DIREZIONE AZIENDALE
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DIREZIONE AZIENDALE
Regolamento Procedurale Commissione Mista Conciliativa Azienda USL 6 Articolo 1 Finalità e struttura del regolamento a. finalità Il presente regolamento definisce le modalità di funzionamento della CMC della Azienda USL 6 di Livorno, per quanto non espressamente previsto dalle linee guida regionali e dal regolamento di pubblica tutela aziendale b. struttura Il lavoro della CMC può essere descritto attraverso le seguente fasi: • accesso alla CMC • convocazione • seduta • attività istruttoria di approfondimento • tentativo di conciliazione • decisione Il presente regolamento vuole, per ciascuna di queste fasi, individuare le attività elementari, i documenti di riferimento, attori e responsabilità Articolo 2 Norme generali di funzionamento 2.1. circolarita' delle informazioni a membri titolari e a membri supplenti Per assicurare la massima efficacia dei lavori della Commissione è adottato il principio che tutte le informazioni prodotte e processate dalla CMC (ordine del giorno, verbali, istruttore, relazioni, dati, ecc.) siano sempre condivise in tempo reale con tutti i Membri, effettivi e supplenti; questo assicura la possibilità di una piena partecipazione, in caso di assenza dei titolari, anche da parte dei membri supplenti. 2.2 riservatezza delle informazioni Come previsto dal Regolamento di Tutela, i membri della CMC sono tenuti al segreto sulle notizie di cui vengono in possesso per ragioni di ufficio e che siano da ritenersi segrete o riservate ai sensi delle leggi vigenti. 2.3 esclusivita' – ove possibile – delle comunicazioni per via elettronica Per ovvie ragioni di efficienza e di tempestività la CMC adotta il principio di esclusività delle comunicazioni per via elettronica. Ogni membro fornisce un indirizzo e-mail personale, ove verranno inviate tutte le comunicazioni e la documentazione quando tecnicamente possibile. La documentazione riguardante i singoli casi verra' inviata, per motivi di riservatezza della comunicazione, con esclusione o cancellazione dei dati sensibili, attraverso l'apposizione di un codice numerico progressivo a ciascun caso (l'associazione tra codice numerico e nominativo dell'utente e' a carico dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico). Articolo 3 Accesso alla CMC 3.1. accesso alla CMC su istanza dell’utente a) L’URP, ricevuta la richiesta dell’utente di adire la CMC, e verificato che trattasi di richiesta congrua rispetto alla missione della CMC stessa e che non sia da instradare su un altro percorso già previsto (es. richiesta risarcitoria), provvede alla trasmissione della richiesta al Presidente della CMC insieme all'istruttoria già svolta sul reclamo b) Il Presidente presenta il caso alla prima seduta utile della CMC per una prima valutazione 1) La CMC può chiudere immediatamente l'istanza ritenendola non meritevole di approfondimento: il caso viene archiviato e il diniego motivato viene verbalizzato. L’URP ne dà comunicazione all’utente 2) La CMC può ritenere di procedere agli approfondimenti: vedi Paragrafo 6, Attivita' Istruttoria 3.2. accesso alla CMC per decorrenza dei termini (d’ufficio) a) L’URP si impegna a segnalare al Presidente della Commissione i reclami per i quali siano scaduti i termini per una risposta dell'Azienda e non si sia nella fase conclusiva dell'istruttoria (risposta alla firma della Direzione); tali termini, secondo il combinato disposto del comma 1 e del comma 3 dell'art. 8 del Regolamento di Tutela, sono 60 giorni dalla data di ricevimento del reclamo. b) L'URP comunica al responsabile della struttura interessata dall’esposto e al DG la trasmissione d’ufficio della pratica alla CMC. c) L’URP provvede ad avvisare l’utente della trasmissione della pratica alla CMC. d) Il Presidente acquisisce dall’URP tutta l'istruttoria già svolta e, dopo eventuale integrazione, inserisce il caso all'O.d.G. della commissione 3.3.accesso alla CMC su proposta dell’URP a) L’URP ha la facoltà di inserire all’O.d.G della CMC la richiesta di trattare alcuni fatti oggetto di esposto per i quali abbia ritenuto, in ragione della complessità e delicatezza della materia, di investirne la Commissione. b) Il responsabile dell’URP relaziona sul caso alla CMC. 3.4.attività su iniziativa della CMC Su proposta del Presidente della commissione, o di un suo membro, può essere inserita all’O.d.G. la trattazione di problematiche generali relative a eventi sentinella o a singoli episodi dai quali emergano necessità di riflessioni più generali in merito al funzionamento di una determinata struttura. • La CMC può accogliere la proposta e concordare le modalità di effettuazione dell’approfondimento istruttorio • La CMC può non accogliere la proposta: il diniego motivato viene verbalizzato. Articolo 4 Convocazione Sedute plenarie a) La seduta della commissione viene convocata dal Presidente, che fissa l’O.d.G. e provvede alla comunicazione dello stesso, tramite l’URP, a tutti i membri effettivi e supplenti della CMC almeno 7 giorni prima della data di effettuazione della seduta. Laddove possibile il Presidente trasmette tramite l'URP anche le relative istruttorie (come detto in 2.1) b) I membri effettivi che non possono prendere parte alla CMC in maniera motivata ne danno comunicazione all’URP e provvedono motu proprio ad attivare i membri supplenti per la sostituzione; è responsabilità del membro titolare comunicare al Presidente l'eventuale assenza anche del membro supplente c) Il Presidente propone periodicamente un calendario complessivo delle sedute plenarie; la commissione si riunisce di norma mensilmente, fatta salva la facoltà del Presidente di convocare di sua iniziativa o su istanza di un membro della CMC sedute straordinarie per discutere casi urgenti che rientrano nella casistica prevista dai punti 3.3 e 3.4. Articolo 5 Seduta plenaria a) Registrazione dei presenti. Il segretario provvede alla verbalizzazione della seduta. Il verbale deve contenere i seguenti elementi: presenze, O.d.G. e decisioni. Rimane salva la possibilità per i convenuti di far mettere a verbale eventuali dichiarazioni. b) Vengono acquisiti agli atti gli esiti della attività istruttoria della CMC c) Ogni seduta viene verbalizzata in tempo reale dal segretario; al termine della seduta il verbale viene stampato, letto e sottoscritto dai presenti; il verbale viene comunque inviato a tutti i membri titolari e supplenti entro 2 giorni dallo svolgimento della seduta plenaria. Articolo 6 Attività istruttoria a) La Commissione può decidere, dopo la presentazione di un caso da parte del Presidente e la relativa discussione, di procedere a un supplemento istruttorio (richiesta approfondimenti) b) L’attività istruttoria può prevedere raccolta di documentazione e dati e relazioni OVVERO colloqui diretti con gli operatori e gli utenti c) La richiesta di eventuale documentazione, dati e relazioni viene verbalizzata e dettagliata nel corso della seduta, e viene trasmessa dagli uffici competenti a cura dell'URP, con la raccomandazione di una risposta da darsi in tempi comunque compatibili con l'esercizio della tutela degli utenti (10-15 gg) d) La convocazione di utenti o di operatori è fatta dal Presidente tramite l'URP sulla base delle decisioni prese in seduta. Nella lettera si informano i destinatari che hanno facoltà di essere accompagnati da un patrocinatore o persone di loro fiducia. Al colloquio con utenti od operatori partecipa il Presidente e un altro membro della Commissione delegato dalla stessa nella seduta plenaria (“Seduta ristretta”). Gli esiti di tali colloqui sono riportati e verbalizzati nella seduta plenaria successiva all'incontro. Articolo 7 Tentativo di conciliazione a) La Commissione può decidere, dopo aver analizzato le risultanze degli approfondimenti di un caso, di procedere a un tentativo di conciliazione tra le parti b) Il Presidente insieme a un altro componente della CMC, e con il supporto dell’URP, provvede a convocare le parti per il tentativo di conciliazione in un incontro a parte (“Seduta ristretta”) c) Nella seduta plenaria successiva all’incontro tra le parti il Presidente rende partecipe la commissione degli esiti dell’incontro. La Commissione elabora quindi una propria decisione che prende atto dell'avvenuta conciliazione o meno. Articolo 8 Decisione a) Le decisioni della CMC sono valide in caso di maggioranza assoluta dei partecipanti (ai sensi del Regolamento di Tutela la Commissione si riunisce validamente purchè siano presenti il Presidente o il suo sostituto e almeno due componenti interni e due esterni). Il Presidente provvede a far pervenire all'URP la decisione relativa a ciascun caso. All'interno della decisione deve indicare se essa è stata presa all'unanimità e in caso negativo il Presidente chiede ai membri che hanno votato contro di redigere in calce alla decisione una nota motivata. b) L’URP trasmette la decisione della CMC al DG per l’adozione definitiva: 1. in caso di condivisione il DG elabora la formale adozione della decisione e la inoltra all’URP per gli adempimenti di sua competenza. 2. in caso di non condivisione, il DG trasmette la pratica tramite l’URP alla CMC per la procedura di riesame. La CMC provvede al riesame della pratica e trasmette tramite l’URP la propria decisione al DG che decide in via definitiva. c) L’URP ricevuta la decisione della CMC, fatta propria dal DG, la inoltra all’utente autore dell’esposto e al Difensore Civico Regionale, dandone comunicazione alle Associazioni di Volontariato e Tutela Accreditate che ne fanno richiesta, priva degli elementi che consentano l’individuazione dell’esponente e degli altri soggetti eventualmente coinvolti. d) Il DG provvede a comunicare alle strutture interessate all’esposto le eventuali azioni di miglioramento da adottare individuate all’interno della decisione. Articolo 9 Azioni di miglioramento Semestralmente l’URP provvede a verificare lo stato di avanzamento nella realizzazione delle azioni di miglioramento adottate dall’azienda su impulso della commissione e ne dà opportuna comunicazione. Articolo 10 Norma Transitoria Il Presente Regolamento, adottato all'unanimità nel corso della prima seduta della CMC, viene sperimentato per un periodo di 6 mesi e quindi adottato definitivamente dalla Commissione od eventualmente modificato sempre all'unanimità ALLEGATO: Schema riassuntivo del flusso di lavoro della CMC secondo quanto disposto dal Regolamento Procedurale FLUSSO DI LAVORO DELLA COMMISSIONE MISTA CONCILIATIVA Accesso da Utente Accesso d’Ufficio Accesso da URP Propria iniziativa Ricezione dati e relazioni Presidente Convoca Sed.Plenaria (odg) Prima Valutazione Adozione da parte del DG e invio all’utente Avvio Istruttoria: richiesta approfondi menti ed event. incontri Valutazione risultanze istruttoria Convocazione operatore (sed.r.) Istanza non meritevole di approfondimento (verbalizzazione) 30 gg 30 gg Convocazion e utente (sed.r) Decisione Tentativo di conciliazione