usseaux - Camperontheroad

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USSEAUX (TO) Usseaux con i suoi cinque villaggi alpini vi attende nell’incantevole cornice delle Alpi Cozie, dove ancora oggi si parla patouà, una variante dell’occitano alpino ovvero la lingua d’Oc parlata un tempo nel sud della Francia. Il suo nome ha probabilmente origini celtiche “uxellos = alto”. Il paese fu attraversato nei tempi antichi da Giulio Cesare, il quale cita, nel ”De Bello Gallico”, il villaggio di nome “Occellum”. La Storia La presenza umana in alta Val Chisone (nel medioevo chiamata Val Pragelato) è molto antica, infatti le prime testimonianze di arte rupestre risalgono a 12.000 anni a.C. Nel comune di Usseaux c’è il “Roc del Col”, un grande masso in bilico a 2083 metri sul Monte Gran Cerogne, dove sono stati trovati nel 1980 attrezzi, vasellame, semi carbonizzati di cereali, ed altro risalenti all’età del bronzo. Molti popoli si insediarono nel tempo sulle montagne dell’alta valle: Liguri, Galli, Celti, Romani, Barbari, Bizantini, Provenzali, Longobardi. I Saraceni occuparono la valle fino all’anno 1000. Di ciascuno di questi popoli rimane ancora oggi traccia. monete, strade, toponimi. Le prime notizie documentate sull’esistenza di Usseaux risalgono al 1064 quando la contessa Adelaide di Torino, sposa di Oddone di Savoia, rimasta vedova fondò l’Abbazia di Santa Maria di Pinerolo donando ad essa i territori dell’Alta Val Chisone che a quel tempo erano dominio dei Conti di Savoia. Nei secoli di storia Usseaux visse le esperienze e le vicende delle altre comunità dell’Alta Valle Chisone, profondamente influenzate dalla vicinanza della Francia e dalla presenza dei Valdesi. Dal 1091 al 1349 il territorio fece parte del Delfinato, dal 1349 al 1713 rimase sotto il dominio del Re di Francia. In particolare, nel periodo 1343‐1713, come tutte le comunità della Val Pragelato, anche Usseaux visse l’esperienza degli Escartons (che significa “ripartizione dei tributi fra i membri della comunità). In quel tempo le varie regioni e popolazioni di alta montagna si unirono per difendersi da una natura ostile, per provvedere al ripristino di strade, canali di irrigazione, approvvigionamento acque e legna. Sorsero i primi comuni con i loro consoli (consul o sindic) ed altri agenti della comunità (mansia) eletti dagli abitanti a controllo dell’esatta esecuzione delle decisioni nell’interesse generale. Fin dall’origine gli Escartons furono cinque: Briancon – Queyras – Val d’Oulx – Val Pragelato – Casteldelfino (riuniti nella federazione del grande Escartone briançonnese). Nel 1343 con la Grande Carta della Libertà (conservata a Briancon) vennero riconosciuti i diritti degli abitanti di questi territori; la carta servì agli escartons come legge costituzione nei confronti di ogni nuovo sovrano. Infatti nel 1349 il Delfino Umberto II si ritirò a vita monastica donando il Delfinato, e quindi anche le regioni Escartons, al re di Francia. L’organizzazione funzionò fino al 1713, quando il trattato di Utrecht (alla fine della guerra di successione di Spagna) determinò la spartizione del territorio degli Escartons tra Francia a Casa Savoia. Gli Escartons di Casteldelfino, Val d’Oulx e Val Pragelato furono ceduti al duca Amedeo II di Savoia in cambio della cessione alla Francia della valle di Barcelonnette. Fu proprio nell’ambiente degli Escartons che il Valdismo e successivamente la riforma protestante trovarono un ambiente favorevole per crescere e svilupparsi. Così per secoli Usseaux condivise la presenza di due comunità di fede diversa, quella cattolica e quella valdese. I valdesi vissero abbastanza liberi e tollerati fino al 1300, in seguito furono fortemente perseguitati dalla chiesa cattolica attraverso gli inquisitori che procedevano alla confisca dei loro beni. Nel 1488, in seguito all’inquisizione ordinata da papa Innocenzo VIII, furono costretti a fuggire dalla valle oppure ad abiurare. Successivamente il movimento si ricostituì lentamente ed intorno al 1526, proprio in Val Chisone (a Laux) i Valdesi si riunirono per discutere le nuove idee di riforma calvinista a cui poi aderirono nel 1532, uscendo così dalla clandestinità ed in breve tempo tutta l’alta Val Chisone, in cui il calvinismo si era fortemente consolidato, passò al culto riformato. Ma le persecuzioni non cessarono mai. Nel 1685 il re di Francia Luigi XIV revocò l’editto di Nantes (con il quale nel 1598 l’allora re di Francia Enrico IV consentiva l’esercizio del culto riformato in tutti quei luoghi dove era stato esercitato prima del 1597 contro l’obbligo del pagamento delle decime al clero cattolico ed il rispetto delle festività cattoliche) ed il culto venne così vietato in tutta la Francia e quindi anche in alta Val Chisone, costringendo tutti i riformati all’esilio o ad abiurare. Gli esuli ritornarono per la seconda volta nel 1689 (Glorioso Rimpatrio) partendo dal lago di Ginevra, attraversarono la Savoia ed il Colle del Moncenisio, giunsero in Val Susa e per il Colle di Costapiana scesero in Val Chisone; da qui la gran parte proseguì, attraverso le montagna, per la Val Germanasca e la Val Pellice. In alta Val Chisone vi furono dei tentativi di ristabilire la religione riformata, ma nel 1713 con il trattato di Utrecht l’alta Val Chisone passò ai Savoia e Vittorio Amedeo II vietò l’esercizio del culto riformato e la professione della fede riformata; ciò determinò la fine della Riforma in alta Val Chisone in quanto i riformati ancora presenti o nuovamente presenti furono costretti a scegliere tra la conversione e l’esilio. I valdesi riformati che lasciarono l’alta Val Chisone si stanziarono prevalentemente in Germania (Assia e Baden‐Württenberg). Amedeo II di Savoia ruppe definitivamente i legami con la Francia ed iniziò così il periodo storico che condusse più avanti all’unità d’Italia. Il 19 luglio 1747, durante la guerra di successione austriaca, l’esercito franco‐spagnolo combattè contro l’esercito austro‐piemontese la famosa battaglia dell’Assietta che vide i piemontesi vincitori anche grazie al determinante aiuto delle milizie locali. (annualmente questa battaglia viene ricordata sul posto in occasione della Festa del Piemonte). Nel 1798 i Savoia furono sottomessi alle leggi generali della Francia, prima sotto la Repubblica e poi sotto l’impero napoleonico (1815) (anche del periodo napoleonico sono conservati documenti scritti con tanto di timbro presso l’Archivio Storico del Priorato di Mentoulles (Fenestrelle). Nel 1848 (17 febbraio) Carlo Alberto promulgò le Lettere Patenti, con le quali riconobbe ai Valdesi i diritti civili e politici. Sempre nel 1848, secondo i criteri dello Statuto Albertino, furono nominati dei rappresentanti dell’Alta Val Chisone nel parlamento piemontese. Durante le guerre d’indipendenza che portarono all’unità d’Italia si distinsero per il loro valore vari componenti della famiglia dei conti Brunetta d’Usseaux (famiglia che nel 1734 aveva assunto il titolo nobiliare per concessione del re di Sardegna). Con l’unità d’Italia gli abitanti dell’alta val Chisone e quindi anche di Usseaux si allontanarono progressivamente dalle abitudini francesi; la lingua degli atti pubblici divenne quella italiana e venne insegnata nelle scuole elementari. La prima guerra mondiale venne vissuta e subita dalla valle, anche se nelle varie borgate si lavorava e si viveva secondo le tradizioni. Anche Usseaux ebbe i suoi morti. Il dopoguerra vide il fenomeno dell’emigrazione stagionale (persone impegnate nel settore alberghiero in Francia o nell’industria del Pinerolese). Negli anni 1928‐1948 il Comune di Usseaux cessò di esistere e venne unito a quello di Fenestrelle (ritornò ad essere Comune alla fine del 1948). Il secondo conflitto mondiale e la guerra di liberazione colpì anche l’alta Val Chisone con diversi episodi di sangue e di distruzione. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 la Val Chisone fu un punto strategico per i tedeschi in quanto conduceva alla Francia occupata. In valle si formò la Brigata Val Chisone che diventò la 1a Divisione Alpina Autonoma Val Chisone divisa in due battaglioni: il Monte Albergian ed il Monte Assietta. In alta valle la difesa partigiana avvenne sue due linee, a Villaretto (comune di Roure) ed al Laux. Il 29 aprile 1945 anche la Val Chisone venne liberata e ricominciò così un periodo di pace, di democrazia e di ricostruzione economica e sociale. Negli anni seguenti la valle rivisse il fenomeno dell’emigrazione (stagionale in Francia e verso le industrie della pianura). Molti emigranti non sono più ritornati in patria. Il resto è storia dei nostri giorni, con la nascita del turismo che può dare un nuovo impulso alla vita in queste antiche borgate di montagna. I villaggi alpini di Usseaux Il piccolo Comune di Usseaux in Alta Val Chisone è stato in passato ed è ancora oggi un esempio di realtà agricola e contadina di alta montagna. Usseaux, Balboutet, Laux, Pourrieres e Fraisse, cinque piccoli villaggi alpini, fra i più antichi della valle, in una incantevole cornice alpina. Le case in pietra e legno addossate l’una all’altra, le fontane, i lavatoi, i forni per il pane, il vecchio mulino ed i segni ancora evidenti della cultura, della lingua e delle tradizioni dei popoli che nel tempo vi hanno vissuto. Una sosta nei villaggi alpini di Usseaux per scoprire la vita di un tempo e la vita di oggi in piccole realtà montane, per godere della bellezza e della tranquillità che la natura offre, per conoscere un po’ della storia, della cultura e delle tradizioni di questa terra montana: l’alta Val Chisone. Se vi fermate nei villaggi alpini di Usseaux, non perdete l’occasione di andare alla scoperta dei ”murales” lungo le stradine ed i vicoli di Usseaux capoluogo, il paese del pane e dei murales. Una quarantina di dipinti murali il cui tema spazia dalla vita contadina, al mondo della natura e degli animali ed ai personaggi fantasiosi delle favole e poi il forno delle comunià, il mulino ad acqua, la chiesa parrocchiale di S. Pietro. Poco lontano dal capoluogo, lungo la strada che conduce a Pian dell’Alpe, Balboutet, il paese del sole, delle meridiane e delle rondini. Piccolo centro agricolo importante per l’allevamento bovino e per la produzione di formaggi; 20 quadranti solari realizzati sui muri delle case e la Piazza del Sole illustrano le varie tipolie di musurazione del tempo e propongono un percorso didattico ideale nel sistema solare. Sulla destra orografica del torrente Chisone Laux, la borgata dell’acqua, adagiata su un piccolo pianoro, con il suo laghetto naturale, è un esempio di villaggio alpino ancora tra i più integri di tutta la valle. All’interno della borgata la chiesa con l’antica meridiana e la piazza della preghiera che ricorda la presenza valdese. Affacciata alla strada regionale del Sestriere Pourrières, la borgata dell’Assietta, con l’antica chiesa ed il piccolo cimitero e più a monte il Vallone di Cerogne ed il Colle dell’Assietta. Ultimo borgo a monte è Fraisse, la borgata del legno circondata da boschi e da intensa vegetazione e divisa dal torrente Chisone sulla cui sinistra orografica sorge la parte più abitata. Cinque piccoli borghi ed il meraviglioso Pian dell’Alpe, un ambiente naturale unico, ricco di boschi e pascoli rigogliosi, con stupende fioriture primaverili ed affascinanti paesaggi coperti di neve. Due Parchi Naturali: l’Orsierà Rocciavrè ed il Gran Bosco di Salbertrand rendono questo territorio uno tra i più ricchi di flora e di fauna delle vallate alpine piemontesi. I villaggi alpini di Usseaux offrono molte possibilità per tranquille passeggiate, gite a piedi, in mountain bike e a cavallo lungo sentieri e strade militari. Inoltre itinerari e percorsi con le racchette da neve e con gli sci. Per gli appassionati della bicicletta la strada dell’Assietta ed un reticolo di strade militari percorribile in mountain bike offrono percorsi adatti a tutte le esigenze. Ed ancora pesca sportiva al Lago Laux , parapendio al Pian dell’Alpe, percorsi guidati all’interno dei borghi. I villaggi alpini di Usseaux: una meta per una vacanza di quiete a stretto contatto con la natura nell’affascinante cornice delle Alpi Cozie poco lontano dal Forte di Fenestrelle e dagli impianti olimpici di Pragelato e Sestriere. I prodotti tipici Artigianato del legno (foto sotto). Formaggi fra cui il Plaisentif “il formaggio delle viole”, che viene prodotto con il latte dei primi giorni d’alpeggio ricco delle essenze dei fiori e stagionato per almeno ottanta giorni. Questo formaggio, già apprezzato nel medioevo, è stato riscoperto grazie all’antica ricetta di Poggio Oddone (Perosa Argentina). L’Atelier di pittura (lose‐legno‐meridiane) ed Il Lino delle Fate (creazioni di maglieria, ricami) sono ulteriori realtà da scoprire. I piatti tipici La cucina tipica locale utilizza i prodotti semplici della montagna (come patate, cavoli, porri, lardo). Le calhiette (foto sotto). Ingredienti: patate – salsiccia – cipolla – burro – formaggio – sale a discrezione. Vengono pelate delle patate grosse crude, che poi sono grattugiate e strizzate bene in una pezzuola bianca fino a quando non hanno perso tutta l’acqua. Si prende una cipolla, la si taglia a fettine e la si fa soffriggere in una padella con della salsiccia sminuzzata. Si unisce il tutto alle patate grattugiate, si amalgamano tutti gli ingredienti aggiungendo due cucchiai di farina e del sale. Si modella l’impasto a forma di uovo con un cucchiaio e lo si passa nella farina. Le calhiette vengono poi messe nell’acqua bollente ben salata, nella quale cuociono a fuoco lento. Quando sono cotte si scolano, si coprono con burro fuso e formaggio grattugiato. Sagre e Manifestazioni da non perdere … 24 dicembre ‐ 6 gennaio ‐ I Presepe nelle 5 Borgate 27 ‐ 31 dicembre ‐ "Coloriamo il Natale” 27 dicembre ‐ 6 gennaio ‐ Il quotidiano in biblioteca 29 dicembre ‐ Fiaccolata per la pace ‐ Ritrovo alle 20.45 per partenza da Lago Laux ‐ Arrivo alla spiaggetta a Fenestrelle 30 dicembre ‐ Piemonte Documenteur Film fest ‐ "Proiezione die corti" realizzati ad agosto. 1° gennaio ‐ "Il canto degli italiani ‐ tutto quello che vorreste sapere sul nostro inno ‐ curiosità e storia" 3 gennaio ‐ "Dalle stalle alle stelle" 5 gennaio ‐ Musica e Canzoni irlandesi 6 gennaio ‐ Nella magia del Natale ..... Aspettiamo la Befana FESTA DEL PIEMONT AL COLLE DELL’ASSIETTA Organizzatore: Associassion Festa dël Piemont al Còl ëd l’Assieta ‐ Località: Colle dell’Assietta / Testa dell'Assietta – terza domenica di luglio CONVEGNO CATTOLICI E VALDESI AL LAUX Organizzatore: Comune di Usseaux – Parrocchia di Usseaux – Centro Studi Valdese – Centro Studi Diocesano – Associazione La Valaddo ‐ Località: Laux – primo sabato di agosto FIERA ZOOTECNICA DI BALBOUTET ‐ Organizzatore: Comune di Usseaux ‐ Località: Balboutet ‐ 23 agosto FESTE PATRONALI: Organizzatore: Pro Loco 5 Borgate di Usseaux / Comune di Usseaux Fraisse: 1° maggio ........ Pourrières: Pentecoste.... Usseaux: 29 giugno ....... Laux: 22 luglio .............. Balboutet: 24 agosto ..... Dove mangiamo ? Balboutet: Trattoria Nido dell’Aquila ‐ Via Vittorio Emanuele,6 (tel.012183705) ‐ chiuso lunedì Laux : Ristorante Lago Laux ‐ Via Al Lago, 7‐(tel./fax +39 012183944) ‐chiuso mercoledì ‐ [email protected] Usseaux: Trattoria La Placette ‐ Via della Chiesa, 5 ‐ (tel.012183073‐cell.3391450496) ‐ E’ gradita la prenotazione ‐ chiuso giovedì ‐ [email protected] ‐ www.trattorialaplacette.com Dove sostare … Aree Attrezzate – Punti Sosta – Camping Service : Al momento non sono segnalate, in questo Borgo, strutture idonee ad accogliere il turismo itinerante. Fraisse: Magic Forest ‐ Villaggio Camping ‐ Area Camper—Picnic ‐ Strada Comunale dell’Inverso 1 ‐ (tel. 0121 83864 ‐ 3472741183) ‐ [email protected] ‐ www.magicforest.it Laux: Area “Lago Laux” ‐ Gestore: Albergo Ristorante Lago Laux ‐ Via Al Lago, 7 ‐ (tel./fax + 39 012183944) ‐ [email protected] ‐ www.hotellaux.com Camping/Agricampeggi/Agriturismi nel Borgo e dintorni Fraisse: Magic Forest ‐ Villaggio Camping ‐ Area Camper—Picnic ‐ Strada Comunale dell’Inverso 1 ‐ (tel. 0121 83864 ‐ 3472741183) ‐ [email protected] ‐ www.magicforest.it Pian dell’Alpe : Nuovo Campeggio di Pian dell’Alpe ‐ Gestore : Alpe Pintas ‐ (tel. 3407420463 ‐ 3482817955 ‐ 3358332969) Balboutet : Agriturismo “Edelweiss” Via Parco Orsiera, 1 (tel. 3470509676— 3293939603) In inverno solo su prenotazione ‐ Piatti tipici su prenotazione Pian dell’Alpe : Azienda Agrituristica “Fattoria Pian dell’Alpe” (tel.3347790444 ‐ 3478224892) ‐ [email protected] ‐ www.agriturismopiandellalpe.it Usseaux : Azienda Agrituristica “Pzit Rei” ‐ Posto Tappa GTA ‐ Via della Rocca, 1 (tel.012183876) ‐ (e‐
mail:[email protected]) ‐ (www.pzit‐rei.it) Fonti Borghi d’Italia – Comune di Usseaux.