notiziario comunale di vattaro e pian dei pradi
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notiziario comunale di vattaro e pian dei pradi
N.S., Anno 8, Numero 2, Settembre 2012 NOTIZIARIO COMUNALE DI VATTARO E PIAN DEI PRADI sommario “L’attuale Corpo dei VVFF schierato davani all’ingresso del Municipio” (foto di Giorgio Micheloni) sommario Comunicazioni del sindaco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Elenco principali delibere di Giunta e Consiglio. . . . . . . . . . . . Impegno, responsabilità e vita amministrativa. . . . . . . . . . . . Perplessità di alcuni consiglieri provinciali sul progetto scuola . . . . Diminuiamo i costi della politica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dalle politiche giovanili e sociali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nuovo nido familiare– servizio Tagesmutter . . . . . . . . . . . . . La struttura multiservizi di Pian dei Pradi. . . . . . . . . . . . . . . Difendere la foresta: un impegno di civiltà. . . . . . . . . . . . . . Ultimissime dal Circolo Anziani e pensionati. . . . . . . . . . . . . Centro equestre “Maso del sole”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Emma Facchini dei Ciòri – classe 1923 . . . . . . . . . . . . . . . . Il camoscio in Vigolana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lino Bassi dei Fonsi (1898-1970) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chi ben comincia…. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . El travài del Giani Feràr . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Emma scopre il mare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nostalgia di paese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “Ma se Cristo non è risorto…” Messaggio pasquale . . . . . . . . . . Percorso di promozione territoriale 2012. . . . . . . . . . . . . . . Gruppo autonomo donatori di sangue di Vigolo Vattaro . . . . . . . Poesie e filastrocche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Avvisi comunali importanti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 4 7 8 9 10 12 14 15 16 17 18 20 21 22 24 25 27 28 29 30 30 31 Notiziario Comunale di Vattaro e Pian dei Pradi N.S., Anno 8, Numero 2, Settembre 2012 (8) Direzione, redazione, amministrazione, Municipio di Vattaro Tel. 0461 848433 Direttore: Alcide Giacomelli Direttore Responsabile: Marco Fontana Comitato di Redazione: Matteo Giacomelli, Mattia Giacomelli, Barbara Bassi, Cristina Sadler Hanno collaborato a questo numero: Barbara Bassi, Elena Dorigoni,Carlo Bridi, Armando Bassi e Renzo Tonezzer, Grazia Bassi, Aurora Martinelli, Lia Sadler, Don Giorgio Gabos, Autorizzazione Tribunale di Ttrento n. 685 dd.05.08.2005 Grafica e stampa: NOTA: chiuso in tipografia il giorno 26 marzo 2012 ad ore 11.00 El Pontesel 2 Litografia Effe e Erre - Trento Comunicazioni del Sindaco Il sindaco Cari compaesani, l’uscita del Giornalino nell’ul- so spese che riceve. Infatti gli astimo quadrimestre del corrente sessori partecipano alla vita amanno mi offre l’opportunità per ministrativa, ma anche organizinformare sul prosieguo dei lavo- zativa dell’Ente, e non dispongori, su alcuni completamenti e sul- no di uffici, strumenti informatile programmazioni in atto. A tale ci, segreterie o quant’altro: tutte proposito troverete specifici ar- le spese sostenute per telefonate, ticoli all’interno del Giornalino; viaggi e trasferte sono completaquesto numero in particolare dà mente a loro carico. spazio agli assessori che relazioInvito quindi a fare riferimento neranno nel loro specifico ambi- a loro nei campi specifici di comto di competenza. petenza: Assessori che, ricordo, sono • Boller Lino parte fondamentale dell’Ammiass.re lavori pubblici, foreste e nistrazione comunale, che stanscuola; no lavorando in maniera appas- • Furlani Maria sionata e unitaria, con un ottimo ass.re politiche giovanili, sanità e spirito di partecipazione e di serassistenza; vizio che, mi auguro, possa appa- • Giacomelli Matteo rire evidente anche agli occhi della Comunità. In questo breve saluto voglio pubblicamente ringraziarli per la loro costante presenza e per l’assiduità con cui partecipano alle settimanali sedute di Giunta, ricordando a tutti Voi che sono disponibili anche durante l’orario di ricevimento. Nel dibattito sui costi della politica si leggono anche luoghi comuni sul costo dei sindaci o degli assessori nei Comuni, ma vi posso assicurare che l’impegno di un assessore nella piccola realtà di Vattaro è di gran lunga superiore rispetto al modesto rimbor- Via Indipendenza. ss.re cultura, sport, ambiente ed a energie rinnovabili; • Perazzoli David ass.re edilizia privata, protezione civile, associazioni di volontariato e turismo. Il far parte di una squadra coesa e affiatata rende più semplice anche ricoprire il ruolo di sindaco e aiuta a lavorare proficuamente insieme. L’auspicio è che tutti i compaesani si sentano parte attiva di tale squadra, così come abbiamo dimostrato come Comunità di Vattaro nell’impegno per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, raccolta che ci ha visti primeggiare tra i Comuni d’Italia nel brillante esito per l’anno 2011 (vedi articolo specifico). Una Comunità come la nostra può conseguire grandi obiettivi se rimane unita e impegnata a lavorare insieme per raggiungere i traguardi prefissati. Buona lettura. Il Sindaco dott. Devis Tamanini 3 El Pontesel Elenco delle principali delibere di Giunta con una breve descrizione Attività amministrativa. Delibere 13 del 20 mar• Czo onu.s.delibera è stato approvato il con- • • • to consuntivo dell’anno 2011, rendiconto che ha sancito un avanzo di amministrazione pari a Euro 320.587 e che poi è stato proposto al Consiglio comunale; A ttraverso la delibera 20 è stato incaricato l’ing. Mirko Campregher delle prestazioni di coordinatore della sicurezza per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori inerenti la riqualificazione urbana ed arredo centro storico di Vattaro: Via San Rocco – I° tratto; si tratta della progettazione per la sicurezza del rifacimento della Piazzetta di San Rocco per un costo complessivo pari a Euro 3.368; I l giorno 11 aprile u.s. è stata indetta la gara per provvedere all’individuazione del professionista al quale affidare l’incarico di redazione del Piano energetico sovra comunale dei Comuni di Vattaro, Vigolo Vattaro, Bosentino e Centa San Nicolò mediante trattava privata previo confronto concorrenziale con il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa, l’importo complessivo da porre a base di gara ammonta a complessivi euro 61.969,28 tra onorari e spese, oltre oneri previdenziali e fiscali. C on delibera 23/2012 si è deciso di incaricare l’Ing. Adriano Bernardi dello Studio associato progettazione integrata di Trento della redazione del progetto esecutivo – opere da imprenditore edile, compreso il calcolo sismico, dell’opera pubblica denominata “Realizzazione impian- El Pontesel • • 4 to di teleriscaldamento per edifici comunali” per un importo lavori di presunti € 220.000,00 a fronte del compenso professionale di complessivi € 5.792,02, al netto dello sconto del 40% sull’onorario oltre ad oneri previdenziali e fiscali per un importo complessivo di totali € 7.288,68; contestualmente di incaricare il Perito Industriale Meccanico Lorenzo Piazzera con studio in Pergine Valsugana della redazione del progetto esecutivo – opere da termoidraulico - dell’opera pubblica denominata “Realizzazione impianto di teleriscaldamento per edifici comunali” per un importo lavori di presunti € 269.510,62 a fronte del compenso professionale di complessivi € 6.849,06, al netto dello sconto del 30% sull’onorario e sulle spese oltre ad oneri previdenziali e fiscali per un importo complessivo di totali € 8.453,11; C on le delibere 28 – 29 – 30 sono stati liquidati contributi ordinari alle associazioni locali; C on delibera 35/2012 si è approvato a tutti gli effetti il progetto per la realizzazione del deposito letame “concimaia” a servizio del maneggio in loc. Prai Veci – Doss del Bue, , che definisce un onere di spesa di complessivi € 45.000,00; contestualmente si sono affidati i lavori di tipo edile a trattativa diretta alla ditta Sadler Rino e Geom. Maurizio S.n.c. di Vigolo Vattaro per l’importo netto di € 28.305,75, al netto del ribasso offerto del 15,00%, dei quali € 2.173,72 sono oneri della sicurezza non soggetti a ri- • • • basso. I lavori sono stati regolarmente eseguiti e già terminati; A ttraverso la delibera 37 del 2 maggio u.s. la Giunta ha dato incarico al Ing. Sergio Gasperetti, con Studio tecnico a Trento, delle prestazioni di coordinatore della sicurezza per la progettazione (C.S.P.) dei lavori inerenti la realizzazione di un impianto a biomassa e rete di teleriscaldamento per edifici comunali; il compenso professionale per la prestazione di cui al punto 1. è di euro 5.261,72=. oltre ad oneri fiscali e previdenziali, il tutto per un onere complessivo di spesa di euro 6.621,35=. A nche per l’anno 2012 è stato riprogrammata la manutenzione dei percorsi cicloturistici sull’Altopiano della Vigolana; con delibera 41/2012 è stato approvato il progetto riguardante gli Interventi per la conservazione ed il miglioramento dei percorsi cicloturistici della Vigolana redatto dal Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale della P.A.T.; è stato altresì approvato lo schema di convenzione tra C.L.A. Società Cooperativa ed i Comuni di Bosentino, Vigolo Vattaro, Vattaro e Centa S. Nicolò. Il costo per il Comune di Vattaro è pari a Euro 7.034; C on delibera 43/2012 la Giunta comunale ha deliberato di assegnare all’associazione di promozione sociale Orizzonti Comuni di Vigolo Vattaro un contributo massimo di euro 1.000,00 per l’iniziativa denominata “Laboratori estivi dei sa- Attività amministrativa. Delibere • • peri”, da tenersi nei mesi di luglio e agosto 2012 per un totale di 24 giornate dedicate ai bambini e ragazzi, ciò previa presentazione del rendiconto finanziario dell’iniziativa in oggetto, ed in specie dei costi sostenuti dalle famiglie di Vattaro, a fronte dei quali sarà erogato un contributo del 50% del costo dei pacchetti di spesa usufruiti dalle famiglie di Vattaro; A ttraverso la delibera 44 del 23 maggio è stata approvata la convenzione per gli anni accademici 2012/2013, 2013/2014, 2014/2015 per l’università della terza età e del tempo disponibile, sede di Vattaro, con l’Istituto Regionale di Studi e Ricerche Sociale con sede in Trento, si è inoltre stabilito che i programmi delle attività ed i preventivi di spesa relativi a ciascun anno accademico saranno oggetto di apposito atto deliberativo di approvazione e conseguente impegno della spesa sull’apposito intervento di bilancio; ciò al fine di ridurre notevolmente i costi a carico del Comune; C ome tutti gli anni e in ossequio alle norme di Legge, la Giunta comunale con delibera 49 ha affidato il servizio di analisi acque alla Dolomiti Energia S.p.A. avente sede in Rovereto per la effettuazione delle analisi “Controlli interni” sulle acque destinate al consumo umano per il costo complessivo pari a Euro 3.046; ha inoltre approvato il programma annuale di campionamento per il Comune di Vattaro, le “istruzioni per • • il campionamento di acque potabili superficiali”, lo schema di “segnalazione, suggerimento, reclami” e il “tariffario Laboratorio Dolomiti Energia per l’anno 2012 relativo ai vari tipi di analisi possibili; C on delibera 51/2012 si è approvata l’esecuzione dell’intervento di sistemazione del materiale di risulta dello scavo sbancamento del costruendo parcheggio interrato di Via Giardino presso l’area di stoccaggio del legname in loc. Palù Granda – Doss del Bue, per una spesa lorda di Euro 32.421,95 affidando l’esecuzione del lavoro alla ditta Sadler Rino e Geom. Maurizio S.n.c. di Vigolo Vattaro; si è dato atto che la Direzione tecnica dei lavori di realizzazione dei terrazzamenti e rilevati per l’area di stoccaggio del legname in loc. Palù Granda – Doss del Bue, a mezzo dell’intervento di sistemazione del materiale di scavo proveniente dalla sbancamento dell’area per la realizzazione del parcheggio interrato di Via Giardino, è in capo all’Ispettorato Distrettuale Forestale di Pergine Valsugana nella persona del direttore dott. Massimiliano Unterrichter; A ttraverso la delibera 56/2012 si è preso atto che gli importanti lavori di collegamento delle strade Forestali “Ziotte” e manutenzione puntuale sulla viabilità forestale esistente utilizzabile per esbosco lotti di legname. Questi lavori vengono eseguiti dalla Provincia Autonoma di Trento servizio Foreste e Fauna Ufficio distrettuale • • 5 di Pergine Valsugana con reintegro della somma dovuta da parte del Comune. La somma investita è pari a Euro 10.500 e i lavori sono già terminati; C on delibera 58 del 18 giugno u.s. si è proceduto all’incarico per i normali lavori di asfaltatura strade comunali, in particolare è stato approvata in linea tecnica e a tutti gli effetti di legge la perizia lavori inerente l’intervento di manutenzione alla viabilità comunale delle strade interne Via Uscel e Via Pozza nonché la strada esterna “Doss del Bue”, predisposta dall’Ufficio Tecnico Comunale per un onere di spesa di complessivi € 19.500,00; i lavori sono stati affidati alla ditta Morelli s.r.l. di Pergine Valsugana e già completati; L ’esigenza di completare la bonifica del cimitero comunale di Vattaro e l’urgenza di avviare gli interventi dopo l’estate hanno suggerito alla Giunta comunale la necessità di incaricare tecnico esterno Ing. Walter Sadler di Centa San Nicolò, della redazione del progetto definitivo ed esecutivo per il riordino del Cimitero Comunale – campo di inumazione lato sud – II° intervento, della Direzione dei Lavori e della contabilità, delle prestazioni di coordinatore della sicurezza per la progettazione e per l’esecuzione; il compenso professionale è di euro 8.636 al netto dello sconto incondizionato del 35,00% sull’onorario oltre ad oneri fiscali e previdenziali, il tutto per un onere complessivo di spesa di euro 10.868. El Pontesel Elenco delle principali delibere del Consiglio comunale con una breve descrizione Attività amministrativa. Delibere ttraverso delibera 8 del 28 • Amarzo il Consiglio comunale • • • ha approvato a maggioranza il regolamento IMUP, così come predisposto e proposto dall’ufficio tributi sovra comunale. Tale regolamento recepisce la normativa statale e l’aliquota ordinaria è stata stabilita allo 0,76% mentre quella agevolata prima casa allo 0,40%. C on delibera 10 il Consiglio comunale ha deliberato a maggioranza il bilancio di previsione per l’esercizio 2012, la relazione programmatica triennale e il bilancio triennale. Il bilancio pareggia a Euro 3.930.169 e impegna più di Euro 2.300.000 di spese di investimento (opere pubbliche, acquisti, manutenzioni e lavori straordinari) senza l’accensione di alcun mutuo. I l giorno 29 maggio 2012 il consiglio comunale a maggioranza ha approvato la prima variazione al bilancio di previsione 2012 che consiste in minime modifiche per adeguarsi a novità scaturite in parte corrente (es. aggiornamento contratto dipendenti) e a qualche aggiornamento nella parte straordinaria di piccola entità e necessario ai fini pratici. S empre il 29 maggio il Consiglio comunale all’unanimità dei presenti ha deciso di approvare lo schema di convenzione tra Comunità Alta Valsugana Bersntol ed i Comuni d’ambito per la realizzazione del progetto di recupero paesaggistico ambientale del territorio rurale/forestale. Questo progetto proposto El Pontesel • • 6 dal Sindaco prevede la presenza di una squadra di manutenzione ambientale (prevista in settembre) per il recupero di territorio abbandonato e da pulire (sfalcio, potatura, ripristino muretti, ecc.). Il costo dell’intervento sarà a carico della Comunità Alta Valsugana e Bersntol, salvo eventuali materiali o noli. C on delibera 19/2012 il Consiglio comunale a maggioranza ha approvato il conto consuntivo per l’anno 2011 del Comune di Vattaro. Il Conto consuntivo è una fotografia precisa di quanto accaduto contabilmente l’anno precedente e rappresenta in maniera definitiva le spese sostenute, le entrate accertate e l’avanzo/disavanzo di amministrazione. Per quanto riguarda l’anno 2011 il Conto consuntivo presenta un avanzo di amministrazione al 31.12.2011 pari a Euro 320.587. C on delibera 21 il Consiglio comunale all’unanimità ha deliberato di far propria la proposta della Giunta comunale per la concessione in uso - con le mo- difiche proposte in corso di seduta dal Sindaco - per quindici anni a trattativa diretta, a titolo oneroso all’Associazione sportiva dilettantistica equestre vigolana “Maso del Sole” con sede in Vattaro del compendio immobiliare in loc. Prai Veci, di proprietà del Comune di Vattaro, facente parte del patrimonio d’uso civico, ai fini di svolgimento dell’attività di maneggio cavalli. Ha deliberato inoltre di valutare favorevolmente la domanda di data 21.05.2012 prot. 2849, presentata al Comune di Vattaro dall’Associazione sportiva dilettantistica equestre vigolana “Maso del Sole” per l’attività di gestione e la concessione in uso di cui al punto precedente e di esprimere parere favorevole alla sospensione del vincolo d’uso civico sul compendio ai fini della concessione in uso per la gestione con attività di maneggio cavalli per una durata di 15 anni, con le condizioni meglio evidenziate nell’allegato disciplinare lett. A), facente parte integrante e sostanziale della delibera stessa. Vattaro: ambiente, territorio e fauna Attività amministrativa. Boschi e foreste di Lino Boller, Assessore alle Foreste, Lavori pubblici e Rapporti con la scuola spiratorio; dal suo legno si estrae la trementina e, alla fine di questo processo, fornisce ottima legna da ardere. In questa fascia troviamo ancora nuclei sparsi di larice, faggio e latifoglie minori. Salendo oltre di quota troviamo solo macereti (giaroni) e roccia. Il bosco ha avuto da sempre una notevole importanza per la popolazione locale; la vendita del legname ha sempre fornito un valore economico, - tuttora importante per le “casse” comunali -, soprattutto in passato, quando il prezzo del legno in rapporto alla manodopera contribuiva al riequilibrio dei bilanci familiari; pensiamo a quando le annate agricole per ragioni meteorologiche andavano male, quando si ammalava o moriva qualcuno o alle volte anche solo la vacca, il taglio di alcune piante di abete risolveva in parte i problemi. Il bosco poi assolve altre funzioni: F unzione idrogeologica. Il bosco è in grado di rallentare il deflusso dell’acqua meteorica anche in condizioni di notevole intensità, come quella prodotta dallo sciogliersi delle nevi, con effetto positivo sulle piene e sul trasporto di solidi; F unzione igienico-sanitaria. Produzione di ossigeno e abbattimento delle polveri. Sul nostro periodico “El Pontesel” sul numero di settembre 2011, nell’articolo sulla realizzazione di un impianto di riscaldamento a biomassa, mi ero addentrato sulla capacità delle piante di assimilare CO² attraverso la fotosintesi (pag. 10) dove ogni metro cubo, in cresci- “Non abbiamo questa terra in eredità dai nostri genitori ma in affido per i nostri figli” Q uale assessore alle foreste del Comune di Vattaro, in occasione dell’uscita estiva del periodico “El Pontesel”, desidero parlare di ambiente. Non di ambiente in senso lato, di quello se ne parla già troppo, a proposito e a sproposito, di: I nquinamento ambientale; E ffetto serra e riscaldamento globale; B uco nell’ozono; D esertificazione e deforestazione; P iogge acide; E stinzione di numerose specie viventi, ecc. Colgo invece l’occasione questa volta per parlare del nostro ambiente, analizzando la realtà di Vattaro quale microarea, in modo particolare per quanto riguarda la gestione del bosco e la fauna che lo abita, e più in generale del massiccio della Vigolana, almeno per la parte che guarda sull’altipiano stesso, considerandola quale macroarea e territorio omogeneo. Per semplicità procedo per singoli argomenti: • • • • • • Situazione generale I beni silvo-pastorali del Comune di Vattaro si estendono lungo il versante nord della Vigolana, formando un unico complesso boscato anche se con caratteristiche ambientali e vegetazioni diverse. Abbiamo la parte inferiore prativa che interessa l’area del Doss da Bugo dove si alternano aree prative, utilizzate in passato sia come pascolo che per lo sfalcio dell’erba, e vaste aree boscose prevalentemente da impianto, che vanno dagli 800 ai 1.000 metri di quota su terreni da inclinati a mediamente pendenti. La parte inferiore boscata comprende tutta l’area a valle della strada dei Catalani, tra l’altro la più produttiva, che va anch’essa da quote intorno agli 800-1.000 metri. Si estende su terreni da poco a mediamente pendenti, localmente incisi con piccoli movimenti franosi lungo le vallecole colletrici di acque sia meteoriche che sorgive. La parte superiore interessa tutta la parte boscata che dalla strada dei Catalani sale verso la cima della Vigolana. Salendo di quota, il terreno diventa progressivamente più pendente fino a trovare oltre i 1.370 – 1.450 metri dei salti di roccia. Questa è la zona meno produttiva. Basti pensare che a quelle quote le piante vanno in vegetazione un mese dopo la parte bassa e chiudono il loro ciclo produttivo un mese prima. Oltre queste quote troviamo una diffusa presenza di pino mugo (speriamo che nel prossimo futuro si possa valorizzare, come d’altra parte in passato) esso da infestante può diventare una risorsa: le sue foglie sono ricche di mugolio, ottimo per problemi all’apparato re- • • 7 El Pontesel Attività amministrativa. Boschi e foreste • submontano e montano ed è determinato dalla posizione geografica prealpina del territorio. Analizzando i valori medi espressi in millimetri di pioggia, caduta nel periodo compreso tra il 1921 e 1950 rilevato nelle stazioni di Levico e Aldeno, osserviamo che le precipitazioni nella nostra zona non sono eccessive e sono intorno ai 1.100 mm/annui. Favorevole è la distribuzione delle piogge nel periodo vegetativo, tra maggio e ottobre, scarsa nel periodo invernale. Le prime nevicate si hanno nel mese di novembre e il manto nevoso, che progressivamente si consolida durante l’inverno, permane fino ad aprile/maggio a causa dell’esposizione a nord di tutto il territorio. (Nota: s’intende nord geografico, perché per noi Vataroti la Vigolana è a sud, Bosentino paese soleggiato per noi è a nord!) I venti non sono forti, nei mesi estivi godiamo di fresche brezze giornaliere pomeridiane, derivanti dall’azione del lago di Caldonazzo e del Garda. D’inverno sono frequenti i venti artici provenienti dalla Val d’Adige, con direzione nord/sud, però essi sono meno intensi che nella Val d’Adige, in quanto il massiccio della Marzola ci protegge dal loro impeto e ne attenua la velocità. La nebbia è scarsa, più frequente in autunno. Durante la stagione estiva sono frequenti i temporali, con vento violento, scariche elettriche, intense precipitazioni e forte, improvviso abbassamento della temperatura. ta, accumula 200 kg. di carbonio, ovvero sottrae all’atmosfera circa 750 kg. di CO². L’incremento di legnatico annuo solo sulla proprietà comunale è di 1.300 mc., in più abbiamo le proprietà private per cui possiamo stimare che nel nostro territorio fissiamo più di 15.000 Q.li di anidride carbonica. Possiamo ben definirci un polmone verde! F unzione turistico - paesaggistica. Con il diffondersi del turismo e l’aumento del tempo libero il bosco è diventato luogo di svago per passeggiate, raccolta funghi e pratica di attività sportive, in bicicletta o a cavallo, lungo i numerosi percorsi presenti in particolare nella fascia centro - inferiore. Vedi ad esempio i 60 km della Vigolana. Superficie L’estensione della superficie di proprietà comunale è di circa 390 ha, e si divide, secondo il piano economico 1999-2008, in: B osco: 223 ha P arte rocciosa improduttiva: 35 ha P ascoli: 96ha P rati: 1ha A rativi: 35ha Le proprietà di privati, boscate e prative espresse in ha, sono quasi altrettante, anche se suddivise in maniera tipologica diversa. A questo va ad aggiungersi la parte abitativa per una superficie totale di 828 ettari. • • • • • Cenni climatici (macroarea) Il clima che interessa la nostra zona è in transizione tra quello El Pontesel 8 L’arrivo del brutto tempo, pioggia o neve, è legato alla presenza di nubi sulla Vigolana, normalmente con perturbazioni provenienti da sud/est quindi dalla Valsugana; in estate non è raro che il brutto tempo arrivi direttamente da sud (dal Cornetto di Folgaria: la celebre Vaca dei Menegoi che fa capolino da dietro lo “Spilech”). Nelle nostre zone si hanno circa 90 giorni di piogge all’anno. Fauna (macroarea) Il territorio boscato del Comune di Vattaro occupa una piccola parte del versante nord della Vigolana, pertanto il discorso faunistico va affrontato su scala più ampia. Faccio riferimento a quanto mi è stato passato dal rettore “pro tempore” della nostra Sezione Cacciatori, Franco Cattani, sulla Riserva comunale di Vattaro e da informazioni, non confutate, ricevute da cacciatori di Vigolo, Bosentino e Centa. Capriolo: (Riserva di Vattaro) Il numero censito nelle zone campione varia da 25/30 soggetti, dati questi verificati anche dal censimento notturno primaverile; la reale consistenza sul territorio si aggira sui 55/70 capi. Gli abbattimenti in questi ultimi 5 anni sono stabili e sono: 6 maschi di cui 3 di I° classe, 3 di II° classe, 7 capi soggetti calvi (senza corna), s’intendono femmine e piccoli. Non sono un cacciatore, un buongustaio quello sì, però posso affermare che se in un primo Attività amministrativa. Boschi e foreste momento non avevo capito la selezione estiva, ora di fronte ai risultati mi devo ricredere e dare per buoni i piani di abbattimento (il prelievo venatorio di femmine e piccoli) proposti dalla nostra provincia e condivisi dalle nostre sezioni cacciatori. Questo permette di mantenere una popolazione controllata, costante, sana e di qualità, distribuita su un territorio proporzionato all’esigenza di questo ungulato. Negli ultimi anni altre specie si sono introdotte nell’ambiente montano e sono in competizione alimentare con il capriolo. Camoscio: Il camoscio è stato introdotto sulla Vigolana dalle locali Sezioni Cacciatori. Il rilascio dei primi due capi risale alla fine degli anni Settanta, e poi quasi sito. Sono stati censiti 10 capi in tutta la Vigolana. Lepre: si sta progressivamente reinserendo nel territorio; negli ultimi 15 anni non sono stati fatti ripopolamenti, ma non è raro trovare localmente delle covate. Nel chiudere questo capitolo voglio fare una considerazione! Nel 2000 è andata a fuoco, oltre i 1.500 metri di quota, parte della Vigolana, il tutto circoscritto sul territorio del Comune di Centa San Nicolò. Vedere un incendio di quelle dimensioni e di quella vastità, stringeva il cuore, e si pensava a un vero disastro ecologico! Oggi, dopo 12 anni, possiamo dire che non è stato così, anzi, al posto dei mughi sta crescendo l’erba e qua e là dei cespugli, c’è abbondanza di mirtilli, fragole e lamponi selvatici e la fauna ne sta traendo un enorme beneficio, sia gli ungulati che i tetraonidi (gallo cedrone e forcello). Il terreno, prima improduttivo, si sta trasformando in vegetale con abbondanza di microfauna (lombrichi, ragni, cavallette, saltamartini, grilli, ecc.), ottimo apporto proteico per varie specie di uccelli e per lo svezzamento dei loro piccoli. ogni anno fino agli anni Novanta. Il primo censimento ufficiale (riserva di Vattaro) è dell’anno 2000, con un avvistamento di 5 soggetti; nel 2001 sono stati avvistati 17 soggetti, nel 2003 12, nel 2007 sono stati contati 33 soggetti, nell’anno in corso 69 esemplari. I dati riportati si riferiscono al censimento effettuato in una giornata tipo, cui partecipano cacciatori, guardie forestali e guardiacaccia e riguarda tutta la Vigolana, compresa la parte che prospetta sulla Valle dell’Adige e in totale sono stati censiti 745 capi. In Vigolana il camoscio ha trovato un habitat ideale. Quest’anno alla nostra Sezione saranno assegnati, per l’abbattimento, 6 capi. Cervo: è presente solo di tran- Calcolo della ripresa legnosa e piano dei tagli Se andiamo a verificare gli ultimi 3 piani economici decennali, vediamo che la ripresa legnosa (considerando solo la parte di proprietà comunale), in poco più di trent’anni si è più che raddoppiata. Alla fine degli anni Ottanta il Comune di Vattaro pote- 9 El Pontesel Attività amministrativa. Boschi e foreste progressivamente espanso nelle aree prative, favorito da un terreno fresco e fertile. Non posso a questo punto non fare un encomio al nostro Custode Forestale, Mario Ducati, che è subentrato nel 1975 a Monte Enrico, quindi da 37 anni segue con dedizione e passione le aste di legname, il successivo taglio ed esbosco, l’assegnazione delle sorti legna, i lavori boschivi, e quant’altro, affiancando i vari assessori alle foreste con spirito di collaborazione e fedeltà al proprio territorio. va contare su una ripresa nettissima di 500 mc. Il piano economico 1999/2008 dava una ripresa lorda tariffaria di 1100mc. con perdite di lavorazione e corteccia del 30%, più una perdita per tarizzo del 5%, dava una ripresa nettissima di 732 mc. L’ultimo piano economico prevede una ripresa tariffaria di 1300 mc. che dedotte le perdite, dà una ripresa netta di 870 mc. Aggiungiamo che ogni anno abbiamo circa 70/80 domande da parte dei censiti per l’assegnazione delle “sorti” con un assegno per ogni richiesta di 25/30 q.li. di legna da ardere. L’aumento della parte boscata è stato favorito da un abbandono progressivo del lavoro antropico di sfalcio, coltivazione e pascolatico. Con l’industrializzazione del territorio trentino e con una sempre maggiore offerta di lavoro terziario la popolazione di Vattaro, vista anche la vicinanza al capoluogo, si è trasformata da prettamente agricola a pendolare. Nonostante l’inserimento di bestiame bovino e caprino, in circa 60ha di pascolo, il bosco si è El Pontesel Interventi recenti e prossimi. In questi ultimi anni, l’Amministrazione attuale ha inteso fare degli interventi sul territorio, soprattutto per quanto riguarda l’area del Doss da Bugo; ne sono stati interessati 3ha, a valle della zona “ripetitore”, con cambio di cultura; 1ha è stato trasformato da bosco a pascolo per le capre, con taglio totale di tutti gli alberi, anche per privilegiare l’aspetto paesaggistico. I rimanenti 2ha hanno subito un cambio di coltura, da bosco a pascolo alberato; il lavoro di quest’ultima parte è ancora in corso. Quest’anno sono stati fatti due interventi di rilievo: il primo riguarda il piazzale “delle bore” in loc. Palù Granda, realizzando il rilevato con materiale di scavo proveniente dai lavori di costruzione del nuovo parcheggio seminterrato, in corso di ultimazione; l’altro è il collegamento della strada delle “Ziote” alla strada definita “dei privati”, consentendo una 10 viabilità ottimale che, partendo dalla curva della strada della Malga verso i “baiti”, porta fino alla SS. 347. Colgo qui l’occasione per ringraziare in particolare il dott. Massimiliano Unterrichter ed il geom. Mariano Giacomelli, per le autorizzazioni e la progettazione e, in modo particolare i proprietari, fratelli Marco e Ivano Giacomelli e Luciano e Gianclaudio Giacomelli, per il loro assenso a passare sulle loro proprietà. Per il prossimo anno è previsto il riordino della zona dei “Prai veci” con il taglio di parte degli alberi che ora impediscono la visibilità di tutto il compendio e la realizzazione di una pozza d’alpeggio in prossimità del maneggio, con la raccolta delle acque reflue e meteoriche della zona umida che arriva fino al rifugio Madonnina. Qui, senza intenzione di autocelebrazione, voglio comunque ricordare che questa Amministrazione è stata ed è attenta alla viabilità di collegamento boschivo, ogni anno sono stati fatti interventi di manutenzione e di regimentazione delle acque al fine di mantenere efficiente il transito sulle strade comunali, sia per i mezzi meccanici che per la fruibilità a scopo di svago. Oltre a lavori di media entità, da farsi con pale meccaniche, è stato dato incarico a una persona di tenere pulite le canalette ed inoltre è stata coinvolta l’azione 10. Conclusioni Quando si parla di ambiente, purché circoscritto ad una piccola zona, gli argomenti da trattare Attività amministrativa. Boschi e foreste sarebbero tanti: sarebbe interessante entrare nel merito delle caratteristiche geologiche e podologiche (studio del terreno, la genesi dei vari strati, ecc.), le caratteristiche vegetazionali, le specie tipiche, il sottobosco, ecc. Ma esulerebbe dalle caratteristiche di un normale articolo di Giornalino. Quello che invece mi piacerebbe affrontare è l’argomento “usi civici”. Questi sono una peculiarità della nostra terra, la loro istituzione, le regole e i modi di assegnazione alle varie famiglie residenti, si perdono nel passato! Quanto sono stati importanti per la sopravvivenza dei nostri avi: avere o non avere un “ fraton” poteva fare la differenza! Sapere come venivano ereditati e quando una famiglia emigrava chi acquisiva o acquistava il diritto? C’è una storia molto toccante, dove gli usi civici non sono estranei, vissuta anche dalla giovane Amabile Visintainer (poi Santa Paulina), e non solo a lei, nel suo viaggio verso le Ame- riche, storie di miseria, povertà e disperazione. Prima della fine della legislatura mi piacerebbe trattare l’argomento con un articoletto “ad hoc”. Le informazioni tecniche per la stesura di quest’articolo sono state estrapolate dagli ultimi 3 piani economici decennali del Comune di Vattaro; il primo compilato dal dott. Massimiliano Unterrichter, il secondo dal dott. Gianfranco Nicolini, il terzo, e attualmente in vigore, dal dott. Bruno Grisenti. 11 El Pontesel Vattaro… comune virtuoso e riciclone Attività amministrativa. Gestione rifiuti urbani di Maria Furlani, Assessore alle Politiche Giovanili, Assistenza e Sanità Secondo posto nella top ten nazionale e primo per l’area del Nord Italia per i comuni con meno di 10.000 abitanti Vattaro “riciclone”, grazie all’impegno di tutti Questo risultato è frutto di una grande collaborazione da parte dei cittadini di Vattaro e Pian dei Pradi, dell’ Amministrazione e di AMNU Spa per incrementare la quantità ma soprattutto la qualità dei rifiuti raccolti in maniera differenziata. Da molti anni l’amministrazione comunale, assieme ad AMNU Spa, stanno lavorando per migliorare e rendere capillare il servizio, ma anche per scongiurare fenomeni di abbandono dei rifiuti, il cui costo di recupero grava su tutti i cittadini onesti. Sicuramente si sta rivelando vincente la formula di pagare la raccolta in base alla produzione effettiva di residuo e non sulla base dei metri quadri delle abitazioni. Con questo criterio, come ormai abbiamo capito tutti (visti i risultati che premiano Vattaro), più differenziamo, meno residuo produciamo e meno paghiamo. Per il futuro è intenzione dell’amministrazione comunale pianificare una serie di incontri sul territorio, in collaborazione con Amnu spa, per incontrare gli utenti e condividere con loro il senso delle raccolte differenziaAmministratori italiani convenuti davanti a Monte ed i risultati raggiunti. È una soddisfazione tecitorio. Martedì 10 luglio 2012 a Roma, presso l’Hotel Quirinale, si è svolta l’edizione 2012 di “Comuni Ricicloni”. L’evento, nato come iniziativa nel 1994, è oramai un appuntamento consolidato cui aderiscono un numero sempre maggiore di Comuni, che vedono nella proposta di Legambiente un importante momento di verifica e di comunicazione degli sforzi compiuti per avviare e pianificare la raccolta differenziata. L’iniziativa di Legambiente, patrocinata dal Ministero per l’Ambiente, premia comunità locali, amministratori e cittadini, che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti: raccolte differenziate avviate a riciclaggio, ma anche acquisti di beni, opere e servizi, che abbiano valorizzato i materiali recuperati da raccolta differenziata. A inizio luglio, il Comune di Vattaro è stato invitato a partecipare assieme ai vertici di Amnu. Su delega del Sindaco, ho presenziato all’incontro di Roma. Fino al giorno prima della premiazione non si sapeva esattamente quale premio fosse destinato al Comune di Vattaro, ma il 9 luglio sul quotidiano “Il Sole 24 ore” sono apparsi i risultati di Legambiente: Vattaro… secondo posto nella top ten nazionale dei comuni ricicloni e primo per l’area del Nord Italia con meno di 10.000 abitanti. El Pontesel potersi vantare di essere ogni anno ai vertici nella classifica dei “Comuni ricicloni” ed è importante mantenere questo standard. Il nostro augurio è che si possa continuare su questa strada e raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi. È compito di tutti cercare di avere un paese più pulito puntando sulla differenziata e sul riciclaggio; ma l’impegno più importante è quello di consegnare buone abitudini ai giovani, per lasciare un ambiente più pulito alle generazioni che verranno. Ricordiamoci inoltre che noi siamo i primi custodi del nostro territorio e non dobbiamo tollerare l’affronto di chi non lo rispetta. 12 Piano Energetico comunale (sovra-comunale) Attività amministrativa. PEC a cura di Matteo Giacomelli, Ass.re Ambiente ed Energie rinnovabili M olti degli articoli pubblicati sul Notiziario comunale all’interno della sezione amministrativa, si sono occupati dell’ambiente da differenti punti di vista: risparmio energetico, utilizzo di fonti rinnovabili, sviluppo sostenibile, rapporto uomo-ambiente. Per tale motivo trovo sia opportuno informare la comunità che il Comune di Vattaro, in convenzione con Bosentino, Vigolo Vattaro e Centa S. Nicolò, ha affidato un incarico per la redazione di un P.E.C. (Piano Energetico Comunale) riguardante tutti i comuni della Vigolana. Il Piano Energetico è un corposo documento che contiene informazioni, analisi, studi, proposte, indicazioni, per poter pianificare interventi relativi all’efficienza energetica, all’utilizzo di fonti rinnovabili ed è finalizzato al raggiungimento di alcuni obiettivi in ambito energetico. Vattaro è stato il Comune capofila di questa iniziativa, iniziata più di un anno fa con la richiesta di finanziamento provinciale, con la quale ci è stato concesso il 90% di contribuzione su un totale di 78.000 €. La prima fase del P.E.C. è l’analisi dello stato attuale: nei primi mesi di attività i professionisti di Trentino Efficienza Energetica, ditta aggiudicataria della gara, hanno collaborato con i quattro comuni della Vigolana per raccogliere le informazioni riguardanti gli edifici pubblici e il territorio così da poter organizzare i dati e svolgere le prime analisi sui consumi. Le analisi principali, riguardano gli aspetti che hanno una maggiore incidenza sul bilancio (sia energetico che economico) dei relativi Comuni, ovvero l’analisi dei consumi de- gli edifici pubblici e lo sfruttamento di fonti rinnovabili. I Comuni della Vigolana sono proprietari di numerosi edifici storici che sono, in generale, poco efficienti e soprattutto di difficile adeguamento, perché tutelati. Crediamo sia importante per le amministrazioni, conoscere quali siano i consumi degli immobili e degli impianti, per poter progettare interventi straordinari di risparmio, anche per abbassare la spesa ordinaria. Lo studio delle fonti rinnovabili si concentrerà sull’energia idroelettrica, attraverso un rilievo digitale dei corsi d’acqua e dei bacini, sulle biomasse, con un’analisi della potenzialità boschiva del territorio e sul fotovoltaico. Il P.E.C. non interessa solo il patrimonio comunale, ma una parte del piano è dedicata allo studio e all’analisi delle soluzioni per edifici e proprietà private, anche se verranno analizzate solamente in base ai dati forniti dai privati. Il Piano è uno strumento di studio, e non impone vincoli urbanistici (come ad esempio fa un P.R.G.), quindi l’analisi fatta sugli edifici privati ha lo scopo di fornire utili indicazioni, ad esempio sui consumi di un certo tipo di abitazione, e sugli interventi migliorativi maggiormente efficaci per aumentare l’efficacia dell’involucro o per sfruttare al meglio fonti rinnovabili. La raccolta dei dati per gli edifici privati viene svolta attraverso un facile questionario che troverete allegato in questo numero di “El Pontesel”, che va compilato secondo le indicazioni e recapitato in Comune. La vostra partecipazione in questa fase è molto importante, infatti dalla quantità e dall’accuratezza dei dati raccolti, i professionisti potranno consigliare le azioni e gli interventi più efficaci per un maggiore rendimento energetico. Un altro aspetto che riteniamo possa essere utile, e che abbiamo voluto inserire fra le attività del P.E.C. è l’organizzazione di due aperture al pubblico per ogni Comune, di uno sportello informativo, dove si potrà avere un confronto diretto con i tecnici e avvalersi della loro consulenza. Le date delle aperture verranno comunicate attraverso la pubblicazione sulle bacheche comunali e si terranno in autunno. L’amministrazione comunale intende organizzare un incontro pubblico per la presentazione del P.E.C. al termine dei lavori, presumibilmente in ottobre. All’interno di questa iniziativa Vattaro ha ottenuto di poter realizzare anche un Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (P.R.I.C. ) ovvero un censimento dei punti luce comunali (georeferenziato GPS e in formato digitale) e un’analisi specifica sui consumi e sul grado di efficienza dei corpi illuminanti. Gli interventi che abbiamo svolto in passato nell’ambito dell’illuminazione pubblica, sono stati dettati da chiari motivi di scarsa efficienza energetica e sono sempre stati limitati ad alcune strade. Pensiamo che il P.R.I.C. possa darci ora le indicazioni necessarie per pianificare interventi organici su tutto il sistema dell’illuminazione pubblica, nel rispetto delle attuali normative e garantendo un miglior servizio per la comunità. L’amministrazione comunale di Vattaro è sensibile al tema dell’ambiente, e lo vuole dimostrare spendendo tempo e risorse” in iniziative come questa, che non sono sogni a breve termine, ma un investimento per il futuro. 13 El Pontesel Il programma elettorale viene rispettato e realizzato! Cronache dal Consiglio. La voce della Maggioranza di Matteo Giacomelli, Ass.re alle Energie rinnovabili e all’Ambiente A bbiamo scelto di destinare l’usuale spazio riservato al Gruppo di Maggioranza consiliare “Tradizione e futuro”, a un utile resoconto per informare i nostri compaesani su come stanno procedendo le opere e gli interventi programmati a inizio Legislatura, e quali sono gli stadi di avanzamento. Abbiamo inserito nella parte sinistra della tabella i lavori del programma di governo proposti dal Sindaco, e nella colonna di de- stra la situazione attuale, tenendo in considerazione che finanziamento e progettazione impiegano quasi lo stesso tempo della realizzazione dei lavori (ad esempio se è necessario un anno per il reperimento delle risorse finanziarie, la progettazione ed i pareri sui progetti, la fase di appalto e la realizzazione dell’opera pubblica impiegheranno un altro anno). Pensiamo che i lettori possano apprezzare una sintesi degli obiettivi che la lista “Tradizione e futuro” si è data e si è impegnata a realizzare in questa Legislatura. Ciò al fine di sintetizzare in maniera chiara e diretta lo stato di avanzamento dell’attività del Comune di Vattaro oltre la normale amministrazione. Proponiamo quindi questo schema, non dimenticando mai che il programma di governo è in continua evoluzione e miglioramento grazie a nuove idee e nuove proposte o a causa di nuove necessità e problemi da risolvere: PROGRAMMATO STATO DI AVANZAMENTO Rifacimento strada della Malga Progetto completato Opera finanziata Appalto nell’autunno 2012 Inizio lavori primavera 2013 Pavimentazione Piazza San Rocco Progetto completato Opera finanziata Appalto nell’autunno 2012 Lavori nel 2013. Pavimentazione via Dante In programmazione Rifacimento via Maso Pradi Temporaneamente sospesa, a favore della priorità per il rifacimento dell’acquedotto di Pian dei Prai e Campregheri in collaborazione con il Comune di Centa San Nicolò (l’acquedotto è in fase di progettazione); Rifacimento strada dei Monti Progetto completato Opera finanziata Lavori appaltati Lavori nell’autunno 2012 Piano regolatore generale In programmazione P.G.T.I.S. (Piano Generale di Tutela degli Insediamenti Storici) Piano finanziato Incarico nell’autunno 2012 Elaborazione nell’anno 2013 Installazione semaforo a chiamata via Grezzi Opera già realizzata El Pontesel 14 Cronache dal Consiglio. La voce della Maggioranza Marciapiede fra Vattaro e Vigolo Vattaro (comune capofila Vigolo Vattaro) Progetto completato Opera finanziata In fase di ultimi pareri e adempimenti amministrativi (espropri) In procinto di essere appaltato dal Comune di Vigolo Vattaro. Passeggiate nel verde Lavoro già realizzato Contratto di manutenzione del verde con C.L.A., P.A.T. e gli altri 3 comuni della Vigolana in essere e lavori di manutenzione dei sentieri costante. Collaborazione con i Comuni della Vigolana Continua e costante nei settori già in essere Ristrutturazione teatro comunale Eseguita la completa bonifica dell’edificio a monte Realizzazione intercapedine e accesso da dietro in fase di realizzazione Ristrutturazione interna in eeeeessereprogrammazione Ristrutturazione primo piano centro servizi sede Pro Loco In programmazione Interventi di miglioramento parco giochi Pian dei Pradi In programmazione Pubblicazione libro storico fotografico In programmazione Multi servizi Pia dei Pradi Opera già realizzata Polo scolastico e riordino spazi tra via Giardini e via Dante Intervento complessivo progettato Garage interrato in realizzazione Il riordino complessivo è organizzato in più fasi Realizzazione centrale termica a biomassa legnosa Progetto completato Opera finanziata Appalto in inverno 2012 Realizzazione 2013 parte edile Realizzazione 2014 parte impianti Interventi strutturali sul cimitero Progetto completato Opera finanziata Lavori appaltati In corso di realizzazione Altri interventi minori sono stati realizzati o in fase di realizzazione (ad esempio il piazzale/ deposito per il legname in loc. Palù da l’Ors, ricognizione di tutte le utenze acque bianche e sca- richi fognari, opera di somma urgenza a tutela dell’acquedotto comunale in loc. Floncher, recupero terreno abbandonato a pascolo, ecc.). Per ogni ulteriore informazio- ne, idea o suggerimento ricordiamo che potete sempre contare sulla nostra disponibilità! Il Gruppo consiliare “Tradizione e futuro” 15 El Pontesel Una proposta per il futuro: Trento-Caldonazzo in bicicletta passando per l’Altopiano della Vigolana Cronache dal Consiglio. La voce della Minoranza di Barbara Bassi, rappresentante dei Consiglieri di Minoranza nel comitato di redazione del Notiziario comunale È ormai impellente mettere in comunicazione fra loro i centri abitati dell’altopiano con una pista ciclabile visto che i servizi offerti sul territorio sono distribuiti tra i vari comuni. La realizzazione di un collegamento anche con la zona dei laghi di Caldonazzo e Levico amplierebbe le possibilità di mobilità eco sostenibile con un ridotto impatto sul territorio e a tutto beneficio della salute. Recentemente sull’argomento piste ciclabili sono apparsi vari articoli sui giornali e vi sono state anche polemiche per la difficoltà della P.A.T. nel realizzare il collegamento fra Trento e Pergine passando lungo Ponte Alto, tratto essen- ziale per poter congiungere le due principali piste ciclabili del Trentino. L’ipotesi di collegamento lungo Ponte Alto richiede la riso- luzione di numerose dif- ficoltà tecniche ed economiche vista la conformazione orografica del territorio interessato (è ipotizzata una spesa di 12 milioni di Euro prevedendo l’utilizzo del treno nel tratto più impervio); perchè allora non proporre qualcosa a nostro vantaggio sfruttando anche la posizione strategica dell’altopiano della Vigolana? Con l’intento di coinvolgere l’opinione pubblica e dimostrare la possibilità di realizzare un collegamento fra Trento e la zona dei laghi, Alessandro Ferrari consigliere comunale di Vattaro, supportato dall’intera minoranza, Andrea Ferrari consigliere UPT della circoscrizione di Mattarello ed Andrea Facchinelli geometra residente a Vattaro, hanno individuato un tracciato adeguato, sfruttando il più possibile strade già esistenti per ridurre al minimo Andrea Facchinelli ed Andrea Ferrari. El Pontesel 16 Alessandro Ferrari. l’impatto ambientale ed il relativo costo di realizzazione. Gli obiettivi che si sono posti sono: 1. mettere in comunicazione tutti i paesi dell’altopiano, la zona dei laghi e possibilmente anche Lavarone, 2. far arrivare anche nella nostra zona il turismo su due ruote, in continua e forte espansione a beneficio dell’economia locale, 3. proporre un collegamento appetibile per l’ente provinciale. Il lavoro sul campo, lungo e difficoltoso, è iniziato circa un anno fa percorrendo tutte le strade e stradine esistenti per poter individuare il percorso più idoneo. È chiaro che la scelta di passare attraverso il nostro altopiano implica la realizzazione di un percorso in salita, ma si è cercato di contenere il più possibile le pendenze per renderlo accessibile a tutti. Il 7 maggio scorso la proposta di progetto è stata illustrata per la Cronache dal Consiglio. La voce della Minoranza prima volta in una riunione pubblica organizzata dall’Azienda di Turismo della Vigolana nell’auditorium di Vigolo Vattaro gremito di persone, alla quale hanno partecipato anche i tecnici dell’Agenzia Provinciale per la progettazione delle Opere Pubbliche (A.P.O.P.) arch. Marcello Pallaoro e ing. Sergio Deromedis. I tecnici provinciali hanno evidenziato l’importanza che riveste questo tipo di infrastruttura sia per la sicurezza e la salute della popolazione, che per lo svago e la mobilità a corto raggio, evidenziando anche il ritorno economico di quelle già realizzate sul territorio Trentino ed i grandi numeri dei passaggi registrati (dai sondaggi fatti a cura della P.A.T. il secondo motivo del soggiorno in Valsugana dopo i laghi è la presenza della ciclabile). Per esigenze di brevità non è possibile illustrare qui il percorso nella sua interezza, chi volesse informazioni e/o prendere visione delle slide proiettate può contattarci o visitare il sito dell’associazione senza freni “ccsenzafreni.it”. Tale ipotesi di tracciato è stata illustrata sia alla giunta della Comunità di Valle dell’Alta Valsugana e Bernstol che ai consiglieri e sindaci dell’Altopiano della Vigolana, a sindaco, vicesindaco e assessore competente del comune di Trento, ottenendo in ogni sede un riscontro verbale positivo. Si auspica ora, che la sua realizzazione si possa concretizzare a breve con l’impegno di tutti gli amministratori interessati ad ogni livello. Il cantiere in via Giardini PROPOSTA DI REFERENDUM PROMOSSA DA CORE TRENTINO Vorrei fare il punto riguardo alla proposta di referendum promossa da CORE Trentino per abbassare i costi della politica; a fronte di 15.000 firme minime richieste ne sono state raccolte oltre 22.000, a Vattaro sono state 78, mi congratulo con tutti quelli che hanno aderito contribuendo al successo dell’iniziativa, come ho già detto nel precedente notiziario, tante piccole gocce formano un mare. CORE Trentino ringrazia calorosamente e sul suo sito ci aggiorna comunicando che il Presidente della Corte d’Appello di Trento ha nominato la Seconda Sezione Civile della Corte d’Appello di Trento come «Ufficio centrale per il referendum abrogativo di leggi regionali del TrentinoAlto Adige». I tre componenti della Seconda Sezione Civile della Corte d’Appello avranno il compito di procedere alla verifica delle firme (conteggio e regolarità dell’acquisizione delle stesse) entro il 5 di novembre. La procedura referendaria per la quale in tanti si sono impegnati va avanti, l’impegno del Comitato in difesa della democrazia diretta è sempre vivo e costante, speriamo che ora la politica svolga finalmente la funzione alla quale è chiamata e non blocchi tutto. Un caro saluto da Barbara Bassi. 17 El Pontesel Lavori in Via Giardini per realizzazione parcheggio interrato Attività amministrativa. Interventi a cura della Direzione Lavori N ragione non sono presenti apprezzabili venute d’acqua lungo il fronte di scavo. Il quadro geologico di progetto è stato confermato dagli esiti degli scavi. Fatta eccezione per un modesto strato superficiale (circa 1m) costituito da terra vegetale e ghiaia, il terreno scavato si è presentato molto compatto, richiedendo il el mese di aprile sono iniziati i lavori per la realizzazione del parcheggio interrato a monte del teatro. In questa prima fase di lavori sono stati ultimati gli scavi di sbancamento per ospitare l’intero impianto del parcheggio che sarà quasi completamente interrato. Si vuole dunque presentare un primo resoconto delle attività che si sono svolte dall’inizio della cantierizzazione ad oggi, esplorando gli aspetti geologici e geotecnici che hanno caratterizzato fin qui la direzione dei lavori. Dal punto di vista geologico questo tratto di versante è costituito da una copertura di terreni morenici di spessore molto variabile (accumulo di detriti trascinati dal movimento del ghiacciaio), fortemente eterometrici (materiale con dimensioni variabili) e con elementi litologici di natura prevalentemente filladica - quella che noi chiamiamo “scisto” a causa delle fitte fratture o “lasta morta” per via delle pessima resistenza. Il substrato roccioso, che non affiora, è costituito da filladi con piani di foliazione marcatamente variabili a causa delle forti pressioni e temperature a cui è stato sottoposto durante la sua genesi (tettonizzazione). Dal punto di vista idrogeologico, il substrato roccioso per le sue caratteristiche di impermeabilità svolge una funzione di supporto delle circolazioni idriche sotterranee cosicché i punti in cui esse vengono alla luce sono per lo più localizzati nelle aree di interfaccia fra le due formazioni. Per tale El Pontesel passaggio in più fasi – fino alla demolizione - con la benna dell’escavatore. Per tale motivo è possibile mantenere per periodi relativamente lunghi, fronti di scavo inclinati sostenuti dall’elevata coesione del terreno. La natura limosa - argillosa rende il suolo poco permeabile e pertanto Scavo di sbancamento. Scavo di sbancamento in fase di ultimazione. 18 Attività amministrativa. Interventi Campione di terreno alla profondità di circa 6-7 m. sono necessarie opere di drenaggio dell’acqua al fine di allontanare dalle fondazioni ristagni che nel tempo possono dare adito a fenomeni di risalita capillare nelle strutture del parcheggio. La quota del tunnel di servizio previsto immediatamente a monte del teatro e di palazzo Bortolazzi, ha comportato l’escavazione fino al piede delle fondazioni degli edifici storici. In questa fase si è osservata una trasudazione persistente di acqua dal teatro, evidenziando la presenza di una sacca umida sotto il palco alimentata dal terreno a ridosso del muro. È dunque probabile aspettarsi all’interno del teatro effetti benefici rispetto all’umidità. Il volume di scavo, stimato in circa 10000 m3, è stato conferito verso Malga Bue per la formazione di un rilevato che in prospettiva sarà utilizzato quale deposito di legname e cippato a disposizione del comune. Durante la fase di costruzione del rilevato, l’assistenza geologica ha monitorato la qualità del terreno mano a mano riportato chiedendo in qualche caso una “correzione” con aggiunta di materiale ghiaioso proveniente dalla val Bianca per migliorarne le caratteristiche meccaniche. In questo fase di scavi ultimati si sta predisponendo la rete di dre- naggio sia delle acque profonde che superficiali di pioggia. Il collettore, in parte realizzato, è stato allacciato alla rete delle bianche presente lungo via Dante. In attesa di riprendere la costruzione delle strutture portanti del parcheggio, sono state realizzate opere di consolidamento delle fondazioni di palazzo Bortolazzi e del teatro, col fine di mantenere intatte le condizioni originarie prevenendo fenomeni di detensionamento del terreno di sostegno. Consolidamento fondazione palazzo Bortolazzi. Preparazione per getto fondazione. 19 El Pontesel Il Kaiserjäger Giovanni Battista Giacomelli (dei Dagnéi) Zènt de stiàni di Alcide Giacomelli D a tre giorni sui Monti Carpazi cadeva una neve fitta e silenziosa che aveva raggiunto e superato i tre metri di altezza; l’esercito austro-ungarico per sfuggire all’accerchiamento dei russi si era rifugiato su quei monti e aveva costruito delle trincee nella neve, vere e proprie gallerie che consentivano un certo riparo, ma i carriaggi del managio (dei viveri) non erano in grado di inerpicarsi sui quei dirupi per rifornire l’esercito se non con estrema difficoltà. Da tre giorni si pativa una fame nera. In fondo a un tunnel aperto nella massa nevosa, il Kaiserjäger Tita (Giovanni Battista Giacomelli dei Dagnéi) seduto su un affusto, pregava. Attanagliato da una fame sorda e smisurata, dopo aver consumato lentamente l’ultima galletta, non sapendo più a che santo votarsi, aveva fatto ricorso alla sua “arma preferita”, il rosario. Nel suo intimo avvertiva chiaramente due voci contraddittorie: “Non c’è più il corvo che portava il pane al profeta Daniele nella fossa dei leoni! – diceva una. Continua la tua preghiera – suggeriva la seconda voce – e mantieni il tuo proposito!” Tita, lasciandosi avvolgere gradualmente dalla preghiera, si era quasi distaccato dalle cose che lo circondavano: era come inebetito e non avvertiva più la fame, il chiacchiericcio dei soldati, il silenzio diffuso di quei monti elevati sopra i 2000 metri. Improvvisamente gli si parò davanti un soldato, suo compagno El Pontesel d’armi, con una gavetta in mano: “Ho pensato che avevi fame – disse semplicemente il soldato”. E gli allungò la gavetta. E allora Tita pianse calde lacrime di gioia e di riconoscenza… Giovanni Battista (o meglio ancora Tita, come era chiamato abitualmente in paese) Tita era nato a Vattaro (1875-1968); era venuto al mondo – raccontava – nella casa che sarebbe stata poi dei Nandi, ma che allora faceva parte delle Case dei Catalani, che comprendevano appunto la casa dei Nandi, la casa dei Dagnéi, il breve caseggiato che correva lungo il torrente Merdaròlo, e la casa dei Péri, che verso fine Ottocento era stata scorporata dalle pertinenze Catalani e acquistata dal nonno paterno di Emilio; essa poi diventerà la casa padronale della famiglia dei Péri. (Emilio, Elia, Fiorentina) Tita era il primogenito della famiglia dei Dagnéi che aveva come capostipite Daniele Giacomelli coniugato con Domenica Bianchini (Minica) proveniente dal ramo dei Giangerìni di Vigolo Vattaro, ora estinto; era chiamata la Danielóna e, ai tempi della Grande Guerra, aveva donato all’esercito austro-ungarico ben otto figli (Tita, Bepi, Daniele, Faustino, Riccardo, Nibele, Michele [che poi era perito in guerra] e Beniamino), tanto che era stata decorata con la croce di ferro imperiale. Sicuramente Tita nel 1881 aveva cominciato a frequenta- 20 re le Scuole Elementari nella Canonica Vecchia (attuale ambulatorio comunale), molto prima che la via fosse chiamata Indipendenza, dove come insegnante aveva trovato don Piva perché allora i sacerdoti supplivano alla mancanza di maestri e insegnavano a leggere e scrivere. Poi aveva seguito la logica della civiltà contadina. Probabilmente, oltre a fare il contadino, si era interessato sin da giovane anche a quella che i Vattaresi consideravano la loro “attività primaria” per cui erano conosciuti e stimati nelle regioni dell’Europa di allora: l’installazione di acquedotti (montèri); è probabile che tale attività (che nel gergo dialettale era definita: Bosserlài) fosse già ben avviata nella Vattaro di fine Ottocento, poiché la fontana di Piazza San Rocco era già stata costruita, nel 1856, proprio dai montèri, a ricordo e simbolo del loro prezioso mestiere, apprezzato e ben remunerato sulle contrade dell’Impero austroungarico, della Prussia e di altre parti d’Europa. La casa padronale dei Dagnéi era quella acquistata dalla famiglia dei Catalani, sita nella piazzetta a fianco della Cooperativa, (il portale e le iscrizioni tuttora lo testimoniano), ma per la tribù dei Dagnéi l’edificio era ancora piccolo: tolti i fienili (sistemati al primo piano del caseggiato sul torrente Merdaròlo) e le stalle (a piano terra), le stanze e i cameroni (grandi camere) parcellizzati tra gli otto Zènt de stiàni figli e le nuore, si riducevano a spazi risicati e insufficienti. È ipotizzabile che i Dagnéi abbiano iniziato la costruzione della grande, nuova casa padronale verso gli anni Novanta dell’Ottocento, perché molti dei fratelli Giacomelli (ed erano parecchi) lavoravano allora sul Bosserlai e guadagnavano bene. Nel dopoguerra i fratelli avevano provato anche a fare i coldiretti; Bepi lavorava la campagna del fratello Faustino; Beniamino aveva lavorato per un certo tempo come mezzadro della famiglia dei Tomasinoti, che possedeva un maso ai Bròli, allora in aperta campagna, lontano dal nucleo storico del paese. Ma le cose non erano andate bene: la grandinata del 1937 aveva distrutto l’intero raccolto e messo sul lastrico anche Beniamino che si era visto costretto a vendere una mucca per pareggiare i conti della mezzadria. Anche Tita aveva lavorato un certo periodo come servo delle Tofoline di Bosentino, ma poi aveva preferito seguire i lavori degli acquedotti e lavorare in proprio. A vent’anni, nel 1895, c’era stata la coscrizione, che sotto l’Austria durava tre anni, con richiami periodici di aggiornamento che duravano da sei mesi a un anno. Il 4 febbraio 1905 Tita si era sposato con Facchini Rachele, figlia di Domenico Facchini e Candida Ducati in Facchini, (morta prematuramente nel 1919), che gli aveva dato nel tempo ben 5 figli: Gentile (1905), Domeni- I fratelli Tita dei Dagnei, Bepi e Michele soldati della Grande Guerra. co(1909), Serafino (1910), Giulio (1913), e Anna (1915), nata a Olmütz (Moravia) durante l’esodo della Grande Guerra. Nel 1914 Tita era andato in guerra come tutti i tirolesi, nonostante avesse ormai 39 anni; racconterà poi che tra coscrizione, aggiornamenti militari e guerra lui aveva speso ben 10 anni della sua vita. Quando torna privato cittadino con la serenità che gli era propria, temprata da una grande fede e dalla devozione alla Madonna che, a suo dire, lo aveva protetto 21 El Pontesel Zènt de stiàni in modo visibile in tutto il conflitto (era stato ferito una sola volta in modo leggero da una pallottola russa) Tita si divide tra l’attività agricola, qualche lavoro di idraulico in zona (vedi l’acquedotto di Canzolino) e il mestiere di falegname svolto a livello hobbystico che lui esercitava in un avvolto a piano terra (el voltìn da falegname). La sua partecipazione al coro parrocchiale è durata praticamente una vita; quando il coro non c’era (si riuniva solo nelle grandi festività) lui, da solo, svolgeva la mansione di cantore e di assistente: intonava i canti liturgici durante le funzioni, recitava il rosario e i mattutini assieme al parroco; a volte faceva anche il sacrestano. Nel secondo dopoguerra (quando l’ho conosciuto) aveva acquisito un altro carisma: durante le lunghe serate autunnali e invernali faceva il giro dei numerosi parenti e lì, nelle cucine riscaldate a legna, si svolgeva il rito antico e affascinante dei filò. Mio nonno era un fuoriclasse dell’affabulazione: sapeva narrare cose di guerra, aneddoti, fiabe e racconti popolari con parole e gesti assolutamente originali. Quando entrava la sera in cucina, per prima cosa voleva che si recitasse il rosario; così tutta la famiglia, grandi e piccoli, dovevano inginocchiarsi sulle dure assi del pavimento davanti a una sedia e recitare, bene, il rosario. Alla fine nonno Tita prendeva posto su una sgabello davanti alla stufa e cominciava a raccontare e a fare simultaneamente trucioli (bosie)con una podìna (roncoletta), utilizzando un pezzo di legno dolce che aveva scelto in precedenza. Ad una certa ora assai profonda della notte, diceva la nota frase: “Adess matelòti l’è ora de nar a dormir. Nen avanti doman co la storia. Bonanott a tuti!” Si alzava in piedi, si avvolgeva rapido nell’ampia mantellina nera e scompariva nel buio della notte come un protagonista delle sue storie, mentre i bambini e i ragazzi tentavano inutilmente di protestare. Per quanto lo ricordo io, mio nonno è stato un personaggio mitico, sempre equilibrato e rassegnato anche nelle molte avversità e disgrazie della sua lunga vita. Ricordarlo è per tutti noi, nipoti, una consolazione e uno sprone di vita. Ritorno a Vattaro: Thomas e Marsha nella terra dei padri Migranti a cura di Alcide Giacomelli P eriodicamente figli, nipoti e pronipoti dei nostri migranti avvertono la necessità di un ritorno alle “antiche radici”, per così dire, per “saggiare” la terra dei loro padri e rinverdire ricordi e sentimenti. Così ancora ha fatto qualche mese fa anche Thomas Dou- El Pontesel gherty, ingegnere elettronico che, assieme alla moglie Marsha Thomson, ha voluto tornare per qualche giorno in Italia e da Venezia, dove ha visitato la suggestiva città lagunare, ha fatto poi un balzo sino a Vattaro per incontrare i parenti italiani. Lui è figlio di Thomas Dou- 22 gherty (anche il padre portava il suo stesso nome) e di Maria Graciosa Tamanini, una delle cinque figlie di Basilio Tamanini; le altre sono Elvira, Ida, Margherita e Bianca. Nonno Basilio, primo di 9 fratelli (Saverio, Camillo, Mario, Annibale, Maria, Elvira, Amabile, Domenica) era partito da Vigolo Migranti nel novembre 1899 e si era imbarcato a Le Havre sul bastimento “Savoia” per emigrare negli Stati Uniti d’America, e precisamente nello Stato della Pennsylvania, mi dice Thomas; era giunto in terra americana il 2 gennaio 1900 e aveva preso alloggio in una delle tante baracche dislocate presso la miniera di Mount Carmel nei Monti Allegani, dove aveva cominciato subito a lavorare estraendo carbone, come tanti emigrati italiani che prestavano la loro faticosa opera in quelle miniere rinomate in tutta Europa. Più tardi Basilio aveva fatto venire negli Stati Uniti anche l’amico Serafino Giacomelli di Vattaro (Fino Nardìn), che diventerà poi, nel tempo, suo cognato e da lì i figli e nipoti americani e italiani avevano intessuto una nutrita parentela che, dagli Stai Uniti, si era progressivamente allargata fino ai villaggi di Vigolo e di Vattaro. Thomas (figlio-1954) ha conosciuto la prima volta sua moglie – racconta – nel 1978 quando, durante la guerra fredda, prestava servizio in Inghilterra e svolgeva la mansione di marconista dell’aviazione; lì ha incontrato Marsha Thomson (1954), che faceva l’interprete. Nel 1982 si sono sposati e sono andati ad abitare nello Stato della Virginia, dove vivono tuttora. Verso gli anni Settanta è nato in lui il desiderio di conoscere da vicino i parenti italiani e Bruno Tamanini gli ha fornito gli indiriz- Thomas, Marsha e nonna Elvira. zi necessari, dopo di che Thomas è diventato un frequentatore abituale, quasi un habitué dell’Italia, del Trentino e di Vattaro. La prima volta è venuto da noi nel 1993 e da allora è tornato in Italia altre quattro volte; nel 1997 ha anche portato con sé la vecchia madre, Maria Graciosa Tamanini di 82 anni, per farle conoscere da vicino (per la prima volta!) i parenti Vigolani e Vattaresi. Chiediamo a Thomas cosa si prova a calcare la terra dei padri; risponde subito che egli sente di appartenere profondamente alla nazione italiana, che è la sua seconda patria, la “vecchia terra” del nonno e della nonna. Per il resto, osservando il Trentino e l’Italia tutta, non trova grandi differenze con l’America: ogni paese ha una parte di antico e di moderno, dice, ma le strade e le autostrade sono le stesse, il traffico pure; di bello qui da voi, dice, ci sono le montagne, c’è l’aria più pulita, i paesi sono più raccolti, meno popolosi e così più gestibili. Egli, come già detto, abita in Virginia vicino a Washington, ha cinque sorelle e tre figli: una ragazza di nome Andrea (1982) e due gemelli, Giovanni e Maria (1988). Auguriamo a lui e a Marsha ogni bene per gli anni avvenire. 23 El Pontesel E finalmente l’attesa inaugurazione del Centro equestre “Maso del sole” Inaugurazione 2012 a cura di Alcide Giacomelli D omenica 24 giugno 2012 ad ore 10.30 c’è stata l’inaugurazione ufficiale del Centro equestre denominato “Maso del sole” sito in località Prai Veci, subito dietro il colle del Doss da Bugo che sovrasta Vattaro, Centro che ultimamente ha subito, come riferito in precedenza, importanti lavori di ampliamento e ristrutturazione che gli hanno consentito un effettivo salto di qualità. L’inaugurazione ha condensato una serie di iniziative supportate dalla presenza attiva dei Vigili del Fuoco, del Gruppo Ana, della ProLoco, del Comune, del Consorzio Turistico Vigolana, sinergicamente impegnati a realizzare il meglio. Anche le modalità per raggiungere il Centro equestre sono state diversificate: chi è salito a piedi da Pian dei Pradi; chi in bicicletta partendo dal campo sportivo di Vigolo Vattaro con la Scuola Mtb Vigolana; poi a breve sono iniziate attività con i cavalli e gli istruttori del Centro equestre. Alle 10.30 si è svolto il momento ufficiale dell’inaugurazione in uno stand apposito. Il sindaco Devis Tamanini ha aperto la cerimonia e la serie dei relatori. Egli ha svolto un breve resoconto conoscitivo sul costo dell’opera che assomma a Euro 650.000, di cui 200.000 versati dall’Associazione, 141.000 dal Comune di Vattaro e 263.000 dalla PAT. Stefano Guerra e Lino, a seguire, hanno parlato dell’importanza del Centro che si trova sull’importante snodo delle ippovie, dei 60 km della Vigolana e del Lagorai, concetti questi ripresi anche dal presidente del Consorzio turistico della Vigolana. Si sono susseguiti poi al microfono Walter Moser, Assessore al Turismo delle Comunità di Valle; la signora Karin vicepresidente della Fise e Gregorio Rigotti collaboratore di Mellarini. Moderatore e coordinatore dei vari eventi è stato Carlo Bridi. Infine don Claudio, parroco aggiunto, ha impartito la benedizione “al maneggio, agli animali e alle persone”. Il gruppo musicale Schweinshaxe ha diffuso da subito e per tutto il tempo i suoi guizzi musicali, accattivanti e briosi quanto mai, che ricordavano da vicino l’Oktoberfest e il Prater di Vienna. Intanto lunghe code di giovani e non si avvicinavano agli stand dove gli operatori della ProLoco avevano ammannito un robusto menù da gustare nello slargo di boschi e prati. I bambini e i ragazzi preferivano invece i panini imbottiti e una Coca tanto per gradire. Quella che poteva sembrare un’inaugurazione come tante, si è trasformata in una autentica fe- La grande festa popolare dell’inaugurazione. El Pontesel 24 Nel fienile del maneggio. sta di paese, spontanea e collettiva, di grande entusiasmo e partecipazione. Tutti gli spazi del Maneggio e dintorni erano occupati da piccoli e grandi che, anche da lontano, si godevano lo scenario, lo spettacolo e la musica, in quella conca favolosa contornata da boschi di faggi e conifere, sotto il maestoso profilo del Becco di Filadonna. Si calcola che i presenti all’inaugurazione abbiano superato le 500 unità. Ora il Centro equestre ha tutte le carte in regola per un decollo full-time che noi gli auguriamo anche per la passione e l’impegno che hanno sempre motivato gli operatori. Il bar-pasticceria di Roberto Bailoni si allarga e si rinnova Inaugurazione 2012 a cura di Alcide Giacomelli I l giorno 19 agosto 2012 c’è stata l’inaugurazione del Nuovo bar-pasticceria di Roberto Bailoni, sito in fondo al parco di Villa Fogazzaro-Bortolazzi, proprio nello spazio ad oriente (ora allargato e rinnovato) che prima del 2001 era adibito a legnaia. Vero le ore 11.00 il parco all’esterno del bar era gremito di afecionàdos o habitué, come si suol dire, in attesa dell’evento. All’ora stabilita Roberto - che era affiancato dal sindaco, dall’architetto progettista e dall’artigiano falegname che ha realizzato gli interni - nella sua veste di proprietario, ha raccontato in poche battute la storia della sua locanda che, nata in uno spazio ridotto, aveva da subito evidente necessità di un ampliamento – ha precisato Roberto – che si è cercato prima sull’esterno, poi, visto Il giorno dell’inaugurazione che la PAT non autorizzava l’intervento, si è deciso di acquistare due vani della contigua casa Bassi, allargarsi. Il sindaco Devis, prendendo a sua volta la parola, ha sottolineato come di questi tempi un investimento del genere debba essere sostenuto e ammirato, anche se, ha aggiunto, l’esercizio è ormai avviato e sembra promettere bene. Dopo queste parole beneauguranti, la gente si è avvicinata ai grandi tavoli per degustare pasticcini e salati annaffiati da grandi boccali di birra e quant’altro. Volendo fornire una breve informazione di ordine storico, si precisa che la pasticceria è stata inaugurata la prima volta il 9 agosto del 2001 ed aveva lo scopo, come afferma Roberto, di fornire un servizio con paste di pro- pria produzione. Nei 10 anni di vita dell’esercizio, Roberto ha visto crescere una generazione di bambini e ragazzi da una parte e di nonni dall’altra, che ogni giorno sono spinti, ancora adesso, a fare una visitina al locale. Come riferito, l’dea dell’ampliamento si è concretizzata quando il vicino ha offerto la possibilità di acquistare due locali, che ora, arredati e funzionanti, sono una realtà gratificante. Le due sale assommano a 70 mq. di superficie ed hanno l’aspetto di una “stube” in legno massiccio: i tavoli sono in noce canaletto e le sedie in faggio; si presentano come ambienti raccolti, dove trovarsi per stare comodamente seduti, degustando – questa è l’intenzione – dolci e salati e quant’altro. Il secondo locale ha l’avvolto a botte, con le luci basse sopra i tavolini come si usava una volta. Per il coraggio di questa iniziativa e per l’impegno economico, pensiamo che Roberto meriti un incoraggiamento solidale e un grosso plauso. 25 El Pontesel Scuola Infanzia di Vattaro. Anno scol. 2011-2012 Ri-pensare al cielo… a cura di Alcide Giacomelli N ella nostra scuola è ormai consuetudine che la scelta del progetto didattico avvenga dopo una attenta osservazione del libero gioco dei bambini. In quest’anno scolastico l’elemento fantastico che sembrava predominare dal loro gioco simbolico “i Gormiti” era l’effetto magico del potere della luce. Quale occasione migliore, allora, per avvicinare i bambini ai giochi, alle investigazioni dell’universo “luce”: giocare con la luce naturale del sole, capire che si muove, quali sono gli strumenti per la sua trasmissione, cosa la ostacola, come si diffonde, giocare per imprigionare le sue forme, i suoi colori, i suoi riflessi, i suoi raggi. Il sole è la stella più grande e più luminosa; attorno ad essa c’è un girotondo di pianeti: esperimenti di traiettorie, movimenti terrestri, movimenti celesti... (giochi con le trottole), la luce, il buio, il giorno, la notte... l’orologio solare. Infilare così nella costruzione dei saperi anche l’astronomia, costruendo un progetto che nel suo procedere portasse l’attenzione dei bambini al cielo, ai suoi fenomeni, ai suoi segreti, ai suoi organismi, imparando a stupirsi dei suoi segni a volte visibili a volte invisibili, che appaiono e scompaiono. Addentrarsi nelle fiabe: miti, leggende narrate dall’uomo fin dall’inizio del mondo per capire le sue origini, i fenomeni, capi- I bambini escono dal’Osservatorio astronomico di Asiago dove hanno potuto vedere da vicino il mondo al di là della terra. El Pontesel 26 re e regolare i ritmi della vita per scandire i tempi dell’esistenza, per prevedere e inquadrare il destino dell’uomo. Far nascere nei bambini le stesse domande di senso, confrontarsi sulle idee del mondo, dialogare, rilanciare con altre domande, lasciando però che le domande stesse abbiano più risposte possibili per non cercare una sola verità assoluta. “... Accadde tutto al principio quando nulla era stato creato, quando nulla ancora viveva nel mondo. C’era soltanto il capo del cielo. Nel cielo non c’era la luce, soltanto le tenebre ogni dove...” Anna M.: ”È nato tutto dalla terra, i pianeti erano dentro la terra poi si è fatto un buco si sono staccati dei pezzi e sono nati i pianeti.” Giacomo: “No!!!... Prima c’era il sole: i pianeti vicino a lui prima erano come la colla, poi si sono asciugati… è rimasta la crosta... così si sono formati.” Aida: “Da una magia prima è nato il sole, il cielo tutto blu con miliardi di nuvole...” Dennis: ”Ma no! Dai nuclei sono nati tutti i pianeti”. Emma: “Io credo che è stato Dio a creare il mondo!” E avanti discorrendo... Questo progetto è stata un’esperienza che ha impegnato anche noi adulti, insegnanti e genitori, a ri-pensare al cielo, a questo mondo spesso a malapena guardato, così ordinato e regolare, talmente discreto da sembrare lontano da passioni e vicende della ter- Il sistema solare ra che ci coinvolgono ogni giorno. Invece, assieme ai bambini e attraverso i loro occhi, abbiamo imparato a guardare e ad ascoltare il cielo, come specchio dell’universo, ad infilarci dentro i suoi segreti, per capire come la sua storia sia intrecciata con la terra. Quale migliore occasione, a fine anno, unire scuola e famiglia in un esperienza significativa, arricchente, culturale come la visita all’osservatorio astronomico di Asiago che ci ha visti tutti uniti ad esplorare la volta celeste. E infine per dare a tutti un ulteriore occasione di ri-pensare al cielo, dedico ai lettori una poesia elaborata da mamma Debora: ”IL SISTEMA SOLARE”. Maestra Luciana eri volteggian legg Là nello spazio , mica da ieri, quasi da sempre l’universo, nove pianeti del erso. ma ognuno div non tutti uguali, ntro o col sole nel ce Un bel girotond tro. da fuori fin den co o fu i d lla a p a un posto, che sta al primo Inizia Mercurio osto. o lo fa quasi arr è piccolo e il cald te molto splenden Dopo c’è Venere . te lo vede la gen io u b en vi a en p ap e noi abitiamo, Terza la Terra ch . senza marziano a m e rt a M è c’ quarto li anelli e, Saturno ha g d n ra g iù p il è Giove . son tutti fratelli e e u g se li o n ra U del mare il nome del dio Nettuno che ha are. ttavo e lì deve st il suo posto è l’o e lontano Pluton e. Chiude la fila il c’è altra stagion n o n e o rn ve in lì è sempre re e il sistema sola Così si compon re, e si deve impara ed è una cosa ch nvito o ed è questo l’i m ia rd co ri é ch per infinito!!! untino nel cielo p n u o m a si e ch ra Mamma Debo Concorso fotografico: “Vattaro: persone, scorci, paesaggi” Concorso fotografico 2012 a cura di Valentina Maistri “L a fotografia è probabilmente, fra tutte le forme d’arte, la più accessibile e la più gratificante. Può registrare volti o avvenimenti oppure narrare una storia. Può sorprendere, divertire ed educare. Può cogliere e comunicare emozioni e documentare qualsiasi dettaglio con rapidità e precisione” (citazione da: John Hedgecoe). È proprio da tale considerazione che nasce l’idea di un Con- corso fotografico, per recuperare volti, scorci, paesaggi che si sono susseguiti nel corso degli anni nel nostro Paese creando così, nell’arco degli anni, un archivio fotografico potenziale. Per questi motivi la Pro Loco di Vattaro, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e il Consorzio Turistico della Vigolana, ha organizzato la prima edizione del Concorso fotografico denominato “VATTARO: persone, scorci e paesaggi”. Le foto vogliono documentare i territori del Comune di Vattaro (Vattaro e Pian dei Pradi) con le loro specificità paesaggistiche e umane. Il concorso è stato riservato solo a fotografi non professionisti, così ogni autore ha potuto partecipare con un massimo di tre fotografie. Varie sono state le tecniche ed i soggetti proposti: un gatto o un ragno che ti osservano, nonni e 27 El Pontesel Concorso fotografico 2012 nipoti che lavorano la campagna, paesaggi innevati o immersi nella nebbia, scorci e forme architettoniche del paese, stelle cadenti e nuvole che si riflettono negli occhi di chi li osserva. Una volta raccolto il materiale dei 14 partecipanti, è stata allestita una mostra fotografica presso Villa Bortolazzi aperta al pubblico per due settimane (5 – 19 agosto 2012). Una Commissione Giudicatrice, formata da: Franco Campregher (Presidente del Consorzio Turistico della Vigolana), David Perazzoli (Presidente della Pro Loco di Vattaro), Mauro Zorer (fotografo professionista), Franco Parisi (fotografo amatoriale) e Valentina Maistri (rappresentante dell’Amministrazione Comunale di Vattaro), ha scelto i vincitori del Concorso, che sono stati premiati domenica 5 agosto 2012 in concomitanza con l’apertura della Mostra Fotografica. I premi sono stati assegnati in questo modo: 1° Classificato Betti Morgan con “Vattaro nello specchio dell’anima” (Giudizio della Giuria: fotografia pertinente al tema del concorso, caratterizzata da buona esposizione e tecnica. Ottimo rapporto figura-sfondo: lo sfuocato esalta il soggetto in primo piano. Ottima anche la composizione con l’immagine che si sviluppa nel “punto di forza” di destra); 2° Classificato Clamer Claudio con “San Martino e la lanterna” (Giudizio della Giuria: la scelta appropriata del bianco\nero esalta l’atmosfera dello scorcio di paese. Buona l’inquadratura che sviluppa in maniera convincente il titolo. Esposizione accurata che rinfor- El Pontesel 28 Vattaro nello specchio dell’anima - prima classificata. San Martino e la lanterna - seconda classificata Concorso fotografico 2012 za il momento della giornata che l’autore ha saputo sapientemente cogliere); 3° Classificato Ferrari Gianmarco con “Mi è sembrato di vedere un gatto…” (Giudizio della Giuria: inquadratura inusuale dal basso che spinge con forza l’osservatore verso il soggetto sorpreso dal colpo d’occhio del fotografo. Immagine dinamica grazie alla forte deformazione prospettica. Esposizione e messa a fuoco corrette). È stato poi assegnato il Premio Under 16 a Elisa Motter con “Nessun guardi” per l’originalità del soggetto fotografato. Ogni partecipante ha ricevuto inoltre un gadget, in ricordo della manifestazione, gentilmente offerto dall’Assessorato alla Cultura di Trento. Un ringraziamento va agli Sponsor che hanno permesso agli organizzatori di promuovere questa iniziativa, in particolare al fotografo Mauro Zorer (che ha offerto un corso di Fotografia digitale del valore di € 130 per il 2° classificato); a Foto Cine “Alla Rotonda” (che ha offerto un buono di 150 Mi è sembrato di vedere un gatto... - terza classificata € per il primo classificato); a Foto Gasperini (che ha offerto un buono per la stampa di foto per il valore di 50 € al terzo classificato); alla Libreria Ancora (che ha offerto un manuale di fotografia per il premio Under 16) e a tutte le persone e as- sociazioni che hanno collaborato con la ProLoco di Vattaro, l’Amministrazione Comunale e il Consorzio Turistico della Vigolana per la riuscita del Concorso. Appuntamento al prossimo anno, per altri ricordi da incorniciare in una foto! Concorso di pittura “la Madonnina” Consorzio turistico Vigolana. Concorsi edizione 2012 a cura di Roberta Casagranda L a quinta edizione del concorso di pittura La Madonnina ha visto 38 partecipanti, non solo locali, ma provenien- ti da tutta Italia e di alto livello. Anche la mostra collegata al concorso ha suscitato interesse e commenti positivi. Quest’anno la giuria ha premiato le tre opere vincitrici e segnalato cinque artisti. La Giuria era formata da: 29 El Pontesel Zènt de stiàni - Renzo Francescotti di Trento (presidente) - scrittore e critico d’arte - Tullia Fontana “Lula” di Carzano (TN) - pittrice - Adriano Martinelli - assessore alla Cultura di Centa San Nicolò - Andrea Slomp di Bosentino (TN) - pittore e incisore - Annamaria Rossi Zen di Trento pittrice Dopo attento esame e confronto la Giuria ha preso queste decisioni. Artisti segnalati in ordine alfabetico. N adia Cultrera di Bosentino (TN) con “Frammenti di un sogno” R enata Fregona di Trichiana (BL) con “Nostalgia” G iovanni Guglielmo di Messina con “Cavalieri in combattimento” M aria Martina Toet di Vigolo Vattaro (TN) con “Lei” G ianfranco Zenerato di Villa Fontana (VR) con “Opera n. 0245” • • • • • III Premio a Paola Groff Borgo Valsugana (TN) con l’opera “Il Cavolo” Artisti Premiati III Premio a Paola Groff Borgo Valsugana (TN) con l’opera “Il Cavolo” Motivazione: “In questa natura morta vegetale, espressa con tutta la freschezza dell’acquerello, l’artista ha rivelato capacità di disegno, padronanza nel giocare con le luci e le penombre, una leggerezza di forme tutta femminile e un amore intenso per la natura”. El Pontesel II Premio a Diego Bridi di Cognola di Trento con l’opera “Città da bere”. 30 II Premio a Diego Bridi di Cognola di Trento con l’opera “Città da bere”. Motivazione: “L’opera rivela una notevole eleganza in equilibrio tra il primo piano del grande bicchiere di cristallo che surrealmente contiene coloratissimi edifici; il piano intermedio delle piazza rotante in riquadri geometrici e della case che riprendono cromaticamente quelle nel bicchiere; e infine del paesaggio dello sfondo totalmente annegato nel verde”. I Premio a Andreino Ungari di Cazzago S. Martino (BS) con l’opera “Il manico rotto”. I Premio a Andreino Ungari di Cazzago S. Martino (BS) con l’opera “Il manico rotto”. Motivazione: “Questo olio su tela, dipinto con la più classica delle tecniche pittoriche, strappa l’ammirazione per la magistrale tecnica iperrealistica, per la sapienza delle velature, per la perfezione dei dettagli, per la sequenza spaziale che ci sposta da un ambiente all’altro (alludendo anche al fuori). Infine è apprezzabile come sintesi della tramontante civiltà contadina simboleggiata drammaticamente dal manico rotto dell’ascia”. Il pubblico si è invece orientato su un’opera completamente diversa, “Alpeggio” di Antoniana Nardelli. “Alpeggio” di Antoniana Nardelli. 31 El Pontesel Memorie di guerra: la targa sopra il sasso Tra cronaca storia e leggenda di Lia Sadler P rossimi all’anniversario della Grande Guerra, mi piace qui ricordare una visita che ho fatto a Passo Vezzena, luogo a me particolarmente significativo e caro. Posteggiata l’auto, con mio marito e amici, caricati in spalla gli zaini ci incamminiamo lungo un sentiero, poi strada militare, che tante volte avevo percorso. Sopra il muschio le foglie e l’erba il passo era felpato e dolce; si respirava l’odore di quei luoghi pieni di resina e di erbe aromatiche, godevamo del silenzio guardando il paesaggio. Fermati per riposare e ristorarci, dopo un po’ riprendiamo il cammino. Io presi un sentiero distante dalla strada militare, andai verso un pascolo limitato da un muretto a secco, penso un confine tra comuni, Levico o Luserna. Mi fermai a guardarmi intorno: con sorpresa notai su uno dei sassi largo e appuntito qualcosa di luccicante come una stella. Mi avvicinai per vedere cosa fosse: era una targa di ottone di media grandezza; mentre leggevo le parole scritte, provai una stretta al cuore. C’era scritto: “Corradini Basilio nato il 24/10/1872 – morto il 22/10/1915 Standschutzen Marsch Battaglione Baon 23 La ricerca è stata lunga, la soddisfazione di averti trovato è stata grande. Riposa in pace. I tuoi cari”. El Pontesel 32 Chiamai gli altri. Mentre arrivavano pensavo: ecco uno dei tanti poveri soldati mandati a far la guerra sui nostri verdi monti; le date dicono che aveva 43 anni. Chi ha lasciato a casa ad aspettarlo! Quanto tempo sarà rimasto disperso! Mi sembrava di vedere due occhi azzurri come il cielo che stava sopra; recitai una preghiera, mentre mi raggiungevano i miei amici, posai su quella targa un mazzolino di fiori. Come me anche loro rimasero sorpresi, perché altre volte avevamo percorso quel sentiero e mai avevamo notato la presenza della pietra e della targa. Cominciammo a parlare dei nostri ricordi, di quello che sapevamo fin da quando la nostra mente e i racconti dei nostri nonni ci portavano indietro nel tempo. Per anni molti credevano che passeggiare sui prati delle malghe del Passo Vezzena fosse quasi una dissacrazione del territorio, che era ritenuto un luogo sacro, anche se qualcosa di sacro c’era: i gradini della Chiesetta di Santa Zita – alla fine assai difficili ormai da trovare perché, nascosti nell’erba -; la chiesetta, tra l’altro, era stata rasa al suolo nel Primo dopoguerra dai recuperanti, che avevano prelevato legname, sassi, ferro senza che nessuno all’epoca avesse reclamato o visto come sacrilegio il gesto di demolire un segno di pietà verso tutti i caduti che Zita di Borbone Parma, moglie di Carlo d’Austria, imperatrice dal 1916, cioè dall’anno della morte di Francesco Giuseppe, aveva voluto onorare. Nel 1917 in piena guerra aveva fatto erigere al Passo Vezzena una bella chiesetta dedicata alla sua Tra cronaca storia e leggenda patrona Santa Zita; con tale gesto voleva impetrare la misericordia divina per la sospirata pace e per il suffragio di tutti i caduti. Sia Carlo che Zita, giovani sposi e genitori di diversi figli, erano innocenti dei peccati dei loro antenati, ma per la storia ne subirono le conseguenze nell’esilio di Madera (Spagna). Carlo morì là di malattia; la sua vita fu considerata tanto virtuosa da meritarsi dal papa Giovanni Paolo II il titolo di Servo di Dio. Zita, assolti i doveri di madre, si ritirò in un convento a Vienna, dove morì quasi centenaria non molti anni fa. Tra l’altro giunsero anche gli Schützen a cercare i segni della chiesetta ormai cancellata dall’intervento dell’uomo e dalla natura; essi posarono la statua del Sacro Cuore sui resti di quella che era stata la teleferica che da Caldonazzo portava i materiali bellici per la costruzione dei forti: Cima Vezzana, Verle, Luserna. Il tempo passa, l’aria si fa fresca, si riprende il cammino del ritorno. I nostri discorsi ricordano ancora l’Ortigara, Cima Dodici, Asiago, Luserna, Lavarone, Folgaria, i Fiorentini dove si snodano ora i “sentieri della pace”. Sugli itinerari della Grande Guerra, sono collocati ora i cimiteri a ricordo degli eventi. Con la mia immaginazione cerco di vedere su quei tre gradini la chiesetta in stilo nordico con molto legno, come avevo visto in una sbiadita foto tanti anni fa in casa di vecchi parenti, perché correva voce che forse essa sarebbe stata ricostruita da Alpini e volontari, per ricordare i caduti di tutte le guerre che, affratellati nella morte, invocano la pace per tutti i popoli. La Prima Comunione a Vattaro: Vita di comunità in parrocchia momento di riflessione e festa di Comunità di Grazia Bassi e Renza Ducati Q uest’anno Alessandra, Carlotta, Dimitri, Alessia, Filippo, Stefano, Matteo, Federico, Riccardo, Alex sono stati chiamati... chiamati in che senso, per cosa, da chi? Sono stati chiamati senza mezzi di comunicazione, senza interferenze, da qualcuno lontanissimo e allo stesso tempo vicinissimo a noi, special- mente ai bambini che Lui adora. Gesù li ha invitati a seguirlo, un invito che non viene mai meno per nessuno da ormai più di 2000 anni. Si sa d’altronde... domandare è lecito, rispondere è cortesia. Si può dire infatti di sì, come si può dire liberamente di no. È una scelta, sì una scelta per la vita, per una vita più piena, ma pur sem- pre una scelta. E qui ecco il primo scoglio... come fa un bambino a scegliere se vuol seguire Gesù o meno? Entrano in gioco in questo caso le famiglie, i genitori. È inutile dire: “Mio figlio pensa con la sua testa e quindi decide lui”. Sono proprio le famiglie i principali testimoni della fede, del pensare e del vivere cristianamen- 33 El Pontesel Vita di comunità in parrocchia Gesù attraverso la sua Parola e le sue opere. Per questo abbiamo ragionato su: Gesù alla sinagoga, La guarigione del lebbroso, La vedova di Naim, La peccatrice, Il cieco risanato; m arzo/aprile: scoprire con l’Ultima Cena, la morte e la risurrezione del Cristo, l’amore fedele e gratuito di Gesù nel suo modo di farsi vicino agli uomini. È tempo di Quaresima ed è tempo di approfondire il complesso tema dell’Eucarestia. I bambini hanno potuto vivere in prima persona il Giovedì Santo con la lavanda dei piedi; a prile/maggio: preparazione alla celebrazione della Messa di Prima Comunione. Con i bambini abbiamo inoltre partecipato ed animato il Rosario, la Via Crucis e ci siamo accostati alla ii Confessione. Siamo giunti così finalmente al 6 maggio, domenica in cui Gesù, secondo San Giovanni, dice ai suoi discepoli: “Io sono la vite vera” e noi uomini siamo i tralci, e portiamo frutto solo se rimaniamo un alla vite che è Cristo. Uno dei Vangeli più belli, in cui si condensa tutto il messaggio cristiano: un legame indissolubile che ci lega a Dio. Come spiegare che Dio si fa uomo per la salvezza dell’umanità rimanendo perennemente tra noi sotto le specie del pane (“Io sono il pane vivo disceso dal cielo”) Nell’Eucarestia è riposto il gesto più alto di ogni libertà umana e della stessa libertà divina: anche Dio SCEGLIE di dare la propria vita. È la sua ultima missione in terra, il suo ulti- te; sono loro che i bambini possono vedere tutti i giorni, imitare, seguirne le orme, farne riferimento. Se non hanno un esempio a cui ispirarsi, come fanno a mettere in pratica ciò che il Vangelo insegna e operare una scelta senza un sostegno, un consiglio, propendere più per un “sì” che per un “no” o viceversa?. Ai genitori cristiani che hanno domandato alla Chiesa il dono del Battesimo per il loro bambino, spettano il diritto-dovere di essere collaboratori di Dio; è vero anche che la Comunità parrocchiale e le altre strutture educative devono trovare aiuti e sostegni per un’opera educativa continuata e coerente. Con gesti, parole, immagini, funzioni religiose, feste, ricorrenze, si è cercato di trasmettere il messaggio cristiano, nella forma più chiara e più vicina possibile alla comprensione, alla maturità e alla sensibilità di un bambino. Il percorso catechistico per il IV° anno offerto dal Decanato di Mattarello e da don Antonio, si divide in 5 tappe: n ovembre: Gesù ci invita a seguirlo per crescere e vivere in pienezza. Abbiamo così trattato la chiamata di Samuele, di Levi, dei pescatori e del giovane ricco; d icembre: le promesse di Dio si realizzano nel dono di Gesù agli uomini. Quattro personaggi ci aiutano ad accogliere Gesù nel nostro cuore: Giovanni Battista, Maria, i pastori e i Re Magi. E noi come ci prepariamo al Natale? Come lo viviamo? g ennaio/febbraio: conoscere • • • • • El Pontesel 34 mo segno tangibile per il suo popolo e i suoi discepoli. Riporto qui ciò che scrive don Paolo Curtaz in una sua riflessione (“Convertirsi alla gioia”, Edizioni San Paolo, 2005): “Gesù arriva alla fine dei suoi intensi tre anni con un pugno di mosche in mano: l’umanità non ha capito [...]. La scelta ormai è una sola: andarsene, rinunciare, gettare la spugna [...]. Una cosa è predicare, un’altra vivere fino in fondo ciò che si è predicato. Capiranno gli uomini? O Dio sarà uno dei tanti sconfitti della storia, dimenticati? [...]. Gesù accetta, corre il rischio, si dona. Morirà [...]. Gesù muore affidando al Padre il proprio cuore e donando a noi lo Spirito incarnato in quel pane e in quel vino durante la celebrazione. “A noi ora la prossima Vita di comunità in parrocchia mossa”: Dio investe su di noi, ci lascia quel famoso libero arbitrio di decidere per noi stessi, non si intromette, propone e basta. E si propone nel modo più semplice, più umano che conosca: con un pane e un po’ di vino, frutti del lavoro dell’uomo. In questa occasione vogliamo ringraziare il parroco don Giorgio Gabos per la sua presenza e il suo sostegno costante; il coro dei giovani con Chiara Campolongo che hanno animato la celebrazione; tutte le catechiste di Vattaro, Vigolo e Bosentino e don Antonio. E soprattutto tutte le famiglie dei bambini: senza il loro appoggio non saremmo arrivati a questo importante traguardo di vita cristiana!!! Campeggio 2012 per bambini e ragazzi della Comunità parrocchiale di Vattaro Vita di comunità in parrocchia di Aurora Martinelli P er il quinto anno consecutivo, quest’estate i bambini e i ragazzi che frequentano le classi tra la terza elementare e la terza media hanno avuto la possibilità di partecipare al campeggio parrocchiale di Vattaro; 44 di loro hanno colto al volo quest’opportunità e si sono ritrovati domenica 19 agosto in località Seghe di Ala, sui Monti Lessini. Ad aspettarli c’era il gruppo degli animatori di Vattaro e alcuni genitori che da anni si rendono disponibili per cucinare ogni giorno i menù richiesti. Gli animatori, dopo aver fatto numerosi incontri in oratorio per inventare e organizzare i giochi da proporre ai bambini, si sono subito dati da fare giocando e scherzando, stando bene attenti a non ignorare nessuno per coinvolgere il più possibile. In mezzo ai balli di gruppo, alle partite di pallavolo (rese possibili grazie alla rete collocata nel grande campo all’aper- to appena fuori della nostra casa), di calcetto e ai giochi collettivi, non sono mancati i momenti di riflessione, presenti ogni giorno a cominciare dalla Messa celebrata da don Giorgio, alle scenette che ogni mattina gli animatori presentavano a noi ragazzi, seguite da un breve pensiero. Attraverso le piccole rappresentazioni, i bambini hanno conosciuto Robin Hood, il leggendario eroe che donava ai poveri quello che 35 El Pontesel Vita di comunità in parrocchia era stato tolto loro ingiustamente. Hanno potuto capire l’importanza di alcuni aspetti fondamentali per vivere bene insieme, quali il rispetto, la comunità, la gratuità, la semplicità, l’attenzione ai piccoli, la scaltrezza e la giustizia. I ragazzi cercavano di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti svolgendo ogni giorno dei servizi come sparecchiare e apparecchiare le tavole ai pasti, aiutare a lavare i piatti e le stoviglie oppure pulire e sistemare le camere da letto, anche quelle degli altri. In questo modo c’era la possibilità di collaborare con gli altri oltre che a stare insieme in armonia. Un gioco sempre molto apprezzato dai bambini è stato quello dell’angelo custode, che si prolungava per tutta la settimana. All’inizio del campeggio ogni ragazzo pescava un bigliettino su cui trovava scritto il nome di un altro bambino, che era la persona che avrebbe dovuto custodire come fosse il suo angelo custode. Ogni angelo poteva comunicare col suo “custodito” tramite bigliettini anonimi, i quali venivano consegnati ogni sera dagli animatori con una particolare attenzione: gli angeli non dovevano rivelare la propria identità al bambino affidato alla loro custodia. Questa si sarebbe scoperta solo a fine campeggio, nel frattempo tutti i bambini si divertivano a cercare di scoprire chi potesse essere il proprio angelo! Durante la settimana i bambini hanno potuto sperimentare altri giochi nuovi e divertenti, che spesso si svolgevano in un prato poco distante dalla nostra casa, circondato dalle colline. Invece, come meta della gita lunga che Foto di gruppo sulla cima altissima! El Pontesel 36 durava l’intera giornata si è scelto di andare più in alto: sulla cima del Corno d’Aquilio. L’abbiamo raggiunta giovedì tutti, compresi i cuochi e don Giorgio, dopo una camminata durata circa due ore. Era un percorso abbastanza ripido, ma il gruppo ha camminato con calma, rispettando l’andatura dei più piccoli: l’importante era arrivare in cima tutti insieme, senza nessuna fretta! Dall’alto si godeva un panorama mozzafiato: si poteva ammirare la valle dell’Adige, il Lago di Garda e, tra la foschia leggera di quel giorno, le montagne di Brentonico, compreso l’ Altissimo, il monte meta del campeggio parrocchiale del 2009. Negli ultimi giorni di campeggio è stato comunicato ai bambini che si sarebbe svolto uno show in cui ognuno poteva mostrare agli altri qualcosa in cui riusciva particolarmente bene. Così in tanti si sono sbizzarriti inventando i numeri più strampalati, tra esplosioni di fuochi d’artificio, scenette e imitazioni divertenti, da esibire l’ultima sera davanti ai falò e da riproporre l’ultimo giorno dopo il pranzo con i genitori. Le risate non sono certo mancate! Domenica 26 il campeggio si è concluso con una grande festa in compagnia dei nostri genitori. Noi speriamo che tutti i partecipanti, bambini e ragazzi, si siano portati a casa qualcosa degli insegnamenti, dell’allegria e della magica atmosfera di comunità presenti nella vita comunitaria del nostro campeggio, al di là dei bellissimi ricordi che hanno segnato le nostre giornate! Terra (Post Scriptum) Post Scriptum a cura di Grazia Bassi G iuliana Andreotti, professoressa di geografia culturale e architettura del paesaggio presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Trento, esordisce così nel suo libro “Scorci di uomini in movimento”(2006): “La mobilità dell’uomo costituisce un aspetto fondamentale della geografia umana, proponendosi come processo spaziale che favorisce il cambiamento e l’interazione territoriale”. I primi vagiti di viaggi li cogliamo nell’ambito del bacino del Mediterraneo in epoca preellenica ed ellenica. Tali viaggi sicuramente hanno contribuito, anche se il loro scopo non era dichiarato, alla conoscenza del mondo. I viaggi, fossero essi di necessità o di esplorazione, immaginari(“Commedia” dantesca) o effettivi, per caso o programmati, rappresentavano per l’uomo l’eccezione, l’evento da ricordare, qualche volta da celebrare. E la letteratura, come la storia stessa, trabocca di diari di viaggio, di appunti, di testimonianze. Giasone e gli Argonauti alla ricerca del vello d’oro, Ulisse, i mercanti fenici vengono associati ai primi tentativi dell’uomo di prendere conoscenza con il mondo che li circonda. L’ignoto consisteva realmente in quello spicchio di sconosciuto che stava immediatamente al di là dell’orizzonte: si poteva scorgere, persino lambirlo ma non oltrepassarlo. I romani non valicarono di molto il mondo conosciuto dai greci: a ovest le Colonne d’Ercole, a sud i limiti imposti dal deserto del Sahara(“Hic sunt leones”: qui ci sono i leoni), a est le impervie regioni dell’Asia e a nord, seppur con la conquista della Britannia e delle Gallie, non tutto era stato scoperto, osserva- to, analizzato, vuoi per una superstizione ancora ben radicata, vuoi per delle effettive problematiche legate all’esplorazione(equipagg iamento, clima, popolazioni autoctone tutto fuor che amichevoli e così via...). Oltre le antiche Colonne d’Ercole, oltre insomma lo Stretto di Gibilterra c’era il nulla o, secondo alcune credenze, la montagna del Purgatorio. Non per niente secondo Dante, Ulisse fu punito e spedito all’inferno con tutta la sua flotta annessa e connessa non tanto per le loro peregrinazioni ma per esser giunti, e quindi voluto scoprire i segreti divini, “dov’Ercule segnò li suoi riguardi, acciò che l’uom più oltre non si metta”. L’America, in realtà, secondo Ruggero Marino, non sarebbe stata scoperta per caso e per primo da Cristoforo Colombo nel 1492, ma egli si avvalse delle antiche carte compilate proprio da chi era approdato prima di lui nel Nuovo Mondo: i vichinghi, ma anche i marinai, cavalieri, turchi e altri ignoti navigatori. Dopo secoli e secoli di carte fantasiose farcite di allegorie, personaggi mitologici e Dio sa cos’altro, finalmente nel 1520 Diego Ribero, portoghese, cosmografo reale presso la corte di Spagna, fu in grado di disegnare la “Padron Real”, cioè la carta da capitano per il pilotaggio. Sorprendentemente se noi l’osserviamo bene, non è poi così diversa dalle nostre carte geografiche. Ma quando il viaggio si è spostato dal campo dell’esplorazione per approdare a quello del turismo? Il termine turismo innanzitutto deriva dal francese “tour” (giro, viaggio) e ha cominciato a manifestarsi con una certa frequenza nel periodo della Rivolu- zione francese, inizialmente elitario poi via via sempre più massificato. Ma sin dai tempi più remoti esistevano compagnie e strutture che permettevano viaggi periodici in genere su itinerari fissi, specialmente con mete sacre: Delo, Delfi, Cuma, Tempio di Gerusalemme, La Mecca, Terra Santa verso l’anno 1000... Ebbene questi luoghi erano sì pensati come sedi di culto e meta di pellegrinaggio ma anche come rifugi e come punti di ristoro, come alberghi insomma. Le città italiane del Rinascimento e le città europee sede di università furono meta di turisti per ragioni di affari o di studio. Nel XVII secolo il turismo era riservato a una ristretta elite aristocratica (ovviamente per ragioni di tempo a disposizione, mezzi e denaro) che si muoveva su itinerari classici, quasi plagiando miti letterari, sollecitata da letture stereotipate. Soprattutto inglesi e francesi percorrevano per mesi, se non per anni, le vie d’Europa e d’Italia osservando ed annotando tutto. Per fare un nome di questo tipo di letteratura erudita, basti pensare a Wolfgang Goethe e il suo “Viaggio in Italia”. Questo genere di viaggiatori benestanti e colti intraprendeva il cosiddetto “Grand Tour”, una vera e propria istituzione, regolato in modo piuttosto vincolante dal ritmo delle stagioni, un viaggio di formazione per giovani gentiluomini, poco dissimile dal principio su cui erano basati i viaggi verso la Grecia effettuati dai giovani patrizi romani. Il “Grand Tour” non prevedeva solo osservazione e annotazione, ma anche prelevamento di presunte rarità o reperti archeologici. Ad un certo punto si arriva ad una svolta epocale: il viaggiatore doveva essere attento, preci- 37 El Pontesel Post Scriptum so, obiettivo, documentario: calarsi quindi in un’ottica positivistica. Non più viaggiare per viaggiare, ma viaggiare per conoscere. Non più migrante per mondanità, ozio e noia, ma per vocazione culturale, sentimentale e psicologica (componente romantica). Nella storia dell’umanità non si è mai viaggiato così tanto come negli ultimi decenni: per disponibilità di mezzi, per curiosità culturale, per il semplice piacere di farlo, per ricercare se stessi, e anche per una sorta di “dovere di vacanza”che ci obbliga periodicamente a staccare la spina ed andarcene. Duccio Canestrini, nato a Rovereto nel 1956, famoso per aver introdotto nell’antropologia turistica il concetto di “Homo turisticus”, afferma: “Il desiderio turistico, nella società industrializzata, è generato da vissuti abbastanza comuni: la vita di tutti i giorni, la routine, il lavoro, la famiglia, le regole del nostro distretto produttivo[...]. Che cos’è questa ossessione di andare a contaminare luoghi che si presumono incontaminati?”. Voglio fare questa domanda a Enrica Mauro, laureata in Ingegneria, 28enne. D. Quale è stato il tuo primo viaggio in assoluto? R. Mio papà, per abitudine, portava tutta la famiglia in giro per l’Italia. Non c’era una vera e propria pianificazione degli itinerari, ma semplicemente un desiderio di “prendere ed andare” senza troppi programmi e senza troppi fronzoli. Chiaramente il fatto che ho parenti in Sicilia ha dato un evidente imput a partire. Il primo viaggio che ho fatto indipendentemente dalla mia famiglia è stato nel 1996 con altri sette-otto ragazzi della mia stessa età: 10 giorni nella neonata Re- El Pontesel 38 Cina 2010. pubblica Ceca. Da lì in poi non mi sono più fermata. D. Quali paesi hai visitato? R. Italia in primis ovviamente. Poi Austria, Germania e Francia più volte, Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria, Ex Jugoslavia, Cina, USA, Belgio, Lussemburgo, Irlanda. Più o meno ci siamo! D. Sono stati viaggi programmati nei minimi dettagli o sei partita allo sbaraglio? R. Un minimo di preparazione è d’obbligo per visitare un Paese straniero. Per alcuni viaggi più complicati da gestire autonomamente ho dovuto organizzarmi tramite agenzia. Per quanto riguarda l’Irlanda mi sono arrangiata al cento per cento: biglietto, itinerario, ostello, macchina a noleggio... un vero road trip. D. Un paese in cui non sei ancora stata ma che se ci fosse la possibilità partiresti al volo. R. Uno solo? È da sempre stato il mio pallino, ma difficile da pianificare, un viaggio nella Terra del Fuoco. Sono attratta dalle terre selvagge, al limite della civiltà e del mondo conosciuto in un certo senso. D. Un paese in cui non andresti mai e poi mai. R. Non esiste! Sono una persona curiosa per natura, attratta da tutto ciò che è nuovo, che sia cultura, tradizione, lingua, modo di vivere. D. Da quando ti conosco il bisogno, la fretta, il desiderio di partire è nel tuo dna. Riesci a spiegare e a spiegarti perché? R. È difficile trovare e condensare in poche parole il motivo. Posso dirti che il motore che spinge ogni uomo ad andare oltre i propri limiti, siano essi fisici o mentali, in questo caso geografici, consiste nel mettere alla prova le tue capacità fuori però dalla tua quotidianità, dalle tue mura conosciute e protettive. Inoltre un desiderio di fare conoscenza di persone nuove, di nuove mentalità, di nuove tradizioni. Non ne hai abbastanza di ciò che sai e di come vivi tutti i giorni. Ricerchi un arricchimento personale sperando che sia reciproco per chi incontri sulla tua strada. Infine ti senti soddisfatto del fatto che sai cavartela, che sai essere autonomo e responsabile senza nessun paracadute o la rete di sostegno del tuo paese, della tua famiglia, insomma della tue certezze. D. La prima cosa che vuoi andare a vedere quando arrivi a destinazione. R. Dipende dalla meta. Le grandi città le amo per le opere d’architettura (non per niente sono un ingegnere!) e per i musei Berlino 2011. Post Scriptum (sono un’appassionata da sempre dell’arte). Ho scoperto dall’Irlanda in poi la bellezza della natura incontaminata, l’andare in avanscoperta di luoghi non palesemente turistici e guadagnando così un profondo senso di libertà, di pace. D. Voglia di partire e di restare all’estero anche per lunghi periodi. E voglia di tornare a casa? R. A casa per il momento ci sono! Recentemente l’esperienza in Germania per lavoro non è stata eccezionale e quindi sono in stand-by. In realtà a posteriori l’apprezzo... non sempre tutto va come desideri e come hai programmato, persino i viaggi. Il lavoro all’estero, vista anche la si- New York 2009. Irlanda 2006. tuazione qui in Italia, è un buon incentivo a partire. D. C’è una cosa che hai imparato nei viaggi che stando a casa non avresti mai conosciuto? R. 1. Bisogna andare oltre i propri confini, sia mentali che fisici. Allontanarsi miglia e miglia da tutto ciò che è pregiudizievole e stereotipato. 2. Apprezzi di più le cose che hai, la tua casa, le tue cose, il paese in cui vivi. Vorrei riassumere tutto in una frase: “Happiness is real only when shered” (La felicità è vera solo quando è condivisa). D. Puoi consigliare un film, un libro, una manifestazione, qualunque cosa che per te racchiude la parola “viaggio”? R. Ti cito un film e un libro. Il film è “Into the wild”, non tanto per le motivazioni che spingono il protagonista a partire, quanto per l’impulso al viaggio, nel quale mi ritrovo appieno. Il libro è “Cuore di tenebra” di Conrad: oltre a farci inabissare nelle foreste africane, è il racconto di un viaggio interiore, metaforico, alla ricerca di una personalità e di un’identità perduta. Per quanto mi riguarda vorrei proporvi: PS1. Il libro sul quale mi sono basata per questo articolo, “Scorci di uomini in movimento. Migrazioni, pellegrinaggi, viaggi” di Giuliana Andreotti, Ed.Valentina Trentini, 2006 Trento. PS2. “Il tè nel deserto” di Bernardo Bertolucci(splendido per le musiche e la ricercatezza dei colori e dei giochi luce-ombra) e “Il velo dipinto” di John Curran. Due coppie ormai in crisi, una in partenza da Tangeri negli anni ‘40, l’altra alla volta della Cina negli anni ‘20. I loro destini prenderanno vie diverse e assolutamente imprevedibili... Per chi ama di più la lettura ci sono anche i due romanzi omonimi, ma vi posso assicurare che la versione cinematografica merita di essere guardata!. PS3. “Una casa di petali rossi” di Kamala Nair. Vi posso assicura che lo leggerete tutto d’un fiato! Il “Venerdì di Reppublica” commenta: “L’esordio letterario di Kamala Nair ci accompagna in un viaggio illuminante alla scoperta della cultura indiana”(www.unacasadipetalirossi.it). Note de costume e de vita de stiani Sonadori de stiani (1920-1940) S e nen endrio, longa el senter del tempo sin ai ani Vinti, trovan a Vatar en pugnatèl consistente de zóveni amanti de la musica; come mai, el dirà qualchedun i era sì ‘mpassionàdi de musica? Perché, rispondo, el sonar l’era en modo de trovarse con più fazione e de star ensèma; po’, quando sti putei i era za bravoti, i se esebìva anca en qualche locale, i ciapàva da magnar e da bever (e no l’era poc, alora!), zerte volte i tiràva anca qualche soldo (e questo l’era ‘l massimo de la goduria per quei tempi magri!). Sti nossi zoveni i feva riferimento, en quei ani, al Maestro 39 El Pontesel Note de costume e de vita de stiani Enrico Dematté (Argàgn) che nel 1909 l’era deventà insegnante de ruolo presso la Scola Elementare de Vatar. I conta che el g’aveva grandi doti musicali: l’era bon de scriver musica, de compór anca e de sonar l’armonio, ma no de cantar. Elo l’ha tirà su volintera sto sc’iapet de zóveni, che i ha mparà le note, a lezer i spartiti musicali, a sonar ensèma, a esebirse en publico ensoma. I me diss che i se trovava en la saléta di fronte al Dopolaoro, quela tacàda al teatrin scolastico per enterderse. El pù dotato de tuti l’era el Bèpi Anselmo (grande amico del Maestro) che ‘l g’aveva alte qualità musicali per natura, come so neó el Guerino e ancor depù so proneó el Mario, che ghè voria almen zinque righe chi per parlar de le so doti musicali; el Bepi Anselmo el g’aveva ‘na recia quasi assoluta, el sonava ben l’armonica a bocca e la semitòna (la zòca); po’ vegniva l’Erino dei Grigori che’l sonava el violin con man delicata (“tasé, zioporco!”); so fradel l’Arturo, anca el sonava el violin; el Bepi Stradin nvezi el sonava el mandolin; a sto grupet de anziani, per modo de dir, s’ha tacà qualche zóven come el Giulio Coleto che el sonava la fisarmonica e el Marcelo che el sonava la vàca (contrabasso) senza conosser le note. El Pontesel Na volta educadi e deventadi autonomi, i nossi i ha formà n’orquestrina (come se diseva alora) e i ha scominzia a bater tute le piaze possibili: i neva persin al lido de Caldonaz – el me contava el poro Erino. I partiva la sera engual not e cola barca da Calzeranega i neva via de scavezón vers el lido, con l’aqua – el me sotolineava l’Erino, che za ghe vegniva paura a contarla – do dei soto l’or de la barca “che podeven negàrne tuti, zioporco, me capisset? Roba da farla en le braghe… !” A parte tut i sonava fin a mezanot e oltre, via a l’ostaria del lido, e i ciapàva da magnar e da bever quant che se voleva – el me contava – e anca soldi (soldi zioporco, che no ghe n’era miga alora: a quei tempi gh’era sol pioci!). I musicanti i partecipava (ma el saven zà, me par!) a tute le feste del paes: carneval (Zobia grass con la Predica de le verze en piaza), comedie con farsa, recite per le festività importanti, matrimoni compresi. Nsema ai musicanti po’ gh’era anca i comici: el Faustino Giomet l’era el capocomico, el pù meio ensoma; i g’aveva comprà – i me conta - en vaso da not gigante e en zerte farse el Faustino el magnava su i spagheti da sto gran vaso da not con espression tali che la zent del publico (numerosissima!) la se scompisciàva dal rider. L’altro comico l’era el Bepi Stradin. Tra l’altro i neva a sonar, cantar e dirghe su i soneti ale “bele de Vatar” (putele in età da marito) soto le finestre, de not, co la luna granda… El so repertori l’era formà da musiche tirolesi e musiche de la grande Vienna (Belle Epoque): valzer, mazurche, polche… Nel 1939 s’ha formà n’altra orquestrina a Vatar degna de menzione, el promotore sta volta l’è sta 40 quel che a Vatar e nel zircondari l’era conossù come el Maestro Milio Lonzi (Emilio Bassi), che l’aveva sempro avù ‘na passion maledeta per el violin e, quando el s’aveva fat mal a l’ocio, l’aveva avù la possibilità anca de studiar musica zo per l’Italia: el conosseva a perfezion el solfegio e la teoria musicale e l’era disponibile a ‘nsegnarghele anca ai altri, a pato che noi fussa massa testoni, perché en quel caso el maestro el perdeva la pazienza e el bateva slinze… I componenti del quinteto l’era: l’Aurelio Peràtola (Aurelio Bassi) alla chitarra; Nanéle (Costantino Micheloni) sempre alla chitarra; Giocondo Rizzi (Casàro) al mandolin; Giulio Monte (el Maresciàl) alla mandòla; direti, come s’ha dit, dal Maestro Milio Lonzi che quando el sonava el violin el pareva parènt de Paganini. En dì ala stimana gh’era le prove su al Maso Lonzi, serie e sofferte, come che i conta, perché el Maestro Milio l’era esigente nei confronti dei sonadori: el ghe feva ripeter i pezi no so quante volte e ogni tant el perdeva la pazienza e alora zerte volte spacava el violin… Quando i sonadori i g’aveva ‘na bona capacità esecutiva, alora scatava la seconda fase del programa: uscite sul teritori, en tute le piaze possibili, con spostamenti automatizzati, fati con el camionzin del làt del Gicondo. Le piaze ufficiali l’era la Tratoria al Pian a Pasquéta; en agost e a San Roch gh’era le tradizionali feste danzanti e lì l’era valzer, mazurche e polche a tuto spiano, fin a ore picole. I musicanti i podeva magnar per l’ocasion en menù ghioto a base de “ovi en salata”. Per partecipar al balo la zènt la vegniva da tuti i paesi circumvi- Note de costume e de vita de stiani Bepi Anselmo a Innsbruck con la sua inseparabile semitona (zoca) posa assieme ad altri amici musicanti cini (Vatar, Caldonaz e Zenta) a pè o ‘n bicicleta. Le putele, anca se i tempi i era magri, le scominziava a meterse camisòte dale maneghe corte, gòne al zinòcio, e a esebir en tai dei cavéi ala masc’eta. L’orquestrina la era ‘nvidada anca ai matrimoni che alo- ra se feva en casa. Qualche sonador l’armonizava i soneti dei sposi che i deventava ‘na roba graditissima per la festa, che la finiva sempro con aplausi, batiman, torte fate en casa e brindisi a base de “vin sc’et” che per l’occasione el ciapàva el posto de l’aquaròl. Sugo del discorso de la storia: quei l’era tempi endò che el mondo l’era fat de robe semplizi: bastava ‘na cantàda, ‘na sonàda, ‘na balàda en compagnia per far desmentegàr la vita grama de tuti i dì; el “murét dei Nandi” nela bela stagion a partir da magio, l’era sinonimo de canti e de serenità: se cantava fin a not fonda e tute l colmèl l’era coinvolto. Le bancheta de piaza San Roch, de la Costa e de Via Indipendenza le se trasformava en filò pieni de vita e de alegria, robe che al dì d’ ancoi no gh’è pù. Chissà en do che le è nàde a finir! Il punto sull’uso dei parcheggi Parcheggi per disabili di Andrea Facchinelli Nota. Approfittando della segnalazione di Andrea è opportuno prendere coscienza, per un solo momento del problema prospettato, per poi affrontarlo in modo corretto. Ci sono i parcheggi per i disabili, riservati esclusivamente a loro e ci sono le altre persone (sane!) che spesso li usano arbitrariamente e sconsideratamente, magari motivando la scelta con una qualche arroganza. Mettiamoci nei panni del disabile e sforziamoci di considerarlo almeno come un “essere umano” che ha qualche problema in più di noi e pertanto merita, forse, un occhio di attenzione e di riguardo in più. ag C ari lettori, sono quattro anni che mi trovo in carrozzina causa un banale incidente in bicicletta; prima la vita correva veloce, non c’era mai il tempo per riflettere sulle cose, se quello che si faceva era corretto o meno. Ora la mia vita è cambiata e quello che prima mi sembrava banale o superfluo, ora per me, e per tutte le persone che sono affette da una disabilità, è una cosa essenziale. Il paese di Vattaro è dotato di vari parcheggi per disabili dislocati nei punti più “comodi”: uno in prossimità dell’accesso al Municipio, uno nella piazzetta dietro il Municipio, uno dietro il cimitero, uno vicino al parco, anche la Famiglia cooperativa ha riservato un parcheggio per disabili; Vattaro non è in pianura dove un disabile può raggiungere un ufficio o un negozio percorrendo anche alcune centinaia di metri in carrozzina. I parcheggi per disabili devono avere determinate dimensioni, la larghezza è maggiore per consentire l’apertura totale della porta dell’automobile e quindi l’affiancamento con la carrozzina per l’entrata e l’uscita, i parcheggi delimitati con le linee bianche non permettono queste manovre. Purtroppo, causa la vita frenetica di tutti giorni, molte persone sono invogliate ad occupare anche questi posti, che sono gli unici liberi! Spero che in futuro la gente capisca queste nostre esigenze. Grazie. 41 El Pontesel Balando el valzer Poesie e filastrocche (Vittorio Felini) Poesia scherzosa di Felini che descrive reali situazioni di un tempi ormai passati quando, esperti o inesperti, ci si buttava nel ballo senza pensarci tanto… Na veciota (Antonia Dalpiaz) Si può ammirare in questa lirica la singolare capacità poetica di Antonia nel disegnare il ritratto degli anziani, il mondo della nonna. [da: Na faliva de luce, Trento, Editoria, 1990] Sèntela. La strozzega le sgalmere su per na scala marza, la brontola, la raspega sofiando come en mantess. En grembialon de pomi en braz de ravezalde do foie de persemol en s’ciof de mamolete da meter en te’l vaso su sora al cassabanch da ‘n do che ride el nono serà en de ‘na corniss. Sèntela: la parla per so cont con do moiete en boca e la so bela dreza d’en griso slavarì fermada en te ‘na man zircondol desgropà. La par na santarela de quele che se vede ancora en qualche ciesa sentade zo en t’el banch la testa da na banda e zo ‘n te la scarsela i grani del rosari Che slipega en tra i dedi ensema a n’orazion. El Pontesel 42 El valzer, che l’è ’l meio che ghe sia fra tuti quanti i bali de sto mondo, en tale el lo balava, mama mia! che ‘l feva su en gazèr: né drit, né tondo. El neva senza temp né simetria da’n zima de la sala sin en fondo, e a quela che balava en compagnia el ghe pestava i pei. Che godimondo! Apena finì ‘l bal, la balarina la s’à sentada lì con ‘na compagna, e questa la ghe dis, sta berechina: “El brao de balar quel por fagnàgna?” “L’è ‘n balarin coi fiochi, ma de quei! El bala su la ponta… dei me pei!” La pignatèla (Valerio Bottura) Ricordi del “mondo contadino” dei tempi andati, con la stalla, la cantina e l’avvolto; c’era poi un angolino (cantonàt) che consentiva un piccolo brecht, per tirare il fiato. (da: Strenna trentina 2011) La vedo ancora quela pignatèla zo’n de la stala de me casa vecia, lì ‘n den canton de n’orba finestrela en trono sora al fondo de na secia. Lì gh’era ancora en calamàr d’ingiostro, do zocoi, feri veci e terlaine, la sdrigia e ‘n bon bruschin e altro mostro che ghe serviva tute le matine. E ‘n tra na zesta e l’altra de pastura, n’ociada al foli de na setimana, na ciuciadèla, santa creatura, la ghe feva bon come tanta mana. O cara pignatèla de me pare, ancora te ricordo en de la stala, e te conservo ‘n tra le robe care live, con sora el foli, tal e quala. Avvisi Ai sensi del Regolamento comunale vigente si ricorda che la pulizia dei cami- ni è obbligatoria su tutto il territorio comunale, ed è disciplinata dalle norme previste dall’art. 14 della L.R. 20.08.1954 n. 24 e S.M. oltre che dal Regolamento stesso. Tutti i cani devono essere tenuti al guinzaglio nel territorio del Comune di Vattaro e i loro escrementi devono essere puntualmente raccolti dai proprietari e scaricati negli appositi contenitori. Si ricorda che è attivo il sito internet del Comune di Vattaro www.comunevattaro.tn.it , esso contiene l’Albo pretorio telematico, la modulistica dei vari uffici, le news e tante altre informazioni utili. Il limite di velocità da tenere sulla strada provinciale che attraversa gli abitati di Vattaro e Pian dei Pradi Strada è di 50 Km/h; è importante che i residenti rispettino tali limiti anche come esempio da fornire a chi è di passaggio, allo scopo di garantire la sicurezza e l’incolumità di chi transita, siano essi pedoni, ciclisti o automobilisti. È severamente vietato abbandonare e disperdere rifiuti di ogni genere su tutto il territorio comunale, compresi boschi, rivi e zone isolate. Orario del silenzio: “Provvedimenti per la prevenzione e il risanamento ambientale in materia di inquinamento acustico” vedi: Decreto Presidente della Giunta provinciale 4 agosto 1992, n. 12-65/Leg. Riportiamo qualche paragrafo importante: - i lavori con macchinari rumorosi sono consentiti solo a partire dalle ore 8.00 e fino alle ore 18.00, con interruzione dalle ore 12.00 alle ore 14.00; la deroga può essere autorizzata dal sindaco su richiesta motivata; - le macchine da giardinaggio devono essere utilizzate in modo da non arrecare disturbo al vicinato. L’impiego di macchine rumorose deve essere limitato agli intervalli dalle ore 9.00 alle ore 12.00, e dalle ore 15.00 alle ore 19.00; per la deroga vedi quanto sopra; - le attività ricreative e di spettacolo svolte all’aperto che comportano produzione di rumori, ovvero emissioni vocali o strumentali, non possono essere esercitate fuori degli intervalli compresi dalle ore 9.00 alle ore 12.00, e dalle ore 15.00 alle ore 22.00; per la deroga scritta e motivata vedi quanto sopra; - attività sportive o ricreative, quali motocross, deltaplano a motore, aereo e automodellismo e simile sono ammesse nelle fasce orarie previste dal comma precedente. La scelta di zone per la realizzazione di percorsi per motocross e simili deve essere sottoposta al parere conforme del servizio protezione ambiente. L’orario al pubblico dell’Ufficio tecnico comunale è il seguente: ogni lunedì – martedì – giovedì, dalle ore 8:00 alle ore 12:00. Il Sindaco è disponibile anche all’indirizzo e-mail sindaco@comunevattaro. tn.it oltre che durante gli orari di ricevimento al pubblico. L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VATTARO 43 El Pontesel