La beffa delle tasse aeroportuali I sindaci: «Da Roma le briciole»

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La beffa delle tasse aeroportuali I sindaci: «Da Roma le briciole»
L’ECO DI BERGAMO
Città e hinterland 23
VENERDÌ 8 GENNAIO 2016
La beffa delle tasse aeroportuali
I sindaci: «Da Roma le briciole»
Nuovo albergo
popolare
A marzo lavori
di sistemazione
300 mila euro
Diffida al Viminale. I Comuni di Orio al Serio e Grassobbio denunciano minori versamenti
Il primo cittadino Colletta: «Sul mio paese dal 2003 accumulati arretrati per circa 3 milioni»
mune aeroportuale è stato
pubblicato ufficialmente sul
sito del Ministero, nella sezione Dipartimento degli Affari
Interni e Territoriali, ndr).
Noi però - aggiunge Colletta dobbiamo predisporre il bilancio di previsione in base a
entrate certe e non variabili:
ce ne aspettavamo almeno 171
mila e ce ne ritroviamo soltanto 90 mila: francamente è assurdo e non accettabile. Con i
3 milioni di euro degli arretrati potremmo fare parecchie di
cose: per esempio altre opere
di mitigazione ambientale, a
integrazione di quelle messe
in campo da Sacbo. Il Ministero ci ha abituati piuttosto male in questi anni, ma ora la misura è colma».
Finestre che non si
aprono più o che sono state fissate con delle viti; scale esterne di ferro arrugginite, nelle
quali ristagna l’acqua; infissi in
alluminio per i quali non è più
possibile trovare pezzi di ricambio: il Comune di Bergamo
ha deciso una sistemazione urgente del Nuovo albergo popolare, prevedendo la sostituzione degli infissi, delle tapparelle e delle scale di sicurezza.
Il Nuovo albergo popolare
accoglie una molteplicità di
funzioni, come il servizio residenziale a carattere transitorio, che ospita persone provenienti da situazioni di grave disagio e sviluppa percorsi educativi di reinserimento sociale; eroga servizi mensa e infermeria dei quali fruiscono, oltre
agli ospiti della struttura, anche persone esterne. All´interno dell´edificio coesistono 5
differenti comunità per un totale di 75 posti letto.
«L’intervento – assicura
l’Assessore ai Lavori pubblici
Marco Brembilla – oltre ad
adeguare la struttura alle norme vigenti, contribuirà a migliorare la sicurezza, l’aspetto
estetico, funzionale e igienico
dell’Albergo nonché il bilancio
energetico dei locali. Siamo
consci del valore sociale dell’attività del Nap e lavori di
questo genere sono indispensabili per un contenitore di
questa importanza nel trattamento delle fragilità».
I lavori avranno inizio al termine del disbrigo delle relative
pratiche burocratiche, all’inizio della primavera 2016, presumibilmente nel mese di
marzo. Dureranno qualche
mese per una spesa che si aggira intorno ai 300mila euro.
–. Partecipo volentieri a questo
pranzo, è un momento di raccolta
delle persone, amici e conoscenti
che magari si sono trasferiti. Si
sta qui per mangiare, certo, ma
soprattutto per passare un po’ di
tempo insieme».
Nella sala picta del Circolino le
voci degli anziani si sovrappongono, si sente il dialetto, si ride:
«È da circa 20 anni che offriamo
il pranzo agli anziani – spiega
Oreste Fratus, vicepresidente
della cooperativa –. È un bel momento conviviale, i volontari ser-
vono al tavolo, c’è un’atmosfera familiare». E in effetti è
come essere a casa, «è una
tradizione, qui il senso di comunità si rinnova ogni anno»
aggiunge il presidente Aldo
Ghilardi. Vicino a lui c’è il parroco don Fabio Zucchelli e
Maria Carla Marchesi, assessore alle Politiche sociali, che
sottolinea il ruolo del Circolino, «un punto di riferimento
per la vita sociale di Città Alta,
l’amministrazione deve ringraziare chi dedica tempo ed
energia agli altri. Questi anziani fanno molto, ad esempio
nelle attività con i disabili all’oratorio del Seminarino. I
servizi del Comune sono più
forti se alla base c’è una comunità che tiene vivo il quartiere». «Quando si parla di Città
Alta si parla di zona privilegiata, ma non ci si ricorda che
c’è anche un tessuto sociale
misto e straordinario» aggiunge Roby Amaddeo, delegato del Comune per Città
Alta.
ALESSANDRO BELOTTI
Una diffida con destinatario il Ministero dell’Interno, per il mancato trasferimento da Roma delle quote
delle tasse di imbarco. I Comuni di Orio al Serio e Grassobbio tramite Ancai (la sezione dell’Anci che riunisce i Comuni aeroportuali italiani)
hanno infatti inoltrato una
diffida ufficiale al Ministero
dell’Interno per chiedere il
versamento delle quote mancanti relative alla tassa di imbarco, ossia il balzello che ogni
passeggero paga sul biglietto
al gestore aeroportuale, che a
sua volta lo versa allo Stato.
Pur essendo una tassa a beneficio degli enti locali (la dicitura corretta è infatti «addizionale comunale sui diritti d’imbarco»), viene gestita dal Ministero dell’Interno attraverso opportuni trasferimenti,
che vengono destinati ai Comuni che insistono sul sedime
aeroportuale (per lo scalo orobico sono Bergamo, Grassobbio, Orio al Serio e Seriate).
Ebbene, secondo i due Comuni dell’hinterland, questi trasferimenti sarebbero di gran
lunga inferiori a quanto spetterebbe loro per legge: soltanto il Comune di Orio, infatti,
ha calcolato che gli arretrati,
dal 2003 (anno di introduzione della tassa) ad oggi, ammontano a ben 3 milioni di euro. I pagamenti, calcolati sul
numero di passeggeri che
transitano sul territorio di
ogni aeroporto, sarebbero stati infatti regolari soltanto nei
primi due anni dall’entrata in
vigore della tassa, per poi subire, anno dopo anno, riduzioni
consistenti e, apparentemen-
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Il nodo è la tassa di imbarco, che va agli enti locali. È gestita dal Ministero del’Interno attraverso dei trasferimenti
12
1 Nel 2015
per Orio somma
dimezzata,
ma i passeggeri
aumentano»
12
1 Con questi
soldi potremmo
lavorare
sulle mitigazioni
ambientali»
te, non giustificate. E anche
nel 2015 il taglio è stato pesante: se nel 2014 i trasferimenti a
beneficio del Comune di Orio
al Serio erano stati di 171 mila
euro, quelli relativi all’anno
appena trascorso si sono ridotti a circa 90 mila, a fronte di
un aumento considerevole dei
passeggeri. La quota maggiore, tra gli enti locali bergamaschi interessati, spetta proprio a Orio, seguito da Seriate
(20.124,76 euro), Grassobbio
(16.033,99) e Bergamo
(1.029,28). «Ormai è quasi una
telenovela, stiamo rincorrendo la tassa di imbarco da quasi
dieci anni - sbotta Alessandro
Colletta, sindaco di Orio-. Per
un motivo o per l’altro, i soldi
non arrivano mai. In base al-
l’algoritmo con cui viene ripartita la quota per ogni Comune, Orio dovrebbe introitare quasi 300 mila euro l’anno,
cosa che non è mai avvenuta. A
questo punto siamo stati costretti a inoltrare una diffida
al Ministero dell’Interno: se
qualcosa non dovesse cambiare, siamo pronti alla citazione
in giudizio e al conseguente ricorso alle vie legali». Per il sindaco di Orio non solo gli importi sono di gran lunga inferiori al dovuto, ma anche la comunicazione degli stessi è stata decisamente poco tempestiva. «Ci hanno comunicato
ufficiosamente il 30 dicembre
quanto sarebbe stato versato
al Comune di Orio (ieri l’elenco delle cifre dovute a ogni Co-
È la spesa prevista per un
intervento per adeguare la
struttura alle norme vigenti
e garantire la sicurezza
IL PRANZO DELLE FESTE UN CENTINAIO I PARTECIPANTI
Gli anziani di Città Alta
«Al Circolino come a casa»
DIANA NORIS
cambiare due chiacchiere ricordando
com’era bella la gioventù, davanti ad un
piatto di polenta calda e qualche fetta di salame. Non chiedono di più, gli anziani, circa
un centinaio, che ogni anno
partecipano al pranzo organizzato dal Circolino di Città
alta. Un appuntamento che è
ormai una tradizione, riproposto da più di 20 anni dalla
cooperativa che da sempre ha
un occhio di riguardo per la
gente di Città Alta, un borgo
antico preso d’assalto dai turisti, ma che prima di tutto è un
S
Il pranzo degli anziani ieri al Circolino di Città Alta FOTO BEDOLIS
quartiere. Il pranzo dell’Epifania, ieri al Circolino, serve a ricordare anche questo, a rinnovare lo spirito della comunità, chiamando a raccolta, attorno ai tavoli apparecchiati a festa, i residenti storici, o ex.
Come i fratelli Sangaletti, originari di Borgo Canale, che da un
anno non vedevano i loro Colli:
«Sono nato qui, ma adesso vivo
alla casa di riposo Carisma con
mio fratello – racconta Luigi Sangaletti –. Si sta bene al ricovero,
ma Città Alta non è paragonabile,
da un certo punto di vista tornare
qui mi mette un po’ di malinconia. Questa però è una giornata
di festa, sono contento di essere
qui e vedere persone che non
vedevo da tempo». Il fratello di
Luigi è a spasso tra i tavoli, dove
incontra Attilio Salvi, amico d’infanzia: «Eravamo a scuola insieme, io sono nato, cresciuto e sposato qui, dove ancora vivo con
mia moglie, in via Salvecchio –
racconta Attilio, che è stato il
maestro delle scuole di Città Alta
e una delle anime del Seminarino