la disinfezione odontoiatrica nell`era post antibiotica

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la disinfezione odontoiatrica nell`era post antibiotica
LA DISINFEZIONE ODONTOIATRICA
NELL’ERA POST ANTIBIOTICA
Chi siamo
Medical Care è un azienda specializzata
nel campo della disinfezione ospedaliera
e odontoiatrica
Consulenza, supporto, prodotti e servizi
innovativi, rappresentano parte integrante del nostro lavoro e strumenti preziosi
per l’abbattimento e il controllo del rischio
biologico.
A questo scopo, mettiamo al servizio di
medici ed operatori, i frutti di un’esperienza professionale che, negli ultimi trent’anni, ha portato alla realizzazione di prodotti
divenuti pietre miliari nel panorama nazionale del settore chimico-farmaceutico.
Soluzioni disinfettanti all’avanguardia, un
elevato Know-how ed una spiccata vocazione alla consulenza tecnica, sono gli
strumenti attraverso i quali ci impegniamo
a promuovere una cultura della disinfezione orientata all’eccellenza, alla consapevolezza e alla sicurezza.
LA TUA SICUREZZA
IL NOSTRO IMPEGNO QUOTIDIANO
Soluzioni disinfettanti d’avanguardia per il settore odontoiatrico
LA DISINFEZIONE ODONTOIATRICA
NELL’ERA POST ANTIBIOTICA
Invisibili ma onnipresenti, semplicissimi ma capaci di assumere
mille forme, minuscoli ma potenzialmente letali:
i Microbi sono i veri padroni della Terra.
Apparentemente molto primitivi sono, in realtà, estremamente
macchine complesse, programmate per colonizzare il pianeta,
fabbriche di enzimi in grado di evitare i trucchi più astuti escogitati dai
suoi avversari.
Impegnati costantemente nel perseguimento di una missione
puramente distruttiva.
SONO LE CREATURE VIVENTI PIÙ PERICOLOSE PER L’UOMO.
SOPRATTUTTO OGGI,
ALLE PORTE DELL’ERA POST ANTIBIOTICA
Allarme superbatteri
il mondo è sull’orlo dell’era post-antibiotica
L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) la chiainfezioni più banali possono diventare causa di morte.
Si tratta del fenomeno già conosciuto come
antibiotico–resistenza; un fenomeno che riguarda da vicino anche l’Italia, paese che risulta tra le aree più vulnerabili secondo il report dell’OMS “Worldwide country
situation analysis: response to the antimicrobial resistence”, presentato a Ginevra il 29 aprile scorso e che
ha analizzato l’estensione del fenomeno in 194 paesi.
Secondo i dati raccolti dall’ European Centre for Disease and Control, l’Italia, tra i primi 5 paesi che
presentano ceppi batterici altamente aggressivi e resistenti alle cure antibiotiche, come Escherichia
C., Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, occupa anche il 5° posto nel consumo di
antibiotici, il cui abuso è tra le principali cause del fenomeno.
Di fronte ad un aumento dei fenomeni di antibiotico resistenza gli interventi in atto in Italia sono purtroppo ancora inadeguati come molto scarsa è la consapevolezza del fenomeno da parte di medici,
operatori sanitari e cittadini.
futuro, lo stanziamento di investimenti per scoprire nuove terapie mediche, vaccini e nuovi strumenti
terapie antibiotiche è ferma, mentre la capacità di adattamento dei batteri accelera.
Over the last 30 years, no major new types of antibiotics have been developed
1910
1920
1930
1940
1950
1960
1
0
1990
2000
2010
Discovery void
Penicillin
Cephalosporin
Carbapenem
Fluoroquinolones
Infatti, l’uso scorretto di terapie farmacologiche e il trattamento antibiotico dei cibi nella catena aligravi come malaria, tubercolosi, HIV, epatiti.
I Microbi: vecchi compagni di viaggio
Negli ultimi 100 milioni di anni l’uomo ha sempre convissuto con i microbi e il nostro corpo è il rifugio ideale
per questi organismi che, dimostrando una preferenza per le mucose umide, da secoli e secoli hanno
colonizzato il corpo umano.
L’organismo umano, brulica letteralmente di batteri e
sulla nostra pelle vivono miliardi di questi ospiti invisibili.
Sono presenti nel nostro stomaco, nell’ intestino, dove
se ne possono trovare circa 100 mila miliardi, nelle
radici dei capelli, sulla pelle, negli occhi, nella bocca
dove risiedono, normalmente, 600 diverse specie di
batteri.
Dotati di un’ incredibile capacità di crescita, sono numerosi al punto che il corpo umano contiene
quasi dieci volte più microbi che cellule.
Si potrebbe quasi dire che gli esseri umani siano in minoranza rispetto a queste creature minuscole
ma capaci di sovrastare, come giganti, le fragili, minuscole strutture umane.
Gran parte dei batteri è innocua. Anzi, alcuni sono praticamente indispensabili per l’organismo
dell’uomo.
Ad esempio, il cibo rimarrebbe indigesto nell’intestino se questi miliardi di utili, piccoli lavoratori, non
lo scomponessero per renderlo assorbibile dall’organismo umano.
Inoltre, ci proteggono dalle infezioni combattendo i microbi cattivi.
Naturalmente, sebbene in maggioranza i microbi siano indispensabili per la qualità della nostra vita,
ci sono quelli nocivi che attaccano direttamente l’uomo producendo tossine capaci di provocare
gravissime infezioni.
PATOGENO: qualsiasi microrganismo in grado di generare malattia
all’organismo ospite
NON PATOGENO: qualsiasi microrganismo che non da malattia
all’organismo ospite
OPPORTUNISTA: microbo normalmente non patogeno ma in grado
di dare malattia in particolari condizioni
Uomo e Batteri: una guerra millenaria
Tutta la storia dell’umanità è contrassegnata dalla spietata guerra tra uomo e batteri. Una guerra che si protrae dall’inizio dei
tempi.
In migliaia di anni di epidemie, questo nemico invisibile ha caufettive, si pensava che fossero di origine genetica, si aveva una
vaga idea del contagio ma i batteri come fonte di infezione erano
totalmente sconosciuti.
della tubercolosi e del colera. Tutti gli agenti patogeni più importanti, vennero scoperti attorno a quegli anni, ma ce ne vollero molti altri per scoprire il modo per
curare le malattie, quasi sempre letali, da essi provocate.
Fino alla scoperta degli antibiotici, relativamente recente nella storia dell’uomo, i batteri sono stati il
suo nemico più acerrimo. Gli esseri umani hanno tentato di tutto per trovare una cura contro questo
renderla utilizzabile sull’uomo.
sti minuscoli, irriducibili nemici.
La scoperta della Pozione Miracolosa
Sin dall’inizio gli antibiotici sono stati considerati come dei rimedi miracolosi, la prima cura in grado di vincere i microbi: la
sola vera pozione magica mai esistita ed attesa per secoli sia
dai medici che dai pazienti.
Ed è così che, poco alla volta, i microbi sono magicamente
scomparsi dalle nostre paure quotidiane.
minciato a vivere in un mondo di fantasia, senza più infezioni,
arrivando a credere, erroneamente, che uno dei periodi più
Nel giro di pochi anni gli antibiotici sono divenuti uno dei pilastri del mondo moderno e l’uomo non
può più farne a meno.
Oggi, chiunque considera gli antibiotici come qualche cosa di scontato, una componente essenziale
della società moderna: un mondo in cui i microbi appaiono quasi come una cosa del passato.
Tra sogno e realtà
Grazie agli antibiotici, straordinari risultati sono stati raggiunti nel corso del secolo scorso.
hanno avuto i casi di morte determinati da malattie infettive.
1900
2000
Influenza e
polmonite
Malattie cardiache
281
205
Cancro
Tubercolosi
Gastroenteriti
Ictus
Malattie cardiache
Malattie polmonari
Incidenti
Influenza e
polmonite
Diabete
Ictus
Malattie renali
Incidenti
AIDS
Cancro
Suicidio
Malattie infantili
Cirrosi epatica
Difterite
Omicidio
0
100
Morti per 100 000 abitanti
200
0
100
200
Morti per 100 000 abitanti
vittoria sulle malattie infettive e sui microrganismi.
Purtroppo, mai predizione fu tanto errata.
Infatti, dal 2000 la situazione è radicalmente cambiata e oggi l’uomo si trova a dovere fare i conti
con batteri di tutte le varietà, inclusi alcuni patogeni, divenuti nel corso degli anni resistenti a molti
antibiotici.
Oggi, siamo ritornati a parlare del micobatterio della tubercolosi divenuto resistente a tutti gli antibiotici.
qua, tra noi.
microbi girano con noi, vanno in aereo, sulle navi, ovunque.
Le statistiche ci dicono che anche dalla Russia stanno arrivando ceppi di micobatterio della tubercolosi resistenti agli antibiotici.
Non abbiamo barriere di fronte a questa invasione, e, guardando la cartina sottostante, ci si può rensia il problema dei ceppi batterici multidrug resistant, resistenti, cioè, ad ogni cura o antibiotico.
ni, causato da tutte le altre malattie. Quindi nel corso di pochi anni, dal 2000 in poi, la situazione e
davvero, molto, molto peggiorata e l’uomo si sta progressivamente avviando verso quella che viene
Causa e origine della resistenza batterica.
Da decenni gli antibiotici vengono utilizzati per curare quasi tutte le malattie.
Nel corso degli anni gli antibiotici sono stati considerati rimedi straordinari: non causano problemi e
sono scarsamente tossici. In linea generale gli antibiotici danno solo risultati positivi.
Una volta compreso quali straordinari risultati fossero in grado di determinare, i medici cominciarono
Anche l’allevamento era colpito da alcune malattie batteriche, in buona parte curabili con gli antibiotici, così il loro utilizzo fu esteso anche agli animali, ottenendo gli stessi miracolosi risultati.
Ma presto, gli allevatori si resero conto che la somministrazione di antibiotici, oltre che a determinare
la rapida guarigione del bestiame, ne determinava anche il rapido sviluppo e cominciarono così a
farne largo uso a tale scopo.
pensava di poter continuare ad usare liberamente gli antibiotici su esseri umani ed animali, senza
subire alcuna conseguenza dannosa.
Fu così che l’antibiotico, nato originariamente a soli scopi curativi, cominciò ad essere largamente
ed indiscriminatamente utilizzato e riversato in enormi quantità nell’ecosistema.
mite i corsi d’acqua ma anche attraverso la carne e il pesce di cui si nutre la popolazione.
sovvertimento ecologico di tutti i tempi.
La rivincita dei microrganismi
portandoli a sviluppare varie forme di resistenza.
Non bisogna dimenticare che l’antibiotico è un’invenzione per la quale bisogna ringraziare i microbi.
Sono i batteri del suolo, infatti, gli inventori degli antibiotici: enzimi da loro creati ed utilizzati per diffondersi, difendersi e distruggere altre specie di microrganismi rivali.
È quindi evidente che una volta messi sotto stress dalla presenza massiccia di antibiotici nell’ambiente, alcuni di loro, abbiano sviluppato contromisure per difendersi.
pazientemente il contrattacco.
Attacco e Contrattacco
Negli ultimi 50 anni l’uomo ha inventato dai 50 ai 100 antibiotici. Allo stesso tempo, i microbi hanno
inventato altrettanti sistemi per resistervi.
Nel corso di un’evoluzione lunga quasi quanto la storia del pianeta, i batteri hanno resistito a così
tanti disastri naturali, a condizioni talmente estreme che pensare di poterli annientare con gli antibiotici è stato sciocco e presuntuoso.
I primi dinosauri sono comparsi poco più in alto e gli esseri umani, rappresenterebbero solo una
Comparsa dell’uomo
Comparsa dei dinosauri
Comparsa dei batteri
mano di vernice in cima alla torre.
Per il 99% della sua storia, il pianeta è stato abitato esclusivamente da batteri: esseri invisibili ma
straordinariamente evoluti.
Macchine complesse, programmate per colonizzare il pianeta.
Fabbriche di enzimi in grado di evitare i trucchi più astuti escogitati dai suoi avversari.
Organismi il cui unico scopo è quello di riprodursi, espandersi e resistere, resistere, resistere ad ogni
interferenza esterna.
I microbi hanno quindi cominciato a resistere alla penicillina, poi hanno cominciato a respingere anche gli attacchi dei più moderni antibiotici prodotti dall’uomo ricorrendo a diversi espedienti.
L’antibiotico: un’arma ormai spuntata
Molteplici sono le tecniche attraverso le quali i microrganismi stanno diventando, in numero sempre maggiore, resistenti agli antibiotici.
Una di queste, consiste nel chiudere tutti i pori per non
permettere all’antibiotico di penetrare la membrana protettiva.
Un altro modo per respingere gli attacchi degli antibiotici,
consiste nel liberare speciali enzimi che distruggono il farmaco prima che possa raggiungere il suo obiettivo.
Altri microrganismi, hanno sviluppato una modalità di contrattacco che consiste nel lasciare che l’anespellere l’intruso prima che abbia il tempo d’agire.
cato modo di trasmettersi le informazioni, per cui, una volta sviluppata una forma di resistenza agli antibiotici, essi
sono in grado di trasmettere questa loro conoscenza ad
altri microrganismi, anche di altre specie, solo attraverso
il contatto.
La capacità dei batteri di apprendere così rapidamente deriva da un antichissimo talento naturale che suscita meraviglia.
Sebbene siano considerati come le specie più primitive presenti sul pianeta, o forse proprio per
questo, i microbi hanno la capacità di trasferire particelle di DNA tra di loro semplicemente per contatto.
Quando un germe apprende la tecnica per contrastare l’attacco di un determinato antibiotico può
In questo modo batteri di tutte le specie, inclusi alcuni patogeni, sono divenuti nel corso degli anni
resistenti a molti antibiotici.
Nel suolo e nell’aria i batteri continuano a fare ciò che hanno sempre fatto: condividere tra di loro i
geni acquisiti della resistenza.
un continente all’altro, e dalle migrazioni sempre più frequenti e numerose determinate da guerre,
carestie, indigenza.
Per tutte queste ragioni, oggi i batteri multi resistenti stanno colonizzando l’intero pianeta sotto i
nostri occhi.
Il genio genetico dei batteri
È noto che i batteri condividono tra di loro i geni della resistenza ma rimane tuttavia una domanda
da porsi: come può un battere trovare il gene della resistenza ancor prima che la minaccia si sia
manifestata nel suo habitat?
100000000
26.214.400
10000000
Numero di batteri
1000000
409.600
100000
51.200
6.400
10000
1000
100
100
10
1
0
1
2
3
4
5
6
Ore
La ricerca ci dice che i batteri hanno la capacità di moltiplicarsi velocemente e in modo esponenziale,
Ogni venti minuti, un battere produce un clone: una precisa copia genetica di se stesso. Questo è
risaputo ma meno noto è il fatto che in condizioni di normalità, ogni 10 milioni di cloni generati appare
Ma il genio genetico dei batteri non si limita a questo. Infatti, non appena viene somministrato un
antibiotico, il tasso di mutazione aumenta sensibilmente: 1 ogni 1000.
In questo modo il battere ha molte più possibilità di generare un individuo capace di resistere all’effetto dell’antibiotico e di trasferire agli altri batteri il suo patrimonio genetico.
Questi meccanismi naturali di scambio genetico, avvengono continuamente anche tra specie molto
diverse, consentendo loro di acquisire la resistenza agli antibiotici da qualsiasi altro tipo di battere,
anche dai più innocui. In particolare da quelli che incontrano all’interno dell’intestino.
Grazie a questo fenomeno, oggi i batteri sono riusciti a sviluppare un’intera nuova gamma di geni in
grado di resistere agli antibiotici e, in quantità sempre maggiore, hanno ormai cominciato a respingere anche gli attacchi dei più moderni antibiotici prodotti dall’uomo rendendo le strutture ospedaliere
e odontoiatriche sempre più simili a dei campi minati.
Alcuni batteri sono resistenti a due, tre antibiotici, altri sono resistenti a molti se non addirittura a tutti gli
antibiotici.
Tra i più temuti c’è lo Pseudomonas Aeruginosa: un
microbo resistente ad ogni antibiotico, che può essere trasmesso mediante il contatto diretto, attraverso
acqua o dalle goccioline liberate da tosse e starnuti.
Questo tipo di microbo sta cominciando ad emergere
ed il timore degli studiosi è che i casi di infezione che
lo vedono coinvolto siano destinati ad aumentare.
In sostanza, stiamo gradualmente tornando alla condizione precedente all’introduzione degli antibiotici, quando eravamo impotenti contro alcuni microbi.
nel mondo civilizzato.
Risiede educatamente all’interno delle nostre narici o si annida sulla pelle in colonie ben organizzate
gere l’interno del corpo entrando in contatto con il sangue, questo ospite così bene educato può
trasformarsi in una belva.
Nel rifugio di una ferita umida il germe emette delle tossine e comincia a moltiplicarsi con sorprendente rapidità. I nostri globuli bianchi cominciano immediatamente a combattere l’infezione ma sen-
incisione, nei dispositivi medici e può essere molto pericoloso per una persona indebolita dalla malattia o da un recente trattamento antibiotico.
I medici sono particolarmente preoccupati da questo germe: il primo ad aver sviluppato i geni della
resistenza ed il più irriducibile.
innocuo e in particolare da quelli che incontra all’interno dell’intestino.
come gran parte degli altri batteri, una volta trovato il modo per resistervi può trasmettere questa
informazione ad altri microrganismi.
La disinfezione in ambito odontoiatrico
Operative Ospedaliere di Medicina del Lavoro, e i Servizi di Prevenzione e Sicurezza
negli Ambienti di Lavoro, indicano che nello studio odontoiatrico vengono svolte
attività che comportano rischi per la salute, di tipo allergologico, biologico e chimico a
carico dell’odontoiatra, dell’assistente e dell’igienista dentale.
Rischi oggi acuiti dai notevoli progressi che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’attività odontoiainfettivo, ad una sala operatoria ospedaliera.
Ma, nonostante debba essere considerato come un’area ad elevato rischio biologico e luogo ideale
procedure di disinfezione che, sebbene regolarmente svolte, raramente sono organizzate all’interno
di un protocollo di disinfezione condiviso e standardizzato, lasciando, spesso, ampio margine di
un’adeguata conoscenza dei disinfettanti e dei principi attivi che ne determinano l’attività.
Un rischio infettivo a carico degli operatori sanitari di circa sei volte superiore rispetto alla popolazione generale, la comparsa di nuove modalità di infezione, di ceppi batterici multi resistenti, il riemerzione e disinfezione per il controllo e l’abbattimento delle malattie infettive.
Al contrario, l’uso approssimato dei disinfettanti, dosaggi scorretti, l’utilizzo prolungato di soluzioni
disinfettanti esauste, possono determinare gli stessi inconvenienti di cui si è reso responsabile il mal
controllato uso di antibiotici, quali, ad esempio, fenomeni di resistenza batterica.
Fattori di rischio nello studio odontoiatrico
MALATTIE TRASMISSIBILI NELLO STUDIO ODONTOIATRICO
Patologia
Usuale via di
trasmissione
Agente
Decorso/
Possibili complicanze
AIDS
Virus
Rapporto sessuale /sangue
Epatite B
Virus
Sangue / saliva
Morte
Cronicizzazione,
Epatite D, Morte
Epatite C
Virus
Sangue / saliva
Cronicizzazione, Morte
Gonorrea
Batterio
Infezioni erpetiche
Virus
Rapporto sessuale
Rapporto sessuale /
sangue /saliva (?)
Infezioni da stafilococco
Batterio
Saliva / esecrato
Artrite, Sterilità (femminile)
Recidive a varia
localizzazione
Infezione a varia
localizzazione, Morte
Influenza
Virus
Saliva / esecrato
Mononucleosi infettiva
Virus
Sangue / saliva
Morbillo
Virus
Sangue / esecrato
Encefalite
Parotite epidemica
Batterio
Saliva / esecrato
Orchite (maschile)
Polmonite
Batterio / Virus
Sangue / esecrato
Morte
Raffreddore comune
Virus
Saliva / esecrato
Rosolia
Virus
Malformazioni congenite
Sifilide
Batterio
Saliva / esecrato
Rapporto sessuale /
congenita
Tetano
Batterio
Ferita aperta
Morte
Tubercolosi
Batterio
Varicella
Cronicizzazione, Morte
Varicella
Virus
Saliva / esecrato / sangue
Polmonite, H.Zoster,
Encefalite (rara)
Les. Neurologiche, Morte
dell’epatite C, in base all’anzianità professionale.
Anni d’attività
0 - 10
10 - 19
20 - 29
più di 30
TOTALE
Numero dentisti
305
66
102
53
526
HBV Markers
22,3%
47%
62,7%
79,3%
39,6%
Presenza di anticorpi anti-legionella nel personale odontoiatrico
Il 34% mostrava presenza di anticorpi anti-legionella
HCV ABS
1,6%
9,1%
12,7%
17%
6,3%
L’aerosol batterico
L’utilizzo di turbine, micromotori, detartratori ad ultrasuoni che impieghino l’acqua come mezzo di
saliva.
I microrganismi presenti negli aerosol, restando in sospensione nell’aria anche per alcune ore, sono
stati associati all’insorgenza di infezioni dell’apparato respiratorio, epatiti, tubercolosi, infezioni oftalmiche e dermatologiche.
ge, bronchi) il rimanente 20% penetra più in profondità (bronchioli terminali ed alveoli) dove l’assenza dell’azione mucociliare predispone ad una potenziale patogenicità del microrganismo.
Aerosol ematico nell’ambulatorio odontoiatrico
Per questa ragione è importante sostituire la mascherina dopo ogni paziente e farne uso anche nel
corso delle routinarie operazioni di pulizia e disinfezione tra una visita e l’altra.
Buone e cattive abitudini operative
La sala operativa di uno studio dentistico. Assistenti al lavoro nella sala sterilizzazione. Assistenti nel
corso delle normali attività di pulizia e disinfezione dello studio odontoiatrico.
ideali, nell’altra no.
Una situazione non poi così rara e capace di determinare la costante esposizione di moltissimo
materiale, successivamente utilizzato su altri pazienti o maneggiato dal personale, all’azione continuativa di aerosol potenzialmente infetti.
lasciata incautamente esposta, otto giorni dopo che lo stesso si era sottoposto alla seduta odontoiatrica.
sarebbe molto importante che ogni cosa, non strettamente necessaria, fosse tenuta all’interno dei
Le foto successive ritraggono alcune operatrici in sala sterilizzazione, alle prese con i quotidiani
lavori di pulizia e disinfezione dei ferri. È evidente che l’abbigliamento dell’assistente nella foto a
destra è quello più idoneo al tipo di attività svolta. Infatti, copricapo, mascherina, protezione per gli
occhi, guanti DPI sono d’obbligo nel corso di qualsiasi attività presupponga il contatto con ferri, strumenti e dispositivi medici potenzialmente infetti.
Ma, al di là degli obblighi di legge, l’uso dei dispositivi di protezione individuale, è una scelta di buon
senso, quanto mettere la cintura di sicurezza o il casco: si è più comodi senza, ma, in caso di incidente, ci possono salvare la vita.
Le ultime due foto, ritraggono alcune assistenti nel corso della disinfezione dello studio odontoiatrialcuna protezione per gli occhi.
Ci sono però un paio di aspetti che meritano di essere considerati:
1.
Come già evidenziato, gli strumenti utilizzati in ambito odontoiatrico producono un aerosol,
potenzialmente batterico, in grado di restare in sospensione, nell’ambiente, anche per parecchie
mente usate. Esporsi al rischio di respirare a pieni polmoni, senza protezione alcuna, l’aria presente
nell’area operativa di uno studio dentistico, tra un paziente e l’altro o al termine del lavoro, non è
certamente la cosa più salutare da fare.
2.
da disinfettare. Molto meglio spruzzarlo su di un panno sintetico, o sulla carta, per poi usarli per
re il disinfettante, il getto d’aria prodotto dall’erogatore, potrebbe portare in sospensione pericolosi
limitrofe. Patogeni che, soprattutto, in mancanza di un’adeguata protezione, potrebbero venire facilmente inalati o colpire gli occhi di chi ad essi più vicino.
Sempre in considerazione dell’aerosol prodotto dagli strumenti utilizzati, è inoltre sconsigliato, nel
corso del lavoro, indossare orologi, braccialetti e monili che, se non accuratamente disinfettati potrebbero, a loro volta, divenire pericolosi veicolanti di infezioni.
Per la stessa ragione, sarebbe preferibile utilizzare casacche con la manica corta o, meglio ancora,
camici monouso in TNT non sterile idrorepellente.
La mascherina, dovrebbe essere cambiata dopo ogni paziente.
SPORCO FISICO E BIOLOGICO
10m
10cm
gire alla nostra vista.
Microscopici e invisibili residui organici possono rappre-
1cm
Microscopio ottico
Microscopio elettronico
Occhio umano
1m
Chiunque operi in ambito sanitario, deve fare i conti con i
limiti dell’occhio umano e con la naturale tendenza a non
considerare adeguatamente lo sporco biologico: uno spor-
Elefante
Uomo
Cane
Gatto
Rana
1mm
Formica
LIMITE OCCHIO UMANO
Cellula (eucariote)
o
gere pericolosi patogeni dall’azione dei disinfettanti, consentendo loro di moltiplicarsi a dismisura nell’arco di poche
ore.
100nm
Virus
Per avere un’idea di quanto facilmente questi pericolosi
nemici possano sfuggire alla nostra vista, basti pensare
che sulla capocchia di uno spillo posso trovare posto un
0.1nm
Atomo
milione di batteri, mentre, per riuscire a vedere un virus
sono necessari i più potenti microscopi elettronici. Risulta quindi evidente
10nm
1nm
Proteina globulare
Aminoacido
re pericolose minacce per operatori e pazienti.
A questo proposito, può essere illuminate l’esempio che ci viene fornito da uno
strumento ormai divenuto un inseparabile compagno di vita: lo smartphone.
Uno strumento con cui abbiamo un rapporto decisamente intimo e dal quale
non ci separiamo quasi mai. Ci segue a tavola, a letto, in bagno, lo avviciniamo alla bocca, lo maneggiamo durante i pasti con grande frequenza. Ormai è
con noi costantemente, muovendosi tra tasche, borse, casa e lavoro.
Ma, avete mai pensato a quanto il nostro cellulare possa essere biologicamente sporco?
Ebbene si, anche se apparentemente pulito, il nostro cellulare è in realtà
pieno di batteri invisibili, alcuni dei quali potrebbero essere anche molto pericolosi.
Per saperne di più, alcuni studenti dell’Università di Surrey (Guildford – UK), hanno impresso i loro
telefoni su vetrini per monitorare la crescita batterica. Si è trattato di un modo insolito, ma molto
racchiudersi negli oggetti da noi maneggiati con disinvoltura nella vita di tutti
i giorni.
Il risultato? Entro tre giorni i batteri erano del tutto visibili, con evidenze piuttosto scioccanti. Sebbene la maggior parte di loro fosse innocua, è stato
rilevato anche lo Staphylococcus aureus, batterio che, come visto precedentemente, può causare infezioni anche molto gravi .
La nicchia ecologica sul corpo per lo Staphylococcus aureus è nelle narici,
con questo patogeno sullo smartphone”, rendendo evidente, come palesemente dimostrato da questi risultati, che il telefono cellulare non si limita a
ricordare i soli numeri di telefono, ma anche la storia dei nostri contatti perso-
Il Protocollo di disinfezione:
garanzia di Sicurezza e Benessere
L’emergenza determinata dalla presenza di agenti patogeni aggressivi e multi resistenti e la consapevolezza che gli antibiotici non sono più in grado di rappresentare una risposta ad ogni tipo di
tare questo, serio, dilagante
problema.
Ma il semplice uso di disinfettanti, non basta a garantire
ne è il frutto di un consapevole
uso dei disinfettanti e dell’applicazione di procedure che,
solo se eseguite correttamente, possono garantire il buon
queste procedure prende il
nome di “protocollo” e la sua
rigorosa applicazione è ciò
che maggiormente garantisce pazienti ed operatori sotto
sottoposto all’azione del vapore.
Ecco, in basso, una corretta sequenza operativa attraverso la quale garantire ad operatori e pazienti
il massimo livello di sicurezza:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Raccolta dello strumentario
Decontaminazione
Detersione enzimatica
Disinfezione
Risciacquo e asciugatura
Sterilizzazione
RACCOLTA DELLO STRUMENTARIO
La tempestività della raccolta e decontaminazione dello
strumentario chirurgico è determinante per ridurre sensibilmente il grado di contaminazione microbica, per evitare l’essiccamento di residui di sangue e di materiale
più in generale, per non compromettere la buona riuscita
dell’intero processo di sterilizzazione.
La potenziale esposizione ad agenti biologici inizia con
la raccolta dei materiali utilizzati in quanto contaminati o
potenzialmente tali.
È quindi importante evitare di manipolarli prima che siano stati adeguatamente decontaminati ma, se proprio necessario, farlo indossando gli appropriati
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).
Gli strumenti utilizzati devono essere collocati in un contenitore rigido senza saldature, munito di
manici laterali e griglia estraibile che garantisca la non fuoriuscita dei liquidi in esso contenuti. Una
volta riempito, il contenitore deve essere preso per i manici e trasferito alla zona dove viene eseguita
la decontaminazione.
LA DECONTAMINAZIONE
La procedura di decontaminazione dello strumenratrice dal contatto con possibili patogeni durante
le successive fasi di pulizia.
L’obbligatorietà di tale procedura
Decreto Legge 28 settembre 1990 art.2.
Il medesimo Decreto, sotto la voce “Norme di protezione dal contagio professionale da HIV nelle
strutture assistenziali pubbliche e private” indica
che gli strumenti riutilizzabili venuti a contatto con
materiale biologico devono essere decontaminati, prima delle operazioni di smontaggio o pulizia, in
modo che il materiale organico, e il suo eventuale carico microbico, non entri in contatto con l’operatore.
La procedura della decontaminazione, usata in passato solo se in presenza di gravi malattie infettive
trasmissibili, è stata successivamente inserita come procedura obbligatoria fra le Precauzioni Standard nei programmi di prevenzione e controllo delle Infezioni Ospedaliere e oggi non può essere
assolutamente più disattesa, nell’interesse dell’operatore sanitario e del paziente.
sinfettante di alto livello.
DETERSIONE ENZIMATICA
la pulizia degli strumenti come il punto più importante del
processo di disinfezione e presupposto fondamentale per il
raggiungimento della sterilizzazione
Infatti, la capacità dei residui organici di interferire nell’attività del disinfettante, e anche del vapore, garantendo un’efrende assolutamente prioritaria la loto totale rimozione prima di procedere alla disinfezione e sterilizzazione degli strumenti.
di uno strumento che non vi sia entrato perfettamente pulito.
DISINFEZIONE DEGLI STRUMENTI
Una volta perfettamente pulito e rimosse tutte le possibili
interferenze, lo strumento è pronto per essere disinfettato
con la certezza che ogni sua parte sarà esposta, uniformemente, all’azione del disinfettante.
Come già precedentemente scritto, eventuali patogeni potrebbero essere usciti indenni dalla prima fase di decontabiologico inizialmente presente sullo strumento.
Grazie a quest’ultimo passaggio sullo strumento perfettamente pulito, la disinfezione dello stesso risulterà più sicura, come pure il buon esito della sterilizzazione.
Premesse per un corretto approccio alla disinfezione
Sono queste caratteristiche il segreto del successo di Hy Care 2.0: una linea di prodotti specialistici
progettati e realizzati allo scopo di soddisfare le esigenze e le aspettative maggiormente sentite dai
professionisti della disinfezione.
Principi attivi di nuova generazione, soluzioni disinfettanti ipoallergeniche, gradevolissime
profumazioni contribuiscono a fare di Hy Care 2.0 uno strumento prezioso per garantire una disinfezione sicura e un confort d’utilizzo
Ma Hy Care 2.0 non è solo un’eccellente linea di disinfezione, è parte integrante di un progetto
“Prevenzione Consapevole”
più sicuro, razionale e consapevole dei disinfettanti.
.
Uso consapevole dei disinfettanti,
in rapporto alle diverse criticità degli strumenti trattati
Per poterne comprendere l’importanza non possiamo prescindere da tre considerazioni basilari:
Se non abbiano contezza di questo, se non riusciamo ad associare caratteristiche e criticità degli
LA CLASSIFICAZIONE DI SPAULDING
Per valutare la criticità degli strumenti, ci dobbiamo
dr. Spaulding, un medido a ciascuna di loro un diverso grado di criticità.
stinte categorie di ogni strumento utilizzato a scopo
diagnostico o terapeutico.
Critici - Semicritici - Non critici
conosciuta valida a livello internazionale
Articoli Critici
Strumenti o oggetti che possono penetrare i tessuti molli o l’osso:
Per questi articoli è assolutamente necessaria la sterilizzazione a vapore ed una decontaminazione
di alto livello.
Articoli Semicritici
Strumenti o oggetti che entrano in contatto con mucose integre e non interrompono di norma la con-
Per questi articoli sarebbe preferibile la sterilità, ma nel caso la sterilizzazione a caldo ne alteri le
proprietà si può procedere con la sterilizzazione chimica a freddo o con una disinfezione di alto livello. Nella maggior parte dei casi una buona decontaminazione garantisce, con un ragionevole grado
di sicurezza, che l’articolo sia privo di microrganismi patogeni. È consigliato comunque, riservare
anche agli strumenti semicritici lo stesso livello d’attenzione dedicato a quelli critici.
Articoli Non Critici
N.B.
in quanto anche oggetti che non vengano a contatto diretto con il paziente potrebbero vedi circa due metri dal riunito
LA DISINFEZIONE DELLE SUPERFICI
Inodore o profumato con oli essenziali, lo spray
della linea Hy Care 2.0, garantisce un
biocida superiore e un confort d’utilizzo
ra sconosciuto.
Disponibile in tre diverse versioni:
Inodore, Oli Essenziali, Foam (leggermente
schiumoso, non produce aerosol)
“Nella versione profumata, garantisce la rapite note olfattive”
batteri, gram +, gram -, lieviti, funghi, virus, micobatteri, spore.
immediata, ampia e persistente attività biocida
Principi attivi atossici e ipoallergenici per l’assoluto rispetto della persona
molto gradevole l’utilizzo
anche sui materiali più delicati
Non macchia e non corrode tessuti sintetici e materiali plastici
nessuna simbologia di pericolo
Rimuove rapidamente gli odori sgradevoli
Non provoca irritazioni alle vie respiratorie
Hy Care 2.0 spray è una soluzione disinfettante pronta all’uso a base di due principi attivi, il DDAC
e la Clorexidina digluconato.
DDAC esplica un’azione disinfettante molto
forte, sia in ambiente acido che alcalino, assicurando un’attività antimicrobica di ottimo livello e
un’azione tubercolostatica e sporostatica.
La Clorexidina di gluconato è una molecola dotata di carica positiva e perciò assorbita dalle cellule
batteriche dotate di carica negativa. È inoltre caratterizzata da una rapida azione immediata, oltre
DECONTAMINAZIONE E DISINFEZIONE
DI FERRI E STRUMENTI
Disinfettante concentrato, ipoallergenico
da decontaminazione e disinfezione di alto livello di ferri, strumenti
chirurgici e dispositivi medici.
Privo di aldeidi, coloranti, sostanze tossiche o dannose per la salute, grazie all’azione sinergica di moderni principi attivi e selezionati
tensioattivi, garantisce un’elevata azione pulente e l’assoluta compatibilità con i materiali, anche i più delicati.
batteri, gram +, gram -, lieviti, funghi, virus, micobatteri, spore.
Principi attivi atossici e ipoallergenici lo rendono innocuo per la persona
disinfezione di alto livello
non aggressivo sugli strumenti
compatibile con tutti i materiali
Gradevolmente profumato e a bassa schiumosità
Disinfetta e deterge contemporaneamente
Diluizione: 2% (20 ml per litro d’acqua).
Tempo di contatto:
Durata:
N.B. Può essere utilizzato sia nella vaschetta che con apparecchiature ad ultrasuoni
DECONTAMINAZIONE DI ALTO LIVELLO
E STERILIZZAZIONE CHIMICA DI FERRI E STRUMENTI
Hy Care 2.0 Peracetic Drox è un formulato in polvere per la produzione di soluzioni a base di acido peracetico adatte alla decontaminazione, disinfezione di alto livello e sterilizzazione chimica a freddo
di strumenti e dispositivi medici.
Caratterizzato da un elevato grado di compatibilità con i materiali, se
correttamente utilizzato, è in grado di distruggere tutte le forme di vita
microbica.
Diversamente da altre soluzioni disinfettanti, ha la capacità di sviorganiche o acqua dure.
Spettro d’azione: batteri, gram negativi (Escherichia, Pseudomonas)
e gram positivi (Staphylococchi sp., Staphylococcus aureus meticillina resistente - MRSA, Enterococchi), lieviti (Candida), funghi, virus
sis) e spore batteriche.
Fasi
Diluizioni
Decontaminazione primaria
HCV,HIV,HAV E NOROVIRUS
5 gr. litro
Decontaminazione/Disinfezione di alto livello contro batteri,
gram - gram +, lieviti, funghi, virus, micobatteri.
10 gr. litro
Sterilizzazione chimica a freddo
Micobatteri, Spore.
20 gr. litro
Tempi di contatto in immersione
Test eseguiti secondo la normativa europea vigente, ne dimostrano la capacità di inattivare le spore
batteriche con tempi di contatto estremamente brevi.
DETERGENTE ENZIMATICO
La profonda pulizia degli strumenti viene riconosciuta, dalla letteratura
retta sterilizzazione degli stessi.
Hy Care 2.0 Enzimatico è un detergente concentrato progettato per la
rapida disgregazione ed eliminazione di tutti i residui organici presenti
sugli strumenti.
le degli strumenti che il rischio di infezioni crociate.
Grazie a tre diversi enzimi presenti nella sua formulazione, è in grado
rendendo strumenti e dispositivi medici non solo perfettamente puliti ma
anche lucidi e brillanti.
Hy Care 2.0 Enzimatico può essere utilizzato anche nelle apparecchiature ad ultrasuoni
Diluizione: 0,15% ( 15 ml per litro d’acqua).
Temperatura dell’acqua: tiepida (40°)
Tempo di contatto: 5 minuti
Risciacquare dopo l’uso.
ASPIRAZIONE CHIRURGICA: PULIZIA E DISINFEZIONE
Hy Care 2.0 Aspir è un disinfettante-detergente concentrato per la
disinfezione di alto livello e la contemporanea sanitizzazione del
sistema dell’aspirazione chirurgica.
Compatibile con tutti i sistemi di aspirazione, il suo regolare utilizzo
batteriche, presupposto fondamentale per garantire la sicurezza del
dell’aspirazione chirurgica.
Infatti, grazie al suo particolare grado di alcalinità, svolge un’azione
disgregatrice nei confronti delle patine batteriche presenti su pareti
e canalizzazioni e previene l’accumularsi di residui in grado di profrizionanti.
chia, Pseudomonas) e gram positivi (Staphylococchi sp., Staphylococcus aureus meticillina resistente - MRSA, Enterococchi), lieviti
(Candida),funghi, micobatteri e Mycobacterium tubercolosis
Diluizione: 4% (40 ml in un litro d’acqua).
Tempo di contatto: 10 minuti
LA DISINFEZIONE DEGLI STRUMENTI ROTANTI
Frese e strumenti canalari, al pari degli strumenti chirurgici sono da
Per questa ragione, per la loro disinfezione è indicato l’uso di un prodotto in grado di svolgere un’azione disinfettante elevata ma non aggressiva, per non determinare il formarsi di inestetici fenomeni di ossidazione o l’usura prematura degli strumenti
Hy Care 2.0 Drill
disinfezione e contemporanea pulizia degli strumenti rotanti.
Nuovi composti fenolici e selezionati tensioattivi presenti nella sua formulazione, gli consentono di svolgere, contemporaneamente, una disinfezione di alto livello ed un’ottima azione detergente.
Grazie al suo elevato grado di compatibilità con i materiali, e la capacità
di mantenere intatta l’attività biocida anche in presenza di acqua dure
disinfezione di frese e canalari: strumenti delicati e frequentemente a
contatto con sostanze organiche potenzialmente pericolose.
richia, Pseudomonas) e gram positivi (Staphylococchi sp., Staphylococcus aureus meticillina resistente - MRSA, Enterococchi), lieviti
(Candida),funghi, micobatteri (compreso Mycobacterium tubercolosis)
Diluizione: 2,5% (25 ml in un litro d’acqua).
Tempo di contatto: 10 minuti
N.B. Dosare accuratamente il prodotto in considerazione delle dimensioni del recipiente utilizzato.
DISINFEZIONE DELLE IMPRONTE
Le impronte, a seguito della loro permanenza in bocca, possono risultare contaminate da agenti patogeni (virus, batteri e funghi) capaci di
interessare, successivamente, anche i modelli in gesso.
In relazione alla potenziale insorgenza di infezioni crociate tra personale di studio, personale di laboratorio e pazienti, l’American Dental
te immersione, come una pratica indispensabile all’interno di un sicuro
protocollo di disinfezione.
Hy Care 2.0 Impronte, è un disinfettante dotato di un elevato livello
resistente dei “non fermentanti”.
comprese le loro spore, e dei virus.
Numerose indagini, eseguite nelle condizioni pratiche di impiego, hanno permesso di riconoscerne
agli operatori che le manipolano.
ne e per condensazione), alginati, polieteri e polisolfuri.
Diluizione: pronto all’uso .
Tempo di contatto: 10 minuti.
Linea
HY CARE 2.0
La nuova generazione della disinfezione
www.medical-care.it
www.sorrisosicuroitalia.it