“PASSO DOPO PASSO” A PIEDI NELLA TUSCIA LAZIO ITALY
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“PASSO DOPO PASSO” A PIEDI NELLA TUSCIA LAZIO ITALY
“PASSO DOPO PASSO” A PIEDI NELLA TUSCIA LAZIO ITALY Via Francesco Petrarca,22 – 01033 Civita Castellana Vt Lazio tel. 0761 516188 - 599297 – fax 0761 517555 e-mail [email protected] - www.quartospazio.it TUSCIA ROMANA E TUSCIA VITERBESE LAZIO ITALY Week end - Escursioni - Soggiorni nella Tuscia 1 - Cerveteri - Castel Giuliano Difficoltà: E Km 13 anello Ore H 5 Appunti lungo il percorso: Necropoli di Cerveteri Dalla necropoli Etrusca di Cerveteri si arriva dall’accogliente piazzetta del paese di Castel Giuliano . A mano a mano che risaliamo la valle, il fosso, lascia presagire l’aspetto esaltante delle innumerevoli cascate: del Vaccinello dell’Arenile, del Braccio di Mare, del Moro e della Mola di Castel Giuliano. 10 km che ci portano dal territorio di Cerveteri a quello di Bracciano. Dal mare al lago , passando attraverso pascoli, forre, boschi sulla via degli Etruschi. Il borgo di Castel Giuliano Quando si arriva nella piazza principale del borgo si è colpiti dal suo impianto urbanistico, che ha mantenuto nel tempo l’aspetto tipico dei centri agricoli del seicento, file di case parallele a due piani, convergenti verso il palazzo padronale. Il palazzo Patrizi, di origini medievali, appartenne alla famiglia Venturini e poi a quella degli Orsini e dal XVI secolo divenne di proprietà della famiglia Patrizi con il titolo di marchesato. 1 2 - Castel Giuliano - Pietrische - Stigliano ( Variazione Manziana) Difficoltà: E Km 15 Ore 6 Appunti lungo il percorso: La Caldara Nella parte centrale della Caldara, a testimonianza dei fenomeni post-vulcanici, è presente una polla dalla quale sviluppano esplosioni freatiche di acque sulfuree che raggiungono la temperatura di 27 gradi. L'origine di questo geyser è dovuta alla vaporizzazione delle acque meteoriche che nel sottosuolo vengono a contatto con il magma ancora incandescente. La denominazione Caldara deriva infatti dalla somiglianza con un pentolone di acqua bollente, ovvero calderone. Il Bosco Macchia Grande è un bosco intricato e vario: si va dai sentieri che si inoltrano fra i cerri secolari ed il sottobosco più fitto, fino ad arrivare a comodi stradelli che portano alla vecchia cava di zolfo o agli enormi prati Camillo, Canepine e Bologno. Proprio sotto gli occhi di chi si avventura nel bosco, anche per la prima volta, si trova la vecchia strada romana, oggi Via di Macchia Grande, che un tempo portava al Ponte del Diavolo 2 3 - Stigliano - Mercareccia - Monterano Difficoltà: E Km 15 Ore 5 Appunti lungo il percorso Le Terme Romane Conosciute e venerate dagli etruschi, molto frequentate dagli antichi romani, grazie anche alla vicinanza con la Capitale dell’Impero, le terme di Stigliano hanno conosciuto nei secoli diversi periodi di decadenza ma hanno sempre riacquisito popolarità per la loro caratteristica di combinare le alte proprietà curative con la suggestione di un rigoglioso e suggestivo contesto naturale. Riserva Monterano - la città antica L'antico Abitato Monterano Il nome di Monterano sembra che derivi da Manturna dea infernale etrusca, giustificato evidentemente dalla natura vulcanica del luogo, ricco di sorgenti termominerali ed altre manifestazioni, quali le solfatare .La Monterano del XII/XIII sec.è una cittadina di modesta estensione con la Chiesa e le abitazioni ed una Rocca isolata da fossati e tagliate.Nel 1519 Leone X concede agli Orsini il permesso di estrarre vetriolo nelle miniere del territorio.Gli Orsini diventano i signori di Monterano finchè fortemente indebitati non lo vendono agli Altieri che nella seconda metà del Seicento riqualificano tutto il paese. Viene rinnovato il Castello, sono costruite due fontane, viene costruito il convento dedicato a San Bonaventura, tutte opere commissionate al grande architetto del momento, Gian Lorenzo Bernini. 3 4 Monterano Montevirginio Oriolo Romano Difficoltà: E Km 12 Ore 5 Appunti lungo il percorso: Eremo Proprio sul Monte Sassano,(oggi Monte dell’Eremo) nel 1651, gli Orsini sovvenzionarono i Carmelitani per la costruzione di un Eremo, che venne terminato nel 1568. Realizzato nel 1668, l'imponente edificio a pianta rettangolare con un ampio chiostro interno, riprende la tipica struttura degli eremi certosini. Immerso nel silenzio, l'eremo di Montevirginio è stato e continua ad essere l'ambiente ideale per una vita ritirata nella preghiera. La via Olmata Le loro origini risalgono al XVII secolo, quando la famiglia Altieri commissionò al celebre architetto barocco Carlo Fontana la creazione di “Villa Delizia”. Il progetto includeva la creazione di due lunghi viali di circa 1.500 metri, lungo i quali furono posti degli olmi su ambedue i lati. Il primo viale partiva da Palazzo Altieri a Piazza Umberto I e arrivava fino alla Portineria del Convento dei Padri Carmelitani Scalzi di Montevirginio, mentre il secondo viale collegava il Convento dei Padri Francescani di Oriolo con la strada che conduceva a Canale Monterano. Ciò che rende speciale questo luogo è sicuramente l’integrazione della natura con le attività umane: la natura non è più un semplice sfondo, ma un posto, dove si può tranquillamente passeggiare e raggiungere a piedi altri paesi. Il Parco della MolaL’area prende il nome dall’antica Mola del Biscione, il vecchio mulino costruito nel 1573 dal feudatario Giorgio Santacroce per la lavorazione del grano da farina, sfruttando le acque del fiume Mignone. Sotto la cascata si allarga un pittoresco laghetto. Del vecchio mulino sono ancora visibili le opere di canalizzazione, la chiusa e i resti delle mura perimetrali in tufo. Il Palazzo Altieri progetto di bonifica di un'area splendida ma insicura, Palazzo Altieri fu edificato negli anni 1578-1585. All'inizio del Seicento divenne proprietà degli Orsini e successivamente degli Altieri, potente famiglia che raggiunse il massimo splendore nel 1670 quando un loro esponente salì al soglio pontificio con il nome di Clemente X. Oriolo Romano La storia di questo borgo è abbastanza recente: la sua fondazione risale, infatti, alla metà del Cinquecento, quando la zona venne acquisita da Giorgio di Santacroce, che pose mano a un progetto di bonifica agroforestale d'avanguardia con la costruzione del primo nucleo abitativo. Cardine di questo illuminato disegno era il palazzo Baronale, attribuito ad allievi del Vignola. Nel centro storico si ammira la parrocchiale di San Giorgio, con una tela raffaellesca raffigurante San Giorgio che uccide il drago. 4 5 Oriolo Romano Veiano Difficoltà: E Km 13 Ore 6 Appunti lungo il percorso: Il fiume Mignone Nasce da Poggio Coscia (mt. 612 s.l.) a Nord Ovest del Lago Sabatino (Bracciano). Con i suoi 62 chilometri di lunghezza, è uno dei principali fiumi del Lazio. Attraversa le province di Roma e Viterbo. I paesi e città che il fiume tocca lungo il suo corso sono: Veiano, Oriolo Romano, Canale Monteranno, Tolfa, Allumiere, Tarquinia e Civitavecchia. Vejano Il paese antico Vejano è un borgo antico, fu fondata dagli etrusci e poi dominata dai romani, che, dal medioevo in poi, come tutta questa zona, è stata storicamente e politicamente legata allo Stato Pontificio, di qui deriva anche la ricchezza della zona. La chiesa principale è quella di Santa Maria Assunta; da visitare anche il Castello, nel quale soggiornarono via via tutte le famiglie dominanti, ovviamente legate al papato, come gli Orsini. 5 6 Veiano Barbarano Romano (in alternativa Etruscan Line) Difficoltà: E Km 8 Ore 3 Appunti lungo il percorso: La ferrovia abbandonata A partire dal 1986, è stata più volte oggetto di lavori che hanno visto il ripristino della sede ferroviaria, dei ponti e delle gallerie, lavori mai terminati. In conseguenza di ciò, la sede ferroviaria è oggi visibile per l'intera estesa, ma percorribile solo a piedi o in bici o a cavallo. La necropoli etrusca di San Giuliano E' l'unica necropoli a offrire un panorama completo sullo sviluppo dell'architettura funeraria degli Etruschi, presentando una tipologia che va dalle tombe a pozzo e fossa dell'età del Ferro ai grandi tumuli orientalizzanti, dalle tombe rupestri arcaiche a quelle a dado ellenistiche: scendendo nel fondo della forra sembrerà di fare un viaggio nel tempo, dal VII sec. a.C. al III secolo d.C. Il parco Marturanum Nel paesaggio inconfondibile del Lazio etrusco, il Parco comprende un insieme di forre scavate da torrenti nei pianeggianti tavolati di tufo e colli argillosi a boschi e pascoli. Istituito nel 1984, ricade interamente nel Comune di Barbarano Romano in un'area collinare tra i monti della Tolfa e i rilievi che circondano il lago di Vico. 6 7 Barbarano Romano Blera ( in alternativa la Etruscan Line) Difficoltà: E Km 15 Ore 6 Appunti lungo il percorso: I Valloni ovvero antiche vie di comunicazione ricche di vita ed attività nel passato, ora ambiente di unica suggestione dove la natura lentamente si sta riappropriando dei suoi spazi .Un impegnativo percorso di grandissima suggestione lungo il corso del Biedano ma che ripaga con la sua bellezza per ogni difficoltà affrontata, consente di raggiungere il borgo di Blera da quello di Barbarano o viceversa. Lungo il cammino si incontrano piccole dighe, cunicoli, mulini, grotte e cave il tutto avvolto da una lussureggiante vegetazione. 7 8 Blera Civitella Cesi Monteromano Via antica ferrovia Difficoltà: E Km 11 Ore 4 Appunti lungo il percorso: Luni sul Mignone Situato nel versante viterbese dei Monti della Tolfa e a poca distanza da Blera e Civitella Cesi, il sito archeologico di Luni sul Mignone rappresenta il cuore di una zona solitaria e di straordinario valore paesaggistico L’area archeologica conserva importantissime tracce di un insediamento pre-villanoviano,. Molto interessante è la cosiddetta “casa del capo-villaggio”, abbellita da una colonna ricavata nella roccia. L’atmosfera è pregna di mistero ed enigmatica, facendo pensare a come sia strano che luoghi un tempo abitati oggi appaiano “fuori dal mondo 8 9 Monteromano Tarquinia Difficoltà: E Km 16 Ore 5 Appunti lungo il percorso: Tarquinia Dichiarata dall'UNESCO "Patrimonio dell'Umanità" per la presenza di un eccezionale ciclo monumentale di tombe dipinte, definito come "la prima pagina della grande pittura italiana". E' il più grande dei cimiteri dell'antica città etrusca di Tarquinia e consta di più di 6.000 tombe etrusche sotterranee che occupano tutto il vasto colle dei "Monterozzi". Le tombe dipinte, ornate con scene figurate tra cui cacciatori, pescatori, suonatori, danzatori, giocolieri, atleti, rappresentano la ricchezza ed il potere dei defunti per cui furono eseguite: sono il simbolo del loro elevato rango sociale. 9