ENRICO DE ANGELI Enrico De Angeli nacque a

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ENRICO DE ANGELI Enrico De Angeli nacque a
ENRICO DE ANGELI
Enrico De Angeli nacque a Bologna il 30 aprile 1900. Dopo aver partecipato come volontario alla
Prima Guerra Mondiale frequentò la Scuola di ingegneria di Bologna dove nel 1924 si laureò in
ingegneria civile: si iscrisse in seguito all’Ordine degli Architetti, non essendo stata ancora istituita
a quei tempi la Scuola di Architettura. Dall’anno successivo ebbe inizio un’ intensa collaborazione
con giornali e riviste tra gli altri in particolare con Il Resto del Carlino, il Secolo XX, L’Avvenire,
L’Assalto, Aemilia, Pavaglione, L’Italia letteraria e Domus. Al termine del secondo conflitto
mondiale riprese lentamente la sua attività professionale: si trasferì a Roma, poi tornò a Bologna in
cui visse sempre come un ospite di passaggio, soggiornando per lunghi periodi negli hotel della
città senza mai fissare una dimora duratura. Il 6 dicembre del 1948 sposò Vilma Vilaghy, che gli fu
fedele compagna nonostante le gravi difficoltà economiche e le lunghe battaglie legali con clienti
morosi.
Tra le sue opere più significative la progettazione di villa Gotti a Bologna (1933-1936); la
progettazione d’arredamenti d’interni degli uffici della Zanichelli a Bologna (1938); casa Castelli a
Forlì (1940); colonia S. Zita a Marina di Massa (1949-1952); il negozio Corradi a Bologna (1954); il
negozio Schiavio a Bologna (1958) per il quale ricevette il Premio IN/ARCH 1961; il centro di
contabile della Banca del Monte a Bologna (1968); la valigeria Cremonini di via D’Azeglio (1971).
Il ricco corpus documentario di De Angeli in possesso dell’ Archivio dell’Ordine degli Architetti è
costituito da “elaborati, documenti, fotocopie, riviste, libri, disegni il tutto archiviato in un totale di 33
cartelle, 53 tubi e 103 raccoglitori”. Una amplissima e minuta documentazione, nella quale di
particolare interesse sono i carteggi con diversi suoi committenti, testimonianza del genio creativo
e bizzarro di De Angeli: lettere di protesta, supplica ed esasperazione per il protrarsi spesso infinito
dei lavori o per i cambiamenti di programma, a testimonianza della pignoleria e della severità con
la quale De Angeli giudicava il proprio lavoro. Esigente con se stesso fino all’esasperazione, De
Angeli lo era anche con le maestranze di altissimo livello che collaboravano nella realizzazione
degli interni, di cui seguiva ogni dettaglio: luci, lampade, drappeggi, mobili e suppellettili , tutto era
sottoposto alla sua severa revisione, e ciò spesso dava vita a cantieri lunghi e laboriosi, e
conseguentemente a rapporti spesso burrascosi con i committenti dei lavori. De Angeli morì a
Bologna il 22 marzo del 1979.
GIAN LUCA PERRONE
Gian Luca Perrone nasce a Bologna nel 1971, città in cui vive e lavora. Inizia in giovanissima età
un percorso personale di studio e sperimentazione che per un lungo periodo lo vede impegnato
con la fotografia di piccolo formato. Successivamente adotta quale strumento di lavoro la pinhole
camera (foro stenopeico). In seguito inizia ad avvicinarsi con maggiore interesse alla camera
oscura perfezionando così la stampa fine art e le tecniche archival durante le sessioni di studio
presso il TPW (2004 e 2005).
Continua quindi il suo percorso artistico lavorando al progetto dal titolo Visioni stenopeiche esposto
nell’aprile del 2010 rispettivamente presso lʼOblomov e presso Spazio dʼArte di Roma; l’anno
successivo lo stesso è presente al Festival della Val dʼOrcia organizzato dal Comune di Bagno
Vignoni. Allʼinterno del processo formativo e di perfezionamento delle tecniche di ripresa, nasce un
nuovo progetto dal titolo balere, eseguito su lastra diapositiva con banco ottico. A gennaio del 2013
espone il progetto a Bologna presso LʼEsprit Noveau allʼinterno del circuito ArtCity e ArtCity White
Night durante Artefiera; a giugno dello stesso anno viene inserito nel catalogo ufficiale del
Ravenna Festival ed espone presso il Pala De André. A novembre del 2013 è finalista nella
seconda edizione del Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee col progetto Filtri.
Nel 2014 presenta il catalogo balere alla 50° edizione del Festival del Cinema di Pesaro ed espone
il progetto presso la Galleria Gallerati di Roma.
Ad ottobre dello stesso anno è vincitore del Premio Aldo Nascimben col progetto
settecentocinquantanove.
ANDREA CALABRESI
Andrea Calabresi nasce a Roma nel 1967. Inizia da bambino a scattare fotografie e a lavorare in
camera oscura. Inizialmente autodidatta deve la sua formazione successiva a James Megargee ed
Arno Rafael Minkkinen. È fotografo professionista dal 1990 al 1998, lavorando in vari campi, ma
soprattutto in fotografia d'architettura. Nel 1996 apre a Roma un laboratorio di stampa fine art in
bianco e nero potendosi così dedicare più intensamente allo studio della tecnica, ai progetti
artistici, alla ricerca storico critica e all'insegnamento; insegnamento che svolge come free lance in
varie istituzioni e presso Corsi Foto Analogica. È inoltre visiting professor presso la Syracuse
University (New York) dal 2004.Il suo lavoro artistico si incentra su progetti di lunga durata, come le
vedute urbane di Domande sul senso dello spazio (1995-2002), i paesaggi di Close Landscapes
(2001- 2008) e The Upper Half (2006-2015). Ha esposto in personali e collettive in Italia, dove è
rappresentato da Majartecontemporanea, e negli Stati Uniti. È recentemente stato selezionato
quale partecipante del progetto 9TY8 (www.9TY8art.com), insieme ad un nutrito gruppo di noti
artisti Italiani.