche l’amore per il mare e per la
vela. Luigi l’ho incontrato nel 1958, quando vinsi il Campionato svizzero
di fioretto. Poi lui è passato alla vela, ma io non l’ho seguito da subito: ancora ricordavo la fatica di quelle regate sul lago. Poi c’è stata la Smeralda:
un amore a prima vista. Quella barca mi permetteva di allontanarmi coi
pensieri, mentre il mio corpo faceva un tutt’uno con lei. Qui a Porto Rotondo, che facciamo? Continuiamo a navigare, io e Luigi nei meandri di un circolo importante e complicato. Insieme come sempre”.
26/SAILING IN PORTOROTONDO
Con Giorgio Carriero a una premiazione di regata delle Smeralda 888.
Sotto, in una foto recente, “arruolati” nelle fila dello Yacht Club Porto Rotondo
with Giorgio Carriero at a prize-giving ceremony of a regatta of the Smeralda
888. Below, in a recent picture,“enrolled”in the Yacht Club Porto Rotondo line-up
cht Club Costa Smeralda (where I am a member, maybe I didn’t mention that):
on the Smeralda, Marina and I won everything that could be won. There are
so many of the guys here on the Farr 40, from Vascotto to Chieffi, whom I have watched grow and who were part of our crews. With Carriero’s Mandrake
and Landolfi’s Brava, and the Smeralda we won a Sardinia Cup: I had Tiziano
Nava, Flavio Favini and Fede Valenti on board. With the Dan, a 6 meter from
1930 built for Christian X of Denmark, the kind who during the Nazi occupation sowed the yellow David star on his uniform, and which I got back after a series of different owners and restored magnificently, we won the World
Championship in Cannes in 1997; with the 5.50 Dalgra, which we found in
Caprera half abandoned, we won the Classic Yachts World Championship in
Cowes in 1998: again with Marina at the helm. We also participated in many
editions of the Regatta dei Legionari, here in Porto Rotondo: so many successes. We knew the Yacht Club well and, as I say in my Editorial, in 1991 we
organized, Marina and I, an extremely successful Optimist World Championship: we gathered more than 200 kids from all over the world! And then there was a Star Open World Championship, with the most important yachts of
the moment, the American, New Zealand, and Australian ones. We had met,
28/SAILING IN PORTOROTONDO
through the friendship with his mother, Giambattista Borea d’Olmo, who was
little more than a boy. And the Donà dalle Rose, naturally, the masters of the
house in Porto Rotondo. So, why did I have to tell you all this? Oh yes, to get
back to that phone call by Borea d’Olmo, as I was saying, last winter. “Come
and be the President of the Club, he said, we need a man like you, a sporty
man.” I didn’t want anything to do with it, in the beginning. Then one day,
Marina said to me: “It means they appreciate you. Why don’t you try?”
“I will, if you help me”, I answered. And here we are. The interview takes place during a stage of the Farr 40, in Porto Rotondo, in late April. Marina Carpaneda listens to her husband’s tale. Every now and then someone calls her
away, the prize giving is in less than an hour, and she is the lady of the manor.
When the President finishes and leaves, only the two of us remain to go through the notes. On her face you can see the traces of the sun left during a whole life at sea, in her eyes the same intelligent light must have conquered Luigi, many years ago. “With la Smeralda it was more than love, it was, I would
say, an almost physical harmony. I grew up on the water, I had an, American
grandmother who lived on a 40 meter sailboat six months a year, was a member of the Yacht Club de France and often a guest at the Yacht Club Italiano.
My father, when I was a girl, introduced me to the world of regattas, on the
Geneva lake, and although I met this quite extravagant grandmother of mine
when she was already an old lady, she passed her love for the sea and for sailing
on to me through her blood. “I met Luigi in 1958, when I won the Swiss Foil
Championship. Then he converted to sailing, but I didn’t follow him right
away: I still remembered the toil of those regattas on the lake. Then there was
the Smeralda: love at first sight. That boat allowed me to get lost in thought,
while my body became one with it. What do we do here in Porto Rotondo?
We keep sailing, Luigi and I, in the meanderings of an important and complicated club. Together as always”.
CAMPIONATO INTERNAZIONALE OPTIMIST
GIOVANI
PROMESSE
Ad aprire la stagione YCPR 2009, l’interzonale degli Optimist con giovani velisti in erba: ma già grandi timonieri
TESTO E FOTO NANNI ONO
a prima manifestazione del Calendario sportivo dello 2009 dello
Yacht Club Porto Rotondo è stato il Campionato Interzonale Optimist, svoltosi a Porto Rotondo tra il 20 e il 22 marzo.
A parteciparvi ben 86 giovani timonieri della Classe Optimist nati tra il
1994 e il 1997 e provenienti da Toscana, Umbria, Lazio e da tutti i circoli dell’isola. Solo nella giornata di domenica la flotta è potuta scendere in
acqua e disputare tre prove, con venti di nord-nord est assestatisi sui 13
nodi e sotto un bel cielo terso, nel campo di regata posizionato nel golfo
di Congianus.
La prima prova è stata vinta da Andrea Ferrero dello Yacht Club Cagliari,
nella seconda prova si è distinto Guglielmo Cucchiara del Reale Club Canottieri Tevere Remo mentre Ettore Botticini del Circolo della Vela Talamone si è aggiudicato la terza prova.
IN CLASSIFICA FINALE GLI ATLETI PREMIATI SONO STATI:
1° equipaggio femminile: Sara Letizia del Circolo della Vela Telamone
1° premio per il timoniere più giovane: Alessandro Barberini del Reale C.
Canottieri Tevere Remo
IN CLASSIFICA GENERALE LE PRIME POSIZIONI SONO COSÌ DISTRIBUITE:
1° Alessio Paolucci del Sailing Team Bracciano
2° Guglielmo Cucchiara del Reale C. Canottieri Tevere Remo
3° Ettore Botticini del Circolo della Vela Talamone
4° Angelo Gasparini del Circolo della Vela Erix
5° Andrea Ferrero dello Yacht Club Cagliari
6° Luca Strazzera dello Yacht Club Cagliari
7° Enrico Canu dello Yacht Club Cagliari
8° Sara Letizia del Circolo della Vela Talamone
L
Hanno fornito un prezioso contributo alla manifestazione il Consorzio di
Porto Rotondo, la Marina di Porto Rotondo, Moby Lines e Wake’s.
YOUNG HOPES
he International Optimist championship is the first event on the Yacht Club Porto Rotondo Sport calendar 2009 and scheduled in Porto
Rotondo between the 20th and the 22nd of March.
Participating are more then 86 young helmsmen of the optimist category
born between 1994 and 1997 and coming from Tuscany, Umbria, Lazio
and from all the clubs of the island. Only on Sunday le fleet can dispute the
three trials, with winds coming from north- north east set on 13 knots and
with a clear sky, the water space for the regatta is the gulf of Congianus.
The first trial has been won by Andrea Ferrero of the “Cagliari Yacht Club”,
the second trial was conquered by Guglielmo Cucchiara of the “Reale Club
Canottieri Tevere Remo” rather Ettore Botticini coming from “Circolo della Vela Talamone” has won the third trial.
T
A precious sponsorships have been given to the event from the Porto Rotondo Consortium, the Marina di Porto Rotondo, Moby Lines and Wake’s.
Più di 80 timonieri della classe Optimist hanno affollato
il braccio di mare davanti allo YCPR, tra il 20 e il 22 marzo scorso.
Tanta energia, tanta disciplina e tanta simpatia
More then 80 helmsmen of the Optimist category have gathered
around the sea in front YCPR, between the 20th and 22nd March.
A lot of energy, discipline, and affection
32/SAILING IN PORTOROTONDO
SAILING IN PORTOROTONDO/33
PORTO ROTONDO REGATTA FARR 40
ED È SUBITO
COMPETIZIONE
Primo appuntamento per la flotta europea dei Farr 40, che sceglie proprio Porto Rotondo per il suo debutto di fine aprile
FABIO TACCOLA
DI MARIA LUISA FARRIS
FABIO TACCOLA
l sipario si apre a Porto Rotondo, per la flotta europea dei Farr 40. Non poteva esserci una migliore apertura di stagione per il Circolo presieduto ora
da Luigi Arturo Carpaneda, uomo di scherma e specialmente uomo di mare, nonché “ingegnere per sempre” e Presidente dello Yacht Club Porto Rotondo da una manciata di mesi. Insieme alla moglie Marina da alcuni giorni fa gli
onori di casa ad armatori e velisti. “Sapessi quanti di questi ragazzi ho visto cre-
I
36/SAILING IN PORTOROTONDO
scere. Molti hanno imparato da Marina, da ragazzini, ad andare a vela”, mi ha
detto, arrivati qui a Porto Rotondo da mezza Europa e oltre, per questa prima
tappa del Circuito Farr 40.
Ma andiamo per ordine.
Il calendario indica 23 aprile, ci ritroviamo alla Clubhouse di larice, bianca e
azzurra come il cielo di oggi. Il mare ha un tale riverbero che noi, uomini di
penna usciti dall’inverno più piovoso a memoria d’uomo, non riusciamo a tenere gli occhi aperti. Troppa luce, inattesa quasi. Da domani dodici barche, in
rappresentanza di 6 nazioni (Inghilterra, Svizzera, Italia, Germania, Ucraina e
Stati Uniti) regateranno nelle acque davanti a Porto Rotondo e si contenderanno il miglior punteggio in vista della classifica finale da stilarsi al termine di
tutte le tappe del circuito. Dopo questo appuntamento, la flotta si re-incontrerà
Gli alberi dei Farr 40 ormeggiati
a Porto Rotondo svettano alti dietro la sede del Club
The masts of the Farr 40s berthed in
Porto Rotondo stand high behind the seat of the Club
SAILING IN PORTOROTONDO/37
Giuria e Comitato di Regata hanno lavorato insieme al Principal
Race Office dell’evento, Eckhart Reincke del Norddeutscher Regatta
TAPPE DEL CIRCUITO EUROPEO DEI FARR 40
Verein di Amburgo, nella foto al centro, con due giovani collaboratrici
The Jury and the Regatta Committee have worked together with the Principal
Race Office of the event, Eckhart Reincke from the Norddeutscher Regatta
PORTO ROTONDO REGATTA
1st Series
24 - 26 April - Porto Rotondo - Italy
Verein, Hamburg, in the center photograph, with two young female collaborators
ROLEX CAPRI SAILING WEEK
a Capri (nell’ambito della Rolex Capri Sailing Week, a fine maggio), a Porto
Cervo (Audi Invitational, a giugno), passando per il Mondiale di classe (sempre
a Porto Cervo, dal 24 al 27 giugno), fino alla tappa finale di Cagliari: il Farr 40
European Championship 2009, nell’ultimo scampolo di luglio.
Questo per dovere di cronaca, anche se proprio il Presidente della Flotta Mediterranea Farr 40, Wolfgang Schaefer, qui su Struntje Light insieme alla moglie,
li ricorda tutti, questi appuntamenti, durante il Briefing di apertura.
Lo ascolta Vincenzo Onorato, lui che con il suo Mascalzone Latino, campione in
carica e per tre volte campione del mondo, qui a Porto Rotondo per la prima
volta correrà con il guidone YCCS. Nerone, di Massimo Mezzaroma, con Antonio Sodo Migliori al timone e Vasco Vascotto alla tattica, è reduce dalla recente vittoria dell’Acura Miami Sailing Prix. Dovranno vedersela, loro che sono i
due equipaggi più accreditati, con i tedeschi di Aleph di Hughes Lepic e
l’ucraino Arctur di Vasyl Gureyev, l’inglese Hooligan VI di Edward Broadway, lo
svizzero Vanitas Cube di Martin Strobel, l’americano Flash Gordon di Helmut
Jahn e gli italiani Calvi Network di Carlo Alberini, tattico Gabriele Benussi, Enfant Terrible di Alberto Rossi, TWT di Marco Rodolfi con Tiziano Nava alla tattica e Fiamma di Alessandro Barnaba.
In un paragrafo c’è tutta la flotta europea dei Farr 40. La tappa di Porto Rotondo prevede un massimo di otto prove e un minimo di quattro per rendere
valida la serie. L’atmosfera è semplice e piacevolissima, la Clubhouse si apre
agli ospiti con quel fascino discreto che le è abituale: elegantissima quindi. Il
primo giorno di gara si svolgono due prove ed è Mascalzone Latino a dominarle entrambe, quindi anche la classifica generale. I venti leggeri hanno impegnato gli equipaggi sulla tattica e la fortuna non ha sorriso a tutti. Il giorno
dopo i venti sono un po’ più tesi e si disputano 3 prove. Si alternano, in testa
alla flotta, i “soliti” Nerone, Fiamma, Mascalzone, Calvi ma anche Flash Gordon
si difende bene. I giochi sono ancora aperti al rientro in porto. Domani si vedrà. Il giorno dopo invece la totale mancanza di vento scompiglia le carte. A
mezzogiorno, un timido tentativo di portare fuori la flotta si concretizza in un
niente di fatto. Il Principal Race Office, Eckhart Reincke, non può fare altro
che decretare l’annullamento delle prove dopo avere invano atteso per più di
un’ora.
Validati quindi i risultati del giorno prima. E’ quindi Alessandro Barnaba su
Fiamma, portacolori dello Yacht Club Cortina d’Ampezzo, ad aggiudicarsi il titolo in questa prima tappa del Circuito.
AND RIGHT AWAY IT’S COMPETITION
he show begins in Porto Rotondo, for the European fleet of the Farr
40. There couldn’t have been a better opening for the season, for the
Club headed now by Luigi Arturo Carpaneda, a man from the fencing
world but especially a sailor , as well as “ forever engineer”, and new president of the YCPR since a few months. Together with his wife Marina since a few days he is busy greeting the ship owners and the sailors, “ if you
only knew how many of these boys I’ve seen grow up. Many have learned
how to sail from Marina, when they were kids”, he tells me arrived here in
Porto Rotondo from allover Europe, and from farther away, for this first sta-
T
2nd Series
20 - 23 May - Capri - Italy
FARR 40 AUDI INVITATIONAL
3rd Series
20 - 21 June - Porto Cervo - Italy
ROLEX FARR 40 WORLD CHAMPIONSHIP
Out of Circuit event
24 - 27 June - Porto Cervo - Italy
FARR
40 EUROPEAN CHAMPIONSHIP 2009
Final series European Circuit
27 July - 01 August - Cagliari - Italy
TOMMASO CHIEFFI, TATTICO SU FIAMMA
“Cinque prove le abbiamo fatte e molto belle, anche se oggi il vento davvero non si
è fatto vedere. Siamo in dirittura d’arrivo verso il Campionato del mondo e trovarsi a
Porto Rotondo così in tanti, beh, è stato molto bello. Questa è la prima vittoria per
Fiamma e speriamo che non sia un episodio isolato. Abbiamo iniziato 4 anni fa ma
prima di ora non avevamo mai vinto una tappa del Circuito, quindi siamo davvero
tutti molto contenti. In questo periodo di tempo si è chiaramente formato un bello
spirito di squadra”.
TOMMASO CHIEFFI, STATEGIST ON FIAMMA
“We did five trials, and very good ones, although today the wind really did not show
its face. We are getting close to the World Championship, and being in Porto Rotondo, so many of us, well, it’s been great. This is the first victory for Fiamma, and
we hope it is not an isolated case. We started 4 years ago, but before now we had never won a stage of the Circuit, so we are all really very happy. In this period of time
a great team spirit was clearly born”.
40/SAILING IN PORTOROTONDO
SAILING IN PORTOROTONDO/41
Nelle pagine precedenti, tanti i visi noti alla premiazione,
presieduta da Luigi e Marina Carpaneda, insieme a Wolfgang Schaefer
presidente della flotta europea. La vittoria della tappa
di Porto Rotondo è andata a Fiamma di Alessandro Barnaba
On the previous pages, we see so many known faces at the prize
giving, chaired by Luigi and Marina Carpaneda, together with
Wolfgang Schaefer, president of the European fleet.The victory of the
FABIO TACCOLA
Porto Rotondo stage went to Alessandro Barnaba’s Fiamma
ge of the Farr 40 Circuit. But let’s proceed in order the calendar plans that
the 23rd of April we will meet at the white and light blue larch Clubhouse. The sea has such a reverberation that we office men, who have just come out of the most rainy winter one can remember, cannot keep our eyes
open. Too much light almost unexpected. Starting from tomorrow 12
boats, representing 6 nations (England, Swizerland, Ukraine, and united
states) will challenge themselves in the waters in front of Porto Rotondo,
and they will compete to obtain the best score in prediction of the final
ranking after all the stages of the circuit. After this appointment in Porto
Rotondo, the fleet will meet in Capri (for the Rolex Capri Sailing Week,
held on the end of May), then in Porto Cervo (Audi Invitational, June),
going through the category World Championship (always in Porto Cervo,
from the 24th to the 27th of June), till the last stage in Cagliari: the Farr
40 European Championship 2009, in the last moments of July.
This to give an account of everything, even if the president of the Mediterranean Farr 40 fleet, Wolfgang Schaefer, here on Struntje Lighttogether
with his wife, has reminded all these appointments, during the opening
briefing. Vincenzo Onorato with his Mascalzone Latino ¬is the leading
champion, three times world champion ,here in Porto Rotondo for the first time he will sail with the banner YCCS. Nerone, owned by Massimo
Mezzaroma with Antonio Sodo Migliori at the helm and Vasco Vascotto as
tactic planner, is back from the victory in the Acura Miami Sailing Prix.
The challenge will be between them, the Germans of the Aleph of Hughes
Lepic, the Ukraine Arctur of Vasyl Gureyev, the British Hooligan VI of
Edward Broadway, the Swiss Vanitas Cube of Martin Strobel, the American
Flash Gordon of Helmut Jahn, the Italians Calvi Network of Carlo Alberini with Gabriele Benussi as tactic planner, Enfant Terrible of Alberto Rossi, TWT of Marco Rodolfi with Tiziano Nava as tactic planner and, Fiamma of Alessandro Barnaba. In one paragraph there is all the European fleet
of the Farr 40. The stage in Porto Rotondo plans a maximum of 8 trials and
a minimum of 4 to validate the series. The atmosphere is simple and pleasant, the Clubhouse opens up to the guests with that discrete charm which
is habitual: super elegant.
The first day of the challenge 2 trials are done and it is Mascalzone Latino
who dominates them both, and it leads the ranking. The light winds have
caused the crews to work on the tactics, and luck hasn’t blessed everyone.
The following days the winds are a bit tensed, and 3 trials are run. Leading
the fleet are the “usual ones” alternating themselves, Nerone, Fiamma, Mascalzone, Calvi, but also Flash Gordon does a nice trial. The games are still
to be played, tomorrow we will see. The next day rather the total lack of
wind messes up the cards. At noon, it ends up that nothing is done after a
unsuccessful effort of bringing the ships out. The Principal Race Office,
Eckhart Reincke, could do nothing else but cancel the trial after having
waited for one hour in vain. Validated therefore the results of the day before. It is Alessandro Barnaba on Fiamma, with the banner of the Yacht Club
Cortina d’Ampezzo, to win the title of this first stage of the Circuit.
FONDAZIONE PORTOROTONDO
SOTTO IL SEGNO
DELL’ARTE
In ogni strada, a ogni angolo, mettono un tesoro.
Si divertono a esprimersi con l'arte: il Conte e l’Artista
uigino Luigino ci sei? Sono Mario. Chiamami! Stanotte mi è venuta
un’idea fantastica. Chiamami appena puoi che ti dico”.
Nella sua vita deve averne ricevute molte di queste telefonate, il
conte Luigi Donà dalle Rose e altrettante ne deve aver fatte, perché quella che si sta concretizzando davanti ai nostri occhi è una Porto Rotondo
che sembra uscita da un sogno, dalle fantasticherie di un visionario, dalle
follie di un innamorato. Lo avevo lasciato lo scorso anno pieno di orgoglio
stupefatto davanti alla Torre Campanaria di Mario Ceroli, quasi un miracolo di ingegneria e di artigianato insieme; lo ritrovo adesso che emozionato come un fanciullo accarezza con gli occhi la “sua” chiesa di San Lo-
“
L
44/SAILING IN PORTOROTONDO
renzo, storica eppur vestita a nuovo, con una facciata di cristallo che lascia
intravvedere i miracoli del suo interno, un rosone di vetro di Murano che
come un cuore pulsante intercetta i raggi del sole al tramonto, marmi colorati che parlano tutte le lingue del mondo ma anche umili pietre di Sardegna, che sembrano casualmente gettate a terra sulla collina che porta alla chiesa e invece, mi si racconta, “guarda meglio, quella è la mano di Dio,
un palmo aperto con le cinque dita, che regala, che offre, che dona”.
Legno, vetro, marmo, granito, aria, terra e fuoco, sole e vento. Non c’è materiale in natura che non si presti ai giochi d’arte del maestro Mario Ceroli, che qui a Porto Rotondo ha trovato l’ispirazione e la forza per rendere
MLF
DI MARIA LUISA FARRIS FOTO ROBERTO SANNA
sempre più bella la Porto Rotondo “di quando eravamo ragazzi”. Perché
Luigino e Mario sono amici da una vita e anche se ogni tanto capita che le
opinioni divergano, non c’è suggerimento dell’artista che “il Conte” si rifiuti di recepire. In nome dell’arte, in primis e in nome della volontà di
fare di Porto Rotondo un monumento a cielo aperto, un laboratorio di bellezza, una eredità da lasciare a chi verrà dopo di noi, un elogio al bello.
“Luigino Luigino ma dove sei? Perché non mi hai richiamato subito? Intanto di
idea me n’è venuta un’altra”.
Alcune delle novità della Fondazione
Portorotondo per il 2009: a sinistra, il rosone in vetro di Murano;
qui sopra, la piazza Leonina con i sette profili
dei Papi e di Madre Teresa di Calcutta, intagliati nel marmo policromo.
In apertura, la deposizione in vetro tra il granito
della Chiesa di San Lorenzo
SAILING IN PORTOROTONDO/47
“
uigi, tu digli sempre di sì”. Questo il suggerimento di Roberta Donà
dalle Rose al marito, il conte Luigi. Assecondare, sempre assecondare
l’estro e le richieste del Maestro Mario Ceroli, a Porto Rotondo di casa da una vita, ma ora più che mai indissolubilmente legato al “Rinascimento di Porto Rotondo”. Ceroli ha le intuizioni e la testardaggine e la follia e
l’istinto del Maestro. Innegabile. Piega, plasma, incastra, doma i materiali,
gioca con la luce del sole, si inventa scale di vetro fragilissimo che puntano
dritte al cielo. “Luigi, procurami delle foglie d’oro, voglio dare colore alla Deposizione. Luigi Luigi, ho avuto un’altra idea pazzesca, i profili dei Papi di
Piazza Leonina li faccio grandi, grandi di tre metri e tutti in marmi di colori diversi e li metto a raggiera, sul pavimento in granito davanti alla chiesa. E in Chiesa ti faccio anche una scala di vetro alta 6 metri, vedrai, impossibile dici? No sarà una meraviglia, lo so già”.
L
Ceroli al lavoro all’interno della Chiesa di San Lorenzo,
tra legni e pietra. Sopra, il posizionamento della deposizione lignea
appena “illuminata” da una particolare tecnica pittorica
48/SAILING IN PORTOROTONDO
SAILING IN PORTOROTONDO/49
In alto, ancora un intenso Ceroli: per le sue sculture lignee
è stata predisposta nel 2009 una innovativa illuminazione donata da
Marina Lodi e realizzata dall’ingegnere Pietro Palladino
Questo è Mario Ceroli, classe 1938, genio precoce cresciuto sotto la guida
di Leoncillo, poi formatosi negli studi di Ettore Colla e Pericle Fazzini negli anni Cinquanta a Roma. Non c’è materiale che gli resista, che non si
presti alle sue intuizioni: legno, terre e vetro, pietra, marmo e bronzo. A
Porto Rotondo ci arriva nel 1964, chiamato da Andrea Cascella per creare
gli arredi della chiesa di San Lorenzo. Ci tornerà negli Anni 80 per realizzare il teatro, inaugurato nel 1995. Lo scorso anno firma la Torre Campanaria della chiesa di San Lorenzo, realizzata interamente in legno di pino
russo. Il nuovo millennio lo vede infatti legato a doppio filo alla Fondazione Portorotondo, alla lucida follia di Luigi Donà dalle Rose e al suo sogno
umanistico di rendere Porto Rotondo un museo a cielo aperto, una gioia per
gli occhi, una polis completa di tutto e fatta a misura d’uomo. Ma bella,
concretamente bella, paurosamente bella. “Maestro, ma quand’è che si ferma, quand’è che si riposa un pò?”, gli chiedo. “Adesso no, non ho tempo”.
Già, perché il prossimo anno sarà l’anno del Teatro, della macchina scenica,
delle follie con Pinuccio Sciola e Gianni Gamondi e di chi si diverte a sognare, insomma, sapendo che tanto il Maestro può fare tutto.
50/SAILING IN PORTOROTONDO
SAILING IN PORTOROTONDO/51
LA FONDAZIONE PORTOROTONDO
La Fondazione Portorotondo nasce ufficialmente lo scorso anno, con
l’ambizioso intento di rilanciare con forza il grande impegno artistico e
culturale della Porto Rotondo delle origini. Ha uno Statuto, ha i suoi soci fondatori, tra di loro Mario Ceroli, Mariuccia Mandelli, Luigi Donà
dalle Rose e il Presidente del Consorzio di Portorotondo Domenico
D’Angelo, specialmente ha i suoi uomini testardi e i suoi tasselli da
comporre, anno dopo anno. La Fondazione esordisce in maniera embrionale già nel 2007 con la realizzazione della Via del Molo a opera dell’artista Emmanuel Chapalain: nel cuore pulsante del villaggio, degradante verso il mare, un inseguirsi di pesci e creature marine disegnate
nella pietra. Lo scorso anno è stata la volta della Torre Campanaria, ideata da Mario Ceroli e disegnata da Gianfranco Fini, singolare e maestoso
campanile in legno, 24 metri di autentico legno di pino russo. Sempre
la scorsa estate erano cominciati i lavori intorno alla chiesa di San Lorenzo, con la posa del magnifico portale dalle mille lastre di vetro che in
un magico gioco di riflessi formano una croce.
IL WEEK END DELLE INAUGURAZIONI
di Sveva Cortis Viale
’arte mette insieme credenti e atei, perché l’arte è patrimonio di tutta l’umanità e quando traspira dalla facciata di
una Chiesa ecco che sul sagrato come all’interno del tempio
cattolico non c’è più distinzione fra devoti e non. L’ultimo miracolo tra il sacro e l’artistico lo ha certificato il vescovo di Tempio
monsignor Sebastiano Sanguinetti che nel primo giorno d’estate
ha benedetto “quel piccolo tempio che poco per volta cresce in
bellezza”: la chiesa di San Lorenzo, autentico capolavoro nella
mondana Porto Rotondo. Per sottolineare la bellezza del restauro
della facciata il vescovo ha addirittura indicato la mano dell’uomo per una volta non causa di distruzione di quel che la natura
offre “ma aiuto nel render ancora più bello il creato”.
Il conte Luigino Donà dalle Rose non poteva ricevere complimento migliore, da quel pulpito poi. È infatti lui, il conte veneziano che oltre
quaranta anni fa ha creato il borgo a due passi da Olbia, l’artefice del
nuovo look della chiesa che è ormai un vero e proprio gioiello, grazie all’opera dell’artista abruzzese Mario Ceroli. Nell’estate 2008 per
l’inaugurazione della Torre Campanaria erano accorsi Silvio Berlusconi,
Carlo De Benedetti, Franco Carraro, Marta Marzotto e Krizia. Il premier
ha contribuito alla pubblicità del borgo nel mondo realizzando la sua residenza estiva a Punta Volpe, ma quest’anno i problemi di governo erano tanti, il G8 era alle porte, insomma: ha dovuto dare forfait. La cerimonia inaugurale è stata comunque un magico momento, più sobrio ma
altrettanto toccante. Basti pensare che un ateo convinto come Paolo Villaggio, da quelle parti per la presentazione del suo ultimo libro, buon
amico di Ceroli e grande appassionato d’arte, ha tessuto le lodi della
Chiesa: “Ecco, questa è una Chiesa molto allegra, di solito mi danno
L
A destra, la nuova facciata della Chiesa di San Lorenzo
52/SAILING IN PORTOROTONDO
MLF
MLF
A sinistra, una scultura di Pietro Cascella.
SAILING IN PORTOROTONDO/53
Alcuni momenti del “week end delle inaugurazioni”, come è stato
chiamato quello del 21 giugno 2009. A casa Donà,
prima e, poi, dentro la Chiesa di San Lorenzo, vestita a nuovo
un’impressione di cupezza e vetustà, questa no, è vivace, sono sicuro che
anche i non credenti saranno invogliati a entrare”. E poi, da serio a faceto, l’attore ligure, citando il suo celebre Fantozzi, ha chiamato Luigino Donà dalle Rose “duca-conte”, proprio come uno degli indimenticati protagonisti della fortunata serie televisiva e cinematografica. Ed è
stato un momento di autentico divertimento.
Con la facciata è finito il restyling della chiesa di San Lorenzo, “un sogno caro a Clelia che 40 anni fa aveva avviato i lavori rimasti bloccati
per tanto tempo”, ha detto la contessa Roberta Donà dalle Rose in ricordo della suocera. “Un nuovo tassello per una culla della cultura e dell’arte che sono felice di lasciare a tutti coloro che amano Porto Rotondo”. E nel pronunciare queste parole si è emozionato Luigino, presidente della Fondazione che porta il nome del borgo.
Il mondo politico di Olbia e della Gallura non è voluto mancare al battesimo della rinascita di una Chiesa unica al mondo dove il legno povero, il vetro e il marmo si fondono e si confondono. Opere impareggiabili raffiguranti profili di famiglia, amici cari, artisti e operai sono state
realizzate dal geniale maestro Mario Ceroli. “Nel rosone della facciata
sono raffigurati diversi amici nostri e di Ceroli e altri personaggi importanti come papa Giovanni Paolo II. Anche gli addobbi interni sono
stupendi: il leggio che sta vicino all’altare è fatto in vetro, come anche
il cero pasquale. C’è poi una scala interna, sempre in vetro, alta sei metri. Mentre il sistema di illuminazione interna ed esterna fatta con 250
led luminosi è stato progettato dall’ingegnere Pietro Palladino e finanziato da Marina Lodi”, ha ricordato il Conte. Sul sagrato insieme a tanti portorotondini anche i profili di marmo di sette pontefici e di Madre
Teresa di Calcutta, tutto firmato Ceroli.
La trasformazione è sensazionale: là dove prima c’erano un muro e una
piccola porta d’ingresso alla Chiesa, adesso c’è una vetrata sostenuta da
alcune colonne in granito. Sulla parete sovrastante l’ingresso Ceroli ha
tracciato alcuni segni in cenere che circondano una scultura in legno della deposizione del Cristo dalla croce. Lo sfondo è ricoperto di oro zecchino, una stella cometa in vetro di Murano attraversa il cielo.
La Chiesa è stata dedicata a San Lorenzo in ricordo di Lorenzo Donà dalle Rose, il padre dei due fondatori. C’è anche la via dedicata a Clelia,
moglie di Lorenzo e madre di Luigino. Dediche che rimarranno nel tempo insieme a quelle di chi ha contribuito al finanziamento dei lavori. A
cominciare da Mariuccia Mandelli, la stilista conosciuta come Krizia, alla quale è dedicata una campana della chiesa. Una seconda reca
l’incisione per sant’Andrea col pensiero rivolto all’artista Andrea Cascella. Lo spiazzo davanti alla Chiesa, invece, si chiamerà Piazzetta Leonina per ricordare la figura di Leonina Seragnoli, moglie di Ariosto Seragnoli, fondatore di un’azienda bolognese leader mondiale dell’impacchettamento di sigarette e altri prodotti.
Ma non è ancora finita...
La Fondazione ha in progetto la strada delle pietre sonanti, che sarà realizzata dallo scultore sardo Pinuccio Sciola, il sagrato dei fiori, ancora una
volta firmato Mario Ceroli, la Rosa dei venti per la pavimentazione di
piazza Rudalza e infine la macchina scenica e la copertura del teatro. Sogni d’arte e cultura per i Donà dalle Rose, moderni mecenati dediti alla bellezza della loro amata Porto Rotondo.
54/SAILING IN PORTOROTONDO
SAILING IN PORTOROTONDO/55
BORGO IN FESTA
GIORNI DI
GIOIA
Nell’album di famiglia del Conte Luigi Donà dalle Rose
con le nozze di Leonardo e le inaugurazioni delle nuove opere
di Mario Ceroli in San Lorenzo e in piazzetta Leonina
DI ROSSELLA DALLÒ FOTO STEFANO ZARDINI
56/SAILING IN PORTOROTONDO
orto Rotondo e il suo anfitrione e fondatore, Luigino Donà dalle Rose, avran-
P
no modo di ricordare a lungo questa fine primavera. Il 30 maggio nella chie-
sa di San Lorenzo si è sposato Leonardo e tre settimane dopo la chiesa stessa è stata al centro di grandi festeggiamenti per una doppia inaugurazione: il rosone, che
finalmente completa la facciata, e la piazzetta Leonina, con la posa sul sagrato dei
sette profili di Papi e di Madre Teresa di Calcutta intagliati in marmi policromi,
entrambe opere di Mario Ceroli. Per il conte Luigi e la sua Fondazione Portorotondo, è un periodo da porre nella cassaforte dei ricordi più belli.
Leonardo e la sua sposa Federica Manzoni non potevano fare regalo migliore scegliendo di venire qui per il loro matrimonio, perché, spiega Leonardo, “... è il luogo dell’anima, del cuore, dei miei ricordi più belli. Da quando sono nato ho trascorso qui tutte le mie estati, qui mi sento a casa... Ne ho parlato a Federica che
ha subito condiviso il mio pensiero...”.
I due ragazzi si sono adoperati per rendere la giornata memorabile, fin dai preparativi. Hanno deciso il tipo di carta per le partecipazioni, i francobolli selezionati alla Filatelia di Milano, il catering curato da Simone Rugiati, le preziose
“bomboniere” costituite da un libro fotografico su Porto Rotondo, di Piero Pes,
avvolto in una custodia personalizzata color panna, le musiche per la cerimonia
nuziale officiata da don Antonio Tamponi e il coinvolgimento dell’amico dj Christian Allegretti che ha animato la grande festa danzante in piazzetta San Marco fino a notte fonda.
Il giorno del “sì” Leonardo, nel suo perfetto abito blu in lino, ha atteso in chiesa insieme ai testimoni (per lui la sorella Una, Alessandro Fantoni e Filippo Silvello; per
lei il fratello Giorgio, Eleonora Parkinson e Benedetta Spada) l’arrivo di Federica,
giunta a bordo di una Ape Calessino blu. Raggiante nel magnifico abito di seta
avorio, ha fatto il suo ingresso in San Lorenzo al braccio del padre Rino. Il rito è
stato sottolineato da più interventi musicali. Modernissimo l’intermezzo con la
scultura di pietra “sonante” di Pietro Sciola fatta vibrare dallo stesso artista. Classicissimi i brani di Schubert eseguiti dal pianista Enrico Fagnoni e cantati dalla
giovane soprano Isadora Gatti e dal tenore Domingo Stasi, la cui interpretazione
dell’Ave Maria ha concluso la cerimonia religiosa. Ad accompagnare i due sposi
verso gli amici che li attendevano fuori per l’immancabile doccia di riso e coriandoli bianchi e argentei, è ancora Enrico Fagnoni sulle note di Mendelssohn.
Ed è subito festa. In piazza tanta allegria, gustose pietanze, le prelibate creazioni barbaricine della Antica Dolceria di Orotelli, pregiati vini sardi e un tocco di
Veneto con il prosecco Nino Franco. Un pot-pourri di musiche, da Chopin a Gershwin, ha preceduto il taglio della torta nuziale decorata con frutti di bosco e
panna e preparata “in diretta” da Giovanni Lombardo e dai suoi pasticcieri. Poi
la grande festa danzante “condita” da tanta gioia che si è protratta fino alle prime ore del mattino.
Porto Rotondo, il “...luogo dell’anima...”, così la definisce Leonardo. Un’espressione ancor più vera per la chiesa di San Lorenzo, dove l’arte si mette al servizio della
spiritualità e dove ogni anno c’è qualche nuovo motivo per stupire. Si era da poco
spenta l’eco del matrimonio che la chiesa di San Lorenzo ha richiamato a sé i fondatori, i soci della Fondazione, amici, personalità e autorità per l’ulteriore tassello al
mosaico di iniziative culturali che arricchiscono il borgo. Il 21 giugno si sono inaugurati “ufficialmente” il completamento della facciata e la piazzetta Leonina, ancora una volta opera di Mario Ceroli. A mettere il sugello alle attività della Fondazione è il vescovo monsignor Sebastiano Sanguinetti. Nella sua omelia ha ricordato ai
presenti: “...è un tempio che, poco alla volta, cresce in bellezza. L’arte mette insieme credenti e atei ed è patrimonio di tutta l’umanità...”.
Momenti clou della cerimonia nuziale: l’arrivo di Federica, lo scambio
degli anelli, la messa. In apertura, la gioiosa immagine dei due sposi
all’uscita di San Lorenzo, accolti dalla pioggia di riso e coriandoli
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SAILING IN PORTOROTONDO/59
In alto, Rino e Luisella Manzoni, gli sposi, Luigi Donà dalle Rose,
Silvia De Benedetti e Una Donà dalle Rose. Qui sopra, Roberta Donà dalle Rose;
Mariuccia Mandelli; Silvia e Carlo De Benedetti con Leonardo e Federica
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SAILING IN PORTOROTONDO/61
Il taglio della torta nuziale;
Silvia De Benedetti con Una e il marito Alessio Nati.
Sotto, Federica con le amiche;
Emilia e Carlo Gandini con Marianna. Nelle immagini
a destra, gli sposi e alcuni momenti
della festa in piazzetta
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LANDSCAPE
OPERA
OMNIA
Le inedite immagini del Parco di Villa Certosa, il racconto di un amore profondo verso un brano
di paesaggio sardo rimasto incolto per 50 anni che rinasce a nuovo splendore grazie alla passione del committente,
alla fantasia di un architetto e alla scienza di un valente paesaggista
A CURA DI CHIARA MATILDE BRAMBILLA
’Agora, Il Lago delle Palme, Il Museo degli Hibiscus, L’Agrumeto, Il Nido
dell’aquila, Il Lago dei Cigni, La Thalasso, La Serra, Il Museo dei Cactus,
L’Orto della Salute, La Grotta di Nettuno, Il Bosco dei Getsemani, il Museo dei Fichi d’India, Il Teatro, la Torre, Il Labirinto della Pace: Benvenuti nel Parco di Villa Certosa, affacciata sul Golfo di Marinella all’estremità del promontorio
di Punta Lada che prende il nome da un portico interno la cui struttura ricorda
quella di un chiostro certosino, ritmato da coppie di colonne in granito bocciardato e sormontato da un tetto ricoperto di vecchi coppi di recupero. Riduttivo però
L
66/SAILING IN PORTOROTONDO
chiamarlo Parco perché chi ha avuto la fortuna di varcarne la soglia ha potuto
scoprire come ogni angolo degli 80 ettari che ospitano l’opera grandiosa della
natura sapientemente recuperata dall’uomo sia pensato per raccontare una storia poetica di pura botanica e d’arte. Su indicazioni fornite dal padrone di casa,
appassionato di botanica ed esperto di giardinaggio, e sotto la direzione artistica e progettuale dell’architetto Gianni Gamondi e quella tecnica di Giuseppe
Carteri, capo giardiniere e abile paesaggista del gruppo Sgaravatti, antica azienda che lavora nel campo del verde dal 1700, la pungolante opera di ripristino
e valorizzazione di un frammento di territorio inselvatichito da decenni di incuria è nata senza un programma prestabilito ma seguendo la levità del work
in progress.
Quello che era partito come restauro di un habitat offuscato dalla trascuratezza ha assunto nel corso degli anni e nella realizzazione del progetto le sembianze ideali di un giardino botanico: sono state individuate e valorizzate le
emergenze geologiche e idrografiche e riportati alla luce i maestosi monoliti
granitici zoomorfi, a forma di balena, elefante, testuggine; sono stati salvati gli
Il Museo dei Cactus è uno dei “pezzi” di maggior pregio del Parco: oltre 2000
specie di piante grasse, provenienti da ogni parte del globo, disposte su tre
terrazzamenti concentrici arginati in pietra, incornicia una spettacolare piscina, quasi
una laguna artificiale con sfioro sul mare. In apertura, Il Lago delle Palme: nasce
dalla filosofia del committente, secondo la quale da ogni male nasce un bene; l’area
distrutta da un incendio è stata trasformata in un’oasi circondata da oltre 1200 palme
in grado di fornire acqua per domare il fuoco in caso tornasse. Il gazebo in legno è
in realtà una barca che viene utilizzata per navigare sul lago
SAILING IN PORTOROTONDO/67
A destra, nella foto grande, uno spettacolare tunnel di gelsomini in
fiore, la cui vista evoca la dolcezza dell’essenza olfattiva e introduce
alla piazzetta della gelateria; arcobaleno di colori e girandole di fiori
vivacizzano e rallegrano i soffici tappeti erbosi del Parco
antichi lecci centenari e gli spettacolari ginepri; le piante sono state scelte valutando non solo l’attrattiva delle loro fioriture ma anche la naturale capacità
di adattarsi alle condizioni climatiche del luogo, come ad esempio il terreno
asciutto e il clima ventoso. La natura è stata guidata e interpretata con piena
consapevolezza: le rocce tipiche del luogo sposate armonicamente a cuscini di
verde e fiori; la vegetazione è stata pensata non solo per creare volumi ma anche per colorare gli spazi. Il gusto della scoperta e l’entusiasmo del riscatto
di un antico paesaggio trascurato e maltrattato ha guidato responsabili e
maestranze a selezionare le viste, i panorami e gli angoli più ameni e mettendoli in risalto. Dal punto di vista florovivaistico si è pensato in grande, inserendo non solo bordure per ravvivare e puntellare di colore i percorsi principali ma creando anche viali per gli ulivi secolari; con intento puramente didascalico poi, si è creato l’agrumeto antologico, il lago delle palme, il museo
degli hibiscus, il labirinto delle camelie e l’orto delle erbe officinali con
l’applicazione di etichette informative alle essenze per educare anche il profano all’amore per la botanica.
Nel cuore del Parco, lambito ed esaltato da una immensa distesa di verde si trova il polo architettonico più maestoso e sorprendente dell’intera proprietà:
l’Agorà. Un complesso polivalente unico nel suo genere, in cui i migliori esempi di tradizioni antiche e cultura classica rinascono a nuova vita, animati da accorgimenti tecnici e da soluzioni stilistiche d’avanguardia. L’Agorà è fatta di tre
nuclei principali a tema circolare, il teatro e la torre, armoniosamente collegati e costruiti in materiali tradizionali come la pietra locale e il granito. Linee e
forme sono rigorose, senza vezzi, ma al tempo stesso pulite e aeree, per non appesantire l’insieme la cui cifra stilistica segue il gusto di un rigore sobrio e lineare che mira a convincere anziché a stupire. La struttura a raggiera che parte
dal baricentro costituito da un pozzo preesistente, unisce 12 dolmen a 12 ulivi secolari e sottolinea simbolicamente un inno alla vita e alla sua continuità;
anche la forma perfetta del cerchio e il numero 12 che si ripete sono permeati
di forte componente simbolica, quasi mistica, richiamando concetti di eternità
e perfezione. Il Teatro, all’interno dell’Agora, rappresenta il fulcro “sociale” del
Parco. Creato seguendo i parametri dei teatri d’epoca classica, ne può svolgere
tutte le funzioni, prestandosi perfettamente non solo a rappresentazioni sceniche ma anche a conferenze, concerti e spettacoli. La maestosità dell’arte rivive
non solo nell’opera architettonica ma anche nella sublime creatività di artisti
come Alba Gonzales che ha ornato di bellezza il Labirinto della Pace, composizione allegorica costituita da una alternanza di piante di camelia e monoliti
A destra, nella foto grande, ascesa alla “Piazza dell’altro mondo”: i monoliti
che spiccano sullo sfondo sono ricavati dal materiale di un meteorite caduto
in India e hanno rivelato, oltre alla straordinaria bellezza materica, un peso
specifico di 1,6 volte rispetto a quello del più pesante materiale lapideo
rintracciabile sulla terra. In alto, la torretta in pietra è il perno dell’intera
struttura del “Museo degli Hibiscus” da cui è possibile contemplare la meravigliosa distesa di fiori dello straordinario museo all’aperto che
riunisce circa 800 varietà di hibiscus per un totale di 5000 piante tra cui la
bellissima qualità “dark orange” ammirabile nella foto qui sopra
in pietra locale; o nella scultura di marmo di Pietro Cascella, raffigurante una
nave protesa verso il Golfo di Marinella; o ne “Il Guerriero” di Willem Lenssinich, ne “Le Spighe” di Pinuccio Sciola; o in quelle in ferro di Simon Benetton e di Josepha.
La domanda sorge spontanea: a chi non piacerebbe uscire dalla meravigliosa serra, ispirata ai modelli tradizionali anglosassoni e nata per ospitare tutte le essenze presenti nel Parco e librarsi in cielo su ali di farfalla per scoprire i meravigliosi segreti di questi giardini dell’Eden?
Si sussurra che un giorno questo angolo di paradiso possa schiudersi al mondo come
è stato per importanti dimore del passato come le Ville Palladiane sul Brenta,
Villa Pisani a Stra nel Veneto, Villa D’Este a Tivoli o i castelli della Loira…
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SAILING IN PORTOROTONDO/71
OMNIA PIECE OF WORK
he landowner, who is a lover of botanic and gardening, aided by
the artistic direction of the architect Gianni Gamondi ,the technical gardening skills of the chief gardener Giuseppe Carteri, and
the skilful landscape designer Sgaravatti Geo, together started an
T
72/SAILING IN PORTOROTONDO
opera of restoration, and evaluation of a wild territory which was neglected for decades. What had initially started as a habitat restoration
ended up becoming a project which resembles a botanic garden: the geological and hydrographical emergencies have been individuated and
they have brought back to the surface some great zoomorphic monolithic granites; the plants have been chosen not only considering the at-
tractiveness of their flowers, but also their capacity of adapting themselves to the climatic conditions. Nature has been guided and interpreted with great skills, the vegetation has not only been planned to create volumes but also to colour the spaces. The taste of the discovery and
the enthusiasm of the redemption of an antique landscape has guided
workers and their responsible to select the views, the landscapes, and
Una suggestiva immagine del Museo dei Fichi d’India. Pianta originaria
dell'America Meridionale, il fico d'India si è ambientato anche in molte regioni
dell'Italia meridionale tra cui la Sardegna. I suoi frutti dolcissimi hanno
la superficie ricoperta di spine e una forma oblunga con colorazioni che vanno
dal giallo al rosso-viola
SAILING IN PORTOROTONDO/73
Sopra, Il Lago dei Cigni è una straordinaria
opera di recupero e rinascimento ambientale: una conca di
scarico è stata bonificata e trasformata in un placido
e trasparente laghetto, una piscina naturale in cui è possibile
nuotare. In primo piano, la barchetta “reale” in legno si accosta
alla sua copia realizzata in granito da uno
scultore sardo. Qui accanto, l’Agrumeto che come tutte
le strutture “museali” del Parco è realizzato a impianto circolare,
con anelli concentrici digradanti sui cui terrazzamenti
sono ospitate più di 800 piante; l’unicità di questa creazione
è il fatto che visitarla è come intraprendere un coinvolgente viaggio
attraverso i cinque sensi: la vista è colpita da piante cariche di agrumi
noti, così come di altri insoliti e sorprendenti
the most pleasant corners to point out. According to the botanic point
of view great thought has been put inserting not only borders to liven
up and create some spots of colour but also alleys for the hundred-year
old olive; then the citrus plantation was created, the palm lake, the hibiscus museum, the camellia labyrinth and the garden of medical herbs
74/SAILING IN PORTOROTONDO
Sopra, l’architetto Gianni Gamondi, che su indicazioni fornite dal
padrone di casa, ha condotto la direzione artistica e progettuale del
Parco. Leitmotiv delle sue realizzazioni è soprattutto il rapporto con
l’ambiente e il paesaggio di vasti territori inviolati.
Qui accanto, il Bosco dei Getsemani: gli ulivi plurisecolari di età
compresa tra i 500 e i 700 anni, creano un’atmosfera fiabesca, in cui
non poteva mancare la presenza di mostruosi ma benevoli troll
with informative tags attached to the essences to introduce the inexpert
to the love for botanic.
In the heart of the park the most sumptuous and surprising architectural pole: the Agorà. A polyvalent structure in which the best examples
of ancient traditions and classic culture have a new life. It is in fact made of three main nuclei with a circular motif, the theatre and the tower,
are harmoniously connected and built with traditional materials like local stones and granite. Lines and shapes are rigorous, clean and light in
order not to weight down the whole structure which proposes a style
that aims to convince and not to surprise. The theatre inside the Agora
represents the “social” fulcrum of the park. Created following the parameters of the classic theatres, and it can in fact carry out all the functions being perfectly adequate not only for artistic representations, but
also for conferences, concerts and shows. The greatness of art has a rebirth not only in this architectural piece of work, but also in the sublime creativity of artists like Alba Gonzales and Pietro Cascella, Willem
Lenssinich and Pinuccio Sciola, Simon Benetton and Josepha.
76/SAILING IN PORTOROTONDO
LE REGATE DI SETTEMBRE
L’ELEGANZA DELLA
TRADIZIONE
Dopo la pausa dello scorso anno, a settembre tornano a Porto Rotondo
le Vele d'Epoca del Panerai Classic Yachts Challenge. Ed è immediatamente stile
DI MARIA LUISA FARRIS FOTO FRANCO NONNOI/PANERAI
l quinto anniversario del Panerai Classic Yachts Challenge passa anche per Porto Rotondo. Sembra esista da sempre, il Circuito, tanto egregiamente la casa fiorentina ha saputo unire il suo nome allo stile, alle vicende e alla cultura delle
barche d’epoca. E invece no, sono passati “solo” cinque anni da quando la felice intuizione di Angelo Bonati e delle sue Officine Panerai ha dato vita a quello che è oggi uno dei circuiti più accreditati, sui mari di tutto il mondo, per le barche d’epoca,
all’insegna di una profonda condivisione di valori legati al mare, alla bellezza, alla storia e agli antichi mestieri. Anche per il 2009 il Panerai Classic Yachts Challenge tocca alcune delle più prestigiose località dello yachting affacciate sul Mediterraneo e
sull’Oceano Atlantico. Da aprile a settembre, il Circuito si snoda passando per tre
incontri nel Mediterraneo (Antibes e Cannes in Costa Azzurra e Porto Rotondo in
Sardegna) e quattro oltreoceano (Antigua ai Caraibi, Nantucket e un doppio appuntamento a Newport, lungo la costa orientale degli Stati Uniti d’America: uno a giugno e uno a settembre). Considerate sia le tappe nel Mediterraneo sia quelle americane, per il 2009 si prevede la partecipazione al Circuito di circa 350 bellissime “signore del mare”. I vincitori overall di ogni singola tappa, nelle due categorie in cui
sarà divisa la flotta (barche dette propriamente “d’epoca”, cioè quelle costruite prima del 1950 e barche Classiche, costruite tra il 1950 e il 1975),
riceveranno in premio un orologio appositamente realizzato da Officine
Panerai in edizione limitata e tiratura unica.
La tappa del Circuito in Sardegna, “Vele d’Epoca a Porto Rotondo”, prevista dal 10 al 13 settembre, sarà ancora una volta occasione per sognare davanti a legni antichi e ottoni tirati a lucido. E’ la terza volta che Panerai
sponsorizza le regate di vele d’epoca in Sardegna, negli anni dispari in alternanza con le regate di Imperia. Al momento in cui andiamo in stampa si
sono già svolti gli appuntamenti di Antigua, ad aprile e quelli di Antibes e
Newport, a giugno. Bona Fide, Ilhabela II, Rowdy, Velsheda, per citarne solo
alcuni, hanno conquistato i primi piazzamenti: su tutti i mari del mondo.
I
CALENDARIO PANERAI YACHTS CHALLENGE
2009
REGATE IN MEDITERRANEO
Antibes (Costa Azzurra, Francia)
Les Voiles d’Antibes, 3-7 giugno 2009
Porto Rotondo (Italia)
Vele d’Epoca a Porto Rotondo, 10-13 settembre 2009
Cannes (Costa Azzurra, Francia)
Règates Royales, 21-26 settembre 2009
REGATE IN STATI UNITI E CARAIBI
Antigua
Classic Yacht Regatta, 16-21 aprile 2009
Newport (Rhode Island, NY, USA)
Robert Tiedmann Classic Week End, 27-28 giugno 2009
Nantucket (Massachussets, USA)
The Opera House Cup, 7-16 agosto 2009
Newport (Rhode Island, NY, USA)
Museum of Yachting Classic Yacht Regatta, 5-6 settembre 2009
Settembre 2007, in banchina a Porto Rotondo
prima dell’uscita dal porto. La tappa sarda della manifestazione
si alterna negli anni dispari alle regate di Imperia
September 2007, on the quay at Porto Rotondo
before exiting from the port. The Sardinian stage of the event
alternates in the odd years with that of Imperia
80/SAILING IN PORTOROTONDO
SAILING IN PORTOROTONDO/81
Perché è proprio questa una delle peculiarità che anima il gruppo degli armatori che partecipano agli appuntamenti Panerai, uno o tutti non importa: sentirsi parte di una grande famiglia e condividere l’orgoglio e la
passione per i propri “legni”.
Un armatore di barca d’epoca segue una filosofia fatta di silenzi e di carezze sull’acqua, di vele ecru che si aprono al vento e di tempo, tanto tempo, passato a ricostruire la storia della propria imbarcazione. Questo non
va a discapito del lato agonistico: un sano spirito competitivo aleggia comunque in banchina, a ogni evento e chiaramente intorno alle boe.
Ogni giro intorno alla boa gialla, è uno spettacolo.
La flotta del 2009 è composta da golette auriche, ketch bermudiani, yawl,
sloop, cutter: sono solo alcune delle tipologie di armi velici che il Panerai
Classic Yachts Challenge schiera sulla linea di partenza. Oltre il novanta
per cento di questi scafi sono costruiti in legno con la tecnica del fasciame tradizionale e quasi tutti, nell’ultimo ventennio, hanno subito dei restauri importanti, senza i quali non avrebbero potuto continuare a navigare. A Porto Rotondo a settembre hanno già confermato la loro presen82/SAILING IN PORTOROTONDO
za Vistona, di proprietà dei Borea d’Olmo e lo “spirit of tradition” Talisman; al momento in cui andiamo in stampa non è certa ma probabile, la
partecipazione dello storico 23 metri Stormvogel, spettacolare 23 metri del
1961, set del film “Ore 10 calma piatta”, con una giovanissima Nicole
Kidman. Tra i giganti, gli occhi saranno puntati su Zaca, goletta aurica di
oltre 40 metri, che quest'anno compie gli 80 anni dal varo. Zaca è stata
per anni la dimora galleggiante del divo hollywoodiano Errol Flynn e ha
ospitato Orson Welles e Rita Hayworth in occasione delle riprese del film
“La Signora di Shangai”. Identico compleanno festeggerà La Spina, 12 me-
tri stazza internazionale alla sua seconda stagione nel circuito di regate di
vele d’epoca. Le iscrizioni per la tappa sarda del circuito Panerai non sono ancora chiuse: la speranza è quella di poter sognare davanti a Varuna e
Tuiga, che proprio in questo 2009 compiono 100 anni e alle cosiddette
“ottocentesche”: imbarcazioni costruite due secoli fa, come il 13 metri Bona Fide del 1899 e il ketch aurico di 33 metri Black Swan, varato nello
stesso anno. Tra chi non può rinunciare a partecipare al circuito, il ketch
aurico Tirrenia II del 1914: armatore quel Gianni Loffredo che dell’A.I.V.E. (Associazione Italiana Vele d’Epoca) è il Presidente.
Pagina accanto, alcuni momenti della premiazione
dell’edizione del 2007: in alto, Angelo Bonati CEO di Officine Panerai
tra il Board dello YCPR
On the side, some moments of the prize-giving
ceremony of the previous 2007 edition: on top, Angelo Bonati CEO
of Officine Panerai among the YCPR board
SAILING IN PORTOROTONDO/83
THE ELEGANCE OF TRADITION
he fifth anniversary of the Panerai Classic Yachts Challenge also passes through Porto Rotondo. It seems like the circuit has existed forever, so well has the Florentine house combined its name with style and
with the history and culture of vintage boats. But no, it has really “only”
been five years since the excellent intuition of Angelo Bonati and of his Officine Panerai gave life to what is today one of the most accredited circuits
in the seas of all the world, for vintage boats, in the name of common values related to the sea, to beauty, to history and to ancient trades.
Also in 2009 the Panerai Classic Yachts Challenge will reach some of the
most prestigious localities of the yachting sport facing the Mediterranean
and the Atlantic Ocean. From April to September, the Circuit unwinds
passing through three stages in the Mediterranean (Antibes and Cannes
on the Côte d’Azur, and Porto Rotondo in Sardinia) and four overseas
(Antigua to Caribbean, Nantucket and a double appointment in Newport, along the Eastern coast of the USA: one in June and one in September). Counting both the stages in the Mediterranean and the American ones, in 2009 about 350 beautiful “ladies of the sea” are expected to
take part in the Circuit. The overall winners of each stage, in the two categories in which the fleet will be divided (“vintage” boats, that is those
built before 1950, and Classic boats, built between 1950 and 1975), will
be awarded a watch especially created by Officine Panerai in limited edition and single print run.
The Sardinian stage of the Circuit, “Vele d’Epoca a Porto Rotondo”,
planned for the 10th -13th of September, will be one more occasion to
dream while watching antique wood and perfectly shined brass. It is the
third time that Panerai sponsors the vintage sails regattas in Sardinia, on
uneven years and alternately with the regattas in Imperia.
At the moment when we go into print the appointments at Antigua, in
April, and those at Antibes and Newport, in June, have already taken
place. Bona Fide, Ilhabela II, Rowdy, Velsheda, to quote only a few, have conquered the first places: on all the seas of the world. Because this
is exactly one of the characteristics which animates the group of shipowners who take part in the Panerai appointments, one or all, it’s not
important: feeling part of a big family, and sharing the pride and the
passion for your own “wood”. The shipowner of a vintage boat follows a
philosophy constituted by silences and caresses on the water, by fawn
sails which open with the wind, and by time, a lot of time, spent reconstructing the history of his own boat. This does not obstruct the
sport spirit: a healthy competitive spirit can still be felt on the quay at
every event, and naturally also around the marks. Every turn around the
yellow mark is a spectacle.
The 2009 fleet is made up of Auric shooners, Bermuda ketches, yawls,
sloops, cutters: these are only some of the types of sail’s crews which the
Panerai Classic Yachts Challenges line up on the starting line. More than
ninety per cent of these hulls are built in wood with the technique of traditional planking, and in the past two decades almost all have undergone important restorations, without which they would not have been able
to go on sailing.
In Porto Rotondo in September have confirmed their presence Vistona, of
the Borea d’Olmo and the “spirit of tradition” Talisman; at the moment
we are going to press it’s not certain but possible the participation of the
historic 23 meter Stormvogel, a spectacular 23 meter from 1961, which
T
84/SAILING IN PORTOROTONDO
was the set of the film “Dead calm” starring a very young Nicole Kidman.
Among the giants, the eyes will be pointed at Zaca, Auric shooner of more than 40 meters, which this year celebrates its 80 years since the launch. For years, Zaca was the floating home of Hollywood star Errol Flynn
and hosted Orson Welles and Rita Hayworth on the occasion of the filming of “The Lady from Shanghai”. The same birthday will be celebrated
by La Spina, a 12 meter international skiff at its second season in the circuit of vintage sails regattas.
Inscriptions for the Sardinian stage of the Panerai circuit are not closed
yet: the hope is to be able to dream in front of Varuna and Tuiga, which
this very year turn 100 years old, and in front of the so-called “ottocentesche”: boats built two centuries ago, like the 13 meter Bona Fide from
1899 and the 33 meter Auric ketch Black Swan, launched in the same
year. Among those who cannot avoid participating in the circuit is the
Auric ketch Tirrenia II from 1914: shipowner Gianni Loffredo, who is
the President of A.I.V.E. (Associazione Italiana Vele d’Epoca).
Come in una visione, fa capolino tra le rocce di granito
una delle imbarcazioni partecipanti al Panerai Classic Yachts
Challenge di Porto Rotondo nel 2007.
L’appuntamento quest’anno è tra l’8 e il 13 settembre
Like in a mirage, it peeps out from the granite
stones one of the boats participating at the Panerai Classic Yachts
Challenge of Porto Rotondo in 2007.
The appointment this year is between the 8th and 13th of September
SAILING IN PORTOROTONDO/85
EILEAN TORNERÀ A NAVIGARE
a passione e l’impegno di Officine Panerai per preservare e diffondere
la cultura delle barche d’epoca sono alla base dell’acquisto di Eilean, un
ketch bermudiano di 22 metri costruito dai leggendari cantieri scozzesi Fife nel 1936, lo stesso anno del primo orologio Panerai. Da quel cantiere,
sorto vicino a Glasgow, passato di generazione in generazione ai primogeniti
della famiglia che si chiamavano tutti William Fife, in oltre un secolo di attività a cavallo tra Ottocento e Novecento sono nate alcune delle più belle e
prestigiose imbarcazioni a vela del mondo.
Ritrovato ad Antigua nel 2007 in condizioni di semi-abbandono, Eilean è stata amorevolmente recuperato e attualmente si trova da due anni presso il cantiere navale “Francesco Del Carlo” di Viareggio. Attualmente è quasi terminato il restauro conservativo e filologico che gli consentirà, a partire dal prossimo anno, di tornare a solcare i mari del mondo e regatare nelle prossime edizioni del Panerai Classic Yacht Challenge. Una volta completato il restauro,
infatti, anche Eilean entrerà di diritto a fare parte della grande famiglia dei Fife ancora naviganti, a dispetto delle sue origini non blasonate. Questa vecchia
“signora dei mari” non venne infatti concepita come purosangue da regata ma
fu costruita come Ocean Cruiser e conta ben 36 traversate atlantiche. Essa rimane comunque tangibile testimonianza dell’immensa produzione del cantiere scozzese e della qualità delle sue creazioni.
Nel 1937 toccava quindi il mare per la prima volta, Eilean, il cui nome vuol
dire “piccola isola”. La barca era il progetto numero 822 di William Fife III,
allora ottantenne, affiancato per l’occasione dal nipote Robert Balderton Fife.
Sul registro dei Lloyds del 1938 furono registrate le dimensioni della barca,
l’armo velico a ketch bermudiano, rimasto immutato fino ai giorni nostri, la
presenza di un motore a paraffina a 4 cilindri e le vele realizzate dalla veleria
Ratsey dell’Isola di Wight. Primi proprietari di Eilean furono, in quell’anno,
i fratelli James e Robert Fulton di Greenock, soci del Royal Gourock Yacht
Club. I due non erano regatanti e quindi fecero dell’imbarcazione un uso
esclusivamente privato, senza cioè iscriverla ad alcuna regata importante, a
differenza per esempio di quanto avveniva per la quasi gemella Latifa, varata
anch’essa nel 1936, che partecipò a regate importanti come il Fastnet. Destino volle che i due fratelli usassero la barca solo per un paio d’anni. Poi venne
la guerra e i due caddero da piloti. Seguirono molti passaggi di proprietà, per
Eilean, alcuni dei quali difficilmente ricostruibili. Ciò che è certo è che la barca si ritrovò a un certo punto, siamo alla metà degli anni Settanta, ai Caraibi,
prima a St. Thomas e poi ad Antigua. All’epoca la barca era stata rilevata da
L
86/SAILING IN PORTOROTONDO
L’anno di nascita è il 1936, lo stesso di Officine Panerai.
Parte da qui il recupero di Eilean, ketch bermudiano costruito dai Fife e
presto restituito al mare dopo un lungo e amoroso
restauro voluto da Angelo Bonati di Panerai
The year of birth is 1936, the same of Officine Panerai.
Here begins the restoration of Eilean, Bermudian ketch built by Fife
and soon back on sea after a long and beloved
restoration desired by Angelo Bonati from Panerai
un architetto inglese, John Shearer, che l’aveva conosciuta da bambino e non
aveva esitato ad acquistarla eleggendola a sua dimora e facendone una delle
più eleganti barche adibite a charter dei Caraibi interi. Nel 1982 Eilean venne utilizzata dai Duran Duran, il complesso rock di Simon Le Bon, per il video della loro “Rio” e le sue immagini fecero il giro del mondo. Ma il destino era in agguato e durante una traversata tra Caraibi ed Europa un brutto incidente causò seri danni all’imbarcazione. Amorevolmente e cocciutamente restaurata dallo stesso Shearer, in maniera originale ma senz’altro sfiancante per
l’idealista architetto, solo e senza la liquidità necessaria al costoso recupero,
Eilean è stata infine acquistata nel 2007 da Officine Panerai.
Inizierà a breve per lei una nuova vita e specialmente la tanto auspicata rinascita, purtroppo soltanto sognata per oltre un ventennio dall’architetto-marinaio John Shearer.
SAILING IN PORTOROTONDO/87
EILEAN WILL NAVIGATE AGAIN
he passion and the effort of the Officine Panerai to preserve and spread
the vintage boat culture are at the base of the purchase of Eilean, a Bermudian ketch of 22 meters built in 1936 (the same year of the first Panarai
watch) by the Fife, a legendary Scottish shipyard. The shipyard, located close
to Glasgow, has been passed on from generation to generation to the eldest
sons of the family, all called William Fife, in a century of activity between the
1800’s and the 1900’s it has produced some of the most prestigious sailing
boats of the world. Eilean was discovered in 2007 in Antigua, in semi-abandoned conditions, it has then been recuperated and currently it is in the “Francesco Del Carlo” shipyard in Viareggio. The conservative and physiological restoration is almost terminated allowing it to cruise again next year, and participate to the next editions of the Panerai Classic Yacht Challenge. Once the
restoration was completed Eilean will have the right to enter the big family of
the still navigating Fife boats in defiance of it not emblazoned origins. This
old “sea lady” was not conceived as a purebred for regattas, but it was built as
an Ocean Cruiser and it counts at least 36 Atlantic Cruises. It remains a tangible witness of the immense production of the Scottish shipyard and it testifies the quality of their creations. In 1937 it touched the sea for the first time,
Eilean, whose name means “small island”. The boat was project number 822
of William Fife III, at the time an eighty year old man, assisted for the occasion by his nephew Robert Balderton Fife. On the Lloyds register of 1938 the
dimensions of the boat were registered, the sail’s crew was Bermudian ketch,
which has remained unchanged until nowadays, the presence of a paraffin 4
T
88/SAILING IN PORTOROTONDO
cylinder engine and the sails made by the sail loft Ratsey located on the Wight Island. The first owners of Eilean were James and Robert Fulton from
Greenock, members of the Royal Gourock Yacht Club. The two brothers
were not participants of the regattas, and therefore they made a boat with an
exclusive private use, without subscribing it to some important regattas,
different to what was done with the twin boat Latifa, also launched in 1936,
which participated to some important regattas like the Fastnet. Fate made
the two brothers use the boat for only two years. Then during the war they
were pilots and were killed. There have been many different handovers of
propriety some of which can hardly be identified. What is certain is that the
boat found itself at a certain point– we are in the mid-70’s – in the Caribbean, before in St. Thomas and then in Antigua. At the time the boat was
bought by a British architect, John Shearer, who had seen it as a child and
did not hesitate when he had the chance to elect it as his home and made
it one of the most elegant boats of the Caribbean. In 1982 Eilean was used
by the Duran Duran, the music band with the rock star Simon Le Bon, for
the video clip of their song “Rio”, and the charters image traveled around
the world. Fate is always in alert, and during a crossing from the Caribbean
to Europe a bad accident caused serious damage to the boat. Lovingly and
stubbornly Shearer restored it in the original manner, but for sure it was
wearing out for the idealist architect, alone and with no cash money necessary for the expensive restoration. Then Eilean has finally been purchased
in 2007 by the Officine Panerai. Soon it will start a new life, the long time wished re-birth, unfortunately only dreamt for more then 20 years by
the sailor and architect John Shearer.
Alcuni dettagli dello scafo danneggiato dal tempo e da sfortunati
eventi durante gli Anni 70. Eilean è ora nelle mani degli artigiani del
legno del cantiere “Francesco Del Carlo” di Viareggio
The year of birth is 1936, the same of Officine Panerai. Here begins the
restoration of Eilean, Bermudian ketch built by Fife and soon back on sea
after a long and beloved restoration desired by Angelo Bonati from Panerai
SAILING IN PORTOROTONDO/89
EDUCARE AL MARE
THE SEA SAILING SCHOOL TURNS 10 YEARS OLD
SCUOLA MARE VELA
COMPIE 10 ANNI
Come ogni yacht club che si rispetti, lo YCPR insegna l'educazione al mare: estate e inverno
TESTO E FOTO
o Yacht Club Porto Rotondo, in collaborazione con il Comune
di Olbia e con gli Istituti delle scuole elementari cittadine e di
quelle dei paesi limitrofi, ha organizzato nei mesi scorsi la prima sessione primaverile del Progetto Scuola Mare Vela, giunto quest’anno alla sua decima edizione.
Grazie a questa iniziativa, nata nel 1999, il Circolo dà la possibilità a
tutti gli allievi delle scuole elementari di Olbia di usufruire di una sicura e sana introduzione allo sport della vela. Anche nei mesi non canonicamente reputati “estivi”, il clima mite, le acque pulite, la preparazione degli istruttori e la disponibilità di attrezzature adeguate permettono di avvicinare alla vela anche i giovanissimi.
Il tipo di imbarcazione utilizzata per le lezioni pratiche è l’Optimist.
La barca-scuola ideale, diffusa in tutto il mondo e adatta a tutti i ragazzi che abbiano un’età compresa tra i 6 e i 14 anni. Nonostante le
sue piccole dimensioni (lunghezza mt. 2,30, larghezza mt. 1,13),
l’Optimist è una barca sicura, che naviga bene anche con vento teso e
carichi pesanti.
L’allenatrice dei corsi, Laura Decandia, coadiuvata dal Praticante
Istruttore Eugenio Basciu, oltre alla Squadra Agonistica del Circolo
(Classe Optimist e Classe 420) e ai corsi di Scuola Vela Estiva, segue
L
90/SAILING IN PORTOROTONDO
NANNI ONO
anche questo importante progetto che porta tanti ragazzi di Olbia a
vivere il mare in momenti diversi, a partire dal classico periodo delle
vacanze estive.
Laura Decandia è un’Istruttrice di II° livello, che da quest’anno è in
forza a “Yachting in Sardinia”, società con la quale il nostro Circolo
collabora da tempo e che è gestita da Francesco Della Torre, atleta,
nonché consigliere del Club, prossimamente impegnato nei “Giochi
del Mediterraneo”.
Per la primavera del 2009 sono stati un centinaio i ragazzi, tra i 6 e
i 12 anni, che hanno partecipato ai corsi del Progetto “Scuola Mare
Vela”, provenienti dalle scuole elementari di Santa Maria-Isticadeddu
(i più numerosi), Via Nanni - Poltu Cuadu, Via Vignola, Rudalza,
Golfo Aranci e San Pantaleo.
In tutta tranquillità, divertendosi e imparando a gestire paure, emozioni e i piccoli imprevisti di ogni navigazione, i bambini hanno acquisito una buona dimestichezza con l’elemento mare.
Alla Festa di fine corso, svoltasi domenica 7 giugno, la grande soddisfazione di genitori e istruttori è stata la decisione, da parte di un gruppo di partecipanti al corso, di continuare la loro avventura velica chiedendo di poter accedere ai corsi di pre-agonistica.
he Yacht Club Porto Rotondo, in collaboration with the City Hall of Olbia, the city’s and nearby towns elementary schools, has organized in the
last months the first spring session of the project “Scuola Mare Vela”, which
has reached its10th edition this year.
Thanks to this initiative, started in 1999, the Club offers the possibility to
the students of Olbia’s elementary schools to take advantage of a safe and
healthy introduction to Sailing. In the months which are not considered
summer, the mild climate, the clean waters, the preparation of the instructors and the availability of the adequate structures allow the children to get
closer to this sport. The type of boat used for the practical lessons is the Optimist. An ideal school-boat, diffused all around the world and adequate for
children who range from 6 to 14 years old. Despite the small dimensions
(length 2.30 m, width 1.13 m ), the Optimist is a safe boat, which sails
well also with strong winds and heavy loads. In addition to the courses of
Summer Sailing School, the trainer of the courses, Laura Decandia, helped
by the Apprentice Instructor Eugenio Basciu, in addition to the Club’s
Agonistic Team ( Optimist and 420 Categories) follows this important
project which brings many children to live the sea in different moments
compared to the usual period of the summer vacations. Laura Decandia is a
II level Instructor, who is working starting from this year for “Yachting in
Sardinia” a company with which our club collaborates and which is managed by Francesco Della Torre, athlete, and Club Advisor, soon active in
“Mediterranean Games”. In the 2009 spring season 100 boys and girls
between 6 and 12 years of age coming from the elementary schools of Santa Maria-Isticadeddu (the majority), Via Nanni - Poltu Cuadu, Via Vignola, Rudalza, Golfo Aranci and San Pantaleo, have partecipated to the courses “Scuola Mare Vela”. In complete tranquility, enjoying there time, learning and managing their fears, their emotions and the small unplanned
events of every cruise, the children have acquired a good confidence with
the sea element. At the end of the course party, which was held on Sunday
the 7th of June, the great satisfaction of the parents and instructors has
been the decision, taken by a small group of participants to continue their
sailing adventure by participate to the pre-agonistic courses.
T
A bordo degli Optimist, i giovanissimi allievi della
Scuola Vela YCPR prendono confidenza con le tecniche di navigazione
e imparano a vivere sul mare. Ogni lezione è occasione
di incontro, di crescita umana e di affinamento della padronanza nella
gestione dell’imbarcazione. Nonchè fonte di divertimento e
di nuove amicizie
Every lesson is a meeting occasion, a growth experience and a
development of one’s knowledge on managing the boats. furthermore
it is a way to oneself and meet new friends. On board of the
Optimist, the young students of the Sailing School YCPR acquiring
confidence with the sailing techniques and learn to live on sea
SAILING IN PORTOROTONDO/91
A N T I C I PA Z I O N I
REGATA DI
MEZZA ESTATE
È l’unica regata di agosto, per lo YCPR. Una festa
della vela e del navigare tra amici: il Trofeo Colombo
DI ALESSANDRA CHIARADIA FOTO FRANCO NONNOI
prevista per domenica 16 agosto la terza edizione dell’ormai tradizionale regata di mezza estate: il Trofeo Challenge Luigi Colombo
- TX Active Cup, organizzato dallo Yacht Club Porto Rotondo insieme al Lanificio Luigi Colombo e a TX Active by Italcementi, sponsor
della manifestazione.
Dopo la buona riuscita delle due precedenti edizioni, il Trofeo Colombo,
aperto a tutte le imbarcazioni d’altura, italiane e straniere, con certificato ORCClub valido per il 2009, si ripropone anche quest’anno come una
giornata all’insegna della sana competitività sportiva nelle acque della
Costa Smeralda, ma anche come una festosa veleggiata tra amici.
La manifestazione si aprirà con il briefing fissato per le ore 9 del mattino di domenica 16 agosto, presso la sede temporanea dello YCPR, sul
piazzale del Molo di Levante a Porto Rotondo.
Al termine della giornata di regate (primo segnale partenza alle ore
12.00) la premiazione è prevista per le ore 17.
Sono attese una decina di imbarcazioni, presumibilmente agguerrite come nelle passate edizioni, quando TP52, Comet 45 R, Sly 47 e J24 si sono date battaglia nei percorsi disegnati dal Comitato Regata tra gli incantevoli scenari costieri.
Il bando di regata e il modulo di iscrizione sono consultabili sul
sito www.ycpr.it.
È
Alla premiazione del 2008, Celso Minghini e
Vivian Rodriguez per lo YCPR premiano Rusal-Sinergy; qui sopra,
da sinistra, Roberto Colombo, Giancarlo Simeoli e Carlo Pesenti
92/SAILING IN PORTOROTONDO