notiziario comunale di vattaro e pian dei pradi

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notiziario comunale di vattaro e pian dei pradi
N.S., Anno 8, Numero 2, Settembre 2012
NOTIZIARIO COMUNALE DI VATTARO E PIAN DEI PRADI
sommario
“L’attuale Corpo dei VVFF
schierato davani all’ingresso
del Municipio”
(foto di Giorgio Micheloni)
sommario
Comunicazioni del sindaco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Elenco principali delibere di Giunta e Consiglio. . . . . . . . . . . .
Impegno, responsabilità e vita amministrativa. . . . . . . . . . . .
Perplessità di alcuni consiglieri provinciali sul progetto scuola . . . .
Diminuiamo i costi della politica. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dalle politiche giovanili e sociali. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Nuovo nido familiare– servizio Tagesmutter . . . . . . . . . . . . .
La struttura multiservizi di Pian dei Pradi. . . . . . . . . . . . . . .
Difendere la foresta: un impegno di civiltà. . . . . . . . . . . . . .
Ultimissime dal Circolo Anziani e pensionati. . . . . . . . . . . . .
Centro equestre “Maso del sole”. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Emma Facchini dei Ciòri – classe 1923 . . . . . . . . . . . . . . . .
Il camoscio in Vigolana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Lino Bassi dei Fonsi (1898-1970) . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Chi ben comincia…. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
El travài del Giani Feràr . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Emma scopre il mare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Nostalgia di paese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
“Ma se Cristo non è risorto…” Messaggio pasquale . . . . . . . . . .
Percorso di promozione territoriale 2012. . . . . . . . . . . . . . .
Gruppo autonomo donatori di sangue di Vigolo Vattaro . . . . . . .
Poesie e filastrocche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Avvisi comunali importanti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Notiziario Comunale
di Vattaro e Pian dei Pradi
N.S., Anno 8, Numero 2,
Settembre 2012 (8)
Direzione, redazione, amministrazione,
Municipio di Vattaro
Tel. 0461 848433
Direttore: Alcide Giacomelli
Direttore Responsabile: Marco Fontana
Comitato di Redazione:
Matteo Giacomelli, Mattia Giacomelli,
Barbara Bassi, Cristina Sadler
Hanno collaborato a questo numero:
Barbara Bassi, Elena Dorigoni,Carlo Bridi,
Armando Bassi e Renzo Tonezzer,
Grazia Bassi, Aurora Martinelli, Lia Sadler,
Don Giorgio Gabos,
Autorizzazione Tribunale di Ttrento
n. 685 dd.05.08.2005
Grafica e stampa:
NOTA: chiuso in tipografia il giorno 26 marzo 2012 ad ore 11.00
El Pontesel
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Litografia Effe e Erre - Trento
Comunicazioni del Sindaco
Il sindaco
Cari compaesani,
l’uscita del Giornalino nell’ul- so spese che riceve. Infatti gli astimo quadrimestre del corrente sessori partecipano alla vita amanno mi offre l’opportunità per ministrativa, ma anche organizinformare sul prosieguo dei lavo- zativa dell’Ente, e non dispongori, su alcuni completamenti e sul- no di uffici, strumenti informatile programmazioni in atto. A tale ci, segreterie o quant’altro: tutte
proposito troverete specifici ar- le spese sostenute per telefonate,
ticoli all’interno del Giornalino; viaggi e trasferte sono completaquesto numero in particolare dà mente a loro carico.
spazio agli assessori che relazioInvito quindi a fare riferimento
neranno nel loro specifico ambi- a loro nei campi specifici di comto di competenza.
petenza:
Assessori che, ricordo, sono • Boller Lino
parte fondamentale dell’Ammiass.re lavori pubblici, foreste e
nistrazione comunale, che stanscuola;
no lavorando in maniera appas- • Furlani Maria
sionata e unitaria, con un ottimo
ass.re politiche giovanili, sanità e
spirito di partecipazione e di serassistenza;
vizio che, mi auguro, possa appa- • Giacomelli Matteo
rire evidente anche agli
occhi della Comunità.
In questo breve saluto
voglio pubblicamente
ringraziarli per la loro
costante presenza e
per l’assiduità con cui
partecipano alle settimanali sedute di Giunta, ricordando a tutti
Voi che sono disponibili anche durante l’orario di ricevimento.
Nel dibattito sui costi della politica si leggono anche luoghi comuni sul costo dei sindaci o degli assessori
nei Comuni, ma vi posso assicurare che l’impegno di un assessore nella piccola realtà di Vattaro è di gran
lunga superiore rispetto al modesto rimbor- Via Indipendenza.
ss.re cultura, sport, ambiente ed
a
energie rinnovabili;
• Perazzoli David
ass.re edilizia privata, protezione
civile, associazioni di volontariato
e turismo.
Il far parte di una squadra coesa e affiatata rende più semplice anche ricoprire il ruolo di sindaco e aiuta a lavorare proficuamente insieme. L’auspicio è che
tutti i compaesani si
sentano parte attiva di
tale squadra, così come
abbiamo dimostrato
come Comunità di Vattaro nell’impegno per
la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, raccolta che ci ha visti primeggiare tra i Comuni
d’Italia nel brillante esito per l’anno 2011 (vedi
articolo specifico).
Una Comunità come
la nostra può conseguire grandi obiettivi
se rimane unita e impegnata a lavorare insieme per raggiungere
i traguardi prefissati.
Buona lettura.
Il Sindaco
dott. Devis Tamanini
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Elenco delle principali
delibere di Giunta
con una breve descrizione
Attività
amministrativa.
Delibere
13 del 20 mar• Czo onu.s.delibera
è stato approvato il con-
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•
to consuntivo dell’anno 2011,
rendiconto che ha sancito un
avanzo di amministrazione pari
a Euro 320.587 e che poi è stato
proposto al Consiglio comunale;
A
ttraverso la delibera 20 è stato
incaricato l’ing. Mirko Campregher delle prestazioni di coordinatore della sicurezza per la
progettazione e per l’esecuzione dei lavori inerenti la riqualificazione urbana ed arredo centro storico di Vattaro: Via San
Rocco – I° tratto; si tratta della
progettazione per la sicurezza
del rifacimento della Piazzetta
di San Rocco per un costo complessivo pari a Euro 3.368;
I l giorno 11 aprile u.s. è stata indetta la gara per provvedere
all’individuazione del professionista al quale affidare l’incarico
di redazione del Piano energetico sovra comunale dei Comuni
di Vattaro, Vigolo Vattaro, Bosentino e Centa San Nicolò mediante trattava privata previo confronto concorrenziale con il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa, l’importo complessivo da porre a base di gara
ammonta a complessivi euro
61.969,28 tra onorari e spese, oltre oneri previdenziali e fiscali.
C
on delibera 23/2012 si è deciso di incaricare l’Ing. Adriano
Bernardi dello Studio associato
progettazione integrata di Trento della redazione del progetto
esecutivo – opere da imprenditore edile, compreso il calcolo
sismico, dell’opera pubblica denominata “Realizzazione impian-
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to di teleriscaldamento per edifici
comunali” per un importo lavori
di presunti € 220.000,00 a fronte del compenso professionale
di complessivi € 5.792,02, al netto dello sconto del 40% sull’onorario oltre ad oneri previdenziali e fiscali per un importo complessivo di totali € 7.288,68; contestualmente di incaricare il Perito Industriale Meccanico Lorenzo Piazzera con studio in Pergine Valsugana della redazione
del progetto esecutivo – opere da termoidraulico - dell’opera pubblica denominata “Realizzazione impianto di teleriscaldamento per edifici comunali” per
un importo lavori di presunti €
269.510,62 a fronte del compenso professionale di complessivi
€ 6.849,06, al netto dello sconto
del 30% sull’onorario e sulle spese oltre ad oneri previdenziali e
fiscali per un importo complessivo di totali € 8.453,11;
C
on le delibere 28 – 29 – 30
sono stati liquidati contributi
ordinari alle associazioni locali;
C
on delibera 35/2012 si è approvato a tutti gli effetti il progetto per la realizzazione del deposito letame “concimaia” a servizio del maneggio in loc. Prai Veci
– Doss del Bue, , che definisce
un onere di spesa di complessivi € 45.000,00; contestualmente si sono affidati i lavori di tipo
edile a trattativa diretta alla ditta Sadler Rino e Geom. Maurizio
S.n.c. di Vigolo Vattaro per l’importo netto di € 28.305,75, al netto del ribasso offerto del 15,00%,
dei quali € 2.173,72 sono oneri
della sicurezza non soggetti a ri-
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•
basso. I lavori sono stati regolarmente eseguiti e già terminati;
A
ttraverso la delibera 37 del 2
maggio u.s. la Giunta ha dato
incarico al Ing. Sergio Gasperetti, con Studio tecnico a Trento,
delle prestazioni di coordinatore della sicurezza per la progettazione (C.S.P.) dei lavori inerenti la realizzazione di un impianto a biomassa e rete di teleriscaldamento per edifici comunali; il compenso professionale
per la prestazione di cui al punto 1. è di euro 5.261,72=. oltre
ad oneri fiscali e previdenziali, il
tutto per un onere complessivo
di spesa di euro 6.621,35=.
A
nche per l’anno 2012 è stato riprogrammata la manutenzione dei percorsi cicloturistici sull’Altopiano della Vigolana; con delibera 41/2012 è stato approvato il progetto riguardante gli Interventi per la conservazione ed il miglioramento dei percorsi cicloturistici della Vigolana redatto dal Servizio
Conservazione della Natura e
Valorizzazione Ambientale della P.A.T.; è stato altresì approvato lo schema di convenzione tra C.L.A. Società Cooperativa ed i Comuni di Bosentino, Vigolo Vattaro, Vattaro e Centa S.
Nicolò. Il costo per il Comune di
Vattaro è pari a Euro 7.034;
C
on delibera 43/2012 la Giunta comunale ha deliberato di
assegnare all’associazione di
promozione sociale Orizzonti Comuni di Vigolo Vattaro un
contributo massimo di euro
1.000,00 per l’iniziativa denominata “Laboratori estivi dei sa-
Attività
amministrativa.
Delibere
•
•
peri”, da tenersi nei mesi di luglio e agosto 2012 per un totale di 24 giornate dedicate ai
bambini e ragazzi, ciò previa
presentazione del rendiconto
finanziario dell’iniziativa in oggetto, ed in specie dei costi sostenuti dalle famiglie di Vattaro,
a fronte dei quali sarà erogato
un contributo del 50% del costo dei pacchetti di spesa usufruiti dalle famiglie di Vattaro;
A
ttraverso la delibera 44 del
23 maggio è stata approvata la
convenzione per gli anni accademici 2012/2013, 2013/2014,
2014/2015 per l’università della
terza età e del tempo disponibile, sede di Vattaro, con l’Istituto Regionale di Studi e Ricerche
Sociale con sede in Trento, si è
inoltre stabilito che i programmi delle attività ed i preventivi
di spesa relativi a ciascun anno
accademico saranno oggetto
di apposito atto deliberativo di
approvazione e conseguente
impegno della spesa sull’apposito intervento di bilancio; ciò
al fine di ridurre notevolmente
i costi a carico del Comune;
C
ome tutti gli anni e in ossequio alle norme di Legge, la
Giunta comunale con delibera
49 ha affidato il servizio di analisi acque alla Dolomiti Energia
S.p.A. avente sede in Rovereto
per la effettuazione delle analisi “Controlli interni” sulle acque
destinate al consumo umano
per il costo complessivo pari
a Euro 3.046; ha inoltre approvato il programma annuale di
campionamento per il Comune di Vattaro, le “istruzioni per
•
•
il campionamento di acque potabili superficiali”, lo schema di
“segnalazione, suggerimento,
reclami” e il “tariffario Laboratorio Dolomiti Energia per l’anno
2012 relativo ai vari tipi di analisi possibili;
C
on delibera 51/2012 si è approvata l’esecuzione dell’intervento
di sistemazione del materiale di
risulta dello scavo sbancamento del costruendo parcheggio
interrato di Via Giardino presso
l’area di stoccaggio del legname
in loc. Palù Granda – Doss del
Bue, per una spesa lorda di Euro
32.421,95 affidando l’esecuzione del lavoro alla ditta Sadler
Rino e Geom. Maurizio S.n.c. di
Vigolo Vattaro; si è dato atto che
la Direzione tecnica dei lavori di
realizzazione dei terrazzamenti
e rilevati per l’area di stoccaggio
del legname in loc. Palù Granda
– Doss del Bue, a mezzo dell’intervento di sistemazione del
materiale di scavo proveniente dalla sbancamento dell’area
per la realizzazione del parcheggio interrato di Via Giardino, è in
capo all’Ispettorato Distrettuale
Forestale di Pergine Valsugana
nella persona del direttore dott.
Massimiliano Unterrichter;
A
ttraverso la delibera 56/2012
si è preso atto che gli importanti lavori di collegamento delle
strade Forestali “Ziotte” e manutenzione puntuale sulla viabilità forestale esistente utilizzabile per esbosco lotti di legname. Questi lavori vengono
eseguiti dalla Provincia Autonoma di Trento servizio Foreste e Fauna Ufficio distrettuale
•
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di Pergine Valsugana con reintegro della somma dovuta da
parte del Comune. La somma
investita è pari a Euro 10.500 e i
lavori sono già terminati;
C
on delibera 58 del 18 giugno
u.s. si è proceduto all’incarico
per i normali lavori di asfaltatura strade comunali, in particolare è stato approvata in linea tecnica e a tutti gli effetti di legge la
perizia lavori inerente l’intervento di manutenzione alla viabilità comunale delle strade interne Via Uscel e Via Pozza nonché
la strada esterna “Doss del Bue”,
predisposta dall’Ufficio Tecnico
Comunale per un onere di spesa di complessivi € 19.500,00; i
lavori sono stati affidati alla ditta
Morelli s.r.l. di Pergine Valsugana
e già completati;
L ’esigenza di completare la bonifica del cimitero comunale di
Vattaro e l’urgenza di avviare gli
interventi dopo l’estate hanno
suggerito alla Giunta comunale la necessità di incaricare tecnico esterno Ing. Walter Sadler
di Centa San Nicolò, della redazione del progetto definitivo ed
esecutivo per il riordino del Cimitero Comunale – campo di
inumazione lato sud – II° intervento, della Direzione dei Lavori
e della contabilità, delle prestazioni di coordinatore della sicurezza per la progettazione e per
l’esecuzione; il compenso professionale è di euro 8.636 al netto dello sconto incondizionato del 35,00% sull’onorario oltre
ad oneri fiscali e previdenziali, il
tutto per un onere complessivo
di spesa di euro 10.868.
El Pontesel
Elenco delle principali
delibere del Consiglio comunale
con una breve descrizione
Attività
amministrativa.
Delibere
ttraverso delibera 8 del 28
• Amarzo
il Consiglio comunale
•
•
•
ha approvato a maggioranza il
regolamento IMUP, così come
predisposto e proposto dall’ufficio tributi sovra comunale.
Tale regolamento recepisce la
normativa statale e l’aliquota
ordinaria è stata stabilita allo
0,76% mentre quella agevolata
prima casa allo 0,40%.
C
on delibera 10 il Consiglio comunale ha deliberato a maggioranza il bilancio di previsione per l’esercizio 2012, la relazione programmatica triennale e il bilancio triennale. Il bilancio pareggia a Euro 3.930.169 e
impegna più di Euro 2.300.000
di spese di investimento (opere
pubbliche, acquisti, manutenzioni e lavori straordinari) senza l’accensione di alcun mutuo.
I l giorno 29 maggio 2012 il consiglio comunale a maggioranza ha approvato la prima variazione al bilancio di previsione 2012 che consiste in minime
modifiche per adeguarsi a novità scaturite in parte corrente
(es. aggiornamento contratto
dipendenti) e a qualche aggiornamento nella parte straordinaria di piccola entità e necessario ai fini pratici.
S empre il 29 maggio il Consiglio
comunale all’unanimità dei presenti ha deciso di approvare lo
schema di convenzione tra Comunità Alta Valsugana Bersntol
ed i Comuni d’ambito per la realizzazione del progetto di recupero paesaggistico ambientale del territorio rurale/forestale. Questo progetto proposto
El Pontesel
•
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dal Sindaco prevede la presenza
di una squadra di manutenzione ambientale (prevista in settembre) per il recupero di territorio abbandonato e da pulire
(sfalcio, potatura, ripristino muretti, ecc.). Il costo dell’intervento sarà a carico della Comunità
Alta Valsugana e Bersntol, salvo
eventuali materiali o noli.
C
on delibera 19/2012 il Consiglio comunale a maggioranza ha approvato il conto consuntivo per l’anno 2011 del Comune di Vattaro. Il Conto consuntivo è una fotografia precisa di quanto accaduto contabilmente l’anno precedente e
rappresenta in maniera definitiva le spese sostenute, le entrate accertate e l’avanzo/disavanzo di amministrazione. Per
quanto riguarda l’anno 2011 il
Conto consuntivo presenta un
avanzo di amministrazione al
31.12.2011 pari a Euro 320.587.
C
on delibera 21 il Consiglio comunale all’unanimità ha deliberato di far propria la proposta della Giunta comunale per la
concessione in uso - con le mo-
difiche proposte in corso di seduta dal Sindaco - per quindici
anni a trattativa diretta, a titolo
oneroso all’Associazione sportiva dilettantistica equestre vigolana “Maso del Sole” con sede in
Vattaro del compendio immobiliare in loc. Prai Veci, di proprietà
del Comune di Vattaro, facente
parte del patrimonio d’uso civico, ai fini di svolgimento dell’attività di maneggio cavalli. Ha deliberato inoltre di valutare favorevolmente la domanda di data
21.05.2012 prot. 2849, presentata al Comune di Vattaro dall’Associazione sportiva dilettantistica equestre vigolana “Maso del
Sole” per l’attività di gestione e
la concessione in uso di cui al
punto precedente e di esprimere parere favorevole alla sospensione del vincolo d’uso civico
sul compendio ai fini della concessione in uso per la gestione
con attività di maneggio cavalli per una durata di 15 anni, con
le condizioni meglio evidenziate nell’allegato disciplinare lett.
A), facente parte integrante e
sostanziale della delibera stessa.
Vattaro:
ambiente, territorio e fauna
Attività
amministrativa.
Boschi e foreste
di Lino Boller, Assessore alle Foreste, Lavori pubblici e Rapporti con la scuola
spiratorio; dal suo legno si estrae
la trementina e, alla fine di questo processo, fornisce ottima legna da ardere. In questa fascia
troviamo ancora nuclei sparsi di
larice, faggio e latifoglie minori.
Salendo oltre di quota troviamo
solo macereti (giaroni) e roccia.
Il bosco ha avuto da sempre
una notevole importanza per la
popolazione locale; la vendita del
legname ha sempre fornito un
valore economico, - tuttora importante per le “casse” comunali -,
soprattutto in passato, quando il
prezzo del legno in rapporto alla
manodopera contribuiva al riequilibrio dei bilanci familiari; pensiamo a quando le annate agricole per ragioni meteorologiche andavano male, quando si ammalava o moriva qualcuno o alle volte
anche solo la vacca, il taglio di alcune piante di abete risolveva in
parte i problemi. Il bosco poi assolve altre funzioni:
F unzione idrogeologica. Il bosco è in grado di rallentare il
deflusso dell’acqua meteorica
anche in condizioni di notevole
intensità, come quella prodotta
dallo sciogliersi delle nevi, con
effetto positivo sulle piene e sul
trasporto di solidi;
F unzione igienico-sanitaria. Produzione di ossigeno e abbattimento delle polveri. Sul nostro
periodico “El Pontesel” sul numero di settembre 2011, nell’articolo
sulla realizzazione di un impianto di riscaldamento a biomassa,
mi ero addentrato sulla capacità
delle piante di assimilare CO² attraverso la fotosintesi (pag. 10)
dove ogni metro cubo, in cresci-
“Non abbiamo questa terra in eredità dai nostri genitori
ma in affido per i nostri figli”
Q
uale assessore alle foreste
del Comune di Vattaro, in
occasione dell’uscita estiva del periodico “El Pontesel”, desidero parlare di ambiente. Non
di ambiente in senso lato, di quello se ne parla già troppo, a proposito e a sproposito, di:
I nquinamento ambientale;
E ffetto serra e riscaldamento
globale;
B
uco nell’ozono;
D
esertificazione e deforestazione;
P
iogge acide;
E stinzione di numerose specie
viventi, ecc.
Colgo invece l’occasione questa volta per parlare del nostro
ambiente, analizzando la realtà di
Vattaro quale microarea, in modo
particolare per quanto riguarda la
gestione del bosco e la fauna che
lo abita, e più in generale del massiccio della Vigolana, almeno per
la parte che guarda sull’altipiano
stesso, considerandola quale macroarea e territorio omogeneo.
Per semplicità procedo per
singoli argomenti:
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•
•
•
Situazione generale
I beni silvo-pastorali del Comune di Vattaro si estendono
lungo il versante nord della Vigolana, formando un unico complesso boscato anche se con caratteristiche ambientali e vegetazioni diverse.
Abbiamo la parte inferiore prativa che interessa l’area del Doss
da Bugo dove si alternano aree
prative, utilizzate in passato sia
come pascolo che per lo sfalcio dell’erba, e vaste aree boscose prevalentemente da impianto,
che vanno dagli 800 ai 1.000 metri di quota su terreni da inclinati
a mediamente pendenti.
La parte inferiore boscata comprende tutta l’area a valle della
strada dei Catalani, tra l’altro la
più produttiva, che va anch’essa
da quote intorno agli 800-1.000
metri. Si estende su terreni da
poco a mediamente pendenti, localmente incisi con piccoli movimenti franosi lungo le vallecole
colletrici di acque sia meteoriche
che sorgive.
La parte superiore interessa
tutta la parte boscata che dalla strada dei Catalani sale verso la cima della Vigolana. Salendo di quota, il terreno diventa
progressivamente più pendente
fino a trovare oltre i 1.370 – 1.450
metri dei salti di roccia. Questa
è la zona meno produttiva. Basti pensare che a quelle quote le
piante vanno in vegetazione un
mese dopo la parte bassa e chiudono il loro ciclo produttivo un
mese prima. Oltre queste quote troviamo una diffusa presenza di pino mugo (speriamo che
nel prossimo futuro si possa valorizzare, come d’altra parte in
passato) esso da infestante può
diventare una risorsa: le sue foglie sono ricche di mugolio, ottimo per problemi all’apparato re-
•
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El Pontesel
Attività
amministrativa.
Boschi e foreste
•
submontano e montano ed è determinato dalla posizione geografica prealpina del territorio.
Analizzando i valori medi
espressi in millimetri di pioggia,
caduta nel periodo compreso tra
il 1921 e 1950 rilevato nelle stazioni di Levico e Aldeno, osserviamo che le precipitazioni nella
nostra zona non sono eccessive e
sono intorno ai 1.100 mm/annui.
Favorevole è la distribuzione delle piogge nel periodo vegetativo,
tra maggio e ottobre, scarsa nel
periodo invernale.
Le prime nevicate si hanno
nel mese di novembre e il manto nevoso, che progressivamente si consolida durante l’inverno,
permane fino ad aprile/maggio a
causa dell’esposizione a nord di
tutto il territorio. (Nota: s’intende
nord geografico, perché per noi
Vataroti la Vigolana è a sud, Bosentino paese soleggiato per noi
è a nord!)
I venti non sono forti, nei mesi
estivi godiamo di fresche brezze giornaliere pomeridiane, derivanti dall’azione del lago di Caldonazzo e del Garda. D’inverno
sono frequenti i venti artici provenienti dalla Val d’Adige, con direzione nord/sud, però essi sono
meno intensi che nella Val d’Adige, in quanto il massiccio della
Marzola ci protegge dal loro impeto e ne attenua la velocità.
La nebbia è scarsa, più frequente in autunno. Durante la
stagione estiva sono frequenti
i temporali, con vento violento,
scariche elettriche, intense precipitazioni e forte, improvviso abbassamento della temperatura.
ta, accumula 200 kg. di carbonio,
ovvero sottrae all’atmosfera circa
750 kg. di CO². L’incremento di legnatico annuo solo sulla proprietà comunale è di 1.300 mc., in
più abbiamo le proprietà private per cui possiamo stimare che
nel nostro territorio fissiamo più
di 15.000 Q.li di anidride carbonica. Possiamo ben definirci un
polmone verde!
F unzione turistico - paesaggistica. Con il diffondersi del turismo e l’aumento del tempo libero il bosco è diventato luogo
di svago per passeggiate, raccolta funghi e pratica di attività sportive, in bicicletta o a cavallo, lungo i numerosi percorsi
presenti in particolare nella fascia centro - inferiore. Vedi ad
esempio i 60 km della Vigolana.
Superficie
L’estensione della superficie di
proprietà comunale è di circa 390
ha, e si divide, secondo il piano
economico 1999-2008, in:
B
osco: 223 ha
P
arte rocciosa improduttiva: 35
ha
P
ascoli: 96ha
P
rati: 1ha
A
rativi: 35ha
Le proprietà di privati, boscate e prative espresse in ha, sono
quasi altrettante, anche se suddivise in maniera tipologica diversa. A questo va ad aggiungersi la
parte abitativa per una superficie
totale di 828 ettari.
•
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•
Cenni climatici (macroarea)
Il clima che interessa la nostra
zona è in transizione tra quello
El Pontesel
8
L’arrivo del brutto tempo,
pioggia o neve, è legato alla presenza di nubi sulla Vigolana, normalmente con perturbazioni provenienti da sud/est quindi dalla Valsugana; in estate non è raro
che il brutto tempo arrivi direttamente da sud (dal Cornetto di
Folgaria: la celebre Vaca dei Menegoi che fa capolino da dietro lo
“Spilech”).
Nelle nostre zone si hanno circa 90 giorni di piogge all’anno.
Fauna (macroarea)
Il territorio boscato del Comune di Vattaro occupa una piccola
parte del versante nord della Vigolana, pertanto il discorso faunistico va affrontato su scala più
ampia.
Faccio riferimento a quanto mi è stato passato dal rettore
“pro tempore” della nostra Sezione Cacciatori, Franco Cattani, sulla Riserva comunale di Vattaro e
da informazioni, non confutate,
ricevute da cacciatori di Vigolo,
Bosentino e Centa.
Capriolo: (Riserva di Vattaro) Il numero censito nelle zone
campione varia da 25/30 soggetti, dati questi verificati anche dal
censimento notturno primaverile; la reale consistenza sul territorio si aggira sui 55/70 capi.
Gli abbattimenti in questi ultimi 5 anni sono stabili e sono: 6
maschi di cui 3 di I° classe, 3 di II°
classe, 7 capi soggetti calvi (senza corna), s’intendono femmine
e piccoli.
Non sono un cacciatore, un
buongustaio quello sì, però posso affermare che se in un primo
Attività
amministrativa.
Boschi e foreste
momento non avevo capito la selezione estiva, ora di fronte ai risultati mi devo ricredere e dare
per buoni i piani di abbattimento (il prelievo venatorio di femmine e piccoli) proposti dalla nostra
provincia e condivisi dalle nostre
sezioni cacciatori. Questo permette di mantenere una popolazione controllata, costante, sana
e di qualità, distribuita su un territorio proporzionato all’esigenza
di questo ungulato. Negli ultimi
anni altre specie si sono introdotte nell’ambiente montano e sono
in competizione alimentare con il
capriolo.
Camoscio: Il camoscio è stato introdotto sulla Vigolana dalle
locali Sezioni Cacciatori. Il rilascio
dei primi due capi risale alla fine
degli anni Settanta, e poi quasi
sito. Sono stati censiti 10 capi in
tutta la Vigolana.
Lepre: si sta progressivamente reinserendo nel territorio; negli
ultimi 15 anni non sono stati fatti
ripopolamenti, ma non è raro trovare localmente delle covate.
Nel chiudere questo capitolo
voglio fare una considerazione!
Nel 2000 è andata a fuoco, oltre i
1.500 metri di quota, parte della
Vigolana, il tutto circoscritto sul
territorio del Comune di Centa
San Nicolò. Vedere un incendio
di quelle dimensioni e di quella vastità, stringeva il cuore, e si
pensava a un vero disastro ecologico! Oggi, dopo 12 anni, possiamo dire che non è stato così,
anzi, al posto dei mughi sta crescendo l’erba e qua e là dei cespugli, c’è abbondanza di mirtilli, fragole e lamponi selvatici e
la fauna ne sta traendo un enorme beneficio, sia gli ungulati che
i tetraonidi (gallo cedrone e forcello). Il terreno, prima improduttivo, si sta trasformando in
vegetale con abbondanza di microfauna (lombrichi, ragni, cavallette, saltamartini, grilli, ecc.), ottimo apporto proteico per varie
specie di uccelli e per lo svezzamento dei loro piccoli.
ogni anno fino agli anni Novanta. Il primo censimento ufficiale (riserva di Vattaro) è dell’anno 2000, con un avvistamento
di 5 soggetti; nel 2001 sono stati avvistati 17 soggetti, nel 2003
12, nel 2007 sono stati contati 33
soggetti, nell’anno in corso 69
esemplari. I dati riportati si riferiscono al censimento effettuato
in una giornata tipo, cui partecipano cacciatori, guardie forestali e guardiacaccia e riguarda tutta la Vigolana, compresa la parte
che prospetta sulla Valle dell’Adige e in totale sono stati censiti 745 capi. In Vigolana il camoscio ha trovato un habitat ideale.
Quest’anno alla nostra Sezione
saranno assegnati, per l’abbattimento, 6 capi.
Cervo: è presente solo di tran-
Calcolo della ripresa legnosa e piano dei tagli
Se andiamo a verificare gli ultimi 3 piani economici decennali, vediamo che la ripresa legnosa (considerando solo la parte
di proprietà comunale), in poco
più di trent’anni si è più che raddoppiata. Alla fine degli anni Ottanta il Comune di Vattaro pote-
9
El Pontesel
Attività
amministrativa.
Boschi e foreste
progressivamente espanso nelle
aree prative, favorito da un terreno fresco e fertile.
Non posso a questo punto
non fare un encomio al nostro
Custode Forestale, Mario Ducati,
che è subentrato nel 1975 a Monte Enrico, quindi da 37 anni segue
con dedizione e passione le aste
di legname, il successivo taglio
ed esbosco, l’assegnazione delle sorti legna, i lavori boschivi, e
quant’altro, affiancando i vari assessori alle foreste con spirito di
collaborazione e fedeltà al proprio territorio.
va contare su una ripresa nettissima di 500 mc. Il piano economico
1999/2008 dava una ripresa lorda
tariffaria di 1100mc. con perdite di
lavorazione e corteccia del 30%,
più una perdita per tarizzo del
5%, dava una ripresa nettissima
di 732 mc. L’ultimo piano economico prevede una ripresa tariffaria
di 1300 mc. che dedotte le perdite, dà una ripresa netta di 870 mc.
Aggiungiamo che ogni anno
abbiamo circa 70/80 domande
da parte dei censiti per l’assegnazione delle “sorti” con un assegno
per ogni richiesta di 25/30 q.li. di
legna da ardere.
L’aumento della parte boscata
è stato favorito da un abbandono
progressivo del lavoro antropico
di sfalcio, coltivazione e pascolatico. Con l’industrializzazione del
territorio trentino e con una sempre maggiore offerta di lavoro
terziario la popolazione di Vattaro, vista anche la vicinanza al capoluogo, si è trasformata da prettamente agricola a pendolare.
Nonostante l’inserimento di
bestiame bovino e caprino, in circa 60ha di pascolo, il bosco si è
El Pontesel
Interventi recenti e prossimi.
In questi ultimi anni, l’Amministrazione attuale ha inteso fare
degli interventi sul territorio, soprattutto per quanto riguarda l’area del Doss da Bugo; ne sono
stati interessati 3ha, a valle della zona “ripetitore”, con cambio di
cultura; 1ha è stato trasformato
da bosco a pascolo per le capre,
con taglio totale di tutti gli alberi, anche per privilegiare l’aspetto paesaggistico. I rimanenti 2ha
hanno subito un cambio di coltura, da bosco a pascolo alberato; il
lavoro di quest’ultima parte è ancora in corso.
Quest’anno sono stati fatti
due interventi di rilievo: il primo
riguarda il piazzale “delle bore” in
loc. Palù Granda, realizzando il rilevato con materiale di scavo proveniente dai lavori di costruzione
del nuovo parcheggio seminterrato, in corso di ultimazione; l’altro è il collegamento della strada delle “Ziote” alla strada definita “dei privati”, consentendo una
10
viabilità ottimale che, partendo dalla curva della strada della Malga verso i “baiti”, porta fino
alla SS. 347. Colgo qui l’occasione per ringraziare in particolare
il dott. Massimiliano Unterrichter
ed il geom. Mariano Giacomelli,
per le autorizzazioni e la progettazione e, in modo particolare i
proprietari, fratelli Marco e Ivano
Giacomelli e Luciano e Gianclaudio Giacomelli, per il loro assenso
a passare sulle loro proprietà.
Per il prossimo anno è previsto il riordino della zona dei “Prai
veci” con il taglio di parte degli alberi che ora impediscono la visibilità di tutto il compendio e la realizzazione di una pozza d’alpeggio
in prossimità del maneggio, con la
raccolta delle acque reflue e meteoriche della zona umida che arriva
fino al rifugio Madonnina.
Qui, senza intenzione di autocelebrazione, voglio comunque
ricordare che questa Amministrazione è stata ed è attenta alla
viabilità di collegamento boschivo, ogni anno sono stati fatti interventi di manutenzione e di regimentazione delle acque al fine
di mantenere efficiente il transito sulle strade comunali, sia per i
mezzi meccanici che per la fruibilità a scopo di svago. Oltre a lavori
di media entità, da farsi con pale
meccaniche, è stato dato incarico
a una persona di tenere pulite le
canalette ed inoltre è stata coinvolta l’azione 10.
Conclusioni
Quando si parla di ambiente,
purché circoscritto ad una piccola zona, gli argomenti da trattare
Attività
amministrativa.
Boschi e foreste
sarebbero tanti: sarebbe interessante entrare nel merito delle caratteristiche geologiche e podologiche (studio del terreno, la genesi dei vari strati, ecc.), le caratteristiche vegetazionali, le specie tipiche, il sottobosco, ecc. Ma
esulerebbe dalle caratteristiche
di un normale articolo di Giornalino.
Quello che invece mi piacerebbe affrontare è l’argomento
“usi civici”. Questi sono una peculiarità della nostra terra, la loro
istituzione, le regole e i modi di
assegnazione alle varie famiglie
residenti, si perdono nel passato! Quanto sono stati importanti per la sopravvivenza dei nostri avi: avere o non avere un “
fraton” poteva fare la differenza! Sapere come venivano ereditati e quando una famiglia emigrava chi acquisiva o acquistava il diritto? C’è una storia molto
toccante, dove gli usi civici non
sono estranei, vissuta anche dalla giovane Amabile Visintainer
(poi Santa Paulina), e non solo a
lei, nel suo viaggio verso le Ame-
riche, storie di miseria, povertà e
disperazione.
Prima della fine della legislatura mi piacerebbe trattare l’argomento con un articoletto “ad
hoc”. Le informazioni tecniche per la
stesura di quest’articolo sono state estrapolate dagli ultimi 3 piani
economici decennali del Comune
di Vattaro; il primo compilato dal
dott. Massimiliano Unterrichter, il
secondo dal dott. Gianfranco Nicolini, il terzo, e attualmente in vigore, dal dott. Bruno Grisenti.
11
El Pontesel
Vattaro…
comune virtuoso e riciclone
Attività
amministrativa.
Gestione rifiuti urbani
di Maria Furlani, Assessore alle Politiche Giovanili, Assistenza e Sanità
Secondo posto nella top ten nazionale e primo per l’area
del Nord Italia per i comuni con meno di 10.000 abitanti
Vattaro “riciclone”,
grazie all’impegno di tutti
Questo risultato è frutto di una
grande collaborazione da parte
dei cittadini di Vattaro e Pian dei
Pradi, dell’ Amministrazione e di
AMNU Spa per incrementare la
quantità ma soprattutto la qualità dei rifiuti raccolti in maniera
differenziata.
Da molti anni l’amministrazione comunale, assieme ad AMNU
Spa, stanno lavorando per migliorare e rendere capillare il servizio, ma anche per scongiurare
fenomeni di abbandono dei rifiuti, il cui costo di recupero grava su tutti i cittadini onesti.
Sicuramente si sta rivelando vincente la formula di pagare la raccolta in
base alla produzione effettiva di residuo e non sulla
base dei metri quadri delle
abitazioni. Con questo criterio, come ormai abbiamo capito tutti (visti i risultati che premiano Vattaro), più differenziamo,
meno residuo produciamo e meno paghiamo.
Per il futuro è intenzione dell’amministrazione comunale pianificare
una serie di incontri sul
territorio, in collaborazione con Amnu spa, per incontrare gli utenti e condividere con loro il senso
delle raccolte differenziaAmministratori italiani convenuti davanti a Monte ed i risultati raggiunti.
È una soddisfazione tecitorio.
Martedì 10 luglio 2012 a Roma,
presso l’Hotel Quirinale, si è svolta l’edizione 2012 di “Comuni Ricicloni”. L’evento, nato come iniziativa nel 1994, è oramai un appuntamento consolidato cui aderiscono un numero sempre maggiore di Comuni, che vedono nella proposta di Legambiente un
importante momento di verifica
e di comunicazione degli sforzi
compiuti per avviare e pianificare
la raccolta differenziata.
L’iniziativa di Legambiente, patrocinata dal Ministero per l’Ambiente, premia comunità locali, amministratori e cittadini, che
hanno ottenuto i migliori risultati
nella gestione dei rifiuti: raccolte
differenziate avviate a riciclaggio,
ma anche acquisti di beni, opere
e servizi, che abbiano valorizzato
i materiali recuperati da raccolta
differenziata.
A inizio luglio, il Comune di Vattaro è stato invitato a partecipare
assieme ai vertici di Amnu. Su delega del Sindaco, ho presenziato
all’incontro di Roma. Fino al giorno prima della premiazione non si
sapeva esattamente quale premio
fosse destinato al Comune di Vattaro, ma il 9 luglio sul quotidiano
“Il Sole 24 ore” sono apparsi i risultati di Legambiente: Vattaro… secondo posto nella top ten nazionale dei comuni ricicloni e primo
per l’area del Nord Italia con meno
di 10.000 abitanti.
El Pontesel
potersi vantare di essere ogni
anno ai vertici nella classifica dei
“Comuni ricicloni” ed è importante mantenere questo standard.
Il nostro augurio è che si possa continuare su questa strada e
raggiungere obiettivi ancora più
ambiziosi. È compito di tutti cercare di avere un paese più pulito
puntando sulla differenziata e sul
riciclaggio; ma l’impegno più importante è quello di consegnare
buone abitudini ai giovani, per lasciare un ambiente più pulito alle
generazioni che verranno.
Ricordiamoci inoltre che noi
siamo i primi custodi del nostro
territorio e non dobbiamo tollerare l’affronto di chi non lo rispetta.
12
Piano Energetico comunale
(sovra-comunale)
Attività
amministrativa.
PEC
a cura di Matteo Giacomelli, Ass.re Ambiente ed Energie rinnovabili
M
olti degli articoli pubblicati sul Notiziario comunale all’interno della sezione amministrativa, si sono occupati dell’ambiente da differenti punti di vista: risparmio energetico, utilizzo di fonti rinnovabili, sviluppo sostenibile, rapporto
uomo-ambiente. Per tale motivo
trovo sia opportuno informare la
comunità che il Comune di Vattaro, in convenzione con Bosentino,
Vigolo Vattaro e Centa S. Nicolò,
ha affidato un incarico per la redazione di un P.E.C. (Piano Energetico Comunale) riguardante
tutti i comuni della Vigolana.
Il Piano Energetico è un corposo documento che contiene informazioni, analisi, studi, proposte, indicazioni, per poter pianificare interventi relativi all’efficienza energetica, all’utilizzo di fonti
rinnovabili ed è finalizzato al raggiungimento di alcuni obiettivi in
ambito energetico.
Vattaro è stato il Comune capofila di questa iniziativa, iniziata
più di un anno fa con la richiesta
di finanziamento provinciale, con
la quale ci è stato concesso il 90%
di contribuzione su un totale di
78.000 €. La prima fase del P.E.C. è
l’analisi dello stato attuale: nei primi mesi di attività i professionisti di
Trentino Efficienza Energetica, ditta aggiudicataria della gara, hanno
collaborato con i quattro comuni della Vigolana per raccogliere le
informazioni riguardanti gli edifici pubblici e il territorio così da poter organizzare i dati e svolgere le
prime analisi sui consumi. Le analisi principali, riguardano gli aspetti che hanno una maggiore incidenza sul bilancio (sia energetico
che economico) dei relativi Comuni, ovvero l’analisi dei consumi de-
gli edifici pubblici e lo sfruttamento di fonti rinnovabili. I Comuni
della Vigolana sono proprietari di
numerosi edifici storici che sono,
in generale, poco efficienti e soprattutto di difficile adeguamento, perché tutelati. Crediamo sia
importante per le amministrazioni, conoscere quali siano i consumi degli immobili e degli impianti, per poter progettare interventi straordinari di risparmio, anche
per abbassare la spesa ordinaria.
Lo studio delle fonti rinnovabili si concentrerà sull’energia idroelettrica, attraverso un rilievo digitale dei corsi d’acqua e dei bacini,
sulle biomasse, con un’analisi della potenzialità boschiva del territorio e sul fotovoltaico. Il P.E.C. non
interessa solo il patrimonio comunale, ma una parte del piano è dedicata allo studio e all’analisi delle
soluzioni per edifici e proprietà private, anche se verranno analizzate solamente in base ai dati forniti
dai privati. Il Piano è uno strumento di studio, e non impone vincoli urbanistici (come ad esempio fa
un P.R.G.), quindi l’analisi fatta sugli
edifici privati ha lo scopo di fornire utili indicazioni, ad esempio sui
consumi di un certo tipo di abitazione, e sugli interventi migliorativi
maggiormente efficaci per aumentare l’efficacia dell’involucro o per
sfruttare al meglio fonti rinnovabili. La raccolta dei dati per gli edifici privati viene svolta attraverso
un facile questionario che troverete allegato in questo numero di “El
Pontesel”, che va compilato secondo le indicazioni e recapitato in Comune. La vostra partecipazione in
questa fase è molto importante, infatti dalla quantità e dall’accuratezza dei dati raccolti, i professionisti
potranno consigliare le azioni e gli
interventi più efficaci per un maggiore rendimento energetico.
Un altro aspetto che riteniamo possa essere utile, e che abbiamo voluto inserire fra le attività
del P.E.C. è l’organizzazione di due
aperture al pubblico per ogni Comune, di uno sportello informativo,
dove si potrà avere un confronto
diretto con i tecnici e avvalersi della
loro consulenza. Le date delle aperture verranno comunicate attraverso la pubblicazione sulle bacheche
comunali e si terranno in autunno.
L’amministrazione comunale intende organizzare un incontro
pubblico per la presentazione del
P.E.C. al termine dei lavori, presumibilmente in ottobre. All’interno
di questa iniziativa Vattaro ha ottenuto di poter realizzare anche un
Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (P.R.I.C. ) ovvero un
censimento dei punti luce comunali (georeferenziato GPS e in formato digitale) e un’analisi specifica sui consumi e sul grado di efficienza dei corpi illuminanti. Gli interventi che abbiamo svolto in passato nell’ambito dell’illuminazione
pubblica, sono stati dettati da chiari motivi di scarsa efficienza energetica e sono sempre stati limitati
ad alcune strade. Pensiamo che il
P.R.I.C. possa darci ora le indicazioni
necessarie per pianificare interventi organici su tutto il sistema dell’illuminazione pubblica, nel rispetto
delle attuali normative e garantendo un miglior servizio per la comunità.
L’amministrazione comunale di Vattaro è sensibile al tema
dell’ambiente, e lo vuole dimostrare spendendo tempo e risorse” in iniziative come questa, che
non sono sogni a breve termine,
ma un investimento per il futuro.
13
El Pontesel
Il programma elettorale
viene rispettato e realizzato!
Cronache dal Consiglio.
La voce della Maggioranza
di Matteo Giacomelli, Ass.re alle Energie rinnovabili e all’Ambiente
A
bbiamo scelto di destinare l’usuale spazio riservato
al Gruppo di Maggioranza
consiliare “Tradizione e futuro”, a
un utile resoconto per informare i
nostri compaesani su come stanno procedendo le opere e gli interventi programmati a inizio Legislatura, e quali sono gli stadi di
avanzamento.
Abbiamo inserito nella parte
sinistra della tabella i lavori del
programma di governo proposti
dal Sindaco, e nella colonna di de-
stra la situazione attuale, tenendo in considerazione che finanziamento e progettazione impiegano quasi lo stesso tempo della
realizzazione dei lavori (ad esempio se è necessario un anno per
il reperimento delle risorse finanziarie, la progettazione ed i pareri sui progetti, la fase di appalto e
la realizzazione dell’opera pubblica impiegheranno un altro anno).
Pensiamo che i lettori possano apprezzare una sintesi degli
obiettivi che la lista “Tradizione e
futuro” si è data e si è impegnata a realizzare in questa Legislatura. Ciò al fine di sintetizzare in maniera chiara e diretta lo stato di
avanzamento dell’attività del Comune di Vattaro oltre la normale
amministrazione.
Proponiamo quindi questo
schema, non dimenticando mai
che il programma di governo è in
continua evoluzione e miglioramento grazie a nuove idee e nuove proposte o a causa di nuove
necessità e problemi da risolvere:
PROGRAMMATO
STATO DI AVANZAMENTO
Rifacimento strada della Malga
Progetto completato
Opera finanziata
Appalto nell’autunno 2012
Inizio lavori primavera 2013
Pavimentazione Piazza San Rocco
Progetto completato
Opera finanziata
Appalto nell’autunno 2012
Lavori nel 2013.
Pavimentazione via Dante
In programmazione
Rifacimento via Maso Pradi
Temporaneamente sospesa, a favore della priorità per il rifacimento
dell’acquedotto di Pian dei Prai e Campregheri in collaborazione con il
Comune di Centa San Nicolò (l’acquedotto è in fase di progettazione);
Rifacimento strada dei Monti
Progetto completato
Opera finanziata
Lavori appaltati
Lavori nell’autunno 2012
Piano regolatore generale
In programmazione
P.G.T.I.S.
(Piano Generale di Tutela
degli Insediamenti Storici)
Piano finanziato
Incarico nell’autunno 2012
Elaborazione nell’anno 2013
Installazione semaforo a chiamata
via Grezzi
Opera già realizzata
El Pontesel
14
Cronache dal Consiglio.
La voce della Maggioranza
Marciapiede fra Vattaro e Vigolo
Vattaro (comune capofila Vigolo
Vattaro)
Progetto completato
Opera finanziata
In fase di ultimi pareri e adempimenti amministrativi (espropri)
In procinto di essere appaltato dal Comune di Vigolo Vattaro.
Passeggiate nel verde
Lavoro già realizzato
Contratto di manutenzione del verde con C.L.A., P.A.T. e gli altri 3
comuni della Vigolana in essere e lavori di manutenzione dei sentieri
costante.
Collaborazione con i Comuni della
Vigolana
Continua e costante nei settori già in essere
Ristrutturazione teatro comunale
Eseguita la completa bonifica dell’edificio a monte
Realizzazione intercapedine e accesso da dietro in fase di realizzazione
Ristrutturazione interna in eeeeessereprogrammazione
Ristrutturazione primo piano
centro servizi
sede Pro Loco
In programmazione
Interventi di miglioramento parco
giochi Pian dei Pradi
In programmazione
Pubblicazione libro storico
fotografico
In programmazione
Multi servizi Pia dei Pradi
Opera già realizzata
Polo scolastico e riordino spazi tra
via Giardini e via Dante
Intervento complessivo progettato
Garage interrato in realizzazione
Il riordino complessivo è organizzato in più fasi
Realizzazione centrale termica
a biomassa legnosa
Progetto completato
Opera finanziata
Appalto in inverno 2012
Realizzazione 2013 parte edile
Realizzazione 2014 parte impianti
Interventi strutturali sul cimitero
Progetto completato
Opera finanziata
Lavori appaltati
In corso di realizzazione
Altri interventi minori sono
stati realizzati o in fase di realizzazione (ad esempio il piazzale/
deposito per il legname in loc.
Palù da l’Ors, ricognizione di tutte le utenze acque bianche e sca-
richi fognari, opera di somma urgenza a tutela dell’acquedotto
comunale in loc. Floncher, recupero terreno abbandonato a pascolo, ecc.).
Per ogni ulteriore informazio-
ne, idea o suggerimento ricordiamo che potete sempre contare
sulla nostra disponibilità!
Il Gruppo consiliare
“Tradizione e futuro”
15
El Pontesel
Una proposta per il futuro:
Trento-Caldonazzo in bicicletta
passando per l’Altopiano della Vigolana
Cronache dal Consiglio.
La voce della Minoranza
di Barbara Bassi, rappresentante dei Consiglieri di Minoranza nel comitato di redazione del Notiziario comunale
È
ormai impellente mettere
in comunicazione fra loro i
centri abitati dell’altopiano
con una pista ciclabile visto che
i servizi offerti sul territorio sono
distribuiti tra i vari comuni.
La realizzazione di un collegamento anche con la zona dei laghi di Caldonazzo e Levico amplierebbe le possibilità di mobilità eco sostenibile con un ridotto
impatto sul territorio e a tutto beneficio della salute.
Recentemente sull’argomento piste ciclabili sono apparsi vari
articoli sui giornali e vi sono state
anche polemiche per la difficoltà della P.A.T. nel realizzare il collegamento fra Trento e Pergine
passando lungo Ponte Alto, tratto essen- ziale per poter congiungere le due principali piste ciclabili del Trentino.
L’ipotesi di collegamento lungo Ponte Alto richiede la riso-
luzione di numerose dif- ficoltà tecniche ed economiche vista
la conformazione orografica del
territorio interessato (è ipotizzata una spesa di 12 milioni di Euro
prevedendo l’utilizzo del treno
nel tratto più impervio); perchè
allora non proporre qualcosa a
nostro vantaggio sfruttando anche la posizione strategica dell’altopiano della Vigolana?
Con l’intento di coinvolgere
l’opinione pubblica e dimostrare
la possibilità di realizzare un collegamento fra Trento e la zona
dei laghi, Alessandro Ferrari consigliere comunale di Vattaro, supportato dall’intera minoranza,
Andrea Ferrari consigliere UPT
della circoscrizione di Mattarello ed Andrea Facchinelli geometra residente a Vattaro, hanno individuato un tracciato adeguato,
sfruttando il più possibile strade
già esistenti per ridurre al minimo
Andrea Facchinelli ed Andrea Ferrari.
El Pontesel
16
Alessandro Ferrari.
l’impatto ambientale ed il relativo
costo di realizzazione.
Gli obiettivi che si sono posti
sono:
1. mettere in comunicazione tutti i paesi dell’altopiano, la zona
dei laghi e possibilmente anche Lavarone,
2. far arrivare anche nella nostra
zona il turismo su due ruote, in
continua e forte espansione a
beneficio dell’economia locale,
3. proporre un collegamento appetibile per l’ente provinciale.
Il lavoro sul campo, lungo e difficoltoso, è iniziato circa un anno
fa percorrendo tutte le strade e
stradine esistenti per poter individuare il percorso più idoneo. È
chiaro che la scelta di passare attraverso il nostro altopiano implica la realizzazione di un percorso
in salita, ma si è cercato di contenere il più possibile le pendenze
per renderlo accessibile a tutti.
Il 7 maggio scorso la proposta
di progetto è stata illustrata per la
Cronache dal Consiglio.
La voce della Minoranza
prima volta in una riunione pubblica organizzata dall’Azienda di
Turismo della Vigolana nell’auditorium di Vigolo Vattaro gremito di persone, alla quale hanno
partecipato anche i tecnici dell’Agenzia Provinciale per la progettazione delle Opere Pubbliche
(A.P.O.P.) arch. Marcello Pallaoro e
ing. Sergio Deromedis.
I tecnici provinciali hanno evidenziato l’importanza che riveste questo tipo di infrastruttura
sia per la sicurezza e la salute della popolazione, che per lo svago e
la mobilità a corto raggio, evidenziando anche il ritorno economico di quelle già realizzate sul territorio Trentino ed i grandi numeri dei passaggi registrati (dai sondaggi fatti a cura della P.A.T. il secondo motivo del soggiorno in
Valsugana dopo i laghi è la presenza della ciclabile).
Per esigenze di brevità non è
possibile illustrare qui il percorso
nella sua interezza, chi volesse informazioni e/o prendere visione
delle slide proiettate può contattarci o visitare il sito dell’associazione senza freni “ccsenzafreni.it”.
Tale ipotesi di tracciato è stata
illustrata sia alla giunta della Comunità di Valle dell’Alta Valsugana e Bernstol che ai consiglieri e
sindaci dell’Altopiano della Vigolana, a sindaco, vicesindaco e assessore competente del comune
di Trento, ottenendo in ogni sede
un riscontro verbale positivo.
Si auspica ora, che la sua realizzazione si possa concretizzare a breve con l’impegno di tutti
gli amministratori interessati ad
ogni livello.
Il cantiere in via Giardini
PROPOSTA DI REFERENDUM
PROMOSSA DA
CORE TRENTINO
Vorrei fare il punto riguardo
alla proposta di referendum promossa da CORE Trentino per abbassare i costi della politica; a
fronte di 15.000 firme minime richieste ne sono state raccolte oltre 22.000, a Vattaro sono state
78, mi congratulo con tutti quelli
che hanno aderito contribuendo
al successo dell’iniziativa, come
ho già detto nel precedente notiziario, tante piccole gocce formano un mare.
CORE Trentino ringrazia calorosamente e sul suo sito ci aggiorna comunicando che il Presidente della Corte d’Appello di
Trento ha nominato la Seconda
Sezione Civile della Corte d’Appello di Trento come «Ufficio centrale per il referendum abrogativo di leggi regionali del TrentinoAlto Adige».
I tre componenti della Seconda
Sezione Civile della Corte d’Appello avranno il compito di procedere
alla verifica delle firme (conteggio
e regolarità dell’acquisizione delle stesse) entro il 5 di novembre.
La procedura referendaria per la
quale in tanti si sono impegnati
va avanti, l’impegno del Comitato in difesa della democrazia diretta è sempre vivo e costante, speriamo che ora la politica svolga finalmente la funzione alla quale è
chiamata e non blocchi tutto. Un
caro saluto da Barbara Bassi.
17
El Pontesel
Lavori in Via Giardini per
realizzazione parcheggio interrato
Attività
amministrativa.
Interventi
a cura della Direzione Lavori
N
ragione non sono presenti apprezzabili venute d’acqua lungo
il fronte di scavo.
Il quadro geologico di progetto
è stato confermato dagli esiti degli
scavi. Fatta eccezione per un modesto strato superficiale (circa 1m)
costituito da terra vegetale e ghiaia, il terreno scavato si è presentato molto compatto, richiedendo il
el mese di aprile sono iniziati i lavori per la realizzazione del parcheggio
interrato a monte del teatro. In
questa prima fase di lavori sono
stati ultimati gli scavi di sbancamento per ospitare l’intero impianto del parcheggio che sarà
quasi completamente interrato.
Si vuole dunque presentare
un primo resoconto delle attività
che si sono svolte dall’inizio della
cantierizzazione ad oggi, esplorando gli aspetti geologici e geotecnici che hanno caratterizzato
fin qui la direzione dei lavori.
Dal punto di vista geologico
questo tratto di versante è costituito da una copertura di terreni
morenici di spessore molto variabile (accumulo di detriti trascinati dal movimento del ghiacciaio), fortemente eterometrici (materiale con dimensioni variabili) e
con elementi litologici di natura
prevalentemente filladica - quella che noi chiamiamo “scisto” a
causa delle fitte fratture o “lasta
morta” per via delle pessima resistenza. Il substrato roccioso, che
non affiora, è costituito da filladi
con piani di foliazione marcatamente variabili a causa delle forti pressioni e temperature a cui è
stato sottoposto durante la sua
genesi (tettonizzazione).
Dal punto di vista idrogeologico, il substrato roccioso per le sue
caratteristiche di impermeabilità
svolge una funzione di supporto
delle circolazioni idriche sotterranee cosicché i punti in cui esse
vengono alla luce sono per lo più
localizzati nelle aree di interfaccia fra le due formazioni. Per tale
El Pontesel
passaggio in più fasi – fino alla demolizione - con la benna dell’escavatore.
Per tale motivo è possibile mantenere per periodi relativamente lunghi, fronti di scavo inclinati sostenuti dall’elevata coesione del terreno. La natura limosa - argillosa rende il suolo poco permeabile e pertanto
Scavo di sbancamento.
Scavo di sbancamento in fase di ultimazione.
18
Attività
amministrativa.
Interventi
Campione di terreno alla profondità di
circa 6-7 m.
sono necessarie opere di drenaggio dell’acqua al fine di allontanare dalle fondazioni ristagni che
nel tempo possono dare adito a
fenomeni di risalita capillare nelle
strutture del parcheggio.
La quota del tunnel di servizio
previsto immediatamente a monte del teatro e di palazzo Bortolazzi, ha comportato l’escavazione
fino al piede delle fondazioni degli edifici storici. In questa fase si
è osservata una trasudazione persistente di acqua dal teatro, evidenziando la presenza di una sacca umida sotto il palco alimentata
dal terreno a ridosso del muro. È
dunque probabile aspettarsi all’interno del teatro effetti benefici rispetto all’umidità.
Il volume di scavo, stimato in
circa 10000 m3, è stato conferito
verso Malga Bue per la formazione di un rilevato che in prospettiva sarà utilizzato quale deposito di
legname e cippato a disposizione
del comune. Durante la fase di costruzione del rilevato, l’assistenza
geologica ha monitorato la qualità del terreno mano a mano riportato chiedendo in qualche caso
una “correzione” con aggiunta di
materiale ghiaioso proveniente
dalla val Bianca per migliorarne le
caratteristiche meccaniche.
In questo fase di scavi ultimati
si sta predisponendo la rete di dre-
naggio sia delle acque profonde
che superficiali di pioggia. Il collettore, in parte realizzato, è stato
allacciato alla rete delle bianche
presente lungo via Dante.
In attesa di riprendere la costruzione delle strutture portanti
del parcheggio, sono state realizzate opere di consolidamento delle fondazioni di palazzo Bortolazzi
e del teatro, col fine di mantenere
intatte le condizioni originarie prevenendo fenomeni di detensionamento del terreno di sostegno.
Consolidamento fondazione palazzo Bortolazzi.
Preparazione per getto fondazione.
19
El Pontesel
Il Kaiserjäger
Giovanni Battista Giacomelli
(dei Dagnéi)
Zènt de stiàni
di Alcide Giacomelli
D
a tre giorni sui Monti Carpazi cadeva una neve fitta
e silenziosa che aveva raggiunto e superato i tre metri di
altezza; l’esercito austro-ungarico per sfuggire all’accerchiamento dei russi si era rifugiato su quei
monti e aveva costruito delle trincee nella neve, vere e proprie gallerie che consentivano un certo
riparo, ma i carriaggi del managio
(dei viveri) non erano in grado di
inerpicarsi sui quei dirupi per rifornire l’esercito se non con estrema difficoltà. Da tre giorni si pativa una fame nera.
In fondo a un tunnel aperto
nella massa nevosa, il Kaiserjäger
Tita (Giovanni Battista Giacomelli dei Dagnéi) seduto su un affusto, pregava. Attanagliato da una
fame sorda e smisurata, dopo
aver consumato lentamente l’ultima galletta, non sapendo più a
che santo votarsi, aveva fatto ricorso alla sua “arma preferita”, il
rosario. Nel suo intimo avvertiva
chiaramente due voci contraddittorie: “Non c’è più il corvo che portava il pane al profeta Daniele nella
fossa dei leoni! – diceva una. Continua la tua preghiera – suggeriva
la seconda voce – e mantieni il tuo
proposito!” Tita, lasciandosi avvolgere gradualmente dalla preghiera, si era quasi distaccato dalle cose che lo circondavano: era
come inebetito e non avvertiva
più la fame, il chiacchiericcio dei
soldati, il silenzio diffuso di quei
monti elevati sopra i 2000 metri.
Improvvisamente gli si parò davanti un soldato, suo compagno
El Pontesel
d’armi, con una gavetta in mano:
“Ho pensato che avevi fame – disse semplicemente il soldato”. E gli
allungò la gavetta. E allora Tita
pianse calde lacrime di gioia e di
riconoscenza…
Giovanni Battista (o meglio ancora Tita, come era chiamato abitualmente in paese) Tita era nato
a Vattaro (1875-1968); era venuto al mondo – raccontava – nella casa che sarebbe stata poi dei
Nandi, ma che allora faceva parte
delle Case dei Catalani, che comprendevano appunto la casa dei
Nandi, la casa dei Dagnéi, il breve caseggiato che correva lungo
il torrente Merdaròlo, e la casa dei
Péri, che verso fine Ottocento era
stata scorporata dalle pertinenze
Catalani e acquistata dal nonno
paterno di Emilio; essa poi diventerà la casa padronale della famiglia dei Péri. (Emilio, Elia, Fiorentina)
Tita era il primogenito della famiglia dei Dagnéi che aveva come capostipite Daniele Giacomelli coniugato con Domenica Bianchini (Minica) proveniente dal ramo dei Giangerìni di Vigolo Vattaro, ora estinto; era chiamata la Danielóna e, ai tempi della Grande Guerra, aveva donato
all’esercito austro-ungarico ben
otto figli (Tita, Bepi, Daniele, Faustino, Riccardo, Nibele, Michele [che poi era perito in guerra]
e Beniamino), tanto che era stata
decorata con la croce di ferro imperiale.
Sicuramente Tita nel 1881
aveva cominciato a frequenta-
20
re le Scuole Elementari nella Canonica Vecchia (attuale ambulatorio comunale), molto prima
che la via fosse chiamata Indipendenza, dove come insegnante aveva trovato don Piva perché allora i sacerdoti supplivano
alla mancanza di maestri e insegnavano a leggere e scrivere. Poi
aveva seguito la logica della civiltà contadina. Probabilmente,
oltre a fare il contadino, si era interessato sin da giovane anche
a quella che i Vattaresi consideravano la loro “attività primaria”
per cui erano conosciuti e stimati nelle regioni dell’Europa di allora: l’installazione di acquedotti (montèri); è probabile che tale
attività (che nel gergo dialettale era definita: Bosserlài) fosse già ben avviata nella Vattaro
di fine Ottocento, poiché la fontana di Piazza San Rocco era già
stata costruita, nel 1856, proprio
dai montèri, a ricordo e simbolo
del loro prezioso mestiere, apprezzato e ben remunerato sulle contrade dell’Impero austroungarico, della Prussia e di altre
parti d’Europa.
La casa padronale dei Dagnéi
era quella acquistata dalla famiglia dei Catalani, sita nella piazzetta a fianco della Cooperativa,
(il portale e le iscrizioni tuttora lo
testimoniano), ma per la tribù dei
Dagnéi l’edificio era ancora piccolo: tolti i fienili (sistemati al primo
piano del caseggiato sul torrente
Merdaròlo) e le stalle (a piano terra), le stanze e i cameroni (grandi
camere) parcellizzati tra gli otto
Zènt de stiàni
figli e le nuore, si riducevano a
spazi risicati e insufficienti.
È ipotizzabile che i Dagnéi abbiano iniziato la costruzione della grande, nuova casa padronale verso gli anni Novanta dell’Ottocento, perché molti dei fratelli Giacomelli (ed erano parecchi)
lavoravano allora sul Bosserlai e
guadagnavano bene.
Nel dopoguerra i fratelli avevano provato anche a fare i coldiretti; Bepi lavorava la campagna
del fratello Faustino; Beniamino
aveva lavorato per un certo tempo come mezzadro della famiglia dei Tomasinoti, che possedeva un maso ai Bròli, allora in aperta campagna, lontano dal nucleo
storico del paese. Ma le cose non
erano andate bene: la grandinata
del 1937 aveva distrutto l’intero
raccolto e messo sul lastrico anche Beniamino che si era visto costretto a vendere una mucca per
pareggiare i conti della mezzadria. Anche Tita aveva lavorato un
certo periodo come servo delle
Tofoline di Bosentino, ma poi aveva preferito seguire i lavori degli
acquedotti e lavorare in proprio.
A vent’anni, nel 1895, c’era stata la coscrizione, che sotto l’Austria durava tre anni, con richiami
periodici di aggiornamento che
duravano da sei mesi a un anno.
Il 4 febbraio 1905 Tita si era
sposato con Facchini Rachele, figlia di Domenico Facchini e Candida Ducati in Facchini, (morta
prematuramente nel 1919), che
gli aveva dato nel tempo ben
5 figli: Gentile (1905), Domeni-
I fratelli Tita dei Dagnei, Bepi e Michele soldati della Grande Guerra.
co(1909), Serafino (1910), Giulio (1913), e Anna (1915), nata a
Olmütz (Moravia) durante l’esodo
della Grande Guerra.
Nel 1914 Tita era andato in
guerra come tutti i tirolesi, nonostante avesse ormai 39 anni; racconterà poi che tra coscrizione,
aggiornamenti militari e guerra
lui aveva speso ben 10 anni della sua vita.
Quando torna privato cittadino con la serenità che gli era propria, temprata da una grande fede
e dalla devozione alla Madonna
che, a suo dire, lo aveva protetto
21
El Pontesel
Zènt de stiàni
in modo visibile in tutto il conflitto (era stato ferito una sola volta
in modo leggero da una pallottola russa) Tita si divide tra l’attività
agricola, qualche lavoro di idraulico in zona (vedi l’acquedotto di
Canzolino) e il mestiere di falegname svolto a livello hobbystico che lui esercitava in un avvolto a piano terra (el voltìn da falegname).
La sua partecipazione al coro
parrocchiale è durata praticamente una vita; quando il coro
non c’era (si riuniva solo nelle
grandi festività) lui, da solo, svolgeva la mansione di cantore e di
assistente: intonava i canti liturgici durante le funzioni, recitava
il rosario e i mattutini assieme al
parroco; a volte faceva anche il
sacrestano.
Nel secondo dopoguerra (quando l’ho conosciuto) aveva acquisito
un altro carisma: durante le lunghe
serate autunnali e invernali faceva
il giro dei numerosi parenti e lì, nelle cucine riscaldate a legna, si svolgeva il rito antico e affascinante dei
filò. Mio nonno era un fuoriclasse
dell’affabulazione: sapeva narrare cose di guerra, aneddoti, fiabe e
racconti popolari con parole e gesti assolutamente originali. Quando entrava la sera in cucina, per prima cosa voleva che si recitasse il rosario; così tutta la famiglia, grandi e
piccoli, dovevano inginocchiarsi
sulle dure assi del pavimento davanti a una sedia e recitare, bene,
il rosario. Alla fine nonno Tita prendeva posto su una sgabello davanti
alla stufa e cominciava a raccontare e a fare simultaneamente trucioli
(bosie)con una podìna (roncoletta),
utilizzando un pezzo di legno dolce che aveva scelto in precedenza.
Ad una certa ora assai profonda della notte, diceva la nota frase:
“Adess matelòti l’è ora de nar a dormir. Nen avanti doman co la storia.
Bonanott a tuti!” Si alzava in piedi, si avvolgeva rapido nell’ampia
mantellina nera e scompariva nel
buio della notte come un protagonista delle sue storie, mentre i
bambini e i ragazzi tentavano inutilmente di protestare.
Per quanto lo ricordo io, mio
nonno è stato un personaggio
mitico, sempre equilibrato e rassegnato anche nelle molte avversità e disgrazie della sua lunga vita. Ricordarlo è per tutti noi,
nipoti, una consolazione e uno
sprone di vita.
Ritorno a Vattaro:
Thomas e Marsha nella terra dei padri
Migranti
a cura di Alcide Giacomelli
P
eriodicamente figli, nipoti e pronipoti dei nostri migranti avvertono la necessità di un ritorno alle “antiche radici”, per così dire, per “saggiare” la
terra dei loro padri e rinverdire ricordi e sentimenti.
Così ancora ha fatto qualche mese fa anche Thomas Dou-
El Pontesel
gherty, ingegnere elettronico
che, assieme alla moglie Marsha
Thomson, ha voluto tornare per
qualche giorno in Italia e da Venezia, dove ha visitato la suggestiva città lagunare, ha fatto poi
un balzo sino a Vattaro per incontrare i parenti italiani.
Lui è figlio di Thomas Dou-
22
gherty (anche il padre portava il
suo stesso nome) e di Maria Graciosa Tamanini, una delle cinque
figlie di Basilio Tamanini; le altre sono Elvira, Ida, Margherita e
Bianca. Nonno Basilio, primo di 9
fratelli (Saverio, Camillo, Mario,
Annibale, Maria, Elvira, Amabile,
Domenica) era partito da Vigolo
Migranti
nel novembre 1899 e si era imbarcato a Le Havre sul bastimento “Savoia” per emigrare negli
Stati Uniti d’America, e precisamente nello Stato della Pennsylvania, mi dice Thomas; era giunto in terra americana il 2 gennaio 1900 e aveva preso alloggio in
una delle tante baracche dislocate presso la miniera di Mount
Carmel nei Monti Allegani, dove
aveva cominciato subito a lavorare estraendo carbone, come
tanti emigrati italiani che prestavano la loro faticosa opera in
quelle miniere rinomate in tutta Europa. Più tardi Basilio aveva
fatto venire negli Stati Uniti anche l’amico Serafino Giacomelli di Vattaro (Fino Nardìn), che diventerà poi, nel tempo, suo cognato e da lì i figli e nipoti americani e italiani avevano intessuto
una nutrita parentela che, dagli
Stai Uniti, si era progressivamente allargata fino ai villaggi di Vigolo e di Vattaro.
Thomas (figlio-1954) ha conosciuto la prima volta sua moglie –
racconta – nel 1978 quando, durante la guerra fredda, prestava
servizio in Inghilterra e svolgeva
la mansione di marconista dell’aviazione; lì ha incontrato Marsha
Thomson (1954), che faceva l’interprete. Nel 1982 si sono sposati e sono andati ad abitare nello
Stato della Virginia, dove vivono
tuttora.
Verso gli anni Settanta è nato
in lui il desiderio di conoscere da
vicino i parenti italiani e Bruno
Tamanini gli ha fornito gli indiriz-
Thomas, Marsha e nonna Elvira.
zi necessari, dopo di che Thomas
è diventato un frequentatore
abituale, quasi un habitué dell’Italia, del Trentino e di Vattaro. La
prima volta è venuto da noi nel
1993 e da allora è tornato in Italia altre quattro volte; nel 1997
ha anche portato con sé la vecchia madre, Maria Graciosa Tamanini di 82 anni, per farle conoscere da vicino (per la prima volta!) i parenti Vigolani e Vattaresi.
Chiediamo a Thomas cosa si
prova a calcare la terra dei padri;
risponde subito che egli sente di
appartenere profondamente alla
nazione italiana, che è la sua seconda patria, la “vecchia terra”
del nonno e della nonna. Per il
resto, osservando il Trentino e l’Italia tutta, non trova grandi differenze con l’America: ogni paese ha una parte di antico e di moderno, dice, ma le strade e le autostrade sono le stesse, il traffico
pure; di bello qui da voi, dice, ci
sono le montagne, c’è l’aria più
pulita, i paesi sono più raccolti,
meno popolosi e così più gestibili.
Egli, come già detto, abita in
Virginia vicino a Washington, ha
cinque sorelle e tre figli: una ragazza di nome Andrea (1982)
e due gemelli, Giovanni e Maria (1988). Auguriamo a lui e a
Marsha ogni bene per gli anni
avvenire.
23
El Pontesel
E finalmente l’attesa inaugurazione
del Centro equestre “Maso del sole”
Inaugurazione 2012
a cura di Alcide Giacomelli
D
omenica 24 giugno 2012
ad ore 10.30 c’è stata l’inaugurazione ufficiale del Centro equestre denominato “Maso
del sole” sito in località Prai Veci, subito dietro il colle del Doss da Bugo
che sovrasta Vattaro, Centro che
ultimamente ha subito, come riferito in precedenza, importanti lavori di ampliamento e ristrutturazione che gli hanno consentito un
effettivo salto di qualità.
L’inaugurazione ha condensato una serie di iniziative supportate dalla presenza attiva dei Vigili del Fuoco, del Gruppo Ana, della ProLoco, del Comune, del Consorzio Turistico Vigolana, sinergicamente impegnati a realizzare il
meglio.
Anche le modalità per raggiungere il Centro equestre sono
state diversificate: chi è salito a
piedi da Pian dei Pradi; chi in bicicletta partendo dal campo sportivo di Vigolo Vattaro con la Scuola Mtb Vigolana; poi a breve sono
iniziate attività con i cavalli e gli
istruttori del Centro equestre.
Alle 10.30 si è svolto il momento ufficiale dell’inaugurazione in
uno stand apposito. Il sindaco
Devis Tamanini ha aperto la cerimonia e la serie dei relatori. Egli
ha svolto un breve resoconto conoscitivo sul costo dell’opera che
assomma a Euro 650.000, di cui
200.000 versati dall’Associazione,
141.000 dal Comune di Vattaro e
263.000 dalla PAT.
Stefano Guerra e Lino, a seguire, hanno parlato dell’importanza del Centro che si trova sull’importante snodo delle ippovie, dei
60 km della Vigolana e del Lagorai, concetti questi ripresi anche
dal presidente del Consorzio turistico della Vigolana. Si sono susseguiti poi al microfono Walter
Moser, Assessore al Turismo delle Comunità di Valle; la signora
Karin vicepresidente della Fise e
Gregorio Rigotti collaboratore di
Mellarini.
Moderatore e coordinatore dei
vari eventi è stato Carlo Bridi. Infine don Claudio, parroco aggiunto,
ha impartito la benedizione “al maneggio, agli animali e alle persone”.
Il gruppo musicale Schweinshaxe
ha diffuso da subito e per tutto il
tempo i suoi guizzi musicali, accattivanti e briosi quanto mai, che ricordavano da vicino l’Oktoberfest
e il Prater di Vienna.
Intanto lunghe code di giovani e non si avvicinavano agli stand
dove gli operatori della ProLoco
avevano ammannito un robusto
menù da gustare nello slargo di
boschi e prati. I bambini e i ragazzi
preferivano invece i panini imbottiti e una Coca tanto per gradire.
Quella che poteva sembrare
un’inaugurazione come tante, si
è trasformata in una autentica fe-
La grande festa popolare dell’inaugurazione.
El Pontesel
24
Nel fienile del maneggio.
sta di paese, spontanea e collettiva, di grande entusiasmo e partecipazione. Tutti gli spazi del Maneggio e dintorni erano occupati
da piccoli e grandi che, anche da
lontano, si godevano lo scenario,
lo spettacolo e la musica, in quella conca favolosa contornata da
boschi di faggi e conifere, sotto il
maestoso profilo del Becco di Filadonna.
Si calcola che i presenti all’inaugurazione abbiano superato
le 500 unità. Ora il Centro equestre ha tutte le carte in regola per
un decollo full-time che noi gli auguriamo anche per la passione e
l’impegno che hanno sempre
motivato gli operatori.
Il bar-pasticceria
di Roberto Bailoni
si allarga e si rinnova
Inaugurazione 2012
a cura di Alcide Giacomelli
I
l giorno 19 agosto 2012 c’è
stata l’inaugurazione del
Nuovo bar-pasticceria di Roberto Bailoni, sito in fondo al
parco di Villa Fogazzaro-Bortolazzi, proprio nello spazio ad
oriente (ora allargato e rinnovato) che prima del 2001 era adibito a legnaia.
Vero le ore 11.00 il parco all’esterno del bar era gremito di afecionàdos o habitué, come si suol
dire, in attesa dell’evento. All’ora stabilita Roberto - che era affiancato dal sindaco, dall’architetto progettista e dall’artigiano
falegname che ha realizzato gli
interni - nella sua veste di proprietario, ha raccontato in poche
battute la storia della sua locanda che, nata in uno spazio ridotto, aveva da subito evidente necessità di un ampliamento – ha
precisato Roberto – che si è cercato prima sull’esterno, poi, visto
Il giorno dell’inaugurazione
che la PAT non autorizzava l’intervento, si è deciso di acquistare due vani della contigua casa
Bassi, allargarsi.
Il sindaco Devis, prendendo a
sua volta la parola, ha sottolineato come di questi tempi un investimento del genere debba essere sostenuto e ammirato, anche
se, ha aggiunto, l’esercizio è ormai avviato e sembra promettere bene.
Dopo queste parole beneauguranti, la gente si è avvicinata ai grandi tavoli per degustare pasticcini e salati annaffiati da
grandi boccali di birra e quant’altro.
Volendo fornire una breve informazione di ordine storico, si
precisa che la pasticceria è stata inaugurata la prima volta il 9
agosto del 2001 ed aveva lo scopo, come afferma Roberto, di fornire un servizio con paste di pro-
pria produzione. Nei 10 anni di
vita dell’esercizio, Roberto ha visto crescere una generazione di
bambini e ragazzi da una parte e
di nonni dall’altra, che ogni giorno sono spinti, ancora adesso, a
fare una visitina al locale.
Come riferito, l’dea dell’ampliamento si è concretizzata quando
il vicino ha offerto la possibilità di
acquistare due locali, che ora, arredati e funzionanti, sono una realtà gratificante. Le due sale assommano a 70 mq. di superficie
ed hanno l’aspetto di una “stube”
in legno massiccio: i tavoli sono in
noce canaletto e le sedie in faggio; si presentano come ambienti raccolti, dove trovarsi per stare
comodamente seduti, degustando – questa è l’intenzione – dolci e salati e quant’altro. Il secondo
locale ha l’avvolto a botte, con le
luci basse sopra i tavolini come si
usava una volta.
Per il coraggio di questa iniziativa e per l’impegno economico,
pensiamo che Roberto meriti un
incoraggiamento solidale e un
grosso plauso.
25
El Pontesel
Scuola Infanzia di Vattaro.
Anno scol. 2011-2012
Ri-pensare al cielo…
a cura di Alcide Giacomelli
N
ella nostra scuola è ormai
consuetudine che la scelta
del progetto didattico avvenga dopo una attenta osservazione del libero gioco dei bambini.
In quest’anno scolastico l’elemento fantastico che sembrava
predominare dal loro gioco simbolico “i Gormiti” era l’effetto magico del potere della luce.
Quale occasione migliore, allora, per avvicinare i bambini ai giochi, alle investigazioni dell’universo “luce”: giocare con la luce naturale del sole, capire che si muove, quali sono gli strumenti per la
sua trasmissione, cosa la ostacola,
come si diffonde, giocare per imprigionare le sue forme, i suoi colori, i suoi riflessi, i suoi raggi.
Il sole è la stella più grande e
più luminosa; attorno ad essa c’è
un girotondo di pianeti: esperimenti di traiettorie, movimenti
terrestri, movimenti celesti... (giochi con le trottole), la luce, il buio, il
giorno, la notte... l’orologio solare.
Infilare così nella costruzione
dei saperi anche l’astronomia, costruendo un progetto che nel suo
procedere portasse l’attenzione
dei bambini al cielo, ai suoi fenomeni, ai suoi segreti, ai suoi organismi, imparando a stupirsi dei suoi
segni a volte visibili a volte invisibili, che appaiono e scompaiono.
Addentrarsi nelle fiabe: miti,
leggende narrate dall’uomo fin
dall’inizio del mondo per capire le sue origini, i fenomeni, capi-
I bambini escono dal’Osservatorio astronomico di Asiago dove hanno potuto vedere
da vicino il mondo al di là della terra.
El Pontesel
26
re e regolare i ritmi della vita per
scandire i tempi dell’esistenza,
per prevedere e inquadrare il destino dell’uomo.
Far nascere nei bambini le
stesse domande di senso, confrontarsi sulle idee del mondo,
dialogare, rilanciare con altre domande, lasciando però che le domande stesse abbiano più risposte possibili per non cercare una
sola verità assoluta.
“... Accadde tutto al principio quando nulla era stato creato, quando nulla ancora viveva nel mondo. C’era soltanto il
capo del cielo. Nel cielo non c’era la luce, soltanto le tenebre
ogni dove...”
Anna M.: ”È nato tutto dalla
terra, i pianeti erano dentro la terra poi si è fatto un buco si sono
staccati dei pezzi e sono nati i pianeti.”
Giacomo: “No!!!... Prima c’era
il sole: i pianeti vicino a lui prima
erano come la colla, poi si sono
asciugati… è rimasta la crosta...
così si sono formati.”
Aida: “Da una magia prima è
nato il sole, il cielo tutto blu con
miliardi di nuvole...”
Dennis: ”Ma no! Dai nuclei
sono nati tutti i pianeti”.
Emma: “Io credo che è stato
Dio a creare il mondo!” E avanti
discorrendo...
Questo progetto è stata un’esperienza che ha impegnato anche noi adulti, insegnanti e genitori, a ri-pensare al cielo, a questo
mondo spesso a malapena guardato, così ordinato e regolare, talmente discreto da sembrare lontano da passioni e vicende della ter-
Il sistema solare
ra che ci coinvolgono ogni giorno.
Invece, assieme ai bambini e
attraverso i loro occhi, abbiamo
imparato a guardare e ad ascoltare il cielo, come specchio dell’universo, ad infilarci dentro i suoi segreti, per capire come la sua storia sia intrecciata con la terra.
Quale migliore occasione, a
fine anno, unire scuola e famiglia
in un esperienza significativa, arricchente, culturale come la visita all’osservatorio astronomico di
Asiago che ci ha visti tutti uniti ad
esplorare la volta celeste.
E infine per dare a tutti un ulteriore occasione di ri-pensare al
cielo, dedico ai lettori una poesia
elaborata da mamma Debora: ”IL
SISTEMA SOLARE”.
Maestra Luciana
eri
volteggian legg
Là nello spazio
, mica da ieri,
quasi da sempre
l’universo,
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untino nel cielo
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si
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ch
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Mamma Debo
Concorso fotografico:
“Vattaro: persone, scorci, paesaggi”
Concorso fotografico
2012
a cura di Valentina Maistri
“L
a fotografia è probabilmente, fra tutte le forme d’arte, la più accessibile e la
più gratificante. Può registrare volti
o avvenimenti oppure narrare una
storia. Può sorprendere, divertire ed
educare. Può cogliere e comunicare
emozioni e documentare qualsiasi
dettaglio con rapidità e precisione”
(citazione da: John Hedgecoe).
È proprio da tale considerazione che nasce l’idea di un Con-
corso fotografico, per recuperare
volti, scorci, paesaggi che si sono
susseguiti nel corso degli anni nel
nostro Paese creando così, nell’arco degli anni, un archivio fotografico potenziale. Per questi motivi la Pro Loco di Vattaro, in collaborazione con l’Amministrazione
Comunale e il Consorzio Turistico
della Vigolana, ha organizzato la
prima edizione del Concorso fotografico denominato “VATTARO:
persone, scorci e paesaggi”. Le foto
vogliono documentare i territori
del Comune di Vattaro (Vattaro e
Pian dei Pradi) con le loro specificità paesaggistiche e umane.
Il concorso è stato riservato solo
a fotografi non professionisti, così
ogni autore ha potuto partecipare con un massimo di tre fotografie. Varie sono state le tecniche ed
i soggetti proposti: un gatto o un
ragno che ti osservano, nonni e
27
El Pontesel
Concorso fotografico
2012
nipoti che lavorano la campagna,
paesaggi innevati o immersi nella nebbia, scorci e forme architettoniche del paese, stelle cadenti e
nuvole che si riflettono negli occhi di chi li osserva. Una volta raccolto il materiale dei 14 partecipanti, è stata allestita una mostra fotografica presso Villa Bortolazzi aperta al pubblico per due settimane (5
– 19 agosto 2012). Una Commissione Giudicatrice, formata da: Franco
Campregher (Presidente del Consorzio Turistico della Vigolana), David Perazzoli (Presidente della Pro
Loco di Vattaro), Mauro Zorer (fotografo professionista), Franco Parisi
(fotografo amatoriale) e Valentina
Maistri (rappresentante dell’Amministrazione Comunale di Vattaro),
ha scelto i vincitori del Concorso,
che sono stati premiati domenica 5
agosto 2012 in concomitanza con
l’apertura della Mostra Fotografica.
I premi sono stati assegnati in questo modo:
1° Classificato Betti Morgan
con “Vattaro nello specchio dell’anima” (Giudizio della Giuria: fotografia pertinente al tema del concorso, caratterizzata da buona esposizione e tecnica. Ottimo rapporto
figura-sfondo: lo sfuocato esalta il
soggetto in primo piano. Ottima
anche la composizione con l’immagine che si sviluppa nel “punto
di forza” di destra);
2° Classificato Clamer Claudio con “San Martino e la lanterna”
(Giudizio della Giuria: la scelta appropriata del bianco\nero esalta
l’atmosfera dello scorcio di paese.
Buona l’inquadratura che sviluppa
in maniera convincente il titolo.
Esposizione accurata che rinfor-
El Pontesel
28
Vattaro nello specchio dell’anima - prima classificata.
San Martino e la lanterna
- seconda classificata
Concorso fotografico
2012
za il momento della giornata che
l’autore ha saputo sapientemente
cogliere);
3° Classificato Ferrari Gianmarco con “Mi è sembrato di vedere
un gatto…” (Giudizio della Giuria:
inquadratura inusuale dal basso
che spinge con forza l’osservatore
verso il soggetto sorpreso dal colpo d’occhio del fotografo. Immagine dinamica grazie alla forte deformazione prospettica. Esposizione
e messa a fuoco corrette). È stato
poi assegnato il Premio Under 16
a Elisa Motter con “Nessun guardi”
per l’originalità del soggetto fotografato. Ogni partecipante ha ricevuto inoltre un gadget, in ricordo
della manifestazione, gentilmente
offerto dall’Assessorato alla Cultura di Trento. Un ringraziamento va
agli Sponsor che hanno permesso
agli organizzatori di promuovere
questa iniziativa, in particolare al
fotografo Mauro Zorer (che ha offerto un corso di Fotografia digitale del valore di € 130 per il 2° classificato); a Foto Cine “Alla Rotonda”
(che ha offerto un buono di 150
Mi è sembrato di vedere un gatto... - terza classificata
€ per il primo classificato); a Foto
Gasperini (che ha offerto un buono per la stampa di foto per il valore di 50 € al terzo classificato); alla
Libreria Ancora (che ha offerto un
manuale di fotografia per il premio
Under 16) e a tutte le persone e as-
sociazioni che hanno collaborato
con la ProLoco di Vattaro, l’Amministrazione Comunale e il Consorzio Turistico della Vigolana per la riuscita del Concorso. Appuntamento al prossimo anno, per altri ricordi da incorniciare in una foto!
Concorso di pittura “la Madonnina”
Consorzio turistico
Vigolana. Concorsi
edizione 2012
a cura di Roberta Casagranda
L
a quinta edizione del concorso di pittura La Madonnina ha visto 38 partecipanti, non solo locali, ma provenien-
ti da tutta Italia e di alto livello.
Anche la mostra collegata al
concorso ha suscitato interesse e
commenti positivi.
Quest’anno la giuria ha premiato le tre opere vincitrici e segnalato cinque artisti.
La Giuria era formata da:
29
El Pontesel
Zènt de stiàni
- Renzo Francescotti di Trento (presidente) - scrittore e critico d’arte
- Tullia Fontana “Lula” di Carzano
(TN) - pittrice
-
Adriano Martinelli - assessore
alla Cultura di Centa San Nicolò
- Andrea Slomp di Bosentino (TN)
- pittore e incisore
- Annamaria Rossi Zen di Trento pittrice
Dopo attento esame e confronto la Giuria ha preso queste
decisioni.
Artisti segnalati in ordine alfabetico.
N
adia Cultrera di Bosentino (TN)
con “Frammenti di un sogno”
R
enata Fregona di Trichiana
(BL) con “Nostalgia”
G
iovanni Guglielmo di Messina
con “Cavalieri in combattimento”
M
aria Martina Toet di Vigolo
Vattaro (TN) con “Lei”
G
ianfranco Zenerato di Villa
Fontana (VR) con “Opera n. 0245”
•
•
•
•
•
III Premio a Paola Groff Borgo Valsugana (TN) con l’opera “Il Cavolo”
Artisti Premiati
III Premio a Paola Groff Borgo Valsugana (TN) con l’opera “Il
Cavolo”
Motivazione:
“In questa natura morta vegetale, espressa con tutta la freschezza dell’acquerello, l’artista ha rivelato capacità di disegno, padronanza nel giocare con le luci e le
penombre, una leggerezza di forme tutta femminile e un amore intenso per la natura”.
El Pontesel
II Premio a Diego Bridi di Cognola di Trento con l’opera “Città da bere”.
30
II Premio a Diego Bridi di Cognola di Trento con l’opera “Città
da bere”.
Motivazione:
“L’opera rivela una notevole eleganza in equilibrio tra il primo piano del grande bicchiere di cristallo
che surrealmente contiene coloratissimi edifici; il piano intermedio
delle piazza rotante in riquadri geometrici e della case che riprendono cromaticamente quelle nel bicchiere; e infine del paesaggio dello sfondo totalmente annegato nel
verde”.
I Premio a Andreino Ungari
di Cazzago S. Martino (BS) con l’opera “Il manico rotto”.
I Premio a Andreino Ungari di Cazzago S. Martino (BS) con l’opera “Il manico rotto”.
Motivazione:
“Questo olio su tela, dipinto con
la più classica delle tecniche pittoriche, strappa l’ammirazione per
la magistrale tecnica iperrealistica, per la sapienza delle velature,
per la perfezione dei dettagli, per la
sequenza spaziale che ci sposta da
un ambiente all’altro (alludendo
anche al fuori). Infine è apprezzabile come sintesi della tramontante civiltà contadina simboleggiata
drammaticamente dal manico rotto dell’ascia”.
Il pubblico si è invece orientato su un’opera completamente
diversa, “Alpeggio” di Antoniana
Nardelli.
“Alpeggio” di Antoniana Nardelli.
31
El Pontesel
Memorie di guerra:
la targa sopra il sasso
Tra cronaca storia
e leggenda
di Lia Sadler
P
rossimi all’anniversario della Grande Guerra,
mi piace qui ricordare una visita che ho fatto a
Passo Vezzena, luogo a me particolarmente significativo e caro. Posteggiata l’auto, con mio marito e amici, caricati in spalla gli zaini ci incamminiamo
lungo un sentiero, poi strada militare, che tante volte avevo percorso. Sopra il muschio le foglie e l’erba il passo era felpato e dolce; si respirava l’odore di
quei luoghi pieni di resina e di erbe aromatiche, godevamo del silenzio guardando il paesaggio. Fermati per riposare e ristorarci, dopo un po’ riprendiamo
il cammino. Io presi un sentiero distante dalla strada
militare, andai verso un pascolo limitato da un muretto a secco, penso un confine tra comuni, Levico o
Luserna. Mi fermai a guardarmi intorno: con sorpresa notai su uno dei sassi largo e appuntito qualcosa
di luccicante come una stella. Mi avvicinai per vedere cosa fosse: era una targa di ottone di media grandezza; mentre leggevo le parole scritte, provai una
stretta al cuore. C’era scritto:
“Corradini Basilio
nato il 24/10/1872 – morto il 22/10/1915
Standschutzen Marsch Battaglione Baon 23
La ricerca è stata lunga,
la soddisfazione di averti trovato
è stata grande.
Riposa in pace. I tuoi cari”.
El Pontesel
32
Chiamai gli altri. Mentre arrivavano pensavo: ecco
uno dei tanti poveri soldati mandati a far la guerra
sui nostri verdi monti; le date dicono che aveva 43
anni. Chi ha lasciato a casa ad aspettarlo! Quanto
tempo sarà rimasto disperso! Mi sembrava di vedere due occhi azzurri come il cielo che stava sopra; recitai una preghiera, mentre mi raggiungevano i miei
amici, posai su quella targa un mazzolino di fiori.
Come me anche loro rimasero sorpresi, perché altre volte avevamo percorso quel sentiero e mai avevamo notato la presenza della pietra e della targa. Cominciammo a parlare dei nostri ricordi, di quello che
sapevamo fin da quando la nostra mente e i racconti
dei nostri nonni ci portavano indietro nel tempo. Per
anni molti credevano che passeggiare sui prati delle
malghe del Passo Vezzena fosse quasi una dissacrazione del territorio, che era ritenuto un luogo sacro,
anche se qualcosa di sacro c’era: i gradini della Chiesetta di Santa Zita – alla fine assai difficili ormai da trovare perché, nascosti nell’erba -; la chiesetta, tra l’altro,
era stata rasa al suolo nel Primo dopoguerra dai recuperanti, che avevano prelevato legname, sassi, ferro
senza che nessuno all’epoca avesse reclamato o visto
come sacrilegio il gesto di demolire un segno di pietà
verso tutti i caduti che Zita di Borbone Parma, moglie
di Carlo d’Austria, imperatrice dal 1916, cioè dall’anno della morte di Francesco Giuseppe, aveva voluto
onorare. Nel 1917 in piena guerra aveva fatto erigere
al Passo Vezzena una bella chiesetta dedicata alla sua
Tra cronaca storia
e leggenda
patrona Santa Zita; con tale gesto voleva impetrare la
misericordia divina per la sospirata pace e per il suffragio di tutti i caduti. Sia Carlo che Zita, giovani sposi e genitori di diversi figli, erano innocenti dei peccati
dei loro antenati, ma per la storia ne subirono le conseguenze nell’esilio di Madera (Spagna). Carlo morì là
di malattia; la sua vita fu considerata tanto virtuosa da
meritarsi dal papa Giovanni Paolo II il titolo di Servo di
Dio. Zita, assolti i doveri di madre, si ritirò in un convento a Vienna, dove morì quasi centenaria non molti anni fa.
Tra l’altro giunsero anche gli Schützen a cercare i
segni della chiesetta ormai cancellata dall’intervento
dell’uomo e dalla natura; essi posarono la statua del
Sacro Cuore sui resti di quella che era stata la teleferica che da Caldonazzo portava i materiali bellici per
la costruzione dei forti: Cima Vezzana, Verle, Luserna.
Il tempo passa, l’aria si fa fresca, si riprende il cammino del ritorno. I nostri discorsi ricordano ancora
l’Ortigara, Cima Dodici, Asiago, Luserna, Lavarone,
Folgaria, i Fiorentini dove si snodano ora i “sentieri
della pace”. Sugli itinerari della Grande Guerra, sono
collocati ora i cimiteri a ricordo degli eventi.
Con la mia immaginazione cerco di vedere su
quei tre gradini la chiesetta in stilo nordico con
molto legno, come avevo visto in una sbiadita foto
tanti anni fa in casa di vecchi parenti, perché correva voce che forse essa sarebbe stata ricostruita
da Alpini e volontari, per ricordare i caduti di tutte le guerre che, affratellati nella morte, invocano la
pace per tutti i popoli.
La Prima Comunione a Vattaro:
Vita di comunità
in parrocchia
momento di riflessione e festa di Comunità
di Grazia Bassi e Renza Ducati
Q
uest’anno Alessandra, Carlotta, Dimitri, Alessia, Filippo, Stefano, Matteo, Federico, Riccardo, Alex sono stati
chiamati... chiamati in che senso,
per cosa, da chi? Sono stati chiamati senza mezzi di comunicazione, senza interferenze, da qualcuno lontanissimo e allo stesso
tempo vicinissimo a noi, special-
mente ai bambini che Lui adora.
Gesù li ha invitati a seguirlo, un
invito che non viene mai meno
per nessuno da ormai più di 2000
anni. Si sa d’altronde... domandare è lecito, rispondere è cortesia.
Si può dire infatti di sì, come si
può dire liberamente di no. È una
scelta, sì una scelta per la vita, per
una vita più piena, ma pur sem-
pre una scelta. E qui ecco il primo
scoglio... come fa un bambino a
scegliere se vuol seguire Gesù o
meno? Entrano in gioco in questo caso le famiglie, i genitori. È
inutile dire: “Mio figlio pensa con
la sua testa e quindi decide lui”.
Sono proprio le famiglie i principali testimoni della fede, del pensare e del vivere cristianamen-
33
El Pontesel
Vita di comunità
in parrocchia
Gesù attraverso la sua Parola e
le sue opere. Per questo abbiamo ragionato su: Gesù alla sinagoga, La guarigione del lebbroso, La vedova di Naim, La peccatrice, Il cieco risanato;
m
arzo/aprile: scoprire con l’Ultima Cena, la morte e la risurrezione del Cristo, l’amore fedele e gratuito di Gesù nel suo
modo di farsi vicino agli uomini. È tempo di Quaresima ed è
tempo di approfondire il complesso tema dell’Eucarestia. I
bambini hanno potuto vivere
in prima persona il Giovedì Santo con la lavanda dei piedi;
a prile/maggio: preparazione
alla celebrazione della Messa di
Prima Comunione. Con i bambini abbiamo inoltre partecipato ed animato il Rosario, la Via
Crucis e ci siamo accostati alla ii
Confessione.
Siamo giunti così finalmente al 6 maggio, domenica in cui
Gesù, secondo San Giovanni, dice
ai suoi discepoli: “Io sono la vite
vera” e noi uomini siamo i tralci, e portiamo frutto solo se rimaniamo un alla vite che è Cristo. Uno dei Vangeli più belli, in
cui si condensa tutto il messaggio cristiano: un legame indissolubile che ci lega a Dio. Come
spiegare che Dio si fa uomo per
la salvezza dell’umanità rimanendo perennemente tra noi sotto le
specie del pane (“Io sono il pane
vivo disceso dal cielo”) Nell’Eucarestia è riposto il gesto più alto di
ogni libertà umana e della stessa
libertà divina: anche Dio SCEGLIE
di dare la propria vita. È la sua ultima missione in terra, il suo ulti-
te; sono loro che i bambini possono vedere tutti i giorni, imitare,
seguirne le orme, farne riferimento. Se non hanno un esempio a
cui ispirarsi, come fanno a mettere in pratica ciò che il Vangelo
insegna e operare una scelta senza un sostegno, un consiglio, propendere più per un “sì” che per un
“no” o viceversa?. Ai genitori cristiani che hanno domandato alla
Chiesa il dono del Battesimo per
il loro bambino, spettano il diritto-dovere di essere collaboratori
di Dio; è vero anche che la Comunità parrocchiale e le altre strutture educative devono trovare
aiuti e sostegni per un’opera educativa continuata e coerente.
Con gesti, parole, immagini,
funzioni religiose, feste, ricorrenze, si è cercato di trasmettere il
messaggio cristiano, nella forma
più chiara e più vicina possibile
alla comprensione, alla maturità
e alla sensibilità di un bambino.
Il percorso catechistico per il
IV° anno offerto dal Decanato di
Mattarello e da don Antonio, si divide in 5 tappe:
n
ovembre: Gesù ci invita a seguirlo per crescere e vivere in
pienezza. Abbiamo così trattato la chiamata di Samuele, di
Levi, dei pescatori e del giovane ricco;
d
icembre: le promesse di Dio
si realizzano nel dono di Gesù
agli uomini. Quattro personaggi ci aiutano ad accogliere Gesù
nel nostro cuore: Giovanni Battista, Maria, i pastori e i Re Magi.
E noi come ci prepariamo al Natale? Come lo viviamo?
g
ennaio/febbraio: conoscere
•
•
•
•
•
El Pontesel
34
mo segno tangibile per il suo popolo e i suoi discepoli. Riporto qui
ciò che scrive don Paolo Curtaz
in una sua riflessione (“Convertirsi alla gioia”, Edizioni San Paolo, 2005): “Gesù arriva alla fine dei
suoi intensi tre anni con un pugno di mosche in mano: l’umanità non ha capito [...]. La scelta ormai è una sola: andarsene, rinunciare, gettare la spugna [...]. Una
cosa è predicare, un’altra vivere
fino in fondo ciò che si è predicato. Capiranno gli uomini? O Dio
sarà uno dei tanti sconfitti della
storia, dimenticati? [...]. Gesù accetta, corre il rischio, si dona. Morirà [...]. Gesù muore affidando al
Padre il proprio cuore e donando
a noi lo Spirito incarnato in quel
pane e in quel vino durante la celebrazione. “A noi ora la prossima
Vita di comunità
in parrocchia
mossa”: Dio investe su di noi, ci
lascia quel famoso libero arbitrio
di decidere per noi stessi, non si
intromette, propone e basta. E si
propone nel modo più semplice,
più umano che conosca: con un
pane e un po’ di vino, frutti del lavoro dell’uomo.
In questa occasione vogliamo
ringraziare il parroco don Giorgio
Gabos per la sua presenza e il suo
sostegno costante; il coro dei giovani con Chiara Campolongo che
hanno animato la celebrazione;
tutte le catechiste di Vattaro, Vigolo e Bosentino e don Antonio. E soprattutto tutte le famiglie dei bambini: senza il loro appoggio non saremmo arrivati a questo importante traguardo di vita cristiana!!!
Campeggio 2012 per bambini e ragazzi
della Comunità parrocchiale di Vattaro
Vita di comunità
in parrocchia
di Aurora Martinelli
P
er il quinto anno consecutivo, quest’estate i bambini e
i ragazzi che frequentano le
classi tra la terza elementare e la
terza media hanno avuto la possibilità di partecipare al campeggio
parrocchiale di Vattaro; 44 di loro
hanno colto al volo quest’opportunità e si sono ritrovati domenica
19 agosto in località Seghe di Ala,
sui Monti Lessini. Ad aspettarli c’era il gruppo degli animatori di Vattaro e alcuni genitori che da anni
si rendono disponibili per cucinare ogni giorno i menù richiesti.
Gli animatori, dopo aver fatto
numerosi incontri in oratorio per
inventare e organizzare i giochi da
proporre ai bambini, si sono subito dati da fare giocando e scherzando, stando bene attenti a non
ignorare nessuno per coinvolgere il più possibile. In mezzo ai balli
di gruppo, alle partite di pallavolo
(rese possibili grazie alla rete collocata nel grande campo all’aper-
to appena fuori della nostra casa),
di calcetto e ai giochi collettivi,
non sono mancati i momenti di riflessione, presenti ogni giorno a
cominciare dalla Messa celebrata
da don Giorgio, alle scenette che
ogni mattina gli animatori presentavano a noi ragazzi, seguite da un
breve pensiero.
Attraverso le piccole rappresentazioni, i bambini hanno conosciuto Robin Hood, il leggendario eroe
che donava ai poveri quello che
35
El Pontesel
Vita di comunità
in parrocchia
era stato tolto loro ingiustamente.
Hanno potuto capire l’importanza di alcuni aspetti fondamentali per vivere bene insieme, quali il
rispetto, la comunità, la gratuità, la
semplicità, l’attenzione ai piccoli, la
scaltrezza e la giustizia.
I ragazzi cercavano di mettere
in pratica gli insegnamenti ricevuti svolgendo ogni giorno dei servizi come sparecchiare e apparecchiare le tavole ai pasti, aiutare a
lavare i piatti e le stoviglie oppure pulire e sistemare le camere da
letto, anche quelle degli altri. In
questo modo c’era la possibilità di
collaborare con gli altri oltre che a
stare insieme in armonia.
Un gioco sempre molto apprezzato dai bambini è stato
quello dell’angelo custode, che si
prolungava per tutta la settimana. All’inizio del campeggio ogni
ragazzo pescava un bigliettino
su cui trovava scritto il nome di
un altro bambino, che era la persona che avrebbe dovuto custodire come fosse il suo angelo custode. Ogni angelo poteva comunicare col suo “custodito” tramite
bigliettini anonimi, i quali venivano consegnati ogni sera dagli
animatori con una particolare attenzione: gli angeli non dovevano rivelare la propria identità al
bambino affidato alla loro custodia. Questa si sarebbe scoperta solo a fine campeggio, nel frattempo tutti i bambini si divertivano a cercare di scoprire chi potesse essere il proprio angelo!
Durante la settimana i bambini hanno potuto sperimentare altri giochi nuovi e divertenti, che
spesso si svolgevano in un prato
poco distante dalla nostra casa,
circondato dalle colline. Invece,
come meta della gita lunga che
Foto di gruppo sulla cima altissima!
El Pontesel
36
durava l’intera giornata si è scelto di andare più in alto: sulla cima
del Corno d’Aquilio. L’abbiamo
raggiunta giovedì tutti, compresi
i cuochi e don Giorgio, dopo una
camminata durata circa due ore.
Era un percorso abbastanza ripido, ma il gruppo ha camminato
con calma, rispettando l’andatura
dei più piccoli: l’importante era arrivare in cima tutti insieme, senza
nessuna fretta! Dall’alto si godeva
un panorama mozzafiato: si poteva ammirare la valle dell’Adige, il
Lago di Garda e, tra la foschia leggera di quel giorno, le montagne
di Brentonico, compreso l’ Altissimo, il monte meta del campeggio
parrocchiale del 2009.
Negli ultimi giorni di campeggio è stato comunicato ai bambini che si sarebbe svolto uno
show in cui ognuno poteva mostrare agli altri qualcosa in cui riusciva particolarmente bene. Così
in tanti si sono sbizzarriti inventando i numeri più strampalati,
tra esplosioni di fuochi d’artificio,
scenette e imitazioni divertenti,
da esibire l’ultima sera davanti ai
falò e da riproporre l’ultimo giorno dopo il pranzo con i genitori.
Le risate non sono certo mancate!
Domenica 26 il campeggio si
è concluso con una grande festa
in compagnia dei nostri genitori. Noi speriamo che tutti i partecipanti, bambini e ragazzi, si siano portati a casa qualcosa degli
insegnamenti, dell’allegria e della magica atmosfera di comunità presenti nella vita comunitaria
del nostro campeggio, al di là dei
bellissimi ricordi che hanno segnato le nostre giornate!
Terra (Post Scriptum)
Post Scriptum
a cura di Grazia Bassi
G
iuliana Andreotti, professoressa di geografia culturale e architettura del paesaggio presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Trento, esordisce così nel suo libro “Scorci di
uomini in movimento”(2006): “La
mobilità dell’uomo costituisce
un aspetto fondamentale della
geografia umana, proponendosi come processo spaziale che favorisce il cambiamento e l’interazione territoriale”. I primi vagiti di viaggi li cogliamo nell’ambito del bacino del Mediterraneo in
epoca preellenica ed ellenica. Tali
viaggi sicuramente hanno contribuito, anche se il loro scopo
non era dichiarato, alla conoscenza del mondo. I viaggi, fossero
essi di necessità o di esplorazione, immaginari(“Commedia” dantesca) o effettivi, per caso o programmati, rappresentavano per
l’uomo l’eccezione, l’evento da ricordare, qualche volta da celebrare. E la letteratura, come la storia
stessa, trabocca di diari di viaggio, di appunti, di testimonianze. Giasone e gli Argonauti alla ricerca del vello d’oro, Ulisse, i mercanti fenici vengono associati ai
primi tentativi dell’uomo di prendere conoscenza con il mondo
che li circonda. L’ignoto consisteva realmente in quello spicchio di
sconosciuto che stava immediatamente al di là dell’orizzonte: si
poteva scorgere, persino lambirlo ma non oltrepassarlo. I romani
non valicarono di molto il mondo conosciuto dai greci: a ovest le
Colonne d’Ercole, a sud i limiti imposti dal deserto del Sahara(“Hic
sunt leones”: qui ci sono i leoni),
a est le impervie regioni dell’Asia
e a nord, seppur con la conquista
della Britannia e delle Gallie, non
tutto era stato scoperto, osserva-
to, analizzato, vuoi per una superstizione ancora ben radicata, vuoi
per delle effettive problematiche
legate all’esplorazione(equipagg
iamento, clima, popolazioni autoctone tutto fuor che amichevoli e così via...). Oltre le antiche
Colonne d’Ercole, oltre insomma
lo Stretto di Gibilterra c’era il nulla o, secondo alcune credenze, la
montagna del Purgatorio. Non
per niente secondo Dante, Ulisse
fu punito e spedito all’inferno con
tutta la sua flotta annessa e connessa non tanto per le loro peregrinazioni ma per esser giunti, e
quindi voluto scoprire i segreti divini, “dov’Ercule segnò li suoi riguardi, acciò che l’uom più oltre
non si metta”.
L’America, in realtà, secondo Ruggero Marino, non sarebbe stata scoperta per caso e per
primo da Cristoforo Colombo nel
1492, ma egli si avvalse delle antiche carte compilate proprio da
chi era approdato prima di lui nel
Nuovo Mondo: i vichinghi, ma anche i marinai, cavalieri, turchi e altri ignoti navigatori. Dopo secoli e secoli di carte fantasiose farcite di allegorie, personaggi mitologici e Dio sa cos’altro, finalmente
nel 1520 Diego Ribero, portoghese, cosmografo reale presso la corte di Spagna, fu in grado di disegnare la “Padron Real”, cioè la carta
da capitano per il pilotaggio. Sorprendentemente se noi l’osserviamo bene, non è poi così diversa
dalle nostre carte geografiche.
Ma quando il viaggio si è spostato dal campo dell’esplorazione per approdare a quello del turismo? Il termine turismo innanzitutto deriva dal francese “tour”
(giro, viaggio) e ha cominciato
a manifestarsi con una certa frequenza nel periodo della Rivolu-
zione francese, inizialmente elitario poi via via sempre più massificato. Ma sin dai tempi più remoti
esistevano compagnie e strutture
che permettevano viaggi periodici in genere su itinerari fissi, specialmente con mete sacre: Delo,
Delfi, Cuma, Tempio di Gerusalemme, La Mecca, Terra Santa verso l’anno 1000... Ebbene questi
luoghi erano sì pensati come sedi
di culto e meta di pellegrinaggio ma anche come rifugi e come
punti di ristoro, come alberghi insomma. Le città italiane del Rinascimento e le città europee sede
di università furono meta di turisti per ragioni di affari o di studio.
Nel XVII secolo il turismo era riservato a una ristretta elite aristocratica (ovviamente per ragioni di
tempo a disposizione, mezzi e denaro) che si muoveva su itinerari
classici, quasi plagiando miti letterari, sollecitata da letture stereotipate. Soprattutto inglesi e francesi
percorrevano per mesi, se non per
anni, le vie d’Europa e d’Italia osservando ed annotando tutto. Per fare
un nome di questo tipo di letteratura erudita, basti pensare a Wolfgang Goethe e il suo “Viaggio in
Italia”. Questo genere di viaggiatori benestanti e colti intraprendeva
il cosiddetto “Grand Tour”, una vera
e propria istituzione, regolato in
modo piuttosto vincolante dal ritmo delle stagioni, un viaggio di formazione per giovani gentiluomini,
poco dissimile dal principio su cui
erano basati i viaggi verso la Grecia effettuati dai giovani patrizi romani. Il “Grand Tour” non prevedeva solo osservazione e annotazione, ma anche prelevamento di presunte rarità o reperti archeologici.
Ad un certo punto si arriva ad
una svolta epocale: il viaggiatore doveva essere attento, preci-
37
El Pontesel
Post Scriptum
so, obiettivo, documentario: calarsi quindi in un’ottica positivistica. Non più viaggiare per viaggiare, ma viaggiare per conoscere.
Non più migrante per mondanità, ozio e noia, ma per vocazione
culturale, sentimentale e psicologica (componente romantica).
Nella storia dell’umanità non
si è mai viaggiato così tanto come
negli ultimi decenni: per disponibilità di mezzi, per curiosità culturale, per il semplice piacere di farlo,
per ricercare se stessi, e anche per
una sorta di “dovere di vacanza”che
ci obbliga periodicamente a staccare la spina ed andarcene. Duccio Canestrini, nato a Rovereto nel
1956, famoso per aver introdotto
nell’antropologia turistica il concetto di “Homo turisticus”, afferma:
“Il desiderio turistico, nella società industrializzata, è generato da
vissuti abbastanza comuni: la vita
di tutti i giorni, la routine, il lavoro, la famiglia, le regole del nostro
distretto produttivo[...]. Che cos’è
questa ossessione di andare a contaminare luoghi che si presumono
incontaminati?”. Voglio fare questa
domanda a Enrica Mauro, laureata
in Ingegneria, 28enne.
D. Quale è stato il tuo primo
viaggio in assoluto?
R. Mio papà, per abitudine,
portava tutta la famiglia in giro
per l’Italia. Non c’era una vera e
propria pianificazione degli itinerari, ma semplicemente un desiderio di “prendere ed andare”
senza troppi programmi e senza troppi fronzoli. Chiaramente il
fatto che ho parenti in Sicilia ha
dato un evidente imput a partire.
Il primo viaggio che ho fatto indipendentemente dalla mia famiglia è stato nel 1996 con altri
sette-otto ragazzi della mia stessa età: 10 giorni nella neonata Re-
El Pontesel
38
Cina 2010.
pubblica Ceca. Da lì in poi non mi
sono più fermata.
D. Quali paesi hai visitato?
R. Italia in primis ovviamente. Poi Austria, Germania e Francia più volte, Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria, Ex Jugoslavia,
Cina, USA, Belgio, Lussemburgo,
Irlanda. Più o meno ci siamo!
D. Sono stati viaggi programmati nei minimi dettagli o
sei partita allo sbaraglio?
R. Un minimo di preparazione è d’obbligo per visitare un Paese straniero. Per alcuni viaggi
più complicati da gestire autonomamente ho dovuto organizzarmi tramite agenzia. Per quanto
riguarda l’Irlanda mi sono arrangiata al cento per cento: biglietto,
itinerario, ostello, macchina a noleggio... un vero road trip.
D. Un paese in cui non sei ancora stata ma che se ci fosse la
possibilità partiresti al volo.
R. Uno solo? È da sempre stato
il mio pallino, ma difficile da pianificare, un viaggio nella Terra del Fuoco. Sono attratta dalle terre selvagge, al limite della civiltà e del mondo conosciuto in un certo senso.
D. Un paese in cui non andresti mai e poi mai.
R. Non esiste! Sono una persona curiosa per natura, attratta da
tutto ciò che è nuovo, che sia cultura, tradizione, lingua, modo di
vivere.
D. Da quando ti conosco il
bisogno, la fretta, il desiderio
di partire è nel tuo dna. Riesci
a spiegare e a spiegarti perché?
R. È difficile trovare e condensare in poche parole il motivo. Posso dirti che il motore che
spinge ogni uomo ad andare oltre i propri limiti, siano essi fisici o mentali, in questo caso geografici, consiste nel mettere alla
prova le tue capacità fuori però
dalla tua quotidianità, dalle tue
mura conosciute e protettive.
Inoltre un desiderio di fare conoscenza di persone nuove, di nuove mentalità, di nuove tradizioni.
Non ne hai abbastanza di ciò che
sai e di come vivi tutti i giorni. Ricerchi un arricchimento personale sperando che sia reciproco
per chi incontri sulla tua strada.
Infine ti senti soddisfatto del fatto che sai cavartela, che sai essere autonomo e responsabile senza nessun paracadute o la rete di
sostegno del tuo paese, della tua
famiglia, insomma della tue certezze.
D. La prima cosa che vuoi andare a vedere quando arrivi a
destinazione.
R. Dipende dalla meta. Le
grandi città le amo per le opere d’architettura (non per niente
sono un ingegnere!) e per i musei
Berlino 2011.
Post Scriptum
(sono un’appassionata da sempre dell’arte). Ho scoperto dall’Irlanda in poi la bellezza della natura incontaminata, l’andare in
avanscoperta di luoghi non palesemente turistici e guadagnando
così un profondo senso di libertà,
di pace.
D. Voglia di partire e di restare all’estero anche per lunghi periodi. E voglia di tornare
a casa?
R. A casa per il momento ci
sono! Recentemente l’esperienza in Germania per lavoro non è
stata eccezionale e quindi sono
in stand-by. In realtà a posteriori l’apprezzo... non sempre tutto
va come desideri e come hai programmato, persino i viaggi. Il lavoro all’estero, vista anche la si-
New York 2009.
Irlanda 2006.
tuazione qui in Italia, è un buon
incentivo a partire.
D. C’è una cosa che hai imparato nei viaggi che stando a casa
non avresti mai conosciuto?
R. 1. Bisogna andare oltre i propri confini, sia mentali che fisici. Allontanarsi miglia e miglia da tutto
ciò che è pregiudizievole e stereotipato. 2. Apprezzi di più le cose
che hai, la tua casa, le tue cose, il
paese in cui vivi. Vorrei riassumere tutto in una frase: “Happiness is
real only when shered” (La felicità
è vera solo quando è condivisa).
D. Puoi consigliare un film,
un libro, una manifestazione,
qualunque cosa che per te racchiude la parola “viaggio”?
R. Ti cito un film e un libro. Il
film è “Into the wild”, non tanto
per le motivazioni che spingono
il protagonista a partire, quanto
per l’impulso al viaggio, nel quale
mi ritrovo appieno. Il libro è “Cuore
di tenebra” di Conrad: oltre a farci
inabissare nelle foreste africane, è
il racconto di un viaggio interiore,
metaforico, alla ricerca di una personalità e di un’identità perduta.
Per quanto mi riguarda vorrei
proporvi:
PS1. Il libro sul quale mi sono
basata per questo articolo, “Scorci di uomini in movimento. Migrazioni, pellegrinaggi, viaggi” di
Giuliana Andreotti, Ed.Valentina
Trentini, 2006 Trento.
PS2. “Il tè nel deserto” di Bernardo Bertolucci(splendido per le
musiche e la ricercatezza dei colori e dei giochi luce-ombra) e “Il
velo dipinto” di John Curran. Due
coppie ormai in crisi, una in partenza da Tangeri negli anni ‘40,
l’altra alla volta della Cina negli
anni ‘20. I loro destini prenderanno vie diverse e assolutamente
imprevedibili... Per chi ama di più
la lettura ci sono anche i due romanzi omonimi, ma vi posso assicurare che la versione cinematografica merita di essere guardata!.
PS3. “Una casa di petali rossi”
di Kamala Nair. Vi posso assicura
che lo leggerete tutto d’un fiato!
Il “Venerdì di Reppublica” commenta: “L’esordio letterario di Kamala Nair ci accompagna in un
viaggio illuminante alla scoperta
della cultura indiana”(www.unacasadipetalirossi.it).
Note de costume
e de vita de stiani
Sonadori de stiani (1920-1940)
S
e nen endrio, longa el senter del tempo sin ai ani Vinti, trovan a Vatar en pugnatèl
consistente de zóveni amanti de
la musica; come mai, el dirà qualchedun i era sì ‘mpassionàdi de
musica? Perché, rispondo, el sonar l’era en modo de trovarse con
più fazione e de star ensèma; po’,
quando sti putei i era za bravoti, i
se esebìva anca en qualche locale, i ciapàva da magnar e da bever
(e no l’era poc, alora!), zerte volte i
tiràva anca qualche soldo (e questo l’era ‘l massimo de la goduria
per quei tempi magri!).
Sti nossi zoveni i feva riferimento, en quei ani, al Maestro
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El Pontesel
Note de costume
e de vita de stiani
Enrico Dematté (Argàgn) che nel
1909 l’era deventà insegnante de
ruolo presso la Scola Elementare de Vatar. I conta che el g’aveva
grandi doti musicali: l’era bon de
scriver musica, de compór anca e
de sonar l’armonio, ma no de cantar. Elo l’ha tirà su volintera sto
sc’iapet de zóveni, che i ha mparà le note, a lezer i spartiti musicali, a sonar ensèma, a esebirse
en publico ensoma. I me diss che
i se trovava en la saléta di fronte
al Dopolaoro, quela tacàda al teatrin scolastico per enterderse.
El pù dotato de tuti l’era el Bèpi
Anselmo (grande amico del Maestro) che ‘l g’aveva alte qualità
musicali per natura, come so neó
el Guerino e ancor depù so proneó el Mario, che ghè voria almen
zinque righe chi per parlar de le
so doti musicali; el Bepi Anselmo
el g’aveva ‘na recia quasi assoluta,
el sonava ben l’armonica a bocca e la semitòna (la zòca); po’ vegniva l’Erino dei Grigori che’l sonava el violin con man delicata
(“tasé, zioporco!”); so fradel l’Arturo, anca el sonava el violin; el Bepi
Stradin nvezi el sonava el mandolin; a sto grupet de anziani, per
modo de dir, s’ha tacà qualche
zóven come el Giulio Coleto che
el sonava la fisarmonica e el Marcelo che el sonava la vàca (contrabasso) senza conosser le note.
El Pontesel
Na volta educadi e deventadi
autonomi, i nossi i ha formà n’orquestrina (come se diseva alora) e
i ha scominzia a bater tute le piaze possibili: i neva persin al lido de
Caldonaz – el me contava el poro
Erino. I partiva la sera engual not e
cola barca da Calzeranega i neva
via de scavezón vers el lido, con
l’aqua – el me sotolineava l’Erino,
che za ghe vegniva paura a contarla – do dei soto l’or de la barca
“che podeven negàrne tuti, zioporco, me capisset? Roba da farla en
le braghe… !” A parte tut i sonava
fin a mezanot e oltre, via a l’ostaria
del lido, e i ciapàva da magnar e da
bever quant che se voleva – el me
contava – e anca soldi (soldi zioporco, che no ghe n’era miga alora: a
quei tempi gh’era sol pioci!).
I musicanti i partecipava (ma el
saven zà, me par!) a tute le feste del
paes: carneval (Zobia grass con la
Predica de le verze en piaza), comedie con farsa, recite per le festività
importanti, matrimoni compresi.
Nsema ai musicanti po’ gh’era anca
i comici: el Faustino Giomet l’era el
capocomico, el pù meio ensoma; i
g’aveva comprà – i me conta - en
vaso da not gigante e en zerte farse el Faustino el magnava su i spagheti da sto gran vaso da not con
espression tali che la zent del publico (numerosissima!) la se scompisciàva dal rider. L’altro comico l’era el Bepi Stradin. Tra l’altro i neva
a sonar, cantar e dirghe su i soneti ale “bele de Vatar” (putele in età
da marito) soto le finestre, de not,
co la luna granda… El so repertori l’era formà da musiche tirolesi e
musiche de la grande Vienna (Belle Epoque): valzer, mazurche, polche…
Nel 1939 s’ha formà n’altra orquestrina a Vatar degna de menzione, el promotore sta volta l’è sta
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quel che a Vatar e nel zircondari
l’era conossù come el Maestro Milio Lonzi (Emilio Bassi), che l’aveva sempro avù ‘na passion maledeta per el violin e, quando el s’aveva fat mal a l’ocio, l’aveva avù la
possibilità anca de studiar musica
zo per l’Italia: el conosseva a perfezion el solfegio e la teoria musicale
e l’era disponibile a ‘nsegnarghele anca ai altri, a pato che noi fussa massa testoni, perché en quel
caso el maestro el perdeva la pazienza e el bateva slinze…
I componenti del quinteto l’era: l’Aurelio Peràtola (Aurelio Bassi) alla chitarra; Nanéle (Costantino Micheloni) sempre alla chitarra; Giocondo Rizzi (Casàro) al
mandolin; Giulio Monte (el Maresciàl) alla mandòla; direti, come
s’ha dit, dal Maestro Milio Lonzi
che quando el sonava el violin el
pareva parènt de Paganini.
En dì ala stimana gh’era le prove su al Maso Lonzi, serie e sofferte, come che i conta, perché
el Maestro Milio l’era esigente
nei confronti dei sonadori: el ghe
feva ripeter i pezi no so quante
volte e ogni tant el perdeva la pazienza e alora zerte volte spacava
el violin…
Quando i sonadori i g’aveva ‘na
bona capacità esecutiva, alora scatava la seconda fase del programa:
uscite sul teritori, en tute le piaze
possibili, con spostamenti automatizzati, fati con el camionzin del
làt del Gicondo. Le piaze ufficiali
l’era la Tratoria al Pian a Pasquéta;
en agost e a San Roch gh’era le tradizionali feste danzanti e lì l’era
valzer, mazurche e polche a tuto
spiano, fin a ore picole. I musicanti
i podeva magnar per l’ocasion en
menù ghioto a base de “ovi en salata”. Per partecipar al balo la zènt
la vegniva da tuti i paesi circumvi-
Note de costume
e de vita de stiani
Bepi Anselmo a Innsbruck con la sua inseparabile semitona (zoca) posa assieme ad
altri amici musicanti
cini (Vatar, Caldonaz e Zenta) a pè
o ‘n bicicleta. Le putele, anca se i
tempi i era magri, le scominziava
a meterse camisòte dale maneghe corte, gòne al zinòcio, e a esebir en tai dei cavéi ala masc’eta.
L’orquestrina la era ‘nvidada anca ai matrimoni che alo-
ra se feva en casa. Qualche sonador l’armonizava i soneti dei sposi che i deventava ‘na roba graditissima per la festa, che la finiva sempro con aplausi, batiman,
torte fate en casa e brindisi a base
de “vin sc’et” che per l’occasione
el ciapàva el posto de l’aquaròl.
Sugo del discorso de la storia:
quei l’era tempi endò che el mondo l’era fat de robe semplizi: bastava ‘na cantàda, ‘na sonàda, ‘na
balàda en compagnia per far desmentegàr la vita grama de tuti i
dì; el “murét dei Nandi” nela bela
stagion a partir da magio, l’era sinonimo de canti e de serenità: se
cantava fin a not fonda e tute l
colmèl l’era coinvolto. Le bancheta de piaza San Roch, de la Costa
e de Via Indipendenza le se trasformava en filò pieni de vita e
de alegria, robe che al dì d’ ancoi
no gh’è pù. Chissà en do che le è
nàde a finir!
Il punto sull’uso
dei parcheggi
Parcheggi per disabili
di Andrea Facchinelli
Nota. Approfittando della segnalazione di Andrea è opportuno prendere coscienza, per un solo momento del problema prospettato, per poi affrontarlo in modo corretto. Ci sono i parcheggi per i disabili, riservati esclusivamente a loro e ci sono le altre persone (sane!) che spesso li usano arbitrariamente e sconsideratamente, magari motivando la scelta con una qualche arroganza. Mettiamoci nei panni del disabile e
sforziamoci di considerarlo almeno come un “essere umano” che ha qualche problema in più di noi e pertanto merita, forse, un occhio di attenzione e di riguardo in più. ag
C
ari lettori, sono quattro anni
che mi trovo in carrozzina
causa un banale incidente
in bicicletta; prima la vita correva
veloce, non c’era mai il tempo per
riflettere sulle cose, se quello che
si faceva era corretto o meno.
Ora la mia vita è cambiata e
quello che prima mi sembrava
banale o superfluo, ora per me, e
per tutte le persone che sono affette da una disabilità, è una cosa
essenziale.
Il paese di Vattaro è dotato di
vari parcheggi per disabili dislocati nei punti più “comodi”: uno
in prossimità dell’accesso al Municipio, uno nella piazzetta dietro il Municipio, uno dietro il cimitero, uno vicino al parco, anche la
Famiglia cooperativa ha riservato
un parcheggio per disabili; Vattaro
non è in pianura dove un disabile
può raggiungere un ufficio o un
negozio percorrendo anche alcune centinaia di metri in carrozzina.
I parcheggi per disabili devono avere determinate dimensioni,
la larghezza è maggiore per consentire l’apertura totale della porta dell’automobile e quindi l’affiancamento con la carrozzina per
l’entrata e l’uscita, i parcheggi delimitati con le linee bianche non
permettono queste manovre.
Purtroppo, causa la vita frenetica di tutti giorni, molte persone sono invogliate ad occupare
anche questi posti, che sono gli
unici liberi! Spero che in futuro la
gente capisca queste nostre esigenze. Grazie.
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El Pontesel
Balando el valzer
Poesie e filastrocche
(Vittorio Felini)
Poesia scherzosa di Felini che descrive reali situazioni di un tempi ormai passati quando, esperti o inesperti, ci si buttava nel ballo
senza pensarci tanto…
Na veciota
(Antonia Dalpiaz)
Si può ammirare in questa lirica la singolare capacità poetica di Antonia nel disegnare il ritratto degli anziani, il mondo della nonna. [da: Na faliva de luce, Trento, Editoria, 1990]
Sèntela.
La strozzega le sgalmere
su per na scala marza,
la brontola, la raspega
sofiando come en mantess.
En grembialon de pomi
en braz de ravezalde
do foie de persemol
en s’ciof de mamolete
da meter en te’l vaso
su sora al cassabanch
da ‘n do che ride el nono
serà en de ‘na corniss.
Sèntela: la parla per so cont
con do moiete en boca
e la so bela dreza d’en griso slavarì
fermada en te ‘na man
zircondol desgropà.
La par na santarela
de quele che se vede
ancora en qualche ciesa
sentade zo en t’el banch
la testa da na banda
e zo ‘n te la scarsela
i grani del rosari
Che slipega en tra i dedi
ensema a n’orazion.
El Pontesel
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El valzer, che l’è ’l meio che ghe sia
fra tuti quanti i bali de sto mondo,
en tale el lo balava, mama mia!
che ‘l feva su en gazèr: né drit, né tondo.
El neva senza temp né simetria
da’n zima de la sala sin en fondo,
e a quela che balava en compagnia
el ghe pestava i pei. Che godimondo!
Apena finì ‘l bal, la balarina
la s’à sentada lì con ‘na compagna,
e questa la ghe dis, sta berechina:
“El brao de balar quel por fagnàgna?”
“L’è ‘n balarin coi fiochi, ma de quei!
El bala su la ponta… dei me pei!”
La pignatèla
(Valerio Bottura)
Ricordi del “mondo contadino” dei tempi andati, con la stalla, la
cantina e l’avvolto; c’era poi un angolino (cantonàt) che consentiva un piccolo brecht, per tirare il fiato. (da: Strenna trentina 2011)
La vedo ancora quela pignatèla
zo’n de la stala de me casa vecia,
lì ‘n den canton de n’orba finestrela
en trono sora al fondo de na secia.
Lì gh’era ancora en calamàr d’ingiostro,
do zocoi, feri veci e terlaine,
la sdrigia e ‘n bon bruschin e altro mostro
che ghe serviva tute le matine.
E ‘n tra na zesta e l’altra de pastura,
n’ociada al foli de na setimana,
na ciuciadèla, santa creatura,
la ghe feva bon come tanta mana.
O cara pignatèla de me pare, ancora te ricordo en de la stala,
e te conservo ‘n tra le robe care
live, con sora el foli, tal e quala.
Avvisi
 Ai sensi del Regolamento comunale vigente si ricorda che la pulizia dei cami-
ni è obbligatoria su tutto il territorio comunale, ed è disciplinata dalle norme
previste dall’art. 14 della L.R. 20.08.1954 n. 24 e S.M. oltre che dal Regolamento stesso.
 Tutti i cani devono essere tenuti al guinzaglio nel territorio del Comune di
Vattaro e i loro escrementi devono essere puntualmente raccolti dai proprietari e scaricati negli appositi contenitori.
 Si ricorda che è attivo il sito internet del Comune di Vattaro www.comunevattaro.tn.it , esso contiene l’Albo pretorio telematico, la modulistica dei vari uffici, le news e tante altre informazioni utili.
 Il limite di velocità da tenere sulla strada provinciale che attraversa gli abitati di Vattaro e Pian dei Pradi Strada è di 50 Km/h; è importante che i residenti
rispettino tali limiti anche come esempio da fornire a chi è di passaggio, allo
scopo di garantire la sicurezza e l’incolumità di chi transita, siano essi pedoni,
ciclisti o automobilisti.
 È severamente vietato abbandonare e disperdere rifiuti di ogni genere su tutto il territorio comunale, compresi boschi, rivi e zone isolate.
 Orario del silenzio: “Provvedimenti per la prevenzione e il risanamento ambientale in materia di inquinamento acustico” vedi: Decreto Presidente della
Giunta provinciale 4 agosto 1992, n. 12-65/Leg. Riportiamo qualche paragrafo
importante:
- i lavori con macchinari rumorosi sono consentiti solo a partire dalle ore 8.00
e fino alle ore 18.00, con interruzione dalle ore 12.00 alle ore 14.00; la deroga può essere autorizzata dal sindaco su richiesta motivata;
- le macchine da giardinaggio devono essere utilizzate in modo da non arrecare disturbo al vicinato. L’impiego di macchine rumorose deve essere limitato agli intervalli dalle ore 9.00 alle ore 12.00, e dalle ore 15.00 alle ore
19.00; per la deroga vedi quanto sopra;
- le attività ricreative e di spettacolo svolte all’aperto che comportano produzione di rumori, ovvero emissioni vocali o strumentali, non possono essere
esercitate fuori degli intervalli compresi dalle ore 9.00 alle ore 12.00, e dalle
ore 15.00 alle ore 22.00; per la deroga scritta e motivata vedi quanto sopra;
- attività sportive o ricreative, quali motocross, deltaplano a motore, aereo e
automodellismo e simile sono ammesse nelle fasce orarie previste dal comma precedente. La scelta di zone per la realizzazione di percorsi per motocross e simili deve essere sottoposta al parere conforme del servizio protezione ambiente.
 L’orario al pubblico dell’Ufficio tecnico comunale è il seguente: ogni lunedì –
martedì – giovedì, dalle ore 8:00 alle ore 12:00.
 Il Sindaco è disponibile anche all’indirizzo e-mail sindaco@comunevattaro.
tn.it oltre che durante gli orari di ricevimento al pubblico.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VATTARO
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