LA PROSPETTIVA ANTROPOLOGICA Che cos‟è l‟antropologia

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LA PROSPETTIVA ANTROPOLOGICA Che cos‟è l‟antropologia
LA PROSPETTIVA ANTROPOLOGICA
Che cos‟è l‟antropologia?
L‟antropologia studia la natura, la società e il passato del‟uomo e ha come obiettivo descrivere cosa significhi
essere uomini. Gli antropologi infatti, studiano i diversi membri della società e ciò spesso comprende anche
praticare usi di un determinato popolo. L‟antropologia è:
OLISTICA: tentativo di integrare tutte le conoscenze sugli esseri umani e di distinguere la prospettiva
antropologica dalle altre discipline.
COMPARATIVA: in quanto cerca somiglianze e differenze prima di pronunciarsi sugli aspetti generali della
natura umana.
EVOLUZIONISTICA: i cambiamenti avvenuti nel tempo. Vi è una differenza tra evoluzione biologica (i
cambiamenti che vengono trasmessi geneticamente) ed evoluzione culturale (comportamenti e credenze che
vengono trasmessi attraverso l‟insegnamento e l‟apprendimento)
Il concetto di cultura
La cultura consiste in un insieme di idee e di comportamenti che gli esseri umani apprendono in quanto
membri della società, e sono necessari per la sopravvivenza in quanto l‟uomo non ha istinti. La maggioranza
degli antropologi sottolinea che gli esseri umani sono ORGANISMI BIOCULTURALI in grado di creare e usare
la cultura grazie alla nostra costituzione biologica.
Una disciplina interdisciplinare
L‟antropologia statunitense si suddivide in 5 branche:
ANTROPOLOGIA BIOLOGICA O FISICA: è la più antica. È nata come tentativo di classificare tutte le
popolazioni del mondo in razze differenti. Ciò venne sfruttato da taluni per giustificare la pratica sociale del
razzismo (quando una razza superiore biologicamente opprime una razza inferiore biologicamente). Ma molti
antropologi giunsero alla conclusione che ciò era scientificamente insostenibile respingendo le classificazioni
razziali. Coloro che si distaccarono dalle dottrine razziali preferirono chiamarsi BIOANTROPOLOGI e si
occuparono delle variazioni all‟interno della specie umana. Alcuni lavorano nel campo della primatologia
(studio dei parenti più stretti dell‟uomo, i primati non umani) altri nel campo della paleontologia (studio delle
ossa e dei progenitori).
ANTROPOLOGIA CULTURALE: la quale ritiene che le differenze non dipendano dalle razze ma dalla cultura.
Gli antropologi culturali tendono a specializzarsi in una sfera dell‟attività culturale umana: economica, politica o
spirituale. Grazie alla ricerca sul campo gli antropologi culturali ottengono la conoscenza di una cultura,
osservando e condividendo le attività sociale degli informatori. Ciò che apprendono lo documentano in riviste,
libri o documentari. Vi è una differenza tra ETNOGRAGIA ed ETNOLOGIA: la prima è la descrizione di una
cultura acquisita sul campo, mentre la seconda è un confronto tra due o più culture.
ANTROPOLOGIA LINGUISTICA: l‟antropologia linguistica studia la diversità linguistica nelle diverse società
umane in rapporto ai contesti culturali,
ARCHEOLOGIA: è l‟antropologia culturale del passato. Gli archeologi cercano testimonianze delle attività
culturali passate e i material che recuperano si rivelano utili anche per gli antropologi biologi e culturali.
ANTROPOLOGIA APPLICATA: l‟antropologia applicata utilizza le informazioni raccolte dalle altre
specializzazioni dell‟antropologia per risolvere problemi interculturali pratici in settori quali sanità e sviluppo
economico.
Gli usi dell‟antropologia
Il lavoro dell‟antropologia ha contributo ad abbattere molti stereotipi dannosi, i quali rendono il contatto
interculturale e pericoloso.
CULTURA E CONDIZIONE UMANA
La cultura distingue la condizione umana da quella delle altre specie viventi. Essa non viene reinventata da
ogni generazione ma viene modificata; si apprende nella vita quotidiana; è adattiva; è condivisa; è simbolica. Il
simbolo è qualcosa che sta per qualcos‟altro. Nelle diverse lingue significati identici o simili si esprimono con
simboli differenti. L‟apprendimento simbolico ci differenzia dalle altre specie. A fondamento della cultura ci
sono 5 elementi:
TRASMISSIONE: imitazione di comportamenti per osservazione ed istruzione.
MEMORIA: non si può sviluppare nessuna tradizione se non si ricorda il nuovo comportamento.
REITERAZIONE: saper riprodurre o seguire comportamenti e informazioni appressi.
INNOVAZIONE: capacità di inventare nuovi comportamenti.
SELEZIONE: capacità di scegliere quali innovazioni mantenere e abbandonare.
Spiegazioni dualistiche
Il dualismo consiste nella credenza che la natura si formata da due parti. Il dualismo mente/materia ha
profonde radici nel pensiero occidentale, che risalgono a Platone il quale suddivideva la realtà in MENTE
(sfera delle forme ideali) e MATERIA (appartiene alla sfera terrena). Dal conflitto tra carne e spirito della
concezione cristiana è nato il DUALISMO CONFLITTUALE. Quindi secondo queste concezioni il corpo è un
impedimento per la mente/spirito: ciò viene chiamato IDEALISMO. All‟idealismo si oppone il MATERIALISMO
secondo cui la materia costituisce l‟essenza della natura umana e la gente cerca la salvazione spirituale
perché non sono soddisfatti i bisogni materiali. Nel tempo le idee idealistiche sono state gradualmente
sostituite dalle idee materialistiche.
Il determinismo materialistico si divide in:
DETERMINISMO BIOLOGICO: secondo cui i fattori biologici (geni) determinano il modo in cui un organismo
agisce o cambia nel tempo. Quindi vengono ritenuti ininfluenti i fattori sociali o ambientali.
DETERMINISMO AMBIENTALE: secondo cui le caratteristiche ambientali e geografiche determinano il
comportamento sociale e culturale umano.
MATERIALISMO STORICO.
Contro il determinismo materialistico c‟è il DETERMISNISMO CULTURALE, secondo cui le idee, le credenze
e i valori appresi nella società determinano il comportamento. Di tale concezione vi sono 2 visioni:
PESSIMISTICA (si è ciò che si è condizionai ad essere) e OTTIMISTICA (si è ciò che si apprende).
Spiegazioni olistiche
Al dualismo gli antropologi hanno preferito l‟OLISMO che sostiene che mente e corpo non sono divisi ma che
si compenetrino. Gli esseri umani si differenziano in base alle esperienze culturali che hanno vissuto. L‟olismo
non è deterministico ma è dialettico: secondo cui gli esseri umani sono sistemi aperti e che anche il mondo
esterno è modificabile dagli oggetti che lo popolano.
Differenze culturali
Nelle diverse culturali stessi oggetti o avvenimenti possiedono un significato diverso.
Etnocentrismo
È una tendenza a giudicare e ad interpretare le altre culture in base alla propria, la unica visione critica. Gli
antropologi ritengono che ciò sia sbagliato soprattutto se legato a pregiudizi razziali, culturali e sociali che
possono degenerare in genocidio. L‟etnocentrismo è una forma di riduzionismo.
Il relativismo culturale
Consiste nell‟esaminare i fatti prima di decidere, non richiede l‟abbandono dei valori che ci sono stati
insegnati, ma di non chiudersi ad essa e di considerare le altre alternative.
Cultura, storia e agente umano
La cultura è storica perché viene elaborata e trasmessa da una generazione all‟altra. Alcuni antropologi, tra
cui Radcliffe-Brown, non si dedicarono al cambiamento del tempo perché nelle società in cui non vi sono
presenze scritte sul passato si possono fare solo delle congetture. L‟approccio olistico e dialettico ritiene che
la cultura fa parte dell‟eredità biologica che a sua volta ha prodotto una specie vivente che si serve della
cultura per superare le limitazioni biologiche ed individuali. Inoltre l‟uomo ha un ruolo attivo per quanto
riguarda la condizione umana.
STORIA, ANTROPOLOGIA E SPIEGAZIONE DELLA DIVERSITA’ CULTURALE
Contatti interculturali fra Occidente e resto del mondo
Secondo l‟antropologo Eric Wolf molti antropologi ritenevano che i popoli extraoccidentali erano privi di storia e
che furono il prodotto del contatto storico (scontro) con gli Europei.
Gli effetti dell‟espansione Occidentale
L‟espansione imperialistica, coincidente con l‟scesa del capitalismo industriale, è stata la forza motrice del
contatto interculturale tra Occidente e il resto del mondo. Molti dei popoli che gli antropologi hanno studiato
erano dei popoli di origine recente, nati dal contatto tra popolazioni indigeni ed Europei. Per effettuare un
esame antropologico sulle forme di società bisogna studiare le circostanze storiche che fanno da sfondo fra
antropologo e informatori.
Società extraoccidentale
Molti popoli extraoccidentali per far fronte alle conseguenze del contatto e della conquista, molti gruppi hanno
creato una nuova identità e in alcuni casi hanno fatto riferimento a tradizioni antichissime che sono state
rielaborate per soddisfare le necessità che sono nate dalle nuove esperienze.
Tipologie evoluzionistiche: il XIX secolo
Gli antropologi hanno creato diverse tipologie delle forme di società. Gli antropologi prima identificano le
società più diverse le une dalle altre secondo certi criteri e poi classificano le società conosciute in base al
grado di somiglianza con quei tipi esemplari. La prima importante tipologia antropologica delle forme di società
è stata proposta dai teorici dell‟evoluzionismo culturale unilineare (è una concezione del mutamento
socioculturale). Questa teoria sostiene che i vari tipi di società rappresentano diversi stadi di evoluzione
sociale e che ogni società era passata o sarebbe passata attraverso gli stessi stadi. Gli evoluzionisti
consideravano la società industriale capitalistica dell‟Europa di fine „800 lo stadio più avanzato dell‟evoluzione
culturale.
I periodi etnici di Morgan
uno dei primi antropologi che si dedicò ad organizzare le società conosciute fu Morgan. Secondo Morgan
l‟umanità ha cominciato la propria carriera partendo dal gradino più basso della scala, progredendo poi dallo
stato selvaggio fino ala civiltà. Egli descriveva questa carriera evolutiva come una serie di periodi etnici.
 SELVAGGI: raccoglitori e cacciatori. Non raggiunsero mai la tecnica della cerimonia.
 BARBARI: domesticavano animali e piante. Non giunsero mai all‟alfabeto e scrittura.
 CIVILTA’: invenzione dell‟alfabeto e della scrittura. Questo titolo spettava solo ai primi stati dell‟Oriente e di
alcune società extraoccidentale (India e Cina).
Tipologie socio-strutturali: il contributo dell‟antropologia britannica
L‟antropologia britannica concentrò la sua ricerca sulle somiglianze e le differenze socio-strutturali osservabili
in un dato momento più che sui rapporti evolutivi. Lewell fa una classificazione socio-culturale delle forme di
società. La distinzione fondamentale è fra:
SISTEMI POLITICI CENTRALIZZATI: hanno un‟autorità centrale istituzionalizzata (capo o re) questi sistemi si
dividono in 2 parti: CHIEDOM (capo e parenti che hanno un rango superiore) e STATO: stratificazione sociale.
SISTEMI POLITICI EGUALITARI: non hanno nessuna istituzione specifica. Godono di relativa autonomia e di
pari status. Questi sistemi politici si dividono in 2 parti: BANDA (i cui membri sono come i selvaggi di Morgan)
e TRIBU‟ (i cui membri sono come i barbari di Morgan).
Teoria struttural-funzionalistica
Impostazione che esplora il funzionamento quotidiano di particolari forme sociali volte a riprodurre la struttura
tradizionale della società.
Antropologia americani: fare a meno delle tipologie
Gli antropologi americani respinsero l‟evoluzionismo culturale unilineare. Esponente più importante di tale
movimento fu Boas. Costoro credono che le società possono facilmente prendere in prestito forme culturale
l‟une dalle altre, saltando così gli stadi. Di conseguenza, scopo della ricerca diventava compilare elenchi di
TRATTI CULTURALI
(una danza, un rituale, uno stile ceramico) e disegnare l‟ AREA CULTURALE
(studiare la zona in cui si è diffuso il tratto culturale attraverso il prestito).
Il linguaggio
Il linguaggio consiste in un sistema di simboli vocali che permette agli esseri umani di comunicare le proprie
esperienze. È una facoltà che distingue l‟uomo dalle altre specie. È una lama a doppio taglio perché
nonostante permetta di comunicare crea anche delle barriere alla comunicazione.
Linguaggio e cultura
Il linguaggio è un fenomeno biculturale. BIO (è possibile grazie al cervello, bocca e gola); CULTURALE (la
lingua umana è un prodotto culturale).
L‟interesse antropologico per il linguaggio
Il linguaggio è una proprietà astratta che gli esseri umani possiedono. La lingua invece è una proprietà
particolare di ogni gruppo umano. La comunicazione umana, ovvero quando vengono trasferite ad un‟altra
persone delle informazioni può avvenire in modo non verbale. Quando si apprende un‟altra lingua si deve
considerare anche il contesto in cui tale lingua viene parlata.
Parlare dell‟esperienza
Come non esiste la cultura primitiva, cos‟ non esiste la lingua primitiva. Esistono molti modi di comunicare le
esperienze e non esiste un criterio per preferirne uno a un altro.
Caratteri formali del linguaggio umano
L‟antropologo e linguista Charles Hockett elencò 16 diversi caratteri umani che distinguono il linguaggio
umano dalle altre forme di comunicazione animale. Particolarmente 6 sono le caratteristiche distintive:
APERTURA: gli uomini possiedono la capacità di comprendere la stessa cosa da diversi punti di vista e di
descrivere diversamente le esperienze.
DISLOCAZIONE: gli uomini hanno la capacità di parlare di oggetti assenti o inesistenti.
ARBITRARIETA’: assenza di un legame necessario tra un certo suono e un certo significato.
QUALITA’ DI CONFIGURAZIONE: la lingua è organizzata in 2 livelli: suono e significato. Questi 2 livelli sono
collegati dal fatto che il primo serve a creare il secondo. Oggi i linguisti riconoscono l‟esistenza nel linguaggio
umano di molti livelli.
SEMANTICITA’: il linguaggio serve a designare gli oggetti e i processi del mondo.
PREVARICAZIONE: con il linguaggio si può mentire.
Linguaggio e contesto
I linguisti in base al loro studio sulle interazioni verbali dei bambini nel contesto sociale e culture affermano
che questi acquisiscono COMPETENZA COMUNICATIVA ovvero insieme di principi e di regole che
governano tutte le lingue indipendentemente da come queste poi vengono utilizzate (Chomsky). Invece
secondo Hymes quando l‟adulto parla non si limita a seguire le regole grammaticali, ma è anche in grado di
scegliere parole e temi di conversazione appropriati alla sua posizione sociale e al contesto sociale
dell‟interazione.
L‟ipotesi di Sapir-Whorf (nota come principio di relatività linguistica)
L‟ipotesi di Sapir-Whorf sostiene che la lingua ha il potere di plasmare la visione del mondo. La versione forte
dell‟ipotesi equivale al determinismo linguistico. Nella prima metà del novecento i due linguisti e antropologi
americani Sapir e Whorf, notando che la stessa situazione viene descritta in modo diverso da persone di
lingua diversa, ipotizzarono che la lingua ha il potere di plasmare la visione del mondo. Se si racconta
diversamente la stessa situazione perché la si vede diversamente, infatti, Cambiare lingua, allora, significa
cambiare anche modo di pensare e di vivere perché la lingua usata determina pensiero e comportamento
(versione forte dell‟ipotesi o ipotesi del determinismo linguistico)? Se non lo determina, possiamo almeno
dire che cambiare lingua facilita il cambiare modo di pensare e di vivere (versione debole dell‟ipotesi o
ipotesi della facilitazione linguistica)? O cambiare lingua non determina e non facilità nulla in modo degno
di nota (ipotesi sbagliata)? L‟ipotesi forte di Sapir-Whorf è sbagliata, perché non è vero che i fanfulde, che
hanno un pronome di terza persona unico, sono meno propensi degli inglesi con i tre pronomi distinti alla
supremazia maschile. Anche quella debole non regge, però, perché anche tra i parlanti che distinguono i tre
soggetti ci sono strenui fautori dell‟uguaglianza tra i sessi.
PROCESSI COGNITIVI
SCHEMI: quei pezzi di esperienza che vengono ripercorsi.
PROTOTIPI: schemi riconosciuti dalla cultura che accettiamo senza discutere.
L‟universo cognitivo come sistema aperto
Come la lingua, l‟universo cognitivo è un sistema aperto. La capacità cognitiva (che danno un senso al
mondo) hanno molti caratteri in comune con il linguaggio. Crescendo diventiamo consci degli schemi che la
nostra cultura riconosce e impariamo ad usarli come prototipi per interpretare nuove esperienze. Ogni cultura
ha i suoi schemi così come la sua lingua. Nei processi cognitivi possiamo distinguere 3 aspetti:
PERCETTIVO: la percezione ci permette di rapportarci con il mondo circostante e interiore.
INTELLETTUALE: attraverso l‟intelletto percepiamo in modo razionale e logico.
EMOTIVO: attraverso l‟emozione percepiamo in modo passionale e intuitvo.
Capacità cognitive e intelligenza
Vygotskij per distinguere ciò che resta uguale e varia con la cultura ha distinto tra i:
PROCESSI COGNITIVI ELEMENTARI: sono uguali per tutti. Comprendono la capacità di astrazione,
categorizzazione, ragionamento induttivo.
SISTEMI COGNITIVI FUNZIONALI: in ogni cultura vengono organizzati processi elementari per raggiungere
scopi diversi.
La percezione
La percezione è l‟insieme dei processi attraverso i quali le persone si procurano le informazioni sensoriali, le
organizzano e le utilizzano per decidere cosa fare.
Illusione
Secondo Richad Gregory le percezioni sono rappresentazioni simboliche e non corrispondono alla realtà. R.
Gregory descrive 4 tipi di illusione ottica:
DISTORSIONE: delle dimensioni, ciò che si vede appare più grande o più piccolo di quanto sia nella realtà.
AMBIGUITA’: quando la serie di segnali visivi è costante, ma il soggetto la percepisce procedendo a scatto da
un immagine all‟altra.
PARADOSSO: quando parti diverse di immagine sono in contraddizione tra loro.
IMMAGINAZIONE: quando si vedono cose che non ci sono.
Stile cognitivo
Lo stile cognitivo indica un modello ricorrente di attività percettiva e intellettuale.
STILE GLOBALE: quando si passa da una visione globale al particolare.
STILE ARTICOLATO: si passa dal particola a una visione globale.
Jean Leave ha dimostrato che l‟attività cognitiva utilizza 3 tipi di strategie: ISPEZIONE; CALCOLI DI
CONVENIENZA; STRATEGIA DELLA DIFFERENZA.
La concezione
Ci capita a volte di perdere la pazienza quando persone di diversa cultura non riescono a vedere somiglianze
e differenze che a nostro giudizio dovrebbero essere evidenti per qualunque osservatore. L‟evidenza di certi
caratteri dipende da ciò che una data cultura sceglie di sottolineare o di ignorare. Vari sono i tentativi di
misurare i livelli di pensiero razionale presso la popolazione extraoccidentale, con risultati diversi. Un sistema
usato di frequente è il TEST DI CONSERVAZIONE DI PIAGET che serve per misurare lo sviluppo cognitivo
del bambino. Oppure le PROVE DI RAGIONAMENTO SILLOGISTICO che presuppongono conoscenze di
base non sempre in possesso dei soggetti.
Cultura e logica
Il pensiero razionale non equivale alla logica. La logica formale è uno stile di ragionamento appreso,
caratteristica della cultura occidentale.
Le emozioni
Le emozioni, come i pensieri, non sono un dato di fatto, ma costituzioni culturali di stati d‟animo, interpretazioni
culturali e livelli di eccitazione fisica. Le varie culture alle diverse esperienze appropriano diverse categorie
affettive. Per tale motivo, è difficile tradurre il significato delle emozioni da una cultura all‟altra.
Il processo di socializzazione e di inculturazione
Affinché ci sia uno sviluppo cognitivo è necessario che avvenga un:
PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE: processo grazie al quale gli esseri umani vivono insieme con altri
organismi simili. Fanno fronte alle regole di condotta sancite dalle rispettive società.
PROCESSO DI INCULTURAZIONE: acquisizione di insegnamenti e rituali che trasmettono a un individuo in
cultura del gruppo cui appartiene, in modo che possa inserirsi nelle società e occupare un ruolo specifico.
Questi processi servono per la formazione di un sé sociale e culturale che sia in grado di risolvere i compiti
richiesti dalla società. Mead e Vygotskij sostengono che la società e cultura completano lo sviluppo del sé che
si verifica con l‟approccio del linguaggio. Il concetto di ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE proposto da
Vygotshij serve a spiegare come l‟apprendimento del bambino si svolga con l‟aiuto degli altri; il bambino
impara da coloro che si trovano ad un livello di conoscenza superiore. Questo concetto ci permette di spiegare
la varietà dei metodi di socializzazione e inculturazione nei differenti sottogruppi culturali.
Processi cognitivi
I processi cognitivi sono fenomeni olistici: qualsiasi fatto può avere diverse interpretazioni. Le percezioni
suscitano pensieri e sentimenti e che indicano le azioni possibili da intraprendere.
GIOCO, ARTE, MITO, RITO
IL MITO
I miti sono storie dalla verità in apparenza ovvia. Sono frutto di una raffinata arte verbale. Solitamente vengono
narrati da: anziani, leader politici, specialisti religiosi. Dal punto di vista sociale i miti sono importanti perché
insegnano da dove si viene, dove si va e come si dovrebbe vivere. Si parla di ortodossia quando i miti
vengono codificati in modo esplicito e rigido e qualora tale codice venisse trasgredito l‟individuo verrebbe
punito. I miti per essere persuasivi devono dare spiegazioni ammissibili dell‟esperienza. I miti di origine
scientifica sono le storie che vengono confrontate con prove materiali, secondo le quali i miti vengono accettati
o rigettati. I miti di origine non scientifica sono le storie che vengono rapportate con il mondo sociale.
Malinowski considerava i miti come statuti della vita sociale in cui viene spiegato il perché la società è in quel
modo e che non si può cambiare.
Per Levi-Stauss i miti sono strumenti per risolvere delle contraddizioni logiche. I miti oltre a parlare su come è
il mondo parlano anche di come potrebbe essere.
IL RITO
Il rito è una pratica sociale ripetitiva di attività simboliche come parola, canto, danza, gesto e manipolazione di
certi gesti. Il rito è separato dalle routine sociali quotidiane. I membri di un gruppo definiscono rito una
sequenza di attività anche se non vista prima. Il rito non avviene solo in ambito religioso ma può avvenire
anche in un esperimento scientifico, in cerimonie, in udienze …
Nello studio del rito oltre a prestare attenzione ai singoli si deve prestare attenzione anche all‟esecuzione in
quanto il rito è azione. Il rito è una sequenza ordinata di gesti, parole e avvenimenti.
Van Gennep distingue nei riti di passaggio tre periodi:
- SEPARAZIONE: nel periodo di separazione l‟individuo si lascia alle spalle i simboli e le pratiche dello
status precedente
- TRANSIZIONE: nel periodo di transizione l‟individuo abbandona la vecchia esistenza senza iniziarne
una nuova (non occupa ancora un ruolo)
- TRASGRESSIONE: in questo periodo l‟individuo viene reintrodotto nella società con la nuova
posizione.
Il periodo di transizione è un periodo liminale perché l‟individuo è sulla soglia. Tutti gli individui che passano in
questo stadio sviluppano un intenso cameratismo cioè una comunità di eguali. I periodi di cameratismo
solitamente sono brevi e spesso avvengono nei contesti rituali.
LA COMPLEMENTARITA‟ DI GIOCO E RITO
Sono forme complementari di metacomunicazione. Il rito afferma cosa dovrebbe essere ciò che per il gioco
può essere. L‟inquadramento rituale è più rigido di quello ludico nel quale vi è più libertà, infatti il gioco è più
flessibile. Si parla di ortoprassia quando ogni atto della vista di tutti i giorni è ritualizzato e quando alcuni
comportamenti vengono vietati. Spesso individui e gruppi manipolano le forme rituali per conseguire fini non
tradizionali. Margaret Drewall afferma che tra gli Yoruba rito e gioco coincidono, perché nei riti è presente
spettacolo, celebrazione, gioco e sacrificio
LA VISIONE DEL MONDO
I membri della stessa società si servono di assunti comuni su come funziona il mondo. I quadri
onnicomprensivi della realtà che ne deriva si chiamano visione del mondo ovvero una serie di spiegazioni
diverse coerenti tra loro.
La metonimia è la relazione tra due parti del campo semantico e consente di usare un nome al posto di un
altro.
Quando più campi semantici sono collegati a qualcosa questo qualcosa diventa un simbolo che rimanda a
molte esperienze diverse. I simboli riassuntivi rappresentano un campo semantico, mentre i simboli elaboranti
rappresentano un elemento del campo semantico.
STREGONERIA ZANDE
Gli Azande sono tribù dello Zaire in Africa centrale. Costoro credono che la stregoneria sia una sostanza che
si trova all‟interno del corpo dello stregone. Più lo stregone è vecchio più lo stregone è potente. Inoltre
credono che essa sia ereditaria. Gli stregoni possono essere uomini che attaccano altre donne e possono
essere donne che attaccano altre donne. La malattia e la morte di una persona sono causate dalla
stregoneria, la quale si deve combattere con la magia. La stregoneria è un azione malvagia spesso
inconsapevole. La magia consiste in credenze – pratiche che mirano allo stare meglio. Se un granaio crolla
perché le termiti rodono il legno viene considerato un fatto normale, però se crolla e uccide una persona è
colpa della stregoneria. Per smascherare gli stregoni gli Azzande utilizzano gli oracoli forse invisibili a cui si
pongono quesiti e i cui responsi sono ritenuti veritieri. L‟oracolo principale è l‟oracolo del veleno, una forza
misteriosa che abita in un veleno tipo la stricnina. Un parente della vittima insieme ad uno specialista del
veleno si reca nel bosco e porta con se un certo numero di polli. Mentre lo specialista somministra una dose di
veleno ad un pollo, il parente chiede all‟oracolo di far morire il pollo se il sospettato x è lo stregone. Se muore
fa una controprova somministrando la stessa dose a un altro pollo e chiedendo di risparmiarlo e il sospettato x
è lo stregone. Solitamente i sospettati sono i vicini perché sono coloro che li conoscono abbastanza da volerli
bene o male. Successivamente si stacca un‟ala del pollo morto e si invia al presunto stregone al quale si
chiede di cambiare atteggiamento. Solitamente il presunto stregone spiega che non era cosciente e che
sicuramente cambierà atteggiamento. Mary Douglas ha riscontrato che le accuse di stregoneria sono di due
tipi. Si parla di strega interna quando l‟accusa di stregoneria indebolisce i legami interni. Si parla di strega
estranea quando l‟accusa di stregoneria rafforza i legami di gruppo.
Le metafore sono strumenti preziosi per costruire concezioni del mondo dirigendo l‟attenzione verso certi
aspetti dell‟esperienza che non sono stati ben compresi. Per soggetto metaforico si intende la sfera
dell‟esperienza che necessita di chiarimento, mentre il predicato metaforico richiama alla mente una sfera
esperenziale che conosciamo aiutandoci a capire il soggetto metaforico. Le visioni del mondo variano con il
variare dell‟esperienza che vengono spiegate con la metafora. Le metafore chiave poste a fondamento della
visione del mondo sono almeno di tre tipi. Le metafore sociali consistono in spiegazioni che le religioni danno
sul mondo. Società diverse sviluppano religioni diverse. Ad esempio le società in cui vi sono gruppi forti di
parentela immaginano il mondo popolato da molti spiriti. Invece le società governate da un capo immaginano
un universo retto da un dio supremo e da altri spiriti organizzati gerarchicamente.
Le metafore organiche utilizzano le immagini del corpo a strutture e istituzioni sociali. Un tipo di metafora
organica è la personificazione che consiste nell‟attribuire le caratteristiche umane a entità non umane.
La metafora tecnologica immagina il mondo come una di quelle macchine costruita dall‟uomo. Oggi il cervello
dell‟uomo viene paragonato all‟hardware di un computer.
RELIGIONE
La religione nasce insieme all‟uomo e fornisce una spiegazione (metafora) del mondo. Secondo l‟antropologo
Fallace le religioni hanno delle caratteristiche: preghiera, esortazione, musica, recitazione del codice,
manipolazioni fisiche del corpo, simulazione (alcuni soggetti sono considerati divini), mana (è un potere
sovraumano che si acquista quando si è in contatto con la divinità), tabu (molte religioni hanno divieti che
vengono accettati senza capire il perché), congregazione, banchetti (comunione), ispirazione, sacrificio,
simbolismo (certi simboli sono associati con le forze cosmiche).
La società per mantenersi in contatto con le forze cosmiche ricorre a pratiche complesse per assicurarsi che
sia compiuta nel modo giusto. La società può affidare tale compito o allo sciamano che è un mediatore in
contatto con la divinità per conto di singoli o di gruppi oppure al sacerdote che è uno specialista religioso
esperto nella conduzione di riti religiosi che compie per il bene del gruppo.
HURCHOL
Sono dei coltivatori di mais, i quali ogni anno intraprendono un viaggio faticoso sia dal punto di vista spirituale
che fico, verso il deserto per cacciare il peyote. Il mito vuole che il cervo gli abbia dato il pelote. Il sangue di un
cervo sacrificato fa crescere il mais e lo rende nutriente. Il peyote quando viene raccolto nella terra d‟origine è
sacro. Solitamente viene consumato per raggiungere la comunità con gli dei. A differenza delle altre religioni,
gli Huichol si rifiutano di lasciar passare il passato. Attraverso la caccia al peyote riconquistano il paradiso e
ottengono l‟unione di mente, corpo ed emozioni.
I cambiamenti drastici che investono l‟esperienza portano alla creazione di nuovi significati atti a spiegare e ad
affrontare i cambiamenti stessi. Si parla di sincretismo quando vi è una rielaborazione delle vecchie pratiche
religiose e vi è una evoluzione della religione. Invece si parla di rivitalizzazione quando vi è il tentativo
organizzato di alcuni membri della società di creare una cultura più soddisfacente in tempo di crisi.
IL MATRIMONIO E LA FAMIGLIA
Con il matrimonio si instaurano nuove relazioni tra i parenti del marito e della moglie dette affinità. Il
matrimonio socialmente ha quattro caratteristiche: trasforma lo status dei partecipanti; modifica i rapporti tra i
parenti dei coniugi; procreazione della prole; cambiamento di posizione sociale (due individui diventano una
coppia sola).
L‟endogamia si ha quando il matrimonio deve avvenire entro un certo gruppo sociale. Invece l‟esogamia si ha
quando il matrimonio deve avvenire fuori un certo gruppo sociale.
Tutte le società impediscono i matrimoni tra parenti stretti.
I principali modelli residenziali sono quattro:
Neolocale: la coppia mette su famiglia in un posto di propria scelta.
Patrilocale: quando la coppia va a vivere insieme alla famiglia del padre del marito. Solitamente ciò avviene
nelle società pastorali e agrarie
Matrilocale: quando la coppia va a vivere insieme alla famiglia di origine della donna.
Avuncolocale: la coppia va ad abitare insieme al fratello della madre dell‟uomo.
Ambilocale: la coppia va a vivere prima con la famiglia di un coniuge e poi con quella dell‟altro.
Gli antropologi distinguono due tipi di matrimonio. La monogamia è un modello matrimoniale che permette un
solo coniuge. Invece la poligamia è un modello matrimoniale che permette di sposare più persone. La
poligamia si divide in poliginia (più mogli) e poliandria (più uomini). La poliandria è presente in tre regioni del
mondo e ne esistono tre forme.
Poliandria fraterna, presente nelle società del Nepal e Tibet. Una donna sposa un gruppo di fratelli. Alle nozze
però solo uno dei fratelli funge da sposo. Se la moglie è sterile i fratelli possono sposare un‟altra donna.
Poliandria associata: Sri Lanka. Una donna sposa due uomini (in due momenti diversi). Il primo marito ha più
autorità. Tutti e tre lavorano insieme
Matrimonio secondario: Nigeria. La donna sposa uno o più uomini. Vive con loro uno per volta. Non esiste il
divorzio. In questo sistema sono presenti uomini poligenici e donne poliandriche.
Nei gruppi poliandrici la donna può avere relazioni sessuali con molti uomini anche fuori dal matrimonio. Ma
per quanto riguarda la produzione deve essere riservata a un marito alla volta.
In molte società il matrimonio è accompagnato da uno scambio economico e di beni. Vi sono due categorie di
pagamenti matrimoniali. La ricchezza della sposa consiste nel dare alla famiglia della sposa dei beni come
forma di risarcimento per la perdita delle sue capacità produttive e riproduttive. Poi vi è la dote che consiste in
un trasferimento dei beni dai genitori alla figlia al momento del matrimonio. Nelle società matrilineari marito e
moglie vivono con i rispettivi fratelli e parenti e il fratello eserciterà l‟autorità sui figli della sorella. Invece nelle
società patrilineari la donna dopo il matrimonio non si allontana troppo da casa e non viene incorporata nel
lignaggio del marito. Un gruppo di fratelli e sorelle avrà il controllo del lignaggio e degli aspetti economici,
politici, sociali e religiosi.
Esistono tre tipi fondamentali di famiglia. La famiglia nucleare è composta da due generazioni ovvero genitori
e figli non sposati. La famiglia congiunta è composta da fratelli con rispettive mogli oppure con sorelle con
rispettivi mariti. La famiglia estesa è composta da tre generazioni che vivono insieme: genito, figli sposati e
nipoti.
LA PARENTELA
La vita umana è vita di gruppo e per sopravvivere gli uni dipendono dagli altri. Il principio di organizzazione
della società consiste nella parentela . La parentela consiste in rapporti che derivano sull‟esperienza
universale dell‟accoppiamento (matrimoni), della nascita (discendenza), dell‟allevamento (adozione).
La discendenza bilaterale si ha quando il gruppo di discendenza si ritiene imparentato sia tramite la madre che
il padre. Invece la discendenza unilineare si ha quando i rapporti di parentela sono intrecciati solo attraverso il
padre o la madre. Questi gruppi si basano sul principio che certi rapporti sono più imposrtanti di altri.
LA TERMINOLOGIA DI PARENTELA
Generazione: i consanguinei appartengono ad una generazione.
Sesso: i parenti sono differenziati in base al sesso (cugino/a).
Affinità: distinzione fatta sulla base dei rapporti istituiti dal matrimonio ( suocera e madre).
Biforcazione: si impiega quando si indicano con termini di parentela diversi il lato materno e quello paterno
della famiglia.
Età relativa: parenti della stessa categoria si dividono in maggiore e minore (fratello maggiore e fratello
monore).
Sesso del parente che fa da tramite: si distingue in parenti incrociati quando si parla di figli di fratelli del sesso
opposto e in parenti paralleli quando si parla di figli di fratelli dello stesso sesso.
Gli antropologi rilevano due tipi principali di modelli matrimoniali nelle società unilineari. Si ha il modello di
scambio diretto quando vi è il matrimonio con la figlia della sorella del padre. Si ha il modello di scambio
asimmetrico quando vi è il matrimonio con la figlia del fratello del padre. Con l‟adozione gli status ascritti di
parentela (posizione sociale assegnata alla nascita) si trasformo in status acquisiti (posizione sociale
raggiunta nel corso della vita). L‟adozione si basa sull‟allevamento cioè sul nutrimento del bambino da parte
del genitore adottivo.
JU/‟HOANSI
Le donne non possono sposare un uomo che si chiama come il padre o come il fratello, mentre un uomo non
può sposare una donna che si chiama come la madre o come la sorella. La consanguineità consiste in un
rapporto di parentela basato sulla discendenza
OLTRE LA PARENTELA
I primi scienziati sociali descrivevano e spiegavano le differenze esistenti tra società primitive e moderne.
Quelle primitive erano basate sulla parentela, status ascritti e solidarietà meccanica. Per solidarietà meccanica
si intende un cameratismo basato su comunanza di lingua e costume. Invece quelle moderne sono basate su
relazioni impersonali, status acquisiti e solidarietà organica. Per solidarietà organica si intende un
cameratismo basato sulla specializzazione dei diversi gruppi sociali ciascuno dei quali da un contributo
indispensabile per la sopravvivenza della società.
Ogni società prevede la possibilità di instaurare vincoli tra persone non imparentate, stabilendo un legame di
amicizia che consiste in un sentimento affettuoso e privo di interesse.
I Bangwa suggellano l‟amicizia con un rito simile a quello del matrimonio. Per costoro gli amici per eccellenza
sono i gemelli.
Lo studioso Moffatt ha notato che tra i giovani vi è un comportamento amichevole anche con chi si è incontrato
solo una volta. Le esecuzioni periodiche di manifestazione di amicizia consistono nel mostrarsi felici per aver
incontrato quella persona, toccare la persona di tanto in tanto, sorridere, salutare la persona con le tre
domande convenzionali (come va? Come stai? Che novità ci sono?)
In molte società si diffida spesso dei parenti e si cercano amici al di fuori della parentela.
I sodalizi sono delle forme di organizzazione che non sono fondante sulla parentela, in quanto sono dei
raggruppamenti che hanno degli scopo particolari e i membri posso essere reclutati in base all‟età, sesso,
ruolo economico e interesse personale. I membri dei sodalizi si assumono la responsabilità di varie funzioni
quali pubbliche, amministrative o rituali.
Esempi di sodalizi pantribali sono: le società militari, le classi di età dell‟Africa orientale e le società segrete
dell‟Africa occidentale
SOCIETa‟ SEGRETE IN AFRICA OCCIDENTALE
La più famose società segrete sono Poro(società segreta maschile) e Sande (società segreta femminile).
Queste sono organizzate in forma gerarchica e hanno la responsabilità di controllare e regolare la condotta
politica, sociale e sessuale di tutti i membri della società. Fra gli Sherbro c‟è un terzo tipo di società segreta
detta Thoma, la quale è aperta sia agli uomini che alle donne. Nelle società stratificate solo alcuni membri
hanno un accesso privilegiato a ricchezza, potere e prestigio. Casta e classe sono i due modelli di
straficazione più frequenti. La casta è un gruppo chiuso all‟interno di una società gerarchicamente stratificata
che proibisce la mobilità sociale.
CASTA IN INDIA
A Gopalpur si possono distinguere molte jati per il regime alimentare e per l‟occupazione tradizionale. Il rango
superiore è rappresentato dai Brahami vegetariani i quali sono abbastanza puri da accostarsi agli dei. Mentre
il rango inferiore è rappresentato dagli jati addette alla macellazione.
Le classi invece sono i livelli di una società socialmente stratificata la cui posizione gerarchica dipende da:
potere, ricchezza e prestigio
Nel 1589 quando gli spagnoli giunsero in Messico trovarono società indigene organizzate in stati. Al livello
superiore, ovvero coloro che detenevano il potere, vi erano gli Aztechi. Al livello inferiore vi era la gente
comune. Gli spagnoli ebbero rapporti sessuali con le donne indigene e inizialmente i figli nati da questi
rapporti venivano considerati spagnoli solo se i due erano unii dal matrimonio. A questo punto i governanti
della Nuova Spagna elaborarono il sistema “de castas”. La prima casta ad essere riconosciuta fu quella dei
mestizos (nati da genitori spagnoli ed indigeni). Successivamente fu riconosciuta la casta dei mulatos
(persona con ascendenza africana). I mestizos ottennero alcuni privilegi come il diritto di portare le armi
mentre i mulatos, solitamente, erano classificati nella stessa categoria degli schiavi e potevano essere ridotti
in schiavitù. Vi è un problema nel tradurre la parola casta in quanto no si sa se tradurla in casta, classe o
gruppo etnico in quanto gli stati coloniali si differenziavano per razza e per cultura.
IL SISTEMA MONDIALE
Il sistema mondiale degli ultimi secoli è stato caratterizzato dal capitalismo che è un sistema economico
basato sul fatto che il prezzo di un prodotto è stabilito dal mercato con il meccanismo della domanda e
dell‟offerta. L‟avvento del capitalismo al di fuori del‟Occidente fu accompagnato dallo sviluppo di nuove città
commerciali. I popoli indigeni persero la loro autonomia e furono reintegrati come componente della nuova
società. Gli imperi coloniali si avvicinarono sia politicamente che economicamente alle vaste aree del mondo.
La metafora chiave del capitalismo è che il mondo è un mercato e ogni cosa si può vendere e comprare.
Inizialmente tale concezione era ignota nelle città non capitalistiche prima del colonialismo occidentale.
Il capitalismo iniziale (di Spagna, Portogallo, Olanda) è basato su tributi imposti alle colonie (capitalismo
mercantile). Poi (Gran Bretagna e Francia) si impone il sistema di produzione capitalista (capitalismo
industriale). Essere moderni significava adottare le pratiche e la visione del mondo capitalista. Lo
sfruttamento delle materie prime impose una ristrutturazione sociale funzionale agli interessi degli invasori.
L’economia politica coloniale
Per economia politica s‟intende la centralità dell‟interesse materiale (economia) e l‟uso del potere (politica)
per proteggerlo e rafforzarlo. Per curare i loro interessi economici, i colonizzatori del Sudafrica impongono dei
tributi che non possono essere pagati se non lavorando per loro nelle miniere d‟oro e anche impedendo
deliberatamente lo sviluppo di un‟economia di mercato autonoma.
Neocolonialismo
Per neocolonialismo s‟intende un‟indipendenza politica formale, senza indipendenza economica e sociale.
Vari modi di concepire l’economia politica
Per capire le relazioni tra l‟occidente e il resto del mondo sono state proposte diverse prospettive teoriche:
La teoria della modernizzazione: si rifà all‟evoluzionismo unilineare di Spencer e sostiene che c‟è un solo
tipo di sviluppo che porta dalla società tradizionale alla società moderna.
La teoria della dipendenza: che l‟occidente non si sarebbe sviluppato come ha fatto se non si fosse
appropriato delle ricchezze altrui. Le nazioni ricche, per restare tali, hanno bisogno di avere altre nazioni le
cui economie siano dipendenti, cioè influenzabili e piegabili ai suoi interessi economici. Poiché lo sviluppo ha
bisogno del sottosviluppo, le nazioni ricche creano deliberatamente sottosviluppo nelle aree prima
prospere cadute sotto il suo dominio. Tale dinamica, con arricchimento di una parte a spese di un‟altra, non
riguarda solo le nazioni ma anche diverse regioni all‟interno della stessa nazione.
La teoria del sistema mondiale
Proposta dal sociologo Wallerstein, è una evoluzione della dipendenza che distingue tra sistema politico
(nazione) e sistema economico. Con sistema economico mondiale intende non un sistema esteso a tutto il
mondo ma qualcosa di transnazionale. In esso (visto come un grande organismo) che riceve i beni primari sui
quali opera da una periferia a basso tenore di vita. ad alto tenore di vita non ci sono nazioni ricche che
sfruttano nazioni povere ma un centro (industriale-finanziario) E‟ stato criticato perché sembra già successo
quasi tutto, potendo solo qualcuno passare dalla periferia al centro o viceversa (o il sistema si trasforma in
qualcos‟altro, a causa di una rivoluzione globale, o non cambia nulla).
La teoria della globalizzazione contesta l‟esistenza non solo di nazioni ricche e povere ma anche di centri e
periferie, e anche di culture legate ad un territorio. Non c‟è nulla di cristallizzato, solo processi globali in
continuo movimento (e sempre più velocemente), disorganizzati e imprevedibili.
La teoria neo e postmarxista sostiene che nelle ex-colonie non si è scelto tra capitalismo e marxismo ma
soluzioni miste, con nuovi soggetti sociali e produzioni miste (alternative). Ci sono movimenti caotici di
persone, tecnologie e culture che ricordano i moti caotici delle particelle di un fluido. Per quanto confuso, tale
modello appare molto più vicino alla realtà, se pensiamo che i soggetti attivi sono i gruppi e che essi
continuamente nascono e muoiono. Ad un dato gruppo possono essere accordati vantaggi negati ad un altro e
non ci sono regole valide per tutti ma una infinita serie di microsituazioni diverse.