Panoramica sulla storia Informormatica hardware, la prima su tutti è

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Panoramica sulla storia Informormatica hardware, la prima su tutti è
Panoramica sulla storia Informormatica hardware, la prima su tutti è stata IBM
Non è facile tentare di dare un'idea complessiva di un colosso mondiale che vanta quasi
un secolo di storia! Però, se dalla storia dell'informatica e dei computer in generale,
cancellassimo tutto ciò che riguarda IBM, non ci sarebbe storia da raccontare
ed anche il famoso Bill Gates avrebbe dovuto trovarsi un altro mestiere.
Il ruolo di questa compagnia è stato fondamentale e lo è ancora oggi se pensiamo
al sostegno dato ai principali centri di ricerca e sviluppo, sia universitari
(MIT e Harvard, tanto per fare due esempi), che della stessa IBM,
arrivata ad avere pochi anni addietro diverse migliaia di ricercatori alle sue dipendenze.
Sappiamo bene che i centri di ricerche, gli scienziati e gli inventori hanno bisogno
sia di aiuti economici che di trasferimento sul piano industriale e commerciale d
elle loro scoperte, altrimenti il progresso tecnologico si fermerebbe. E IBM ha
saputo trarre enorme profitto da questa sua capacità di trasformare le idee in progetti,
i progetti in produzioni e le produzioni in distribuzioni su scala mondiale, ed infine le distribuzioni
in servizi di assistenza, dando modo ai ricercatori di passare a nuovi campi di esplorazione.
Il numero di brevetti registrati a nome IBM è impressionante, visto che si contano a
migliaia ogni anno e che ne detiene il record assoluto. Si tratta, dall'inizio della sua storia
di oltre 37.000 brevetti e nel 2002 ha festeggiato il nono anno consecutivo di maggior
numero di brevetti conseguiti annualmente.
IBM ha sempre saputo trarre immediato profitto da tutto ciò, trasformando le teorie
tecnologiche in offerta pratica di macchine e servizi in ambito aziendale,
agendo con un'organizzazione capillare a livello mondiale e dando
lavoro a fabbriche sparse in tutto il mondo.
Gli standard produttivi IBM sono sempre risultati di elevata qualità e questa
caratteristica di professionalità e competenza costruttiva si può
verificare ancora oggi, nelle attuali famiglie di prodotti, che comprendono grandi sistemi,
minicomputer, server, personal computer, notebook, stampanti, memorie di massa, ecc. ecc.
Certamente il livello qualitativo impone una particolare attenzione ai prezzi,
ma non potrebbe essere diversamente. Ricordo una statistica del Gartner Group
di qualche anno fa che dichiarava, per fare un esempio, i tempi medi di fermo
macchina accidentale. Un rete di pc in piattaforma NT aveva 220 ore di fermo all'anno,
contro le 5 ore di un sistema IBM AS/400.
Come tutti i colossi, ovviamente anche IBM ha avuto i suoi bravi problemi e aspre critiche.
Problemi di adattamento all'evolversi delle tecnologie e dei mercati.
Siamo passati da una domanda di poche centinaia di computer all'anno alla richiesta
di migliaia e migliaia d'impianti d'ogni genere e dimensione. IBM è presente con l'offerta
dei suoi prodotti sia verso le grandi compagnie multinazionali, che necessitano di
migliaia di terminali disseminati in nazioni diverse, che verso le esigenze dell'informatica
individuale, con i classici personal computer.
Ci sono stati problemi di monopolio, esattamente come ha vissuto e sta vivendo l
'altra società più qualificata a restare per sempre nella storia informatica: la Microsoft.
Ci sono state scelte strategiche non sempre vincenti. Ma tutto ciò è ancora una volta da mettere in
conto.
La mia analisi, non solo come osservatore, ma anche come attore, su un arco di tempo
che va dagli anni '60 ad oggi, mi porta ad affermare con cognizione di causa che le
aziende che si sono avvalse dei servizi IBM hanno tratto vantaggi considerevoli dagli
investimenti fatti nell'area I.T., godendo della tranquillità di poter passare man mano a sistemi
sempre più evoluti con la garanzia della salvaguardia degli investimenti già fatti e una grande
affidabilità generale.
Ciò è stato vero per buona parte delle applicazioni software, ma anche per un gran numero
di terminali e periferiche. La linea di continuità lineare della crescita è stata sicuramente
garantita in larga misura, molto spesso con il semplice potenziamento del sistema e senza perciò
alcuna sostituzione di macchine.
Forse c'è solo un appunto che non posso fare a meno di indicare, dal mio modestissimo
punto di vista: una eccessiva posizione hardware-centrica, mantenuta ancora ai giorni nostri,
malgrado lodevoli sforzi. IBM resta per indole un validissimo costruttore di macchine, direi forse le
migliori al mondo, ma con scarsa propensione verso il software, che resta l'area in cui ha
fatto anche scelte poco convincenti.
Questa apparente debolezza è stata comunque colmata dalle migliaia di aziende di servizi che
hanno sempre gravitato attorno al nucleo IBM, producendo tutte quelle soluzioni applicative
o tools di sviluppo di cui c'era via via bisogno e non seguendo alla lettera alcuni orientamenti
suggeriti dalla IBM stessa e che, ripeto, non sempre hanno dato esiti positivi.
Ma non dimentichiamo che nel complesso delle attività IBM queste scelte a volte poco felici
si disperdono in un mare di felici intuizioni e rinnovamenti di ogni genere, che di volta in volta
hanno rappresentato dei veri e propri nuovi standard produttivi ai quali si sono dovuti riferire gran
parte dei concorrenti. Esempio emblematico, valido per tutti, fu l'uscita del famoso PC IBM,
che di fatto decretò la standardizzazione in un settore in cui fino all'ora regnava sovrano
il caos e l'incompatibilità più assoluti.
Così come non dobbiamo dimenticare che IBM è entrata a pieno titolo nello sviluppo
dei migliori linguaggi di programmazione e sistemi operativi,
almeno nell'area dei mainframe e minicomputer.
Alla IBM s'è mossa anche per molti anni l'accusa di fornire sistemi chiusi, ovvero proprietari,
nei quali non era possibile entrare con soluzioni tecnologiche alternative. In pratica è stato vero,
ma fino a un certo punto (basti pensare al PC IBM, che era una macchina assolutamente aperta)
e non molti sanno che oggi, semmai, è vero il contrario, visto che sulla stessa macchina IBM è
possibile far girare contemporaneamente programmi sotto Linux, NT, OS/400 ed anche Unix.
D'altro canto sappiamo molto bene quale sciagura abbia rappresentato e rappresenti
tutt'ora una gestione eccessivamente spartana degli accessi e della sicurezza dei sistemi.
Forse non tutti sanno che i problemi di violazione di accesso e di invasione da virus
sui sistemi IBM (mini e mainframe) non si sono mai riscontrati.
IBM ha sicuramente ancora molto da offrire in termini di contributi evolutivi della I.T., lo dimostra
regolarmente ogni anno e con ogni annuncio di novità e se saprà continuare ad essere altamente
competitiva sul piano della qualità, avrà sicuramente ancora molti anni di storia da scrivere.
Storia IBM dal 1900 al 1949
1900 - L'ingresso del calcolatore nel mondo del lavoro può essere fatto risalire all'inizio del 1900. Nel 1917
viene fondata la IBM (International Business Machine Corporation), destinata ad essere,talvolta
attraversando pesanti vicissitudini, la più importante industria di computer del mondo sino ai nostri giorni.
La tecnologia delle macchine di calcolo prodotte all'inizio del secolo era la tecnologia meccanografica.
Esistevano infatti all'interno delle grosse organizzazioni i centri meccanografici che erano in realtà
attrezzati con una varietà di macchine diverse, fra le quali: la perforatrice per tradurre documenti
in schede perforate mediante un apposito codice chiamato codice di Hollerith, dal nome del
ricercatore che inventò tale sistema di codifica verso la fine dell'800; la verificatrice che
controllava la qualità del lavoro fatto dalla perforatrice; la selezionatrice per ordinare le schede,
per esempio in ordine alfabetico o numerico; la calcolatrice per eseguire calcoli numeri sui
dati letti dalla schede perforate e per perforare i risultati su altre schede;
la tabulatrice per stampare i risultati in chiaro.
Con queste macchine si eseguivano calcoli ad una discreta velocità per quei tempi, dell'ordine di
60 operazioni al minuto. La loro gestione era tuttavia complessa, come si può intuire dalla precedente
descrizione. Inoltre si trattava di macchine idonee all'esecuzione di operazioni su serie di dati, qualcosa
di ancora molto lontano dalle funzionalità che oggi siamo abituati a trovare nei computer moderni.
Questa tecnologia ha subìto una evoluzione relativamente lenta (almeno rispetto a quella a cui siamo
abituati oggi) sino ad arrivare, verso il 1940, a delle macchine di tipo elettromeccanico in grado di
riunire le funzionalità dei diversi componenti meccanografici. In queste macchine ricompare in modo
elementare il concetto di programma come serie di istruzioni preordinate da eseguire in successione.
Le istruzioni venivano somministrate sotto forma di codici perforati su di una banda di carta, in modo analogo
a quello prefigurato per la macchina di Babbage. Si parla in tal caso di calcolatrici elettromeccaniche a
"programma esterno".
Herman Hollerith presenta un alimentatore automatico di schede perforate, che servirà
ad elaborare il censimento del 1900 molto più rapidamente.
la prima tabulatrice e selezionatrice di schede
1911 - La compagnia di Hollerith
- Tabulating Machine Company - si fonde con altre
due compagnie nella Computing Tabulating Recording Company...
logo della CTRC ...che nel 1924 diventerà la "International Business Machine Corporation" -IBMLa CTRC non produce solo calcolatori, ma anche pesatrici e orologi.
evoluzione dei loghi IBM
1920 Nasce il primo registratore di cassa in grado di stampare numeri.
E' introdotto nel mercato dalla CTR, che diventerà poi IBM.
1924
Thomas J. Watson Senior (1874-1956) ribattezza in 'IBM' la compagnia CTR e rende
popolare la scritta 'THINK' (Rifletti), slogan che aveva già coniato alla National Cash Register.
Questa parola verrà scritta dappertutto nei documenti IBM e durerà per i successivi cinquant'anni.
primo logo IBM
Thomas J. Watson Senio
1944 Viene ultimato il Mark I sotto la guida di H.H. Aiken dell'Università di
Harvard
e con la collaborazione dei tecnici IBM. Si tratta di un calcolatore elettromeccanico (a relè)
interamente automatico e universale, che viene salutato come la realizzazione del 'sogno di Babbage'.
Mark I
1946 Nell'anno la IBM sviluppa la macchina moltiplicatrice 603.
E' il primo calcolatore elettronico commerciale a valvole prodotto in serie.
E' in grado di eseguire le moltiplicazioni 1.000 volte più velocemente
delle precedenti macchine elettromeccaniche.
moltiplicatrice IBM 603
C'è nell'aria il boom dell'ENIAC e per la prima volta IBM si sente superata da un
progetto che non aveva intuito né previsto. Una delle risposte IBM al successo
dell'ENIAC fu appunto la produzione in massa (dove per "massa" s'intende
una ventina di esemplari!) del calcolatore 603, che opera ad una velocità di 6.000
schede all'ora, mentre le macchine elettromeccaniche della concorrenza viaggiavano a 600 schede/ora.
Ma questo calcolatore non soddisfece ugualmente né Eckert né Thomas Watson Sr.,
che erano allibiti dal fatto che qualcuno avesse potuto produrre qualcosa senza che
loro lo sapessero e lo sponsorizzassero.
Così venne messo insieme un gruppo di persone per scrivere le specifiche per
una macchina gigantesca, il SSEC. L'unità aritmetica fu disegnata
in base alle valvole standard 25L6 usate nelle radio.
Il progetto del SSEC andò avanti giorno e notte, sette giorni
alla settimana nel laboratorio IBM di Endicott.
Congiuntamente all'elettronica fu progettato un gruppo completo di unità periferiche:
lettori di schede ad alta velocità, perforatori di nastro, perforatori di schede,
console, unità di memoria e un pannello di comando da fare invidia a quello dell'ENIAC.
1948 Ed ecco infine il risultato: IBM SSEC - Selective Sequence Electronic Calculator
IBM SSEC
le colonne, secondo Thomas Watson Sr. toglievano tutta l'estetica e così ordinò di
ritoccare la foto, eliminandole, come appare nell'immagine seguente:
IBM SSEC
Storia IBM dal 1950 al 1969
1951
Le prime unità di nastri magnetici impiegate all'epoca
presentano un grosso problema:
i frequenti comandi di avvio/arresto del nastro alla fine lo danneggiano o lo inceppano.
La IBM risolve questo problema tramite una colonna sotto vuoto.
Facendo passare il nastro all'interno di una colonna sotto vuoto, infatti,
il nastro rimane sempre teso verso il basso e siccome non vi è resistenza dell'aria
non si danneggia e resta in posizione.
1952
Thomas Watson Jr. diventa presidente della IBM.E' da quest'anno
che la IBM decide di aggiungere i calcolatori alla sua linea di prodotti commerciali.
Ciò permise a IBM di diventare una forza dominante in questo settore.
E non mancò una prima denuncia con l'accusa di svolgere pratiche monopolistiche
nell'area dei computer commerciali, in violazione dello Sherman act.
La prima linea di produzione di computer riguarderà il modello 701 e fu disegnata da Nathaniel
Rochester.
Thomas Watson Jr.
1952
La IBM annuncia il 701, un nuovo calcolatore progettato per il calcolo scientifico,
di cui il primo esemplare verrà installato per la Difesa USA.
Thomas Watson Sr. (seduto) alla console dell'IBM 701
Ronald Reagan e Herb Grosch del Watson Laboratory's e l'IBM 701 nel 1956
Ne saranno prodotti e installati solamente 19 esemplari nell'arco dei suoi 3 anni di vita.
IBM nell' anno 1953
Debutta l'IBM 650, conosciuto anche col nome di calcolatore a tamburo magnetico e
diventa il primo computer prodotto industrialmente.
Con questa macchina si può affermare che è nato il primo minicomputer.
Ne verranno venduti 450 già nel primo anno di produzione.
Nei successivi 15 anni ne saranno prodotti e venduti più di 1500, che per questo periodo è un record
assoluto.
Come il 701, anche il 650 può leggere e scrivere sia da nastro magnetico che da schede perforate.
Le schede perforate sono anche usate per introdurre il programma da eseguire ed ogni scheda
rappresenta una istruzione a tre indirizzi, comprendendo cioè anche quello dell'istruzione successiva.
calcolatore IBM 650
Nel 1956 il prezzo per il noleggio era di 3.200$/mese (il costo di una grossa Cadillac).
La funzionalità del sistema era dell'80% di tempo (non garantito).
Eseguiva una somma o sottrazione in 1,63 millisecondi, una moltiplica in 12,96ms e la divisione
in 16,90ms.La memoria nella maggior parte dei sistemi era data dal tamburo magnetico che
conteneva 2.000word (10 digit+segno) e con un tempo random di accesso di 2,496ms.
la memoria a tamburo magnetico dell'IBM 650
Anche se l'IBM 650 non era una super macchina, aveva una caratteristica particolare
che la rendeva attraente e facilmente vendibile: un sacco di luci lampeggianti!
Con quelle chiunque poteva controllare che qualcosa "si muoveva" nel cuore del cervellone.
la console dell'IBM 650 e...le sue famose lampadine,che rappresentavano un interessante
metodo per leggere i valori,molto più pratico dei tubi CRT usati da altri sistemi
Molti attribuirono il successo proprio a quelle lampadine ed al fatto che la macchina usasse
schede perforate a 80 colonne che erano compatibili con tutte le altre macchine IBM,
tra cui le tabulatrici, indispensabili per stampare su carta i risultati dell'elaborazione.
IBM anno 1954
Nasce l'unità a nastro magnetico IBM 726.
Questa unità contiene 100 caratteri per pollice ed è in grado di leggere 75 pollici di nastro al secondo.
Questa macchina è destinata a diventare un drive standard per molti anni a venire e verrà
spedita con qualsiasi computer IBM.
Nel gennaio di quest'anno viene fatto un primo tentativo di traduzione dal
russo all'inglese,
utilizzando allo scopo un sistema IBM 701.I risultati sono supportati dall'uso di un dizionario
elettronico e da un numero di programmi che contengono la sintassi e le regole delle due lingue.
Venne realizzata una traduzione soddisfacente e molta dell'esperienza di questo tentativo
sarà poi riversata nel progetto Echelon.
John W. Backus, un capo progetto della IBM, imposta il linguaggio di programmazione
scientifica FORTRAN (FORmula TRANsalot) per il sistema IBM 704.
Backus e il suo gruppo di lavoro si sentono abbastanza preparati dalle loro precedenti
ricerche per pubblicare un foglio intitolato:
“Preliminary Report, Specifications for the IBM Mathematical FORmula TRANslating System, FORTRAN.”
Assieme ad altri tecnici IBM, Backun visita i clienti che hanno ordinato il 704 per presentare
loro questo nuovo linguaggio e ottenere critiche e suggerimenti in merito alle sue funzioni. In
quel modo Backus anticipò la fine del suo compilatore in 6 mesi, contro i due anni delle previsioni.
Il compilatore consisteva di 25.000 righe di codice macchina, memorizzate su nastro magnetico.
Venne fornita una copia del programma a ciascun cliente del 704, assieme ad un manuale di 51 pagine.
La prima versione del programma era chiaramente difettosa, ma successivamente vennero
rimossi tutti i bug che conteneva.
John W. Backus
Ingegneri e scienziati sceglieranno definitivamente questa strada per la programmazione
dei computer, abbandonando il metodo di modificare il cablaggio interno delle macchine
per cambiarne il programma da eseguire. Un altro passo da giganti verso il futuro!
Gli scienziati in questo modo possono lavorare indipendentemente dai programmatori,
inserendo direttamente i loro programmi nel computer.
Bisognerà però attendere fino al 1956 per vedere apparire il primo vero manuale del FORTRAN.
La documentazione è sempre l'ultima cosa a cui i pensano i programmatori!
IBM Anno 1955
La IBM annuncia il 704, un nuovo calcolatore con memoria a nuclei al posto del CRT utilizzato sui
precedenti
sistemi IBM 701, con aritmetica floating-point e un sacco di nuove istruzioni per il calcolo scientifico.
IBM 704
Anno 1955
IBM 702: la prima macchina commerciale completamente costruita con transistor e messa sul mercato
da IBM.
L'ancora alto costo dei transistor ne decreterà il flop. Ma la linea di sviluppo è ormai tracciata.
Noterete che si presenteranno molte "prime" macchine completamente a transistor,
ma questa è sicuramente la prima.
IBM 702
IBM 702
IBM anno 1956
L'IBM introduce e inizia le installazioni dei sistemi RAMAC 305
(RAMAC = Random Access Method Of Accounting And Control).
Sarà questo il primo passo per trasferire i dati (records) dal supporto delle vecchie
e ingombranti schede perforate, alle unità a dischi magnetici.
Il passaggio è rivoluzionario, in quanto consente di eseguire operazioni di aggiunta
aggiornamento o cancellazione di record semplicemente riscrivendoli sul disco.
Le schede, oltre ad essere ingombranti e pesanti, non consentivano accesso diretto ai dati,
erano vincolate alle 80 colonne, non erano modificabili e -non per ultimo!- costavano parecchi soldi.
Il RAMAC 305, però, non sarà la macchina che darà la spinta al passaggio da elaborazioni
a schede a sistemi a dischi e/o nastri magnetici. Questa macchina ha un costo elevato,
è particolarmente fragile e quindi soggetta a lunghi fermi di manutenzione e non è facile da
programmare,
richiedendo per l'impostazione di un lavoro, sia il caricamento di un programma ancora su schede che
l'impostazione di una serie di pannelli a spine estraibili.
IBM RAMAC 305 - vista completa
da sinistra: stampante, lettore schede, unità di calcolo, unità dischi, console e macchina da scrivere
Si tratta dei primi elaboratori commerciali che dispongono di una unità a dischi fissi per la
memorizzazione di dati al posto dei tamburi magnetici o delle unità nastro.
Il sistema fa ampio uso di valvole elettroniche, poste in cestelli facilmente estraibili.
IBM RAMAC 305 - la console e sul fondo i dischi
L'unità disco consisteva in una pila di 50 dischi da 24", con una capacità totale di 5 o 10 milioni
di caratteri (5Mb o 10Mb), che era un'enormità per quei tempi!
La velocità di rotazione era di 1.200 giri al minuto. L'unità poteva avere uno o due bracci d'accesso
(il secondo era optional). Ogni braccio aveva una sola testina di lettura/scrittura. Durante un'operazione
di ricerca di dati su disco, il braccio meccanico (comandato ad aria compressa!) si doveva prima
spostare verticalmente per raggiungere uno dei 50 dischi e poi orizzontalmente per andare alla pista
voluta.
I dati sono letti o scritti alla velocità di 22.500 car/sec. I tempi d'accesso vanno da 100 a 800 millisecondi.
Nel caso di rottura di una testina ci volevano alcuni giorni per la riparazione.
Il meccanismo veniva comunque posto in manutenzione una volta alla settimana.
il primo disco fisso della storia
IBM 1405 disk storage unit (particolare del meccanismo d'accesso)
IBM anno 1957
Il FORTRAN-1 è formalmente pubblicato.
Questo prodotto, che è il primo di qualsiasi linguaggio di alto livello, è stato sviluppato
da John Backus col suo gruppo di specialisti IBM.
Il FORTRAN usa una notazione che è molto simile a quella usata nell'algebra.
Per questo motivo il FORTRAN diventerà assai popolare tra gli scienziati e i tecnici.
IBM anno 1959
L'ultimo grande computer scientifico IBM di prima generazione, ancora a valvole elettroniche,
venne prodotto in quest'anno e si tratta dell'IBM 709.
E' la prima macchina che dispone di un data channel per I/O.
L'unità centrale può essere aperta come un libro, facilitando l'accesso al cablaggio interno.
Il sistema completo è composto da sette diverse unità che comprendono la memoria,
il canale dati, l'alimentatore, il lettore di schede, la stampante e svariate unità nastro magnetico.
IBM 709
IBM anno 1959
La IBM consegna i primi 4 modelli del primo computer completamente transistorizzato
all'Aeronautica degli Stati Uniti. Si tratta del sistema IBM 7090.
IBM 7090
la console del sistema IBM 7090
All'inizio degli anni '60 le traiettorie di volo dei missili Saturno della NASA saranno calcolate
un'impressionante numero di volte dai sistemi IBM 7090.
La macchina può eseguire 22.900 calcoli al secondo.
E questo parametro creerà una unità di misura standard nell'industria:
il numero di calcoli floating point al secondo (FLOPS).
IBM anno 1959
A Poughkeepsie (USA) ingegneri IBM completano la prima linea di produzione di transistor
totalmente automatizzata. Un anno più tardi verranno sfornati e testati 1.800 transistor all'ora.
Mentre molte aziende procedono nello sviluppo di supercomputer, IBM annuncia la disponibilità
di due piccole macchine, l'IBM 1401 per le aziende e l'IBM 1620 per gli scienziati.
IBM 1401 - base
IBM 1401 - Tape system
L'IBM 1401 diventa subito la macchina più popolare, sia per la gestione dei dati aziendali,
che per piccole università e colleges.
console IBM 1401
L'IBM 1401 è programmabile con diversi linguaggi, tra cui: - SPS (Symbolic Programming System)
- RPG (Report Program Generator) - FARGO (Fourteen-oh-one Automatic Report Generating Operation)
In soli 6 anni verranno venduti 10.000 sistemi 1401.
L'IBM 1620 rappresenterà per molti studenti il primo approccio al computer.
IBM sistema 1620 con le periferiche:
1311 disc drive, 1621 paper tape unit, 1625 core storage unit,
1622 card reader/punch, 1443 line printer
Entrambe le macchine presentano un nucleo di memoria orientato al carattere e con capacità
dai 20 ai 40Kb, nelle quali i limiti della word possono essere stabiliti dal programmatore per ottenere
una precisione illimitata.
Sono fornite con una unità aritmetica che utilizza una tabella di ricerca decimale, anzichè sommatori
binari.
Anche in Italia inizia la diffusione nelle aziende di centri meccanografici per elaborare i dati
commerciali.
Molti impianti sono composti esclusivamente da macchine IBM elettromeccaniche (dette anche Unit
Record)
cioè un insieme di macchine specializzate a svolgere un compito specifico sulle schede perforate.
I centri meccanografici apriranno la strada all'informatica anche in Italia, lungo l'arco di tempo che va
dalla fine
degli anni '50 agli anni '60. Le macchine IBM Unit Record entreranno anche in aziende di dimensioni
medio-piccole,
quelle che non si possono permettere il noleggio dei mainframe, per intenderci. In questi primi anni
nascono anche la nuove professioni di perforatrice, operatore, programmatore e capo centro CED.
PANORAMICA DI MACCHINE U.R. DI UN CENTRO MECCANOGRAFICO IBM A SCHEDE
PERFORATE
IBM perforatrice di schede 024
scheda non ancora perforata e con prestampato il tracciato del record e le posizioni riservate ai vari campi
scheda marcabile a mano, per essere poi tradotta automaticamente in perforazioni
IBM selezionatrice 082
IBM selezionatrice veloce 083
IBM inseritrice 077
IBM multiperforatrice 514
IBM calcolatore 602
programma di un lavoro, impostato su pannello della tabulatrice IBM 444
IBM tabulatrice 407 (l'ultimo dinosauro dell'era U.R.)
IBM riepilogatrice 557 (collegabile alla tabulatrice)
tabulatrice IBM mentre stampa un modulo pre-fincato
L'IBM opera prevalentemente tramite la sua prima sede in Milano (via Tolmezzo), sede ancora oggi
dedicata ai Forum di presentazione ed ai corsi per i clienti.
Attorno ai centri meccanografici fiorisce una crescente attività commerciale per la fornitura di
schede (in prevalenza prodotte e vendute dalla stessa IBM), di pannelli e spine per le varie macchine
(un vero business, visti i prezzi di un singolo spinotto!), di nastri inchiostrati, nonchè di carta in
striscia continua utilizzata per la stampa dei famosi "tabulati" e poco dopo arriveranno anche i floppy disk.
Il mercato dei cosiddetti "consumabili" farà la fortuna di molte aziende!
operatori al lavoro in un centro meccanografico (il camice bianco era elemento
distintivo dei tecnici meccanografici all'interno dell'azienda)
I moduli in continuo spinsero alcune grosse tipografie ad organizzarsi specificatamente per la
loro produzione, che divenne sempre più sofisticata.
All'inizio degli anni '60 non esisteva ancora la carta chimica e per ottenere più copie in un primo
tempo si usava un sottile nastro carbonato che passava nelle tabulatrici tra l'originale e l'unica copia
possibile,
poi vennero allestiti moduli fino a 6 copie, utilizzando un esteso foglio di carta carbone in mezzo ad ogni
copia.
Ciò comportava, a stampa avvenuta, l'onere di separare le varie copie tra loro ed eliminare le montagne
di carta carbone. Per questa esigenza sorsero altre fabbriche che produssero per anni macchine
apposite che consentirono di automatizzare il processo di separazione e taglio dei moduli.
Tutte le stampe avvenivano per impatto di martelletti contro la carta. Sono assai lontani i tempi
in cui si potrà stampare con macchine laser o a getto d'inchiostro!
Malgrado ciò in un centro meccanografico di medie dimensioni si utilizzavano già stampanti in
grado di fare dalle 600 alle 1200 righe al minuto.(NdA)
Per una panoramica descrittiva di come funzionava un centro meccanografico a schede perforate.
IBM anno 1960
La IBM annuncia il linguaggio PL/1, che è una combinazione di ALGOL, FORTRAN e COBOL.
Il nuovo linguaggio sarà utilizzato per grosse applicazioni su mainframe.
IBM anno 1961
Mentre i sistemi operativi, prima chiamati monitors o supervisors, si sviluppano allo scopo di
incrementare le prestazioni dei computer, verso la fine anni '50, gli utilizzatori sono ancora frustrati
dalla mancanza di familiarità e facilità d'uso del computer.
Per risolvere questo problema e ridare il controllo delle macchine agli utilizzatori, Fernando Corbatò, del
MIT,
produsse il CTSS (Compatible Time Sharing System) per l'IBM 7090/94, il primo sistema effettivo di
ripartizione
del tempo ed allo stesso tempo il primo approccio di accesso remoto dalla dimostrazione di Stibitz del
1940.
Il 7090 è una versione transistorizzata del IBM 709, che era una macchina assai popolare nei primi anni
'60. I
l 7090 a 32Kb di memoria a 36-bit e dispone di unità hardware floating point.
Il FORTRAN era il suo linguaggio più usato, ma ne poteva supportare molti altri.
Fu successivamente potenziato come IBM 7094 e ne fu realizzata una versione più piccola, chiamata
IBM 7040.
Un IBM 7090 controllava i voli Mercury e Gemini, il Ballistic Early Warning System (fino al 1980)
e il sistema CTSS time sharing al MIT.
Il 7090 non dava buone prestazioni come unità di I/O, cosicchè nelle piccole configurazioni veniva
abbinato
per l'I/O ad un sistema IBM 1401 e sulle grandi configurazioni veniva connesso ad un 7040/44, destinato
al solo scopo di gestire le stampanti e i lettori di schede.
Il computer IBM 7030 (detto Stretch) viene completato e gira 30 volte più velocemente del 704.
IBM 7030 "Stretch"
console dello Stretch
lo Stretch all'Atomic Energy Commission
Los Alamos Scientific Laboratory (dove sarà operativo fino al 1971)
IBM anno 1962
Viene annunciata la disponibilità di un nuovo linguaggio: APL (A Programming Language) sviluppato
da Ken Iverson alla Harvard University (USA). Il progetto è sponsorizzato dalla IBM.
D'ispirazione matematica, il suo scopo principale è quello di servire per l'esecuzione di algoritmi
matematici,
usandone la notazione naturale. La sua caratteristica particolare è di utilizzare altri codici, oltre ai
simboli ASCII, tra cui i simboli greci (per la notazione matematica, appunto).
E' un linguaggio dinamico e interattivo, orientato alle schiere (array).
In APL tutte le espressioni sono valutate da destra verso sinistra.
IBM anno 1964
L'IBM annuncia il System/360: siamo alla terza generazione di computer
una scheda a circuiti integrati dell' IBM System/360
La serie 360 si presenta con i linguaggi di programmazione Assembler, RPG (Report Program
Generator)
e COBOL. Il sistema operativo può essere memorizzato su nastro (TOS) oppure su disco (DOS).
IBM System/360
console dell'IBM System/360
IBM 360/67
vista interna della CPU IBM System/360
IBM System/360 a nastri e dischi removibili (dispack)
sostituzione di un disco removibile (dispack)
IBM anno 1964
Il più piccolo dei Sistemi 360 IBM si chiama 360/20. Dispone di una memoria per programmi da
8kb ed ha un microcodice memorizzato come firmware. Funziona come tutta la serie 360 con unità
a dischi removibili (dispack) e unità a nastro magnetico.
il piccolo della famiglia: il sistema 360/20
IBM anno 1964
Tramite un progetto in comune tra IBM e General Motors, viene sviluppato
il CAD (Computer Aided Design), ovvero si apre la strada per la progettazione
tecnica e il disegno attraverso l'utilizzo dei computer.
IBM anno 1965
Il primo cavo a fibra ottica viene impiegato in un lettore di schede IBM.
cavo a fibre ottiche
IBM anno 1967
La IBM costruisce il primo Floppy disk (che era da 8 pollici).
David Noble della IBM inizia a sviluppare la prima memoria su disco flessibile (floppy)
per registrarvi il programma iniziale di controllo dei computer.
L'Initial Control Program Load (IPL) serve per avviare l'attività del computer e due anni più tardi questo
"strano oggetto" sarà utilizzato proprio sui sistemi IBM System/370.
il floppy disk IBM da 8"
Il termine "IPL" resterà in uso anche su tutti gli elaboratori successivi della IBM, per indicare la procedura
di avvio o riavvio di un elaboratore, in contrapposizione al termine "Boot" usato per altri computer.
IBM anno 1967
La IBM produce un nuovo chip che contiene dynamic memory cell.
Ciò significa che ora un bit di memoria può essere rappresentato impiegando un solo transistor
e come risultato la densità in un chip potrà essere espansa drasticamente.
IBM rilascia il primo 360/91, una macchina che introduce il concetto di "pipeline", per incrementare
le prestazioni del computer anche del 33%, inventato da Robert Tomasulo.
La pipeline è nel computer l'equivalente di una catena di montaggio, cioè il metodo col quale il computer
può eseguire i vari passi di un'istruzione (ovvero: prelevare, decodificare, eseguire e fornire il risultato,
ciascuno stadio eseguito in un solo passo).
Nel floating point pipeline, invece, si adotta un metodo a più passi.
IBM 360/91
Nei computer CDC6600, invece, era stata adottata una tecnica hardware diversa, chiamata Scoreboard.
La spiegazione di come funziona l'esecuzione di un'istruzione in un supercomputer è decisamente
abbastanza complessa, ma in questo sito è reperibile in modo chiaro e dettagliato.
La IBM sui suoi /360 usa una cache memory super veloce. Questa memoria ha mostrato infatti d'essere
fino a 12 volte più veloce della standard magnetic core memory, con tempo medio d'accesso di 80 nano
secondi; veramente moltissimo per quel periodo!
Storia IBM dal 1970 al 1989
La IBM annuncia una nuova famiglia di mainframe, gli IBM System/370, un'evoluzione dei sistemi 360.
IBM system 370
IBM System/370 (CPU, dispacks e console)
L'evoluzione dei mainframe (grandi sistemi) IBM continua ininterrotta, fornendo sistemi di
elaborazione dati ad aziende di tutto il mondo.
La famiglia dei 370 si distingue per la gestione della memoria virtuale, fatto decisamente inedito.
Per molti anni a venire ci saranno tecnici al di fuori del mondo IBM che denigreranno la bassa capacità
di memoria di alcuni sistemi IBM rispetto ad altre marche, non conoscendo le funzioni straordinarie della
gestione della memoria virtuale. Per poter funzionare, un programma, deve essere caricato nella
memoria
centrale del computer. Se la memoria è troppo poca il programma non gira.
Nei sistemi mainframe e mini IBM il problema è stato risolto con la memoria virtuale, che consente
una gestione totalmente automatica di carico/scarico di parti di programma, non richieste in un
determinato momento, da disco a memoria centrale.
Un altra funzione molto importante è il virtual storage, che consente di caricare in memoria parti di dati
di cui il sistema prevede il prossimo utilizzo. In questo modo la macchina non deve chiedere
frequentemente
i dati che le servono, perchè questi si trovano già disponibili nella memoria centrale. In sostanza il
sistema
vede memoria centrale e memorie di massa come un tutt'uno.
Ho operato sia su sistemi IBM 360 che su sistemi IBM 370 e posso dire che siamo riusciti a realizzare
un'ampia gamma di applicazioni personalizzate in un tempo inimmaginabile con qualsiasi altro linguaggio di
programmazione che non fosse l'RPG. Gli stessi sistemisti IBM erano scettici sulla mia scelta RPG
(che già avevo utilizzato con successo in precedenti sistemi).
Allora sfidai alcuni specialisti IBM a realizzare un programma-campione identico usando ognuno un linguaggio
diverso.
Un programmatore utilizzò l'Assembler, un altro il Cobol ed io l'RPG.
Quando i programmi furono pronti il risultato fu che in Assembler c'era voluto un mese, in Cobol una settimana
ed in RPG 2 giorni. Non ebbi più alcun dubbio ed in soli 3 mesi realizzammo il passaggio dell'azienda dal
vecchio
al nuovo sistema. L'azienda in cui avvenne tutto ciò era il gruppo AEG-Telefunken, con sede in Milano. (NdA)
IBM anno 1970
La teoria sui Database Relazionali viene introdotta da Ted Codd della IBM.
Con questo modello diventa possibile lavorare con dati rappresentati come in un modulo da riempire,
senza dover chiedere al computer dove memorizzarli e dove reperirli per rileggerli.
La IBM annuncia una nuova famiglia di elaboratori, studiati per le piccole e medie aziende: i sistemi IBM
S/3.
IBM System S/3
Si tratta di un elaboratore che utilizza ancora input a schede perforate, ma di un nuovo tipo a 96 colonne
e molto più piccole. Il lettore usa fibre ottiche per la lettura delle piccole perforazioni. Ma gli S/3 possono
operare anche con unità nastro e con unità a dischi removibili. La famiglia dei sistemi S/3 non ebbe vita
lunga e fu presto soppiantata da nuovi sistemi che risolvevano il problema della multiutenza online.
Infatti non era più concepibile che i dati di input dovessero essere preparati offline.
Ciò comportava una serie di controlli e rifacimenti e i dati conservati su disco non erano interrogabili, ma
solo stampabili.
Nascerà in seguito la serie S/34 ed S/38, quindi la famiglia S/36; tutte macchine che finalmente
consentivano di attaccare online un numero anche molto grande di terminali sia per l'inserimento dei dati
che per l'interrogazione.
Quella fu una svolta storica perchè si passò dalle elaborazioni tradizionali di tipo batch (data entryelaborazione-stampa) dei vecchi sistemi (dal Ramac 305 in avanti), ai sistemi in multiutenza e
multiprogrammazione, con programmi interattivi oltre che procedure batch.
schede a 96 colonne sopra ad una vecchia scheda a 80 colonne
Ho svolto 5 anni di attività su questi sistemi come centro servizi conto terzi e posso affermare che la macchina
era studiata veramente bene per le esigenze di quegli anni. L'uso di piccole schede rappresentava una soluzione
più che valida all'epoca, anche se ormai si sentiva il bisogno di integrare l'input dei dati col computer stesso.
Tutte le procedure erano ancora rigorosamente batch e la preparazione delle schede da alimentare nel sistema
richiedeva tempi e passaggi sempre meno accettabili.
Il linguaggio a disposizione era ancora e sempre l'RPG, un linguaggio perfettamente adeguato a gestire l
e problematiche aziendali in modo semplice ed efficace. Tanto per fare un esempio su un sistema di questo
tipo si elaboravano le transazioni di una ditta che aveva 50.000 clienti in Italia e che distribuiva caramelle molto
note.
Anche in questi casi l'RPG ci facilitò il compito di realizzare rapidamente procedure in centro servizi. Si trattava di
lavori d'elaborazione d'ogni genere, dalle classiche gestioni contabili, alle faturazioni, magazzini, ecc.
Le ditte sentivano la necessità del servizio, ma erano poco propense a investire molti soldi nel software
applicativo.
L'economicità ed elasticità realizzativa ottenibile tramite RPG ci consentiva di tenere basso il prezzo d'avviamento.
(NdA)
Fanno il loro debutto i primi floppy disk IBM (da 8") con capacità da 130Kb.
floppy disk IBM
IBM anno 1975
IBM 5100 Portable Computer
La prima realizzazione di un Personal Computer da parte di IBM.
CPU: IBM proprietario, IC modulePrezzo originale: $20.000
Annunciato il 9 settembre 1975 (8 mesi dopo l'Altair 8800)
IBM portable computer 5100
Memoria da 16kb a 64kb - Sistema op. Basic e/o APL
Monitor 16 linee x 64 caratteri - Tape interno da 204kb
Il 5100 si può considerare il primo personal computer IBM (definito "portatile" anche se di peso
considerevole),
ma che non conquistò il mercato a causa del suo alto prezzo. Più tardi uscì il modello 5110 e solo nel
1980
il pc 5150 che venne poi chiamato "PC IBM" e che conquistò il mercato mondiale, stabilendo di fatto uno
standard che resterà per molti anni a venire.
Il 5110 fu anche copiato dopo molti anni dalla Hewlett-Packard come modello HP85.
I manuali e le cassette a corredo del 5100
John Cocke lavora al progetto IBM 801 per sviluppare un minicomputer
con la non ancora battezzata architettura RISC.
IBM anno 1976
L'IBM introduce sul mercato le prime stampanti laser.
La IBM sviluppa le prime stampanti a getto d'inchiostro (ink-jet).
La IBM introduce sul mercato un nuovo computer, il Sistema 32, monoutente, destinato alle piccole
aziende.
Sembra una macchina elettrocontabile fatturatrice, ma è programmabile in RPG (un linguaggio
proprietario IBM,
nato all'epoca dei 1401) e dispone di un disco fisso da 10Mb. E' uno dei primi minicomputer apparsi sulla
scena.
In Italia questi sistemi avranno un notevole successo (circa 50.000 macchine vendute, quindi altrettante
aziende informatizzate per la prima volta). Il successo è dovuto a vari fattori, tra cui il basso costo,
l'affidabilità, il modesto ingombro (tutto in uno, stampante compresa!) e la facilità d'uso e di
programmazione.
L'interesse notevole spingerà molte aziende a richiedere software gestionale appositamente sviluppato
sulla base delle loro esigenze.
Queste aziende abbandoneranno così poco per volta la loro dipendenza dai centri servizi esterni, che
erano
in grado di soddisfare solamente elaborazioni batch standardizzate ed a bassa frequenza d'esecuzione
(genericamente possiamo dire i cili di calcolo mensili di contabilità e paghe).
L'introduzione dei sistemi S/32 (e poi dei sistemi S/34) in Italia porterà al declino molti centri servizi.
IBM S/32
Questo sistema introduce anche il concetto di "terminale", rappresentato da un piccolo schermo
da 6 righe per 40 caratteri. Troppo poco per un uso esteso dell'immissione dei dati sotto tracciato
video,
come avverrà con l'emulazione 5250 dei sistemi S/34 e successivi, ma un primo passo per
realizzare
programmi che guidino l'operatore nell'inserimento di dati.
Il sistema non utilizza più schede perforate e l'unico modo per fornire dati è tramite un floppy da
8"
oppure da tastiera. Oltre alla macchina la IBM proporrà un software gestionale generalizzato,
che farà
da base di sviluppo per molte nuove software house.
Il linguaggio RPG è alla base del successo di questa nuova famiglia di minicomputer.
Personalmente ho installato decine di queste macchine e posso garantire che, agli occhi dei
titolari di piccole
aziende, la soluzione risultava finalmente soddisfacente, sia in termini di economia, che di
efficienza ed efficacia
delle procedure che si potevano realizzare e che riguardavano tutto l'arco delle elaborazioni
aziendali, dall'immissione degli ordini di vendita, al controllo del magazzino, bollettazione e
fatturazione, contabilità generale ed analitica, ecc. Il tutto in forma totalmente indipendente da
personale tecnico EDP e quindi affidato ad una normale impiegata, che con una breve
formazione ed un supporto d'assistenza online, si rendeva rapidamente autosufficiente. (NdA)
Da quest'anno parte la nuova evoluzione di sistemi IBM per piccole e medie imprese: dal S/32 si
passerà quasi
subito ai sistemi S/34 ed S/38, quindi alla famosissima serie dei sistemi S/36 ed infine alla
altrettanto famosa
famiglia dei sistemi AS/400, evoluti oggi in iSeries.
Tutte queste famiglie saranno notevolmente diverse tra loro, ma avranno un grandissimo pregio:
consentiranno
sia agli sviluppatori che alle aziende clienti di salvaguardare gli investimenti informatici, grazie
alla ininterrotta
facilità di migrazione da una famiglia all'altra, alla notevole compatibilità delle macchine
periferiche ed all'uso sempre
più soddisfacente del linguaggio di programmazione ideale per le problematiche di gestione
aziendale, l'RPG.(NdA)IBM
anno 1978
iBM annuncia il piccolo sistema Datamaster system/23, disegnato da ingegneri IBM.
David J. Bradley scrisse il sistema operativo. Aveva due unità floppy per i dati, uno schermo
video ed una tastiera integrati. Il System/23 in verità non ebbe molto successo, ma servì all'IBM
per raccogliere esperienze utili al fine di progettare un vero personal computer nei due anni a
venire.
IBM System/23 un precursore del pc IBM
1978IBM annuncia il system/34 (5340)
IBM S/34
Se il sistema S/32 era servito a fare breccia nelle piccole aziende che necessitavano principalmente di un
solo posto di lavoro, il sistema S/34 si rivolse, invece, ad aziende che richiedevano un utilizzo interattivo
e multiutente del computer.
Le novità riguardano il sistema operativo SSP (uno dei più solidi e ben concepiti per l'uso a cui era
destinato), l'emulazione 5250, con uno schermo video da 80 caratteri per 25 righe e relative connessioni
twinax in rete locale e remota, l'RPG II in grado di gestire formati video strutturati in modo da agevolare al
massimo l'inserimento, il controllo e la visualizzazione dei dati e la capacità di lanciare lavori in una coda
di batch, che consentiva agli operatori di passare ad altro, mentre l'unità centrale provvedeva alle più
lunghe, ma autonome, elaborazioni cicliche.
Il sistema S/34 era una macchina più che solida. Il suo peso era attorno alla mezza tonnellata e
disponeva di dischi da 27 mb con involucro in ghisa. Tutto l'insieme dei suoi circuiti dava un grande
senso di solidità e affidabilità. Le velocità d'elaborazione erano decisamente buone e il controllo e
protezione dei record in fase di aggiornamento garantiva la totale affidabilità dei dati. Questi erano
argomenti contro i quali difficilmente la concorrenza riusciva a spuntarla.
Il sistema S/34 entrò in migliaia di aziende di piccolo e medio livello, consentendo finalmente l'accesso ai
dati ad un numero anche elevato di utenti, in perfetta sicurezza e controllo delle autorizzazioni d'accesso.
Con il sistema S/34 nasce anche il famoso schermo nero-verde o green screen, al quale l'IBM si
affezionerà talmente tanto da mantenerlo immutato per i successivi 25 anni!
green screen 5250 su monitor a colori 1977
Quasi contemporaneamente all'annuncio dei sistemi S/34 la IBM lancia il sistema S/38.
IBM S/38(l'unica immagine disponibile?)
Si tratta di una macchina rivoluzionaria nel vero senso della parola, che abbatte il limite imposto dalla
memoria, creando un continuo unico tra memoria e disco. Introduce il concetto di oggetti incapsulati e
presenta un sistema operativo, il Control Program Facility (CPF) che risulterà essere avanti di dieci anni
rispetto a tutti gli altri, rappresentando una macchina virtuale
Il sistema S/38 non avrà molto successo. E' una macchina difficile da comprendere per quell'epoca e gli
sviluppatori preferiscono rivolgere i loro sforzi all'area dei sistemi S/34 e poi S/36, dove si muovono con
più agio.
Il S/38, però, è il progenitore della famiglia di sistemi più diffusa da IBM e che verrà annunciata negli anni
successivi: gli AS/400, che erediteranno in pieno il sistema operativo dei S/38, anche se col nuovo nome
OS/400 e tutta l'esperienza acquisita nello sviluppo di questa macchina.1980
Un prototipo del PC IBM viene disegnato da un gruppo di 12 persone dirette da Donald Estridge.
Il gruppo usò il Datamaster System/23 come macchina di esempio.
Il prototipo fu spedito alla Microsoft in dicembre, per realizzarne il sistema operativo.
198112 agosto 1981: il primo PC IBM fa la sua comparsa sul mercato.
L'architettura aperta del PC IBM viene lanciata in agosto, decretando l'affermazione del computer
desktop e stabilendo uno standard al quale tutti i produttori dovranno fare riferimento d'ora in poi.
Viene fornito con il sistema operativo sviluppato da Microsoft, l'MS DOS.
PC IBM1983
Esce il PC IBM "XT".1984La NEC produce un chip da 256kb e l'IBM annuncia un chip da 1mb.
Inizia in agosto la produzione del processore Intel 80286 a 16 bit, che viene inserito nel PC IBM
"AT".1988
Prima dell'annuncio dei nuovi sistemi AS/400, l'IBM ha venduto nel mondo più di 250.000 sistemi S/34,
S/36 e S/38, rendendo questi computer i più diffusi elaboratori midrange per ambienti aziendali.1988
In giugno la IBM annuncia una nuova famiglia di computer, facili da usare e disegnati per piccole e medie
aziende: gli IBM Application System/400, ovvero AS/400.
scalabilità dei sistemi AS/400
Ad integrazione dell'annuncio, sia la IBM che i suoi business partner mondiali presentano più di 1.000
pacchetti di software, nella più grande azione promozionale simultanea della storia dei computer.
IBM System AS/400
La prima famiglia degli AS/400 (alla quale ne seguiranno tante altre), comprende 6 modelli di processori,
una capacità di crescita di 24 volte della memoria, di 48 volte quella dei dischi e di 10 volte in termini di
prestazioni, misurate come elaborazione di transazioni commerciali all'ora.
Le prestazioni nei confronti del System/38 sono raddoppiate e pari a 5 volte quelle dei System/36.
Nel momento in cui verrà spedito il primo sistema saranno disponibili più di 2.500 applicazioni. Nel
frattempo la IBM aveva già venduto più di 250.000 sistemi S/34, S/36 ed S/38 nel mondo intero,
stabilendo il primato della famiglia di computer più ampiamente installata nelle industrie.
Il sistema AS/400 eredita le caratteristiche rivoluzionarie dei sistemi S/38, presentando un' architettura di
macchina virtuale, con indirizzamento unico tra memoria centrale e memoria di massa (dischi).
Il sistema risulta ottimizzato per elaborare transazioni, presenta un sistema operativo omogeneo e
completo, il software è indipendente dalle evoluzioni hardware, offre (compreso nel prezzo) un database
relazionale che è integrato ai più bassi livelli di macchina. Opera con tecnologia Object Oriented (siamo
nel 1988!), è ampiamente scalabile, lavora in multiprocessing, è progettato garantendo la massima
sicurezza e riservatezza e -caratteristica molto rara!- non è attaccabile da virus informatici, a causa della
sua struttura interna.
1989
All'inizio dell'anno viene annunciato l'AS/400 B70, che consente maggiore espansione di memoria e
spazio su dischi, nonchè di collegare un maggior numero di terminali.
Vengono annunciate anche espansioni ai sistemi più piccoli (B10 e B20) e verso fine anno viene
rilasciata una nuova versione del sistema operativo, che può operare fino a 20 volte più velocemente del
precedente rilascio e semplifica la migrazione del software applicativo dai sistemi della serie 3x.
L'introduzione dei sistemi AS/400 non è stata facile, perchè le aziende che utilizzavano i precedenti sistemi
S/34, S/36 e S/38 erano decisamente molto soddisfatte delle prestazioni e affidabilità di quelle macchine.
Inoltre erano sorte moltissime software house specializzate su quei sistemi e che avevano fatto forti
investimenti in applicazioni aziendali d'ogni genere, sfruttando il semplice quanto efficiente linguaggio RPG II o
RPG III o ancora la versione ASNA, che era una via di mezzo. Le applicazioni in ambiente pc erano assai
modeste e poco affidabili. In particolare non erano disponibili sistemi operativi in grado di gestire in modo
altrettanto sicuro ed efficiente una rete aziendale. Quindi chi voleva applicazioni multiutente di buon livello non
aveva molte scelte. L'offerta di soluzioni applicative che emergeva dal mondo dei midrange IBM era molto
ampia e si rivolgeva a tutti i settori aziendali, oltre che alle esigenze di enti pubblici. Il sistema AS/400 venne
visto come un intruso ed inoltre presentava un livello di complessità del sistema operativo simile a quello del
sistema S/38, per cui molte società di sviluppo scoraggiarano la propria clientela a rinnovare l'impianto, per
non trovarsi costrette ad investire in formazione di nuovi programmatori e in rifacimento dei programmi per
l'ambiente AS/400 nativo. IBM spingeva molto sul mercato, ma le vendite stentavano a crescere. Inoltre i primi
modelli AS/400 erano particolarmente esigenti in termini di memoria e di tempi d'elaborazione. Fu così che
molte società o consulenti indipendenti che seguivano il loro piccolo gruppo di aziende per le quali
sviluppavano personalizzazioni, rimasero a lungo fedeli all'ambiente S/36, scoraggiati dalla complessità degli
AS/400 e dalla difficoltà di comprenderne i vantaggi nel breve tempo. Tutto ciò costrinse IBM a trovare dei
compromessi, pur di vendere macchine, introducendo nel sistema operativo degli AS/400 la possibilità di far
girare in emulazione gli stessi programmi scritti per l'ambiente S/36. In questo modo diventava possibile
procedere con le conversioni dei programmi da S/36 ad AS/400 gradualmente. Vennero anche sviluppati dei
tools di migrazione, che si preoccupavano di convertire le istruzioni sia del linguaggio RPG II che del meta
linguaggio procedurale OCL, in linguaggio RPG AS/400 e CL.
Siamo negli anni d'oro dell'informatica, che viene considerata una scienza ormai indispensabile per snellire e
migliorare tutte le procedure aziendali, dalle vendite/acquisti, alla gestione dei magazzini, dei cicli di
produzione, delle paghe, delle contabilità, ecc. ecc.
Storia IBM dal 1990 ad oggi
1990
IBM e HP annunciano computer basati su processore Risc.
La famiglia AS/400 si ingrandisce con l'annuncio di nuovi modelli di fascia bassa, più
performanti dei precedenti, con una nuova versione del sistema operativo e con l'annuncio di
centinaia di nuovi dispositivi hardware e di prodotti software per AS/400 1991
Viene annunciata l'alleanza di IBM, Motorola ed Apple per il PowerPC.
La linea produttiva degli AS/400 viene rifatta completamente, presentando 11 nuovi modelli di
processori (modelli "C"), un sistema entry level da 12.ooo dollari e una nuova versione di
sistema operativo.1992
Ancora una volta, in febbraio, l'IBM annuncia una nuova serie di AS/400 (modelli "E"), con ampliamenti al
sistema operativo, e 13 nuovi processori che innalzano le prestazioni
di un 70% rispetto ai sistemi precedenti. In queste macchine vengono impiegati per la prima volta dei
chip di memoria da 16Mb. In settembre vede la luce il nuovo modello al top (E95), che presenta un
processore a 4 vie, che accresce di un 20% le prestazioni dell'E90 a 3 vie.
L'IBM in quest'anno consegna il suo 200.000 sistema AS/400 (un 9406 E35), mentre i suoi precedenti
300.000 sistemi S/36 e S/38 rimangono ancora in servizio!
Dal 1988 ad oggi l'affidabilità dei sistemi AS/400 è cresciuta di 20 volte, la qualità del suo sitema
operativo è migliorata di 6 volte, e il rapporto prestazioni-prezzo ha mostrato guadagni del 30% all'anno.
Gli annunci IBM in questi anni non danno tregua! I commerciali non fanno in tempo a convincere e consegnare
una macchina al cliente, che viene annunciato un modello più potente e meno costoso! Questo fenomeno di
crescita vertiginosa (paragonabile a quanto avviene nel mondo pc) nuoce alla fiducia sugli investimenti e molti
clienti si sentono in un certo senso "traditi" nell'acquisto di una macchina il cui valore ovviamente decade
troppo rapidamente in seguito all'introduzione nel mercato di nuovi modelli. Malgrado ciò, comunque, le
caratteristiche eccezionali di questi sistemi sono ormai sotto gli occhi di tutti. Macchine che vengono installate,
accese, rese funzionanti e che poi ci si dimentica di spegnere per anni interi! Mai un riavvio, crash ridotti al
minimo, un software di grandissima qualità e decisamente specializzato nel coprire le esigenze di elaborazione
delle aziende piccole e medie.
Negli anni successivi assisteremo sempre di più alla crescita di soluzioni anche in ambiente pc e le stesse
critiche sulla poca affidabilità dovranno essere ridimensionate, ma quando si volesse comunque una soluzione
mission critical sempre efficiente e con elevate prestazioni, il ricorso a sistemi consolidati e in continua
evoluzione tecnologica, diventa un passo quasi obbligatorio.
Nota di Ricky Spelta1993
Escono i primi modelli "F" della famiglia AS/400 (60 volte più veloci dei precedenti ad un prezzo del 26%
in meno).
A fine anno sono annunciati anche due nuovi modelli definiti Server Series: il 9402/100 e il 9404/135 e
140.1994
Altra nuova generazione di computer AS/400, chiamata "Advanced Series" all'orizzonte.
In particolare un Advanced System, un Advanced Server e un Advanced Portable.
Debutta anche il sistema AS/400 Advanced 36, con lo scopo di sostituire finalmente i vecchi S/36
ancora in circolazione.
I nuovi AS/400 introducono nuovi processori a 64bit di tipo RISC, basati su architettura PowerPC.
Il portatile AS/400 Portable One Model P02 fa la sua comparsa. E' un AS/400 grande come un pc e
pensato per i consulenti che sviluppano software.
IBM consegna il suo 250.000° sistema AS alla Coca-Cola, un modello F80.1996
IBM annuncia il sistema AS/400 Advanced Series per supportare Lotus Notes e che fornisce un
accesso facilitato verso Internet.1997
La compagnia annuncia in agosto una nuova famiglia di AS/400e series servers (S10, S20), per aiutare
le piccole e medie aziende e le aree dipartimentali di grandi imprese a trarre vantaggio dalle opportunità
di business offerte daInternet.
Si tratta di sistemi molto economici e molto potenti, che verranno accolti dalla clientela con molta
soddisfazione.
Siamo in pieno boom della rete Internet e del Web. Nascono e si sviluppano vertiginosamente le
compagnie dedicate alla new.economy.
IBM inventa la piccola "e" da porre sui suoi sistemi per indicare macchine orientate all' electronic
commerce (e-commerce) e all'electronic business (e-business).1998
Viene prodotto il nuovo AS/400 170 e AS/400e server 150.
Seguono quindi i modelli AS/400 S40 e 650.
Durante il 1998 l'IBM spedisce ai clienti un AS/400 ogni 12 minuti di qualsiasi giorno lavorativo!
1999
Ancora nuovi annunci e nuovi sistemi AS/400 server sia di fascia bassa che alta.
Aumentano le prestazioni e la flessibilità per la gestione di applicazioni multiple su singolo server.
I sistemi AS/400 "system" sono ormai in via di abbandono e la maggior parte della clientela sceglie
sistemi della serie "server".
La differenza consiste nell'approccio di tipo interattivo dei "server", contro il vecchio metodo di
elaborazione più orientato a procedure batch delle macchine "system".
Le macchine system avevano una sola velocità di elaborazione, mentre nei server le velocità del
processore cambiano tra procedure interattive e procedure batch.
A questo punto è indispensabile introdurre un concetto basilare che identifica, cataloga e descrive le
funzionalità dei sistemi AS/400: la misurazione della velocità di elaborazione.
Mentre sui personal computer tutto il merito viene assegnato alla velocità specifica del processore (nel
1999 si parla infatti di processori a 1Ghz), nei sistemi d'elaborazione IBM questa misurazione è inutile e
fuorviante. La struttura dell'architettura di un sistema di elaborazione non gravita completamente e
solamente sulla velocità del processore. Un sistema dispone di diversi processori specializzati in vari
compiti per ottimizzare tutto il flusso di elaborazione degli input e degli output.
Non bisogna infatti dimenticare che qui si parla di macchine per elaborare dati e costruire informazioni
utili in ambito aziendale, quindi vale la regola del "tanto I/O, poco calcolo", che è l'opposto di quanto
serve in un pc dedicato, per esempio, ad un gioco o ad un calcolo matematico o alla grafica.
Per questo motivo non è stato mai possibile fare dei paragoni diretti tra prestazioni di un elaboratore e
prestazioni di un personal computer, poichè le unità di misura sono diverse.
Un sistema IBM AS/400 è in grado di svolgere attività di due tipi: gestire procedure interattive
(immissione dati da tastiera, consultazione di informazioni a video) e gestire procedure batch (cioè tutti
quei cicli di elaborazione dei dati che sono autonomi dall'operatore (come ad esempio un intero calcolo di
cedolini paga).
Un AS/400 è in grado di svolgere più operazioni interattive contemporanee e una (o più) operazioni batch
accodate.
Per queste ragioni le prestazioni di un sistema S/400 si misurano in velocità interattiva e batch.
L'unità di misura è chiamata CPW (che sta per: Commercial Processor Workload) e fa riferimento
come unità di partenza (cpw=1), al più vecchio sistema AS/400. Ciò significa, per esempio, che se una
macchina presenta un cpw pari a 100, vuol dire che va cento volte più veloce del primo AS/400. Nel 2003
ci sono sistemi con cpw di 16.000 volte più veloci!
Inoltre con l'avvento dei sistemi di tipo "server" le due velocità (batch/interattivo) sono andate
diversificandosi, dando molto più peso (e costo) alle velocità interattive rispetto a quelle batch.
Dietro questa diversificazione, che ha introdotto anche un fenomeno di degrado delle prestazioni
molto spesso non capito dagli utenti, s'è sviluppata tutta una letteratura molto critica nei
confronti di IBM.
I "nuovi" modelli AS400 (i 150, alcuni 170, i 7xx ed altri più recenti) hanno un curioso comportamento. La
potenza di calcolo del processore centrale (misurata in cpw) non è interamente fruibile dai lavori interattivi
(5250).
A seconda del tipo di macchina, solo l'x% di tale risorsa può essere spremuta dagli interattivi. Per quanto
riguarda invece i batch, non vi è alcuna limitazione. La cosa inquietante è che, quando gli interattivi superano
tale soglia, vengono abbattute non solo le loro performances, ma quelle globali del sistema. Questo
meccanismo è stato introdotto non già per penalizzare i clienti nel momento in cui vorrebbero sfruttare
maggiore potenza, ma per fornire macchine ad elevate prestazioni anche ad utenti che necessiterebbero di
minore potenza. E' come dire: ti do una Ferrari, ma siccome non ne avresti bisogno del tutto, allora te la faccio
andare più piano.
In termini più tecnici si può consultare questo sito IBM dove vengono fornite tabelle e spiegazioni.
Nota di Ricky Spelta 2000
IBM presenta una nuova serie di server AS/400 di classe paragonabile ai mainframe per affidabilità e
scalabilità, diffondendo il supporto agli open standard per lo sviluppo di nuove applicazioni e
introducendo il concetto di potenza su richiesta (capacity on demand) utilissima per superare nelle
aziende i picchi di necessità elaborativa, senza per questo ricorrere a macchine più potenti.
La nuova serie abbandona il nome con cui sono state identificate queste macchine dal 1988 ad oggi e le
ribattezza come iSeries.
L'IBM inizia le spedizioni dei nuovi servers potenziati col primo microchip al mondo con tecnologia
"silicon-on-insulator transistors e collegamenti in rame"
Inoltre sui nuovi sistemi iSeries è possibile partizionare i dischi (LPAR) in modo da rendere disponibili
parallelamente sistemi operativi diversi, ma tutti sotto la garanzia di affidabilità dell'hardware ormai
ultrasperimentato.
In questo modo possiamo assistere alla nascita di sistemi che oltre a OS/400 fanno girare una partizione
Linux, Windows o altro ancora.2001
Il più grande fornitori di servizi di comunicazione, la compagnia World Access, compra il più grande dei
sistemi eServer iSeries, un i840, che utilizza per processare le bollette di oltre 100 milioni di chiamate
telefoniche giornaliere.2002
IBM annuncia una nuova famiglia di AS/400, gli 8xx e i nuovi 250/270, che vanno a sostituire i precedenti
sistemi 150, 170 e quelli di fascia bassa della serie 7xx.
Per dare un'idea delle prestazioni del sistema 840 osservate i dati di questa tabella:
AS/400 E SERVER I-SERIES 840:
MODELLI
840/2418 (12 WAY)
840/2420 (24 WAY)
PROCESSOR CPW
10000
16500
INTERACTIVE CPW
120 / 10000
120 / 16500
MEMORIA CENTRALE
4096 / 98304
4096 / 98304
MEMORIA DI MASSA
8,58 / 18952,9
8,58 / 18952,9
7000
7000
LINEE
96
96
RETE
10/100 MBPS
10/100 MBPS
TWINAX
IBM annuncia Websphere, che è un contenitore di svariate soluzioni software per applicazioni evolute in
ambiente iSeries. All'interno di Websphere, poi, viene annunciato Webfacing, un prodotto che consente
molto facilmente di tradurre le applicazioni di solo testo dell'AS/400 in applicazioni grafiche, anche webbased.
Il problema dell'interfaccia grafica è stato trascurato per anni e anni da IBM, a livello di midi e mainframe, come se
si trattasse di uno sfizio inutile se applicato alle serie elaborazioni di transazioni aziendali.
La storia evolutiva degli ultimi anni (dai Macintosh, fino all'ultimo pc basato su Windows), invece, ci ha insegnato
che la grafica, intesa come funzioni che facilitino la navigabilità tra programmi e schermate, l'uso di combo box,
finestre popup, puntamento tramite mouse, colori e font a differenti ampiezze e via dicendo, sono tutte
caratteristiche che, sommate alle tecniche di programmazione ad oggetti e per eventi, hanno reso un servizio
insostituibile alle applicazioni informatiche.
IBM sotto questo aspetto è sicuramente rimasta ferma a guardare, non osando investire sui midi e mainframe per
arricchire il sistema operativo e i linguaggi di tutte queste nuove caratteristiche. Ciò ha penalizzato non poco la
grande compagnia, che ha così costretto gli sviluppatori ad inventarsi trucchi e soluzioni raffazzonate per
presentare ai possibili clienti uno straccio di parvenza grafica, che il più delle volte era la semplice traduzione della
schermata testo del vecchio protocollo di emulazione 5250.
Oggi -finalmente!- esistono soluzioni praticabili, sia che si decida di servirsi del prodotto Webfacing che di altre
soluzioni, come la stesura di interfacce Java o VisualBasic o altro.
Nessun detrattore del mondo AS/400 può appellarsi ancora a questo vecchio problema.
Come dire che anche gli AS/400, la cui interfaccia era simile al DOS, ora operano tranquillamente sotto lo
standard decretato dall'ambiente Windows.
Nota di Ricky Spelta
Un miliardo di dollari d'investimento, 4 anni di lavoro, 1.200 ingegneri. Tanto c'è voluto a IBM per arrivare alla
presentazione del "mainframe più avanzato del mondo", così viene definito dalla società il nuovo server
z990, meglio conosciuto col nome in codice T.Rex.
Le caratteristiche di questo sistema sono mostruose: 9.000 mips come potenza massima stimata, fino a 13
miliardi di transazioni al giorno.
L'affidabilità di un mainframe si misura in decenni e il livello di disponibilità di un cluster z990 è del 99,999%,
sostiene IBM, equivalente a meno di 5 minuti di downtime all'anno.
Il server z990 consente di distribuire dinamicamente i workload all'interno della macchina in base alle priorità
stabilite dal cliente. Parlando di apertura il sistema supporta i più diffusi standard: Linux, WSDL, SOAP e
XML. Il modulo di CPU è rappresentato dal MultiChipModule, grande come un floppy disk e che incorpora 16
chip per un totale di 3,2 miliardi di transistor. 2003 Evoluzioni tecnologiche
Prima dell'avvento delle reti di pc il concetto di elaborazione si basava sulle soluzioni server con client
passivi (o "terminali stupidi" come si soleva dire). Ovvero tutti i dati e tutti i programmi risiedevano sul lato
server e i client erano dei semplici posti di lavoro senza alcuna autonomia e capacità elaborativa
indipendente dal server.
Poi qualcuno pensò che questo metodo era sbagliato, forse perchè in pratica non era capace di
realizzare dei server sufficientemente potenti e affidabili da gestire tutto il carico di lavoro di decine o
centinaia di terminali, e inventò il metodo "client-server". In pratica sul server venivano posti i dati mentre
su ogni singolo client si dovevano caricare le librerie dei programmi applicativi
I sistemi IBM hanno sempre operato come server, senza alcun bisogno di distribuire alcun carico di
elaborazione e con sufficiente capacità per soddisfare anche una grande utenza. Un server abbastanza
capiente costava comunque come una soluzione distribuita, ma in più aveva vari pregi:
- unica versione dei programmi uguale per tutti e rapida da aggiornare
- nessuna esigenza elaborativa sul lato client, quindi terminali di basso costo, alta affidabilità e non
vulnerabili da virus o altro.
- sicurezza che i dati non potessero essere asportati da un utente
- sicurezza che un utente non potesse caricare programmi non sicuri e non richiesti
Sulle reti di pc, invece, è prevalsa la strada opposta: i dati su server e gli applicativi su client, o almeno in
parte su server e in parte su client. Risultato: ore e ore di aggiornamenti sui singoli posti di lavoro,
incompatibilità tra client diversi, manomissioni, virus, costi di mantenimento, ecc. Fermo restando che i
server dovevano comunque rispondere a criteri di sicurezza e affidabilità, visto che conservavano la cosa
più delicata: i dati appunto, ma che anche i client (avendo i programmi in carico) erano chiamati a
risolvere tutti i problemi di sicurezza!
Oggi, nel 2003, sta emergendo ed affermandosi una soluzione che anche in area pc sposta tutto il peso
elaborativo verso il server e che fa perdere drasticamente importanza al tipo di client connesso.
Inoltre, visto che questa tecnica consente di inviare al client solamente i pixel dello schermo, variati
rispetto alla videata precedente, il tutto si trasforma in minore ampiezza di banda occorrente.
Questa soluzione è stata sviluppata dalla compagnia Citrix e il software in questione si chiama
MetaFrame. I vantaggi sono subito evidenti:
- un server che è in grado di convertire qualsiasi protocollo di dati, siano essi provenienti o destinati ad un
AS/400 o a un server Unix, AIX, Linux, Macintosh, ecc. ecc.
- dei client che possono essere anche costituiti da vecchi pc (il processore, ram e capacità disco sono
infatti ininfluenti) oppure da thinclient, cioè piccoli dispositivi poco costosi a cui collegare video e tastiera
e in grado di connettersi alla rete
- possibilità di rendere visibili, anche via web, applicazioni non pensate per questo tipo di utilizzo (senza
modifiche!)
- riduzione drastica dei costi di gestione del parco macchine (TCO)
- standardizzazione degli applicativi: tutti gli utenti a quel punto utilizzano la stessa versione applicativa
e/o di Office e/o di altre applicazioni
- eliminazione dei costi per noleggio di linee telefoniche dedicate
per raggiungere e connettere sedi periferiche
La soluzione Citrix MetaFrame presenta dunque uno scenario simile a quello sempre utilizzato nel
mondo IBM midi e mainframe, con l'aggiunta di altre caratteristiche molto interessanti.
Per approfondimenti ci si può rivolgere a qualche società specializzata nella installazione di questo
prodotto,come ad esempiO.
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