Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a - Adler

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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a - Adler
Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a
precisione dimensionale e a precisione dimensionale
limitata
Finestre – portoncini d’ingresso e schermi oscuranti – portoni
basculanti
Parte generale
SOMMARIO
Premessa
Presupposti per la lunga durata delle finestre in legno
1
1.1.
1.2.
1.3.
1.4.
1.5.
Legni idonei
2
2.1.
2.2.
2.3.
2.4.
Conifere
Latifoglie
Tipi di legno modificate
Premesse per l’idoneità di nuove specie legnose
Presupposti costruttivi e consigli per il montaggio
3
3.1.
3.2.
3.3.
3.4.
Indicazioni generali
Finestre
Schermi oscuranti
Portoncini d‘ingresso e portoni basculanti
Indicazioni per la lavorazione con vernici all’acqua per legno
4
4.1.
4.2.
4.3.
4.4.
05-13
Qualità del legno
Durata naturale
Umidità del legno
Correzioni di piccoli difetti
Trattamento preparatorio del legno – Carteggiatura del legno
Spessori del film asciutto
Carteggiatura intermedia
Correzione di piccoli difetti di verniciatura
Resistenza al blocking
segue
ADLER Italia S.r.l., I-38068 Rovereto (TN)
Fon: +39/0464/425308, Fax: +39/0464/480957, Mail: [email protected]
Le nostre indicazioni si basano sulle attuali conoscenze della ricerca e consigliano nella maniera migliore l’acquirente/l’utilizzatore, ma rimangono senza obbligo ed
esigono un adattamento ai campi di utilizzazione ed alle condizioni di applicazione. L’acquirente/utilizzatore decide autonomamente sull’idoneità e sul campo d’impiego;
consigliamo quindi di fare un campione per esaminare la idoneità del prodotto. Per il resto valgono le nostre condizioni di vendita. Le Schede tecniche che riportano una
data precedente non sono più valide. Con riserva di approntare modifiche rispetto le confezioni, tinte e gradi di brillantezza.
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Parte generale
4.5.
4.6.
4.7.
4.8.
4.9.
4.10.
4.11.
4.12.
4.13.
4.14.
4.15
4.16.
Formazione del film
Compatibilità
Apparecchi d’applicazione
Essiccazione
Pulizia
Cabine a spruzzo
Protezione anti-deflagrante
Smaltimento
Magazzinaggio
Protezione sanitaria
Emissioni restanti dai film di vernice
Raccomandazioni e consigli
5
Consigli pratici per evitare e correggere difetti durante e dopo la lavorazione
6
La corretta aerazione
7
Danni in costruzioni invernali
8
Norme e direttive per la costruzione delle finestre
9
Nastri coprenti
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Parte generale
Introduzione
ADLER – Produzione di vernici per legno al massimo livello
ADLER è l’azienda austriaca leader nella
produzione di vernici, smalti e prodotti
per la protezione del legno. L'azienda a
conduzione familiare con sede a
Schwaz, in Tirolo, fu fondata nel 1934 e
ora occupa oltre 450 collaboratori. Due
terzi dei prodotti sono vernici a base
acqua. Grazie all’impegno e l’intensa
ricerca innovativa ADLER è diventata
leader nel campo della verniciatura di
finestre in Austria, con una quota di
mercato che supera il 60%.
In molti paesi europei ADLER si qualifica come partner conosciuto e rinomato per i produttori
di finestre in legno. Inoltre, i continui investimenti nella ricerca e nello sviluppo contribuiscono
ad accrescere l'importanza di ADLER a livello europeo come azienda leader nel campo della
verniciatura di finestre in legno. ADLER pone particolare attenzione al contatto diretto con i
clienti, per rispondere tempestivamente a nuove richieste. Società affiliate e rivenditori
competenti offrono la migliore assistenza tecnica possibile e costituiscono le basi di un
successo crescente.
I maggiori istituti europei di Ricerca e Controllo (WKI, CATAS, Institut für Fenstertechnik
Rosenheim) controllano e confermano costantemente l’alta qualità, nonché l'impegno
ecologico di ADLER.
Il tempo passa, ma non per la vostra finestra in legno
Le finestre in legno creano in ogni stagione un clima confortevole all’interno delle nostre case
e proteggono dall'inquinamento acustico e ambientale. Esse possiedono caratteristiche
naturali d’isolamento termico e sono pertanto migliori a tale proposito rispetto ad altri
materiali alternativi come plastica ed alluminio. Dal punto di vista ecologico, inoltre, il legno
rappresenta da sempre il materiale per la produzione di finestre più conforme al rispetto
dell'ambiente.
Condizioni climatiche come il sole, il vento, l’umidità e gli sbalzi di temperatura, nonché
l’eventuale attacco dagli insetti e dai funghi, rappresentano però una sollecitazione continua
per il legno. Per proteggere la finestra in legno da questi fattori di degrado è indispensabile
un corretto trattamento delle superfici, per garantire alla finestra una lunga durata. Per
questo ADLER ha sviluppato le più moderne vernici per la protezione del legno all’esterno ed
i più efficienti sistemi per la manutenzione delle Vostre finestre.
Con la presente direttiva di lavoro, Lei riceve tutte le informazioni necessarie per una
verniciatura ottimale, il montaggio corretto nonché la manutenzione e cura dei serramenti in
legno. Per ulteriori domande La preghiamo di contattare il Servizio tecnico ADLER, che è
sempre a Sua disposizione (tel.: 0039/0464/425308), Mail: [email protected])
La durata delle finestre in legno non dipende solamente dalla qualità dei prodotti utilizzati per
la verniciatura, ma anche dai seguenti fattori:


Costruzione delle finestre
Qualità del legno
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Parte generale





Incollaggio
Applicazione dei prodotti vernicianti e spessore
Invetriatura/sigillanti/guarnizioni
Montaggio
Manutenzione e rinnovo
I seguenti capitoli si dedicano a questi criteri .
Questa direttiva sostituisce tutte le versioni precedenti (compreso gli allegati) delle
direttive per la verniciatura dei serramenti.
Una descrizione dei cicli raccomandati si trova nei ulteriori moduli delle direttive per la
verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale
limitata
 Cicli di verniciatura Performance
 Cicli di verniciatura Classic
 Cicli di verniciatura HighRes®
Con questi cicli sono articolate delle dichiarazioni di garanzia.
Informazioni riguardante la manutenzione e il rinnovo si trovano nel modulo „Manutenzione e
rinnovo” delle direttive per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a
precisione dimensionale limitata.
1.
Presupposti per la lunga durata delle finestre in legno
1.1.
Qualità del legno
Le finestre sono degli elementi costruttivi a precisione dimensionale, la cui lunga durata è
solo garantita se la precisione dimensionale viene mantenuta. Questo avviene solo se il
legno rientra nella classe di qualità J10 secondo la Normativa Europea EN 942 e se vengono
utilizzate le specie legnose idonee per la costruzione delle finestre (per dettagli cfr. cap. 2).
Sotto specifiche condizioni, i legni di giunzione a pettine sono utilizzabili anche per i cicli
vernicianti mordenzati (cfr. scheda tecnica VFF Merkblatt HO.02 rispettivamente la Direttiva
ift-Richtlinie HO 10-1).
La stabilità dimensionale (caratteristica fondamentale del legno ad avere ridotti movimenti in
seguito a variazioni di umidità) è legata alle specie legnose adottate che devono essere di
ottima qualità - Molte sono le specie legnose utilizzate nella costruzione delle finestre e
ognuna di essa presenta una propria stabilità dimensionale che dipende anche dal tipo di
taglio.
Esistono 3 tipi di taglio:
-
Radialschnitt: Taglio radiale o rigatino
(ideale per elementi a precisione dimensionale
Tangentialschnitt: Taglio tangenziale o fiammato
Querschnitt: Taglio trasversale (non usato per serramenti)
Fig. 1.1
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Soprattutto nella costruzione di portoni basculanti, nei quali si utilizzano grandi superfici di
legno, e nella costruzione di schermi oscuranti dovrebbe essere utilizzato legno tagliato in
modo radiale o rigatino.
Il legno cresciuto lentamente, che si riconosce da una larghezza degli anelli annui di 2,5 mm
al massimo (4 anelli annui per cm), offre una resistenza migliore alle intemperie.
Nell’esposizione alle intemperie, il legno a taglio tangenziale (taglio fiammato) s’inarca, per
cui si formano fessure e il film verniciante può staccarsi dal legno (fig. 1.1 e 1.2). Questo
succede, in modo particolare, quando la parte del legno esterna del tronco, è quella esposta
alle intemperie. Nell’esposizione alle intemperie talvolta si formano anche delle fessure, che
influiscono sulla durata della verniciatura.
Fig. 1.2
Fig. 1.3
L’essiccazione graduale del legno è fondamentale per evitare l’insorgere di fessure, spesso
causate da un’essiccazione non corretta; infatti, tali fessure si presentano durante
l´esposizione alle intemperie e portano poi ad uno sfogliamento della vernice.
Saltuariamente su quasi tutti i tipi di legno di conifera si possono manifestare delle fuoriuscite
di resina. Particolarmente sul legno larice proveniente dalla Russia (Larice siberiano) sono
possibili disturbi nella distensione, dovute ad un elevato contenuto di resina. Nonostante la
verniciatura, sul legno larice siberiano si possono manifestare delle fessure anche dopo
breve esposizione alle intemperie. Nel caso di finestre con verniciatura coprente (laccatura),
non si può porre rimedio alla fuoriuscita di resina senza applicare a pennello una mano di
vernice, mentre nel caso di finestre con verniciatura trasparente (mordenzata), la fuoriuscita
di resina può essere eliminata manualmente a basse temperature, oppure con un idoneo
solvente (vedere anche capitolo 4.16. - Raccomandazioni e consigli). La fuoriuscita di resina,
di principio non rappresenta un difetto, è piuttosto un problema estetico (Fig. 1.4).
Specialmente sugli schermi oscuranti sono possibili precoci formazioni di fessure o distacco
del film di vernice (vedere anche capitolo 3 Presupposti costruttivi e consigli per il
montaggio).
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Fig. 1.4.
Le specie legnose rovere, framiré e castagno contengono sostanze interne idrosolubili
(tannini) che sono attivate dalla pioggia e possono poi inquinare la facciata (Fig. 1.5, Fig. 1.6,
Fig. 1.7). Per tali tipi di legno i cicli vernicianti da noi consigliati comprendono dei fondi di
particolare formulazione isolante.
Fig. 1.5
Fig. 1.6
Fig. 1.7
I legni rossi come meranti, mogano ecc., ma anche il castagno, il rovere o il framiré vanno
impregnati soltanto con l’impregnante Aquawood TIG in tonalità medie o scure (cfr. cap. 2).
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1.2.
Durata naturale
La normativa europea EN 350 parte 1 suddivide le specie legnose a secondo della loro
resistenza all’attacco dai funghi della marcescenza in cinque classi di resistenza. Poiché
l’alburno in generale è classificato nella classe 5 e non è resistente, non è consigliato
utilizzarlo per elementi in legno a precisione dimensionale o a limitata precisione
dimensionale. La seguente tabella si riferisce soltanto alle caratteristiche di legno durame.
Un contenuto d’alburno del ≤ 5% non cambia la classificazione. Specie legnose con un
contenuto d’alburno superiore al 5% vengono generalmente classificate nella classe di
resistenza 5 (DIN 68800).
Legni di conifera
Nome commerciale
Abete
Abete rosso
Cedro/Western Red
Legni di latifoglia
Durabilità
4
4
2-3
Nome commerciale
Castagno
Framiré
Iroko
Durabilità
2
2–3
1–2
Douglas/Oregon pine
3
1-2
Hemlock
4
Red Meranti/densità
superiore a 0,5
Red Meranti/densità
0,40 – 0,49
Red Meranti/densità
0,35 – 0,39
Eukalyptus grandis
Sapelli-mogano
Niangon
Rovere
Teck
5
Cedar
Yellow pine
3-4
Larice
Pino (pino silvestre)
3-4
3–4
4
3-4
3
3
2
1
Spiegazione:
1 – molto resistente
2 – resistente
3 – discretamente resistente
4 – poco resistente
5 – non resistente
Una descrizione dettagliata segue nel capitolo 2.
1.3.
Umidità del legno
L’umidità del legno al momento della
lavorazione deve essere fra 12  2 % per
evitare un eccessivo fenomeno di dilatazione
o di ritiro che potrebbe danneggiare la
finestra e la verniciatura. (Fig. 1.8).
Fig. 1. 8. – Misurazione dell’umidità del
legno in generale
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1.4.
Correggere parti difettosi nel legno
Per piccoli difetti (inferiori a 1 mm di profondità) è possibile utilizzare stucchi di riparazione
per legno monocomponenti come Grilith Holzkitt 50970 ss. o ADLER Feinspachtel 41099.
Per parti difettose più grandi o più profonde di 1 mm, devono essere utilizzati stucchi di
poliestere bi-componenti (ADLER Woodfill-Reparaturspachtel 96856).
Le parti esterne corrette tramite stucchi rappresentano in generale dei punti deboli e
vengono evidenziate in maniera notevole sotto la verniciatura dopo un lungo tempo di
esposizione alle intemperie. Una migliore alternativa allo stucco di legno all’esterno è
l’inserimento di tasselli in legno. Per la correzione delle parti con nodi vedere anche DIN
68360-1.
Nodi con un diametro massimo di 10 mm non possono essere reclamati dal cliente finale, se
sono ben connessi al legno circostante. Nodi non ben aderenti al legno circostante vanno
trivellati e sostituiti con idonei tasselli.
1.5.
Pretrattamento del legno– Carteggiatura del legno, Piallatura fine
Il legno trattato con impregnanti diluibili all´acqua risulta molto più ruvido del legno trattato
con impregnanti a base di solventi. Per questo una carteggiatura accurata è molto
importante.
Per le conifere si utilizza molto spesso grana 120 o anche 150, per i legni di latifoglie (p.e.
Meranti) grana 150-180. Con una carteggiatura trasversale con grana 240, il grado di ruvidità
del legno viene notevolmente diminuito.
Molto importante è l’utilizzo di una carta abrasiva affilata, in quanto una carta abrasiva
consumata non taglia la fibra del legno, ma si limita a schiacciarla e la fibra, con
l’impregnazione con impregnante all’acqua, si rialza nuovamente, evidenziando
maggiormente la venatura del legno. Nel peggiore dei casi la superficie del legno viene
lucidata, e ciò provoca dei danni dell’aggrappaggio della verniciatura quando il legno viene
esposto alle intemperie.
Superfici lisce e uniformi si ottengono tramite una piallatura fine (Hydro). Per il legno tenero
la massima larghezza di taglio dei coltelli dovrebbe essere 0,5 mm, mentre per il legno duro
dovrebbe essere 0,7 mm. Quando i coltelli sono troppo spuntati, si ottiene lo stesso una
superficie liscia, ma le cellule del legno superficiali vengono distrutte. L’assorbimento
dell’impregnante viene ridotto e, a causa dello scarso aggrappaggio della finitura o dello
smalto, si possono presentare distacchi della vernice nell’esposizione alle intemperie.
La carteggiatura e l’idro-piallatura, se utilizzate correttamente, portano a dei simili buoni
risultati. Con i legni duri come p. es. il meranti, con l’idro-piallatura si raggiungono risultati
migliori, in quanto le fibre del legno vengono meno sollevate.
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2.
Specie legnose adatte
2.1.
Conifere
Abete (abete bianco)
Conifera particolarmente povera di resina e
di buona stabilità dimensionale. Durevolezza
4 secondo EN 350-2. L’essiccazione del
legno è difficile.
A volte si presentano inglobamenti marroni
(funghi
dell’azzurramento).
Conviene
particolarmente per la verniciatura (laccatura)
bianca.
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati:
Vedere le attuali cartelle colori ADLER
Fig. 2.1.1
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare e
scure.
Abete (abete rosso)
In generale basso contenuto di resina, ma
con una possibile presenza occasionale di
galle di resina. Non contiene sostanze
colorate interne. Legno di conifera di buona
stabilità
dimensionale.
Durevolezza
4
secondo EN 350-2. Provata idoneità per cicli
mordenzati e laccati.
Fig. 2.1.2
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati:
Vedere le attuali cartelle colori ADLER
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare e scure
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Yellow Pine (Lodgepole Pine, pino contorto)
Moderato contenuto di resina, buona
stabilità dimensionale. Durevolezza.
3 - 4 secondo EN 350-2. Le parti
dell’alburno presentono una maggiore
velocità
d’adeguamento
all’umidità
rispetto al durame. Perciò è un legno di
conifera soggetto a fessure. Nelle
commessure la sigillatura del legno di
testa è particolarmente importante.
Fig. 2.1.3
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati:
Vedere le attuali cartelle colori ADLER
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare e
scure
Western Red Cedar (cedro rosso)
Buona
stabilità
dimensionale
e
durevolezza 2 - 3 secondo EN 350-2. Le
sostanze interne, se vengono a contatto
con ferro, causano degli scolorimenti
scuri. Elevato pericolo del lavaggio delle
sostanze interne. Per i cicli mordenzati
utilizzare soltanto tonalità medie e scure
in modo da mantenere con l’esposizione
alle intemperie la tonalità rossiccia.
Utilizzare fondi riempitivi isolanti nei cicli
laccati. Assolutamente necessario per le
tonalità bianche e pastello.
Fig. 2.1.4
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati:
Soltanto tonalità medie e scure dell’impregnante – non utilizzare tinte chiare come marrone
chiaro, rovere, pino. Per il resto tutte le altre tinte delle attuali cartelle colori ADLER
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, sia chiare (con prudenza) che scure
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Hemlock (Western Hemlock)
Conifera a basso contenuto di resina e
di
buona
stabilità
dimensionale.
Durevolezza 4 secondo EN 350-2.
Leggermente
fragile.
Presenza
occasionale di macchie marroni, perciò
si raccomanda l’utilizzo di un fondo
riempitivo isolante per le tinte bianche e
pastelle.
Fig. 2.1.5
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati:
Vedere le attuali cartelle colori ADLER
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, sia chiare che scure
Douglas (Oregon Pine)
Conifera ricca di resina e di buona
stabilità dimensionale. Durevolezza 3
secondo EN 350-2. Per il suo elevato
contenuto di resina non è consigliato per
la laccatura bianca.
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati:
Vedere le attuali cartelle colori ADLER
Cicli laccati:
Tonalità RAL- NCS scure, tonalità chiare
soltanto con fondo riempitivo isolante
Fig. 2.1.6
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Parte generale
Pino (pino silvestre)
Conifera ricca di resina con stabilità
dimensionale moderata a buona. La
velocità dell’adeguamento all’umidità
dell’alburno è maggiore rispetto al
durame. Durevolezza 3 – 4 secondo EN
350-2. Contiene spesso dei nodi di
legno che influiscono negativamente
sulla durata del film di vernice. I nodi di
legno possono avere un diametro
massimo di 10 mm e devono avere una
forte aderenza con il legno circostante
(classe di qualità J10 secondo EN 942).
Fig. 2.1.7
Per la sua facile reperibilità a prezzi contenuti, viene spesso utilizzato per la costruzione di
finestre principalmente come legno lamellare. Sul mercato esiste una vasta gamma di qualità
differenti. Il contenuto di resina di Pino a fibra fine proveniente dalla Scandinavia e dalla
Russia è generalmente molto basso. Il pino economico con una parte elevata di legno
fiammato e di nodi contiene di solito molta resina (aspetto grasso). Il pino lamellare senza
nodi si presta anche per tonalità coprenti chiare (laccate). Le tonalità scure (mordenzate e
laccate), a causa delle temperature elevate della superficie, presentano bensì un più forte
flusso di resina, che però sul supporto scuro, disturba meno dal punto di vista estetico. Per
un riferimento riguardante la rimozione della resina vedere capitolo 1.
Tonalità disponibili:
Cicli mordenzati:
Vedere le attuali cartelle colori ADLER
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare (con prudenza e solo su legno lamellare senza nodi) che
scure
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Parte generale
Larice (Regione di diffusione: Europa centrale - orientale)
Conifera con contenuto di resina, leggermente fragile. Stabilità dimensionale da moderata a
buona (buona solamente nel legno lamellare!). Le Garanzie ADLER valgono soltanto per
legno lamellare e non per legno massiccio.
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati: Tutte
Vedere e attuali cartelle colori ADLER
Cicli laccati:
Tonalità RAL e NCS scure, tonalità chiare soltanto in combinazione con un fondo riempitivo
isolante
Larice (Regione di diffusione: Siberia, Cina)
Il contenuto di sostanze legnose
idrosolubili
(„pinosilvina“,
Galaktoarabinose) con reazione acida del Larice
Siberico può essere maggiore rispetto al
Larice proveniente dall’Europa centrale
e orientale.
Questo può disturbare l’essiccazione del
film di vernice e causare una precoce
formazione di fessure. Utilizzando i cicli
consigliati, questo problema viene
notevolmente ridotto.
Fig. 2.1.8
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati:
Vedere le attuali cartelle colori ADLER
Cicli laccati:
Tonalità RAL e NCS scure, tonalità chiare soltanto in combinazione con il fondo isolante
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Parte generale
2.2
Latifoglie
Castagno
Si tratta di una specie di latifoglia,
utilizzata quasi esclusivamente nell’Italia
Centrale con una durata elevata e un
contenuto elevato di sostanze interne
idrosolubili e colorate. A causa
dell’elevato contenuto di sostanze
interne si possono presentare problemi
di scorrimento dell’impregnante e una
stabilità
inferiore
dell’impregnante
durante il magazzinaggio. A contatto
con il ferro si formano delle macchie
nere, come anche nel caso su altri tipi di
latifoglie, per esempio Rovere o
Framiré.
Fig. 2.2.1
Specialmente nel caso di legni con pori profondi non si può escludere la formazione di
macchie nere.
Inoltre, il colore naturale del legno non è stabile ai raggi UV e sbiadisce molto con
l’esposizione alle intemperie. Questo effetto non riguarda solo Castagno, Rovere e Framiré,
ma soprattutto è molto evidente sui „legni rossi“ come Meranti, Mogano ecc. Una scelta
accurata delle tonalità e naturalmente delle qualità dell’impregnante Aquawood TIG da
utilizzare limitano notevolmente questi problemi.
Colori disponibili:
Cicli mordenzati:
Utilizzare solo Impregnanti di tonalità medie o scure. Vedere anche le attuali cartelle colori
ADLER.
Cicli laccati:
Tutte le tinte RAL e NCS, chiare (con precauzione) e scure
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Parte generale
Rovere bianco
Per il Rovere valgono dei presupposti
simili a quelli del Castagno. Il contenuto
di tannino nel Rovere dipende molto
dalla zona di crescita e, nel caso del
Rovere americano è relativamente
basso. Per i pori profondi e l’elevato
contenuto di tannino è un legno
problematico per la verniciatura con cicli
all’acqua. Il Rovere rosso non è
utilizzabile per la costruzione di finestre
e portoncini d’ingresso perché tende alla
formazione di crepe.
Fig. 2.2.2
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati:
Utilizzare soltanto tonalità d'impregnanti medie e scure! Vedere anche le attuali cartelle colori
ADLER.
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare (con prudenza), ma anche scure.
Framiré
Per
questa
latifoglia,
raramente
utilizzata, valgono dei presupposti simili
a quelli del Castagno e soprattutto del
Rovere, per i quali il Framiré
occasionalmente è utilizzato come
sostituto. Le sostanze interne legnose
hanno un colore decisamente giallo.
Fig. 2.2.3
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati: Da utilizzare soltanto Impregnanti in tonalità medie o scure. Vedere anche
le attuali cartelle colori ADLER.
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare e scure.
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Parte generale
Meranti
Il Meranti è presumibilmente la più
conosciuta e più utilizzata specie
legnosa nella costruzione delle finestre,
sia per le sue ottime caratteristiche
tecniche, con una buona stabilità
dimensionale, una buona classe di
durata 1 – 2 secondo EN 350-2 con
un’adeguata alta densità partendo da
0,50 g/cm³, sia per la sua velocità
dell’adeguamento
all‘umidità
molto
ridotta.
Fig. 2.2.4
Queste qualità si trovano solamente nel Meranti Dark e Light Red Meranti (conosciuto anche
sotto la denominazione Red Seraya), ma non nel Meranti Yellow e nel Meranti White, che
invece presentano delle caratteristiche peggiori.
Inoltre esistono altre sottospecie nella famiglia dei Meranti e altri tipi di legno molto simili al
Meranti.
A causa del forte aumento dei prezzi per una buona qualità del Meranti, vengono
continuamente introdotte sul mercato nuove specie di latifoglie, di cui si vanta una buona
qualità, nonostante manchino dati sull’esperienza. Questi tipi di legno non sono ammessi per
le nostre garanzie, salvo che non ci sia un consenso scritto da parte di ADLER.
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati:
Utilizzare solo Impregnanti di tonalità medie e scure. Vedere anche le attuali cartelle colori
ADLER.
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare e scure
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Parte generale
Mogano
Tra la famiglia delle latifoglie di simile
eccellente
durata
e
stabilità
dimensionale
con
una
velocità
dell’adeguamento all’umidità ridotta
come il Mogano Americano, ci sono
anche Sapelli, venduto anche sotto il
nome Mogano Sapelli e il Sipo,
chiamato anche Sipo Mogano. Il prezzo,
generalmente elevato per questi tipi di
legno ne limita l’utilizzo nel settore della
costruzione delle finestre.
Fig. 2.2.5
Tinte disponibili:
Cicli
mordenzati:
Utilizzare
soltanto
Impregnanti in tonalità medie o scure. Vedere
anche le attuali cartelle colori ADLER.
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare (con prudenza) e scure
Okoumé
Questo tipo di legno africano è utilizzato
principalmente
come
pannello
multistrato per schermi oscuranti, ma
viene anche utilizzato come legno
massiccio per la costruzione delle
finestre, soprattutto in Italia. La durata e
la stabilità dimensionale sono buone,
nonostante una relativamente bassa
densità di ca. 0,45 g/cm³. Il contenuto di
sostanze
legnose
idrosolubili
è
relativamente basso. I cicli sono
analoghi a quelli del Meranti.
.
Fig. 2.2.6
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati: Utilizzare soltanto Impregnanti di tonalità medie o scure. Vedere anche le
attuali cartelle colori ADLER.
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare e scure
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Parte generale
Niangon
Buona durata, stabilità dimensionale e
bassa
velocità
dell’adeguamento
all’umidità. Il legno Niangon può
presentare un elevato contenuto di
sostanze interne grasse (oleose), che
influiscono
in
modo
negativo
sull’aggrappaggio
dei
cicli
di
verniciatura. Si può ovviare a questa
caratteristica con una verniciatura
possibilmente tempestiva dopo la
carteggiatura. Inoltre, il contenuto di
sostanze legnose idrosolubili può creare
dei disturbi.
Fig. 2.2.7
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati: Utilizzare soltanto Impregnanti di tonalità medie o scure. Vedere anche le
attuali cartelle colori ADLER.
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS.
Acajù (Khaya)
Durata
molto
buona,
stabilità
dimensionale
e
bassa
velocità
dell’adeguamento all’umidità. Questo
legno si caratterizza per una buona
verniciabilità,
raramente
contiene
sostanze interne grasse, ma presenta
un’elevata percentuale di sostanze
legnose colorate idrosolubili. Per questo
si sconsiglia la laccatura in tonalità
chiare.
Fig. 2.2.8
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati: Utilizzare soltanto Impregnanti di tonalità medie e scure. Vedere anche le
attuali cartelle colori ADLER.
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare e scure
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Parte generale
Teak
Fig. 2.2.9
Oltre
al
bellissimo
aspetto,
le
caratteristiche tecniche di questo legno
sono ottime. Per il prezzo elevato è
utilizzato raramente nel settore della
costruzione di finestre. Simile al
Niangon, il legno Teak può presentare
un elevato contenuto di sostanze interne
grasse (oleose), che influiscono in modo
negativo sull’aggrappaggio dei cicli.
Si può ovviare a questa caratteristica
con una verniciatura possibilmente
tempestiva dopo la carteggiatura del
legno. Inoltre, in generale il contenuto di
sostanze legnose idrosolubili è molto
elevato.
Per questi motivi l’utilizzo di questa specie legnosa generalmente non è consigliata per la
laccatura in tinte chiare.
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati: Utilizzare soltanto Impregnanti di tonalità medie o scure. Vedere anche le
attuali cartelle colori ADLER.
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare e scure
Okoumé multistrato
Grazie alla sua resistenza alla
deformazione, il pannello multistrato di
Okoumé è frequentemente utilizzato per
la costruzione di schermi oscuranti.
L’incollaggio deve corrispondere almeno
alla classe 3 secondo WATT 91 e deve
essere eseguita con una colla a base di
resina melamminica. Le colle a base di
resine fenoliche (presentano una
colorazione scura) possono portare a
una fuoriuscita bianca di soda, che
disturba dal punto di vista estetico, ma
che può essere eliminata con acqua.
Fig. 2.2.10
L’Okoumé multistrato derullato viene sconsigliato. La stabilità per quanto riguarda la
formazione di crepe dei pannelli di Okoumé multistrato esposti alle intemperie varia a
secondo della qualità del pannello ed è in pratica quasi invisibile prima della verniciatura.
Questa caratteristica può essere positivamente influenzata solo in parte con un ciclo di
verniciatura più riempitivo. Pertanto nel caso di formazioni di crepe premature, che si sono
formate per una scarsa qualità del pannello, le nostre garanzie non sono valide con
eccezione della garanzia HighRes.
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Parte generale
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati: Utilizzare soltanto Impregnanti di tonalità medie o scure. Vedere anche le
attuali cartelle colori ADLER.
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare e scure
Iroko (Kambala, Odum)
Questo legno africano presenta una
buona durata e stabilità dimensionale,
ma contiene anche inclusioni di minerali
e sostanze legnose, che influiscono
negativamente sulla formazione del film
di vernice e possono causare fessure.
Vernici sintetiche sono inibite durante la
loro essiccazione. In passato il tipo di
legno
Iroko
è
stato
utilizzato
frequentemente
nel
settore
della
costruzione di finestre, oggi invece è
utilizzato raramente, per la scarsa
reperibilità da coltivazioni persistenti.
Fig. 2.2.11
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati: Utilizzare soltanto Impregnanti di tonalità medie e scure. Vedere anche le
attuali cartelle colori ADLER.
Cicli laccati:
Solo in combinazione con il fondo al solvente 2K-Fenstergrundlack 69511. Tutte le tonalità
RAL e NCS, chiare (con prudenza) e scure.
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Parte generale
Frassino
Il frassino è un legno raramente
utilizzato per la costruzione delle finestre
a causa della sua scarsa durata della
classe 5 secondo EN 350-2 e l’elevato
prezzo. Per le sue buone caratteristiche
meccaniche viene utilizzato in campi
specifici come finestre resistenti alle
valanghe e nella costruzione di
portoncini d’ingresso. A causa della
scarsa durata, non è utilizzabile per gli
schermi oscuranti. Molto più facile da
verniciare rispetto il rovere.
Fig. 2.2. 12
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati: Utilizzare solo Impregnanti di tonalità medie e scure. Vedere anche le
attuali cartelle colori ADLER.
Cicli laccati:
Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare (con prudenza) e scure
Eucalipto
Il problema dell’eucalipto è che le sue
caratteristiche
variano
molto,
a
secondo della sua provenienza. Buone
caratteristiche presenta Eukalyptus
grandis
cresciuto
in
Brasile
(piantagioni). Assortimenti di una
densità grezza superiore a 0,6 g/cm³
sono commercializzati sotto il nome
„Lyptus“. Purtroppo esistono sul
mercato anche tipi di eucalipto, che,
con l’esposizione alle intemperie,
tendono facilmente alla formazione di
crepe durante l’esposizione alle
intemperie.
Fig. 2.2. 13
Tinte disponibili:
Cicli mordenzati: Utilizzare soltanto Impregnanti in tonalità medie e scure. Vedere anche le
attuali cartelle colori ADLER.
Cicli laccati: Tutte le tonalità RAL e NCS, chiare e scure
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
2.3.
Specie legnose modificate
Thermoholz (legno termotrattato)
Si definisce Thermowood (legno termotrattato) un legno sottoposto a un trattamento ad alta
temperatura di ca. 180 °C con l’esclusione dell’ossigeno. A secondo del legno originale e a
secondo del metodo può essere raggiunta la classe di durabilità più alta, cioè la classe 1
secondo EN 350-2. Thermowood presenta una capacità di assorbimento d’acqua
notevolmente ridotta. Con questo cambiamento il legno cambia la sua proprietà meccanica
(tendenza alle screpolature). Con il trattamento termico il suo colore muta in una bella tinta
marrone che però non è stabile ai raggi UV. Per ottenere cicli trasparenti stabili alla luce si
deve usare sempre un impregnante con delle tinte molto pigmentate, preferibilmente simili
alla tinta del legno. L’esposizione prolungata e continua degli elementi in legno Thermowood
all’umidità causa cambiamenti di colore permanenti.
Come legni vengono utilizzati pioppo, faggio, pino, abete rosso o anche frassino. Per questo
motivo non è possibile dare indicazioni generali sull’aderenza di cicli vernicianti all’acqua e
sul possibile utilizzo per finestre, portoncini d’ingresso e schermi oscuranti. È però possibile
fare presso la Ditta ADLER-Werk dei test sull’idoneità.
Accoya®
S’intende con questo termine un trattamento del legno Pinus radiato brevettato da Titan
Wood BV di Arnhem con un processo di acetilizzazione (reazione chimica con anidride
acetica a pressione / temperatura elevata). Con questo metodo si raggiunge la classe di
durabilità migliore, cioè classe 1 secondo EN 350-2. La densità aumenta significativamente e
inoltre migliora notevolmente la stabilità del colore del legno originale durante
l’invecchiamento.
I test d'invecchiamento accelerato di cicli mordenzati hanno presentato degli ottimi risultati.
Grazie allo scarso assorbimento d’acqua dell’Accoya le fibre del legno si alzano solo poco
durante impregnazione e di conseguenza, si riduce notevolmente il tempo per la
carteggiatura. In rari casi è possibile che l’Accoya  abbia un odore un poco spiacevole che
sa di acido acetico. Per motivi di sicurezza, utilizzare utensili resistenti alla corrosione
(consigliamo di consultare il produttore degli utensili).
Belmadur®
Un altro trattamento irreversibile del legno consiste nell’immergerlo in una soluzione acquosa
reticolante proveniente dal settore tessile, a pressione e temperatura elevate. La tinta del
legno originale rimane quasi invariata e viene raggiunta la classe di durabilità 1 secondo EN
350-2. Belmadur può essere trattato senza problemi con gli impregnanti tradizionali
all’acqua. L’irruvidimento del legno è inferiore rispetto a quello del legno di conifera
tradizionale, quindi il tempo nella carteggiatura intermedia diminuisce. I cicli mordenzati e
laccati mostrano ottimi risultati per quanto riguarda il test dell’invecchiamento accelerato.
Sono caratteristiche le superfici lisce senza il sollevamento della venatura tipico delle
conifere tradizionali.
A causa degli scarsi risultati commerciali il produttore di Belmadur ha smesso la
produzione, almeno per il momento.
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
2.4.
Premesse per l’idoneità di nuove specie legnose
La premessa per le garanzie ADLER è la valutazione delle caratteristiche tecniche di una
nuova specie legnosa da parte di un appropriato istituto di controllo indipendente. In
Germania e in Austria, ma meno in Italia, un metodo ben noto per la prova dell’idoneità è la
registrazione nella Scheda tecnica del VFF (Verband der Fenster- und Fassadenhersteller
E.V. Frankfurt/ Associazione dei serramentisti e dei produttori di facciate di Francoforte)
“H0.06 Tipi di legno per la costruzione di finestre”. La Scheda tecnica si compone di tre parti
ed è soggetta a un continuo aggiornamento da parte dei seguenti Istituti:

BFH - Bundesforschungsanstalt für Forst- und Holzwirtschaft, Hamburg (Istituto
federale di ricerca sull’economia forestiera e del legno, Amburgo)

WKI – Fraunhofer-Institut für Holzforschung, Braunschweig

Gesamtverband Deutscher Holzhandel e.V., Berlin (Associazione complessiva dei
commercianti del legno e.V. Berlino)

Holzforschung Austria, Wien (Ricera sul legno Austria, Vienna)

ift – Institut für Fenstertechnik, Rosenheim (Istituto per tecnica della finestra di
Rosenheim)

Institut für Holzbiologie und Holztechnologie der Georg-August-Universität, Göttingen
(Istituto sulla biologia e la tecnologia del legno dell’Università Georg-August,
Göttingen)

VdL – Verband der Deutschen Lackindustrie e.V., Frankfurt (Assocazione
dell’industria di verniciatura e.V. Francoforte)
Parte 1: Caratteristiche, tabella dei tipi di legno – tipi di legno per la produzione di elementi
costruttivi a precisione dimensionale.
Parte 2: Tipi di legno per l’utilizzo nelle costruzioni di legno protette
Parte 3: Tipi di legno per l’arredamento interno per superfici visibili (e quindi decorative) con
quadrotti lamellari.
Infine, nel caso di valutazioni positive del nuovo tipo di legno è decisivo, per l’inserimento
nelle garanzie generali, il valore attribuito dal mercato.
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
3.
Premesse costruttive e consiglio per il montaggio
In questo capitolo sono indicate le premesse costruttive per una verniciatura impeccabile e
una lunga durata.
3.1.
Indicazioni generali
a) Spigoli vivi
Tutti gli spigoli devono avere una raggiatura di almeno 2 mm perché tutte le vernici tendono
a “sfuggire” dagli spigoli vivi. Solo un arrotondamento minimo di 2 mm assicura che lo
spessore della vernice corrisponda almeno al 90 % dello spessore applicato sulle altre
superfici (figura 5.1).
Spessore della verniciatura
Legno
Arrotondamento
richiesto
Legno
Arrotondamento
spigolo vivo
Spessore della verniciatura
Legno
Arrotondamento
schiacciato
Legno
in più, arrotondamento
spigolo vivo
Fig. 5.1
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
b) Inclinazione dei profili orizzontali
Tutte le superfici orizzontali devono avere un’inclinazione di almeno 15° in modo da evitare il
ristagno dell’acqua che rovina la verniciatura.
1) Nell’acquisto di nuove frese bisogna assicurarsi,
che tutti gli spigoli esterni siano arrotondati di
almeno 2 mm ed è importante che le curvature
finiscano sulla superficie.
2) Le inclinazioni di scarico devono avere
un’angolazione di almeno 15 °.
3) Fra la superficie esterna della battuta e la
battuta dell’infisso rispettivamente il profilo in
alluminio una distanza di ca. 1 mm è richiesta.
4) Per lo sgocciolatoio sopra il profilo d’alluminio è
richiesta una larghezza di 7 mm .
5) La distanza tra il ponticello anteriore del profilo
in alluminio fino al ponticello interno dovrebbe
essere almeno 17 mm.
6) La superficie d’appoggio della guarnizione ha
una dimensione di 12 mm.
7) Le estremità del profilo in alluminio sono da
sigillare al di sotto del profilo in alluminio.
8)
Fig. 5.2
Pagina 25 di 48
Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
c) Profili in alluminio per la protezione alle intemperie
Il traverso inferiore dell’anta e del telaio sono particolarmente esposti ai raggi UV, alla
pioggia e alle grandine. Il montaggio di profili in alluminio aumenta in modo considerevole la
durata delle finestre e porte e della loro verniciatura (Figure 5.3 e 5.4)
Per la validità delle garanzie l’utilizzo non è obbligatorio.
Fig. 5.3
Fig. 5.4
d) Formazione delle giunzioni
Nella costruzione tra montante e traversa si forma una giunzione. Se nell’invecchiamento
naturale si crea una leggera apertura della giunzione, questa permette all’acqua di infiltrarsi
e causare danni al legno con conseguente distacco del film di vernice (figure 5.5 – 5.7).d)
Fig. 5.5
Fig. 5.6
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
Fig. 5.7
Un perfetto incollaggio tramite un quantitativo sufficiente di colla (vedere sotto) è la misura
più importante per evitare un’apertura delle fughe.
Per limitare al massimo questo fenomeno è necessario che le parti in contatto presentino
una raggiatura di 2 mm. Così facendo, queste parti possono essere verniciate facilmente con
l’impregnante Aquawood TIG, con Aquawood Intermedio e in seguito con la finitura,
migliorando notevolmente la protezione dall’acqua.
È consigliabile inoltre trattare queste parti con:


ADLER V-Fugensiegel 55639 segg. per cicli di verniciatura
oppure
ADLER Arteko-Elastik 96870 segg. per sistema di laccatura
mordenzata
Le parti delle commessure delle traverse (traliccio), prima del montaggio, vanno impregnate
singolarmente e trattate due volte con ADLER Hirnholzversiegelung 55621.
e) Incollaggio
Per elementi costruttivi a precisione dimensionale e a limitata precisione dimensionale si
devono usare solo delle colle di almeno classe D3, meglio di classe D4, secondo EN 204205. La colla deve essere inoltre certificata secondo il test WATT 91.
3.2.
Finestre
a) Sigillatura del vetro
Sia nella parte interna della finestra, dove viene montato il listello fermavetro, sia all’esterno
della finestra, deve esserci una cava di 4 mm x 4 mm o di 3 x 3 mm in cui poter inserire il
silicone.
I siliconi utilizzati devono essere controllati dalla ditta ADLER per il loro aggrappaggio sulla
verniciatura e rilasciati (vedere anche capitolo 10).
Una sigillatura del vetro senza cava è problematica e viene sconsigliata dalla ditta ADLER.
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
Generalmente la battuta del vetro è sottoposta a una forte sollecitazione di umidità quando si
forma condensa e per questo deve essere verniciata assolutamente in modo sufficiente. La
verniciatura forma inoltre un buon aggrappaggio sulla sigillatura.
Devono essere utilizzati solo sigillanti certificati secondo DIN 1845-2 oppure EN ISO 11600.
Dopo l’applicazione del silicone nella cava viene spruzzato un liquido di lisciatura e poi viene
tolta l’eccedenza con una spatola di silicone.
b) Fermavetri
I fermavetri vanno sigillati al contatto con l’infisso, o con una guarnizione, o con un sigillante
(p. es. materiale riempitivo per fermavetri della ditta Ramsauer), in modo da ottimizzare la
protezione dall’umidità. Secondo le normative per finestre (p. es. ÖNORM B 3803, C 2350) i
coprifili sono da verniciare da tutti i lati.
c) Montaggio
Per il montaggio delle finestre è determinante e da rispettare la lettera informativa della RALGütegemeinschaft Finestre e Portoncini d’ingresso e.V. della Germania: “Manuale per la
progettazione e l’esecuzione del montaggio di finestre e portoncini d’ingresso”. Il montaggio
e il raccordo all’edificio sono da eseguire secondo le attuali conoscenze tecniche.
Montaggio di davanzali
Sono da rispettare le istruzioni tecniche dei produttori di davanzali esterni per finestre. È
necessario che sia garantito la sgocciolatura dell’acqua, rispettando un’inclinazione minima
di 6°. Vanno utilizzati soltanto sistemi testati alla loro resistenza alla pioggia forte, cioè ad
almeno 600 Pa.
Posizione d’installazione della finestra
La profondità minima per il montaggio è 8 cm. Se la finestra è montata a una profondità
inferiore o addirittura a filo della facciata, è più esposta alle intemperie il che riduce gli
intervalli di manutenzione e rinnovo. Per prevenire a questo effetto, si possono utilizzare i
profili in alluminio da montare sulle traverse inferiori o un rivestimento completo della
superficie esterna con profili in alluminio.
3.3.
Schermi oscuranti
Tutti gli schermi oscuranti, se analizzati attentamente, non sono elementi in legno a
precisione dimensionale dato che cambiano maggiormente le dimensioni rispetto alle finestre
con un effetto negativo sulla durata degli schermi stessi e della verniciatura (figura 5.8).
Inoltre, sono più esposti alle intemperie rispetto alle finestre stesse, in quanto manca la
protezione costruttiva raggiunta con la profondità del montaggio.
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
Fig. 5.8
Tipi di costruzione per schermi oscuranti:
Persiane – In questa costruzione le cavità per le lamelle vengono fresate nei montanti
laterali, nei quali le lamelle possono leggermente muoversi. Ovviamente con questa
costruzione è molto difficile evitare la formazione di fughe capillari, che consentono all’acqua
di infiltrarsi e di penetrare sotto la verniciatura, danneggiandola. Il modo migliore per evitare
l’infiltrazione di acqua è l’applicazione del fondo intermedio Aquawood Intermedio ad
immersione. La verniciatura delle estremità delle lamelle prima del montaggio con ADLER
Hirnholzversiegelung è molto efficace ed evita la penetrazione dell’acqua nel legno.
La costruzione tipo dogato è una costruzione con incastro maschi e femmine che,
nonostante un`ottima verniciatura può evidenziare incrementi e cali dimensionali dovuti
all’umidità dell’aria. L´aspetto negativo di questa costruzione è l’apertura che si estende tra le
singole doghe per tutta la lunghezza dello schermo. Quest’apertura non è verniciabile e il film
sottile dell’impregnante applicato a immersione non evita generalmente che la pioggia faccia
fuoriuscire il tannino che può sporcare la facciata (vedere anche capitolo 2-2 “tipi di latifoglie
– castagno e rovere”). La soluzione migliore è quella di sigillare con silicone le aperture dopo
la verniciatura.
Spesso gli schermi oscuranti tipo dogato vengono fatti con pannelli multistrato con fresature
longitudinali per far rassomigliare il pannello a delle doghe. Lo strato esterno è spesso
Okoumé o Abete. La premessa per una lunga durata dell’elemento costruttivo e della
verniciatura è di utilizzare un legno di ottima qualità con taglio a sezione radiale. Il taglio
tangenziale tende alla formazione di fessure e quindi, tende a causare danni alla
verniciatura.
Una simile costruzione di schermi oscuranti del tipo dogato sono gli schermi oscuranti con
Listoni Massello. Per questa costruzione è importante che i dogati non vengano incollati
perché in tal caso il legno non riesce più muoversi e di conseguenza si formano curvature e
danni allo schermo oscurante.
Manufatti bugnati – Il principio di questa costruzione assomiglia a quella delle persiane,
perché anche in questo caso il pannello o la bugna viene applicato nell’incavo del legno
precedentemente fresato. La bugna si può muovere liberamente nell’incavo e riesce ad
avere dei movimenti di allargamento e di ritiro, a seconda dell’umidità.
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
Per quanto riguarda la scelta del legno valgono gli stessi accorgimenti sopra menzionati
(schermi oscuranti del tipo dogato/pannelli multistrato), e pertanto, specialmente con l’utilizzo
di legno massello per le bugne deve essere utilizzato legno a taglio radiale. Nel caso di legno
a taglio tangenziale la parte verso l’interno del tronco deve essere esposta alle intemperie,
perché presenta una minore tendenza a fessurarsi che quella opposta. Dopo la verniciatura,
la fessura tra la bugna e il telaio deve essere sigillate con un silicone per impedire
l’infiltrazione di acqua.
.
Schermi oscuranti del tipo Antone a Scandoleo alla Romana – In questa costruzione due
strati di perline contrapposte vengono avvitati. Le teste delle viti vengono avvitate più
profondamente nel legno, in modo che il legno possa essere carteggiato di seguito, senza
che il nastro abrasivo tocchi le teste delle viti. Dopo la carteggiatura rimane una superficie
con numerosi piccoli buchi nel legno che causano generalmente nella zona circostante un
distaccamento della verniciatura quando sono esposti alle intemperie. Per questo motivo non
può essere data una garanzia per gli schermi oscuranti di questo tipo.
Con l’utilizzo di conifere ricche di resina come pino, larice o Douglas (Oregon) si presenta in
caso di tonalità scure mordenzate o coprenti una fuoriuscita di resina in combinazione con
una precoce formazione di fessure e staccamenti del film di verniciatura. Eseguendo la
verniciatura preferibilmente subito dopo la carteggiatura del legno, è possibile prevenire
questo effetto. In tali casi consigliamo inoltre di procedere a una verniciatura intermedia con
Aquawood Protect, lavorazione bi-componente, un metodo provato per aumentare
l’aggrappagio!
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Parte generale
3.4.
Portoncini d’ingresso e porte di garage
I portoncini d’ingresso e le porte basculanti di garage oggi non sono più fabbricati di legno
massello, ma di pannelli multistrato in modo da minimizzare la tendenza alla deformazione.
Spesso sono utilizzati inserti d’alluminio come blocco contro la diffusione e per una
questione di sicurezza. Molto spesso utilizzati nella moderna costruzione di portoncini
d’ingresso sono i supporti in MDF con incollaggio resistente all’acqua e i pannelli grezzi di
resina fenolica.
Le premesse costruttive di un arrotondamento degli spigoli ad almeno 2 mm e l’inclinazione
di superfici orizzontali di almeno 15° per un rapido decorso dell’acqua sono uguali a quelle
per le finestre e gli schermi oscuranti. Una particolarità dei portoncini d’ingresso esposte alle
intemperie è la necessità di proteggere la zona inferiore fino a una altezza di 30 cm dagli
schizzi d’acqua. A tale scopo vengono usate lamiere e griglie orizzontali montate sopra i
decorsi d’acqua (più frequente per porte basculanti di garage).
Le parti aderenti ed i listelli sono da verniciare da tutti i lati prima del montaggio. Fresature in
supporti più assorbenti (inserti intermedi o MDF) come anche gli spigoli vivi vanno protetti
dall’entrata d’acqua con un’ulteriore mano di vernice (p. es. Fondo 2K-Epoxi-Grund o
Hirnholzversiegelung). Nel montaggio è da rispettare una rientranza dalla facciata minima di
10 cm .
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
4.
Indicazioni per la lavorazione con vernici all’acqua per legno
4.1.
Spessori del film asciutto
Nelle più importanti norme nazionali per finestre come ÖNORM B 3803 e C 2350 oppure nel
foglio d’istruzioni VFF H0.03 per finestre di legno verniciate dal produttore si consigliano
spessori del film fra 80 e 100 µm asciutti. Tali spessori sono raggiunti con i nostri cicli di
verniciatura standard. In accordo con la ditta ADLER sono possibili delle tolleranze in caso di
determinati campi d’utilizzo come p. es. finestre in legno-alluminio o prodotti specifici.
Spessori di film elevati da ca. 120 µm secchi in poi riducono la permeabilità al vapore acqueo
e aumentano il rischio di danni diffusivi causati dall’umidità (danni costruttivi invernali).
4.2.
Carteggiatura intermedia
Le vernici all’acqua presentano in generale una carteggiabilità molto buona. Di solito la
carteggiatura intermedia viene eseguita con carta grana 220 – 280.
Data la termoplasticità delle vernici all’acqua è da evitare una pressione troppo forte di
carteggiatura (la conseguenza è il notevole aumento di temperatura del supporto).
Per la protezione dalla polvere di carteggiatura e del legno consigliamo di adoperare durante
i lavori di carteggiatura un filtro anti-polvere almeno P2 come attrezzatura personale di
protezione, In caso di legno di latifoglia (soprattutto faggio, rovere) consigliamo un filtro antipolvere P3. Consigliamo comunque di adottare misure tecniche d’aspirazione specifiche.
4.3.
Correggere piccoli danni nella verniciatura
Legno grezzo cfr. capitolo 1.4
Verniciatura completa: Per correggere piccoli difetti si prestano le candele ADLER di cera
per ritocco (Holzwachsstangen) nella tonalità della finitura. La correzione va fatta soltanto
dopo la completa verniciatura e mai fra l’impregnazione o la mano intermedia e la finitura
perché altrimenti si possono formare bolle e danni nel film di verniciatura (scarsa adesione).
4.4.
Resistenza al blocking
Dato che tutti i sistemi vernicianti termoplastici per l’esterno sotto certe condizioni tendono
all’incollaggio, i prodotti vernicianti ADLER per finestre presentano una speciale formulazione
anti-blocking. La buona resistenza al blocking è regolarmente controllata e confermata da
istituti di controlli indipendenti.
Ciò nonostante due circostanze possono portare all’incollaggio:
1) Incollaggio a causa di difetti costruttivi e di montaggio
Questo fenomeno si presenta quando le bandelle presentano una regolazione non
corretta e due superfici verniciate senza guarnizione intermedia sono pressate con
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
elevata pressione l’una all’altra. (p. es. zona di contatto tra anta e telaio della finestra
oppure schermi oscuranti). Con una regolazione corretta delle ferramenta e l’utilizzo
della vasellina sulle parti a contatto si pone facilmente rimedio.
2) Incollaggio durante la fase di produzione
Questo fenomeno si presenta sempre quando le finestre verniciate, durante la fase di
produzione, o durante il montaggio, sono accatastate senza osservare delle rispettive
misure precauzionali. Con l’utilizzo di appropriati inserti (distanziatori) di schiuma fina
di PE questo problema è facilmente risolto. Nel caso di dubbi è possibile far fare delle
verifiche di compatibilità nel nostro Reparto Applicazione Finestre. Non devono
essere utilizzati dei distanziatori che contengono delle sostanze rammollenti, per
motivi di formazione di macchie o fessure sulla superficie verniciata.
4.5.
Formazione del film
Le vernici ADLER all’acqua contengono come leganti delle resine sintetiche a base di poliacrilato/ poliuretanico finemente disperse. Per queste dispersioni la formazione del film
avviene senza problemi se viene rispettata una temperatura minima di lavorazione. Questa
deve essere assolutamente superiore alla temperatura minima di formazione del film.
La temperatura della vernice, del supporto e dell’ambiente deve essere almeno +15°C! Il film
di vernice che si reticola al di sotto di questa temperatura avrà una resistenza meccanica e
chimica inferiore, con la possibile formazione di crepe nel film di vernice.
Quindi, per lavorare con successo vernici per finestre diluibili all’acqua diventa necessario,
nella stagione fredda, riscaldare i locali di lavoro.
4.6.
Compatibilità
Le vernici all’acqua per finestre non vanno mescolate con le vernici tradizionali al solvente
e/o con diluenti, in quanto sono incompatibili in fase liquida e formano immediatamente
grumi.
4.7.
Apparecchiature per l’applicazione
Per la verniciatura con vernici all’acqua sono adatte principalmente apparecchiature che non
arrugginiscano. Se nelle apparecchiature di applicazione a spruzzo sono state utilizzate
prima vernici al solvente, è necessario eseguire una pulizia accurata prima di passare
all’utilizzo di vernici all’acqua per legno. È consigliabile risciacquare l’apparecchiatura prima
con un diluente nitro o poliuretanico e poi con acetone. In seguito bisogna far passare
dell’acqua per eliminare tutti i residui di solventi.
Qualora dopo l’utilizzo di vernici all’acqua venissero impiegate vernici al solvente, le
apparecchiature andranno pulite seguendo l’ordine inverso (1° acqua, 2° acetone, 3°
diluente al nitro o poliuretanico).
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
4.8.
Essiccazione
Un’elevata umidità nell’aria (superiore al 60 % relativa) e basse temperature (inferiori ai 20°
C) rallentano notevolmente l’essiccazione!
Per una buona essiccazione di superfici verniciate con vernici all’acqua è necessario
provvedere all’asportazione del vapore acqueo sviluppato durante la fase di essiccazione.
Sono utili pertanto tunnel di essiccazione e stanze di essiccazione con una buona aerazione.
Per l’accatastamento dei pezzi verniciati ed essiccati è appropriato l’uso di distanziatori o
strisce di polietilene espanso. Vedere anche 4.3.
Le basi delle rastrelliere sulle quali vanno appoggiati i pezzi verniciati vanno ricoperte con
tubi in polietilene; per il contenuto di ammorbidenti i tubi di PVC non sono idonei per il
contatto con superfici da poco verniciate con vernici all’acqua.
4.9.
Pulizia
Gli attrezzi di lavoro vanno risciacquati con acqua subito dopo aver terminato il lavoro. Per
l’eliminazione di residui solidi di vernici all’acqua consigliamo ADLER Aqua-Cleaner 80080
(diluito 1:1 con acqua)
In caso di superfici molto sporche è preferibile lasciar agire per una notte la suddetta
soluzione. Residui di vernici all’acqua diventati morbidi si lasciano facilmente togliere con un
materiale abrasivo (p. es. Scotch-Brite di 3M).
Un’ulteriore pulizia degli attrezzi di lavoro con acetone accelera l’asciugatura degli attrezzi e
ne permette un utilizzo immediato.
4.10.
Cabine di verniciatura
Per la lavorazione con vernici all’acqua per legno sono adatte sia cabine a secco che cabine
a velo d’acqua.
Per le cabine a velo d’acqua è necessario un impianto di depurazione dell’acqua (per
sciogliere e flocculare in maniera corretta la polvere solida della vernice contenuta
nell’acqua). Questo non è fattibile senza un'apparecchiatura adatta.
I coagulanti utilizzati devono essere specifici per l’utilizzazione di vernici all’acqua.
Per un consumo di vernici inferiore a 100 kg giornalieri dovrebbe risultare più economica una
cabina a secco.
4.11. Protezione anti-deflagrante
La maggior parte delle vernici all’acqua presentano un punto di infiammabilità superiore ai
55° C; per questo non sarebbe necessaria l’osservanza delle regole antideflagranti in cabine
di verniciatura.
Poiché per motivi di pulizia verranno impiegati anche in futuro prodotti al solvente o prodotti a
base di alcool (punto di infiammabilità inferiore ai 21° C) consigliamo di costruire gli impianti
elettrici e di illuminazione delle cabine di verniciatura di tipo antideflagrante.
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
4.12. Smaltimento
I residui liquidi di vernici all’acqua e l’acqua di pulizia sporca non vanno assolutamente
smaltiti direttamente nelle canalizzazioni! I residui di vernici all’acqua e l’acqua utilizzata per
la pulizia vanno consegnati, come anche i fanghi di vernice d’impianti di depurazione
dell’acqua, ai punti di raccolta per rifiuti speciali per un corretto smaltimento.
I residui di vernici all’acqua e il fango di vernici provenienti dagli impianti di depurazione
d‘acqua vanno separati dagli altri rifiuti e contrassegnati ovvero smaltiti con i seguenti numeri
chiave (EAK = catalogo europeo rifiuti):
Residui liquidi di vernici all’acqua e simili EAK: 080115
Acqua di pulizia, contenente vernici all’acqua EAK: 140603
Residui di filtrazione e fanghi ottenuti dal trattamento di vernici all’acqua o acqua di pulizia
(impianto di depurazione, flocculazione) EAK: 060502
Le polveri di vernice all’acqua e di vernici al solvente che si creano in una cabina di
verniciatura a secco possono essere smaltite, previa consultazione dell’addetto, allo
smaltimento come rifiuti industriali.
4.13.
Magazzinaggio
In seguito alla loro composizione chimica e al loro elevato punto di infiammabilità le vernici
ad acqua non sono soggette al “Regolamento sui liquidi infiammabili – VbF”, BGBl. n.
240/1991. Tuttavia le installazioni elettriche nei magazzini dovrebbero comunque essere
eseguite da un grado di protezione IP 54.
Il pavimento di magazzini deve essere impermeabile ai liquidi, perché le vernici all’acqua
vengono classificate nella maggior parte dei casi nella classe 1 di pericolo per l’acqua (WGK
1). Per il magazzinaggio è necessaria un’autorizzazione da parte delle autorità competenti.
Le vernici all’acqua in generale vanno protette dal gelo durante il loro magazzinaggio. La
durata media di magazzinaggio è fino a 12 mesi. Nei casi eccezionali come p.e. ADLER
Acryl-Spritzlack Metallic 43495 sgg. la durata è di solo 3 mesi.
4.14. Salvaguardia della salute
Per la lavorazione con vernici all’acqua vanno rispettate le stesse precauzioni igieniche
adottate durante la lavorazione con vernici al solvente. In generale è da evitare di inalare
esalazioni di vernici provenienti sia da vernici al solvente che da vernici all’acqua. Questo
viene raggiunto portando correttamente delle maschere antipolvere speciali (filtro di
combinazione A2/P2 – EN 141/EN 143).
I solventi residui utilizzati nelle vernici all’acqua (nella maggior parte dei casi inferiori al 10 %
in peso) hanno generalmente un valore molto basso di TVL (concentrazione massima sul
posto di lavoro). Per il loro basso valore di pressione del vapore durante la lavorazione, con
queste vernici non è possibile raggiungere nell’aria concentrazioni di solventi pericolose dal
punto di vista tossicologico.
Questo è sicuramente un vantaggio decisivo nei confronti dei sistemi di vernici al solvente
con i quali il rispetto del valore TVL (concentrazione massima sul posto di lavoro)
rappresenta sempre un grosso problema.
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
Per la protezione dalla polvere di carteggiatura e del legno consigliamo di adoperare durante
i lavori di carteggiatura un filtro anti-polvere almeno P2 come attrezzatura personale di
protezione, In caso di legno di latifoglia (soprattutto faggio, rovere) consigliamo un filtro antipolvere P3. Consigliamo comunque di adottare misure tecniche d’aspirazione specifiche.
4.15. Emissioni da film di vernice
Anche i film di vernici all’acqua appena applicati contengono una minima percentuale di solventi (“additivi per la formazione del film”). Questi residui di solventi normalmente vengono
emessi nell’aria nei primi mesi successivi alla verniciatura.
Le minime concentrazioni di solventi spariscono velocemente, ma sempre in relazione alla
situazione dell’ambiente e alle abitudini di areazione del consumatore. Le concentrazioni di
solventi, data la minima concentrazione, non presentano nessun rischio per la salute dei
consumatori.
In alcuni rari casi particolari si consiglia l’utilizzo di cicli misti, composti da fondi a base di
solventi e finiture all’acqua. In tali casi sono da tenere in considerazione i seguenti punti:
All’inizio, la quantità dei residui di solventi contenuti nel film di vernice dipende molto dalla
tecnica di applicazione. Se le quantità applicate ed i tempi di essiccazione indicati nelle
Schede tecniche vengono rispettati e le superfici verniciate sono essiccate per una notte in
luogo ben ventilato a temperatura ambiente di 20°C, la percentuale di residui di solventi è
minima.
I seguenti fattori ritardano il rilascio di solventi:
 spessori elevati dei singoli strati di vernici
 brevi tempi di essiccazione intermedia
 bassa temperatura ambiente durante l’applicazione e l’essiccazione
 scarso ricambio d’aria con limitate quantità di aria fresca durante l’essiccazione
 rapido assemblaggio dopo la verniciatura del rivestimento
Per ridurre al minimo i residui di solventi ed evitare contestazioni per l’odore sprigionato dalle
emissioni residue, prima dell’assemblaggio si consiglia di riporre le parti verniciate per 5 - 7
giorni (non coperte) in un locale ben areato ad una temperatura ambiente di ca. 20° C.
4.16. Consigli e suggerimenti
a) Eliminazione della resina
La resina, in quanto naturale componente del legno, è presente in considerevoli quantità in
alcuni tipi di conifere come Pino Silvestre, Larice o Douglas. Nell’esposizione all’esterno la
resina può fuoriuscire dal film di vernice e accumularsi sulla superficie.
Per eliminarla non vanno assolutamente utilizzati detergenti che contengano alcol, altri
solventi o sostanze che contengono sostanze abrasive. Esistono due possibilità per
eliminare la resina fluida o già solidificata sulle superfici, senza danneggiarle:
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale

Eliminare ad esempio meccanicamente la resina fluida con l'aiuto di un cucchiaino.
Pulire poi la zona con ADLER Entharzer Verdünnung e applicare ADLER Top-Finish.

La resina solida si elimina nel migliore dei modi in inverno. A temperature intorno agli
0° C la resina naturale diventa molto fragile e può essere rimossa facilmente ad
esempio con una spatola di plastica e senza lasciare residui. Nella primavera
successiva utilizzare ADLER Fensterpflege.
La fuoriuscita di resina di finestre con verniciatura laccata porta ad uno scolorimento giallo,
che rimane visibile anche dopo l’eliminazione della resina. Per finestre con verniciatura
laccata vengono pertanto consigliati solamente legni con un basso contenuto di resina. Le
tonalità scure (mordenzate e laccate), data la loro elevata temperatura superficiale,
presentano un elevato flusso di resina, che sul supporto scuro è però meno visibile.
b) Formazione di macchie bianche su superfici bagnate dalla pioggia
Il completo indurimento di vernici ad acqua ad elevato spessore richiede almeno 4 settimane
a temperatura ambiente e grado di umidità normale. Finestre, schermi oscuranti e portoncini
vengono però normalmente installati molto prima.
Per questo motivo nella fase iniziale, dopo una forte esposizione alla pioggia, si possono
formare macchie bianche. Le macchie spariscono però in breve tempo. L’effetto non ha
nessun influsso alla funzione protettiva del film di vernice. Non appena la vernice si è
completamente reticolata, l'effetto non si verificherà più.
Soltanto in rare condizioni si possono verificare nel corso del tempo delle macchie ma in
maniera attenuata. Nel caso in cui l'effetto continui ad essere presente (situazione che si
verifica soltanto sui portoni dei garage costruttivamente non protetti, e dopo lunghi periodi di
pioggia) si consiglia di rivolgersi al produttore. In questi casi particolari il problema nasce da
una penetrazione dell´acqua dei bordi non protetti del legno, che porta ad un aumento
dell´umidità del legno stesso.
In tali casi è assolutamente necessario procedere ad un’ulteriore sigillatura dei punti critici.
c) Abrasione dei pigmenti nelle finestre laccate
Con l’utilizzo dell’ADLER Fensterpflegeset Plus per le pulizie di finestre laccate può
accadere, che il panno utilizzato mostri un’abrasione di pigmenti leggermente colorata.
Come si può capire dalle seguenti spiegazioni questo però non costituisce motivo di reclamo.
A causa dell’esposizione all’esterno, della sollecitazione della polvere sulla superficie e dai
raggi UV, annualmente si consumano alcune decine di millesimi di millimetro dei leganti, che
avvolgono i pigmenti. Per questo motivo i pigmenti non sono più legati come nel film di
vernice nuovo.
Tramite la pulizia con ADLER Top-Cleaner i pigmenti liberi e le particelle di leganti sono
eliminati (per questo l’abrasione colorata di pigmenti) e di seguito, con l’utilizzo di ADLER
Top-Finish, è nuovamente applicato uno strato di leganti e tutti i micro pori sono sigillati
completamente. In questo modo si garantisce un’ottima resistenza alle intemperie e
un’ottima durata.
Prego tenere conto delle nostre indicazioni nelle Schede tecniche e nelle schede di
sicurezza.
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
Consigli pratici per evitare e risolvere degli errori durante l’applicazione
5.
Problema
Origine
elevato tasso di umidità (> 80%)
Colatura
Formazione di
screpolature
05-13
Risoluzione
rispettare lo spessore umido, cioè
2 x 150 µm a spruzzo
a secondo del danno visibile:
elevato spessore dello strato applicato
rispettare lo spessore umido
(> 600 µm spessore umido)
supporto ricco di resina (p.e. larice), tannino
(rovere)
utilizzare Intermedio a spruzzo
300 µm spessore umido su supporto ricco di
resina (p.e. larice)
spessore dello strato applicato troppo alto
> 600 µm spessore umido (screpolature da
ritiro)
tipi di legno con alto tasso di acido tannico
(rovere …)
temperatura di applicazione troppo bassa
(< 15°C)
un raschietto, applicazione di DSL
raschiare
con un
raschietto,
applicazione di DSL
rispettare lo spessore umido
utilizzare Intermedio a spruzzo
temperatura > 15°C
valutare sistema di verniciatura,
chiedere ulteriori informazioni
300 µm spessore umido su legni con pori
profondi (rovere)
utilizzare Intermedio a spruzzo
pompa Airmix: aspirazione di aria
(contenitore della vernice e tubo di
aspirazione)
aria secca (< 40% tasso relativo di umidità
dell’aria)
carteggiare leggermente e/o raschiare con
utilizzare Intermedio a spruzzo
supporto: finestra già verniciata
diametro dell’ugello e/o pressione
Bolle d’aria
Evitare
diametro ugello: 0,28 - 0,33 mm
pressione: 80 - 90 atm,
aria di atomizzazione max. 1,5 atm
manutenzione regolare,
evitare l’aspirazione di aria dal serbatoio e/o dal tronchetto
d’aspirazione)
carteggiare leggermente e/o raschiare con
un raschietto,
applicazione di DSL
diluire al 5-10 % con H20,
inumidire il reparto
segue
ADLER Italia S.r.l., I-38068 Rovereto (TN)
Fon: +39/0464/425308, Fax: +39/0464/480957, Mail: [email protected]
Le nostre indicazioni si basano sulle attuali conoscenze della ricerca e consigliano nella maniera migliore l’acquirente/l’utilizzatore, ma rimangono senza obbligo ed esigono un adattamento ai campi di utilizzazione ed alle condizioni di applicazione.
L’acquirente/utilizzatore decide autonomamente sull’idoneità e sul campo d’impiego; consigliamo quindi di fare un campione per esaminare la idoneità del prodotto. Per il resto valgono le nostre condizioni di vendita. Le Schede tecniche che riportano una data
precedente non sono più valide. Con riserva di approntare modifiche rispetto le confezioni, tinte e gradi di brillantezza.
Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
Problema
Origine
aria secca (< 40% tasso relativo di umidità
dell’aria)
Buccia
d’arancia
pressione spruzzo troppo bassa (< 70 atm),
diametro dell’ugello sbagliato
quantità di applicazione troppo bassa
< 200 µm spessore umido
Sbiancamento bolle d’aria
DSL semicoprente su supporto scuro in
del film
combinazione con spessore di strato troppo
elevato
(> 400 µm spessore umido)
tipi di legno con alto tasso di acido tannico
(rovere, …)
cambio da smalto bianco a DSL
macchie opache causate dall’acqua
Adesione
tipi di legno ricchi di resina naturale
(pino …)
impurità del supporto (silicone grasso)
finestre già verniciate e/o
impregnate
Tonalità
spessore dello strato
Inglobamenti d’aria
impregnazione
Variazione tonalità del legno
Evitare
diluire al 5-10 % con H20,
inumidire il reparto
diametro ugello: 0,28 - 0,33 mm
pressione: 80 - 90 atm
Risoluzione
Forte carteggiatura con grana 240 (nuova),
sovraverniciare a spruzzo con DSL
+ 10 % H20
 150 µm spessore umido
rispettare lo spessore dello strato (250 - 275 µm spessore
umido)
vedere problema – bolle d’aria
utilizzare DSL ad alta trasparenza
F001, F008, F015
A secondo del danno visibile: sovraverniciare
a spruzzo con DSL fortemente colorata, ma
ad alta trasparenza, p. es. Larice

fare
una prova oppure sovraverniciare a
utilizzare Intermedio a spruzzo
spruzzo con Acryl-Spritzlack
pulizia accurata
oppure rimuovere completamente la
dopo l’essiccazione le macchie spariscono, la qualità non verniciatura e applicare nuovamente il ciclo di
viene compromessa, dopo ca. 1-2 mesi di essiccazione le
verniciatura
macchie non appariranno più
trattamento preliminare con benzina per la pulizia
Rispettare tempi brevi fra carteggiatura del supporto e l’inizio
della verniciatura!
lavoro accurato
valutare il sistema di verniciatura,
chiedere ulteriori informazioni
250 - 275 µm spessore umido
vedere bolle d’aria
raschiare,
eliminare le impurità,
nuova verniciatura
sovraverniciare a spruzzo con DSL per
correggere la tonalità
(+ 10 % H2O,
150 µm spessore umido)
vedere tonalità Aquawood TIG
deve essere accettata
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Parte generale
6.
Aerazione corretta
In passato non era necessaria una continua aerazione dei locali d’abitazione, l’aerazione
“avveniva automaticamente tramite finestre non isolate, fughe e fessure. Queste parti permeabili
rappresentano però anche grandi perdite d’energia e di calore e di conseguenza causano elevati
costi di riscaldamento.
Case nuove moderne e ristrutturate si contraddistinguono invece con un buon isolamento
termico, finestre ben isolate e costruzioni prive di ponti di calore. Cosi il calore resta all’interno.
Anche l’effetto isolante di moderne finestre in legno è notevolmente migliore rispetto a una volta.
Molte volte si forma dell’acqua condensata sul vetro isolante di una finestra di massimo valore U.
È possibile che delle gocce scolino e causino delle muffe nelle stanze da soggiorno e da letto.
Durante l’essiccazione di nuove o ristrutturate costruzioni vengono emanante dall’intonaco e dai
pavimenti di cemento enorme quantità di vapore acqueo. Anche la formazione di umidità d’aria
dagli abitanti è un processo naturale. Tale effetto è molto ben visibile in forma di vapore nei bagni
e in cucina. Ma anche le persone stesse emanano continuamente del vapore, solo che questo
vapore è invisibile. Una persona “evapora” in una notte p. es. circa un litro d’acqua! Se l’aria nei
locali interni è troppo umida, è possibile che si formi dell’acqua di condensa e, di conseguenza,
aumenta il rischio della formazione di muffa.
Un’aerazione sbagliata o mancante ha un influsso negativo sul clima ambientale e anche sulla
qualità della vita del locale abitativo. Umidità, polveri e sostanze nocive si possono accumulare
nelle abitazioni e avere un effetto negativo sul senso di benessere nella propria casa nonché
sulla salute.
Di ricambi d’aria insufficienti aumentano il contenuto di CO2, causano sintomi di stanchezza e
riducono la capacità di concentrazione. Il presupposto centrale per un’elevata qualità dell’aria e
perciò di vita, è un sufficiente e regolare scambio d’aria. Inoltre, un’aerazione corretta aiuta a
risparmiare dell’energia e pertanto a rispettare l’ambiente, anche perché l’aria fresca e secca si
riscalda più velocemente con quella di elevata percentuale d’umidità.
Metodi d’aerazione
 Aerazione trasversale: Metodo d’aerazione invernale. 1 - 5 minuti 3 - 4 volte il giorno, aprire
preferibilmente finestre e porte antistanti di una stanza
• Aerazione a intervalli: Metodo d’aerazione invernale, quando non è possibile l’aerazione
trasversale
5 – 10 minuti, 3 – 4 volte il giorno aprire completamente una finestra o porta di una camera
• Finestra ribaltata: Metodo d’aerazione estivo. In inverno lo scambio d’aria con questo metodo
d’aerazione è insufficiente e conduce con delle finestre continuamente ribaltate a un’elevata
perdita d’energia. Inoltre, nella parte superiore dell’architrave le pareti raffreddano. Si forma
dell’acqua condensata e di conseguenza la muffa.
05-13
segue
ADLER Italia S.r.l., I-38068 Rovereto (TN)
Fon: +39/0464/425308, Fax: +39/0464/480957, Mail: [email protected]
Le nostre indicazioni si basano sulle attuali conoscenze della ricerca e consigliano nella maniera migliore l’acquirente/l’utilizzatore, ma rimangono senza obbligo ed esigono un
adattamento ai campi di utilizzazione ed alle condizioni di applicazione. L’acquirente/utilizzatore decide autonomamente sull ’idoneità e sul campo d’impiego; consigliamo quindi di
fare un campione per esaminare la idoneità del prodotto. Per il resto valgono le nostre condizioni di vendita. Le Schede tecniche che riportano una data precedente non sono più
valide. Con riserva di approntare modifiche rispetto le confezioni, tinte e gradi di brillantezza.
Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
Per avere più conforto d’aerazione, si possono installare dei sistemi d’aerazione automatica.
Dei sensori misurano l’umidità d’aria e la contrazione di CO2. Elementi elettro-meccanici
d’aerazione aprono e chiudono le finestre adeguatamente al fabbisogno.
Tali aeratori per finestre si possono ordinare per finestre nuove, dal produttore di finestre, oppure,
possono essere installati successivamente – come soluzione d’ammodernamento, Grazie al
riciclaggio di calore, la perdita d’energia è il più baso possibile.
A secondo dell’investimento è anche possibile collegare gli aeratori con la tecnica interna della
casa e del riscaldamento, in modo che durante la fase di aerazione non sia
contemporaneamente riscaldato, riducendo così il consumo d’energia al minimo possibile.
Consigli pratici per una corretta aerazione e un corretto riscaldamento









Per condizioni climatiche igieniche è consigliabile aerare brevemente ogni 2- 3 ore.
Se i locali lo permettono, è consigliabile un’aerazione trasversale tramite 2 aperture. La
durata dell’aerazione dipende dalla stagione. In generale vale: più bassa è la temperatura
all’esterno, per meno tempo può essere aerato! ! L’aria fredda dall’esterno contiene poca
umidità e può assorbire un’alta percentuale d’umidità quando viene riscaldata. L’umidità
relativa nell’abitazione non dovrebbe superare il 60 %.
Si consiglia riscaldare le stanze sufficientemente (ca. 20° C). In nessun caso la temperatura,
anche nelle stanze poco utilizzate, non dovrebbe abbassarsi sotto i 18° C.
Tenere chiuse le porte fra locali di differenti temperature.
Aerare subito i locali dopo aver fatto la doccia o il bagno.
Tenere chiuse le porte mentre si fa la doccia.
Tenere chiusa la porta mentre in cucina si sta cucinando (utilizzare la cappa di aspirazione).
Aerare più frequentemente i locali nei cui si stende la biancheria da asciugare.
Se possibile, rinunciare a umidificatori d’aria, fontane interne o acquari.
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Parte generale
7.
Danni di costruzioni invernali
I danni costruttivi invernali su finestre in legno si presentano secondo le nostre esperienze
sempre più frequentemente. L’origine sta nell’azione del vapore acqueo, proveniente da materiali
da costruzione, negli edifici sempre più isolati.
Che i danni costruttivi invernali oppure danni generalmente causati da un’elevata percentuale
d’umidità non sono causati in nessun caso dai nostri cicli vernicianti, ma rappresentano un
problema generale, lo confermano i colloqui di gruppi tecnici di lavoro e articoli specializzati di
noti esperti di finestre.
Con il Decreto sul risparmio d’energia in Germania aumenta la pressione sulla realizzazione
d’edifici sempre più isolanti per ridurre il fabbisogno d’energia di riscaldamento ai bassi valori
richiesti. :
L’attuale stato tecnico prevede, per evitare le permeabilità dai vani sottotetto, che causano un
notevole trasporto d’umidità all’esterno, di avere nella zona sottotetto un ambiente impermeabile
all’aria verso l’esterno. Le aperture per l’asporto dell’aria e del vapore acqueo presenti una volta
vengono adesso sistematicamente chiuse.
Questo comporta delle conseguenze per le finestre. Nel periodo freddo, oltre alla differenza di
temperatura, fra l’interno e l’esterno si presenta anche una differenza di pressione di vapore.
L’aria umida tende a uscire tramite eventuali fughe presenti, sollecitando maggiormente la
finestra internamente.
I punti maggiormente esposti alla pressione di vapore sono le fughe nelle zone dei raccordi
dell’edificio, le battute e i bordi del vetro isolante, ma anche le battute fra l’anta e il telaio. La
condensa si forma appena il punto di rugiada è raggiunto.
Quando la condensa agisce per molto tempo sulle finestre in legno di edifici per il resto
impermeabili, si presentano i seguenti danni:





Gonfiamento del legno
Le commessure tendono ad aprirsi
fenomeni di imbarcamento di finestre
Staccamento del film di vernici all’esterno
Possibile attacco da funghi che distruggono il legno (in caso di umidità estrema – umidità
del legno superiore al 30%)
 Possibile attacco da funghi della marcescenza
Questi danni si possono presentare prevalentemente in edifici di recente costruzioni perché in
questi casi vengono emanate enormi quantità di vapore acqueo provenienti dai materiali edili in
fase di essiccazione, ma a volte si presentano anche dopo la sostituzione di vecchie finestre
permeabili a moderne finestre in legno ben isolate.
Per evitare questi problemi sono da rispettare principalmente i seguenti 3 punti:
1. Aerazione corretta– manualmente o tramite sistemi automatici
d’aerazione – vedere capitolo 6
2. Corretto montaggio delle finestre in corrispondenza alla fisica
dell’edificio
3. Evitare / scaricare la condensa dalla costruzione di finestra
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Parte generale
Ad 2) Il migliore documento attualmente è il dépliant “Manuale per il montaggio”
disponibile presso la RAL- Gütegemeinschaft Finestre e Portoncini d’ingresso, D-60594
Frankfurt, Fax 0049 69 955054-11.
Esso rivela l’importanza dei tre piani funzionali separati (separazione di clima ambientale ed
esterno, piano funzionale dell’isolamento acustico e termico, piano funzionale protezione dalle
intemperie). La fuga del raccordo con l'edificio va protetta da sollecitazioni esterne e interne. La
costruzione va eseguita all’interno in maniera impermeabile su tutti i lati.
Dev’essere esclusa la corrente d’aria fra il locale interno all’esterno tramite la fuga di raccordo.
La separazione fra clima ambientale e clima esterno è da eseguire in modo più impermeabile al
vapore acqueo rispetto alla protezione dalle intemperie.
Va eseguita in una linea, la cui temperatura è superiore alla temperatura critica nella quale
possono crescere dei funghi della marcescenza. Secondo le più attuali conoscenze, questa
temperatura si aggira a 12,6° C, partendo dalla temperatura del normale clima ambiente di p. es.
20° C, 50 % umidità relativa nell’aria. In tale modo è evitata la formazione della condensa nei
locali interni. Accertamento della posizione ottimale o tramite il calcolo della linea isoterma
oppure tramite esempi di progettazione o di realizzazione in DIN 4108 Allegato 2.
È necessario considerare finestra – fuga – muro come un sistema complessivo ed esso va
realizzato secondo il principio „all’interno più isolato rispetto all‘esterno”.
Va garantita l’impermeabilità alla pioggia dello strato esteriore che protegge dalle intemperie,
l’umidità eventualmente penetrata va controllata e provveduto al suo asporto all’esterno.
Il Manuale tratta, oltre ai principi fisici della costruzione, la realizzazione del montaggio e
dell’ermetizzazione.
Al punto 3 Evitare / asportare la condensa dalla costruzione della finestra, secondo le attuali
conoscenze, le seguenti misure protettive possono essere applicate:




Rispettare (con spessori non superiori o inferiori) gli spessori richiesti del ciclo laccato o
mordenzato, anche nelle zone spesso trascurate, cioè le battute. Verniciatura di tutti i lati dei
fermavetri.
Utilizzare cicli a diversi strati con elevata protezione dall’umidità al posto di semplici cicli a
due mani.
Sigillazione della battuta del vetro con un silicone speciale (p. es. sigillante per
fermavetri Ditta Ramsauer, A-4823 Steeg, Fax 0043 6135/8323). Questo prodotto permette lo
scambio del vetro senza distruggere i fermavetri. Applicazione nella parte inferiore del
fermavetro.
Utilizzo di vetro isolante multi lastra con distanziatori di alta qualità (p. es. acciaio inox
ricoperto di plastica ). In tal modo si raggiungono temperature più elevate nei bordi e il rischio
della formazione di condensa si riduce.
Utilizzo di profili in alluminio termo-isolanti per evitare un ponte di calore e di conseguenza il
rischio del ristagno della condensa nella battuta fra telaio e anta.
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
8.
Norme e direttive per la costruzione di finestre
La duratura di prodotti vernicianti per finestre non dipende soltanto dalla qualità della stessa verniciatura e
della sua applicazione, ma anche dall’osservazione dei seguenti punti e delle rispettive norme e direttive in
vigore:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Costruzione di finestre / Normative di controllo e di classificazione / in generale
Qualità del legno
Verniciatura
Invetriatura/Silicone/Guarnizioni
Montaggio
Manutenzione e Pulizia
Punto 1 Costruzione di finestre
ÖNORM B 5300
Finestre, Esigenze richieste – Supplementi alla ÖNORM EN 14351-1,
Edizione: novembre 2007
ÖNORM EN 14351-1
Finestre e porte - Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali Parte 1: Finestre e porte esterne senza caratteristiche di resistenza al
fuoco e/o di tenuta al fumo – edizione giugno 2010
ÖNORM EN 12046-1
Forze di manovra - Metodo di prova - Parte 1: Finestre – edizione
aprile 2004
ÖNORM EN 13115
Finestre - Classificazione delle proprietà meccaniche - Carico
verticale, torsione e forze di azionamento – edizione gennaio 2013
ÖNORM EN 1026
Finestre e porte - Permeabilità all'aria - Metodo di prova – edizione
ottobre 2000
ÖNORM EN 12207
Finestre e porte - Permeabilità all'aria – Classificazione – edizione
febbraio 2000
ÖNORM EN 1027
Finestre e porte - Tenuta all'acqua - Metodo di prova – edizione
ottobre 2000
ÖNORM EN 12208
Finestre e porte - Tenuta all'acqua – Classificazione – edizione
febbraio 2000
ÖNORM EN 12211
Finestre e porte - Resistenza al carico del vento - Metodo di prova –
edizione ottobre 2000
ÖNORM EN 12210
Finestre e porte - Resistenza al carico del vento - Classificazione–
edizione dicembre 2002
ÖNORM EN 14608
Finestre - Determinazione della resistenza al carico verticale sull’anta
(racking) edizione settembre 2004
ÖNORM EN 14609
Finestre - Determinazione della resistenza alla torsione statica –
edizione settembre 2004
ÖNORM EN 1191
Finestre e porte - Resistenza all'apertura e la chiusura ripetuta Metodo di prova – edizione aprile 2013
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
ÖNORM EN 12400
Finestre e porte - Durabilità meccanica - Requisiti e classificazione –
edizione febbraio 2003
ÖNORM B 8115-2
Isolamento acustico e acustica architettonica nell’edilizia del
soprassuolo– Parte 2, Esigenze all’isolamento acustico, edizione
dicembre 2006
ÖNORM EN ISO 10140-3
Misurazione acustica - dell'isolamento acustico di edifici e di elementi
costruttivi – Parte 3: Misurazione acustica del calpestìo, edizione
novembre2010
ÖNORM EN ISO 10140-1
Misurazione acustica in laboratorio dell’isolamento acustico di
elementi costruttivi – Parte 1: Regole sull’applicazione di determinati
prodotti, edizione dicembre 2012
ÖNORM B 8110-1
Isolamento termico nella costruzione edile soprassuolo – Parte 1:
Dichiarazione dell’isolamento termico d’edifici a basso o a minimo
consumo d’energia – fabbisogno di calore da riscaldamento e di
raffreddamento – edizione novembre 2011
ÖNORM EN ISO 10077-1
Prestazione termica di finestre, porte e chiusure - Calcolo del transito
termico - Parte 1: Generalità (ISO 10077-1: 2006), Edizione maggio
2010
ÖNORM EN ISO 10077-2
Prestazione termica di finestre, porte e chiusure - Calcolo del transito
termico – Parte 2: Metodo numerico per i telai – (ISO 10077-2: 2012),
edizione novembre 2012
SIA 331
Finestre e porte finestre, edizione luglio
ÖNORM B 2217
Lavori da falegname– Normativa sul contratto d’opera, edizione
settembre 2011
ÖNORM B 5312
Regole per la costruzione di finestre in legno, edizione dicembre 1992
Norme di qualità per finestre in legno e in alluminio, edizione
settembre 1999 (ARGE Holzfenster und Holzforschung Austria /
Gruppo di lavoro Finestre di legno e Istituto austriaco sulla ricerca
del legno)
ÖNORM EN 12519
Finestre
e
porte–
Terminologia
–
versione
tedesco/inglese/francese, edizione maggio 2004
ÖNORM B 5315-1
Finestre in legno– Esempi costruttivi per finestre ad anta, a ribalta, a
ante e ribalta – finestre semplici, edizione maggio 1993
ÖNORM B 5315-2
Finestre in legno– Esempi costruttivi per finestre stratificate, edizione
maggio 1993
DIN 68121-1
Profili di legno per finestre e porte finestre -Dimensioni, pretese
qualitative, edizione settembre 1993
DIN 68121-2
Profili di legno per finestre e porte finestre, Principi generali, edizione
giugno 1990
plurilingue
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
Punto 2 - Qualità del legno
ÖNORM B 3013
Legno giuntato a pettine – Requisiti e disposizioni di controllo,
edizione luglio 1993
ÖNORM EN 13307-1
Lavorati e semilavorati di legno per impieghi non strutturali - Parte 1:
Requisiti – edizione febbraio 2007
ÖNORM EN 204
Classificazione degli adesivi termoplastici per legno per applicazioni
non strutturali – edizione settembre 2001
VFF Merkblatt H0.02
Selezione di qualità per finestre e portoncini d’ingresso in legno
VFF Merkblatt H0.061a3
Specie legnose per la costruzione di finestre
Punto 3 - Verniciatura
Per l’applicazione dei prodotti vernicianti per finestre della ditta ADLER su finestre in legno di
qualità consigliamo di osservare le seguenti direttive:
“Direttive per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a limitata
precisione dimensionale”
Direttive generali
ÖNORM EN 927
Smalti e prodotti vernicianti – Prodotti e cicli di verniciatura per
legno all’esterno Parte 1, Parte 2, Parte 3, Parte 5 e Parte 6
VFF-Merkblatt H0.03
Pretese a sistemi vernicianti per la verniciatura da parte del
produttore di finestre e portoncini d’ingresso in legno
Merkblatt 18
Bundesausschuss
Farbe
und
Sachwertschutz,
Frankfurt
(Commissione Colore e protezione del valore reale, Francoforte)
„Direttive tecniche per la verniciatura di finestre e porte esterne e
altri elementi costruttivi in legno all’esterno a precisione
dimensionale
ÖNORM B 3803 / C 2350
Protezione del legno nella costruzione edile soprassuolo –
Verniciatura su legno a precisione dimensionale – Pretese minime e
controlli, edizione maggio 2006
FFF-Merkblatt 05.01
Trattamento superficiale di opere da falegname all’esterno ,
edizione 1995, Fachverband Fenster- und Fassadenbau Schweiz
(Associazione di categoria per la Costruzione di finestre e facciate,
Svizzera).
Scelta della tonalità
Direttiva ift
Gruppi di verniciatura per finestre e porte esterne
Iniziativa ive ProHolzfenster Test di verniciatura per finestre e portoncini d’ingresso di legno
e.V.
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
Scelta della tonalità/Spessore del film
ift-Merkblatt
Cicli vernicianti mordenzati per finestre e porte di legno
ift-Merkblatt
Cicli vernicianti per finestre di legno
(cfr. „Finestre verniciate al naturale “)
Punto 4 – Invetriatura/Siliconi/Guarnizioni
ÖNORM B 2227
Lavori d’invetriatura– Norma di contratto d’opera, edizione aprile 2011
ÖNORM B 3722
Ermetizzazione delle invetriature con siliconi. Definizione, pretese,
dimensioni, edizioni novembre 2011
ÖNORM B 3724
Ermetizzazione delle invetriature con siliconi, sistemi d’invetriatura,
edizione novembre 2011
DIN 18545 – 1
Ermetizzazione delle invetriature
incassature, edizione febbraio 1992
DIN 18545 – 2
Ermetizzazione delle invetriature con siliconi – Parte 2: Siliconi,
definizione, pretese, controllo; edizione dicembre 2008
DIN 18545 – 3
Ermetizzazione delle invetriature con siliconi. Sistemi d’invetriatura,
edizione febbraio 1992
DIN 52460
Ermetizzazione delle fughe e del vetro - Definizioni. edizione
febbraio2000
Direttiva ift
„Controllo e
verniciatura“
Direttiva ift
„Compatibilità di guarnizioni con verniciature su legno“
valutazione
della
con
siliconi;
compatibilità
fra
pretese
silicone
alle
e
Punto 5 Montaggio
ÖNORM EN 26927
Costruzione edile soprassuolo– siliconi per fughe – Definizioni (ISO
6227: 1981), edizione giugno 1991
ÖNORM B 5320
Fuga di raccordo costruttivo per finestre, porte finestre e porte in elementi
costruttivi esterni – Principi per la progettazione e l’esecuzione,
edizione settembre 2006
Devono essere rispettate tra l’altro: DIN EN 26927 “Costruzioni edile soprassuolo, silicone per
giunture – termini”, raccomandazioni in merito dell’Istituto per la finestra
di Rosenheim (Institut für Fenstertechnik) nonché in modo particolare
“Guida per il montaggio delle finestre e dei portoncini d'ingresso
delle Comunanze dei beni RAL, Francoforte sul Meno (RALGütegemeinschaften Frankfurt am Main)
Punto 6 – Manutenzione e Pulizia
ÖNORM B 5305
Controllo delle finestre e manutenzione; edizione novembre 2006
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Direttiva per la verniciatura di elementi costruttivi a precisione dimensionale e a precisione dimensionale limitata
Parte generale
9.
Nastri adesivi
Esaminati dopo 1 settimana in condizioni ambiente e 1 settimana di esposizione ai raggi UV
Produttore
Denominazione
Colore
Anno di prova
Tesa
Tesa
3M
3M
tesa 4438
tesa 4838
Scotch Brand Tape
Scotch Brand 2090
Long Mask
Masking Tape
Blau
Rosa/Weiß
Gelb
1994
1994
2006
Blau
2011
308 Spezialpapier
Gelb
2006
KIP
Per un’applicazione corretta e una qualità perfetta, prego osservare le Schede tecniche, le
Direttive nonché le indicazioni dei rispettivi produttori.
Nel test di laboratorio si tratta esclusivamente di un test di compatibilità dei nastri sui
nostri materiali vernicianti. Riguardo ai materiali vernicianti deve essere mantenuta
per un risultato simile un tempo di essiccazione di almeno 16 ore.
Eventuali variazioni della qualità del prodotto da parte del produttore dopo l’anno di
prova indicato richiedono una nuova prova e la raccomandazione di cui sopra perde
la sua validità.
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