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La rivista upi per i partner della prevenzione
2/2015
EDUCAZIONE
STRADALE
Pylonis alla conquista
dei cuori dei bambini
OGNI MEZZO È
LECITO?
I retroscena legali della
prevenzione degli infortuni
CAMPAGNA COOP
CONTRO LE CADUTE
Incentivare la responsabilità
individuale
INTRODUZIONE
EDITORIALE
Istruttori stradali in primo piano
«I bambini rimangono molto impressionati dalle agenti e dagli agenti in
uniforme», afferma divertita la mia
collega Barbara Schürch, responsabile
Formazione presso l’upi. «In questo
modo memorizzano perfettamente i
saggi consigli delle istruttrici e degli
istruttori del traffico – e li seguono!»
Da oltre sessant’anni l’educazione
stradale impartita da agenti di polizia è uno dei pilastri fondamentali
della prevenzione degli infortuni.
Anche l’upi ne è convinto, il che lo
stimola a moltiplicare gli sforzi a
favore dell’educazione stradale. In
collaborazione con istruttori, genitori e insegnanti sono nati i «Pylonis». Le nuove mascotte verranno
impiegate per sensibilizzare i bambini sui pericoli della strada in
maniera giocosa, stimolante e facilmente comprensibile. I Pylonis non
tarderanno a farsi molti amici!
L’obiettivo dell’upi è fornire alle
istruttrici e agli istruttori del traffico
ulteriori stimoli per il loro prezioso
lavoro. I bambini sono gli adulti di
domani: chi si impegna per la loro
sicurezza fornisce un prezioso servizio all’intera collettività!
Il trampolino è più di
qualche semplice salto
Da due studi elvetici riguardanti gli
incidenti su trampolini elastici emerge
un aumento esponenziale degli infortuni fra i bambini. Soprattutto i bambini tra i due e i cinque anni sono particolarmente soggetti ad una frattura
particolare della tibia, che si verifica
principalmente quando bambini di
peso differente saltano insieme sul
trampolino e atterrano sul tappeto elastico in modo non proprio simultaneo.
Per questa ragione l’upi raccomanda
l’utilizzo del trampolino da parte di
un solo bambino alla volta – sempre
sotto la sorveglianza dei genitori. È
anche importante acquistare un trampolino dotato di rete di sicurezza, montarlo in un luogo privo di ostacoli e
controllarlo regolarmente.
Trovate tutte le raccomandazioni
nell’opuscolo upi «Trampolino» o nel
nuovo video breve. tg
 www.trampolini.upi.ch
Nathalie Wirtner Julmi
COLOPHON
Editore: upi – Ufficio prevenzione infortuni, Hodlerstrasse 5a, CH-3011 Berna, [email protected], www.upi.ch, telefono + 41 31 390 22 22 Cambiamenti d’indirizzo: [email protected] Redazione:
Ursula Marti (wortreich gmbh), Tom Glanzmann (upi), Rolf Moning (upi), Nathalie Wirtner Julmi Indirizzo di redazione: Ursula Marti, wortreich gmbh, Maulbeerstrasse 14, 3011 Berna,
[email protected], telefono + 41 31 305 55 66 Traduzione: Francesca Grandi, Riva San Vitale Correzione: Antonio Cifelli (upi) Foto: pagine 1, 2, 11, 16: upi; pagine 3, 8:
Giovanni Antonelli; pagine 4, 10, 13, 14, 15: Iris Andermatt; pagina 6: Gebrüder Frei GmbH; pagina 7: Kapo Appenzell Innerrhoden; pagina 9: Alexandre Zveiger; pagina 12: Matthias
Blättler Layout: SRT Kurth & Partner AG, Ittigen Stampa: AST & FISCHER AG, Wabern Tiratura: italiano: 1200, francese: 3400, tedesco 9400 esemplari. Rivista trimestrale. ISSN 2235-8889 (Print) /
ISSN 2235-8897 (PDF)
© Riproduzione degli articoli solamente con l’autorizzazione della redazione e con indicazione completa della fonte
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area sicurezza 2/ 2015
DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE
Una giornata particolare in classe con le istruttrici e gli istruttori del traffico dei corpi di polizia. Nella foto: Didier Vatter in una
classe di Meyrin (GE).
Un compito importante e variegato
ISTRUTTRICI E ISTRUTTORI DEL TRAFFICO Molto apprezzati da scolari, insegnanti,
genitori ed esperti della prevenzione, gli istruttori del traffico gettano importanti basi per
comportamenti sicuri di bambini e giovani nella circolazione stradale.
Le istruttrici e gli istruttori del traffico
(IT) dei corpi di polizia giocano un
ruolo fondamentale nella prevenzione
degli infortuni. Accompagnano i bambini dalla scuola dell’infanzia fino al
termine della scolarità obbligatoria,
facendo loro visita in classe ad intervalli
regolari. Gli agenti spiegano pazientemente ai bambini le regole elementari
della circolazione stradale e le esercitano con loro sulla strada. Con le allieve
e gli allievi di scuola media realizzano
sovente verifiche delle biciclette. Gli IT
lasciano una traccia indelebile: chi di
noi non ricorda le lezioni di educazione
stradale della propria infanzia? Le
nozioni apprese rimangono impresse
per sempre, un enorme vantaggio per la
sicurezza nella circolazione!
Per l’upi gli IT sono un
partner centrale
dell’educazione stradale.
Per l’upi gli IT sono un partner centrale
dell’educazione stradale. Appartenendo
ai corpi di polizia cantonali, regionali e
comunali apportano preziose compe-
tenze e favoriscono il networking; inoltre, coadiuvano le autorità attraverso
consulenze in svariati ambiti, come
la sicurezza dei percorsi casa-scuola.
Gli IT sono anche a disposizione
dell’intera popolazione durante le campagne di sicurezza, che si tratti della
«Giornata della luce», dell’inizio scuole
o di campagne sulla velocità al volante.
Sono importanti attori nella prevenzione sistematica degli infortuni, che
ogni anno consente di evitare numerosi tragici incidenti, molta sofferenza
umana e anche elevati costi a carico
della collettività.
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DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE
«Con i Pylonis i bambini fanno
subito amicizia!»
L’EDUCAZIONE STRADALE OGGI L’educazione stradale vanta una lunga tradizione,
ma non manca di innovazione. Con i «Pylonis» l’upi mette a disposizione nuovi personaggi
e numerosi altri strumenti didattici. A colloquio con Barbara Schürch.
Barbara Schürch, le cifre riguardanti
gli infortuni nella circolazione stradale
dovranno diminuire drasticamente.
Quale importanza riveste, in tal senso,
l’educazione stradale?
Barbara Schürch L’educazione stradale
riveste un ruolo importante e verrà
ulteriormente rafforzata attraverso
misure di vario genere – ad esempio, a
livello nazionale, tramite le istruttrici e
gli istruttori del traffico (IT) appartenenti ai vari corpi di polizia. L’obiettivo è di realizzare almeno una volta
all’anno una lezione in tutte le aule scolastiche, dalla scuola dell’infanzia fino
al termine della scolarità obbligatoria.
Attualmente per ragioni legate alle
risorse in alcuni Cantoni l’educazione
stradale termina già in prima media.
L’educazione stradale avviene anche a
casa e durante l’insegnamento
normale. Perché gli IT in divisa sono
così importanti?
Grazie alle loro competenze in materia,
gli agenti IT hanno un’elevata credibilità. Le loro lezioni hanno una lunga
tradizione e godono di ampio consenso. Con ciò gli IT assumono un
ruolo centrale. È importante una buona
collaborazione fra tutti i responsabili.
Ovviamente i genitori dovrebbero
essere in prima linea, ma ci rendiamo
conto che molti di loro
sono poco consapevoli
delle proprie responsabilità e le delegano
facilmente alla
scuola. Dal canto
loro, gli insegnanti
devono affron4 area sicurezza 2/ 2015
pari del materiale didattico che l’upi
mette a disposizione degli IT. Non
apprezziamo solamente l’enorme efficacia della collaborazione con gli IT
nell’educazione stradale o nelle campagne di prevenzione, ma anche le
conoscenze e l’esperienza che portano
nelle attività comuni.
Barbara Schürch, a capo della sezione
upi Formazione, ha avuto un ruolo preponderante nello sviluppo dei «Pylonis».
tare una moltitudine di compiti, e per
l’educazione stradale sono felici di poter
contare sugli agenti IT. Inoltre, il percorso casa-scuola non rientra nell’ambito di competenza della scuola, ma in
quello delle autorità e dei genitori.
L’upi collabora con gli IT da molti
anni …
Sì, gli IT sono i nostri principali par­
tner per l’educazione stradale, poiché
per natura perseguiamo gli stessi
obiettivi. Per attestare la sua stima e
considerazione, da oltre 20 anni l’upi
organizza eventi formativi specifici ai
quali invita le istruttrici e gli istruttori
del traffico di tutta la Svizzera. Questi
workshop hanno molto successo, al
Come è cambiato il lavoro degli IT nel
corso del tempo?
Oggi più che mai gli IT rappresentano
il ponte tra upi, insegnanti e genitori.
Informano regolarmente i docenti sui
contenuti didattici delle lezione di educazione stradale, portano idee e motivano ad approfondire i temi in classe.
Sono aumentate anche le attività con i
genitori. Non di rado gli IT partecipano
alle serate con i genitori, ai quali
mostrano come avvicinare i loro figli alla
circolazione stradale in tutta sicurezza
e come i bambini possono affrontare
senza pericoli il percorso casa-scuola.
Quali sono le sfide attuali dell’educazione stradale?
Ce ne sono molte! Ad esempio il nuovo
Piano di studio e la sua nuova ideologia
di «orientamento alle competenze». Chi
è attivo nella scuola dell’obbligo deve
affrontare il nuovo piano e riorientare i
concetti didattici (vedi riquadro). Naturalmente è cambiato anche l’intero paesaggio formativo, non si insegna più
come vent’anni fa e oggi le classi sono
molto più eterogenee.
Può indicarci altre sfide particolari?
Per i più giovani citerei la scolarizzazione già a partire dai 4 anni. Questi
bimbi hanno esigenze diverse
rispetto ai loro
compagni che
hanno già cinque o sei anni.
Ci vogliono
modalità
diverse, più giocose. Fra i più grandicelli c’è invece la
bicicletta, che viene sempre meno praticata. Dobbiamo riflettere sulla struttura delle lezioni di bici e su come veicolare ai ragazzi le nozioni di base in
tempi molto brevi. Cosa fare con le scolare e gli scolari che non hanno la bicicletta o che non hanno mai imparato
ad andare in bici?
L’upi mette a disposizione degli IT
anche del materiale didattico. Gli
ultimi arrivati sono i «Pylonis». Come
sono nati questi nuovi personaggi?
La bambola «Stoppli» dell’upi, che ha
accompagnato i bambini e i ragazzi per
un trentennio, aveva ormai fatto il suo
tempo. Bisognava trovare qualcosa di
nuovo, di moderno, non da ultimo per
la motivazione degli IT e degli insegnanti. I «Pylonis» portano una ventata
di freschezza.
Come pensa che verranno accolti i
«Pylonis» dai bambini?
Come hanno dimostrato i test pilota, i
bambini fanno subito amicizia con
«Pylonis»! I «Pylonis» – il nome deriva
da «Pylon», il cono utilizzato come
demarcazione – sono stati sviluppati
molto accuratamente, dopo attenta
riflessione, a misura dell’educazione
stradale. Queste figure non sono dei
maestri, ma hanno le stesse caratteristiche dei bambini: spiritosi, vulnerabili,
intelligenti e disponibili.
Come vengono utilizzati questi
personaggi?
I «Pylonis» possono essere facilmente
impiegati nelle lezioni di educazione
stradale. Attorno a queste figure sono
stati sviluppati due kit di attività con
Il nuovo Piano di studio
Il «Lehrplan 21» (il piano di studio della Svizzera tedesca) è orientato alle competenze. Significa che le scolare e gli scolari devono essere in grado di trasferire
efficacemente nella vita di tutti i giorni le competenze acquisite a scuola. Le
lezioni devono quindi orientarsi all’azione ed essere strutturate di conseguenza.
L’educazione stradale viene attuata in questo senso e già in passato soddisfaceva ampiamente queste esigenze. In futuro questo aspetto sarà ancora più
marcato: le situazioni di circolazione stradale (come l’attraversamento ad un
passaggio pedonale) non saranno analizzate solo sulla carta, ma anche esercitate in classe – uno spazio protetto – e su queste basi trasferite nel traffico
stradale reale. In questo modo le scolare e gli scolari vengono preparati nella
pratica a muoversi nel traffico autonomamente e in tutta sicurezza.
diverse dotazioni. Il primo pacchetto,
disponibile da agosto 2015, è concepito
per l’utilizzo nelle scuole dell’infanzia
e in prima elementare e comprende
materiali didattici sul tema del traffico
pedonale, fra cui un tappeto che simula
una strada e diversi modelli di veicoli.
In questo modo, in base alle esigenze è
possibile riprodurre in classe differenti
situazioni di traffico ed esercitare in
tempo reale i comportamenti corretti
(ad esempio ai passaggi pedonali). I
transfer di questi esercizi in situazioni
reali è dunque più semplice rispetto ai
vecchi supporti, il calendario e l’album
da colorare Stoppli. Il secondo pacchetto, incentrato sul tema della bicicletta, verrà lanciato fra un anno.
Qual è il suo auspicio per la futura
collaborazione con gli IT?
Constatiamo quotidianamente con
quale entusiasmo e impegno le istruttrici e gli istruttori del traffico lavorano
con i bambini e i giovani. È semplicemente ammirevole! Mi auguro che
anche in futuro gli IT troveranno sempre nuovi slanci e i Cantoni metteranno a disposizione mezzi sufficienti
per l’educazione stradale.
Intervista: Ursula Marti
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DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE
Gli inventori dei «Pylonis»
DIETRO LE QUINTE I «Pylonis» sono stati elaborati in un complesso processo
da tre noti ideatori di giochi bernesi, i fratelli Frei, dei veri campioni in materia:
questi personaggi, infatti, convincono fin nei minimi dettagli.
Tutto è iniziato nel giugno del 2012,
quando i fratelli Frei – Andreas, Lukas
e Ueli – sono stati selezionati dall’upi
per creare una nuova figura identificativa da impiegare nelle lezioni di educazione stradale. Si cercava un successore
per il caro, vecchio «Stoppli». La figura
doveva essere neutrale dal profilo dei
generi e delle culture e non essere un
animale. Quest’ultimo criterio mira a
rendere la figura compatibile con altri
programmi di educazione stradale in
cui si ricorre spesso ad animali. I tre
fratelli offrivano le premesse migliori:
come insegnante, grafico, pubblicitario, illustratore, informatico – ognuno
di loro ha due professioni – disponevano del mix di competenze necessario.
E quello che i fratelli Frei fanno, lo
fanno curando anche i minimi dettagli:
«Abbiamo abbozzato oltre un centinaio
di personaggi e condotto molti colloqui
con tutte le persone coinvolte per conoscere a fondo le esigenze delle persone
che avrebbero lavorato con queste
figure», spiega Andreas Frei. I personaggi dovevano essere semplici e di
facile impiego ed avere un carattere
proprio. «Non basta creare una figura
graziosa. Deve anche avere un senso!»
E così, dopo un lungo processo creativo e con il coinvolgimento di numerosi esperti, sono nati i «Pylonis», da
«Pylon», il cono di demarcazione. «La
difficoltà stava nel creare qualcosa di
semplice che non esistesse ancora»,
aggiunge Andreas Frei. Una sfida pienamente vinta: i «Pylonis» sono così
semplici che ogni bambino è in grado
di disegnarli. Un cerchio, un triangolo,
un quadrato – voilà!
Ursula Marti
Valigia-Pylonis
Il primo kit di materiale dedicato al
traffico pedonale sarà disponibile da
agosto 2015. I supporti sono intesi per
l’impiego nella scuola dell’infanzia e in
prima elementare.
• Nove
elementi stradali modulari che
consentono di simulare delle situazioni di traffico con modellini di veicoli e
figure identificative e possono essere
calpestati dai bambini per esercitare
l’attraversamento della strada;
vengono portati in classe dagli IT.
• Scatola di giochi: carte da gioco per
cinque giochi di percezione e didattici
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che preparano i bambini a muoversi
in sicurezza nella circolazione stradale
come pedoni; rimane in classe.
• Bricolage-Pylonis.
• Lettera ai genitori in formato poster
per la porta della cameretta con
informazioni per i genitori, e sistema
di incentivazione per i bambini con
adesivi premio.
 Le istruttrici e gli istruttori del
traffico possono ordinare il materiale
del primo kit su www.pylonis.upi.ch.
Entro agosto 2016 sarà disponibile un
nuovo kit sul tema della bicicletta.
I fondatori della Gebrüder Frei GmbH
(da sin.): Lukas, Ueli e Andreas.
«Una buona rete e una
formazione continua»
L’OPINIONE di Thomas Zimmermann, presidente del gruppo di lavoro
«Educazione stradale» della Comunità di lavoro dei capi di polizia
della circolazione della Svizzera e del Principato del Liechtenstein CCCS.
A
lcuni agenti di polizia appositamente formati, le istruttrici e gli
istruttori del traffico (IT), hanno il compito di sensibilizzare i bambini e i ragazzi
sui pericoli della circolazione stradale.
Mostrano loro come affrontare o evitare
situazioni di pericolo. L’obiettivo principale degli IT è di evitare incidenti –
soprattutto quelli con bambini. Le basi
giuridiche sono date dalla legge federale
sulla circolazione stradale, mentre i contenuti didattici da veicolare sono precisati nei piani di studio cantonali. Di
conseguenza, nelle misure di prevenzione stradale genitori, insegnanti e IT
si sostengono e completano a vicenda.
Già alla scuola dell’infanzia le lezioni
di educazione stradale creano un primo,
importante contatto tra bambino e polizia. Oltre che su comportamenti nella
circolazione stradale consoni all’età prescolare, i bambini vengono sensibilizzati
su altri temi importanti per la loro sicurezza (come rifiutare di salire sull’auto di
persone sconosciute).
Attraverso le annuali visite in classe,
gli IT divengono le persone di riferimento
e di contatto dei bambini fino alla scuola
superiore. Grazie alle loro competenze e
conoscenze e alla formazione supplementare metodico-didattica, le istruttrici e gli
istruttori del traffico sono molto apprezzati dalle scuole e fra gli allievi godono di
un elevato grado di accettazione.
La crescente mobilità e la necessità di
più spazio libero, ma anche la diffusione
di nuovi mezzi di spostamento, sono
percettibili anche al di fuori degli agglomerati urbani. La maggiore interconnessione elettronica con tutte le sue sfaccettature ha ormai preso piede nelle aule
Thomas Zimmermann è capo della Polizia della circolazione e mobile della Polizia
cantonale di Appenzello Interno.
scolastiche. Nel loro ruolo di persone di
contatto gli IT sono confrontati regolarmente con questioni sempre nuove in
tutti gli ambiti specialistici della polizia.
Perciò, una buona rete con tutti gli ambiti
specialistici e una formazione continua
regolare sono indispensabili affinché le
istruttrici e gli istruttori del traffico possano svolgere un lavoro di prevenzione
competente ed efficace. Molti corpi di
polizia sono riconoscenti per il sostegno
materiale di organizzazioni come l’upi,
indispensabile per realizzare a livello
nazionale misure durature di prevenzione nella circolazione stradale. A
dipendenza del luogo i settori della prevenzione subiscono regolarmente la
pressione di misure di risparmio – non
da ultimo per l’impossibilità di evidenziare il nesso diretto con i risultati delle
misure. In tal senso si può solo sperare
sul sostegno degli ambienti politici. •
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DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE
La pratica? Molto meglio
della grammatica!
VISITA A SCUOLA Dagli anni cinquanta gli istruttori del traffico insegnano ad intere
generazioni di scolare e scolari come muoversi correttamente nella circolazione stradale.
«area sicurezza» si è recato in due scuole di Ginevra e Morbio Superiore.
Il candido campanile della scuola di
Meyrin-Village si staglia sullo sfondo
blu di questa magnifica giornata di
primavera. Prima che il campanello
li chiami in classe i bambini giocano
ancora qualche minuto in cortile.
Anche Didier Vatter, agente della
sezione per l’educazione e la prevenzione stradale della Polizia cantonale
di Ginevra, si sta recando a scuola, e i
bambini lo salutano con deferenza.
Questo pomeriggio l’istruttore del
traffico farà visita ad una classe di terza
elementare per introdurre i bambini al
tema della sicurezza in bicicletta. Questo tipo di lezione verrà ripetuto e
ampliato fino alla sesta elementare;
la formazione si concluderà con un
esame nel parco di circolazione. Questo
tipo di iniziativa è molto importante,
spiega l’istruttore, visto e considerato
che nella trafficatissima Ginevra i ci­c­listi padroneggiano sempre meno la
bicicletta …
Con umorismo e affettuoso rigore,
Didier Vatter inizia illustrando alcuni
principi fondamentali: prima di avventurarsi da soli nel traffico, i bambini
devono prendere dimestichezza con la
strada accompagnati da adulti. Inoltre,
alla loro età non ci si avventura in
strada con la bici senza il permesso dei
genitori! Infine, per coprire eventuali
danni è necessaria un’assicurazione di
responsabilità civile. I bambini rientreranno a casa con il compito di discutere
questi aspetti in famiglia.
Il casco
Il pezzo forte della giornata è l’equipaggiamento, che suscita sempre grande
entusiasmo. I bambini alzano la mano a
L’istruttore del traffico ginevrino Didier Vatter viene sempre accolto con entusiasmo
dai bambini.
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raffica per rispondere alle domande di
Didier Vatter. Si parla innanzitutto del
casco. Come dimostra un rapido sondaggio, questo accessorio ben noto a
tutti purtroppo non viene sempre indossato. «È lo stesso in tutte le classi: sulle
piste da sci si infila il casco senza battere
ciglio, ma in bici la disciplina lascia a
desiderare … » constata l’istruttore. Il
suo messaggio è chiaro: «Chi va in bici
deve indossare il casco!» L’ingiunzione è
avvalorata da una foto scattata dopo un
incidente nel quale un ciclista ha cozzato con la testa sul bordo del mar­
ciapiede. Nell’immagine si distingue
un oggetto rosso molto danneggiato.
Alcuni bambini faticano a capire di che
cosa si tratta: è un casco o una testa? Per
qualche secondo regna incertezza…
Luci e catarifrangenti
Poi si parla di luci: davanti bianca, dietro rossa. E di quegli affari luminosi
che riflettono la luce. Proprio così, i
catarifrangenti. Sono rossi o bianchi, e
quelli sui pedali e fra i raggi sono gialli.
Una scolara spiega con grande naturalezza come funziona un catarifrangente. Complimenti! Infine si parla del
campanello: il suo suono deve essere
ben udibile da tutti gli attori della circolazione e chiaramente distinguibile
da altri rumori.
La lezione trascorre rapidamente e le
mani continuano ad alzarsi a ritmo
sostenuto. L’attenzione rimane alta!
Con entusiasmo la classe svolge una
breve valutazione scritta. Al termine
della lezione c’è ancora un po’ di spazio
per raccontare qualche avventura vissuta sulla strada.
Dopo la lezione nel Cantone di Ginevra
ci rechiamo in Ticino. La Valle di Muggio profuma meravigliosamente di primavera. La scuola elementare che cerchiamo è situata fuori dai quartieri
residenziali, immersa nella tranquillità,
ai margini di un bosco. Da qui si può
addirittura scorgere il Monte Rosa.
Oggi gli istruttori del traffico Lorenzo
Solcà ed Elvezio Codoni fanno visita ad
una classe mista di bambini tra gli otto
e i dieci anni.
«La strada è come un libro»
«Con i suoi cartelli, i disegni e i colori la
strada è come un grande libro. Per
capire veramente quello che ci racconta, bisogna osservare ogni più piccolo dettaglio». Con questa similitudine Elvezio Codoni cerca di destare
l’interesse dei bambini. Alla loro età le
conoscenze di base vanno costantemente approfondite, poiché spesso la
disattenzione è frutto di una scarsa
consapevolezza dei pericoli. La lezione
inizia dunque con la più semplice delle
domande, ovvero: «Dove si cammina?»
Fortunatamente in questo caso la lingua italiana è al servizio della sicurezza
nella circolazione stradale: il significato della parola «marciapiede» è così
palese che i bambini che ammettono
di circolarvi in bici vengono subito
ammoniti dai compagni. Nella regione,
peraltro, i marciapiedi sono spesso
stretti o del tutto assenti. Con l’ausilio
di alcune fotografie scattate nei paraggi
gli istruttori rammentano ai bambini
quanto sia importante camminare ai
margini della carreggiata, sul lato che
permette di scorgere i veicoli che ci vengono incontro, oppure lungo le linee
gialle che demarcano lo spazio riservato ai pedoni. Su quest’ultimo punto i
bambini sono molto meno in chiaro,
poiché lo confondono con le zone di
parcheggio, dall’aspetto simile.
strada, con la formula magica che tutti
gli istruttori e le istruttrici del Paese
inculcano ai bambini: aspetta, guarda,
ascolta vai, «ma senza correre!», precisa
Solcà. Un ragazzino si mette a disposizione per una piccola dimostrazione.
L’istruttore gli chiede di mostrare la
mano destra, poi lo prende per le braccia, le muove in tutti i sensi, fa ruotare il
bambino su se stesso – e gli pone nuovamente la stessa domanda. Decisamente,
queste nozioni di base, fondamentali
per un utilizzo corretto dello spazio
stradale, sono meno evidenti per un
bambino di nove anni! Ma con l’ausilio
di numerosi esempi e suggerimenti, alla
fine i bambini sono in chiaro anche su
questo punto. Sanno anche che un’occhiatina di controllo a sinistra e a destra
per assicurarsi di essere stati visti è indispensabile ogni volta che si attraversa la
strada. Anche quando il semaforo pedonale segna il verde!
E quando la nebbia ostacola la visibilità, quando nevica o fa notte? Il sergente maggiore Codoni insiste sulla
necessità di indossare abiti chiari e
accessori catarifrangenti. Perché? Perché se succede qualcosa non possiamo
mica acquistare un braccio, una gamba
o una testa nuovi al supermercato!
I bambini, che hanno perfettamente
capito l’ammonimento, annuiscono
con fare serio.
La lezione è quasi terminata. Per ringraziarli dell’attenzione e della parte­
cipazione Elvezio Codoni e Lorenzo
Solcà distribuiscono ai bambini alcuni
preziosi accessori – gilet e braccialetti
riflettenti –, degli album da colorare e
dei cappellini. In classe l’atmosfera è
serena. E anche se fuori è fine aprile,
questa mattina in aula pare quasi
Natale …
Magali Dubois
Gli istruttori del traffico ticinesi Lorenzo
Solcà ed Elvezio Codoni si adoperano
con grande impegno per l’educazione
stradale.
Destra o sinistra?
Con il tema successivo si rammentano
le regole di base per attraversare la
Grande motivazione: la classe ticinese durante la lezione di educazione stradale.
area sicurezza 2/ 2015 9
PARTNER CONSULENZA
Ogni mezzo è lecito? La prevenzione
dal punto di vista legale
GUIDA upi I pedoni hanno la precedenza? Devo assicurare il mio biotopo? Siamo ritenuti respon­
sabili se i bambini del vicino si infortunano sul nostro trampolino? Con l’e-bike il casco è obbligatorio?
Il parapetto del balcone è sufficientemente alto? La risposta al team di giuristi upi!
Regula Stöcklin, capogruppo Diritto, si prodiga affinché le persone interessate
trovino nella guida giuridica online dell’upi ogni informazione importante.
Ogni giorno veniamo confrontati con
regole e prescrizioni – in particolare
nella circolazione stradale. Le disposizioni di legge influenzano le nostre
azioni non solo nel traffico; anche in
casa o nello sport siamo confrontati con
norme connesse alla prevenzione degli
infortuni. «In Svizzera non esiste un
vero e proprio diritto della prevenzione
che riunisca tutte queste disposizioni»,
spiega la portavoce e capogruppo
Diritto presso l’upi Regula Stöcklin.
Con riferimento alla prevenzione degli
infortuni, sono molti gli ambiti legali e
10 area sicurezza 2/ 2015
anche le sentenze del Tribunale federale
da tenere in considerazione. Soprattutto per i profani è molto difficile
mantenere la visione d’insieme. Perciò,
per quanto riguarda la prevenzione il
sito web dell’upi pubblica una raccolta
delle sentenze del Tribunale federale più
incisive e di consigli legali negli ambiti
circolazione stradale, casa e tempo
libero nonché sport.
Sentenze innovatrici da Losanna
Il Tribunale federale pubblica ogni
giorno fino a 40 sentenze pronunciate
nei suoi ambiti di competenza. Da questa moltitudine di decisioni la sezione
upi Diritto sceglie i casi utili alla prevenzione degli infortuni non professionali.
Nella raccolta dell’upi delle sentenze
rilevanti del Tribunale federale è possibile trovare tutte le sentenze importanti
per la prevenzione degli infortuni negli
ambiti circolazione stradale, sport nonché casa e tempo libero dal 1999. Riguardano, ad esempio, riduzioni delle prestazioni dell’assicurazione contro gli
infortuni o pene per violazioni delle
norme della circolazione. La guida upi
raccoglie anche sentenze riguardanti la
sicurezza edilizia o l’obbligo di diligenza
nelle attività sportive. Chi pensa che le
decisioni dei giudici losannesi si discostino eccessivamente dalla vita quotidiana e siano materia solo per specialisti
si sbaglia, sottolinea la giurista upi
Regula Stöcklin. «Le sentenze del Tribunale federale quale massima autorità
giurisprudenziale in Svizzera precisano
ed interpretano delle leggi e hanno conseguenze dirette sulle raccomandazioni
dell’upi per la prevenzione degli infortuni e, a conti fatti, sul singolo cittadino.
Il sostegno della sezione upi Diritto
Il team di giuristi dell’upi viene coinvolto con particolare frequenza in questioni riguardanti la sicurezza degli
edifici. Come nel caso di una richiesta
di un comune del Cantone di Zurigo.
Durante la ristrutturazione di un edificio multifunzionale ci si è resi conto che
i parapetti dell’edificio originale, pur
rispettando la legislazione dell’epoca,
non erano più in linea con le esigenze
attuali. Il Comune si trovava dunque
dinanzi al problema della necessità o
meno di rialzare i parapetti. «Alle autorità comunali non abbiamo potuto
rispondere in maniera esaustiva se sussiste un obbligo legale di rialzare i parapetti, tanto più che ad essere determinanti sono anche e soprattutto le leggi
comunali e cantonali», spiega Regula
Stöcklin. «Molto più importante,
invece, è il fatto di aver potuto sottoporre al Comune – anche sulla scorta di
una relativa sentenza del Tribunale
federale – una raccomandazione concreta per prevenire incidenti. Abbiamo
consigliato di valutare un rialzo dei
parapetti anche in mancanza di basi
giuridiche. Ciò ridurrebbe il rischio di
responsabilità del Comune in caso di
incidente e consentirebbe di fare della
prevenzione attiva.
mente raccomandazioni sulla base delle
quali vengono poi adottate misure di
sicurezza nell’ambito degli INP. «L’upi
non deve e nemmeno può creare precedenti nel caso di procedimenti penali in
corso o previsti», sottolinea Regula
Stöcklin. «Ciò esula dal mandato che
assume in qualità di fondazione politicamente indipendente». Fanno tuttavia
eccezione le perizie commissionate da
istanze indipendenti, ad esempio un
tribunale o un’amministrazione.
Consulenze indipendenti dell’upi
 Ponete le vostre domande riguardanti
La capogruppo Diritto dell’upi tiene a
sottolineare che l’upi formula unica-
Camilla Krebs
 Avete domande su aspetti giuridici
della prevenzione? Sul portale upi
trovate una guida giuridica (www.upi.
ch > Consulenza > Diritto). Oppure
contattateci all’indirizzo [email protected].
le sentenze del Tribunale federale a
[email protected].
AGENDA
Forum upi sul tema «Stress da densità
del traffico»
Il XVII Forum upi sarà incentrato sul
tema «Stress da densità del traffico nelle
città e nelle agglomerazioni». Ci si
chiederà se sia possibile migliorare la
sicurezza nonostante le crescenti
esigenze di mobilità, e quali strategie a
lungo termine siano necessarie. Il Forum
verrà aperto dalla direttrice dell’upi
Brigitte Buhmann. Seguirà un intervento
di Ellen Townsend, Policy Director
presso il Consiglio europeo per la
sicurezza dei trasporti ETSC. In una
tavola rotonda con rappresentanti di
politica, pianificazione della mobilità,
tecnica del traffico e sicurezza nella
circolazione si analizzeranno sotto varie
angolazioni le strategie per un assetto
sicuro dei nostri insediamenti.
ZOOM
Abracadabra …
Dove sta il trucco?
Jonas è un giovane di 24 anni che
ama ascoltare musica e chattare con
gli amici sul cellulare. Anche quando
si muove a piedi per le strade della
sua città. Improvvisamente svanisce
davanti ai nostri occhi… Mai visto
nulla di simile!
Nel 2013 un incidente grave su
quattro era riconducibile alla distrazione. Nel 2012 il 66% dei pedoni –
soprattutto giovani tra i 15 e i 29
anni – ammetteva di telefonare o
ascoltare musica per strada. E oggi,
quanti sono? Per sensibilizzare i
giovani pedoni sui pericoli della
distrazione, a inizio maggio la polizia
comunale di Losanna ha lanciato con
il sostegno dell’upi un video choc
diffuso in maniera virale nella rete.
Sapiente mix di humour nero e
immagini forti, lo spot farà riflettere
parecchia gente sui propri comportamenti nella circolazione stradale. Il
video girato a Losanna è stato diffuso
anche nella Svizzera tedesca e con
il sostegno dell’upi è stato valutato
dagli internauti. Da non perdere
assolutamente! nw
 Il video è disponibile alla pagina
www.spot.upi.ch (in francese e
tedesco)
Il Forum, che si terrà il prossimo
25 novembre a partire dalle ore 15.00
presso il Kunstmuseum di Berna, si
rivolge al mondo politico, alle autorità,
agli specialisti della prevenzione e ad
altri esperti del ramo.
 Iscrizioni su www.upi.ch (Per gli
specialisti > Corsi / Convegni)
area sicurezza 2/ 2015 11
partner COLLABORAZIONI
Immersioni sicure con tutta
la famiglia
CONSULENZA Le onde celano un mondo meraviglioso a qualunque età.
Nelle acque di mari e laghi ci sono affascinanti creature e paesaggi tutti da scoprire.
Ma come immergersi in tutta sicurezza con il boccaglio o l’attrezzatura da sub?
Qualche respiro profondo, inspirare e
via con la testa sott’acqua. Immergersi
con maschera, boccaglio e pinne
(attrezzatura di base) è molto semplice.
Per l’immersione subacquea occorre
invece dell’attrezzatura supplementare,
che consente di permanere sott’acqua
per tempi più lunghi. Per imparare
la tecnica è importante rivolgersi a
una scuola d’immersione professionale. Tutte le maggiori organizzazioni (www.padi.com, www.divessi.com,
www.cmas.ch) offrono in tutto il
mondo corsi di snorkeling o di immersione. Essendo i corsi accessibili anche ai
più giovani, l’immersione è un’attività
ideale da svolgere nel tempo libero e in
ferie con tutta la famiglia. Già dagli
otto anni si può accedere all’immersione subacquea.
Idoneità all’immersione
Prima di ogni corso è estremamente
importante recarsi da un medico
subacqueo. La visita di base è la stessa
sia per i bambini che per gli adulti. Per
12 area sicurezza 2/ 2015
i più piccoli sarebbe auspicabile che
l’idoneità all’immersione sia attestata
anche da un pediatra con una formazione in medicina iperbarica. L’alternativa migliore è un medico iperbarico con esperienza con bambini. Nel
caso dei bambini occorre considerare
anche il livello evolutivo psichico e
intellettivo. Occorre altresì esaminare
la dentatura (crescita dei denti definitivi) e il sistema scheletrico. Il sito web
della Società svizzera di medicina subacquea e iperbarica (www.suhms.org)
tiene un elenco dei medici subacquei.
È inoltre importante che il bam­
bino esprima un reale desiderio di
immergersi e non ne sia costretto dai
genitori.
allenate possono provocare crampi ai
polpacci. Per lo snorkeling si addicono
pinne chiuse. Per l’immersione subacquea, invece, è preferibile utilizzare
pinne aperte, che richiedono calzari
supplementari. I calzari presentano il
vantaggio di proteggere i piedi dagli
oggetti acuminati o taglienti.
Prima delle vacanze le famiglie
possono rivolgersi ad un club o
a una scuola d’immersione in
Svizzera (www.fsss.ch, www.padi.com,
www.divessi.com, www.cmas.ch) che
offre allenamenti regolari. Con la
giusta preparazione e formazione le
vacanze subacquee saranno un’av­
ventura indimenticabile per tutta
la famiglia!
Materiale
Antonio Cifelli
Soltanto indossando una maschera da
sub è possibile vederci chiaramente
sott’acqua. La maschera deve assolutamente avvolgere anche il naso per permettere di compensare la pressione
nelle orecchie man mano che si scende
in profondità. Nell’attrezzatura di base
non possono mancare nemmeno le
pinne e il boccaglio. Per i principianti è
importante non acquistare pinne lunghe e rigide, poiché nelle persone poco
 Trovate maggiori informazioni sul
tema della sicurezza in acqua su
www.water-safety.upi.ch
Dal 2008 l’upi realizza regolarmente atelier dedicati all’acqua aperti alle associazioni e organizzazioni di sport d’immersione, ma anche alle polizie lacustri e ad
altre organizzazioni di sport acquatici. Nel 2015 avrà luogo il VI Atelier dell’acqua.
Nel 2009 e nel 2013, in collaborazione con le organizzazioni citate nell’articolo
Padi, CMAS, SSI, DAN, aqua med, FSSS, UIS, SUHMS, SSS e polizia lacustre, l’upi
ha pubblicato gli opuscoli 3.086 «Sotto i mari del mondo» e 3.144 «Immersione
in Svizzera», entrambi disponibili alla pagina shop.upi.ch.
PARTNER COMUNI
Sicurezza con sistema
a Entlebuch
COMUNE IMPEGNATO Nel 2009 Entlebuch si è aggiudicato il Premio
sicurezza dell’upi. I responsabili comunali non si sono però adagiati sugli allori,
ma hanno continuato ad investire nella sicurezza della popolazione.
Il concetto «Sicurezza con sistema» è
valso al Comune lucernese di Entlebuch il premio sicurezza «Comune
impegnato» 2009, con il quale l’upi
ricompensa ogni due anni un Comune
che ha contribuito in maniera particolare alla prevenzione degli infortuni e
alla sicurezza.
Spinta motivazionale per Entlebuch
Il premio ha indotto i responsabili
comunali a rendere Entlebuch ancora
più sicura.
«Vogliamo sviluppare un
concetto a lungo termine.»
erano obsoleti e in parte molto deteriorati. Bühler ha perciò investito parte
della dotazione del premio per acquistare nuovi giochi.
Anche gli ospiti della vicina casa
anziani hanno beneficiato del progetto.
«In passato gli ospiti con deambulatore o
in sedia a rotelle erano costretti a percorrere una strada molto trafficata per raggiungere il centro», spiega Bühler. «Ora
possono percorrere un sentiero adatto
anche alle sedie a rotelle che attraversa il
cortile della scuola, lontano dalla strada.
Nei punti critici attorno all’edificio scolastico i responsabili comunali hanno
anche adeguato i parapetti non più conformi alle norme di sicurezza vigenti.
Josef Bühler
Precedenza ai marciapiedi
Dal 2009 è stata realizzata tutta una
serie di nuove misure di sicurezza, sempre appoggiandosi al concetto «Sicurezza con sistema». Il concetto si basa
su un piano in dieci punti della Commissione federale di coordinamento
per la sicurezza sul lavoro CFSL e
dell’upi che illustra una chiara pro­
cedura per pianificare, realizzare,
valutare ed eventualmente adeguare
misure. «Non volevamo sviluppare un
concetto effimero, ma sistematico e
applicabile sul lungo termine», spiega
Josef Bühler, delegato upi alla sicurezza nel Comune di Entlebuch.
Sicurezza per grandi e piccini
Il primo progetto elaborato da Bühler
nel quadro del concetto di sicurezza
riguardava la riconfigurazione del
parco giochi Bodenmatt. Gli attrezzi
A Josef Bühler sta particolarmente a
cuore anche il progetto di ampliamento.
«Per allargare il marciapiede lungo
la strada principale abbiamo dovuto
abbattere alcune abitazioni troppo
vicine alla carreggiata. Quest’estate vi
sarà una tappa successiva». Grazie al
marciapiede più ampio, in futuro i
pedoni potranno nuovamente attraversare la cittadina in tutta sicurezza.
Il delegato alla sicurezza ha avuto un
ruolo anche nella pianificazione del
nuovo parco giochi dell’energia presso
il campo sportivo «Farbschachen». Dal
mese di maggio di quest’anno i bambini possono apprendere giocando l’utilizzo delle energie rinnovabili. Con il
sostegno del capo delegato upi alla sicurezza Markus Zweifel, Bühler ha con­
sigliato l’architetto sulle questioni
riguardanti la sicurezza e avviato i
provvedimenti necessari. Per esempio,
Josef Bühler, delegato upi alla sicurezza
nel Comune di Entlebuch, mostra
orgoglioso la stradina praticabile in sedia
a rotelle che conduce gli abitanti della
casa anziani nel centro della cittadina
attraverso il cortile delle scuole.
ora il parco giochi è delimitato da uno
steccato; ciò impedisce che i bambini
possano cadere nel fiume adiacente o
nei vicini stagni.
Andrea Mattmann
 Informazioni sul premio sicurezza
dell’upi «Comune impegnato» su
www.comune-impegnato.upi.ch
area sicurezza 2/ 2015 13
PARTNER AZIENDE
«Vuole provare anche lei?»
PREVENZIONE DELLE CADUTE Ogni anno all’incirca 4000 collaboratrici e collaboratori
Coop si infortunano nel tempo libero. Con una campagna sul tema «Inciampare, scivolare
e cadere» Coop intende ridurre queste cifre – con il sostegno dell’upi.
Impossibile non notare i due tappetini
nell’atrio, lunghi cinque metri e tappezzati di dischi verdi, gialli e rossi – i
balance disc dell’upi. Chi, in questa
giornata, si reca nella sede centrale di
Coop a Basilea ha la possibilità di esercitare equilibrio e forza muscolare, due
elementi indispensabili per prevenire le
cadute.
«Vuole provare anche lei? Deve
appoggiare la punta del piede sul primo
disco e rimanere in equilibrio, poi
appoggiare l’altro piede sul disco successivo dello stesso colore», spiega
Maya Mettauer, consulente Sicurezza
Nazionale presso Coop ai presenti, e
aggiunge scherzando: «Non è poi così
difficile… Riesco addirittura a parlare
mentre vi mostro come fare!» Dopo
qualche attimo di titubanza un giovane
impiegato si cimenta nel percorso
rosso, quello più difficile. Avanza con
passo rapido. «Non così in fretta!
Cerchi di procedere il più lentamente
possibile», lo istruisce Maya Mettauer.
E improvvisamente l’esercizio diventa
molto più difficile! Quale ricompensa
il giovane riceve due balance disc
dell’upi e una crema solare dell’organizzazione sanitaria SWICA. In qualità
di assicuratore di indennità giornaliera
delle collaboratrici e dei collaboratori
Coop, anche SWICA partecipa alla
campagna sul tema «Inciampare, scivolare e cadere».
Lo humour meglio di qualsiasi
ammonimento
Collaboratori e collaboratrici Coop,
fornitori e partner commerciali sfilano accanto ai percorsi di equilibrio
14 area sicurezza 2/ 2015
Alcuni collaboratori alla sede centrale Coop di Basilea mentre si cimentano sul percorso
dell’upi per allenare l’equilibrio, un importante elemento di prevenzione delle cadute.
dell’upi, e molti si soffermano incuriositi. Un signore romando percorre il
tracciato più volte. Altri sono più tentennanti, affermano di non indossare le
scarpe giuste o adducono problemi di
salute. Grazie al suo fare frizzante Maya
Mettauer riesce però a convincerne più
di uno a provare.
«Non siamo qui per ammonire nessuno! L’azione deve divertire e stimolare la curiosità», spiega Jeannette Jufer,
consulente specialista dell’upi che coadiuva Maya Mettauer nell’operazione
di sensibilizzazione. Alcuni sono stupiti di riuscire a percorre così facilmente i cinque metri. Altri si rendono
conto di poter migliorare. Questi ultimi
ricevono un opuscolo con consigli ed
esercizi per allenare la forza e l’equilibrio. Una misura molto efficace per
prevenire le cadute.
Le imprese, ambasciatrici della
sicurezza
«Le persone portano a casa i balance
disc e l’opuscolo e magari li mostrano
ai loro famigliari, oppure li tengono in
ufficio. In questo modo raggiungiamo
un numero ancora maggiore di persone», spiega Maya Mettauer l’obiettivo
dell’azione, appena realizzata anche nel
centro di distribuzione di Wangen. La
consulente Sicurezza aveva anticipato
le due giornate di azione con un articolo pubblicato nella rivista del personale «Coop forte», che vanta un pubblico di 70 000 lettrici e lettori.
Maya Mettauer ha sviluppato le
misure di prevenzione delle cadute in
collaborazione con la consulente upi
Jeannette Jufer, in linea con le esigenze
di Coop. Inizialmente è stata organizzata una formazione per le specialiste e
gli specialisti della sicurezza, ai quali è
stato messo a disposizione un percorso
di equilibrio che possono ora utilizzare
nella loro rispettiva regione. A tale
scopo Coop ha acquistato cinque
percorsi. È importante coinvolgere in
Maya Mettauer, consulente Sicurezza
Nazionale presso Coop.
al concorso verrà anche sorteggiata una
bicicletta elettrica. In questo modo
teniamo alta la suspense fino all’ultimo
giorno!» spiega Maya Mettauer il concetto. Al termine della campagna verrà
realizzata una valutazione dell’efficacia
sotto il profilo della prevenzione degli
infortuni. «Ma alla fine l’essenziale è
raggiungere il maggior numero possibile di persone e sensibilizzarle sul tema
inciampare, scivolare e cadere». Se non
altro, l’odierna azione ci è riuscita!
Sara Ferraro
modo mirato anche i quadri superiori.
In questo caso, sono stati invitati alla
giornata d’azione con uno speciale
«passaporto VIP». «Le imprese sono
eccellenti ambasciatrici per temi inerenti alla prevenzione», spiega Jeannette Jufer. «Questo tipo di collaborazione è molto preziosa!»
Impegno a vari livelli
Affinché la campagna esplichi un
effetto duraturo, sono previste svariate
azioni, affissioni, pubblicazioni e concorsi sull’arco di dodici mesi. «Al termine della campagna, fra i partecipanti
 Maggiori informazioni sulla preven-
zione delle cadute con possibilità di
ordinare i balance disc dell’upi su
www.cadute.upi.ch.
 Informazioni e ordinazioni del
percorso dell’upi per allenare l’equilibrio su www.aziende.upi.ch (aziende
a partire da 250 collaboratori).
 L’upi mette altresì a disposizione delle
aziende SafetyKit su svariate tematiche,
particolarmente indicati per le PMI.
Informazioni su www.safetykit.upi.ch
IL QUESITO
Luci di circolazione diurne in galleria?
L’upi è un importante punto di riferimento anche per la popolazione. In
questa nuova rubrica forniamo una
risposta ai quesiti di interesse pubblico
che i cittadini ci sottopongono. Una
delle domande che ci sono giunte è la
seguente: «Le luci di circolazione diurne
sono sufficienti in galleria?»
Risposta: dal 1° gennaio 2014 in
Svizzera vige l’obbligo di circolare con i
fari accesi anche di giorno. Questa
misura è stata introdotta con lo scopo
di ridurre gli incidenti. Infatti, gli utenti
della circolazione distinguono più
rapidamente gli altri utenti e riescono
a valutare meglio distanza e velocità
dei veicoli. Durante il giorno i conducenti devono accendere le luci di
circolazione diurne o anabbaglianti.
In galleria, all’imbrunire o in caso di
nebbia vanno imperativamente accesi
i fari anabbaglianti; in questi casi le
luci di circolazione diurne non possono
sostituire le luci anabbaglianti, poiché
comprendono soltanto una debole
luce frontale, ma nessuna luce
posteriore. tg
area sicurezza 2/ 2015 15
1.031.03 – 06.2015
CAMPAGNA
Franky is back –
Slow Down con l’e-bike!
Le e-bike sono di moda – quasi 300 000 biciclette elettriche solcano già le strade svizzere,
e il loro numero è in costante aumento. Tuttavia, molti e-biker – come peraltro gli altri
utenti della strada – sottovalutano i pericoli
associati all’e-bike. Ad essere poco noti sono
soprattutto i rischi e le conseguenze di incidenti dovuti all’andatura più sostenuta. Le
biciclette elettriche più veloci possono raggiungere facilmente i 45 km / h senza richiedere sforzi particolari. Le cifre relative agli
infortuni lo confermano: nel 2014, 145 e-biker
sono rimasti gravemente feriti in incidenti
della circolazione – si tratta del 20 percento in
più rispetto all’anno precedente. Motivo più
che sufficiente per l’angelo Franky Slow Down
per mettersi nuovamente al servizio dell’upi e
diffondere il suo messaggio «Slow down. Take
it easy.» anche fra gli e-biker. In sella a una
bici elettrica, mantenete la calma e non lasciatevi distrarre dall’ebrezza della velocità: solo
così ridurrete il rischio di infortunarvi. I
relativi poster saranno visibili a partire da inizio luglio.
Ma non è tutto: come consulente upi del
«movimento slow», in futuro Franky si farà in
quattro più spesso per una velocità adeguata e
più sicurezza in (quasi) ogni situazione quotidiana. Lasciatevi stupire dalle numerose idee
dell’angelo bianco! krc
Manifesto nuovo: Franky Slow Down
consiglia di adeguare la velocità in
sella a una e-bike.
16
area sicurezza 2/ 2015