Le principali scritture di fine esercizio

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Le principali scritture di fine esercizio
Le principali scritture
di fine esercizio
A cura di:
Dott Renzo Gangai Alberton
Dott Cristian Gangai Alberton
Dott.ssa Michela Bettella
Dott Maurizio Reffo
Prima di procedere con la rilevazione delle scritture di assestamento è opportuno effettuare una serie
di controlli che consentano di verificare la correttezza dei dati già inseriti.
Check list
CASSA. Verificare:
- che il saldo contabile alla data di chiusura del bilancio coincida con l’effettiva esistenza
di denaro in cassa a tale data
- che nel corso dell’esercizio il saldo del mastro cassa non sia mai negativo.
BANCHE E C/C POSTALI. Effettuare la riconciliazione tra il saldo dei conti intestati
alle banche e alle poste e i relativi estratti conto
Scritture di assestamento: in sede di scritture di assestamento occorre procedere a
rilevare gli interessi attivi e passivi maturati su tali conti relativi all’ultimo trimestre. Per
gli interessi attivi è necessario rilevare anche le ritenute subite.
IVA. Effettuare il giroconto dei saldi relativi ai conti “IVA c/debito” e “IVA c/credito” al
conto “Erario c/IVA”.
Verificare che il saldo del conto “Erario C/IVA” coincida con il valore indicato nella
dichiarazione IVA dell’anno.
CLIENTI E FORNITORI. Effettuare un controllo sui conti relativi ai clienti e ai
fornitori rimasti aperti. Contabilizzare eventuali abbuoni attivi e passivi.
Scritture di assestamento: procedere allo stralcio di eventuali crediti inesigibili e
all’accantonamento al fondo svalutazione crediti. Inoltre occorre procedere a rilevare
eventuali fatture da emettere e da ricevere e note credito da emettere e da ricevere.
•
•
•
GIROCONTI. Verificare che nel corso dell’esercizio siano stati chiusi i seguenti conti
rilevati con le scritture di chiusura redatte al termine dell’esercizio precedente:
ratei attivi e passivi, salvo il caso di operazioni la cui competenza economica si protrae
nel corso di più esercizi;
fatture da emettere e da ricevere;
note credito da emettere e da ricevere.
COSTI E RICAVI CON MANIFESTAZIONE FINANZIARIA ANTICIPATA O
POSTICIPATA. Verificare la presenza di costi e ricavi la cui manifestazione finanziaria
è anticipata o posticipata. I componenti di reddito che, più di frequente, possono
generare ratei o risconti sono: fitti attivi e passivi, assicurazioni, leasing, vigilanza
notturna, contributi INAIL, spese per personale dipendente (per ciò che concerne la
rilevazione del rateo relativo alla tredicesima e quattordicesima mensilità), interessi su
mutui passivi e altri finanziamenti.
Scritture di assestamento: occorre procedere a rilevare i ratei e i risconti attivi e passivi.
ACCANTONAMENTI. Qualora nel corso dell’esercizio ci siano stati licenziamenti
verificare che il pagamento del TFR sia stato correttamente contabilizzato.
Scritture di assestamento: procedere all’accantonamento al fondo TFR. Procedere
all’accantonamento al fondo imposte e tasse e ad altri eventuali accantonamenti a fondi
rischi e fondi spese.
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI ED IMMATERIALI. Nel caso in cui, nel corso
dell’esercizio, siano stati vendute delle immobilizzazioni materiali ed immateriali occorre
verificare che le eventuali plusvalenze conseguite o minusvalenze subite siano state
correttamente contabilizzate.
Scritture di assestamento: effettuare il calcolo delle quote di ammortamento. Se sono
state sostenute spese di manutenzione e riparazione straordinarie occorre procedere ad
una loro capitalizzazione.
RIMANENZE DI MAGAZZINO. Procedere ad un inventario fisico per eliminare
eventuali divergenze tra le rimanenze risultanti contabilmente e quelle effettivamente
esistenti in magazzino. Tali divergenze possono essere dovute a cali, avarie, furti che
vanno adeguatamente rilevati.
Scritture di assestamento: procedere alla rilevazione delle rimanenze finali di
magazzino.
ALTRI CONTROLLI DA EFFETTUARE. Prima di procedere con le scritture di
assestamento può essere utile effettuare i seguenti ulteriori controlli:
- controllare il saldo del conto INPS C/ CONTRIBUTI e verificare che coincida con
quello versato nel mese di gennaio dell’anno successivo;
- controllare il saldo dei conti ERARIO C/RITENUTE LAVORO AUTONOMO e
ERARIO C/RITENUTE LAVORO DIPENDENTE con l’importo versato nel mese di
gennaio dell’anno successivo
Scritture di fine esercizio
L’ammortamento e la vendita
delle immobilizzazioni
Le scritture di ammortamento
Definizione: sono scritture di assestamento che comportano delle rettifiche alle attività
aventi vita pluriennale, al fine di poter attribuire ai singoli esercizi la quota di costo di
competenza.
L’ammortamento è il procedimento tecnico-contabile
mediante il quale il costo d’acquisto di un’immobilizzazione
viene ripartito tra gli esercizi della sua vita utile.
N.B.:
• TUTTE LE IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE VANNO ASSOGGETTATE AD
AMMORTAMENTO AD ECCEZIONE DI QUELLE LA CUI UTILITA’ ECONOMICA NON
SI ESAURISCE (es. I TERRENI)
• L’AMMORTAMENTO INIZIA DAL MOMENTO IN CUI L’IMMOBILIZZAZIONE E’
DISPONIBILE E PRONTA PER L’USO
Il calcolo dell’ammortamento presuppone la determinazione dei seguenti elementi:
1) il valore da ammortizzare:
dato dalla differenza tra il costo di acquisto dell’immobilizzazione e il suo presumibile
valore residuo al termine del periodo di vita utile (così esiguo che, in genere, non se ne
tiene conto)
2) la vita utile dell’immobilizzazione:
è il periodo (espresso in numero di esercizi) durante il quale si prevede di utilizzare
l’immobilizzazione nell’attività produttiva
Dipende da:
DURATA FISICA: periodo oltre il quale non è più conveniente mantenere in funzione
il bene
OBSOLESCENZA: il superamento tecnologico determinato dall’introduzione sul
mercato di modelli innovativi in grado di fornire prestazione più efficienti o di qualità più
elevata
3) il criterio di ammortamento:
modo con il quale ripartire il valore da ammortizzare nell’arco della vita utile
ESEMPIO: Le scritture di ammortamento
Al 31 dicembre del suo primo esercizio la Congregazione XXXX presenta la seguente
situazione contabile:
Fabbricati
Impianti e macchinari
Attrezzature
Automezzi
Mobili e arredi
DARE
5.000
3.000
1.500
4.000
2.000
AVERE
I fabbricati, i macchinari, i mobili e gli arredi, le attrezzature, gli automezzi hanno
partecipato all’attività produttiva dell’anno; occorre assegnare all'esercizio la quota di
competenza del costo dei fattori produttivi a utilizzo pluriennale (ammortamento)
Per ciascuna immobilizzazione bisogna determinare la misura in cui essa ha contribuito
all'attività produttiva dell'anno e ripartire il costo storico fra tutti gli esercizi in cui il bene
verrà utilizzato
L’Ente determina le seguenti quote di ammortamento:
FABBRICATI Euro 100
MACCHINARI Euro 500
MOBILI E ARREDI Euro 200
ATTREZZATURE Euro 100
AUTOMEZZI Euro 1.000
La rilevazione della scrittura di ammortamento a Libro Giornale sarà:
31/12
AMMORTAMENTO
a
FONDO
DARE
AVERE
1.900
1.900
Dopo tale rilevazione la situazione contabile sarà:
Fabbricati
Impianti e macchinari
Attrezzature
Automezzi
Mobili e arredi
Fondo amm.to imm.ni materiali
Ammortamento imm.ni materiali
DARE
5.000
3.000
1.500
4.000
2.000
1.900
AVERE
1.900
L’alienazione
tecniche
delle
immobilizzazioni
LA DISMISSIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI ORIGINA UN
COMPONENTE DI REDDITO PER LA DIFFERENZA TRA IL RICAVO DI REALIZZO E
IL VALORE NETTO CONTABILE.
RICAVO DI REALIZZO > VALORE CONTABILE NETTO
si avrà un componente positivo di reddito detto PLUSVALENZA
RICAVO DI REALIZZO < VALORE CONTABILE NETTO
si avrà un componente negativo di reddito detto MINUSVALENZA
VALORE NETTO CONTABILE = differenza
immobilizzazione e il suo fondo ammortamento
tra
costo
di
acquisto
di
una
ESEMPIO
La Congregazione XXX decide di vendere i macchinari egli automezzi in vista della loro
sostituzione con modelli più efficienti.
Con gli acquirenti concorda di vendere:
• i macchinari per Euro 2.800 (costo storico 3000, fondo ammortamento 500)
• gli automezzi per Euro 2.900 (costo storico 4000, fondo ammortamento 1000)
•Quali saranno le rilevazioni contabili?
•Come si modificherà la situazione contabile?
COSTO STORICO
FONDO AMMORTAMENTO
VALORE NETTO CONTABILE
RICAVO DI REALIZZO
VALORE NETTO CONTABILE
PLUSVALENZA/MINUSVALENZA
MACCHINARI
3.000
- 500
2.500
2.800
- 2.500
300
AUTOMEZZI
4.000
- 1.000
3.000
2.900
3.000
- 100
Con riferimento alla vendita dei macchinari le rilevazioni a Libro Giornale saranno:
DIVERSI
a
F.DO AMM.TO IMMOB. MATERIALI
CREDITI DIVERSI
a
a
a
DIVERSI
500
3.360
IMPIANTI E MACCHINARI
IVA ns. DEBITO PASSIVITA’
PLUSVALENZE
3.000
560
300
Con riferimento alla vendita degli automezzi le rilevazioni a Libro Giornale saranno:
DIVERSI
a
F.DO AMM.TO IMMOB. MATERIALI
CREDITI DIVERSI
MINUSVALENZA
a
a
DIVERSI
1.000
3.480
100
AUTOMEZZI
IVA ns. DEBITO PASSIVITA’
4.000
580
Scritture di fine esercizio
Le rimanenze
Definizione: sono scritture di assestamento che comportano la rettifica di componenti
di reddito già rilevati dall’azienda, ma di competenza dell’esercizio successivo.
Riguardano la rilevazione delle rimanenze di magazzino per le quali è già stato
sostenuto il costo, ma che nel corso dell’esercizio non sono state utilizzate o vendute .
ESEMPIO
Gli acquisti e le vendite di merci effettuate nell’anno dalla Congregazione XXX sono
state:
QUANTITA’
PREZZO UNITARIO AL PEZZO
FATTURE
MERCI
C/ACQUISTI
C/VENDITE
1.000 pz
16,5
RICEVUTE PER
Euro 16.500
MERCI
990 pz
27,30
EMESSE PER
Euro 27.000
RICAVI: tutti quelli registrati concorrono alla determinazione del risultato (vendite di
990 pz).
COSTI: solo i costi relativi alla merce venduta partecipano alla determinazione del
risultato d’esercizio (990 pz).
Al 31 dicembre giacciono in magazzino 10 pzdi merce, il cui costo deve essere tolto dai
costi di esercizio e iscritto tra i fattori produttivi disponibili per le vendite del prossimo
esercizio .
EURO 16,5 x 10pz = EURO 165
La registrazione a Libro Giornale sarà:
31/12
ATTIVITA ’
MERCI
a
RETTIFICA COSTI
MERCI C/RIMANENZE FINALI
165
165
IL CONTO merci c/rimanenze finali RAPPRESENTA IL
COSTO SOSPESO, OSSIA IL COMPONENTE POSITIVO DI
REDDITO CHE RETTIFICA INDIRETTAMENTE IL CONTO
merci c/acquisti .
ATTIVITA’ = PASSIVITA’ + PATRIMONIO NETTO + RICAVI - COSTI
Le rimanenze di magazzino: presupposti
La rilevazione delle rimanenze di fine anno presuppone:
• LA DETERMINAZIONE avviene mediante inventario fisico
DELLE QUANTITA’
• LA VALORIZZAZIONE in base a determinati criteri di
valutazione DELLE QUANTITA’
Scritture di fine esercizio
I ratei e i risconti
Con l'iscrizione in bilancio di un rateo o di un risconto si vuole scindere un costo o un
ricavo comune a due o più esercizi, al fine di attribuire a ciascuno degli esercizi la quota
di costo o di ricavo che gli compete.
Possono essere iscritte nelle voci "ratei e risconti" soltanto quote di costi e ricavi l'entità
dei quali varia in relazione al decorrere del tempo (in genere, i ratei e i risconti si
calcolano con riguardo a: interessi, affitti, premi di assicurazione).
La ripartizione dei costi e dei ricavi avviene, quindi, in
ragione del tempo.
I risconti attivi e passivi
Definizione: I risconti sono quote di costi o di ricavi rilevati anticipatamente
nell'esercizio che si chiude (o in precedenti esercizi), ma di competenza di esercizi
successivi.
Trattandosi di rettifiche, i risconti partecipano al reddito dell'esercizio in chiusura con
segno contrario rispetto a quello del componente a cui si riferiscono.
Per cui si distinguono in:
Attivi, se relativi a costi da rettificare
Passivi, se si riferiscono a ricavi
ESEMPIO
La Congregazione XXX ha pagato affitti passivi di Euro 12.000 che si riferiscono ad un
canone semestrale corrisposto anticipatamente per il periodo 15 settembre – 15 marzo.
Vediamo qual è la situazione ipotizzata con il ricorso ad un grafico.
Occorre togliere dall’affitto registrato il canone di affitto relativo al periodo 1° gennaio
– 15 marzo, di competenza del futuro esercizio.
Graficamente indichiamo il risconto con il colore giallo.
Ecco come occorre procedere per il calcolo del risconto.
Occorre impostare la seguente proporzione:
fitto
risconto = giorni che
semestrale:
compongono il
semestre:
giorni non decorsi – dal
01/01 al 15/03
Nel nostro caso la proporzione da impostare sarà:
12.000: x = 181: 74
x = (12.000 x 74)/ 181 = 4.906
Ecco come sono stati conteggiati i giorni:
Giorni che
compongono
il semestre
Giorni dal
01/01 al
15/03
Sett.
15
Ott.
31
Nov.
30
Dic.
31
Gen.
31
Feb.
28
Mar. Tot.
15
181
31
28
15
74
Poiché, al termine dell’esercizio, dobbiamo sospendere una parte di costo e rinviarlo
all’esercizio successivo, la contropartita da usare è un risconto attivo.
La rilevazione della scrittura di rettifica a Libro Giornale sarà:
31/12
ATTIVITA ’
RETTIFICA COSTI
RISCONTI ATTIVI
a
AFFITTI PASSIVI
Storno affitto relativo al periodo 1° gennaio- 15 marzo
4.906
4.906
IL risconto attivo RAPPRESENTA LA QUOTA DEI COSTI GIA’ RILEVATI, MA DI
COMPETENZA DEL FUTURO ESERCIZIO
ATTIVITA’ = PASSIVITA’ + PATRIMONIO NETTO +
RICAVI - COSTI
ESEMPIO
Il 1 ° novembre la Congregazione XXX cede in affitto un proprio immobile ricevendo il
versamento anticipato del canone quadrimestrale di Euro 10.000.
Vediamo qual è la situazione ipotizzata con il ricorso ad un grafico.
Occorre, allora, determinare la parte di ricavo da rinviare all’esercizio successivo con
le scritture di rettifica da redigersi al 31/12.
Ecco come occorre procedere per il calcolo del risconto.
Occorre impostare la seguente proporzione:
interesse
risconto = giorni che
trimestrale:
compongono il
trimestre:
giorni non decorsi – dal
01/01 al 01/02
Nel nostro caso la proporzione da impostare sarà:
100: x = 92: 31
x = (100 x 31)/ 92 = 33
Ecco come sono stati conteggiati i giorni:
Giorni che
compongono
il trimestre
Giorni dal
01/01 al
01/02
Nov.
30
Dic.
31
Gen.
31
Tot.
92
31
31
Poiché, al termine dell’esercizio, dobbiamo sospendere una parte di ricavo e rinviarlo
all’esercizio successivo, la contropartita da usare è un risconto passivo.
La registrazione contabile sarà:
31/12
RETTIFICA RICAVI
PASSIVITA ’
AFFITTI ATTIVI
a
RISCONTI PASSIVI
Stornato affitto relativo al periodo gennaio - marzo
33
33
IL risconto passivo RAPPRESENTA LA QUOTA DEI RICAVI GIA’ RILEVATI, MA DI
COMPETENZA DEL FUTURO ESERCIZIO
ATTIVITA’ = PASSIVITA’ + PATRIMONIO NETTO +
RICAVI - COSTI
I ratei attivi e passivi
Definizione: I ratei sono quote di costi o di ricavi rilevabili posticipatamente negli
esercizi successivi, ma di competenza dell'esercizio che si chiude.
Trattandosi di integrazioni, i ratei partecipano al reddito dell'esercizio in chiusura con
lo stesso segno del componente del reddito al quale si riferiscono.
Per cui si distinguono in:
Attivi, se relativi a ricavi di
competenza dell’esercizio in
chiusura
Passivi, se si riferiscono a costi
ESEMPIO
La Congregazione XXX, in data 15/09, prenda in affitto un capannone pagando un
canone semestrale di 12.000 euro. Il canone viene pagato posticipatamente alla
scadenza del semestre, ovvero il 15/03 dell’anno successivo.
Vediamo qual è la situazione ipotizzata con il ricorso ad un grafico.
Come si può notare dal grafico, l’Ente ha sostenuto un costo che darà luogo ad un’uscita
nell’esercizio successivo. Il costo, però, è in parte di competenza di questo esercizio (per
la parte che va dal 15/09 al 31/12) e in parte di competenza dell’esercizio successivo
(per la parte che va dal 31/!2 al 15/03).
Occorre, allora, determinare la parte di costo di competenza dell’esercizio che deve
essere rilevata al 31/12 tra le scritture di integrazione.
Ecco come occorre procedere per il calcolo del rateo.
Occorre impostare la seguente proporzione:
canone: rateo = giorni che compongono giorni decorsi dal 15/09
il semestre:
al 31/12
Nel nostro caso la proporzione da impostare sarà:
12.000: x = 181: 108
x = (12.000 x 108)/ 181 = 7.160
Ecco come sono stati conteggiati i giorni:
Sett.
Giorni che 15
compongono
il semestre
Giorni dal 15
15/09
al
31/12
Ott.
31
Nov.
30
Dic.
31
31
30
31
Gen.
31
Feb.
28
Mar
15
Tot.
181
108
Poiché, al termine dell’esercizio, dobbiamo rilevare un costo non ancora registrato ma
di competenza, la contropartita è costituita da un rateo passivo.
La registrazione sul Libro Giornale sarà:
31/12
INTEGRAZIONE COSTI
FITTI PASSIVI
7.160
Per FITTI PASSIVI 15/09 – 31/12
PASSIVITA’
a
RATEI PASSIVI
7.160
I FITTI PASSIVI SONO DI COMPETENZA DELL’ESERCIZIO PER LA PARTE
RELATIVA AL PERIODO 15/9 – 31/12; QUINDI DOVRANNO ESSERE RILEVATI E
ATTRIBUITI AL CONTO ECONOMICO DELL’ANNO.
LA REGISTRAZIONE DELL’INTERA FATTURA E IL SUO PAGAMENTO
AVVERRANNO COMUNQUE NEL SUCCESSIVO ESERCIZIO.
ESEMPIO
La Congregazione XXX, in data 01/11 cede in affitto un proprio immobile ricevendo il
versamento posticipato del canone trimestrale di Euro 10.000
Vediamo qual è la situazione ipotizzata con il ricorso ad un grafico.
Come si può notare dal grafico, l’Ente incassa per la prima volta il fitto in data 01
febbraio dell’anno successivo. Tuttavia il ricavo conseguito ha in parte competenza in
questo esercizio (per la parte che va dal 01/11 al 31/12).
Occorre, allora, determinare la parte di ricavo di competenza dell’esercizio che deve
essere rilevata al 31/12 tra le scritture di integrazione.
Ecco come occorre procedere per il calcolo del rateo.
Occorre impostare la seguente proporzione:
interesse
rateo
trimestrale: =
giorni che
compongono il
trimestre:
giorni decorsi dal 01/11
al 31/12
Nel nostro caso la proporzione da impostare sarà:
10.000: x = 92: 61
x = (10.000 x 61)/ 92 = 6.600
Ecco come sono stati conteggiati i giorni:
Nov.
30
Giorni che
compongono
il trimestre
30
Giorni dal
01/11 al
31/12
Dic.
31
31
Gen.
31
Tot.
92
61
Poiché, al termine dell’esercizio, dobbiamo rilevare un ricavo non ancora registrato ma
di competenza, la contropartita è costituita da un rateo attivo.
La registrazione sul Libro Giornale sarà:
31/12
ATTIVITA’
RATEI ATTIVI
INTEGRAZIONE RICAVI
a
FITTI ATTIVI
6.600
6.600
I FITTI ATTIVI SONO DI COMPETENZA DELL’ESERCIZIO PER LA PARTE RELATIVA
AL PERIODO 1/11 – 31/12; QUINDI DOVRANNO ESSERE RILEVATI E ATTRIBUITI
AL CONTO ECONOMICO DELL’ANNO.
LA REGISTRAZIONE DELL’INTERA FATTURA E IL SUO INCASSO AVVERRANNO
COMUNQUE NEL SUCCESSIVO ESERCIZIO.
I ratei e i risconti: confronto
ASPETTI COMUNI
1) misurano fatti economici posti a cavallo di due esercizi
2) entrambi si calcolano proporzionalmente al tempo
DIFFERENZE
1) i ratei misurano quote di costi o ricavi già maturati.
I risconti riguardano quote di costi o di ricavi non ancora maturati
2) i ratei sono poste di integrazione, i risconti sono poste di rettifica
3) i ratei hanno lo stesso segno del componente direddito cui si riferiscono
mentre i risconti hanno segno contrario
Le scritture di fine esercizio
Le fatture da emettere e da
ricevere
(scritture di integrazione)
ESEMPIO
Prima del 31 dicembre la Congregazione XXX ha emesso documenti di trasporto e,
quindi, ha inviato ai clienti merci per Euro 200, per le quali non ha ancora emesso le
relative fatture.
•Qual è l’esercizio di competenza di tali vendite?
•Quali saranno le rilevazioni contabili?
La registrazione sul Libro Giornale sarà:
31/12
FATTURE DA EMETTERE
Per merce spedita e non ancora fatturata
a
a
a
Diversi
IVA NS. DEBITO
MERCI C/VENDITE
240
40
200
COMPARE L’ IVA A DEBITO , POICHE’ L’IVA DEVE ENTRARE NELLA
LIQUIDAZIONE DELLO STESSO MESE DI CONSEGNA DELLE MERCI,
INDIPENDENTEMENTE DALLA DATA DI EMISSIONE DELLA FATTURA
LA RILEVAZIONE CREDITI V/CLIENTI AVVERRA’ ALL’EMISSIONE DELLA
FATTURA NEL CORSO DEL PROSSIMO ESERCIZIO.
ESEMPIO
Prima del 31 dicembre la Congregazione XXX ha ricevuto merci per Euro 150, in
relazione alle quali le fatture non sono ancora pervenute.
• Qual’ è l’esercizio di competenza di tali acquisti?
• Quali saranno le rilevazioni contabili?
La registrazione sul Libro Giornale sarà:
31/12
MERCI C/ACQUISTI
a
FATTURE DA RICEVERE
Per merce ricevuta il … in attesa di fattura
150
150
L’ IVA A CREDITO NON PUO’ ESSERE REGISTRATA SE LA FATTURA PERVIENE
OLTRE IL 16/01 (GIORNO DELLA LIQUIDAZIONE IVA).
IL CONTO FATTURE DA RICEVERE RAPPRESENTA IL DEBITO VERSO IL
FORNITORE; E’ ASSILABILE AL CONTO DEBITI VERSO FORNITORI.
Le scritture di fine esercizio
Fondi rischi
(scritture di integrazione)
ESEMPIO
Dall’analisi dei crediti v/clienti, la Congregazione XXX si rende conto che alcuni
saranno difficilmente
incassabili. L’Ente prevede di non incassare Euro 400.
•Qual è l’esercizio di competenza di tali costi?
•Quali saranno le rilevazioni contabili?
La registrazione sul Libro Giornale sarà:
31/12
SVALUTAZIONE CREDITI
a
FONDO SVALUTAZIONE
400
400
I FONDI RISCHI accolgono costi di competenza dell’esercizio legati
a eventi futuri di probabile manifestazione , ma relativamente ai
quali non si conosce l’epoca di sostenimento e l’ammontare dei costi
che comporteranno.
TALE PERDITA, SEBBENE INCERTA ALLA FINE DELL’ESERCIZIO,
COMPETE ALL’ESERCIZIO IN CORSO PERCHE’ CORRELABILE AI
RICAVI CHE HANNO FATTO SORGERE I CREDITI DI DUBBIA
ESIGIBILITA’.
IL CONTO CREDITI V/CLIENTI
L’INESIGIBILITA’ SARA’ DEFINITIVA.
SI
RIDURRA’
QUANDO
Le scritture di fine esercizio
La chiusura dei conti e la
formazione del bilancio
Dopo le scritture di assestamento occorre predisporre:
- le scritture di epilogo
- le scritture di chiusura
- il bilancio d’esercizio
La chiusura dei conti:
le scritture di epilogo
Con queste registrazioni si fanno confluire al Conto Economico tutti i costi e i ricavi di
competenza dell’esercizio
Scopo: OTTENERE COME SALDO L’UTILE O LA PERDITA DELL’ESERCIZIO
N.B. Il Conto Economico, quale conto di epilogo, funziona solo a fine anno
Con una prima scrittura si epilogano in DARE del CONTO ECONOMICO i saldi dei conti
accesi ai costi , che verranno chiusi, iscrivendo in Avere il saldo dei singoli conti
Con una seconda scrittura si epilogano in AVERE del CONTO ECONOMICO i saldi dei
conti accesi ai ricavi , che verranno chiusi, iscrivendo in Dare il saldo dei singoli conti
Si è aperto il CONTO ECONOMICO che riepiloga in Dare tutti i componenti negativi di
reddito e in Avere quelli positivi.
Se il TOTALE AVERE > TOTALE DARE UTILE D’ESERCIZIO
31/12
CONTO ECONOMICO
Per utile d’esercizio
a
UTILE D’ESERCIZIO
100
100
NEI CONTI DI MASTRO IL CONTO ECONOMICO E’ STATO CHIUSO SCRIVENDO
L’UTILE IN DARE IN MODO DA PAREGGIARE IL CONTO E SI E’ ACCESO IN AVERE
IL CONTO UTILE D’ESERCIZIO (CONTO DI PATRIMONIO NETTO )
Se il TOTALE DARE > TOTALE AVERE PERDITA D’ESERCIZIO
31/12
PERDITA D’ESERCIZIO
200
Per perdita d’esercizio
a
CONTO ECONOMICO
200
NEI CONTI DI MASTRO IL CONTO ECONOMICO E’ STATO CHIUSO SCRIVENDO LA
PERDITA
IN AVERE IN MODO DA PAREGGIARE IL CONTO E SI E’ ACCESO IN DARE IL
CONTO
PERDITA D’ESERCIZIO (CONTO DI PATRIMONIO NETTO )
Dopo la rilevazione del reddito il Conto Economico risulta
chiuso, sia nel caso di utile che di perdita, avendo esaurito
la sua funzione di determinazione del risultato economico
dell’esercizio.
La chiusura dei conti:
le scritture di chiusura
Con queste registrazioni si fanno confluire a Stato Patrimoniale i saldi dei conti
ancora aperti:
- conti alle attività
- conti alle passività
- conti di patrimonio netto
Questi conti si chiudono nello Stato Patrimoniale Finale e rappresentano gli elementi che
formano il patrimonio. Sono chiamati conti patrimoniali .
A libro giornale le rilevazioni di chiusura generale dei conti avvengono con la chiusura
delle attività e poi delle passività con due articoli utilizzando il conto transitorio Stato
Patrimoniale Finale
La chiusura dei conti:
Il bilancio d’esercizio
Dopo la chiusura dei conti si procede alla redazione del bilancio d’esercizio formato
da:
STATO PATRIMONIALE
mette in evidenza il patrimonio commerciale esistente alla fine del periodo
amministrativo.
Comprende le Attività, le Passività e il Patrimonio Netto, rappresentati secondo la
struttura prevista dall’articolo 2424 del Codice Civile.
CONTO ECONOMICO
rappresenta il risultato economico della gestione e i componenti positivi e negativi che
hanno contribuito a determinarlo. Assume la configurazione prevista dall’articolo 2425
del Codice Civile.