Lavorare sulle navi da crociera

Transcript

Lavorare sulle navi da crociera
TFP SUMMIT
Venerdì 29 Gennaio 2010
9
Una grande opportunità per chiunque voglia mettersi in gioco e abbia un po’ di sana ambizione
Lavorare sulle navi da crociera
Una carriera in Costa: prospettive e possibilità di crescita
MARCO BOSCO
della nostra offerta, che ci ha
consentito di registrare, anche
WWW.TFPSUMMIT.IT
nel 2009, tassi di occupazione
altissimi».
inque nuove navi, per un
Le prospettive di lavoro e di
investimento complessicrescita professionale, insomvo di 2,5 miliardi di euro, e 6
ma, non mancano in un settore
mila assunzionotoriamente in
ni tra il 2009
salute come quele il 2012. Sono
lo delle crociere.
questi i nume«E oltre al persori di Costa cronale addetto alla
ciere, anch’essa
navigazione, ufnel novero delficiali di ponte e
le compagnie
di macchina, noi
presenti al
siamo alla conprossimo Tfp
tinua ricerca di
Summit: cifre
collaboratori per
di tutto rispetil dipartimento
to in momenti
hotel», prosegue
normali, addiC a g n o n e. « L e
rittura impresmansioni a bordo
sionanti in consono molto simili
comitanza con
a quelle necesSilvia Cagnone
una congiunsarie a gestire
tura economicamente difficile
un albergo sulla terraferma:
come quella appena trascorsa.
abbiamo personale impiegato
«Il piccolo grande segreto del
nell’housekeeping, nel settore
nostro successo», racconta la
food&beverage e nel riceviresponsabile global recruiting,
mento al cliente, ma anche neSilvia Cagnone, «sta nell’otgli uffici amministrativi e nei
timo rapporto qualità-prezzo
magazzini. A bordo delle navi
DI
C
La seconda volta
di Royal group
DI
MARCO BEAQUA
«Abbiamo deciso di tornare,
perché l’anno scorso ci siamo trovati davvero bene. Il Tfp Summit
2009 si è infatti rivelato un’ottima occasione di confronto con le
altre realtà del comparto, nonché
di approfondimento personale
grazie ai tanti eventi in calendario. Ma soprattutto è stata un’ottima opportunità per incontrare
numerosi professionisti di alto
livello con profili interessanti
per la nostra compagnia». A commentare positivamente la propria
esperienza alla scorsa edizione
dell’evento dedicato alle risorse
umane nel turismo targato Job in
Tourism è la responsabile risorse umane del Royal hotel group,
Marina Picazio. La compagnia,
che gestisce sei hotel
situati in Campania e
nel Lazio, crede fermamente nel valore delle
risorse umane quale
variabile fondamentale
per garantire livelli di servizio di
eccellenza ai propri ospiti.
«Ogni anno dedichiamo ingenti investimenti a progetti di
formazione continua», prosegue
Picazio. «Molti, perciò, sono i corsi
di perfezionamento che offriamo
ai nostri dipendenti. Cerchiamo
poi di avere un dialogo diretto e
costante con tutto il nostro personale: un confronto costruttivo,
volto sia al miglioramento delle
performance della compagnia,
sia alla crescita professionale e
personale di ogni nostra risorsa». Precisi piani meritocratici
presiedono, inoltre, alla distri-
è poi presente pure il
personale dell’ufficio
escursioni: responsabile dell’organizzazione dei tour Costa nei
vari scali. Il cuore
dell’accoglienza, infine, è rappresentato
dall’intrattenimento,
gestito dal cruise director, con animatori adulti, bambini e
teenager, musicisti,
ballerini, artisti, tecnici e international hostess».
Queste ultime, in particolare,
sono incaricate di seguire gli
ospiti internazionali, recependo le loro eventuali richieste,
assistendoli con informazioni o
consigli utili e traducendo i vari
stampati di bordo nella loro lingua madre. «Ma al di là dei singoli ruoli, lavorare su una nave
da crociera rappresenta una
grande opportunità, soprattutto
per i giovani con voglia di mettersi in gioco e un po’ di sana
ambizione: perché dà la possibilità di vivere in un vero e proprio
villaggio globale, a contatto con
persone provenienti da 50-60
nazionalità differenti, e l’occasione unica di girare e visitare
gran parte del mondo. A ciò si
devono poi aggiungere anche le
opportunità di carriera che noi
di Costa offriamo ai migliori talenti. È finito, infatti, il tempo in
cui lavorare a bordo di una nave
era considerato un impiego momentaneo, utile solo a imparare
le lingue e a conoscere il mondo:
i contratti che noi offriamo durano sì mediamente cinque mesi,
ma dopo un periodo di riposo a
terra, solitamente pari al 30%
circa del tempo lavorato, i collaboratori che
hanno ottenuto
buone valutazioni vengono
richiamati per
nuovi imbarchi,
visto che le navi
continuano le loro crociere tutto
l’anno. Le opportunità di crescita, inoltre, sono davvero molte,
differenziate per capacità e vocazione di ciascuno. E alcune
persone che hanno iniziato a
bordo sono poi anche passate
a lavorare nei nostri uffici di
terra».
La stessa Silvia Cagnone
rappresenta un ottimo esempio di carriera in Costa: salita a bordo come animatrice, è
poi diventata capo-animatrice,
per ricoprire quindi incarichi
di cruise direction. Entrata
successivamente negli uffici
centrali della compagnia, ha
assunto via via la responsabilità del prodotto entertainment
e, infine, del global recruiting.
«E ciò anche grazie alle politiche di valorizzazione del personale della compagnia, che negli
ultimi anni sono state ulteriormente potenziate. A cominciare dal momento della prima
assunzione, quando a tutti i
nuovi collaboratori è data l’opportunità di partecipare ai corsi Ready for excellence, per far
loro conoscere lo stile e i valori
Costa, nonché le principali norme di sicurezza e sanità sulle
navi. Tramite un’articolata
matrice di valutazione, il Performance management, siamo
inoltre in grado
di misurare le
performance
di ogni risorsa,
rapportandole
alle esigenze e alle peculiarità
di ogni singolo incarico, mentre
i responsabili di comparto sono
sempre pronti a segnalare le
opportunità di carriera disponibili ai propri talenti migliori.
Non mancano, naturalmente,
neppure percorsi formativi
e di specializzazione specificamente dedicati al management. Un momento di grande
coinvolgimento è, infine, quello
rappresentato dal programma
Generating unique excellent
service together (Guest): un’opportunità per tutto il personale
Costa di contribuire, con idee e
proposte innovative, al miglio-
In calendario anche interventi su
revenue management e fattore fiducia
DI
Marina Picazio
buzione dei premi di fine anno.
«Ma favoriamo molto anche la
mobilità interna», riprende Picazio. «E ciò per raggiungere un
duplice obiettivo: far percepire
a ciascun dipendente i benefici
della propria appartenenza a un
brand e al contempo stimolare
l’interesse dei collaboratori, mettendoli
a confronto con realtà
e incarichi differenti».
Proprio la motivazione è, infatti, uno dei
requisiti essenziali del candidato
ideale Royal group. «La routine
del lavoro quotidiano porta, a volte, ad abbassare la guardia, con
evidenti implicazioni sul livello
del servizio. Noi abbiamo bisogno, invece, di persone capaci di
mantenere i propri standard nel
tempo e questo è possibile solo in
presenza di una forte motivazione personale. Naturalmente, poi»,
conclude Picazio, «oltre alle skill
specifiche di ogni singolo ruolo,
a chiunque intenda lavorare nel
mondo dell’ospitalità non possono
mancare ottime capacità relazionali».
GIORGIO BINI
Capire non solo le esigenze,
ma anche i criteri alla base
delle scelte dei propri clienti.
È questa una delle 17 azioni del programma Total trust
therapy, ideato da Emanuele Maria Sacchi:
il vice president della
società di consulenza
virtHuman international ed executive manager Italia
di Dale Carnagie
ne parlerà mercoledì 17 febbraio al
Tfp Summit, in un
intervento dal titolo «Quanto costa la
non fiducia?». Con
il suo stile classico,
fatto di momenti di
estrema concretezza
alternati ad altri di
profondo coinvolgimento emozionale,
Sacchi illustrerà quanto conta, nella gestione
dell’azienda turistica,
il fattore fiducia: «Uno
dei potenziali più trascurati dei nostri tempi
ma la cui importanza,
nei rapporti con colleghi e clienti, può essere facilmente intuibile. Basta considerare, per rendersene conto, alcuni dei costi
più appariscenti, ma anche più
sottovalutati, della sua assenza
come, per esempio, il proliferare
di controlli inutili, la tendenza
alla fuga dei talenti migliori e
la reiterazione di riunioni poco
produttive».
Sempre mercoledì 17 febbraio, il titolare della società di consulenza Sicaniasc,
Vito D’Amico, tratterà
invece della figura del
revenue manager e del
suo fondamentale impatto nella conduzione delle
società alberghiere: «Oggi
il revenue manager è un
vero e proprio specialista
del proprio ruolo, capace
di interpretare con sensibilità ogni minima evoluzione di mercato. La gestione
di una linea commerciale
tariffaria, di una struttura singola così come di
un gruppo alberghiero,
dipende, infatti, sia
dall’analisi dei dati
storici, riferibili,
per esempio, alla
Sopra, Vito D’Amico; a sinistra,
Emanuele Maria Sacchi
location, al competitive set di
ogni hotel e al flusso turistico
tradizionale di una determinata destinazione, sia dallo studio
delle serie previsionali, legate,
tra l’altro, anche al calendario
degli eventi in programma in
ogni singolo territorio. Ma, a
partire da queste fondamentali
elaborazioni, è poi soprattutto
alla capacità del revenue manager di interpretare gli umori e le
esigenze della domanda, reale e
potenziale, che è devoluta gran
parte della responsabilità del
risultato finale».