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La rivista upi per i partner della prevenzione 2/2015 EDUCAZIONE STRADALE Pylonis alla conquista dei cuori dei bambini OGNI MEZZO È LECITO? I retroscena legali della prevenzione degli infortuni CAMPAGNA COOP CONTRO LE CADUTE Incentivare la responsabilità individuale INTRODUZIONE EDITORIALE Istruttori stradali in primo piano «I bambini rimangono molto impressionati dalle agenti e dagli agenti in uniforme», afferma divertita la mia collega Barbara Schürch, responsabile Formazione presso l’upi. «In questo modo memorizzano perfettamente i saggi consigli delle istruttrici e degli istruttori del traffico – e li seguono!» Da oltre sessant’anni l’educazione stradale impartita da agenti di polizia è uno dei pilastri fondamentali della prevenzione degli infortuni. Anche l’upi ne è convinto, il che lo stimola a moltiplicare gli sforzi a favore dell’educazione stradale. In collaborazione con istruttori, genitori e insegnanti sono nati i «Pylonis». Le nuove mascotte verranno impiegate per sensibilizzare i bambini sui pericoli della strada in maniera giocosa, stimolante e facilmente comprensibile. I Pylonis non tarderanno a farsi molti amici! L’obiettivo dell’upi è fornire alle istruttrici e agli istruttori del traffico ulteriori stimoli per il loro prezioso lavoro. I bambini sono gli adulti di domani: chi si impegna per la loro sicurezza fornisce un prezioso servizio all’intera collettività! Il trampolino è più di qualche semplice salto Da due studi elvetici riguardanti gli incidenti su trampolini elastici emerge un aumento esponenziale degli infortuni fra i bambini. Soprattutto i bambini tra i due e i cinque anni sono particolarmente soggetti ad una frattura particolare della tibia, che si verifica principalmente quando bambini di peso differente saltano insieme sul trampolino e atterrano sul tappeto elastico in modo non proprio simultaneo. Per questa ragione l’upi raccomanda l’utilizzo del trampolino da parte di un solo bambino alla volta – sempre sotto la sorveglianza dei genitori. È anche importante acquistare un trampolino dotato di rete di sicurezza, montarlo in un luogo privo di ostacoli e controllarlo regolarmente. Trovate tutte le raccomandazioni nell’opuscolo upi «Trampolino» o nel nuovo video breve. tg www.trampolini.upi.ch Nathalie Wirtner Julmi COLOPHON Editore: upi – Ufficio prevenzione infortuni, Hodlerstrasse 5a, CH-3011 Berna, [email protected], www.upi.ch, telefono + 41 31 390 22 22 Cambiamenti d’indirizzo: [email protected] Redazione: Ursula Marti (wortreich gmbh), Tom Glanzmann (upi), Rolf Moning (upi), Nathalie Wirtner Julmi Indirizzo di redazione: Ursula Marti, wortreich gmbh, Maulbeerstrasse 14, 3011 Berna, [email protected], telefono + 41 31 305 55 66 Traduzione: Francesca Grandi, Riva San Vitale Correzione: Antonio Cifelli (upi) Foto: pagine 1, 2, 11, 16: upi; pagine 3, 8: Giovanni Antonelli; pagine 4, 10, 13, 14, 15: Iris Andermatt; pagina 6: Gebrüder Frei GmbH; pagina 7: Kapo Appenzell Innerrhoden; pagina 9: Alexandre Zveiger; pagina 12: Matthias Blättler Layout: SRT Kurth & Partner AG, Ittigen Stampa: AST & FISCHER AG, Wabern Tiratura: italiano: 1200, francese: 3400, tedesco 9400 esemplari. Rivista trimestrale. ISSN 2235-8889 (Print) / ISSN 2235-8897 (PDF) © Riproduzione degli articoli solamente con l’autorizzazione della redazione e con indicazione completa della fonte 2 area sicurezza 2/ 2015 DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE Una giornata particolare in classe con le istruttrici e gli istruttori del traffico dei corpi di polizia. Nella foto: Didier Vatter in una classe di Meyrin (GE). Un compito importante e variegato ISTRUTTRICI E ISTRUTTORI DEL TRAFFICO Molto apprezzati da scolari, insegnanti, genitori ed esperti della prevenzione, gli istruttori del traffico gettano importanti basi per comportamenti sicuri di bambini e giovani nella circolazione stradale. Le istruttrici e gli istruttori del traffico (IT) dei corpi di polizia giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione degli infortuni. Accompagnano i bambini dalla scuola dell’infanzia fino al termine della scolarità obbligatoria, facendo loro visita in classe ad intervalli regolari. Gli agenti spiegano pazientemente ai bambini le regole elementari della circolazione stradale e le esercitano con loro sulla strada. Con le allieve e gli allievi di scuola media realizzano sovente verifiche delle biciclette. Gli IT lasciano una traccia indelebile: chi di noi non ricorda le lezioni di educazione stradale della propria infanzia? Le nozioni apprese rimangono impresse per sempre, un enorme vantaggio per la sicurezza nella circolazione! Per l’upi gli IT sono un partner centrale dell’educazione stradale. Per l’upi gli IT sono un partner centrale dell’educazione stradale. Appartenendo ai corpi di polizia cantonali, regionali e comunali apportano preziose compe- tenze e favoriscono il networking; inoltre, coadiuvano le autorità attraverso consulenze in svariati ambiti, come la sicurezza dei percorsi casa-scuola. Gli IT sono anche a disposizione dell’intera popolazione durante le campagne di sicurezza, che si tratti della «Giornata della luce», dell’inizio scuole o di campagne sulla velocità al volante. Sono importanti attori nella prevenzione sistematica degli infortuni, che ogni anno consente di evitare numerosi tragici incidenti, molta sofferenza umana e anche elevati costi a carico della collettività. area sicurezza 2/ 2015 3 DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE «Con i Pylonis i bambini fanno subito amicizia!» L’EDUCAZIONE STRADALE OGGI L’educazione stradale vanta una lunga tradizione, ma non manca di innovazione. Con i «Pylonis» l’upi mette a disposizione nuovi personaggi e numerosi altri strumenti didattici. A colloquio con Barbara Schürch. Barbara Schürch, le cifre riguardanti gli infortuni nella circolazione stradale dovranno diminuire drasticamente. Quale importanza riveste, in tal senso, l’educazione stradale? Barbara Schürch L’educazione stradale riveste un ruolo importante e verrà ulteriormente rafforzata attraverso misure di vario genere – ad esempio, a livello nazionale, tramite le istruttrici e gli istruttori del traffico (IT) appartenenti ai vari corpi di polizia. L’obiettivo è di realizzare almeno una volta all’anno una lezione in tutte le aule scolastiche, dalla scuola dell’infanzia fino al termine della scolarità obbligatoria. Attualmente per ragioni legate alle risorse in alcuni Cantoni l’educazione stradale termina già in prima media. L’educazione stradale avviene anche a casa e durante l’insegnamento normale. Perché gli IT in divisa sono così importanti? Grazie alle loro competenze in materia, gli agenti IT hanno un’elevata credibilità. Le loro lezioni hanno una lunga tradizione e godono di ampio consenso. Con ciò gli IT assumono un ruolo centrale. È importante una buona collaborazione fra tutti i responsabili. Ovviamente i genitori dovrebbero essere in prima linea, ma ci rendiamo conto che molti di loro sono poco consapevoli delle proprie responsabilità e le delegano facilmente alla scuola. Dal canto loro, gli insegnanti devono affron4 area sicurezza 2/ 2015 pari del materiale didattico che l’upi mette a disposizione degli IT. Non apprezziamo solamente l’enorme efficacia della collaborazione con gli IT nell’educazione stradale o nelle campagne di prevenzione, ma anche le conoscenze e l’esperienza che portano nelle attività comuni. Barbara Schürch, a capo della sezione upi Formazione, ha avuto un ruolo preponderante nello sviluppo dei «Pylonis». tare una moltitudine di compiti, e per l’educazione stradale sono felici di poter contare sugli agenti IT. Inoltre, il percorso casa-scuola non rientra nell’ambito di competenza della scuola, ma in quello delle autorità e dei genitori. L’upi collabora con gli IT da molti anni … Sì, gli IT sono i nostri principali par tner per l’educazione stradale, poiché per natura perseguiamo gli stessi obiettivi. Per attestare la sua stima e considerazione, da oltre 20 anni l’upi organizza eventi formativi specifici ai quali invita le istruttrici e gli istruttori del traffico di tutta la Svizzera. Questi workshop hanno molto successo, al Come è cambiato il lavoro degli IT nel corso del tempo? Oggi più che mai gli IT rappresentano il ponte tra upi, insegnanti e genitori. Informano regolarmente i docenti sui contenuti didattici delle lezione di educazione stradale, portano idee e motivano ad approfondire i temi in classe. Sono aumentate anche le attività con i genitori. Non di rado gli IT partecipano alle serate con i genitori, ai quali mostrano come avvicinare i loro figli alla circolazione stradale in tutta sicurezza e come i bambini possono affrontare senza pericoli il percorso casa-scuola. Quali sono le sfide attuali dell’educazione stradale? Ce ne sono molte! Ad esempio il nuovo Piano di studio e la sua nuova ideologia di «orientamento alle competenze». Chi è attivo nella scuola dell’obbligo deve affrontare il nuovo piano e riorientare i concetti didattici (vedi riquadro). Naturalmente è cambiato anche l’intero paesaggio formativo, non si insegna più come vent’anni fa e oggi le classi sono molto più eterogenee. Può indicarci altre sfide particolari? Per i più giovani citerei la scolarizzazione già a partire dai 4 anni. Questi bimbi hanno esigenze diverse rispetto ai loro compagni che hanno già cinque o sei anni. Ci vogliono modalità diverse, più giocose. Fra i più grandicelli c’è invece la bicicletta, che viene sempre meno praticata. Dobbiamo riflettere sulla struttura delle lezioni di bici e su come veicolare ai ragazzi le nozioni di base in tempi molto brevi. Cosa fare con le scolare e gli scolari che non hanno la bicicletta o che non hanno mai imparato ad andare in bici? L’upi mette a disposizione degli IT anche del materiale didattico. Gli ultimi arrivati sono i «Pylonis». Come sono nati questi nuovi personaggi? La bambola «Stoppli» dell’upi, che ha accompagnato i bambini e i ragazzi per un trentennio, aveva ormai fatto il suo tempo. Bisognava trovare qualcosa di nuovo, di moderno, non da ultimo per la motivazione degli IT e degli insegnanti. I «Pylonis» portano una ventata di freschezza. Come pensa che verranno accolti i «Pylonis» dai bambini? Come hanno dimostrato i test pilota, i bambini fanno subito amicizia con «Pylonis»! I «Pylonis» – il nome deriva da «Pylon», il cono utilizzato come demarcazione – sono stati sviluppati molto accuratamente, dopo attenta riflessione, a misura dell’educazione stradale. Queste figure non sono dei maestri, ma hanno le stesse caratteristiche dei bambini: spiritosi, vulnerabili, intelligenti e disponibili. Come vengono utilizzati questi personaggi? I «Pylonis» possono essere facilmente impiegati nelle lezioni di educazione stradale. Attorno a queste figure sono stati sviluppati due kit di attività con Il nuovo Piano di studio Il «Lehrplan 21» (il piano di studio della Svizzera tedesca) è orientato alle competenze. Significa che le scolare e gli scolari devono essere in grado di trasferire efficacemente nella vita di tutti i giorni le competenze acquisite a scuola. Le lezioni devono quindi orientarsi all’azione ed essere strutturate di conseguenza. L’educazione stradale viene attuata in questo senso e già in passato soddisfaceva ampiamente queste esigenze. In futuro questo aspetto sarà ancora più marcato: le situazioni di circolazione stradale (come l’attraversamento ad un passaggio pedonale) non saranno analizzate solo sulla carta, ma anche esercitate in classe – uno spazio protetto – e su queste basi trasferite nel traffico stradale reale. In questo modo le scolare e gli scolari vengono preparati nella pratica a muoversi nel traffico autonomamente e in tutta sicurezza. diverse dotazioni. Il primo pacchetto, disponibile da agosto 2015, è concepito per l’utilizzo nelle scuole dell’infanzia e in prima elementare e comprende materiali didattici sul tema del traffico pedonale, fra cui un tappeto che simula una strada e diversi modelli di veicoli. In questo modo, in base alle esigenze è possibile riprodurre in classe differenti situazioni di traffico ed esercitare in tempo reale i comportamenti corretti (ad esempio ai passaggi pedonali). I transfer di questi esercizi in situazioni reali è dunque più semplice rispetto ai vecchi supporti, il calendario e l’album da colorare Stoppli. Il secondo pacchetto, incentrato sul tema della bicicletta, verrà lanciato fra un anno. Qual è il suo auspicio per la futura collaborazione con gli IT? Constatiamo quotidianamente con quale entusiasmo e impegno le istruttrici e gli istruttori del traffico lavorano con i bambini e i giovani. È semplicemente ammirevole! Mi auguro che anche in futuro gli IT troveranno sempre nuovi slanci e i Cantoni metteranno a disposizione mezzi sufficienti per l’educazione stradale. Intervista: Ursula Marti area sicurezza 2/ 2015 5 DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE Gli inventori dei «Pylonis» DIETRO LE QUINTE I «Pylonis» sono stati elaborati in un complesso processo da tre noti ideatori di giochi bernesi, i fratelli Frei, dei veri campioni in materia: questi personaggi, infatti, convincono fin nei minimi dettagli. Tutto è iniziato nel giugno del 2012, quando i fratelli Frei – Andreas, Lukas e Ueli – sono stati selezionati dall’upi per creare una nuova figura identificativa da impiegare nelle lezioni di educazione stradale. Si cercava un successore per il caro, vecchio «Stoppli». La figura doveva essere neutrale dal profilo dei generi e delle culture e non essere un animale. Quest’ultimo criterio mira a rendere la figura compatibile con altri programmi di educazione stradale in cui si ricorre spesso ad animali. I tre fratelli offrivano le premesse migliori: come insegnante, grafico, pubblicitario, illustratore, informatico – ognuno di loro ha due professioni – disponevano del mix di competenze necessario. E quello che i fratelli Frei fanno, lo fanno curando anche i minimi dettagli: «Abbiamo abbozzato oltre un centinaio di personaggi e condotto molti colloqui con tutte le persone coinvolte per conoscere a fondo le esigenze delle persone che avrebbero lavorato con queste figure», spiega Andreas Frei. I personaggi dovevano essere semplici e di facile impiego ed avere un carattere proprio. «Non basta creare una figura graziosa. Deve anche avere un senso!» E così, dopo un lungo processo creativo e con il coinvolgimento di numerosi esperti, sono nati i «Pylonis», da «Pylon», il cono di demarcazione. «La difficoltà stava nel creare qualcosa di semplice che non esistesse ancora», aggiunge Andreas Frei. Una sfida pienamente vinta: i «Pylonis» sono così semplici che ogni bambino è in grado di disegnarli. Un cerchio, un triangolo, un quadrato – voilà! Ursula Marti Valigia-Pylonis Il primo kit di materiale dedicato al traffico pedonale sarà disponibile da agosto 2015. I supporti sono intesi per l’impiego nella scuola dell’infanzia e in prima elementare. • Nove elementi stradali modulari che consentono di simulare delle situazioni di traffico con modellini di veicoli e figure identificative e possono essere calpestati dai bambini per esercitare l’attraversamento della strada; vengono portati in classe dagli IT. • Scatola di giochi: carte da gioco per cinque giochi di percezione e didattici 6 area sicurezza 2/ 2015 che preparano i bambini a muoversi in sicurezza nella circolazione stradale come pedoni; rimane in classe. • Bricolage-Pylonis. • Lettera ai genitori in formato poster per la porta della cameretta con informazioni per i genitori, e sistema di incentivazione per i bambini con adesivi premio. Le istruttrici e gli istruttori del traffico possono ordinare il materiale del primo kit su www.pylonis.upi.ch. Entro agosto 2016 sarà disponibile un nuovo kit sul tema della bicicletta. I fondatori della Gebrüder Frei GmbH (da sin.): Lukas, Ueli e Andreas. «Una buona rete e una formazione continua» L’OPINIONE di Thomas Zimmermann, presidente del gruppo di lavoro «Educazione stradale» della Comunità di lavoro dei capi di polizia della circolazione della Svizzera e del Principato del Liechtenstein CCCS. A lcuni agenti di polizia appositamente formati, le istruttrici e gli istruttori del traffico (IT), hanno il compito di sensibilizzare i bambini e i ragazzi sui pericoli della circolazione stradale. Mostrano loro come affrontare o evitare situazioni di pericolo. L’obiettivo principale degli IT è di evitare incidenti – soprattutto quelli con bambini. Le basi giuridiche sono date dalla legge federale sulla circolazione stradale, mentre i contenuti didattici da veicolare sono precisati nei piani di studio cantonali. Di conseguenza, nelle misure di prevenzione stradale genitori, insegnanti e IT si sostengono e completano a vicenda. Già alla scuola dell’infanzia le lezioni di educazione stradale creano un primo, importante contatto tra bambino e polizia. Oltre che su comportamenti nella circolazione stradale consoni all’età prescolare, i bambini vengono sensibilizzati su altri temi importanti per la loro sicurezza (come rifiutare di salire sull’auto di persone sconosciute). Attraverso le annuali visite in classe, gli IT divengono le persone di riferimento e di contatto dei bambini fino alla scuola superiore. Grazie alle loro competenze e conoscenze e alla formazione supplementare metodico-didattica, le istruttrici e gli istruttori del traffico sono molto apprezzati dalle scuole e fra gli allievi godono di un elevato grado di accettazione. La crescente mobilità e la necessità di più spazio libero, ma anche la diffusione di nuovi mezzi di spostamento, sono percettibili anche al di fuori degli agglomerati urbani. La maggiore interconnessione elettronica con tutte le sue sfaccettature ha ormai preso piede nelle aule Thomas Zimmermann è capo della Polizia della circolazione e mobile della Polizia cantonale di Appenzello Interno. scolastiche. Nel loro ruolo di persone di contatto gli IT sono confrontati regolarmente con questioni sempre nuove in tutti gli ambiti specialistici della polizia. Perciò, una buona rete con tutti gli ambiti specialistici e una formazione continua regolare sono indispensabili affinché le istruttrici e gli istruttori del traffico possano svolgere un lavoro di prevenzione competente ed efficace. Molti corpi di polizia sono riconoscenti per il sostegno materiale di organizzazioni come l’upi, indispensabile per realizzare a livello nazionale misure durature di prevenzione nella circolazione stradale. A dipendenza del luogo i settori della prevenzione subiscono regolarmente la pressione di misure di risparmio – non da ultimo per l’impossibilità di evidenziare il nesso diretto con i risultati delle misure. In tal senso si può solo sperare sul sostegno degli ambienti politici. • area sicurezza 2/ 2015 7 DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE La pratica? Molto meglio della grammatica! VISITA A SCUOLA Dagli anni cinquanta gli istruttori del traffico insegnano ad intere generazioni di scolare e scolari come muoversi correttamente nella circolazione stradale. «area sicurezza» si è recato in due scuole di Ginevra e Morbio Superiore. Il candido campanile della scuola di Meyrin-Village si staglia sullo sfondo blu di questa magnifica giornata di primavera. Prima che il campanello li chiami in classe i bambini giocano ancora qualche minuto in cortile. Anche Didier Vatter, agente della sezione per l’educazione e la prevenzione stradale della Polizia cantonale di Ginevra, si sta recando a scuola, e i bambini lo salutano con deferenza. Questo pomeriggio l’istruttore del traffico farà visita ad una classe di terza elementare per introdurre i bambini al tema della sicurezza in bicicletta. Questo tipo di lezione verrà ripetuto e ampliato fino alla sesta elementare; la formazione si concluderà con un esame nel parco di circolazione. Questo tipo di iniziativa è molto importante, spiega l’istruttore, visto e considerato che nella trafficatissima Ginevra i ciclisti padroneggiano sempre meno la bicicletta … Con umorismo e affettuoso rigore, Didier Vatter inizia illustrando alcuni principi fondamentali: prima di avventurarsi da soli nel traffico, i bambini devono prendere dimestichezza con la strada accompagnati da adulti. Inoltre, alla loro età non ci si avventura in strada con la bici senza il permesso dei genitori! Infine, per coprire eventuali danni è necessaria un’assicurazione di responsabilità civile. I bambini rientreranno a casa con il compito di discutere questi aspetti in famiglia. Il casco Il pezzo forte della giornata è l’equipaggiamento, che suscita sempre grande entusiasmo. I bambini alzano la mano a L’istruttore del traffico ginevrino Didier Vatter viene sempre accolto con entusiasmo dai bambini. 8 area sicurezza 2/ 2015 raffica per rispondere alle domande di Didier Vatter. Si parla innanzitutto del casco. Come dimostra un rapido sondaggio, questo accessorio ben noto a tutti purtroppo non viene sempre indossato. «È lo stesso in tutte le classi: sulle piste da sci si infila il casco senza battere ciglio, ma in bici la disciplina lascia a desiderare … » constata l’istruttore. Il suo messaggio è chiaro: «Chi va in bici deve indossare il casco!» L’ingiunzione è avvalorata da una foto scattata dopo un incidente nel quale un ciclista ha cozzato con la testa sul bordo del mar ciapiede. Nell’immagine si distingue un oggetto rosso molto danneggiato. Alcuni bambini faticano a capire di che cosa si tratta: è un casco o una testa? Per qualche secondo regna incertezza… Luci e catarifrangenti Poi si parla di luci: davanti bianca, dietro rossa. E di quegli affari luminosi che riflettono la luce. Proprio così, i catarifrangenti. Sono rossi o bianchi, e quelli sui pedali e fra i raggi sono gialli. Una scolara spiega con grande naturalezza come funziona un catarifrangente. Complimenti! Infine si parla del campanello: il suo suono deve essere ben udibile da tutti gli attori della circolazione e chiaramente distinguibile da altri rumori. La lezione trascorre rapidamente e le mani continuano ad alzarsi a ritmo sostenuto. L’attenzione rimane alta! Con entusiasmo la classe svolge una breve valutazione scritta. Al termine della lezione c’è ancora un po’ di spazio per raccontare qualche avventura vissuta sulla strada. Dopo la lezione nel Cantone di Ginevra ci rechiamo in Ticino. La Valle di Muggio profuma meravigliosamente di primavera. La scuola elementare che cerchiamo è situata fuori dai quartieri residenziali, immersa nella tranquillità, ai margini di un bosco. Da qui si può addirittura scorgere il Monte Rosa. Oggi gli istruttori del traffico Lorenzo Solcà ed Elvezio Codoni fanno visita ad una classe mista di bambini tra gli otto e i dieci anni. «La strada è come un libro» «Con i suoi cartelli, i disegni e i colori la strada è come un grande libro. Per capire veramente quello che ci racconta, bisogna osservare ogni più piccolo dettaglio». Con questa similitudine Elvezio Codoni cerca di destare l’interesse dei bambini. Alla loro età le conoscenze di base vanno costantemente approfondite, poiché spesso la disattenzione è frutto di una scarsa consapevolezza dei pericoli. La lezione inizia dunque con la più semplice delle domande, ovvero: «Dove si cammina?» Fortunatamente in questo caso la lingua italiana è al servizio della sicurezza nella circolazione stradale: il significato della parola «marciapiede» è così palese che i bambini che ammettono di circolarvi in bici vengono subito ammoniti dai compagni. Nella regione, peraltro, i marciapiedi sono spesso stretti o del tutto assenti. Con l’ausilio di alcune fotografie scattate nei paraggi gli istruttori rammentano ai bambini quanto sia importante camminare ai margini della carreggiata, sul lato che permette di scorgere i veicoli che ci vengono incontro, oppure lungo le linee gialle che demarcano lo spazio riservato ai pedoni. Su quest’ultimo punto i bambini sono molto meno in chiaro, poiché lo confondono con le zone di parcheggio, dall’aspetto simile. strada, con la formula magica che tutti gli istruttori e le istruttrici del Paese inculcano ai bambini: aspetta, guarda, ascolta vai, «ma senza correre!», precisa Solcà. Un ragazzino si mette a disposizione per una piccola dimostrazione. L’istruttore gli chiede di mostrare la mano destra, poi lo prende per le braccia, le muove in tutti i sensi, fa ruotare il bambino su se stesso – e gli pone nuovamente la stessa domanda. Decisamente, queste nozioni di base, fondamentali per un utilizzo corretto dello spazio stradale, sono meno evidenti per un bambino di nove anni! Ma con l’ausilio di numerosi esempi e suggerimenti, alla fine i bambini sono in chiaro anche su questo punto. Sanno anche che un’occhiatina di controllo a sinistra e a destra per assicurarsi di essere stati visti è indispensabile ogni volta che si attraversa la strada. Anche quando il semaforo pedonale segna il verde! E quando la nebbia ostacola la visibilità, quando nevica o fa notte? Il sergente maggiore Codoni insiste sulla necessità di indossare abiti chiari e accessori catarifrangenti. Perché? Perché se succede qualcosa non possiamo mica acquistare un braccio, una gamba o una testa nuovi al supermercato! I bambini, che hanno perfettamente capito l’ammonimento, annuiscono con fare serio. La lezione è quasi terminata. Per ringraziarli dell’attenzione e della parte cipazione Elvezio Codoni e Lorenzo Solcà distribuiscono ai bambini alcuni preziosi accessori – gilet e braccialetti riflettenti –, degli album da colorare e dei cappellini. In classe l’atmosfera è serena. E anche se fuori è fine aprile, questa mattina in aula pare quasi Natale … Magali Dubois Gli istruttori del traffico ticinesi Lorenzo Solcà ed Elvezio Codoni si adoperano con grande impegno per l’educazione stradale. Destra o sinistra? Con il tema successivo si rammentano le regole di base per attraversare la Grande motivazione: la classe ticinese durante la lezione di educazione stradale. area sicurezza 2/ 2015 9 PARTNER CONSULENZA Ogni mezzo è lecito? La prevenzione dal punto di vista legale GUIDA upi I pedoni hanno la precedenza? Devo assicurare il mio biotopo? Siamo ritenuti respon sabili se i bambini del vicino si infortunano sul nostro trampolino? Con l’e-bike il casco è obbligatorio? Il parapetto del balcone è sufficientemente alto? La risposta al team di giuristi upi! Regula Stöcklin, capogruppo Diritto, si prodiga affinché le persone interessate trovino nella guida giuridica online dell’upi ogni informazione importante. Ogni giorno veniamo confrontati con regole e prescrizioni – in particolare nella circolazione stradale. Le disposizioni di legge influenzano le nostre azioni non solo nel traffico; anche in casa o nello sport siamo confrontati con norme connesse alla prevenzione degli infortuni. «In Svizzera non esiste un vero e proprio diritto della prevenzione che riunisca tutte queste disposizioni», spiega la portavoce e capogruppo Diritto presso l’upi Regula Stöcklin. Con riferimento alla prevenzione degli infortuni, sono molti gli ambiti legali e 10 area sicurezza 2/ 2015 anche le sentenze del Tribunale federale da tenere in considerazione. Soprattutto per i profani è molto difficile mantenere la visione d’insieme. Perciò, per quanto riguarda la prevenzione il sito web dell’upi pubblica una raccolta delle sentenze del Tribunale federale più incisive e di consigli legali negli ambiti circolazione stradale, casa e tempo libero nonché sport. Sentenze innovatrici da Losanna Il Tribunale federale pubblica ogni giorno fino a 40 sentenze pronunciate nei suoi ambiti di competenza. Da questa moltitudine di decisioni la sezione upi Diritto sceglie i casi utili alla prevenzione degli infortuni non professionali. Nella raccolta dell’upi delle sentenze rilevanti del Tribunale federale è possibile trovare tutte le sentenze importanti per la prevenzione degli infortuni negli ambiti circolazione stradale, sport nonché casa e tempo libero dal 1999. Riguardano, ad esempio, riduzioni delle prestazioni dell’assicurazione contro gli infortuni o pene per violazioni delle norme della circolazione. La guida upi raccoglie anche sentenze riguardanti la sicurezza edilizia o l’obbligo di diligenza nelle attività sportive. Chi pensa che le decisioni dei giudici losannesi si discostino eccessivamente dalla vita quotidiana e siano materia solo per specialisti si sbaglia, sottolinea la giurista upi Regula Stöcklin. «Le sentenze del Tribunale federale quale massima autorità giurisprudenziale in Svizzera precisano ed interpretano delle leggi e hanno conseguenze dirette sulle raccomandazioni dell’upi per la prevenzione degli infortuni e, a conti fatti, sul singolo cittadino. Il sostegno della sezione upi Diritto Il team di giuristi dell’upi viene coinvolto con particolare frequenza in questioni riguardanti la sicurezza degli edifici. Come nel caso di una richiesta di un comune del Cantone di Zurigo. Durante la ristrutturazione di un edificio multifunzionale ci si è resi conto che i parapetti dell’edificio originale, pur rispettando la legislazione dell’epoca, non erano più in linea con le esigenze attuali. Il Comune si trovava dunque dinanzi al problema della necessità o meno di rialzare i parapetti. «Alle autorità comunali non abbiamo potuto rispondere in maniera esaustiva se sussiste un obbligo legale di rialzare i parapetti, tanto più che ad essere determinanti sono anche e soprattutto le leggi comunali e cantonali», spiega Regula Stöcklin. «Molto più importante, invece, è il fatto di aver potuto sottoporre al Comune – anche sulla scorta di una relativa sentenza del Tribunale federale – una raccomandazione concreta per prevenire incidenti. Abbiamo consigliato di valutare un rialzo dei parapetti anche in mancanza di basi giuridiche. Ciò ridurrebbe il rischio di responsabilità del Comune in caso di incidente e consentirebbe di fare della prevenzione attiva. mente raccomandazioni sulla base delle quali vengono poi adottate misure di sicurezza nell’ambito degli INP. «L’upi non deve e nemmeno può creare precedenti nel caso di procedimenti penali in corso o previsti», sottolinea Regula Stöcklin. «Ciò esula dal mandato che assume in qualità di fondazione politicamente indipendente». Fanno tuttavia eccezione le perizie commissionate da istanze indipendenti, ad esempio un tribunale o un’amministrazione. Consulenze indipendenti dell’upi Ponete le vostre domande riguardanti La capogruppo Diritto dell’upi tiene a sottolineare che l’upi formula unica- Camilla Krebs Avete domande su aspetti giuridici della prevenzione? Sul portale upi trovate una guida giuridica (www.upi. ch > Consulenza > Diritto). Oppure contattateci all’indirizzo [email protected]. le sentenze del Tribunale federale a [email protected]. AGENDA Forum upi sul tema «Stress da densità del traffico» Il XVII Forum upi sarà incentrato sul tema «Stress da densità del traffico nelle città e nelle agglomerazioni». Ci si chiederà se sia possibile migliorare la sicurezza nonostante le crescenti esigenze di mobilità, e quali strategie a lungo termine siano necessarie. Il Forum verrà aperto dalla direttrice dell’upi Brigitte Buhmann. Seguirà un intervento di Ellen Townsend, Policy Director presso il Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti ETSC. In una tavola rotonda con rappresentanti di politica, pianificazione della mobilità, tecnica del traffico e sicurezza nella circolazione si analizzeranno sotto varie angolazioni le strategie per un assetto sicuro dei nostri insediamenti. ZOOM Abracadabra … Dove sta il trucco? Jonas è un giovane di 24 anni che ama ascoltare musica e chattare con gli amici sul cellulare. Anche quando si muove a piedi per le strade della sua città. Improvvisamente svanisce davanti ai nostri occhi… Mai visto nulla di simile! Nel 2013 un incidente grave su quattro era riconducibile alla distrazione. Nel 2012 il 66% dei pedoni – soprattutto giovani tra i 15 e i 29 anni – ammetteva di telefonare o ascoltare musica per strada. E oggi, quanti sono? Per sensibilizzare i giovani pedoni sui pericoli della distrazione, a inizio maggio la polizia comunale di Losanna ha lanciato con il sostegno dell’upi un video choc diffuso in maniera virale nella rete. Sapiente mix di humour nero e immagini forti, lo spot farà riflettere parecchia gente sui propri comportamenti nella circolazione stradale. Il video girato a Losanna è stato diffuso anche nella Svizzera tedesca e con il sostegno dell’upi è stato valutato dagli internauti. Da non perdere assolutamente! nw Il video è disponibile alla pagina www.spot.upi.ch (in francese e tedesco) Il Forum, che si terrà il prossimo 25 novembre a partire dalle ore 15.00 presso il Kunstmuseum di Berna, si rivolge al mondo politico, alle autorità, agli specialisti della prevenzione e ad altri esperti del ramo. Iscrizioni su www.upi.ch (Per gli specialisti > Corsi / Convegni) area sicurezza 2/ 2015 11 partner COLLABORAZIONI Immersioni sicure con tutta la famiglia CONSULENZA Le onde celano un mondo meraviglioso a qualunque età. Nelle acque di mari e laghi ci sono affascinanti creature e paesaggi tutti da scoprire. Ma come immergersi in tutta sicurezza con il boccaglio o l’attrezzatura da sub? Qualche respiro profondo, inspirare e via con la testa sott’acqua. Immergersi con maschera, boccaglio e pinne (attrezzatura di base) è molto semplice. Per l’immersione subacquea occorre invece dell’attrezzatura supplementare, che consente di permanere sott’acqua per tempi più lunghi. Per imparare la tecnica è importante rivolgersi a una scuola d’immersione professionale. Tutte le maggiori organizzazioni (www.padi.com, www.divessi.com, www.cmas.ch) offrono in tutto il mondo corsi di snorkeling o di immersione. Essendo i corsi accessibili anche ai più giovani, l’immersione è un’attività ideale da svolgere nel tempo libero e in ferie con tutta la famiglia. Già dagli otto anni si può accedere all’immersione subacquea. Idoneità all’immersione Prima di ogni corso è estremamente importante recarsi da un medico subacqueo. La visita di base è la stessa sia per i bambini che per gli adulti. Per 12 area sicurezza 2/ 2015 i più piccoli sarebbe auspicabile che l’idoneità all’immersione sia attestata anche da un pediatra con una formazione in medicina iperbarica. L’alternativa migliore è un medico iperbarico con esperienza con bambini. Nel caso dei bambini occorre considerare anche il livello evolutivo psichico e intellettivo. Occorre altresì esaminare la dentatura (crescita dei denti definitivi) e il sistema scheletrico. Il sito web della Società svizzera di medicina subacquea e iperbarica (www.suhms.org) tiene un elenco dei medici subacquei. È inoltre importante che il bam bino esprima un reale desiderio di immergersi e non ne sia costretto dai genitori. allenate possono provocare crampi ai polpacci. Per lo snorkeling si addicono pinne chiuse. Per l’immersione subacquea, invece, è preferibile utilizzare pinne aperte, che richiedono calzari supplementari. I calzari presentano il vantaggio di proteggere i piedi dagli oggetti acuminati o taglienti. Prima delle vacanze le famiglie possono rivolgersi ad un club o a una scuola d’immersione in Svizzera (www.fsss.ch, www.padi.com, www.divessi.com, www.cmas.ch) che offre allenamenti regolari. Con la giusta preparazione e formazione le vacanze subacquee saranno un’av ventura indimenticabile per tutta la famiglia! Materiale Antonio Cifelli Soltanto indossando una maschera da sub è possibile vederci chiaramente sott’acqua. La maschera deve assolutamente avvolgere anche il naso per permettere di compensare la pressione nelle orecchie man mano che si scende in profondità. Nell’attrezzatura di base non possono mancare nemmeno le pinne e il boccaglio. Per i principianti è importante non acquistare pinne lunghe e rigide, poiché nelle persone poco Trovate maggiori informazioni sul tema della sicurezza in acqua su www.water-safety.upi.ch Dal 2008 l’upi realizza regolarmente atelier dedicati all’acqua aperti alle associazioni e organizzazioni di sport d’immersione, ma anche alle polizie lacustri e ad altre organizzazioni di sport acquatici. Nel 2015 avrà luogo il VI Atelier dell’acqua. Nel 2009 e nel 2013, in collaborazione con le organizzazioni citate nell’articolo Padi, CMAS, SSI, DAN, aqua med, FSSS, UIS, SUHMS, SSS e polizia lacustre, l’upi ha pubblicato gli opuscoli 3.086 «Sotto i mari del mondo» e 3.144 «Immersione in Svizzera», entrambi disponibili alla pagina shop.upi.ch. PARTNER COMUNI Sicurezza con sistema a Entlebuch COMUNE IMPEGNATO Nel 2009 Entlebuch si è aggiudicato il Premio sicurezza dell’upi. I responsabili comunali non si sono però adagiati sugli allori, ma hanno continuato ad investire nella sicurezza della popolazione. Il concetto «Sicurezza con sistema» è valso al Comune lucernese di Entlebuch il premio sicurezza «Comune impegnato» 2009, con il quale l’upi ricompensa ogni due anni un Comune che ha contribuito in maniera particolare alla prevenzione degli infortuni e alla sicurezza. Spinta motivazionale per Entlebuch Il premio ha indotto i responsabili comunali a rendere Entlebuch ancora più sicura. «Vogliamo sviluppare un concetto a lungo termine.» erano obsoleti e in parte molto deteriorati. Bühler ha perciò investito parte della dotazione del premio per acquistare nuovi giochi. Anche gli ospiti della vicina casa anziani hanno beneficiato del progetto. «In passato gli ospiti con deambulatore o in sedia a rotelle erano costretti a percorrere una strada molto trafficata per raggiungere il centro», spiega Bühler. «Ora possono percorrere un sentiero adatto anche alle sedie a rotelle che attraversa il cortile della scuola, lontano dalla strada. Nei punti critici attorno all’edificio scolastico i responsabili comunali hanno anche adeguato i parapetti non più conformi alle norme di sicurezza vigenti. Josef Bühler Precedenza ai marciapiedi Dal 2009 è stata realizzata tutta una serie di nuove misure di sicurezza, sempre appoggiandosi al concetto «Sicurezza con sistema». Il concetto si basa su un piano in dieci punti della Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro CFSL e dell’upi che illustra una chiara pro cedura per pianificare, realizzare, valutare ed eventualmente adeguare misure. «Non volevamo sviluppare un concetto effimero, ma sistematico e applicabile sul lungo termine», spiega Josef Bühler, delegato upi alla sicurezza nel Comune di Entlebuch. Sicurezza per grandi e piccini Il primo progetto elaborato da Bühler nel quadro del concetto di sicurezza riguardava la riconfigurazione del parco giochi Bodenmatt. Gli attrezzi A Josef Bühler sta particolarmente a cuore anche il progetto di ampliamento. «Per allargare il marciapiede lungo la strada principale abbiamo dovuto abbattere alcune abitazioni troppo vicine alla carreggiata. Quest’estate vi sarà una tappa successiva». Grazie al marciapiede più ampio, in futuro i pedoni potranno nuovamente attraversare la cittadina in tutta sicurezza. Il delegato alla sicurezza ha avuto un ruolo anche nella pianificazione del nuovo parco giochi dell’energia presso il campo sportivo «Farbschachen». Dal mese di maggio di quest’anno i bambini possono apprendere giocando l’utilizzo delle energie rinnovabili. Con il sostegno del capo delegato upi alla sicurezza Markus Zweifel, Bühler ha con sigliato l’architetto sulle questioni riguardanti la sicurezza e avviato i provvedimenti necessari. Per esempio, Josef Bühler, delegato upi alla sicurezza nel Comune di Entlebuch, mostra orgoglioso la stradina praticabile in sedia a rotelle che conduce gli abitanti della casa anziani nel centro della cittadina attraverso il cortile delle scuole. ora il parco giochi è delimitato da uno steccato; ciò impedisce che i bambini possano cadere nel fiume adiacente o nei vicini stagni. Andrea Mattmann Informazioni sul premio sicurezza dell’upi «Comune impegnato» su www.comune-impegnato.upi.ch area sicurezza 2/ 2015 13 PARTNER AZIENDE «Vuole provare anche lei?» PREVENZIONE DELLE CADUTE Ogni anno all’incirca 4000 collaboratrici e collaboratori Coop si infortunano nel tempo libero. Con una campagna sul tema «Inciampare, scivolare e cadere» Coop intende ridurre queste cifre – con il sostegno dell’upi. Impossibile non notare i due tappetini nell’atrio, lunghi cinque metri e tappezzati di dischi verdi, gialli e rossi – i balance disc dell’upi. Chi, in questa giornata, si reca nella sede centrale di Coop a Basilea ha la possibilità di esercitare equilibrio e forza muscolare, due elementi indispensabili per prevenire le cadute. «Vuole provare anche lei? Deve appoggiare la punta del piede sul primo disco e rimanere in equilibrio, poi appoggiare l’altro piede sul disco successivo dello stesso colore», spiega Maya Mettauer, consulente Sicurezza Nazionale presso Coop ai presenti, e aggiunge scherzando: «Non è poi così difficile… Riesco addirittura a parlare mentre vi mostro come fare!» Dopo qualche attimo di titubanza un giovane impiegato si cimenta nel percorso rosso, quello più difficile. Avanza con passo rapido. «Non così in fretta! Cerchi di procedere il più lentamente possibile», lo istruisce Maya Mettauer. E improvvisamente l’esercizio diventa molto più difficile! Quale ricompensa il giovane riceve due balance disc dell’upi e una crema solare dell’organizzazione sanitaria SWICA. In qualità di assicuratore di indennità giornaliera delle collaboratrici e dei collaboratori Coop, anche SWICA partecipa alla campagna sul tema «Inciampare, scivolare e cadere». Lo humour meglio di qualsiasi ammonimento Collaboratori e collaboratrici Coop, fornitori e partner commerciali sfilano accanto ai percorsi di equilibrio 14 area sicurezza 2/ 2015 Alcuni collaboratori alla sede centrale Coop di Basilea mentre si cimentano sul percorso dell’upi per allenare l’equilibrio, un importante elemento di prevenzione delle cadute. dell’upi, e molti si soffermano incuriositi. Un signore romando percorre il tracciato più volte. Altri sono più tentennanti, affermano di non indossare le scarpe giuste o adducono problemi di salute. Grazie al suo fare frizzante Maya Mettauer riesce però a convincerne più di uno a provare. «Non siamo qui per ammonire nessuno! L’azione deve divertire e stimolare la curiosità», spiega Jeannette Jufer, consulente specialista dell’upi che coadiuva Maya Mettauer nell’operazione di sensibilizzazione. Alcuni sono stupiti di riuscire a percorre così facilmente i cinque metri. Altri si rendono conto di poter migliorare. Questi ultimi ricevono un opuscolo con consigli ed esercizi per allenare la forza e l’equilibrio. Una misura molto efficace per prevenire le cadute. Le imprese, ambasciatrici della sicurezza «Le persone portano a casa i balance disc e l’opuscolo e magari li mostrano ai loro famigliari, oppure li tengono in ufficio. In questo modo raggiungiamo un numero ancora maggiore di persone», spiega Maya Mettauer l’obiettivo dell’azione, appena realizzata anche nel centro di distribuzione di Wangen. La consulente Sicurezza aveva anticipato le due giornate di azione con un articolo pubblicato nella rivista del personale «Coop forte», che vanta un pubblico di 70 000 lettrici e lettori. Maya Mettauer ha sviluppato le misure di prevenzione delle cadute in collaborazione con la consulente upi Jeannette Jufer, in linea con le esigenze di Coop. Inizialmente è stata organizzata una formazione per le specialiste e gli specialisti della sicurezza, ai quali è stato messo a disposizione un percorso di equilibrio che possono ora utilizzare nella loro rispettiva regione. A tale scopo Coop ha acquistato cinque percorsi. È importante coinvolgere in Maya Mettauer, consulente Sicurezza Nazionale presso Coop. al concorso verrà anche sorteggiata una bicicletta elettrica. In questo modo teniamo alta la suspense fino all’ultimo giorno!» spiega Maya Mettauer il concetto. Al termine della campagna verrà realizzata una valutazione dell’efficacia sotto il profilo della prevenzione degli infortuni. «Ma alla fine l’essenziale è raggiungere il maggior numero possibile di persone e sensibilizzarle sul tema inciampare, scivolare e cadere». Se non altro, l’odierna azione ci è riuscita! Sara Ferraro modo mirato anche i quadri superiori. In questo caso, sono stati invitati alla giornata d’azione con uno speciale «passaporto VIP». «Le imprese sono eccellenti ambasciatrici per temi inerenti alla prevenzione», spiega Jeannette Jufer. «Questo tipo di collaborazione è molto preziosa!» Impegno a vari livelli Affinché la campagna esplichi un effetto duraturo, sono previste svariate azioni, affissioni, pubblicazioni e concorsi sull’arco di dodici mesi. «Al termine della campagna, fra i partecipanti Maggiori informazioni sulla preven- zione delle cadute con possibilità di ordinare i balance disc dell’upi su www.cadute.upi.ch. Informazioni e ordinazioni del percorso dell’upi per allenare l’equilibrio su www.aziende.upi.ch (aziende a partire da 250 collaboratori). L’upi mette altresì a disposizione delle aziende SafetyKit su svariate tematiche, particolarmente indicati per le PMI. Informazioni su www.safetykit.upi.ch IL QUESITO Luci di circolazione diurne in galleria? L’upi è un importante punto di riferimento anche per la popolazione. In questa nuova rubrica forniamo una risposta ai quesiti di interesse pubblico che i cittadini ci sottopongono. Una delle domande che ci sono giunte è la seguente: «Le luci di circolazione diurne sono sufficienti in galleria?» Risposta: dal 1° gennaio 2014 in Svizzera vige l’obbligo di circolare con i fari accesi anche di giorno. Questa misura è stata introdotta con lo scopo di ridurre gli incidenti. Infatti, gli utenti della circolazione distinguono più rapidamente gli altri utenti e riescono a valutare meglio distanza e velocità dei veicoli. Durante il giorno i conducenti devono accendere le luci di circolazione diurne o anabbaglianti. In galleria, all’imbrunire o in caso di nebbia vanno imperativamente accesi i fari anabbaglianti; in questi casi le luci di circolazione diurne non possono sostituire le luci anabbaglianti, poiché comprendono soltanto una debole luce frontale, ma nessuna luce posteriore. tg area sicurezza 2/ 2015 15 1.031.03 – 06.2015 CAMPAGNA Franky is back – Slow Down con l’e-bike! Le e-bike sono di moda – quasi 300 000 biciclette elettriche solcano già le strade svizzere, e il loro numero è in costante aumento. Tuttavia, molti e-biker – come peraltro gli altri utenti della strada – sottovalutano i pericoli associati all’e-bike. Ad essere poco noti sono soprattutto i rischi e le conseguenze di incidenti dovuti all’andatura più sostenuta. Le biciclette elettriche più veloci possono raggiungere facilmente i 45 km / h senza richiedere sforzi particolari. Le cifre relative agli infortuni lo confermano: nel 2014, 145 e-biker sono rimasti gravemente feriti in incidenti della circolazione – si tratta del 20 percento in più rispetto all’anno precedente. Motivo più che sufficiente per l’angelo Franky Slow Down per mettersi nuovamente al servizio dell’upi e diffondere il suo messaggio «Slow down. Take it easy.» anche fra gli e-biker. In sella a una bici elettrica, mantenete la calma e non lasciatevi distrarre dall’ebrezza della velocità: solo così ridurrete il rischio di infortunarvi. I relativi poster saranno visibili a partire da inizio luglio. Ma non è tutto: come consulente upi del «movimento slow», in futuro Franky si farà in quattro più spesso per una velocità adeguata e più sicurezza in (quasi) ogni situazione quotidiana. Lasciatevi stupire dalle numerose idee dell’angelo bianco! krc Manifesto nuovo: Franky Slow Down consiglia di adeguare la velocità in sella a una e-bike. 16 area sicurezza 2/ 2015