La squilla di Solva

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La squilla di Solva
ALASSIO MARIANA
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“Perché gli angeli sono così presenti nella tele mariane?”, è l’interrogativo di questa settimana … Prima di offrire una sintetica risposta al richiedente, penso sia opportuno ricordare chi sono gli angeli.
La figura dell’angelo ha sempre dato ali alla fantasia degli artisti (e non solo!).
Questi alati messaggeri celesti li troviamo già nell’arte figurativa di culture antiche e
non cristiane.
Nell’Antico Testamento, angelo è termine che indica un ruolo. Angelo è chiamato chi assolve l’incarico di ambasceria per conto di Dio: rivela all’uomo la volontà
divina e interviene all’interno delle vicende umane, in virtù di un comando di Dio.
Con il II sec. a.C., a seguito della traduzione della Bibbia dall’ebraico in greco,
per opera dei Settanta, la parola angelo non indica soltanto un ruolo, ma anche una categoria di esseri.
Tra la fine del V e l’inizio del VI sec., lo Pseudo Dionigi Areopagita, elaborando
l’insegnamento dei Padri e teologi, scrive il primo trattato sistematico dedicato esclusivamente all’angeologia, il De coelesti hierarchia.
Riprendendo la dottrina neoplatonica di Proclo (412-485) - dall’Uno (Dio) derivano (per emanazione) i molti (gli esseri) - Dionigi organizza la gerarchia angelica in tre
ordini. Ogni ordine comprende tre schiere angeliche.
- Il primo Ordine (più a diretto contatto con Dio: ne ascolta la volontà e la tra
smette agli altri angeli) comprende: cherubini, serafini e troni.
- Il secondo Ordine (preposto alla creazione e sua destinazione finale) compren
de: Dominazioni, Potenze e Potestà.
- Il terzo Ordine (fa da tramite tra Dio e l’umanità) comprende: Principati, Ar
cangeli e Angeli.
Tutti e tre gli ordini angelici godono della beatitudine, in proporzione però al gra
do di intensità e profondità della loro visione di Dio. Dante Alighieri (1265-1321), che
mette in poesia questa dottrina teologica, scrive: “Tutti hanno diletto / quanto la sua
veduta si profonda / nel vero in che si queta ogni intelletto” (Paradiso xxviii, 106-108).
Domenica 26 aprile 2015
anno 5 numero 17
La squilla di Solva
“… la Chiesa non teme i suoi nemici, ma l’ignoranza dei propri figli” (Pio XII)
Sembra che l’umanità
non riesca a cessare
di versare sangue innocente.
Ancora oggi c’è chi cerca di eliminare
i propri simili con l’aiuto di alcuni
e con il silenzio complice di altri,
che rimangono spettatori.
(Papa Francesco)
*
Costantinopoli, 24 aprile 1915.
Nell’Impero ottomano, l’arresto di centinaia di armeni dà il via alla persecuzione
in massa del popolo armeno .
Uno dei più antichi popoli della re
gione anatolico-caucasica scompare dal
l’odierna Turchia orientale, fino a quel
l’anno Armenia. In pochi mesi una civiltà, una cultura e una fede vengono spazzate via.
Il triunvirato della morte (i mini
stri della Marina, della Guerra e dell’Interno) ha pieni poteri per procedere ...
Anche il mausoleo alla memoria, che il popolo armeno costruì sulle
rive del fiume Eufrate, a Deir el-Zor, nella Siria orientale (oggi parte integrante
del califfato dell’Isis) … è stato spianato
(2014) dai bulldozer jihadisti.
*
Pianificando l’invasione della Po
lonia, A. Hitler (1889-1945) si rivolgeva
ai suoi ufficiali con queste parole: “Chi si
ricorda più del massacro degli armeni?”.
Insegnavano i teologi che la beatitudine celeste dipende dal vedere Dio (e
non già dall’amore, che invece discende dalla visione). Ebbene: il primo Ordine angelico
trasmette l’illuminazione (o visione di Dio) - recepita in modo puro e non mediato
(ovvero direttamente) - al secondo Ordine e questi al terzo, che funge da intermediario
verso l’uomo.
Altri cristiani - vescovi e sacerdoti, religiosi e malati indifesi, anziani e
bambini - continuano a essere uccisi in
quella terza guerra mondiale - ‘a pezzi’ che attualmente attraversa il mondo.
Contemplazione, adorazione e lode esultante di Cristo Signore e del Padre, di cui
“vedono sempre il volto” (Mt 18,10): è questo il compito degli angeli. Associati al disegno
divino della nostra salvezza, in dipendenza da Cristo (unico Mediatore), è loro missione
aiutarci a restare sensibili a Dio. Dicono i teologi-spirituali che la loro presenza è continuo invito a diventare, anche noi, contemplativi e adoratori “in spirito e verità”.
*
Chi li ricorda? Chi, della loro tra
gedia e testimonianza, fa specchio per riflettere sulla propria vita e testimonianza cristiana?
*
Immagini da meditare
La vita di Gesù
(153)
Atro che vizio dei monaci! Lo sap
piano miei dodici lettori: il vizio dell’accidia è tipico della nostra società ‘liquida’.
Un catecheta - di quelli che san
porgere - così ne interessava i suoi alunni:
“Immaginate un pentolone pieno d’acqua
fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.
Il fuoco è acceso sotto la pentola,
l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto
gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un
po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si
stanca un po’, tuttavia non si spaventa.
L’acqua ora è davvero troppo calda. La
rana la trova molto sgradevole, ma si è
indebolita, non ha forza di reagire. Allora
sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui
la rana muore bollita. Se la stessa rana
fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di
zampa e sarebbe balzata subito fuori dal
pentolone”.
A. Modigliani (1884-1920), pittore con una penosa storia di depressione (se
gnata da alcool e droga), dipinse una serie
di personaggi, tra cui numerosi ragazzi,
che osservano la vita senza pupille come se
i motivi e le ragioni che l’hanno guidata fino allora non fossero più visibili o sufficienti.
L’accidia è perdita di orientamen
to e di comprensione di quello che facciamo. E’ la perdita del disegno di Dio sulla
nostra vita. E questa perdita genera delusione, rassegnazione, confusione di piani,
assestamento su misure approssimative o
compromesso “sanza ‘nfamia e sanza lodo” (Inferno III, 36).
(49)
Gesù
e le donne (4)
Gli evangelisti affermano che le
donne oltre che seguire Gesù lo servono. Di
nessun discepolo è detto questo.
Nella concezione religiosa del tem
po Dio abitava in una “luce inaccessibile” (1 Tm 6,16). Gli esseri che gli erano più
vicini erano gli angeli del servizio, gli unici
che stavano sempre davanti al Signore per
servirlo.
Ebbene, nei Vangeli, gli unici esseri che servono Gesù sono gli angeli - “e gli
angeli lo servivano” (Mc 1,13) - e le donne.
Come vedremo.
f.f.
(seguirà)
E proprio la donna, che la Bibbia definiva responsabile della morte “Dalla donna ha avuto inizio il peccato,
per causa sua tutti moriamo” (Sir 25,24) sarà la prima testimone della vita.
“Maria di Magdala andò subito
ad annunziare ai discepoli: Ho visto il Signore!” (Gv 20,18).
*
Il vizio dell’accidia produce quel
senso di torpore, che pervade corpo e spirito, suscitando un atteggiamento di noia e
di pigrizia, di indifferenza e di rinuncia …
Una figura travestita da scheletro, senza occhi e senza cuore, incapace di
osservare e partecipare delle vicende altrui … ecco come il pittore Otto Dix (1891
-1969) interpretò il comportamento accidioso (di grande indifferenza di fronte ai
rischi del nazismo) del popolo tedesco.
Come non considerarla una possi
bile interpretazione della società - la nostra?! - che volta lo sguardo ... altrove.
la risurrezione di Gesù: “Presto, andate a
dire ai suoi discepoli: ‘È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo
vedrete. Ecco, io ve l’ho detto’. Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e
gioia grande, corsero a dare l'annunzio ai
suoi discepoli” (Mt 28,7-8).
Per gli evangelisti le donne non so
lo sono eguali agli uomini, ma svolgono
un ruolo superiore, lo stesso degli angeli.
L’azione di annunziare, esclusiva
prerogativa degli angeli - nunzi di Dio - è
infatti nei Vangeli compito privilegiato delle donne.
Per questo solo le donne sono inca
ricate dall’Angelo del Signore di annunciare