D44 - Fare Vela, marzo 2007

Transcript

D44 - Fare Vela, marzo 2007
Dehler 44
prova
Un veloce tredici
metri dalle soluzioni
innovative che
mostra le tendenze
della nuova gamma
Simonis & Voogd
di VANNI GALGANI
FOTO DEHLER
I
Il nuovo sport cruiser tedesco si porta
con agilità anche con vento sostenuto
114
MARZO 07
l primo modello del rinnovato
corso Dehler parte col piede
giusto, ottenendo notevoli
riconoscimenti di pubblico oltre trenta esemplari venduti in
quattro mesi - e di critica, convincendo i numerosi giornalisti
specializzati che le hanno assegnato il premio European Yacht
of the Year nella categoria tra 12 a
14 metri: ottimi risultati per una
barca così particolare e non proprio a buon mercato. Dehler è un
cantiere tedesco storicamente in
evidenza per le soluzioni innovative e i numerosi successi in regata. Due anni fa è stato acquistato
da Wilan van den Berg, imprenditore olandese che ha iniziato un
processo di profondo rinnovamento dell’azienda, specie per
quanto riguarda l’appeal dei prodotti e la comunicazione, fermo
restando l’elevato livello di qualità per il quale Dehler è famoso
nel mondo. Pur proseguendo nel
filone cruiser/racer, per spingere i
nuovi modelli verso un’impostazione più corsaiola sono stati
coinvolti i progettisti Alexander
Simonis (sudafricano) e Maarten
Voogd (olandese), famosi per aver
firmato numerosi racer di successo (tra i quali gli ultimi Nicorette,
vincitori della Sydney-Hobart nel
2000 e nel 2004). Dopo lunghi
mesi di riorganizzazione, dovuta
anche alle diverse tecniche richieste dai nuovi progettisti (per
gli ultimi modelli è stato realizzato un ulteriore capannone), i
primi esemplari del 44 sono finalmente in acqua e saranno seguiti
a breve dal 34 e dalla nuova ammiraglia, lo spettacolare 60.
MARZO 07
115
prova Dehler 44
Zoom
1
2
6
7
A
B
8
C
9
3
4
5
D
10
E
Willi Dehler fondò l’omonimo
cantiere nel 1962 raggiungendo
una rapida fama già col primo
modello, venduto in 400 esemplari. Il successo nelle Ton Cup
Ior arrivò nel ‘75 col Quarter
Tonner Delanta, seguito dalla
Three Quarter Ton Cup dell’84
vinta dal popolare DB2, progetto
di van de Stadt. Ma il cantiere è
noto tra gli appassionati soprattutto per le numerose soluzioni
innovative dedicate alla crociera,
come l’albero frazionato a crocette acquartierate, il fiocco autovirante o il sistema di manovra con
un solo winch denominato Cws,
così come per la proverbiale
robustezza e qualità della vetroresina. La linea attualmente in produzione vanta modelli dai 29 ai
47 piedi su progetto di Judel/
116
MARZO 07
Vrolijk (il 36 ha vinto la classe
670 nell’ultima Copa del Rey),
barche veloci e robuste, dotate di
ottime caratteristiche generali ma
un po’ carenti di fascino, di appeal
appunto. La nuova proprietà, lavorando con progettisti disposti a
dedicarsi quasi in esclusiva al cantiere, intende affermare la propria
posizione nel campo cruiser/
racer diventando un punto di
riferimento sia per i risultati in
regata, sia per lo stile e le soluzioni innovative dedicate alla qualità
della vita. In questo senso, il
nuovo 44 è una sorta di manifesto, una vetrina dove vengono
mostrati molti dei principi ispiratori di tutta la futura gamma.
Va subito detto che la nuova filosofia Dehler avvantaggia molto la
personalizzazione, con tre versio-
ni - standard, SQ (che sta per
speed&quality) molto ricca nelle
dotazioni, e Regatta dotata dei
soli elementi che ne esaltano le
prestazioni - alle quali si aggiunge la totale libertà di pescare nei
vari pacchetti per costruirsi la
“propria” barca.
Lo scafo è progettato senza compromessi nei riguardi delle prestazioni: linee di carena magre con
prua a lama e poppa alta sull’acqua, murate verticaleggianti,
baglio ridotto e raddrizzamento
affidato a una forte concentrazione di peso nel bulbo; scelte che
garantiscono un alto potenziale in
regata anche se a detrimento dell’abitabilità interna. Seguono la
stessa impostazione le appendici:
il timone ad elevato aspect-ratio
è in posizione avanzata mentre il
1 La coperta del Dehler 44 è ricca di
6 Il pozzetto risulta ben sfruttabile
elementi raffinati, dalle numerose
per entrambi gli utilizzi. Sono corret-
manovre recesse agli osteriggi a filo
te le dimensioni delle panche, con
alle bitte chiudibili della Nomen. Da
bordo sagomato come puntapiedi, e
notare il ridotto ingombro della
i paraonde risultano comodi per
tuga, dentro la quale è canalizzato il
sedere a barca sbandata. Ottima la
caricabasso, e il nuovo stile della fal-
qualità dell’attrezzatura arricchibile
chetta su cui alloggiano i candelieri e
con i winch race della Harken; 7 La
parte dell’attrezzatura; 2 Le corrette
prua ha un aspetto aggressivo, con
dimensioni del pozzetto consentono
pulpito aperto e strallo arretrato.
una buona manovrabilità anche in
Bello il nuovo avvolgifiocco della Fur-
regata. Il randista ha uno spazio da
lex con attacco stagno in coperta e
cui controlla scotta, carrello e pate-
tamburo recesso; 8 L’attrezzatura di
razzo idraulico; 3 In crociera sono
serie prevede stopper di grandi
previste due panche/gavoni smonta-
dimensioni e due organizer per
bili; 4 Interessanti le lunghe prese di
deviare le manovre su entrambi i
luce sulla tuga; 5 Il trasto sul fondo
winch (quello a dritta elettrico di
del pozzetto e le due ruote agevola-
serie); 9 Lo sprayhood ha un alloggio
no il passaggio verso poppa. Il gradi-
dedicato poco ingombrante; 10 La
netto posteriore è bello esteticamen-
posizione dei winch di scotta randa è
te ma limita l’utilizzo dello spoiler di
comoda per il randista ma difficil-
poppa come prendisole
mente raggiungibile dal timoniere
bulbo, di serie a lama con scarpone finale, può essere personalizzato secondo il regolamento di stazza con cui si intende regatare. Il
piano velico, con attacco delle
lande stretto e randa di ben 60
mq, offre anche la possibilità di
usare un genoa a sovrapposizione
ma è ottimizzato per i genoa piccoli (105%), vantaggiosi in regata
e più facili da gestire in crociera.
Per le versioni SQ e Regatta sono
forniti di serie albero, boma e
tangone in carbonio. Lo sviluppo
della coperta ha comportato lunghe ore di progettazione e include tutte le più recenti tendenze,
come la poppa aperta, la scotta di
randa alla tedesca recessa o l’avvolgifiocco incassato, a cui si uniscono un’attento studio sull’ergonomia e numerose altre soluzioni
innovative, il tutto condito con
attrezzatura completa e della
migliore qualità. Funziona a
dovere il pozzetto per entrambi
gli scopi: ci sono le dimensioni
per manovrare agevolmente, con
attrezzature ben distanziate e un
corretto spazio per il randista, ma
anche elementi dedicati alla crociera. Pensiamo al trasto basso
che, insieme alle doppie ruote,
agevola il passaggio, al tavolo poggiato sul fondo del pozzetto, agli
ampi gavoni che comprendono le
panche di poppa asportabili, allo
sprayhood incassato sulla tuga.
Verso prua i passavanti sono larghi, le zone prendisole sono agevolate dagli osteriggi a filo e il
gavone dell’ancora, con alloggio
per il musone ribaltabile, è ampio
e bene accessibile.
A Il gavone dell’ancora è ampio e profondo, e può accogliere anche alcuni
parabordi. Viene fornito un musone
ribaltabile, sulla versione SQ in carbonio, a movimento manuale; B Ai piedi
del tambuccio, in posizione centrale e
riparata, vi è un vano dedicato all’autogonfiabile; C Tra le novità interessanti, tramite una chiave si sblocca il tavolo che, aiutato da un sistema a molla,
si solleva senza sforzi. Aprendo le ante
si ottine un piano ampio dove mangiare in sei; D I gavoni sotto le panche
sono limitati in profondità. Per gli
oggetti ingombranti si può sfruttare
l’ampio vano a poppa; E Finalmente si
cominciano a vedere questi comodi
puntapiedi a pedana
MARZO 07
117
prova Dehler 44
1
5
A
2
B
C
3
4
6
7
8
D
E
Belli o brutti che fossero, i Dehler
hanno sempre avuto la fama di
essere barche robuste costruite
con grande serietà, e a ragione.
Uno degli elemento caratteristici
è la giunzione scafo/coperta resinata dall’interno con numerosi
fogli di vetro, ricreando l’unità
strutturale secondo la teoria dell’uovo. Questo comporta non
solo una maggior rigidezza, ma
anche tutta una serie di vantaggi
accessori. Si comincia dalla lunga
permanenza dei manufatti negli
stampi: prima dell’accoppiamento
vengono applicate le strutture (nel
caso del 44 un profondo ragno
realizzato a piè d’opera e successivamente fascettato allo scafo), le
paratie, resinate su entrambi i lati,
e i controstampi, (quello per il
pavimento anch’esso fascettato
118
MARZO 07
allo scafo seppur non strutturale).
Solo a questo punto lo scafo e la
coperta, rimasti negli stampi, vengono giuntati e resinati dall’interno. Conveniente (per l’utente, ma
più costoso per il cantiere) è
anche il montaggio a barca chiusa
dei mobili e dell’impiantistica,
compresi serbatoi e motore, con
la garanzia di poter smontare e
sbarcare tutti i componenti per
eventuali riparazioni o sostituzioni. Il nuovo 44 aggiunge a questi
aspetti alcuni elementi nuovi.
Intanto, pur mantenendo la laminazione interna tra scafo e coperta, è stato rivisto il disegno della
falchetta eliminando l’inestetico
bottazzo in gomma nera; poi, per
migliorare la precisione nel montaggio e la resistenza a flessione, la
parte superiore del bulbo, a sezio-
ne conica, si infila fino a livello
paioli (per 30 cm) in un recesso
ricavato sullo scafo e fortemente
sostenuto dalla struttura; infine,
oltre ai materiali tradizionali con
cui è realizzata la versione base
(sandwich di vetro e balsa con
resina vinilestere), viene data la
possibilità di scegliere una più leggera laminazione con anima in
Core-cell e resina epossidica, di
serie per SQ e Regatta: nel complesso, la differenza di peso tra
quest’ultima e la base è di ben
1.630 kg. Anche per gli interni la
personalizzazione ha ampio spazio, con lay-out diversi allestibili
in due stili ben distinti, elegance e
avant-garde. Il primo prevede
paratie bianche, arredi in mogano
scuro e pavimento in laminato
effetto teak rigato nero, mentre il
1 Il quadrato nella versione elegance,
5 Nell’allestimento avant-garde, al
con paratie bianche, mobili e porte in
gradevole teak biondo sono abbinati
mogano scuro con finitura semiluci-
il pavimento in wengé e alcune
da. Sotto il tavolo si possono notare i
superfici rivestite con alluminio spaz-
perni del bulbo, copribili con un pun-
zolato; 6 La cabina di prua in questa
tapiedi in teak; 2 Il carteggio ha una
versione prevede un letto dove,
discreta superficie e buono spazio per
secondo il cantiere, si può dormire
l’elettronica, considerando il plotter
con le teste in avanti, ma la larghez-
frontale a scomparsa (vedi foto D).
za in testata è di soli 100 cm. Buona
Proprio quest’ultimo, però, rende il
complessivamente la dotazione di
tradizionale vano per le carte inutiliz-
volumi di stivaggio, con un grande
zabile. Comodo il piano della seduta
armadio e vari cassetti compresi quel-
incernierato; 3 La cucina è forse l’ele-
li sotto il letto; scarse le altezze, sem-
mento riuscito meglio: ha buone aree
pre sotto i 185 cm; 7 I bagni sono
di lavoro, numerosi e capienti vani di
ben arredati con piano in Corian, wc
stivaggio e un bel fornello a tre fuo-
grande e impianto doccia separato.
chi della Force 10. Inoltre, vi sono due
Quello di prua (nella foto) ha dimen-
frigoriferi, di cui uno ad apertura ver-
sioni accettabili, mentre a poppa
ticale, grandi e ben organizzati; 4 Il
risulta stretto e scarso in altezza; 8 Le
tavolo raddoppia le sue dimensioni
cabine di poppa hanno letti un po’
ribaltando il piano su un cassetto
stretti, anche se di forma regolare, e
apribile di supporto
calpestio piuttosto limitato
più raffinato avant-garde ha pavimento in wengé e i mobili in teak
biondo con finiture in alluminio
spazzolato e piani di bagni e cucina rivestiti in Corian color antracite. Il design, uguale in entrambi
gli allestimenti, è moderno ma
non minimalista, lavorato con spigoli tondeggianti e particolarmente ricco di cassetti e portelli
apribili. La distribuzione degli
spazi è ben gestita ma con gli esigui volumi a disposizione non ci
si devono aspettare miracoli: il
Dehler 44 ha spazi piuttosto
ridotti e, in alcune parti, risulta
limitato anche nelle altezze, oscillanti tra i 195 e i 180 cm. Delle
due disposizioni, a nostro avviso è
sicuramente da preferire quella
con cucina a “L” e dinette con
divani contrapposti; infatti con la
cucina in linea, la dinette (e in
particolare il tavolo) risulta eccessivamente sacrificata. Appena scesi
si ha una buona sensazione di
luminosità dovuta ai numerosi
punti luce - gli osteriggi, gli oblò
apribili, le lunghe strisce trasparenti sulla tuga e gli oblò a murata (opt.). La dinette offre divani
lunghi più di due metri, quello a
dritta usabile anche come cuccetta di guardia, e un pratico tavolo
ribaltabile che, a riposo, lascia
libero il passaggio. Elemento di
spicco in questa versione è la
cucina, con forma a “L” più un’ulteriore penisola di lavoro, ricca di
spazio e completa di due frigoriferi. Buone le dimensioni del carteggio, mentre le cabine e i bagni
risultano nel complesso di misure
solo sufficienti.
A Le scenografiche strisce di luce
corrono lungo tutta la tuga aumentando la sensazione di spazio. Gli
spot a led sono pregevoli per il
basso consumo ma risultano di
tonalità un po’ fredda; B La cabina
di prua nella versione elegance è
quella che preferiamo, con onesto
letto a “V” orientato verso poppa,
largo in testata ben 190 cm; C Pregevoli i numerosi cassetti organizzati tra carteggio e cucina: quelli
bassi hanno un’altezza utile di ben
30 cm, perfetti per le bottiglie di
vetro; D Con un meccanismo
manuale il plotter scompare sotto
il piano del carteggio; E Per accedere al vano motore bisogna smontare la scala. Inoltre, il 55 hp optional ci sta piuttosto stretto
MARZO 07
119
Scheda tecnica
Progetto
Simonis & Voogd
Lunghezza scafo
13,70
Lunghezza gall.
11,99
Larghezza
3,86
Immersione
2,25/2,55
Dislocamento
10.300 (Regatta 8.670)
Zavorra (36%)
3.700 (Regatta 3.500)
Sup. vel. (randa + genoa 140%)
120,88
Motore Volvo D2-40 Saildrive
40
Serbatoio nafta
200
Serbatoio acqua
350
Attrezzatura
- albero 9/10 Selden 3 crocette, sartie in dyform
- avvolgifiocco Furlex 300 TD, vang rigido Selden
- paterazzo idraulico Holmatro
- winch Harken 2x60 ST +4x48 ST (uno elettrico)
- stopper Spinlock (2) Xx0812 + (10) XTS
- attrezzatura di coperta Harken
Panche pozzetto
170x48 cm
Spazio tra panche
71÷81 cm
Passavanti
48÷60÷30 cm
Tavolo pozzetto
127x74 cm
Tavolo dinette (aperto) 100x110÷120 cm
FOTO DEHLER
FOTO DEHLER
prova Dehler 44
Tavolo carteggio
56x91 cm
Letto pr. (a.garde) 200x100÷157÷127cm
Letto pr. (elegance) 208x190÷100 cm
Letti poppa
200x133÷105 cm
Larghezza porte
39÷37 cm
Dedicato a...
FOTO DEHLER
Tutte le volte che un cantiere prestigioso passa di mano viviamo periodi iniziali di
apprensione. Si ha sempre il timore che venga snaturato lo spirito o che scenda la qualità. Mai come in questo caso, però, la nuova proprietà sta dimostrando di dedicarsi
anima e corpo alla realizzazione di prodotti d’eccellenza. Il nuovo Dehler 44 è una
barca da intenditori. Aspira a diventare un punto di riferimento nel mondo dei cruiser/racer e dovrà dimostrarlo con i risultati in regata; ma più di ogni altra cosa è una
barca ricca, studiata con estrema cura e piena di idee e soluzioni pensate per coccolare il proprio armatore. Troppo spesso sui prodotti di grande serie si resta infastiditi
dalla mancanza di cura nei dettagli: quasi si dimenticasse che, per quanto relativamente poco costosi, sono comunque oggetti destinati a un pubblico raffinato ed esigente. Su questo Dehler si ha la sensazione esattamente opposta: chi ci ha lavorato
dimostra una forte volontà nel soddisfare i clienti partendo dalla fornitura di dotazioni complete, passando per le infinite personalizzazioni, fin nelle più piccole cose. Una
barca concreta, come nella migliore tradizione Dehler, ma anche ricca di passione.
120
MARZO 07
sale verso i 12 nodi. Le sezioni magre e affilate rendono il passaggio
sull’onda stabile, deciso, con beccheggio ridotto al minimo e scarsa
perdita di velocità. Al timone reagisce bene, anche se avremmo preferito ruote più grandi e un circuito meno demoltiplicato; in ogni
caso, dopo i primi gradi un po’ sordi la pala comincia a far sentire la
sua efficienza rendendo la barca pronta e sensibile. La posizione
sopravento risulta perfetta in piedi, merito dei puntapiedi a pedana,
meno da seduti (le ruote sono alte e manca lo spazio per inclinarsi
con la schiena); sottovento, invece, si sta sempre comodi con perfetta visuale sulle vele. Con lo spi siamo letteralmente scivolati sull’acqua tra gli 8 e i 9 nodi, con rapide accelerazioni chiaramente avvertibili su ogni raffica. Quello che più impressiona in ogni andatura è
lo scarso spostamento d’acqua: si percepisce sempre una velocità
inferiore a quella effettiva perché il Dehler 44 non fa rumore, non
alza onda, una sensazione di ottima efficienza idrodinamica. Interessanti anche le prestazioni a motore: col 55 hp abbiamo superato
gli 8 nodi a regime di crociera (2.400 giri) toccando una punta massima di 8,8. Senza problemi la manovrabilità.
FOTO DEHLER
Benvenuti a bordo
Notevoli prestazioni ma anche grande senso di morbidezza sono le
sensazioni più evidenti a bordo del Dehler 44. Già, perché il baglio
di soli 3,86 m (considerate che un cruiser medio di 40 piedi si avvicina ai 4 m), e la relativa concentrazione del raddrizzamento sul
bulbo, non avvantaggia solo le velocità: la barca risulta anche più
confortevole e dolce nei movimenti, comportandosi senza isterismi
e rimanendo sempre stabile e sotto controllo. Abbiamo avuto vento
tra i 7 e i 14 nodi con mare in alcuni momenti significativo per valutare il comportamento sull’onda. L’abbondanza di pesanti dotazioni
a bordo, insieme all’adozione del genoa non sovrapposto (che sull’avvolgifiocco scende sotto il 100% della J), hanno fatto un po’ soffrire il nuovo Dehler quando l’aria è calata sotto gli 8 nodi: se volete una barca sempre allegra state attenti a non caricarla troppo (non
per niente la versione Regatta esclude elementi come il ponte e gli
interni in teak, gli osteriggi Rondal o il tavolo in pozzetto). Appena
l’aria si è stabilizzata sopra i 9-10 nodi, questo potente 44 piedi ha
cominciato a sviluppare un buon passo unito a uno stretto angolo di
bolina. Parliamo di 7-7,5 nodi che si avvicinano agli 8 quando il vento
i concorrenti
Nome
X-43
Grand Soleil 43
Comet 45s
J/133
cantiere
X-Yachts
C. del Pardo
Comar Yachts
J/Boats
lungh.
12,93
13,25
13,70
13,11
largh.
3,97
3,95
4,20
3,90
disl.
8.600
8.900
10.800
7.938
sup. vel.
107,00
105,00
127,00
115,00
prezzo
275.000
218.000
264.000
312.600
Costruzione
- scafo e coperta: sandwich di vetro e balsa,
resina vinilestere
- struttura: griglia di madieri e longheroni
controstampata e resinata a scafo
Dotazioni
- osteriggi (4) a filo Lewmar e oblò (6) Gebo
- timonerie Jefa, ruote in acciaio ø 90
- salpancore Lewmar, musone ancora ribaltabile
- antisdrucciolo Tbs in coperta, teak in pozzetto
- panche /gavoni asportabili a poppa
- bitte chudibili Nomen (6)
- serbatoi acque nere 2x50 l
- batterie 12 v 3x108 Ah, caricabatterie 40 Ah
- boiler acqua calda 40 l
- fornello 3 fuochi Force 10
- frigo a pozzetto + frigo verticale Isotherm 90 l
- vento, log e eco Raymarine ST 60 (3 strumenti)
- gps/plotter Raychart 435 al carteggio
- piani bagni e cucina in Corian
- randa e genoa 105% North in dacron
Meteo della prova
- vento da 7 a 14 nodi reali
- mare da calmo a mosso
Prezzo
269.000 euro
Optional
Motore Volvo D2-55 hp
2.130
Sprayhood
2.720
Teak in coperta
8.500
Interni in ciliegio
6.480
Interni in teak
11.360
Albero e boma Nordic carbonio + tondino 41.575
Riscaldamento Webasto 5000, 6 uscite
3.090
(Prezzi f.co cantiere in euro IVA esclusa)
Informazioni Dehler Italia
Marina Punta Faro - 33054 Lignano (UD)
Tel. 0431 723276 - Fax 0431 73442
www.dehler.com - [email protected]
m
m
m
m
kg
kg
mq
hp
l
l

Documenti analoghi

D38 - Giornale della Vela - giugno 2014

D38 - Giornale della Vela - giugno 2014 con parametri ottimizzati IRC e ORC. Quindi un progetto versatile, che il mercato ha accolto con interesse: l’undici metri tedesco è stato presentato al salone di Dusseldorf lo scorso gennaio e gli...

Dettagli

Hallberg-Rassy 48

Hallberg-Rassy 48 riduce tela più perché si sente che la barca non naviga correttamente che per sbandamenti eccessivi o sensazione di pericolo. Questo signifca fare le cose con calma e, quindi, rischiare il meno pos...

Dettagli