ESTATE FIESOLANA 2015 68° EDIZIONE

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ESTATE FIESOLANA 2015 68° EDIZIONE
ESTATE FIESOLANA 2015
68° EDIZIONE
PROGRAMMA
Anteprima:
11 giugno - ore 21.30 – Fiesole, Teatro Romano
Facciamo un’opera? Pinocchio!
Musical con 125 bambini in scena e 90 piccoli e grandi musicisti
Bambini fiesolani al centro della scena, nel nome del più famoso burattino del mondo; grazie all’attività promossa dal dipartimento fiati della Scuola di Musica di Fiesole e dal Teatro Solare, assieme allo Stvdivm Fæsvlanvm con il patrocinio
del Comune di Fiesole, i bambini delle sei classi della Scuola primaria “Teodoro Stori” sono protagonisti di una produzione di teatro musicale originale, ideata e diretta da Guido Corti, con la regia di Daniele Caini. Coinvolti in ogni fase della creazione e dell'allestimento dello spettacolo durante l’intero anno scolastico, i bambini partecipano con un ruolo attivo
e specifico all’interno dell’opera –sceneggiatura, regia, recitazione, orchestra, coro, scenografia, coreografia– insieme ai
giovani musicisti dell’ensemble di fiati Fiesole Harmonie e alla Rinnovata Accademia de’ Generosi.
ALTRI EVENTI
17 giugno - ore 21.30 – Fiesole, Teatro Romano
PRG
Television
A un anno di distanza dal sold out all’Alcatraz di Milano, i Television portano di nuovo in Italia la versione integrale del loro capolavoro “Marquee Moon” in una data unica: mercoledì 17 giugno 2015 al Teatro Romano
di Fiesole (FI). I biglietti saranno disponibili sul circuito Ticketone a partire dalle ore 10 di mercoledì 25 febbraio. La musica dei Television ha sempre seguito direzioni non convenzionali, gettando le fondamenta per
molte band post-punk nate tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. I chitarristi Tom Verlaine e Richard Lloyd non si sono mai uniformati ai canoni tradizionali dell’improvvisazione nel rock, accantonando il
blues a favore dell’energia grezza del garage, e aggiungendo complessi richiami al jazz nelle parti soliste. I
Television si formano a New York alla fine del 1973, dall’incontro del cantante/chitarrista Tom Verlaine con il
batterista Bily Ficca, il bassista Richard Hell (poi sostituito da Fred Smith) e il chitarrista Richard Lloyd. La
band inizia a esibirsi in un locale in Bowery Street: si tratta di un club destinato a entrare nella storia del rock,
il leggendario CBGB, che presto sarebbe diventato un luogo di ritrovo per artisti punk e new wave quali Patti
Smith, Blondie, Ramones e Talking Heads. Dopo aver pubblicato il singolo autoprodotto “Little Johnny
Jewel” (1975), i Television attirano l’attenzione di alcune major e, nel 1977, pubblicano l’album di debutto
“Marquee Moon” con la Elektra Records. Negli USA il disco viene accolto con grande favore dalla critica, pur
non riuscendo ad attrarre un grande pubblico; in UK, al contrario, arriva al n. 28 delle charts e registra il sold
out in tutte le tappe del tour teatrale che ne deriva. Nel 1978 viene pubblicato il secondo album della band,
“Adventure” (Elektra Records), ma alcuni mesi dopo la formazione si scioglie improvvisamente. Nel 1991 i
Television si riformano e registrano l’omonimo album per la Capitol Records. Da allora, la band ha continuato a esibirsi sporadicamente in tutto il mondo. Nel 2007 Richard Lloyd ha lasciato la band ed è stato sostituito da Jimmy Rip, già collaboratore di Tom Verlaine dall’inizio degli anni ’80. La nuova line-up sta attualmente
ultimando le registrazioni di un nuovo album. I Television sono Tom Verlaine (voce e chitarra), Jimmy Rip
(chitarra e cori), Fred Smith (basso e cori) e Billy Ficca (batteria).
ALTRI EVENTI
19 e 20 giugno - ore 21.15 – Fiesole, Teatro Romano (Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile Napoli)
Medea di Euripide
traduzione Maria Grazia Ciani; adattamento Gabriele Lavia
personaggi, interpreti
Medea, Federica Di Martino; Giasone, Daniele Pecci ; Creonte, Umberto Ceriani ; Nutrice, Angiola Baggi; Pedagogo, Pietro Biondi;
Messaggero, Gabriele Anagni; Figli di Medea, Sofia De Angelis, Camilla Giardini; Coro, Silvia Biancalana, Maria Laura Caselli, Claudia
Crisafio, Flaminia Cuzzoli, Giulia Gallone, Silvia Maino, Diletta Masetti, Katia Mirabella, Sara Missaglia, Francesca Muoio, Marta Pizzigallo, Malvina Ruggiano, Anna Scola, Lorenza Sorino.
regia Gabriele Lavia
scenografia Alessandro Camera; costumi Emanuele Zero; musiche Giordano Corapi; luci Michelangelo Vitullo
Durata: 1h e 20’ circa, atto unico
Prima nazionale
Venerdì 19 e sabato 20 giugno una grande prima nazionale al Teatro Romano di Fiesole: Medea con
la regia di Gabriele Lavia. Lo sforzo congiunto della Fondazione Teatro della Toscana e del Teatro
Stabile Napoli illumina l’estate teatrale con un lavoro che scava nell’animo umano e nei grandi inter-
rogativi della vita. Federica Di Martino è Medea, Daniele Pecci è Giasone. Lo spettacolo della diversità
e dell’istinto attraversato da visioni tragiche e folgoranti.
Medea è uno dei personaggi più celebri del mondo classico, per forza drammatica, complessità ed espressività. Euripide
la mette in scena nel 431 a.C. e per la prima volta nel teatro greco (almeno quello che è arrivato sino a noi) protagonista
di una tragedia è la passione, violenta e feroce, di una donna. Forte, perché padrona della sua vita, tanto da distruggere
tutto quello che la lega al suo passato. Una donna diversa, una barbara in una città che la respinge. Gabriele Lavia legge
oggi nel capolavoro euripideo il viaggio verso un personaggio sradicato in un paese straniero. “Medea è una donna tradita”, spiega il regista, “è una donna che viene da lontano. È ‘figlia del Sole’, non perché partorita dal dio Sole, ma perché
viene dal mondo in cui il Sole sorge. Viene dal Caucaso, dall’Oriente, è un’altra cultura. È quel mondo che parla il ‘barbar’, cioè balbetta la lingua greca, da cui ‘barbaroi’, ‘barbari’. Giasone sposa Medea: è come se un signore di Stoccolma
sposasse la figlia del re di una tribù dell’Amazzonia, che però ha delle conoscenze che a noi sfuggono.”
La scena si svolge a Corinto, dove Medea vive con Giasone e i loro due figli. La donna ha aiutato il marito nell’impresa
del Vello d’oro e abbandonato il padre Eeta, re della Colchide e fratello di Circe. Dopo dieci anni, però, Creonte, re della
città, vuole offrire sua figlia Glauce in sposa a Giasone, dandogli così la possibilità di successione al trono. Giasone accetta e abbandona Medea. Federica Di Martino, reduce dal successo al Piccolo Teatro di Milano di Divine parole, regia
di Damiano Michieletto, interpreta Medea, mentre Daniele Pecci, attore di cinema e televisione, apprezzato Edipo nel
2013 al Teatro greco di Siracusa, è Giasone. Umberto Ceriani è Creonte, Angiola Baggi la Nutrice, Pietro Biondi il Pedagogo, Gabriele Anagni il Messaggero. Il coro è formato da quattordici giovani attrici. Figure di importanza fondamentale
per la trama, quali i figli della coppia, interpretati da Sofia De Angelis e Camilla Giardini, sono continuamente presenti
(tanto nei discorsi dei personaggi quanto sulla scena), senza però mai esprimersi direttamente. Euripide intende avvolgerli in un’atmosfera drammatica, come per mostrare al pubblico il terribile destino cui vanno incontro.
“Medea è un testo, come si dice, antico”, prosegue Lavia, “antico non vuole dire morto, passato. Al contrario, più è antico
e più è vicino a una origine. L’origine di qualcosa è la sua essenza. Medea, dunque, è più vicina all’essenza del teatro di
qualunque testo più recente o, addirittura, attuale.” Malgrado la disperazione, vista l’indifferenza di Giasone, la donna
medita una tremenda vendetta. Fingendosi rassegnata, manda in dono un mantello alla giovane Glauce, la quale, non
sapendo che in realtà è pieno di veleno, lo indossa per poi morirne fra dolori strazianti. Il padre Creonte, corso in aiuto,
tocca anch’egli il mantello, e muore. Ma la vendetta di Medea non finisce qui: per assicurarsi che Giasone non abbia discendenza, uccide i figli avuti con lui condannandolo all’infelicità perpetua. La tragedia ha una spiccata presenza umana,
lasciando da parte gli dèi, i quali sembrano assistere muti a queste tragiche vicende. Giasone, infatti, li accusa di non
aver impedito la triste sorte dei suoi figli, ma non riceve alcuna risposta, mentre Medea riuscirà a sposare Egeo e a tornare, da regina, nella sua Colchide. “Medea, che si ripete sempre la ‘stessa’ e mai uguale (poiché cambiano le attrici)”,
precisa Lavia, “è ‘contemporanea’ e mette in crisi o denuncia una certa attualità di oggi, svelandone l’inconsistenza o,
talora, la falsità. Che cosa è contemporaneo nell’antichissimo? Proprio il fatto che qualcuno lo ‘ripeta’. E per ripetere bisogna apprendere”. Medea contiene, dentro di sé, quasi due figure contrastanti: una vorrebbe uccidere i figli, l’altra li
vorrebbe risparmiare. La sua è una mente scissa, conflittuale, quasi che Euripide conoscesse la moderna psicologia.
Giasone, al contrario, è quasi sminuito, tanto da ottenere la fama di seduttore che spingerà Dante a collocarlo
nell’Inferno. Sembra che per lui l’amore rappresenti soltanto un mezzo per la conquista di qualcosa, da eroe scade al
rango di uomo egoista e meschino, che crede di riuscire a giustificare il proprio operato solo per mezzo della sua capacità oratoria.
L’opera ha quindi molte sfaccettature e svariate interpretazioni: per Gabriele Lavia rappresenta l’affermazione della dignità della donna, concetto che stava prendendo forma nell’Atene dell’epoca. Medea è vittima della ‘paura
dell’estraneo’, straniera in terra straniera viene vista come un pericolo e, per vendetta, alla fine lo diventa.
MUSICA
21 giugno – ore 20.30 – Fiesole, Teatro Romano
Scuola di Musica di Fiesole
Festa della Musica I
PREMIO ABBIATI per la Scuola
Crescendo
Martina Chiarugi direttore
Orchestra dei Ragazzi
Edoardo Rosadini direttore
Musiche G. Gabrieli, A. Vivaldi, J. Offenbach, J. Lennon – P. McCartney, P.I. Tchaïkovski, P. Desmond, J. Rodrigo, G.
Rossini - O. Respighi, J.S. Bach, L. van Beethoven, M. Mussorgskij, W.A. Mozart
Tradizionale appuntamento festoso nel giorno del solstizio d’estate, con la Festa della Musica in tutta Europa: al Teatro
Romano sono di scena l’Orchestra dei Ragazzi diretta da Edoardo Rosadini, e l’ensemble Crescendo guidato da Martina Chiarugi. I giovanissimi allievi della Scuola di Musica di Fiesole propongono un programma vario, all’interno del quale
ci sarà spazio anche per valenti solisti; al centro della serata la cerimonia di consegna dei Premi Abbiati per la scuola
porta alla ribalta le più efficaci e fantasiose iniziative musicali realizzate nell’anno scolastico appena concluso.
MUSICA
27 giugno - ore 21.30 – Fiesole, Teatro Romano
Coro e Orchestra Desiderio da Settignano
Le roi David di Arthur Honegger
Salmo sinfonico per soli, coro, orchestra e voce recitante
soprano
Paola Leggeri
contralto
Patrizia Scivoletto
tenore
Thomas Birch
recitante
Aurelio Pierucci
Movimento scenico a cura di Rodolfo Tommasi.
Ensemble Polyphonique de Versailles diretto da Silvio Segantini.
Coro e Orchestra Desiderio da Settignano.
Direttrice Johanna Knauf
Maestro Collaboratore Stefano Spinetti
Le Roi David (1921) del compositore Arthur Honegger (Le Havre 1892 - Parigi 1955), su testo di René Morax, riassume
in ventisette episodi musicali il racconto biblico della vicenda di David, la sua giovinezza di pastore, le sue vittorie contro
Golia e i Filistei, la gelosia di re Saul, l'ascesa al trono, il colpevole amore per Betsabea, la ribellione a Dio, il pentimento,
la morte. Per la combinazione di un linguaggio musicale moderno, aperto alle influenze più diverse dall'atonalismo al
jazz, e di memorie del canto gregoriano e del barocco, in una sintesi di intenso lirismo e di grande efficacia
espressiva, Le roi David può essere ritenuto uno dei monumenti della musica novecentesca di ispirazione religiosa e di
impronta neoclassica, assieme alla Sinfonia dei Salmi di Stravinskij, al Gloria di Poulenc, alla Giovanna d'arco al
rogo che lo stesso Honegger scrisse alcuni anni dopo. La sua vasta concezione si esprime nell'organico che prevede
voci soliste, coro, orchestra e voce narrante. Già proposto da Johanna Knauf e dal coro e orchestra “Desiderio da
Settignano” nel 2012 nella basilica fiorentina di Santo Spirito, per questa ripresa in grande al Teatro Romano di
Fiesole Le roi David si avvarrà di azioni pantomimiche e di un movimento scenico a cura di Rodolfo Tommasi. Molto
significativa, per rendere possibile questa imponente realizzazione, la partecipazione di un coro ospite, l'Ensemble
Polyphonique de Versailles diretto da Silvio Segantini.
L'Associazione Coro e Orchestra Desiderio da Settignano è un gruppo musicale amatoriale (composto da un coro di 90
cantori e da un'orchestra di circa 70 elementi) fondato e diretto da Johanna Knauf a partire dal 1989. In 26 anni di attività
ha offerto alla città di Firenze concerti e spettacoli che hanno raccolto un pubblico fedele e affezionato intorno a questa
realtà quasi unica nel panorama italiano, per il carattere impegnativo delle realizzazioni e la ricerca di un repertorio
vastissimo e capace di alternare ai titoli più popolari la riscoperta di capolavori raramente eseguiti. Fra le più importanti
realizzazioni ricordiamo almeno l'Euridice di Jacopo Peri, lo Stabat Mater di Dvorak, il Peer Gynt di Grieg,
il Requiem e La Traviata di Verdi, Treemonisha di Scott Joplin, e nell'estate 2014, sempre al Teatro Romano per
celebrare il 25° di attività, Das klagende Lied di Gustav Mahler. Fra gli aspetti qualificanti dell'attività la rete di scambi e
collaborazioni con altri cori e orchestre giovanili e/o amatoriali europei che ha portato l'associazione a Vienna, Londra e
Berlino.
MUSICA
28 giugno - ore 21.30 – Fiesole, Teatro Romano
Pilgrims Gospel
The Pilgrims Gospel Choir diretto dal M° Gianni Mini.
Ospite speciale la cantante soul Jennifer Vargas
Dal 1997, fondato e diretto dal Maestro Gianni Mini, The Pilgrims Gospel Choir è diventato una delle realtà corali più
conosciute nel panorama gospel italiano. Vanta partecipazioni a festival e concorsi internazionali, concerti in tutta Italia e
vari interventi sulle reti televisive nazionali nonché collaborazioni musicali con i grandi artisti della musica afroamericana.
Lo spettacolo dei The Pilgrims Gospel coinvolge il pubblico nei suoni e nei movimenti ritmici: da brani spirituals (a
cappella), ricchi di significato e coinvolgimento emotivo, percorre un crescendo musicale trasformandosi in pezzi più
complessi e ritmici, accompagnati dalle percussioni e dagli strumenti, passando attraverso sonorità etniche e brani di
musica pop rivisitati in chiave polifonica. Il 28 giugno al Teatro Romano di Fiesole avranno come ospite speciale la
cantante soul di origini sudamericane Jennifer Vargas.
Jennifer Vargas, nata a Cuba, studia canto dall'età di 14 anni. Dopo stage di canto e danza con la cantante Cheryl Porter
e il coreografo americano Vincent Williams, partecipa a vari concorsi classificandosi ai primi posti. Protagonista di alcuni
musical come “Mamma Mia” e “La Bella e la Bestia”, ha partecipato alle tournee di Cheryl Porter con gli Halleluja
Gospel Singers e nel 2013 è stata corista di Zucchero nel concerto dedicato a Lucio Dalla. Tra le collaborazioni, quella
con Mario Biondi per il suo cd.
MUSICA
29 giugno - ore 21.30 – Fiesole, Terme Romane
Music Pool
DANIELE MALVISI six group
Virtuous Circles of Miles Davis
Daniele Malvisi (sax), Giovanni Conversano (chitarra), Andrea Cincinelli (chitarra), Giamarco Scaglia (contrabbasso),
Paolo Corsi (batteria), Leonardo Cincinelli (live electronics)
L'inizio di questa storia vede un gruppo di giovani musicisti discutere animatamente dentro a un auto con i vetri
appannati. A notte fonda si condivideva il proposito di costruire insieme un grande gruppo, mille sogni e altrettante idee
sulla musica e sulla vita. In sottofondo la musica era sempre la stessa: quella di Miles. Come succede spesso, anche in
quel caso l’opera di Miles fu conosciuta secondo un percorso atipico che a partire da album come, “Tutu” e “Decoy”
portò i giovani musicisti ad apprezzare e conoscere anche incisioni più datate, come “Seven steps to Heaven”,
“Milestones” fino al leggendario “Kind of blue” ed altre ancora. Miles ispirava quei sogni ad occhi aperti e la sua musica
ne era la colonna sonora. Più che un tributo a Miles, “Virtuous circles of Miles Davis” è una dichiarazione d’amore verso
un periodo preciso della vita di questi musicisti, un momento storico ed intimo di cui Miles e la sua opera furono al
contempo ispiratori e testimoni. Il fatto che nel quintetto di Malvisi non vi sia un trombettista la dice lunga sull’onestà
genuina di questo affetto artistico. Il progetto è la storia di un percorso attraverso il quale la musica di Miles continua a
vivere nei cuori e nelle menti di questi musicisti, un “circolo virtuoso” appunto, entro il quale l’opera “davisiana” rivive,
ispira e si trasforma; nuovamente rigenerata continua a vivere ed emozionare il presente di questi artisti.
MUSICA
30 giugno - ore 21.30 – Fiesole, Terme Romane
Music Pool
Tributo a Luca Flores
A 20 anni dalla scomparsa
Alessandro Fabbri (batteria), Alessandro di Puccio (vibrafono), Guido Zorn (contrabbasso), Mauro Avanzini (sax)
Sono trascorsi 20 anni dalla scomparsa di Luca Flores, importante musicista jazz fiorentino, avvenuta il 29 marzo 1995,
quando il musicista aveva 38 anni. Nonostante la morte prematura, Luca Flores è considerato uno dei più importanti pianisti e compositori jazz italiani e nella sua carriera ha intrecciato collaborazioni con grandissimi artisti fra cui Chet Baker,
Dave Holland, Lee Konitz, Dave Murray. Ma al di là di questo Luca, con il suo talento e la sua straordinaria espressività,
è stato una figura di riferimento per la vita musicale della città di Firenze nel corso degli anni Ottanta e Novanta, una guida per tutti i giovani musicisti che si apprestavano a diventare professionisti e anche per gli appassionati di questa musica. Il concerto-tributo sarà un'occasione per riascoltare alcune dei suoi brani più belli ed intensi che Flores compose per
il suo quintetto, il Matt Jazz Quintet, negli anni Ottanta. Della formazione originale di quel periodo figura il vibrafonista
Alessandro Di Puccio e con lui sarà presente il batterista Alessandro Fabbri, anche lui collaboratore di Luca sia in occasioni di registrazioni discografiche sia in sede di concerti. Completano la formazione Mauro Avanzini al sax alto e flauto e
Guido Zorn al contrabbasso. Un fatto rilevante di questo concerto è che le composizioni di Flores saranno eseguite senza la presenza del suo strumento: il pianoforte. Si tratta di una scelta, forse azzardata, che però ha l'intento di ricontestualizzare la sua musica, originariamente ricca di spunti ritmici e armonici guidati dal pianoforte, in uno spazio diverso,
sicuramente da scoprire.
DANZA
1 luglio - ore 21.30 – Fiesole, Teatro Romano
Due danze per Firenze
Opus Ballet e Balletto di Firenze
Per Opus Ballett:
“Il lago dei cigni”
Coreografie e regia: Loris Petrillo
Interpretazione Compagnia Opus Ballet
diretta da Rosanna Brocanello
Musiche Pëtr Il’ič Čajkovskij
Per Balletto di Firenze:
“Endless”, nuova produzione
coreografia di Valerio Longo
musiche Beethoven. V. Cavatina
String quartet op 130 nr 13
con la partecipazione de Quartetto dell’Orchestra da camera I nostri tempi (musica dal vivo)
“Appeal“ estratto dallo spettacolo Dal profondo del cuore
coreografia di Christian Fara
musiche AA.VV. titolo sconosciuto
Max Richter November
Frank Bretschneider The Moon is a Hole in the Sky
“My name is Dite” estratto dallo spettacolo “Gli eretici”
coreografia di Michele Pogliani
musiche Max Richter Journey
Max Richter Infra 5
Wagner Le Valchirie
Biglietti: Intero Euro 18,00 / Ridotto Euro 15,00
I danzatori della Compagnia Opus Ballet, diretta da Rosanna Brocanello, saranno coinvolti in un’operazione di
riattualizzazione de Il Lago dei Cigni, uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX secolo, musicato da Pëtr Il’ič
Čajkovskij. L’opera sarà indagata attraverso la danza contemporanea di Loris Petrillo, riscoprendone il suo nucleo
originale e centrale. L’intenzione è di rivoluzionare il modo di leggere il classico attraverso il contemporaneo, partendo
dal mito sotteso all’opera stessa per ritrovarne le radici e i legami con l’uomo, oggi. L’interpretazione di una danza
concreta e fisica, dove ciò che spinge l’azione è il movimento istintivo e puro. Nell’opera originale, oggetto negli anni di
molteplici e diverse riletture tese quasi sempre a privilegiare il balletto, predomina in realtà una forte partitura
drammaturgica in cui l’elemento testuale si declina nel movimento danzato. Petrillo, da sempre impegnato nei suoi lavori
in un continuo sviluppo dialogico tra partitura danzata e partitura testuale, anche in questa nuova produzione affronta
l’opera di repertorio ridandole nuova vita attraverso una forte attenzione al testo, grazie anche alla collaborazione del
drammaturgo Massimiliano Burini, riconsegnandola alla contemporaneità servendosi di una danza fortemente improntata
alla fisicità. Una fisicità quasi istintuale e animalesca, che restituisca al cigno la sua natura senza mai tradirne la
straordinaria eleganza.
Il Balletto di Firenze si esibirà nella prima assoluta di Endless, su coreografie di Valerio Longo. Seguirà Appeal, in cui è protagonista la donna cosiÌ come eÌ vista dall’artista. In questo modo inizia la creazione di Christian Fara, che si ispira alla Ninfa di
bronzo che lascia ben presto la scena all’Urlo di Ferrarini, un artista diviso tra razionalitaÌ e cuore, che si manifesta in una
profonda solitudine. La scena si focalizza poi sulla mente dello scultore, traboccante di ricordi, pensieri, emozioni che, sgretolandosi e mescolandosi insieme tornano a formare la figura iniziale, in un circuito in movimento infinito. My name is Dite indaga invece cosa racconterebbero vicoli e palazzi se avessero per un momento il sacro dono della parola. Quali immagini
creerebbero per noi? Canterebbero di amore e morte, ci mostrerebbero l’uomo. Vedremmo corpi esausti da disperazione e
gioia vagare lentamente senza sosta o meta da un vicolo all’altro sperando di non giungere a destinazione, cercando di non
morire. Che lo si voglia o meno, tutto eÌ stato visto e registrato nella memoria dei posti. Dite ha visto il tutto e ora che sa, ha
voglia di parlare.
MUSICA
2 luglio - ore 21.30 – Fiesole, Teatro Romano
Music Pool
HIROMI the trio PROJECT
Hiromi Uehara Piano) Anthony Jackson (basso), Simon Phillips (batteria)
Instancabile e vulcanica Hiromi presenta il suo "the trio project" con Anthony Jackson e Simon Phillips. Da Bach ad Oscar
Peterson, dai King Crimson agli Sly & the Family Stone. Lei non ama dare un’etichetta alla sua musica e dice: “Le altre persone
possono farlo, se vogliono. Per me è semplicemente l’unione di ciò che ascolto e di ciò che imparo. Ci sono elementi della musica
classica, qualcosa del rock, altro del jazz, ma non voglio dargli un nome”.
Che sia un blues, uno standard del jazz, una sonata di Bach o un brano pop le sue interpretazioni lo rendono quello che
è: musica. Il teatro musicale iperbolico di Hiromi rievoca il fasto delle macchine delle meraviglie del nostro barocco e lo fa con
pochissimo, un pianoforte e una presenza scenica minuta ma immensa al tempo stesso. Hiromi, come la maggior parte dei grandi
musicisti vuole comunicare gioia e divertire.
La stella nipponica Hiromi Uehara comincia a suonare il pianoforte all’età di 6 anni dimostrandosi subito dotatissima, precoce e
rapida nell’apprendere. All’età di 7 anni entra a far parte della prestigiosa Yamaha School of Music e a 12 anni inizia a esibirsi per in
pubblico. A 17 anni ha l’occasione di suonare dal vivo con il pianista Chick Corea che, avendo sentito del talento della ragazza,
decide di incontrarla a Tokyo e, dopo un provino, la invita a partecipare al concerto che avrebbe tenuto nella città il giorno
seguente. Nel 1999 Hiromi si iscrive al prestigioso Berklee College of music di Boston dove ha l’onore di studiare con il grande Oscar
Peterson. Le influenze rock, progressive, jazz, fusion l’hanno resa un’artista originale che ottiene grandi riconoscimenti e premi per
tutti i suoi dischi. Alla Berklee conosce il celebre pianista Ahmad Jamal che col tempo è diventato suo mentore. Si diploma con il
massimo dei voti nel 2003. Dello stesso anno è il suo EP dal titolo “XYZ”. Il suo debutto arriva con l’album d’esordio “Another
Mind", prodotto dal bassista Richard Evans, già suo insegnante alla Berklee, e da Ahmal Jamal. Con centomila copie vendute e
svariati premi, tra cui “Album of the Year”, da parte della Recording Industry Association of Japan, Hiromi continua la sua
straordinaria carriera portando la sua musica in tour in tutto il mondo e partecipando ai più prestigiosi Jazz Festival internazionali.
Nel 2004 pubblica “Brain”, seguito da un tour di concerti che l’ha riporta, tra gli altri, a Umbria Jazz dove apre l’esibizione dei “Big
Four”: Hancock, Shorter, Corea e Blade. Nel gennaio 2006 viene pubblicato “Spiral”, poi, sotto lo pseudonimo di Hiromi
Sonicbloom, l’album “Time Control” con Tony Grey, Martin Valihora e con la collaborazione del chitarrista David Fiuczynski. Nel
2008 è la volta di “Beyond Standard” in cui Hiromi rielabora standard della tradizione americana, “Duet”, un doppio disco registrato
dal vivo presso la Tokyo’s Budokan in cui duetta con Chick Corea, e “Jazz in the” nel quale Hiromi suona con con lo Stanley Clarke
Trio e Lenny White. Il 26 gennaio 2010 esce “Place to be” in solo piano. Il suo ultimo disco dal titolo “Voice”, pubblicato in
Giappone nel marzo 2011 sotto il nome di “Hiromi The Trio Project”, con Anthony Jackson al basso e Simon Phillips alla batteria,
rappresenta la conferma di un’artista sulla cresta dell’onda e nel pieno della sua forza creativa.
MUSICA
5 luglio - ore 21.30 – Fiesole, Cattedrale
CORO "R. DEL CORONA” di Livorno
direttore Luca Stornello
VENITE A LAUDARE
Tradizione e innovazione nei percorsi della musica vocale sacra
Laudario di Cortona
Venite a laudare
Scuola di Notre Dame
Ave Virgo Virginum
J. Gallus
Ecce quomodo moritur Justus
G. P. da Palestrina
Sicut Cervus
Super Flumina Babylonis
A. Lotti
Vere languores nostros
F. Liszt
Ave Maria
A. Bruckner
Locus iste
L. Perosi
M. Duruflé
Neve non tocca
Notre Pére
G. Bardos
J. Mantyjarvi
U. Sisask
Et circa horam nonam
Ave Maria
Laudate Dominum
Sono diversi i fili rossi che uniscono i brani di questo programma. Il più evidente potrebbe apparire quello mariano, con i
molti brani che rimandano alla figura della Madre di Cristo. Ma la chiave di lettura più accattivante è senza dubbio quella
della contrapposizione tra tradizione e innovazione, che attraversa senza sosta le epoche dei brani presentati, dal Medioevo al Rinascimento, al Novecento. Il brano che dà il titolo al concerto è allo stesso tempo il più antico e forse il più potentemente innovativo tra quelli presentati. Venite a laudare: un invito a pregare il Signore nel canto, con il quale idealmente si apre e si chiude il cerchio di questo viaggio.
Il coro "Rodolfo Del Corona", costituito nel 1984 nel nome dell'importante compositore livornese, si propone lo studio e
l'approfondimento di un repertorio che spazia dalla polifonia prerinascimentale fino a musiche del nostro secolo, senza
trascurare l'importante contributo di tradizioni non europee e non colte. L’eclettismo non va a discapito della qualità, stimolando l’approfondimento delle peculiarità stilistiche dei repertori in studio. Tale flessibilità, resa possibile da un organico agile, è uno dei punti di forza del coro.
DANZA
7 luglio - ore 21.30 – Fiesole, Teatro Romano
Giovani stelle in una notte di mezza estate
Gran Gala di danza
L’evento sarà un gran gala della danza classica e contemporanea, in cui si esibirà l’eccellenza delle nuove generazioni
di artisti. Vi prenderanno parte i danzatori del teatro dell'Opera di Firenze - compagnia Maggiodanza, della compagnia
Aterballetto di Reggio Emilia, dell'Accademia del teatro alla Scala di Milano e del teatro dell’Opera di Roma. All'interno
dello spettacolo, saranno messe in scena coreografie in prima e il progetto Supporto giovani, che da’ la possibilità agli
emergenti di confrontarsi con professionisti di fama internazionale. Dice l’ideatore della serata, Alessandro Bigonzetti: “a
aprire la serata sarà l'esibizione di alcuni allievi di scuole di danza del Veneto, dell’Emilia Romagna e della Toscana, per
poi passare agli allievi di una delle più prestigiose realtà del mondo, l'Accademia di danza del teatro alla Scala di Milano,
diretta dal maestro Frederic Olivieri. Davide Bombana, uno dei più importanti coreografi italiani, sarà presente con una
sua coreografia dal titolo L'apres midi d'un faune, danzata da Federica Maine e Michelangelo Chelucci. Altro impostante
coreografo a cui è un piacere rendere omaggio sarà Massimo Moricone del quale sarà interpretato il balletto Preludi da
Letizia Giuliani, Francesco Marzola e Zhani Lucaj. Chiuderà Roberto Tedesco, giovane danzatore di Aterballetto, che si
esibirà in un assolo, Insuperabile, da lui stesso coreografato su musiche di Nils Frahm, in prima assoluta per il festival”.
TEATRO
8 luglio - ore 21.30 - Fiesole, Terme Romane
Teatro Solare - Alchimie
DIONISI COMPAGNIA TEATRALE
POTEVO ESSERE IO
Di Renata Ciaravino con Arianna Scommegna.
Video e scelte musicali Elvio Longato.
Luci Carlo Compare.
Supervisione registica Serena Sinigaglia.
Assistente alla Regia e collaborazione alla riduzione del testo Elvio Longato.
Set Maria Spazzi
Realizzazione scene Raffaella Colombo / Lidia De Rosa / Anna Masini.
Produzione Dionisi Compagnia Teatrale / Kilowatt Festival / Teatro Dell’orologio Di Roma
Con il sostegno di Aia Taumastica / Torre Dell’acquedotto e Atir/Teatro Ringhiera
Basato sull'intensa interpretazione di Arianna Scommegna (premio Ubu 2014) e sulla drammaturgia di Renata Ciaravino,
lo spettacolo racconta gli anni Ottanta attraverso le vite parallele di due bambini che diventano grandi partendo dallo
stesso cortile della periferia milanese. Due partenze, stessi presupposti. Ma finali diversi. E in mezzo la vita. Potevo essere io racconta tutto questo cercando la commedia che irrompe nella commozione. Un allestimento scarno con una sola concessione: accanto alle parole ci sono i video, perché certe immagini evocano e insieme aiutano a non mentire. Uno
spettacolo dedicato ai bambini che siamo stati e che non smetteremo mai di essere, uno spettacolo dedicato a chi è sopravvissuto all'infanzia e della cui sacralità ha saputo ben poco. Spettacolo vincitore del bando Nextwork 2013 e del Festival della Valtellina 2014.
TEATRO
9 luglio - ore 21.30 - Fiesole, Terme Romane
Teatro Solare - Alchimie
TEATRO DELLA CADUTA
MADAMA BOVARY
Scritto e interpretato da Lorena Senestro.
Liberamente ispirato a “Madame Bovary” di Gustave Flaubert con brani tratti da Guido Gozzano.
Musiche originali Eric Maestri - Costumi Stefania Berrino - Disegno luci Roberto Tarasco.
Regia Massimo Betti Merlin e Marco Bianchini.
Produzione Teatro della Caduta con il sostegno della Regione Piemonte.
Di grande efficacia e coinvolgimento emotivo, un testo colto e spiritoso, con frammenti di dialetto, dentro e fuori il personaggio, 'Madama Bovary' prende spunto da Flaubert per evocare terre piemontesi e stati d'animo senza tempo. Lorena
Senestro, autrice del monologo (finalista al Premio Scenario), trasporta Emma Bovary nella sonnacchiosa provincia torinese. L'inquieta cacciatrice di eros oscilla tra lingua e dialetto, dramma e sarcasmo senza negarsi la gioia del divertimento e dello sfottò. Lo spettacolo, coniugando nuova drammaturgia e teatro d’attore, sperimentazione linguistica e tradizione dialettale, affronta tematiche di attualità: la paura di agire, le false chimere, la dialettica tra città e provincia, tra nuovo
e tradizione.
TEATRO
10 luglio - ore 21.30 - Fiesole, Terme Romane
Teatro Solare - Alchimie
GLI OMINI
LA FAMIGLIA CAMPIONE
Di Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Giulia Zacchini e Luca Zacchini.
Con Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini.
Produzione Gli Omini.
In collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola.
Residenza artistica Associazione Teatrale Pistoiese.
Con il sostegno di Regione Toscana.
La famiglia Campione ha alle spalle un percorso fatto di indagini e laboratori, un progetto che ha coinvolto cinque comuni
della provincia fiorentina e più di ottanta giovani. Dieci sono i personaggi. Tre le generazioni a confronto. Tre gli attori in
tutto. Così i personaggi sono dieci, ma assumono i modi, le parole, le storie, di centinaia di persone conosciute per strada. Il collage dà luogo a uno spietato ritratto del confronto tra le generazioni: i padri, i figli, i nonni, chi gira a vuoto, chi
aspetta di morire. Nel 2014 la compagnia ha ricevuto il Premio Enriquez per la ricerca drammaturgica e l'impegno sociale.
DANZA
11 luglio - ore 21.30 – Fiesole, Teatro Romano
Balletto di Toscana
GISELLE
Drammaturgia, regia e coreografia di Eugenio Scigliano
Per affrontare Giselle, caposaldo e sintesi del Romanticismo coreografico, Eugenio Scigliano torna direttamente alle fonti
poetiche e letterarie del balletto. Proprio partendo dalla suggestiva leggenda delle Wilis, fanciulle fatali che hanno in sé
anche una natura demoniaca, tanto da essere assimilate ai vampiri – e come loro sono infatti esseri erotici e mortiferi,
implacabili e vendicativi – che tanto suggestionò Theophile Gauthier nello scrivere lo scenario di Giselle, il coreografo si
immerge direttamente nell'atmosfera gotica e notturna tanto cara alle culture nordiche, della quale il tema dell'irresistibile
passione amorosa legata all'idea della 'non-morte' è fulcro portante. Scigliano riconduce la vicenda in quella età vittoriana, in una scuola che ricorda assai da vicino l'Appleyard College di Picnic ad Hanging Rock, dove si educano fanciulle di
buona famiglia con rigidi rituali accuratamente pensati per soffocarne le passioni, ma nel quale è anche sufficiente mettere a contatto l'innocenza dei sentimenti dei più giovani con l'ambiguità cinica degli adulti per fare esplodere un conflitto
profondo e sconvolgente tra verità e convenzioni. In questa cornice vittoriana, la giovane Giselle è attratta e sedotta dal
Precettore, che in realtà è legato all'Istitutrice della scuola. Scoperto l'inganno, in preda alla vergogna nei confronti dei
suoi compagni e della stessa Istitutrice la fanciulla si uccide. Nella nuova scrittura drammaturgica del famoso secondo
‘atto bianco’, in una notte di delirio, angosciato dai sensi di colpa il Precettore viene tormentato dalla visione degli spiriti
furenti e vendicativi delle Spose Non-Morte, le Wilis: tra loro c'è Giselle, la cui innocenza e amore sono restati immutati
anche oltre la vita. All'alba l'uomo si ritrova solo, smarrito, ma ormai profondamente toccato dall'esperienza vissuta tra
sogno e realtà. Prevale così la necessità di evidenziare un riscatto femminile, che riemerge, più forte del dolore, in una
complicità solidale contro l’uomo che ha tradito: un impulso quasi femminista, per altro sottinteso nella leggenda originaria evocata da Heine e incarnata già nella danza di Jules Perrot e Jean Coralli e poi di Marius Petipa, nel plotone coeso e
implacabile delle spose fantasma.
MUSICA
13 luglio - ore 21.30 – Fiesole, Teatro Romano
Music Pool
Living Coltrane
Enrico Rava (tromba), Stefano Cantini (sax), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Francesco Maccianti (piano), Piero Borri
(batteria)
Di tributi al genio di John Coltrane è ricco l'universo. Un posto d'accezione merita quello confezionato dal sassofonista
toscano Stefano "Cocco" Cantini. Innanzitutto per l'approccio e la sensibilità, lontani anni luce dalla pedissequa
riproposizione che segna molti "omaggi". Aspetto non secondario è poi la line-up formidabile messa insieme da Cantini,
che si illumina della tromba di un altro genio, stavolta dei giorni nostri, Enrico Rava. E qui si spiega la longevità di "Living
Coltrane", che alterna atmosfere meditative cariche di misticismo a momenti di grande forza propulsiva. Un gioco di
squadra per rinverdire la quanto mai sfaccettata impronta lasciata da Coltrane, linguaggi musicali distanti sia
geograficamente sia storicamente, come le forme della musica indiana, i ritmi africani e caraibici, e le complesse
armonie della tradizione "colta" europea. "Amo Coltrane fin da bambino, credo che tutti noi gli dobbiamo tanto - spiega il
musicista di Follonica - quindi più che di omaggio parlerei di atto di amore". Un progetto coraggioso che da "Syeeda's
Song Flute" a "The Inch Worm", da "Afro Blue" all'immancabile "My Favourite Things" dona nuova luce ad alcune delle
più amate composizioni di John Coltrane. Sul palco, oltre a Rava e Cantini, la stessa formazione che ha registrato
l'album eponimo, con Francesco Maccianti al pianoforte, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Piero Borri alla batteria.
TEATRO
14 luglio - ore 21.30 - Fiesole, Terme Romane
Scuola di Musica di Fiesole
IL PICCOLO PRINCIPE
Maurizio Lombardi voce recitante
Eòs Project ensemble di saxofoni
Alda Dalle Lucche direttore
Tiziana Draghi scene
Roberto Nigro progetto del suono
Maurizio Lombardi regista
Musiche di Massimo Buffetti
Dal 1943, anno della pubblicazione de Il piccolo Principe, i bambini di ogni età amano il piccolo extraterrestre che riflette
con aforistica saggezza sugli strani personaggi che incontra nel lungo viaggio attraverso gli spazi siderali, prima di giungere sulla terra: ognuno dei pianeti visitati costituisce una metafora della natura umana, cui il piccolo Principe rivolge uno
sguardo sorpreso e perplesso, affrontando con semplicità temi come il senso della vita ed il significato di amore ed amicizia.
Lo spettacolo ha la forma di una lettura-concerto: un prologo strumentale introduce la narrazione, che prosegue in simbiosi con la partitura, da cui i personaggi del racconto sono poeticamente tratteggiati. Composta da Massimo Buffetti,
autore di numerosi lavori di teatro musicale, la musica sarà eseguita dai giovani musicisti fiesolani dell’orchestra di sax
Eòs Project, sotto la direzione della loro appassionata docente Alda Dalle Lucche. Voce narrante e regia di Maurizio
Lombardi, impegnato nei vari settori dello spettacolo, dal teatro di ricerca al cinema, dal repertorio classico a quello per
ragazzi. Roberto Nigro cura il progetto del suono, mentre le scene sono di Tiziana Draghi.
MUSICA
15 luglio - ore 21.30 - Fiesole, Terme Romane
Music Pool
SIMONE GRAZIANO “FRONTAL”
Simone Graziano piano
Dan Kinzelman sax
Stefano Tamborrino batteria
Gabriele Evangelista contrabbasso
Frontal è il quintetto guidato da Simone Graziano considerato uno dei migliori pianisti e compositori emersi recentemente
nel panorama italiano. Il gruppo è composto da alcuni tra i migliori talenti del jazz nostrano quali Gabriele Evangelista al
contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria. La band presenta una front line davvero eccezionale, con Dan Kinzelman al sax tenore, americano naturalizzato in Italia, voce originalissima del sassofono contemporaneo che è subentrato
a Chris Speed, il cui sassofono tenore ha arricchito la registrazione del primo album in studio. Il primo disco “Frontal”
edito da Auand nel maggio 2013, è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti: Musica Jazz gli ha conferito il Bollino Blu
e lo ha inserito tra i dischi consigliati del mese di Agosto 2013; Jazzit ha assegnato il suo Bollino Rosso ‘Jazzit likes it’.
MUSICA
16 luglio - ore 21.30 - Fiesole, Teatro Romanorav
Music Pool
STEFANO BOLLANI Sheik yer Zappa
prima toscana
Stefano Bollani pianoforte
Larry Grenadier contrabbasso
Josh Roseman trombone
Jim Black batteria
Jason Adasiewicz vibrafono
“Il progetto mutua il nome da un grande disco del 1979, Sheik Yerbuti, nel quale - come suo solito - Zappa se la prendeva con buona parte del mercato pop di quegli anni. Zappa l'onnivoro, Zappa il dissacratore, Zappa il musicofilomusicologo-musicante. Zappa che nel suo tritacarne ha fatto passare tutta la musica del secolo in cui è vissuto, dalla cosiddetta "classica" al jazz (di cui diceva "non è morto ma ha un odore ben strano") fino al rock dei suoi coetanei, con i loro divismi e le loro ambizioni messianiche. Zappa che negli ultimi anni voleva candidarsi alla presidenza della Repubblica degli Stati Uniti con una sola valida motivazione: "Io almeno odio il golf ". Ecco, tocca a Zappa finire in un tritacarne,
dunque vedersi trattato come un "classico" ma non un classico scomodo, un monumento da prendere a spallate, bensì
una fonte di ispirazione da cui sgorgano gemme e soprattutto idee. La sua musica e il suo spirito sono più che vivi, sono
necessari.” – Stefano Bollani
MUSICA
17 luglio - ore 21.30 - Fiesole, Terme Romane
Associazione Musicae
VIEJEČNICA: LA BIBLIOTECA DI SARAJEVO
Un incrocio di culture raccontate dalla musica
Serena Meloni chitarra
Un viaggio attraverso la musica popolare rivista in chiave contemporanea, con la curiosità di tornare a riscoprire le origini
della chitarra, l’oud ossia il liuto arabo. Dalle melodie e i taksim medio-orientali, la loro contaminazione con la musica
ebraico-sefardita, fino ad arrivare a quella balcanica con le sue influenze ottomane e provenienti dall’Est europeo. Un
viaggio che trova in Sarajevo la città ideale, teatro di alcuni dei più drammatici fatti della storia recente, ma da sempre
esempio di convivenza, integrazione e rispetto tra culture diverse. Partendo dalla terribile distruzione della Biblioteca Nazionale della città, la VIJEĆNICA, avvenuta la notte tra il 25 e il 26 agosto 1992, luogo da sempre simbolo dell’incrocio di
culture a Sarajevo, la musica contemporanea incontra quella popolare; quattro culture (Ebraica – Ottomana – Cristiana –
Ortodossa), apparentemente così diverse tra loro, s’incontrano e si riscoprono in un linguaggio universale: quello della
musica.
MUSICA
18 luglio - ore 21.30 – Fiesole, Terme Romane
Scuola di Musica di Fiesole
I GRUPPI DA CAMERA DELL’ORCHESTRA GIOVANILE ITALIANA
Wolfgang Amadeus Mozart Quintetto per corno e archi in mi bemolle maggiore K 407
Francis Poulenc Sonata per tromba, corno e trombone basso
Victor Ewald Quintetto per ottoni n. 1 op. 5
Victor Ewald, Quintetto per ottoni n. 2 op. 6
Una formazione certo inusuale, il quintetto di ottoni, che trova nel russo Victor Ewald (1860-1935) un appassionato pioniere: le sue composizioni per due trombe, corno, trombone e basso tuba sono un’ottima occasione cameristica per i
giovani ottoni dell’Orchestra Giovanile, e saranno senz’altro una scoperta per gli ascoltatori. Accanto ai due Quintetti di
Ewald la Sonata di Poulenc, un lavoro del 1922 in stile neoclassico, e per concludere Mozart: l’originale Quintetto per
corno ed archi K407 è una delle composizioni che l’amico Leutgeb, cornista salisburghese, chiese a Wolfgang per presentarsi degnamente sulla scena musicale viennese.
CINEMA
19 luglio - dalle ore 18.30 - Fiesole, Teatro Romano
PREMIO FIESOLE AI MAESTRI DEL CINEMA
ore 18.30 incontro con il pubblico
ore 21.30 intervento musicale di Claudio Simonetti dei Goblin
ore 22.15 cerimonia di premiazione
ore 22.30 proiezione del film Profondo Rosso (Italia 1975 - edizione restaurata)
Il Premio ai Maestri del Cinema, prestigioso riconoscimento artistico ai principali cineasti viventi del panorama internazionale, è stato istituito nel 1966 dal Comune di Fiesole. Oltre quarant’anni di attività promozionale, non consecutivi perché segnati da periodi più o meno lunghi di interruzione per difficoltà economiche e organizzative, ma che dal 1994 hanno
ripreso la loro cadenza regolare nell’ambito dell’Estate fiesolana, grazie agli sforzi e al contributo ideativo, accanto al
Comune, della Fondazione Sistema Toscana e del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.
Basta scorrere anche solo parte dell’elenco degli autori premiati nella suggestiva cornice del Teatro Romano di Fiesole,
per capire la rilevanza culturale di questa manifestazione, volta alla ricerca e all’incontro ravvicinato con i filmmakers, i
creatori del cinema: da Luchino Visconti (1966) a Luis Buñuel (1972), da Stanley Kubrick (1983) a Wim Wenders (1994),
da Marco Bellocchio (2000) a Spike Lee (2007).
“Da molti anni anche un autore eccentrico, eccessivo, provocatorio come Dario Argento, apparentemente confinato nei
limiti di uno o due generi cinematografici – il giallo e l’horror, per semplificare – molto amato dal pubblico giovanile di tutto
il mondo ma guardato con sospetto e ostilità da gran parte della critica soprattutto italiana, ostinata erede del
neorealismo, era entrato nel mirino del Premio Fiesole – racconta il direttore artistico Giovanni Maria Rossi – Oggi siamo
certi che allargare il Premio ai Maestri del Cinema a una personalità debordante e complessa come quella di Argento sia
non solo un recupero critico doveroso di un esponente “rivoluzionario” della generazione dei Bellocchio e dei Bertolucci,
ma anche la scoperta di una vena creativa sotterranea, sulfurea, visionaria che si è nutrita di arte, di letteratura e di
immagini filmiche per restituire, con un linguaggio originale e sofisticato, i turbamenti e gli incubi individuali e collettivi
che da oltre quarant’anni serpeggiano ovunque nella contemporaneità.”
Soprattutto nell’ultimo decennio, il Premio Fiesole ha saputo articolarsi in vari momenti di approfondimento e spettacolari
intorno alla figura dell’ospite prescelto: la serata della premiazione, al Teatro Romano, con proiezioni e interventi di altri
protagonisti della scena; un incontro pomeridiano con il Maestro premiato aperto al pubblico e alla stampa; la pubblicazione di un volume monografico sull’autore a cura del SNCCI; una o più rassegne retrospettive dedicate all’autore pre-
miato e ad altri registi o correnti affini alla sua poetica, che si svolgono sia al Teatro Romano di Fiesole che in altre sale
o arene dell’area fiorentina.
MUSICA
22 luglio - ore 21.00 - Firenze, Cortile dell’Istituto degli Innocenti
Scuola di Musica di Fiesole
MARCO PIEROBON (TROMBA) E GLI OTTONI DELL’ORCHESTRA GIOVANILE ITALIANA
Paul Dukas Fanfare “La Peri”
Giovanni Gabrieli Sonata Pian e Forte
Jeff Manookian Celebration Fanfare
Steven Verhelst A Song for Japan
Aaron Copland Fanfare for the Common Man
Chris Hazel Three Brass Cats
George Gershwin I got Rhythm
Tradizionale Londonderry Air
John Kander New York New York
Hoagy Carmichael Stardust
George Gershwin Someone to watch over me
Scott Joplin The Non-Pareil Rag
Tradizionale La Virgen de la Macarena
Ancora ottoni in primo piano, per un programma all’insegna della contaminazione degli stili musicali con la dirompente
energia di Marco Pierobon. Già prima tromba delle Orchestre del Maggio Musicale Fiorentino e dell’Accademia di S. Cecilia, Pierobon è attivo in ambito internazionale con progetti originali e fantasiosi, tra cui il Gomalan Brass Quintet. La carica e l’entusiasmo di Marco Pierobon trascinano i ragazzi dell’Orchestra Giovanile Italiana in un viaggio musicale che
dal ‘500 arriva ai giorni nostri, per una serata in cui il virtuosismo strumentale impreziosisce un repertorio vario e divertente, sia per gli interpreti che per il pubblico.
MUSICA
23 luglio - ore 21.00 - Firenze, Sala Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti
Scuola di Musica di Fiesole
OMAGGIO A LOUIS ANDRIESSEN
Monica Germino violino elettrico
Cristina Zavalloni voce
Strumentisti dell’Orchestra Giovanile Italiana
Renato Rivolta direttore
Louis Andriessen Letter from Cathy (2003) per voce ed ensemble
Louis Andriessen Zilver (1994)
Louis Andriessen Passeggiata in tram in America e ritorno (testo di Dino Campana) (1988)
Louis Andriessen M is for Man, Music, Mozart (1991) (testi di Louis Andriessen, Jeroen van der Linden, Peter Greenaway) – Per cantante jazz ed ensemble
Il compositore olandese sarà presente in sala
Una serata dedicata alla nuova musica, con l’omaggio al grande compositore olandese Louis Andriessen (1939).
L’originale ed eclettica scrittura di Andriessen predilige organici inconsueti e si avvale costantemente della collaborazione con gli interpreti: il violino elettrico di Monica Germino e la voce di Cristina Zavalloni – con la loro prorompente intensità espressiva - sono spesso partecipi dell’elaborazione compositiva e fonte di ispirazione per Andriessen, in particolare
per i brani in programma; un ensemble di giovani musicisti dell’Orchestra Giovanile, diretto da Renato Rivolta, partecipa
alla realizzazione di un appuntamento davvero speciale.
MUSICA
26 luglio - ore 21.30 - Fiesole, Teatro Romano
Scuola di Musica di Fiesole
ORCHESTRA GIOVANILE ITALIANA
Renato Rivolta direttore
Luciano Berio Requies (in memoriam Cathy Berberian)
Arnold Schönberg Kammersymphonie II op 38 (23’)
Igor Stravinskij L'oiseau de feu, Suite dal balletto (versione del 1919)
Il grande ‘900 musicale impegna l’Orchestra Giovanile Italiana, sotto l’esperta guida di Renato Rivolta, musicista eclettico e curioso che mette al servizio dei giovani l’approfondita competenza acquisita con le assidue frequentazioni di questi
capolavori musicali. L’apertura è affidata al tessuto onirico di Requies (in memoriam Cathy Berberian), di cui Luciano Berio scrisse nella presentazione (1984): “…un’orchestra da camera suona una melodia. Piuttosto, descrive una melodia:
ma solo come un’ombra può descrivere un oggetto e un’eco può descrivere un suono”. A ritroso nel XX secolo, con la
Kammersymphonie II, frutto di due successive elaborazioni (1909- 1939) che testimoniano dello sviluppo dell’attività
compositiva di Schönberg: ne deriva una composizione che può essere definita uno studio sulla variazione di derivazione
brahmsiana, in cui si utilizza la tecnica dodecafonica. La chiusura del concerto è affidata alle suggestioni fiabesche e
all’energia materica che Stravinskij riesce a sprigionare nella musica per il balletto L’Oiseau de Feu, di cui ascolteremo
la suite nella versione 1919.
ALTRI EVENTI
3 agosto - ore 21.30 - Fiesole, Teatro Romano
In collaborazione con P.R.G. e EditEventi
INTI-ILLIMANI
Dopo la presentazione in Cile del loro nuovo disco Teoria de Cuerdas, per gli Inti-Illimani è stato più che normale pensare di venire al più presto in Italia a presentarlo ad amici e fan. Quell’Italia che li accolse durante un esilio e li vide diventare straordinariamente famosi nella loro riconosciuta seconda patria.
Ambasciatori indiscussi della cosiddetta Nueva Cancion Chilena prima e di una personalissima interpretazione della
world music andina poi, gli Inti-Illimani sono presenti da quattro decenni nell’immaginario collettivo degli amanti della
musica delle radici in Italia e in tutto il mondo, Cile compreso, dove sono tuttora una band capace di riempire gli stadi e i
teatri di tutto il Paese, dimostrando un eccezionale seguito popolare e l’incondizionato plauso della critica. Uno spettacolo-evento ad hoc, finalizzato a dimostrare al pubblico italiano la gratitudine per il costante successo fatto registrare in tutti
questi anni: in equilibrio tra passato e presente, la loro esibizione condurrà lo spettatore in un viaggio attraverso il tempo
e lo spazio, teso fra la dimensione del ricordo e quella dell’attualità, che li vede emergere ancora oggi come una delle
band più importanti della scena world mondiale.