avanguardie figurative - Della Porta
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avanguardie figurative - Della Porta
INTRODUZIONE AL MOVIMENTO MODERNO LE “AVANGUARDIE FIGURATIVE” (seconda parte) IL CUBISMO movimento artistico d'avanguardia, nasce a Parigi attorno al 1907; il termine cubismo risale a Henri Matisse che davanti al dipinto di un paesaggio, L'Estaque, esposto da Georges Braque al Salon d'Automne del 1908, parlò di piccoli cubi. La definizione fu raccolta dal critico d'arte Louis Vauxcelles che, per primo, usò la parola cubismo in un suo articolo (in senso spregiativo); teorico del movimento è Guillaume Apollinaire che definì il cubismo “arte di concezione” denunciando così lo sforzo compiuto dagli artisti per giungere alla creazione pittorica attraverso l’analisi intellettuale; nelle opere cubiste il soggetto è spezzato, analizzato e riassemblato in una forma astratta; l'artista tende a ritrarre l'oggetto in un contesto più vario, raffigurandolo da più punti di vista. Lo sfondo e i piani prospettici si compenetrano, creando un ambiguo spazio vuoto caratteristico del cubismo; Il pittore cubista cerca di rappresentare simultaneamente sulla tela diversi aspetti del medesimo oggetto, ovvero ciò che conosce dall'oggetto stesso, piuttosto che l'immagine che gli giunge attraverso l'organo visivo; linea di contorno dominante e superfici piatte (campiture di colore omogenee); semplificazione delle forme (influenza di Henri Matisse); assenza di ambientazione / non distinzione tra immagine e fondo; influenza della scultura africana: l’artista concepisce i volumi come fossero ottenuti dal legno scavato, caratterizzati da piani perpendicolari o paralleli tra di loro; Gli artisti più influenti di questo movimento sono Pablo Picasso, Fernand Léger, Georges Braque e Juan Gris; Pablo Picasso: ragazza col cappello Pablo Picasso Pablo Picasso: "Les mademoiselles d’Avignon“ (1907); Pablo Picasso: l’arlecchino Picasso: Vollard Pablo Picasso: bambini Pablo Picasso Pablo Picasso Pablo Picasso Pablo Picasso: Figures on a Beach Pablo Picasso: Guernica IL PURISMO nasce nel 1918 ad opera di Ozenfant e Le Corbusier; nel manifesto "Après le Cubisme“ si afferma che il Cubismo è degenerato in una forma decorativa e quindi è necessario rinnovarlo; il “rinnovamento” deve passare attraverso un'espressione visiva più immediata e meno celebrale ed attraverso l'utilizzo di forme più stilizzate tratte da elementi geometrici e meccanici; revisione significativa del concetto di forma, che il Cubismo aveva fissato secondo la sua tipica tecnica scompositiva: 1) abolizione della frammentazione cubista divenuta meramente decorativa; 2) ricerca del sintetico valore strutturale di oggetti semplificati ed essenziali (nature morte, bottiglie, bicchieri, strumenti musicali ecc.), sia di origine naturale che artificiale, resi attraverso una grafica dai colori neutri, volutamente vicina alla tecnica del disegno industriale; le forme del mondo sono riducibili ai solidi elementari (cilindro, cono, prismi, ecc); la prima mostra della corrente si tiene nel 1918 alla Galerie Thomas, la seconda nel ‘21 alla Galerie Druet, mentre nel ‘20 esce il primo numero della rivista "Esprit nouveau", sulla quale compare, nel gennaio del ‘21, il testo "Le Purisme": la rivista cesserà le sue pubblicazioni contemporaneamente all'allestimento del padiglione dell’ Esprit nouveau all’ Exposition Internationale des Arts Décoratifs di Parigi, nel 1925; l'essenza del Purismo, che Le Corbusier esprime ai massimi livelli in architettura, coinvolge artisti di talento desiderosi di rinnovamento, quali Fernand Léger, che recupera un suo personale linguaggio monumentale e classicheggiante, ed il giovane Roger Bissière che ripropone una lettura del Cubismo in chiave neoplastica, di sintesi fra un purismo cubista ed un formalismo classicista. Ozenfant nature morte au verre vin rouge Ozenfant: Glasses and Bottles, 1922-6 Amédée Ozenfant: Marocco Amédée Ozenfant: Le pichet blanc Amédée Ozenfant Nature morte or Composition II Leger: the mechanic Fernand Léger: The Tree 1925 Fernand Leger: la tasse de the Leger: woman with a cat Fernand Leger: les constructeurs Leger: la città Le Corbusier Le Corbusier: natura morta Le Corbusier: villa Savoye, Poissy Le Corbusier: villa Savoye, Poissy Le Corbusier: villa Savoye, Poissy Le Corbusier & Pierre Jeanneret: maison Onzenfant Le Corbusier & Pierre Jeanneret: maison Onzenfant Le Corbusier: Notre Dame du Haut, Ronchamp Le Corbusier Le Corbusier: Chiesa Saint-Pierre de Firminy LC: interno Le Corbusier: car Gropius: Bauhaus Gropius: Bauhaus Gropius: Bauhaus Gropius: Bauhaus Gropius: officine Fagus Gropius house (USA) Gropius house (USA) Ledoux casa guardie campestri IL NEOPLASTICISMO 1917-32 De Stijl ("Lo Stile") è il nome della rivista fondata nel 1917 a Leida (Olanda) da Theo Van Doesburg; ricerca di un linguaggio libero da ogni vincolo contenutistico e comune a tutte le arti, equilibrio puramente visivo ma nello stesso tempo in grado di esercitare un'influenza positiva sulla vita sociale; eliminazione di ogni proposito di imitazione della natura o di allusione simbolica al reale; ritorno agli elementi basilari della pittura, al suo lessico fondamentale: i colori primari (rosso, giallo e blu), le superfici geometriche e le linee rette; arte essenzialmente bidimensionale e astratta; Obiettivo degli artisti di 'De Stijl' era quello di introdurre il nuovo stile nella produzione in serie di oggetti d'uso quotidiano e nella progettazione architettonica, instaurando un nuovo rapporto tra artista e società; La produzione pittorica del neoplasticismo raggiunse i risultati migliori con Mondrian: le sue opere astratte rappresentano lo sviluppo del cubismo, epurato di ogni dato soggettivo e delle componenti figurative. L’esperienza di De Stijl esercitò un grandissimo influsso sugli altri movimenti d'avanguardia europei che anticipavano il Movimento Moderno, in particolare le ricerche astratte e le sperimentazioni del Bauhaus, nonostante la contrapposizione che si creò con Walter Gropius. In architettura, la figura di maggior rilievo del movimento fu quella di Jacobus Johannes Oud, autore di progetti fondati su un razionale equilibrio compositivo. Oud adottò con convinzione il principio base del neoplasticismo circa la chiarezza e la purezza delle forme, ma contestò a Van Doesburg di ignorare le innovazioni della tecnica e la funzione sociale dell'architettura, per inseguire puri principi estetici. architetti: Oud, Rietveld, van Eesteren, pittori: Mondrian e van der Leck, scultori: Vantongerloo Mondrian: View from the Dunes with Beach and Piers, Domburg Mondrian: Composizione con rosso, gialllo e blu Mondrian: Composition with Red, Yellow, Blu Mondrian. Broadway boogie woogie Mondrian: composition color plain Rietvield: sedia rosso blu Rietveld: Schroder huis Utrecht the Netherlands Rietveld: Schroder huis (model) Utrecht the Netherlands Doesburg Mies van der Rohe: padiglione tedesco, Barcellona 1929 Mies van der Rohe: padiglione tedesco, Barcellona 1929 Mies van der Rohe: padiglione tedesco, Barcellona 1929 Mies van Der Rohe: Farnsworth house Mies van Der Rohe: Farnsworth house Le Corbusier: unità d’abitazione a Marsiglia Oud: Weissenhof, house north facade Stuttgart Germany Oud: Weissenhof row houses, Stuttgart Oud: Kiefhook Housing estate, Rotterdam Oud: Kiefhook Housing estate, Rotterdam IL SUPREMATISMO movimento artistico russo creato dal pittore Kazimir Malevic intorno al 1913 e teorizzato dapprima sul manifesto dal 1915 (scritto da Malevic in collaborazione con il poeta Majakovskij), poi nel suo saggio del 1920: “Il suprematismo, ovvero il mondo della non rappresentazione”; l'arte deve essere finalmente liberata da fini pratici e estetici e lavorare soltanto assecondando una pura sensibilità plastica. La pittura fino a quel momento non era stata altro che la rappresentazione estetica della realtà; il fine dell'artista doveva essere invece quello di ricercare un percorso che conducesse all'essenza dell'arte: all'arte fine a se stessa. Malevic: testa di contadino Malevic: boscaiolo Malevic Malevic Malevic Malevic: quadrati Malevic: Black Square Malevic Malevic: quadrato bianco su fondo bianco IL DADAISMO (1916-1920) « Dada non significa nulla. » (dal Manifesto Dada del 1918, di Tristan Tzara) IL DADAISMO (1916-1920) Il “dadaismo” o “dada” nasce a Zurigo, nella Svizzera neutrale della prima Guerra Mondiale come opposizione alla guerra stessa e ha una rapida diffusione internazionale; (dada = “si, si” (in rumeno, Tristan Tzara) oppure la prima parola del bimbo con la quale indica tutto…) Il movimento ha interessato le arti visive, la letteratura, il teatro e la grafica; caratteri del “dadaismo”: politica anti bellica (espressa attraverso il rifiuto degli standard artistici); rifiuto della ragione e della logica (che hanno portato alla guerra mondiale) enfatizzazione della stravaganza; uso della derisione e dell’umorismo (anche in riferimento alle convenzioni sociali, non solo artistiche, volontà di scioccare il pubblico); disgusto nei confronti delle usanze del passato (nichilismo); ricerca della libertà di creatività per la quale utilizzano tutti i materiali e le forme disponibili; accostamento di forme e materiali inconsueti; degerarchizzazione delle tecniche e dei generi artistici tradizionali e valorizzazione dei nuovi procedimenti quali il collage, il fotomontaggio (inventato dai dadaisti tedeschi) e il ready-made (uso degli oggetti qualsiasi nell’arte). IL DADAISMO L’ideale dadaista: negazione di tutti i valori e canoni estetici dell'arte, non solo di quella tradizionale ma anche di quella d'avanguardia, entrambe accusate di essere funzionali ai valori del sistema borghese: rifiuto dei concetti di; bellezza; ideale; ragione positivistica; progresso e modernismo; ad essi si contrappongono: la libertà senza freni; l'irrazionalità; l'ironia; il gusto per il gesto ribelle e irridente; lo spirito anarchico. Influenza diretta del dadaismo sulla “pop art” e sul “surrealismo”; « Prendete un giornale. Prendete le forbici. Scegliete nel giornale un articolo della lunghezza che desiderate per la vostra poesia. Ritagliate l'articolo. Ritagliate poi accuratamente ognuna delle parole che compongono l'articolo e mettetele in un sacco. Agitate delicatamente. Tirate poi fuori un ritaglio dopo l'altro disponendoli nell'ordine in cui sono usciti dal sacco. Copiate scrupolosamente. La poesia vi somiglierà. Ed eccovi divenuto uno scrittore infinitamente originale e di squisita sensibilità, benché incompresa dal volgo. » (Tristan Tzara, Per fare una poesia dadaista) Marcel Duchamp: Fountaine (orinatoio) Marcel Duchamp: ruota di bicicletta Marcel Duchamp vestito da Rrose Selavy Marcel Duchamp: Mona Lisa Marcel Duchamp: tonsure (autoritratto) 1919 Marcel Duchamp Marcel Duchamp: chess players Marcel Duchamp: nudo che scende le scale Francis Picabia: negro song Francis Picabia Man Ray: Cadeau 1921 Man Ray: Le Violin de Ingres Man Ray: Perpetual motive (1923-71) Man Ray: La fortuna Man Ray, New York Man Ray: Prayer, 1930 Man Ray: lovers Man Ray: lovers Man Ray: incompreso IL FUTURISMO 1909-38 Il futurismo si colloca sull'onda della rivoluzione tecnologica dei primi anni del '900 (la Belle époque), esaltandone la fiducia illimitata nel progresso e decretando violentemente la fine delle vecchie ideologie (il passatismo). Marinetti esalta il dinamismo, la velocità, l'industria e anche la guerra intesa come "igiene del mondo“; il mondo dell'arte e della cultura è stimolato da moltissimi fattori determinanti: le guerre, la trasformazione sociale dei popoli, i grandi cambiamenti politici, le nuove scoperte tecnologiche e di comunicazione (telegrafo senza fili, radio, aeroplani); tutti fattori che arrivano a cambiare completamente la percezione delle distanze e del tempo, "avvicinando" fra loro i continenti; PRIMA FASE DEL FUTURISMO 1909-18 a Milano i pittori divisionisti Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini e Luigi Russolo, firmano il Manifesto tecnico della pittura futurista, che ne stabilisce le regole: abolizione nell'immagine della prospettiva tradizionale (già precedentemente abolita da Picasso) a favore di una visione simultanea per esprimere il dinamismo degli oggetti; La prima fase del futurismo fu caratterizzata da una ideologia guerrafondaia e fanatica (in pieno contrasto con altre Avanguardie) ma spesso anche anarchica; 1910: gli artisti Boccioni, Carrà e Russolo, espongono a Milano le prime opere futuriste alla "Mostra d'arte libera" nella fabbrica Ricordi; LA SECONDA FASE DEL FUTURISMO 1918- 38 alla morte di Umberto Boccioni (1916), la pittura di Carrà e Severini evolve verso il cubismo; il gruppo milanese si scioglie spostando il fulcro del movimento da Milano a Roma (nasce il Secondo Futurismo); è possibile distinguere due momenti nel Secondo Futurismo: 1° (1918–28) caratterizzato da un forte legame con la cultura postcubista e costruttivista, 2° (1929-38) molto più legato alle idee del surrealismo. Di questa corrente, che si conclude attraverso il cosiddetto Terzo futurismo, portando all'epilogo del futurismo stesso, fanno parte molti pittori fra cui Fillia (Luigi Colombo), Enrico Prampolini, Nicolay Diulgheroff, Mario Sironi, Ardengo Soffici, Ottone Rosai. La seconda stagione ebbe un effettivo legame con il regime fascista, nel senso che abbracciò gli stilemi della comunicazione governativa dell’epoca e si valse di speciali favori. Anche se la gerarchia fascista riservò ai futuristi coevi una sottovalutazione talvolta sprezzante, l'osservazione dei principi autoritaristici e la poetica interventista del futurismo furono quasi sempre presenti negli artisti del gruppo, fino a che alcuni di questi non abbracciarono altri movimenti e presero le distanze dall'ideologia fascista (Carlo Carrà, ad esempio, abbracciò la metafisica); Le radici del futurismo Scapigliatura (corrente tipicamente milanese e borghese della seconda metà dell'Ottocento) Divisionismo (adeguatamente reinterpretato per esprimere al meglio i concetti di velocità e di simultaneità) Cubismo (i principi della scomposizione della forma in piani; per il cubismo la scomposizione rende possibile una visione del soggetto fermo lungo una quarta dimensione esclusivamente spaziale (il pittore ruota intorno al soggetto fermo cogliendone ogni aspetto), il futurismo utilizza la scomposizione per rendere la dimensione temporale, il movimento); Avanguardie russe e tedesche; “L’estetica della velocità”: nelle opere futuriste a prevalere è l'elemento dinamico, il movimento coinvolge infatti l'oggetto e lo spazio in cui esso si muove. Il dinamismo dei treni, degli aeroplani (Aeropittura), delle masse multicolori e polifoniche e delle azioni quotidiane (del cane che scodinzola andando a spasso con la padrona, della bimba che corre sul terrazzo, delle ballerine) è sottolineato da colori e pennellate che mettano in evidenza le spinte propulsive delle forme. La costruzione può essere composta da linee spezzate, spigolose e veloci, ma anche da pennellate lineari, intense e fluide se il moto è più armonioso. Umberto Bocioni: sotto la pergola a Napoli Umberto Boccioni: rumori della strada Umberto Boccioni: dinamismo di un ciclista Umberto Boccioni Umberto Boccioni: States of Mind, 1911 Umberto Boccioni: dinamismo Umberto Boccioni Boccioni: Forme uniche della continuità nello spazio (Milano, 1913) Umberto Boccioni: Composizione spiralica Umberto Boccioni Balla: cane al guinzaglio Balla: è appena passata un’automobile (velocità astratta) Balla: mercurio passa davanti al sole Balla: rumore e velocità Balla: pessimismo e ottimismo Carlo Carrà: donna al balcone Carlo Carrà: galleria Carlo Carrà: amante Carlo Carrà: costruttori Carlo Carrà: partita di calcio Carlo Carrà Gino Severini: ritratto di madame S. Gino Severini: danzatrice Gino Severini: ciclista Gino Severini: danzatrice in blu Gino Severini: armtrain Gino Severini: la trincea Sironi: cavallo e cavaliere Sironi: nudo con albero Sironi: paesaggio urbano Sironi: paesaggio urbano Sironi Sironi: camion Sironi: gasometro Sironi: periferia Antonio Sant’Elia: La città nuova Enrico Prampolini: figura nello spazio Enrico Prampolini: Marinetti Nicolay Diulgheroff: l'uomo razionale Il surrealismo il principale teorico, il poeta André Breton, canalizzò nel surrealismo la vitalità distruttiva del dadaismo; Breton fu influenzato dalla lettura dell‘opera “L’interpretazione dei sogni” di Freud; pensò quindi di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui il sogno e l'inconscio avessero un ruolo fondamentale; Breton, nel primo Manifesto surrealista del 1924, definì così il surrealismo: « Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale. » critica radicale alla razionalità cosciente, liberazione delle potenzialità immaginative dell'inconscio per il raggiungimento di uno stato conoscitivo "oltre" la realtà (sur-realtà) in cui veglia e sogno sono entrambe presenti e si conciliano in modo armonico e profondo; Il Surrealismo è l’accesso a ciò che sta oltre il visibile, esso comprende immagini nitide e reali ma accostate tra di loro senza alcun nesso logico; Renè Magritte: la voce del vento Renè Magritte: amanti ribellione alle convenzioni culturali e sociali, libertà dei costumi, della poesia e dell'amore; referenti: Marx e Freud; André Breton: “Trasformare il mondo, ha detto Marx, cambiare la vita, ha detto Rimbaud. Queste due parole d'ordine sono per noi una sola” molti esponenti del surrealismo sposano la causa del comunismo e dell'anarchismo, per contribuire attivamente al cambiamento politico e sociale che porterà ad una partecipazione più generale alla surrealtà; il movimento surrealista è di gran lunga il più longevo fra le avanguardie storiche, e la sua diffusione capillare in tutto il mondo ha reso la sua storia molto variegata rispetto a movimenti circoscritti nel tempo e nello spazio come il dadaismo o il futurismo. tra i maggiori esponenti: Joan Mirò, Max Ernst, De Chirico, Magritte, Salvador d’Alì; la fine della Seconda guerra mondiale e la morte di Breton (1966) hanno segnato dei punti di svolta importanti nella storia del surrealismo, che però continua ancora oggi ad essere una realtà artistica vitale. Renè Magritte: la condizione umana Renè Magritte: perspicacia Renè Magritte: la mediazione Renè Magritte: la Grande Guerra Renè Magritte Renè Magritte: The Rape, 1934 Renè Magritte Renè Magritte Renè Magritte Magritte: La chiave di ghiaccio Renè Magritte Renè Magritte Renè Magritte Renè Magritte Rene Magritte: attempting the impossible Renè Magritte Mirò: risveglio al mattino Mirò: paesaggio catalano Mirò Joan-Miro: Man and Woman in Front of a Pile of Excrement Joan Mirò: il carnevale Joan Mirò: giardino Max Ernst: men shall know nothing of this Max Ernst: l’angelo del fuoco Max Ernst Max Ernst Max Ernst: The Entire City Max Ernst: il trionfo dell’amore Salvador Dalì: melanconia Salvador Dalì: il busto di Voltaire Salvador Dalì: crociate Salvador Dalì: Gala Salvador Dalì: Crisito Salvador Dalì: Africa Salvador Dalì: apparizione di un volto Salvador Dalì: nascita di un uomo Salvador Dalì: giraffa che brucia Salvador Dalì: cannibalismo in autunno Salvador Dalì: Dalì ecumenico Salvador Dalì: enigma infinito Salvador Dalì: giovane vergine Salvador Dalì: paranoia Salvador Dalì: sant’Antonio Salvador Dalì: Narciso Salvador Dalì: orologio molle Salvador Dalì: il tempo fugge Salvador Dali: the enigma of William Tell Salvador Dali: the Dream Salvador Dalì