P.O.F. - Istituto Comprensivo Civitavecchia 1

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P.O.F. - Istituto Comprensivo Civitavecchia 1
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “VIA XVI SETTEMBRE”
Cod. Mecc. RMIC8GQ00R Via XVI Settembre, 17 - 00053 CIVITAVECCHIA (RM)
tel:0766/23270 – fax: 0766/580187
ANNO SCOLASTICO
2015 - 2016
1
“Tutto può essere insegnato a tutti, purché se ne
rispettino le modalità di rappresentazione della
conoscenza”
J.S.Bruner
“Non accettarmi come sono.”
R.Feuerstein
“Educare non è riempire un secchio, ma accendere
un fuoco.”
W.B. Yeats
2
INDICE
Pag.3
1 - INTRODUZIONE
Pag. 6
2 - I CRITERI ISPIRATORI DEL POF E L’IDENTITA’ DEL NOSTRO ISTITUTO
Pag.7
2.1 PROFILO SOCIO/CULTURALE/ECONOMICO
2.2 MISSIONE
2.3 VISIONE
Pag. 7
Pag. 8
Pag. 9
3 – LA COLLEGIALITA’ E GLI IMPEGNI DELLA SCUOLA VERSO
L’UTENZA E LA CITTA’
Pag. 9
3.1 L’IMPEGNO DEI DOCENTI
3.2 APPRENDIMENTO AUTENTICO
3.3 LA PERSONALIZZAZIONE
3.4 VALORIZZARE LA DIVERSITA’
Pag. 10
Pag. 10
Pag. 10
Pag. 10
4 – IL CURRICOLO
Pag. 11
5 – I MODELLI ORGANIZZATIVI E STRUTTURE
Pag. 14
5.1 SCUOLA DELL’INFANZIA
5.2 SCUOLA PRIMARIA
5.3 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
5.4 LA STRUTTURE
5.5 I CONSIGLI DI CLASSE
5.6. IL COORDINATORE
Pag. 14
Pag. 14
Pag. 15
Pag. 15
Pag. 16
Pag. 16
6 – CONTINUITÀ
Pag. 16
7 – LA FORMAZIONE, LA RICERCA, L’AUTOVALUTAZIONE
Pag. 19
8 – COMPORTAMENTO E CONDOTTA
Pag. 21
9 – IL RECUPERO PER GLI ALUNNI SVANTAGGIATI
Pag. 22
9.1 OBIETTIVI
9.2 ORGANIZZAZIONE
10 – IL SOSTEGNO PER GLI ALUNNI CON DISABILITA’
Pag. 22
Pag. 22
Pag.23
10.1 COMPITO DEI DOCENTI
10.2 G .L. H. DI ISTITUTO
Pag. 23
Pag. 23
10.3 GG. LL. HH. OPERATIVI
10.4 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)
10.5 ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIFICI (BES)
Piano Annuale per l’ Inclusione
Pag. 23
Pag. 23
Pag. 24
Pag. 25
11. ALTRI ASPETTI ORGANIZZATIVI
Pag. 30
3
11.1 CRITERI DI ORGANIZZAZIONE DEGLI SCRUTINI E DEGLI ESAMI DI
LICENZA.
11.2 PROVE INVALSI
11.3 DIVISIONE DELL’ANNO SCOLASTICO IN QUADRIMESTRI
11.4 STAFF DI DIREZIONE
11.5 ORIENTAMENTO
11.6 ATTIVITA’ PER GLI ALUNNI CHE NON SI AVVALGONO DELL’I.R.C
11.7 SOSTITUZIONE DEI DOCENTI ASSENTI
Pag. 30
Pag. 30
Pag. 30
Pag. 30
Pag. 31
Pag. 31
Pag. 32
12. VIAGGI DI ISTRUZIONE E USCITE GUIDATE
Pag. 33
13. I LABORATORI E I PACCHETTI FORMATIVI DI
AMPLIAMENTO ALL’ OFFERTA FORMATIVA DELL’ I.C.
Pag. 34
ALLEGATI
Pag. 71
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1. INTRODUZIONE
Dall’art.3 del Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche D.P.R. 275/99: “Il
Piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e
progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare,
educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia”.
Esplicita le basi e gli indirizzi
progettuali ed organizzativi
dell’attività dei docenti e
delle classi e definisce le
linee guida e le pratiche
educative e didattiche
condivise.
Valorizza la professionalità
docente: la sua
elaborazione si fonda
sull’autonomia culturale e
professionale degli
insegnanti; essi formulano
specifici percorsi formativi
adattando le sue linee guida
alle differenti esigenze degli
alunni, tenuto conto del
contesto di riferimento.
P.O.F.
Risponde alle esigenze del
territorio in cui sono
ubicate le scuole
dell’Istituto ed alle
aspettative delle famiglie
in quanto inserisce
trasversalmente,
nell'ambito della didattica
curricolare, i temi di
carattere ambientale,
sociale e civile che sono
alla base dell’identità.
culturale e della pratica
della cittadinanza attiva.
Promuove lo sviluppo
integrale della persona,
articolando gli obiettivi
educativi e didattici in
relazione alla formazione
cognitiva. corporea,
affettiva, relazionale ed
etica degli alunni.
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2. I CRITERI ISPIRATORI DEL POF E L’IDENTITA’ DEL NOSTRO ISTITUTO
L’Istituto Comprensivo “Via XVI Settembre” è stato istituito nell’anno scolastico 2012/13 e vi sono
confluite diverse scuole del primo ciclo di istruzione e precisamente:






Il plesso “G.Manzi” ( Scuola Secondaria di Primo Grado)
il Plesso “ Regina Elena” (Scuola Secondaria di Primo Grado)
il Plesso “C. Laurenti” (Scuola Primaria)
il Plesso “A. Giannini” (Scuola dell’infanzia).
il Plesso “A.Cialdi” (Scuola Primaria)
il Plesso “Giovanni Paolo II” (Scuola dell’infanzia).
2.1 Profilo socio-culturale-economico
Civitavecc ia è il risultato di un millenario processo di civilizzazione ed urbanizzazione del
territorio laziale in cui si trovano sovrappos ed accumula a raverso varie epoc e signi ca vi elemen
c e confermano la presenza e lo sviluppo di organizzazioni sociali addiri ura sin dall età Preistorica.
Numerose, infatti, sono le tracce di insediamenti primitivi presenti sul litorale civitavecchiese, come
altrettanto numerose ed importanti sono le testimonianze etrusche, romane e medioevali.
A par re dal secondo dopoguerra l’economia civitavecc iese è stata incentrata, sopra u o sulle grandi
centrali termoele ric e (una delle uali è stata recentemente conver ta all’u lizzo del carbone) sulle
a vità legate alla pesca e sulla presenza di numerose caserme tra cui la Scuola di Guerra da poco CESIVA.
Ci a fa o s c e la ci à fosse ogge o di un forte processo immigratorio. Nell’ul mo decennio il porto
grazie alla posizione strategica vantaggiosa a sviluppato una serie di a vità di assoluto rilievo. Oggi esso
costituisce un importante terminal passeggeri per i collegamenti marittimi con la Sardegna e la Sicilia.
Inoltre grazie alle “Autostrade del Mare” sono stati attivati i collegamenti con Barcellona Tunisi Tolone
Malta e la Corsica. Infine, per il grande flusso di navi da crociera, il porto di Civitavecc ia è oggi il secondo
scalo europeo per numero di passeggeri annui in transito.
Nel nostro istituto il numero degli alunni stranieri, nuovi immigrati e figli di famiglie non italiofone, è
superiore alla media nazionale e regionale. In virtù di ciò sono stati attuati principi di tolleranza e
universalismo atti ad integrare in modo positivo gli alunni provenienti da altri Paesi. Sfruttando
didatticamente la naturale curiosità degli alunni si sono superati pregiudizi e stereotipi; attraverso un
approccio interculturale e trasversale la ricerca di somiglianze e differenze ha permesso di individuare ciò
c e accomuna rispetto a ci c e distanzia. Ci in ragione del fatto c e l’educazione alla diversità si
sviluppa su due dimensioni complementari: una in cui si amplia il campo cognitivo mostrando la varietà di
punti di vista e organizzandone lo scambio e l’altra in cui si sviluppa il piano affettivo relazionale
attraverso il contatto e la condivisione per un’educazione alla cittadinanza di ampio respiro.
Dimostrazione dell’efficacia degli interventi sono l’assenza di problemi disciplinari legati alla razza e il
regolare percorso scolastico degli alunni stranieri.
L’adattamento dell’insegnamento della lingua italiana e delle altre materie di studio alle esigenze di tali
alunni unitamente all’insegnamento della lingua e della cultura del Paese d’origine diviene elemento
qualificante del processo educativo . (Art 115 comma 5 DL 297/94).
A tale scopo le scuole operano a stretto contatto con gli Enti Locali e le altre Istituzioni educative presenti
sul territorio per supportare studenti e famiglie nel difficile cammino della completa integrazione nel
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tessuto sociale e si presenterà la ric iesta per un posto di potenziamento dell’offerta formativa in base
alla norma vigente.
L’Istituto inoltre nell’ ampliare la propria offerta formativa si avvale della collaborazione di Enti Locali di
Agenzie educative e culturali e di Associazioni accogliendo iniziative e progetti se ritenuti formativi per i
bambini ed i ragazzi.
2.2 Missione
La missione che la nostra scuola si prefigge consiste nel fornire agli allievi la consapevolezza che in ogni
forma di conoscenza e di lettura della realtà non possiamo che ricorrere ad un modello, cioè ad uno
strumento di interpretazione. Esso, tuttavia, non ha carattere di unicità, non è valevole sempre e
comunque. Ogni interpretazione iconica, logica, scientifica della realtà è, in altre parole, sempre e
inevitabilmente provvisoria.
Premesso ciò, la scuola non deve soltanto formare un adulto c e “sa le cose” o “sa farle”: diviene
prioritario che egli sappia interrogarsi continuamente, analizzando di volta in volta le situazioni in cui
viene a trovarsi. Sia in grado, cioè, di formulare dei problemi e programmare quanto deve essere fatto
per giungere alla loro soluzione, sia aperto e curioso rispetto a ciò che è nuovo, disponibile ad ascoltare
gli altri e a condividere con essi i problemi.
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2.3 Visione
La visione descrive la condizione futura ideale di ogni nostro alunno, è una forma di proiezione che
orienta e mobilita le nostre scelte educative. Ecco, quindi, come vorremmo il nostro alunno ideale.
L’alunno del nostro I.C. dovrebbe:

essere consapevole che ogni conoscenza non è mai assoluta e che quindi bisogna sempre metterla
in discussione in una ricerca continua;

acquisire come abitudine di vita la ricerca (estetica, razionale e scientifica);

sviluppare una positiva percezione del valore della propria singolarità;

maturare una visione positiva della scuola e della cultura che essa trasmette;

assumere come principio della relazionalità la collaborazione contro la competitività esasperata;

avvertire l’esigenza di riflettere sui grandi problemi dell’esistenza: fondamento stesso della civiltà
umana.
3. LA COLLEGIALITÀ E GLI IMPEGNI DELLA SCUOLA VERSO L’UTENZA E LA CITTÀ
Con il POF l’Istituto assume un impegno verso le famiglie gli alunni e tutta la città mostrandosi disponibile
a rendere conto di ogni eventuale discrepanza fra i propositi enunciati e quanto attuato. Risulta
necessaria la collaborazione degli Enti Locali e la vicinanza dell’utenza. L’autonomia della scuola
comporta, prima di tutto, la necessità di decidere tutti insieme; decisionalità collettiva che non
comprende solamente i docenti e le famiglie, ma anc e l’Amministrazione Comunale le Associazioni
Educative e gli Enti presenti sul territorio che vorranno collaborare con la scuola.
3.1 L’ impegno dei docenti
Tutti i docenti si impegnano in primo luogo e soprattutto:

a rispettare e a valorizzare l’unicità e l’originalità dell’ alunno;

a rispettare le sue particolari necessità fisiche, intellettuali, emotive e spirituali (personalizzazione,
inclusione);

a favorire la sua naturale curiosità di imparare.
Per quanto riguarda la metodologia e la didattica i docenti si impegnano:

a comunicare agli alunni e alle famiglie i contenuti e i metodi del loro insegnamento
(D.P.R. 122/2009) ;

a rendere sempre trasparenti le valutazioni delle prove e delle attività degli alunni.
Per ci c e concerne l’organizzazione scolastica i docenti si impegnano:

a rendere operativi i progetti previsti dal POF;

a coinvolgere le famiglie nella valutazione e nell’orientamento degli alunni tenendo conto c e i
genitori devono essere informati sui criteri di valutazione e resi partecipi dei progressi e delle eventuali
difficoltà relativi al processo di apprendimento dei propri figli.
Alle famiglie, attraverso il Patto di Corresponsabilità (DPR 235\2007), per il momento distribuito solo nella
scuola secondaria di primo grado, chiediamo affidabilità e assunzioni di precise responsabilità.
Nello specifico si chiede di:

avvicinarsi alla scuola con un rapporto di comprensione e di compartecipazione;

essere presenti alle riunioni;

aiutare i docenti a conoscere meglio gli alunni e a rispettare insieme a loro le particolari necessità di
ognuno di loro.
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3.2 Apprendimento autentico
Le impostazioni educative e didattiche assunte dal nostro Istituto come linea di riferimento sono coerenti
con le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (04
Settembre 2012), sebbene siano adattate alla peculiarità della nostra scuola, alla nostra esperienza e alla
nostra tradizione. La finalità è naturalmente uella di garantire il diritto ad un’istruzione e formazione di
ualità a tutti gli alunni a ciascuno secondo le proprie potenzialità (personalizzazione). L’apprendimento
non è semplicemente un accumulo di conoscenze astratte. Spesso lo studente si applica unicamente per
essere valutato in modo eccellente dall’insegnante senza tener conto c e la società muta molto
rapidamente e richiede sempre meno memorizzazione per far posto alle capacità di pensiero critico, di
soluzione di problemi complessi, di ricostruzione continua delle conoscenze, di flessibilità intellettuale e,
soprattutto, di creatività. Le conoscenze incapsulate nel contesto scolastico (che oltretutto vengono
facilmente dimenticate dopo l’interrogazione) spesso non anno valore per il futuro dell’alunno.
Sviluppare la creatività, la capacità di porre problemi (oltre che risolverli), la ricerca continua, la curiosità,
il pensiero critico, sono i nostri ambiziosi obiettivi. Le nostre attività sono rivolte a personalizzare il
percorso scolastico di ogni alunno e non si limitano a “riprodurre” la conoscenza ma a “costruirla” a
svilupparla e ad applicarla al mondo reale valorizzando “non solo ci c e uno studente sa ma ci c e sa
fare con ci c e sa” (Mario Comoglio “Insegnare e apprendere con il portfolio” 2003 Ed. Fabbri). Il fine
della nostra scuola è uello di formare alunni “colti” intendendo con uesto termine non persone c e
abbiano acquisito passivamente un certo numero di nozioni, ma individui che le sappiano utilizzare per
migliorare la propria esistenza e quella degli altri. In tal senso la celebre frase di W.B. Yeats : “Educare
non è riempire un secc io ma accendere un fuoco” riassume ed esplicita più di ogni altro pensiero i
nostri intenti.
3.3 La personalizzazione (Legge n. 53/03)
Personalizzare l’insegnamento è il compito più complesso e delicato che la scuola si assume: si tratta di
ricercare le potenzialità di ogni alunno, di indirizzarlo e di guidarlo nella sua crescita formativa. Alunno,
compagni, famiglia e organizzazione scolastica flessibile sono i quattro elementi che entrano in gioco in un
sistema di scambi e di relazioni per il raggiungimento di uno stesso fine.
3.4 Valorizzare la diversità
Ogni alunno pu conseguire le abilità necessarie e un elevato livello di competenze solo se l’adulto riesce
a valorizzare le sue potenzialità e le sue peculiarità intellettuali, se si riescono a comprendere le sue
emozioni e le sue resistenze. Le conoscenze e le competenze che la vita richiederà sono ampie e non
facilmente individuabili e la scuola, talvolta, stenta a stare al passo con il cambiamento della società. Chi
sa dire se è più intelligente chi sa risolvere complessi problemi matematici, chi sa navigare a vela, chi
padroneggia una lingua straniera, chi compone musica con un computer, chi sa esprimersi con la pittura,
chi nella cura degli altri sa partecipare delle sofferenze altrui, chi sa danzare? Solo se amplieremo e
riformuleremo le nostre opinioni su che cosa si intenda per intelligenza, saremo in grado di escogitare
modi più appropriati per stimarla e modi più efficaci per educarla. Per questo non bisogna mai definire
nessuna persona per sottrazione: non ha, non sa, non sa fare, non può fare questo o quello. Non è mai la
carenza d’alcunc é infatti c e pu contraddistinguere c iun ue ma le sue capacità di sentire, di fare, di
agire nel suo personale modo specifico. In questo quadro teorico vanno collocate anche le necessità degli
alunni diversamente abili o dei BES acronimo c e sta per Bisogni Educativi Speciali . L’integrazione di un
giovane nello spazio simbolico della cultura ric iede una pedagogia dell’ottimismo della fiducia e del
rispetto. Ogni bambino o ragazzo ha la sua dignità di essere umano che deve crescere insieme ad altre
persone. Rispettare l’intelligenza e le capacità di ciascuno anche quando si presentano in modi
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totalmente divergenti e insoliti da non venir capiti, risulta per noi necessario e prioritario. Tutte le abilità,
anc e uelle meno strettamente “scolastic e” possono valorizzare l’individuo e renderlo utile per se
stesso e la società. Ogni diversità in classe deve trovare un suo ruolo e un suo significato perché il
massimo dell’uguaglianza è la possibilità di essere diversi. Le stesse Indicazioni ministeriali considerano lo
sviluppo delle potenzialità della persona diversamente abile un obiettivo da poter raggiungere secondo
quanto espresso dagli art.3 e 34 della Costituzione e dalle leggi di seguito citate (L. 118/71; L. 517/77;
L.104/92; D.P.R. 24.02.94; L.18 del 3.12.2009; L. 170\2010; D.M 27\12\2012; C.M. n. 8 del 6 marzo 2013).
4. IL CURRICOLO
“Il curricolo è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica e al tempo stesso
esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto.
La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e
l’innovazione educativa.” ( Indicazioni Nazionali).
Con il Curricolo vengono tracciate le linee e i criteri per il conseguimento delle finalità formative e degli
obiettivi di apprendimento; esso contiene le scelte in relazione a contenuti, metodi, organizzazione e
valutazione in un continuum educativo dai tre ai quattordici anni.
Costituisce, in definitiva, un progetto unico nel quale confluiscono, sia le Indicazioni Nazionali, le
indicazione europee” Competenze c iave per l’apprendimento permanente - un quadro di riferimento
europeo” (G.U. dell’U.E. 30.12.2006) e il DPR N° 122 del giugno 2009 e le scelte del singolo Istituto per
realizzare un rapporto di reciprocità culturale e didattica con l’ambiente c e consenta all’alunno di
crescere acquisendo padronanza di competenze che servono per tutta la vita.
La costruzione del curricolo ci offre un’occasione per stringere un patto tra la scuola e i genitori e tra la
scuola e il territorio che allarghi la comunità educante e rafforzi il suo messaggio educativo. La scuola è
investita da una domanda c e comprende insieme l’apprendimento e il saper stare al mondo e
l’insegnante risulta essere figura ponte tra le discipline e il profilo dello studente.
Gli obiettivi e i traguardi rappresentano i fili della trama, tesi a partire dallo studente, su cui ogni scuola
tesse e intreccia la sua prassi didattica.
Si esplicitano due tipologie di curricolo: verticale e orizzontale.
Il curricolo verticale (vedi allegato n° 4), delinea, dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di primo
grado, un iter formativo unitario, graduale e coerente, continuo e progressivo, delle tappe e delle
scansioni d'apprendimento dell'alunno, con riferimento alle competenze da acquisire sia trasversali,
rielaborate cioè da quelle in chiave di cittadinanza, sia disciplinari. Predisposto sulla base delle Indicazioni
Nazionali per il Curricolo 2012, costituisce il punto di riferimento di ogni docente per la progettazione
didattica e la valutazione degli alunni.
Il curricolo verticale non è solo la distribuzione diacronica di contenuti, ma la progettazione comune di un
percorso unitario scandito da traguardi graduali e progressivi nel lungo periodo.
Il curricolo orizzontale è l’esplorazione riflessiva dei nuclei fondanti della disciplina, per selezionare
contenuti e metodologie con lo scopo di progettare percorsi e realizzare ambienti di apprendimento
orientati verso le competenze.
La progettazione curricolare del nostro Istituto fa quindi riferimento:
 Al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione;
 ai traguardi per lo sviluppo delle competenze e agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni
disciplina;
 al contesto territoriale e alle ric ieste sociali dell’utenza;
 alle caratteristiche degli alunni che frequentano il nostro Istituto.
Il curricolo è stato strutturato tenendo conto di:
 Continuità e unitarietà.
L’itinerario scolastico dai tre ai uattordici anni pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate
ciascuna da una specifica identità educativa, è, progressivo e continuo.
A partire dai campi di esperienza della scuola dell’infanzia gli alunni vengono guidati lungo percorsi di
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conoscenza progressivamente orientati alla discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.
In ogni fase del percorso scolastico il nostro Istituto valorizza l’esperienza per ancorarvi i nuovi
apprendimenti.

Accoglienza e integrazione.
L’ambiente di apprendimento è strutturato per favorire l’accoglienza e l’ascolto di ogni alunno, con
particolare attenzione ai momenti di inserimento e di passaggio fra i diversi ordini di scuola. Gli interventi
educativi e didattici sono funzionali alla valorizzazione delle diversità, allo sviluppo di pratiche
collaborative e al successo scolastico di tutti gli alunni.

Individualizzazione e personalizzazione dell’apprendimento.
Partendo dal presupposto c e ognuno apprende secondo proprie strategie cognitive l’azione didattica
non si basa, solo sugli obiettivi disciplinari ma sulle caratteristiche cognitive, affettive, emozionali dei
singoli alunni.
Il Parlamento Europeo approvando la “ Raccomandazione” relativa alle competenze c iave per
l’apprendimento permanente a individuato le competenze di cui tutti anno bisogno per la realizzazione
e lo sviluppo personali la cittadinanza attiva l’inclusione sociale e l’occupazione.
Il quadro di riferimento individua otto competenze chiave:
 La comunicazione nella madrelingua che corrisponde alla capacità di esprimere e interpretare concetti,
pensieri sentimenti e opinioni, in forma orale e scritta, interagendo adeguatamente in diversi contesti
culturali e sociali.
 La comunicazione nelle lingue straniere si riferisce alle medesime abilità e competenze richieste per la
lingua madre e richiede anche capacità quali la mediazione e la comprensione interculturale.
 La competenza matematica e le competenze di base in scienza e tecnologia.
La prima è l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere
Problemi in situazioni uotidiane ponendo l’accento sul processo sul pensiero
logico e spaziale e su modelli rappresentativi.
La competenza scientifica si riferisce alla capacità d’ usare l’insieme delle conoscenze
e metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo, inoltre,
individuarne le problematiche.
La competenza in campo tecnologico è considerata l’applicazione di tale
conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri e bisogni umani.
 La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con spirito critico le tecnologie dell’informazione
nei vari campi di esperienza.
 Imparare a imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendimento di organizzarlo sia a livello
individuale, che di gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di
apprendimento e dei propri bisogni; la capacità di prendere le mosse dalle proprie esperienze per applicarle
in altri contesti per tutta la vita.
 Le competenze sociali e civiche riguardano tutte le forme di comportamento che consentono di
partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa.
 Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità concernono la capacità di tradurre le idee in azione; vi
rientrano la creatività l’innovazione l’assunzione di responsabilità e di risc i e la capacità di pianificare e/o
gestire progetti per raggiungere obiettivi.
 Consapevolezza ed espressione culturale riguarda l’importanza dell’espressione creativa di idee,
esperienze e emozioni di un’ampia varietà di mezzi di comunicazione uali l’arte la musica le arti la
letteratura.
In Italia tali competenze sono state richiamate nell'ambito del Decreto n.139 del 22 Agosto 2007
"Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione" che ha individuato le
otto competenze chiave di cittadinanza che ogni cittadino dovrebbe possedere dopo aver assolto al
dovere di istruzione:
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 Imparare a imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo e utilizzando varie
fonti e varie modalità di informazione e di formazione, anche in funzione dei tempi disponibili, delle
proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.

Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e
di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative
priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati
raggiunti.

Comunicare: comprendere messaggi di genere diverso e di complessità diversa, trasmessi
utilizzando linguaggi diversi mediante diversi supporti.

Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando
le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, riconoscendo i diritti fondamentali degli altri.

Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita
sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui.

Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi,
individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni
utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.

Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni
coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi
ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando
analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica.

Acquisire e interpretare l'informazione: acquisire e interpretare criticamente l'informazione
ricevuta nei diversi ambiti e attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l'attendibilità e
l'utilità, distinguendo fatti e opinioni.
Entrambi i documenti su citati sono stati la base di lavoro per la costruzione del curricolo, parte integrante
del P.O.F.
A partire dal curricolo cos definito i docenti del nostro Istituto programmano collegialmente l’ attività
educativa e didattica individuando le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più
significative, le strategie più idonee per le diverse classi.
La programmazione viene effettuata a diversi livelli:

Team di docenti classe/sezione, consiglio di interclasse/ intersezione( scuola primaria
/dell’infanzia ) consiglio di classe ( scuola secondaria di primo grado).

Classi parallele( scuola primaria), dipartimenti (scuola secondaria di primo grado).
I gruppi pedagogici perseguono obiettivi didattico-educativi formulati dal Collegio Docenti e adattano il
percorso formativo alle caratteristiche delle classi.
Promuovono inoltre attività integrative e di sostegno all’apprendimento.
Pertanto, tutti i docenti, secondo le modalità previste da ciascun gruppo pedagogico:

Orientano la propria azione adottando una strategia educativca comune.

Fanno conoscere agli alunni gli obiettivi educativi e didattici oltre al percerco per raggiungerli.

Informano i genitori relativamente alla programmazione, ai progressi, ai problemi eucativi, alle
difficoltà di apprendimento degli alunni.
Il curricolo si esplicita attraverso i Campi di Esperienza, per la scuola dell’infanzia e nelle Discipline per la
scuola del primo ciclo.
I Campi di Esperienza sono così articolati:
 Il sé e l’altro;
 Il corpo e il movimento;
 Linguaggi, creatività, espressione;
 I discorsi e le parole;
 La conoscenza del mondo.
Per ogni ambito vengono indicate le competenze in uscita dalla scuola dell’infanzia e alcune indicazioni
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metodologic e uali ad esempio la cura dell’ambiente fisico e sociale, che sappia accogliere e sostenere,
l’importanza della vita di relazione basata sulla ritualità e convivialità il gusto dell’esplorazione e della
scoperta come metodo di conoscenza; infine i rapporti coi genitori attraverso un dialogo aperto che
diventi strumento di formazione reciproca .
Il curricolo del primo ciclo si articola, per tutta la durata degli otto anni, in discipline secondo la
progressione suggerita dalle Indicazioni nazionali partendo dall’esperienza nella sua globalità e interezza,
fino ad arrivare alla specializzazione disciplinare.
Le discipline sono le seguenti:
 Cittadinanza e Costituzione;
 Italiano;
 Lingua inglese e seconda lingua comunitaria;
 Storia;
 Geografia;
 Matematica;
 Scienze;
 Musica;
 Arte e immagine;
 Educazione fisica;
 Tecnologia;
 IRC/Disciplina alternativa.
5. Tempo scuola e strutture
5.1. Scuola dell’infanzia
Il Plesso “A. Giannini” sito in via A. da Sangallo 21 è costituito da:
 5 sezioni (A-B-D-F-G) a tempo ridotto;
 2 sezioni a tempo normale( C-E).
organizzate con un tempo scuola di:
 25 ore settimanali, per il tempo ridotto, con orario 8,00-13,00
 40 ore per il tempo normale,con orario 8,00-16,00.
Il Plesso Giovanni Paolo II, situato in via Bruzzesi s.n.c., è costituito da:
2 sezioni (B-C) a tempo ridotto;
1 sezione( A ) a tempo normale
organizzate con un tempo scuola di
 25 ore settimanali, per il tempo ridotto, con orario 8,00-13,00;
 40 ore per il tempo normale,con orario 8,00-16,00


5.2. Scuola primaria
Il plesso “A. Cialdi” il cui edificio è sito in via Buonarroti 9/11, è costituito dalle classi:
 1° A-B;
 2° A-B;
 3° A-B;
 4° A-B;
 5° A-B-C
Il tempo scuola è di:
 28 ore settimanali di attività didattica, distribuite, in orario antimeridiano, dal lunedì al venerdì dalle 8.00
alle13.00; il sabato dalle 8.00alle 11.00 ad eccezione della classe II B che ha un orario dal lunedì al venerdì 8.00-13.30.



Il plesso “C. Laurenti” sito in via XVI Settembre 17/19 ospita la scuola primaria costituita dalle seguenti classi:
1° A-B;
2° A-B-C
3° A-B-C
13


4° A-B-C
5° A-B-C
Il tempo scuola è:
 per il “tempo modulare” 27 ore settimanali più 1 di mensa dal luned al venerd 8.00– 13.00; mentre una volta a
settimana si attua l’orario 8.00– 16.00.
 per Il tempo pieno 40 ore di attività distribuite dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.00.
5.3. Scuola secondaria di primo grado
Plesso “G. Manzi” sito in via A. da Sangallo N°1, è costituito da:
 6 sezioni (il corso H manca della classe seconda) e 17 classi.
 ingresso ore 8,05 inizio lezioni ore 8,10- fine lezioni ore 13,10; la 1H e la 1B effettuano lezione dal lunedì al
venerdì dalle 8,10 alle 14,10 con una seconda ricreazione .
Plesso “Regina Elena” in via Regia Elena 36 è costituito da:
2 sezioni: E \F per 6 classi.
Si rispetta il seguente orario:
 Il corso F svolge l’orario dal lunedì al venerdì dalle 08.10 alle 14.10 facendo una seconda ricreazione; Il corso E
svolge l’ orario 8 10-13,10 dal lunedì al sabato..
 Le classi terze sono site nel plesso “A. Cialdi”; la terza F e svolge l’ orario dal luned al venerd 8 00-14,00 mentre la
terza E svolge l’ orario dal luned al sabato 8 00-13,00.

5.4. Le strutture
Le strutture disponibili nell’edificio scolastico “Giovanni Paolo II” sono le seguenti:
N° 3 aule adibite a spazio classe;
N° 1 salone polivalente;
N° 1 aula mensa;
N° 1 aula blindata per attrezzature audiovisive;
N° 1 giardino attrezzato.
Il Plesso dispone delle seguenti risorse strumentali:
macchine fotografiche, registratore portatile, televisore, videoregistratore/lettore DVD,
fotocopiatrice,videoproiettore,strumenti musicali e attrezzi psicomotori.
Le strutture disponibili nell’edificio scolastico “Alessandro Cialdi sono le seguenti:
N° 13 aule adibite a spazio classe;
N° 3 aule polivalenti;
N° 1 aule laboratorio di informatica;
N° 1 aula magna polivalente;
N° 1 palestra;
N° 1 biblioteca alunni.
Il Plesso dispone delle seguenti risorse strumentali:
LIM,lavagna luminosa,macchina
fotografica,registratore p
ortatile,televisore,videoregistratore/lettore DVD, proiettore per diapositive, fotocopiatrice, strumenti musicali e
attrezzi psicomotori.
Le strutture disponibili nell’edificio scolastico Laurenti e Giannini le sono le seguenti:
N° 19 aule adibite a spazio classe;
N° 3 aule polivalenti;
N° 1 aule laboratorio di informatica con 14 postazioni;
N° 1 aula magna polivalente con annesso locale adibito ad archivio/sala docenti;
N° 1 palestra;
N° 1 biblioteca alunni;
N° 1 biblioteca Ranalli;
N° 2 aula mensa;
N° 1 giardino attrezzato;
N° 2 ripostigli;
N° 1 locale di segreteria;
14
N° 1 aula di presidenza;
N° 1 locale del DSGA.
Il Plesso dispone delle seguenti risorse:
2 LIM, 1 impianto di amplificazione; videoproiettore; televisori,fotocopiatrici,ciclostile, strumenti musicali e attrezzi
psicomotori.
Le strutture disponibili nell’edificio scolastico Manzi sono le seguenti:
N° 18 aule adibite a spazio classe di cui 6 LIM;
N° aula di rotazione con LIM ;
N° 1 locale adibito a laboratorio scientifico;
N° 1 locale adibito al primo soccorso;
N° 2 locali la presidenza e la sala insegnanti;
N° 1 locale adibito ad Aula Magna;
N° 1 biblioteca;
N° 1 laboratorio di informatica con 12 postazioni.
Il Plesso dispone delle seguenti risorse strumentali: N° 7 LIM; N° 2 proiettori.
Le strutture disponibili nell’edificio scolastico “Regina Elena” sono le seguenti:
N° 4 aule adibite a spazio classe;
N° 1 aula video dotata di LIM;
N° 1 laboratorio informatica;
N° 1 laboratorio di arte;
N° 1 sala docenti;
N° 1 postazione per i collaboratori scolastici.
5.5 I Consigli di classe
Il Consiglio di Classe della scuola Secondaria di Primo grado ha principalmente funzione consultiva e
propositiva è composto dal Dirigente Scolastico, da tutti i docenti della classe e dai rappresentanti dei
genitori (fino al numero di quattro); quando il CdiC si riunisce è presente il Dirigente Scolastico che
presiede la seduta; in caso di assenza del DS le sue funzioni sono delegate al Coordinatore della classe.
Quanto discusso è messo a verbale dal Segretario del Consiglio di Classe, figura e mansione indispensabile
per la validità del C. di C.. Questi è designato dal DS generalmente ad inizio di a.s. Il C.diC. fa parte dei
decreti delegati, che hanno come finalità lo svolgimento trasparente e democratico della vita scolastica.
5.6. Il Coordinatore
Il coordinatore di classe ha funzione di coordinare il C. di C. Coordinare un C. di C è una delega delle
competenze proprie del dirigente che può essere appunto da lui conferita a uno dei docenti del C. di C.
Ragion per cui presiede le sedute del C.d.C., quando ad esse non interviene il dirigente. Tale delega è di
solito valida per l’intero anno scolastico. La figura del coordinatore di classe corrisponde all’esigenza di
una migliore funzionalità didattica. Si occupa della stesura del piano didattico della classe; si tiene
regolarmente informato sul profitto e il comportamento della classe tramite frequenti contatti con gli altri
docenti del consiglio; è il punto di riferimento circa tutti i problemi specifici del consiglio di classe; ha un
collegamento diretto con la presidenza e informa il dirigente sugli avvenimenti più significativi della classe
facendo presente eventuali problemi emersi; mantiene, in collaborazione con gli altri docenti della classe,
il contatto con la rappresentanza dei genitori. In particolare, mantiene la corrispondenza con i genitori di
alunni in difficoltà; richiede ove necessario la convocazione di Consigli di Classe straordinari. Controlla
regolarmente le assenze degli studenti ponendo particolare attenzione ai casi di irregolare frequenza ed
inadeguato rendimento.
15
6. LA CONTINUITÀ
6.1 La continuità educativa
La continuità educativa rappresenta parte integrante dei curricoli di studio e più in generale, del
processo educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia
Essa si esplica in una serie di attività che mirano a ridurre i possibili disagi nei passaggi tra i vari ordini di
scuola e a rendere pertanto più scorrevole il percorso di crescita e di studio c e l’alunno si trova ad
affrontare.
Nel nostro istituto, a tale scopo, si esplicano essenzialmente le seguenti azioni:

incontri all’inizio dell’anno scolastico tra Docenti dei vari Plessi per concordare attività comuni;

attività dei Docenti di scuola secondaria di primo grado con gli alunni di classe quinta e scuola
dell’infanzia;

visite degli alunni delle classi quinte ai Plessi di scuola secondaria di primo grado;

rappresentazioni e mostre di fine anno sul lavoro svolto;

incontri di fine anno per acquisire informazioni sui profili degli alunni in entrata ai vari cicli
scolastici.
Tutti i Docenti collaboreranno alla realizzazione di Progetti e Laboratori.
Sarà uindi possibile: realizzare i progetti e i laboratori trasversali (dalla scuola dell’infanzia alla scuola
media) e integrare le professionalità attraverso una migliore utilizzazione delle competenze dei Docenti.
Si potranno, altresì, concordare, tra Docenti dei diversi cicli, verifiche finali per valutare le reali
competenze in uscita.
Il nostro Istituto Comprensivo persegue una linea verticale, orizzontale e trasversale. La linea verticale
esprime l'esigenza di impostare una formazione che possa poi continuare lungo un intero arco della vita
(lifelong learning); quella orizzontale indica la necessità di un'attenta collaborazione fra la scuola e gli attori
extrascolastici:la famiglia in primo luogo"; quella trasversale come continuità del processo formativo
incentrato sui valori cognitivi ed affettivi della persona, continuità come attuazione organica di obiettivi,
contenuti e metodi dei tre ordini di scuola.
E’ stato pertanto elaborato un "Curricolo verticale " (vedi allegato n°4) per gli anni per delineare, dalla
scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di 1° grado, senza ripetizioni e ridondanze, un processo unitario,
graduale e coerente, continuo e progressivo, verticale ed orizzontale, delle tappe e delle scansioni
d'apprendimento dell'allievo, in riferimento alle competenze da acquisire e ai traguardi in termini di risultati
attesi.
La costruzione del curricolo si basa su un ampio spettro di strategie e competenze in cui sono intrecciati e
interrelati il sapere, il saper fare, il saper essere. Il percorso curricolare muove dai soggetti
dell'apprendimento, con particolare attenzione ed ascolto ai loro bisogni e motivazioni, atteggiamenti,
problemi, affettività, fasi di sviluppo, abilità, conoscenza dell'esperienze formative precedenti.
6.2. Orientamento
L’orientamento si esplica in un insieme di attività c e mirano a formare e potenziare le capacità
degli studenti per conoscere meglio se stessi l’ambiente in cui vivono le offerte formative, affinché
possano essere quanto più consapevoli delle scelte che vanno ad affrontare. La validità del percorso
scolastico mette in luce le attitudini dei singoli studenti di modo che le scelte successive valorizzino i
risultati del percorso appena ultimato e favoriscano il successo di quello intrapreso. L’ orientamento in
uscita è posto in essere attraverso un progetto realizzato e monitorato dalle Figure Strumentali preposte.
Le attività specifiche di tale progetto si svolgono nel periodo ottobre-gennaio, con incontri con i docenti
delle scuole secondarie di secondo grado che presentano la loro offerta formativa. Si tengono stage
16
presso i vari istituti ed incontri con studenti ed insegnanti delle scuole superiori; vengono distribuiti
materiali con valore esplicativo sui programmi ed indirizzi specifici; sono proposti incontri con esponenti
del mondo del lavoro.
I genitori saranno ricevuti dal Consiglio di Classe nel mese di gennaio per colloqui sull'orientamento
scolastico dei figli. Nonostante ci sia una percentuale, in linea con la media nazionale, che non risponda ai
suggerimenti proposti per le scelte future, i risultati ottenuti da tale attività sono comunque
soddisfacenti.
17
7. LA FORMAZIONE, LA RICERCA, L’AUTOVALUTAZIONE
7.1 La formazione e la ricerca
L’istituto Comprensivo Via XVI Settembre attua, durante la propria attività:

la sperimentazione delle pratiche di apprendimento cooperativo;
 la modularità dell’insegnamento;
 Il lavoro e la ricerca collegiale per il miglioramento della didattica e per il recupero degli alunni in
difficoltà;
 la didattica volta all’ac uisizione di competenze che sono obiettivo generale del sistema educativo e
formativo;
 la formazione del senso dell’identità nel rispetto delle diversità;
 la valorizzazione delle potenzialità e dei talenti;
 la formazione volta alla “costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e
sensibilità”( Indicazioni nazionali per il curricolo);
 lo sviluppo della cittadinanza attiva e consapevole;
 l’autovalutazione dell’istituto e la diffusione della cultura della ualità;
 la diffusione delle esperienze migliori e la valorizzazione del lavoro degli insegnanti;
 il confronto e la diffusione di esperienze con i docenti delle scuole in rete.
La formazione è basata soprattutto sul confronto fra colleghi, sulla comune riflessione, sullo scambio
delle pratic e didattic e sull’interazione fra analisi teorica e prassi uotidiana. Si fa pertanto
affidamento, in primo luogo, sulla importante risorsa dei docenti della nostra scuola che spesso
dispongono di un capitale di conoscenze da investire nella formazione dei colleghi. Alle attività di ricerca
e formazione potrà, quando opportuno, partecipare anche il personale ATA.
Il nostro Istituto, inoltre, recepisce quanto previsto dalla legge 107/2015 per quanto riguarda la
formazione in servizio dei docenti nell’ottica del lifelong learning, cioè di un apprendimentoaggiornamento continuo, che accompagni tutta la vita lavorativa del docente, essenziale perché la
scuola sia in grado di rispondere con una didattica sempre up-to-date alle istanze culturali della società
contemporanea, in costante evoluzione.
Tra le varie opportunità relative alla formazione in servizio destinate al personale docente, da attuarsi
con i fondi disponibili in base al piano annuale, il Collegio dei Docenti ha scelto di avvalersi di corsi
relativi a:

DSA e BES: approfondimento della conoscenza delle relative problematiche ed adozione di
tecniche didattiche adeguate ai bisogni speciali di alunni in difficoltà, allo scopo di garantire loro il pieno
raggiungimento del diritto allo studio;

stesura e attuazione del curricolo orizzontale e verticale, in una prospettiva di trasversalità tra le
varie discipline e di raccordo tra i vari ordini di scuola, per assicurare agli studenti un percorso formativo
organico e coerente;

cittadinanza e costituzione con l’obiettivo di formare cittadini attivi e consapevoli di essere
soggetti destinatari di diritti ma anche responsabili nel conoscere e portare a compimento i loro doveri,
nel rispetto delle regole attinenti al loro ambiente di studio, alla loro cerchia familiare e sociale, ed al
loro Paese;
I docenti potranno inoltre partecipare ad attività di formazione e ricerca coordinate dall’Università
dall’Indire da Enti pubblici e privati e da associazioni professionali.
18
L’Istituto utilizzerà a tal fine i fondi c e gli verranno assegnati dal Ministero o dalla rete di scuole
associate.
7.2 L’ Autovalutazione e gli esiti
Secondo le Indicazioni nazionali per il curricolo “il sistema nazionale di valutazione a il compito di
rilevare la ualità dell’intero sistema scolastico, fornendo alle scuole, alle famiglie, alla comunità sociale,
al Parlamento e al Governo elementi di informazione essenziali circa la salute e le criticità del nostro
sistema di istruzione.”
L’autovalutazione è uindi uno strumento indispensabile per verificare se ci c e si sta facendo, sia
efficace ed efficiente, cioé produttivo, sia a livello di singolo Istituto, che di Sistema Nazionale.
Il sistema di valutazione nazionale dal 2007 prevede le prove dell’INVALSI c e dall’a.s. 2012-13 saranno
valutate anche trasversalmente, a partire dalla scuola primaria.
I Dirigenti Scolastici, così come le Figure Strumentali specifiche, potranno accedere ai dati che hanno
valenza locale, per micro/ macro area e nazionale. Le debolezze negli apprendimenti rilevate, potranno
essere modificate nell’arco dei due anni precedenti la successiva somministrazione con strategie mirate
al superamento delle difficoltà che sono emerse dai dati.
L’autovalutazione d’Istituto prevede la risposta a uestionari cartacei e on-line, riguardanti il
gradimento e l’efficacia delle attività proposte durante l’anno. I Genitori gli Alunni e i Docenti potranno
esprimere le proprie opinioni sull’attività svolta.
La formazione e l’ impegno degli insegnanti non possono prescindere dalla continua autovalutazione e da
uanto progettato nel curriculum d’ Istituto e attuato.
Per quanto concerne gli esiti degli studenti in uscita e nel passaggio da una classe all’ altra la situazione è
nel complesso soddisfacente. La percentuale degli ammessi alla classe successiva sfiora il 100% tanto
nella Primaria quanto nella Secondaria. La valutazione in uscita alla fine della Secondaria di primo Grado è
al di sotto della media nazionale, per quanto riguarda valutazioni quali il 6 ed il 7 mentre la supera per le
valutazione dall’ 8 al 10 e lode. Inoltre non vi sono abbandoni scolastici poc issimi lasciano il nostro
comprensivo per un altro della stessa città, altri risultano trasferiti in altre località a causa della situazione
lavorativa delle famiglie di provenienza. Nella scuola secondaria gli alunni che non sono stati ammessi alle
classi successive rappresentano solo una piccola percentuale. Tutto ciò premia lo sforzo e l’ impegno
continuo dei docenti sempre pronti a rispondere ai vari bisogni educativi in sintonia con le famiglie .
Nei risultati delle prove INVALSI l’ I.C. raggiunge risultati superiori a uelli della media nazionale sia in
italiano che in matematica evidenziando un punteggio superiore a quello di scuole con background socioeconomico e culturale simile.
7.3 Valorizzazione del merito
Autovalutarsi significa sicuramente migliorare le criticità ma anche valorizzare il merito e le eccellenze.
Il nostro Istituto, coerentemente con il suo passato prestigioso e consolidando la sua fama di affidabilità e
serietà, continua ad attuare iniziative dirette a valorizzare il merito dei suoi studenti, nei limiti delle
risorse finanziarie disponibili. Si propongono quindi laboratori pomeridiani gratuiti di Latino e Greco per
studenti della terza media che intendano avvicinarsi al mondo delle Lettere Classiche. Inoltre la
partecipazione ai Giochi Matematici organizzati dall’ Università Bocconi di Milano è divenuta ormai una
consuetudine per il nostro Istituto e occasione in cui gli studenti anno l’opportunità di mettere alla prova
e dimostrare le loro capacità, nonché di ricevere uno stimolo per uno studio sempre più appassionante e
coinvolgente della Matematica; Si propongono inoltre laboratori gratuiti (giornalino, biblioteca..) con il
fine di potenziare la lingua Italiana, rivolti sia a studenti italiani che intendano raggiungere livelli di
eccellenza nell’uso della loro lingua sia a studenti stranieri che, non ancora in completo possesso della
19
conoscenza della lingua, abbiano necessità di ampliarla per poter comunicare più efficacemente in ambito
scolastico e sul territorio, e per poter esprimere pienamente le loro capacità in ambito scolastico. In
questo modo viene data piena attuazione al diritto allo studio anche degli studenti stranieri.
Gli studenti interessati a potenziare e certificare la loro conoscenza della lingua Inglese hanno inoltre la
possibilità di ottenere le certificazioni internazionali della Cambridge University, frequentando i corsi
appositamente organizzati e svolti in collaborazione con docenti preparatori esterni, accreditati a tale
scopo. Da anni il nostro Istituto realizza un gemellaggio con il Collége Tavan di Avignone, con cui i nostri
studenti delle sezioni di lingua francese scambiano una corrispondenza con studenti francesi e ciò ha una
ricaduta positiva sulle abilità linguistiche della comprensione e produzione scritta, nonché sulla
conoscenza del lessico. Ogni anno tra coloro che hanno ottenuto i voti più alti in lingua Francese, viene
segnalato uno studente per classe all’AMOPA (Association des Membres de l'Ordre des Palmes
Académiques), che consegna nel corso di una solenne cerimonia un diploma comprovante l’iscrizione
nell’Albo d’oro dei migliori studenti di Francese. Per quanto concerne gli studenti delle sezioni di lingua
spagnola questi hanno la possibilità di prendere la certificazione linguistica DELE. I nostri studenti più
meritevoli vengono segnalati alla Ca.Ri.Civ., che annualmente premia coloro che tra le scuole di
Civitavecchia raggiungono livelli di eccellenza. A proposito di valorizzazione delle competenze digitali, la
nostra scuola ha cura di svilupparle e migliorarle con un laboratorio pomeridiano gratuito volto alla
conoscenza e all’ applicazione delle competenze necessarie per la redazione di una pagina WEB. Inoltre è
in atto un progetto sulla didattica 2.0, con l’uso del tablet e della LIM in classe. Tutte le classi della scuola
secondaria di primo grado si avvalgono del Registro elettronico.
Nell’ anno scolastico 2015\2016 con un progetto sulla realizzazione di infrastrutture digitalizzate, si
intendono fare interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica laboratori di settore e per
l’apprendimento delle competenze c iave (Vedi la sezione progetti\laboratori).
8. IL COMPORTAMENTO E LA CONDOTTA
Ogni ordine di scuola prevede delle regole che consentano di lavorare e crescere in autonomia, nel
rispetto dell’ambiente e delle persone c e partecipano all’attività educativa.
La valutazione del comportamento sarà effettuata in riferimento ai seguenti documenti:
a) Il regolamento di Istituto c e all’inizio di ogni anno scolastico sarà fatto conoscere ai genitori.
b) Il regolamento di disciplina degli alunni, che verrà illustrato e commentato dai coordinatori di classe e
affisso nelle singole classi (scuola secondaria di primo grado).
c) Il patto di corresponsabilità che dovrà essere sottoscritto dal docente coordinatore di classe, genitori e
alunni. (vedi allegato n°1).
d) La griglia della valutazione dei comportamenti che sarà utilizzata per determinare il voto di condotta
quadrimestrale in base a criteri oggettivi nella scuola secondaria di primo grado. (vedi allegato n°2)
e) Nella scuola primaria, invece, il giudizio di condotta si evincerà dalla scheda di valutazione
uadrimestrale c e rispetta i criteri dell’ allegato n°3
Per quanto riguarda le eventuali sanzioni da applicare si rimanda alla lettura dei regolamenti sopra
menzionati ed alla normativa vigente.
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9. IL RECUPERO PER GLI ALUNNI SVANTAGGIATI
Un percorso di studi efficace ed efficiente, in tutti gli ordini di scuola, prevede interventi di
recupero che aiutino gli alunni a rafforzare, approfondire le conoscenze e le proprie abilità, soprattutto
per evitare la dispersione scolastica e colmare eventuali lacune pregresse che non devono pregiudicare il
percorso di studio e le scelte future.
Le attività di recupero saranno svolte sia in orario scolastico che in orario pomeridiano in questo caso con
ore destinate alla preparazione agli Esami di Stato per gli alunni delle classi Terze e con laboratori (teatro,
informatica, latino, greco, biblioteca, costruzione bambole, scientifico, giornalino, di attività sportiva) che
vanno a recuperare e\o potenziare alcune abilità di base: scrivere, leggere, interpretare, usare la logica, il
calcolo, la motricità fine e del corpo in generale.
Con tali corsi \ laboratorio la Scuola intende svolgere un servizio gratuito e qualificato agli studenti in
difficoltà o inclini all’ approfondimento e alla valorizzazione del merito, pertanto la frequenza, ancorché
non obbligatoria, è comunque consigliata.
Durante l’ anno scolastico ogni insegnante attuerà autonomamente tutte le strategie possibili per
recuperare eventuali lacune di base, insufficienze gravi e per approfondire i nuclei fondamentali della
propria disciplina di insegnamento.
9.1 Obiettivi
Tutto il pacchetto dei corsi \ laboratori si propone di far acquisire agli alunni che presentano difficoltà nel
conseguimento degli obiettivi formativi o siano desiderosi di approfondire i seguenti obiettivi:
1) abilità o conoscenze specifiche nell'ambito delle singole discipline;
2) migliore qualità del metodo di studio;
3) maggiore consapevolezza nei confronti delle discipline oggetto di studio;
4) maggiore autostima e consapevolezza delle proprie capacità.
9.2 Organizzazione.
I Docenti interessati a tali interventi offriranno il servizio pomeridiano a tutta la scuola e non solo
agli alunni delle classi dove operano. Ogni laboratorio avrà un numero di alunni compatibile con l’ attività
svolta. Quanto svolto nei laboratori sarà motivo di recupero e a\o approfondimento che potrà essere
fatto presente ei vari C. di C. per testimoniare l’ impegno dell’ alunno.
10. IL SOSTEGNO PER GLI ALUNNI CON DISABILITA’
Nell’agosto del 2009 il Ministero dell’Istruzione a emanato “Le linee guida per l’integrazione
scolastica degli alunni con disabilità” un documento importante non tanto per i contenuti c e non
apportano novità alla copiosa normativa vigente uanto per l’organicità degli argomenti per la scelta del
momento in cui si stavano verificando numerose innovazioni nella scuola.
Significativa è la Premessa che insiste molto sul valore dell’integrazione come frutto dello scambio
relazionale fra alunni con disabilità e compagni e sull’importanza del senso pedagogico di uesto
rapporto che si realizza in classe. L’ avvento dell’ ICF promulgato dall’ OMS ci spinge ad evolvere il
concetto di integrazione verso quello di inclusività attraverso la creazione di un ambiente che sia
accogliente verso ogni diversità e per il quale ci sia sinergia di ogni elemento di struttura dell’ istituzione.
Questo nuovo atteggiamento educativo risulterà evidente all’ interno di ogni classe in uanto “E’ compito
doveroso dei Consigli di Classe o dei Teams dei docenti… l’ adozione di una personalizzazione della
didattica … nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni” (Circ. Min.
06\03\13)
21
10.1 Compiti dei docenti
Gli insegnanti di sostegno sono assegnati alle classi dove sono presenti alunni portatori di disabilità
o alunni in situazione di svantaggio, opportunamente certificati.
Le classi sono oggi caratterizzate da molteplici diversità, legate alle differenze nei modi di apprendere, ai
livelli di apprendimento raggiunti, alle specifiche inclinazioni e ai personali interessi, ma anche a
condizioni particolari c e possono essere causa di difficoltà nell’apprendimento oppure a particolari stati
emotivi e affettivi. La programmazione delle attività didattiche deve essere realizzata, e condivisa, da
tutti i docenti curriculari, insieme all’insegnante di sostegno c e dovranno definire gli obiettivi di
apprendimento per gli alunni con disabilità in correlazione con uelli previsti per l’intera classe. Il Piano di
lavoro per l’alunno diversamente abile correlato con il piano di lavoro della classe, tenuto conto delle
risorse personali e organizzative, verrà realizzato, anche quando l'insegnante di sostegno non è in aula,
avvalendosi di particolari strategie (tutoraggio, lavori in piccoli gruppi, laboratori, utilizzo di tecnologie,
….).
La documentazione relativa alla programmazione deve essere resa disponibile alle famiglie, al fine di
consentire loro la conoscenza del percorso educativo e formativo pianificato.
10.2 G.L.H. di Istituto
IL G.L.H. di istituto è composto da:
il Dirigente Scolastico, un Docente di sostegno e un Docente di materia curricolare di ogni ordine di scuola
nominati dal Collegio Docenti, il Presidente del Consiglio di Istituto, un Referente A.S.L., un Referente
dell'Ente Locale, un Referente della Cooperativa responsabile del servizio AA.EE.CC., il Direttore dei servizi
generali e amministrativi.
Questo organo ha le seguenti Competenze:
L’analisi della situazione dell’ Istituto la distribuzione delle risorse professionali secondo le necessità l’
organizzazione del sistema scolastico al fine della integrazione,la verifica dei risultati.
È presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo Delegato.
10.3 GG.LL.HH. operativi
I GG.LL.HH. operativi sono composti da:
il Dirigente Scolastico o un suo Delegato, il Docente di sostegno della classe, il Consiglio di classe o una sua
Rappresentanza nominata dal Dirigente i Genitori dell’Alunno portatore di andicap un operatore A.S.L.
l'eventuale A.E.C.
Hanno le seguenti Competenze:
elaborazione del profilo dinamico funzionale e del piano educativo individualizzato, verifica in itinere dei
risultati.
Ai fini di una efficace redazione dei progetti, si sottolinea che un reale percorso di acquisizione
dell’autonomia e di socializzazione deve necessariamente prevedere momenti nei uali l’alunno
sperimenta punti di riferimento e situazioni relazionali diversificate con tutte le figure educative coinvolte
(docenti di classe di sostegno A.E.C.C. ecc); la “risorsa” A.E.C.C. deve pertanto essere utilizzata in modo
flessibile in relazione ai seguenti compiti:

Attivare interventi di vigilanza nell’accogliere l’alunno all’ingresso della scuola e all’uscita;

Attivare interventi educativo–assistenziali rivolti a favorire la comunicazione e la relazione nei
rapporti interpersonali nel gruppo dei pari e con gli adulti;

Attivare interventi educativo–assistenziali rivolti a favorire l’autonomia ed i processi di
apprendimento dell’alunno affidatogli;

Contribuire alla realizzazione degli obiettivi indicati nel P.E.I. con strumenti, metodologie specifiche
e ausili, in stretta collaborazione con i docenti di classe e di sostegno.
10.4 Piano Educativo Individualizzato (PEI)
Il Piano educativo individualizzato (P.E.I.), è il documento nel quale vengono descritti gli interventi
integrati predisposti per l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini
della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione.
22
Il P.E.I. è redatto congiuntamente dagli operatori sanitari individuati dalla ASL e dal personale insegnante
curriculare e di sostegno della scuola e in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale
dell'alunno.
Il P.E.I. tiene presenti i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché
le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche di cui alla lettera a), comma 1, dell'art.
13 della Legge 104/92.
Il P.E.I. è pertanto:
- il progetto operativo interistituzionale tra operatori della scuola, dei servizi sanitari e sociali, in
collaborazione con i familiari
- il progetto educativo e didattico personalizzato riguardante la dimensione dell'apprendimento correlata
agli aspetti riabilitativi e sociali.
Esso deve contenere:
- finalità e obiettivi didattici;
- itinerari di lavoro;
- tecnologia;
- metodologie, tecniche e verifiche;
- modalità di coinvolgimento della famiglia;
Per quanto riguarda i tempi:
- si definisce entro il secondo mese dell'anno scolastico;
- si verifica con frequenza quadrimestrale;
- si effettuano verifiche straordinarie per casi di particolare difficoltà.
10.5 Alunni con Bisogni Educativi Specifici (BES)
La D.M. 27 dicembre 2012 ”Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e la C.M. n.8 del 6 marzo 2013 ridefiniscono e
completano il tradizionale approccio all’integrazione scolastica estendendo il campo d’intervento e di
responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei BES comprendente: “svantaggio sociale e
culturale, disturbi specifici di apprendimento(DSA) e/o disturbi evolutivi specifici,difficoltà derivanti dalla
non conoscenza della cultura e della lingua italiana”.
La legge N°170 del 8-10-2010 definisce la dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia (DSA)quali
disturbi specifici dell’apprendimento c e “si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate in
assenza di patologie neurologic e e deficit sensoriali”. Tali disturbi possono sussistere separatamente o
insieme.
Compito delle istituzioni scolastiche è di attuare i necessari interventi pedagogico-didattici per giungere al
successo formativo degli alunni con BES, attuando percorsi didattici personalizzati, per gli alunni DSA
ricorrendo a strumenti compensativi e misure dispensative per le attività didattiche e la valutazione
intermedia e finale. Tutto ciò verrà redatto nel PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)
Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono e facilitano la
prestazione ric iesta nell’abilità deficitaria. Possono essere : la sintesi vocale il registratore programmi di
video scrittura con correttore ortografico, calcolatrice, tabelle, formulari, mappe concettuali.
Le misure dispensative, volte ad evitare situazione di affaticamento e disagio, vanno individuate di volta in
volta per ognuno degli studenti e possono consistere nell’evitare la lettura a voce alta o nel fornire
maggior tempo a disposizione per le prove.
La valutazione di tali alunni deve essere coerente con gli interventi pedagogico-didattici effettuati.
Le commissioni degli esami di Stato, al termine del primo e del secondo ciclo di istruzione, tengono in
debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, assegnando tempi più lunghi di quelli ordinari e
strumenti compensativi adeguati, anche nelle prove INVALSI.
La normativa specifica i compiti di ognuno degli “attori”coinvolti sollecitando a individuare un docente
esperto, con compiti di referente, che possa coadiuvare e supportare gli insegnanti che lavorano con
alunni con BES in modo che vi sia ampia collaborazione e condivisione.
Nel nostro Istituto a partire dall’ a.s. 2013\2014 si è costituito il Gruppo di Lavoro per l’Inclusività
(GLI),composto da: Dirigente scolastico, Figure strumentali per il POF e per la disabilità (docenti di scuola
23
secondaria e primaria), rappresentante DEI docenti di sostegno, coordinatori della scuola primaria e
dell’infanzia. Il GLI redige il Piano Annuale per l’Inclusione approvato successivamente dal collegio dei
docenti e di seguito riportato.
Istituto Comprensivo Statale “Via XVI Settembre”
Piano Annuale per l’Inclusione
a.s. 2014-2015
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti:
1. disabilità certificate (L. 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
 minorati vista
 minorati udito
 Psicofisici
2. disturbi evolutivi specifici
 DSA
 ADHD/DOP
 Borderline cognitivo
 Altro
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
 Socio-economico
 Linguistico-culturale
 Disagio comportamentale/relazionale
 Altro
Totali
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO (alunni certificati) (p. 1)
N° di PDP redatti dai C.d.C in presenza di certificazione sanitaria (p. 2-3)
N° di PDP redatti dai C.d.C. in assenza di certificazione sanitaria (p.2-3)
B. Risorse professionali specifiche
Insegnanti di sostegno
AEC
Assistenti alla comunicazione
Funzioni strumentali / coordinamento
Altro:
Prevalentemente utilizzate in…
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
Prof.ssa Caruso – Ins. Maio
Ass.te Amm.vo Fracassa M. Teresa
28
2
26
65
39
2
4
20
39
14
9
3
13
132
11
58
65
9
Sì / No
SI
NO
SI
NO
SI
NO
24
C. Coinvolgimento docenti curricolari
Coordinatori di classe e simili
Docenti con specifica formazione
Altri docenti
D. Coinvolgimento personale ATA
E. Coinvolgimento famiglie
F.
Rapporti con servizi sociosanitari
territoriali e istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
G. Rapporti con privato sociale e
volontariato
H. Formazione docenti
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
Attraverso…
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Sì / No
SI
SI
NO
SI
SI
SI
NO
SI
SI
SI
NO
SI
Assistenza alunni disabili
Progetti di inclusione / laboratori integrati
Altro:
Informazione /formazione su genitorialità e
psicopedagogia dell’età evolutiva
Coinvolgimento in progetti di inclusione
Coinvolgimento in attività di promozione della
comunità educante
Altro:
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati sulla disabilità
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati su disagio e simili
Procedure condivise di intervento sulla
disabilità
Procedure condivise di intervento su disagio e
simili
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Rapporti con CTS / CTI
Altro:
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Progetti a livello di reti di scuole
Strategie e metodologie educativo-didattiche /
gestione della classe
Didattica speciale e progetti educativo-didattici
a prevalente tematica inclusiva
Didattica interculturale / italiano L2
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva
(compresi DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche disabilità
(autismo, ADHD, Dis. Intellettive sensoriali…)
Altro:
0
1
SI
NO
SI
SI
SI
NO
NO
SI
SI
NO
SI
NO
NO
NO
SI
NO
SI
SI
SI
SI
SI
2
3
4
25
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli
insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in
rapporto ai diversi servizi esistenti;
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle
decisioni c e riguardano l’organizzazione delle attività educative;
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi;
Valorizzazione delle risorse esistenti
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei
progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione c e scandiscono l’ingresso nel sistema
scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento
lavorativo.
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
26
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle
pratiche di intervento, ecc.)
Istituzione di un GLI come da normativa vigente composto dai rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti nel processo
educativo. Gruppo di lavoro per la progettazione di interventi inclusivi.
Nel P.E.I. / P.D.P. si promuoveranno itinerari che sollecitano l’autonomia personale, sociale e didattica limitando la
dipendenza dell’alunno al docente di sostegno.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Comunicazione ai docenti del panorama dei corsi di formazione sulla didattica con svantaggio e disagio.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive (DPR 122/09)
Relativamente alla valutazione scolastica si adottano strategie di valutazione coerenti con gli interventi didattici
individualizzati e personalizzati programmati. Le modalità valutative da adottare devono consentire agli alunni con
Bisogni Educativi Speciali di poter dimostrare il livello di apprendimento conseguito anche mediante l’utilizzo degli
strumenti compensativi e l’adozione di misure dispensative previste dalla normativa vigente. Gli alunni verranno
valutati in base al P.E.I. / P.D.P. che può essere riconducibile alla programmazione oppure totalmente differenziato.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Corsi di recupero e rinforzo, progetti /didattico educativi a tematica inclusiva, uso di sussidi multimediali (PC, LIM,
ecc.), strumenti compensativi e misure dispensative.
Le attività di sostegno si svolgono prevalentemente in classe e in piccoli gruppi; solo in casi rari ed eccezionali si
possono prevedere attività di rapporto 1:1.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
Collaborazione con ASL, Strutture Sanitarie presenti sul territorio, Servizi Sociali e Associazioni di Volontariato.
27
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano
l’organizzazione delle attività educative
Coinvolgimento delle famiglie nella progettazione e nell’attuazione delle attività di inclusione.
Necessità di organizzare un corso sulla “genitorialità attiva e consapevole” per coinvolgere maggiormente le famiglie.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi
Sviluppo di una didattica individualizzata e personalizzata.
Individuazione di un modello unico di PEI/PDP adatto ai diversi ordini di scuola dove sono presenti alunni con Bisogni
Educativi Speciali.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Coinvolgimento dei docenti e del personale ATA nelle varie fasi dell’inclusione: accoglienza, progettazione, esecuzione.
Uso dei PC e della LIM per la didattica laboratoriale / laboratori informatici / palestre / teatro / biblioteche.
L’Istituto accoglie alunni B.E.S. / D.S.A. organizzando attività didattiche / educative attraverso il supporto di docenti
specializzati svolgendo anche funzione di mediazione fra tutte le componenti coinvolte nel processo di integrazione /
inclusione.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
E’ presente personale A.E.C. e Operatori esterni (progetti d’Istituto).
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i
diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Si prevedono rapporti con i docenti specializzati e curricolari delle scuole di provenienza degli alunni in entrata e in
uscita.
Progetti di continuità e orientamento.
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 22/06/2015
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 30/06/2015
Allegati:
 Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti Comunicazione,
ecc.)
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Giovannina Corvaia
28
11. ALTRI ASPETTI ORGANIZZATIVI
11.1 Criteri di organizzazione degli scrutini e degli esami di fine Primo Ciclo
Di seguito faremo riferimento alle norme stabilite dalla D.P.R.122/09, dalla C.M. 49/10 e alla C.M.
48/12.
“Una buona scuola” pone al centro l’alunno e il suo itinerario di apprendimento e di formazione; tiene
conto delle tappe e dei traguardi da raggiungere e superare nelle principali aree disciplinari lungo il
percorso formativo continuo; verifica periodicamente e con sistematicità i progressi di ogni alunno,
soprattutto nelle capacità di base, in stretto raccordo con le Indicazioni; si assume la responsabilità dei
risultati e dei livelli di apprendimento, che i propri alunni raggiungono, e mira a garantire a tutti una
partenza solida e sicura”.
Valutazione intermedia (quadrimestrale) e finale, unitamente agli esami, costituiscono momenti cruciali
del percorso di formazione annuale e non vanno isolati dal processo di formazione costituendo essi un
bilancio, sia dell'attività svolta dall'alunno, sia dell'azione educativa e culturale compiuta dalla scuola.
Nei Consigli di classe del mese di maggio, quindi, i docenti analizzeranno gli esiti formativi programmati e
quelli effettivamente raggiunti, la percentuale di insuccessi e le probabili cause, i risultati delle attività di
integrazione e recupero, l'efficacia dei criteri di valutazione attuati e le difficoltà incontrate dagli alunni.
11.2 Prove INVALSI
In base alle indicazioni del MIUR nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado si
svolgeranno durante l’anno scolastico 2015-2016 dei test valutativi, prove INVALSI a livello nazionale.
Nella scuola Primaria verranno svolte nel mese di maggio per le classi quinte; per la secondaria nel mese
di giugno e concorreranno al voto finale di licenziamento.
11.3 Divisione dell'anno scolastico in quadrimestri
Il Collegio, ai sensi dell'art. 74 del T.U. D. L.vo. n.297 del 16\4\1994, ha deliberato all'unanimità di
dividere l'anno scolastico in quadrimestri, per opportunità organizzativa.
11.4 Staff di direzione
Ne fanno parte i responsabili dei settori: infanzia, primaria e secondaria di primo grado e i due
docenti collaboratori e, di volta in volta, in relazione agli argomenti posti all'ordine del giorno, altri
docenti (responsabili di commissioni e/o di gruppi di lavoro, di specifici progetti didattici ecc…).
Ne fanno parte la collaboratrice vicaria due fiduciarie della scuola primaria una della scuola dell’infanzia
due per la scuola secondaria di primo grado e, di volta in volta, in relazione agli argomenti posti all'ordine
del giorno, altri docenti (responsabili di commissioni e/o di gruppi di lavoro, di specifici progetti didattici,
ecc…).
Per l’a.s. 2014-2015 la distribuzione degli incarichi è la seguente:

Docente prof.ssa Del Genio Maria, primo collaboratore, che usufruisce di distacco totale
dall’insegnamento;

Docente Maestra Tentella Maria Grazia, secondo collaboratore;

Docente Maestra Rossi Alessandra, coordinatore del Plesso Laurenti;

Docente Maestra Olivieri Emanuela, fiduciaria del Plesso Giovanni Paolo II;

Docente Maestra Ciambella Tiziana, coordinatore infanzia laurenti

Docente prof.ssa Mocci Stefania, coordinatore del Plesso Manzi;

Docente prof.ssa Piccirilli Concetta, coordinatore del Plesso di Regina Elena.
Sono state elette dal Collegio Docenti le Funzioni Strumentali per le seguenti aree:

Informatica e Tecnologica

Gestione P.O.F.

Continuità e orientamento

Invalsi \ Autovalutazione

Territorio
29

Disabilità
11.5 Attività per alunni che non si avvalgono dell' I.R.C.
La Disciplina alternativa all’ I.R.C. sarà svolta attuando il seguente PROGETTO nella scuola secondaria di
primo grado
PROGETTO ATTIVITÀ ALTERNATIVA ALL'ORA DI IRC
A.S. 2015 / 2016
Il Progetto è rivolto agli alunni della Scuola Secondaria di Primo grado che hanno scelto di svolgere
attività alternative all'ora di religione.
Esso nasce nel rispetto e nell’osservanza di uanto stabilito nell OM 26/07 del 15/03/07 art. 8 comm. 13-14,
dal DPR 323 del 27/7/98 art. 11 comm. 2; 13, dalla nota del MEF 26482 del 7/07/11 e dalla C. M. n. 110 del
29/12/2011, che disciplina le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2012-2013 e
seguenti. In particolare la C.M. a riguardo dell’Insegnamento della religione cattolica e attività alternative
prescrive c e “La facoltà di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica viene
esercitata dai genitori al momento dell’iscrizione mediante la compilazione di apposita ric iesta”.
Il Collegio dei docenti, nella seduta del 1 Settembre 2015, per quest'anno, ha approvato l'argomento
«Sviluppo sostenibile» per le attività didattic e e formative nella scelta in alternativa all’IRC proposto
dalla docente, prof.ssa Anna Molfese.
FINALITÀ GENERALI
•
Conoscenza dei documenti principali sull'argomento.
•
Conoscenza e rispetto del territorio, valorizzandone i beni ambientali, artistici e architettonici.
•
Sensibilizzazione dei ragazzi alla tutela dell'ambiente favorendo quei comportamenti personali che
possano renderli protagonisti.
•
Sviluppo di una «competenza finanziaria» legata alle scelte alimentari: perché alcuni prodotti
costano di più rispetto ad altri? / che cosa significa consumare maggiormente un tipo di alimento e quali
conseguenze produce sull'ambiente di origine?
•
Conoscenza delle condizioni di lavoro per alcuni prodotti di acquisto diffuso: scarpe, t-shirt....
ABILITA’ E COMPETENZE
Le tematic e del progetto tenderanno all’ac uisizione delle seguenti competenze:
•
Saper individuare relazioni ambientali significative ed eventuali loro alterazioni nel territorio
nazionale / internazionale
•
Saper individuare gli effetti causati dall’azione antropica sull’ambiente
•
Saper operare scelte alimentari consapevoli per l'ambiente, per se stessi e per gli altri.
•
Saper «fare la spesa» imparando a leggere le etichette degli alimenti, a valutare il loro prezzo e le
differenze di provenienza degli alimenti di maggiore consumo.
•
Sapere evitare gli sprechi alimentari, energetici....
Programmazione : il corso è articolato durante le ore dell'IRC nelle tre classi.
Documenti di riferimento
1.
1972 Rapporto di Stoccolma
2.
1987 Rapporto di Brundtland: nasce l'idea a livello internazionale.
3.
1992 Rio de Janeiro: conferenza ONU su Sviluppo e ambiente (Earth Summit)
Agenda 21
4. 2002
Johannesburg
30
5. 2004-14 Carta della Terra a cura dell'UNESCO per integrare
6. 2015
Enciclica «Laudato si'» di Francesco I
7.
L'intervento dei Leader delle altre Confessioni.
Dalla natura degli obiettivi e dai documenti è chiaro che ogni Docente può sviluppare un percorso
autonomo e originale, secondo le proprie competenze e il livello degli alunni: dal mito di Gaia, alla
letteratura, all'arte, alla tecnologia, all'alimentazione, al riciclo , all'agricoltura....
Al temine del percorso verrà stilata una relazione sulle attività svolte che potranno anche essere
documentate con una produzione personalizzata.
Le valutazioni dei Docenti concorreranno a quelle dei due quadrimestri.
Nella scuola primaria per svolgere l’ attività alternativa si ricorrerà alle compresenze in contemporaneità
con l’ ora dell I.R.C. e si svolgerà lo stesso progetto della secondaria sulla sostenibilità ambientale
compatibilmente con le risorse umane disponibili.
11.6 Sostituzione dei docenti assenti
Scuola secondaria di primo grado
In caso di assenza improvvisa di un docente, i docenti liberi, che abbiamo dato disponibilità,
faranno la sostituzione: la precedenza sarà data ai colleghi della materia da sostituire.
Nel caso di assenze prolungate le sostituzioni avverranno secondo le normative della legge vigente.
Scuola primaria
Le sostituzioni di colleghi assenti saranno effettuate con la nomina di un supplente (dal secondo
giorno) o secondo la seguente priorità:
a) insegnanti a disposizione;
b) insegnanti in co-presenza;
c) insegnanti disponibili ad effettuare ore di straordinario o recupero
Scuola infanzia
Le sostituzioni dei colleghi assenti saranno effettuate con la nomina di un supplente o secondo la
seguente priorità:
da insegnanti disponibili a effettuare ore di straordinario o recupero.
31
12. VIAGGI DI ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE
Le uscite didattiche e i viaggi di istruzione costituiscono parte integrante della programmazione
delle classi in uanto sono considerati momenti fondamentali dell’educazione alla socialità e della
formazione integrale dell’alunno.
Pertanto, le classi potranno effettuare uscite didattic e solo se l’attività sarà inserita in uno specifico
progetto finalizzato all’approfondimento di argomenti affrontati in sede di programmazione
educativa e didattica.
L’attività degli alunni durante l’uscita sarà soggetta a valutazione finale.
Nell’ambito del progetto di gemellaggio Italia-Francia si prevedono incontri anc e all’estero tra gli
alunni partecipanti.
13. I LABORATORI E I PACCHETTI FORMATIVI
“L’uomo è intelligente perché ha le mani”
Anassagora
A scuola il 90% dell’apprendimento avviene attraverso la “parola” e solo il 10% avviene attraverso
l’esperienza. Nella scuola italiana l’insegnante è uello c e “detiene” e dà la parola. C i apprende
deve ricordarsi di quello che ha ascoltato o letto e poi ripeterlo. Da tempo gli studiosi hanno messo in
guardia dai limiti dell’apprendimento c e si basa solo sul linguaggio e anno suggerito di adottare la
didattica dei laboratori dove l’apprendimento a luogo non solo con le parole ma con l’esperienza
operativa con una comprensione autentica c e mette in gioco le emozioni l’azione le abilità più
complesse.
In sintesi la didattica laboratoriale si basa soprattutto sul “fare” degli allievi più c e “sull’ascoltare” le
informazioni dei docenti. È una didattica operativa in contrapposizione alla didattica tradizionale.
Con il laboratorio in altre parole non vorremmo un’accumulazione di conoscenze “inerti” né
un’assimilazione passiva dei contenuti ma la trasformazione delle conoscenze in modo di pensare, in
strumenti operativi di vita concreta, mettendo gli studenti di fronte problemi complessi,
interdisciplinari, lavorando in gruppo e svolgendo le attività in condizioni non artificiali, ma operative
e significative.
32
AMPLIAMENTO E ARRICCHIMENTO DELL’ OFFERTA FORMATIVA DELL I.C.
A partire dall’ anno scolastico 2015\2016 con la legge sulla Buona Scuola, ogni Istituto potrà
richiedere delle unità di potenziamento in base ai bisogni e alle priorità che sono state
individuate nel Rapporto di Autovalutazione (a.s. 2014\2015). A tal proposito l’ I.C. via XVI
Settembre ha richiesto
1 unità per il potenziamento delle abilità linguistiche in ambito logico – matematico,
proponendo il seguente progetto:
PROGETTO POTENZIAMENTO e RECUPERO
Destinatari
Il progetto è rivolto ad allievi della scuola secondaria di primo grado
Analisi dei bisogni formativi dei destinatari
E' riconosciuto a livello internazionale il contributo fondamentale che l'educazione matematica offre
nella formazione dei giovani, cittadini del domani. Infatti, l'educazione matematica contribuisce,
insieme con tutte le altre discipline, alla formazione culturale del cittadino, in modo da consentirgli di
partecipare alla vita sociale con consapevolezza e capacità critica.
Le competenze del cittadino, al cui raggiungimento concorre l'educazione matematica, sono per
esempio: esprimere adeguatamente informazioni, intuire e immaginare, risolvere e porsi problemi,
progettare e costruire modelli di situazioni reali, operare scelte in condizioni d'incertezza. La
conoscenza dei linguaggi scientifici, e tra essi in primo luogo di quello matematico, si rivela sempre più
essenziale per risolvere problemi quotidiani e per acquisire una corretta capacità di giudizio.
E’ altrettanto importante il ruolo formativo della scuola nel potenziare le capacità di lavorare in gruppo
collaborando, con modalità diverse per il raggiungimento di un obiettivo comune.
In linea con le tematic e dell’indagine OCSE-PISA, visti anche i problemi e le difficoltà rilevate da tali
indagini, è importante stimolare i ragazzi ad utilizzare le conoscenze e le competenze matematiche
acquisite a scuola, per orientarsi nelle situazioni quotidiane non premodellizzate, ove è necessario
scegliere prioritariamente un adeguato modello matematico per azzardare delle previsioni.
Motivazione dell’intervento
Cercare di diminuire la disaffezione nei confronti della matematica nella fascia d’età più recettiva in
quella fascia dove si formano e addirittura si cristallizzano inclinazioni o avversioni per le discipline;
nell’immaginario collettivo l’idea di “Cos’è la matematica” prende forma proprio in uesta fascia d’età.
“Il laboratorio di matematica non è un luogo fisico diverso dalla classe, è piuttosto un insieme
strutturato di attività volte alla costruzione di significati degli oggetti matematici.
…
L’ambiente del laboratorio di matematica è in qualche modo assimilabile a quello della bottega
rinascimentale, nella quale gli apprendisti imparavano facendo e vedendo fare, comunicando fra loro e
con gli esperti. La costruzione di significati, nel laboratorio di matematica, è strettamente legata, da
una parte, all'uso degli strumenti utilizzati nelle varie attività, dall'altra, alle interazioni tra le persone
che si sviluppano durante l’esercizio di tali attività. È necessario ricordare che uno strumento è sempre
il risultato di un'evoluzione culturale, che è prodotto per scopi specifici e che, conseguentemente,
incorpora idee. Sul piano didattico ciò ha alcune implicazioni importanti: innanzitutto il significato non
può risiedere unicamente nello strumento né può emergere dalla sola interazione tra studente e
strumento. Il significato risiede negli scopi per i quali lo strumento è usato, nei piani che vengono
33
elaborati per usare lo strumento; l’appropriazione del significato, inoltre, richiede anche riflessione
individuale sugli oggetti di studio e sulle attività proposte.”
(Matematica 2003 – La matematica per il cittadino)
Il laboratorio cui ci si riferisce non è un luogo fisico, ma un approccio metodologico in cui abbia un
ruolo significativo la ‘discussione’ matematica oltre ad alcune pratic e come il cooperative learning e il
collaborative learning.
Il termine laboratorio rimanda al lavoro alle dimensioni dell’agire e del fare. In ualc e modo evoca
anche laboriosità e quindi attenzione, coinvolgimento, partecipazione al processo di costruzione del
prodotto. Quando si parla di laboratorio di matematica, magari utilizzando la suggestiva metafora
della bottega rinascimentale, lo si fa spesso per evocare un modello di insegnamento – apprendimento
diverso dalla lectio, praticata forse più tradizionalmente. Nella lezione l’apprendimento è di tipo
ricostruttivo – simbolico: si legge e si commenta la pagina scritta, mettendone in rilievo gli elementi
portanti; si apprende usando un linguaggio colto che viene (e deve essere) insegnato. Nel laboratorio
l’apprendimento è di tipo percettivo – motorio: si apprende facendo e vedendo fare: learning by
doing. Il laboratorio evoca l’idea di lavoro fatica operosità; la lezione frontale evoca una trattazione
da parte dell’esperto un insegnamento impartito. Il laboratorio fa pensare a un coinvolgimento del
corpo e della mente; la lezione evoca una partecipazione esclusivamente intellettuale.
La lezione è particolarmente adatta agli esperti, mentre la didattica laboratoriale è quanto mai
opportuna per i principianti, per chi si trova in una fase di apprendistato cognitivo. I vantaggi
dell’apprendimento mediante attività di laboratorio derivano dalla considerazione che oggigiorno la
scuola dell’obbligo dovrebbe evitare sia forme di selezione esplicita (espellere dal sistema giovani
studenti), sia forme di selezione nascosta (mandare avanti sempre e comunque, anche se non si sono
conseguite le competenze essenziali).
E’ inoltre importante sollecitare gli alunni a utilizzare correttamente strategie di pianificazione e di
monitoraggio della comprensione e dell’apprendimento e potenziare la consapevolezza della loro
maggiore efficacia in situazioni di collaborazione.
Questo ragionamento deve esser applicato principalmente a quelle discipline, come la matematica,
presenti in tutti i corsi di studio e che spesso risultano di non facile comprensione per gli studenti. Le
tecniche di insegnamento e quindi di apprendimento della matematica dovrebbero essere
profondamente modificate e adattate alle esigenze degli allievi.
Il cambiamento dovrà riguardare sia i metodi che i contenuti, in quanto è mutata la funzione della
matematica nella scuola da strumento selettivo a disciplina fondamentale per l’esercizio di una
cittadinanza attiva, informata e consapevole.
Se tutto ci avviene in un curricolo verticale c e coerentemente abbraccia una fascia d’età dai 11 ai 13
anni, i risultati saranno maggiormente evidenti.
L’dea del progetto nasce da alcune premesse:
a) Le indicazioni per il curricolo (Per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’Istruzione)
b) il
documento
sugli
assi
culturali
http://www.pubblica.istruzione.it/news/2007/obbligo_istruzione.shtml,
in
particolare
l’allegato “il nuovo obbligo di istruzione: cosa cambia nella scuola?” c e indica come
competenza matematica la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero e
di rappresentazione grafica e simbolica, la capacità di comprendere ed esprimere
adeguatamente informazioni qualitative e quantitative, di esplorare situazioni problematiche,
di porsi e risolvere problemi, di progettare e costruire modelli di situazioni reali;
c) Gli esiti delle indagini OCSE-PISA
Obiettivi generali:
Per gli alunni:
34
Gli assi culturali di riferimento, entro i quali si inserisce il progetto, sono i seguenti:
Asse dei linguaggi: Ogni volta c e l’alunno legge o riferisce su un testo specialmente se la situazione
problematica a cui si riferisce è tratta dalla vita reale e non è pre-modellizzata,
viene ric iesta l’attivazione dei seguenti processi:
- Individuare informazioni;
- Comprendere il significato generale del testo;
- Sviluppare un’interpretazione;
- Riflettere sul contenuto del testo e valutarlo;
- Riflettere sulla forma del testo e valutarla.
Asse della matematica: Le conoscenze matematiche, dei fatti e dei procedimenti, delle abilità
necessarie per svolgere certe operazioni e applicare certi metodi, non sono
sufficienti per ac uisire una “corretta capacità di giudizio” ed imparare ad
orientarsi “consapevolmente nei diversi contesti del mondo contemporaneo”. La
proposta didattica di partire da problemi reali ric iede l’uso creativo dell’insieme
di tutte le conoscenze per rispondere a quanto richiesto dalle situazioni esterne,
comporta la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero e di
rappresentazione grafica e simbolica, la capacità di comprendere ed esprimere
adeguatamente informazioni qualitative e quantitative, di esplorare situazioni
problematiche, di porsi e risolvere problemi, di progettare e costruire modelli di
situazioni reali
Asse Scientifico-Tecnologico: L’obiettivo è uello di facilitare lo studente nell’esplorazione del mondo
circostante, per osservarne i fenomeni e comprendere il valore della conoscenza
del mondo naturale e di quello delle attività umane come parte integrante della
sua formazione globale.
Entrando nello specifico delle competenze abbiamo fatto riferimento alle “Competenze c iave di
cittadinanza al termine dell’istruzione obbligatoria”:
Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando
varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale),
anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di
lavoro.
Comunicare
- comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità
diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.)
mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali);
- produrre comunicazione ordinata ed efficace, per sequenze logiche e per ragionamento induttivo o
deduttivo dal particolare al generale dal concreto all’astratto;
- rappresentare eventi fenomeni principi concetti norme procedure …ecc. utilizzando linguaggi
diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante
diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali).
Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le
proprie e le altrui capacità gestendo la conflittualità contribuendo all’apprendimento comune ed alla
realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.
Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita
sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le
opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.
Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando
le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando,
secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse aree della matematica.
Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni
coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi
35
ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando
analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti.
Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l’informazione
ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi valutandone l’attendibilità e
l’utilità distinguendo fatti e opinioni.
Obiettivi specifici declinati per competenze (Da “Il nuovo obbligo di istruzione: cosa cambia?”)
Competenze
Abilità (sec. I grado)
C1:
Utilizzare le
tecniche e le
procedure del
calcolo aritmetico
ed algebrico,
rappresentandole
anche sotto forma
grafica
Numeri
– Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni e confronti tra i numeri
conosciuti (numeri naturali, numeri interi, frazioni e numeri decimali), quando
possibile a mente oppure utilizzando gli usuali algoritmi scritti, le calcolatrici e i fogli
di calcolo e valutando quale strumento può essere più opportuno, a seconda della
situazione e degli obiettivi.
– Dare stime approssimate per il risultato di una operazione, anche per controllare
la plausibilità di un calcolo già fatto.
– Descrivere rapporti e quozienti mediante frazioni.
– Utilizzare frazioni equivalenti e numeri decimali per denotare uno stesso numero
razionale.
– Calcolare percentuali.
– Interpretare un aumento percentuale di una quantità data come una
moltiplicazione per un numero maggiore di 1.
– Descrivere con una espressione numerica la sequenza di operazioni che fornisce la
soluzione di un problema.
– Eseguire semplici espressioni di calcolo con i numeri conosciuti, essendo
consapevoli del
significato delle parentesi e delle convenzioni sulla precedenza delle operazioni.
C2:
Confrontare ed
analizzare figure
geometriche,
individuando
invarianti e
relazioni
Spazio e figure
– Riprodurre figure e disegni geometrici, utilizzando in modo appropriato e con
accuratezza opportuni strumenti (riga, squadra, compasso, software di geometria).
– Fare congetture a partire da figure dinamiche realizzate con software e verificare
se sono corrette o meno.
– Descrivere figure complesse e costruzioni geometriche al fine di comunicarle ad
altri.
– Riprodurre figure e disegni geometrici in base a una descrizione e codificazione
fatta da altri.
– Riconoscere figure piane simili in vari contesti e riprodurre in scala una figura
assegnata.
C3.
Analizzare dati e
interpretarli
sviluppando
deduzioni e
ragionamenti sugli
stessi anche con
l’ausilio di
rappresentazioni
grafiche, usando
consapevolmente
gli strumenti di
calcolo e le
potenzialità offerte
da applicazioni
Relazioni e funzioni
– Costruire, interpretare e trasformare formule che contengono lettere per
esprimere in forma generale relazioni e proprietà.
– Esprimere la relazione di proporzionalità con una uguaglianza di frazioni e
viceversa.
– Usare il piano cartesiano per rappresentare relazioni e funzioni, e per conoscere in
2
particolare le funzioni del tipo y=ax, y=a/x, y=ax , e i loro grafici.
– Collegare le prime due al concetto di proporzionalità.
– Esplorare e risolvere problemi utilizzando equazioni di primo grado.
Misure, dati e previsioni
– Rappresentare insiemi di dati, anche facendo uso di un foglio elettronico. In
situazioni significative, confrontare dati al fine di prendere decisioni, utilizzando le
distribuzioni delle frequenze e delle frequenze relative e le nozioni di media
aritmetica e mediana.
36
specifiche di tipo
informatico
C4.
Individuare le
strategie
appropriate per la
soluzione di
problemi.
C5:
Giocare
con
la
matematica:
osservare,
descrivere
ed
analizzare
diverse
situazioni
reali,
naturali o artificiali,
cogliendo invarianti
e
differenze,
cercando il modello
matematico.
– Individuare le fasi risolutive di un problema e loro rappresentazioni con
diagrammi
– Usare tecniche risolutive di un problema utilizzando frazioni, proporzioni,
percentuali, formule geometriche,
– Formalizzare il percorso di soluzione di un problema attraverso modelli algebrici e
grafici
– Convalidare i risultati conseguiti sia empiricamente, sia mediante argomentazioni
– Tradurre dal linguaggio naturale al linguaggio algebrico e viceversa.
– Riconoscere nei contesti di gioco l’approccio matematico;
–Utilizzare un approccio intuitivo e ragionamento logico, senza regole formali e
senza equazioni complicate.
–Abituarsi ad usare fantasia, tenacia, astuzia e immaginazione.
–Organizzare e rappresentare i dati di un problema distinguendo tra elementi noti,
elementi variabili, elementi incogniti.
– Individuare, con la guida del docente, una possibile interpretazione dei dati in
base a semplici modelli
37
Articolazione e contenuti del progetto
.
1. Attività con gli alunni:
Ogni modulo verte su argomenti di matematica legati ai temi fondamentali del programma, basati su
curiosità matematiche presenti nella vita reale, caratterizzate da una forte componente di ricerca
(dalla congettura alla risoluzione del problema) e dalla possibilità di esplorazione con le nuove
tecnologie (calcolatrice, foglio di calcolo, software di geometria dinamica…) o con materiale povero
(carta…).
Gli stessi argomenti però sono affrontati con maggiore livello di dettaglio in base alla fascia scolastica
di appartenenza del gruppo di allievi.
“RealM@t1”
Destinatari: Classe terza Media
I materiali sono tratti da “Laboratori di innovazione didattica 2008/09”- Vol.1, Matematica&Realtà
Obiettivi (conoscenze e abilità): C1, C3 della tabella precedente
Vengono ripresi i concetti di proporzionalità diretta con l’ausilio di problemi presi dalla vita reale e non
premodellizzati; proporzionalità inversa; grandezze riconducibili a proporzionalità diretta, ripartizione,
ripartizione composta:
Attività: Le paghette congrue. Frantoi aperti in Umbria. Problemi condominiali: dividere le spese.
Problemi condominiali: istallare un ascensore
“GeoM@t1”
Va presentata come situazione problematica: all’inizio gli allievi non dovrebbero disporre di alcuna
procedura routinaria per risolvere il problema.
Destinatari: Classe terza Media
I materiali sono tratti da “Matematica per il cittadino: Matematica 2001 e 2003” e dalla piattaforma di
[email protected].
Obiettivi (conoscenze e abilità): C2 e C4 della tabella precedente
· Esprimere, rappresentare ed interpretare i risultati di misure di grandezze.
· Riconoscere figure simili in vari contesti.
· Riconoscere grandezze proporzionali in vari contesti; riprodurre in scala.
· Risolvere problemi usando proprietà geometriche delle figure anche ricorrendo a modelli
materiali e a semplici deduzioni.
· Usare software di geometria dinamica per congetturare e/o verificare; passare alla
dimostrazione teorica.
Attività: La foto
“Evento finale”
2. Attività con gli alunni:
Agli incontri in presenza, coordinati dal docente tutor e seguiti dal docente di classe, potranno seguire
attività a distanza svolte dai ragazzi collaborando in rete, e le attività in presenza, registrate attraverso
l’uso della lavagna interattiva multimediale potranno essere salvate sul sito della scuola ed essere
fruite successivamente anc e dai ragazzi assenti all’attività in presenza.
Con l’uso della lavagna interattiva le lezioni prodotte potranno essere usate anc e per il recupero.
Ogni modulo verte su argomenti di matematica legati ai temi fondamentali del programma, basati su
curiosità matematiche presenti nella vita reale, caratterizzate da una forte componente di ricerca
(dalla congettura alla risoluzione del problema) e dalla possibilità di esplorazione con le nuove
tecnologie (calcolatrice foglio di calcolo software di geometria dinamica…) o con materiale povero
(carta…).
38
Gli stessi argomenti però sono affrontati con maggiore livello di dettaglio in base alla fascia scolastica
di appartenenza del gruppo di allievi.
spontaneo – peer education; la simulazione di gare a squadre oltre ad eliminare l’idea di gara come
momento per emergere a livello individuale evidenziano ( anc e nel contesto ludico) l’importanza del
collaborative learning.
“Evento finale”
Le scuole della rete, alla fine di tutte le attività, si incontreranno presso la sede della scuola capofila
per confrontare i risultati delle singole attività, magari in un convegno dove i ragazzi stessi
condivideranno i loro lavori e nello stesso tempo parteciperanno ad una simulazione di gara a squadre,
dove ogni scuola presenterà la propria squadra di matematica.
Linee metodologiche - Utilizzazione di materiali didattici e risorse tecnologiche
Gli studenti saranno coinvolti in attività matematiche e saranno privilegiati i seguenti aspetti in
un’ottica costruttivista:
· costruzione delle conoscenze (e non riproduzione)
· apprendimento collaborativo
· uso delle nuove tecnologie
· pratiche riflessive e metacognitive
In ogni incontro verranno proposte schede per favorire la riflessione sul proprio lavoro e la
sistemazione dei risultati, ogni attività sarà documentata dagli studenti sotto forma di relazione.
Collettivamente si commenteranno le risposte al fine di “costruire” i concetti c iave dell’attività svolta.
Linee metodologiche - Utilizzazione di materiali didattici e risorse tecnologiche
Gli studenti saranno coinvolti in attività matematiche e saranno privilegiati i seguenti aspetti in
un’ottica costruttivista:
· costruzione delle conoscenze (e non riproduzione)
· apprendimento collaborativo
· uso delle nuove tecnologie
· pratiche riflessive e metacognitive
In ogni incontro verranno proposte schede per favorire la riflessione sul proprio lavoro e la
sistemazione dei risultati, ogni attività sarà documentata dagli studenti sotto forma di relazione.
Collettivamente si commenteranno le risposte al fine di “costruire” i concetti chiave dell’attività svolta.
Si prevede di utilizzare software opensource come:
openoffice
http://it.openoffice.org/,
geogebra
www.geogebra.org,
C.a.R.
http://mathsrv.kueichstaett.
materiali da piattaforme collegate direttamente al progetto:
http: www.matematicaerealta.it
http://puntoedu.indire.it/corsi/content/index.php?action=docenti&id_cnt=3522
risorse gratuite disponibili in internet come:
http://www.museo.unimo.it/theatrum/, http://www.tecnoteca.it/museo, http://www.kangourou.it/,
http://olimpiadi.ing.unipi.it/,
http://umi.dm.unibo.it/,
http://www.matematica.it/,
http://www.matematicamente.it/.
3 unità per il potenziamento dell’ area relativa agli alunni BES, proponendo il seguente
progetto:
PROGETTO
B.E.S.
“NO LIMITS”
39
Le classi sono oggi caratterizzate da molteplici diversità, legate a differenze nei modi di apprendere, ai
livelli di apprendimento raggiunti, alle specifiche inclinazioni e personali interessi, ma anche a
condizioni particolari, che possono essere causa di difficoltà nell'apprendimento oppure causare
particolari stati emotivi ed affettivi.
Per accogliere tutte queste diversificate istanze, l' intervento educativo personalizzato viene esteso
all intera area dei B.E.S. dalla D.M. 27 dicembre 2012 ”Strumenti di intervento per alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e dalla C.M. n.8 del 6 marzo
2013 per le uali deve esservi inclusi lo “svantaggio sociale e culturale disturbi specifici di
apprendimento(DSA) e/o disturbi evolutivi specifici,difficoltà derivanti dalla non conoscenza della
cultura e della lingua italiana”.
Questa definizione amplia il campo d’intervento della didattica speciale ponendo al centro
dell’attenzione non più solo gli alunni certificati per una specifica patologia ma tutti coloro che si
trovino, anche solo per un periodo limitato di tempo, in una situazione di difficoltà.
Da un lato la normativa più recente(L.170/2010) ha riconosciuto che gli alunni con Disturbo Specifico di
Apprendimento non necessitano della presenza di un docente di sostegno, poiché non sono portatori
di una patologia della sfera cognitiva, bensì hanno bisogno di modalità di apprendimento particolari,
c e possono essere predisposte e seguite dai docenti curricolari della classe. Dall’altro il mondo della
scuola prende coscienza della presenza, in costante aumento, di alunni con difficoltà di diversa entità
ed origine, che vanno comunque ad inficiare il loro processo di apprendimento, con ricadute anche
gravi sulla loro sfera personale e sociale, impedendone lo sviluppo sereno ed armonioso e mettendo
spesso a rischio anche il loro futuro da adulti.
Tali difficoltà possono derivare loro dall’essere alunni stranieri con scarsa conoscenza della lingua
italiana o dall’appartenere ad un ambiente familiare in situazione di rischio per gravi motivi di tipo
economico o sociale, o da un lutto familiare; le motivazioni possono essere le più disparate, e possono
essere permanenti o durare solo per un breve periodo di tempo, perché magari sono già in corso di
risoluzione. Si tratta comun ue di situazioni c e ric iedono un’attenzione particolare da parte della
scuola nei confronti dell’alunno.
Si è pertanto passati da una didattica speciale imperniata intorno al concetto di “integrazione”
dell’alunno con disabilità all’interno di un contesto “normale” ad una didattica basata sul concetto di
“inclusione” di tutti coloro c e manifestano bisogni speciali in una prospettiva comune ma al tempo
stesso flessibile, in cui viene attuato il diritto allo studio e ad una crescita sana ed armoniosa di tutti gli
alunni dei “normali” cos come di uelli “speciali” con piani di lavoro personalizzati ma c e al tempo
stesso si raccordano con il curricolo comune. In questo modo la scuola diviene veramente la scuola di
tutti, sempre più ampia, sempre più flessibile, sempre più globale.
La popolazione scolastica del nostro Istituto si differenzia molto nelle sue peculiarità già da un plesso
all’altro e ric iede accurato e costante aggiornamento del monitoraggio scolastico.
Nel corso dell’anno scolastico avvengono spesso nuovi inserimenti di alunni stranieri ( da Banglades
Marocco, Cina, Albania, Romania, ecc) ed italiani , in seguito a trasferimento lavorativo dei genitori, o
in allontanamento da situazioni di disagio createsi nella scuola di provenienza.
Tra questi ultimi spesso emergono in itinere situazioni di peculiarità cognitive e comportamentali
riconducibili ai B.E.S., se non anche a disabilità comunque da avviare a diagnosi.
Il nostro Istituto si è sempre contraddistinto nell’accoglienza” delle diversità e la presenza di uesti
alunni c e esprimono diversabilità è vista nella prospettiva dell’integrazione delle risorse ed azioni
interne al sistema scuola e di collaborazione con le famiglie con l’é uipe specialistica dell’ASL e con
diverse realtà territoriali c e in sinergia ne integrassero l’operato in modalità extrascolastica ( ad es. “Il
Ponte” ).
Tale modus operandi della scuola d’infanzia e primaria nel grado successivo secondaria di primo
grado, puo’ essere considerato opera di prevenzione di disagio sociale in uanto argina il problema
dell’abbandono scolastico e limita/impedisce dinamic e comportamentali disfunzionali come il
bullismo.
40
Disabilità difficoltà e disturbo specifico dell’apprendimento, disagio psico-affettivo e svantaggio socioculturale saranno i destinatari di questo progetto, avendone riservato uno apposito agli alunni
stranieri.
La legge N°170 del 8-10-2010 definisce la dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia (DSA)quali
disturbi specifici dell’apprendimento c e “si manifestano in presenza di capacità cognitive
adeguate in assenza di patologie neurologic e e deficit sensoriali”. Tali disturbi possono
sussistere separatamente o insieme.
Compito delle istituzioni scolastiche è di attuare i necessari interventi pedagogico-didattici per
giungere al successo formativo degli alunni con BES, attuando percorsi didattici personalizzati, per
gli alunni DSA ricorrendo a strumenti compensativi e misure dispensative per le attività
didattiche e la valutazione intermedia e finale.
Tutto ciò verrà redatto nel PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)
Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono e facilitano la
prestazione ric iesta nell’abilità deficitaria. Possono essere : la sintesi vocale, il registratore,
programmi di video scrittura con correttore ortografico, calcolatrice, tabelle, formulari, mappe
concettuali.
Le misure dispensative, finalizzate ad evitare situazioni di disagio, vanno definite sul singolo caso
e possono consistere nell’evitare la lettura a voce alta o nel fornire maggior tempo a disposizione
per le prove.
La valutazione di tali alunni deve essere coerente con gli interventi pedagogico-didattici effettuati.
Il progetto intende prendersi carico di queste peculiarità nelle varie sfaccettature, implementando il
processo educativo degli insegnanti curricolari , mediante interventi mirati di potenziamento e
recupero.
Nei B.E.S. verranno considerati gli alunni portatori di :
disabilità accertata ai sensi della Lg 104/92, art.3, comma 1 e 3,
- disturbi specifici dell’apprendimento (Legge 170): dislessia disortografia disgrafia
discalculia, disturbo specifico della comprensione del testo
-
deficit da disturbo dell’attenzione (DDDA) e dell’iperattività (ADHD)
-
comportamenti cognitivi limite: alunni con potenziale intellettivo non ottimale, Borderline,
disturbi evolutivi misti
-
disagio psico-affettivo e svantaggio culturale
che necessitino e possano trarre vantaggio da un’implementazione del potenziamento/recupero
didattico.
FINALITA’.
Promuovere la realizzazione di uno sfondo-inclusivo implementando l’efficacia dell’azione educativa
degli insegnanti curricolari e condividendo informazioni e conoscenze sull’uso di metodi, strumenti
compensativi e prassi didattiche specifiche .
OBIETTIVI.





Potenziare/recuperare le abilità deficitarie nelle aree individuate dai docenti curricolari;
Condividere con la famiglia il percorso didattico personalizzato;
Applicare gli strumenti compensativi e dispensativi concordati nel PDP.
Sviluppare competenze compensative ed autonomia di studio negli alunni con DSA;
Educazione emotiva:saper riconoscere e comunicare emozioni
e i sentimenti;
41



Promuovere l’ascolto e la collaborazione;
Promuovere la fiducia in se stessi e l’autostima;
Potenziare le abilità sociali dei ragazzi promuovendo corretti modelli comportamentali;
DESTINATARI.
Alunni per i uali i docenti segnalino necessità di potenziamento dell’azione educative/didattica
mediante attività e proposte differenziate per classe, ordine, esigenze, e per i quali sia stato stilato un
P.E.I. o un P.D.P.
Secondo quanto riportato nel P.A.I., i casi di alunni portatori di B.E.S. sono 132 all'interno del nostro
Istituto,ripartiti tra disabilità accertate ai sensi della Lg 104/92, art.3, comma 1 e 3 ( n.28 casi), disturbi
evolutivi specifici (n.65 casi), svantaggio (n.39 casi).
RISORSE UMANE.
Tre insegnanti dell’organico di potenziamento di cui due per la scuola primaria ed uno per la
secondaria di primo grado.
TEMPI D’ATTUAZIONE/DURATA.
Il progetto di durata triennale si articolerà in laboratori di un’ora settimanale in orario scolastico
per un microgruppo di lavoro formato da alunni di una stessa classe.
Non si auspica la formazione di gruppi di livello, bensì una turnazione dei compagni di classe degli
alunni portatori di B.E.S., in funzione dei quali verrà predisposto un laboratorio che si funzioni
secondo principi di inclusività, evitando motivi di disagio o discriminazione e favorendo autonomie
operative secondo le proprie abilità ed inclinazioni personali.
Il laboratorio esplicherà la sua funzione all'esterno della classe d'appartenenza del gruppo alunni, al
fine di favorire la concentrazione, ma anche di permettere una maggiore libertà d'espressione e
movimento.
STRUMENTI.

Spazi scolastici : classe, aula magna e di rotazione, laboratori.

Strumentazione tecnologica scolastica (computer, lim, stampante, macchina fotografica digitale
e webcam…);

Software didattico e risorse online;

Materiale cartaceo: testi didattici speciali o semplificati per le biblioteche, schede didattiche;

Eventuali sussidi didattici specifici;

Materiale specifico relativo ai laboratori.
VERIFICHE.
In itinere e trimestrali, integrate da quelle di classe per uello c e riguarda l’osservazione dei
comportamenti modificatie le u.d.a. svolte.
42
1 unità per il potenziamento delle abilità linguistiche L2 per gli alunni stranieri, proponendo
il seguente progetto:
ITALIANO FACILE
Il nostro Istituto Comprensivo registra una presenza di alunni stranieri pari a 20 su 100 iscritti.
Per affrontare il problema dell'educazione interculturale che ne deriva e garantire un intervento
educativo e didattico calibrato sulle esigenze di tutti gli allievi, riteniamo indispensabile creare
laboratori linguistici e percorsi didattici che mirino a valorizzare non solo gli aspetti emotivorelazionali,
ma
anche
e
soprattutto
quelli
cognitivo
apprendimentali.
La loro provenienza è disomogenea e comprende Romania, Marocco, Filippine, Cina e Bangladesh.
I laboratori potrebbero, all'inizio, raggruppare gli alunni di classi diverse e, successivamente, prevedere
un percorso didattico all'interno delle classi d'appartenenza. L'Istituto Comprensivo potrebbe così
caratterizzarsi come "SCUOLA PILOTA" nell'effettuazione, programmazione ed attuazione di
programmi d'inserimento e didattica interculturale, nonché di supporto alle famiglie straniere e alle
loro esigenze. Il percorso didattico dell'italiano L2 è connotato da peculiarità che lo discostano sia
dall'insegnamento di una lingua materna "semplificata", sia da quello di una lingua straniera, limitata
allo sviluppo della funzione comunicativa. Rappresenta un campo di intervento didattico specifico e
tuttavia
in
transizione,
in
quanto
destinato
ad
esaurirsi
nel
tempo.
Diversi sono i tempi richiesti dall'italiano per la comunicazione di base e dell'apprendimento
dell'italiano come lingua veicolare di studio per apprendere contenuti disciplinari.
Per il primo percorso sono necessari, in genere, alcuni mesi; per il secondo il cammino è lungo e deve
coinvolgere
tutti
i
docenti
di
classe.
Da quanto detto si evince la necessità di articolare il progetto su diversi livelli per adattarlo alle
esigenze del momento educativo.
PROGETTO ALUNNI STRANIERI OBIETTIVI
1) Accogliere nella scuola i “portatori” di altre culture valorizzando il più possibile ueste culture.
2) Dotare le nuove generazioni di strumenti per combattere sul piano intellettuale culturale, etico,
religioso e psicologico, quegli stereotipi che esasperano i conflitti e allontanano le speranze di
convivenza democratica.
3) Portare gli alunni a riconoscere che i valori che danno senso alla vita e i diritti che la orientano non
sono tutti nella nostra cultura, ma neppure tutti nelle culture degli altri, non tutti nel passato, ma
neppure tutti nel presente
4) Dare la possibilità agli alunni stranieri di conoscere meglio la nostra lingua e di acquisire le capacità
necessarie per una maggiore padronanza nelle abilità cognitive. Per perseguire gli obiettivi
sopraddetti sono state individuate 3 AREE DI INTERVENTO:
1) ORGANIZZARE L’ACCOGLIENZA a) Conoscenza dei livelli culturali, dei modelli di
comportamento, delle condizioni sociali ed economiche dei bambini immigrati. b) Attivazione
di una rete di collegamenti con la realtà del territorio, in particolare con gli enti locali, con le
associazioni che si occupano del fenomeno immigratorio e con le comunità di appartenenza
dei bambini extracomunitari. c) Attivazione di tecniche metodologiche e didattiche atte a
creare un clima relazionale di apertura e dialogo.
2) FORNIRE AI BAMBINI STRANIERI UN SUPPORTO LINGUISTICO E STRUMENTI IDONEI A
RIMUOVERE LE SITUAZIONI DI DIFFICOLTA’ E DI SVANTAGGIO. a) Ciascuna disciplina può
offrire apporti a un progetto interculturale; in particolar modo la Storia, la Geografia, gli Studi
Sociali si prestano ad approfondimenti rispetto ai contesti storici, geografici, sociali di cui i
bambini stranieri sono evocatori. La Storia può aprirsi alle problematiche della pacifica
43
convivenza tra popoli e affrontare il tema delle migrazioni, come vicenda storica ricorrente. La
Geografia può condurre i bambini da una visione eurocentrica ad una visione planetaria. La
creazione collettiva di testi la loro rappresentazione l’analisi di fiabe e narrazioni,la
sperimentazione della cucina straniera la condivisione di canti danze gioc i… costituiscono
efficaci canali comunicativi di reciproca conoscenza nel rispetto della identità di ciascuno in un
clima di dialogo e di solidarietà. In particolare l’insegnante distaccato curerà la progettazione
esecutiva e l’attuazione dell’allegato progetto “Progettazione/costruzione di esperienzeevento di incontro tra famiglie straniere”. b) L’insegnante distaccato interverrà inoltre con
attività di sostegno e attività compensative rivolte agli alunni stranieri, come animatore nelle
attività di laboratorio e come aiuto nel reperimento di testi e materiali, nella stesura e
realizzazione di unità didattiche specifiche.
3) APPROFONDIMENTO: fase in cui si sviluppano, consolidano ed eventualmente correggono
le strutture grammaticali di base, con raccordo interdisciplinare per lessici specifici.
Il progetto inoltre prevede:
 PROGETTAZIONE DI PERCORSI E REALIZZAZIONE DI OCCASIONI D’INCONTRO TRA GENITORI
ITALIANI E GENITORI STRANIERI, creando la possibilità di occasioni concrete d’incontro tra
famiglie italiane e famiglie straniere. La scuola è ritenuta luogo privilegiato per creare
occasioni/pretesto per far incontrare i genitori italiani e stranieri degli alunni, facendo in modo che
dicano di sé si ascoltino si conoscano si confrontino…
Tra gli OBIETTIVI SECONDARI, offrire alla scuola stessa un’opportunità per interlo uire con le famiglie
straniere per valorizzarne e ‘sfruttarne’ le risorse; • offrire alla famiglia immigrata un’opportunità per
riconsiderare l’agenzia educativa scolastica; • raccogliere il punto di vista della famiglia immigrata nei
confronti della scuola;• dare la possibilità all’alunno straniero (e ai suoi compagni di classe) di
rivalutare l’immagine della sua cultura (e dei suoi genitori).
CONTENUTI .
 U.d.a. centrate sull'apprendimento della lingua italiana come L2 ;
 Progettazione di concrete occasioni d’incontro tra famiglie italiane e famiglie straniere con
realizzazione di unità didattic e sull’interculturalità che prevedano il coinvolgimento di genitori
italiani e genitori stranieri.
All'arrivo di un nuovo alunno straniero, le strategie di accoglienza devono prevedere cinque aspetti
fondamentali.
Amministrativo-burocratico
• procedure di iscrizione e documentazione,
• accertamento della scolarità precedente dello stato di salute della situazione giuridica e familiare.
Educativo-organizzativo
• rivelazione delle capacità e dei bisogni specifici di apprendimento
• individuazione della classe e della sezione in cui inserire il bambino,
44
• elaborazione dei percorsi didattici individualizzati
• revisione della programmazione.
Comunicativo
• modalità di informazione e di comunicazione fra scuola e famiglia straniera
• attenzione agli aspetti non verbali della comunicazione,
• ricorso eventuale a interpreti e mediatori culturali.
Relazionale
• attenzione al "clima" e alla relazione per ridurre l ansia la diffidenza la distanza…
• attenzione ai momenti iniziali di socializzazione del bambino neo-arrivato ed ai rapporti con i
compagni.
Sociale
• contatti con enti e associazioni del territorio per collaborazione e intese
• ac uisizione di materiale risorse e testi presso centri di documentazione e attraverso contatti con
altre scuole.
DESTINATARI.
Il progetto coinvolge le scuole primarie “C.Laurenti” ” A.Cialdi” e la scuola secondaria di l grado dell
ISTITUTO COMPRENSIVO CIVITAVECCHIA l .
E' rivolto agli alunni per i quali i docenti segnalino necessità di sviluppo/ potenziamento dell'italiano
come L2.
RISORSE UMANE.
Un insegnante dell’organico di potenziamento c e operi sui due plessi della scuola primaria
“A.Cialdi” “C.Laurenti” e sulla scuola secondaria di primo grado.
TEMPI D’ATTUAZIONE/DURATA.
Il progetto, di durata triennale, si articolerà in laboratori di un’ora settimanale per alunno in orario
scolastico.
STRUMENTI.

Spazi scolastici : classe, aula magna e di rotazione, laboratori.

Strumentazione tecnologica scolastica (computer, lim, stampante, macchina fotografica digitale
e webcam…);

Software didattico e risorse online;

Materiale cartaceo: testi didattici speciali o semplificati per le biblioteche, schede didattiche,
giochi da tavolo;

Materiale specifico relativo al laboratorio.
VERIFICHE.
45
In itinere e trimestrali, integrate da uelle di classe per uello c e riguarda l’osservazione dei
comportamenti ed abilità modificate.
1 unità per il potenziamento delle competenze di Cittadinanza e Attiva e Democratica,
proponendo il seguente progetto:
COMPETENZE DI CITTADINANZA ATTIVA E DEMOCRATICA
Nel raccomandare agli stati membri di realizzare nei loro sistemi scolastici una forma di
apprendimento c e non si concluda al termine degli studi ma c e superi i confini dell’istruzione e
accompagni il cittadino-lavoratore in tutto l’arco della vita (lifelong learning) l’Unione europea nel
2006 a definito otto competenze c iave necessarie “per la realizzazione e lo sviluppo personali la
cittadinanza attiva l’inclusione sociale e l’occupazione”. (Raccomandazione del Parlamento Europeo e
del Consiglio 2006).Delle otto competenze una in particolar modo riguarda l’aspetto sociale e civico .
A livello nazionale, la legge n. 169 del 30 ottobre 2008 ha introdotto nelle scuole di ogni ordine e grado
il nuovo insegnamento “Cittadinanza e Costituzione” trasversale alle discipline.
Queste disposizioni indicano l’importanza c e viene attribuita al tema della legalità da sviluppare non
occasionalmente bens in percorsi formativi tali da consentire c e le scuole “diventino luog i
privilegiati di convivenza civile, di rispetto dei diritti umani, di pratica della democrazia e di
solidarietà”.
L’educazione alla legalità deve inserirsi nella vita ordinaria della scuola permeare l’esperienza
formativa dello studente attraverso l’apporto specifico delle diverse discipline e l’impegno condiviso
dei docenti.
Ogni Istituzione scolastica, nel rispetto della propria autonomia, deve attuare iniziative dirette a
promuovere la partecipazione responsabile alla vita della scuola e della Comunità scolastica per
sviluppare le competenze necessarie ad esprimere una cittadinanza attiva, efficace e responsabile.
Premesso ci il nostro Istituto a pensato di ampliare l’Offerta formativa promuovendo un progetto
che sviluppi le competenze sociali e civiche degli studenti e contribuisca alla loro crescita in termini di
democrazia e responsabilità per un inserimento attivo e consapevole all’interno della società. La
dimensione comunitaria del futuro cittadino europeo richiede il possesso di competenze sociali
trasversali alle varie discipline e utili alla gestione dei conflitti all’accettazione dell’altro e dell’altrui
punto di vista, alla realizzazione di attività collettive, al riconoscimento dei diritti fondamentali.
Destinatari:
studenti delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto .
Discipline coinvolte:
italiano, storia, geografia, scienze, L2, L3.
Finalità generali:

costruzione del senso di legalità;
46

capacità di scegliere e agire in modo consapevole nel contesto classe e nella vita quotidiana;

consolidare la conoscenza di se stessi degli altri e dell’ambiente;

sviluppare forme di collaborazione e di solidarietà.
Obiettivi specifici:
 riconoscere la funzione delle norme e delle regole nei diversi ambienti di vita quotidiana
(Costituzione italiana Diritto del fanciullo Dic iarazione universale dei diritti dell’uomo
Regolamento di Istituto);
 avviarsi nell’ac uisizione di una coscienza/conoscenza di sé;
 conoscere e applicare le basilari regole democratiche: rispetto di sé, degli altri e del mondo;
 prendere coscienza del concetto di diversità fra persone, sessi, generazioni, popoli;
 conoscere le basi dell’economia c e portano alla solidarietà e alla collaborazione;
 conoscere i principi fondamentali della Costituzione;
 accettare, rispettare, aiutare gli altri e i diversi da sé, comprendendo le ragioni dei loro
comportamenti;
 conoscere le principali emergenze ambientali per poter agire nel quotidiano per la tutela
dell’ambiente;
 confrontare l’organizzazione della Repubblica italiana con quella degli Stati UE di cui si studia la
lingua
 riconoscere le azioni, il ruolo e la storia delle organizzazioni mondiali e internazionali.
Metodologia:
cooperative learning gioc i di ruolo (interventi per la tutela dell’ambiente) lezioni frontali, analisi,
riflessione e produzioni di testi anche in sistema multimediale ( Power Point), visite guidate.
Tempi:
18h settimanali con durata triennale, distribuite in orario antimeridiano e da effettuarsi in
compresenza con i docenti delle discipline coinvolte.
Spazi:
aule dell’I.C. aule multimediali biblioteca.
Strumenti:
PC, LIM, quotidiani, libri di testo e testi reperiti in biblioteca o in Internet, documentari (RAI scuola).
Verifica e valutazione:
prove quadrimestrali e finali.
1 unità per il potenziamento delle competenze musicali, proponendo il seguente progetto
Campo di potenziamento artistico musicale (area 4 della CM Prot. n. 0030549 - 21109/2015).
Obiettivo formativo:potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali per la
scuola primaria.
Premessa:
Durante il precedente anno scolastico è stata inaugurata, nei locali del Plesso Laurenti, una sala per la
musica dedicata alla memoria di Alessandro Dimito, musicista e compositore cittadino scomparso
prematuramente. I genitori anno donato al nostro Istituto una dotazione di c itarre per l’avvio di
corsi per i nostri alunni.
Lo scorso anno i bambini delle classi IV A/C hanno cominciato un percorso di studio con un’ insegnante
che è stata, però, trasferita ad altra sede.
47
Il seguente progetto mira alla prosecuzione dell’esperienza e mediante l’uso degli altri strumenti
disponibili (xilofoni legnetti triangoli tamburelli tamburi) all’ampliamento ad altre classi e Plessi per
creare nel lungo periodo un’orc estra e un coro.
Questo progetto riveste particolare importanza in quanto lo studio della musica coinvolge le due metà
del cervello,e, potenziando i meccanismi neurali importanti anche per il linguaggio, può favorire lo
sviluppo delle potenzialità degli alunni con DSA.
La pratica strumentale e ritmica sviluppa, inoltre, la coordinazione motoria ed il movimento fine, le
capacità percettive ed espressive, il senso del ritmo, la capacità di ascoltarsi e di ascoltare
rispettando
le
regole della musica d’insieme.
L’esperienza del fare musica collettivamente promuove infine negli studenti atteggiamenti positivi
verso sé (autostima, sicurezza, intraprendenza) e verso gli altri (confronto costruttivo, rispetto,
valorizzazione).
Obiettivi formativi generali:
 Sviluppo della capacità di convivenza civile, della socializzazione, della costruzione del senso di
responsabilità e dell’appartenenza a una collettività;
 Sviluppo della capacità di concentrazione e comunicazione;
 Assunzione un atteggiamento di ascolto consapevole;
 Collaborazione in gruppo;
 Educazione all’utilizzo della voce e del corpo attraverso il canto corale.
 Promozione della conoscenza diretta della musica eseguita dal vivo e degli strumenti musicali
 Avvio dello studio di uno strumento musicale;
 Scoperta delle proprie attitudini musicali.
Obiettivi specifici di apprendimento:
Essere in grado di:
 ascoltare, comprendere e analizzare un brano musicale;
 conoscere ed usare il codice musicale tradizionale;
 partecipare ad esecuzioni di gruppo;
 conoscere ed utilizzare le tecniche esecutive:
 utilizzare un’adeguata tecnica vocale relativamente a: respirazione emissione del suono
articolazione del testo;
 eseguire le parti vocali negli aspetti ritmici e melodici;
 comprendere e seguire le indicazioni del direttore.
Metodologia
Attraverso l’azione didattica giocosa si promuoveranno il conseguimento delle abilità e conoscenze
in relazione agli obiettivi formativi indicati. Si partirà sempre dall’esperienza diretta con l’evento
sonoro-musicale, per poi riflettere e verbalizzarne contenuti e vissuti. Solo in un secondo momento si
inizieranno la riflessione e l’approfondimento teorico grammaticale e metodologico.
Si attueranno lezioni per piccoli gruppi o per gruppi classe in compresenza con i docenti di classe.
Inoltre saranno possibili laboratori a classi aperte con la partecipazione di alunni con diversi livelli e
abilità.
Ci si avvarrà in uest’ultimo caso dell’attività di tutoring e peer education.
Risorse materiali e strumentali
 Strumenti ritmici;
 strumenti musicali;
 materiale informatico e strumenti informatici.
48
Classi coinvolte:
 Classi 2°, 3°, 4° e 5° dei Plessi C. Laurenti e A. Cialdi.
Tempi e modalità:
 Lezioni in orario curricolare di un’ora a classe\gruppo c e si svolgerà nell’ arco di un triennio.
Monitoraggio, verifica e valutazione
I docenti coinvolti effettueranno un monitoraggio dell’andamento del progetto in itinere in base al
quale si effettueranno eventuali modifiche organizzative.
Verrà poi messa a punto una valutazione del lavoro svolto a fine percorso relativamente ad ogni azione
contemplata nello stesso.
********************
Poiché la didattica curricolare ed i progetti e\o laboratori presentati si avvalgono o comunque
sarebbero agevolati e supportati da un miglioramento ed ampliamento delle infrastrutture per l’
innovazione tecnologica, l’ I.C. aderisce ad un progetto finanziato con i fondi europei per tale scopo
Progetto Fondi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica
Azione 10.8.1
Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica laboratori di settore e per l’apprendimento
delle competenze chiave
10.8.1.A
Dotazioni tecnologiche e ambienti multimediali
Sotto-azioni poste a bando
10.8.1.A1 Realizzazione dell’infrastruttura e dei punti di accesso alla rete LAN/WLAN
10.8.1.A2 Ampliamento o adeguamento dell’infrastruttura e dei punti di accesso alla
Rete LAN/WLAN, con potenziamento del cablaggio fisico ed aggiunta di nuovi apparati
Il Comprensivo Via XVI settembre è posto strutturalmente nel centro cittadino di Civitavecchia e
raccoglie un’utenza c e supera i 1300 alunni su cin ue plessi. Questo progetto è strettamente
correlato alle numerose attività scolastiche e di apertura alla cittadinanza messe in atto dal nostro
Istituto per promuovere l’innovazione didattica e metodologica. Il tal senso la didattica prodotta,
colloca lo studente al centro di un processo di apprendimento significativo dove proponendo l’uso
sistematico delle tecnologie digitali e della rete e basandosi sul potenziale utilizzo delle TIC, in quanto
catalizzatori dell’innovazione e dell’evoluzione sociale ed educativa crea un volano virtuoso per
l’ac uisizione anc e di contenuti più complessi. Il pensiero educativo c e scaturirà non vedrà
direttamente le risorse tecnologiche da implementare, ma il modo in cui l’apprendimento potrà
essere migliorato grazie all’uso di ueste.
Punto A
Obiettivi specifici
I docenti del nostro Comprensivo si sono messi in discussione, aggiornando il proprio metodo di fare
scuola e di rapportarsi con gli alunni, modificando sensibilmente i presupposti sui quali fino ad oggi
avevano basato la loro azione educativa, sostituendo il modello tradizionale basato su una didattica
trasmissiva, con il modello collaborativo: rivedendo e adattando le metodologie didattiche all’uso
delle TIC , privilegiando una didattica di formazione laboratoriale (cooperative learning, percorsi di
scoperta guidata).
Integrare il tradizionale metodo d’insegnamento con le nuove scoperte della didattica multimediale
significa interagire più efficacemente con i propri allievi, educarli ad un uso consapevole della rete,
proporre le tecnologie della comunicazione come mezzo per apprendere e per potenziare il proprio
metodo di studio e le competenze chiave.
49
La visione strutturale del progetto, ha portato anche nel ridefinire lo spazio classe così da creare un
ambiente di apprendimento adeguato alle nuove metodologie: la “smart sc ool”. Sistemando
diversamente la cattedra, cambiando la disposizione dei banchi , utilizzando con maggiore frequenza
la LIM invece della lavagna in ardesia, collocando una serie di access point così da cablare tutti i plessi
ed usufruire della rete in tutti i locali. Noi del I.C. Via XVI Settembre siamo convinti c e l’esito di
uesto progetto non sia nell’uso tecnologico delle TIC quanto sulle capacità da parte del corpo
docente di inserirne l’utilizzo nel curriculum per creare una cultura personalizzata a misura di
studente.
Punto B
POF e progetti potenziati con l’utilizzo della rete
La scuola non può ignorare i profondi cambiamenti che la diffusione delle tecnologie stanno
producendo e il fatto che i nostri studenti appartengano ormai alla generazione dei cosiddetti nativi
digitali. A ragione l’adesione a uesto progetto ci porta a rimodulare il Piano dell’offerta formativa
del Comprensivo (POF) integrandolo grazie all’accesso alla rete di contenuti fondamentali ed inediti
per queste attività
Potenziamento della lingua italiana per stranieri,
Cultura delle Religioni ed integrazione razziale: per conoscere ed apprezzare nuove realtà
Lingue comunitarie con gemellaggio scuole estere
Studio della Storia e Geografia mediante il sito RAI EDU con la visione ed il commento on line
ed in classe di documentari riguardo la nostra storia recente
Testate giornalistiche nazionali ed internazionali: letture, commenti e pensiero critico nella
trattazione diversa di un evento- notizia
Disabilità BES DSA: possibilità di facilitare l’ac uisizione dei contenuti didattici ai ragazzi/e con
difficoltà di apprendimento mediante software e contenuti multimediali fruibili in rete.
Corsi di informatica
Certificazioni lingue Inglese, Francese, Spagnolo
CLIL
Espansione delle tecniche espressive mediante la visita virtuale dei principali musei mondiali
Punto c
Realizzazione dell’infrastruttura e dei punti d’accesso alla rete LAN/WLAN
Il Comune di Civitavecchia, ha dotato ogni plesso del nostro Comprensivo di linea Adsl 7mb, se il
progetto (Fondi PON) andrà a buon fine si implementerà oltre ad un’infrastruttura di rete LAN /
WLAN in tutte le sedi, anche una ADSL dedicata alla didattica da 30 - 50 mb cercando di coinvolgere
l’Amministrazione Comunale affic e possa essere partecipe alla spesa.
Per i plessi Laurenti, Cialdi e Regina Elena sarà necessario un cablaggio LAN, che scorrendo in
apposite canaline, e connesso tramite 8- 10 switch da 16 slot, porterà una presa di rete in tutte le
aule. Inoltre saranno posizionati 40 access point , per coprire i tre piani di ciascuno dei plessi con rete
wifi con una permeabilità del segnale pari al 70- 80%
Per il plesso Manzi la situazione è migliore solo per il cablaggio LAN già presente, ma si dovrà
potenzierà la banda ADSL e si dislocheranno 12 access point
Punto d
Auspichiamo per tutti i plessi una copertura del segnale wifi totale e per Laurenti Cialdi e Regina
Elena la possibiltà di avere un cablaggio di rete fisico (LAN) almeno nel 50-60 % delle aule
Punto e
Il Comprensivo grazie alla preparazione e aggiornamento dei propri docenti utilizza da tempo la rete
come logica di trasparenza e comunicazione per la propria utenza infatti
50
la secondaria 1°grado da quattro anni integra nelle didattica la piattaforma AXIOS per il
registro elettronico, scrutini e pagelle online, mentre nella primaria è stato adottato solo lo scrutino
elettronico.
E’ in corso il terzo anno del progetto cl@sse 2.0 nel plesso MANZI, dove vengono favorite,
sperimentate e ricercate soluzioni di formazione on-line con l’utilizzo di piattaforme cloud e
nella stessa ottica di visione dinamica la rete EDMODO per innovare la didattica mediante
social network “formativi”
oltre a sperimentare mediante videoconferenza (skype) la possibilità di rendere partecipi alla
lezione anche alunni impossibilitati a frequentare.
L’istituto a un sito completo e dettagliato nelle informazioni per i Docenti , Genitori e Alunni
all’indirizzo http://www.comprensivocivitavecchia1.gov.it/,
Una pagina Facebook dell’Istituto dove consultare velocemente le attività svolte ed
informazioni su nuove iniziative,
I questionari scolastici vengono somministrati alle famiglie tramite Google moduli, che offre i
risultati in grafici e proiezioni sul andamento/ gradimento attività scolastiche,
Un canale su Youtube dedicato agli eventi sportivi scolastici,
E’ in attivazione un servizio podcast per fruire di lezioni tematic e
La biblioteca ha un database che comprende tutti i volumi della sede Manzi,
Siamo registrati su Repubblica@scuola con una piccola redazione online che pubblica il
Giornale della scuola
Come Docenti puntiamo al futuro: convinti c e le grandi infrastrutture di rete siano oggi l’ossatura
del sapere e prossimo veicolo di cultura, mantenendo però vivo il passato: aprendo i libri ai nostri
studenti e favorendo la lettura dei classici che sono alla base degli apprendimenti.
La nostra Scuola ,la Scuola Italiana è senza dubbio una "palestra di vita" aperta ad ogni giovane
volenteroso grazie alla uale ogni giorno nel pluralismo della cultura e nell’emancipazione sociale
mette le basi per divenire individui saggi e cittadini responsabili.
PROGETTI GRATUTI SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA
TITOLO
ARGOMENTO
ASSOCIAZIO
NE/
ESPERTO
VOLONTARI
CARITAS
SEZIONI/
CLASSI
DURATA
MANIF.
FINALE
1.
PERCORSO AL
VOLONTARIATO E
CARITA’
ED. ALL’ASCOLTO
ACCOGLIENZA E
SOLIDARIETA’
IV, V
5 INCONTRI DA 2
ORE
CONSEGN
A DIPLOMI
2.
IL MIO MIGLIORE
COMPAGNO DI
VIAGGIO: IL GIOCO
MINI VOLLEY
A.S.
PALLAVOLO
CIVITAVECC
HIA
III, IV, V
14 LEZIONI
DA FEBBRAIO A
MAGGIO
SI
3.
I NUMERI AMICI
SEMPRE PIU’
NECESSARI
GIOCHI LOGICO/
MATEMATICI
FONDO
RANALLI
ALUNNI
DAI 4 AI 7
ANNI
A PARTIRE DA
FEBBRAIO
NO
4.
TUTELA DEL MARE E
DEL PATRIMONIO
ARCHEOLOGICO
SUBACQUEO
CONOSCENZA E
RISPETTO DEL
TERRITORIO
MARINO E DEL
PATRIMONIO
ARCHEOLOGICO
ASSOCIAZIO
NE
SUBACQUEA
I TIRRENI
III, IV, V
4 ORE LEZIONE
+
UN’USCITA SUL
TERRITORIO( 4
ORE)
CONSEGN
A DIPLOMI
51
5. SORRISI SMAGLIANTI
6.
ARTE E NATURA *
7.
ALIMENTAZIONE
SANA *
8.
AMARE IL MARE E
RISPETTARLO*
PREVENZIONE E
IGIENE DENTALE
DOTT.
MARZIALE
I,
I, II, III
1 INCONTRO DA 2
ORE+
INCONTRO PER I
GENITORI
6 LEZIONI
NO
OSSERVAZIONE
AMBIENTI
NATURALI,CONOSC
ENZA E RISPETTO
DEL TERRITORIO
EDUCAZIONE
ALIMENTARE
DOTT.
BENEDETTI
DOTT.
GALLETTA
III, IV
DOTT. DI
FIORDO
SEZIONE
SCUOLA
INFANZIA
I, II
3 LEZIONI+ 1
USCITA SUL
TERRITORIO
SI
VELA TERAPIA
ASS. AMICI
DELLA
DARSENA
ROMANA
ONLUS
AVV.
ROSCIONI
V
LEZIONI DI PIU’
ORE
DA NOVEMBRE A
MAGGIO
SI
V
3 LEZIONI
SI
SI
9. ARIA, ACQUA, TERRA
DA RISPETTARE*
ED. AMBENTALE
10. ARRAMPICHIAMOCI
PER GIOCO*
ARRAMPICATA
SPORTIVA
MARCO
BISOZZI
TUTTE
3 LEZIONI DI 2/3
ORE
SI
11. SCUOLA PALESTRA DI
DEMOCRAZIA*
ED. ALLA LEGALITA’
AVV. MARRA
SINDACATO
PENSIONATI
ITALIANI
CGIL
ASS.
VOLONTARI
ITALIANI
SANGUE
POLIZIA
MUNICIPALE
III
3 LEZIONI
SI
V
1 LEZIONE
SI
V
3 LEZIONI
SI
M. RITA
GALATOLO
ASS.
NIRMALA
VIDYA
III, IV, V
6/8 LEZIONI
SI
12.
SALUTE E
SOLIDARIETA’*
DONAZIONE
SANGUE
13.
SICUREZZA
STRADALE*
EDUCAZIONE
STRADALE
14. ALLA SCOPERTA DI
UN TESORO*
LABORATORIO DI
EMOZIONI
* PROGETTI CON RICHIESTA DI ACCESSO AL FONDO D’ ISTITUTO PER REFERENTE E DOCENTI ADERENTI.
52
LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO nei plessi “G. Manzi” e
“Regina Elena” propone i seguenti laboratori pomeridiani e progetti.
PREMESSA In linea con la filosofia di accettazione e di valorizzazione delle capacità di qualsiasi
tipologia di alunno espressa nella presentazione del POF e confluita in maniera metodica nel
Piano di Inclusività dell’ I.C. tutti i laboratori proposti anno accentuato e potenziato il loro
aspetto inclusivo già esistente cercando di dare maggiori risposte ai bisogni sociali,
comportamentali, cognitivi propri del discente DSA o BES. Tutto ciò è stato fatto al fine di evitare
un’ inclusività con etic etta a vantaggio di un insegnamento più aperto possibile laddove
discenti e docenti operino come una sorta di vasi comunicanti pronti l’ uno ad imparare dall’
altro, pronti a confrontare i mondi e i vissuti di provenienza senza barriere e pregiudizi di sorta.
OFFERTA DI AMPLIAMENTO DELLE ATTIVITA’ EXTRACURRICOLARI
LABORATORIO MOTIVAZIONALE
Docente responsabile: prof. ssa Barbera Maria
Destinatari. gli alunni della 1° 2° 3° della secondaria di primo grado
Obiettivi La professoressa Barbera Maria, laureata in psicologia e insegnante di ruolo presso
questo I.C., propone anche per il corrente anno scolastico il Laboratorio Motivazionale. Come
ormai accade da diversi anni si vuole dare con questo laboratorio sia ai genitori che agli alunni
(previa autorizzazione dei genitori) la possibilità di trovare, presso la nostra scuola, uno sportello
di ascolto al quale potersi accostare per affrontare qualsiasi problematica che possa impedire un
tranquillo percorso scolastico.
Durata Il Laboratorio verrà attivato in orario antimeridiano compatibilmente con l’orario
scolastico e durerà per tutto l`anno scolastico.
Risorse umane la responsabile
PROGETTO LABORATORIO TEATRALE
Docenti responsabili: prof. sse A. Nigro, L. Potenza, De Fazi P. e alla parte tecnica i proff E.
Taurc ini e R. Blasi e l’autrice della commedia prof.ssa M. Vellucci.
Destinatari. gli alunni delle tre classi della secondaria di primo grado
Obiettivi finalita’ Messa in scena, da parte dei ragazzi partecipanti, di una commedia inedita
in prosa e in musica scritta dalla prof.ssa Marina Vellucci. Lo spettacolo sarà rappresentato dagli
alunni ai loro compagni ed ai genitori e ai parenti nella sala teatro di uno dei plessi dell’Istituto.
Offrire ai ragazzi occasione per socializzare. Abituare gli alunni ad un progetto di gruppo nel
rispetto delle regole e dei tempi, rendendoli responsabili nel sapersi assumere incarichi e
compiti. Recuperare, accanto a quelle di tipo verbale, altre forme di comunicazione, in modo che
ognuna possa essere di contributo alle altre sia nell’apprendimento finalizzato al
53
potenziamento delle abilità linguistiche ed espressive, sia nello sviluppo dei rapporti
interpersonali. Perfezionare la tecnica di lettura espressiva. Prestare attenzione in situazioni di
ascolto. Acquisire scioltezza e padronanza nei movimenti. Imparare a memoria il copione.
Impegnarsi nel proprio ruolo rispettando i tempi degli altri e il proprio turno. Recitare e/o
cantare con intonazione, competenza ed espressività.
Metodologia Si procederà all’individuazione dei ruoli a seconda delle abilità e della preparazione
degli alunni, senza distinzione fra personaggi primari e secondari, evidenziando come,
nell’economia di uno spettacolo anc e un personaggio privo di battute o inserito ex novo pu
assumere un ruolo dominante se l’attore riesce a conferirgli personalità. Si curerà anc e la
preparazione dello spazio da destinare alla drammatizzazione, con elaborazione di costumi e
scenografie.
Strumenti di lavoro Testi in fotocopia per la lettura e le esercitazioni vocali e per la preparazione
del copione. Lettura di CD per l’ascolto di brani e la sonorizzazione. Computer, proiettori e
microfoni. Luci per illuminare la scena.
Durata Prima fase: lettura, percezione del proprio corpo e del suo rapporto con lo spazio,
coordinamento motorio, osservazione e invenzione. Esercitazioni mirate ad affinare i seguenti
aspetti del linguaggio parlato:la pronuncia dell’italiano approccio ai diversi tipi di linguaggio non
verbale attraverso esercitazioni per evidenziare come ciascuna parte del corpo, e in particolare
del viso possa comunicare sensazioni e stati d’animo diversi (gioia, paura, terrore, serenità,
meraviglia ecc.) Seconda fase: rappresentazione di un testo e attuazione di un’azione scenica
completa.
Verifiche e valutazione Per le verifiche sarà svolto un controllo continuo e sistematico per
accertare il raggiungimento da parte dei ragazzi delle varie abilità previste. Si valuterà
l’ac uisizione delle abilità nel ricreare un momento di vita reale e/o di fantasia caratterizzando i
personaggi nei gesti e nei costumi. Inoltre si valuteranno: l’impegno la partecipazione i
progressi compiuti.
Risorse umane i responsabili; in attesa di finanziamento della FONDAZIONE CARICIV
PROGETTO LABORATORIO SCIENTIFICO
Responsabile: prof.ssa Renata Strisciullo
Destinatari. gli alunni delle 1°
Uso del laboratorio: per condurre esperienze;come “punto di svolta” del modo di apprendere
degli studenti, riferimento formativo e strumento di formazione globale;come luogo in cui è
possibile promuovere l’integrazione delle conoscenze e dei saperi; come luogo in cui s’integrano
le dimensioni cognitive, affettive, senso-motorie, sociali, in cui ci si misura direttamente con le
cose, acquisendo la cognizione che si può agire sul mondo per modificarlo; come momento
irrinunciabile all’interno di un percorso formativo a carattere scientifico; per sviluppare negli
studenti conoscenze, abilità e competenze mediante situazioni formative operative.
Finalità \ obiettivi delle attività di laboratorio Sviluppare la creatività, il senso critico e logico, in
quanto aspetti fondamentali della conoscenza; potenziare, attraverso il metodo scientifico di
indagine, il sistema induttivo e ipotetico deduttivo; condurre esperienze chimiche per riflettere
sul rapporto “sapere” e “sapere fare”; toccare con mano gli aspetti fenomenologici della chimica
54
e della biologia; promuovere processi di problematizzazione, di formulazione di ipotesi, di analisi
dei dati nell’ambito della realizzazione di esperienze c imic e di collegamento/verifica e di
deduzioni, fino alla capacità di generalizzazione e di astrazione (porre i dati in un contesto di
conoscenze ed in un quadro possibile di interpretazione: costruzioni di modelli), per valorizzare
le diverse capacità (intuitiva relazionale e operativa) e stili cognitivi; sviluppare un’osservazione
sistematica dei fatti sperimentali e l’abitudine di annotare ogni dato sul proprio uaderno di
laboratorio; sviluppare capacità di manipolazione. sviluppare le capacità di comunicazione
Modalità e tempi delle attività di laboratorio Le attività di laboratorio si articolano per almeno
10 incontri da un’ora per ogni grado di classe. Le modalità di svolgimento prevedono: una prima
fase di discussione, dimostrazione teorica e progettazione, e una seconda fase di esecuzione e di
analisi e interpretazione dei dati sperimentali.
Competenze \ Verifica delle attività di laboratorio L’attività sarà misurata sia negli aspetti
operativi che in quelli relazionali. Alla conclusione dell’attività di laboratorio gli studenti
stenderanno a casa le relazioni tecniche (saper redigere schede di laboratorio). Si prevede la
realizzazione di video che insieme alla relazione di laboratorio costituirà elemento di
valutazione Un altro aspetto essenziale dell’insegnamento della c imica è la sicurezza in
laboratorio. Il primo approccio al laboratorio prevede un’accurata illustrazione delle principali
norme di prevenzione degli infortuni. Uso degli strumenti di misura di massa e volume: bilancia
digitale, cilindri graduati, pipette, burette, ecc. Tecniche di separazione: filtrazione, distillazione,
evaporazione,
sublimazione,
imbuto
separatore,
cromatografia,
cristallizzazione.
Determinazione della densità. Uso del Microscopio. Osservazioni: epitelio della cipolla, batteri
presenti nello yogurt, lieviti, funghi, acqua di stagno, istologia vegetale e animale. Osmosi:
patata, uovo. Fermentazione alcolica nel Saccharomyces c. Respirazione Estrazione della
clorofilla. Enzimi: catalasi e amilasi. Riconoscimento degli zuccheri, proteine e amidi.
LO STUDIO E LA VALORIZZAZIONE DELLE LINGUE COMUNITARIE
PROGETTO “SCAMBIO CULTURALE ITALIA-FRANCIA”
Docente responsabile: prof.ssa Clementina Ferrara
Destinatari. gli alunni delle 1° 2° 3°
Presentazione Nell’intento di dare un contributo alla concretizzazione dell’insegnamento della
seconda lingua comunitaria, nel caso specifico del Francese, che da diversi anni affianca
l’insegnamento della lingua veicolare l’Inglese la Professoressa Ferrara a arricc ito il
pacc etto linguistico della scuola media “Manzi” con lo sviluppo di una didattica incrociata
franco - italiana. Dopo i primi contatti, nati nel luglio del 2007, con la scuola media Alphonse
Tavan di Montfavet (comune di Avignone, famosa città della Provenza), la didattica nasce e si
sviluppa durante l’anno scolastico 2007/08 con una varia e stimolante corrispondenza,da parte
di tutte le classi di lingua francese e con uno scambio culturale culminante in una ricerca
linguistico – storico - artistica sui due Paesi coinvolti.
CERTIFICAZIONE A.M.O.P.A. NEL PERCORSO DI STUDIO DELLA LINGUA FRANCESE
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Docente responsabile: prof.ssa Clementina Ferrara
Destinatari. gli alunni delle 1° 2° 3°
Presentazione L’Association des membres de l’ordre des Palmes Academi ues nata in Francia
nel 1962, sotto il Patrocinio del Presidente della Repubblica e del Ministro dell’Educazione
Nazionale, si propone di certificare le eccellenze.Nella scuola di ogni ordine e grado, in relazione
alla conoscenza della lingua francese nei Paesi dove questa è studiata. La docente di Francese
dell’Istituto Comprensivo “Manzi” comunic erà ogni anno i nomi degli alunni c e si saranno
distinti nello studio della lingua e li accompagnerà, per la premiazione, nella sede romana
dell’AMOPA. L’iniziativa a l’intento di ampliare l’offerta formativa e di integrare il progetto di
scambi culturali già in corso dall’anno scolastico 2006/2007 culminato nel gemellaggio tra
l’Istituto Comprensivo “Manzi” e il Collège “A. Tavan” di Avignone.
CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE DI LINGUA SPAGNOLA LIVELLO A1 DELE
Docente responsabile: prof.ssa Annamaria Zarrilli
Destinatari gli alunni delle 3°
Finalità \ obiettivi La conoscenza delle lingue straniere è sempre più importante, per
comunicare e lavorare. In uest’ottica si inseriscono le competenze linguistic e esami che
valutano le competenze acquisite nelle lingue straniere secondo criteri identici e validi in tutto il
mondo .Il DELE è l’unico titolo ufficiale c e attesta il grado di competenza e dominio della lingua
spagnola rilasciato dall’Istituto Cervantes per conto del Ministero Spagnolo della Pubblica
Istruzione. I DELE certificano, secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, il
livello raggiunto dal candidato indipendentemente da dove e quando abbia realizzato i propri
studi di lingua. L’Istituto Cervantes è l’Ente ufficiale dello stato spagnolo per la diffusione della
lingua e della cultura spagnola e ispanoamericana. In base al decreto del M.I.U.R. del
07/03/2012, Prot. 0003889, gli unici soggetti qualificati a rilasciare le certificazioni linguistiche
sono gli enti formalmente riconosciuti dai Governi dei Paesi nei quali è lingua madre la lingua
straniera a cui si riferisce la certificazione. Il DM riconosce c e l’Istituto Cervantes è soggetto
qualificato al rilascio della certificazione per la lingua spagnola. E’ riconosciuto inoltre
dall’European Personnel Selection Office (EPSO) delle Istituzioni dell’Unione Europea. L’Istituto
Comprensivo “Civitavecc ia 1” offre a studenti di uesta scuola la possibilità di seguire corsi di
Lingua spagnola livello A1 e sostenere un esame finale di certificazione con madrelingua
dell’Istituto Cervantes (DELE A1). Il progetto intende essere un potenziamento rivolto alle
eccellenze delle classi terze per il conseguimento della certificazione.Il centro d’esame di
riferimento dell’Istituto Cervantes a Civitavecc ia è : BENNET LANGUAGES via Palmiro Togliatti
13, 00053 Civitavecchia (RM).
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LABORATORIO per CERTIFICAZIONE UNIVERSITY OF CAMBRIDGE
Docente responsabile: prof.ssa Simonetta Iannola
Destinatari gli alunni delle 1° 2° 3° di entrambi i plessi
Finalità \ obiettivi L'I. C., in collaborazione con la IN LINGUA SCHOOL, ente certificatore per la
UNIVERSITY OF CAMBRIDGE, offre ai ragazzi la opportunità di seguire corsi di potenziamento
di lingua inglese finalizzati al conseguimento di certificazioni Cambridge ( " Movers" per le
classi seconde, "Flyers" e, da quest' anno, KET for SCHOOL, per le classi terze).
Durata 30 ore di corso tenuti da un docente curriculare della scuola (prof.ssa Simonetta
Iannola) e da un docente esterno madrelingua della IN LINGUA SCHOOL. Costo interamente a
carico delle famiglie.
Metodologia Agli alunni di prima media viene proposto un corso di 15 ore propedeutico alla
certificazione Movers. Alle seconde e alle terze è proposto un corso di 30 ore. I corsi si
svolgono in orario pomeridiano presso il plesso di via Regina Elena.
PROGETTO PER UN LABORATORIO POMERIDIANO DI POTENZIAMENTO DELLA LINGUA INGLESE
CON APPROCCIO CLIL
Responsabile prof.ssa Saladini Marina
Rationale
Questo progetto nasce dalla consapevolezza che in ambito scolastico lo studio della lingua
straniera va superando i limiti dello studio linguistico tout court poic è all’osservazione e
riflessione sugli elementi di funzionalità della lingua si è aggiunta la consapevolezza di ciò che si sta
apprendendo, in una prospettiva trasversale, in cui l'educazione linguistica veicola le interrelazioni
tra le discipline. Attraverso lo studio delle lingue gli alunni sono facilitati nel trasferire competenze e
strategie acquisite anche in altre situazioni di apprendimento.
Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, nel
recepire i suggerimenti evidenziati nel Documento della Divisione delle politiche linguistiche del
Consiglio d'Europa, invitano a creare situazioni in cui la lingua straniera sia utilizzata, in luogo della
lingua di scolarizzazione, per promuovere e veicolare apprendimenti collegati ad ambiti disciplinari
diversi ovvero a creare esperienze di CLIL (Content and Language Integrated Learning).
Il CLIL è una delle strategie diffuse a livello europeo per l'apprendimento delle lingue e delle
discipline. In particolare i percorsi CLIL sono adatti a qualunque tipo di scuola per chi voglia fornire
occasioni di apprendimento linguistico fondate su operazioni più complesse e contesti significativi.
E' opinione generalizzata che le lingue si acquisiscono attraverso la pratica e l'uso della lingua.
Studiare una lingua attraverso una disciplina significa creare occasioni favorevoli allo sviluppo di
abilità cognitive complesse.
Il contenuto disciplinare non linguistico viene acquisito attraverso la L2 e la L2 si sviluppa
attraverso il contenuto disciplinare non linguistico.
Il CLIL è uno strumento potente capace di determinare un forte impatto
sull’apprendimento delle lingue poic é è:
 uno strumento migliorativo perché sviluppa la competenza nella seconda lingua e le
conoscenze e le abilità nelle aree non linguistiche;
 un approccio che favorisce l’integrazione curricolare e forma una conoscenza
“complessa” e “integrata” del sapere;
Può sembrare difficile insegnare materie scolastiche in L2 alla scuola media ma secondo Bruner
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ogni materia può essere insegnata a qualsiasi bambino in ogni stadio dello sviluppo se è presentata
nella maniera appropriata. Inoltre tutti i bambini hanno una naturale curiosità di diventare
competenti in compiti di apprendimento diversi perci sta all’insegnante presentare il lavoro
scolastico ad un livello tale da permette all’alunno di seguire agevolmente la lezione al tempo
stesso sfidando la fase attuale del suo sviluppo.
Pertanto uesto progetto viene proposto agli alunni delle classi terze come un “assaggio” di ci
c e è possibile fare con l’approccio CLIL offrendo loro al tempo stesso un potenziamento delle
competenze linguistiche acquisite, anche in preparazione alla scuola superiore, dove le recenti
normative prevedono a partire dal terzo anno l’insegnamento di una disciplina in lingua inglese.
Finalità:
 Sviluppare la competenza nella lingua straniera, rafforzando allo stesso tempo le
conoscenza e le abilità nelle discipline di studio non linguistiche;
 Favorire l’integrazione tra le varie discipline scolastic e in un’ottica di trasversalità
orizzontale;
 Arricchire il lessico degli studenti attraverso il contatto con ambiti disciplinari diversi
che poggiano su ambiti semantici diversi;
A chi è rivolto:
 Agli studenti delle classi terze;
Metodologia:
 Si farà uso dell’approccio CLIL;
Tempi
 1 ora settimanale per almeno 10 settimane;
Materiali
 Sc ede fornite dall’insegnante;
 Possibilmente anche materiali multimediali, come video e tracce audio;
Strumenti e spazi
 Aule della scuola dove sia presente una LIM.
Se verranno concesse più ore, a conclusione del laboratorio gli studenti prepareranno una breve
presentazione in lingua inglese del lavoro svolto con Power Point o con il supporto dei tradizionali
cartelloni.
PROGETTO “BIBLIOTECA”
Docente responsabile: prof.ssa Anna Molfese
Destinatari gli alunni delle 1° 2° 3°
Premessa \ finalità Il progetto, che risponde alle indicazioni emerse dalla CM 105 avente per
oggetto il “Piano per la promozione della lettura nelle scuole” e le recenti Indicazioni
Ministeriali del giugno 2012 per il I e II ciclo. la lettura (o meglio una consolidata abitudine alla
lettura) è il principale obiettivo della scuola. Saper leggere è un insieme di abilità, ed un
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atteggiamento, che supera gli ambiti dell'educazione linguistica e che riguarda tutte le
discipline come obiettivo trasversale teso alla formazione della persona. È principalmente un
problema di curiosità e di motivazione. La presenza, sempre più diffusa e, prossimamente
obbligatoria, dell'uso dell' e-book, impone di favorire la fruizione del testo, in qualunque
forma proposto. In questa ottica, particolare importanza assume l'organizzazione e la
gestione della biblioteca scolastica, da intendersi come luogo deputato alla lettura ma anche
all'ascolto e alla scoperta di storie e, quindi, di libri. Il progetto nasce anche dalla
considerazione che la Biblioteca della scuola è stata frequentata assiduamente, appena se ne
è comunicata. È prevista la catalogazione dei testi e dei volumi su supporto telematico con
l'indicazione del contenuto ed il collegamento in rete con la Biblioteca del plesso “C.
Laurenti”. Per renderne più agibile la fruibilità, poi, e trasformare in DVD le cassette video
disponibili, in gran numero e non utilizzabili per mancanza di supporti di lettura
.
Obiettivi Favorire il passaggio da una concezione della lettura come dovere scolastico ad una
lettura per “curiosità” nonc é come attività libera c e ponga l alunno a confronto con se
stesso e gli altri. Far diventare la biblioteca un luogo per il “pubblico” della scuola c e
favorisca la partecipazione delle famiglie, che agevoli i percorsi di integrazione all'interno dei
singoli gruppi-classe e, per estensione, all'Istituto nel complesso, che crei ponti tra lingue,
linguaggi, religioni e culture. L'arricchimento del patrimonio librario, unito a quello del
materiale disponibile in versione video, coinvolgerà Genitori, Associazioni, Amministrazione
Comunale, Enti Locali, Docenti con la speranza di incrementare i libri in dotazione alla piccola
biblioteca del plesso che, in lontana prospettiva, potrebbe anche diventare parte di una
biblioteca di quartiere e un centro culturale di riferimento per tutti.
Mezzi e strumenti Aula biblioteca, locale esclusivo attrezzato come accogliente laboratorio di
lettura e di consultazione; un ambiente stimolante, allegro, curioso, vivo, un luogo dove
trovare liberamente libri e poter anche condividere le proprie esperienze di lettura.
Ripartizione in tre sezioni A) Narrativa per l'infanzia; B) Narrativa per ragazzi; C) Opere per
adulti
Attività lettura silenziosa: una parte dell'attività potrà essere dedicata alla lettura silenziosa in
un ambiente tranquillo e in un'atmosfera serena da chi voglia visitare il luogo mentre è attivo
il Laboratorio L'arte del raccontare storie: la lettura va preparata con il piacere di ascoltare e
storie.
Quest’ anno il progetto si arricc isce dell’ iniziativa “Leggilo anche tu”; i ragazzi durante la
mattinata scolastica si scambieranno dei libri che recensiranno e ciò in parte sarà inglobato in
questo LABORATORIO, in parte verrà svolto durante l’ orario scolastico
PROGETTO LABORATORIO DI GIORNALINO
Docente responsabile: prof.ssa MOCCI Stefania
Destinatari gli alunni delle 1°
Finalità \ obiettivi educativi:avvicinare gli alunni alla lettura del quotidiano, alla scrittura
corretta, alla lettura critica e condivisa di tematic e giovanili. Migliorare l’ ortografia e la sintassi
migliorare la capacità di sintetizzare i fatti dopo averli analizzati saper argomentare in maniera
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organica. Conoscere le parti di un giornale quotidiano saper rintracciare le “cin ue W” nell’
articolo di giornale
Contenuti:argomenti di attualità vicini al mondo giovanile (scuola, sport, vacanze, musica,
giochi, ansie aspettative …) fatti di cronaca c e anno particolarmente colpito i ragazzi.
argomenti studiati e affrontati a scuola. sviluppare le capacità di comunicazione
Mezzi \ strumenti:Lavagna interattiva, PC, chiavetta USB, stampante, cartelloni Lezione frontale,
lavoro di gruppo, fotocopie, giornali, riviste, Internet.
Verifica: In itinere si valuterà articolo per articolo, elaborato per elaborato
LO STUDIO E LA VALORIZZAZIONE DELLE LINGUE ANTICHE
PROGETTO “LABORATORIO DI LATINO” (plesso “Manzi”)
Docente responsabile: prof.ssa Roberta Mocci
Destinatari gli alunni delle 2° e 3°
Finalità \ Obiettivi: la valorizzazione delle lingue antiche; potenziare le abilità grammaticali in
italiano ( l’ ordine delle parti del discorso e più in particolare l’analisi logica ); conoscere le basi
della grammatica latina; tradurre frasi e semplici e brevi testi dal latino all’italiano e viceversa;
conoscere la terminologia essenziale del latino ( in particolare quella legata alla quotidianità:
famiglia scuola divertimenti sport …)
Contenuti: L’alfabeto latino la pronuncia la uantità l’accento, le prime tre declinazioni, i verbi
attivi, i principali complementi, gli aggettivi della prima e seconda classe, gli avverbi.
Strumenti: Libro di testo facoltativo ( S.Battistelli - G.Sponton, Modus Operandi, La Spiga ),
lavagna multimediale, C D ROM, open drive, fotocopie, vocabolario della lingua latina.
Metodologia \ Verifiche traduzioni spiegate e corrette in itinere, e verifiche in itinere.
Partecipazione su invito al “Piccolo Certamen”.
PROGETTO “LAB. DI LATINO LINGUA VIVA” (plesso“Regina Elena”)
Docente responsabile: prof.ssa: Sofia Rotondo
Destinatari gli alunni delle 3°
Obiettivi: Far acquisire agli alunni in modo attivo e graduale una prima, consapevole e
significativa conoscenza degli elementi fondamentali della lingua latina. In questo modo si potrà
imparare che il latino è ancora vivo nella nostra lingua e che tantissime parole ne derivano.
Contenuti: affinità e diversità dell’ italiano con il latino. Curiosità linguistic e. Elementi di
morfologia.
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Metodi, strategie e tecniche Il filo conduttore è il costante riferimento all’ Italiano per
consolidare negli alunni le competenze nella nostra lingua e favorire l’ ac uisizione delle
strutture grammaticali e del lessico di base del latino.
Strumenti: Libro di testo
Verifiche in itinere. Partecipazione su invito al “Piccolo Certamen”.
LABORATORIO DI GRECO
Docente responsabile: prof.ssa Anna Molfese
Destinatari gli alunni delle 3° (con possibilità di inserire anche alunni delle prime e seconde)
Premessa \ Finalità
Lo studio della lingua greca viene proposto come attività di
approfondimento di un aspetto della lingua greca ancora presente nelle lingue attuali: lo sport
ed i giochi sportivi. Si propone uno studio monografico sull'impiego dei giochi (corse di cavalli,
scommesse) durante le cerimonie funebri, facendo riferimento agli episodi di Omero che ne
parlano diffusamente e con ricchezza di particolari. Lo scopo è quello di approfondire alcuni
aspetti della cultura classica, certamente poco usuali, poi ripresi nei programmi di Italiano e di
Arte, incuriosendo gli alunni su usi e costumi, solo apparentemente, lontani. La conoscenza
dell'alfabeto greco, delle parole più semplici e la capacità di leggere una grafia molto diversa da
quella in uso, può arricchire la cultura, suggerire una scelta futura o dissuaderla con convinzione.
Per l'apprendimento si farà anche uso della LIM e di alcuni programmi relativi all'apprendimento
della lingua greca di base.
Obiettivi Potenziamento delle conoscenze dalla L1, utili anche per la L2 e L3. Ricerca delle origini
della nostra lingua. Conoscenza di usi e costumi che sono alla base della cultura europea.
Metodi, strategie e tecniche Il Laboratorio è organizzato in orario pomeridiano con classi aperte
e con un max di 15 alunni Lo studente, alla fine del corso, conoscerà alcuni aspetti della cultura
classica, saprà leggere la lingua greca e avrà nozioni tecniche (I e II declinazione, presente
indicativo)
Strumenti Fotocopie e dispense fornite dal Docente, LIM.
Verifiche in itinere.
LABORATORIO COSTRUZIONE BAMBOLE
Docente responsabile: prof.ssa Annamaria Conti
Destinatari gli alunni delle 1° 2° 3°
Descrizione dell’attività \ Finalità didattiche:L’attività prevede la progettazione la realizzazione
la decorazione di bambole e pupazzi realizzati con stoffa, lana e anche altri materiali di recupero.
Si imparerà ad individuare e a sviluppare le potenzialità creative ad osservare la realtà
uotidiana c e ci circonda con occ io critico al fine d’individuare le potenzialità creative dei
materiali poveri e di scarto, imparando a riportarli a nuova vita. Ad essere consapevoli che oltre
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alla realtà del consumismo può esistere anche quella del recupero e del riciclo. Applicando tutto
ciò nella realtà quotidiana si contribuisce a salvaguardare proteggere e a rispettare l’ambiente
che ci circonda. Si imparerà ad acquisire un metodo di lavoro e tecnica progettuale, al fine di
arrivare ad essere consapevoli che attraverso un corretto metodo di lavoro e una adeguata
tecnica progettuale, si ottengono risultati concreti e soddisfacenti e con piccoli e graduali
successi si rafforza l’autostima. Si Impara a collaborare, socializzare e ad essere disponibili verso
gli altri. Mettendo a disposizione conoscenze, abilità e risorse materiali attraverso uno scambio
e aiuto reciproco finalizzato a far comprendere che la collaborazione è il primo passo per vivere
in gruppo, accettando gli altri per quello che sono, sapendo che tutti, seppure in modo diverso,
contribuiscono a formare e ad arricchire la società attraverso i loro talenti.
Metodo di lavoro:Le attività verranno proposte con difficoltà graduate, per dare la possibilità di
giungere ad un livello superiore a quelle alunne che già hanno frequentato il laboratorio gli anni
precedenti e mettere le alunne principianti in condizioni di non scoraggiarsi.
Durata:il laboratorio si svolgerà in ore pomeridiane con un incontro settimanale di 2 ore per
otto \10 incontri per un totale di 16 ore.
Oggetti da realizzare e materiali:Bambola con il corpo a pallina. Bambola con il corpo a
sacchetto. Bambola con gambe e braccia. Saranno utilizzati aghi, fili di cucito di diversi colori,
forbici, stoffe, nastri, merletti, fiori, lana colorata, imbottitura sintetica.
PROGETTO INTERCURTURALE : Conosciamo le religioni
Docenti responsabili: prof.ssa Mocci s., M. Barbera e la maestra A. De Michelis ; per la parte
relativa agli spostamenti prof.sse P. De Fazi e M. Saladini
Destinatari gli alunni delle 2° della secondaria di primo gr. e delle 5° della Primaria
Presentazione e finalità La città di Civitavecchia è sempre più multietnica e di conseguenza
multiculturale; in tale contesto , al fine di rafforzare le competenze sociali e civiche di ogni
alunno e quindi contribuire alla conoscenza e al rispetto di tutte le religioni ( e comunque di
uelle più diffuse nel nostro tessuto cittadino) l’ I.C. propone come ogni anno delle lezioni
itineranti o uscite didattiche presso vari luoghi di culto quali:
La Chiesa Evangelica presente a Civitavecchia, con relativa spiegazione delle peculiarità di tale
confessione religiosa (classi seconde secondaria inferiore; alcune classi della primaria).
La Chiesa Ortodossa sita in località Borgata Aurelia con relativa spiegazione delle peculiarità di
tale confessione religiosa (classi seconde secondaria inferiore; alcune classi della primaria).
La Basilica di San Pietro (con guida) in occasione dell’ Udienza Papale del mercoledì con la
prolusione nelle varie lingue.
La Sinagoga di Roma (solitamente abbinata ad altri luoghi della memoria quali il Ghetto ebraico,
le Fosse Ardeatine, il Museo della Liberazione di via Tasso).
La Moschea di Roma con guida.
LABORAROTI WEB
Docente responsabile: prof. Michele Russo
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Destinatari gli alunni delle 1° 2°
La nostra redazione sul web 2.0
La nostra scuola tramite il laboratorio di redazione web da
alcuni anni partecipa al concorso Repubblica Scuola con una sua pagina presso il portale web
del giornale http://scuola.repubblica.it/lazio-roma-icmanzi/ Il laboratorio didattico Redazione
Web, implementa Il progetto Repubblica@scuola c e è un’iniziativa del Gruppo Editoriale
L’Espresso del uotidiano la Repubblica e del sito www.repubblica.it leader nel campo
dell’informazione in Italia. Grazie alla costante partecipazione dei colleghi e all’entusiasmo
degli studenti per questo laboratorio, Repubblica@Scuola è diventata un appuntamento fisso
per il nostro Istituto. Sul sito gli alunni, registrati come redattori, con il supporto dell’ insegnante
e la guida della redazione di Repubblica prendono confidenza con i diversi strumenti dell’arte
del giornalismo. Si potrà così imparare a scrivere una didascalia, a creare le diverse tipologie di
articoli (spalla, occhiello ecc.) Specializzarsi su temi specifici (inviato, redattore, esperto ecc).
Inoltre si avrà l’accesso gratuito al giornale Repubblica onlin . Il laboratorio non sarà soltanto per
pochi ma tutti gli alunni del comprensivo saranno i protagonisti sul canale Rep@Scuola, che
conta centinaia di lettori ogni giorno. Potranno infatti avere la possibilità di farsi intervistare
dalla redazione ed esprimere la propria opinione sul mondo della scuola
http://scuola.repubblica.it/archivio-interviste/. Dare visibilità al proprio istituito e alle iniziative
scolastic e nelle “Vetrine delle scuole http://scuola.repubblica.it/vetrina-scuole. Scambiare
opinioni e esperienze con alunni di tutta Italia nel Forum dedicato. Gli studenti iscritti al
laboratorio, con la passione per le arti figurative potranno inoltre pubblicare foto e disegni sul
sito o sfidare altre scuole su entusiasmanti giochi di parole e contendersi il podio in coinvolgenti
gare, a livello nazionale.
Finalità \Obiettivi educativi Sviluppare negli alunni un coinvolgimento e condivisione circa il
significato, e la metodologia del lavoro di redazione in modo da garantire un effettivo
miglioramento della comunicazione e nella capacità di relazione. Sviluppare in tutte le persone
coinvolte le competenze necessarie all'uso della I.T. e delle tecniche necessarie alla
preparazione, realizzazione e valutazione di testi per la pubblicazione sul web. Sviluppare
competenze e responsabilità di ruolo. In generale l’intento del progetto è quello di far conoscere
ai ragazzi del Nostro Istituto le potenzialità derivanti dal web: come la possibilità di inserire
propri contenuti, ad intervalli settimanali così da avere la possibilità di condividere e
confrontarsi anche con istituzioni scolastiche lontane i lavori effettuati. Sarà avviata una
sinergia con il laboratorio di giornalino ed il centro stampa, per la raccolta delle informazioni,
sondaggi, interviste, impaginazione/layout. Nel progetto si offriranno spunti, notizie di cronaca
per avvicinare gli studenti al mondo dell’informazione .
Competenze Comprensione e organizzazioni di materiali ( testi foto design,Impaginazione e
layout. Utilizzo di programmi di video scrittura, di periferiche .
Attrezzature necessarie Stampanti; supporti di memoria (open driver, DVD , CD ) e risme di
carta,cartucce, toner.
Metodologia Lezioni frontali alunni e coordinamento redazione
DOBBIAMO SAPER AIUTARE
Progetto di assistenza e formazione per genitori di alunni DSA e BES
Responsabile del progetto: professoressa Eleonora Santolini
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Altri responsabili: professoressa Simonetta Iannola
Destinatari
Il progetto di assistenza e formazione è rivolto ai genitori degli alunni DSA e BES che quotidianamente
aiutano i propri figli nello studio pomeridiano e nello svolgimento dei compiti.
Obiettivi
Partendo dalla convinzione che gli studenti DSA e BES hanno necessità di essere aiutati durante lo
studio pomeridiano e lo svolgimento dei compiti, intendiamo fornire ai genitori una serie di
suggerimenti mirati e qualificanti, per consentire loro di dare ai propri figli un supporto efficiente che
garantisca il successo scolastico.
Spesso i ragazzi BES e DSA sono affidati ad insegnanti privati, che, purtroppo, non sempre sono
qualificati: il ragazzo DSA generalmente non a bisogno di una “ripetizione” degli argomenti spiegati a
scuola, ma di una modalità di studio cha sappia compensare il disturbo specifico di apprendimento.
Quindi questi incontri possono essere rivolti anche a tutte quelle persone che aiutano gli alunni nello
studio pomeridiano.
Organizzazione
I incontro (dislessia): dal testo alla mappa concettuali
II incontro (discalculia): Uso della calcolatrice e costruzione del formulario
III incontro: Dislessia e inglese
• LUOGHI/SPAZI: scuola
Il progetto prevede tre incontri, che tratteranno i seguenti argomenti:
1. Dislessia: dal testo alla costruzione della mappa concettuale all’esposizione orale.
Per quanto riguarda lo studio delle materie orali come storia, geografia, scienze durante il primo
incontro verrà mostrato come facilitare l’accesso al testo sottolineando le parole-chiave, come
costruire sc emi e mappe concettuali anc e con l’uso del programma Cmap e verrà sottolineata
l’importanza dell’esposizione orale da parte degli alunni per consentire loro di arricchire il proprio
vocabolario.
2. Discalculia: come usare correttamente la calcolatrice e come costruire e usare il proprio
formulario
Per quanto riguarda la matematica si mostrerà un corretto uso della calcolatrice; come imparare le
nuove regole con l’aiuto di opportuni sc emi logici; come risolvere i problemi facilitando l’accesso al
testo tramite elencazione dei dati; come costruire e usare un proprio formulario.
3. Dislessia e lingua straniera: Per quanto riguarda le lingue straniere verranno forniti dei
suggerimenti su come affrontare e memorizzare alcune strutture grammaticali e il lessico
relativo alle aree semantiche che verranno presentate.
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LO SPORT NELL’ IC VIA XVI SETTEMBRE, PLESSI “G.Manzi” e “R. Elena” PROGETTO
G.S.S. PER L’ AVVIAMENTO ALLA PRATICA SPORTIVA EXTRACURRICOLARE PER I
GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI.
Premessa Le attività motorie e con esse
l’avviamento alla pratica sportiva rappresentano un momento fondamentale nel processo
formativo degli studenti. Oggi le giovani generazioni crescono in un ambiente fortemente
segnato dalle moderne tecnologie profondamente mutato rispetto a uello nel uale l’uomo
aveva sviluppato le sue capacità fisiche ed i suoi movimenti. Attualmente la vita di tutti i giorni
offre poc e possibilità di movimento e ric iede un’ attività fisica molto ridotta e uesto entra in
contraddizione con le caratteristic e e le doti biologic e dell’essere umano c e anno bisogno
del movimento per svilupparsi ed in seguito mantenersi. Da ciò deriva la necessità che alle
giovani generazioni attraverso una formazione fisico-motoria e sportiva razionale siano offerte
quelle sollecitazioni motorie in grado di assicurare il pieno sviluppo delle loro funzioni fisiche e
psic ic e. Inoltre le attività e l’avviamento alla pratica sportiva, aiutano i giovani a superare
l’emarginazione ed il disagio tipico c e le trasformazioni biologic e della prepubertà e pubertà
comportano attraverso attività di gruppo nelle quali rispettano i ruoli, accettano le regole, si
comportano in modo responsabile, pacifico e democratico contribuendo così in modo
determinante alla formazione ed allo sviluppo positivo della personalità. Attraverso una
connotazione altamente coinvolgente come pratica disciplinare e competizione ludica prima e di
pratica sportiva poi si raggiungerà l’obiettivo finale di partecipazione ai Giochi Sportivi
Studenteschi .
PROGETTO G.S.S. PROGRAMMA DIDATTICO SPORTIVO
ATLETICA
Docenti responsabili: prof. Russo Michele e prof.ssa Galletta Mirella
Destinatari gli alunni delle 1° 2° 3°
ATLETICA LEGGERA - CAMPESTRE
alla conoscenza delle varie specialità dell’ atletica leggera iniziando dalla corsa
campestre. L’ attività fisica svolta in ambiente naturale migliora la conoscenza di se
stessi, nonc é l’attenzione l’e uilibrio l’orientamento ed il rispetto per l’ambiente.
Attraverso la corsa in ambiente naturale miglioreremo la capacità condizionale della
resistenza di media e lunga durata ossia lavoro aerobico (frequenza cardiaca più bassa
a riposo e durante lo sforzo; migliore distribuzione e circolazione del sangue ai muscoli
interessati al movimento. Miglioramento della capacità di utilizzo dell’ossigeno (con
benefici nell’età adulta).
Metodologia Esercitazioni a velocità costante, ad andatura variabile, metodi a circuito con
ripetizioni dell’esercizio
Durata due ore settimanali durante i mesi invernali presso i parc i cittadini e l’impianto sportivo
“Moretti - Della Marta”; gli alunni saranno divisi per fasce di età
ATLETICA LEGGERA : PISTA
Premessa Si lavorerà con allenamenti che aumenteranno la forza rapida (capacità del sistema
neuromuscolare di superare resistenze con un'elevata velocità di contrazione).
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Migliorando quindi la forza esplosiva, la forza esplosivo-elastica e la forza esplosivo elastico-riflessa (stiffness) : Velocità \ Salti \ Lanci \ Staffetta.
Metodologia esercizi di reazione \ partenze dai blocchi e lanciate \ allunghi \ scatti \ ripetute \
esercizi in serie a velocità alternate \ giochi a staffetta e giochi di movimento in piccoli
spazi\ circuiti a staffetta \ conoscenza della tecnica delle varie specialità.
Durata due ore settimanali divise in periodo fine inverno inizio primavera presso il campo
sportivo Moretti Della Marta.
LA PALLAVOLO SCOLASTICA
Docente responsabile: prof. Russo Michele
Destinatari gli alunni delle 1° 2° 3°
Premessa Il progetto prevede l’insegnamento dei primi rudimenti della pallavolo per tutti gli
alunni, con particolare attenzione agli alunni portatori di handicap, per favorire il pieno
sviluppo delle potenzialità di ciascun individuo consapevoli c e l’attività sportiva
rappresenta uno dei mezzi per la formazione globale della personalità degli allievi .Le
attività motorie per l’avviamento della pratica sportiva rappresentano anche un
momento importante del processo formativo dei giovani c e superano l’emarginazione
ed il disagio attraverso attività costruttive di gruppo nelle quali rispettano i ruoli,
accettano le regole e valutano le proprie capacità in funzione di mete comuni. Esse
hanno inoltre una connotazione altamente coinvolgente se intese come pratica
disciplinare e competizione ludica prima e di avviamento alla pratica sportiva poi.
Obiettivi e metodologia d’intervento Il progetto ha come obiettivo di portare alla conoscenza
degli alunni le regole del gioco della pallavolo con l’insegnamento dei primi rudimenti
dei fondamentali più semplici (palleggio, bagher, battuta dal basso), che permettono di
svolgere una partita di minivolley. La metodologia usata è prevalentemente ludica, con
delle interruzioni di gioco durante le quali vengono spiegati particolari tecnici specifici e
poi si ritorna a giocare (metodo globale – analitico – globale). Attraverso l’uso di esercizi
specifici vengono affinate alcune capacità coordinative coordinazione oculo – manuale e
oculo – podalica nonché: equilibrio statico, dinamico e in volo, coordinazione dinamica
generale,reattività agli stimoli, consolidamento della dominanza della lateralità (battuta
dal basso), sviluppo delle potenzialità atletiche dei ragazzi.
Traguadi formativi Collaborazione per il raggiungimento di un obiettivo comune, rispetto per le
regole, per i compagni e per gli avversari, reazione equilibrata alla vittoria ed alla
sconfitta e superamento di situazioni conflittuali.
Modalita’ di attuazione Gli alunni saranno divisi per fasce di età e per classi di frequenza in modo
da favorire la formazione di gruppi omogenei. Ogni alunno svolgerà un allenamento
pomeridiano di un’ ora per due giorni settimanali distinti.
Modalità di adesione per la partecipazione alle attività sportive inerenti il progetto sarà richiesto
un certificato medico di sana e robusta costituzione, rilasciato secondo le norme
assicurative ,presentante indirizzo e numero del libretto sanitario dell’alunno ed avente
validità fino al 30/09 dell’anno successivo.
RITMICA
66
Docente responsabile: prof.ssa Mirella Galletta
Destinatari gli alunni delle 1° 2° 3°
Premessa La ginnastica ritmica ha lo scopo di favorire lo sviluppo armonico in toto delle ragazze.
Si lavorerà sul miglioramento delle seguenti capacità condizionali: coordinazione
generale e specifico, mobilità articolare, equilibrio sia statico che dinamico sviluppo del
senso del ritmo, agilità, destrezza, concentrazione, attenzione, velocità e forza dinamica.
La ricchezza, la diversità, ed il grado di accessibilità degli esercizi della ginnastica ritmica,
la loro efficace azione sull’organismo l’interpretazione delle music e e le possibilità
creative delle coreografie attraggono un notevole numero di alunne. Le alunne
lavoreranno a corpo libero e con piccoli attrezzi della ginnastica ritmica: palla , cerchio,
clavette, nastro.
Obiettivi Esercizi di equilibrio \ Rotazioni e giri \ Rapidi cambi di direzione \ Salti \Movimenti preacrobatici \ Esercizi con la musica \ Lanci e riprese di piccoli attrezzi
Metodologia e contenuti Corsa alternata ad altri esercizi di riscaldamento ad ogni cambio del
ritmo (tamburello) \ Battute delle mani alternate a passi ritmici \ Passo saltellato,
galoppi \ passo composto \ Ripetere battute e ritmi proposti dall’insegnante \ Eseguire
semplici movimenti ginnastici a ritmo \ Inventare piccole routine su un ritmo dato
\Esercizi di massima mobilità articolare: scapolo - omerale, rachidea, coxofemorale
\Conoscenza dei principi di base della tecnica dei piccoli attrezzi \ esecuzioni
dell’esercizio di s uadra con la musica
Durata due ore settimanali nella palestra del plesso G. Manzi di Civitavecchia. Gli insegnanti
avranno l’obbligo di annotare l’assenze degli alunni dalle lezioni che dovranno essere
giustificate e annotare gli argomenti trattati .
PROGETTI ED INIZIATIVE DI ARRICCHIMENTO DURANTE L’ ORARIO
CURRICOLARE
la scuola secondaria di I grado partecipa alle seguenti iniziative
PROGETTI E INIZIATIVE DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MOTORIE
Docente responsabili: prof.ssa M. Galletta e prof. M. Russo
Destinatari gli alunni delle 1° 2° 3°
Premessa I professori di Scienze Motorie nell’ arco dell’ anno scolastico e in orario curricolare
accolgono varie iniziative legate alla pratica sportiva all’ educazione alimentare al
rispetto delle regole, e in alcune occasioni presentano campioni di vari sport (“I valori
dello sport: i giovani incontrano i campioni”) senza tralasciare le discipline paraolimpiche.
PROGETTO INCONTRI SULLA COSTITUZIONE Educare alla cittadinanza
attiva
67
Docenti responsabili: Il Dipartimento di Lettere
Destinatari. gli alunni della 3°
Premessa La Legge n° 169 del 30 ottobre 2008 inserisce nelle scuole l’ insegnamento
“Cittadinanza e Costituzione” ossia lo studio della Nostra Costituzione e dei
comportamenti positivi che ne derivono. Il progetto è presentato dal Sindacato Pensionati
Italiani CGIL .
Obiettivi Il progetto vuole offrire ai giovani mediante lo studio sistematico della Carta
Costituzionale un quadro di riferimento indispensabile per costruire il loro futuro di
cittadini consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri.
Metodologia Durante tre incontri della durata di un’ora c e serviranno ad analizzare gli artt 1-12
della Costituzione i “nonni” pensionati proporranno riflessioni letture e testimonianze
che potranno aiutare i ragazzi a crescere e diventare cittadini responsabili consapevoli del
domani.
EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’
Destinatari gli alunni delle 1° 2° 3°
Finalità \ Obiettivi Il progetto EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ a come obiettivo uello di
promuovere tra gli studenti la cultura della sicurezza, per sé e per gli altri, in modo attivo e
consapevole attraverso temi come la legalità l’ambiente lo sviluppo sostenibile, la
sicurezza in mare, sulle strade, nelle scuole e nei posti di lavoro. Il progetto è finalizzato alla
formazione delle giovani generazioni, infondendo loro i valori espressi dalla Carta
Costituzionale del Nostro Paese, sostenendo un avvicinamento alle Istituzioni e alle divise
graduale e concreto.
Metodologia L’ I.C. c iede la collaborazione di vari comandi (Guardia Costiera Capitaneria di
Porto, Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri, Polizia di Frontiera, Vigili Urbani), affinché si
concordino degli incontri nei nostri plessi o presso le loro sedi di comando per esplicitare ai
nostri alunni i loro compiti, le loro funzioni, la loro storia.
Durata durante l’ anno scolastico
PROGETTO AVIS 2015\2016
Destinatari gli alunni delle 2°
L’I.C. aderisce al progetto AVIS “Le tre S della vita: educare alla salute , alla solidarietà e alla
donazione del sangue” XII EDIZIONE;
progetto completamente gratuito per la scuola c e prevede l’ incontro delle classi Seconde dei
due plessi con volontari e operatori sanitari al fine di sensibilizzare gli alunni sulla tematica
della donazione.
PREMIAZIONE DELLE ECCELLENZE
68
Destinatari gli alunni delle 1° 2° 3°
La FONDAZIONE CARICIV da ualc e anno finanzia il progetto: “premiazione delle eccellenze”. La
nostra scuola intende valorizzare il merito di quegli alunni che, con costanza, serietà,
applicazione e senso di responsabilità, ogni anno conseguono risultati scolastici eccellenti.
Vengono premiati con buoni libro/materiale didattico, gli alunni delle classi terze della
scuola secondaria di I grado c e all’esame di Stato abbiano raggiunto una votazione di
10/10 e 10/10 e lode; gli alunni delle classi prime e seconde c e al termine dell’anno
scolastico abbiano raggiunto una votazione media pari o superiore a 9.50/10. Anc e uest’
anno è stato richiesto il finanziamento.
PROGETTO GIOCHI MATEMATICI
Destinatari gli alunni delle 1° 2° 3°
Presentazione I “Gioc i d’Autunno” consistono di una serie di giochi matematici proposti dall’
Università Bocconi di Milano. Le prove consistono nel risolvere individualmente dei quesiti
di logica nel tempo di 90 minuti. La gara si terrà all interno dell’ Istituto. La manifestazione
prevede che i partecipanti siano divisi in CATEGORIE, pertanto Le difficoltà dei "Giochi"
sono previste in funzione delle diverse categorie:
CE (per gli allievi di quarta e quinta elementare);
C1 (per gli studenti di prima e seconda media);
C2 (per gli studenti di terza media e prima superiore)
Da sottolineare c e il MIUR a voluto inserire i “Campionati Internazionali di gioc i matematici”
tra le manifestazioni accreditate a partecipare al programma per la valorizzazione delle
eccellenze.
**************
Tutti i Dipartimenti si impegnano ad esaminare, valutare ed accettare, qualora ne riscontrino la
validità, e la coerenza con i principi guida del PTOF, coordinati dalla figura strumentale, tutti i
progetti ed i laboratori gratuiti c e verranno proposti all’ Istituto in itinere da Enti sportivi, da
associazioni culturali e benefic e dalle Forze dell’ Ordine dagli Enti locali da altri Istituti Scolastici,
dalle Biblioteche Comunali e dai Musei del comprensorio, dal MIUR.
69
Allegati
All. 1
Patto di Corresponsabilità
All. 2 Griglia di Valutazione Scuola Secondaria
di Primo Grado
All. 3
Griglia di Valutazione Scuola Primaria
All. 4
Curriculum Verticale di Istituto
70
ALLEGATO N° 1
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE
DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
ISTITUTO COMPRENSIVO “VIA XVI SETTEMBRE”
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
Anno scolastico 2014-15
LA SCUOLA SI IMPEGNA A …
LA FAMIGLIA S’IMPEGNA A …
OFFERTA FORMATIVA
. L’ALUNNO S’IMPEGNA A …
Proporre un’offerta formativa che
favorisca il “benessere” psico-fisico
necessario all’apprendimento e alla
maturazione della persona
Prendere visione del Piano dell’Offerta
Formativa condividerlo e farne motivo
di riflessione con i propri figli
Ascoltare gli insegnanti ed
eventualmente porre domande
pertinenti quando viene presentato il
Piano dell’Offerta formativa
RELAZIONALITÀ
Condurre l’alunno ad una sempre più
chiara conoscenza di sé, guidandolo
alla conquista della propria identità.
Creare un clima di fiducia per favorire
scambi ed interazioni. Favorire il
dialogo, la discussione, i dibattiti, in
interventi ordinati, su argomenti che
permettono ai docenti stessi di guidare
gli alunni nei diversi processi formativi.
Ricercare linee educative condivise con
i docenti per un’efficace azione
comune all’interno della scuola.
Ricercare e costruire con i docenti una
comunicazione il più possibile chiara e
corretta fatta di ascolto reciproco,
comunicazione diretta a rispetto di
aspettative ed esigenze.
Impartire ai figli le regole del vivere
civile.
Far rispettare le norme del
Regolamento Scolastico.
LA SCUOLA SI IMPEGNA A …
LA FAMIGLIA S’IMPEGNA A …
Essere puntuale all’inizio delle lezioni.
Frequentare con regolarità. Aver cura
del materiale e portarlo a scuola
regolarmente.
Rispettare le scadenze per la
giustificazione delle assenze, dei ritardi
e per la riconsegna dei riscontri.
Studiare e svolgere i compiti assegnati.
Rispettare le consegne degli insegnanti.
Prestare l’attenzione necessaria
durante l’attività didattica e
partecipare alle lezioni con interventi
opportuni, evitando le occasioni di
disturbo.
Rispettare i compagni.
Rispettare anche formalmente il
dirigente scolastico, i docenti e il
personale.
Rispettare le cose proprie ed altrui, gli
arredi, i materiali didattici e tutto il
patrimonio comune della Scuola.
Evitare di sporcare i locali.
Osservare le disposizioni per il
miglioramento della sicurezza nella
Scuola.
Non compiere atti che offendano la
dignità della persona, la morale, la
civile convivenza, il regolare
svolgimento delle lezioni.
Tenere anche fuori dell’istituto un
comportamento educato e rispettoso
verso tutti e non lesivo del buon nome
della Scuola.
. L’ALUNNO S’IMPEGNA A …
71
RELAZIONALITÀ E INTERVENTI EDUCATIVI
Rafforzare il senso di responsabilità e
far rispettare le norme di sicurezza da
parte degli operatori e degli studenti.
Far rispettare le norme di
comportamento e i divieti.
Informare sull’andamento didattico e
disciplinare dell’alunno.
Prendere in considerazione eventuali
proposte educative-didattiche dei
genitori e degli alunni
LA SCUOLA SI IMPEGNA A …
Proporre alle studentesse e agli
studenti attività che sollecitino e
facilitino l’esplorazione critica degli
argomenti di studio e il problem
solving.
Creare situazioni di apprendimento in
cui gli alunni possano costruire un
sapere unitario: sapere, saper fare,
saper essere.
Guidare gli studenti a stabilire un
rapporto costruttivo tra il patrimonio
culturale di base e le proposte culturali
di più ampio respiro mediate dalla
scuola.
Firmare sempre tutte le comunicazioni
per presa visione facendo riflettere i figli
sulla finalità educativa delle
comunicazioni.
In caso di impossibilità a partecipare alle
riunioni fare riferimento ai
rappresentanti di classe.
Risolvere eventuali conflitti o situazioni
problematiche attraverso il dialogo e la
fiducia reciproca.
Rispettare le regole per il buon
funzionamento della scuola come la
puntualità all’entrata a scuola.
Evitare di giustificare in modo parziale il
proprio figlio ed essere disposti a dare
credito agli insegnanti per assicurare
quella collaborazione che rende
possibile il raggiungimento degli
obiettivi educativi e comportamentali
dei nostri ragazzi.
Controllare c e l’abbigliamento sia
decoroso e adeguato al luogo.
Aiutare il figlio ad organizzare gli
impegni di studio e le attività
extrascolastiche in modo adeguato,
proporzionato e responsabile.
PARTECIPAZIONE
Tenersi aggiornata sull’attività scolastica
dei propri figli.
Partecipare agli incontri scuola-famiglia,
documentandosi sul profitto in ciascuna
disciplina nelle forme e ore previste.
Collaborare attivamente per mezzo
degli strumenti che le sono propri.
Utilizzare il diario per scrivere
puntualmente tutti i lavori assegnati
per poi eseguirli.
Far firmare puntualmente le
comunicazioni scuola-famiglia.
Rispettare i docenti i compagni e tutto
il personale.
Sviluppare rapporti di integrazione, di
solidarietà e di accoglienza nei
confronti dei compagni senza
distinzione di razza, sesso, religione e
classe sociale.
Rispettare gli ambienti e gli arredi
scolastici.
Rispettare il Regolamento d’Istituto.
Partecipare con attenzione durante le
attività scolastiche.
Intervenire costruttivamente in fase
dialogica.
Agire produttivamente in fase
operativa.
LA FAMIGLIA S’IMPEGNA A …
. L’ALUNNO S’IMPEGNA A …
PARTECIPAZIONE E INTERVENTI EDUCATIVI
Prendere periodicamente contatto con
gli insegnanti.
Collaborare con gli insegnanti per
l’attuazione di eventuali strategie di
recupero e approfondimento.
Partecipare alle attività con serietà e
impegno.
Seguire le indicazioni degli insegnanti
per migliorare il proprio metodo di
studio.
PUNTUALITÀ
72
Garantire la puntualità dell’inizio
lezioni ogni giorno.
Programmare delle verifiche solo al
termine di un adeguato percorso
didattico.
Programmare delle verifiche in tempi
sufficientemente ampi.
Spiegare i criteri che si seguono per la
valutazione delle verifiche.
Intervenire con il recupero nelle aree in
cui gli alunni sono più carenti.
Distribuire e calibrare i carichi di studio
nell’arco della settimana.
Verificare l’adempimento delle
consegne ricevute quotidianamente
per abituare l’alunno ad una corretta
responsabilità.
Svolgere prove di verifica chiare e
precise nella formulazione degli
obiettivi da valutare e nelle modalità di
correzione e valutazione.
Provvedere alla correzione delle prove
di verifica prima della prova successiva.
Il Coordinatore
________________________
Rispettare l’orario d’ingresso.
Limitare al minimo indispensabile le
uscite o le entrate fuori orario.
Giustificare le assenze o ritardi nei
tempi previsti.
Garantire la regolarità della frequenza
scolastica.
COMPITI
Controllare che il proprio figlio abbia
eseguito i compiti assegnati dopo aver
consultato il diario.
Evitare di sostituirsi ai figli nella
esecuzione dei compiti.
VALUTAZIONE
Collaborare per potenziare nel figlio
una conoscenza delle proprie risorse e
dei propri limiti.
Adottare un atteggiamento
collaborativo con l’insegnante onde
evitare fraintendimenti.
I genitori
__________________________
___________________________
Rispettare l’ora d’inizio delle lezioni.
Far firmare sempre gli avvisi scritti.
Portare sempre la giustificazione delle
assenze.
Portare sempre il diario di bordo.
Eseguire i compiti assegnati e, solo in
casi eccezionali di inadempienza,
presentare giustificazione scritta dai
genitori.
Svolgere i compiti con ordine e
precisione rispettando le scadenze.
Utilizzare il diario per eseguire
puntualmente lavori assegnati.
Provare con metodo ed applicazione a
superare i propri limiti e le proprie
difficoltà.
Riconoscere le proprie conquiste e i
punti forza per valorizzarli.
L’alunno
73
ALLEGATO N°2
INDICATORI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Rispetto delle
regole verso
gli altri\ verso
materiali
e
ambiente
Pieno ed
esemplare
Partecipazione
scolastica
Interesse
ruolo
propositivo
e
Note
sanzioni
e
Profilo
comportamento
VOTO
Serio,
scrupoloso e
puntuale
Eccellente e
costruttivo
Nessuna
Lodevole,
maturo e
pienamente
responsabile
10
Completo
diligente,
puntuale
Regolare e
pertinente
Continuo e
collaborativo
Nessuna
Equilibrato,
autonomo e
costruttivo.
Responsabile
9
Costante
Continua, attiva,
prevalentemente
costante
Adeguato
Lievi inferiori a
tre
Regolare e
abbastanza
responsabile
8
Episodi
sporadici
Saltuaria,
limitata,
superficiale
Passivo e\o
sollecitato.
Sufficiente
Inferiori a
quattro
Superficiale, non
sempre
responsabile
7
Limitato e
alterno.
Poco corretto
Improduttiva e
modesta.
Fa interventi
inopportuni e
provocatori
Eccessivamente
passiva e\o
esuberante.
Scarso
Provvedimenti
disciplinari per
sanzioni e
note superiori
a quattro note.
Dispersivo,
problematico,
inappropriato,
poco
responsabile
6
Inosservanza
totale
Mancata e non
soddisfacente
Negativo,
dispersivo.
Provocatorio e
distruttivo
Sanzioni gravi.
Provvedimenti
disciplinari
superiori a 15
gg. (art. 4 DM
50\9)
Gravemente
irresponsabile,
aggressivo e
non controllato
5
74
ALLEGATO n°3
Valutazione del comportamento
Per la valutazione del comportamento gli indicatori stabiliti sono i seguenti:
 Interesse, motivazione e partecipazione al dialogo educativo
 collaborazione con compagni e adulti (docenti e altre figure presenti)
 rispetto delle persone, dell’ambiente scolastico e delle regole
Giudizio
Criteri di valutazione del comportamento
Ottimo
L’alunno dimostra:
 rispetto delle regole in tutte le situazioni con senso di responsabilità e consapevolezza
 puntuale e serio svolgimento delle consegne scolastiche
 interesse e partecipazione propositiva alle lezioni e alle attività della scuola
 frequenza costante (assenze e ritardi)
Distinto
L’alunno dimostra:
 rispetto generale delle regole e disponibilità a modificare i propri comportamenti in
positivo
 costante adempimento dei doveri scolastici
 interesse e partecipazione costruttiva alle attività della scuola
 frequenza regolare (assenze e ritardi)
Buono
L’alunno dimostra:
 rispetto delle regole in molte situazioni, anche se a volte ha bisogno di richiami
 svolgimento regolare dei compiti assegnati
 interesse adeguato e partecipazione attiva
 frequenza abbastanza regolare (assenze e ritardi)
Sufficiente
L’alunno dimostra:
 di aver bisogno di sollecitazioni e richiami per rispettare le regole nelle varie situazioni
 saltuario svolgimento dei compiti assegnati
 interesse selettivo e partecipazione discontinua
 frequenza irregolare
Non
sufficiente
L’alunno dimostra:
 di aver bisogno di sollecitazioni e richiami per rispettare le regole nelle varie situazioni
 saltuario svolgimento dei compiti assegnati
 interesse selettivo e partecipazione discontinua
 frequenza irregolare
75
ALLEGATO N° 4
CURRICOLO VERTICALE DELLE COMPETENZE TRASVERSALI DI CITTADINANZA
Per realizzare la con nuità tra primo e secondo ciclo, le competenze chiave di cittadinanza e i traguardi per lo
sviluppo di competenze per il curricolo del primo ciclo previsti dalle Indicazioni, non devono essere vis separa
ma in con nuità nell’arco degli o o anni di scuola di scuola del primo ciclo e dei dieci anni di obbligo d’istruzione.
Competenze
chiave europee
Imparare ad
imparare
Competenze di
cittadinanza
Obiettivi formativi
in uscita INFANZIA
Ambito COSTRUZIONE DEL SE’
Imparare ad imparare
Riconoscere i propri
pensieri, i propri
stati d’animo le
-Conoscenza di sé (limi
proprie emozioni.
capacità..) -Uso di
strumenti informativi
Utilizzare
informazioni,
- Acquisizione di un
provenienti dalle
metodo di studio e di
esperienze
lavoro
quotidiane
(a scuola, a casa, con
gli altri), in modo
appropriato alla
situazione.
Avere fiducia in se
stesso affrontando
serenamente anche
situazioni nuove.
Obiettivi formativi in
uscita PRIMARIA
Obiettivi formativi in
uscita SECONDARIA
PRIMO GRADO
Analizzare le proprie
capacità nella vita
scolastica
riconoscendone i
punti di debolezza e i
punti di forza, e
saperli gestire.
Valutare criticamente
le proprie prestazioni.
Essere consapevoli del
proprio
comportamento delle
proprie capacità e dei
propri pun deboli e
saperli ges re.
Riconoscere le proprie
situazioni di agio e
disagio. Organizzare il
proprio
apprendimento
scegliendo ed
u lizzando varie fon
e varie modalità di
informazione, anche
in funzione dei tempi
disponibili. Acquisire
un efficace metodo di
studio.
Essere consapevoli
dei propri
comportamenti
Iniziare ad
organizzare il proprio
apprendimento
utilizzando le
informazioni
ricevute, anche in
funzione dei tempi
disponibili.
Acquisire un
personale metodo di
studio
Tutte
Campi di esperienza
Discipline
Aree disciplinari di riferimento
Spirito di
Progettare
inizia va e
imprenditorialità -Uso delle conoscenze
apprese per realizzare
un prodotto. Organizzazione del
materiale per realizzare
un prodotto
Tutte
Tutte
Scegliere,
organizzare e
predisporre
materiali, strumenti,
spazi, tempi e
interlocutori per
soddisfare un
bisogno primario,
realizzare un gioco,
trasmettere un
messaggio mediante
il linguaggio verbale
e non verbale.
Elaborare e
realizzare semplici
prodotti di genere
diverso utilizzando le
conoscenze apprese
Elaborare e realizzare
prodotti di vario
genere, riguardanti lo
sviluppo delle proprie
a vità di studio,
utilizzando le
conoscenze apprese,
stabilendo
autonomamente le
fasi procedurali e
verificare i risultati
raggiunti.
Campi di esperienza
Tutte
Tutte
Tutte
76
Discipline
Aree disciplinari
di riferimento
- Comunicazione
nella madrelingua
- Comunicazione
nelle lingue
straniere
Ambito RELAZIONE CON GLI ALTRI
COMUNICARE
Comprendere il
Comprendere e
linguaggio
rappresentare
orale di uso
quotidiano,
(narrazioni, regole,
-Comprensione e
uso dei linguaggi di indicazioni
operative)
vario genere
Comprendere e
-Uso dei linguaggi
utilizzare
disciplinari
- Competenza
digitale
gesti, immagini,
suoni.
Esprimere le
proprie esperienze,
sentimenti, opinioni,
avvalendosi
- Consapevolezza
ed espressione
culturale
Comprendere
semplici messaggi
di genere diverso
anche mediante
supporti cartacei e
informatici.
Utilizzare i linguaggi
di base appresi per
descrivere eventi,
fenomeni, norme,
procedure, e le
diverse conoscenze
disciplinari, anche
mediante vari
supporti (cartacei,
informatici e
multimediali).
Comprendere
messaggi di vario
genere trasmessi
utilizzando linguaggi
e supporti diversi
(cartacei, informatici
e multimediali) .
Italiano
Lingue comunitarie
Arte e immagine
Musica
Tecnologia
Confrontarsi e
collaborare con gli
altri nelle a vità di
gruppo e nelle
discussioni,
apportando il
proprio contributo
nel rispetto dei
diritti di tutti.
Area linguisticoartistico-espressiva
Area matematicotecnologica
dei diversi linguaggi
sperimentati.
Campi di esperienza
Discipline
Aree disciplinari di riferimento
Collaborare e
partecipare
Competenze sociali
e civiche
-Interazione nel
gruppo. Disponibilità al
confronto Rispetto dei diritti
altrui
Agire in modo
autonomo e
responsabile
- Assolvere gli
obblighi scolastici.
-Rispetto delle
I discorsi e le parole
Immagini, suoni,
colori
Partecipare a gioc i
e a vità colle vi,
collaborando con il
gruppo
riconoscendo e
rispe ando le
diversità.
Stabilire rapporti
corretti con i
compagni e gli adulti.
Esprimere i propri
bisogni.
Portare a termine il
lavoro assegnato.
Capire la necessità di
regole, condividerle
e rispettarle.
Assolvere gli
obblig i scolas ci
con responsabilità.
Rispettare le regole
condivise
Utilizzare i vari
linguaggi e
conoscenze
disciplinari,
mediante diversi
supporti (cartacei,
informatici e
multimediali) per
esprimere eventi,
fenomeni, principi,
concetti, norme,
procedure
Interagire in gruppo,
comprendendo i
diversi pun di vista
gestendo la
con i ualità
contribuendo
all’apprendimento
comune e alla
realizzazione delle
a vità colle ve nel
rispetto dei diritti di
tutti.
Assolvere gli
obblig i scolas ci
con responsabilità
rispettando le
scadenze. Rispettare
le regole condivise
77
regole
Campi di esperienza
Discipline
Aree disciplinari di riferimento
-Competenze in
Matematica e
Competenze di
base in Scienze e
Tecnologia
-Spirito di
inizia va e
imprenditorialità
Tutte
Tutte
Tutte
Ambito RELAZIONE CON LA REALTÀ NATURALE E SOCIALE
Riconoscere situazioni
Riconoscere
che richiedono una
situazioni che
richiedono una
Risolvere problemi risposta.
Formulare la domanda. risposta.
Cercare di formulare
Risoluzione di
ipotesi di soluzione,
Risolvere semplici
situazioni
raccogliendo e
situazioni
problematiche
valutando i dati,
problematiche legate
utilizzando
proponendo
all’esperienza.
contenuti e metodi
soluzioni utilizzando,
delle diverse
secondo il tipo di
discipline
problema, contenuti
e metodi delle
diverse discipline.
Individuare
collegamenti e
relazioni
-Individuare e
rappresentare
collegamenti e
relazioni tra
fenomeni, eventi e
concetti diversi
-Individuare
collegamenti fra le
varie aree
disciplinari
Acquisire ed
interpretare
l’informazione Capacità di
Utilizzare parole, gesti,
disegni .. per
comunicare
in modo efficace.
Cogliere relazioni di
spazio, tempo,
grandezza.
Ricavare informazioni
attraverso l’ascolto e
supporti iconografici.
Avvalersi di
informazioni utili per
assumere
comportamenti
adeguati
Individuare e
rappresentare
fenomeni ed eventi
disciplinari,
cogliendone analogie
e differenze, cause
ed effetti sia nello
spazio che nel
tempo.
Ricavare informazioni
da immagini e testi
scritti di contenuto
vario.
Essere disponibile a
ricercare
informazioni utili al
Affrontare situazioni
problematiche
formulando ipotesi di
soluzione,
individuando le fonti e
le risorse adeguate,
raccogliendo e
valutando i dati,
proponendo soluzioni
utilizzando, secondo il
tipo di problema,
contenuti e metodi
delle diverse
discipline.
Individuare e
rappresentare,
collegamenti e
relazioni tra fenomeni,
eventi e concetti
diversi, anche
appartenenti a diversi
ambiti disciplinari e
lontani nello spazio e
nel tempo,
individuando analogie
e differenze, coerenze
ed incoerenze, cause
ed effetti.
Ac uisire la capacità di
analizzare
l informazione ricevuta
nei diversi ambi ed
a raverso diversi
strumen
comunica vi
78
analizzare
l’informazione Valutazione
dell’a endibilità e
dell’u lità Distinzione di fatti e
opinioni
Campi di esperienza
Discipline
Aree disciplinari di riferimento
alle situazioni.
proprio
apprendimento,
anche in contesti
diversi da quelli
disciplinari e
prettamente
scolastici.
La conoscenza del
mondo (numero e
spazio, oggetti,
fenomeni viventi)
Tutte
Matematica
Scienze, Tecnologia e
geografia
Tutte
valutandone
l’a endibilità e l’u lità,
distinguendo fatti e
opinioni con senso
critico.
Area matematicoscientifico –
tecnologica
Tutte
79
Con tale documento si comunica ai genitori e
al territorio la progettazione educativa e
didattica.
Bisogna inoltre considerare l’ aspetto
dinamico di tale strumento comunicativo in
continua trasformazione a testimonianza della
vitalità propositiva del Nostro Istituto
Comprensivo
80
81