sailing in - Yacht Club Porto Rotondo
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PORTOROTONDO SAILING IN YACHT CLUB PORTO ROTONDO ANNO 2° - ESTATE 2009 COMPLIMENTARY COPY INTERNATIONAL REVIEW LE REGATE DELLO YACHT CLUB PORTO ROTONDO IL GIARDINO DEL PRESIDENTE LA FONDAZIONE PORTOROTONDO B U O N V E N TO Gian Battista Borea d’Olmo commosso riceve il premio per l’ottima prestazione nella prima manche del Bailli de Suffren 2009: il 29 giugno le fiamme hanno devastato la sede dello YCPR che LO SPIRITO Franco Nonnoi BATTE LA STORIA uesta la foto che scelgo per il mio “editoriale”, una foto che parla da sola. Gian Battista Borea d’Olmo e il trofeo più doloroso della sua vita, gli occhi lucidi di chi ha respirato fuoco, la voce tremante, ne sono certa, quando dice: “Ce la faremo, la rifaremo”. Bailli de Suffren del 2009, mai dimenticare. Perché mentre la nube nera oscurava la luce del sole di giugno, le barche comunque continuavano a navigare, lo spettacolo per davvero è andato avanti e noi lì col cuore stretto, a Q 6/SAILING IN PORTOROTONDO terra. Un attimo dopo, che è un giorno dopo, c’è già un Comitato di Solidarietà che si rimbocca le maniche, cerca di mettere ordine nel caos e se con tristezza fa la conta di ciò che non c’è più, i libri, i modelli, i trofei e gli argenti che si sono fusi in un unico blocco di metallo incandescente, ecco che già li assale la voglia di progettare, di ricostruire, di creare di nuovo. “La rifaremo bella, come e più di prima e presto, assai presto”, ha detto commosso il Conte Luigi Donà dalle Rose, che insieme al fratello Niccolò è stato il fondatore, nel 1985, dello Yacht Club Porto Rotondo. “Non passerà molto, basterà un inverno, uno e basta, mi sento di dirlo con certezza e lo faccio dopo aver parlato con la proprietà”. Dalla sua parte ha i miracoli della Fondazione (di cui riferiamo più avanti). Luigi Carpaneda, Presidente “nell’anno dell’incendio”, raccoglie le innumerevoli testimonianze di solidarietà e le alzate di mano degli innumerevoli Soci e non, che gli dicono: “Noi vi aiuteremo”. Questo lo spirito, il resto è storia, già ospitava l’evento. Sopra, il Conte Luigi Donà dalle Rose, subito nominato presidente del Comitato di Solidarietà, studia i progetti per la ricostruzione della Clubhouse Gian Battista Borea d’Olmo emotionally touched receives the prize for the excellent performance in the first stage of the Bailli de Suffren 2009: the 29th of June the fire has burned down the headquarters of the YCPR which was hosting the event. Above, Count Luigi Donà dalle Rose, appointed president of the Solidarity Committee, and studies the projects of the construction of the new Clubhouse archiviata. E allora avanti. Lo so anch’io da oggi, il guidone bianco con la croce rossa di San Giorgio tornerà presto a sventolare su una nuova Clubhouse, che avrà ancora i colori del cielo e delle nuvole. Rivedrò quel leone che abbraccia la bandiera della mia Isola e mi è sempre piaciuto così tanto quel gesto. Sarà di nuovo facile raccontare di una giovane Venezia in terra di Sardegna, un’estate di una vita fa. Maria Luisa Farris SAILING IN PORTOROTONDO/7 Franco Nonnoi THE SPIRIT BEATS HISTORY Le barche iscritte al Bailli, in navigazione davanti a Porto Rotondo The boats participating to the Bailli, sailing in front of Porto Rotondo have chosen this picture for my editorial, because it speaks for itself. Gian Battista Borea d’Olmo the most painful trophy of his life, the eyes full of sorrow of whom as seen fire, and the trembling voice, I am convinced when he says “we will make it, we will do it again”. Bailli de Suffren of 2009, never forget. While the dark cloud was screening June’s sun, the boats were continuing to cruise, and the show went on, and we were all standing there, on land with our hearts tight with pain. An instant later, which is the next day, there is the Solidarity Committee which works hard and tries to settle the chaos. With great sorrow they are counting what is not there anymore-books, models, trophies, and silvers which have fused in one incandescent metal block here comes the desire of designing,, of reconstructing, of building everything new. “Soon, very soon, we will redesign it as beautiful as it was before and even more”, says Count Luigi Donà dalle Rose moved to tears. Together with his brother Niccolò, he was the founder, in I 8/SAILING IN PORTOROTONDO 1985, of the Yacht Club Porto Rotondo. “Not much time will go by, a winter season will be enough, I am certain, one is enough, and I’m speaking after having already spoken to the owners.”On his side he has the miracles of the Foundation, read on. Luigi Carpaneda, President “in the year of the fire”, collects the abundant solidarity actions, and the raise of hands of the numerous members and non members, that tell him: “We will help you”. This is the spirit, the rest is already dismissed history, and it time to move ahead. I got the information today the white banner with the San Giorgio red cross will soon start fluttering on a new Clubhouse, who will once again have the colors of the sky and clouds, and I will see the lion which hugs the flag of my island once again, I have always liked that gesture so much, and it will be easy to narrate a story of a young Venice in Sardinia, of a summer of a lifetime ago. Maria Luisa Farris L’OTTIMISMO DELLA RAGIONE ari Soci, cari nuovi Amici: da pochi mesi sono il nuovo Presidente dello Yacht Club Porto Rotondo. Come molti di Voi sapranno sono nato tanti anni fa a Milano, faccio l’ingegnere e lo sport mi ha fatto girare il mondo. Sono arrivato a La Maddalena nel 1966 e di quell’isola mi sono innamorato, come mia moglie, che ci vive tutto l’anno. Vivendo a La Maddalena e frequentando da tanti anni Porto Rotondo e Porto Cervo, ho avuto l’opportunità di conoscere bene i fondatori di Porto Rotondo, i fratelli Donà dalle Rose e il pilastro dello Yacht Club Porto Rotondo, Gian Battista Borea d’Olmo, che ho conosciuto da ragazzo. Sono stato quindi molte volte invitato allo Yacht Club, mia moglie è diventata socia e insieme abbiamo partecipato diverse volte alla Regata dei Legionari. Scorrendo le pagine troverete un articolo che ripercorre la mia biografia: tanti, tantissimi bei ricordi e molti legati a questo angolo di Sardegna che è Porto Rotondo. Attraverso quell’articolo ho voluto dare la possibilità a chi invece non mi conosce, di sapere qualcosa di più di questo nuovo Presidente. Come avrete saputo dai giornali e forse anche visto di persona, poche settimane fa il destino ha voluto colpire la nostra bella Clubhouse, che ahimè è stata duramente ferita dalle fiamme partite durante dei lavori di ristrutturazione. Ma vi posso qui assicurare che sarà ricostruita bella come e più di prima e in tempi brevi. Questo me lo assicurano i proprietari, che hanno nel frattempo messo a disposizione del Circolo e dei Soci alcuni ambienti all’Hotel Sporting, che diventa quindi sempre più un punto di riferimento anche in virtù degli accordi per la ristorazione che proprio con il management dello Sporting avevamo poco tempo prima concordato. I Soci dello YCPR non si sentano quindi abbandonati o privati del loro punto di riferimento. Tutto va avanti. La Segreteria e l’Ufficio Regate stanno continuando regolarmente la loro attività, seppur da questo nuovo quartier generale. I programmi predisposti per la stagione avranno seguito come già previsto: il Trofeo Colombo il 16 agosto, il Big Game tra il 28 e il 30 agosto, l’appuntamento con le Vele d’Epoca-Tappa del Panerai Classic Yacht Challenge tra il 10 e il 13 settembre. I Farr 40 torneranno a ottobre (3-10) e infine, la Regata dei Legionari chiuderà questa stagione 2009 che, vi ricordo, è cominciata a marzo con il Campionato Interzonale degli Optimist. Niente cambia neppure per la Scuola Vela Estiva, che mantiene le stesse convenzioni e accordi per i figli e i nipoti dei Soci e dei Consorziati. All’indomani dell’incidente, il Consiglio Direttivo del Club aveva già costituito un Comitato di Solidarietà, a capo del quale nominava il Conte Luigi Donà dalle Rose, incaricato di predisporre l’iter di lavoro per la ricostruzione della Sede Sociale, nel rispetto dei disegni originali. Inoltre, tale Comitato si fa garante che tutti i contributi che Soci e Amici del Club vorranno fornire vengano utilizzati per la ricostruzione. Le innumerevoli testimonianze di affetto e solidarietà pervenuteci da tutto il mondo e la gara dei Soci che hanno messo la loro professionalità e i loro contatti a disposizione per recuperare quanto è andato perduto, mi spinge ancora a rassicurarvi. Riavrete presto la vostra Clubhouse e sarà bella come e, forse, più di prima. Il vostro nuovo Presidente vi saluta con affetto e vi augura delle Buone Vacanze. Porto Rotondo è talmente bella che non si può frequentare se non con dei visi lieti. ear Members, dear new friends. Are few months that I am the new president of the Yacht Club Porto Rotondo. As most of you may know I was born many years ago in Milan, I am an engineer and the sport has taken me around the world. I came to La Maddalena in 1966 and I fell in love with this island, like my wife who is living here the entire year. Living at la Maddalena and going to Porto Rotondo and Porto Cervo for many years, I had the opportunity to know well the founders of Porto Rotondo, the Dona’ Delle Rose Brothers and the pillar of Yacht Club Porto Rotondo : Gian Battista Borea d’Olmo, who I met when I was a boy. I was invited many times to the Yacht Club, my wife became member and together we participated several times to the Regatta of the Legionnaires. Glancing over the pages you will find and article that goes back on my biography: many, very many beautiful memories and most of them tied with this corner of Sardinia that is Porto Rotondo. Through this article I wanted offer the chance to those that on the contrary do not know me, of hearing something more about this new President. As you may have known from the newspapers and may be seen in person that few weeks ago the destiny has hit our beautiful Clubhouse, which, unfortunately, has been hardly damaged by the flames started during the revamping works. However I can assure you that it will be reconstructed as beautiful as or even more beautiful than before and very shortly. This is ensured by the owners, who in the meantime has put at disposal of the Club and the members some rooms at the Sporting Hotel, which will become more and more a reference point also thanks to the agreement for the catering that we had just recently signed with the own management of the Sporting. The members of the YCPR should not feel abandoned or deprived of the reference point. Everything will proceed fine. The Secretary and the Regatta office are continuing regularly their activity, even from this new headquarters. The programs scheduled for the season will continue as foreseen: the Columbus Trophy on August 16th, the Big Game between 28th or 30thof August, the appointment with the Vele D’Epoca [Vintage Sailing]-Stage of the Panerai Classic Yacht Club Challenge between 10th and 13th of September. The Farr 40 will come back in October (3rd -10th) and finally the Regatta of the Legionaries will close this season 2009, that, I may remind you, has started in March with the international Championship of the Optimist. Nothing changes not even for the Summer School that keeps the same conventions and agreement for the sons and nephews of members and associates. Following the day of the incident, the Club Consiglio Direttivo had already constituted a Solidarity Committee lead by Count Luigi Dona’ Delle Rose, with the task to prepare the plan of reconstruction of the Registered Office in respect of the original design. Moreover, this committee will guarantee that all the contribution that, Club’s members or friends would like to offer will be used for the reconstruction. The several testimonies of affection and solidarity that came from all over the world and the competition between the members to give disposal of their professionalism or their contacts to recovery what has been lost, allow me to reassure you that you will have back soon your Club House and it will be beautiful as before or even more than before. Your new president would like to greet all of you with affection and wishes everybody Good Holidays. Porto Rotondo is so beautiful that could only afford frequent visitors with happy faces. Luigi Carpaneda Presidente Yacht Club Porto Rotondo Luigi Carpaneda Presidente Yacht Club Porto Rotondo C 2/SAILING IN PORTOROTONDO D PENSIERO POSITIVO Porto Rotondo ci sono cresciuto, nel senso che da bambino ci passavo i tre mesi canonici della mia estate. Ogni anno ritrovavo un gruppo di amici, felici come me di tutta quella libertà che improvvisamente ci pioveva addosso: giocavamo scalzi in Piazzetta, correvamo tra i moli a farci i gavettoni. Naturale che da subito iniziasse il mio rapporto con il mare: a 5-6 anni già avevo un Optimist che tenevo nella spiaggetta del porto. Poi ho avuto un 420, con il quale andavo a bordeggiare con il mio amico Gabriele Deiana davanti a casa, quasi tutti i giorni. In seguito è stata la volta di un laser: ricordo perfettamente le giornate passate a incrociare il catamarano di Niccolò e Zenone Della Valle. Erano estati davvero spensierate. Intanto Porto Rotondo cresceva e mio padre si dedicava alle centomila attività connesse. Estate e inverno. Impossibile non prendere parte, al momento giusto, anche alle attività dello Yacht Club Porto Rotondo. Due anni fa mi sono proposto come Consigliere e dallo scorso settembre, da quando è stato proposto il nuovo Consiglio Direttivo, sto affiancando il nuovo Presidente Luigi Carpaneda come vicepresidente. Credo nell’importanza dello sport, sia come formazione alla vita, per i più giovani, sia come strumento di utile confronto se a livello agonistico: e penso alle regate che da trent’anni portano nelle acque di Porto Rotondo i nomi più noti dello sport della vela. Spero di poter dare il mio contributo al Circolo, in termini di nuove energie, volte anche alla ricerca di nuove sponsorizzazioni e di nuove idee. Per forza di cose questa sarà per lo YCPR un’estate importante e decisiva: non fosse altro per il fatto che sarà l’anno in cui getteremo le fondamenta della nuova Clubhouse, che sarà senz’altro ancora più funzionale di quanto non lo fosse prima. Vorrei trasmettere questa consapevolezza ai Soci: nel reagire come stiamo reagendo agli “scherzi” del destino, abbiamo la possibilità di intervenire sul passato e di migliorare le cose, a nostro vantaggio. Vorrei trasmettere un caloroso ringraziamento a tutti i Soci che, in questo momento non facile, con le loro parole e messaggi hanno dimostrato il profondo e radicato attaccamento al Club. Manterremo tutti gli impegni presi e quindi ci sarà una bella stagione fatta di eventi tradizionali, come il Big Game e le nostre importanti regate, dai Farr 40 alle barche d’epoca, anche attraverso i contatti con gli Yacht Club con i quali siamo gemellati o in reciprocità. A settembre ridaremo il benvenuto agli amici armatori e ai loro velisti. Stiamo poi pensando a una Caccia al Tesoro, da farsi tra mare e terra e alla seconda edizione della gara di pesca con gli amici dello Yacht Club Costa Smeralda, dopo il successo dello scorso anno. Rappresento la seconda generazione dei Donà che dedica le sue energie allo Yacht Club Porto Rotondo e lo faccio con enorme entusiasmo. Spero che non ci farete mancare il vostro appoggio e la vostra amicizia. Noi ne metteremo davvero tanta, di passione. Buon Vento e buone vacanze. happy summers. In the meantime, Porto Rotondo was growing , and my father dedicated his time to the one-hundred thousand connected activities. Summer and winter. Impossible not to take part to the activities of the Yacht Club Porto Rotondo. Two years ago I candidate myself as Club Advisor , and since the past September when the New Board of Directors was set, I am assisting the new President Luigi Carpaneda as vice-president. I believe in the importance of sports, both as a life experience, for young children, and as a useful tool to challenge oneself if practiced at agonistic levels: and I believe in regattas that its 30 years which they attract to Porto Rotondo’s waters the most famous names of the Sailing world. I hope to be able to give my contribute to the Club, in terms of supplying a new energy - addressed in finding new sponsorships- and idea. For a series of forced circumstances this will be an important and decisive year for the YCPR: it will be the year in which we will set the basements for the construction of the new Clubhouse, which will certainly be more functional then what it was before. I would like to transmit this certainty to our members: reacting the way we are reacting to “fate” has given us the possibility to intervene on the past and to improve things to our advantage. I would like to send a warm thank-you to all the members, who, in such a difficult moment have demonstrated with their messages and their words a great care and a great devotion to the Club. We will keep up all our promises, and it will be a nice season made up of traditional events, like the Big Game and our important regattas, starting from the Farr 40 to the vintage boats, also thannks to the contacts with the Yacht Clubs with which we are partnered. In September we will welcome our friends ship owners and their sailors. We are also planning a Treasure Hunt, to be done on sea and on land; and after the great success of last year, we will do the second edition of the fishing contest with the friends of the Yacht Club Costa Smeralda. Representing the second generation of the Donà who dedicate their energies to the YCPR, I do with great enthusiasm. I hope that you will not deprive us of your support and friendship. We will put a lot of passion. Enjoy the Wind, and Happy holidays. Leonardo Donà dalle Rose Vicepresidente Yacht Club Porto Rotondo Leonardo Donà dalle Rose Vicepresident Yacht Club Porto Rotondo A 4/SAILING IN PORTOROTONDO have grown up in Porto Rotondo, meaning that as a kid I used to spend 3 months of my summer vacations there. Each year I would meet a group of friends, happy to have a great amount freedom all of a sudden: we would play bare footed in the “Piazzetta”, we would run on the docks playing water balloons. Clearly, my relation with the sea started almost immediately: at 5-6 years old I owned an Optimist which I would dock on the beach of the harbor. Then later I had a 420, with which I used to go everyday to hug the coast in front of my house with my friend Gabriele Deiana. Then it was the time of a Laser: I perfectly remember the days spent crossing Niccolò and Zenone Della Valle’s catamaran. Those were I SOMMARIO Lo spirito batte la storia pag. 2 Fondazione Portorotondo: sotto il segno dell’arte pag. 44 L’ottimismo della ragione: Luigi Carpaneda pag. 6 Giorni di gioia pag. 56 Pensiero positivo: Leonardo Donà dalle Rose pag. 8 Opera omnia pag. 64 Un nuovo presidente per lo YCPR pag. 20 Le regate di settembre: Panerai Classic Yachts Challenge pag. 78 Campionato Interzonale Optimist pag. 30 Scuola Mare Vela compie 10 anni pag. 90 Porto Rotondo Circuito Farr 40 pag. 34 Regata di mezza estate: Trofeo Challenge Luigi Colombo pag. 92 SAILING IN PORTOROTONDO è una pubblicazione edita e realizzata da PSE Editore Direttore Responsabile: Valerio Alfonzetti Condirettore: Maria Cristina Romano Coordinamento Redazionale: Maria Luisa Farris Progetto grafico: PSE Editore Hanno collaborato a questo numero, in Redazione: Antonella Bergonzi, Alessandra Chiaradia (Art Director), Himara Bottini, Luis Gabriel Paz, Eleonora Lazzarotto, Chiara Matilde Brambilla. Consulenza editoriale: Rossella Dallò Per i testi: Nanni Ono, Gianni Marin, Andrea Piva Per l’inglese: Camilla Barbareschi Fotografie: Archivio Carpaneda, Nanni Ono, Fabio Taccola, Roberto Sanna, Stefano Zardini, Franco Nonnoi/Panerai, Edi Team, archivio P.S.E. 10/SAILING IN PORTOROTONDO Foto di copertina: Franco Nonnoi/Panerai Concessionaria Esclusiva per la pubblicità: Media In Largo Cairoli, 2 - 20121 Milano Tel. 0286453627 - 028051429 - 0286455417 Fax: 028051429 e-mail: [email protected] Stampa: Arti Grafiche Boccia SpA - Salerno SAILING IN PORTOROTONDO è una pubblicazione di nautica, turismo e cultura, distribuita nel territorio di Porto Rotondo, della Costa Smeralda e dei principali Yacht Club Internazionali. Aut. Trib. Milano n. 240 del 10/04/2008 Anno 2 Estate 2009 Prezzo di copertina, euro 2,50 Spediz. Abb. Post. sped. a.p. 45% filiale di Milano art. 2 comma 20/b - legge 662/96 YACHT CLUB PORTO ROTONDO CALENDARIO EVENTI SPORTIVI 2009 20 - 22 MARZO INTERZONALE OPTIMIST 24 - 26 APRILE FARR 40 CIRCUIT 29 GIUGNO - 1° LUGLIO TROFEO BAILLI DE SUFFREN 16 AGOSTO TROFEO COLOMBO - TX ACTIVE CUP 28 - 30 AGOSTO PORTO ROTONDO BIG GAME 10 - 13 SETTEMBRE VELE D’EPOCA A PORTO ROTONDO 3 - 10 OTTOBRE FARR 30 WORLDS 2009 24 - 25 OTTOBRE REGATA DEI LEGIONARI 12/SAILING IN PORTOROTONDO YACHT CLUB PORTO ROTONDO CONSIGLIO DIRETTIVO SOCI FONDATORI PRESIDENTE Luigi Carpaneda Gertraud Auer-Borea d’Olmo Gabriele Azzi Marco Barabino Luca Bonanno Gian Battista Borea d’Olmo Francesco Castaldi Silvio Cattarinich James B. Eisaman Cesarino Fenzi Antonello Fancello Gianfranco Giuliani Celso Minghini Stefano Minola Peppino Murgia Armando Pietrangeli Gherardo Scapinelli Luciano Fontana VICEPRESIDENTI Leonardo Donà dalle Rose, Celso Minghini TESORIERE Roberto Losito SEGRETARIO GENERALE Vivian Rodriguez DIRETTORE DI SEDE Luigi Donà dalle Rose CONSIGLIERI Gian Battista Borea d’Olmo, Giuseppe Murgia, Francesco della Torre, Roberto Colombo, Franco Molinas, Riccardo Simoneschi REVISORI DEI CONTI Paolo Petta, Alessio Nati, Giampaolo Cuccuru COLLEGIO DEI PROBIVIRI Gabriele Azzi, Gianfranco Giuliani, Marina Sotgiu SEGRETERIA SOCI: Giovanni Pirina SEGRETERIA REGATE: Nanni Ono 14/SAILING IN PORTOROTONDO SOCI ONORARI Raimondo Bucher Luciano Fontana SOCI BENEMERITI Maria Luisa Boldrocchi Fiorenza Serena di Lapigio Franco Molinas Luciano Molinas Ezio Molinas L ’ I N T E RV I S TA UN NUOVO PRESIDENTE PER LO YCPR Una vita intensa fatta di sport, tanto sport e un amore per la Sardegna nato in tempi non recenti. Si presenta così, Luigi Carpaneda, dal 2009 nuovo presidente dello YCPR DI MARIA LUISA FARRIS FOTO ARCHIVIO CARPANEDA “ In apertura, un giovane Luigi Carpaneda con l’attuale consorte Marina durante i lavori di costruzione di Porto Massimo a La Maddalena nei primi Anni 70 e, qui sopra, alla premiazione di una gara di scherma a Treviso, nel 1958; Carpaneda ha partecipato alle Olimpiadi del 1956 a Melbourne e a quelle del ‘60 a Roma In the heading, a young Luigi Carpaneda with the current wife Marina during the construction works of Porto Massimo at the Maddalena, in the early 70’s. Above, at a fencing competition prize-giving in Treviso, 1958; Carpaneda has participated to the Olympic games in1956 at Melbourne and at ‘60 in Rome 22/SAILING IN PORTOROTONDO on me lo aspettavo, che mi chiamassero a fare il presidente di questo Circolo. Quando è arrivata la prima telefonata di Borea d’Olmo, lo scorso inverno, che mi presentava l’opportunità, inizialmente ho fermamente declinato. Poi, poi... invece, eccomi qui. Sono a Porto Rotondo con mia moglie Marina, che fa l’architetto, mentre io sono ingegnere, di formazione e di spirito. Io e Marina siamo arrivati qui in Sardegna negli Anni 60: un mio amico stava comprando un terreno alla Maddalena, mi chiese un parere e io lo sconsigliai di concludere l’affare. Almeno, non in quella posizione: “Troppo esposta ai venti”, ricordo che gli dissi, “non ci combinerai niente di buono. Meglio invece orientarsi dall’altra parte dell’isola”. Così fece e in questo modo abbiamo letteralmente inventato Porto Massimo, a nord-est dell’isola della Maddalena. Marina conosceva tanti giovani architetti che in quegli stessi anni stavano finendo gli studi in Svizzera; li abbiamo coinvolti su Porto Massimo e, insomma, lo abbiamo costruito nonostante le tante difficoltà. In seguito abbiamo lavorato su tante ville e condominii a La Maddalena, Costa Smeralda e Costa Paradiso. Il mio rapporto con la Sardegna è iniziato così, anche se avevo visitato La Maddalena da bambino negli Anni 30 con mio papà e da subito è stato viscerale. Marina abita da oltre 40 anni alla Maddalena, io mi divido tra Milano, Ginevra dove è la casa di famiglia di Marina, La Maddalena e... ah sì, ora c’è anche Porto Rotondo. Ma andiamo con ordine. Sono nato a Milano, per caso; mia madre era del lago Maggiore, mio padre del lago di Garda. Il padre di mia madre era un onorevole del Partito Popolare, mio nonno paterno era invece contadino, onorevole del Partito Liberale e massone. A Milano ho fatto le scuole elementari, in Via Spiga, il ginnasio e liceo al Parini e poi il Politecnico. Sono diventato ingegnere e lo faccio ancora adesso, perché ingegnere rimani per tutta la vita. Essendo nato in un determinato momento storico, sono andato a fare la guerra con gli Alpini: il mio primo amore è stata la montagna, non il mare. Ma negli stessi anni in cui scalavo le montagne, cominciavo anche a tirare di scherma. L’altra mia grande passione. Finita la guerra e rientrato a Milano, con la Società del Giardino ho continuato a tirare di scherma. Ho partecipato a 2 Olimpiadi (quella di Melbourne nel 1956 e quella di Roma nel 1960) e ho vinto, nella squadra italiana di fioretto, la medaglia d’oro nel 1956 e l’argento quattro anni dopo. Così sono diventato capitano della squadra italiana. Marina a sua volta è stata campionessa svizzera di fioretto. Io l’ho conosciuta nel 1958, quando a Villa Olmo fui chiamato a fare da presidente di giuria a un torneo femminile di fioretto, con partecipanti da tutto il mondo. Sempre tra il ‘50 e il ‘60, come se non bastasse, correvo in automobile: ho fatto tutte le Mille Miglia di quel periodo. Ma ho avuto tempo anche per la vela. Da bambino andavo sui dinghy coi fratelli Zucchi, sul lago Maggiore e non me lo sono più dimenticato. Poi, arrivato in Sardegna, per costruire Porto Massimo, abbiamo creato dal niente il “Club Nautico La Maddalena”, Marina ha insegnato la vela ai bambini locali, che sono diventati da adulti ottimi marinai e poi ho imparato anch’io. Le mie barche si chiamano tutte Botta Dritta, viene dal gergo della scherma ed era la mia “botta segreta”. Ora siamo al Botta Dritta numero 6. Le importanti sono state il Botta Dritta II, che era un one tonner e ha vinto il campionato italiano a Napoli; il Botta Dritta III, un three quarter ton, con il quale ho vinto l’oro al Campionato del Mondo a Trieste nel 1983; N il Botta Dritta IV, il J24 che ho dato ai ragazzi della Maddalena e il V, che è la barca di famiglia, un 13 metri e mezzo che tengo a Palau e con il quale ho vinto il Campionato del quarantennale dello YCCS nel 2007. Ciò che mi rende pieno di orgoglio è che l’equipaggio è costituito da ragazzi che hanno imparato ad andare a vela con noi, al Club Nautico La Maddalena. Inoltre, per molti anni ha fatto la Barca Comitato alle regate di Porto Cervo. Nel mezzo c’è stata la folgorazione per la Smeralda 888, barca espressamente creata per lo Yacht Club Costa Smeralda (del quale sono Socio, forse non l’ho detto): sulla Smeralda io e Marina abbiamo vinto tutto il vincibile. Tanti i ragazzi che son qua sui Farr 40, da Vascotto a Chieffi, che ho visto crescere e che hanno fatto parte dei nostri equipaggi. Insieme a Mandrake di Carriero e un Brava di Landolfi, con la Smeralda abbiamo vinto una Sardinia Cup: avevo a bordo Tiziano Nava, Flavio Favini e Fe24/SAILING IN PORTOROTONDO Dopo la scherma, la vela è il grande amore dei Carpaneda: qui sopra sulla Smeralda Botta Dritta davanti a Dan nelle acque di Cannes e, pagina accanto, sul 5.50 Dalgra After fencing, sailing is Carpaneda’s great passion. Above on the Smeralda Botta Dritta in front of Dan in Cannes’ waters and, in the next page, on 5.50 Dalgra de Valenti. Con il Dan, un 6 metri del 1930 costruito per Cristiano X di Danimarca, il re che durante l’occupazione nazista si cucì sulla divisa la stella di David gialla obbligatoria per gli ebrei, che ho recuperato dopo una serie di passaggi di mano e poi magnificamente restaurato, abbiamo vinto il Campionato del Mondo a Cannes nel 1997; con il 5.50 Dalgra, che abbiamo trovato a Caprera mezzo abbandonato, abbiamo vinto il Mondiale delle barche classiche a Cowes nel 1998: sempre con Marina al timone. Abbiamo partecipato anche a molte edizioni della Regata dei Legionari, qui a Porto Rotondo: tanti successi. Lo Yacht Club lo conoscevamo bene e, come racconto nel mio Editoriale, nel 1991 abbiamo organizzato, io e Marina, un riuscitissimo Campionato Mondiale Optimist: abbiamo radunato oltre 200 ragazzini da tutto il mondo! E poi ci fu anche un Mondiale Star Open, con le barche più importanti del momento, gli americani, i neozelandesi e gli australiani. Avevamo conosciuto, anche per i rapporti di amicizia con la sua mamma, Giambattista Borea d’Olmo, che era poco più di un ragazzo. E i Donà dalle Rose, naturalmente, i “padroni di casa di Porto Rotondo”. Quindi, questo perché l’ho dovuto raccontare? Ah sì, per ritornare a quella telefonata di Borea d’Olmo, per l’appunto, lo scorso inverno. “Vieni a fare il Presidente del Circolo, mi diceva, ci serve un uomo come te, uno sportivo”. Non ne volevo sapere, all’inizio. Poi Marina un giorno mi disse: “Vuol dire che ti stimano. Perché non provi?”. “Lo faccio se tu mi aiuti”, le ho risposto io. Ed eccoci qui.”. L’intervista si svolge durante la tappa dei Farr 40, a Porto Rotondo a fine aprile. Marina Carpaneda segue il racconto del marito. Ogni tanto qualcuno la viene a chiamare, la premiazione si farà tra meno di un’ora e lei è la padrona di casa. Quando il Presidente finisce e si allontana, rimaniamo noi due a riordinare gli appunti. Sul viso ha le tracce del sole di tutta una vita sul mare, negli occhi la stessa luce intelligente che deve aver conquistato Luigi, tanti anni fa. “Quello con la Smeralda è stato più di un amore, una sintonia direi quasi fisica. Io sull’acqua ci sono cresciuta, avevo una nonna americana che su una barca a vela di 40 metri viveva sei mesi all’anno, era socia dello Yacht Club de France e spesso ospite dello Yacht Club Italiano. Mio padre, quando ero ragazzina, mi ha avviato al mondo delle regate, sul lago di Ginevra e anche SAILING IN PORTOROTONDO/25 A NEW PRESIDENT OF THE YCPR didn’t expect they would call me to preside this Club. When the first call arrived from Borea d’Olmo last winter, offering me the opportunity, I initially vehemently declined. But then, well, here I am. I am in Porto Cervo with my wife Marina, who is an architect, while I myself am an engineer, by education and in spirit. Marina and I arrived here in Sardinia in the ‘60s: a friend of mine was buying a piece of land at La Maddalena. He asked my opinion and I advised him not to close the deal. At least, not in the position the lot was in: too exposed to the wind, I remember I told him, nothing good is going to come of it. It is better to face the other side of the island. That is what he did, and like this we literally invented Porto Massimo, north-east of the island of La Maddalena. Marina knew a lot of young architects who in those years were finishing their studies in Switzerland; we involved them on Porto Massimo, and built it despite the many difficulties. Then we worked on a lot of villas and condominiums in La Maddalena, from Costa Smeralda to Costa Paradiso. My relationship with Sardinia began like that, although I had visited La Maddalena as a child in the ‘30s with my father, and it was love at first sight. Marina has lived in La Maddalena for 40 years, and I go back and forth between Milan, Geneva, where Marina’s family home is, La Maddalena and… oh yes, now also Porto Rotondo. But let’s take it one step at a time. I was born in Milan, by coincidence; my mother was from the Lago Maggiore, my father from the Garda Lake. My mother’s father was an MP for the Partito Popolare, my grandfather on my father’s side, on the other hand, was a farmer, MP for the Partito Liberale, and a mason. In Milan I did my elementary schooling, in Via Spiga, High School at the Parini, and then the Politecnico University. I became an engineer and that is still my profession, because you remain an engineer all your life. Being born in a specific historic moment, I went to war, with the Alpine troops: my first love was the mountain, not the sea. But in the same years in which I was climbing mountains, I also started fencing. My other great passion. When the war was over and I had come back to Milan, I continued fencing with the Società del Giardino. I took part in 2 Olympic Games (Melbourne in 1956 and Rome in 1960) and I won the gold medal with the Italian Foil Team in 1956, and silver four years later. Then I became captain of the Italian team. Marian was the Swiss champion in Foil. I met her in 1958, when I was called to Villa Olmo to preside the jury of a female Foil tournament, with participants from all over the world. Between 1950 and 1960, as if this were not enough, I raced cars: I did all the Millemiglia of the time. But I also had time for sailing. As a child I sailed on the dinghys with the Zucchi brothers, on the Lago Maggiore, and I never forgot it. Then, once in Sardinia, and in order to create Porto Massimo, we built the Club Nautico La Maddalena from scratch; Marina taught the local children sailing, and these children grew to be excellent sailors, and then I learned too. My boats are all called “Botta Dritta” (straight thrust), which comes from the fencing jargon and was my “secret thrust”. Now we are at Botta Dritta number 6. The important ones were Botta Dritta II, which was a one tonner and won the Italian championship in Naples, the Botta Dritta III, a three quarter ton, with which I won gold at the World Championship in Trieste in 1983, the Botta Dritta IV, the J24 which I gave to the kids in La Maddalena, the V which is the family boat, a 13 and a half meter which I keep at Palau, and with which I won the Championship of the fortieth anniversary of the YCCS in 2007. What fills me with pride is that the crew is constituted by guys who learned to sail with us, at the Club Nautico La Maddalena. Moreover, for many years it was the Committee Boat at the Porto Cervo regattas. In between, I was thunderstruck by the Smeralda 888, a boat that was specifically created for the Ya- I Luigi e Marina Carpaneda insigniti di un trofeo Challenge a un evento organizzato dallo Yacht Club Monaco Luigi and Marina Carpaneda invested with a Challenge trophy at an event organized by the Yacht Club Monaco se questa nonna un po’ stravagante l’ho conosciuta che era già un’anziana signora, lei mi ha trasmesso col sangue anche l’amore per il mare e per la vela. Luigi l’ho incontrato nel 1958, quando vinsi il Campionato svizzero di fioretto. Poi lui è passato alla vela, ma io non l’ho seguito da subito: ancora ricordavo la fatica di quelle regate sul lago. Poi c’è stata la Smeralda: un amore a prima vista. Quella barca mi permetteva di allontanarmi coi pensieri, mentre il mio corpo faceva un tutt’uno con lei. Qui a Porto Rotondo, che facciamo? Continuiamo a navigare, io e Luigi nei meandri di un circolo importante e complicato. Insieme come sempre”. 26/SAILING IN PORTOROTONDO Con Giorgio Carriero a una premiazione di regata delle Smeralda 888. Sotto, in una foto recente, “arruolati” nelle fila dello Yacht Club Porto Rotondo with Giorgio Carriero at a prize-giving ceremony of a regatta of the Smeralda 888. Below, in a recent picture,“enrolled”in the Yacht Club Porto Rotondo line-up cht Club Costa Smeralda (where I am a member, maybe I didn’t mention that): on the Smeralda, Marina and I won everything that could be won. There are so many of the guys here on the Farr 40, from Vascotto to Chieffi, whom I have watched grow and who were part of our crews. With Carriero’s Mandrake and Landolfi’s Brava, and the Smeralda we won a Sardinia Cup: I had Tiziano Nava, Flavio Favini and Fede Valenti on board. With the Dan, a 6 meter from 1930 built for Christian X of Denmark, the kind who during the Nazi occupation sowed the yellow David star on his uniform, and which I got back after a series of different owners and restored magnificently, we won the World Championship in Cannes in 1997; with the 5.50 Dalgra, which we found in Caprera half abandoned, we won the Classic Yachts World Championship in Cowes in 1998: again with Marina at the helm. We also participated in many editions of the Regatta dei Legionari, here in Porto Rotondo: so many successes. We knew the Yacht Club well and, as I say in my Editorial, in 1991 we organized, Marina and I, an extremely successful Optimist World Championship: we gathered more than 200 kids from all over the world! And then there was a Star Open World Championship, with the most important yachts of the moment, the American, New Zealand, and Australian ones. We had met, 28/SAILING IN PORTOROTONDO through the friendship with his mother, Giambattista Borea d’Olmo, who was little more than a boy. And the Donà dalle Rose, naturally, the masters of the house in Porto Rotondo. So, why did I have to tell you all this? Oh yes, to get back to that phone call by Borea d’Olmo, as I was saying, last winter. “Come and be the President of the Club, he said, we need a man like you, a sporty man.” I didn’t want anything to do with it, in the beginning. Then one day, Marina said to me: “It means they appreciate you. Why don’t you try?” “I will, if you help me”, I answered. And here we are. The interview takes place during a stage of the Farr 40, in Porto Rotondo, in late April. Marina Carpaneda listens to her husband’s tale. Every now and then someone calls her away, the prize giving is in less than an hour, and she is the lady of the manor. When the President finishes and leaves, only the two of us remain to go through the notes. On her face you can see the traces of the sun left during a whole life at sea, in her eyes the same intelligent light must have conquered Luigi, many years ago. “With la Smeralda it was more than love, it was, I would say, an almost physical harmony. I grew up on the water, I had an, American grandmother who lived on a 40 meter sailboat six months a year, was a member of the Yacht Club de France and often a guest at the Yacht Club Italiano. My father, when I was a girl, introduced me to the world of regattas, on the Geneva lake, and although I met this quite extravagant grandmother of mine when she was already an old lady, she passed her love for the sea and for sailing on to me through her blood. “I met Luigi in 1958, when I won the Swiss Foil Championship. Then he converted to sailing, but I didn’t follow him right away: I still remembered the toil of those regattas on the lake. Then there was the Smeralda: love at first sight. That boat allowed me to get lost in thought, while my body became one with it. What do we do here in Porto Rotondo? We keep sailing, Luigi and I, in the meanderings of an important and complicated club. Together as always”. CAMPIONATO INTERNAZIONALE OPTIMIST GIOVANI PROMESSE Ad aprire la stagione YCPR 2009, l’interzonale degli Optimist con giovani velisti in erba: ma già grandi timonieri TESTO E FOTO NANNI ONO a prima manifestazione del Calendario sportivo dello 2009 dello Yacht Club Porto Rotondo è stato il Campionato Interzonale Optimist, svoltosi a Porto Rotondo tra il 20 e il 22 marzo. A parteciparvi ben 86 giovani timonieri della Classe Optimist nati tra il 1994 e il 1997 e provenienti da Toscana, Umbria, Lazio e da tutti i circoli dell’isola. Solo nella giornata di domenica la flotta è potuta scendere in acqua e disputare tre prove, con venti di nord-nord est assestatisi sui 13 nodi e sotto un bel cielo terso, nel campo di regata posizionato nel golfo di Congianus. La prima prova è stata vinta da Andrea Ferrero dello Yacht Club Cagliari, nella seconda prova si è distinto Guglielmo Cucchiara del Reale Club Canottieri Tevere Remo mentre Ettore Botticini del Circolo della Vela Talamone si è aggiudicato la terza prova. IN CLASSIFICA FINALE GLI ATLETI PREMIATI SONO STATI: 1° equipaggio femminile: Sara Letizia del Circolo della Vela Telamone 1° premio per il timoniere più giovane: Alessandro Barberini del Reale C. Canottieri Tevere Remo IN CLASSIFICA GENERALE LE PRIME POSIZIONI SONO COSÌ DISTRIBUITE: 1° Alessio Paolucci del Sailing Team Bracciano 2° Guglielmo Cucchiara del Reale C. Canottieri Tevere Remo 3° Ettore Botticini del Circolo della Vela Talamone 4° Angelo Gasparini del Circolo della Vela Erix 5° Andrea Ferrero dello Yacht Club Cagliari 6° Luca Strazzera dello Yacht Club Cagliari 7° Enrico Canu dello Yacht Club Cagliari 8° Sara Letizia del Circolo della Vela Talamone L Hanno fornito un prezioso contributo alla manifestazione il Consorzio di Porto Rotondo, la Marina di Porto Rotondo, Moby Lines e Wake’s. YOUNG HOPES he International Optimist championship is the first event on the Yacht Club Porto Rotondo Sport calendar 2009 and scheduled in Porto Rotondo between the 20th and the 22nd of March. Participating are more then 86 young helmsmen of the optimist category born between 1994 and 1997 and coming from Tuscany, Umbria, Lazio and from all the clubs of the island. Only on Sunday le fleet can dispute the three trials, with winds coming from north- north east set on 13 knots and with a clear sky, the water space for the regatta is the gulf of Congianus. The first trial has been won by Andrea Ferrero of the “Cagliari Yacht Club”, the second trial was conquered by Guglielmo Cucchiara of the “Reale Club Canottieri Tevere Remo” rather Ettore Botticini coming from “Circolo della Vela Talamone” has won the third trial. T A precious sponsorships have been given to the event from the Porto Rotondo Consortium, the Marina di Porto Rotondo, Moby Lines and Wake’s. Più di 80 timonieri della classe Optimist hanno affollato il braccio di mare davanti allo YCPR, tra il 20 e il 22 marzo scorso. Tanta energia, tanta disciplina e tanta simpatia More then 80 helmsmen of the Optimist category have gathered around the sea in front YCPR, between the 20th and 22nd March. A lot of energy, discipline, and affection 32/SAILING IN PORTOROTONDO SAILING IN PORTOROTONDO/33 PORTO ROTONDO REGATTA FARR 40 ED È SUBITO COMPETIZIONE Primo appuntamento per la flotta europea dei Farr 40, che sceglie proprio Porto Rotondo per il suo debutto di fine aprile FABIO TACCOLA DI MARIA LUISA FARRIS FABIO TACCOLA l sipario si apre a Porto Rotondo, per la flotta europea dei Farr 40. Non poteva esserci una migliore apertura di stagione per il Circolo presieduto ora da Luigi Arturo Carpaneda, uomo di scherma e specialmente uomo di mare, nonché “ingegnere per sempre” e Presidente dello Yacht Club Porto Rotondo da una manciata di mesi. Insieme alla moglie Marina da alcuni giorni fa gli onori di casa ad armatori e velisti. “Sapessi quanti di questi ragazzi ho visto cre- I 36/SAILING IN PORTOROTONDO scere. Molti hanno imparato da Marina, da ragazzini, ad andare a vela”, mi ha detto, arrivati qui a Porto Rotondo da mezza Europa e oltre, per questa prima tappa del Circuito Farr 40. Ma andiamo per ordine. Il calendario indica 23 aprile, ci ritroviamo alla Clubhouse di larice, bianca e azzurra come il cielo di oggi. Il mare ha un tale riverbero che noi, uomini di penna usciti dall’inverno più piovoso a memoria d’uomo, non riusciamo a tenere gli occhi aperti. Troppa luce, inattesa quasi. Da domani dodici barche, in rappresentanza di 6 nazioni (Inghilterra, Svizzera, Italia, Germania, Ucraina e Stati Uniti) regateranno nelle acque davanti a Porto Rotondo e si contenderanno il miglior punteggio in vista della classifica finale da stilarsi al termine di tutte le tappe del circuito. Dopo questo appuntamento, la flotta si re-incontrerà Gli alberi dei Farr 40 ormeggiati a Porto Rotondo svettano alti dietro la sede del Club The masts of the Farr 40s berthed in Porto Rotondo stand high behind the seat of the Club SAILING IN PORTOROTONDO/37 Giuria e Comitato di Regata hanno lavorato insieme al Principal Race Office dell’evento, Eckhart Reincke del Norddeutscher Regatta TAPPE DEL CIRCUITO EUROPEO DEI FARR 40 Verein di Amburgo, nella foto al centro, con due giovani collaboratrici The Jury and the Regatta Committee have worked together with the Principal Race Office of the event, Eckhart Reincke from the Norddeutscher Regatta PORTO ROTONDO REGATTA 1st Series 24 - 26 April - Porto Rotondo - Italy Verein, Hamburg, in the center photograph, with two young female collaborators ROLEX CAPRI SAILING WEEK a Capri (nell’ambito della Rolex Capri Sailing Week, a fine maggio), a Porto Cervo (Audi Invitational, a giugno), passando per il Mondiale di classe (sempre a Porto Cervo, dal 24 al 27 giugno), fino alla tappa finale di Cagliari: il Farr 40 European Championship 2009, nell’ultimo scampolo di luglio. Questo per dovere di cronaca, anche se proprio il Presidente della Flotta Mediterranea Farr 40, Wolfgang Schaefer, qui su Struntje Light insieme alla moglie, li ricorda tutti, questi appuntamenti, durante il Briefing di apertura. Lo ascolta Vincenzo Onorato, lui che con il suo Mascalzone Latino, campione in carica e per tre volte campione del mondo, qui a Porto Rotondo per la prima volta correrà con il guidone YCCS. Nerone, di Massimo Mezzaroma, con Antonio Sodo Migliori al timone e Vasco Vascotto alla tattica, è reduce dalla recente vittoria dell’Acura Miami Sailing Prix. Dovranno vedersela, loro che sono i due equipaggi più accreditati, con i tedeschi di Aleph di Hughes Lepic e l’ucraino Arctur di Vasyl Gureyev, l’inglese Hooligan VI di Edward Broadway, lo svizzero Vanitas Cube di Martin Strobel, l’americano Flash Gordon di Helmut Jahn e gli italiani Calvi Network di Carlo Alberini, tattico Gabriele Benussi, Enfant Terrible di Alberto Rossi, TWT di Marco Rodolfi con Tiziano Nava alla tattica e Fiamma di Alessandro Barnaba. In un paragrafo c’è tutta la flotta europea dei Farr 40. La tappa di Porto Rotondo prevede un massimo di otto prove e un minimo di quattro per rendere valida la serie. L’atmosfera è semplice e piacevolissima, la Clubhouse si apre agli ospiti con quel fascino discreto che le è abituale: elegantissima quindi. Il primo giorno di gara si svolgono due prove ed è Mascalzone Latino a dominarle entrambe, quindi anche la classifica generale. I venti leggeri hanno impegnato gli equipaggi sulla tattica e la fortuna non ha sorriso a tutti. Il giorno dopo i venti sono un po’ più tesi e si disputano 3 prove. Si alternano, in testa alla flotta, i “soliti” Nerone, Fiamma, Mascalzone, Calvi ma anche Flash Gordon si difende bene. I giochi sono ancora aperti al rientro in porto. Domani si vedrà. Il giorno dopo invece la totale mancanza di vento scompiglia le carte. A mezzogiorno, un timido tentativo di portare fuori la flotta si concretizza in un niente di fatto. Il Principal Race Office, Eckhart Reincke, non può fare altro che decretare l’annullamento delle prove dopo avere invano atteso per più di un’ora. Validati quindi i risultati del giorno prima. E’ quindi Alessandro Barnaba su Fiamma, portacolori dello Yacht Club Cortina d’Ampezzo, ad aggiudicarsi il titolo in questa prima tappa del Circuito. AND RIGHT AWAY IT’S COMPETITION he show begins in Porto Rotondo, for the European fleet of the Farr 40. There couldn’t have been a better opening for the season, for the Club headed now by Luigi Arturo Carpaneda, a man from the fencing world but especially a sailor , as well as “ forever engineer”, and new president of the YCPR since a few months. Together with his wife Marina since a few days he is busy greeting the ship owners and the sailors, “ if you only knew how many of these boys I’ve seen grow up. Many have learned how to sail from Marina, when they were kids”, he tells me arrived here in Porto Rotondo from allover Europe, and from farther away, for this first sta- T 2nd Series 20 - 23 May - Capri - Italy FARR 40 AUDI INVITATIONAL 3rd Series 20 - 21 June - Porto Cervo - Italy ROLEX FARR 40 WORLD CHAMPIONSHIP Out of Circuit event 24 - 27 June - Porto Cervo - Italy FARR 40 EUROPEAN CHAMPIONSHIP 2009 Final series European Circuit 27 July - 01 August - Cagliari - Italy TOMMASO CHIEFFI, TATTICO SU FIAMMA “Cinque prove le abbiamo fatte e molto belle, anche se oggi il vento davvero non si è fatto vedere. Siamo in dirittura d’arrivo verso il Campionato del mondo e trovarsi a Porto Rotondo così in tanti, beh, è stato molto bello. Questa è la prima vittoria per Fiamma e speriamo che non sia un episodio isolato. Abbiamo iniziato 4 anni fa ma prima di ora non avevamo mai vinto una tappa del Circuito, quindi siamo davvero tutti molto contenti. In questo periodo di tempo si è chiaramente formato un bello spirito di squadra”. TOMMASO CHIEFFI, STATEGIST ON FIAMMA “We did five trials, and very good ones, although today the wind really did not show its face. We are getting close to the World Championship, and being in Porto Rotondo, so many of us, well, it’s been great. This is the first victory for Fiamma, and we hope it is not an isolated case. We started 4 years ago, but before now we had never won a stage of the Circuit, so we are all really very happy. In this period of time a great team spirit was clearly born”. 40/SAILING IN PORTOROTONDO SAILING IN PORTOROTONDO/41 Nelle pagine precedenti, tanti i visi noti alla premiazione, presieduta da Luigi e Marina Carpaneda, insieme a Wolfgang Schaefer presidente della flotta europea. La vittoria della tappa di Porto Rotondo è andata a Fiamma di Alessandro Barnaba On the previous pages, we see so many known faces at the prize giving, chaired by Luigi and Marina Carpaneda, together with Wolfgang Schaefer, president of the European fleet.The victory of the FABIO TACCOLA Porto Rotondo stage went to Alessandro Barnaba’s Fiamma ge of the Farr 40 Circuit. But let’s proceed in order the calendar plans that the 23rd of April we will meet at the white and light blue larch Clubhouse. The sea has such a reverberation that we office men, who have just come out of the most rainy winter one can remember, cannot keep our eyes open. Too much light almost unexpected. Starting from tomorrow 12 boats, representing 6 nations (England, Swizerland, Ukraine, and united states) will challenge themselves in the waters in front of Porto Rotondo, and they will compete to obtain the best score in prediction of the final ranking after all the stages of the circuit. After this appointment in Porto Rotondo, the fleet will meet in Capri (for the Rolex Capri Sailing Week, held on the end of May), then in Porto Cervo (Audi Invitational, June), going through the category World Championship (always in Porto Cervo, from the 24th to the 27th of June), till the last stage in Cagliari: the Farr 40 European Championship 2009, in the last moments of July. This to give an account of everything, even if the president of the Mediterranean Farr 40 fleet, Wolfgang Schaefer, here on Struntje Lighttogether with his wife, has reminded all these appointments, during the opening briefing. Vincenzo Onorato with his Mascalzone Latino ¬is the leading champion, three times world champion ,here in Porto Rotondo for the first time he will sail with the banner YCCS. Nerone, owned by Massimo Mezzaroma with Antonio Sodo Migliori at the helm and Vasco Vascotto as tactic planner, is back from the victory in the Acura Miami Sailing Prix. The challenge will be between them, the Germans of the Aleph of Hughes Lepic, the Ukraine Arctur of Vasyl Gureyev, the British Hooligan VI of Edward Broadway, the Swiss Vanitas Cube of Martin Strobel, the American Flash Gordon of Helmut Jahn, the Italians Calvi Network of Carlo Alberini with Gabriele Benussi as tactic planner, Enfant Terrible of Alberto Rossi, TWT of Marco Rodolfi with Tiziano Nava as tactic planner and, Fiamma of Alessandro Barnaba. In one paragraph there is all the European fleet of the Farr 40. The stage in Porto Rotondo plans a maximum of 8 trials and a minimum of 4 to validate the series. The atmosphere is simple and pleasant, the Clubhouse opens up to the guests with that discrete charm which is habitual: super elegant. The first day of the challenge 2 trials are done and it is Mascalzone Latino who dominates them both, and it leads the ranking. The light winds have caused the crews to work on the tactics, and luck hasn’t blessed everyone. The following days the winds are a bit tensed, and 3 trials are run. Leading the fleet are the “usual ones” alternating themselves, Nerone, Fiamma, Mascalzone, Calvi, but also Flash Gordon does a nice trial. The games are still to be played, tomorrow we will see. The next day rather the total lack of wind messes up the cards. At noon, it ends up that nothing is done after a unsuccessful effort of bringing the ships out. The Principal Race Office, Eckhart Reincke, could do nothing else but cancel the trial after having waited for one hour in vain. Validated therefore the results of the day before. It is Alessandro Barnaba on Fiamma, with the banner of the Yacht Club Cortina d’Ampezzo, to win the title of this first stage of the Circuit. FONDAZIONE PORTOROTONDO SOTTO IL SEGNO DELL’ARTE In ogni strada, a ogni angolo, mettono un tesoro. Si divertono a esprimersi con l'arte: il Conte e l’Artista uigino Luigino ci sei? Sono Mario. Chiamami! Stanotte mi è venuta un’idea fantastica. Chiamami appena puoi che ti dico”. Nella sua vita deve averne ricevute molte di queste telefonate, il conte Luigi Donà dalle Rose e altrettante ne deve aver fatte, perché quella che si sta concretizzando davanti ai nostri occhi è una Porto Rotondo che sembra uscita da un sogno, dalle fantasticherie di un visionario, dalle follie di un innamorato. Lo avevo lasciato lo scorso anno pieno di orgoglio stupefatto davanti alla Torre Campanaria di Mario Ceroli, quasi un miracolo di ingegneria e di artigianato insieme; lo ritrovo adesso che emozionato come un fanciullo accarezza con gli occhi la “sua” chiesa di San Lo- “ L 44/SAILING IN PORTOROTONDO renzo, storica eppur vestita a nuovo, con una facciata di cristallo che lascia intravvedere i miracoli del suo interno, un rosone di vetro di Murano che come un cuore pulsante intercetta i raggi del sole al tramonto, marmi colorati che parlano tutte le lingue del mondo ma anche umili pietre di Sardegna, che sembrano casualmente gettate a terra sulla collina che porta alla chiesa e invece, mi si racconta, “guarda meglio, quella è la mano di Dio, un palmo aperto con le cinque dita, che regala, che offre, che dona”. Legno, vetro, marmo, granito, aria, terra e fuoco, sole e vento. Non c’è materiale in natura che non si presti ai giochi d’arte del maestro Mario Ceroli, che qui a Porto Rotondo ha trovato l’ispirazione e la forza per rendere MLF DI MARIA LUISA FARRIS FOTO ROBERTO SANNA sempre più bella la Porto Rotondo “di quando eravamo ragazzi”. Perché Luigino e Mario sono amici da una vita e anche se ogni tanto capita che le opinioni divergano, non c’è suggerimento dell’artista che “il Conte” si rifiuti di recepire. In nome dell’arte, in primis e in nome della volontà di fare di Porto Rotondo un monumento a cielo aperto, un laboratorio di bellezza, una eredità da lasciare a chi verrà dopo di noi, un elogio al bello. “Luigino Luigino ma dove sei? Perché non mi hai richiamato subito? Intanto di idea me n’è venuta un’altra”. Alcune delle novità della Fondazione Portorotondo per il 2009: a sinistra, il rosone in vetro di Murano; qui sopra, la piazza Leonina con i sette profili dei Papi e di Madre Teresa di Calcutta, intagliati nel marmo policromo. In apertura, la deposizione in vetro tra il granito della Chiesa di San Lorenzo SAILING IN PORTOROTONDO/47 “ uigi, tu digli sempre di sì”. Questo il suggerimento di Roberta Donà dalle Rose al marito, il conte Luigi. Assecondare, sempre assecondare l’estro e le richieste del Maestro Mario Ceroli, a Porto Rotondo di casa da una vita, ma ora più che mai indissolubilmente legato al “Rinascimento di Porto Rotondo”. Ceroli ha le intuizioni e la testardaggine e la follia e l’istinto del Maestro. Innegabile. Piega, plasma, incastra, doma i materiali, gioca con la luce del sole, si inventa scale di vetro fragilissimo che puntano dritte al cielo. “Luigi, procurami delle foglie d’oro, voglio dare colore alla Deposizione. Luigi Luigi, ho avuto un’altra idea pazzesca, i profili dei Papi di Piazza Leonina li faccio grandi, grandi di tre metri e tutti in marmi di colori diversi e li metto a raggiera, sul pavimento in granito davanti alla chiesa. E in Chiesa ti faccio anche una scala di vetro alta 6 metri, vedrai, impossibile dici? No sarà una meraviglia, lo so già”. L Ceroli al lavoro all’interno della Chiesa di San Lorenzo, tra legni e pietra. Sopra, il posizionamento della deposizione lignea appena “illuminata” da una particolare tecnica pittorica 48/SAILING IN PORTOROTONDO SAILING IN PORTOROTONDO/49 In alto, ancora un intenso Ceroli: per le sue sculture lignee è stata predisposta nel 2009 una innovativa illuminazione donata da Marina Lodi e realizzata dall’ingegnere Pietro Palladino Questo è Mario Ceroli, classe 1938, genio precoce cresciuto sotto la guida di Leoncillo, poi formatosi negli studi di Ettore Colla e Pericle Fazzini negli anni Cinquanta a Roma. Non c’è materiale che gli resista, che non si presti alle sue intuizioni: legno, terre e vetro, pietra, marmo e bronzo. A Porto Rotondo ci arriva nel 1964, chiamato da Andrea Cascella per creare gli arredi della chiesa di San Lorenzo. Ci tornerà negli Anni 80 per realizzare il teatro, inaugurato nel 1995. Lo scorso anno firma la Torre Campanaria della chiesa di San Lorenzo, realizzata interamente in legno di pino russo. Il nuovo millennio lo vede infatti legato a doppio filo alla Fondazione Portorotondo, alla lucida follia di Luigi Donà dalle Rose e al suo sogno umanistico di rendere Porto Rotondo un museo a cielo aperto, una gioia per gli occhi, una polis completa di tutto e fatta a misura d’uomo. Ma bella, concretamente bella, paurosamente bella. “Maestro, ma quand’è che si ferma, quand’è che si riposa un pò?”, gli chiedo. “Adesso no, non ho tempo”. Già, perché il prossimo anno sarà l’anno del Teatro, della macchina scenica, delle follie con Pinuccio Sciola e Gianni Gamondi e di chi si diverte a sognare, insomma, sapendo che tanto il Maestro può fare tutto. 50/SAILING IN PORTOROTONDO SAILING IN PORTOROTONDO/51 LA FONDAZIONE PORTOROTONDO La Fondazione Portorotondo nasce ufficialmente lo scorso anno, con l’ambizioso intento di rilanciare con forza il grande impegno artistico e culturale della Porto Rotondo delle origini. Ha uno Statuto, ha i suoi soci fondatori, tra di loro Mario Ceroli, Mariuccia Mandelli, Luigi Donà dalle Rose e il Presidente del Consorzio di Portorotondo Domenico D’Angelo, specialmente ha i suoi uomini testardi e i suoi tasselli da comporre, anno dopo anno. La Fondazione esordisce in maniera embrionale già nel 2007 con la realizzazione della Via del Molo a opera dell’artista Emmanuel Chapalain: nel cuore pulsante del villaggio, degradante verso il mare, un inseguirsi di pesci e creature marine disegnate nella pietra. Lo scorso anno è stata la volta della Torre Campanaria, ideata da Mario Ceroli e disegnata da Gianfranco Fini, singolare e maestoso campanile in legno, 24 metri di autentico legno di pino russo. Sempre la scorsa estate erano cominciati i lavori intorno alla chiesa di San Lorenzo, con la posa del magnifico portale dalle mille lastre di vetro che in un magico gioco di riflessi formano una croce. IL WEEK END DELLE INAUGURAZIONI di Sveva Cortis Viale ’arte mette insieme credenti e atei, perché l’arte è patrimonio di tutta l’umanità e quando traspira dalla facciata di una Chiesa ecco che sul sagrato come all’interno del tempio cattolico non c’è più distinzione fra devoti e non. L’ultimo miracolo tra il sacro e l’artistico lo ha certificato il vescovo di Tempio monsignor Sebastiano Sanguinetti che nel primo giorno d’estate ha benedetto “quel piccolo tempio che poco per volta cresce in bellezza”: la chiesa di San Lorenzo, autentico capolavoro nella mondana Porto Rotondo. Per sottolineare la bellezza del restauro della facciata il vescovo ha addirittura indicato la mano dell’uomo per una volta non causa di distruzione di quel che la natura offre “ma aiuto nel render ancora più bello il creato”. Il conte Luigino Donà dalle Rose non poteva ricevere complimento migliore, da quel pulpito poi. È infatti lui, il conte veneziano che oltre quaranta anni fa ha creato il borgo a due passi da Olbia, l’artefice del nuovo look della chiesa che è ormai un vero e proprio gioiello, grazie all’opera dell’artista abruzzese Mario Ceroli. Nell’estate 2008 per l’inaugurazione della Torre Campanaria erano accorsi Silvio Berlusconi, Carlo De Benedetti, Franco Carraro, Marta Marzotto e Krizia. Il premier ha contribuito alla pubblicità del borgo nel mondo realizzando la sua residenza estiva a Punta Volpe, ma quest’anno i problemi di governo erano tanti, il G8 era alle porte, insomma: ha dovuto dare forfait. La cerimonia inaugurale è stata comunque un magico momento, più sobrio ma altrettanto toccante. Basti pensare che un ateo convinto come Paolo Villaggio, da quelle parti per la presentazione del suo ultimo libro, buon amico di Ceroli e grande appassionato d’arte, ha tessuto le lodi della Chiesa: “Ecco, questa è una Chiesa molto allegra, di solito mi danno L A destra, la nuova facciata della Chiesa di San Lorenzo 52/SAILING IN PORTOROTONDO MLF MLF A sinistra, una scultura di Pietro Cascella. SAILING IN PORTOROTONDO/53 Alcuni momenti del “week end delle inaugurazioni”, come è stato chiamato quello del 21 giugno 2009. A casa Donà, prima e, poi, dentro la Chiesa di San Lorenzo, vestita a nuovo un’impressione di cupezza e vetustà, questa no, è vivace, sono sicuro che anche i non credenti saranno invogliati a entrare”. E poi, da serio a faceto, l’attore ligure, citando il suo celebre Fantozzi, ha chiamato Luigino Donà dalle Rose “duca-conte”, proprio come uno degli indimenticati protagonisti della fortunata serie televisiva e cinematografica. Ed è stato un momento di autentico divertimento. Con la facciata è finito il restyling della chiesa di San Lorenzo, “un sogno caro a Clelia che 40 anni fa aveva avviato i lavori rimasti bloccati per tanto tempo”, ha detto la contessa Roberta Donà dalle Rose in ricordo della suocera. “Un nuovo tassello per una culla della cultura e dell’arte che sono felice di lasciare a tutti coloro che amano Porto Rotondo”. E nel pronunciare queste parole si è emozionato Luigino, presidente della Fondazione che porta il nome del borgo. Il mondo politico di Olbia e della Gallura non è voluto mancare al battesimo della rinascita di una Chiesa unica al mondo dove il legno povero, il vetro e il marmo si fondono e si confondono. Opere impareggiabili raffiguranti profili di famiglia, amici cari, artisti e operai sono state realizzate dal geniale maestro Mario Ceroli. “Nel rosone della facciata sono raffigurati diversi amici nostri e di Ceroli e altri personaggi importanti come papa Giovanni Paolo II. Anche gli addobbi interni sono stupendi: il leggio che sta vicino all’altare è fatto in vetro, come anche il cero pasquale. C’è poi una scala interna, sempre in vetro, alta sei metri. Mentre il sistema di illuminazione interna ed esterna fatta con 250 led luminosi è stato progettato dall’ingegnere Pietro Palladino e finanziato da Marina Lodi”, ha ricordato il Conte. Sul sagrato insieme a tanti portorotondini anche i profili di marmo di sette pontefici e di Madre Teresa di Calcutta, tutto firmato Ceroli. La trasformazione è sensazionale: là dove prima c’erano un muro e una piccola porta d’ingresso alla Chiesa, adesso c’è una vetrata sostenuta da alcune colonne in granito. Sulla parete sovrastante l’ingresso Ceroli ha tracciato alcuni segni in cenere che circondano una scultura in legno della deposizione del Cristo dalla croce. Lo sfondo è ricoperto di oro zecchino, una stella cometa in vetro di Murano attraversa il cielo. La Chiesa è stata dedicata a San Lorenzo in ricordo di Lorenzo Donà dalle Rose, il padre dei due fondatori. C’è anche la via dedicata a Clelia, moglie di Lorenzo e madre di Luigino. Dediche che rimarranno nel tempo insieme a quelle di chi ha contribuito al finanziamento dei lavori. A cominciare da Mariuccia Mandelli, la stilista conosciuta come Krizia, alla quale è dedicata una campana della chiesa. Una seconda reca l’incisione per sant’Andrea col pensiero rivolto all’artista Andrea Cascella. Lo spiazzo davanti alla Chiesa, invece, si chiamerà Piazzetta Leonina per ricordare la figura di Leonina Seragnoli, moglie di Ariosto Seragnoli, fondatore di un’azienda bolognese leader mondiale dell’impacchettamento di sigarette e altri prodotti. Ma non è ancora finita... La Fondazione ha in progetto la strada delle pietre sonanti, che sarà realizzata dallo scultore sardo Pinuccio Sciola, il sagrato dei fiori, ancora una volta firmato Mario Ceroli, la Rosa dei venti per la pavimentazione di piazza Rudalza e infine la macchina scenica e la copertura del teatro. Sogni d’arte e cultura per i Donà dalle Rose, moderni mecenati dediti alla bellezza della loro amata Porto Rotondo. 54/SAILING IN PORTOROTONDO SAILING IN PORTOROTONDO/55 BORGO IN FESTA GIORNI DI GIOIA Nell’album di famiglia del Conte Luigi Donà dalle Rose con le nozze di Leonardo e le inaugurazioni delle nuove opere di Mario Ceroli in San Lorenzo e in piazzetta Leonina DI ROSSELLA DALLÒ FOTO STEFANO ZARDINI 56/SAILING IN PORTOROTONDO orto Rotondo e il suo anfitrione e fondatore, Luigino Donà dalle Rose, avran- P no modo di ricordare a lungo questa fine primavera. Il 30 maggio nella chie- sa di San Lorenzo si è sposato Leonardo e tre settimane dopo la chiesa stessa è stata al centro di grandi festeggiamenti per una doppia inaugurazione: il rosone, che finalmente completa la facciata, e la piazzetta Leonina, con la posa sul sagrato dei sette profili di Papi e di Madre Teresa di Calcutta intagliati in marmi policromi, entrambe opere di Mario Ceroli. Per il conte Luigi e la sua Fondazione Portorotondo, è un periodo da porre nella cassaforte dei ricordi più belli. Leonardo e la sua sposa Federica Manzoni non potevano fare regalo migliore scegliendo di venire qui per il loro matrimonio, perché, spiega Leonardo, “... è il luogo dell’anima, del cuore, dei miei ricordi più belli. Da quando sono nato ho trascorso qui tutte le mie estati, qui mi sento a casa... Ne ho parlato a Federica che ha subito condiviso il mio pensiero...”. I due ragazzi si sono adoperati per rendere la giornata memorabile, fin dai preparativi. Hanno deciso il tipo di carta per le partecipazioni, i francobolli selezionati alla Filatelia di Milano, il catering curato da Simone Rugiati, le preziose “bomboniere” costituite da un libro fotografico su Porto Rotondo, di Piero Pes, avvolto in una custodia personalizzata color panna, le musiche per la cerimonia nuziale officiata da don Antonio Tamponi e il coinvolgimento dell’amico dj Christian Allegretti che ha animato la grande festa danzante in piazzetta San Marco fino a notte fonda. Il giorno del “sì” Leonardo, nel suo perfetto abito blu in lino, ha atteso in chiesa insieme ai testimoni (per lui la sorella Una, Alessandro Fantoni e Filippo Silvello; per lei il fratello Giorgio, Eleonora Parkinson e Benedetta Spada) l’arrivo di Federica, giunta a bordo di una Ape Calessino blu. Raggiante nel magnifico abito di seta avorio, ha fatto il suo ingresso in San Lorenzo al braccio del padre Rino. Il rito è stato sottolineato da più interventi musicali. Modernissimo l’intermezzo con la scultura di pietra “sonante” di Pietro Sciola fatta vibrare dallo stesso artista. Classicissimi i brani di Schubert eseguiti dal pianista Enrico Fagnoni e cantati dalla giovane soprano Isadora Gatti e dal tenore Domingo Stasi, la cui interpretazione dell’Ave Maria ha concluso la cerimonia religiosa. Ad accompagnare i due sposi verso gli amici che li attendevano fuori per l’immancabile doccia di riso e coriandoli bianchi e argentei, è ancora Enrico Fagnoni sulle note di Mendelssohn. Ed è subito festa. In piazza tanta allegria, gustose pietanze, le prelibate creazioni barbaricine della Antica Dolceria di Orotelli, pregiati vini sardi e un tocco di Veneto con il prosecco Nino Franco. Un pot-pourri di musiche, da Chopin a Gershwin, ha preceduto il taglio della torta nuziale decorata con frutti di bosco e panna e preparata “in diretta” da Giovanni Lombardo e dai suoi pasticcieri. Poi la grande festa danzante “condita” da tanta gioia che si è protratta fino alle prime ore del mattino. Porto Rotondo, il “...luogo dell’anima...”, così la definisce Leonardo. Un’espressione ancor più vera per la chiesa di San Lorenzo, dove l’arte si mette al servizio della spiritualità e dove ogni anno c’è qualche nuovo motivo per stupire. Si era da poco spenta l’eco del matrimonio che la chiesa di San Lorenzo ha richiamato a sé i fondatori, i soci della Fondazione, amici, personalità e autorità per l’ulteriore tassello al mosaico di iniziative culturali che arricchiscono il borgo. Il 21 giugno si sono inaugurati “ufficialmente” il completamento della facciata e la piazzetta Leonina, ancora una volta opera di Mario Ceroli. A mettere il sugello alle attività della Fondazione è il vescovo monsignor Sebastiano Sanguinetti. Nella sua omelia ha ricordato ai presenti: “...è un tempio che, poco alla volta, cresce in bellezza. L’arte mette insieme credenti e atei ed è patrimonio di tutta l’umanità...”. Momenti clou della cerimonia nuziale: l’arrivo di Federica, lo scambio degli anelli, la messa. In apertura, la gioiosa immagine dei due sposi all’uscita di San Lorenzo, accolti dalla pioggia di riso e coriandoli 58/SAILING IN PORTOROTONDO SAILING IN PORTOROTONDO/59 In alto, Rino e Luisella Manzoni, gli sposi, Luigi Donà dalle Rose, Silvia De Benedetti e Una Donà dalle Rose. Qui sopra, Roberta Donà dalle Rose; Mariuccia Mandelli; Silvia e Carlo De Benedetti con Leonardo e Federica 60/SAILING IN PORTOROTONDO SAILING IN PORTOROTONDO/61 Il taglio della torta nuziale; Silvia De Benedetti con Una e il marito Alessio Nati. Sotto, Federica con le amiche; Emilia e Carlo Gandini con Marianna. Nelle immagini a destra, gli sposi e alcuni momenti della festa in piazzetta 62/SAILING IN PORTOROTONDO SAILING IN PORTOROTONDO/63 LANDSCAPE OPERA OMNIA Le inedite immagini del Parco di Villa Certosa, il racconto di un amore profondo verso un brano di paesaggio sardo rimasto incolto per 50 anni che rinasce a nuovo splendore grazie alla passione del committente, alla fantasia di un architetto e alla scienza di un valente paesaggista A CURA DI CHIARA MATILDE BRAMBILLA ’Agora, Il Lago delle Palme, Il Museo degli Hibiscus, L’Agrumeto, Il Nido dell’aquila, Il Lago dei Cigni, La Thalasso, La Serra, Il Museo dei Cactus, L’Orto della Salute, La Grotta di Nettuno, Il Bosco dei Getsemani, il Museo dei Fichi d’India, Il Teatro, la Torre, Il Labirinto della Pace: Benvenuti nel Parco di Villa Certosa, affacciata sul Golfo di Marinella all’estremità del promontorio di Punta Lada che prende il nome da un portico interno la cui struttura ricorda quella di un chiostro certosino, ritmato da coppie di colonne in granito bocciardato e sormontato da un tetto ricoperto di vecchi coppi di recupero. Riduttivo però L 66/SAILING IN PORTOROTONDO chiamarlo Parco perché chi ha avuto la fortuna di varcarne la soglia ha potuto scoprire come ogni angolo degli 80 ettari che ospitano l’opera grandiosa della natura sapientemente recuperata dall’uomo sia pensato per raccontare una storia poetica di pura botanica e d’arte. Su indicazioni fornite dal padrone di casa, appassionato di botanica ed esperto di giardinaggio, e sotto la direzione artistica e progettuale dell’architetto Gianni Gamondi e quella tecnica di Giuseppe Carteri, capo giardiniere e abile paesaggista del gruppo Sgaravatti, antica azienda che lavora nel campo del verde dal 1700, la pungolante opera di ripristino e valorizzazione di un frammento di territorio inselvatichito da decenni di incuria è nata senza un programma prestabilito ma seguendo la levità del work in progress. Quello che era partito come restauro di un habitat offuscato dalla trascuratezza ha assunto nel corso degli anni e nella realizzazione del progetto le sembianze ideali di un giardino botanico: sono state individuate e valorizzate le emergenze geologiche e idrografiche e riportati alla luce i maestosi monoliti granitici zoomorfi, a forma di balena, elefante, testuggine; sono stati salvati gli Il Museo dei Cactus è uno dei “pezzi” di maggior pregio del Parco: oltre 2000 specie di piante grasse, provenienti da ogni parte del globo, disposte su tre terrazzamenti concentrici arginati in pietra, incornicia una spettacolare piscina, quasi una laguna artificiale con sfioro sul mare. In apertura, Il Lago delle Palme: nasce dalla filosofia del committente, secondo la quale da ogni male nasce un bene; l’area distrutta da un incendio è stata trasformata in un’oasi circondata da oltre 1200 palme in grado di fornire acqua per domare il fuoco in caso tornasse. Il gazebo in legno è in realtà una barca che viene utilizzata per navigare sul lago SAILING IN PORTOROTONDO/67 A destra, nella foto grande, uno spettacolare tunnel di gelsomini in fiore, la cui vista evoca la dolcezza dell’essenza olfattiva e introduce alla piazzetta della gelateria; arcobaleno di colori e girandole di fiori vivacizzano e rallegrano i soffici tappeti erbosi del Parco antichi lecci centenari e gli spettacolari ginepri; le piante sono state scelte valutando non solo l’attrattiva delle loro fioriture ma anche la naturale capacità di adattarsi alle condizioni climatiche del luogo, come ad esempio il terreno asciutto e il clima ventoso. La natura è stata guidata e interpretata con piena consapevolezza: le rocce tipiche del luogo sposate armonicamente a cuscini di verde e fiori; la vegetazione è stata pensata non solo per creare volumi ma anche per colorare gli spazi. Il gusto della scoperta e l’entusiasmo del riscatto di un antico paesaggio trascurato e maltrattato ha guidato responsabili e maestranze a selezionare le viste, i panorami e gli angoli più ameni e mettendoli in risalto. Dal punto di vista florovivaistico si è pensato in grande, inserendo non solo bordure per ravvivare e puntellare di colore i percorsi principali ma creando anche viali per gli ulivi secolari; con intento puramente didascalico poi, si è creato l’agrumeto antologico, il lago delle palme, il museo degli hibiscus, il labirinto delle camelie e l’orto delle erbe officinali con l’applicazione di etichette informative alle essenze per educare anche il profano all’amore per la botanica. Nel cuore del Parco, lambito ed esaltato da una immensa distesa di verde si trova il polo architettonico più maestoso e sorprendente dell’intera proprietà: l’Agorà. Un complesso polivalente unico nel suo genere, in cui i migliori esempi di tradizioni antiche e cultura classica rinascono a nuova vita, animati da accorgimenti tecnici e da soluzioni stilistiche d’avanguardia. L’Agorà è fatta di tre nuclei principali a tema circolare, il teatro e la torre, armoniosamente collegati e costruiti in materiali tradizionali come la pietra locale e il granito. Linee e forme sono rigorose, senza vezzi, ma al tempo stesso pulite e aeree, per non appesantire l’insieme la cui cifra stilistica segue il gusto di un rigore sobrio e lineare che mira a convincere anziché a stupire. La struttura a raggiera che parte dal baricentro costituito da un pozzo preesistente, unisce 12 dolmen a 12 ulivi secolari e sottolinea simbolicamente un inno alla vita e alla sua continuità; anche la forma perfetta del cerchio e il numero 12 che si ripete sono permeati di forte componente simbolica, quasi mistica, richiamando concetti di eternità e perfezione. Il Teatro, all’interno dell’Agora, rappresenta il fulcro “sociale” del Parco. Creato seguendo i parametri dei teatri d’epoca classica, ne può svolgere tutte le funzioni, prestandosi perfettamente non solo a rappresentazioni sceniche ma anche a conferenze, concerti e spettacoli. La maestosità dell’arte rivive non solo nell’opera architettonica ma anche nella sublime creatività di artisti come Alba Gonzales che ha ornato di bellezza il Labirinto della Pace, composizione allegorica costituita da una alternanza di piante di camelia e monoliti A destra, nella foto grande, ascesa alla “Piazza dell’altro mondo”: i monoliti che spiccano sullo sfondo sono ricavati dal materiale di un meteorite caduto in India e hanno rivelato, oltre alla straordinaria bellezza materica, un peso specifico di 1,6 volte rispetto a quello del più pesante materiale lapideo rintracciabile sulla terra. In alto, la torretta in pietra è il perno dell’intera struttura del “Museo degli Hibiscus” da cui è possibile contemplare la meravigliosa distesa di fiori dello straordinario museo all’aperto che riunisce circa 800 varietà di hibiscus per un totale di 5000 piante tra cui la bellissima qualità “dark orange” ammirabile nella foto qui sopra in pietra locale; o nella scultura di marmo di Pietro Cascella, raffigurante una nave protesa verso il Golfo di Marinella; o ne “Il Guerriero” di Willem Lenssinich, ne “Le Spighe” di Pinuccio Sciola; o in quelle in ferro di Simon Benetton e di Josepha. La domanda sorge spontanea: a chi non piacerebbe uscire dalla meravigliosa serra, ispirata ai modelli tradizionali anglosassoni e nata per ospitare tutte le essenze presenti nel Parco e librarsi in cielo su ali di farfalla per scoprire i meravigliosi segreti di questi giardini dell’Eden? Si sussurra che un giorno questo angolo di paradiso possa schiudersi al mondo come è stato per importanti dimore del passato come le Ville Palladiane sul Brenta, Villa Pisani a Stra nel Veneto, Villa D’Este a Tivoli o i castelli della Loira… 70/SAILING IN PORTOROTONDO SAILING IN PORTOROTONDO/71 OMNIA PIECE OF WORK he landowner, who is a lover of botanic and gardening, aided by the artistic direction of the architect Gianni Gamondi ,the technical gardening skills of the chief gardener Giuseppe Carteri, and the skilful landscape designer Sgaravatti Geo, together started an T 72/SAILING IN PORTOROTONDO opera of restoration, and evaluation of a wild territory which was neglected for decades. What had initially started as a habitat restoration ended up becoming a project which resembles a botanic garden: the geological and hydrographical emergencies have been individuated and they have brought back to the surface some great zoomorphic monolithic granites; the plants have been chosen not only considering the at- tractiveness of their flowers, but also their capacity of adapting themselves to the climatic conditions. Nature has been guided and interpreted with great skills, the vegetation has not only been planned to create volumes but also to colour the spaces. The taste of the discovery and the enthusiasm of the redemption of an antique landscape has guided workers and their responsible to select the views, the landscapes, and Una suggestiva immagine del Museo dei Fichi d’India. Pianta originaria dell'America Meridionale, il fico d'India si è ambientato anche in molte regioni dell'Italia meridionale tra cui la Sardegna. I suoi frutti dolcissimi hanno la superficie ricoperta di spine e una forma oblunga con colorazioni che vanno dal giallo al rosso-viola SAILING IN PORTOROTONDO/73 Sopra, Il Lago dei Cigni è una straordinaria opera di recupero e rinascimento ambientale: una conca di scarico è stata bonificata e trasformata in un placido e trasparente laghetto, una piscina naturale in cui è possibile nuotare. In primo piano, la barchetta “reale” in legno si accosta alla sua copia realizzata in granito da uno scultore sardo. Qui accanto, l’Agrumeto che come tutte le strutture “museali” del Parco è realizzato a impianto circolare, con anelli concentrici digradanti sui cui terrazzamenti sono ospitate più di 800 piante; l’unicità di questa creazione è il fatto che visitarla è come intraprendere un coinvolgente viaggio attraverso i cinque sensi: la vista è colpita da piante cariche di agrumi noti, così come di altri insoliti e sorprendenti the most pleasant corners to point out. According to the botanic point of view great thought has been put inserting not only borders to liven up and create some spots of colour but also alleys for the hundred-year old olive; then the citrus plantation was created, the palm lake, the hibiscus museum, the camellia labyrinth and the garden of medical herbs 74/SAILING IN PORTOROTONDO Sopra, l’architetto Gianni Gamondi, che su indicazioni fornite dal padrone di casa, ha condotto la direzione artistica e progettuale del Parco. Leitmotiv delle sue realizzazioni è soprattutto il rapporto con l’ambiente e il paesaggio di vasti territori inviolati. Qui accanto, il Bosco dei Getsemani: gli ulivi plurisecolari di età compresa tra i 500 e i 700 anni, creano un’atmosfera fiabesca, in cui non poteva mancare la presenza di mostruosi ma benevoli troll with informative tags attached to the essences to introduce the inexpert to the love for botanic. In the heart of the park the most sumptuous and surprising architectural pole: the Agorà. A polyvalent structure in which the best examples of ancient traditions and classic culture have a new life. It is in fact made of three main nuclei with a circular motif, the theatre and the tower, are harmoniously connected and built with traditional materials like local stones and granite. Lines and shapes are rigorous, clean and light in order not to weight down the whole structure which proposes a style that aims to convince and not to surprise. The theatre inside the Agora represents the “social” fulcrum of the park. Created following the parameters of the classic theatres, and it can in fact carry out all the functions being perfectly adequate not only for artistic representations, but also for conferences, concerts and shows. The greatness of art has a rebirth not only in this architectural piece of work, but also in the sublime creativity of artists like Alba Gonzales and Pietro Cascella, Willem Lenssinich and Pinuccio Sciola, Simon Benetton and Josepha. 76/SAILING IN PORTOROTONDO LE REGATE DI SETTEMBRE L’ELEGANZA DELLA TRADIZIONE Dopo la pausa dello scorso anno, a settembre tornano a Porto Rotondo le Vele d'Epoca del Panerai Classic Yachts Challenge. Ed è immediatamente stile DI MARIA LUISA FARRIS FOTO FRANCO NONNOI/PANERAI l quinto anniversario del Panerai Classic Yachts Challenge passa anche per Porto Rotondo. Sembra esista da sempre, il Circuito, tanto egregiamente la casa fiorentina ha saputo unire il suo nome allo stile, alle vicende e alla cultura delle barche d’epoca. E invece no, sono passati “solo” cinque anni da quando la felice intuizione di Angelo Bonati e delle sue Officine Panerai ha dato vita a quello che è oggi uno dei circuiti più accreditati, sui mari di tutto il mondo, per le barche d’epoca, all’insegna di una profonda condivisione di valori legati al mare, alla bellezza, alla storia e agli antichi mestieri. Anche per il 2009 il Panerai Classic Yachts Challenge tocca alcune delle più prestigiose località dello yachting affacciate sul Mediterraneo e sull’Oceano Atlantico. Da aprile a settembre, il Circuito si snoda passando per tre incontri nel Mediterraneo (Antibes e Cannes in Costa Azzurra e Porto Rotondo in Sardegna) e quattro oltreoceano (Antigua ai Caraibi, Nantucket e un doppio appuntamento a Newport, lungo la costa orientale degli Stati Uniti d’America: uno a giugno e uno a settembre). Considerate sia le tappe nel Mediterraneo sia quelle americane, per il 2009 si prevede la partecipazione al Circuito di circa 350 bellissime “signore del mare”. I vincitori overall di ogni singola tappa, nelle due categorie in cui sarà divisa la flotta (barche dette propriamente “d’epoca”, cioè quelle costruite prima del 1950 e barche Classiche, costruite tra il 1950 e il 1975), riceveranno in premio un orologio appositamente realizzato da Officine Panerai in edizione limitata e tiratura unica. La tappa del Circuito in Sardegna, “Vele d’Epoca a Porto Rotondo”, prevista dal 10 al 13 settembre, sarà ancora una volta occasione per sognare davanti a legni antichi e ottoni tirati a lucido. E’ la terza volta che Panerai sponsorizza le regate di vele d’epoca in Sardegna, negli anni dispari in alternanza con le regate di Imperia. Al momento in cui andiamo in stampa si sono già svolti gli appuntamenti di Antigua, ad aprile e quelli di Antibes e Newport, a giugno. Bona Fide, Ilhabela II, Rowdy, Velsheda, per citarne solo alcuni, hanno conquistato i primi piazzamenti: su tutti i mari del mondo. I CALENDARIO PANERAI YACHTS CHALLENGE 2009 REGATE IN MEDITERRANEO Antibes (Costa Azzurra, Francia) Les Voiles d’Antibes, 3-7 giugno 2009 Porto Rotondo (Italia) Vele d’Epoca a Porto Rotondo, 10-13 settembre 2009 Cannes (Costa Azzurra, Francia) Règates Royales, 21-26 settembre 2009 REGATE IN STATI UNITI E CARAIBI Antigua Classic Yacht Regatta, 16-21 aprile 2009 Newport (Rhode Island, NY, USA) Robert Tiedmann Classic Week End, 27-28 giugno 2009 Nantucket (Massachussets, USA) The Opera House Cup, 7-16 agosto 2009 Newport (Rhode Island, NY, USA) Museum of Yachting Classic Yacht Regatta, 5-6 settembre 2009 Settembre 2007, in banchina a Porto Rotondo prima dell’uscita dal porto. La tappa sarda della manifestazione si alterna negli anni dispari alle regate di Imperia September 2007, on the quay at Porto Rotondo before exiting from the port. The Sardinian stage of the event alternates in the odd years with that of Imperia 80/SAILING IN PORTOROTONDO SAILING IN PORTOROTONDO/81 Perché è proprio questa una delle peculiarità che anima il gruppo degli armatori che partecipano agli appuntamenti Panerai, uno o tutti non importa: sentirsi parte di una grande famiglia e condividere l’orgoglio e la passione per i propri “legni”. Un armatore di barca d’epoca segue una filosofia fatta di silenzi e di carezze sull’acqua, di vele ecru che si aprono al vento e di tempo, tanto tempo, passato a ricostruire la storia della propria imbarcazione. Questo non va a discapito del lato agonistico: un sano spirito competitivo aleggia comunque in banchina, a ogni evento e chiaramente intorno alle boe. Ogni giro intorno alla boa gialla, è uno spettacolo. La flotta del 2009 è composta da golette auriche, ketch bermudiani, yawl, sloop, cutter: sono solo alcune delle tipologie di armi velici che il Panerai Classic Yachts Challenge schiera sulla linea di partenza. Oltre il novanta per cento di questi scafi sono costruiti in legno con la tecnica del fasciame tradizionale e quasi tutti, nell’ultimo ventennio, hanno subito dei restauri importanti, senza i quali non avrebbero potuto continuare a navigare. A Porto Rotondo a settembre hanno già confermato la loro presen82/SAILING IN PORTOROTONDO za Vistona, di proprietà dei Borea d’Olmo e lo “spirit of tradition” Talisman; al momento in cui andiamo in stampa non è certa ma probabile, la partecipazione dello storico 23 metri Stormvogel, spettacolare 23 metri del 1961, set del film “Ore 10 calma piatta”, con una giovanissima Nicole Kidman. Tra i giganti, gli occhi saranno puntati su Zaca, goletta aurica di oltre 40 metri, che quest'anno compie gli 80 anni dal varo. Zaca è stata per anni la dimora galleggiante del divo hollywoodiano Errol Flynn e ha ospitato Orson Welles e Rita Hayworth in occasione delle riprese del film “La Signora di Shangai”. Identico compleanno festeggerà La Spina, 12 me- tri stazza internazionale alla sua seconda stagione nel circuito di regate di vele d’epoca. Le iscrizioni per la tappa sarda del circuito Panerai non sono ancora chiuse: la speranza è quella di poter sognare davanti a Varuna e Tuiga, che proprio in questo 2009 compiono 100 anni e alle cosiddette “ottocentesche”: imbarcazioni costruite due secoli fa, come il 13 metri Bona Fide del 1899 e il ketch aurico di 33 metri Black Swan, varato nello stesso anno. Tra chi non può rinunciare a partecipare al circuito, il ketch aurico Tirrenia II del 1914: armatore quel Gianni Loffredo che dell’A.I.V.E. (Associazione Italiana Vele d’Epoca) è il Presidente. Pagina accanto, alcuni momenti della premiazione dell’edizione del 2007: in alto, Angelo Bonati CEO di Officine Panerai tra il Board dello YCPR On the side, some moments of the prize-giving ceremony of the previous 2007 edition: on top, Angelo Bonati CEO of Officine Panerai among the YCPR board SAILING IN PORTOROTONDO/83 THE ELEGANCE OF TRADITION he fifth anniversary of the Panerai Classic Yachts Challenge also passes through Porto Rotondo. It seems like the circuit has existed forever, so well has the Florentine house combined its name with style and with the history and culture of vintage boats. But no, it has really “only” been five years since the excellent intuition of Angelo Bonati and of his Officine Panerai gave life to what is today one of the most accredited circuits in the seas of all the world, for vintage boats, in the name of common values related to the sea, to beauty, to history and to ancient trades. Also in 2009 the Panerai Classic Yachts Challenge will reach some of the most prestigious localities of the yachting sport facing the Mediterranean and the Atlantic Ocean. From April to September, the Circuit unwinds passing through three stages in the Mediterranean (Antibes and Cannes on the Côte d’Azur, and Porto Rotondo in Sardinia) and four overseas (Antigua to Caribbean, Nantucket and a double appointment in Newport, along the Eastern coast of the USA: one in June and one in September). Counting both the stages in the Mediterranean and the American ones, in 2009 about 350 beautiful “ladies of the sea” are expected to take part in the Circuit. The overall winners of each stage, in the two categories in which the fleet will be divided (“vintage” boats, that is those built before 1950, and Classic boats, built between 1950 and 1975), will be awarded a watch especially created by Officine Panerai in limited edition and single print run. The Sardinian stage of the Circuit, “Vele d’Epoca a Porto Rotondo”, planned for the 10th -13th of September, will be one more occasion to dream while watching antique wood and perfectly shined brass. It is the third time that Panerai sponsors the vintage sails regattas in Sardinia, on uneven years and alternately with the regattas in Imperia. At the moment when we go into print the appointments at Antigua, in April, and those at Antibes and Newport, in June, have already taken place. Bona Fide, Ilhabela II, Rowdy, Velsheda, to quote only a few, have conquered the first places: on all the seas of the world. Because this is exactly one of the characteristics which animates the group of shipowners who take part in the Panerai appointments, one or all, it’s not important: feeling part of a big family, and sharing the pride and the passion for your own “wood”. The shipowner of a vintage boat follows a philosophy constituted by silences and caresses on the water, by fawn sails which open with the wind, and by time, a lot of time, spent reconstructing the history of his own boat. This does not obstruct the sport spirit: a healthy competitive spirit can still be felt on the quay at every event, and naturally also around the marks. Every turn around the yellow mark is a spectacle. The 2009 fleet is made up of Auric shooners, Bermuda ketches, yawls, sloops, cutters: these are only some of the types of sail’s crews which the Panerai Classic Yachts Challenges line up on the starting line. More than ninety per cent of these hulls are built in wood with the technique of traditional planking, and in the past two decades almost all have undergone important restorations, without which they would not have been able to go on sailing. In Porto Rotondo in September have confirmed their presence Vistona, of the Borea d’Olmo and the “spirit of tradition” Talisman; at the moment we are going to press it’s not certain but possible the participation of the historic 23 meter Stormvogel, a spectacular 23 meter from 1961, which T 84/SAILING IN PORTOROTONDO was the set of the film “Dead calm” starring a very young Nicole Kidman. Among the giants, the eyes will be pointed at Zaca, Auric shooner of more than 40 meters, which this year celebrates its 80 years since the launch. For years, Zaca was the floating home of Hollywood star Errol Flynn and hosted Orson Welles and Rita Hayworth on the occasion of the filming of “The Lady from Shanghai”. The same birthday will be celebrated by La Spina, a 12 meter international skiff at its second season in the circuit of vintage sails regattas. Inscriptions for the Sardinian stage of the Panerai circuit are not closed yet: the hope is to be able to dream in front of Varuna and Tuiga, which this very year turn 100 years old, and in front of the so-called “ottocentesche”: boats built two centuries ago, like the 13 meter Bona Fide from 1899 and the 33 meter Auric ketch Black Swan, launched in the same year. Among those who cannot avoid participating in the circuit is the Auric ketch Tirrenia II from 1914: shipowner Gianni Loffredo, who is the President of A.I.V.E. (Associazione Italiana Vele d’Epoca). Come in una visione, fa capolino tra le rocce di granito una delle imbarcazioni partecipanti al Panerai Classic Yachts Challenge di Porto Rotondo nel 2007. L’appuntamento quest’anno è tra l’8 e il 13 settembre Like in a mirage, it peeps out from the granite stones one of the boats participating at the Panerai Classic Yachts Challenge of Porto Rotondo in 2007. The appointment this year is between the 8th and 13th of September SAILING IN PORTOROTONDO/85 EILEAN TORNERÀ A NAVIGARE a passione e l’impegno di Officine Panerai per preservare e diffondere la cultura delle barche d’epoca sono alla base dell’acquisto di Eilean, un ketch bermudiano di 22 metri costruito dai leggendari cantieri scozzesi Fife nel 1936, lo stesso anno del primo orologio Panerai. Da quel cantiere, sorto vicino a Glasgow, passato di generazione in generazione ai primogeniti della famiglia che si chiamavano tutti William Fife, in oltre un secolo di attività a cavallo tra Ottocento e Novecento sono nate alcune delle più belle e prestigiose imbarcazioni a vela del mondo. Ritrovato ad Antigua nel 2007 in condizioni di semi-abbandono, Eilean è stata amorevolmente recuperato e attualmente si trova da due anni presso il cantiere navale “Francesco Del Carlo” di Viareggio. Attualmente è quasi terminato il restauro conservativo e filologico che gli consentirà, a partire dal prossimo anno, di tornare a solcare i mari del mondo e regatare nelle prossime edizioni del Panerai Classic Yacht Challenge. Una volta completato il restauro, infatti, anche Eilean entrerà di diritto a fare parte della grande famiglia dei Fife ancora naviganti, a dispetto delle sue origini non blasonate. Questa vecchia “signora dei mari” non venne infatti concepita come purosangue da regata ma fu costruita come Ocean Cruiser e conta ben 36 traversate atlantiche. Essa rimane comunque tangibile testimonianza dell’immensa produzione del cantiere scozzese e della qualità delle sue creazioni. Nel 1937 toccava quindi il mare per la prima volta, Eilean, il cui nome vuol dire “piccola isola”. La barca era il progetto numero 822 di William Fife III, allora ottantenne, affiancato per l’occasione dal nipote Robert Balderton Fife. Sul registro dei Lloyds del 1938 furono registrate le dimensioni della barca, l’armo velico a ketch bermudiano, rimasto immutato fino ai giorni nostri, la presenza di un motore a paraffina a 4 cilindri e le vele realizzate dalla veleria Ratsey dell’Isola di Wight. Primi proprietari di Eilean furono, in quell’anno, i fratelli James e Robert Fulton di Greenock, soci del Royal Gourock Yacht Club. I due non erano regatanti e quindi fecero dell’imbarcazione un uso esclusivamente privato, senza cioè iscriverla ad alcuna regata importante, a differenza per esempio di quanto avveniva per la quasi gemella Latifa, varata anch’essa nel 1936, che partecipò a regate importanti come il Fastnet. Destino volle che i due fratelli usassero la barca solo per un paio d’anni. Poi venne la guerra e i due caddero da piloti. Seguirono molti passaggi di proprietà, per Eilean, alcuni dei quali difficilmente ricostruibili. Ciò che è certo è che la barca si ritrovò a un certo punto, siamo alla metà degli anni Settanta, ai Caraibi, prima a St. Thomas e poi ad Antigua. All’epoca la barca era stata rilevata da L 86/SAILING IN PORTOROTONDO L’anno di nascita è il 1936, lo stesso di Officine Panerai. Parte da qui il recupero di Eilean, ketch bermudiano costruito dai Fife e presto restituito al mare dopo un lungo e amoroso restauro voluto da Angelo Bonati di Panerai The year of birth is 1936, the same of Officine Panerai. Here begins the restoration of Eilean, Bermudian ketch built by Fife and soon back on sea after a long and beloved restoration desired by Angelo Bonati from Panerai un architetto inglese, John Shearer, che l’aveva conosciuta da bambino e non aveva esitato ad acquistarla eleggendola a sua dimora e facendone una delle più eleganti barche adibite a charter dei Caraibi interi. Nel 1982 Eilean venne utilizzata dai Duran Duran, il complesso rock di Simon Le Bon, per il video della loro “Rio” e le sue immagini fecero il giro del mondo. Ma il destino era in agguato e durante una traversata tra Caraibi ed Europa un brutto incidente causò seri danni all’imbarcazione. Amorevolmente e cocciutamente restaurata dallo stesso Shearer, in maniera originale ma senz’altro sfiancante per l’idealista architetto, solo e senza la liquidità necessaria al costoso recupero, Eilean è stata infine acquistata nel 2007 da Officine Panerai. Inizierà a breve per lei una nuova vita e specialmente la tanto auspicata rinascita, purtroppo soltanto sognata per oltre un ventennio dall’architetto-marinaio John Shearer. SAILING IN PORTOROTONDO/87 EILEAN WILL NAVIGATE AGAIN he passion and the effort of the Officine Panerai to preserve and spread the vintage boat culture are at the base of the purchase of Eilean, a Bermudian ketch of 22 meters built in 1936 (the same year of the first Panarai watch) by the Fife, a legendary Scottish shipyard. The shipyard, located close to Glasgow, has been passed on from generation to generation to the eldest sons of the family, all called William Fife, in a century of activity between the 1800’s and the 1900’s it has produced some of the most prestigious sailing boats of the world. Eilean was discovered in 2007 in Antigua, in semi-abandoned conditions, it has then been recuperated and currently it is in the “Francesco Del Carlo” shipyard in Viareggio. The conservative and physiological restoration is almost terminated allowing it to cruise again next year, and participate to the next editions of the Panerai Classic Yacht Challenge. Once the restoration was completed Eilean will have the right to enter the big family of the still navigating Fife boats in defiance of it not emblazoned origins. This old “sea lady” was not conceived as a purebred for regattas, but it was built as an Ocean Cruiser and it counts at least 36 Atlantic Cruises. It remains a tangible witness of the immense production of the Scottish shipyard and it testifies the quality of their creations. In 1937 it touched the sea for the first time, Eilean, whose name means “small island”. The boat was project number 822 of William Fife III, at the time an eighty year old man, assisted for the occasion by his nephew Robert Balderton Fife. On the Lloyds register of 1938 the dimensions of the boat were registered, the sail’s crew was Bermudian ketch, which has remained unchanged until nowadays, the presence of a paraffin 4 T 88/SAILING IN PORTOROTONDO cylinder engine and the sails made by the sail loft Ratsey located on the Wight Island. The first owners of Eilean were James and Robert Fulton from Greenock, members of the Royal Gourock Yacht Club. The two brothers were not participants of the regattas, and therefore they made a boat with an exclusive private use, without subscribing it to some important regattas, different to what was done with the twin boat Latifa, also launched in 1936, which participated to some important regattas like the Fastnet. Fate made the two brothers use the boat for only two years. Then during the war they were pilots and were killed. There have been many different handovers of propriety some of which can hardly be identified. What is certain is that the boat found itself at a certain point– we are in the mid-70’s – in the Caribbean, before in St. Thomas and then in Antigua. At the time the boat was bought by a British architect, John Shearer, who had seen it as a child and did not hesitate when he had the chance to elect it as his home and made it one of the most elegant boats of the Caribbean. In 1982 Eilean was used by the Duran Duran, the music band with the rock star Simon Le Bon, for the video clip of their song “Rio”, and the charters image traveled around the world. Fate is always in alert, and during a crossing from the Caribbean to Europe a bad accident caused serious damage to the boat. Lovingly and stubbornly Shearer restored it in the original manner, but for sure it was wearing out for the idealist architect, alone and with no cash money necessary for the expensive restoration. Then Eilean has finally been purchased in 2007 by the Officine Panerai. Soon it will start a new life, the long time wished re-birth, unfortunately only dreamt for more then 20 years by the sailor and architect John Shearer. Alcuni dettagli dello scafo danneggiato dal tempo e da sfortunati eventi durante gli Anni 70. Eilean è ora nelle mani degli artigiani del legno del cantiere “Francesco Del Carlo” di Viareggio The year of birth is 1936, the same of Officine Panerai. Here begins the restoration of Eilean, Bermudian ketch built by Fife and soon back on sea after a long and beloved restoration desired by Angelo Bonati from Panerai SAILING IN PORTOROTONDO/89 EDUCARE AL MARE THE SEA SAILING SCHOOL TURNS 10 YEARS OLD SCUOLA MARE VELA COMPIE 10 ANNI Come ogni yacht club che si rispetti, lo YCPR insegna l'educazione al mare: estate e inverno TESTO E FOTO o Yacht Club Porto Rotondo, in collaborazione con il Comune di Olbia e con gli Istituti delle scuole elementari cittadine e di quelle dei paesi limitrofi, ha organizzato nei mesi scorsi la prima sessione primaverile del Progetto Scuola Mare Vela, giunto quest’anno alla sua decima edizione. Grazie a questa iniziativa, nata nel 1999, il Circolo dà la possibilità a tutti gli allievi delle scuole elementari di Olbia di usufruire di una sicura e sana introduzione allo sport della vela. Anche nei mesi non canonicamente reputati “estivi”, il clima mite, le acque pulite, la preparazione degli istruttori e la disponibilità di attrezzature adeguate permettono di avvicinare alla vela anche i giovanissimi. Il tipo di imbarcazione utilizzata per le lezioni pratiche è l’Optimist. La barca-scuola ideale, diffusa in tutto il mondo e adatta a tutti i ragazzi che abbiano un’età compresa tra i 6 e i 14 anni. Nonostante le sue piccole dimensioni (lunghezza mt. 2,30, larghezza mt. 1,13), l’Optimist è una barca sicura, che naviga bene anche con vento teso e carichi pesanti. L’allenatrice dei corsi, Laura Decandia, coadiuvata dal Praticante Istruttore Eugenio Basciu, oltre alla Squadra Agonistica del Circolo (Classe Optimist e Classe 420) e ai corsi di Scuola Vela Estiva, segue L 90/SAILING IN PORTOROTONDO NANNI ONO anche questo importante progetto che porta tanti ragazzi di Olbia a vivere il mare in momenti diversi, a partire dal classico periodo delle vacanze estive. Laura Decandia è un’Istruttrice di II° livello, che da quest’anno è in forza a “Yachting in Sardinia”, società con la quale il nostro Circolo collabora da tempo e che è gestita da Francesco Della Torre, atleta, nonché consigliere del Club, prossimamente impegnato nei “Giochi del Mediterraneo”. Per la primavera del 2009 sono stati un centinaio i ragazzi, tra i 6 e i 12 anni, che hanno partecipato ai corsi del Progetto “Scuola Mare Vela”, provenienti dalle scuole elementari di Santa Maria-Isticadeddu (i più numerosi), Via Nanni - Poltu Cuadu, Via Vignola, Rudalza, Golfo Aranci e San Pantaleo. In tutta tranquillità, divertendosi e imparando a gestire paure, emozioni e i piccoli imprevisti di ogni navigazione, i bambini hanno acquisito una buona dimestichezza con l’elemento mare. Alla Festa di fine corso, svoltasi domenica 7 giugno, la grande soddisfazione di genitori e istruttori è stata la decisione, da parte di un gruppo di partecipanti al corso, di continuare la loro avventura velica chiedendo di poter accedere ai corsi di pre-agonistica. he Yacht Club Porto Rotondo, in collaboration with the City Hall of Olbia, the city’s and nearby towns elementary schools, has organized in the last months the first spring session of the project “Scuola Mare Vela”, which has reached its10th edition this year. Thanks to this initiative, started in 1999, the Club offers the possibility to the students of Olbia’s elementary schools to take advantage of a safe and healthy introduction to Sailing. In the months which are not considered summer, the mild climate, the clean waters, the preparation of the instructors and the availability of the adequate structures allow the children to get closer to this sport. The type of boat used for the practical lessons is the Optimist. An ideal school-boat, diffused all around the world and adequate for children who range from 6 to 14 years old. Despite the small dimensions (length 2.30 m, width 1.13 m ), the Optimist is a safe boat, which sails well also with strong winds and heavy loads. In addition to the courses of Summer Sailing School, the trainer of the courses, Laura Decandia, helped by the Apprentice Instructor Eugenio Basciu, in addition to the Club’s Agonistic Team ( Optimist and 420 Categories) follows this important project which brings many children to live the sea in different moments compared to the usual period of the summer vacations. Laura Decandia is a II level Instructor, who is working starting from this year for “Yachting in Sardinia” a company with which our club collaborates and which is managed by Francesco Della Torre, athlete, and Club Advisor, soon active in “Mediterranean Games”. In the 2009 spring season 100 boys and girls between 6 and 12 years of age coming from the elementary schools of Santa Maria-Isticadeddu (the majority), Via Nanni - Poltu Cuadu, Via Vignola, Rudalza, Golfo Aranci and San Pantaleo, have partecipated to the courses “Scuola Mare Vela”. In complete tranquility, enjoying there time, learning and managing their fears, their emotions and the small unplanned events of every cruise, the children have acquired a good confidence with the sea element. At the end of the course party, which was held on Sunday the 7th of June, the great satisfaction of the parents and instructors has been the decision, taken by a small group of participants to continue their sailing adventure by participate to the pre-agonistic courses. T A bordo degli Optimist, i giovanissimi allievi della Scuola Vela YCPR prendono confidenza con le tecniche di navigazione e imparano a vivere sul mare. Ogni lezione è occasione di incontro, di crescita umana e di affinamento della padronanza nella gestione dell’imbarcazione. Nonchè fonte di divertimento e di nuove amicizie Every lesson is a meeting occasion, a growth experience and a development of one’s knowledge on managing the boats. furthermore it is a way to oneself and meet new friends. On board of the Optimist, the young students of the Sailing School YCPR acquiring confidence with the sailing techniques and learn to live on sea SAILING IN PORTOROTONDO/91 A N T I C I PA Z I O N I REGATA DI MEZZA ESTATE È l’unica regata di agosto, per lo YCPR. Una festa della vela e del navigare tra amici: il Trofeo Colombo DI ALESSANDRA CHIARADIA FOTO FRANCO NONNOI prevista per domenica 16 agosto la terza edizione dell’ormai tradizionale regata di mezza estate: il Trofeo Challenge Luigi Colombo - TX Active Cup, organizzato dallo Yacht Club Porto Rotondo insieme al Lanificio Luigi Colombo e a TX Active by Italcementi, sponsor della manifestazione. Dopo la buona riuscita delle due precedenti edizioni, il Trofeo Colombo, aperto a tutte le imbarcazioni d’altura, italiane e straniere, con certificato ORCClub valido per il 2009, si ripropone anche quest’anno come una giornata all’insegna della sana competitività sportiva nelle acque della Costa Smeralda, ma anche come una festosa veleggiata tra amici. La manifestazione si aprirà con il briefing fissato per le ore 9 del mattino di domenica 16 agosto, presso la sede temporanea dello YCPR, sul piazzale del Molo di Levante a Porto Rotondo. Al termine della giornata di regate (primo segnale partenza alle ore 12.00) la premiazione è prevista per le ore 17. Sono attese una decina di imbarcazioni, presumibilmente agguerrite come nelle passate edizioni, quando TP52, Comet 45 R, Sly 47 e J24 si sono date battaglia nei percorsi disegnati dal Comitato Regata tra gli incantevoli scenari costieri. Il bando di regata e il modulo di iscrizione sono consultabili sul sito www.ycpr.it. È Alla premiazione del 2008, Celso Minghini e Vivian Rodriguez per lo YCPR premiano Rusal-Sinergy; qui sopra, da sinistra, Roberto Colombo, Giancarlo Simeoli e Carlo Pesenti 92/SAILING IN PORTOROTONDO