D34SV e X-Yachts 34 a confronto, Fare Vela, febbraio 2008

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D34SV e X-Yachts 34 a confronto, Fare Vela, febbraio 2008
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Galgani, 43 anni, è uno dei
migliori tester italiani. Con
lui nella giuria, Fare Vela
è l’unica testata italiana
che partecipa all’assegnazione del premio European
Yacht of the Year
I due contendenti,
sottovento il Dehler
e sopravvento l’X, si sono
sfidati senza sosta per tre
giorni consecutivi
di VANNI GALGANI
Dehler 34
& X-34
Per la prima prova a
confronto di Fare Vela
si danno battaglia i due
più attesi cruiser/racer
della stagione
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FOTO DE MARIA
D
ue barche dirette concorrenti valutate fianco
a fianco: finalmente Fare Vela può offrirvi
una prova a confronto vera e propria. E lo
facciamo con attori d’eccezione, protagonisti assoluti del segmento dieci metri di taglio sportivo.
Stiamo parlando dell’ultima nata di casa X-Yachts,
mitico cantiere danese da anni leader indiscusso di
questo settore, e del suo più accanito antagonista
prodotto in casa Dehler, altrettanto noto produttore tedesco che, con la nuova proprietà, si prefigge di eccellere nello stesso segmento. È
guerra aperta, a botte di prestazioni, dotazioni e prezzi; ma, per la prima volta, due
modelli della stessa taglia vengono presentati nello stesso periodo. E noi non ci
siamo fatti scappare questa occasione
d’oro. Il bello di questo test è che le
protagoniste, pur nascendo sostanzialmente con le stesse finalità, sono
diverse sotto molti aspetti e, quindi,
ancor più stimolanti da paragonare.
Cominciando dai progetti, lo scopo
è ovviamente quello di ottenere
ottime qualità veliche che garantiscano anche onorevoli piazzamenti in regata, senza però
perdere quelle caratteristiche
da cruiser per famiglie tanto
apprezzate specie da noi
italiani. Cominciando
dalla tedesca, il progetto è dello studio
Simonis&Voogd,
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prove/dehler 34 & X-34 a confronto
La prua ha un disegno curato
nel dettaglio, con dritto affilato
e finitura superiore arrotondata. Peccato doverlo rovinare col
musone, comunque studiato
per essere rimosso velocemente
Il pozzetto ha buone dimensioni, con panche comode per sdraiarsi (sono tra le più larghe della categoria)
ma non altrettanto per sedersi, a causa dei paraonde alti in media solo 20 centimetri. Comoda anche la
postazione al timone, con piccoli puntapiedi di serie e sedute piatte sui lati; per una posizione perfetta,
però, avremmo preferito una ruota appena più grande (opzione allo studio). Con un po’ di fantasia il
timoniere può raggiungere i winch del genoa; non vi sono, invece, possibilità per una scotta di randa alla
tedesca. Da notare la parte centrale del pozzetto che accoglierà il tavolo sollevabile opzionale
Il drizzista dispone di una postazione ben organizzata, ma
i winch in tuga di serie sono piccoli. Il tambuccio, largo ben
64 cm, ha l’esclusiva (e brevettata) chiusura in tre pezzi
che, quando aperta, si raccoglie in basso senza necessità di
doverla riporre, occupando lo stesso ingombro della
soglia. Ben fatta anche la vetroresina intorno, poco eleganti le maniglie annegate in abbondante silicone, già
scurito sull’esemplare
in prova. Da notare la
RAFFINATA
nuova console portaAnche se l’impostazione è tradistrumenti
zionale, in coperta il Dehler 34
conferma la forte volontà del cantiere di alzare il tiro, con soluzioni
e dotazioni prestigiose che rendono questo dieci metri un oggetto
dal sapore esclusivo. Pensiamo al
bel disegno della tuga, all’elegante
configurazione della poppa, a elementi ricercati come il tavolo in
pozzetto a scomparsa (opt.), la
ghigliottina telescopica o il gavone
dedicato all’autogonfiabile. L’attrezzatura, tutta Harken, è di
buona qualità ma non eccezionale
come dotazione, con winch di
serie piuttosto piccoli. Raffinata la
lavorazione delle parti in resina,
con elegante falchetta piatta.
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La poppa è disegnata con stile e attenzione: per abbassare il livello del
pavimento, che garantisce ottime altezze interne, gli architetti hanno
creato un elegante piccolo gradino che ruba spazio al piano sopra ma
alleggerisce il tutto. Non è prevista alcuna possibilità di chiusura
L’avvolgifiocco proposto (optional) è il nuovo Furlex con tamburo a scomparsa, una delle
soluzioni più pratiche ed eleganti offerte dal mercato. Il pulpito
è su quattro appoggi con tubolare inferiore chiuso
I passavanti sono larghi e pressoché liberi da attrezzature,
alcune delle quali, come i candelieri e le bitte, posizionate
sulla ricca falchetta piatta in
vetroresina, che conferisce alla
barca un effetto “maxi”. La
posizione delle lande e la lunghezza delle rotaie consentono anche l’adozione di un
genoa a sovrapposizione
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peccato!
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Il gavone sotto la panca (presente solo a dritta), veramente
ampio, è uno di quegli esempi in
cui tanto spazio risulta poco
sfruttabile. Infatti non ha fondo
né divisori, e tutto ciò che ci infilerete scomparirà per sempre
salvo buttarcisi dentro (per fortuna ci sono dei gradini) in una
ricerca complessa. Peccato non
aver ripreso la soluzione del 36,
che prevede questo vano diviso
in due, con pavimentazione al
livello del pozzetto. In ogni caso
sarà necessario creare un fondo
e una suddivisione degli spazi
La tuga ha un disegno elegante e pensato nei dettagli, con elementi
stilistici esclusivi, come le finestre laterali o le due strisce di luce centrali, che rappresentano la firma dei Dehler di ultima generazione. La
parte centrale, rivestita di serie in teak, accoglie anche i due osteriggi a filo, una primizia su barche di questa taglia e categoria ma un po’
scomodi perché non hanno posizioni di apertura intermedie
1
2
3
A poppa si apre un portello per l’ispezione degli organi di governo.
Anche qui un semplice riparo consentirebbe di usare questo vano
anche per lo stivaggio. Facile e
immediata l’ispezione del settore
iù
l’idea in p
4
1 Le manovre dall’albero corrono
sotto il cielo della tuga. Da notare
le strisce in plexiglas che danno luce
all’interno; 2 La cimetta di recupero
dell’avvolgifiocco esce dal portello
del gavone creando un angolo
fonte di sicuri attriti e abrasioni. Da
notare le bitte richiudibili della
Nomen, fornite a richiesta; 3 L’elegante soluzione per riparare il
comando del pilota e il quadro
motore. Peccato non aver incassato
anche la manetta dell’acceleratore;
4 Queste pratiche e robuste profila-
Il trasto di randa, poggiato sulle panche (ma non sulla colonnina),
supporta il paranco per la scotta randa. Il tutto è ben raggiungibile
dal timoniere in crociera (anche se, con vento forte, la demoltiplica
6:1 può risultare faticosa) ma in regata bisognerà prevedere una
regolazione di fino
Veramente raro su barche di tali
dimensioni, questo gavone dedicato consente di stivare l’autogonfiabile in posizione centrale
e immediatamente fruibile
ture sui bordi della panche servono
come puntapiedi quando si sta
seduti sui paraonde. Da notare
anche il teak incassato, di serie per
pavimento e sedute del pozzetto
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prove/dehler 34 & X-34 a confronto
COMPLETA
Punto di forza del fast cruiser
danese, la coperta dell’X-34, pur
avendo un aspetto quasi banale,
offre soluzioni minuziosamente
studiate e attrezzature di qualità e
completezza non comuni su barche di queste dimensioni. Anzi,
oseremmo dire che è l’unico 34
sul mercato con scotta di randa
alla tedesca recessa, completa di
winch dedicati, fornita di serie.
Ma non è solo la quantità e qualità dell’attrezzatura a fare di questa
coperta una perfetta piattaforma
da vela: è anche l’organizzazione e
il disegno delle parti. Pozzetto
comodo, posizione del timoniere
pressoché perfetta, attrezzatura nei
punti giusti: anche se alcune soluzioni potranno sembrarvi scontate,
scoprirete che nulla, sulla coperta
dell’X, è lasciato al caso.
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Il pozzetto, lungo nel complesso oltre 3 metri, offre spazio sufficiente e attrezzature distribuite in modo da risultare perfettamente funzionale in regata: noi però ce lo siamo goduto alla grande anche
andando a spasso. Nonostante i paraonde bassi sul lato esterno, le
panche sono dotate di uno schienale sufficientemente alto (28 cm).
Il trasto, attaccato alle panche e alla colonnina, ha una corsa utile di
ben 170 cm
Davanti al tambuccio vi è uno spazio di ben 60 cm dove il drizzista può
lavorare comodamente. Di serie vengono fornite anche le tasche per
raccogliere le code delle cime. La ghigliottina ha una chiusura tradizionale formata da due pezzi in plexiglas
iù
l’idea in p
Questa geniale soluzione consente di utilizzare il rialzo del
pavimento, necessario comunque per creare un valido
appoggio al timoniere, come
ampliamento del vano sottostante in modo da poterci stivare un’autogonfiabile, con
tanto di scoli per l’acqua. Da
qui si accede anche al settore
del timone
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I winch di poppa, dedicati alla
scotta di randa, sono perfettamente accessibili dal timone ma
lasciano anche un abbondante
spazio verso prua per un randista in regata
peccato!
La fantastica ruota da 150 cm di diametro, dal sapore feticistico, consente posizioni sempre comode e corrette per osservare le vele. La
conformazione del pavimento offre appoggi ergonomici in ogni
andatura, agevolando il passaggio verso prua. La console sopra la
colonnina, pur se comoda per montare un plotter, ha un aspetto esageratamente massiccio e ingombrante; meno male che è optional
2
3
Il gavone dell’ancora è veramente stretto: quasi impossibile un’ispezione interna. Notate il robusto pulpito su quattro appoggi
con protezione per evitare che il
genoa scavalli. L’avvolgifiocco
incassato è fornito di serie
4
1 Il profilo dell’albero, appositamente studiato per questa barca
Soluzione rara per un dieci metri perdipiù sportivo, lo sprayhood,
veramente di grandi dimensioni, ha un suo spazio dedicato nella
stampata della tuga che non lo fa sparire completamente ma almeno lo sistema in modo ordinato. Viene fornito a pagamento ma è un
optional obbligatorio se pensate di fare crociera
dalla John Mast, è dotato di rinforzi
nella parte bassa fin dove ci sono le
asole per le uscite delle drizze; 2 La
falchetta di stampata sagomata a
puntapiedi (il profilo si abbassa a
Come funzionano, nella loro
semplicità, i barber del genoa
poppa delle lande) separa i candelieri, gli imbarchi e molta atrrezzatura lasciando completamente liberi
i passavanti. Da notare anche l’uscita verso poppa della scotta di randa
con scolo per l’acqua, forse non elegantissimo ma sicuramente efficace;
3 Le numerose manovre ai lati del
tambuccio, servite da stopper e torrette girevoli, comprendono anche
il vang sdoppiato e i barber del
Forse la parte meno riuscita esteticamente, la poppa ha un aspetto un
po’ massiccio e sembra incompleta, come se mancasse un pezzo; in
compenso funziona perfettamente e, con un passaggio largo ben 94
cm, rappresenta un nuovo esempio di poppa (semi) aperta su un X da
crociera. Sui prossimi esemplari il paterazzo sdoppiato sarà sostituito
da un’unica manovra centrale regolabile tramite Magic Wheel interna
Sotto le panche si aprono due
gavoni; quello a sinistra, sopra la
cabina (nella foto), ha il fondo
al livello del pozzetto, mentre
quello a dritta, dotato comunque di pavimentazione, sfrutta
tutto il volume dello scafo
genoa, demoltiplicati con paranchi
parzialmente nascosti ma accessibili
per eventuali interventi senza
smontare il carter; 4 In ogni angolo
dov’è possibile lo sfregamento di
una cima, la vetroresina è protetta
con un tondino in acciaio
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INTERNI DEHLER 34
prove/dehler 34 & X-34 a confronto
ALTA CLASSE
Ricchi, raffinati, disegnati con cura
e ben realizzati: gli interni del
Dehler 34 sono degni di una barca
ben più grande e mantengono gli
standard già visti sul 44. Entrando
si viene accolti da una sensazione
di attenzione e di lusso veramente
appagante. I materiali usati sono il
teak biondo (piacevole anche al
tatto) per paratie e mobili, pannelli
effetto acciaio satinato per alcuni
rivestimenti, il laminato wenge per
i paioli e il marmo sintetico per
piani di bagno e cucina. Gradevoli
anche le numerose prese di luce,
comprese le lunghe strisce sulla
tuga, anche se, a causa dei vetri
bruniti, dei led a luce fredda e di
alcuni elementi scuri, l’atmosfera
può risultare un po’ cupa. Tutto
ben risolto per le disposizioni,
tranne il tavolo in dinette, decisamente piccolo e funestato dall’albero che lo buca in mezzo.
Abbondanti ovunque le altezze,
talvolta superiori anche ai 190 cm.
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Con una campata di 336 cm il quadrato ha un buono sviluppo in lunghezza. I materiali usati sono di qualità e ben lavorati, eccezion fatta
forse per il cielino, a nostro avviso non completamente risolto, tanto
da mitigare il bell’effetto degli osteriggi a filo e delle prese di luce, e
di un colore un po’ spento. In ogni caso l’effetto generale denota
una cura amorevole che, al di là del gusto personale, offre quel tipo
di sensazione appagante che vorremmo ritrovare in tutte le barche
La dinette, sebbene completa e ben realizzata, presenta dei limiti: le sedute sono scomode a causa degli schienali troppo verticali, e il tavolo è corto (sui prossimi esemplari
verrà allungato) e ostruito quasi nel mezzo
dall’ingombro dell’albero che limita un po’ la conversazione tra gli ospiti.
Per la pavimentazione saranno offerte anche essenze più chiare
Il carteggio ha un piano discreto dotato di un onesto vano
per le carte. Molto comodo il
seggiolino completo di schienale, appena sufficiente lo spazio per l’elettronica che non
prevede pannelli frontali. Dentro il supporto e sotto il seggiolino vi sono utili vani di stivaggio. Il quadro elettrico è
subito ispezionabile
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Completa e funzionale, la cucina è completa di volumi di stivaggio
capienti e ben organizzati, doppio lavello e frigo grande. Vi sono
anche due piccoli cassetti privi però di guide e apposito fermo di
fondocorsa. Basse le spondine di contenimento che riparano poco
anche verso il divano
L’armadio sotto i lavelli è capiente e organizzato con mensole.
Da notare anche il portarifiuti,
intelligentemente apribile verso
il corridoio
ben fatto
2
Il frigo è
veramente
ben realizzato: ampio, di
forma regolare, organizzato con un
cestello e, soprattutto, dotato di ampia apertura
divisa in due portelli che, sui prossimi esemplari,
verranno dotati di pistoni per tenerli aperti
3
si, ma...
Considerando la tipologia di barca, la cabina di
prua ha dimensioni più che oneste con altezze
accettabili e due armadi di buona capienza. Il
paiolo di calpestio, completamente piatto
Sotto il
mobile del
letto c’è un
ampio vano
il cui coperchio, però, si
apre in un
pezzo unico e non ha cerniere. Vi è anche un piccolo portello sulla parete verticale per accedervi
senza spostare i cuscini
4
1 Gli armadi, di misure utili per
contenere le stampelle, sono tutti
rivestiti con moquette in modo da
A poppa il calpestio, pur ampio e dotato di buona
altezza, è un po’ limitato dall’ingombro del pozzetto.
Il letto ha dimensioni ridotte a causa della posizione
centrale della paratia obbligata dal tavolo in pozzetto (i cui supporti, quando a riposo, penetrano negli
interni). Scarsa anche l’aerazione di serie, fornita da
un solo piccolo oblò. Buoni invece i volumi di stivaggio, con grande armadio e spazio sotto la cuccetta
Il bagno ha
buone dimensioni e risulta
ben rifinito,
con piano in
marmo sintetico, pensili in
legno con
superficie
specchiata e
tientibene in
acciaio (un
po’ leggero).
Poco pratica
(e come minimo lesiva della privacy) la soluzione dell’oblò
condiviso col carteggio. L’altezza è più che sufficiente per fare comodamente la doccia
dare un senso di finitura senza
rubare spazio utile; 2 Con questa
pratica soluzione il divano a sinistra
si trasforma in un comodo letto
(singolo) perfetto anche per la
navigazione; 3 Per dare accesso al
motore la scala si apre ruotando su
cerniere ma non ha pistoni di supporto. Da notare i gradini che, pur
diventando un po’ piccoli verso il
basso, sono dotati di piccole spondine di contenimento; 4 Le lande in
tondino sono attaccate a un robusto supporto parte integrante del
controstampo strutturale; 5 Dietro
al bagno si apre un vano per le
cerate che però non è stagno e non
ha uno scolo dedicato per l’acqua
5
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INTERNI X-34
prove/dehler 34 & X-34 a confronto
ORDINATO
Internamente l’X-34 ha un aspetto
fresco e semplice, corretto per una
barca con queste finalità ma un po’
sottotono rispetto a ciò che il
mercato ci ha abituati. L’essenza
usata è il mogano, con pavimento
in teak e molte parti bianche di
vari materiali: perlinato a doghe,
skai, vetroresina e persino scafo
nudo trattato con topcoat. Piuttosto leggeri i mobili e le parti in
legno, di spessore sempre contenuto, che, se da una parte aiutano a
limitare i pesi, dall’altra danno una
sensazione di poca sostanza. Gli
spazi sono sfruttati in modo lineare
e intelligente, con elementi sempre
comodi e ben vivibili; ma le forme
esterne, cioè i bordi liberi contenuti e la tuga relativamente discreta, si pagano con altezze talvolta
un po’ al limite. Qualche svista
anche nelle finiture: se in generale
l’aspetto è gradevole, alcuni dettagli appaiono forse eccessivamente
semplificati per il prestigio del
marchio e per il prezzo.
112 FARE VELA FEBBRAIO 08
Luminoso e ben organizzato, il quadrato appare anche più grande
delle sue effettive dimensioni. Con una campata di 314 cm, sfrutta
bene il disegno simmetrico della dinette con divani lunghi quasi 2
metri, quindi utilizzabili anche come cuccette. Da notare la porta
della cabina di prua in posizione centrale che sfrutta la massima
altezza e l’uso del legno a vena orizzontale, una delle tendenze più
in voga del momento
La dinette ha divani simmetrici con
sedute comode e cuscini sagomati.
Discrete le dimensioni del tavolo, con
ante abbattibili complete di alte
sponde di contenimento. Nonostante
l’insieme sia piuttosto stretto, la circolazione è agevole su entrambi i lati
Il carteggio ha un piano di
ottime dimensioni e forma
regolare, perfetto per stendere
anche le tradizionali carte. Vi
sono anche quattro bei cassetti montati su guide e fondocorsa soft. Tra i difetti la scarsa
capienza del vano carte, la scomodità della seduta e la ridotta altezza da terra di tutto il
mobile (solo 73 cm). Buono
invece lo spazio per l’elettronica, che può sfruttare per montaggi frontali la superficie
della semiparatia
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Date le scarse dimensioni del mobile, in cucina si è preferito adottare un unico singolo grande lavello. Buona la dimensione dei volumi
di stivaggio e del del frigo, dotato di una corretta coibentazione. Il
piano di lavoro, stampato in vetroresina, tende a graffiarsi facilmente ed è totalmente privo di sponde per il contenimento
La scala è realizzata in vetroresina con gradini sagomati in
legno. Per accedere al motore,
bisogna asportare tutto il pezzo
dal peso non indifferente
pratico
2
Aprendo i
piani
alleggeriti
del letto
di prua,
interamente
incernierati, si accede in modo completo al grande vano di
stivaggio sottostante
3
si, ma...
La cabina di prua offre un calpestio di buona superficie e forma pressoché regolare. Il letto, lungo ben
oltre i 2 metri, risulta comodo e i due armadi discretamente capienti. Le altezze, mai sopra i 175 cm,
pagano il disegno sportivo della tuga
Gli armadi hanno
buone capienze,
ma la parte di
scafo a contatto
non è rivestita in
alcun modo, una
semplificazione a
nostro modo eccessiva per una barca
di questo prestigio
4
1 Gli schienali dei divani in dinette
sono tenuti nella parte bassa solo
con una striscia di velcro. Levandoli si ottengono ottime cuccette di
guardia; 2 I piani delle sedute in
Anche il calpestio di poppa
ha una forma
piatta e regolare. Nonostante la
scarsissima
altezza dal
pavimento (19
cm) il letto ha
ottime dimensioni anche se
una buona
parte si sviluppa sotto il
pavimento del
pozzetto. Buona la dimensione dell’armadio, corretta l’aerazione con due oblò a contrasto
Il bagno,
completamente controstampato, ha
dimensioni
corrette e
una buona
altezza. Le
finiture
appaiono
un po’ semplici, con
lavello
dalla forma
curiosa, e
manca una ghiotta per la doccia, che ha lo scarico ricavato direttamente sul pavimento
dinette, completamente incernierati, rendono agevole l’ispezione
ai vani sottostanti. Da notare che
tutto il mobile è parte integrante
del grande controstampo che fa
da base al paiolato e a tutti i
mobili; 3 Questo è l’aspetto della
Magic Wheel, il sistema brevettato
X per demoltiplicare lo sforzo del
paterazzo senza paranchi a vista.
Sul 34 viene posizionato nel gavone a dritta (la foto si riferisce all’X35); 4 Un esempio delle piccole
lande per attaccare meccanicamente la coperta alle paratie; 5 La
giunzione non perfetta tra piano
cucina e paratia viene risolta con
uso massiccio di silicone
5
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DEHLER 34
prove/dehler 34 & X-34 a confronto
impostazione di tutti gli X per le appendici: bulbo con lama in ghisa e
progettisti in esclusiva tutta la nuova gamma Dehler. Loro il disegno del scarpone finale in piombo, timone allungato dal profilo esclusivo molto
44 che ha vinto la passata edizione dell’EYotY. Le caratteristiche sono efficiente. Di impostazione simile i piani velici, ottimizzati per dare
simili alla sorella maggiore, ma con una sensibile variazione nella misu- buoni risultati con i genoa a scarsa sovrapposizione (entrambi inferiori al 110 per cento), ma mentre l’X con le lande a murara del baglio: se il 44 è tra le più strette della sua categoria, il 34 con 3,49 metri risulta all’estremo opposto. Le Il Dehler è disegna- ta non lascia alternative, il Dehler, dotato di sartie interne e rotaia lunga, offre la possibilità di montare anche
forme di carena appaiono affilate e potenti, la lunghezza
to con più stile e
genoa sovrapposti. D’altronde il piano velico dell’X
al galleggiamento importante e lo scafo piuttosto aggresricercatezza, ha
sivo, con bordi liberi alti, slanci contenuti e insellatura
un’aria più lussuosa denota una maggior estremizzazione in questa direzione,
con superficie più sbilanciata verso la randa e regolazioni
quasi retta. Il tutto viene ingentilito dalla geometria della
tuga che, nonostante la notevole altezza di circa 50 cen- e dà una sensazione sudiate appositamente per i genoa davanti alle sartie,
di maggior cura
come i barber sulla tuga che ne avvantaggiano gli angoli
timetri dal ponte, appare ben disegnata, caratterizzata
dalla tipica finestratura firma della nuova linea Dehler e
nella realizzazione in bolina. Di buona qualità le attrezzature, decisamente
più ricche e complete sull’X che offre di serie, tra le altre
dall’attacco arrotondato dei paraonde. Le appendici ricalcano le tendenze dei più recenti cruiser/racer: la chiglia ha una fine cose, sartiame in tondino, winch di maggiori dimensioni, di cui due
lama in acciaio con silurotto finale in piombo, il timone è a spada dal- aggiuntivi dedicati alla scotta randa, regolazione del paterazzo tramite
l’elevato aspect ratio (vedi il box “la parola del mese” nella scheda tec- Magic Wheel.
nica). Più tradizionale e fedele alla family line, l’X-34, firmato dallo Prestazioni
studio interno diretto dal mago Niels Jeppesen, appare comunque Mai test poté essere più equanime. Barche nuove, vele simili (tutt’e due
molto accattivante sull’acqua. Ciò è dovuto a uno scafo basso e filante North in dacron da crociera), timonieri a rotazione. E, ovviamente, una
dotato di slanci più evidenti e di una marcata insellatura che risalta il di fianco all’altra, qualunque fossero le condizioni. Queste ultime
bel disegno della prua, il tutto caratterizzato da una formula grafica hanno oscillato tra la brezza leggera (4-5 nodi reali) e il vento steso
ormai riconosciuta come un prestigioso marchio di fabbrica. Anche la sopra i 10, mare piatto all’interno dell’avamporto o onda formata in
tuga ha un disegno più consueto, ma non per questo meno studiato: mare aperto. Sia l’X che il Dehler hanno evidenziato ottime velocità,
nonostante i volumi e l’alloggio integrato per lo sprayhood (vedi il prossime ai 7 nodi di bolina e velocemente vicino agli 8 quando si
box “la parola del mese” nella scheda tecnica), mantiene un’aria discre- allarga l’andatura; in senso assoluto, le prestazioni delle due barche si
ta e sportiva, merito del lavoro fatto sull’attacco alla coperta e del posi- sono dimostrate più vicine di quanto non pensassimo, e ciò va a onore
zionamento arretrato degli oblò, che la fanno apparire più corta; l’a- del Dehler. Questo accattivante e completo cruiser si è difeso con
spetto sportivo è ulteriormente accentuato dai paraonde bassi. Stessa onore a tutti gli attacchi dello scattante X, soffrendo appena solo con
continua da pag. 105>
“
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vento debole, fatto però, a nostro avviso, dovuto anche al peso dell’e- sicuri, confortevoli. Anche vedendola da fuori dimostra di navigare
semplare in prova, che ci è sembrato un po’ superiore al dichiarato sempre in perfetto equilibrio, con naso alto e poppa leggera. Analoghe
(aveva anche la coperta in teak). Il Dehler ha un’andatura sicura e agile, le prestazioni a motore delle due barche, sopra i 7 a manetta e sui 6,6
con timoneria ben settata che comunica una godibile sensibilità. La a regime di crociera, con l’unica differenza che il Volvo del Dehler gira
a 2.400 giri mentre per lo Yanmar dell’X ce ne vogliono
seduta ai lati del pozzetto, molto confortevole, sarebbe
A vela l’X rappre- almeno 2.800, con relativi aumenti di rumore e vibrazioperfetta se la ruota fosse appena più larga. Il timoniere
ni. Comunque l’insonorizzazione si è dimostrata su
governa la randa, con l’unico limite del paranco 6:1 della
senta qualcosa di
scotta, faticoso nelle regolazioni di fino, e con un po’ di
speciale, si comporta entrambe piuttosto efficace, con il vantaggio per l’X di
avere lo scarico semisommerso. Nessun problema in
fantasia riesce a gestire anche il genoa. Passo deciso, reatcome nessun’altra
manovra se non un po’ di ritardo nella risposta dei mototività alle regolazioni, ripartenze veloci dopo le virate: gli
ingredienti per un allegro cruiser vincente anche in rega- barca della sua cate- ri da 20 cavalli: per pochi Euro vi consigliamo vivamengoria sa fare
te di montare il 30 cavalli, opzionale in tutti e due i casi.
ta ci sono tutti. L’X, però, da questo punto di vista è su
Conclusioni
un altro livello. Non tanto per la velocità che, come
abbiamo detto, non è poi così diversa (almeno nelle condizioni del Insomma, avete capito quale fa per voi? Ve lo confessiamo, noi no.
nostro test). È come naviga, quello che ti comunica quando la porti. Dipende (come sempre sulle barche) qual è l’aspetto prioritario per i
Non sappiamo come ci riescano (e ci riescono sempre), ma stare al vostri gusti e necessità. Il Dehler è disegnato con più stile e ricercateztimone di un X è sempre qualcosa di speciale, come se diventaste parte za, ha un’aria più lussuosa e dà una sensazione di maggior cura nella
integrante della barca, direttamente connessi alla pala del timone. Qual- realizzazione, specie negli interni, anche se non tutto è perfettamente
siasi cosa facciate con la ruota, la barca sembra rendersene conto prima risolto; l’X è più scontato, gli interni sono semplici nel design e nella
di voi tanto reagisce velocemente e, soprattutto, senza dispersione, quasi realizzazione, con qualche caduta di stile. A vela, però, offre qualcosa in
non si muovesse su un liquido ma su binari. Avrete anche l’impressio- più: se il Dehler è veramente un’ottima barca, l’X rappresenta qualcone che la zona intorno alla ruota l’abbiano costruita su misura per voi. sa di speciale, si comporta come nessun’altra barca della sua categoria
Dovunque vi mettiate, in piedi, seduti, sopra o sottovento, tutto è sem- sa fare. Poi c’è la questione del prezzo: comunque la mettiate, anche a
pre al posto giusto. L’attrezzatura fa il resto: scotta randa alla tedesca parità di dotazioni, la differenza sarà sempre sensibilmente a favore del
potente e veloce, regolazione del paterazzo a portata di mano, trasto Dehler, anche se l’X offre di serie attrezzature complete e impianti fondalla corsa abbondante, vi sembrerà di portare un Laser. Ma ecco che damentali. Alla fine, però, mai come questa volta la scelta sarà anche
l’X vi stupirà ancora: perché sembra una “barchetta” leggera e balleri- influenzata dal gusto; d’altronde le barche sono abbastanza diverse da
na, ma il dislocamento medio col 41 per cento di peso concentrato suscitare emozioni riconoscibili. Quindi non vi resta che visitarle e
sulla zavorra le dà un comportamento da big. Movimenti morbidi, provarle di persona: sarà il cuore a dirvi qual è quella che fa per voi.
“
FEBBRAIO 08 FARE VELA 115
104-117 Prove:FV
21-01-2008
19:00
Pagina 116
scheda tecnica
Progetto
Lunghezza scafo
Lunghezza gall.
Larghezza
Immersione
Dislocamento
Zavorra (36 %)
Sup. vel. (randa + genoa 107%)
Motore Volvo D1-20 Saildrive
Serbatoio nafta
Serbatoio acqua
dehler 34
Simonis&Voogd
10,51 m
9,38 m
3,49 m
1,95 m
5.110 kg
1.850 kg
72,20 mq
18 hp
83 l
150 l
Attrezzatura
- albero 9/10 Selden, 2 crocette acquartierate,
me in Dyform
- winch Harken 2x40 ST + 2x30 ST
- stopper (10) Spinlock XTS
- attrezzatura di coperta Harken
- paterazzo regolabile con paranco 16:1
Dotazioni
- tuga, sedute e fondo pozzetto in teak
- osteriggi (2) a filo custom e oblò (4) Gebo
- timoneria ruota ø 140 cm
- interni in teak
- batterie 1x80 Ah + 1x55 Ah
- elica 2 pale abbattibili Flex-o-Fold
Meteo della prova
- vento da 5 a 15 nodi reali
- mare da calmo a mosso
Prezzo
105.000 euro
Optional
Motore Volvo D1-30 28 hp
Sartiame in tondinoo
Avvolgifiocco Furlex 200 TD
Vang rigido Selden
Sprayhood con finestra apribile
Teak sui camminamenti
Winch primari Harken 2x44 (differenza)
Boiler acqua calda 20 l
Impianto 220 v + caricabatterie 25 Ah
Tavolo in pozzetto a scomparsa
Salpancore + ancora Delta 10 kg
(Prezzi f.co cantiere in euro IVA esclusa)
Informazioni Dehler Italia
Marina Punta Faro - 33054 Lignano (UD)
Tel. 0431 723276 - Fax 0431 73442
sartiaPanche pozzetto
155x48
Spazio tra panche
63÷70
Passavanti
45÷51÷31
Tavolo dinette
73x86÷105
Divano dinette sx
210x96÷81
Tavolo carteggio 87÷93x49÷60,5
Letto prua
209x169÷51
Letto poppa
200÷183x143÷102
Larghezza porte
41
H cabina prua
176÷180
H quadrato
184÷191
H cabina poppa
185÷190
H bagno
193
Costruzione
1.190
2.780
2.000
280
1.230
7.000
590
1.900
900
1.560
2.200
www.dehler.com - [email protected]
La parola del mese
Aspect ratio
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
rapporto di allungamento,
cioè tra lunghezza e larghezza, di una figura (si usa
anche per definire gli schermi televisivi). Più è elevato,
più la figura risulterà allungata.
Scafo e coperta: sandwich di vetro e anima in balsa, resina poliestere.
Giunzione scafo/coperta: fascettata e resinata dall’interno.
Struttura: ragno di longheroni e madieri realizzato a piè d’opera e completamente
fascettato allo scafo. Pavimento non strutturale in vtr che include anche le basi dei
mobili. Paratie resinate a scafo e incollate alla coperta.
Chiglia: pinna in ghisa e bulbo finale in piombo con forma a siluro. La pinna termina
con una piastra che è fissata nello scafo in un recesso.
Timone: in sandwich con asse in acciaio inox. Boccola autoallineante.
Note: la lavorazione è in generale curata e ben realizzata, con ricco gelcoat esterno
dall’aspetto vetrato. Poco invitante invece la fattura e il colore delle parti in vetroresina interne. Per la struttura dello scafo, il ragno fascettato su cui sono attaccate anche
le lande appare robusto e preciso, anche se meno pregiato della struttura tradizionale
adottata nella precedente generazione di Dehler. Particolarmente rigida la giunzione
scafo/coperta, completamente fascettata dall’interno.
104-117 Prove:FV
21-01-2008
19:00
Pagina 117
X-34
Progetto
X-Yachts Design Group
Lunghezza scafo
10,36 m
Lunghezza gall.
9,09 m
Larghezza
3,40 m
Immersione
1,60/1,90 m
Dislocamento
5.300 kg
Zavorra (41 %)
2.200 kg
Sup. vel. (randa + genoa 106%)
67,90 mq
Motore Yanmar 3YM20C Saildrive
20 hp
Serbatoio nafta
80 l
Serbatoio acqua
200 l
Panche pozzetto
140x40
Spazio tra panche
73÷82
Passavanti
41÷44÷32
Tavolo dinette
107x78
Tavolo carteggio
80÷93x70
Letto prua
207x160÷42
Letto poppa
207÷195x170÷119
Larghezza porte
42
H cabina prua
171÷173
H quadrato
179÷184
H cabina poppa
173÷185
H bagno
189÷178
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
cm
Costruzione
Scafo e coperta: sandwich di vetro e anima in Airex, resina poliestere isoftalica.
Giunzione scafo/coperta: sigillante strutturale e giunzioni meccaniche.
Struttura: telaio in acciaio galvanizzato Tps resinato allo scafo sul quale scaricano i
maggiori sforzi, come base albero e attacco prigionieri del bulbo. Pavimento non strutturale in vtr che include anche le basi dei mobili. Paratie resinate a scafo e attaccate
meccanicamente alla coperta tramite piccole lande.
Chiglia: pinna in ghisa e bulbo finale in piombo con forma a scarpone. Tutta la chiglia
è rivestita con uno strato di vetroresina.
Timone: in sandwich di vetro e Airex, laminazione sottovuoto. Asse in alluminio con
doppia rastrematura. Boccola autoallineante.
Note: la sensazione di rigidezza provata in navigazione conferma la validità di uno
schema sperimentato, semplice e efficace, anche se non particolarmente raffinato. Il 34
ha anche una falchetta di stampata che costituisce una rigida costolatura nell’attacco
scafo/coperta e un pavimento interno controstampato piuttosto invasivo che però crea
una solida base per i paioli e l’attacco dei mobili. Buona la qualità del gelcoat, anche
nelle parti interne.
i concorrenti
Nome
J/109
Finngulf 33
Dufour 34
Elan 340
cantiere
J/Boats
Finngulf
Dufour
Elan
Attrezzatura
- albero 9/10 John Mast, 2 crocette acquartierate, sartiame in tondino
- avvolgifiocco Profurl recesso
- vang rigido
- winch Harken 2x46 ST + 4x40 ST
- stopper (9) Spinlock XT
- attrezzatura di coperta Ronstan
- scotta randa alla tedesca recessa sotto la coperta
- paterazzo regolabile con Magic Wheel
Dotazioni
- sedute e fondo pozzetto in teak
- osteriggi (2) e oblò (8) Moonlight
- timoneria ruota ø 150 cm
- interni in mogano
- batterie 1x115 Ah + 1x55 Ah
- impianto 220 v + caricabatterie 30 Ah
- elica 2 pale abbattibili Flex-o-Fold
- boiler acqua calda
Meteo della prova
- vento da 5 a 15 nodi reali
- mare da calmo a mosso
Prezzo
128.000 euro
Optional
Motore Yanmar 3YM30C 29,1 hp
2.200
Sprayhood
1.850
Teak in coperta
9.940
Serbatoio acque nere
1.190
Salpancore
1.950
Riscaldamento Eberspächer D4
3.040
(Prezzi f.co cantiere in euro IVA esclusa)
Informazioni X-Yachts Italia
Porto Turistico di Chiavari, 15 - 16043 Chiavari (GE)
Tel. 0185 308615 - Fax 0185 370329
www.x-yachts.com - [email protected]
La parola del mese
lungh.
10,85
10,13
10,60
9,99
largh.
3,51
3,30
3,48
3,48
disl.
4.950
4.500
4.700
5.000
sup. vel.
72,50
72,00
65,00
71,64
prezzo
136.150
109,200
89.750
88.950
Sprayhood
dall’inglese, “cappuccio per gli
spruzzi”, identifica la cappottina che, fissata sulla
tuga, protegge il tambuccio e la parte anteriore del
pozzetto. È dotata di parti anteriori trasparenti e può
essere abbassata