L`Altra Medicina - luglio 2015
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L`Altra Medicina - luglio 2015
43 COPERTINA_Layout 1 09/06/15 15.17 Pagina 1 LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI MAGAZINE n. 43 Periodico mensile – Anno V, numero 43/2015 – € Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI 3,50 – Canton Ticino chf 7,00 LUGLIO 2015 MAGAZINE LA NOTTE SOLSTIZIALE L’iperico e le altre erbe guaritrici Prevenire a tavola Dossier Il lato buono dell’amaro L’ARTE DEL CAMMINARE CURIAMOCI CON S. ILDEGARDA Elisir d’assenzio, il rimedio sovrano Tecniche e segreti per corroborare il corpo e la mente NUTRIZIONE NATURALE FRANCO BERRINO INSEGNA: ECCO COME EVITARE I RISCHI DELLO ZUCCHERO AROMATERAPIA TAMANÙ E LE ESSENZE PER PREPARARE LA PELLE ALL’ESPOSIZIONE SOLARE L’OLIO DI SEMI DI CANAPA UNA MINIERA DI GRASSI BUONI: IL CUORE E I VASI RINGRAZIANO OMEOPATIA PER LE PIANTE. Contro “ruggini”, lumache e gli stress dell’orto 43 dossier camminare_Layout 2 09/06/15 12.19 Pagina 48 Dossier CAMMINARE NATURALMENTE Un gesto che non sappiamo più fare 48 43 dossier camminare_Layout 2 09/06/15 12.19 Pagina 49 L’arte del camminare RISCOPRIAMO LO SQUAT NATURALE N ella nostra società, ormai, consideriamo “normali” comportamenti sempre più innaturali. Ciò ha forti ripercussioni su ogni aspetto della nostra vita al punto che è bene interrogarsi sulle azioni e i gesti che consideriamo normali. Iniziamo a indossare le lenti della Natura per guardare a noi stessi in modo critico. Proprio in quest’ottica vi accompagnerò a riscoprire il gesto del camminare. Tre modi di locomozione In Natura ogni specie animale è contraddistinta dalle proprie forme di locomozione. Pensiamo al cavallo: esso va al passo, al trotto e al galoppo. Noi esseri umani, invece, ci muoviamo in tre modi: camminiamo, corriamo e scattiamo. Camminata, corsa e scatto si distinguono tra loro per la forza che sviluppano e per i tempi di contatto con il terreno. Camminare, in particolare, è la nostra forma di locomozione più economica ed efficiente. La Natura è ossessionata dall’economia energetica: questo è il motivo per cui, se dovessimo fare un lungo percorso senza vincoli di tempo, saremmo più propensi a scegliere la camminata. Potremmo anche decidere di non correre mai per tutta la vita ma non possiamo scegliere se camminare o meno. Farlo in modo scorretto può causare disturbi e dolori di vario tipo. E spesso non ce ne accorgiamo… Proviamo allora a pensarci e riappropriamoci della tecnica di cammino per cui siamo “progettati”. Daniele Vecchioni Torniamo allo squat, uno dei movimenti naturali e fondamentali dell’essere umano. Teniamo conto che porta moltissimi benefici a livello posturale e di mobilità articolare. Ecco alcuni consigli utili per eseguirlo al meglio: • Dobbiamo sentire il nostro baricentro, il peso del nostro corpo, scaricato sull’avampiede, non sui talloni. • Utilizziamo un rialzo sotto i talloni che ci permetta di eseguire lo squat in modo corretto: ciò è importante se al momento non abbiamo la mobilità a livello della caviglia necessaria per eseguire lo squat correttamente. • Apriamo bene le anche e le ginocchia, senza farle collassare verso l’interno. La rollata del piede Se camminiamo in modo corretto ci mettiamo anche al riparo da mal di schiena e da dolori diffusi: problemi che si ritengono ormai “normali” ma che non lo sono affatto. Intanto: in che cosa consiste esattamente il camminare? Quando camminiamo il nostro sistema piede sopporta il peso corporeo con un contatto col terreno di circa 300 millisecondi ad ogni passo. Il corpo si comporta come un pendolo e, poiché le forze in gioco sono relativamente basse, la strategia che adottiamo è detta “rollata del piede”. Ovvero: l’appoggio inizia dal tallone, per passare alla pianta e poi alla punta, dove l’alluce fornisce la spinta finale. Il tallone, con il suo spesso cuscinetto adiposo supporta l’impatto dolce che si verifica ad ogni passo. Facciamoci caso: il contatto col terreno è davvero dolce? O qualcosa lo sta snaturando? 49 43 dossier camminare_Layout 2 09/06/15 12.19 Pagina 50 Dossier Con le scarpe e a piedi nudi Spesso ciò che ci impedisce di camminare correttamente è la scarpa. Fin da bambini chiudiamo i piedi in scarpe strutturate, con la punta stretta e il tallone rialzato. Ciò impedisce al piede di “sentire” il terreno, di comprendere se l’impatto a terra avviene in modo violento o meno. Inoltre, la scarpa fa sì che l’angolo d’ingresso del piede a terra sia più accentuato rispetto alla modalità naturale. Facciamo un esperimento. Indossate le scarpe che ritenete comode, riprendetevi con una telecamera e osservate l’angolo d’ingresso del piede. Fate lo stesso da scalzi e valutate voi stessi le differenze: rimarrete sorpresi! Provate poi a scalzarvi e a imitare la camminata che avevate con la scarpa, a ginocchio iperteso e con angolo d’ingresso del piede elevato: vi renderete subito conto di quanto sia innaturale quel modo di procedere. La scarpa, inoltre, impedisce una corretta spinta da parte di alluce e fascia plantare che, nel tempo, si indeboliscono: si incorre così in problemi come piedi deboli che collassano internamente, alluce valgo e così via. Torniamo allo squat Molte persone soffrono anche di blocchi “strutturali” e non sono proprio in grado di camminare correttamente. Questo accade in presenza di blocchi nell’articolazione della caviglia, molto più diffusi di quanto si pensi e dovuti al nostro stile di vita. Abbiamo perso, per esempio, la tipica posizione di riposo dell’essere umano, lo “squat naturale”, che le popolazioni africane, asiatiche, indiane – solo per citarne alcune – non ancora “dipendenti dalla sedia, utilizzano per riposarsi, sedersi, mangiare, parlare e andare in bagno. È la stessa posizione che osserviamo quotidianamente in ogni bambino fino a quando inizia quel percorso che lo porterà per tutta la vita a rimanere seduto per 5-8 ore al giorno. In questo modo perdiamo anche la mobilità dell’articolazione della caviglia, fondamentale per camminare correttamente. C’è tempo per le scarpe Oppure pensiamo all’uso costante di scarpe strutturate e strette fin dalla più tenera età. Questo modifica lo sviluppo dei piedi facendo sì che molto spesso il metatarso del secondo dito sia più lungo di quello dell’alluce impedendo così a quest’ultimo di svolgere la sua fondamentale funzione di spinta propulsiva durante il passo. 50 CHE COSA POSSIAMO FARE DA OGGI? I niziamo a chiederci come intraprendere un percorso di cambiamento e, letteralmente, quali siano i primi passi da muovere. Per tornare ad appropriarci della nostra naturalità e della corretta forma di camminata fin da subito, non serve chiudersi in eremitaggio o stravolgere profondamente le nostre abitudini. Il solo adottare alcuni semplici accorgimenti può davvero fare la differenza. 1 Camminiamo scalzi in casa Recuperiamo il nostro sesto senso: la propriocezione. Per far ciò togliamoci le scarpe tutte le volte che possiamo farlo. Camminare scalzi in casa, in palestra o in situazioni in cui questo è possibile, permetterà al nostro cervello di riconnettersi con il terreno e processare le informazioni sensoriali provenienti dalle piante dei piedi. Pensate che nel Confronto con e senza scarpe Un semplice esperimento può chiarire meglio che cosa accade quando camminiamo a piedi nudi. L’angolo d’ingresso del piede è meno accentuato rispetto a quando camminiamo indossando calzature. Per gran parte della nostra storia evolutiva l’uomo non ha utilizzato scarpe e, di conseguenza, ha sviluppato una particolare tecnica di cammino. È questa la modalità naturale di cui dobbiamo cercare di riappropriarci. 43 dossier camminare_Layout 2 09/06/15 12.20 Pagina 51 L’arte del camminare piede esistono 7200 terminazioni nervosa che, attraverso la spina dorsale e il cervello, sono collegate con tutte le parti del corpo, regolando la nostra locomozione. Inizieremo a sentire e capire la differenza tra le diverse superfici di appoggio, sia naturali – come l’erba, la terra o la sabbia – sia artificiali, come il cemento, le piastrelle del pavimento di casa o il tartan di una pista d’atletica. I movimenti diventeranno più facili, più sicuri e più efficienti perché i nostri piedi inizieranno a comunicare in modo sempre più efficace le informazioni sensoriali ricevute. Tutti invitati agli incontri di Correre Naturale L’autore dell’articolo mentre insegna le tecniche di corsa e camminata. 2 Indossiamo scarpe comode Scegliamo scarpe comode e poco strutturate con il minimo dislivello possibile fra tacco e punta – “drop” – e che non costringano il nostro piede ma gli lascino svolgere la sua azione liberamente. 3 Saltelliamo I saltelli a piedi nudi sono un esercizio essenziale per allenare e mantenere l’equilibrio, la mobilità e la postura necessaria per camminare correttamente. I saltelli, inoltre, aumentano notevolmente la forza dinamica e l’elasticità del piede. Durante i saltelli il tallone deve sempre baciare la terra per non sovraccaricare i polpacci e allenare il piede in modo completo. Manteniamo un ritmo elevato, attorno ai 180 battiti per minuto: questa è la cadenza ottimale per sfruttare al meglio l’elasticità del corpo. Aiutiamoci con un metronomo, partendo all’inizio dai 170 battiti per poi arrivare, con la pratica, ai 180. Sempre all’inizio, chiediamo a qualcuno di verificare se stiamo andando a tempo: spesso abbiamo questa percezione, ma in realtà non è così! Scegliamo infine un punto di riferimento a terra (una corda, il bordo di una mattonella, una penna…) e verifichiamo di essere rimasti nella posizione iniziale mentre saltelliamo. Questo ci aiuterà molto ad allenare e sviluppare una postura corretta. 4 Accorciamo il passo Durante la camminata, manteniamo lo sguardo dritto davanti a noi e riduciamo l’ampiezza del passo per massimizzare l’allineamento del nostro corpo. Prestiamo attenzione a chi ci consiglia la “camminata veloce” o ci spinge ad “allungare la falcata”: questo Questi e molti altri temi sono trattati durante i seminari/workshop e gli eventi di Correre al Naturale. «Attraverso questo progetto – ci spiega Daniele Vecchioni – vogliamo fornire strumenti utili per riacquisire la nostra natura di esseri umani: riteniamo infatti che il movimento sia sinonimo di vita e benessere». Le persone sono stimolate a muoversi in modo naturale per rendere alla portata di tutti una corretta tecnica di corsa e camminata: si riscopre così il vero piacere che solo il muoversi in modo naturale può darci. Per tutte le info: www.correrenaturale.com tipo di atteggiamento, infatti, non fa altro che aumentare la violenza dell’impatto del piede con il terreno, accentuando l’angolo d’ingresso durante l’appoggio. Facciamo sempre il test di ciò che è “naturale”: mettiamoci a piedi nudi e proviamo a camminare velocemente e con una falcata ampia. Se proviamo fastidio, dolore o disagio, evidentemente non è un movimento che al nostro corpo piace fare. Esiste una velocità tale per cui diventa più efficiente correre. Del resto, non vedremo mai un cavallo andare “al passo veloce”, piuttosto inizierà a trottare. 51