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tribal tattoo ok.pmd 2 06/11/2014, 15:50 Igor Warneck & Björn Ulbrich TRIBAL TATTOO TRIBAL TATTOO Il corpo tribale Tatuaggi tribali tradizionali, antichi e moderni tribal tattoo ok.pmd 3 06/11/2014, 15:50 Igor Warneck e Björn Ulbrich Tribal Tattoo, il corpo tribale Titolo originale: Tribal Tattoo, the tribe of the tribals Traduzione di Maria Chiara Morra Copyright © 2000 by Arun-Verlag Italian translation copyright © 2005 Edizioni Il Punto d’Incontro Prima edizione originale pubblicata nel 2001 da Arun-Verlag, Engerda, Deutschland. Seconda edizione 2002. Prima edizione italiana ottobre 2005; ristampa aprile 2007 Edizioni Il Punto d’Incontro, Via Zamenhof 685, 36100 Vicenza Telefono 0444239189, Fax 0444239266 www.edizionilpuntodincontro.com Finito di stampare nell’aprile 2007 presso la tipografia CTO, Via Corbetta 9, Vicenza Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di quest’opera può essere riprodotta in alcuna forma senza l’autorizzazione scritta dell’editore, a eccezione di brevi citazioni destinate alle recensioni. Frontespizio: Moni, Viala Tattoo & Piercing, Darmstadt Foto di copertina: Jens Werner, Rodgau Impaginazione: WB-Druck, Rieden ISBN 978-88-8093-476-9 tribal tattoo ok.pmd 4 06/11/2014, 15:50 Indice Indice Prefazione 9 Tatuaggi tribali, tradizioni e moderni I tatuaggi tribali affascinano, incantano, trasformano 14 I retroscena psicologici della pittura corporea 15 I popoli primitivi e i loro tatuaggi tribali 17 Alle origini Nuova Zelanda 21 Borneo 31 Isole Marchesi 39 Samoa 47 Tahiti e Polinesia 53 Mentawai 56 Giappone 58 Cina e Siberia (tavole) 60 Birmania (tavole) 61 Micronesia 62 Haida 68 Inuit 72 Scandinavia 74 Al centro dell’albero della vita Linee mosse - Aghi affilati 80 Perché un tatuaggio tribale è qualcosa di particolare. Non fare economie sbagliate ovvero perché i tatuaggi tribali troppo piccoli non sono belli Prima è meglio provare 82 La tintura di henné. Dallo schizzo iniziale al tribal-o-rama. La moda dell’estate solar-tattoo. L’aerografo Sotto l’ago: bellezza per sempre La strada verso il tatuaggio 92 Le prime fasi. Preparare gli strumenti e i materiali. Preparare la pelle. Il tatuaggio. Suggerimenti per la pulizia Istruzioni che devono essere seguite assolutamente 96 tribal tattoo ok.pmd 5 06/11/2014, 15:50 Il fascino I poteri magici dei tatuaggi 100 Il valore di riti e tradizioni al giorno d’oggi 109 La strada verso la trasformazione I vecchi segni si trasformano strada facendo 112 Come scegliere il proprio tatuaggio 113 Come fare da sé il proprio tatuaggio 114 Come dare senso al proprio tatuaggio tribale 115 Piccola trattazione sulla magia dei sigilli 117 Piccola trattazione sul totemismo 120 Tatuaggi tribali per le donne Seno, gambe, schiena... dal liberty ai motivi floreali 130 Interviste Intervista a Erik Reime, Danimarca 144 Intervista a Daniel DiMattei, Liegi 148 Intervista a Blut & Eisen, Berlino 150 Appendice Bibliografia 156 Riferimenti bibliografici e iconografici 157 Indirizzi e ringraziamenti 158 tribal tattoo ok.pmd 7 06/11/2014, 15:50 Prefazione Prefazione I n una società che si è allontanata dalle proprie radici e il cui sistema viziato garantisce che tutto ciò che facciamo è indiscutibile e sicuro, risulta sempre più difficile per l’uomo comune trovare validi punti di riferimento. Siamo schiavi dell’individualismo, tanto che la maggioranza di noi non riesce a godere appieno di tutto ciò che possiede e quelli che cercano di farlo rischiano di essere completamente emarginati dalla società. “Credo che la radice del concetto di primitivismo moderno si basi sul fatto che questi modelli ‘primitivi’ si fondano sui sentimenti delle persone che vivono in una civiltà protetta, livellatrice, ma non facile”, spiega Dan Thome, specialista del tatuaggio micronesiano. “Queste persone cercano il modo di apparire originali. Non si sentono legate al progresso tradizionale di migliaia di anni: si sentono come se fossero nate ieri, senza legami, senza storia, senza valori significativi e cercano qualcosa che le riconduca alla natura originaria di cui hanno perso il senso o che addirittura non hanno mai conosciuto”. Il tatuaggio è sempre un po’ tabù e sempre lo sarà giacché, con ogni probabilità, la parola “tabù” deriva proprio dal termine “tattoo”. Chi ha un nuovo tatuaggio, per esempio, deve rispettare dei tabù, dei divieti, per evitare infezioni. Questi tabù devono essere osservati fintanto che le ferite non cicatrizzano completamente. Oggigiorno, il lavoro qualitativamente elevato dei tatuatori ha rivalutato il tatuaggio e persino il più rigido conformista ne riconosce il fascino, fosse anche solo per la possibilità di contemplare la bella pelle nuda senza dover trasgredire a un antico divieto; in definitiva, infatti, il tatuaggio non è altro che un disegno che adorna il corpo. Questo libro parla di tribal-tattoo, ovvero di tatuaggi tribali. Chi al giorno d’oggi sceglie un tatuaggio tribale, lo fa, generalmente, per la bellezza delle linee o perché vuole valorizzare le forme del proprio corpo, anche se il significato originale di questi tatuaggi è andato perduto. Marco con tatuaggio tribale sul polpaccio 9 tribal tattoo ok.pmd 9 06/11/2014, 15:50 Ma, in effetti, può veramente essere stata perduta l’origine, la tribù? Questo non è rimasto per sempre nella memoria del mondo, anche solo in minima parte? Chi sceglie un tatuaggio tribale? Quale valore hanno questi tatuaggi per coloro che portano, sulla loro pelle, le radici del passato? In questo libro cercheremo di dare risposta proprio a queste domande. Faremo un viaggio intorno al mondo per scoprire i tatuaggi tribali e per conoscerne la storia. Non è così semplice come si può pensare, poiché molti dei popoli primitivi, che ancora oggi hanno il culto dei tatuaggi tribali, ne ignorano il significato o, se lo conoscono, certamente non ne rendono partecipi noi europei, che per secoli li abbiamo schiavizzati e sottomessi. Con la nostra smania di evangelizzazione, abbiamo contribuito a proibire i tatuaggi e gli antichi riti e a spostare l’attenzione solo sull’Uomo che è stato messo in croce. Molte delle scoperte che abbiamo fatto su questo tipo di tatuaggi potranno rimanere solo delle supposizioni dalle quali, però, potrà scaturire qualcosa di nuovo nei prossimi anni, potranno derivare nuovi spunti, affinché chi ha un tatuaggio tribale possa recuperare l’antico potere a esso intrinseco. L’albero dal quale sbocciano gli attuali tatuaggi porta in sé frutti meravigliosi. I tatuaggi diventano ogni giorno sempre più popolari: per questo cercheremo di rispondere anche alla domanda che si cela dietro a questa popolarità. Quando questo libro era ancora allo stadio iniziale di progetto, si è fatta strada un’idea in noi, l’idea che questi tatuaggi fossero qualcosa di potente e combattivo, che protegge gli uomini. Il viaggio, costruito sulla base di questa supposizione, ci porterà a esplorare terreni sconosciuti e, solo alla fine del libro, potremo dire con certezza se questa supposizione ha trovato conferma oppure no. Gli autori, strano a dirsi, non hanno (ancora) un tatuaggio. Può trattarsi di un vantaggio o di uno svantaggio: è un vantaggio perché possiamo parlare dell’argomento in modo libero e quindi rispondere anche alle domande importanti, ma apparentemente “sciocche”. È uno svantaggio, invece, non aver ancora provato il “dolore dell’ago”. Nonostante questo, ci interessa molto la ricerca sulla vita tribale ai giorni nostri. Partiamo dunque: proviamo a percorrere le antiche vie tribali e a vedere se è possibile seguirle anche ai giorni nostri. La via dei tatuaggi tribali è un percorso che parte dalla forza primordiale, passa per la sottomissione e arriva al riscatto totale... Igor Warneck, Vogelsberg, dicembre 1999 Björn Ulbrich, Hexengrund, 2000-primavera 2001 10 tribal tattoo ok.pmd 10 06/11/2014, 15:50 Tatuaggi tribali, tradizioni e mode 13 tribal tattoo ok.pmd 13 06/11/2014, 15:50 I tatuaggi tribali affascinano, incantano, trasformano Grande tatuaggio tribale su scapola e braccio Le astrazioni dei segni tribali polinesiani vengono oggi usate per abbellire, trasformare e personalizzare il corpo. Per i popoli primitivi, i tatuaggi tribali hanno valori sociali. Essi stessi hanno in parte perduto questi significati e cercano di farli rivivere, poiché a loro volta hanno bisogno di recuperare le proprie radici per vivere bene. Lo sguardo si posa ovviamente sull’Europa: questa occhiata non è amichevole perché, dopo che la politica di colonizzazione ha privato in larga misura i non-europei della loro cultura, barattandola con acqua minerale contenente caffeina, gli europei si sono appropriati delle cose belle dei “selvaggi” senza conoscere il significato dei loro segni e men che meno apprezzarli. Valori importanti intrinseci a questi simboli tribali (status sociale, forza, potere di creazione e di procreazione) sono andati perduti. Vogliamo dunque far nostro il potere di questi popoli, semplicemente impossessandoci dei loro segni tribali? No di certo: per noi si tratta più che altro di impadronirsi dell’estetica dei disegni, anche se rimane qualcosa del significato originario nelle immagini impresse sulla pelle. Sebbene spesso non ci sia chiaro il motivo, cerchiamo in gran segreto i valori di una società archeologica o primitiva: status elevato, iniziazione, forza, facoltà di procreazione, attrazione erotica, desiderio fisico. Tutto ciò è racchiuso in questi segni? Certo, i tatuaggi tribali hanno questo potere e lo portano in tutto il mondo. Chi ha un tatuaggio tribale, può guardare oltre il mondo civilizzato e interessarsi alla storia del suo tatuaggio. Se vogliamo rafforzare veramente la nostra individualità, non possiamo fare a meno di mostrare interesse per la cultura di coloro dai quali derivano i tatuaggi tribali. Ovviamente il nostro interesse sarebbe maggiore, se sapessimo qualcosa sul disegno e non lo portassimo solo perché è bello da vedere. 14 tribal tattoo ok.pmd 14 06/11/2014, 15:50 I retroscena psicologici della pittura corporea Tra gli abitanti delle isole Mentawai, un arcipelago nell’estremo ovest dell’Indonesia, le decorazioni sul corpo conferiscono bellezza che giova allo spirito. Per loro, tutto è animato: il cielo limpido, l’arcobaleno, le piante o le cose e questa popolazione vive per dare gioia alle anime che la circondano. Le anime, infatti, non si possono annoiare: se l’anima di un uomo si annoia, perché la sua vita è diventata troppo monotona, la vita stessa la trascina nel regno dei morti, l’uomo muore. Il desiderio di bellezza dei Mentawai comprende anche l’arte del tatuaggio. Solo se il corpo durante la pubertà viene decorato con i loro tratti caratteristici, l’anima di un uomo, secondo il loro credo, si sente bene in questo corpo. Andi ha un tatuaggio tipico del Borneo realizzato da Mara/Chaos Crew 15 tribal tattoo ok.pmd 15 06/11/2014, 15:50 I popoli primitivi e i loro tatuaggi tribali In un’epoca in cui il nostro pianeta, grazie a Internet, assomiglia a un piccolo paese, in un’epoca, in cui si compiono viaggi lunghissimi alla velocità del vento e la scienza ha scoperto molti segreti, svelando anche qualche trucco, noi europei pretendiamo di sapere tutto ciò che è importante e di conoscere bene i resti della nostra preistoria o persino il significato che queste popolazioni “semplici” attribuiscono ai loro rituali. In realtà, da questo tipo di conoscenza, oggigiorno, siamo più lontani che mai. Crediamo di sapere molto, ma guardando più a fondo ci accorgiamo che in realtà non conosciamo proprio niente. Durante la stesura di questo libro e l’analisi degli argomenti correlati al significato dei tatuaggi tribali, ci siamo trovati di fronte a un problema connesso alle popolazioni primitive ancor oggi esistenti: non ne conoscevamo la cultura, così siamo ricorsi alle testimonianze di persone che avevano visitato questi luoghi almeno una volta. Ne emerge un quadro molto riduttivo, che fa nascere più domande che risposte. Per conoscere un popolo, i suoi usi e costumi, e quindi per riconoscere o anche solo per immaginare cosa veramente quegli uomini pensino, sarebbe necessario viverci almeno un anno. E se anche avessimo potuto raccogliere queste testimonianze, sarebbe comunque stato difficile trasmettere al lettore la cultura che ne sta alla base: egli stesso avrebbe dovuto viaggiare per anni e anni per comprenderla veramente. Così, ci siamo occupati delle testimonianze relative ad alcune popolazioni primitive che in noi hanno suscitato un certo interesse: questi documenti, però, non hanno niente a che fare con il sapere, dal momento che, come abbiamo già detto, sono frutto di uno studio personale. Nonostante questa lacuna, ci auguriamo di aver comunque dato un’idea della cultura tribale e sacrale di questi popoli e delle civiltà che si trovano al di là dei confini europei. Torsten con tatuaggio tribale spiraliforme, che riproduce lo splendore del Sole Tatuaggio tribale tradizionale sulla laringe e sul collo 17 tribal tattoo ok.pmd 17 06/11/2014, 15:50 18 tribal tattoo ok.pmd 18 06/11/2014, 15:50 Alle origini 19 tribal tattoo ok.pmd 19 06/11/2014, 15:50 Tena koutou, tena koutou, Tena koutou katoa! (In lingua Maori: benvenuti, benvenuti a tutti voi!) 20 tribal tattoo ok.pmd 20 06/11/2014, 15:50 Nuova Zelanda Nuova Zelanda Nel paese della grande Nube Bianca L a Nuova Zelanda è famosa, tra l’altro, per i tatuaggi dei Maori. Si pensa che il moko (tatuaggio in viso) sia stato portato qui dai Polinesiani immigrati in Nuova Zelanda. I moko sono usati ancor oggi dagli indigeni, che tengono molto a mantenere viva l’eredità dei loro avi. Mentre i tatuaggi polinesiani venivano impiegati principalmente per indicare lo status familiare o sociale, quelli dei Maori assursero a simboli di un’arte unica e molto raffinata. I tatuaggi in viso sono presenti anche in altre isole polinesiane, per esempio nelle Isole Marchesi, nell’Isola di Pasqua e presso alcune tribù delle Hawaii, ma è pur vero che solo tra i Maori essi costituiscono un insieme artistico di linee e di spirali combinate. Servendosi di uno strumento simile a uno scalpello, i Maori praticavano piccole incisioni sulla pelle, che poi riempivano con pigmentazioni colorate. Ottenuti con questa tecnica, i moko sembravano in rilievo: i solchi “tridimensionali” presenti sulla pelle assomigliavano molto di più a intagli che a tatuaggi. Queste riproduzioni spiraliformi non sono presenti solo nei moko, ma vengono anche utilizzate come fregio decorativo o elemento di protezione su case, oggetti o statue. Con la sola eccezione degli schiavi e dei membri più umili delle tribù, tutti gli uomini erano tatuati in viso e, molti di loro, anche su altre parti del corpo. Un viso tatuato elegantemente era motivo di orgoglio e di onore per un guerriero, che appariva temibile davanti al nemico, attraente agli occhi di una donna. Anche le donne erano tatuate, ma non in modo così minuzioso. Le labbra erano evidenziate e il mento era spesso tatuato, talvolta qualche linea e qualche spirale erano presenti anche sul mento o sulla fronte. I disegni contenevano una serie di elementi tradizionali, ciascuno con un proprio nome. Queste componenti variavano a seconda del tatuatore e quindi, a un attento esame, nessun tatuaggio risulta uguale a un altro. 21 tribal tattoo ok.pmd 21 06/11/2014, 15:50 Disegno di Horatio Robley (a cavallo del secolo) I capitribù dei Maori erano in grado di riprodurre a memoria i tatuaggi che avevano in viso e di utilizzarli per firmare: una capacità sorprendente, dal momento che non conoscevano lo specchio. Queste “firme tribali” sono presenti nei contratti conclusi tra Maori e Inglesi. Gli utensili che i Maori utilizzavano per eseguire i tatuaggi erano dei piccoli pezzi di osso, metallo o conchiglia a forma di scalpello, che venivano intinti in un pigmento colorato e poi infilati nella carne per mezzo di un piccolo martello. Per riprodurre le linee profonde che caratterizzavano i moko, era necessario che lo strumento penetrasse profondamente sotto la pelle. Poteva anche capitare che il tatuatore dovesse percuotere ripetutamente perché l’incisione non riusciva in una volta sola: il dolore era intenso, le perdite di sangue consistenti, ma a un guerriero valoroso non era concesso lamentarsi né tremare durante l’esecuzione del tatuaggio. Il tatuaggio, o ta moko, era prettamente maschile. Tutti i tatuaggi venivano eseguiti in assoluto silenzio e isolamento da specialisti uomini (tobungata-moko). Prima di iniziare, il tatuatore studiava la conformazione delle ossa facciali e le caratteristiche del viso della persona da tatuare. Questi tobungata-moko non lavoravano solo in una tribù, in un villaggio o in una regione, anche se le loro opere artistiche sembrano appartenere a determinate e ben precise regioni preistoriche. Il tatuaggio più caratteristico tra la popolazione dei Maori è il tatuaggio in viso. Vengono tatuate anche altre parti del corpo, anche se con una tecnica diversa. I tatuaggi sul corpo vengono eseguiti secondo modalità tradizionali (così come accadeva anche in Oceania): si usava un utensile a forma di pettine (documenti testimoniano l’utilizzo dei colori rosso e blu, che affiancano l’uso più comune del nero). I tatuaggi sul corpo venivano eseguiti in età puberale e “marchiavano” la fine della pubertà o l’ammissione ai riti di iniziazione. Sia gli uomini che le donne avevano tatuaggi su tutto il corpo, costituiti da figure spiraliformi sulle natiche e da forme oblique e squadrate sulle cosce e sulle gambe. Questi disegni sono simili a quelli di altre popolazioni oceaniche, anche se le spirali sembrano essere una caratteristica tipica dei Maori. I pigmenti colorati venivano ottenuti dalla combustione di bruchi, resina e corteccia dell’albero kapara. Il nerofumo prodotto veniva conservato in piccoli vasi di legno o di pietra pomice, decorati con figure intagliate. Questi vasetti erano il patrimonio sacro di ogni tatuatore e venivano tramandati di generazione in generazione, da un tobungata-moko all’altro. Similmente, si tramandava anche l’arte del ta moko. Il nerofumo raccolto veniva mescolato con acqua sorgiva, olio di foca o di pesce. A seconda della 22 tribal tattoo ok.pmd 22 06/11/2014, 15:50 consistenza dell’insieme, si otteneva un indaco blu-nero o un pigmento verde-nero. Durante l’operazione, chi si faceva tatuare non poteva mangiare cibi solidi, poteva solo assumere liquidi: con l’imbuto, beveva un brodo molto leggero di carne. Questa alimentazione particolare, che non contemplava la masticazione o alcun movimento incauto, non pregiudicava il processo di cicatrizzazione delle ferite aperte. Per accelerare la guarigione, si utilizzavano le foglie dell’albero di karaka, che venivano applicate sopra le ferite, come fossero delle bende. In questi frangenti era vietata anche l’attività sessuale. Si suppone che il moko rappresenti il tentativo di congiungersi in modo spirituale ai propri antenati. È possibile anche che sia l’evoluzione di forme e di figurazioni delle statue in legno delle divinità regionali e che i disegni si siano poi diffusi in tutti i territori tribali. Questa supposizione viene confermata dal fatto che un moko riproduce, da un lato, l’origine della famiglia e, dall’altro, fornisce informazioni geografiche e storiche relative alla medesima. La tradizione orale dei Maori instaura un collegamento molto forte tra l’origine del tatuaggio e quella della tessitura. Nelle leggende di Mataora, l’eroe protagonista ritorna dagli inferi non solo con un mantello e una cintura, ma anche con conoscenze acquisite sull’arte del tatuaggio e della tessitura. L’origine mistica del moko si fonda sulla storia del giovane Mataora, il cui nome tradotto significa “volto con grande forza vitale”. Da giovane, Mataora si innamora e poi sposa la principessa Niwareka, il cui padre, Uetonga, è il signore degli inferi. Mataora è cattivo ed è solito picchiare la moglie, la quale, dopo l’ennesimo Così incido il modello sul mio viso dal mio sangue prende vita il mio whakapapa rosso sangue per i dolori dei Papatuanaku rosso sangue per i dolori dei tangata rosso sangue per la terra dalla quale provengo perché ciò che è dolore altro non è che un segno della trasformazione il dolore del passaggio, della nascita, rinato con un moko rinato completamente. Karen Sidney 23 tribal tattoo ok.pmd 23 06/11/2014, 15:50