mese di giugno 2012

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mese di giugno 2012
ANNO 1° N. 5 GIUGNO 2012 A
cura
dell’educatrice e delle ospiti
1 2 Giugno: Festa della repubblica
di Liliana M.
La festa della Repubblica è la festa nazionale Italiana celebrata ogni 2
giugno. È la principale festa nazionale civile italiana. In questa data si
ricorda il referendum istituzionale indetto a suffragio universale il 2 e il 3
giugno del 1946 con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma
di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni
di regno, con 12.717.923 voti, contro 10.719.284 l’Italia diventa repubblica e i monarchi di casa
Savoia venivano esiliati.
Mi ricordo…
Liliana
Io stavo al seggio, è venuta una donna anziana e mi ha detto “signorì! te conosco, vacci tu a votare
per me. Mi fido di te!”. Io le ho risposto “vai fuori, vedi quanti gruppi stanno discutendo e fatti
indicare da loro”. È uscita e tardò per un’ ora, poi tornò dentro e l’accompagnai in cabina. Dopo 1015 minuti mi ricordai della donna e andai a vedere perché non era ancora uscita. Lei aveva fatto la
pipì nella cabina elettorale, sporcando tutto il pavimento! Era emozionata perché per la prima volta
votava!
L’ho accompagnata alla porta del seggio, che era la vecchia sede del fascismo. Durante lo spoglio i
fascisti cercarono di contestare le schede e io li minacciai di chiamare la polizia. C’era un intimo
convincimento di dichiarare che dove c’era il disordine c’era la repubblica. Infatti davanti ad una
situazione di caos si diceva “è una repubblica!” Era un detto molto ricorrente ed essere tacciate
“repubblicane” non era una bella cosa!
Ida
Stavo a Roma con gli zii ma non mi fecero votare perché ero troppo giovane. Una vecchietta mi
disse “ho votato per la repubblica così non fanno più la Guerra!”
Angela
Ho votato per la repubblica perché che ce facevi con quelli che c’erano!
2 Ersilia
Ero emozionata, ho votato per la repubblica insieme a tutta la famiglia! Era una cosa bella! Era la
prima volta che una donna votava!
Lucia
Non ho votato perché non avevo l’età giusta.
Marisa
Sulla piazza del paese misero l’altoparlante e noi sapemmo chi aveva vinto. Io ho votato per la
monarchia, perché la monarchia la conoscevo e con la repubblica non sapevo cosa sarebbe
successo. Avevo paura del comunismo anche perché nei paesi i comunisti erano i comunisti veri,
erano anche violenti!
Anna
Ho votato per la monarchia
Darma
Ho votato anch’io per la monarchia, era una cosa che si conosceva. Sapevamo cosa facevano. Non
ho votato per la repubblica per paura. È stata una forte emozione votare per la prima volta! La
donna si è sentita importante!!
3 di Annunziata L
Nel mese di giugno si sente l’odore, il sapore
profumato, il colore dorato e la bellezza delle spighe di
grano. Nelle distese dei campi si muovono al minimo soffio
di vento, le bionde spighe che sembrano inneggiare alla
bellezza della natura, al creato ed all’architetto che l’ha
ideate. Vari fiori variopinti si intrecciano con le spighe di grano e grandi chiazze rosse di papaveri
abbelliscono ed arricchiscono un così bel quadro naturale. Il grano, un piccolo chicco che muore e
marcisce nella umida terra, dona poi un alimento così tanto nutriente ed indispensabile per il nostro
corpo biologico ma soprattutto per il nostro corpo spirituale.
“Non di solo pane vive l’uomo, ma di tutto ciò che esce dalla bocca di Dio” dice il Signore. Una
piccola frazione di pane diventa una particola bianca e profumata che racchiude con la parola, il
corpo integro di Gesù. La luce che si è fatta carne, poi preservata dalla morte con la Resurrezione,
ora è di nuovo carne, sangue, spirito e divinità in una piccola frazione di pane, per restare sempre
con noi. Grande è la Potenza di Dio, che ha fatto nascere dalla luce la carne, uccisa per la cattiveria
degli uomini ma risorta per opera del Dio Vivente. L’eucarestia ci fa sentire tutti uniti in un solo
corpo, in un unico Dio. Gesù ci ha amato tanto da donare se stesso e desidera unirsi a noi ogni
giorno nella Santa Comunione e ci ricorda la promessa fatta a Santa Margherita Maria Alacque: “a
tutti coloro che faranno la comunione nel primo venerdì di ogni mese per nove mesi consecutivi,
essi non morranno in mia disgrazia, né senza ricevere i sacramenti, il mio cuore sarà asilo sicuro, in
quel supremo momento”. Sua Santità Benedetto XVI ci ricorda che l’eucarestia è la perfetta eredità
che Gesù ci lascia: il suo corpo, il suo sangue, per ricordarci ogni volta la sua morte e Resurrezione.
Ancora ci ricorda che la felicità che noi cerchiamo e che abbiamo diritto di cercare è racchiusa in
una sola parola che si chiama “Gesù”. La festività del Corpus Domini viene ricordata nelle varie
città, paesi, villaggi, tappezzando le strade con fiori di varie specie e colori per sentire più vicino la
sua presenza e dimostrare quanto sia grande la nostra gioia.
4 21-24 maggio 2010
52° Pellegrinaggio Militare Internazionale a Lourdes
Oggi siamo giunti a Lourdes, il mio cuore già batte,si batte forte! forte! porta i suoi
battiti al mio cervello che inizia così a ricordare. Le lacrime escono veloci e fitte dai
miei occhi. Non so! Non riesco a distinguere! Come esse siano, forse si, si mescolano
tra la gioia e il dolore. Ma si, il cuore, il mio cervello, facciano quello che vogliono,
l’importante è che sia la mia anima ad essere vestita a festa!!
Devo tutto al Tuo volere mio Buon Dio e a quella della nostra Madre Maria
Immacolata, ma anche a mio figlio Paolo, che con tanto amore mi ha condotta qui, ai
piedi di questa grotta!!! Non so, vorrei far giungere al mondo intero la mia felicità,
no, non è la parola esatta, questo aggettivo non esiste per poterlo far capire agli
altri. Grazie, comunque grazie. Oh!! Mio caro e tanto amato mio Gesù!!
Voi lo sapete, da sempre e anche Tu Madre mia Dolcissima, che io Vi ho
sempre amato e Vi amo sempre di più, in ogni momento della mia vita e soprattutto
quando il mio cuore si è straziato e ha cominciato a sanguinare da quei dolori di
mamma e moglie. Tu sola, Mamma mia del Cielo, puoi capirmi!!
Grazie, grazie per il Dono bello della vita che ancora mi date. Se potete, date un
bacio caro ai miei cari, anzi ai nostri figli, Carlo, Claudio e al mio Corrado, il loro
papa.
Vi amo tanto
Vostra figlia Nella
5 Giacomina
Mi sono sposata in tempo di guerra, il 30 ottobre del 1943. Non avevo il vestito da sposa. Mio
marito è subito partito per la guerra, è andato in Albania dove ha avuto il congelamento dei piedi.
Una gamba doveva essere amputata ma fortunatamente lo hanno curato bene a Padova. Era un
bersagliere e ogni tanto doveva partire per il fronte, ma essendo il più grande dei fratelli aveva per
legge la possibilità di tornare. Questo gli ha salvato la vita perché doveva partire per la Russia e tutti
i suoi amici morirono.
Antonia
Mi sono sposata il 28 ottobre del 1936. Allora si usavano i vestiti neri e il mio era lungo. Avevo una
veletta in testa e un cappotto con il collo di pelliccia. I guanti e la borsa di camoscio nero. In viaggio
di nozze siamo andati a Roma con l’autobus! Ci siamo rimasti 10 giorni. Alloggiavo in un albergo
di lusso, si pagava 24 lire al giorno! Non mi ricordo che cosa ho fatto di preciso ma me la sono
goduta la vita con mio marito!! Mi diceva sempre “me t’ajo rubatu!” Mio marito era vestito di
grigio scuro e abbiamo fatto il pranzo al ristorante.
Annunziata L
Mi sono sposata il 25 gennaio del 1969 a Roma nella chiesa di Santa Maria Maggiore poiché la
maggior parte dei miei parenti veniva da Potenza e arrivavano quindi con il treno. Qualche giorno
prima del matrimonio mi sono sognata la Madonna con il bambino, mi aveva colpito la sua corona
e la descrissi al mio futuro marito. Quando lui andò a prenotare la chiesa e la cappella dove sposarci
ha ritrovato la madonna che io avevo sognato e ci siamo sposati lì! La madonna è “la Madonna
della neve”(Salus Populi Romani). Sono andata in chiesa con la macchina e lo choffeur
dell’ambasciatore Guido Borga. Le sue donne di servizio mi hanno aiutato a verstirmi.
6 Darma
Mi sono sposata il 26 aprile del 1932 o forse… nel 1933. Il mio vestito era bianco, lungo con il velo
e con un’acconciatura di fiori d’arancio in testa. Mi sono sposata a Santa Maria e sono stata una
delle spose più giovani … e più felici! Sono andata in chiesa in automobile con l’autista. Siamo poi
andati al ristorante e io e mio marito siamo partiti subito in viaggio di nozze in giro per l’Italia.
Amalia
Mi sono sposata il 3 gennaio del 1949. Ero vestita di bianco e avevo il velo lungo. Gli ospiti li ho
portati a mangiare al ristorante caricandoli tutti in un camion scoperto!
Avevo tanti corteggiatori e mamma mi menava perché non voleva che sposassi Enzo mio marito ma
il “marescialla”, ma era troppo vecchio.
Lucia
Era estate prima della guerra, allora non si usava il vestito da sposa, lui è partito per la guerra e non
è tornato più! Il mio secondo marito era un giovane del paese e il vestito bianco non si poteva
comprare.
Marisa
Non mi sono mai sposata ma ho adottato un bambino a cui era morta la mamma. È vissuto con me
per 34 anni.
Ersilia
Mi sono sposata a 24 anni e già lavoravo alla scuola elementare. Il mio vestito era bianco. Ricordo
il viaggio di nozze a Roma perché lì abitavano alcuni miei parenti che ci hanno ospitato.
Finalba
Mi sono sposata nel 1943, in agosto. Il mio vestito era bianco e avevo un velo lunghissimo. Mio
marito era un ufficiale, un capitano. Mi sono sposata a Pratoianni e non sono andata in viaggio di
nozze perché era tempo di guerra e bombardavano ovunque.
7 Ida
Mi sono sposata il 26 ottobre 1952, avevo un vestito bianco cucito dalla sarta e un cappello bianco
della stessa stoffa del vestito. Al mio matrimonio c’era anche Antonia che poi mi ha accompagnato
in macchina fino ad Ascoli!
Gabriella
Il 10 settembre del1962 mi sono sposata con un vestito bianco scollato e una mantellina sopra. La
stoffa era ricca di fiori in rilievo. Il mio vestito era cucito da Shubert, una casa di moda molto
famosa a Roma. Il pranzo è stato fatto nei castelli romani. Sono partita poi per Parigi in viaggio di
nozze!
Iole
Ho sposato l’8 marzo del 1941 con un abito normale perché durante la guerra non c’erano i vestiti
da sposa. Mio marito è tornato per 4 giorni solo per il matrimonio e mi ha portato in viaggio di
nozze a piedi da Collelungo a Monteflavio.
Maria Pia
Ho avuto qualche corteggiatore e fidanzato ma non sono arrivata mai al punto di sposarmi.
Angela
Era un approfittatore della roba e di me. Io non ho voluto cedere l’amore !! perché poteva lasciarti il
giorno appresso. Bisogna ridomandare ora se c’è una data da rispettare per il matrimonio! Si
chiamava Gabriele e vive ancora ad Antrodoco. Si dice che non si è mai sposato. Gli uomini sono
abituati selvaggi! Non rientrano mai e non sono di un carattere da viverci. Mi sono pentita per non
averlo sposato ma a casa avevano bisogno!
8 Carta Antonia
… detta Antonietta
Mi sono sposata il 20 novembre del 1966, mi dovevo sposare con il costume sardo come da usanza
ma mio marito non voleva. Quando mio padre mi ha visto con il vestito bianco si è commosso. Da
noi non si usa andare al ristorante ma si passava nelle case del paese con del pane dolce e della
carne. Non si usavano le bomboniere! Ricordo che il prete chiamò mia madre perché volevo una
guida rossa in chiesa e le chiese “è sicura che si sposa come si deve?”. Mia madre rispose “certo
che lo sono! L’uomo che si sposa mia figlia è un santo venuto dal cielo!” “lasciamo stare i
santi” ha concluso il sacerdote.
La sera del matrimonio si contavano i soldi che tutti ti regalavano. In viaggio di nozze sono andata
a … Rieti!!
di Annunziata L.
Due città diverse e lontane uniscono due anime di spiritualità
uguali e con un unico fine: vivere sulle orme di Gesù. Francesco ed
Antonio ancora non si conoscono ma un giorno s’incontrano fondendo i loro ideali per continuare
l’opera redentrice del Salvatore del mondo. Assisi, adagiata su di un fianco del monte Subasio dalle
bianche e rosate case, ha dato i natali al poverello di Assisi. Lisbona, incantevole e ridente cittadina
del Portogallo che volge lo sguardo sull’oceano Atlantico e si inerpica su ridenti colline, ha
ascoltato i primi vagiti e visto i primi sorrisi di Ferdinando de Buglionì. Ferdinando è nato il 15
9 agosto e la sua casa, situata all’ombra della cattedrale è dedicata alla Madonna Assunta. Maria
Santissima è stata veramente la protettrice del Santo, aiutandolo dagli assalti continui del demonio.
Un giorno, ancora fanciullo, trovandosi in chiesa, sentì un gran freddo e subito dopo notò una figura
diabolica ma lui fece un segno di croce sulla pietra e la cattiva presenza scomparve. Il segno è
rimasto. Ancora giovanissimo Ferdinando è entrato in convento come domenicano ma incontrando
dei frati francescani fu colpito dai loro piedi nudi, dalle loro bisacce e dall’umile saio e comprese
che quella era la vera via della santità. Qui prese il nome di Antonio e la sua vita trascorreva tra
digiuni, preghiere, studi della sacra scrittura ma il suo dono era l’eloquenza. Egli era chiamato il “
Martello degli eretici”, perché l’Italia del nord, ormai infestata da increduli, alimentava fila di
spregiudicati e violenti. Il Taumaturgo Antonio con i suoi miracoli riusciva a convertire chi lo
ascoltava. Abbiamo esempi clamorosi: la predica ai pesci, la mula digiuna che odora l’eucarestia, il
cibo avvelenato a lui offerto durante un pranzo non produce la sua morte ed un giorno, predicando
ad una moltitudine di persone di nazionalità diversa, ciascuno recepiva il suo discorso nella propria
lingua, rinnovando così l’azione dello Spirito Santo come il giorno della pentecoste. Fu definite dal
papa Gregorio IX il “testamento e armario (armadio) della scrittura divina, a laude di Cristo.
Amen”. Sul finire dei suoi giorni, una luce misteriosa entrò nella sua stanza ed era Gesù Bambino
che lo accarezzava e lo baciava. Alla sua morte le campane di Lisbona suonavano senza che
nessuno le toccasse. Il processo di canonizzazione iniziò a Rieti ma ormai la sua fama di Santo era
conosciuta in vari paesi. Dopo la sua morte la sua lingua fu trovata intatta, rossa e viva anche se il
suo corpo andava deteriorandosi. S. Antonio è raffigurato con il giglio, il libro con sopra il Bambino
Gesù. Quest’anno si svolgono a Rieti i festeggiamenti del 200° anniversario della fondazione della
pia unione del Santo. Il 29 giugno ricordiamo altre due figure eminenti della chiesa: S. Pietro e
Paolo. Il primo apostolo, martire, principe degli apostoli e primo capo della chiesa cattolica. S.
Paolo, divenuto cristiano dopo l’apparizione di Gesù Risorto, prese a predicare la Verità della fede
Cristiana con la specifica missione di apostolo dei pagani.
10 Il sugo di lucia
Pomodoro a pezzi
Aglio, cipolla, sedano e sale
Farlo cuocere per 30 minuti
… ottimo per le fettuccine!!
E allora….
Cesira ci insegna a fare le fettuccine!!
Farina
Uova
11 Fare una fontana con la farina e mettere le uova al centro.
Impastare e lavorare la pasta fino a quanto sarà liscia.
Lasciare riposare per 30 minuti.
Stendere la pasta con il mattarello fino a quanto la sfoglia
sarà di poco meno di 1 mm. Tagliare la pasta.
E adesso …
il segreto di
Gabriella …
nel suo ristorante la Pisana, si usava aggiungere del vino
bianco nell’impasto per renderlo più elastico! La quantità
12 di vino dipende dalle uova (es. Se le uova sono 10,
aggiungere 5 gusci di vino bianco secco).
Buon appetito!!!
Antonia Eleuteri da marito Antonetti
e di
Iole Ragaglini da marito Gasbarri
Gli stornelli ne saccio una pigna se te li canto te scopro la
tigna.
13 Tira
lo
ventarello
fino
fino
porta
la
voce
mia
tanto
lontano.
Canta l’usignolo e fa buon passo, non lo riacquisti più lo
tempo perso.
Fior de patate, massera a casa mia non ce venite. Se ce
venite le scale provate.
Il mio amore mi ha mandato un foglio, sigillato con uno
spicchio d’aglio, c’era scritto non più ti voglio!
14 Amore fiero se non me te piji me te fiaro!
La
bellezza
della
Filomena
se
l’ha
portata
via
la
tramontana. Povera Filomena quanta pena!
Co la farina ce se fa lo pane, co le ragazze ce se fa
l’amore!
La mamma del mio amore mi va col grugno, io per dispetto
voglio amà lo figlio!
15 Arrivederci al prossimo mese!
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