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Direttore Responsabile Pierantonio Paerrna
Coordinamento Tecnico e Redazionale Romano Tenca
(te1 02166034 260)
Redazione Marna Risani ( t e 02166034 319)
Carlo Santagostno (On-Dsk)
Segreteria di redazione
Roberta Bottini ( t e 02166034 240) (fax 02166034 290)
Coordinamento estero
Loredana Rpamonti (te1 02166034 254)
Coordinamento Grafico Marco Passoni
Impaginazione elettronica
Laura Guardinceri
Copertina Svana Cocchi
Collaboratori Roberto A t t i a s A n t o n e l o B a n c a l a n a .
H r i t e r B r n g e r , Paolo C a n a l i , Silvio F r a t t n , D i e g o
G a a r a t e Vincenzo Gervasi, Fabrizio Lodi, Roberto
P i r i n o Alessandro Pulpito Sergio R u o c c o , N i c o l a
Tomljanovich
. .
I l NUMERO UNO NFiU RNISiE SPECIAUiiATt
Presidente Peter P Tordor
Amministratore Delegato Perantono Paerrna
Publisher Area Consumer Edoardo Belfanti
Coordinamento Operativo Antonio Parrnendola
Pubblicita Donato Mazzarelli [!e1 02166034 246)
SEDE LEGALE
via Gorki 69 - 20092 Cinselo Balsamo (MI)
DIREZIONE - REDAZIONE
via Gorki 69 - 20092 Ciniselo Balsamo (MI)
!e1 02166034 260, fax 02166034 290
PUBBLICITA
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Cnria Martelli ( t e 02166034 205)
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via Gorki, 6 9 20092 Cinisello Balsamo (MI)
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fax 02166034.482
Non saranno evase richieste d i numeri arretrati
antecedenti u n anno dal numero i n corso.
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c/c p o s t a l e 1 8 8 9 . 3 2 0 6 i n t e s t a t o a Gruppo
Editoriale Jackson, casella postale 68
2 0 0 9 2 Cinisello Balsamo (Milano).
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20092 Cinselo Balsamo ( M )
I G r u p p o Editoriale J a c k s o n e s c r i t t o a l Registro
Nazionale d e a stampa a N 117 V o 2 foglio 179 in
data 17/8/1982
Spedizione n abbonamento postale 150
Aut Trib di Milano n 102 del 201211988
Arriiga R.lagarine e una rivista indipendente non connessa
a l a Comrnodore Business M a c h n e inc ne c o n a
Commodore Italiana S p a
C64 e Amiga sono marchi registrati dalla Commodore
Business Machine
BUON ANNO AMIGA!
A tutt'oggi, 22 dicembre, non si è ancora saputo chi fra i
due contendenti, Commodore inglese o CE1 americana, sia
riuscita ad accaparrarsi la torta Amiga. I rinvii del tribunale
delle Bahamas si succedono di giorno in giorno, ma ormai
una cosa è certa: chiunque dei due riesca a vincere la gara,
Amiga sopravviverà a questa crisi. Confidiamo nel fatto che
nel prossimo anno il nostro sistema non solo riesca a
riprendere le proprie quote di mercato, ma anche a
migliorarle. Viste le caratteristiche del computer, che restano
per molti versi ancora ineguagliate dai concorrenti (MSDOS, Windows e Macintosh), non è un'impresa impossibile.
Per saperne di più sullo stato di salute del mercato Amiga e
sulle attuali tecnologie informatiche, in questo numero troverete due ampi reportage: uno sulla fiera di Colonia dedicata
ad Amiga, che non ha per nulla tradito le aspettative quanto
a numero di espositori e di visitatori, e uno sullo SMAU. Sebbene Commodore non fosse rappresentata a questa fiera
milanese, gli utenti Amiga hanno potuto visionare periferiche
di vario tipo (stampanti, memorie di massa e così via) collegabili al proprio computer, e visitare qualche stand in cui erano presentati prodotti realizzati appositamente per Amiga.
I due reportage hanno occupato molto spazio della rivista,
abbiamo pertanto deciso di sacrificare ancora una volta la
cedola per gli annunci gratuiti. Se volete inviarne uno, potete tranquillamente utilizzare una delle cedole presenti sui
numeri passati.
Buon Anno!
Romano Tenca
i diritti d i riproduzione o d i traduzione degli articoli
pubblicati sono riservati Manoscritti disegni e fotografe
i o n si restituiscorio
iCJ Tutti
Merse ascuciat~~
Unione Stamp?
Periodica Italiana
Consorzio
Stamoa
Tecrilcd
Il Gruppo Editoriale Jackson pubblica anche le seguenti riviste: Automazione Oggi - B t - Computer+Video~iochi
Elettronica Oggi - Eo News - Fare Eettror~ica- Imballaggio - Informatica Oggi & U n x - Inquinamento - Lan e Telecom
Market Espresso - Meccanica Oggi - PC Floppy - PC Magazine - Progettare - Rivista d i Meccanica - Rivista d i Meccanica
nternat~onalE d t o n - Strumenti Musicali -Trasporti Industria -Watt
ANNO 8
NUMERO 63
GENNAIO 1995
POSTA
7
I lettori ci scrivono
Dalla stampa di tutto
il mondo
15
20
Ipisa '94
Radio Amiga (parte Il)
R
E
C
E
N
S
I
VLab Motion
Paravision M1230XA
Genlock Hama 292
O
N
I
26
51
54
R
1O
U
B
R
I
C
Co.Met
56
58
DirWork 2
60
Aminet 3 e CDPD IV
66
LE
P A G I N E
D E L
P R O G R A M M A T O R E
TRANSACTION
MTBF
Usiamo i Datatypes (parte 11)
Il musicista nei videogame
Il modem (parte Il)
35
37
43
46
E
input e output:
programmazione avanzata
Alluvioni
Typesmith 2.5
H
72
1 giochi del mese
1 programmi su disco
78
Servizioinserzionigratuite
82-
IMPARARE A PROGRAMMARE
1) Come s i diventa sviluppatori registrati presso Commodore? Che
cosa significa esattamente? Si ottengono vantaggi?
2) Ho appena ordinato il pacchetto
DICE 3.0. Nell'articolo s i dice che vi
sono librerie p e r la compatibilità
con Unix? Che significa?
3) Vi sono testi per imparare da zero la programmazione C su Amiga?
E testi per I'assembler 680x0?
Claudio Casotto, Lentiai
1) Attualmente non è possibile diventare programmatori registrati,
almeno fino a q u a n d o il nuovo
compratore non riorganizzi il CATS,
cioè il servizio di supporto ai programmatori. Quando i l CATS era
attivo, il principale vantaggio consisteva nell'accesso a informazioni riservate, nella disponibilità delle
versioni beta del sistema operativo,
nella possibilità di partecipare alle
conferenze per programmatori
(DevCon), nell'accesso alla rete telematica internazionale per programmatori organizzata e sostenuta finanziariamente da Commodore. Per ora, con la chiusura della
sede italiana di Commodore, è venuta meno qualsiasi forma di supporto e il titolo di "Programmatore
registrato" ha perso qualsiasi significato concreto. Ci preme di segnalare che, comunque, per iniziativa
di singoli programmatori o di gruppi, in più nazioni è stato mantenuto
un minimo di continuità con il passato. In particolare è rimasta parzialmente attiva la rete telematica
che collegava i programmatori registrati. In Italia, tale onere è stato
recentemente assunto da un gruppo di Milano che è poi lo stesso
che ha organizzato IPISA, in attesa
che il nuovo compratore riorganizzi
il servizio.
2) DICE, come qualsiasi altro linguaggio C, è accompagnato da librerie che contengono funzioni, le
quali vengono normalmente catalogate da chi produce il pacchetto in
base al livello di compatibilità. Alcune funzioni sono catalogate ANSI
e quindi sono compatibili con tutti i
compilatori ANSI, su qualsiasi sistema girino. Altre sono catalogate
UNIX e quindi sono compatibili con
i compilatori UNIX. Altre possono
essere proprietarie e in questo caso il sorgente può essere compilato
solo con il compilatore in questione, nel nostro caso DICE. Se si
vuole scrivere un programma portabile verso altri compilatori, come
quelli UNIX, si dovranno evitare di
usare le funzioni disponibili solo sul
proprio pacchetto. Le ricordiamo
che adesso DICE ha un importatore italiano ufficiale, fra l'altro specializzato nel campo della programmazione: si tratta di CATMU,
via G. di Vittorio 22, 10023 Chieri,
tel. e fax 01 1-9415237.
3) Per quanto riguarda i libri, imparare a programmare in C su Amiga
significa in primo luogo imparare a
usare il compilatore e questo è
possibile solo consultando il manuale fornito con il pacchetto. In
secondo luogo significa imparare il
C come linguaggio e questo può
avvenire su qualsiasi testo dedicato al C che non faccia riferimento a
un particolare compilatore o ambiente: un libro dedicato al Borland
C, per esempio, non va bene; il testo sacro sul C di Kernighan e Ritchie è perfetto soprattutto per gli esperti; esistono poi molte opere dal
taglio più didattico che potrebbero
fare al suo caso (se c'è una biblioteca nelle vicinanze provi a prenderlo in prestito, è il tipo di libro
che una volta letto si butta, per
passare a opere più sostanziose).
Molto utile, a nostro avviso, può risultare anche una guida rapida al
C. I principianti hanno spesso bisogno di vedere e rivedere gli stessi
argomenti e una guida rapida è sicuramente l'ideale per questo ge-
nere di cose. Il terzo aspetto è costituito dall'apprendimento dell'architettura Amiga: qui la scelta è obbligata, gli Amiga ROM Kernel Manual, specie il Libraries, devono essere letti da un serio programmatore Amiga, assieme agli autodoc
che abbiamo pubblicato nei dischetti per programmatori forniti da
Commodore negli scorsi mesi. La
soluzione che le consigliamo, quindi, è quella di partire con un qualsiasi testo didattico generico e di
basso livello dedicato al C, da consultare assieme a una qualsiasi
guida rapida e al manuale del compilatore. Quando avrà acquisito una certa padronanza del C, potrà
passare al Kernighan e Ritchie (la
riteniamo una tappa obbligata) e ai
ROM Kernel Manual, cominciando
dal Libraries e con il supporto degli
autodoc su d i s c o . O p e r a n d o a
questo modo non solo riuscirà a
programmare Amiga, ma anche a
imparare in maniera seria il C, che
è uno dei linguaggi più diffusi anche su altre piattaforme, più difficili,
ma anche più potenti e divertenti
da usare, almeno per chi ama i divertimenti non banali. Proprio per
questo vale la pena di impararlo
bene. Questo itinerario richiede la
conoscenza della lingua inglese,
soprattutto per il ROM Kernel Manual e per gli autodoc.
Per I'assembler basta qualsiasi testo sul set di istruzioni della famiglia 68000: l'assembler è sempre lo
stesso, sia che si tratti del processore dello Spectrum, sia che si tratti di quello di Amiga. Cambiano i
nomi delle istruzioni e quelli dei registri, ma le strutture di programmazione e la logica del linguaggio
rimangono grosso modo immutate.
TMFX, PACKIT E PUBBLICITÀ
1) Gentile redazione vi scrivo questa ennesima lettera p e r avere
un'informazione dal valore che ritengo personalmente molto elevato: "a chi devo rivolgermi per comperare il programma musicale
TFMX PRO recensito a pag. 67 nel
numero 18 di Amiga Magazine
(programma utilizzato d a Chris
Huelbeck per le colonne sonore di
vari giochi fra cui il mitico Turrican?".
2 ) Perché inserite sempre su dischetto il programma Packit?
3) Ho visto sulla rivista una pubblicità a colori di Apple, spero non sia
sintomo di abbandono dell'Amiga
da parte di Jackson.
particolare momento di incertezza,
nel quale certe cose, che altrimenti
passerebbero inosservate o che
addirittura potrebbero apparire lusinghiere, acquistano un peso e un
rilievo forse eccessivo.
group. In Italia questa abitudine è
poco diffusa, ma a torto: un user
group serio può contribuire a risolvere piccoli problemi (quelli del
Lettore non sono poi così piccoli)
che bloccherebbero magari per
mesi l'utente isolato; inoltre permette di ampliare il livello di conoscenHELP
za del proprio computer, di sfruttarlo meglio, magari scoprendo che
Stefano Avanzo, Porto Tolle (RO)
Ho acquistato da diversi mesi la
può risultare utile ben oltre le proscheda video Colormaster Avideo
prie aspettative. Un user group
1) Non abbiamo risposto alle sue
24. Ho deciso di scrivervi per chieconsistente quanto a numero di iprecedenti lettere per un motivo
dere aiuto a riguardo del software
scritti può anche assumere un cermolto semplice: non lo sappiamo.
che ho trovato nella confezione in
to peso commerciale e arrivare a
Quell'articolo è stato scritto da un
quanto non è utilizzabile con il siorganizzare dimostrazioni di provecchio corrispondente inglese
stema operativo 3.0. 1 comandi per
dotti hardware e software, come
che ora non lavora più per noi. Nella visualizzazione da Dos di immaavviene comunemente in altri paela speranza di aiutarla, giriamo la
gini a 12 o 24 bit mandano in crash
si. Molto probabilmente questa abidomanda a tutti i nostri lettori. Se
il computer. Se conoscete qualcutudine a creare user group non si è
qualcuno sa qualcosa di preciso
no che sa programmare in C e che
affermata in Italia anche perché, usulla reperibilità commerciale di
sia in grado di aiutarmi, vi prego di
na volta almeno, dietro il nome di uTFMX PRO ce lo comunichi che
comunicarmelo e/o di fare in modo
ser g r o u p si celavano spesso
provvederemo a informare il nostro
che possa proporgli questo problespacciatori di software piratato, ma
lettore. A proposito, ha dimostrato
ma.
ora la situazione pare diversa e I'uuna caparbietà ammirevole: la noDaniele Randoni
tenza è decisamente più matura.
stra scrivania è stata inondata dalle
via Manzoni 85,601 28 Ancona
Un esempio particolarmente signifisue lettere...
cativo è I'Amiga Expert Team fon2) Perché, come si spiega nell'apAbbiamo pubblicato questa lettera
dato da Mirko Lalli e di cui avevaposito riquadro della sezione On
per una ragione: consigliare a tutti
mo dato notizia alcuni numeri fa,
Disk, molti file sono compattati con
gli utenti Amiga di cercare di prencon un paio di lettere apparse su
PowerPacker e vogliamo assicuradere contatti con altri utenti, magari
queste colonne. L'esperienza è
re a tutti la possibilità di decompricreando o partecipando a user
cresciuta e maturata: il team era
merli per recuperare i file oripresente anche a IPISA con
ginali, anche a chi acquista un contributo. Le consigliamo
Amiga Magazine per la prima
di rivolgersi a loro per cercavolta.
re di contattare altri utenti
Le lettere pubblicate
3) Assolutamente no. Amiga
che
magari possono aiutarla
sono spesso sintetizzate, o tagliaMagazine continuerà a esia risolvere il suo problema ed
te, per motivi di spazio. Per le stesse ragioni,
stere così com'è e speriamo
estendiamo l'invito a tutti conon
possiamo
rispondere a tutte le lettere che giunanche meglio finché avrà un
loro che volessero prendere
gono in redazione. Sappiamo che è seccante per
pubblico cui parlare di Amiga
contatti con altri utenti Amiga.
chiunque scrivere una lettera senza vederla pubbli( e solo di Amiga) e finché
Un ultimo consiglio: la rubrica
cata
o ricevere una risposta, ma non è possibile fare
sarà sostenuta da introiti pubcompro e vendo di Amiga
altrimenti. Siate certi, tuttavia, che le lettere venblicitari. La pubblicità, si noti,
Magazine potrebbe anche
gono lette attentamente, una per una, e che si tiene
è di per sé una forma di socostituire una buona occasiosempre conto di eventuali indicazioni, suggerimenti
stegno per la rivista e, indiretne per prendere contatti con
tamente, anche per i lettori. Ialtri utenti o pubblicizzare uInvitiamo poi i nostri lettori a indicare sempre nonoltre, si deve distinguere fra
ser g r o u p . E li anche p e r
me, cognome, indirizzo e data, oltre alla rubrica cui
il contenuto delle inserzioni
questo, provate a usarla.
va destinata la corrispondenza: "La posta", "Il tecpubblicitarie e quello della riRicordiamo intanto l'indirizzo
vista: sono d u e cose c h e
nico risponde", e così via.
delllAmiga Expert Team:
viaggiano su binari del tutto
Infine, dispiace, ma non e assolutamente possibile
separati, da tutti i punti di viMirko Lalli
inviare risposte personali ai lettori: quindi NON INsta. Ci sorprendono i suoi
via Vecchia Aretina, 64
VIATE FRANCOBOLLI per la risposta e non sperate
dubbi: d'altra parte sappiamo
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in "eccezioni" a questa regola. Iltempo è tiranao,
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DALLA STAMPA A
DI TUTTO IL M0NDO
Ora sono circolate voci molto attendibili su una specie di clone
Amiga dotato di una speciale
versione della Retina 2 3 , di
68060, di porta SCS12 Fast, fino
a 256 Mb di memoria, di connettore di espansione per a VLab Motion, di 5 slot Zorro Il e di
un case Tower. Potrà far girare il
software Amiga capace di funzionare sugli schermi di una
scheda grafica e che non richiede necessariamente il chipset
ECC o AGA. L'intento della società è probabilmente quello di
creare la macchina "ideale" per
la VLab Motion, sfruttando nel
contempo i l potente software
grafico e video disponibile su Amiga. L'audio verrà gestito, molto probabilmente, mediante
Toccata e quindi a 16 bit.
Il prodotto appare credibile, anche se per funzionare richiederà
un notevole sforzo soprattutto
dal punto di vista software.
l i nome previsto è Draco e i l
prezzo dovrebbe essere quello
di un Amiga 4000 espanso.
AMIGA PORTATILE
CLONE AMIGA
Annunci di Amiga portatili sono
stati abbastanza regolari nel
corso della storia Amiga. Tutti si
sono risolti in un nulla di fatto.
Ma ora la notizia potrebbe risultare autentica: infatti, Silent Paw
Productions ha pubblicizzato
PAWS (Portable Amiga Workstation), un kit che permette di
creare, a partire da un Amiga
1200, 3000 o 4000 un'Amiga
trasportabile con display a cristalli liquidi.
I l kit comprende i l case. I'alimentatore, la batteria, il display
a colori, un'interfaccia per trackball e ovviamente le istruzioni
per assemblare il tutto.
Si chiama A2200, prodotto dalla
canadese Computer Answer,
costa 1 .I99 dollari e i suo case
assomiglia spudoratamente a
quello del 3000. 1 dati dichiarati
in una pubblicità apparsa su Amiga World sono piuttosto lacunosi. contiene un non meglio identificato 68020, 4 Mb di RAM
(2 di Chip e 2 di Fast, immaginiamo), 210 Mb di hard disk (IDE molto probabilmente), controller per CD-ROM (senza lettore?), chipset AGA, un floppy drive da 3,5" (bassa densità deduciamo), uno slot di espansione
(come quello del CD32?); non si
parla di seriai e parallele. Sono
previste future espansioni come
una scheda emulatrice IBM con
486 a 50 MHz, scheda MPEG,
scheda 68030 o 68040 a 40
MHz. A giudicare dai dati disponibili si direbbe una nuova
reinoenierizzazione della
scheda madre del CD32
Drivata della meccanica
del CD-ROM, come era
Dal 28 marzo al l Aprile (9.30già avvenuto per 'annun18.30) in via Pompeio Mariani 2 a
Milano si terrà una manifestazione
cio di Paravision relativo a
patrocinata dalla Associazione ItaliaPuma e Panther.
Silent Paw Productions
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Manassas VA 221 10. USA
tel./fax 0703-330-7290
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la società si può contattare via telefono e fax ai seguenti numeri:
te/. 0444-325592
fax 0444-321 145
e via posta al seguente indirizzo:
AXXEL Computer & Software
Contrà Mure S. Rocco, 17
36100 Vicenza
Sul numero 62 a pagina 69 è stato
erroneamente indicato un secondo numero di fax che non è più in
uso. La società ha annunciato di
aver avviato la traduzione dei manuali del Communicator Il di Eureka e di Turbo Print 3 di Irsee, oltre che di Photogenics. Ha inoltre
iniziato l'importazione di modem a
28.800 bps marcati Cardinal al
prezzo di 780.000 lire IVA inclusa,
mentre per gennaio prevede la disponibilità di case tower per Amiga marcati Eagle a prezzi molto
competitivi. E anche disponibile
un nuovo patch per PageStream
3.0: si tratta della versione 3.0d.
10
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CAD, CAM, CAE, CIM, GIS, computer grafica, multimedia e realtà virtuak. La fiera è rivolta ai professipnisti dei settore e comprenderà convegni e i n m t r i su tematiche professionali e le prospettive del mercato.
La fiera sara inaugurata da un convegno che si terrà ilgiorno 27.
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nel panorama Amiga. Molti
dei suoi prodotti hanno segnato nuovi standard nel
rapporto qualitàlprezzo
come avvenuto con la potentissima Fastlane, I'eccellente VLab, la Retina, la
Warp Engine e ora I'incredibile VLab Motion. Ma
non è finita.
Db-Line ha annunciato I'importazione di Cobra AXP 275, un sistema di
accelerazione per il rendering mediante LightWave venduto assieme
allo ScreamerNet. E previsto il funzionamento anche con altri programmi come Caligari, Real 3D, ImageMaster RT. Il sistema, prodotto
dalla Carrera Computers, si basa su
un chip Alpha a 275 MHz e si collega ad Amiga mediante una scheda
di rete inclusa nel pacchetto.
Db-Line
viale Rimembranze, 26/c
21024 Biandronno (VA)
tel. 0332-819104. fax 0332-767244
BREVI
A completamento dell'articolo sullo
SMAU apparso nel numero scorso,
riportiamo alcune brevi notizie che
potrebbero interessare gli utenti Amiga.
BSC Recycling (via Piemonte 4,
20098 Sesto Ulteriano MI; te1.0298280721, fax 02-98280722) offre un
rervizio di riciclaggio per toner e feltri
delle stampanti laser. BSC non si limita a riempire i toner, ma li manda
in una fabbrica svizzera (Farbax) dove vengono completamente ricostruiti
preservando le specifiche originali. Il
risparmio sull'acquisto del nuovo è
modesto, ma si riduce l'inquinamento
ambientale (i toner esauriti contengono sostanze tossiche e non andrebbero mescolati ai rifiuti comuni dove
potrebbero rompersi rilasciandole
nell'ambiente). Un servizio di rigenerazione esteso anche ai nastri inchiostrati è offerto da Veneta System
(v.le dell'oreficeria 74, 36100 Vicenza; tel. 0444-962669, fax 0444962852). Lexmark (numero verde
1678-35018) ha messo in catalogo il
modello ExecJet Ilc. Dotata di una
memoria Flash non volatile per font e
la stampa ripetuta dei disegni, genera colori solidi e sfumature incredibili
(300x300 dpi a colori, 600x300 in
bianco e nero; emulazione HP500C).
E possibile stipulare una garanzia
opzionale valida fino all'anno 2000.
Genicom (via A. Grandi 12, 20093
Cologno Monzese MI; tel. 0227304510, fax 02-27302443) distribuisce col nome "Genicom 7025" la
stampante Primera recensita su Amiga Magazine 58. Grazie a un contatto diretto col produttore C. Itoh (di cui
Primera è un marchio) fornisce direttamente assistenza tecnica e garanzia per l'Italia.
Copyline (Timbroloreto Copyline Srl,
via A. Costa 7, 20131 Milano; te1.022870026, fax 02-2847693) un service
di stampa in grado di stampare manifesti a colori con qualità fotografica. Il
supporto è un rotolo di carta lucida
simile a quello per stampanti a getto
d'inchiostro, larga poco più di un metro e tagliabile in lunghezze fino a 30
metri; sono possibili stampe di larghezza minore, oppure A3 e A4. La
stampa da Photo CD è indistinguibile da un ingrandimento ottenuto per
via fotografica: colori vivi, solidi, dalle
sfumature perfette, migliori della
stampa offset usata per le riviste. I
supporti accettati sono i Photo CD
oppure immagini Tiff 24 bit registrate
su cartucce Syquest. Per i migliori risultati nel formato poster, la risoluzione dell'immagine deve essere tale da
ottenere un file Tiff con dimensione
di circa 100 megabyte (300 dpi). Il
NAKAMIKI MBR-7
L SMAU
costo del servizio poster è di 50.000
lire per il supporto più le spese di lavorazione (correzione cromatica, eventuale conversione di formato e
scalatura, ecc.).
Tandberg prosegue lo sviluppo di
streamer a nastro in cassette standard QIC con il modello TDC4222:
2,5 Gb in modo nativo e 5 Gb con
compressione. Tutti gli altri produttori
di sistemi di backup sono passati ai
nastri 8 mm (video8) o 4 mm (DAT).
Hexabyte è arrivata a capacità e velocità spaventose: 40 Gb per nastro
e 6 Mblsec (con compressione 2:l)
per il modello 8 mm "Mammoth"; 8
Gb e 466 kbls (con compressione
2 : l ) per EXB-4402c su cassette 4
mm DDS-2. Se esistesse un animplayer capace di leggere direttamente dal nastro, si potrebbero realizzare
animazioni a qualsiasi risoluzione
senza alcun problema di fluidità o durata. Questi modelli sono ad accesso
diretto e con il software opportuno
(es: Amiback) è possibile posizionarsi nel punto esatto del nastro in 20
secondi. NAOS, viale Tassoni 40,
41 100 Modena; tel. 059-214454, fax
059-218085. DELTOS, via Cesare
Cantù 11, 20092 Cinisello Balsamo
MI; tel. 02-66015601, fax 0266015613.
Mactronics (v.le Jenner 40A, 20159
Milano; te1.02-66800548, fax 026881209) e DISCOM (via Cilea 106,
20151 Milano; tel. 02-33910901, fax
02-33910910) distribuiscono la gamma di hard disk ad alte prestazioni e
disk-array Micropolis, coperti da 5
anni di garanzia. Particolarmente interessanti i modelli ad altissima capacità e quelli ottimizzati per applicazioni audiolvideo (che non eseguono
la ricalibrazione periodica, brevetto
Micropolis). Il modello è di costo contenuto 41 10 (3,25 pollici slim, capacità formattata 1.O52 Mb, tempo di
accesso 8,5 ms) disponibile nelle
versioni SCSI2-Fast ed Enhanced IDE. Micropolis ha in catalogo versioni esterne, con un cabinet a cassetti
modulari, solido, praticissimo e molto
elegante che h a vinto il premio
SMAU Industrial Design. Le versioni
a disk array mettono in parallelo più
dischi per aumentare la velocità e
possono tollerare il guasto di un cassetto senza che si abbia perdita di
dati; rispetto alla versione normale
cambia il basamento del cabinet, che
contiene una scheda RAID. Il cabinet
Micropolis non è disponibile separatamente dai dischi e costa parecchio,
ma è un prodotto al massimo livello
di affidabilità e praticità possibile (per
esempio, la gestione dei terminatori
e del cablaggio è automatica). [P.C.]
Per il 1995 Hardital, che distribuisce
in Italia prodotti Phase 5 e MacroSystem, fra cui la VLab Motion, prevede
alcune importanti novità: in primo iuogo la Cybervision 64 di phase 5 o ~ d vanced di cui si è ampiamente parlato
nel numero 62 a proposito della fiera
di Colonia: si tratta di una scheda grafica a 64 bit, Zorro III, basata sul processore Trio64 della 53.
La memoria video è di 2 Mb, espandibili a 4. Permette schermi fino a
1.600x1.200 a 8 bit e 1.024~768a 24
bit. I prezzi sono rispettivamente di L.
590.000 e L. 740.000 IVA inclusa.
La seconda novità è il CDLink32, un
sistema hardware e software che permette di collegare un CD32 a un Amiga mediante la porta seriale. Il prezzo
è di L. 69.000.
La terza novità è rappresentata dalla
Blizzard 1230-111, un'evoluzione della
nota scheda acceleratrice per 1200.
Ora è presente un solo connettore
per moduli SIMM e un massimo di 32
Mb di memoria Fast. Non compare
più lo zoccolo PLCC per il coprocessore, ma rimane quello PGA. Il prezzoperlaversionecon68EC030a40
MHz è di L. 440.000, mentre quella
Con 68030 a 50 MHz costerà L.
540.000.
PENTIUM INTEL:
I CONTI NON TORNANO
Una notizia particolarmente clamorosa sta mettendo a soqquadro le reti telematiche internazionali (e non solo quelle) dedicate ai sistemi Intel: si è scoperto che la sezione matematica
del processare Pentium produce errori nei calcoli in virgola
mobile che non si presentano
sui 486. Gli studiosi sono alla ricerca di altri bug ed effetti collateral dell'errore che si presenta quando si dividono due numeri in doppia precisione: di
fatto il Pentium ottiene un risultato che per accuratezza deve
essere ritenuto a singola precisione. Questo falsa completamente i risultato di certi calcoli
in virgola mobile e rende inutilizzabili fogli elettronici, programmi di ray-tracing, di calcoli matematici e statistici. Un esempio
di errore è i seguente:
4195835 (4195835/3145727)*3145727
Per qualsiasi alunno di scuola
media il risultato è ovviamente
0, per i l Pentium Intel
quando opera in doppia
precisione (come avvie-
Almathera ha annunciato la distribuzione di un lettore di CD-ROM SCSI
che permette di leggere fino a 7 CDROM contemporaneamente. I dischi
ne
i
fogli
appaiono ad Amiga come i device
- - - elettronici) è invece
258.
CDO:, C D I : ... CD6:. Il lettore passa
L'lntel ha ammesso I'erautomaticamente al CD-ROM richiesto quando si accede a uno dei device
rore e si sta preparando
(3 secondi per il cambio di CD-ROM).
a produrre una nuova
Il lettore è dotato di interfaccia SCSI e
versione del Pentium
richiede un controller che supporti i
che a suo dire sarà bug
LUN multipli e lo standard SCSI-Direct
free, Non si conosce ancome i controller GVP e I'Oktagon Bcora la data in cui questi
SC. Permette di leggere CD-ROM,
nuovi chip saranno preCD-DA, CD-ROM-XA e Photo CD. Si
senti sul mercato. Quelli
tratta di un double speed (300 kbis)
venduti finora e quelli atcon tempo di accesso medio di 380
ms. Può essere collegato allo stereo
tualmente in commercio
mediante due connettori RCA e preincludono l'errore.
senta anche una presa per cuffia. 01li fatto assume una partre a permettere l'ascolto di CD Audio,
ticolare gravità se s i
consente di copiare il loro contenuto
pensa che i primi peri.
sotto forma di dati digitali grezzi in un
tium sono stati comprati
file Amiga per successive elaborazioni
da
per a ~ ~ i i - mediante software di campionamento
caziOni matematiche e
non fornito. Il file systema ASIMWare
statistiche di alto livello.
offrirà un supporto per tale funzione a
Secondo alcune voci
partire dalla versione 3.0. Sostituisce
quindi i campionatori a 16 bit limitatanonconfermate,I'lntel
mente ai CD Audio. I prodotti Alera al corrente dell'erromathera sono distribuiti da:
re da tempo, ma ha ta.
ciuto per continuare a
vendere sistemi Pentium; secondo altri ci sono tutte e premesse per un'azione legale contro I'lntel per la
quale si stanno già organizzando associazioni di consumatori
statunitensi.
L'lntel intanto si è già detta disponibile a sostituire i Pentium
bacati a coloro che ne faranno
richiesta. Proprio in situazioni
come queste ci si rende conto
dei pericoli insiti nelle situazioni
di monopolio, quale quella che
attualmente riguarda il Pentium
Intel: la dipendenza di una parte molto cospicua dell'informatica mondiale da un unico produttore, espone tale settore a
pericoli enormi, sia in termini di
disponibilità dei prodotti, sia in
termini di costi e affidabiità. Tale situazione è comunque destinata a cambiare. altri produttori
stanno per rilascare i loro cloni
del Pentium, i 586, mentre si resta sempre n attesa del decollo
per a tecnologia RISC dei
PowerPC.
Una cosa è certa: d'ora in avanti i l marchio "Pentium Insde"
potrebbe produrre effetti collaterali che non erano quelli che
si ausisicava Intel.
AXXEL Computer & Soffware
Contrà Mure S. Rocco, 17
36100 Vicenza
te/. 0444-325592, fax 0444-321145
Db-Line
viale Rimembranze, 26/c
21024 Biandronno (VA)
te/. 0332-819104, fax 0332-767244
BBS 0332-767277
Rainbow Computing
via R. Gestro, 10/A, 16129 Genova
te/. 010-584425, fax 010-584426
BLITZ BASIC 2 V1.9
Nuova versione d Blitz Basic, I
linguaggio di programmazione
che sta di fatto prendendo il posto di AMOS fra gli utenti Amiga. Si tratta della versione 1.9
che comprende un nuovo de-
ERRATA CORRIGE
Sul numero 62 a pag. 17, per errore, a
partire dall'M-Tec, la prima riga dell'indirizzo compare nell'ultima riga della
società precedente.
Sul numero 62 a pag. 32 manca il giudizio della Cyberstorm: ovviamente si
tratta di un indiscutibile "Eccellente".
1995 AMICA MAGAZINE
11
DB-Line ha deciso l'importazione di una lunga serie di prodotti dedicati a
LightWave 3D, il programma di rendering 3D recensito sul numero 62 di
Amiga Magazine che costituisce ormai il cuore di un vasto panorama di
prodotti professionali quasi tutti made in USA, ove Lightwave si è affermato come parte del VideoToaster, destinati alla modellazione, al rendering, all'animazione.
Hollywood FX permette di realizzare animazioni con LightWave 3D, sostituendo apparecchiature DVE e raggiungendo in termini qualitativi le prestazioni di costosi sistemi professionali tipo gli ADO, a partire da sequenze video digitalizzate con VLab Motion, PAR, ma anche AVID e Cube.
Permette il movimento di più finestre, trasformazioni 3D ed effetti particellari. Il sistema è modulare e quindi sarà facile integrarvi in futuro nuovi effetti. Supporla la scheda di calcolo Raptor Plus Il, con la quale gli effetti
vengono realizzati quasi in tempo reale.
Virtual World è una raccolta di CD-ROM che include: Wired Reality, con
oggetti tridimensionali dotati di texture e attributi, scene ed effetti, an-imazioni e tutorial; Mapped Out, con font, clip map, bump rnap, displacement
map, centinaia di immagini per il mapping degli oggetti; Climates, con immagni e animazioni per gli sfondi; Sound Textures: una libreria di effetti
sonori anche in formato MIDI.
Light-ROM è un'altra raccolta su CD-ROM di oggetti, scene, texture, map
di vario tipo, font, testi in inglese con trucchi e consigli.
Impact! supporta direttamente le leggi della fisica dall'interno di LightWave 3D: tiene conto di densità, massa, baricentro, inerzia che calcola automaticamente; dispone di una nutrita serie di materiali predefiniti e gestisce forze e "motori" ciuali la ciravità, le molle, i campi di forza, le spinte, le
accelerazioni.
Surface Pro è una raccolta di 60 t i ~dii suoerfici. immediatamente utilizzabili in LightWave fra cui "metallo'liquido, "nebulosa", "legno", "acqua",
"fiume" e così via.
City Builder contiene la riproduzione di 75 edifici statunitensi sotto forma
di oggetti per LightWave.
Snap Maps è una vasta raccolta di texture per LightWave che comprende
foglie, tessuti e altri materiali.
Replica Technology: si tratta di una raccolta di oggetti per LightWave che
comprende: Homes, con quattro abitazioni molto dettagliate, Interior Construction con oltre 100 oggetti per I'arredamento di interni; Interior Design
1. 2, 3: raccolta di mobili oer I'arredamento di case e uffici.
~umanoid:raccolta di oggetti tridimensionali che comprende volti umani
con espressioni facciali e corpi, mani che permettono il movimento gerarchico dei vari arti.
Moving Textures 100 un CD-ROM con 22 texture animate utilizzabili per
nubi, fiamme, vapore, onde, fumo. Sono presenti anche FX Map per
deformare le superfici.
Power Macros include 17 macro ARexx per LightWave 3D che permettono, per esempio la dispersione di frammenti, con un completo controllo
su direzione, velocità, inerzia, oppure la creazione di oggetti mediante il
Modeller.
Sparks: questo modulo per LightWave calcola animazioni particellari simulando la fisica reale.
Motion Master I e Il: si tratta di altri moduli per LightWave che comprendono vari strumenti per generare facilmente animazioni molto complesse.
Per finire verranno importanti anche i due noti programmi Axiom WaveMaker e Pixel 3D e i case Tower Mikronik per 500, 1200 (L. 1.259.000 1VA inclusa) e 4000 (L. 959.000 IVA inclusa).
bugger esterno. nuove opzioni e
funzioni. L'upgrade viene venduto in Germania a 25 marchi.
In Italia non esiste un importatore ufficiale, il programma è disponibile presso singoli rivenditori che lo importano direttamente. fra cui:
Multibit
via Boniperti, 59
280 15 Momo (NO)
te/. 0321-926907
fax 032 1-926210
12
AMIGA MAGAZINE
PC TASK 3.0
Nuova versione del noto programma commerciale di emulazione di sistemi MS-DOS realizzato da Chris Hames. La nuova
versione emula via software sia
gli 8086 sia gli 80286, supporta
fino a 15 Mb di memoria estesa,
fno a due floppy anche ad alta
densità, fino a due hard disk e
anche CD-ROM. Emula i modi
video MDA, CGA, EGA, VGA e
SVGA, visualizza fino a 256 colori sui sistemi AGA, può sfrutta-
N" 63/GENNA10
1995
re schede grafiche come la GVP
Spectrum e la Picasso Il. Usa le
porte seriale e parallela ed emula l'altoparlante interno dei PC.
Supporta il mouse ed emula i
mouse seriali. Permette il lancio
di più finestre MS-DOS in multitasking e su schermi pubblici.
Permette il trasferimento di file
da Amiga a MS-DOS e supporta
la scheda adattatrice per periferiche ISA GoldenGate di David
Salamon. E compatibile con
Windows 3.0-3.11 (la versione
3.1 richiede 1,5 Mb di memoria
RAM contigua). I l programma
funziona su tutti gli Amiga, ma
per sfruttarne tutte le caratteristiche si consiglia alrneno il 2.0 o il
3.0 e adeguata quantità di RAM.
Il rilascio del pacchetto è previsto per dicembre.
Quasar Distribution
P.O. Box 188, Southland
Victoria3192, Australia
te/. t61-3-5838806
fax t61-3-5851074
BBS t61-3-5848590
STUDIO PROFESSIONAL Il
Studio è un noto programma
commmerciale, prodotto in Germania, che offre una serie di driver per stampanti Canon, Epson
e HP, che sfruttano al massimo
le potenzialità delle stampanti e
sostituiscono pie~amentei driver Amiga.
Con i l programma di stampa
compreso nel pacchetto, la
stampa avviene a 24 bit di colore, a differenza di quanto avviene normalmente con i driver del
Workbench. Il programma gestisce file IFF, JPEG, GIF e Targa.
L'ultima versione, in particolare,
comprende un driver per la nuova stampante Epson Stylus Color. I programma è importato
da:
AXXEL Computer & Software
te/. 0444-325592
fax 0444-32 1145
CONTROLLER SCSI-AT
La tedesca Golem ha annunciato una nuova scheda Zorro I l
per Amiga 20001300014000 che
comprende sia un controlier SCSI2 con connettore esterno, sia
un controller AT con due connettori anche per CD-ROM.
MODULA 2
La società svizzera A+L AG ha
annunciato la versione 4.3 di
MZAMIGA, i l noto compilatore
Modula 2 per Amiga, che comprende un debugger simbolico
che permette di testare i programmi mantenendosi a livello
di codice sorgente.
AtL AG
Daderiz 61, CH2540 Grenchen
te/. t 4 1-65-520311
fax t41-65-520379
NUOVOJOYPADPERCD32
La Power Play Europe ha prodotto un nuovo joypad per
CD32. Le sue dimensioni lo rendono adatto alle mani degli adulti.
Po werPlay Europe
Slackcote Lane, Delph, Oldham
Lancshire 0L3 5T!4 England
te/. 045-7876705
GIGAMEM 3 . 1 2
Nuova versione del noto programma di gestione della memoria virtuale su Amiga. Richiede Kickstart 2.0 o superiore, MMU e hard disk. la nuova versione è stata ottimizzata quanto a
velocità con un nuovo algoritmo
di gestione della cache. GigaMem è distribuito in Italia da:
Db-Line
viale Rimembranze, 26/c
21024 Biandronno (VA)
te/. 0332-819104
fax 0332-767244
BBS 0332-767277
WORLD
CONSTRUCTION
SET
World Construction Set, il programma professionale di Questar per la creazione di paesaggi, di cui parlavamo sul numero 60, ha ora un distributore
italiano:
Db-Line
viale Rirnernbranze, 26/c
21024 Biandronno (VA)
te/. 0332-819104
fax 0332-767244
BBS 0332-767277
COMEUAU C++
CITIZEN PN6O
E PROJECT I I C
CATMU ha annunciato I'importazione della nuova versione di Comeau C++: la 3.0.1.
Questo compilatore per Amiga del linguaggio C++ è compatibile con le altre versioni disponibili su una lunghissima
serie di sistemi hardware e
software fra cui citiamo HP
9000, Solaris 2, Linux, Sun 3,
IBM RS 6000, Sun Sparc, tutti
gli UNIX 386, gli XENIX 386,
MS-DOS, Windows, OSl2,
Coherent.
E in corso il porting verso
VMS, HP, Cray, Atari ST,
Windows NT ed è probabile
anche Macintosh.
La nuova versione include
template che permettono di
definire famiglie di funzioni comuni a più librerie. Il compilatore ANSI è compatibile e produce come output codice C
ANSI che può essere compilato con qualsiasi compilatore
C ANSI compatibile.
Il supporto tecnico è gratuito a
vita ed accessibile via Internet, Compuserve o BIX.
NT e Chicago. Speriamo non emuli anche gli errori del Pentium
e speriamo che agli annunci segua al più presto un prodotto
funzionante. Finora si visto solo
qualche prototipo: uno in particolare è apparso alla fiera inglese dedicata ad Amiga tenutasi
all'inizio di dicembre.
IMAGEFX 2.0
Sull'ultimo numero annunciavaLa PN60 è una nuova stampanmo la nuova versione di ImageFX. Ora disponiamo di notizie
te Citizen a trasferimento termipiù precise. Il prezzo di listino è
co: portatile, si può alimentare
di 349,95 dollari (ma viene venanche a batteria, pesa solo 500
duto in USA a 250 dollari) e di
grammi, misura 25,4x5,05~4,7
cm e assicura una qualità di li124,95 per gli utenti registrati.
vello laser. Funziona in emulaOra il programma viene venduto
assieme a CineMorph direttazione Epson, NEC e ProPrinter.
MACROSYSTEM
Prezzo consigliato 649.000 lire
mente da Nova Design e non
IMPULSEENGINE
più IVA. La Project llC è la verpiù da GVP che in precedenza
La società tedesca ha annunIo commercializzava in esclusisione a colori della stampante a
ciato di lavorare a ImpulseEngigetto di inchiostro Project I l ;
va.
ne, una scheda acceleratrice
raggiunge i 300x300 dpi e
Fra le nuove caratteristiche eper 3000 e 4000i030 che offre
stampa anche in bianco e nero.
lenchiamo: uso di miniature, anun 68030 a 50 MHz e fino a 64 che per la preview degli effetti.
Prezzo consigliato 625.000 lire
Mb di Fast RAM accessibile in Numero illimitato di buffer e brupiù IVA.
modo burst. Questo dovrebbe
sh. Addizione, sottrazione e inconsentire di raddoppiare le versione di regioni con creazioPRO-MIX
prestazioni del 3000 e di au- ne di maschere. Creazione di
Volete trasformare Amiga in un
mentare anche di più quelle del
Mixer audio di livello professiopiù linee di testo con preview
dei font. Nuovi metodi di com40001030.
nale? Pro-Mix di Phantom Deveposizione delle immagini: Fast
lopment è ciò che fa per voi. Si
Matte, HSV Matte, Multiply, DiviSFX CD-ROM
tratta di un pacchetto hardware
CATMU snc
Siete degli animatori o dei musi- de, Minimum e Maximum. Emue software che si collega alla
via G. Di Vittorio, 22
lazione di media pittorici tradicisti? Cercate quel tale introvaporta parallela di qualsiasi Ami10023 Chieri (TU)
bile effetto audio? Potete cer- zionali in tempo reale: Airbruga (tranne il 1000) e che perfax O1 1-9415237
carlo nella Sound Effects Li- shes, Charcoals, Chalk, Oil, Finmette di miscelare fino a cinque
gerpaints, Felt Tip Markers, Wabrary, di cui è disponibile per osorgenti audio stereo. Ogni inra il primo volume. Comprende
tercolors e Crayons. Nuovi modi
gresso può essere regolato pie- pagine. Richiede un compilatodi disegno fra cui Smudge,
namente, monitorato attraverso re C o un assembler per funzio- 300 effetti registrati su un CDROM in formato CD-Audio, a 8
Roughen, Disperse, Sharpen.
un oscilloscopio a schermo e nare.
Il prezzo è di 129.95 dollari.
bit e a 16 bit mono o stereo. Il supporto per le schede graficampionato.
che comprende Retina 22/23,
Comprende software Amiga per
Il software permette anche disconvertire i campioni in file IFF Picasso Il, Piccolo, Firecracker
solvenze icrociate, il play di
Oregon Research
16200 S. W. Pacific Hwy.
standard e per effettuare la ri- 24, GVP IV-24, DCTV, HAM-E,
campioni IFF e di moduli. Il coSuite l62
cerca dell'effetto sul CD-ROM.
Harlequin e qualsiasi scheda
sto è di 399 dollari.
Tigard OR 97224, USA
E stato realizzato dalla Sound I- EGS come la GVP Spectrum, la
d e a ~per la Legendary Design
te/. t 1-503-6204919
DKB Talon o la Rainbow III. E
TERMITE E GAMESMITH
fax t 1-503-6242940
Technologies.
Oregon Research ha annunciapresente anche il supporto per
to due nuovi programmi per Ascanner Epson 300,
miga: Termite, un programma EMPLANT E586DX
600, 800 e per la VLab
oltre che per la stamterminale compatibile con 2.0, Gli utenti di questa
pante Primera.
con porta ARexx, supporto per
scheda emulatrice della
Utilities Unlimited sono
Nuovi formati di converlibrerie XEM e XPR, adattamenCome ogni anno, dal 13 al 17 aprile, si terrà a
datempoinattesadel
Riccioneilconcorsointernazionaledigrafica
~ioneperleimmagini:
to dell'interfaccia al font in uso e
2 0 e 3D. Fra le novità compare una sezione
Toaster Framestore,
tutto ciò che serve in un pro- rilascio del modulo
dedicata ai demo su persona1computer, un setDPS PAR loader, Apgramma di comunicazione sia software di emulazione
tore in cui Amiga, a dir poco, eccelle. La data di
plied Magic Jstream,
per l'utente inesperto, sia per il dei sistemi MS-DOS che
andrà ad accostarsi a
scadenza ultima per l'invio delle opere è il 31
pICT, pIC, GRASpIGL,
più esigente. I l prezzo è di
quello presente di serie
gennaio 1995.
DL, SGI RGB, Wave49,95 dollari.
GameSmith Development Sy- che gia permette di efront, Softimage, X-WinBit.Movie '95
stem invece è un linguaggio mulare un Macintosh. Il
dow;, Sun Raster, C64
via Bologna, 13, 47036 Riccione, /TAL Y
che permette di scrivere giochi modulo non è stato anKoala, FITSIPDSiVicar,
crsazione
e lettura di acon supporto per scroll parallat- cora rilasciato, ma ha
Informazioni generali: (voce e fax 054 1-643016)
nimazioni MPEG.
tico, dual playfield, animazione
già cambiato nome: si
Carlo Mainardi (voce e fax 0541-646635)
Inoltre sono comprese
di più oggetti in double buffer chiamer E586DX; stando
E-mail: [email protected]
decine di nuovi effetti
i i P site: cnuce-arch.cnr.it
con percorsi indipendenti, rile- alle affermazioni della
BBS: Fido Rimini 0541-773527
vazione di collisioni, movimenti
sia 2D che 3D: avvolgiUU, sarà in grado di eFidoNet: Bit.Movie 2:332/301.95
joystick, loader IFF, compatibi- mulare sia i 486 che i
mento di immagini su
fast login: bitmovie, password: bitmovie
lità AGA. Mette a disposizione Pentium Intel. Permetsfere, distorsioni da acfile requester magic name: bitmovie
una libreria di 130 funzioni ed è terà di far girare MSqua e vetro, onde, lens
fornito con un manuale di 400
DOS, OSl2, Windows,
flares, mosaici, rotazioN" 63/GENNAIO 1995 AMICA MAGAZINE
13
WORLD OF AMIGA SHOW
ni 3D e così via. Il sistema AutoFX permette azioni ripetitive
mediante script già pronti all'uso. Nuovo il sistema di catalogazione visiva delle immagini e
delle animazioni, come pure il
manuale in inglese e il potente
help in linea. Il programma richiede Kickstart 2.04 e 2 Mb di
RAM.
Nova Design Inc.
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Virginia 23230
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Final Writer è un noto word processar realizzato da SoftWood
che costituisce l'evoluzione di final Copy Il e gestisce indici, note finali, bibliografie; supporta il
formayo PostScript, contiene
120 font e gestisce internamente la grafica. La nuova versione
migliora la gestione della numerazione delle pagine, il controllo
ortografico, il disegno di poligoni e gli a capo automatici. Richiede 2,5 Mb di RAM e Workbench 2.0. E prevista la possibilità di upgrade competitivi da altri word processor.
Final Data invece è un nuovissimo Database con ordinamento
veloce e stampa di etichette che
punta sulla facilità d'uso. Pienamente compatibile con Final
Writer e Final Copy permette di
realizzare con facilità Mail Merge. Può leggere database in formato Penpal, InfoFile, MiAmiga,
File Ilsg. Richiede Workbench
1.3e512 kb.
Soft Wood Inc.
te/. t 1-800-247-8314
Dal 9 all'll dicembre 1994 si è tenuto a Londra il World of Amiga
Show voluto dalla Commodore inglese. Vi hanno partecipato numerosi espositori provenienti da tutto il mondo che ancora una volta
hanno testimoniato con la loro presenza la vitalità del mercato Amiga. Sulle reti telematiche internazionali sono circolate le prime informazioni sulla fiera che riportiamo, senza owiamente poterne garantire I'autentiticità.
Uno dei prodotti più attesi era il modulo PC per I'Emplant. Se ne è
visto un prototipo alla fiera che funzionava solo parzialmente (in
modo interpretato e non compilato come dovrà fare la versione
commerciale). I benchmark attestavano una velocità di emulazione
pari a un 286 a 14-20 MHz su un Amiga con Warp Engine a 40
MHz e scheda Picasso Il. La compatibilità è apparsa buona, ma
non è stato visto girare Windows e lo schermo usato era a 16 colori
perché mancava la compatibilità VGA. Owiamente tutti questi limiti
dovranno venir meno nella versione commerciale che, stando a Jim
Drew, presente in fiera, dovrebbe essere rilasciata a meta gennaio
(ma ricordiamo che era già stata annunciata per luglio).
Alla fiera si sono visti anche i moduli di emulazioneper 1'Atari
400/800 e per I'Apple Il che funzionavano bene anche con i giochi.
Jim Drew ha ribadito il fatto che una versione del suo emulatore PC
verrà fornita anche assieme ai PowerPC Macintosh.
4000. Già disponibili sono invece le espansioni interne per i l
1200: 8 Mb di memoria con un
modulo SIMM standard da 70
ns, coprocessore matematico asincrono, orologio con batteria
tampone al litio. Secondo Archos questa scheda, grazie a
un programma fornito separatamente, permette di usare 8 Mb
di memoria interna anche in prèsenza dell'overdrive CD che,
con altre schede, come tutte le
espansioni PCMCIA, limita a 4
Mb la memoria Fast disponibile
sul 1200. La Turbo-Board 1220
è la versione Archos della Blizzard 1220: si tratta di una scheda accceleratrice con 68EC020
a 28 MHz, orologio con batteria
tampone al litio, zoccolo per coprocessore matematico e per un
modulo SIMM fino a 8 Mb. I prodotti Archos sono distribuiti in Italia da:
RS
via Buozzi, 6
40057 Cadriano (50)
te/. 05 1-765563, fax 05 1- 765568
BBS 051-765553
ARCHOS
DRIVER STYLUS COLOR
Grandi novità annunciate da Archos, I'azienza francese che ha
già prodotto I'Overdrive per
1200, nelle versioni hard disk e
CD-ROM. Il nuovo prodotto si
chiamerà Overdrive Combo e
permetterà il collegamento alla
porta PCMCIA del 1200 sia di
un hard disk da 3,5" che di un
CD-ROM. Altra novità prevista
per i primi mesi del '95 è una
versione dell'overdrive CD per il
Per gestire la stampante EPSON
Stylus Color è possibile rivolgersi a programmi con Turbo Print
o Studio che offrono una gestione della stampa a 24 bit. In alternativa si può optare per questo driver standard per Amiga
che permette la stampa fino alla
risoluzione di 720x720 dpi e gestisce il metodo MicroWeave di
EPSON per ridurre le bande orizzontali. Il driver, compatibile
14
AMIGA MAGAZINE
N" 63/GENNA10 1995
con Workbench 1.3 o superiore,
implementa anche il metodo di
compressione adottato dalla Epson Stylus Color per velocizzare i l trasferimento di dati alla
stampante e una semplice correzione dei colori per schiarire
l'immagine. Il driver non è compatibile con gli altri modelli Epson Stylus in bianco e nero.
I l costo è piuttosto elevato:
44,95 dollari più spese di spedizione.
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NOVITA DTM
Dopo gli hard disk e i CD-ROM
è ora venuta la volta di altre
schede per 1200 che sfruttano
l'interfaccia PCMCIA in maniera
diversa.
CardCam Video In è una scheda PCMCIA per 1200 che permette di digitalizzare un segnale
video composito o YIC a 24 bit
fino a un massimo di 640x480
pixel. E in grado di digitalizzare
in memoria sequenze di immagini da 320x240 fino a 15 fps.
A1200 Spectrum è una scheda
grafica PCMCIA per i l 1200
che comprende il sistema di interfaccia grafica EGS. La sched a permette di visualizzare
schermi fino a un massimo di
1.280x1.024 pixel. Può gestire
anche modi grafici a 24 bit e richiede un monitor VGA.
La terza scheda è I-Card, di In-
terwork, un adattatore Ethernet
per 1200 che si collega alla porta PCMCIA. E SANA-Il compatibile e può raggiungere la velocità di 1 megabit al secondo.
Tutte le schede sono compatibili
anche con sistemi Windows e
Macintosh. Il prezzo di ognuna
è di 349 marchi tedeschi.
DTM ha anche annunciato la
versione 3.0 di DSS8+, i l noto
digitalizzatore audio di GVP distribuito in Italia da RS. L'upgrade per gli utenti registrati costa
59 marchi. Infine DSR, Dital Recording Studio, un programma
di digitalizzazione audio per
campionatori generici da porta
parallela. In stile 2.0, rispetta il
multistasking, campiona direttamente su hard disk e richiede 1
Mb di RAM. E dotato di porta
ARexx e costa 98 marchi.
Tutti i prodotti sono stati annunciati dal distributore tedesco:
DTM - Computersysteme
Dreiherrenstein 6a
0-65207 Wiesbaden-Auringen
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tel. t49-6127-9955/0
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usato come lettore e comprende
un buffer di 1 megabyte di RAM
per velocizzare le operazioni di
registrazione. Include i l programma AsimWare Master ISO
CD-ROM Writing Software per la
masterizzazione dei CD-ROM,
che da solo viene venduto a 530
dollari. Comprende anche il
software per i l collegamento a
sistemi IBM e Macintosh e viene
venduto in USA a 2.999,95 dollari. In teoria può anche essere
usato come streamer di tipo
WORM a un costo medio per
megabyte tendenzialmente irrisorio: il vantaggio rispetto a ogni
altro streamer è l'accesso diretto, veloce, e non sequenziale ai
dati. Viene venduto da:
Creative Computers
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A
IPISA '94
Quarta edizione per
la manifestazione
dedicata
ai programmatori
Amiga,
ricca di novità
e progetti hardware
e software
I
1 19 novembre si è svolto a Milano,
nella sala convegni dell'lSU, IPISA
'94, l'annuale Incontro dei Programmatori Italiani per lo Sviluppo su Amiga. La manifestazione, giunta alla IV
edizione, ha visto quest'anno la partecipazione di oltre 200 persone provenienti da tutta Italia.
Durante l'arco della giornata sono
stati presentati numerosi interventi riguardanti progetti software e
hardware sviluppati su Amiga, per lo
più non commerciali.
Per quanto riguarda i relatori, la novità più importante, rispetto alle precedenti edizioni, è stata la partecipazione di un ospite straniero: Wouter
van Oortmerssen, l'autore di Amiga
E. Wouter ha illustrato le più importanti caratteristiche del suo linguaggio, oltre a mostrare qualche anteprima del nuovo debugger simbolico
ancora in fase di sviluppo, ma che,
da quanto visto, sembra molto promettente.
A parte l'intervento citato, tenuto in
lingua italiana, tutti gli altri facevano
riferimento a progetti interamente sviluppati nel nostro paese.
Gerardo lula ha presentato Anim-
Il gruppo costituito da Daniele Finocchiaro, Gianluca Marcoccia, Marco
Menichetti, Giuseppe Sacco e Luca
Viola ha discusso gli aspetti tecnici e
teorici legati ad alcuni progetti sviluppati congiuntamente: KnapDisk, un
programma per I'ottimizzazione
dell'occupazione di dischi estremamente veloce; Integra, una libreria
per I'integrazione di funzioni matematiche basata su un algoritmo adattivo
sviluppato recentemente all'università di Pisa; DMA Blanker, un blanker
con controllo fine sui canali DMA e
infine WT, un programma per la visualizzazione e gestione di archivi
grafici nei formati più utilizzati.
Fausto Passariello ha presentato un
lavoro per l'analisi statistica multivariata.
Giuseppe Ligorio ha descritto la sua
libreria che consente di calcolare
funzioni aritmetiche mediante il blitter
e ha mostrato un programma che
sfrutta l'incremento di potenza di calcolo derivante dall'uso congiunto di
CPU e blitter per produrre audio a 16
voci su Amiga 1200.
Un altro intervento in campo musicale è stato quello di Angelo lacubino
che ha realizzato un programma per
la creazione di musica a partire da
funzioni matematiche.
Rocco Coluccelli ha mostrato OLE
System, un pacchetto di macro ARexx per I'integrazione di applicazioni.
Eugenio Castellani ha descritto una
scheda DSP attualmente in fase di
sviluppo, i cui primi prototipi dovrebbero essere pronti entro la fine
dell'anno.
Paolo Canali ha fatto una carrellata
sulle tendenze delle nuove architetture hardware per la multimedialità.
Infine Mirko Lalli ha presentato Amiga Expert Team, un User Group Amiga che riunisce e coordina utenti Amiga di tutta Italia.
Oltre agli articoli relativi agli interventi, gli atti contenevano
alcuni scritti realizzati appositamente per l'occasione: Daniel Barrett, famoso umorista
del mondo Amiga, ha recensito un improbabile CD audio
nel quale comparivano titoli
come "Oooh Baby I Love Your
Toster" o "What's the frequency, Irvin?". Le canzoni sarebbero cantate dal famoso interprete di jingle dell'industria
dei computer: Fred Fish.
Nel suo "The Amiga: how to
survive in a PC world" Andy
Finkel ha cercato di analizzare
la situazione attuale e la possibile condizione futura dell'Amiga.
Urban Muller, creatore di Aminet, la principale fonte telematica di software di pubblico
dominio, ha spiegato origini,
stato attuale ed estensioni future di questo prezioso servizio raggiungibile tramite Internet.
Infine un articolo di Claudio
Zani ha descritto l'ambiente di
sviluppo Twilight Developement System.
Due gli articoli scritti da alcuni
degli organizzatori: il primo è
"Facciamoci del male, ovvero:
lista di indicazioni utili per convivere con Amiga", di Sebastiano Vigna e Sergio Ruocco,
in cui sono forniti consigli,
informazioni e suggerimenti
per l'uso di Amiga, le reti e altro ancora. Il secondo articolo,
scritto da Giovanni Gentile, descrive in modo ironico I'evoluzione parallela di Amiga e del
Macintosh, vista dagli occhi di
un ipotetico utente della macchina Apple.
Pur essendo lo scrivente uno
degli organizzatori e quindi
non il candidato più adatto a
esprimere un giudizio obiettivo
sulla manifestazione, credo di
poter affermare che il salto di
qualità rispetto alle precedenti
edizioni è stato evidente. Quest'anno, per esempio, oltre ad
aumentare la qualità e la quan-
La mensa deUJISU
L'autore di Amiga E (a sittìstra)
durante il suo intervento.
re sul CCP numero 29029204 intestato a Sergio
Ruocco; nella causale del versamento devono essere
indicati chiaramente nome, cognome, recapito e numero di telefono.
Per informazioni su IPISA scrivete a:
IPISA
C/OSergio Ruocco
via di Vittorio, 4 - 2007 9 Settimo Milanese (Mi)
email: [email protected].
tità del materiale distribuito ai
partecipanti, gli organizzatori
hanno stabilito alcune convenzioni con enti universitari per
fornire servizi aggiuntivi: dal
servizio mensa all.'alloggio in
albergo. Naturalmente, non
tutto è filato liscio: ci sono stati
alcuni problemi dovuti all'impossibilità di tarare correttamente il proiettore presente in
sala e al computer utilizzato
durante gli interventi, ma, come hanno testimoniato i giudizi espressi dai partecipanti
per mezzo di questionari, la
manifestazione è stata molto
gradita e apprezzata, e ci auspichiamo che in futuro possa
ancora crescere in qualità e
partecipazione.
Tutti i partecipanti hanno ricevuto una copia degli atti del
convegno e 10 dischetti contenenti una selezione di utility di
dominio pubblico utili a chi desidera programmare su Amiga, oltre ai linguaggi DICE e AMIGA E, nelle versioni distribuibili liberamente, e il software relativo agli interventi.
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GRUPPO EDITORIALE
co,vi rc~crr/~c,rclrt~
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JACKSON
IL NUMERO UNO NELLE RIVISTE SPECIALIZZATE
cont/)ilrrtcr trllerrtctrriri~tr iir t t ~ t t e
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irr~itrc~ro:
0.2/660,ji 18.2.
RADIO AMIGA
Come trasformare
Amiga
in ZiW!a~#%Zi!one
radio
(parte 11)
D
opo l'esame delle caratteristiche generali di un sistema radio fondato su Amiga, questa
volta esamineremo alcuni dei vari
programmi disponibili per la gestione di fax, la ricezione di immagini,
l'accesso alla BBS ~ a c k eet il codice
Morse.
BONITO FAX Il
Bonito FAX Il presenta un numero di
funzioni e di opzioni tali da renderlo
pressoché completo; probabilmente
rappresenta il prodotto p i ù potente
per la trasmissione
e la ricezione dei fax
via radio in bianco e
nero o a colori.
La sua interfaccia,
in perfetto stile 2.0,
consente di personalizzare ogni aspetto delle caratteristiche operative in
modo semplice e
immediato.
Di notevole interesse e praticità è I'analizzatore audio
La finestra principale
di Bonito Fax 2.0.
Fax meteo
del nord Europa.
che permette in modo estremamente
semplice la centratura del segnale
fax in arrivo, caratteristica molto importante viste le difficoltà che normalmente si incontrano nel sintonizzare correttamente una stazione trasmittente. L'analizzatore audio è costituito da 16 barre verticali, ognuna
delle quali rappresenta un livello di
grigio e permette in modo immediato
la taratura del ricevitore e dell'interfaccia.
Il programma permette anche la sincronizzazione con il segnale di avvio
che I'imdel fax assicurando qnidi
magine risulti sempre allineata.
L'interfaccia utilizzata da questo programma va collegata alla porta seriale di Amiga ed è fornita di un potenziometro che permette la taratura
e di un led che indica il flusso dei
dati in arrivo.
La trasmissione del segnale fax è affidata, come per la maggior parte
dei programmi, ai circuiti di riproduzione audio di cui Amiga è fornito. In
questo caso si dovrà semplicemente
collegare l'uscita audio di Amiga
all'ingresso dell'apparato radio.
Ottima la scelta per quanto riguarda
i vari moduli supportati dal programma: MODUL 267, MODUL 288, MODUL 352 e MODUL 576 (quello usato per i fax meteo).
Come in ogni buon programma fax,
anche in Bonito è possibile controllare i l numero dei giri al minuto del
tamburo di scansione: 48, 60, 90,
120, 180 e 240 RPM, che rappresenta il numero di linee trasmesse e ricevute per minuto.
Le possibilità di personalizzazione
del programma sono notevoli ed è
anche previsto il salvataggio su disco delle impostazioni effettuate per
ogni tipo di fax.
La sezione di trasmissione di un fax
presenta diverse opzioni come per
esempio la regolazione dei limiti delle frequenze da usare, la trasmissione della scala di grigi, la trasmissione delle frequenze di inizio e di termine fax oltre all'aggiunta di messaggi nell'ambito del documento.
Il documento da trasmettere dovrà
essere rappresentato da un file di tipo IFF ILBM a 16 colori e quindi può
essere preparato mediante uno dei
tanti programmi di grafica disponibili
su Amiga.
Bonito FAX Il consente la ricezione e
la preparazione di fax a colori. Dopo
aver ricevuto le tre immagini delle
percentuali dei colori giallo, magenta e ciano, sarà possibile unirle in
modo da creare un'immagine a colori. L'immagine a colori così ottenuta
potrà essere salvata in formato RAW
oppure in formato IFF a 24 bit. I l programma permette inoltre la stampa
delle immagini ricevute.
Bonito FAX Il permette anche di pianificare la ricezione dei documenti in
modo programmato e in orari ben
precisi. Una speciale sezione del
programma consente infatti di stabilire dieci intervalli di tempo in cui il
programma dovrà porsi in ricezione
di segnali senza l'intervento dell'operatore. Questo è molto utile quando si intendono ricevere immagini
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da stazioni meteorologiche o di agenzia che trasmettono in orari ben
precisi.
I l programma consente la ricezione
dei fax nelle sole modalità grafiche
ECS, cioè nelle risoluzioni bassa e
alta, con la possibilità di utilizzo della modalità interlacciata.
Questo rappresenta forse il maggior
limite del programma, in quanto non
è possibile sfruttare in modo completo le risoluzioni offerte dalle varie
modalità fax supportate.
Tutti i fax ricevuti con il programma
vengono automaticamente adattati
alla risoluzione grafica selezionata e
quindi possono essere perdute alcune delle informazioni contenute nel
documento originale. Questa limitazione è molto evidente durante la ricezione dei fax meteorologici che utilizzando una risoluzione di
1.810 ~ 1 . 8 1 0pixel e che contengono
una grande quantità di informazioni
scritte: la maggior parte di esse diventa illeggibile.
Bonito FAX Il offre alcuni strumenti
per controllare I'immagine ricevuta,
in particolare permette di ruotare
I'immagine di 90°, 180" e 270°, di
selezionare aree dell'immagine e di
salvarle su disco.
Alcune funzioni di controllo sono
possibili solo sulle immagini salvate
da Bonito FAX; ciò fa pensare che il
formato IFF generato non sia perfettamente conforme alle direttive Commodore.
Concludendo, Bonito FAX offre ampie possibilità nel campo della ricezione e della trasmissione di documenti fax e costituisce un'eccellente
scelta per chiunque sia interessato a
un'attività di questo genere.
Fax meteo dell'ltalia.
ti, anche se offre un
controllo e un numero di opzioni minore per i fax rispetto a Bonito FAX
I l : il suo punto di forza è infatti costituito dalla possibilità di poter trasmettere e ricevere immagini mediante SSTV. Gli standard SSTV supportati sono Martin, Scottie, bianco e
nero, 8s, 16s e 32s.
MicroFAX permette la trasmissione e
la ricezione di fax in bianco e nero o
a colori alle velocità di 60, 90, 120 e
360 linee per minuto. I moduli previsti sempre per i fax sono 111, 112,
288 e 576. 1 documenti ricevuti vengono scalati alla risoluzione di
320x256 in 16 colori, 320x512 in 16
livelli di grigio oppure 320x2561512
in 4096 colori.
MicroFAX dispone di strumenti di
controllo che permettono di regolare
l'allineamento delll'immagine durante la ricezione. Questa funzione risulta molto utile nel caso in cui sia andato perduto il segnale di sincronismo iniziale.
La funzione di controllo della velocità durante la ricezione delle immagini permette invece di correggere
I'immagine in ricezione quando, a
causa di una errata sincronizzazione, la stessa risulti obliqua; questo è
particolarmente utile in modalità SSTV.
MicroFAX dispone di quattro zone di
memoria dove è possibile trasferire
le immagini per recuperarle successivamente al fine di trasmetterle; è
ovviamente sempre possibile salvare le immagini su disco.
Un'altra caratteristica utile di questo
programma è la capacità di aggiungere stringhe di testo all'immagine
da trasmettere, selezionando anche
font e colore. Questa funzione risulta
utile quando si trasmettono immagini
a un altro radioamatore: sarà possibile aggiungere il proprio nominativo
sto. Nella documentazione viene
spiegato che questo comportamento
è dovuto a un errore di overflow che
può verificarsi sulla porta seriale in
seguito a situazioni critiche di multitasking e lo stesso autore del programma dichiara che ciò può verificarsi anche con il solo spostamento
del mouse. Anche se il programma
presenta questo inconveniente, resta comunque la migliore scelta possibile nel caso in cui si sia interessati
alla ricezione e allo studio di fax meteorologici.
Il nord America
e l'oceano Pacifico.
e gli eventuali rapporti di ascolto. Le
immagini da trasmettere possono essere
preparate con un
qualsiasi programma
di grafica per Amiga;
in particolare, è possibile gestire immagini HAM che possono
essere trasmesse solo nella modalità
SSTV.
MicroFAX permette inoltre di aggiungere nella parte alta dell'immagine la
scala completa dei grigi o dei colori
da trasmettere, funzione che risulta
molto utile per la stazione che dovrà
ricevere la nostra immagine, in
quanto gli permetterà di sintonizzare
il nostro segnale con maggiore facilità. Se siete interessati principalmente all'attività SSTV, MicroFAX è
sicuramente una buona scelta, ma
se vi interessa di più il fax, questo
programma può presentare alcune
limiti, primo fra tutti, la risoluzione
con cui lavora, decisamente troppo
bassa se confrontata con le risoluzioni tipiche dei fax.
Il programma prevede I'acquisizione
del segnale da due diverse fonti: la
porta parallela oppure la porta joystick. Nel dischetto di distribuzione è
presente lo schema in formato IFF
ILBM del progetto di entrambe le
versioni dell'interfaccia.
Se vi interessa la ricezione dei fax
meteorologici e siete in possesso di
un TNC Kantronics o AEA, R-WeFAX
è sicuramente la scelta migliore possibile.
Oltre a essere stato scritto da un radioamatore italiano, Riccardo Rencinai IK5SQY, il programma offre la
possibilità di ricevere fax meteorologici nella loro risoluzione originale di
1.810x1.810 punti. Ciò risulta estremamente utile e permette di conservare e quindi di leggere senza difficoltà, tutte le informazioni scritte ri-
portate sul fax. Il programma usa bitmap "offscreen", cioè bitmap più
grandi delle normali risoluzioni grafiche disponibili su Amiga.
Subito dopo l'esecuzione, R-WeFAX
controlla se esiste uno dei TNC supportati e lo imposta correttamente, in
modo da poter ricevere le immagini
fax.
Durante la ricezione del fax meteo,
l'immagine viene mostrata a tutto
schermo ed è quindi possibile valutare immediatamente la qualità e il
contenuto della stessa.
Al termine della ricezione, il fax ricevuto potrà essere gestito in tutti i
suoi 1810x1810 punti: nello schermo
sarà visibile la sola parte che rientra
nella risoluzione selezionata. È possibile spostarsi all'interno dell'immagine mediante una funzione apposita che permette di "navigare" all'interno del fax e valutare quindi in modo dettagliato il suo contenuto. RWeFAX salva le immagini su disco in
formato IFF ILBM anche nella risoluzione originale del fax.
Il programma dispone inoltre di funzioni che consentono di allineare
correttamente un'immagine ricevuta
in modo errato, nei casi in cui si sia
perso il segnale di sincronismo iniziale. La velocità di ricezione è di 60,
90 o 120 RPM.
Richiede il sistema operativo 2.0 o
superiore e almeno 1 Mb di Chip
RAM. R-WeFAX funziona egregiamente e senza problemi su macchine che abbiano un processore superiore al 68000, mentre sulle altre
(per esempio un Amiga 500 o 600),
la ricezione viene talvolta interrotta
senza che l'operatore l'abbia richie-
BONITO RTTY
Chiunque sia interessato all'affascinante mondo dell'RTTY, può trovare
in questo programma un valido supporto. Bonito RTTY dispone infatti di
una serie di opzioni che permettono
di semplificare la ricezione dei segnali delle telescriventi. Chiunque si
sia avvicinato a questi segnali conosce le difficoltà che si incontrano durante le operazioni di centratura della stazione emittente, ma Bonito
RTTY presenta un regolatore di sintonia che permette di centrare il segnale in poco tempo.
Le capacità di ricezione del programma sono eccellenti e sono disponibili la decodifica analogica e
digitale.
Quest'ultima, oltre a semplificare ulteriormente le fasi di centratura della
stazione, permette di attenuare eventuali rumori presenti in segnali disturbati o deboli.
Il programma è in grado di gestire le
emissioni in Baudot 5, ASCII 7 bit e
ASCII 8 bit e permette la regolazione
della velocità standard di 45, 50, 75,
100 e 200 baud oltre a consentire
qualsiasi altra velocità intermedia. Inoltre è possibile regolare le frequenze di mark e space (ovvero i
due tipi di segnale che compongono
le emissioni RTTY) compresi i valori
di shift.
Se non si desidera eseguire le impostazioni in modo manuale, il programma dispone di particolari funzioni che permettono la regolazione
e la rilevazione automatica delle caratteristiche del segnale ricevuto.
Sintonizzata una stazione. la funzio-
ne di adattamento automatico fa sì
che il programma, dopo aver analizzato il segnale, sia in grado di stabilire velocità, shift e tutti gli altri fattori
che compongono l'emissione RTTY.
Bonito RTTY dispone anche delle
funzioni tipiche dei sistemi a telescrivente: permette di abilitare le modalità di normal/reverse, commutare fra
lettere e cifre e consente I'uso di segnali di sincronismo, cioè del cosidetto "diddle".
Il programma è stato pensato per
essere utilizzato in ambito radioamatoriale e dispone di funzioni che agevolano le normali sessioni di chiamata e di comunicazione del rapporto d'ascolto. Sono disponibili nove aree dove è possibile memorizzare
delle sequenze di caratteri che potranno essere trasmesse durante il
normale scambio di informazioni,
per esempio nel corso di una chiamata.
Il programma è inoltre totalmente
personalizzabile e consente di memorizzare su disco configurazioni
specifiche per la ricezione e la trasmissione.
BONITO CW
Se avete paura ad affrontare lo studio del codice Morse e ritenete che
la sua decodifica "a orecchio" sia
impossibile, questo programma può
aiutarvi a semplificare la vita in fatto
di trasmissioni e ricezioni Morse.
Le capacità di manipolazione del
codice Morse sono poche, ma comunque efficaci: molto utile è la funzione di auto-sincronizzazione che
permette di rilevare la velocità
di un segnale Morse durante la
ricezione.
Riteniamo che non ci sia molto
gusto nel decodificare il codice Morse con un computer,
soprattutto perché ciò non permette di apprezzarne in pieno
gli aspetti tecnici e operativi.
La fatica iniziale necessaria ad
apprendere il codice Morse è
notevole, ma una volta imparato, ci si può sentire ripagati per
lo sforzo sostenuto.
Bonito CW, oltre a decodificare il codice Morse, permette
anche I'uso dell'RTTY, ma se ne
sconsiglia I'uso persino sul manuale
allegato al programma, che suggerisce invece Bonito RTTY.
Per quanto riguarda la ricezione di
segnali RTTY la caratteristica più interessante è costituita dalla disponibilità di funzioni specifiche che permettono, mediante una chiave di
crittazione, la decodifica di emissioni
cifrate. Questa funzione può essere
utilizzata per la lettura e la trasmissione di segnali crittografati incomprensibili agli eventuali ricevitori cui
il messaggio non sia diretto.
Le funzioni disponibili per la ricezione dei segnali RTTY sono minori rispetto al programma precedente,
ma compaiono tutte quelle che permettono la regolazione dei parametri
essenziali (velocità, shift, ecc.).
Il programma permette di regolare la
velocità di trasmissione e di ricezione e la trasmissione di segnali monitor.
DCF77 E MSF
Il programma DCF77 permette la ricezione e la decodifica del segnale
orario trasmesso dalla stazione tedesca DCF sulla frequenza di 77,5
kHz. La ricezione di questo segnale
presuppone la disponibilità di un ricevitore che permetta la copertura
delle onde lunghe e di un'antenna idonea a tali frequenze.
Se riuscite a captare il segnale di
questa stazione di tempo e di frequenza, potrete essere certi che il
segnale orario che vedrete comparire sul vostro monitor sarà preciso
nella maniera più assoluta. Il programma permette anche di impostare l'orologio interno di Amiga.
Di analogo uso è il programma MSF
che permette la ricezione della stazione di tempo e di frequenza MSF
con caratteristiche analoghe a quelle del programma DSF77. La frequenza di trasmissione della stazione MSF è 60 kHz.
AMIPAC
Questo programma di produzione italiana e, per molto tempo, anche
l'unico su Amiga per l'attività packet,
è opera di Silvano Funghi, IWOBRH.
AmiPac offre un buon supporto a diversi tipi di TNC, fra i quali quelli
prodotti da Kantronics e da AEA.
Il programma consente un buon livello di personalizzazione e mette a
disposizione dell'utente alcuni menu
a scorrimento verticale dove è possibile inserire i comandi di uso più frequente, come comandi di connessione e comandi per I'impostazione
dei parametri del TNC.
Le modalità di lavoro offerte da AmiPac sono numerose e consentono di
fare attività packet in modo semplice
e immediato. Essenzialmente, AmiPac è un programma di tipo "terminale" e quindi è utilizzabile durante i
collegamenti come utente verso
packet BBS e packet cluster.
Oltre a consentire il traffico normale
e lo scambio di messaggi, consente
il download e l'upload di file in diverse modalità: YAPP, YAPP resume, ASCII e UUDecode.
Il testo ricevuto può essere eventualmente trasmesso al sintetizzatore vocale di Amiga, fornendo
quindi un valido supporto per i
non vedenti.
Questa funzione è implementata attraverso I'uso del dispositivo SPEAK:. Tutto ciò che gli
viene trasmesso verrà processato dalla "translator.library"
(non presente nelle ultime versioni del sistema operativo)
che, com'è noto, esegue la traAmiPac
in fase di avvviamento.
l 1:discon
N9 U8 TE discon.
h'ust.ht' 2. i IYR6BCB hostnudr, 6 portsl fnsiallrd.
duzione fonetica secondo le convenzioni della lingua inglese. Se si desidera far parlare AmiPac in "italiano",
sarà necessario sostituire tale libreria con quella che esegue la conversione nella nostra lingua (è reperibile
su molte BBS, si badi che i risultati
sono piuttosto limitati).
Un'altra caratteristica interessante di
AmiPac è la possibilità di eseguire
collegamenti remoti. Utilizzando
questa modalità sarà possibile collegarsi a un altro utente AmiPac e "impossessarsi" del suo Amiga: sarà
cioè possibile eseguire alcuni comandi sulla macchina remota e vederne il risultato sul proprio schermo. Il collegamento remoto permette
lo scambio di file fra le due parti mediante il protocollo YAPP.
Un altro interessantissimo programma per I'attività packet viene dalla
Germania ed è opera di Gerhard Loder, DL3MGQ. Probabilmente è il
miglior programma di questo tipo disponibile per Amiga.
L'aspetto del programma è molto
gradevole e realizzato in perfetto stile 2.0. Le operazioni vengono effettuate sia mediante comandi, sia attraverso l'uso dei menu a scorrimento verticale. E possibile personalizzare i vari parametri di lavoro in modo veloce ed efficiente.
Le possibilità offerte da AmiCom per
I'attività packet sono vaste: dispone
di funzioni e modalità specifiche per
il supporto di numerosi TNC, fra i
quali il modem BayCom di DGSRBU
e DL8MBT. Il BayCom è un modem
che può essere collegato alla porta
seriale di Amiga: perché funzioni
con AmiCom è però necessario disporre almeno di un 68020; AmiCom, infatti, si incarica di emulare
via software il protocollo AX.25,
quello usato nell'attività packet.
Il programma permette inoltre il dialogo con i TNC multimodo (ovvero
quelli di Kantronics, AEA, ecc.) mediante la modalità KISS.
Una delle caratteristiche più interessanti è la possibilità di definire più
canali di comunicazione separati e
quindi lo scambio di dati fra più cor-
AmiCom 2.1.
Un ripetitore digitale
di segnali collegato
via packet.
NH:
rispondenti. Ogni canale
dispone di una propria
finestra dove è ossib bile
la ricezione e la'trasmissione dei dati e ogni finestra
I'uso di
funzioni per quel singolo
canale.
AmiCom consente collegamenti remoti e operazioni sulla macchina collegata anche in assenza
di operatore. Quando si
lavora in tale modalità,
AmiCom offre livelli diversi di operatività limi-
.,
W
,,,
2>diston
.
:
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1:IKuvT(-a
'rupgv-2
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3:discon
o IKBVIC-9
Vl(NDD:IKUVT(-9)
-
NU UB TU I n f o t r a n s f .
29 , 87 , i 9 9 4 15 , E4 ,55
. .
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(onnected t u PGY2:lRUPGV-2
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PGV2: IREPGY-2' Routes:
e IKEVTC-9 i 4 4 1
4
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4:discon
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N8 UE T8 I n f o t r a n s f .
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:ENTERi continua <fi> annulla <N>ext r(>antei -->
Hi es t k s f o r r e a d ~ n gt h i s b u l l e t i n ,
On behalf of a f r i e n d I an a f t e r i n f o on usinq flnicon 2 1 w i t h the PK232
The problen i s i n g e t t i n flniton and the PK t o t a i k t o e k h other the no&
I tan athteve i s t o get fhe PK t o than e t o KISS mode, f r o n then ;n nothing
happens. .Rnyoneout t h e r e been throuqif t h i s problen?
IKS i n antici ation
de 806 V K ~ K R J ~ V K S W I : # A D L . # S R ~ R U S ~ D (
[Fine d e l Messa i o i727691
I s c r i t t o da YK~~?!J per RMIGR @UN
6:discon
pGV2:IR@pGV-2> Nodei:
YTCNOD: IKUVTC-9
i:
1 T:IKBVT(-8
5:diston
P
,
3:diston
4:diston
Lettura di un messaggio
prelevato
da una BBSpacket.
tando quindi I'accesso
alla macchina a seconda
degli utenti collegati.
Benché il programma sia
molto potente ed efficiente, presenta una carenza fondamentale per
I'attività packet: gli manca il protocollo YAPP. Se
il programma avesse avuto il supporto per tale
protocollo, sarebbe divenuto, senza ombra di
dubbio, il programma più
diffuso per I'attività
packet. Purtroppo la
maggior parte delle BBS
packet esistenti effettuano lo scambio di file me-
l
Lista di messaggi
disponibili
in una BBSpacket...
La lista dei bollettini
prelevata
in un packet cluster.
modo in cui viene svolto l'esame. La modalità offre 26 livelli di difficoltà crescenti che
partono dallo studio
dei segnali più semplici, come A e N, e giungono fino a quelli più
complessi come AS e
CU
L- . . .. --
.
. ..- .
.
-
diante YAPP: in questo caso ci si dovrà rivolgere ad altri programmi.
La versione di AmiCom valutata in
questo articolo è la 2.1 e ci auguriamo di poter vedere implementata
questa funzione in versioni successive.
MORSETRAINER
Questo programma si discosta da
tutti quelli trattati finora, in quanto il
suo uso non necessita di nessun apparato radio.
MorseTrainer è un programma ShareWare sviluppato e scritto dal sottoscritto che permette di imparare i l
codice Morse e di migliorare inoltre
la propria abilità nella ricezione.
Offre diverse modalità di apprendimento: gruppi, QSO, multiQS0, contest e file.
Essenzialmente, la modalità gruppi è
pensata per aiutare gli aspiranti radioamatori che si apprestano a superare gli esami di stato per la licenza ordinaria e ricalca fedelmente il
I
Ipwd
Stwt
I
Test
1121 CM
1
Stop
I
Le altre modalità offerte da MorseTrainer sono state pensate per i radioamatori che hanno
già superato gli esami di Stato e che
si apprestano a ricevere i segnali
Morse attraverso la propria radio. La
realtà infatti è molto diversa d a
quanto richiesto dall'esame di stato:
nessun radioamatore trasmetterà
mai al suo corrispondente dei segnali Morse sotto forma di gruppi.
MorseTrainer permette la simulazione di QSO, cioè di collegamenti fra
due radioamatori in cui l'utente e invitato a decodificare quanto ricevuto. Questa funzione è molto utile in
quanto ricalca fedelmente la realtà
delle operazioni radioamatoriali e
consente, inoltre, lo studio delle procedure di trasmissione radiotelegrafica.
Per rendere il tutto più conforme alla
realtà, MorseTrainer dispone d i
quattro filtri passa banda che permettono di attenuare i l QRM (cioè il
rumore tipico delle frequenze HF)
anch'esso simulato dal programma.
Questa funzione è stata implementata con lo scopo di emulare gli strumenti tipici di un apparato ricetrasmettitore per uso radioamatoriale.
MorseTrainer permette
il controllo di tutti i parametri operativi, com-
Hodc /lrwisnitting PSO
Morse Trainer 1.21
durante
la simztlazione
preso il livello del volume dei toni
Morse e il volume del rumore mediante un controllo di bilanciamento.
A differenza della modalità QSO,
quella multiQSO trasmette dei collegamenti radio in modo continuo.
La modalità contest simula i collegamenti radio tipici delle gare radiantistiche ed è ottimo per lo studio dei
numeri e delle procedure che richiedono un intenso lavoro di ricezione.
La modalità file permette la trasmissione del testo contenuto in un normale file ASCII e permette quindi la
preparazione di lezioni personalizzate.
Infine, dopo aver portato a termine
una lezione, si può controllare I'esattezza di quanto è stato ricevuto chiedendo al programma di mostrare i risultati dell'ultima sessione di studio.
La maggior parte dei programmi e
dei progetti delle interfacce hardware appartiene alla categoria del Pubblico DominioIShareware ed è quindi
reperibile in molte BBS (non solo di
tipo packet) e nelle collezioni che distribuiscono questo tipo di software.
L'unica eccezione è costituita dai
programmi Bonito Fax I l , Bonito
RTTY, Bonito CW, DCF77 e MSF che
sono disponibili, come un unico pacchetto insieme all'apposita interfaccia seriale, presso il negozio GM Elettronica di Milano (via Procaccini,
41, tel. 02-313179) a un prezzo che
si aggira intorno alle 270.000 lire.
CONCLUSIONI
Il presente articolo non va considerato un testo esauriente sull'uso di Amiga in campo radioamatoriale, ma
solo una breve rassegna sui programmi più usati dalla comunità Amiga nei vari settori radioamatoriali.
Potete consultare l'autore per ogni eventuale chiarimento ai seguenti indirizzi:
Packet :
IKOTOJ @ IKOVTC.PG.ITA.EU
FidoNet: 2:335/412.3
73 de IKOTOJ, Antonello
A
VLAB MOTION
I
I montaggio video di qualità è sempre stato un camIpo di attività riservato a pochi. Il motivo è semplice: per
crearsi un sistema adeguato
occorrono videoreaistratori
di costo estremamente elevato, per non parlare della
centralina per il mixer video e10 gli effetti digitali. Un'alternativa economica
è costituita dai sistemi per pilotare via
infrarosso e Control-L un videoregistratore e una telecamera di livello
consumer, come Scala Echo EE100.
Analogo discorso può essere fatto
per il montaggio delle animazioni
con videoregistratori passo uno: il
costo dei videoregistratori adatti
parte da poco meno di 10 milioni
circa.
L'editing non lineare si è inserito in
questo panorama c e r c a n d o d i
cambiare il quadro esistente. Finora i sistemi conosciuti erano la Di-
per il montaggio e la PAR per il
passaggio da animazioni realizzate su
computer a un segnale video registrabile.
Caratteristica comune a questi sistemi
è quella di gestire le immagini in partizioni su hard disk evitando il ricorso ai
nastri, se non per il riversamento finale:
il montaggio viene effettuato in digitale,
mediante hard disk, e solo alla fine il
Editing- non lineare
per tutte le tasche
prodotto viene inviato in output a
un videoregistratore. Mentre Digital Broadcaster e PAR hanno puntato soprattutto alla
qualità, subordinandone ad
essa il prezzo
del prodotto, la tedesca
MacroSystem ha cercato di creare,
con VLab Motion, un prodotto capace
di soddisfare le esigenze del mercato
prosumer (dagli amatori ai professionisti entry level) a un prezzo che rimane
estremamente basso se paragonato a
quello dei concorrenti, sia su Amiga
che non.
Il risultato, lo diciamo subito, è notevole: per due milioni circa si porta a casa
un sistema che è capace di trasforma-
re i frame delle animazioni a
24 bit prodotte da programmi di rendering 2D o 3D in
un segnale video VHS o Y/C
(in futuro, mediante una
scheda aaaiuntiva, anche
di registrare
sk in una partizione dedicata in
tempo reale un
segnale video
VHS o SVHS, di
montare un video su hard disk
mediante un'interfaccia grafica
intuitiva e con accesso diretto al
singolo frame, di
effettuare il chroma key fra un segnale CVBS o Y/C
n ingresso e il vid e o presente su
hard disk, di trasformare un video registrato su hard disk
in normali file Amiga,
d i creare effetti d i
montaggio come dissolvenze incrociate, tendine e altro ancora e infine di
aggiungere titoli ai filmati.
n:),
CONFEZIONE E INSTALLAZIONE
La confezione contiene la scheda, un
manuale in inglese e due dischi. L'installazione del software, che richiede
almeno il Kickstart 2.04, avviene mediante I'lnstaller Commodore ed è priva di problemi.
L'occupazione su hard disk è molto limitata: meno di mezzo megabyte. Di
fatto è presente un solo programma:
MovieShop 1.2. Sono presenti anche
piccole utility per impostare la reselezione dell'hard disk, ma non sono documentate. Dopo l'installazione è stato
necessario stabilire la directory in cui
erano contenuti gli effetti con I'apposita opzione di menu.
Il manuale giunto in redazione per la
prova si riferiva alla vecchia versione del software.
Gli addendum relativi alla
versione 1.2 erano invece
contenuti in un file su disco. La documentazione
non è ancora completa: è
prevista una totale revisione della stessa con il rilascio della nuova versione
del programma, la 2 . 0 ,
prevista nei primi mesi del
1995.
Il manuale appare molto
sintetico e invita spesso
l'utente a sperimentare
per capire come funzionano certe cose o per trovare la configurazione giusta: non è certo l'ideale
per l'utente che dopo averle tentate
tutte va alla ricerca di qualche consiglio chiarificatore. D'altra parte il manuale trasuda entusiasmo da tutti i pori
e gli autori del sistema sembrano seriamente intenzionati a migliorare tutte
le caratteristiche del software che ancora necessitano di sviluppo o di correzioni. E' un fatto importante che fa
ottimamente sperare per il futuro di
questo già notevole prodotto.
Se ce ne fosse bisogno, ricordiamo
che la MacroSystem ha comunque già
dato prova di grandissima serietà in
questo senso, con lo sviluppo progressivo del software dell'ottima VLab e
della Retina.
Quasi metà del manuale è dedicato ai
comandi ARexx supportati da MovieShop: praticamente tutto quello che
può fare MovieShop può essere fatto
da uno script ARexx.
La scheda, in standard Zorro Il, si inserisce in un qualsiasi slot libero del
2000, 3000 o 4000 e non occupa lo
slot video.
Dopo il montaggio, all'esterno appariranno quattro connettori privi di serigrafie, il cui uso è indicato sul manuale: si tratta degli ingressi e delle uscite
composite e Y/C. All'ingresso va applicata la sorgente video da digitalizzare,
all'uscita un monitor o un videoregistratore per il riversamento. La VLab
Motion richiede due monitor: quello Amiga per I'interfaccia grafica del programma e quello con ingresso composito (o SVHS) per l'uscita della VLab
Motion. Si noti che I'output è disponibile in CVBS o in SVHS, qualsiasi sia l'ingresso utilizzato.
Lefinestre
che permettono di definire
la sorgente video,
ilfattore di compressione,
i buffer e il chroma key.
L a scheda appare molto ordinata:
spiccano due chip Philips per I'input e
I'output video e tre chip LSI surfaced
mounted, fra cui il codificatore JPEG, e
una lunga serie di chip zoccolati, oltre
a un banco di RAM da 30 ns. Un connettore permetterà in futuro di espandere la scheda per dotarla di uscite
Component ed eventualmente RGB.
E prevista la piena compatibilità con la
Retina, ma il programma può essere usato anche con altre schede grafiche
c h e mettano a disposizione degli
schermi nel display database. Noi, per
esempio., l'abbiamo provata con la Picasso senza problemi.
Con la Retina, MovieShop è in grado
di visualizzare direttamente a 16 milioni di colori le miniature delle immagini
digitalizzate.
Se è presente nel sistema la scheda
audio a 16 bit Toccata, sempre di Macrosystem, sarà possibile digitalizzare
in tempo reale l'audio, oltre al video, e
riprodurlo a 16 bit: a tal scopo durante
l'installazione vengono caricati, su richiesta, anche i programmi di gestione
della Toccata accessibili dall'interno di
MovieShop.
SEGNALE VIDEO
VLab Motion è in grado di registrare e
riprodurre segnali video NTSC o PAL,
CVBS o Y/C, usando un segnale di sincronismo esterno o interno (Free Running). L'acquisizione del segnale avviene in formato YUV 4:2:2.
VLab Motion permette di digitalizzare
un segnale proveniente da una qualsiasi sorgente video: non richiede in-
fatti TBC, perché è in grado di stabilizzare il segnale proveniente da un videoregistratore. Il segnale
in entrata è disponibile in
tempo reale sulle due uscite (CVBS e Y/C) e corretto in tutta una serie di
fattori: luminosità, contrasto, crominanza.
Elenchiamo rapidamente
gli altri controlli e filtri disponibili (alcuni dei quali non sono spiegati sul manuale): Pre Filter, Weight, Bandpass,
Coring, H Smoothing e V Smooting,
AGC, VNR, SubCarrier, Field Swap e
Output Mode (ove è possibile scegliere fra PAL e NTSC per I'output). Tutto
ciò consente di usare VLab Motion
semplicemente per migliorare in tempo reale la qualità di un segnale prima
di farlo entrare in un genlock o in un VCR e magari anche produrre qualche
semplice effetto, sempre in tempo reale come la dissolvenzaverso il nero.
Si tenga presente che la scheda ha
anche due ingressi (CVBS e Y/C) e potrebbe essere usata come semplice
switcher video. Non è difficile scriversi
minuscoli programmi ARexx che effettuino in tempo reale operazioni di questo tipo:
abilitazione segnale CVBS
dissolvenza verso il nero
abilitazione segnale Y/C
dissolvenza rovesciata
MecroSystem non pare aver dato molta importanza a questo usc della scheda, che pure è possibile (e potrebbe
anche essere sviluppato ulteriormente
via software).
A un utente che non dispone di attrezzature video sofisticate come Proc
Amp o TBC, VLab Motion può risultare
molto utile in certe situazioni. Si noti
che la scheda permette anche la conversione da Y/C e CVBS e viceversa.
La qualità video del segnale video in
uscita, misurata all'oscilloscopio per Amiga Magazine da Alessandro Giuliana (che ringraziamo), è ottima.
Altra caratteristica della scheda è il
chroma key: è possibile "bucare" un
segnale video in ingresso in una gamma di colori scelta dall'utente e far apparire sotto di esso il segnale video registrato dalla VLab Motion. Per definire
tale gamma esistono quattro parametri
(U low, U high, V low V high) e sul manuale sono indicate le corrispondenze
fra tali parametri e alcuni colori che
possono costituire una buona base di
partenza per trovare, provando, la
combinazione giusta.
Il chroma key può essere usato per
creare effetti video particolari, cui ci
hanno abituato le trasmissioni televisive, oppure per aggiungere titolazioni
realizzate con Amiga a un videoregistratore su hard disk.
A tal scopo è necessario disporre di
un encoder CVBS o YIC con cui convertire l'uscita RGB di Amiga (o di una
scheda grafica) e farla entrare nella
VLab Motion (MacroSystem vende uno
di questi encoder), oppure usare direttamente il segnale CVBS del 1200, del
600, del CDTV o ancora quello Y/C del
CD32.
REGISTRAZIONE ED ESECUZIONE
Una volta digitalizzato e corretto, il segnale può essere compresso via
hardware in formato JPEG e posto in
una partizione dedicata su hard disk.
Non è necessario assegnare tutto
I'hard disk a VLab Motion, anche se, in
tal caso, è probabile che le prestazioni
aumentino. La partizione sarà inaccessibile al sistema operativo di Amiga.
Per la compressione in tempo reale la
scheda usa chip LSI proprietari capaci
di comprimere con fattori compresi tra
100:l e 2:1.
Perché la compressione e la decompressione su hard disk possano funzionare, è necessario un controller
SCSI veloce che lasci molto libera la
CPU, e funzioni quindi in DMA (per esempio quello del 3000, I'A4091, la FastLane, quello di WarpEngine e anche
i controller GVP Series Il). Inoltre serve
una partizione libera su hard disk di dimensioni adeguate alla lunghezza del
video da editare e al livello di qualità
desiderato.
E a u s ~ i c a b i l euna CPU veloce: un
68030 a 25 MHz ci sembra il minimo.
Infine serve una notevole quantità di
RAM: 8 Mb di Fast sono sufficienti per
riuscire a far funzionare con agio tutto
il sistema, ma se ce n'è di più non
guasta certo.
Noi abbiamo provato la VLab Motion
con due configurazioni: un 4000 con
WarpEngine a 28 MHz, hard disk SCSI
Barracuda Seagate (quasi 8 Mb/s in
lettura secondo DiskSpeed), Toccata,
Picasso, 20 Mb di Fast RAM, segnali
Y/C e poi con un 3000, hard disk Seagate da 1,7 Mbls in lettura secondo Diskspeed, 4 Mb di Fast RAM static column 70 ns, segnali CVBS.
La seconda configurazione costituisce
un po' il minimo per l'uso della VLab
Motion e, visto che tale prodotio si rivolge all'utenza consumer, ci è sembrato un ottimo punto di riferimento per
valutare le possibilità del prodotto con
sistemi di potenza media.
Le nostre prove sono avvenute nella
maggior parte con un segnale televisivo (CVBS o Y/C): tale segnale è più
ricco di informazioni e più nitido di un
segnale proveniente da un VCR, pertanto la sua compressione mediante
JPEG è più difficile, per cui ci è sembrato il modo migliore per testare la
qualità della scheda e i suoi limiti.
Le nostre prove hanno confermato la
maggior facilità della VLab nel digita-
lizzare un segnale proveniente da videoregistratore con il quale, quindi, è
possibile usare fattori di compressione
meno elevati.
I l fattore di compressione viene deciso
dall'utente scegliendo la percentuale
di qualità da ottenere, come avviene
normalmente nei programmi che creano file JPEG.
E difficile stabilire la qualità massima
ottenibile con un dato sistema. Questa
varia in funzione di tantissimi fattori
che elenchiamo: in primo luogo il segnale in ingresso, se questo è molto
vario, con colori forti e poco sfumati, la
digitalizzazione è più difficile. Molto dipende anche dai filtri utilizzati in ingresso: alcuni migliorano i l segnale
rendendolo più nitido e quindi più difficile da registrare (Pre Filter, per esempio), altri lo rendono più facile da registrare. a costo però di un decadimento
(in particolare ci stiamo riferendo a "H
Smoothing" e "V Smoothing").
Altro fattore importantissimo è la quantità di memoria disponibile come buffer
per i dati su hard disk: questa va stabilita prima di iniziare un nuovo progetto,
prima cioè di inizializzare la partizione
dell'hard disk, e non può più essere
cambiata in seguito senza cancellare il
contenuto dell'hard disk. Non è bene
utilizzare tutta la memoria disponibile,
perché MovieShop ne richiede altra
La scheda VLab Motion
JPEC appare estremamente interessante perché fornisce in una unica soluzione due importanti funzioni: la digitalizzazione in
tempo reale di sequenze video-analogiche e la riproduzione PAL a 25 fps (quadri
per secondo) di immagini digitali. Tramite le uscite composita e Y/C si può registrare su nastro video-magnetico la propria produzione, senza dover far ricorso a
costosi e non del tutto affidabili registratori a passo uno. Inoltre le scene potranno essere editate sequenzialmente, montandole opportunamente nella Time Line. Un aspetto importante è la possibilità di utilizzare hard disk standard, regolarmente riconosciuti dal DOS di Amiga; in questo modo, una partizione dedicata
alla digitaliuazione, una volta terminato il lavoro, può essere riutilizzata, previa
riformattazione, da tutti gli altri programmi. Nel caso di immagini digitali prodotte con programmi di animazioni 3D come imagine o LightWave, importate per
generare delle scene riproducibili dalla VLab Motion, si dovrà tener conto del fattore "delta", owero dei cambiamenti che awengono fra un frame e il successivo,
per una efficace emissione di tali sequenze; inoltre alcune immagini ad alto contrasto, come per esempio le immagini prodotte con gli operatori Line Art di programmi quali ADPro o ImageFX risultano piuttosto esigenti per ciò che concerne
le prestazioni del sistema in riproduzione. Per la semplice produzione di logotipi
animati, che arriveranno a occupare circa un quarto dello schermo PAL, si potrà
utilizzare la funzione Chroma Key o BlueBoxing. L'interfaccia ARexx apre poi
grandi possibilità di utilizzo specie per chi opera nelle TV locali e non necessità di
una qualità broadcast.
[D.G.]
per calcolare gli effetti in fase di montaggio.
Sul 3000 citato abbiamo usato 2 Mb.
Creandosi una Startup-Sequence apposita, la più essenziale possibile, con
4 Mb di Fast è possibile riservarne 3 a
MovieShop, anche se poi non sarà
possibile utilizzare gli effetti di montaggio.
Una volta definita la quantita massima
di memoria da utilizzare è sempre possibile modificare il suo utilizzo agendo
sul parametro "Pre Load Size". E anche possibile intervenire sulla quantità
di memoria utilizzata per il Record Burst durante la registrazione e per il Play
Burst durante l'esecuzione.
Se non è possibile registrare un determinato segnale, si può modificare Pre
Load o Record Burst. Sebbene il programma permetta di cambiare tali valori a progetto già avviato, è buona
norma non farlo: infatti se in fase di
montaggio compaiono due spezzoni
registrati con parametri diversi, VLab
Motion potrebbe non essere in grado
di eseguirli in sequenza.
Uno degli aspetti meno piacevoli del
pacchetto, infatti, sta nel fatto che la
VLab "soffre" sia se il buffer è troppo
piccolo sia se il buffer è troppo grande. Quindi se uno spezzone richiede
un Play Burst molto grande, può darsi
che per un altro sia troppo grande.
Questi problemi emergono, ovviamente, quando si fa il play di una sequenza già montata, per cui è buona regola
cercare all'inizio la combinazione più
adatta per tentativi e sperare poi che
essa sia adatta a tutti gli spezzoni da
montare. Va precisato che normalmente questi problemi si presentano solo
ai massimi livelli di qualità possibili rispetto ai limiti del proprio sistema.
La registrazione può avvenire per singoli frame o per sequenze di durata
predefinita o ancora interrompendo la
registrazione via mouse.
Si può definire una finestra da digitalizzare c o n dimensioni massime d i
768x592 pixel in PAL.
Vediamo ora di stabilire la qualità massima che siamo stati in grado di raggiungere con i due sistemi sopra indicati e una finestra di visualizzazione
che comprende l'intero schermo PAL
(se la finestra viene rimpicciolita, è
possibile ovviamente aumentare la
qualità). non abbiamo utilizzato lo
Smoothing che permetterebbe di aumentare la qualità raggiungibile peg-
giorando però il segnale in ingresso.
Una percentale del 70-75% ci è sembrata buona per il livello consumer: rispetto al segnale in ingresso esiste un
certo decadimento che però rimane
accettabile per le esigenze non professionali. Questo decadimento si nota
in misura diversa a seconda del tipo di
immagine: per esempio, un volto su un
fondo sfocato sembrerà perfetto,
un'immagine con tanti piccoli particolari e colori contrastati farà emergere
la perdita di qualità. 11 3000 citato riusciva a operare bene a questi fattori di
compressione e a maggior ragione il
4000.
Con un fattore di qualità de1I180%si ottiene un risultato veramente buono, a
l'impressione che qualsiasi grafico,
pubblicitario in erba o semplice appassionato di computer, prova usando
l'ultimo prodotto della tedesca Macrosystem. Comincio col dire che possiedo VLab Motion da un mese soltanto e in un così breve tempo ho già confezionato tre spot pubblicitari usando immagini acquisite da Betacam e successivamente elaborate e montate "ad arte" con sequenze di Computer
Craphics generate con LightWave: rapido e strabiliante! Non vi immaginate
neanche la faccia che i miei clienti hanno fatto vedendo ad esempio un tappeto persiano (realizzato in 3D) che prende vita sullo fondo delle immagini
catturate nel negozio. Effetto VLab Motion!
Venendo a particolari più tecnici, il montaggio non lineare è assolutamente
perfetto, ma gli effetti di transizione, specie nel modo Easy, a mio avviso
possono subire ancora grandi migliorie. Movie Shop 1.2 richiede sicuramente una messa a punto sotto il profilo della stabilità, ma anche così il software
compie il suo dovere offrendo all'utente la possibilita di montare sequenze
con un effetto Fade (dissolvenza in, out o incrociata) assolutamente straordinario. La VLab Motion è a mio parere destinata a TV private, centri di produzione emergenti e in generale a tutti coloro i quali sono attratti dalla elaborazione digitale delle immagini e non possono permettersi sistemi AVID.
Ho maturato l'idea di utilizzare un sistema Amiga completo di VLab Motion
e Toccata per la messa in onda del palinsesto pubblicitario di una tv: pensate al risparmio di tempo che risulta utilizzando un sistema non lineare (con
porta ARexx) per la gestione delle pubblicità.
Sul fronte dei box multimediali, neanche a dirlo, non ci sono limiti su ciò
che si può realizzare, anche per il fatto che forse Scala sta per commercializzare dei programmi per sfruttare la VLab Motion. Nel campo della grafica
3D, se non avete un amico che lavora dove è possibile usare un videoregistratore Betacam, il montaggio di animazioni fluide è un vero e proprio incubo a causa degli enormi costi delle apparecchiature e di conseguenza dei
loro onerosi affitti (500.000 lire giornaliere nei centri di produzione). VLab
Motion con poco più di 2 milioni vi trascina di forza verso la assoluta fluidità
nella riproduzione delle vostre sequenze a tre dimensioni!
In conclusione, considerando che i mondi della grafica e della post-produzione obbediscono al proverbio "il tempo è denaro", se fate parte di questi
mondi quasi non potete non acquistare VLab Motion. Rimarrete sconvolti
dalla velocita d'uso. Se invece siete dei tecnici di una televisione di provincia, frustrati per la scarsa disponibilità di mezzi a vostra disposizione (leggi
VTR, centralina di montaggio A/B roll, titolatrici broadcast, ecc.) e con una
enorme richiesta di produzione di spot, investite pure su questa scheda. Comunque vada, VLab Motion rappresenta il futuro del settore video, settore
che sta rapidamente per essere fagocitato dal mondo informatico.
Alessandro Giuliana
Lo streamer permette di salvare il video in maniera digitale e quindi di preservarne nel tempo le caratteristiche
meglio di qualsiasi nastro VHS o
SVHS.
Sulla velocità dell'hard disk è difficile
pronunciarsi: MacroSystem afferma
che più veloce è, meglio è. Quello da
1,7 Mbls in lettura da noi utilizzato sul
3000 rappresenta probabilmente il minimo per operare a1I180%.Importantissimo è sicuramente il fatto che I'hard
disk operi in DMA lasciando libera la
CPU: gli hard disk IDE, proprio per
questo, non sono sempre adatti.
L'ideale è costituito da certi hard disk
recenti, progettati proprio per usi grafici, che sono capaci di mantenere transfer rate elevati a velocità costante per
lunghi periodi di tempo.
prima vista identico all'originale nella
maggior parte dei casi.
11 3000 citato riusciva a fatica a digitalizzare a tale fattore di qualità e praticamente non era utilizzabile in fase di
montaggio per i citati problemi di Pre
Load e Burst. 11 4000, invece, operava
in maniera adeguata. Dal 90% si su, si
ottiene un ottimo livello di registrazione, adatto anche a usi professionali,
ma in questo caso neanche il 68040 a
28 MHz sembra bastare per operare
con agio alla risoluzione PAL (soliti
problemi di buffer) e probabilmente
non basta nemmeno un 68040 a 33 o
40 MHz.
In definitiva, un sistema analogo al
3000 citato consente di operare a 705% di qualità, mentre una 4000-Warp
Engine 28 a 80%. Ribadiamo il fatto
che con un VCR, le percentuali indicate si alzano leggermente. In verità siamo anche riusciti a digitalizzare e a
montare (con fatica) sul 3000 un segnale televisivo a11'80%, in cui però le
immagini presentavano pochi colori
molto sfumati e non comparivano molti
dettagli, né drastici cambiamenti di immagine.
E anche possibile che, provando, si
riesca a trovare una configurazione
che consenta di elevare i l livello di
qualità raggiungibile.
ANIMAZIONI
VLab Motion ci sembra un sistema estremamente adatto a sostituire i registratori a passo uno per riversare animazioni a 24 bit su nastro. Come tale è
sicuramente consigliabile a tutti coloro
che creano animazioni 2D o 3D per TV
o agenzie pubblicitarie, fatte salve le
esigenze di qualità che dipendono
molto dalla configurazione hardware.
A questo proposito i l software fornito
permette di importare a una velocità elevatissima sequenze di immagini in
formato JPEG, a patto che abbiano la
stessa risoluzione e rappresentino singoli field e non frame (un frame è composto da due field o semiframe).
Se l'animazione è in questo formato, il
caricamento è immediato: ~raticamen-
HARD DISK E STREAMER
E veniamo ora all'hard disk. La sua occupazione dipende direttamente dalla
qualità prescelta, dalla risoluzione e
dal segnale in ingresso. Al 70% in 1
Gb stanno all'incirca 14 minuti; a11'80%
sempre in 1 Gb stanno 12
minuti. La risoluzione adottata è stata di 720x528.
Come si nota, mezzo giga
dovrebbe bastare per
montare spot pubblicitari,
animazioni e così via.
Anche il montaggio di video amatoriali potrebbe
essere realizzato usando
la VLab solo per gli attacchi di montaggio partic0Iarmente complessi. E anche possibile montare il video pezzo per pezzo se si
dispone di uno streamer.
Infatti MovieShop permette di fare il backup di una
partizione e di recuperarla
in un secondo momento.
Laci Chaliged:
te solo il tempo di copiare le immagini
dalla directory sorgente alla partizione
dedicata sull'hard disk. Altrimenti il
programma può caricare file in uno dei
seguenti formati: IFF ILBM, IFF DEEP,
IFF RGB8, IFF RGBN, IFF YUVN, PGM,
PPM, QRT, SUNRASTER, VLAB, XIPAINT, JPEG.
Il programma divide i frame in due
field ed è anche in grado di adattare
la loro risoluzione a quella scelta per il
video, in maniere definibili dall'utente separatamente per l'altezza e la
larghezza (Scale, Center, Repeat,
CutIFill): i risultati non sono però di
qualità elevata.
L'acquisizione e l'eventuale rielaborazione delle immagini richiedono una
quantità di tempo che dipende fortemente dalla CPU in uso. Per I'importazione il programma può usare anche
liste in formato FRED (quello di ADPro). Una volta acquisita, la sequenza
verrà trattata come un qualsiasi altro
spezzone video.
AUDIO
In congiunzione con la scheda audio
Toccata di MacroSystem, MovieShop
è in grado di digitalizzare e riprodurre
campioni audio a 16 bit assieme alle
sequenze video. Per ora il supporto e
la gestione dell'audio sono rudimentali.
Grandi mutamenti in quest'area sono
previsti con la nuova versione del
software (la 2.0).
I campioni sonori sono gestiti come file
su partizioni AmigaDOS e non seguono lo spezzone video nelle sue vicissitudini: ciò sianifica che si taalia una
<cena in due
l'audio
non verrà parimenti modificato e questo impedisce
il montaggio automatico di
audio e video.
Altro problema che abbiamo incontrato nelle nostre
rapide prove con la Toc-
Ogg 15:01;2s
~;vaonres: 1e.6m
Pw&nku<e:slsMByte
NuoberalimnekWO.I9..18
b.tmOfyhws: ! M W
M H ~ ~ W 2.2
m
NuMbr Olscerm: 20
F
~
Video nnn:
.
...... .......
.
.
.
.-
RW
O . 576
~
WL-W.SO 1(i
Le finestre per inipostare
le preferenze relative
a itnportazione
ed esportazione di franie,
per definire macro,
per avere inforniazioni
sziiprogetto in corso
e per il save automatico
del progetto a intervalli
di tempo regohri.
cata è relativo alla sincronizzazione: non sempre
audio e video appaiono
sincronizzati tra loro.
Per superare il problema
occorre rifare la digitalizzazione audio-video finché la sincronizzazione
non appare corretta. La
versione 2.0 di MovieShop, stando alla MacroSystem, rivoluzionerà
completamente il supporto per l'audio e consentirà
di gestire a tutti gli effetti,
specie in fase di montaggio, audio e video contemporaneamente.
deUe scene, per navigare
nell'aBero del montaggio,
per creare nuovi gruppi,
il copia e i n c o k
immagini su hard disk,
ma il programma semplicemente costruisce una
lista interna che poi usa
per accedere alle sequenze su hard disk.
Abbiamo notato un difetto nel funzionamento di
questa funzione: quando
~'
l
MOVIESHOP
----~
Ora che abbiamo esaminato le principali caratteristiche della scheda, prendiamo in considerazione il programma
di gestione. La filosofia dell'interfaccia
grafica di MovieShop è la stessa adottata con la VLab: I'interazione avviene
attraverso una serie di finestre che
possono aprirsi su uno schermo scelto
dall'utente o su uno schermo pubblico
dedicato.
Utilizzato in associazione con la scheda grafica Retina, può usare schermi a
16 o 24 bit: ciò permette di visualizzare miniature delle immagini che rappresentano gli spezzoni non in toni di
grigio come avviene normalmente, ma
a colori.
Il programma è in perfetto stile 2.0,
sotto tutti i punti di vista e presenta una lunga serie di parametri che permettono una
piena configurazione della
sua interfaccia. Usa macro ARexx e può associare ogni tasto a una funzione particolare o uno
script.
Particolare degno di nota
è la capacità di "ricordare" lo stato dell'interfaccia
nel momento in cui viene
chiuso il programma.
Quando lo si rilancerà ci
si troverà nella stessa esatta situazione. Centrale,
per il funzionamento del
programma, è il concetto
di scena: una scena è una
sequenza video derivata
dalla digitalizzazione di un
--
segnale video o dall'importazione di
frame.
La finestra Scene Control permette di
registrare una scena, di visualizzarla a
piena velocità, di muoversi avanti o indietro di un singolo frame o di 10 frame alla volta, di andare all'inizio o alla
fine della scena, di passare alla scena
precedente o successiva. I tasti cursore permettono di effettuare le medesime operazioni molto comodamente.
All'interno di una scena, con i tasti
standard Amiga o con l a finestra
Block, è possibile copiare, tagliare,
cancellare o incollare parti della scena
precise fino al singolo frame.
Questa semplice forma di editing è
detta "non distruttiva", nel senso che
non vengono cancellate o spostate le
-~-
quenza, il programma alle volte "dimentica" un frame che lascia attaccato alla sequenza originale.
Per sicurezza è meglio operare i tagli
almeno un frame prima di quello desiderato. Si noti che i frame ritagliati in una scena possono essere copiati in un
altra.
Esiste anche la possibilità di effettuare
un Paste rovesciato delle immagini.
Questa è un azione distruttiva, che va
a sovrascrivere altri frame presenti
sull'hard disk. Quando l'abbiamo provata ha generato sempre dei problemi
relativi al buffer di play.
La finestra Scenes conduce al cuore
del montaggio video: qui appare I'elenco delle scene registrate. Di ognuna si può modificare il nome e visualizzare su una finestra separata la miniatura del frame iniziale, di
quello finale e di quello
di riferimento (scelto con
un apposito gadget). Un
doppio click su una di
queste miniature modifica la scena corrente.
L'idea delle miniature è
buona, ma I'implementazione abbastanza limitata: sarebbe auspicabile
un'estensione generalizzata delle icone come alternativa ai nomi per gestire le scene. Sull'uscita
Le miniature di alcune
scene su uno schermo
a 16 toni di grigio.
della VLab Motion viene
comunque sempre visualizzato un frame della
scena corrente.
Le scene possono essere
divise (Split), clonate,
cancellate. Con il mouse
si può spostare un'intera
scena mentre con la finestra Clipboard si possono
radunare più scene sotto
un unico nome (Make
Group) quasi fossero i file
di una directory (è anche
possibile l'operazione inversa). L'albero delle
scene può essere esplorato come quello di un disco, sempre mediante la
finestra Scenes. Un gruppo viene gestito dal programma come qualsiasi altra scena:
l'unica caratteristica che lo contraddistingue è il fatto che è a sua volta
composto di più scene.
Se non si desidera aggiungere degli
effetti al proprio montaggio, le operazioni possono dirsi a questo punio
compiute: basta eseguire il gruppo
che contiene tutte le scene per ottenere il risultato cercato.
EFFETTI
La parte che ha subito le maggiori modifiche fra la prima e la seconda versione del programma è quella che riguarda gli effetti.
La loro gestione avviene mediante la
finestra TimeLine, mentre quella chiamata TimeLine Control
svolge la medesima funzione di Scene Control
per le TimeLine.
Queste ultime possono
essere gestite in due modi diversi: il primo (Easy)
permette solo effetti semplici riferiti a una o due
scene. Il secondo permette di combinare più
effetti tra loro per ottenere risultati particolarmente complessi.
Gli effetti non vengono
calcolati via hardware,
ma via software. Quando
si chiede il calcolo della
TimeLine, il programma
decomprime i due field
che compongono il fra-
Le finestre di gestione
deUa TimeLine semplice
e le finestre
per impostare
i parametri
di alcuni effetti
me, li elabora e li comprime nuovamente. Se I'effetto riguarda due scsne
contemporaneamente, per esempio una dissolvenza incrociata, il programma dovrà decomprimere anche i due
field della seconda scena.
Si noti che la TimeLine non è distruttiva, se I'effetto non piace, si potrà rifare
tutto: le scene originali risulteranno immutate.
Per creare un effetto con la TimeLine
ridotta, basta portare con il mouse una
scena sulla TimeLine e aggiungere
nella riga sottostante I'effetto desiderato, prelevandolo sempre con il mouse
dalla finestra Effect List in cui appaiono elencati per nome. Se I'effetto richiede due scene, basta inserire nella
terza riga la seconda scena, facendola
sovrapporre alla prima
per il numero di frame desiderati.
Lo spostamento di scene
e operatori è abbastanza
agevole anche perché esistono funzioni che la facilitano come I'autosizing
degli effetti e il posizionamento automatico. L a
scala della TimeLine può
essere inoltre aumentata
o ridotta a piacere. Delle
piccole finestre permettono di stabilire
il frame iniziale e la durata della scena
(una scena può essere ridotta in lunghezza direttamente sulla TimeLine) o
dell'effetto.
Sarebbe stato indubbiamente più comodo e intuitivo poter agire con icone
sia delle scene sia degli effetti (magari
alla maniera di Scala).
Fra l'altro la prima versione del programma prevedeva proprio una TimeLine a icone. La TimeLine comunque
offre un'idea immediata della durata
delle scene e degli effetti e del loro
rapporto nel tempo.
Nella TimeLine ridotta si possono usare i seguenti effetti: ColorDepth, che riduce il numero di colori in funzione di
un Darametro che varia tra 2 e 50 (da
2 a 125.000 c o l o r i j e
che può mutare nel temp o ; ColorToGrey c h e
rende la scena in bianco e nero; Delay, che
blocca un frame per un
numero specificato di
volte e ripete via via I'operazione con i frame
successivi; Fade, che
genera dissolvenze
semplici o incrociate;
Flip, una tendina che
stringe l'immagine verticalmente od orizzontal-
La TimeLine complessa
e lefinestre
di due operatori.
mente; Freeze, che blocca un frame;
Mirror, che genera un'immagine speculare verticalmente e10 orizzontalmente; Mosaic, il noto effetto mosaico
con grandezza dei pixel programmabile e variabile nel tempo; Negative, che
crea il negativo; Nop, che genera uno
schermo vuoto; Relief, che genera I'effetto rilievo con posizione della luce
programmabile; Shift, una tendina nelle quattro direzioni, con o senza sovrapposizione; Title, che genera dei titoli in sei modi diversi, uno dei quali
prevede l'inserimento di particolari codici di escape nel testo ASCII su file
per stabilire font, allineamento, scroll,
colonne, interlinea, colore e altro ancora; Wipe, ancora una tendina nelle
quattro direzioni.
Nel modo complesso sono disponibili
altri effetti. Alpha rende trasparente una scena: si può stabile la percentuale
di trasparenza iniziale e quella finale.
Crop permette di ritagliare una scena
sui lati in percentuali variabili per ogni
lato e variabili nel tempo.
QuickScale riduce le dimensioni delle
immagini di una scena e opera molto
velocemente, ma solo con percentuali
del 25%, 33% e 50%.
Scale riduce le immagini con percentuali definibili dall'utente: si possono
definire valori diversi per l'inizio o la fine, creando effetti zoom; lo zoom può
essere anche un ingrandimento: la
percentuale può variare infatti fra O e
200%, ove 100 rappresenta la grandezza normale dell'immagine.
Rotate permette di effettuare rotazioni
tridimensionali di una o due scene ed
è analogo a Trapezium che però opera
SU una scena singola.
Background permette di definire uno
sfondo di qualsiasi colore, eventualmente con una percentuale di trasparenza: le sue dimensioni possono variare nel tempo.
Border crea un bordo intorno a un'immagine eventualmente semitrasparente.
Noise produce un'immagine che corrisponde al rumore sia in bianco e nero
sia a colori (a noi ha creato problemi di
buffer, immaginiamo che la compressione JPEG non sia molto efficace con
tale tipo di immagine).
L'ultimo operatore è Compose che
permette di combinare tra loro due immagini e anche di muoverne una rispetto all'altra.
La TirneLine complessa permette di usare gli effetti come se fossero delle
vere e proprie operazioni effettuate su
uno o due dati in ingresso: il risultato
ottenuto può poi essere usato come ingresso per un altro operatore. Per rappresentare tutto questo a video, le righe orizzontali della TirneLine diventano più numerose: in ogni riga si può inserire un effetto o una scena. Il manuale cita come riferimento teorico la notazione polacca inversa, che a molti grafici (e non solo a loro), più che chiarire
le idee, le complicherà.
Comunque, l'idea è proprio la stessa:
se in una riga appare un operatore
che richiede due ingressi, nelle linee
superiori dovranno esistere due scene
u n tipi
La scheda grafica
schel
'm0
dell'ultima
lavoro
generazione più
altissima . ,
usata nel 3D.
risoluzione e -,
fonte: Co?~unodore
256 colorim.::E
Gazene,Maggio '94)
!
"...la Picasso I1
ha superato a pieni
voti l'ardua prova
di integrazione
con Amiga0.S ..."
(Andrea Suatoni,
MC, Gennaio '94)
"...l'integrazione
di questa scheda
video è pressoché
totale ..."
(RobertoArtias,
Amiga Magazine,
Il programma
Novembre '93)
di benchmark
"La velocità è
(test velocità)
nettamente superiore ..."
ZntuiSpeed:
(Luca Mirabelli,
comparazione
AinigaByte N.48) Picasso / AGA
' 'Se la grafica
standard non vi
basta più e siete
alla ricerca di una
soluzione (...)
affidabile e seria,
la risposta è
immediata:
comprate la
Picasso-Il"
(A. Trasora,
Enigma Nov. '93)
l
THE RETARGETABL-EM
La scheda Picasso I1
rappresenta la migliore
soluzione per elevare la
grafica del tuo Amiga ai livelli
professionali: risoluzione massima
1600x1200 punti, gestione di 16.8
milioni di colori fino a 800x600,
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24bit, e la versione shareware di
Mainactor, tra i migliori programmi di
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gestire la scheda Picasso.
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Faxlbbs: 86966
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uses an Amiga
for anything
beyond game
playing."
(Denny Atkin,
Amiga World,
Gennaio '94)
Rivenditori
E.D.E.:
Com~uterPoint
(VR) 04516700677
TecniComp (RM)
0615412939
SuperGames (MI)
02129520184
ElettronicaSanti
(PS) 07211790432
' 5
- W
-5.
o due uscite da altri effetti che possono essere usati come ingressi per I'operatore citato. L'uscita di questo effetto potrà poi diventare l'ingresso per
un altro operatore e così via all'infinito.
Questo metodo non pone alcun limite
agli effetti realizzabili: si può fare praticamente ogni cosa, come prendere 10
scene diverse, ridurle in scala e porle
una a fianco all'altra su uno schermo,
oppure combinare zoom e dissolvenze
incrociate, rotazioni tridimensionali con
tendine oppure ancora sovraimprimere
tJe scene fra loro e così via.
E anche vero che il sistema adottato è
poco intuitivo e richiede spesso prove
e controprove prima di raggiungere il
risultato desiderato. Il manuale, si tratta della parte su disco, non è di grande aiuto: in questo caso servirebbe
davvero un buon tutorial con molti esempi.
Fortunatamente, nella finestra TimeLine Control esiste un gadget che permette di controllare se sono stati fatti
errori logici nella TimeLine prima di av-
CCHEDA DRODOTTO
Nome VLab Motion
Produttore MacroSystem
Distribuito da Db-Line
viale Rimembranze, 26lc
21024 Biandronno (VA)
tel. 0332-819104
fax 0332-767244
BBS 0332-767277
Prezzo L. 2.590.000 IVA
compresa
Giudizio ottimo
Configurazione Kickstart 2.04,68030,
richiesta hard disk SCSl, almeno 4
M b di RAM
Pro rapporto
prezzo/prestazioni,
flessibilità del sofhvare,
porta ARexx, non
richiede TBC,
elaborazione segnale
video, effetti
Contro manuale in inglese molto
limitato, gestione buffer
di memoria, gestione
audio
viare le operazioni di calcolo.
Per quanto riguarda i tempi e le risorse
necessarie per gli effetti, va precisato
che serve almeno 1 Mb libero per gli
operatori a ingresso singolo e 2 Mb
per gli operatori a doppio ingresso. Inoltre, il programma usa una directory
per tenervi file temporanei: se questa è
in RAM:, occorrerà altra memoria libera (se viene tenuta su hard disk, le operazioni ovviamente rallentano).
Con il 3000 nella configurazione citata
e con 2 Mb assegnati al buffer della
scheda, è possibile usare gli operatori
creando una Startup-Sequence che
contenga solo l'essenziale: in questo
modo, si badi, il programma è costretto a usare anche la Chip RAM (più lenta) per l'elaborazione.
La velocità di esecuzione dipende
molto dall'operatore e dal fatto che sia
unario o binario.
Ogni elaborazione sul 3000 citato ha
richiesto fino a 40 secondi a frame nel
caso di operatori unari, ma spesso
molto meno, e fino a 60 secondi nel
caso di operatori binari. A 25 frame al
secondo, sono necessari da 15 a 30
minuti al secondo.
Sul 4000 a 28 Mhz con molta memoria
libera, i tempi si sono ridotti drasticamente.
Se si tiene presente che gli effetti normalmente occupano solo una parte
molto limitata dei video, anche nel caso peggiore, quello del 3000 citato, si
riescono a ottenere ottimi risultati in
tempi accettabili. Ovviamente, se si
costruisce un effetto che utilizza una
ventina di operatori, i tempi di attesa si
dilatano in proporzione.
Il programma comunque si dimostra
molto efficente nella gestione degli effetti: non ricalcala mai i frame già calcolati, anche se si interrompe I'esecuzione, si chiude MovieShop e si riprende il giorno dopo.
A nostro giudizio gli operatori funzionano bene e con una qualità accettabile anche nelle rotazioni e nelle compressioni (Flip). L'effetto più discutibile
è probabilmente quello relativo ai titoli,
che non regge il confronto, quanto a
intuitività d'uso se non altro, con i normali programmi di titolazione per Amiga. Se proprio tutto ciò non bastasse,
è sempre possibile esportare i frame
di una o più scene, rielaborarli uno per
uno con un programma esterno tipo ImageFX o ADPro e reimportarli in MovieShop. Per l'esportazione di immagi-
ni sono disponibili i formati IFF ILBM,
IFF DEEP, PPM e SUNRASTER, e si
possono esportare field o frame eventualmente deinterlacciati e compressi.
Anche in questo caso, se si esportano
field, si può usare il formato JPEG diretto che è estrehamente veloce.
CONCLUSIONI
Il programma appare stabile: non è
mai andato in guru anche quando la
memoria è venuta a mancare. Si può
bloccare solo in fase di registrazione
quando si sceglie un livello di qualità
troppo elevato per il sistema in uso.
L'unico problema riscontrato è l'errore
21 della vmotion.library che ogni tanto
MovieShop segnala in maniera casuale e che impedisce la visualizzazione
della registrazione su disco: in questo
caso basta salvare il progetto e riaprirlo, senza uscire dal programma, per
vederlo scomparire.
Dobbiamo ammetterlo: VLab Motion ci
ha decisamente impressionati. Sebbene permangano alcuni problemi, che
abbiamo enumerato nel corso dell'articolo, già in queste condizioni il prodotto apre delle possibilità impensabili fino a poco tempo fa. Lo riteniamo un
pacchetto ideale soprattutto agli animatori 2D e 3D che potranno risolvere
molti dei problemi connessi al riversamento dei loro filmati su nastro, ma ovviamente le potenzialità del pacchetto
non si limitano a questo.
Con la prevista integrazione a pieno titolo dell'audio a 16 bit, VLab Motion diventerà un prodotto adatto ad effettuare sessioni complete di montaggio di
brevi audiovisivi: già ora consente di
aggiungere effetti straordinari ai video
VHS e S-VHS.
Una delle possibili future evoluzioni del
prodotto è destinata ai professionisti
video: non sarà impossibile l'aggiunta
di una sezione per il controllo diretto di
videoregistratori professionali e10 la
capacità di creare Edit Decision List in
formato standard. A questo modo si
potrà usare la VLab Motion per effettuare scelte di montaggio usando scene digitalizzate in bassa qualità e passare poi I'output a un service per il
montaggio professionale. L'aggiunta
della prevista espansione Component
(e in seguito RGB) potrà invece permetterne l'integrazione con sistemi video di qualità broadcast.
A
MTBF
Cosa signzjka e cosa non signij?ca
Leggendo le specifiche degli apparati professionali e degli
hard disk, di solito ci si imbatte nel valore di MTBF (Medium Time Between Failures), che dovrebbe dare un'indicazione sulla durata e qualità del prodotto. Oggi i produttori dichiarano valori di 50.000, 200.000, 500.000 ore o anche più, che sono veramente altissimi se confrontati con
l'esperienza personale che si forma con oggetti di uso comune.
In realtà, il produttore gioca spesso sul fraintendimento
del significato del parametro, causato da una frettolosa interpretazione della sigla. Si potrebbe credere, infatti, che
comperando una periferica con MTBF dichiarato di 10.000
ore, la si potrà usare per tutto questo tempo prima che,
mediamente, sia necessario portarla a riparare per riaverla
pronta per altre 10.000 ore: disilludetevi, le cose non stanno affatto così!
Statistiche
La prima cosa da tenere bene in mente è che I'MTBF è solo un parametro statistico. La teoria della probabilità insegna che per conoscere in maniera soddisfacente le proprietà di un insieme di prodotti bisogna conoscere le cosiddette "funzioni di distribuzione" dell'insieme. Purtroppo, spesso sono complicate e poco intuitive, così se ne ricavano degli indici che danno un'idea più immediata su
qualche comportamento specifico: 1'MTBF è uno di questi.
Peccato che dalla conoscenza del solo indice si può capire
ben poco del comportamento globale: quando si scatta
una fotografia, è possibile mettere in posa il soggetto e inquadrare solo la parte più interessante; analogamente, dichiarare I'MTBF può essere un sistema molto comodo per
mascherare qualche problema.
La sua definizione è infatti molto generica: si prende un
campione di N apparecchi (per esempio 1.000), lo si fa
funzionare "entro le condizioni operative nominali" per T
ore (per esempio 800 ore) e poi si conta il numero G di
pezzi che si è guastato. L'MTBF è così definito come
N*T/G (N per T diviso G),
Come guasto si considerano anche le starature, ma si noti
che l'apparecchio viene mantenuto in un ambiente artificiale dove sono garantite le specifiche di funzionamento
(sono esclusi perciò gli urti, gli sbalzi di tensione o di temperatura, ecc).
Se nel nostro esempio G fosse risultato pari a 4, si otterrebbe un MTBF di 200.000 ore. I valori dell'esempio sono
tipici delle comuni lampadine a incandescenza: se fossimo
così ingenui da dare all'MTBF il significato visto all'inizio,
dovremmo anche credere che i nostri nipoti o bisnipoti
potranno ricevere in eredità le lampadine che abbiamo
comperato noi (con 8 ore di funzionamento giornaliero,
200.000 ore equivalgono a 68 anni).
Se il produttore fosse onesto, infatti, terrebbe accese le
lampadine per un tempo T di 1.600 ore e poiché la loro
funzione di distribuzione mostra che molte si bruciano dopo 1.100 ore, otterremmo un G=970 e quindi un MTBF di
1.649, molto più ragionevole.
Questo esempio è la dimostrazione che la probabilità di
guasto è funzione del tempo e, in particolare per hard disk e componenti elettronici, segue l'andamento della figura; di conseguenza I'MTBF è significativo solo se il costruttore non bara nel misurarlo.
Dall'esame della figura emerge un altro fatto molto importante. Se un apparecchio sopravvive ai primi mesi di vita,
avrà una vita più lunga di quella dichiarata con 1'MTBF: infatti la probabilità di guasto nei primi mesi è molto alta e
l'elevato numero di apparecchi che si guastano subito abbassa il valore dell'MTBF.
Però il tempo medio che trascorre tra l'acquisto e il primo
guasto è inferiore all'MTBF, perché in quel tratto della curva la probabilità di guasto è elevata, a meno che il produttore non abbia effettuato un lungo "burn-in" (rodaggio).
Visto che I'MTBF è un parametro medio, può accadere anche che qualche esemplare abbia vita molto lunga, ma la
maggior parte si guasta ben prima del numero di ore dichiarato; altre volte può succedere che raggiunto I'MTBF
la quasi totalità dei prodotti collassi rapidamente in tutte le
parti vitali, senza possibilità di riparazione.
'
I1 consistente aumento di
MTBF verificatosi per gli apN~~~~~
di guasti
parecchi elettronici (come gli
hard disk) negli ultimi anni è
in parte dovuto al passaggio
da sistemi con manutenzione
a sistemi senza: ai fini delI'MTBF contano come guasti
sia un motore fermo perché
necessita di una goccia d'olio,
sia un irreperibile cuscinetto
ermetico koreano "grippato",
ma d'altronde per moltissime
persone è comunque il primo guasto che segna la rottamazione della scheda o apparecchio, perché è difficile trovare chi sia disposto a ripararlo. In sintesi, il primo limite
delllMTBF è che se viene interpretato da solo offre poche
informazioni.
Calcolo
L'altro limite dell'MTBF sta nel modo in cui viene calcolato: per calcolare I'MTBF ci sono due vie, che danno risultati diversi e si prestano entrambi a imbrogli.
La prima è quella analitica: esistono pubblicazioni specializzate che elencano la probabilità di guasto di ogni componente elettronico standard nei principali ambienti operativi (ufficio, impianto industriale, automobile, aereo militare). Questo numero si moltiplica per un primo fattore di
correzione che quantifica l'esperienza del costruttore (si è
verificato che i produttori che producono un chip da molto tempo, mediamente lo costruiscono più robusto di
quelli che hanno appena iniziato a produrlo).
I1 risultato si moltiplica per un secondo fattore che identifica la bontà del produttore: il procedimento si ripete per
ogni componente elettronico dell'apparecchio, poi si applicano le regole della statistica per ottenere la probabilità
di guasto totale, da cui si ricava 1'MTBF.
Più spesso invece si ricorre alle prove sperimentali, dove
si nasconde un'altra insidia: la vita dei componenti elettronici è molto lunga, quindi per avere un MTBF significativo
dovrebbero restare accesi per decine di migliaia di ore,
tempi chiaramente inaccettabili. La soluzione consiste
nell'eseguire una prova di durata molto più ridotta, ma in
condizioni operative estreme: come la vita di un uomo
soggetto a stenti e fatiche si accorcia, così accade a quella
di un chip surriscaldato, mentre viene fatto funzionare con
tensioni troppo alte.
Tramite alcuni modelli matematici (legge di Arrhenius,
ecc.) si calcola il fattore per cui moltiplicare le ore effettive
di prova per ottenere le ore da dichiarare. I1 punto critico
sta nel calcolo di questo fattore: alcuni produttori dichiarano le ore teoriche corrispondenti alla condizione peggiore
Andamento
della probabilitd di guasto
nel tempo.
fra quelle permesse per il funzionamento, mentre altri fann o i conti calcolando quante
o r e teoriche l'apparecchio
avrebbe funzionato alla tem+
Tempo
peratura costante di 25" e in
condizioni di regime elettrico
ideale. Poiché i calcoli sono a
base di funzioni esponenziali la differenza tra i due valori
è enorme!
Nella realtà il metodo usato può essere ancora diverso,
perché spesso il foglio con le caratteristiche di un hard disk viene compilato e divulgato prima ancora che inizi la
produzione. In questi casi di solito si prende il valore di
MTBF calcolato per un modello simile e lo si corregge con
metodi statistici o empirici.
Conclusioni
L'MTBF è sì legato alla qualità e durata presunta di un apparecchio o periferica, ma non più di tanto. In assenza di
altri parametri, va considerato solo come una vaga indicazione, e usarlo per fare dei confronti tra prodotti di marche diverse o delle stime precise di durata è decisamente
fuorviante. Ormai tutti coloro che producono oggetti di
qualità sono consapevoli dell'inadeguatezza di questo parametro e lo completano con altri dati.
Fujitsu specifica per i suoi hard disk sia l'MTBF, sia il tempo medio che intercorre tra la prima accensione e il primo
guasto: elimina così l'ambiguità dovuta alla variazione della probabilità di guasto nel tempo espressa dalla figura 1.
Viene anche specificato il numero medio di anni dopo il
quale l'hard disk si guasta comunque (a causa di ossidazione, evaporazione dell'olio lubrificante, sbriciolamento
del magnete, ecc).
Seagate invece specifica un MTBF valido fino a una certa
temperatura di funzionamento, e fornisce sia la temperatura massima assoluta oltre la quale l'hard disk va in protezione, sia la legge da applicare per ridurre 1'MTBF quando
l'hard disk funziona a temperature comprese tra queste
due. In questo modo si elimina l'ambiguità dovuta al regime di funzionamento.
Ma forse il parametro più indicativo è l'estensione della
garanzia: i 5 anni di garanzia totale offerta da alcune marche di hard disk (se si guasta viene rimpiazzato gratis con
uno nuovo) sono un'assicurazione di qualità più che sufficiente per la maggior parte della gente!
A
Usiamo i Datatypes
Attributi, metodi e ARexx @arteIII)
Con questo articolo termineremo il nostro excursus sui
Datatypes esaminando gli ultimi temi: gli attributi, i metodi
e l'interfaccia ARexx.
Quando si interroga la classe...
Al contrario di ciò che awiene spesso nelle scuole di ogni
ordine e grado, che si svuotano con miracolosa rapidità
dei loro allievi, i Datatypes forniscono in genere una risposta, o quanto meno la dichiarazione di "impreparazione" dell'oggetto a rispondere a una determinata richiesta.
Ogni oggetto mantiene infatti una lista di attributi, che
compendiano lo stato corrente (ovvero tutte le proprietà)
dell'oggetto. Fra questi attributi, ciascuno dei quali è identificato da un valore numerico, troviamo quelli che già abbiamo incontrato nelle puntate precedenti (GA-Left,
GA-Top e simili, DTA-Busy, DTA-Data, ecc.), nonché un
buon numero di attributi nuovi; l'elenco dei principali si
trova nell'include "datatypes/data~.pesclass.h",e a questi
vanno aggiunti gli attributi specifici per ogni classe. La
funzione che consente di leggere il valore di questi attributi è la GetDTAttrsA( ), o la sua versione "varargs":GetDTAttrs( ).
Questa funzione accetta come primo parametro un puntatore all'oggetto che si vuole interrogare, seguito da una
TagList (o da un puntatore a TagList per GetDTAttrsA( ))
formata da coppie attributo-puntatore alla variabile che
conterrà il risultato.
I1 valore di ritorno della funzione è il numero di attributi
che l'oggetto ha effettivamente restituito (un po' come avviene per la scanf( ) del C); nel caso si legga un solo attributo alla volta, un valore di ritorno pari a O indica che
l'oggetto non ha riconosciuto l'attributo richiesto.
Ecco, per esempio, come ottenere il "nome comune" (in
genere il nome del file) e il "nome proprio" (a volte contenuto nei file IFF) dell'oggetto puntato da "dto":
char *name,*objname;
GetDTAttrs(dt0,DTA-ObjName,&objname,
DTA-Name,&name,TAG-DONE);
printf("Nome comune: ' % S I ,
nome proprio: '%s1\n",
name, objname);
Esiste anche una funzione per dare un nuovo valore a degli attributi: si tratta della SetDTAttrs( ) (o SetDTAttrsA( )),
che ha come parametri il puntatore all'oggetto e una TagList di coppie attributo-nuovovalore.
Naturalmente, non tutti gli attributi possono essere letti e
scritti; anzi, alcuni di essi possono essere specificati soltanto al momento della creazione dell'oggetto, nella chiamata a NewDTObiect( ).
La documentazione di ogni classe specifica, per ogni attributo, se può essere inizializzato, letto e/o scritto. Per
esempio, il datatype delle immagini (picture.datatype)
prevede l'attributo PDTA-Remap, che indica se si vuole
avere un remapping dei colori in base alle caratteristiche
dello schermo su cui l'immagine verrà visualizzata; questo
attributo è valido solo in fase di inizializzazione.
Al contrario, la stessa classe offre l'attributo PDTA-ModeID, che indica il ModeID (alta risoluzione, interlacciato,
ecc.) dell'immagine, che può essere inizializzato, letto o
scritto in qualunque momento.
Illustrare uno per uno tutti gli attributi di ogni classe sarebbe una fatica immane (e inutile: ogni nuova classe è libera
di implementare ulteriori attributi), quindi conviene riferirsi per questo ai documenti che accompagnano le classi
(quelli relativi alle classi della Commodore si trovano fra
gli autodocs, con nomi che finiscono per -dtc.doc).
Facciamo le cose con metodo
Come abbiamo visto, le funzioni SetDTAttrsc ) e GetDTAttrs( ) consentono di intervenire sulle proprietà di un oggetto, leggendole o modificandole. Manca ancora un metodo per chiedere a un oggetto di fare qualcosa. I Datatypes mettono in realtà a disposizione svariati metodi trami-
te i quali chiedere l'esecuzione di determinate azioni, quale la stampa di un oggetto o la sua copia nella Clipboard;
la funzioneusata per richiedere questi servizi è DoDTMethodA( ) (o la variante "varargs"DoDTMethod( )). Questa funzione richiede come parametri un puntatore all'oggetto, due puntatori, rispettivamente, alla finestra e l'eventuale requester a cui il Datatype è collegato, e un "messaggio".
Quest'ultimo parametro non deve essere confuso con l'analoga struttura di Exec: si tratta infatti di un messaggio
BOOPSI, consistente semplicemente in un blocco di dati
in cui la prima longword specifica il tipo del messaggio
(owero, il codice numerico del metodo) e il resto è costituito da una serie di longword di dati il cui numero e significato dipende dal particolare messaggio.
Vediamo subito un esempio: il seguente programmino,
della folle lunghezza di 18 righe (compresi #include e dichiarazioni), costituisce un convertitore universale di dati
"alieni" (come il GIF) in formato "nativo" (IFF) ! I1 programma è tanto breve che possiamo mostrarlo in un unico
blocco:
Nella chiamata a DoDTMethodc ), i primi tre argomenti sono noti, mentre i successivi costituiscono il messaggio. I
parametri richiesti da ogni metodo sono riportati nella documentazione della classe sotto forma di strutture; nel nostro caso, DTM-WRITE, NULL, fh, DTWM-IFF e NULL corrispondono alla struttura dtwrite che riportiamo di seguito
(tratta dall'include datatypesc1ass.h):
/ * DTM-WRITE * /
struct dtwrite
{
ULONG MethodID;
struct GadgetInfo *dtwGInfo;
/ * Gadget information * /
BPTR dtw-FileHandle;
/ * File handle to write to * /
ULONG dtw-Mode;
struct TagItem *dtwAttrList;
/ * Additional attributes * /
}:
/ * Save data as IFF data * /
#define D T K I F F
O
/ * Save data as local data format * /
#def ine DTWM-RAW
1
struct Library *DataTypesBase;
Object *dto;
int main(int argc, char *argv[])
{
long r=-l;
BPTR £h;
if (DataTypesBase=OpenLibrary(
"datatypes.library",O)) {
i£ (dto=NewDTObject(argv[l],TAG-DONE)) {
i£ (fh=Open(argv[2],MODENEWFILE)) {
r=DoDTMethod(dto,NULL,NULL,
h
DTM-WRITE,NULL,fh,DTTIFF,NULL);
Close(fh);
Naturalmente, il nostro programma è veramente minimale:
non fornisce all'utente spiegazioni su eventuali errori, non
controlla gli argomenti, e non fornisce alla classe alcuna
informazione aggiuntiva che le permetta di fare una conversione accurata (per esempio, per il remapping dei colori o l'uso di modi HAM o EHB per la conversione di immagini).
Ma, ancora, il fatto di poter effettuare la conversione di testi, immagini, suoni e quant'altro con un programma di
questa mole (!) rasenta l'incredibile, ed è forse il migliore
esempio della flessibilità che i Datatypes possono offrire
al programmatore di applicazioni. Ed ecco una semplice
modifica che trasforma il nostro convertitore universale in
un programma per portare i dati da un file nella clipboard:
}
DisposeDTObject(dto);
}
CloseLibrary(DataTypesBase);
}
return r;
}
if (DataTypesBase=OpenLibrary("
datatypes.libraryU,0)) {
if (dto=NewDTObject(argv[l],TAG-DONE)) {
r=DoDTMethod(dto,NULL,NULL,
DTM-COPY,NULL);
DisposeDTObject(dto);
1
La logica del programma dovrebbe essere chiara: viene
aperta la datatypes.library e viene creato un oggetto prendendo i dati dal file indicato come primo argomento,
quindi si apre in scrittura un altro file (secondo argomento) e si chiede all'oggetto di eseguire il suo metodo
DTM-WRITE; fatto ciò, si chiude tutto in ordine e si ritorna il valore di ritorno del metodo.
CloseLibrary(DataTypesBase);
}
return r:
Come potete vedere, ci siamo limitati a usare il metodo
DTM-COPY anziché DTM-WRITE: il resto è rimasto sostanzialmente identico. I d u e parametri DTM-COPY,
I
I metodi dei Datatypes
ULONG MethodID;
struct GadgetInfo *dtg-GInfo;
I
l;
I1 metodo DTM-CLEARSELECTED, menzionato
dall'include, è correlato con quello DTM-SELECT, a sua volta associato alla struttura dtSelect:
(/ METODI
OM-NEW
GM-LAYOUT
D'M-TRIGGER
OM-GET
GMHI'ITEST
DTM-COPY
OM-SET
GM-GOACTIVE
DTM-WRITE
OMUPDATF
GMHANDLEINPUT
OM-DISPOSE
GM-RENDER
/ * DTM-SELECT * /
struct dtSelect
{
(/ METODI TRIGGER
Label Play
Command PLAY
ULONG MethodID;
struct GadgetInfo *dts-GInfo;
struct Rectangle dts-Select;
Method 00000002
l:
(/ METODI
OM-NEW
GM-LAYOUT
DTM-FRAMEBOX
DTM-WRITE
OM-GET
GM-HIITEST
DTM-TRIGGER
DTM-SELECT
OM-SET
GM-GOACTIVE
DTM-CLEARSELECTED
OM-UPDATE
GM-HANDLEINPUT
D-COPY
Abbastanza ovviamente, questo metodo è destinato a selezionare un'area (indicata dal rettangolo in dts-Select) all'interno dell'oggetto; i metodi
invocati successivamente (scrittura, copia nella
clipboard, stampa, ecc.) agiranno soltanto sull'area selezionata. L'invocazione di DTM-CLEARSELECTED ha l'effetto di annullare questa selezione; metodi successivi agiranno quindi nuovamente su tutto l'oggetto. Un metodo particolarmente prezioso è il DTM-FRAMEBOX, che ci
consente di ottenere utili informazioni su1l"'ambiente" di visualizzazione preferito dall'oggetto:
modi video, risoluzione, numero di colori, ecc.
OM-DISPOSE
GM-RENDER
DTM-PRINT
(/ METODI TRIGGER
Label Rewind
Label Play
Label Fast Fonvard
Label Stop
Label Pause
Command REWIND
Comrnand PLAY
Cornmand FF
Cornmand STOP
Cornmand PAUSE
Method 0000000c
Method 00000002
Method 0000000d
Method 0000000e
Method 00000001
1
(/ METODI
OM-NEW
GM-LAYOUT
DTM-CLEARSELECTED
DTM-REMOVEDTOBJECT
OM-GET
GM-HIITEST
DTM-PRINT
DTM-SELECT
OM-SET
GM-GOACTIVE
DTM-COPY
DTM-RIGGER
OM-UPDATE
GM-HANDLEINPUT
DTM-WRITE
DTMFRAMEBOX
(/ METODI TRIGGER
Label Contents
Label Index
Label Retrace
Label Browse <
Label Browse >
n
Cornmand CONTENTS
Command INDEX
Comrnand RETRACE
Comrnand PREVIOUS
Comrnand NEXT
Method 00000003
Method 00000004
Method 00000005
Method 00000006
Method 00000007
NULL corrispondono in questo caso alla struttura dtGeneral, che viene usata anche da altri metodi.
Ecco la sua definizione, sempre dall'include standard:
I * DTM-FRAMEBOX * I
struct dtFrameBox
{
OM-DISPOSE
GM-RENDER
DTM-GOTO
ULONG
MethodID;
struct GadgetInfo *dtf-GInfo;
struct FrameInfo *dtf-ContentsInfo;
/ * Input * /
struct FrameInfo *dtf-FrameInfo;
/ * output * /
ULONG
dtf-SizeFrame~nfo;
ULONG
dtf-FrameFlags;
I
l;
la struttura Frameinfo è quella che ci interessa:
la riportiamo per intero:
/ * Used to ask the object about itseif * /
struct FrameInfo 1
ULONG fri-PropertyFlags;
/ * DisplayInfo (graphics/displayinfo.h) * /
Point friResolution;
/ * DisplayInfo * /
/ * DTM-REMOVEDTOBJECT, DTM-CLEARSELECTED,
DTM-COPY, DTM-ABORTPRINT * /
struct dtGenera1
t
UBYTE friRedBitc;
UBYTE fri-GreenBits;
UBYTE fri-BlueBits;
struct
{
ULONG Width;
Height;
Depth;
fri-Dimensions;
ULONG
ULONG
}
struct Screen
*fri-Screen;
struct ColorMap *fri-ColorMap;
ULONG
fri-Flaqs;
};
Ecco quindi che occorre un modo per sapere quali metodi
siano disponibili per un certo oggetto. Questo modo esiste
e, poiché la lista dei metodi supportati è una proprietà di
un oggetto, si tratta di un attributo, per l'esattenza dell'attributo DTA-Methods, che può essere letto (ma non impostato) con la classica GetDTAttrd ).
I1 valore ritornato da questo metodo è un puntatore a un
array di LONG, terminato dal valore -O (ovvero,
$FFFFFFFF); ciascuna LONG corrisponde al codice numerico di un metodo supportato. Se si volesse, per esempio,
sapere se un dato oggetto è stampabile, basterebbe il seguente frammento di codice:
ULONG *p;
BOOL
Questa struttura fornisce tutte le informazioni necessarie
sul modo video (in fri-PropertyFlags) e sui requisiti di risoluzione e colore (fri-Resolution e fri-XXXBits), nonché
le esatte dimensioni della rappresentazione a video "ideale" dell'oggetto (in fri-Dimensions). Infine, fri-Screen e
fri-ColorMap puntano alle strutture omonime, mentre
fri-Flags indica se l'oggetto può essere scalato, traslato o
rimappato (usando i colori dello schermo di destinazione).
Come avrete notato, il metodo DTM-FRAMEBOX prevede
due strutture FrameInfo. La ragione è piuttosto semplice.
Con questo metodo, non solo è possibile richiedere all'oggetto le sue preferenze (che vengono poste nella struttura
puntata da dtf-FrameInfo), ma anche richiedere che I'oggetto si adatti, per quanto possibile, ai requisiti contenuti
in dtf-ContentsInfo; in questo modo è possibile "negoziare" un ambiente di visualizzazione accettabile, sia per l'applicazione che per l'oggetto.
Con l'occasione, notiamo che la struttura FrameInfo è progettata per "crescere" in futuro, con l'aggiunta di ulteriori
informazioni; da qui la necessità di includere la dimensione della struttura (quale è nota all'applicazione) nel campo dtf-SizeFrameInfo di dtFrameBox. Ogni oggetto il cui
metodo DTM-FRAMEBOX venga invocato con un dtf-SizeFrameInfo minore di quello noto all'oggetto deve, ovviamente, astenersi dallo scrivere alcunché nella struttura
oltre questo limite.
E ora una considerazione di carattere più generale. I metodi realmente indispensabili per un oggetto sono dawero
pochi: gli unici la cui implementazione è obbligatoria sono i vari OM-NEW, OM-SET, OM-DISPOSE che forniscono le operazioni principali; ogni oggetto è poi libero di
implementarne altri, compresi o meno fra quelli standard.
Per esempio, I1amigaguide.datatype fornisce un metodo
DTM-GOTO per spostarsi a un nodo definito del database, mentre questo metodo non ha senso (e non è supportato) dal picture.datatype (un'immagine non contiene "nodi"!).
if
printable=FALSE;
(GetDTAttrs(obj, DTA-Methods, &p, TAG-DONE))
while ( ( * p != - 0 ) & & !printable)
printable I = (*p++ == DTM-PRINT)
Per inciso, al momento l'unico datatype a non supportare
la stampa è quello relativo ai suoni (per comprensibili motivi), che fra l'altro non supporta neanche la selezione. Vale la pena di osservare che MultiView effettua un controllo
di questo tipo per decidere se abilitare o meno la voce
"Stampa" nel suo menu "Progetto"... finezze che si fanno
notare.
Un altro genere di metodi è quello legato alle azioni dell'utente. Per chiarire, basta pensare che un suono, un database AmigaGuide, un'animazione, richiedono interventi
diretti dell'utente (awia/stop, riawolgi, avanti veloce, ritorna al nodo precedente, vai al sommario, ecc.).
Tutte queste azioni sono implementate come trigger
method (che potremmo tradurre liberamente come "metodi di attivazione"). Non tutti i Datatypes supportano metodi di questo tipo: un'immagine statica, per esempio, non
ha bisogno di alcun intervento dell'utente.
Per gli stessi motivi visti prima a proposito d i
DTA-Methods, è necessario che l'oggetto possa fornire
una lista dei metodi trigger implementati; inoltre, proprio
per la loro natura di metodi a diretta disposizione dell'utente, i metodi trigger non possono accontentarsi di un
semplice codice numerico; devono anzi avere una descrizione chiara e comprensibile. I1 problema è risolto con
l'attributo DTA-TriggerMethods, che fornisce un puntatore a un array di strutture DTMethod:
struct DTMethod
{
STRPTR
STRPTR
ULONG
};
dtm-Label;
dtm-Command;
dtmMethod;
In questa struttura, dtm-Label costituisce la descrizione
del metodo, dtm-Command il suo "nome" (da usare, per
esempio, come comando ARexx) e dtm-Method il suo codice numerico; l'array è terminato da un valore NULL.
ULONG *n;
struct DTMethod *m;
printf("Metodi disponibili per %s.\n",name);
printf("\nMetodi:\n");
if (GetDTAttrs(dt0,DTA-Methods,&n,TAG-DONE))
while (*n!=(-O))
printf("%08x\t",*n++);
printf("\nM);
Per eseguire un metodo trigger si usa il metodo (normale)
DTM-TRIGGER, associato al messaggio dtTrigger:
/ * DTM-TRIGGER * /
struct dtTrigger
ULONG
struct GadgetInfo
ULONG
APTR
{
}
printf("\nMetodi Trigger:\nU);
if (GetDTAttrs(dt0,DTA-TriggerMethods,&m,
TAG-DONE))
if ( m )
while (m->dtm-Label) {
printf("Labe1 %-20.20s Command %-20.20s
[Method %08x\nU,
m->dtm-Label, m->dtm-Command,
MethodID;
*dtt-GInfo;
dtt-Function;
dtt-Data;
}i
Riassumendo: MethodID è il codice del metodo (normale)
e va posto uguale a DTM-TRIGGER, in dtt-GInfo va un
puntatore al GadgetInfo (quando disponibile), dtt-Function deve contenere il codice del metodo trigger e dtt-Data i dati associati (per la maggior parte dei metodi trigger,
non ci sono dati).
m++ ;
}
else
printf("Nessuno.\n");
}
E dopo questa specie di gioco di parole, qualche esempio
chiarificatore. Ecco un programma completo che mostra i
metodi (normali e trigger) disponibili per un dato oggetto,
indicato come argomento. Dapprima, vediamo il codice
iniziale che apre la datatypes.library e l'oggetto indicato:
#include <datatypes/datatypes.h>
#include <datatypes/datatypesclass.h>
#include <utility/tagitem.h>
#include <stdio.h>
#include <clib/exec-protos.h>
#include < c l i b / d a t a t y p e s q r o t o s . h >
void DoQuery(char *name);
struct Library *DataTypesBase;
Object *dto;
int main(int argc, char *argv[])
Nel riquadro abbiamo riportato l'output di questo programma su qualche file tipico, dopo aver sostituito i nomi
simbolici al posto dei codici numerici dei metodi. Si noti,
nella lista dei metodi "normali", come sia ben visibile l'ereditarietà dei Datatypes: sono supportati metodi della rootclass BOOPSI (OM-xxx), della gadgetclass (GM-xxx) e infine quelli propri della datatypesclass (DTM-xxx).
Si noti anche come i trigger methods siano pensati appositamente per l'interazione: l'etichetta (dtm-Label) è destinata a fungere da etichetta per un pulsante o da voce in
un menu, il comando (dtm-Command) da comando
ARexx o di un altro linguaggio di script, e il codice numerico per la comunicazione diretta fra l'applicazione e l'oggetto.
{
if (DataTypesBase=OpenLibrary(
"datatypes.libraryU,0)) {
if (dto=NewDTObject(argv[l],TAG-DONE)) {
DoQuery(argv[l]);
DisposeDTObject(dto);
}
CloseLibrary(DataTypesBase);
}
return 0;
}
Ed ecco invece la funzione DoQuery( ) che effettua l'interrogazione vera e propria:
l
Altre funzioni
La datatypes.library offre altre funzioni oltre a quelle che
fin qui abbiamo utilizzato. La maggior parte di esse sono
"scorciatoie" per l'invocazione dei metodi più usati: così,
la DoAsyncLayout( ) chiama il metodo GM-LAYOUT su
un nuovo processo (chiamato AsyncLayoutDaemon), in
modo da non bloccare il chiamante, mentre la PrintDTObject( ) fa lo stesso per la stampa (con un processo
AsyncPrintDaemon). Le funzioni GetDTMethods( ) e
GetDTTriggerMethods( ) richiedono, rispettivamente, gli
attributi DTA-Methods e DTA-TriggerMethods all'oggetto
passato come argomento, e ritornano i'array corrispondente.
void DoQuery(char *name)
Anche molte delle funzioni che abbiamo incontrato, a par-
tire da NewDTObject( ), sono dei "wrapper",cioè degli involucri, per l'invocazione dei metodi corrispondenti (in
questo caso, OM-NEW).
Mentre l'accesso diretto ai metodi può sembrare più efficente, è utile ricordare che le funzioni possono essere modificate da una SetFunction( ), magari aggiungendo utili
caratteristiche. A voi scegliere quale via impiegare: entrambe sono "legali".
ARexx e i Datatypes
Come ciliegina sulla torta, gli sviluppatori Commodore
hanno pensato di rendere la datatypes.1ibrar-y un function
host per ARexx; alcune caratteristiche della libreria sono
quindi disponibili anche da questo linguaggio. Al momento, l'unica funzione implementata è il riconoscimento automatico del tipo di dato, che abbiamo visto (in C) nella
prima puntata. In ARexx, per rendere disponibile la libreria,bisogna innanzitutto aggiunge~iaalia h ~ dei
a function
host, cosa che può essere fatta, per esempio, così:
IF -SHOW('L','datatypes.library') THEN
CALL ADDLIB('datatypes.library',O,-30)
Una volta che la libreria è stata resa disponibile, ARexx si
arricchisce della funzione ExamineDT( ), la cui sintassi è:
ExamineDT(FILE/A, VARIABLE, [STEM/S
I
VAR/S] )
La prima variante, la più semplice, assume la forma:
tipo=ExamineDT(file,, VAR)
che assegna a tipo il tipo di file (ASCII, ILBM, AmigaGuide, ecc.).
L'altra variante, più completa, fa uso di uno stem:
Dopo questa invocazione, lo stem dts. contiene i seguenti
valori:
dts.DiskKey
dts.DirEntryType
dts.FileName
dts.Protection
dts.OwnerUID
dts.OwnerGID
dts.EntryType
dts. Size
dts.NumBlocks
dts Date
dts.Comment
dts.BaseType
dts.DataType
dts.GroupID
dts.BaseName
Dati dal filesystem
.
Tipo base (ascii, binary ...)
Tipo di dati (GIF, ILBM ...)
Gruppo (pict, sound, text ...)
Nome base (gif, anim, 8svx ...)
Sfmttando queste informazioni,non dovrebbe essere Micile implementare direttamente in ARexx alcune delle idee
che abbiamo visto alla fine della prima puntata.
Conclusioni
In tre puntate, piuttosto dense di contenuti, abbiamo esaminato a fondo i Datatypes delllArnigaOSe le loro applicazioni, ma siamo ben lungi dall'aver esaurito l'argomento. Come al solito, per ulteriori informazioni (fra le quali le
modalità per creare nuove classi) ci si può rivolgere agli
Autodoc della datatypes.library e a quelli delle singole
classi. Su disco troverete i listati in C relativi agli esempi illustrati in questa serie di articoli.
Speriamo che quanto fin qui esposto spinga i lettori a
sfruttare questo sistema elegante, flessibile e di scarso impatto sulle performance, nelle proprie applicazioni, rendendo il software per Arniga sempre più piacevole da utilizzare.
11 musicista nei videogame
Metodiche di lavoro
Nello sviluppo del software di intrattenimento, il musicista
è colui che si occupa della parte sonora del prodotto. Nel
caso del videogame, realizza i commenti musicali e gli effetti sonori. In questo articolo cercheremo di tracciare le linee per una semplice metodologia di lavoro per il musicista, che si basi su poche norme che abbiamo estrapolato
da un'espesienza quinquennale.
Diremmo che il valore oggettivo di un musicista può essere esaminato sotto due diverse visuali. Ci riferiremo alla
prima definendola come la somma delle qualità intrinseche dell'uomo-musicista, dovute alle sue capacità, e che
egli stesso dovrà saper sviluppare fino alla scoperta dei
propri limiti. Chiameremo ciò il "valore personale".
Quanto alla seconda, non certo in ordine di importanza, la
considereremo come la capacità di estrinsecare le suddette qualità, temperandole e all'occorrenza deformandole,
per rispondere a una logica di mercato. Chiameremo tutto
questo "la professionalità" del musicista. Non senza una
punta di civetteria.
Come prima ipotesi, diremo quindi che per essere apprezzato un musicista debba coltivare entrambi gli aspetti della
sua immagine.
Il "valorepersonale"
Evitando di esaminare la psicologia del compositore durante la fase creativa, è qui importante sottolineare che
ogni musicista ha un proprio stile di composizione, dei
passi e dei fraseggi caratteristici a cui ricorre inevitabilmente; che tali "sovrastrutture" mentali sono ben lungi
dall'essere immutabili; infatti si evolvono, e qui siamo al
punto, e hanno bisogno di linfa sempre nuova. Diremo allora che sarà compito dell'aspirante musicista far di tutto
per incrementare il proprio repertorio di regole compositive per trovare nuovi stili e forme di espressione.
A questo proposito una norma da osservare è quella di tenersi sempre informati sull'evoluzione sonora, disporsi
cioè nelle condizioni di poter sondare periodicamente il
mercato musicale. Spesso vengono partoriti nuovi stili musicali in giro per il mondo, e non studiarli accuratamente
significa non farli propri.
Studiare un pezzo vuol dire analizzare l'efficacia dei suoi
costrutti, capire in che modo ottiene certi effetti sull'ascoltatore e imparare, di conseguenza, nuove strutture per
esprimere determinati concetti o suscitare nuove atmosfere.
Esistono due fonti principali da cui ricavare materiale di
studio: le innumerevoli Demo e Intro, autentici gioiellini
del software, editi nei vari demoparty o singolarmente,
oppure i videogame. Delle due suggeriremmo la seconda,
giacché le musiche delle Intro, per quanto possano essere
di ottima fattura, hanno pur sempre un unico tema da sottolineare. Nel videogioco, invece, si trovano musiche di
vario genere e , ciò che più importa, già ambientate nel
contesto di un videogame.
Lo studio di questi ultimi brani sicuramente si rivelerà più
fruttuoso per il musicista, dato che in definitiva sarà quello
il tipo di lavoro che dovrà svolgere. È di maggiore interesse pertanto valutare cambiamenti di stile musicale nei videogiochi, invece che nelle Intro e nei Demo.
Il lavoro di un musicista è molto diverso da quello di un
programmatore, e anche da quello di un grafico. Nessuno
più di lui soffre la mancanza di creatività. Si attraversano
dei periodi bui, privi di ispirazione, assai spesso correlati
con le alterne vicende della vita privata. Diretta conseguenza di ciò è un forte calo della produttività, che si ripercuote dannosamente su tutti i lavori intrapresi, rallentando l'avanzamento di quelli già cominciati, e rimandando l'inizio di quelli da cominciare. Periodi morti del genere possono significare la rovina della reputazione, per non
parlare del pantano finanziario in cui possono gettare il
compositore.
Un buon musicista deve prevedere e mettere in preventivo la presenza di questi periodi prima di intraprendere la
realizzazione di un videogioco. La maniera migliore che
conosciamo per evitare di sentire il fiato del produttore sul
proprio collo e non aver composto ancora nulla di valido
(e vi assicuriamo che è una sensazione altamente frustrante e spiacevole) e, anzi, arrivare addirittura a poter intraprendere tranquillamente più collaborazioni alla volta, è
quella di produrre sempre e comunque musica, anche
quando non si è sotto contratto o è stato terminato tutto il
lavoro commissionato. Insomma, non aspettare di avere
l'ingaggio per cominciare a comporre un determinato tipo
di musica, ma agire in anticipo, riempiendo l'hard disk di
musiche pronte all'uso. In questo modo, qualora si rimanga a corto di idee, si è sempre in grado di fornire le proprie prestazioni lavorando su brani già composti in precedenza, mantenendo così inalterato la velocità di realizzazione del lavoro.
Un secondo e ben più raro vantaggio che si trae è quello
di trovarsi un giorno nelle condizioni di aver già finito il
proprio lavoro prima ancora di mettere le mani sulla tastiera, qualora vi capiti di lavorare a un gioco per il quale
avete già tutte le musiche pronte. Diciamo ben più raro
perché anche la musica, come la grafica, ha un ciclo di
esistenza limitato, oltre il quale decade nel vecchio e nel
superato. È chiaro allora che più componete, maggiori
possibilità avrete di possedere già materiale su cui lavorare. E questo vi permetterà di a~mentareil ritmo dei lavori
e di conseguenza quello del numero di realizzazioni cui
partecipare.
In quest'ottica assume un'importanza vitale la catalogazione del materiale secondo un indice rigoroso, così da velocizzare la ricerca di un determinato file. Nel videogame si
parla di genere musicale pensando al titolo di testa, ai titoli di coda, all'introduzione, a sequenze animate, a scene di
fine gioco, non tanto in termini di genere "techno" o
"rock". È questa la principale diversificazione tra generi.
Ed è verso queste categorie che il musicista deve orientare
i suoi lavori, focalizzando su di esse le proprie capacità,
perché questi sono i tipi di brani che gli saranno richiesti
come lavoro. Nessuno vi chiederà di comporre un commento sonoro senza prima specificarvi se si tratta del titolo
iniziale o del pezzo finale di un gioco.
È facile inoltre evidenziare in ogni tipo di videogame un
peculiare set di generi. In uno shoot'em up, per esempio,
talvolta è richiesto un commento per la sezione di inserimento del nome a fine partita, oppure un commento per
gli scontri di fine livello o di fine gioco, magari anche un
pezzo che gira quando si arma il proprio vascello, o quando si sta per partire per una missione, ecc ... Se si lavora a
uno shoot'em up, è bene aver presenti tutti questi generi,
che differiscono l'un l'altro essenzialmente per le diverse
atmosfere. Raggruppate quindi i vostri brani in directory
come "Titoli di testa", "Inserimento del nome", "Fine gioco", "Introduzioni", ecc.
All'interno di ogni directory aggiungete inoltre a ogni file
un suffisso che specifica l'ambientazione o il tipo di gioco
adatto al brano: fantasy, rpg, arcade, adventure, driving-simulation ... Per esempio, il file "Titoloditesta.adv.fntsy"
dovrebbe essere un brano adatto al titolo di testa di un avventura di ambientazione fantasy.
I1 file "StageCleared.pltfm"si riferisce a un platform, e precisamente al momento i cui si completa un livello. In questo modo sarà più facile trovare un tipo di brano particolare tra tutti i pezzi composti.
È importante adottare un criterio di catalogazione anche
per gli effetti sonori. Qui le metodiche possono essere tra
le più diverse, a seconda delle necessità e della frequenza
di utilizzo.
Tirando le somme, per migliorare il "valore personale", un
musicista deve in primo luogo tenersi informato sull'evoluzione sonora; secondariamente, mantenere una continuità di produzione, concentrando la sua attenzione su
tutti i generi di commento sonoro che possono essergli richiesti e , in terzo luogo, avere una solida ed efficiente
struttura di archiviazione del proprio materiale.
La professionalità
Consideriamo adesso il secondo profilo sotto il quale potremo valutare, sempre in base alle ipotesi fatte, il valore
di un musicista: il grado di professionalità e cioè la capacità di gestire il proprio operato assieme ad altre persone.
I1 ciclo di sviluppo di un videogame si articola mediamente in un tempo che va dalle 35 alle 40 settimane. Per realizzare l'intera parte sonora del prodotto ci vogliono, sempre mediamente, 3 o 4 settimane. È matematico dunque
che a un musicista convenga lavorare per più gruppi, pendolare via modem tra un team e l'altro come free-lame, libero da ogni legame di esclusività. Normalmente ci si occupa quindi di più progetti contemporaneamente, ognuno
dei quali, oltre al problema del comporre, pone una serie
di problemi di carattere interno, la cui soluzione spesso
prevede una certa flessibilità e capacità di adattamento nel
musicista.
Di seguito sono riportate alcune delle problematiche principali, onnipresenti nella vita professionale di un musicista, e alle quali è buona norma far riferimento prima di cominciare a lavorare con altre persone.
Al musicista, come a qualsiasi membro del gruppo, vengono indirizzate delle specifiche circa il lavoro da fare. Se il
gruppo ha già deciso di dare una particolare interpretazione al prodotto, quella deve essere. Ciò significa che un
musicista deve saper creare un tipo di commento sonoro
anche qualora non ritenga sia il più indicato. Deve poter
separare il proprio lavoro dai propri gusti senza intaccare
l'efficienza. Quasi mai si ha la possibilità di interpretare liberamente il gioco, specie se si lavora con gente fisica-
mente lontana. Gioca un ruolo fondamentale quindi la capacità di astrarsi dalla specificità del compito e I'assunzione di un livello di impegno standard per tutti i lavori intrapresi, senza preferenze.
Essere professionali significa saper far fronte alle esigenze
del gruppo rispettando le scadenze imposte dall'alto o
pattuite in riunione. Tradotto in termini di metodiche, significa non aspettare l'ultimo momento per comporre una
musica. Si deve tenere conto del fatto che una musica, salvo casi eccezionali, difficilmente viene fuori di getto: è la
risultante di più applicazioni ripetute, spesso anche a distanza di giorni. È bene, insomma, comporre appena si ha
un attimo libero, così da avere già una traccia su cui ampliare il lavoro la volta successiva.
Un musicista lavora in modo professionale anche quando
limita il più possibile l'uso della memoria disponibile. Qui
di seguito descriviamo un'efficiente metodica tesa al risparmio della memoria, che necessita però di alcune nozioni base per essere compresa. Il parametro base è qui il
rate di campionamento degli effetti sonori e degli strumenti utilizzati nelle musiche. Purtroppo Amiga in questo
campo è ancora ferma agli otto bit (salvo l'acquisto di
nuove tecnologie, cosa che ultimamente pare aleggi
nell'aria); ciò comporta una qualità appena convincente
dei campionamenti, a meno che non si effettui un sampling a frequenze elevate, dell'ordine di 15-20 kHz, ma ciò
comporterebbe un improponibile aumento della memoria
utilizzata.
La tecnica usata, tralasciando qui disquisizioni di carattere
puramente tecnico che appesentirebbero l'argomento, è
semplice. Una volta individuati i suoni appropriati, si compie un'opera di ricampionamento generale, volto a diminuirne la lunghezza, impostando il sampling rate a un valore più basso di quello corrente per ogni suono. Ripetendo l'operazione più volte, la dimensione dei file potrebbe
arrivare anche a livelli risibili.
Occorre però tener presente che più interventi di ricampionamento si effettuano su un medesimo "campione",
più questo andrà perdendo le proprie caratteristiche.
I1 ricampionamento di un campionamento, per forza di
cose, perde fedeltà rispetto al suono originale. Assume allora vitale importanza il "primo sampling", inteso come
prima traduzione del suono originale in ambiente Amiga.
Se il primo sampling rappresenta già un buon compromesso tra qualità tradotta dal sorgente e relativa memoria
richiesta, non saranno necessarie ulteriori modifiche. È qui
che interviene l'esperienza e un minimo di conoscenza in
merito alle frequenze proprie dei suoni e alle relative condizioni di campionamento ottimale.
Un suono, inteso come risultante di un numero di perturbazioni (onde di pressione) che si propagano in un mezzo, possiede una propria banda di frequenze principali di
oscillazione, entro la quale con buona approssimazione
giace la parte significativa del suono. Se si vuole una buona riproduzione, occorre campionare a frequenze tali da
poter abbracciare la maggior parte di quelle che costituiscono il suono stesso.
La grancassa della batteria ha una frequenza decisamente
più bassa del piatto (lo si awerte anche acusticamente, la
grancassa ha una tonalità più bassa); se si vuole campionare il piatto e ottenere una buona qualità, necessariamente si dovrà impostare il rate a un valore elevato (per
esempio a 15-20 kHz). Per la grancassa invece è inutile
campionare ad alta frequenza, dato che le frequente dominanti rimangono complessivamente sotto i 10 kHz, basterà quindi un rate di 9.000 Hz.
Un discorso simile va fatto per la voce umana: la massima
frequenza vocale si aggira intorno ai 16-17 kHz, ne consegue che non ha alcun senso campionare un parlato a 22
kHz. Sarebbe anche deleterio, oltre che inutile, dato che si
campionerebbero frequenze non proprie (rumore bianco)
che apparirebbero come distorsioni di sottofondo. Purtroppo però non è mai così semplice.
Ci sono suoni il cui spettro è composto da diverse frequenze, come per esempio il pianoforte, ma in generale
anche molti dei suoni dei sintetizzatori; voler a tutti i costi
ottenere una buona riproduzione significa per forza campionare ad alta frequenza. Insomma, il campionamento
dei suoni, specie se a 8 bit, deve sempre essere un compromesso tra qualità e quantità: più si campiona a velocità
elevate, maggiore sarà la fedeltà che si ottiene, a discapito
però dello spazio occupato dal file risultante.
Essere professionali, infine, significa anche saper trattare
con il gruppo le specifiche del proprio lavoro, ritagliarsi il
proprio spazio, cercare di ottenere il massimo per sé, per
esempio in termini di memoria, pur non entrando in conflitto con i compiti altrui.
Ricapitolando, per esser considerati professionisti occorre
saper fornire il commento giusto per qualsiasi progetto cui
si collabori, senza un eccessivo uso della memoria e, soprattutto, essere affidabili, ossia non causare ritardi nella
progettazione.
A
Il modem
tensione: questo tipo di segnale è molto più tollerato dalla
linea telefonica e riesce quindi ad arrivare poco distorto e
ancora comprensibile.
Dopo aver visto la struttura di un modem e i circuiti ausiliari, vediamo come funziona il suo cuore, facendo riferimento agli standard VFast, V34 e V32terbo.
La modulazione
Si potrebbe pensare che per trasmettere dati basti collegare direttamente i segnali TX ed RX della porta seriale a una
forchetta telefonica: dopotutto, la porta RS232 emette già
delle sequenze di bit che un cavo trasporta senza problemi. Sfortunatamente la linea telefonica non si comporta
come un filo normale, ma ha delle caratteristiche complesse, studiate in modo che i suoi difetti non si notino quando si trasmette il parlato. Se si tentasse di trasmettere direttamente un segnale digitale, al destinatario arriverebbe così distorto che non potrebbe capirci nulla.
L'unica soluzione consiste nel trasformare il segnale digitale in qualcosa che rimanga comprensibile, anche quando venga distorto nella maniera caratteristica della linea
telefonica, e poi trasformarlo nuovamente in segnale digitale all'arrivo: è ciò che si indica con il nome di "modulazione".
Quest'operazione, che si può anche effettuare a partire da
un segnale analogico, come dimostrano radio e televisione, consiste nel combinare il segnale di partenza con un
altro (detto "portante") in modo che il risultato possa essere trasmesso più facilmente. La modulazione viene sempre
ottimizzata per il particolare mezzo trasmissivo usato. Per
esempio, un modem telefonico può essere usato con buoni risultati per comunicare tra gli interni di un centralino
privato o attraverso un cavetto di rame lungo un centinaio
di metri (spesso già installato nell'edificio ed enormemente più economico di un cavo RS232 schermato con ripetitori), ma offre risultati modesti se si pretende di usarlo per
fare un backup su un nastro o per collegarlo a una ricetrasmittente qualsiasi.
Per mezzo della modulazione, dal segnale digitale emesso
dal microprocessore del modem (che presenta brusche
variazioni di tensione), si ricava un segnale analogico, che
assume dolcemente e con continuità tutti i valori di
Modulazione FSK
La modulazione più semplice è la FSK usata dai vecchi
modem in standard V21 a 300 baud, in cui le tensioni di
+ l 2 V e -12 V della porta RS232 (che corrispondono a zero
e uno logici) vengono trasformate in sinusoidi a frequenza
F1 o F2: una cosa simile a quello che succede pigiando i
tasti di un telefono moderno. Si usano le sinusoidi perché
per motivi fisici sono i segnali più elementari che possano
essere trasmessi in un sistema analogico e inoltre è facile
manipolarle elettronicamente. Naturalmente ogni modem
deve poter trasmettere e ricevere contemporaneamente
(operazioni in Fuil Duplex) e per garantire questo si usano quattro frequenze diverse: due costituiscono un canale
in una direzione e due nell'altra.
I1 primo modem (detto "originate") trasmette zeri e uni
sotto forma di toni a frequenza F1 ed F2, mentre ascolta
l'interlocutore che si esprime con le frequenze F3 ed F4. I1
secondo modem ("answer") emette zeri e uni sotto forma
di toni a frequenze F3 ed F4, e se riceve un tono a frequenza F1 lo decodifica come zero, mentre se è a frequenza F2 come un uno: opera in modo completamente duale
all'originate.
Una piacevole caratteristica di questa modulazione è che
funziona anche se la forchetta è fatta male o la linea telefonica è afflitta da echi (tipici delle chiamate intercontinentali smistate su vecchie linee). Basta inserire un filtro
davanti ai circuiti di ricezione di ciascun modem, centrato
sulle opportune frequenze (F1 ed F2 per l'answer, F3 e F4
per l'originate), per rimuovere completamente l'interferenza tra i circuiti di trasmissione e quelli di ricezione. Di solito il modem chiamante funge da originate mentre il chiamato da answer.
I1 modo di funzionamento è liberamente reversibile mediante un apposito comando: basta prendere accordi col
corrispondente. Con questo approccio, 300 baud full-duplex sono un limite insormontabile, perché andando più
veloci non si riescono a infilare abbastanza sinusoidi intere nel breve intervallo di trasmissione del tono. In realtà ci
sono anche altri fenomeni più complessi che fissano il limite, come dimostra l'esistenza dello standard V23 usato
per il Videotel (che però sfrutta trucchi particolari).
Baud e bps
Per aumentare la velocità si agisce su due fronti. Si può
trasmettere non un bit per volta, ma gruppi (detti "simboli") di 2, 4, 8 o addirittura 512 bit per volta. Se, per esempio, si trovasse il modo di alterare una sinusoide in 256
modi diversi e a ogni byte da trasmettere si associasse la
corrispondente sinusoide presa dalla tabella delle altera-
FSK
DPSK
QAM
FSK
PSK
QAM
QAM
QAM
QAM
QAM
Legenda
Per i protocolli con fall-back, sono indicate tutte le velocità disponibili.
* Valore massimo, il valore usato dipende dalle condizioni della linea.
T Usando il modulatore Trellis 2D.
lTUsa il modulatore Trellis 4D.
1 Tabella
zioni, la velocità di trasmissione aumenterebbe di 256 volte rispetto alla modulazione FSK! L'altro fronte consiste
nell'inventare metodi sempre più complicati per associare
i simboli a variazioni analogiche di tensione, in modo che
basti uno spezzone sempre più piccolo di sinusoide per
indentificare il simbolo. Con il termine "baud" si indica
proprio il numero di simboli trasmessi in un secondo: oggi
non si riesce ad arrivare oltre i 3.429 baud. Grazie alla
combinazione di queste due tecniche è possibile ottenere
prestazioni notevoli (tabella l), ulteriormente migliorabili
se il microprocessore del modem compatta al volo i dati
da trasmettere prima di passarli al DSP.
2
4
16
2+2
8
16
16
16
16
16
16
32T
32T
32T
128T
64T
32T
32T
512T
256T
128T
64T
32T
32T
TT (opzionale, e solo V34)
TT (obbligatorio su VFast e V341
TT (solo V34)
'iT (obbligatorio Wast, opzionale su V34)
TT (modo opzionale)
Ti (modo opzionale)
'iT (obbligatorio su Wast e V34)
FSK (Frequency Shifi Keying): modulazione di frequenza
PSK (Phase Shifi Keying): modulazione di fase.
DPSK (Differential Phase Shift Keing): modulazione di fase differenziale.
QAM (Quadrature Amplitude Modulation): modulazione combinata in quadratura.
PSTN (Public Switch Telephone Network): rete telefonica commutata.
1. Caratteristiche degli standard di modulazione fuU-duplex per PSTN emanati da ITU (ex CCZm).
l
Infine, a partire dal protocollo V32 (o anche V21, se si usa
in abbinamento a un qualsiasi protocollo di correzione
d'errore) la comunicazione tra i due modem awiene in
modo sincrono: i byte si susseguono direttamente, senza
bit di parità, start e stop, e per separarli si usa una tecnica
speciale. In trasmissione il microprocessore del modem
converte i segnali asincroni RS232 provenienti dal computer in sincroni da inviare al DSP; in ricezione accade il
contrario (cioè reintroduce il bit di parità e quelli di start e
stop). Alcuni modem sofisticati supportano la comunicazione sincrona su interfaccia RS232, per ora non usata sui
persona1 computer.
Poiché tra i due modem vengono scambiati meno bit di
quelli che manipola e conteggia il programma di comunicazione, si verifica un ulteriore aumento di velocità: per
esempio un modem V32bis garantisce circa 1.650 "baud".
È consuetudine dei programmi di comunicazione usare il
termine "baud" per indicare la velocità in bit al secondo
complessivamente ottenibile. Molte persone con preparazione tecnica non recente sono scettiche nell'apprendere
l'esistenza di modem a 28.800 "baud", perché confondono
l'uso "storico" del termine (appartenente al linguaggio delle telecomunicazioni) con quello del dialetto informatico.
Abbiamo appena visto che se si varia la frequenza incontriamo un muro insormontabile già a 300 baud. Per alterare una sinusoide lasciando invariata la frequenza non c'è
molta scelta: si può cambiare solo l'ampiezza o la fase. Nel
caso di modulazione QAM questo si ottiene partendo da
un'oscillazione sinusoidale e una cosinusoidale di eguale
ampiezza, che vengono modulate in fase separatamente e
poi opportunamente combinate tra loro.
La fase di un'oscillazione si misura in gradi, e si può variare facendola passare attraverso linee di ritardo di diversa
lunghezza: disegnando l'oscillazione ritardata sullo stesso
grafico di quella originale, si vede che è traslata orizzontalmente di un ben preciso angolo che dipende dalla linea
di ritardo. Si può immaginare che il DSP metta i campioni
della sinusoide in buffer FIFO di dimensione dipendente
dall'alterazione di fase desiderata (letta dalla tabella di
conversione tra simboli e alterazioni di fase), dal quale
preleva i campioni che somma con quelli ricavati modulando in modo analogo la cosinusoide. Owiamente l'algoritmo è più complicato, ma il principio è questo.
I1 risultato della modulazione QAM è una sinusoide che
per ogni simbolo in ingresso al modulatore assume una
ben precisa fase e ampiezza. La tabella di conversione diventa intuitiva se si trasforma in forma grafica: su un piano
cartesiano si indica sull'asse X la variazione di fase impressa alla sinusoide, sull'asse Y quella della cosinusoide e
leggendo la tabella si segna la posizione corrispondente a
ciascun simbolo. Si ottiene un insieme di punti detto "costellazione", che è il tratto distintivo della particolare modulazione. Naturalmente la posizione dei punti di una costellazione è frutto di una lunga e accurata progettazione
rnapper
ficatore
lineare
cDATI dal rnicropmcessore
Trellis
Schema a blocchi del modulatore v34.La modulazione
V34 è mollo compIessrr
basata sulla formulazione e sullo studio di modelli matematici in grado di rappresentare con realismo una linea telefonica e i suoi effetti sul segnale.
V32bis e terbo
A partire dallo standard V32bis il modulatore esegue un
vero virtuosismo: invece di utilizzare quattro frequenze
ben distinte (F1 ed F2 per l'originate, F3 ed F4 per l'answer), si impiegano le frequenze F1, F2, Fl+K, F2+K, dove
K vale circa 20 Hz.
Così ciascun modem deve riconoscere il segnale dell'altro
eliminando dal segnale ricevuto attraverso la linea RX
quello emesso da sè stesso. Il metodo è detto "cancellazione d'eco", e occorre un algoritmo di notevole complessità
sia teorica sia d'implementazione. Non si può pensare di
sottrarre banalmente dal segnale campionato dalla linea
RX il valore che in quel momento viene scritto nel convertitore della linea TX. I due segnali infatti non si mischiano
in forma numerica, ma quando sono già in forma analogica e ubbidiscono alle complicate regole della fisica. Per
esempio, una parte del segnale emesso dall'originate potrebbe essere riflessa e rimandata indietro dai circuiti analogici dell'answer, creando un echo che deve essere assolutamente eliminato.
La variabilità nel tempo delle caratteristiche della linea telefonica obbliga poi a usare algoritmi adattativi, che modificano il proprio comportamento a seconda del valore dei
parametri che governano il modello matematico della linea. A loro volta i parametri sono calcolati in tempo reale
da algoritmi predittori (girano in multitasking sul DSP con
quelli modulatori e demodulatori). I predittori vengono
pilotati da variabili che sono il risultato degli algoritmi di
misura (attenuazione, ecc. ecc.), che elaborano il segnale
grezzo proveniente dal convertitore A/D della linea RX.
Sono stati brevettati algoritmi che consentono di estrarre il
segnale anche quando ha potenza molto minore del rumore che lo copre.
Lo standard V32bis è stato approvato nel 1981 (l'epoca degli Apple I1 e VIC-20) e i primi modem V32bis grossi come
armadietti vennero prodotti poco dopo. Per costruirli con
la tecnologia disponibile in quegli anni fu necessario prevedere nello standard V32bis due modi di funzionamento.
In quello obbligatorio si usa una codifica QAM normale,
sensibile ai disturbi. In quello opzionale si utilizza un modulatore Trellis, che è enormemente più affidabile.
Questo modulatore aggiunge un bit di ridondanza per
ogni simbolo, così il relativo demodulatore può lavorare
con l'appoggio di una tabella ausiliaria che istante per
istante stabilisce quali punti della costellazione sono vietati, cioè da non prendere in considerazione, quando bisogna decidere che cosa rappresenta il simbolo in arrivo. La
decisione avviene tra meno punti, quindi è più facile.
Quando si acquista un modem V32bis da installare in una
linea molto disturbata bisognerebbe controllare che sia
supportato l'algoritmo Trellis, superfluo per le linee normali. I1 V32terbo non è un'evoluzione del V32bis, ma è un
banale V32 in cui si utilizzano baud rate e costellazioni più
grandi. Si ferma a 19.200 "baud" e non ha prestazioni esaltanti: è solo un modo economico e poco standard di superare le prestazioni del V32bis in condizioni di linea normale.
La modulazione più veloce disponibile per i modem telefonici (esistono anche modem per altri tipi di linee) segue lo standard V34 a 28.800 "baud". Una prima versione
è stata presentata l'anno scorso e ha dato origine allo
pseudostandard proprietario VFast.
L'approvazione definitiva dello standard V34 risale a poche settimane fa, mentre alcuni produttori (es: Sierra) già
stavano ultimando i relativi chip reclamati a gran voce dal
mercato. i1 motivo della lunga gestazione è dovuto alla
complicazione del modulatore di nuova concezione e ai
contrasti iniziali tra chi proponeva la soluzione poi approvata e i sostenitori della tecnica PEP. I1 Packetized Ensemble Protocol è un sistema brevettato da Telebit per i suoi
modem Trailblazer, che usa 512 o 2.048 sinusoidi portanti.
Lo schema a blocchi semplificato è in figura; per una descrizione completa si può consultare la bibliografia.
La filosofia alla base del V34 è che il modulatore ha a disposizione un'intera libreria di algoritmi parametrici (cioè
dipendenti dal valore di un parametro): al momento della
connessione, servendosi dei dati prodotti dagli algoritmi
di misura, viene scelto quello più adatto alle caratteristiche
della linea telefonica e "personalizzato" per ottenere il migliore risultato. Anche velocità e frequenza della sinusoide
si possono scegliere quasi liberamente. Da questo punto
di vista il V34 si comporta come il PEP, mentre V32 e
V32bis usano un solo algoritmo con limitata flessibilità: su
Costellazione deliu modulazione V32 Trellis.
linea disturbata è più facile ottenere una connessione in
modo V34 che una in V32 o V32bis. Prima di stabilire la
comunicazione i due modem devono negoziare i protocolli e parametri da usare, seguendo una procedura composta da quattro fasi.
La prima fase inizia quando il modem V34 ricevente solleva la cornetta. Consiste nell'identificazione del chiamante
come di un modem che supporta il protocollo V34, e
dall'accertamento di quali algoritmi della libreria sono
posseduti da entrambi (per scambiarsi i relativi numeri
identificativi si usa una modulazione a bassa velocità): V34
ne prevede alcuni obbligatori e altri opzionali, assenti sui
modem più vecchi o economici. Durante questa fase
dall'altoparlante del modem si possono udire fischi e "pernacchie". È la fase più critica: sperimentalmente si verifica
che alcune marche o modelli sono incompatibili tra loro e
abbattono la chiamata, problema sempre più raro con i
modem recenti. Nella seconda fase i due modem eseguono le misure necessarie a ricavare i parametri di funzionamento basici: baud rate, frequenza di lavoro, potenza di
uscita, curva del filtro di preenfasi. Nella terza fase si ricavano i parametri per i cancellatori d'echo e gli equalizzatori (filtri a traliccio) che minimizzano l'interferenza intersimbolica. Owiamente tutti questi filtri e dispositivi non
sono realizzati fisicamente, sono solo algoritmi eseguiti
dal DSP battezzati con strani nomi che ricordano qual'è la
loro funzione fisica. Infine, nella quarta fase entrambi i
modem emettono contemporaneamente dei toni di prova
generati basandosi sui parametri individuati nella seconda
e terza fase, per verificare il corretto funzionamento di
equalizzatori e cancellatori d'echo in funzionamento fullduplex e stabilire i coefficienti dei precodificatori.
Se tutto va bene le quattro fasi durano 5 secondi, contro
gli 8-10 necessari per stabilire un collegamento V32bis e
gli oltre 15 del V32! Come nel caso del V32 e V32bis, in caso di degradazione della qualità della linea durante la
chiamata i due modem si accordano per passare a una velocità inferiore ("fall-back"). In queste circostanze i modem US Robotics sono avvantaggiati sugli altri perché implementano la strategia ASL (Adaptive Speed Leveling), in
cui il fall-back non è necessariamente simmetrico su entrambi i canali. I1 fall-back è un punto critico, perché ci sono incompatibilità tra modem di marche diverse che si traducono in repentine cadute della linea. Come al solito,
prodotti con firmware più recente o di marca affermata
non hanno questo problema.
Modulatore V34
Lo standard prevede che la trasmissione tra i due modem
avvenga in modo sincrono, quindi il microprocessore del
modem deve inviare al modulatore parole già depurate
dai bit di start e stop, che verranno reintrodotti dal modem
destinatario al termine della demodulazione. Questo flusso di byte viene mescolato con uno ausiliario a 200 bps
(opzionale) e diviso in "frame" in un modo ingegnoso
molto simile a quello dei CD-ROM (Amiga Magazine n.
56). I frame raggruppati 15 alla volta (anche questo numero è regolabile) vengono associati ad altrettanti simboli: 15
frame generano una sequenza di 15 simboli. Questi simboli entrano in un codificatore, dove sono raggruppati in
superframe e inviati a un encoder Trellis 4D che genera la
costellazione. Sono disponibili tre costellazioni base (a 16,
32 o 64 punti) ruotabili secondo quattro possibili angoli
fissi (O0,90°, 180° e 270") per compensare alcuni tipi di distorsione: in definitiva i punti della costellazione usata in
ogni momento sono un sottoinsieme di una supercostellazione di 960 punti, più che sufficienti per affrontare qualsiasi linea telefonica.
V34 è infine il primo standard che applica quattro tecniche
nuovissime per combattere i disturbi di linea: preenfasi
adattativa, precoding, shaping e warping. Lo shaping consiste nel scegliere l'associazione tra simboli e modulazione
della sinusoide in modo che i punti al centro della costellazione (più sicuri) siano quelli più usati. Anche la potenza d'uscita del segnale viene regolata in modo da ottenere
un funzionamento ottimale, invece di accontentarsi dei -9
dBm fissi usati dai modem precedenti e che sulle linee italiane non sono sempre il valore più opportuno.
Compressione
Come spiegato nella prima parte dell'articolo, la compressione dei dati serve per aumentare la velocità di trasferimento durante la trasmissione di file ASCII o in generale
non compressi. Questo procedimento può essere effettuato secondo il vecchio standard MNP5 o il più recente
V42bis, ed è possibile solo se la connessione è priva di er-
rori. A questo provvede un algoritmo eseguito dal microprocessore di controllo del modem (e non dal DSP, che si
occupa solo della modulazione), che si incarica di controllare tramite dei CRC check i dati provenienti dal DSP (organizzati in blocchi) ed eventualmente richiedere al modem remoto di ritrasmettere quelli risultati corrotti. Questo
protocollo coinvolge solo i microprocessori dei due modem e non è visibile al programma di comunicazione.
Il punto cruciale è che i protocolli MNP e V42bis non descrivono una modulazione, ma una compressione che si
aggiunge alla modulazione scelta. I produttori di fax-modem meno seri (e in qualche caso non si tratta affatto di
marche sconosciute) spacciano per "fax-modem 9.600
baud" dei prodotti in cui la sezione modem è un normale
e superato V22bis a 2.400 "baud", ma che con la compressione teoricamente potrebbero raggiungere i 9.600 cps.
Quando non si desidera comprimere i dati, ad esempio
perché sono già compressi, si può scegliere di usare i protocolli V42 o MNP4, che eseguono solo la correzione d'errore e la conversione da modo asincrono a sincrono.
A
GILBEKT
HELD,The complete n~odernrefereme, second edition,
1994, John Wiley & Sons, Inc ISBN 0-471-00852-4
Contiene una descrizione esaustir~adi tutti i protocolli eszstenti.
eccetto 1134, in modo discorsi~loe con una matematica etementare :
GALLANT,
"High Speed Modems", ED& volume 39 n.lO, may
12 1994
L'articolo descriz~elo schema a blocchi del protocollo V34proposto per i/ ballottagqiofznale di ottobre 1994.
JOHN
Gli algoritmi di modulazione e demodulazione sono descritti in
pubblicazioni specializzate. Per comprenderli è necessaria una
buona conoscenza almeno delle proprietà della trasformata finita
di Furier bidimensionale, delle rappresentazioni strutturali grafiche degli algoritmi che descrivono i sistemi numerici, degli algoritmi di FFT, di quelli di convoluzione e del modo in cui si trattano i segnali aleatori. Eccone alcuni esempi:
DIOND. MESSER,"Convolutional encoding and Viterbi decoding
using DSP56001 with a V32 modem Trellis example", Motorola
applicatiotz note APR6/D
Vi è incluso i/ listato sorgente dell'atgoritmo, in assembter 56001.
G. UYGEROEK,
"Trellis coded modulation with redundant signal
sets: partl", IEEE Comnn~unicatiorzshIagazirze, vol. 25 n.2 february 1987
Questa serie di articoli spiega l'atgoritmo Trellis.
A. J. VITERBI,
"Error bounds for convolutional codes and an
asymptotically optimum decoding algorithm", IEEE Tratzs. Inf
neo,- IT.13, aprii 1967
L'articolo spiega l'algoritmo di Viterbi.
L, F, Wri ..Rotationally invariant convoliitional Channel coding
with expanded signal space: part l",EEE Jo~6rtzalon Selected
Areas in Conzmz~nicatiotzs,
vol. SAC-2 n. 5, sept 1984
La serie di articoli spiega l'a&oritmo di Wei usato nel ~ 3 4 .
n
opo I'acquisizione
della statunitense MiW crobotics da parte di
Paravision la politica com50 MHz di
.
merciale di questa società
è diventata sicuramente
più aggressiva.
Il prodotto di cui stiamo per
parlare non è nuovissimo, è
apparso infatti nel corso del
1993, ma offre delle prestazioni che lo pongono al pari
delle migliori schede acceleratrici per 1200: si tratta di una scheda acceleratrice con
68030 e coprocessore a 50
MHz, fino a 128 Mb di Fast
RAM e orologio con batteria
tampone.
Nella confezione è contenuta
la scheda, un dischetto, la cartolina di registrazione, un breve
manuale in inglese costituito da
due fogli in formato A4 ben
scritti, con immagini chiare e di
grande formato e con informazioni tecniche precise (c'è persino il consumo: mezzo ampere).
La scheda si inserisce, come al soli- Dall'altro trovano posto la memoria e
to, nel cassetto inferiore del 1200 in la batteria tampone dell'orologio. Sia
cui trova posto facilmente, senza la CPU che la FPU sono zoccolati (e
sporgere minimamente e permetten- quindi sostituibili).
do quindi la normale chiucura del coperchio.
%ipa Workbenth 1.316:9X nenoria grafica 3,T81,624 a l K n e n o r i a
velocità
,
%
: Yorkh~tb
ASPETTO
E CARATTERISTICHE
La tecnologia utilizzata è di
tipo tradizionale: non è surface mounted e più di un
chip è zoccolato.
La scheda appare molto
ordinata e molto solida: è
tutta made in USA e questo
indubbiamente è un indice
di qualità.
Su un lato della scheda,
quello che si rivolge verso
l'esterno del computer, sono montati CPU e FPU.
-
~ 1 2 3 0p~i i n o II 4611, 4 7 liberi,
~
401~i n
<
: uistirtup
b
r
-e
ni~rtrt-2
USO
Entrambi sono di tipo PGA
(quello con i piedini sotto il
chip), quindi con contenitore cerarnico, più solido e
---T
....
.
con una migliore dissipazione del calore rispetto a
quello PLCC (quello con i
:jiedini sui fianchi).
La scheda monta normalmente
iin 68030 a 50 MHz con MMU,
r ~ sono
a
disponibili anche le
:!ersioni a 33 MHz e a 40 MHz
(in quest'ultimo caso il processore è un 68EC030, quindi privo di MMU).
Ricordiamo che I'MMU permette la gestione della memoria virtuale con programmi
come GigaMem, il debug dei
programmi con Enforcer e il
trasferimento delle ROM in
Fast RAM con il comando
CPU delllAmigaDOS.
La FPU può funzionare in
maniera asincrona, cioè
con un clock diverso dalla
CPU: nel nostro caso il clock era lo
stesso e il coprocessore un 68882 a
50 MHz.
La scheda viene prodotta anche con
un 68882 a 33 MHz. Un jumper permette di scegliere se il funzionamento deve essere asincrono o
--
!m4
r
7
sincrono.
La memoria usa SIMM a 72
pin, come quelle del 4000.
La velocità deve essere
compresa fra 40 e 80 ns. Si
può montare un solo modulo da 1, 2, 4, 8, 16, 32,
64 o 128 Mb.
Lo svantaggio della presenza di un solo modulo
SIMM, scelta comunque
condivisa da molte schede
per 1200, sta nel fatto che
quando si vuole aumentare
Il contenuto del dischetto.
Il test di SysZnfo sbaglia
nel determinare il clock
della CPU. Si noti
10.
L'orologio, contenuto in
ravision): sarebbe stato
più comodo un jumper. l--~
La batteria tampone è sostituibile.
SetXA L 8 2 C o p y r i g h t
1 rndR
SOFTWARE
L'M1230 XA viene fornita con un dischetto che contiene i l software di
configurazione. Non esiste un programma di installazione quelli che
servono andranno copiati manualmente
Sarebbe stato auspicabile l'uso
dell'lnstaller standard AmigaDOS soprattutto per aiutare gli utenti meno e-
T5Y2 by R i r r o B o f i t s , I n t . R I I r i g f i f a F s e r v e d .
68838
Con SetXA si deve
riconfigurare
h
quando
si aggiunge
SO IiHz
None
NIR
None
WA
WA
York
PMOV~~
bave
o altro.
I
01
01
01
01
Ql
68031
SO NHz
68882
58 NHZ
(
~
I
1
I
01 4 HBvtrr (
4
I1
(anttl
I
Q1 ?I
nsct
01
p
p
p
-
EmuTest
EllipseTest
LineTest
InstTest
Writepixel
Sieve
Dhrystone
Sort
Matrix
IMath
MemTest
TGTest
Media:
Savage
FMath
FMatrix
BeachBall
Flops
TranTest
FTrace
CplxTest
3,62
039
2,w
434
197,09
27,08
5,78
36,17
64,24
85,61
115,85
6,73
0,48
0,58
0,43
0,39
0,48
0,47
0,47
0,52
98,68
13,87
3,08
19,53
3333
47,80
57,79
3,66
117,06
124,15
8,25
76,59
193,77
81,25
107,83
14,43
Il test di Aibb 6.1. L'indice 1 corrisponde al 1200 standard. 11 1200 montava un modulo SIMM da 4 Mb e un 68882 a 33 MHz.
senti su scheda.
Di questo compito si incarica il programma SetXA, dotato anche di interfaccia grafica, che può essere lanciato da Shell o da Workbench.
Bisognerà usarlo tutte le volte che si
modifica qualcosa dell'hardware: per
esempio se si c a m b i a il modulo
SIMM, il coprocessore o il processore. Nel nostro caso la scheda appariva preconfigurata dal distributore.
L'uso del programma è abbastanza
sem~lice.
S ~ ~ Xserve
A anche ad aggiungere la
memoria al sistema a ogni reset. Infatti la memoria della M1230 non è
autoconfigurante e finché non si lancia SetXA con l'adeguato parametro,
il sistema non è in grado di accedere
alla memoria. SetXA può essere installato copiando la sua icona nel
cassetto WBStartup oppure inserendo tale comando nella Startup-Sequence.
Alternativamente, si può usare AutoXA, che opera analogamente a
SetXA, ma è in grado di sopravvivere
a un reset software e quindi installa
automaticamente la memoria aggiun-
questo scopo va scelta da Workbench l'icona posta nella directory "RamTests" che corrisponde alla grandezza della SIMM montata su scheda
(per esempio l'icona "4Meg" se la
SIMM è da 4 Mb)
LA PROVA
ss 8888888, size 488888, 32bit
La configurazione del 1200
in prova secondo Aibb 6.1.
CCHEDA DRODOTTO
,rm
I
wylype:
JLI:,I
~~~,LI+/JLJI
Li
2/%1
~I~LJ~,JIJ~JI
i&!/
WY
Chip:
(ipaphics aiw:
J&!!$:
FJIJI VZJL.?
,,ji:~i ,d:~dbIY: ;,JJ r>II?Z
!i~$~b~l1&1~
~eiwyNpdeNane:
a proposito, con
due 1200 non
Nome Paravision M I230XA
Produttore Paravision
(ex-Microbotics)
Importa Rainbow Computing
da via R. Gestro, 101A
16129 Genova
tel. O10-584425
fax O10-584426
Prezzo senza RAM
e coprocessore: con
68030 a 33 MHz
L. 499.000, con 68030
a 50 MHz L. 599.000;
FPU 68882 50 MHz
L. 330.000
Giudizio ottimo
Configurazione l200
richiesta
Pro solidità costruttiva, CPU
e FPU PGA sostituibili,
fino a l28 Mb di RAM
con SIMM standard,
non usa jumper ma un
programma di
configurazione, buon
programma di test
della memoria, batteria
sostituibile, buon
manuale
Contro la memoria non è
autoconfigurante,
manca un connettore
di espansione,
manuale in inglese
Configurazione A l 200, CPU a 50 MHz,
della prova FPU a 50 MHz, 4 Mb di
Fast
Per il consumo, il
manuale avverte
che in presenza
di un hard disk
interno potrebbe
non bastare I'alimentatore standard del 1200
Le nostre prove,
tiva a ogni reset, prima che inizi la
Startup-Sequence Ciò permette di usare la Fast RAM per tutta quella serie di dati che i l sistema operativo inizializza a ogni reset, velocizzando le
operazioni e facendo risparmiare un
po' di memoria Chip
AutoXA è documentato in un chiaro
file readme, in inglese, su disco
Qualche virus checker potrebbe lamentarsi della presenza di questo
modulo in grado di sopravvivere al
reset è normale, accade lo stesso
quando si usa RAD, alcuni virus
checker possono essere istruiti in
modo che riconoscano questo modulo e non lo scambino per un virus.
Sia che si usi SetXA o AutoXA, è
sempre possibile caricare il Kickstart
in Fast RAM mediante i l comando
standard AmigaDOS CPU FASTROM
Si perdono 512 kb di RAM e si aumentano le prestazioni del 5% massimo Non crediamo ne valga la pena
(a meno che non si usi una SIMM da
128 Mb.. )
L'ultimo programma contenuto su disco è MBRTest-2 che serve a testare
la memoria
Può essere usato con qualsiasi sistema per effettuare una notevole serie
di test sia sulla memoria Chip sia su
quella Fast.
Il programma permette di testare la
memoria della scheda M1230 XA anche se non è stata aggiunta al sistema mediante SetXA o AutoXA si tratta di una caratteristica molto utile A
Mb di RAM, coprocessore, hard disk interno, il 1200
ha funzionato perfettamente
Le prestazioni, testate con Aibb 6 1,
appaiono in linea con le aspettative il
1200 con la M1230XA e CPU e FPU a
50 MHz è di gran lunga più veloce di
un 3000 o di un 40001030 e non sfigura di fronte al 4000/040 Inoltre I'espandibilità della memoria fino a 128
Mb su sci-ieda lo rende adatto ad applicazioni di grafica a 24 bit anche
pesanti
Non ci è sembrato, infine che la
scheda presentasse problemi di surriscaldamento
CONCLUSIONI
La M1230 XA è un' ottima scheda,
ben supportata dalla casa madre,
che opera da anni nel settore Amiga
con i l nome Microbotics e ora Paravision.
L'unico difetto è il fatto che la memoria non sia autoconfigurante, mentre
l'unica caratteristica mancante rispetto ai prodotti concorrenti di analogo
livello è un connettore d'espansione
per la porta SCSI se non ne prevedete l'uso, vale sicuramente la pena
di prendere in considerazione I'acquisto di questo prodotto
L'impressione suscitata, in definitiva,
è quella di un prodotto realizzato con
estrema cura e serietà, e livello dei
migliori produttori di hardware Amiga
A
GENLOCK HAMA 292
he cos'è un genlock, a
cosa serve? Queste
sono le domande fondamentali per ogni neofita
che voglia registrare su video i propri sforzi creativi ...
L'oscuro termine "genlock"
sta semplicemente a indicare uno strumento elettronico in grado di sincronizzare e miscelare i segnali video originati da computer con quelli generati da
una sorgente video esterna. La miscelazione avviene in modo che il colore
zero della grafica digitale venga sostituito dal segnale proveniente dalla sorgente video: telecamera, videoregistratore, sintonizzatore o TBC. L'immagine
video appare, insomma, nei "vuoti",
cioè in quelle parti dello schermo che
contengono il colore di sfondo (colore
O). Con questo strumento sarà possibile non solo creare titolazioni raffinate,
ma, grazie ai potenti programmi multimediali disponibili su Amiga, quali Scala o MediaPoint, intere sequenze animate.
C
CONFIGURAZIONE
E INSTALLAZIONE
La solida confezione del genlock Hama
fa ben sperare per il contenuto: il genlock si presenta subito come un prodotto solido e ben rifinito; anche I'estetica della console di controllo
attrae per la sua semplicità
ed eleganza.
La tedesca Hama è piuttosto
conosciuta nel settore foto-videografico e d a molti anni
produce validi strumenti di
supporto per il settore amatoriale e semiprofessionale: la
ditta distributrice è la Mamiya
Trading, una società competente e apprezzata, conosciuta soprattutto per l'ottima
assistenza fornita a fotografi
e professionisti, e non c i
sembra casuale la sua preferenza per questa casa tedesca.
Nel settore Amiga, Hama aveva già presentato un ec-
cellente, quanto costoso, genlock già recensito sulle pagine di Amiga Magazine: questo è
il fratello minore, il
prezzo comunque non
è ancora facilmente
accessibile all'utente
medio... Insieme al
genlock, dalle ridotte
dimensioni di circa
22 x 26 cm, troviamo
un cavo di collegamento per il connettore video RGB di Amiga, un esauriente
manualetto in italiano, con chiari schemi per le possibili connessioni, e due
dischetti dimostrativi in tedesco per la
creazione di facili effetti video e sonori
prodotti dalla stessa casa.
Una volta collegato l'apposito cavo al
connettore RGB presente sul retro del
genlock, troviamo due connettori Scart
per l'ingresso e l'uscita video: tramite
un apposito interruttore, possiamo selezionare il modo Super VHS o Hi8 per le
prese Scart Y-C (luminanza e cromi-
nanza separate) nel caso in cui si disponga di apparecchiature di questo tipo.
Il vantaggio di poter usufruire di questo
tipo di segnale sta nella maggiore risoluzione, più che raddoppiata, rispetto
alle apparecchiature video comuni e alla maggiore qualità rispetto al segnale
composito. I cavi per le connessioni
non sono inclusi.
11 292 non ha un collegamento passante per il monitor Amiga, quindi sarà necessario disporre di un monitor collegato al videoregistratore in uscita: questo
può creare dei seri inconvenienti per gli utenti che vogliono avere un preciso controllo preventivo e "trasversale" delle operazioni in corso.
L'alimentazione viene prelevata normalmente da Amiga
(attraverso il cavo RGB), ma,
nel caso fosse necessario,
sarà possibile usare un traPer gli utenti più "esigenti':
le immagini video
possono essere incluse
nel Workbench...
Zlgeniock trova il suo spazio
in molte applicazioni uideografiche.
Amiga, accoppiato a un genlock
come Hama 292 è il computer
più versatile e potente
in questo speczfico settore.
sformatore indipendente
inserito nell'apposita presa
del genlock.
Accanto alle prese Scart
troviamo, oltre all'interruttore di accensione e all'alloggiamento per un fusibile
di sicurezza, usati solo
quando si utilizza I'alimentatore esterno, un commutatore per il video deiriterlacciato di Amiga 3000.
Una volta effettuate tutte le
connessioni, basterà accendere il computer e il
CCHEDA DRODOTTO
Nome Genlock HAMA 292
Produttore HAMA
Distribuito da Mamiya Trading Srl
via Cesare Pavese, 31
20090 Opera (MI)
Prezzo L. 950.000 più IVA
Giudizio buono
Configurazione Amiga 500,600,1000,
richiesta 1200,2000,3000 o
4000
Pro qualità dell'output,
supporto S-VHS e Hi8,
controllo del colore,
semplicità d'uso e
qualità dei materiali
Contro assenza di "pass
through" per un monitor
Amiga, limitati gli effetti
Configurazione A4000/040,18 M b RAM,
della prova videoregistratorie mixer
video Panasonic AV5
trasparenti tutti gli altri:
quest'ultimo modo è accessibile nel modo Mix, attivato dal tasto corrispondente. Gli altri due tasti, Amiga e Video, permettono
l'uscita del solo segnale
del computer o del solo segnale video, rispettivamente.
Come si capisce, I'uso e il
controllo di questo strumento è molto semplice e
diretto e le sue funzioni sono immediatamente comprensibili e sperimentabili
da qualunque utente.
CONCLUSIONI
genlock sarà utilizzabile tramite i suoi
pulsanti; non si dovrà installare alcun
programma o driver di controllo, dato
che le operazioni sono tutte gestite via
hardware.
CONTROLLI
Se tutto è andato come previsto, Amiga
è stato avviato, il led "Power" presente
sul genlock sarà illuminato, assieme a
quello relativo al tasto di selezione del
modo. Se ora avviamo anche il videoregistratore o la telecamera, le immagini
potranno essere visualizzate conformemente al modo attivo.
Usando il genlock 292 non dovremo
più preoccuparci della gamma dei colori della grafica di Amiga, tanto soggetti ai valori di saturazione, poiché usando le tre manopole delle componenti KGB, potremo controllarli in modo
diretto e immediato.
Il cursore VideoIFader permette invece
di generare in modo fluido e continuo
dissolvenze dall'immagine video al nero e viceversa: non si possono invece
miscelare le immagini generate d a
Amiga con quelle provenienti dal video,
se non con gli effetti di "foratura" cui
abbiamo accennato; questi ultimi possono essere invertiti tramite il tasto Key
che in pratica rende opaco il colore O e
La qualità del genlock è ottima. risulta infatti eccellente la sincronizzazione tra i
vari segnali che consente
delle buone registrazioni,
mentre il controllo delle
componenti del colore rende questo genlock un valido strumento per le applicazioni video.
Sarebbe ausrsicabile che in
un genlock di questa
e prezzo
fosse inclusa, o per lo meno supportata, la connessione con un'apparecchiatura per il "chroma-keying" o mascheratura cromatica: questa funziona
in modo analogo al genlock, ma invece
di "forare" il colore O del segnale del
computer, permette invece di "forare"
un colore a piacere del segnale video.
Questo è il metodo usato nei montaggi
per gli effetti speciali dove, per esempio, l'attore viene ripreso su un fondale
azzurro che in fase di elaborazione viene mascherato da un altro segnale generato normalmente dal computer. Il
"luma-keying" è una funzione analoga,
ma basata invece sul grado di luminosità invece che sul colore.
In pratica I'uso del genlock Hama 292,
sebbene soddisfi per la sua qualità, la
solidità dei suoi materiali e la possibilità di controllo dei colori, risulta piuttosto limitato nelle funzioni di dissolvenza
e soffre dell'assenza di una mascheratura del colore; l'impossibilità di controllare le funzioni di Amiga su un monitor esterno 'al circuito video risulta un
ulteriore fattore limitante.
Solo l'utente meno esigente, che non
vuole o non può addentrarsi in ricerche
e sperimentazioni grafiche approfondite, potrà rimanere pienamente soddiA
sfatto da questo prodotto.
TYPESMITH 2.5
I
9 ultimo
aggiornamento dell'eccellente editor di font
di Softionic (recensito da
Amiga ~ % ~ a z i nsul
e numero 49) non ha apportato
modifiche importanti all'aspetto e all'uso del programma, ma oltre alle ine-
Nuova ~ersionedel noto Programma
per la gestione dei font
quest'ultimo caso in formato MacBinary.
L'IFF RFF è un altro formato, utilizzabile durante la fase di progettazione
di un carattere fino al momento in
cui non si è pronti per esportarlo nel
formato desiderato: in questo modo
si potrà accellerarne il caricamento
e il salvataggio senza alcuna perdita
di qualità.
A
Altra utilissima novità della versione
2.5 è la possibilità di stampare una
tabella completa del carattere, nella
dimensione desiderata.
I caratteri troppo complessi per poter essere editati oppure utilizzati efficacemente nei diversi programmi
DTP di Amiga possono ora essere
semplificati tramite un sofisticato calcolo di riduzione dei punti che per-
sta funzione può essere usata ricorsivamente, sino a
ottenere l'effetto desiderato. Se le forme di un carattere risultassero chiuse
per un errore d'interpretazione del senso orario o
menti si trovano &gli strumenti: ora
un segmento chiuso può essere
convertito in una curva; per la definizione della spaziatura si può accedere a una finestra di anteprima in
cui sono visualizzate le linee di margine, rendendo così più facile la visualizzazione del modo in cui i caratteri possono accostarsi tra loro;
se il carattere ha un valore predefinito per la larghezza, questa potrà es-
La definizione
della spaziatura
tra le lettere è
ora facilmente
controllabile
mediante la
finestra
di anteprima
sere facilmente modificata operando
direttamente sullo strumento di controllo presente nella sua finestra; è
infine possibile usare i tasti direzio-
nali, anche congiuntamente alle maiuscole,
per la selezione
rapida, o per gli
spostamenti di
precisione dei
punti selezionati.
TypeSmith 2.5
~ u creare
ò
anche istruzioni algo;itmiche (hints)
professionali per migliorare l'aspetto
globale dei font PostScript.
Tra le nuove funzioni ARexx trovia-
mo script per la conversione nei diversi formati supportati di tutti i font
contenuti in una directory.
Considerando anche alcuni perfezionamenti delle funzioni già presenti nelle precedenti versioni, possiamo indubbiamente considerare il
prodotto della casa di St. Louis come uno dei migliori editor di caratteri
presenti sul mercato, mentre la serietà e l'impegno costante con cui
viene sviluppato lo rendono lo strumento ideale per tutti i grafici che operano nel settore editoriale e che
hanno la fortuna di conoscere e apprezzare Amiga.
L'upgrade dalla versione precedente è disponibile al prezzo di 25 dollari presso:
Soft-Logik Publishing
11 131 S. Towne Sauare Suite F
Saint Louis M 0 63723
USA
tel. + 1-314-8948608
Centro Servizio Tecnico per ROMA e LAZIO
Commodore
00167Roma - Via Verolengo, 20
-
Tel.
(06)
6632321 /6638947
WNDITA E ASSISTENU TECNICA PERSONA COMPUTERS
Giochi, Programmi & Accessori
Software su CD-ROM - Supporti Magnetici
Aggiornamenti Hardware & Software
A
LASS X development,
dopo il successo incontrato da X-Titler Il,
ritorna a far parlare di sé grazie a un nuovo prodotto che,
non solo non ha nulla a che
fare con i precedenti, ma è
anche piuttosto inusuale per
il panorama software Amiga.
Quello di cui stiamo parlando
è CO.MET, un programma
per la gestione dei computi metrici, destinato a studi professionali e a studenti
degli istituti per geometri, che va a occupare una nicchia di mercato piuttosto
ristretta, ma che potrebbe riservare in
futuro piacevoli sorprese.
E purtroppo noto a tutti il fatto che Amiga non sia un computer molto diffuso in
campi professionali diversi da quello
della grafica e della videotitolazione,
ma CLASS X accetta questa sfida e
propone CO.MET sia come prodotto a
sé stante, sia in bundle con un Amiga
600, a un prezzo nettamente concorrenziale rispetto a programmi simili diffusi per l'ambiente MS-DOS.
C
CONFEZIONE E MANUALE
Non si può parlare di una confezione
vera e propria in quanto il tutto (manuale e dischetto) è contenuto in una scatola, di cartoncino bianco, piuttosto anonima. Il manuale non brilla certo per
la veste grafica ed è costituito da circa
30 pagine fotocopiate, in formato A5 (la
metà di un A4) e rilegate a spirale. A
suo favore va il fatto che è
scritto in italiano e ciò può
contribuire sicuramente alla 7%
diffusione del prodotto.
I
Il testo risulta abbastanza
completo e non trascura j
niente di ciò che riguardi I'utilizzo del programma e più in
generale del computer, a '1
partire dalle nozioni' di base
quali l'utilizzo del mouse, dei
bottoni e delle list box.
Non si può fare a meno di no- i
tare la totale assenza di una, ;
almeno breve, ma necessa- 'i
ria, trattazione dei computi
metrici e dei principi sui quali
si fondano.
computi metrici
per studi professionali
Il software è contenuto in un solo dischetto e richiede un'installazione per
la registrazione della password.
Quest'ultima, seppur necessaria, è decisamente irritante nel funzionamento:
per poter utilizzare il programma, I'utente deve procedere nell'installazione, annotare il codice che gli appare a video
e telefonare alla CLASS X che gli fornirà
la password definitiva. Il manuale spiega che dopo tre tentativi falliti, il programma gira in versione dimostrativa,
disabilitando l'opzione di stampa; in
realtà non avviene così, poiché dopo i
tre fatidici tentativi, i l software ritorna
automaticamente al sistema operativo.
A parte quest'aspetto, l'installazione
procede, quindi, come di norma, chiedendo i dati dell'utente (in cinque righe), che saranno poi utilizzati per l'intestazione dell'output cartaceo, e la directory in cui si desidera inserire il programma. L'interfaccia risulta graficamente chiara e intuitiva e, pur non essendo in standard Workbench 2.0, ne
utilizza l'usuale combinazione di colori.
I requester per I'input e I'output dei file
sono un po' troppo semplificati e non
molto efficienti; si sarebbe, per questi,
preferito l'utilizzo delllASL.library o della
REQTOOLS.library.
PROGRAMMA:
FUNZIONAMENTO E SCOPI
I computi metrici non sono sicuramente
un lavoro divertente per nessuno: la loro ripetitività e la loro complessità li ren.
coloro che
dono ostici ai ~ i ùfavorendo
possono usufiuiré di un supporto informatico rispetto a quelli che si ostinano
a
-. 11sare
- - -. - .la
- calcnlatrice
- -. - - .-.. . - - F!- .la
carta. ClassX, ben intuendo
le possibilità di utilizzare un
computer in questo campo,
ha puntato su caratteristiche
quali la semplicità e la potenza. Tali sono, infatti, i pregi di questo software, che si
mostra immediatamente fruibile anche da colui che si
avvicina per la prima volta
ad Amiga (anche se ciò va a
discapito della flessibilità).
L 'inizializzazione
del programma.
#Il Uevll
CIIROTI
J Rdd
I
J Edit
I
i 11
cavp&ttaPasa
11 menu
per aggiungere
clienti e computi.
h't t t
d i v i a R r r i g h i 16
I
J Seleziona
pere p a r t t t o i a r i
1 111 1
J Elmina
J Mod
brsrri~iw
r Edit
Dati
#.N
........m
L i s t a forMul{ia
iliiOlil!U dadi
I n p i a n t i tecnologici
J Hod
di S
Si comincia introducendo
i dati anagrafici del cliente, che verranno sempre
Muratura e i e n e n t i i n
Tracce su nuratura pe
salvati in un database
Muratura scatole e da A
_l U.M. / Note
comprensivo di ogni nooccaggio s a n i t a r i P
(alcolo
minativo digitato, e assegnando successivamen(alcestruzzo cenent i z
te, al singolo nominativo,
debolnente armate l a A Prezzo
_] Visibile a rornule
i~q t i 2 BR d j cwieito t.
i
uno o più computi.
C
,i a b a n o e
,
(utital., 7
1
t u r e banchtnagg!,puntella!ure
e
Dal primo menu è possie p o h i d i servizio,esclusa I ' a r J hezm.....#BBB81
bile aggiungere, togliere
Uuiaz. % .
1S1 x 1 E
o modificare sia i clienti
sia i corrispondenti com~ u t i Successivamente.
.
tramite il tasto' Edit, si passa alla pagina
di gestione, in cui avvengono tutti i calcoli veri e propri. Qui è consentito introdurre manualmente un archivio base
Produttore ClassX
(capitolato) o, tramite l'opzione Load, il
via Francesca, 463
modello già pronto esistente sul diMontecalvoli (PI)
schetto.
tel. 0587-749206
Dal capitolato vengono pescate le voci
che interessano, con rispettiva descriDistribuito da Electronic Dreams
zione e, a una a una, quantificate nuvia Dante
mericamente. Per la valorizzazione ocPontedera (PI)
corre introdurre l'unità di misura, la
tel. 0587-52063
quantità o i l tempo, il costo unitario e
Prezzo L. 250.000 IVA inclusa
l'eventuale sconto o ricarico. Il programma pensa poi automaticamente ai
Giudizio discreto
totali e a tutte le tabelle necessarie.
Configurazione qualsiasi computer
E possibile definire delle formule ricorrichiesta Amiga, con o senza
renti (fruendo degli operatori matematici supportati) e memorizzarle per poterhard-disk
le in seguito riutilizzare: si verrà così a
Pro semplicità, potenza e
creare un archivio sempre aggiornato
velocità, manuale
ai propri scopi. Le variazioni percentuain italiano
li sono impostabili direttamente dall'apposito string box o tramite finestra chiaContro scarsa flessibilità e
mata dal bottone "%" in cui si definisce
configurabilità in
se la variazione dovrà essere applicata
particolare nella fase d i
alla singola voce, alla categoria a cui
stampa, password
quest'ultima appartiene o a tutto il commolto fastidiosa
puto. I passaggi sono abbastanza logiConfigurazione Amiga l200 con 7 M b
ci e lineari, per cui è difficile sbagliare o
della prova RAM, hard disk 40 M b
dimenticare qualche voce.
La stampa non è sicuramente il punto
lopere
a
Le preferenze
d i stampa.
1Preferenze
M
a
CCHEDA DRODOTTO
i t dI
più forte di questo programma: l'utente
può solo scegliere se visualizzare o no
l'intestazione, il riepilogo, le descrizioni
e i calcoli, ma non può in alcun modo
interagire con il numero di colonne, il tipo di carattere, la densità e in generale
con tutti quei parametri che possono
fare la differenza. Capita a volte che I'utente venga frustrato nei suoi tentativi
dalla qualità non eccelsa della stampa
su carta. Forse una preview a video, eventualmente modificabile, avrebbe
aiutato, per lo meno, a risparmiare una
certa auantità di carta Der le inevitabili
prove.
CONCLUSIONI
Questo programma rappresenta sicuramente un bel salto in avanti per colui
che è abituato a fare i computi con carta e penna alla mano, sia qualitativamente (per la precisione ottenibile) sia
in termini di tempo: è possibile portare
a termine il computo completo per la
costruzione di un edificio in meno di
un'ora!
D'altra parta il programma soffre di una
certa rigidità strutturale, per cui l'utente
più evoluto può riscontrare una sensazione come di soffocamento. Un esempio immediato di ciò è rappresentato
dalla stampa, che è sicuramente a
"prova di idiota" e non richiede alcuna
conoscenza specifica, ma è anche così
poco flessibile da non concedere la minima personalizzazione (se non con
qualche artificio dall'esterno del programma).
Insomma, si tratta di un programma
che mantiene quel che promette, senza
tanti orpelli e senza concedere più di
tanto alle eventuali iniziative dell'utente
quanto a personalizzazione e adattamento alle proprie esigenze.
A
DIRWORK 2
e nterfacce interart ve
fornite a default con il
s i s t e m a operativo di Amiga sono due: Shell e Workbench. Apparentemente tale
varietà dovrebbe bastare,
specie se si pensa che altri
sistemi operativi, come il Macintosh o I'MS-DOS (Windows
è un programma a sé stante),
ne offrono una sola. Eppure
non è così. Già nel Fish Disk
35 compare DirUtil, forse il primo programma di questo tipo,
che offre una diversa interfaccia utente per la gestione di file
e directory. DirUtil è il capostipite di una lunghissima serie di
utility analoghe che culmina in
DirOpus, un notissimo programma commerciale. Tutti questi
programmi presentano una o più
finestre con l'elenco dei file contenuti in una directory e una serie
di pulsanti che permettono di eseguire specifiche operazioni sui file. Le differenze più importanti riguardano il livello di configurabilità. Fino a ora DirOpus di Jonathan Potter
non aveva validi rivali in questo campo,
ma DirWork 2 giunge ora a proporsi come una autentica alternativa. DirWork
dovrebbe essere noto ai nostri lettori: è
nato, infatti, come programma Shareware ed
è apparso anche sui dischi di Amiga Magazine
(esisteva anche un antenato PD di DirOpus,
che non a caso si chiamava "JPDirUtil", cioè il
"DirUtil" di Jonathan
Potter).
L'ultima versione Shareware di DirWork è stata la 1.62: dopo di che
l'autore, l'australiano
Chris Hames, ha deciso
di renderlo un programma commerciale. La
versione in prova è esattamente la 2.1.
Il programma
dopo l'installazione.
. .
.-
CONFEZIONE E INSTALLAZIONE
DirWork viene fornito in una scatola di
cartone che contiene un disco e un manuale in inglese, rilegato a spirale. In
più, compare un foglio che contiene le
ultime correzioni della documentazione.
Il manuale di 166 pagine ben
stampate offre un' panorama
completo delle potenzialità
del programma, ma non risulta di facilissima lettura,
perché appare piuttosto stringato e presenta poche illustrazioni.
Spesso si fa fatica a capire a
quale pulsante od opzione il testo faccia riferimento e si avverte anche un forte bisogno di esempi che mancano quasi
completamente. In più occasioni si ha l'impressione che
certe cose non funzionino solo
perché la documentazione è
carente. Non è presente inoltre l'indice analitico.
L'installazione è semplicissima, perché effettuata mediante l'lnstaller Commodore. Viene creata una directory che contiene tutti i file
neccessari. Si può poi scegliere se tenere la configurazione di default in S:.
E possibile convertire il file di configurazione di DirWork 1.62 nel formato usato da DirWork 2: per questo viene
fornito un programma a parte che opera la conversione. Abbiamo provato a
utilizzarlo ottenendo ottimi risultati.
CARATTERISTICHE
DEL PROGRAMMA
L a nuova versione di
DirWork mantiene inalterata I'impostazione originaria di DirWork, aggiungendovi però una configurabilità pressoché totale e un'interfaccia grafica capace di rendere
intuitiva qualsiasi modifica alla configurazione.
Sono state così colmate
le due lacune della versione precedente: la
scarsa configurabilità e
l'uso di complesse sequenze di caratteri per
confiqurare il programma. E impossibile dire
cosa si può fare a livello
Alcune
dellepossibili "incarnazioni"
del programma.
RRn:
D,5k.
t"fO
uor*:
Tine:
7:86:29P
Date: 23-Scp-94
~-
-
L'emulazione
deUa versioneprecedente
diDirWork.
di configurazione: praticamente tutto o quasi.
I vari esempi di configurazione forniti e riprodotti in
queste pagine lo dimostrano ampiamente. Negli esempi, DirWork viene usato
per creare Dock (raccolta
di icone con cui si possono
lanciare programmi, lo
specialista in questo campo è il programma Shareware ToolManager), un
pannello di controllo del
genlock GVP GLock, uno
per AdPro e poi la perfetta
riproduzione del look di
DirWork 1.62 ed "emulatori" di altri programmi analoghi a DirWork. Tutte queste
"incarnazioni" di DirWork,
si noti, possono convivere
contemporaneamente e
funzionare in multitasking.
Le capacità camaleontiche
di DirWork sono stupefacenti, ma non si tratta solo
di apparenza.
Quando si comincia ad addentrarsi nei meandri dei
pannelli di configurazione
non si può non rimanere
meravigliati davanti alla
flessibilità del programma
e alla relativa facilità di
configurazione. Diciamo
relativa per un solo motivo:
ci sono tante e tali possibilità che ci vuole un certo
temDo Der orientarsi nella
cascata di pannelli, menu
e opzioni disponibili.
DirWork, al pari di DirOpus,
non può essere considerato un semplice "File Manager" (per usare un termine
in voga presso altri sistemi
operativi), ma un sistema
per costruire interfacce utenti orientate in primo luogo, ma non esclusivamente, verso la gestione di file.
La realizzazione di queste
interfacce può essere effettuata praticamente da
chiunque sappia usare il
mouse e il sistema operatiE qui in versione
"orizzontale".
Ecco DirWork in versione
"centrale".
- -
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I Ran Disk
l
Disk. i n f a
-DirWork V2.1 O 1998-1994 Chris Hanesa24 i;Swap
Ran Disk
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T h e d a t e i s : 23-Sep94
I h e t i n e 1s: 7:87:25P
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Ut i l i t ies
6:56:8
4I 1
DirWork C o n f i g u r a t i o n E d i t o r V 2 . 1
C o p v r i g h t a trii-i994 C h r i s Wanes
Change S t a r t U p t i c t i o n s
Change Buttons/FileLists/Scrollers
Change iienus
Change S p e c i f i c f i l e / d i r t v p e I n s t a n t t l c t i o n s
Change HotKeys
Change Workbench/Tool Menus
Change Workbench I c o n s
I
I
I
I
jdd Renovel Swap Prev Next
,
I
Use
I
CancelI
Change E r r o r S t r i n g s
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I
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I
Cancel 8. P u i t
l
Il menu principale dell'editor.
Ilpannello
per modzj3care un'arione:
sulla sinistra stanno
i parametri specifici
dell'azione.
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4
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-
%-42e Chtpl8c TOTRL:X9a
181
~ t ~ l ~h. ~r 1 /~~ . ~~ ~ t7 ~/ l rtnf
~~ ~n., In ~1~ ~l ~f ~ hl ~ ~l b ~n n / ~ ~ i i 7 ~ / r n ~ r n r I ) h / r I i I 1 r n / ~
Rct ion I 1
VHK
EScp runct (0,: Get Dtrectory
.;< ~ r e u R c t o n l ~ e x t R c tton >>l=
D t r e c t o r y To Get
RenoveRct toni Rddflct t;n
p l :
Duplicate Rctton
Qui ci accingiamo
a modzj3care
il gadget "DH1'!
1
E
i:ust
Get D i r
Ignore interna1 b u f f e r s
1
Select Rction
Pualif iers
Hisc
I
directory sorgente o destinavo, perché non richiede parti1
J ~ u t o DF?: -> PC?: conversion
colari competenze a livello di
, zione prima o dopo I'operaRequesters I
l
get hvtes r e e
zione, un CD verso la direcprogrammazione.
pattern(1-I
tory sorgente o destinazione
Usando ARexx, è possibile
Once Only
1
prima dell'operazione, la
@ l Current Dest inat ion I EI
costruire interfacce personapossibilità di abortire I'operalizzate per la gestione d i
Use
1
Cancel
zione mediante la pressione
qualsiasi programma dotato
di porta ARexx.
dei due tasti del mouse, I'applicazione dell'operazione a
DirWork è composto sostan- :
ogni file contenuto nelle ezialmente da due programmi:
ventuali directory selezionate
I'Editor (DWEdit) che permet1 e così via.
te di creare i file di configuraUna piccola anomalia del
zione e DirWork che "esegue"
programma è la tendenza a resettare
tali file di configurazione. Si può pensa- lunga serie di "azioni", dall'altra un inalcune di queste opzioni quando si
re al primo come a un'interfaccia grafi- sieme di oggetti cui possono essere ascambiano altri parametri di un'azione:
ca con cui creare "programmi" che il sociate le azioni.
ciò costringe a impostare questi parasecondo esegue. Questi "programmi" Le azioni disponibili sono in tutto 45 e ometri dopo tutti gli altri.
sono file in formato ASCII che usano un gnuna di esse può essere pienamente
configurata mediante I'Editor. Esistono , Ognuna delle azioni ha poi potenti oplinguaggio pienamente documentato
zioni dedicate che variano da azione
sul manuale. E possibile quindi crearli dei parametri comuni a tutte le azioni o
ad azione. Come si può capire, la condirettamente con un text editor senza quasi: sono la directory su cui operare
figurazione Ui una singola azione può
usare I'editor grafico di DirWork, ma av- (sorgente, destinazione o altro), il tipo di
diventare piuttosto complessa.
vertiamo che il linguaggio usato è piut- file su cui operare (file, directory o enSe non bastasse, DirWork può considetosto ermetico, anche se semplice nella trambi, sia selezionati, sia non seleziorare come singola azione l'insieme di
nati, in ogni possibile combinazione);
sua struttura.
più azioni nucleari: di fatto una sorta di
Come nella precedente versione, il pro- l'evento che attiva tale azione (pulsante
script (che DirWork chiama "action
gramma di configurazione può essere del mouse sinistro, destro, centrale,
string") che permette l'esecuzione in
chiamato dall'interno di DirWork o diret- doppio click, un tasto, un file spostato
sequenza di più azioni nucleari. Per litamente da Workbench e Shell. Il primo su un'icona, un menu interno o del
mitare la complessità, DirWork possiepannello che mette a disposizione con- Workbench), eventuali qualificatori da
tiene otto pulsanti che consentono I'ac- usare (tasti shift, amiga e control), l'e- de un elenco di "azioni di default" già
configurate che possono essere usate
cesso a vari sottomenu. E possibile u- ventuale apertura di un requester nel
così come sono oppure modificate cocare parametri da Shell o da Workben- contesto dell'operazione (requester a
me tutte le altre azioni.
ch per iniziare direttamente da uno di
sua volta pienamente configurabile). EE possibile anche modificare la lista
siste anche la possibilità di definire un
questi menu.
delle azioni di default, ma per farlo ocpattern (del tipo #?.iff) in modo che l'ocorre creare un file di configurazione
perazione avvenga solo sui file di quel
AZIONI
separato il cui nome deve essere poi
tipo. Inoltre esistono venti opzioni (pospecificato com-e parametro quando si
DirWork segue una filosofia parzial- ste nel menu Misc) che possono essere
lancia I'Editor. E possibile creare quemente object oriented, nel senso che associate a ogni singola azione: fra di
sto file a mano oppure modificando un
da una parte mette a disposizione una esse compaiono l'aggiornamento della
I
~~
~~
-
-
P
-
\
Distribution &&fail Order
- -
AMIGA PC MA'$/NTOSH
file di configurazione preesistente per
eliminare ciò che non serve.
Ricordiamo, inoltre, che ogni volta che
si deve definire una stringa per un requester, un titolo, una linea di comando, è possibile usare dei codici speciali, tutti introdotti da "%", che verranno
interpretati da DirWork al momento
dell'esecuzione. Con questi codici è
possibile inserire in una stringa informazioni che riguardano i file (nome,
path, lunghezza, commento, bit di protezione, data e ora), la quantità di memoria libera (Chip, Fast o totale), la data e l'ora corrente, l'ultimo messaggio
di errore, il valore di una variabile ambiente AmigaDOS e altro ancora.
Fra le 45 azioni disponibili c'è di tutto:
dall'esecuzione di programmi esterni
(come comandi Shell o Workbench che
possono essere eseguiti più volte, una
per ogni file selezionato, o una sola volta per tutti i file), alle normali operazioni
che si effettuano su file e directory (copia, cancella, rinomina, crea, move,
modifica flag, commenti...), a operazioni meno comuni (Assign, Relabel...), al
calcolo della somma delle lunghezze
dei file selezionati (con eventuale controllo dello spazio libero nella destinazione per verificare se possono esservi
copiati), alla ricerca di un file all'interno
di un albero di directory o di una stringa all'interno di un file ...
C'è tutto quel che serve e anche più.
Utile, per esempio, è l'azione che crea
icone: in funzione del tipo di file (cassetto, programma o progetto) può usare sia immagini interne, sia quelle contenute in una directory scelta dall'utente.
Esiste poi un'azione per eseguire suoni
campionati 8SVX e una per i moduli
ProTracker e SoundTracker (quest'ultima funziona in multitasking).
"Misc Set" mette a disposizione una serie di operazioni alcune delle quali sono
tipiche delle Commodity: AutoPoint, disabilitazione del click dei drive, acceleratore del mouse, screen blanker, abilitazione dell'asterisco come wildcard,
controllo del boot block dei dischi ...
Anche le opzioni sono potenti: per esempio, una di queste permette di usare il nome DFO: anche per leggere i dischi MS-DOS con CrossDOS invece
del normale PCO:. La stampa può avvenire verso un file di propria scelta e le
tabulazioni possono essere convertite
in spazi; la creazione di una directory
può generare automaticamente l'icona
del cassetto,
Alcune azioni poi sono eseguite da programmi dotati di interfaccia propria e
455'000
RAM A4000 4MB SIMM 72 Pzn
RAM S I M M 8 MB 72 Pin
'000
349'000
629'000
Controller
Tandem BSC per A2/3/4000 Interno 175'000
Per collegare un CDROM/IDE
Overdnve CD-ROM A12001600
584.000
PERIFERICHE
Case Tower Amiga
Toccata l6 Bit
Kickboard 1 312.~13.
28 8 BPS V34 Esterno
28 Mhz. 1'790'000
40 ~ h z . 3'150'000
Le opzioni del menu Misc.
capaci di funzionare in multitasking rispetto a DirWork.
La prima azione di questo tipo è la visualizzazione di testi: può essere effettuata in
ASCII, ANSI o esadecimale,
anche di file compressi con
PowerPacker, su uno schermo o su una finestra, e si può
scegliere font, palette, titolo,
dimensioni. Dal visualizzatore
Qui si stabilisce
si può lanciare il proprio text
editor preferito, fare ricerche, 'Orne deve essere attiuatc
stampare una pagina o tutto ilpulsante
il testo e altro ancora. Il vi- pereseguirerazione.
sualizzatore di immagini gestisce file IFF e icone, e sotto
3.0 adopera i datatype. Si
può scegliere il tipo di schermo (richiede almeno 2 . 1 ) ,
stampare l'immagine, modificare la palette (richiede 3.0),
muoversi lungo l'immagine.
Un'altra "azione" è il "System
Information" che mostra (un
po' come il programma
ARTM di pubblico dominio) librerie, device, schede di espansione, schermi e finestre
aperte, handler del DOS, memoria, porte, font, modi video, interrupt, resource e dati
su CPU e FPU. Vi è compresa anche l'utile opzione "Watch System" che permette di
monitorare gli accessi a risorcessibili attraverso il primo pannello
se di sistema un po' come avviene con
dell'editor.
SnoopDos o DosTrace. Fra l'altro è in
In primo luogo troviamo le "StartUp Acgrado di intercettare la lettura di
tions" che sono le azioni che Dirwork
ToolType (i parametri delle icone del
deve eseguire quando viene lanciato o
Workbench), funzione che può risultare
"risvegliato". Fra di esse compaiono di
molto utile in determinate occasioni.
solito "Misc Set" e l'apertura di uno
Altro programma incluso in DirWork è
schermo o di una finestra, la scelta delquello che si occupa dei dischi: effetla directory di default per sorgente e
tua copie singole o multiple, controlla
destinazione e qualsiasi altra cosa.
dischi, formatta e gestisce FFS, modo
In teoria è possibile creare una configuinternazionale e directory cache, può
razione in cui DirWork parte, effettua aloperare con o senza verifica.
cune operazioni senza nemmeno aprire
L'azione VMK, infine, può essere utile
uno schermo e poi si chiude automatinel reperire virus presenti in memoria:
camente: una sorta di script creato meè pienamente configurabile e gli si può
diante I'interfaccia a finestre di DirWork.
dunque "insegnare" la configurazione
Il secondo tipo di oggetti è costituito
standard del proprio sistema quanto a
dai gadget che appaiono nella finestra
vettori di sistema e a funzioni patchate:
di DirWork. Possono essere dei semplicosì il programma segnalerà solo gli eci bottoni oppure fino a due liste di file
ventuali cambiamenti intervenuti rispet(Filelist) per sorgente e destinazione,
to alla configurazione così descritta.
con cursori orizzontali e verticali e relaPeccato sia documentata male.
tivo gadget stringa.
Una comoda interfaccia grafica perGLI OGGETTI
mette di spostare il gadget sulla finestra, di modificarne le dimensioni, il
Come dicevamo, le azioni citate possofont, il testo, le penne.
no essere associate a oggetti diversi
Il gadget selezionato lampeggia sullo
(che DirWork chiama anche Type) ac-
schermo in modo che si possa verificare con facilità tutte
le caratteristiche.
L'oggetto Filelist (destinato a
contenere l'elenco dei file di
una directory) può essere
configurato in più modi: i file
possono apparire prima, dopo o assieme alle directory,
l'ordinamento può avvenire
per data, lunghezza del file,
nome; si può usare una wildcard come filtro.
Tutti i colori possono essere
modificati, come pure il font,
e la stringa che visualizza il
nome del file può contenere
qualsiasi carattere speciale.
L'oggetto può inoltre adattarsi automaticamente all'altezza della finestra (anche se non sempre
questo funziona correttamente). E possibile selezionare automaticamente il file con l'icona, mostrare in tempo reale il
numero di file selezionati e la loro lunghezza totale. A questo oggetto è associata normalmente la capacità di riconoscere automaticamente il tipo di file e di avviare delle operazioni di conseguenza a un semplice click.
Per ogni file si possono avviare azioni
diverse a seconda che venga premuto
il tasto destro del mouse, il tasto centrale e il tasto sinistro (doppio click). Si
tratta di una delle caratteristiche più importanti di questo tipo di programmi,
probabilmente quella che ha determinato la loro fortuna in ambito Amiga.
Perché Dirwork possa operare a questo
modo deve sapere come fare a riconoscere i file. Questo si effettua mediante
il menu "InstantActions".
Esistono moltissimi tipi predefiniti che
coprono la maggior parte delle esigenze dell'utente medio. E sempre possibile definirne di nuovi o caricarli da un file
esterno come avviene per le azioni di
default.
( Renove Menu ( Add MenuIten ( Renove ~ e n u l t e n l
Add Menu
(
Pick fron Default Actions
La definizione
dei menu di DirWork.
La descrizione del file (Match String) può avvenire o in
base a una wildard, del tipo
"#?.lhan,che verrà confrontata al momento dell'esecuzione con il nome di un file, oppure esaminando il contenuto dei primi 488 byte del file
secondo delle regole che
possono essere definite
dall'utente. Non è possibile
definire banchi alternativi di
gadget, ma è sempre possibile caricare una diversa
configurazione durante il funzionamento che comunque
reinizializza DirWork.
Anche i menu di DirWork
Text la1 conf igurat ion E d i t o r
K e v n
Uidth 13881 Height
DiskCopv
I
l
Instail
<
fornat
-$m
J
>
I 1
tante1
/
( lff~
JCache
fornat 0uick( _] lnternational
Y Disk
~ Nane:~ P l a n~
k
~
I~
STOP
Il gestore dei dischi.
CCHEDA DRODOTTO
Nome DirWork 2
Produttore Quasar Distribution
P.O. Box 188
Southland Centre
Victoria 3192, Australia
tel. +61-3-5838806
fax +61-3-5851074
BBS +61-3-5848590
Prezzo Attorno alle 120.000
lire ( in Germania o
ordinandolo al
produttore)
Giudizio ottimo
Configurazione OS 1.2, meglio 2.0 o
richiesta superiori
Pro configurabilità totale,
funzioni interne molto
potenti, relativa
semplicità di utilizzo
delllEditor, solidità e
affidabilità del
programma
Contro manuale in inglese e
con pochi esempi,
interagisce poco con il
Workbench, porta
ARexx piuttosto
complicata da usare
Configurazione A3000 OS 2.1
della prova
DOS, che possono essere adattati alle proprie esigenze.
Non è invece possibile localizzare I'interfaccia del15Editor
di DirWork per adattarla alla
lingua italiana.
DirWork è anche dotato di
porta ARexx: ne viene creata
una diversa per ogni istanza
del programma. Da ARexx è
possibile eseguire qualsiasi
azione utilizzando lo stesso
linguaggio (molto ermetico)
che viene adottato dai file di
configurazione.
In realtà p i ù c h e pilotare
DirWork da ARexx, interessa
l'opposto: usare DirWork per
creare interfacce grafiche
che pilotino altri programmi
dotati di porta ARexx come
avviene nell'esempio relativo
ad ADPro contenuto nel di-
(
1
Use
DiskCheck
m
l
l
(hanqe Act ionis)
1
4
possono essere creati e modificati grazie a un'interfaccia grafica, che appare
comunque meno comoda di quella dei
gadget, perché alcuni parametri vanno
comunque introdotti a mano e perché
DirWork non aiuta poi tanto l'utente inserendo ove possibile dei valori di default attendibili (per esempio quando si
aggiunge una voce a un menu,
DirWork potrebbe preimpostare certe
dimensioni imitando quelle della voce
immediatamente superiore).
Altri eventi gestiti da DirWork sono le
combinazioni di tasti (Hot Key): va segnalato il fatto che la scelta dei qualificatori può avvenire semplicemente premendo i tasti desiderati.
A partire dal Kickstart 2.0 è possibile
creare menu e icone del Workbench.
Delle prime si può definire l'immagine,
il nome e la posizione. Ognuna di esse
può generare azioni diverse quando
viene selezionata con un doppio click o
quando si lascia cadere in essa un file.
Il nome del file è reso disponibile mediante una combinazione di caratteri in
qualsiasi stringa venga usata d a
DirWork per lanciare un comando.
Sfortunatamente, non è possibile I'opposto, cioè trascinare il nome di un file
presente sulla lista di DirWork su una finestra del Workbench: questo è probabilmente uno dei pochi autentici limiti
del programma.
Un'ultima funzione di DirWork è la modificazione dei messaggi d'errore del
Il funzionamento di DirWork
appare pressoché perfetto: non abbiamo riscontrato alcun bug: solo un paio
di volte, aprendo molte copie d i
DirWork e relativo Editor contemporaneamente, ci è accaduto che il sistema
si bloccasse.
L'uso dell'editor, grazie alla potente interfaccia grafica, è semplice e comodo, ma i parametri sono così tanti e le
combinazioni possibili così elevate che
difficilmente si riesce a trovare la configurazione giusta di un'azione al primo
colpo. Per provare l'azione è però necessario chiudere I'editor e far ritorno a
DirWork: questo fa perdere molto tempo.
L'ideale sarebbe stato il poter provare
le azioni senza uscire dall'editor.
Chi usava una delle precedenti versioni
di DirWork, troverà in questa nuova versione tutto quello che avrebbe potuto
desiderare e sicuramente qualcosa in
più.
Il programma mantiene la compatibilità
verso 1.2 e 1.3, non occupa troppo
spazio su disco (213 kb per i due programmi) e anche il consumo di memoria è limitato (180 kb usando una finestra sul Workbench).
Sebbene esista ancora qualche area
(specie la documentazione) in cui il
programma può essere migliorato,
DirWork è sicuramente un ottimo prodotto che si può consigliare senza riserve.
A
AMlNET 3 E CDPD IV
nuesto mese esamine-
fetti dei primi CD-ROM è
remo ancora due prostato del tutto superato. Dei
Novità per tutti gli Amiga
due titoli, il primo è più adotti che contengono matedatto a chi possiede un CDriale PD. Si tratta di agiornamenti di serie preesistenti: Aminet e CDPD. Con questi ROM SCSI o AT montato su Amiga, il secondopuò essere utitoli è stato fatto un ulteriore passo avanti nella produ- sato molto comodamente anche da chi dispone di CDTV o
zione di CD-ROMperAmigae molti dei problemi o dei di- CD32 magari collegato in rete a un altroAmiga.
v
AMINET3
A
pochi mesi dal rilascio
della precedente edizione del CD-ROM che raccoglie la più grande libreria
di pubblico per Amiga, si è
già reso necessario un aggiornamento (anzi due, Aminet 4 è già uscito). Aminet, il circuito di distribuzione dei file per Amiga allestito sulla rete telematica
Internet, continua a funzionare come il principale catalizzatore degli appassionati del nostro computer. Con una semplice operazione, eventualmente delegabile
a qualche amico più esperto di telematica, si ha la certezza di far circolare il frutto delle proprie fatiche in
tutto il mondo, sia esso un programma, un modulo soundtracker, una
bella animazione in raytracing o un
demo. Chi ha già una "casella postale" su Internet può anche ricevere
suggerimenti e ringraziamenti da parte delle migliaia di utenti Amiga che
hanno prelevato il suo programma e
ne sono rimasti soddisfatti (gli utenti
di Aminet sono oggi più di 15.000).
Quest'atmosfera costruttiva e la creatività degli utenti di Amiga sta facen-
do letteralmente esplodere la quantità di shareware e pubblico dominio
disponibile, al punto che un solo CDROM è assolutamente insufficiente
per contenere tutta la raccolta Aminet, anche compressa! Per avere
un'idea del fenomeno basta sapere
che tra febbraio e giugno di quest'anno (quindi in un momento già colpito
dalle incertezze sulla sorte di Commodore) sono stati rilasciati oltre 400
megabyte di materiale per Amiga di
ottima qualità, superando abbondantemente quanto creato nello stesso
periodo per Macintosh e persino per
MS-DOS.
Le prime due edizioni del CD-ROM di
Aminet sono state pubblicate da Val-
nut Creek, che ha una buona distribuzione a livello
mondiale, ma non è esperto di Amiga: anche se ha
dimostrato buona volontà,
non è riuscito a produrre
un prodotto eccellente.
D'ora in avanti la raccolta
verrà realizzata dal responsabile stesso di Aminet (il
, .
tedesco Urban Mueller) e
pubblicata dai distributori
tedeschi Stefan Ossowski
e GTI.
Le novità si notano già a
partire dalla copertina, finalmente di gusto europeo.
La più importante è che il
CD contiene solo i 400 Mb
di file giunti in Aminet dopo la pubblicazione del precedente CD-ROM
della serie (febbraio 1994) e un solo
centinaio di megabyte di programmi
più vecchi, ma sempre utili. Di conseguenza non va a sostituire il secondo
CD Valnut, ma lo complementa. Per
avere una raccolta completa bisogna
dunque possederli entrambi, però Aminet 2 non è più nel catalogo Valnut
e le scorte sono ormai quasi esaurite.
Aminet 3 è stato prodotto nel mese di
luglio di quest'anno ed è organizzato
in maniera simile al suo predecessore: i file sono contenuti in sottodirectory raggruppate per argomento in una struttura ad albero. Ciascun archivio è accompagnato da un file di de-
scrizione, mentre ogni sottodirectory
contiene una lista ASCII di tutti i file
con il nome e una descrizione sommaria (60 caratteri). Sono presenti
anche tutti i demo AGA ed ECS più
recenti, giochi e vagonate di moduli
"tecno", "trance", ecc. Essendo compressi, non sono immediatamente utilizzabili, ma le icone ordinate (e il
programma SmartPlay, che suona
anche i moduli compressi con LHA)
consentono una comoda consultazione da Workbench.
Altra novità è l'adozione completa del
formato lS09660: i nomi di file e directory sono quelli originali, senza più
limitazioni su lunghezza o arbitrarie
conversioni in maiuscole. La directory
che nel grecedente CD-ROM conteneva programmi e liste utilizzabili per
"mettere in linea" il CD-ROM sulle
BBS che girano sotto MS-DOS è stata
sostituita da due directory molto più
utili per gli utenti Amiga.
La prima (Tools) contiene l'ultima versione (già installata) dei principali
programmi shareware e PD utilizzabili
per visualizzare e convertire animazioni, immagini, testi e per decomprimere gli archivi.
La directory Docs contieneinvece gli
indici del contenuto sia dell'intero sistema Aminet sia di questo CD-ROM,
in tre copie riordinate per nome, data
e directory di appartenenza. La copia
tripla serve per chi ha poca memoria
e un semplice 68000, che non potrebbe riordinare la mastodontica li-
Nome Aminet CD 3 Gold - July
1994
Distribuito da Db-Line
viale Rimembranze, 26/c
21024 Biandronno (VA)
tel. 0332-819104
fax 0332-767244
BBS 0332-767277
Prezzo L. 59.000
Giudizio ottimo
Pro consultazione facilissima,
materiale recente e di
qualità superlativa
Contro non bootabile su CD32 e
CDN, non ha Parnet
preinstallato, non
contiene tutto Aminet
sta. Di ciascuna lista, oltre alla normale versione ASCII, è presente una
formidabile versione in formato AmigaGuide, dove per ogni programma
è presente un pulsante con cui leggere il rispettivo file di descrizione e
uno per decomprimere l'archivio in
RAM:. Non si riesce a immaginare un
sistema più comodo per navigare entro il CD, a patto di avere abbastanza
memoria! Le liste relative all'intero Aminet indicano anche se il file è su
"Aminet 2" o "Aminet 3".
Assieme alle liste sono forniti dei programmi per effettuare ricerche; quello
accessibile da Workbench addirittura
genera dinamicamente un documento AmigaGuide che elenca i file che
ris~ondonoai criteri di ricerca! La soluzione adottata è forse meno coreografica dei programmi forniti sui CD
di Fred Fish, ma è senz'altro più rapida ed efficace; rispetto alle scarne liste ASCII presenti su Aminet 2, il salto di qualità è abissale. Tutte le liste e
le descrizioni sono in lingua inglese,
eccetto quelle dei pochissimi programmi italiani.
Aminet 3 non è un titolo CDTV e per
utilizzarlo su CD32 o CDTV bisogna
fare il boot con un floppy disk o un
CD-ROM che consenta di cambiare
disco; Parnet non è installato.
I l titolo è disponibile in due versioni:
quella Share (codice ISBN 3-86084236-6) e quella Gold (ISBN 3-86084237-4). 11 CD è identico in entrambe
le confezioni, ma per ogni copia venduta della versione Gold, GTI devolve
3 marchi a Urban Mueller affinché
possa acquistare nuovi hard disk per
contenere la massa crescente di programmi: un compenso quantomeno
doveroso.
Chi acquista la versione Share deve
spedire il compenso (10 marchi) direttamente a Urban Mueller, mediante un bonifico bancario in marchi tedeschi (poiché si rimane entro la
CEE, è molto affidabile e semplice da
fare in qualsiasi banca seria). Ovviamente se non si spedisce la quota richiesta non succede nulla, si va semplicemente a consolidare la fama di
parassiti (ormai non ulteriormente
peggiorabile) che gli italiani si sono
fatti nel campo dello Shareware. I l CD
è ordinabile anche presso qualsiasi
libreria scientifica specificando il codice ISBN, con una maggiorazione di
prezzo.
L
a quantità di materiale PD per Amiga cresce a ritmo esponenziale.
A poca distanza dalla pubblicazione
di CDPD III, nel luglio 1994, Almathera ha realizzato il quarto CD della serie. Anche questa volta è pieno a livello record: 679 Mb di programmi,
animazioni, immagini e testi. Contiene
le tre principali versioni di Workbench
(1.3, 2.1, 3.1) per garantire il boot sia
sui lettori CDTV e CD32, che su A570
collegato agli A500+ con ROM 2.0.
Le relative distribuzioni non sono
però complete: mancano i tool per la
gestione dell'hard disk, CrossDOS e
ARexx.
Una caratteristica importante del disco, almeno per chi possiede CDTV
o CD32 è che il software Almathera
disabilita il reset automatico quando
si estrae il CD: ciò consente di usare
il CDPD IV come disco di boot e poi
di esaminare il contenuto di altri CDROM non bootabili.
Un altro aspetto che lo rende molto adatto a funzionare su CDTV e CD32 è
il pieno supporto dei software di rete
per CD32: oltre al solito Parnet preferito dai possessori di CDTV, durante il
boot vengono installati Sernet e Dnet,
che possono essere attivati anche
selezionando le apposite icone da
Workbench. E presente anche il supporto di rete per il VideoCreator.
La struttura del disco è quasi identica
a quella degli altri CDPD, recensiti su
Amiga Magazine 38, 47 e 61. Stavol-
12 contenuto di alcune directory
di CDPD IK Come si può notare,
è disponibile una buona scelta
deiprogrammi PDpiaì noti e utili.
ta però i ToolTypes (Parametri) delle icone e gli script con gli assegnamenti
sono stati definiti con maggior cura,
così il CD può essere consultato da
Workbench anche da chi possiede un
CD32 espanso con SXI, un A1200 o
un lettore SCSI.
Anche le icone sono state disposte
con più ordine, i file corrotti sembrano
assenti e in generale CDPD IV è realizzato con maggiore attenzione per i
dettagli rispetto ai precedenti, arrivando finalmente al livello dei migliori prodotti americani.
L'influenza dei CD di Fred Fish si nota
anche nel contenuto, più maturo degli
CCHEDA DRODOTTO
.H
I
Nome CDPD IV
Produttore Almathera
Distribuito da Db-Line
viale Rimembranze, 26Ic
21024 Biandronno (VA)
tel. 0332-819104
fax 0332-767244
BBS 0332-767277
Prezzo L. 59.000
Giudizio eccellente
Pro perfetto anche per CD32
e CDN; contiene
software di rete; molto
ordinato
Contro predilige configurazioni
hardware espanse;
richiede conoscenza
dell'inglese
altri titoli Almathera e che a volte richiede configurazioni hardware evoIute per funzionare al pieno delle possibilità.
Per esempio, tra le directory principali se ne trova una che raccoglie quasi
tutto il software di rete esistente nel
Public Domain, compresa la larga selezione di programmi e librerie per la
gestione dei protocolli della rete di
calcolatori Internet: Newsreader,
NOS, Slip PPP, UUCP, WWW, Mosaic
sono solo alcuni degli aspetti toccati
con sorgenti, programmi e documentazione. Per la maggior parte della
gente si tratta ancora di sigle oscure
e. come al solito. ali utenti Amiaa sono tra i primi ad aiere la possi61ità di
documentarsi e toccare con mano ie
novità future dell'informatica di massa.
Sempre da Internet è arrivata su CD
la raccolta della rivista elettronica Amireports e molti altri documenti utili.
Naturalmente il CD è in inglese, come
tutte le altre raccolte PD per Amiga, e
la conoscenza di quella lingua è necessaria per usarlo a pieno.
Arrivano da Fred Fish altre idee realizzate in questo CD-ROM: le directory di ~ i s h ~ i s(da11'891
k
al 1000), la
distribuzione completa e installata del
compilatore C "GCC" (esige quantità
abnormi di RAM e spazio su disco
per funzionare), l'installazione del
"desktop publisher" Pastex 1.3 (il misterioso, ma potentissimo TeX per Amiga), il corso di C Amiga C-Manual,
il linguaggio E nella versione 2.1, i file
Include Commodore e il modo d i
classificare le utility più recenti, tra
cui lo strabiliante player di moduli sonori Delitracker Il (farà venire la de-
pressione ai possessori di altri computer tanto celebrati).
Punto di forza di CDPD IV sono due
directory dedicate ai musicisti e a chi
fa ray-tracing. La prima contiene tutti i
dischi AMFM (Amiga Musicians
Freeware Magazine), pieni di suggerimenti e materiale per chi fa musica
con un Amiga da solo o con strumenti
MIDI.
La directory Raytracing contiene il
raytracer POV in versione Amiga e
ben 59 Mb di materiale di ogni genere
per Imagine, più immagini e animazioni già calcolate. Chi ha abbastanza
RAM può ammirare le opere di Craig
Collins, Mark Thompson e altri artisti
che saltuariamente inviano su Aminet i
loro lavori. Sono tutte per chip set
ECS (chiaramente quei professionisti
non distribuiscono gratis le versioni a
24 bit ...) e alcune sono già presenti
sui CD di Aminet. Qui però sono già
decompresse e pronte all'uso, e per
file di 4 Mb o più è una bella comodità.
Completano il CD una raccolta di font
vettoriali in vari formati e programmi
preinstallati (per esempio Dirwork
1.62 shareware) per consentire anche
a chi è senza hard disk di esaminarne
il contenuto più comodamente. Manca
un indice generale del disco con descrizioni, ma grazie alla struttura ordinata del CD è una mancanza che non
si fa sentire troppo. Esistono però gli
indici completi dei nomi di file di tutta
la produzione Almathera: CDPD, Demo, 17 Bit, Euroscene.
CONCLUSIONI
Almathera ha fatto veramente un ottimo lavoro: non solo non ha dimenticato chi possiede il CDTV o il CD32 ma,
fatto inconsueto per un produttore inglese, ha avuto un occhio di riguardo
anche per chi possiede configurazioni
espanse e ha esigenze di alto livello.
E un'ottima cura per tirarsi su il morale
eventualmente depresso, qualunque
sia il motivo ... Se avete un lettore di
CD e non vi procurate titoli come questo, cosa lo avete comperato a fare?
A
opo aver esaminato, nelle
scorse puntate, le funzioni di
input e output, questa volta
dedicheremo la nostra attenzione ad
alcune tecniche di programmazione
avanzata sempre relative ai canali di
110. Tenetevi pronti: questa volta andremo un po' più a fondo nella questione.
D
SHOW
Quando si lancia un programma ARexx da Shell mediante il comando
RX, come già sappiamo, verranno aperti automaticamente due canali di
Il0 chiamati STDIN e STDOUT.
Sono i canali di input e di output utilizzati dai comandi PARSE PULL e
PULL per I'input e da SAY per I'output. Se volete accertarvi della loro esistenza, potete usare la funzione
Show(), utilizzando come primo parametro la parola "FILES" o più semplicemente "F"o "f".
Provate da una Shell:
RX "SAY SHOW('f')"
inutilizzato o chiuso. Per esempio:
RX "SAY SHOW('f',STDIN)
CAMBIARE STDOUT
mostrerà a video il risultato 1 perché
STDIN esiste di default, mentre:
RX "SAY SHOW('f',"in")
mostrerà il risultato 0, perché nessuno ha aperto il canale "in".
In particolari occasioni potrebbe essere utile utilizzare o modificare STDIN o STDOUT dall'interno di uno
script ARexx, per esempio per inviare I'output del comando SAY verso
un file di propria scelta. Nulla di più
facile: STDIN e STDOUT si comportano come qualsiasi altro canale di
input e output di ARexx e pertanto
con loro si può utilizzare qualsiasi
funzione di 110.
Per esempio, si potrebbe voler inviare in output una stringa di testo, senza l'a capo finale: in tal caso si potrà
tranquillamente utilizzare la funzione
Writecho:
e vedrete apparire la scritta:
STDOUT STDIN
O
al massimo:
STDOUT STDIN STDERR
se avete lanciato in precedenza il
comando AmigaDOS TCO (quello
che apre una finestra separata per il
debug dei programmi ARexx).
Se volete sapere se un dato canale
di Il0 è aperto, potete anche usare
l'espressione:
la funzione restituirà il valore 1 se il
canale è già aperto e O se il canale è
ricevere I'input da tastiera o verso
cui inviare i dati in uscita.
Ciò consente di creare una linea a
video, pezzo per pezzo, e di andare
a capo solo quando la linea è conclusa del tutto.
Se le informazioni da stampare vanno costruite con routine complesse,
l'uso di Writech() potrebbero ritornare molto comodo.
Nulla vieta di usare Writech() anche
con STDIN, anche se quest'ultimo
dovrebbe essere usato di preferenza per I'input di dati.
Si ricordi che I'input e10 I'output di
un programma ARexx potrebbero
essere stati ridirezionati da Shell mediante ">" e "<", magari da e verso
NIL: non è detto quindi che sia sempre disponibile una console da cui
Se volessimo cambiare il file associato a STDOUT, per inviare I'output
di SAY verso tale file, basta chiudere
STDOUT e riaprirlo con il nome del
file che ci interessa, a questo modo:
CALL Close(STDOUT)
IF Open(STDOUT,"ram:prova") THEN
[SAY "Scrivo in ram:provaM
Alla fine non chiudiamo STDOUT, visto che di default non va fatto, ma
potremmo benissimo farlo senza alcun problema.
Se si chiude STDOUT, l'istruzione
SAY non produrrà più alcun effetto.
Ciò potrebbe risultare utile se si vuole "far tacere" il proprio script in particolari occasioni: per esempio se si
vuole evitare che il proprio script
stampi a video dei messaggi quando un'istruzione ritorna un valore che
indica un errore. Per capirci meglio
facciamo un esempio. Creiamo il file
"RAM:provaflcon un text editor:
/**/
ADDRESS COMMAND "copy ram:u
[ram:u2"
Questo programmino esegue solamente il comando AmigaDOS "copy
ram:u ram:u2". Se lo lanciamo da
Shell:
produrrà un messaggio di errore se
COPY non trova "ram:uM.Il messaggio di errore dovrebbe essere analogo a questo:
Can't open u for input - oggetto
[non trovato
copy failed returncode 20
2 *-* address command 'copy
[ram:u ram:u2 ' ;
+++ Command returned 20
La prima linea è prodotta dal comando COPY, le altre da ARexx. Per evitare che venga stampato a video tutto questo, si può chiudere STDOUT
con Close() prima di eseguire il comando COPY:
Discorso analogo si potrebbe fare
per STDIN. In questo caso, I'istruzione ARexx che verrebbe influenzata
sarebbe PARSE PULL o PULL.
Per leggere un file di testo contenuto
nel file "ram:testoUe fare il parsing
delle linee si usa di solito un programma di questo tipo:
/**/
/**/
CALL Close(STDOUT)
ADDRESS COMMAND "copy ram:u
[ram:u2 "
SAY "Finito"
IF Open("i","ram:testo") THEN
DO UNTIL Eof("iU)
PARSE VALUE Readln("iU)
[WITH inizio resto
END
A questo modo non verrà prodotto
più alcun output, neanche dal comando SAY posto dopo Close().
Se volessimo riaprire STDOUT utilizzando la console corrente, potremmo
sostituire l'ultima linea con:
Il programma apre il canale "i", legge
il file una linea alla volta e contemporaneamente divide ogni linea in due
parti ("inizio" e "resto").
Il medesimo programma potrebbe
anche essere scritto così:
IF Open(STDOUT,"*") THEN SAY
[ "Finito"
L'asterisco, in questo caso, è una
convenzione di AmigaDOS, non di
ARexx, e vuole indicare la console
corrente.
Il metodo indicato per ripristinare
STDOUT risulta efficace in tutti i casi
tranne uno: se l'utente ha redirezionato I'output di RX verso un file, il comando Open(STDOUT,"*") non sarà
in grado di riaprire STDOUT sul file
originale, ma lo potrà aprire sempre
e comunque sulla console corrente.
Per rendersene conto basta lanciare
il programma nel seguente modo:
per vedere apparire sulla Shell la
stringa:
Finito
Questa stringa non è finita nel file
"T:kkH,ma sulla console corrente, cui
appunto sempre si riferisce I'asterisco di AmigaDOS.
Tale caratteristica, d'altra parte, assicura che tutti i dati inviati in uscita
verso il file vengano stampati sulla
console corrente (se esiste) e non
siano redirezionati da parte dell'utente: può risultare utile per i messaggi di errore.
'l*"
/**/
CALL Close(STD1N)
IF Open(STDIN,"ram:testo") THEN
DO UNTIL E0f(STDIN)
PARSE PULL inizio resto
DO UNTIL Eof(STD1N)
PARSE PULL linea
SAY linea
END
END
Si noti l'uso di OPTIONS PROMPT,
che permette di inviare in output una
stringa verso STDIN ogni volta che si
chiama PARSE PULL. Se questo
programma viene lanciato da Shell
con RX, sulla finestra della Shell apparirà la copia esatta delle stringhe
inserite dall'utente. In molti casi sarebbe auspicabile poter inviare anche I'output verso la stessa finestra
utilizzata con STDIN. Se ora facessimo:
CALL Close(STDOUT)
CALL Open(STDOUT,"CON:////Input/
[ C M S E ")
non otterremmo il risultato voluto,
perché si aprirebbe una seconda finestra distinta dalla prima. Se usassimo invece:
C W Close(STDOUT)
CALL Open(STDOUT,"*")
END
In questo caso, si chiude STDIN, lo
si legge il
si riapre sul file "ram:testoM,
testo una linea alla volta (PARSE
PULL legge il canale di input fino al
primo codice $OA) e contemporaneamente spezza la linea in due parti. Ci si potrebbe chiedere perché ci
si debba complicare così tanto la vita: a parte l'interesse teorico, un motivo esiste: il secondo metodo, stando alle nostre prove su di un 3000, è
del 30% più veloce del primo (con
un file nella RAM: standard). Se il file
da leggere è lungo due o tre megabyte, la differenza si sente. Un altro motivo che potrebbe spingere a
ridefinire STDIN potrebbe essere la
creazione di una finestra di input dedicata, da usare sempre con PARSE
PULL.
Questo programma apre una finestra
e copia in STDOUT mediante SAY
tutti i caratteri in arrivo:
/**/
CALL Close(STD1N)
IF Open(STDIN,"CON:////Input/
[CLOSE") THEN DO
OPTIONS PROMPT "> "
STDOUT si aprirebbe sulla console
di default che di solito è la stessa associata al processo chiamante, normalmente quella della Shell.
Per ottenere il risultato che noi desideriamo dovremo invece usare la
funzione PragmaO. Questa funzione
è una delle più eclettiche di ARexx e
permette di svolgere operazioni dalla natura disparata che variano a seconda del primo parametro che viene passato alla funzione. Una di
queste operazioni è proprio quella
che ci serve: manco a dirlo, la si abilita utilizzando come primo parametro "*". Di fatto questa funzione permette di rendere la console associata a qualsiasi canale Il0 di ARexx la
console corrente. Nel nostro caso, avremo:
/**/
CALL Close(STD1N)
IF Open(STDIN,"CON:////Input/
[CLOSE") THEN W
CALL Pragma ( " * " ,STDIN )
Ora se apriamo un canale sul file "*",
questo utilizzerà la console associata a STDIN e non la console della
Shell da cui abbiamo lanciato il programma. Insomma Pragma("*")cambia quello che ARexx considera
"console corrente" nel nostro script.
Noi volevamo aprirci STDOUT e dunque prima lo dovremo chiudere, come al solito, e poi riaprirlo sul file "*":
CALL Close(STWUT)
IF Open(STDOUT,"*") THEN DO
OPTIONS PROMPT "> "
DO UNTIL Eof(STD1N)
PARSE PULL linea
SAY linea
END
sarà bisogno di usare la funzione
Pragma("*"):sembrerebbe insomma
che il nome di file "*" indichi la console associata STDOUT in prima istanza e la console di default solo nel caso in cui STDOUT non esista o sia
stato redirezionato su un file normale
(non interattivo). Seguendo questa
regola otterremmo lo stesso effetto
descritto in precedenza, con questa
sezione di codice in cui non viene usata Pragma("*"):
/**/
END
END
Se lanciate questo programma da
Shell, vi accorgerete che sia PARSE
PULL che SAY utilizzano ora la medesima finestra.
C'è una piccola eccezione di cui si
può tenere conto: se prima si reindirizza STDOUT su una nuova finestra
e poi si apre STDIN su "*", non ci
C W Close(STD0UT)
IF Open(STDOUT,"CON:////Input/
[CLOSE") THEN DO
C W Close(STD1N)
IF Open(STDIN,"*") THEN DO...
Questo "trucco" non è documentato
nel manuale di ARexx e quindi non si
assicura il suo funzionamento con
tutti i sistemi operativi.
Per maggior sicurezza è preferibile
usare sempre la funzione Prag-
ma("*",canale) che è stata aggiunta
alla versione 1.15 di ARexx appunto
per questo.
Si noti che se si chiama Pragma("*")
senza specificare il nome di un canale, al nome di file "*" verrà fatta
corrispondere come console corrente quella del processo che ha invocato il comando ARexx. Può ritornare
utile dopo che Pragma() è stata usata per modificare il significato di "*".
Di fatto si può considerare come un
reset, come un ritorno alle condizioni
di partenza.
Infine, non ci risulta esistere alcun
metodo per duplicare un canale di
110: non è possibile, per esempio,
creare un canale identico a STDOUT
prima d i chiudere STDOUT. Per
creare un nuovo canale l'unica possibilità esistente è Operi().
Ci sono ancora alcuni aspetti dellll/O
e della gestione dei file che vanno
affrontati: li vedremo nella prossima
puntata.
A
-
I
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I
SE NE ORDINI QUATTRO, NE PAGHI SOLO TRE!*
I S°FTWARE
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fluttuazione lenta, eccetera; decine di introduzioni pronte!). il
set di carattere (qualsiasi font standard!). i'effeito grafico da
realizzare sui caratteri (effetto 3D, effetto siumato, effetto
metallo, ecc.). infine digitate i testi. salvate Mto su disco per
usi Muri e pd, ciak. si giral Compatibile con QUALSIASI
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quarantamilavocabdillDigitateunvocaboloinglese,premete
Enter e ne ottenete la traduzione immediata. con sinonimi e
controtraduzionedei sinonimi per comprenderneal meglio il
significato. Naturalmentetraduceanche dall'italiano all'inglese. Prevede anche t& di conoscenza vocaboli con tanto di
voto finale (utilissimo!) e abboni di traduzione di intere frasi
-
I
1
NOME:
INDIRIZZO:
C.A.PICittà:
I
OMAGGIO! I
I
inglesi che vi permeitono di capirne rapidamente il senso.
i3S8574-GESTK)NECAMPIONATOD!CALCIO(LireZ)
Soccer Base permette di gestireidati del campionatodicalcio
(o albi campionati sporiivi a squadre). Sulla base dei dati
inseriti (risultd, marcatoti. falli. ecc.) fornisce (video o stampante) classifiche ai punti. classifiche marcatori. statistiche,
pronostici (schedine!). ecc.
i
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un divertentissimo programma che stampa progetti di
aeromodelli di carta che. piegati seguendo le istNzioni e le
illustrazioni fornite dal programma stesso, sono in grado di
volare veramente1 Facilissimo da usare1
Ei SE577 - STAMPA BIGLIETTI D'AUGURI (Lire 29.900)
Greetings Card stampa bellissimi biglietti d'auguri. Basta
sceglierne uno fm quelli giP pronti (decinel), selezionare la
grafica (albero di Natale. uovo di Pasqua. oggetb d'uso comune, ecc.) e il set di caratteri da usare (qualsiasi5et standard!),
digitare itesti personalinatie stampare!
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di movimenti, bilanci e grafici1
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per arch~are
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sione di oggeììi composti, ecc. 'Compatibile IFF.
postino oppure anticipatamentaaftsthiandoilversamento (ccE¶SB501 FINANZE PERSONALI (Lire 39.900). Persona1 sto Prognmmi SSpedizione) tramite bollettino Portale
a
".le Jenner 74,
Budget, gestisce qualsiasi movimento di denaro (stipendi, (CCPn. 18481202
MILAN0).
In
tal
caso
di
'lbe alla
spese. andamento di a W commerciali, sihiazione di conti
-
+
-
correnti. ecc.) Visualina e stamm.
. in oani momento. elenchi pagina' anche la
'N.B. il programma in omaggio deve costare meno di lire 50.000
di versamento
fotocopia)'
1
oche cose sono distruttive per
un computer come l'immersione
nell'acqua fangosa di un'alluvione: fortunatamente anche nei casi più
disperati è possibile recuperare gran
parte di Amiga.
In linea di massima i metodi che esporremo vanno bene anche se bisogna rimediare al rovesciamento di
bevande sulla tastiera o sull'unità
centrale, che può capitare facilmente
a chi utilizza la postazione dell'Amiga
come luogo deputato anche alla nutrizione e al sonno.
Innanzi tutto bisogna evitare di dare
tensione all'Amiga sperando nel miracolo: se è finita sotto il fango, una
semplice pulitura esterna non basta,
perché i residui entrati nell'alimentatore potrebbero causare correnti di
dispersione dannose, che alla lunga
innescano la corrosione delle piste e
dei contatti: questo è particolarmente
vero per i residui secchi di caffè, CocaCola e deiezioni animali (ad esempio dei gatti).
Invece, bisogna smontare Amiga e
periferiche fino all'ultima vite, pulendo
le carrozzerie anche all'interno.
I cavi piatti che collegano floppy e
hard disk si possono buttare via perché sono diventati inaffidabili ed è facile procurarsene di nuovi. Le schede
vanno esaminate attentamente: non
tutte sono costruite con gli stessi materiali.
Quelle in cartone bachelizzato (solitamente di colore marrone) usate in
molti televisori e nei monitor (Philips)
si deformano a contatto con I'acqua
spezzando le piste: in questi casi il
recupero è più difficile.
Se non sono già troppo rovinate conviene limitarsi a lavare con I'acqua il
lato delle piste, asportando dal lato
componenti il grosso dello sporco.
Per accelerare I'asciugatura si può usare un getto di aria rigorosamente
fredda.
P
Le schede in "vetronite" usate nei
computer sopportano benissimo l'acqua, che potrebbe dare qualche problema solo per i componenti elettronici della motherboard e delle schede
più vecchie: oggi, in fase di produzione, dopo la saldatura i residui di fondente vengono asportati dalle schede proprio da un lavaggio in acqua e
solvente!
Dopo avere sfilato tutti gli integrati dai
loro zoccoli, possono essere messe
brevemente sotto I'acqua corrente
per ammorbidire il fango o la macchia, da raschiare via delicatamente
con uno spazzolino a setole morbide,
concentrando la propria attenzione
su contatti e jumper ed evitando di
smuovere troppo i condensatori elettrolitici (i componenti a forma di cilindretti verticali). Alla fine, le schede si
possono risciacquare per qualche
minuto, asciugandole con un panno
di cotone o carta (non usare sintetici,
che generano cariche elettrostatiche). Dopo la pulizia, tutte le schede
vanno esaminate attentamente per individuare le piste corrose da ripristinare.
Eventuali tracce di ruggine sui piedini
dei circuiti integrati non sono preoccupanti: diminuiscono I'affidabilità
dell'integrato, ma poiché il chip viene
ricoperto da uno strato di vetro prima
di essere incapsulato dentro il contenitore di plastica (il procedimento si
chiama "passivazione"), la ruggine
non lo raggiunge e contamina tanto
facilmente. Se durante la pulitura un
condensatore si spezza, non c'è da
disperarsi perché di solito Amiga funziona lo stesso.
A questo punto si possono spruzzare
i contatti e gli zoccoli con spray disossidante di tipo secco (che evapora completamente e non lascia residui), reperibile nei negozi di materiale
elettronico, inserendo e togliendo ripetutamente il connettore o l'integrato
dallo zoccolo per potenziare l'azione
del liquido.
I chip vanno lavati e asciugati a parte, spruzzando poi i piedini con lo
spray e levando l'ossido con carta
vetrata extrafine numero P400 o
P500. Sui pettini delle schede e delle
SIMM si passa una gomma da matita,
poi il disossidante.
L'alimentatore va pulito allo stesso
modo; la sua ventola, una comune
ventola per PC da 12 V e 80 mm di
lato, deve essere sostituita e tutti i
connettori spruzzati di disossidante.
L'alimentatore di A2000 parte solo se
la ventola è collegata e funzionante.
A questo punto si può rimontare l'Amiga, lasciando sconnessi floppy,
hard disk, mouse e tastiera, e provare ad accendere: dopo un po' deve
apparire l'immagine del dischetto. Se
così non avviene, o l'alimentatore è
rotto (la ventola non gira, il led Power
non si accende), o uno degli zoccoli
non è stato ben disossidato.
I floppy disk alluvionati sono difficilmente recuperabili: se una pulizia
sommaria non dà esito positivo, conviene risparmiare la fatica e comperarli nuovi. Indicazioni per la sostituzione sono stati pubblicati sul numero
60 di Amiga Magazine. Gli hard disk
hanno una possibilità di recupero superiore, perché motore e testine sono
in una zona sigillata (ma non a tenuta
stagna); basta separare la scheda elettronica dalla meccanica e pulirla
come le altre.
Infine si puliscono tastiera e mouse: il
loro recupero dipende soprattutto dal
modello e dall'entità della corrosione
dei contatti, ma di solito sono robusti
e non richiedono cure particolari.
Purtroppo confermo ai lettori che
l'hanno richiesto che il contenuto dei
dischetti alluvionati non si può recuperare, perché I'acqua e la lenta asciugatura provocano l'alterazione
dell'ossido magnetico: quelli che era-
no dati, ora sono ruggine e niente
può resuscitarli. Si può solo sperare
che una volta estratto dal guscio e lavato, il dischetto si riveli essere del tip o con strato di protezione impermeabile in mylar.
spansioni A1200 occorrono moduli
con tempo di accesso di 80 nanosecondi o meno: quelli nuovi sono sempre adatti, mentre alcuni tipi di recupero usati sui primi IBM PS/2 non funzionano.
ESPANSIONI RAM
KICKSTART SWITCH
Vito Episcopo ha dei problemi con
Ilvo Carrara vuole installare il Kickstart 3.1 sul suo A500 accelerato, già
dotato di Kickstart switcher "automatico" tra ROM 1.3 ed EPROM 2.04
(tutti i kit 2.0 originali Commodore usano una ROM con marchio e copyright Commodore ed erano forniti con i
manuali). Purtroppo non viene citata
la marca dello switcher, che dalla descrizione sembra corrispondere al
Cabletronic KS104W.
Poiché la piedinatura della EPROM
il controller ed espansione RAM GVP
4008 montato nel suo A2000: anche
se I'hard disk funziona, I'Amiga va in
crash appena si tenta di usare la memoria: ha ipotizzato un guasto al chip
Agnus. Fat Agnus controlla solo la
memoria Chip e quella Ranger, che è
la memoria che parte dalla locazione
C00000 (quindi la Fast RAM su
motherboard degli A500 e A2000 equipaggiati di vecchio chip set e/o espansioni nel cassetto interno come
la A501). Ha poche possibilità di interferire sul funzionamento delle
schede negli slot Zorro o sull'espansione laterale di A500 e A1000 e se,
guastandosi, le disturba, si manifestano sempre anche altri effetti collaterali (sporcizia sul video, blocchi repentini del sistema, difficoltà di boot).
Il problema di Vito Episcopo si può
manifestare anche su altre schede di
espansione autoconfiguranti, come la
Commodore A2091, ed è causato da
un modulo o chip di memoria guasto,
oppure da un'errata configurazione
dei ponticelli sulla scheda di espansione (controllare attentamente le istruzioni), o infine dalla rottura del
chip custom GVP che controlla la Fast RAM della A4008. I jumper sulla
motherboard non influenzano le
schede Zorro2 e non vanno toccati.
Il guasto più frequente riguarda proprio i moduli di RAM, che si danneggiano facilmente con scariche statiche e recentemente sono bersaglio
di pericolose contraffazioni e furti dalle catene di produzione prima del test finale. Invece i chip di RAM singoli
DIP come quelli montati su A2091 o
A2058 provengono sempre da recuperi, quindi una scarica statica potrebbe averli danneggiati durante la
manipolazione e l'estrazione dalle
vecchie schede che li ospitavano. Il
tempo di accesso o la parità del modulo nel caso delle RAM per le schede Zorro2 non costituiscono un problema: vanno tutte bene.
Per la motherboard di A4000 e le e-
1.3 e 3.1 o di inserire la ROM 3.1 al
posto di quella 1.3 invertendo le priorità dei chip nello switcher.
Nel KSl04W ci sono sei ponticelli che
devono essere impostati in accordo
alla revisione della motherboard
dell'A500 o dell'A2000. Per invertire
le priorità tra ROM ed EPROM si devono spostare i ponticelli 3, 4, 5 e 6
nella posizione opposta; inoltre, a seconda della motherboard, vanno spostati anche il primo, oppure il primo e
secondo (dalla vaga descrizione della lettera quest'ultimo sembra il caso
di Ilvo Carrara), o nessuno dei due.
Altrimenti è possibile realizzare un adattatore per inserire la ROM 3.1 nello zoccolo della EPROM: le relative
piedinature sono in figura.
Prima di iniziare il lavoro, conviene
controllare se il Kickstart Switcher è
pin funz.
pin funz.
pin funz.
pin funz.
1 VPP
2 /OE
3 D15
4 D14
5 D13
6 D12
7 D11
8 D10
9 D9
10 D8
11 GND
12 D7
13 D6
14 D5
15 D4
16 D3
17 D2
18 D1
19 DO
20 /CS
40 +5 V
39 A1 7
38 A16
37 A15
36 A14
35 A13
34 A1 2
33 A l l
32 A1 0
31 A9
30 GND
29 A8
28 A7
27 A6
26 A5
25 A4
24 A3
23 A2
22 A l
21 A0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
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14
15
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33
32
31
30
29
28
27
26
25
24
23
22
21
Il pin 1 serve per la programmazione e
va lasciato scollegato.
M27C4002 è completamente diversa
da quella della ROM 3.1 (o anche
2.04) non è possibile inserire la nuova ROM nel suo zoccolo, quindi Ilvo
Carrara chiede una soluzione che gli
consenta o di scegliere tra Kickstart
A17
A7
A6
A5
A4
A3
A2
Al
A0
/CS
GND
/OE
DO
D8
D1
D9
D2
D10
D3
D11
A8
A9
A10
All
A12
A13
A14
A15
A16
/BT
GND
D15
D7
D14
D6
D13
D5
D12
D4
+5v
Il pin 31 va collegato ai +5 V.
A3000, A4000, A1200 usano una coppia
di queste ROM, per consentire letture veloci a 32 bit.
A500, A600, A2000, CDTV, CD32 ne usano una sola.
Negli A500 rev. 3 e A2000a, per un errore, la pista A1 7 è collegata al pin 31,
quindi per installare il Kikstart 3.1 bisogna saldare un filo tra i pin 1 e 31.
ancora necessario: sono veramente
pochi i programmi che hanno cessato
di funzionare nel passaggio tra 2.04 e
3.1; altri che non avevano retto la
transizione tra 1.3 e 2.04, sotto 3.1
funzionano di nuovo. Non ci viene in
mente nessun programma funzionante solo sotto 1.3 privo di sostituti migliori, adatti alle potenzialità del 3.1.
Infine 1'1.3 è instabile già se si usa un
processore 68030, mentre con il
68040 il blocco di sistema è dietro
l'angolo.
I case tower per A500 esistono ancora, per esempio la tedesca Eagle
Computers (tel. +49-7191-53773, fax
+49-7191-59057) ne produce e distribuisce ben otto modelli diversi, più
due tipi di miditower.
Emanuele Manfredda chiede come si può fare per sostituire le due
"ROM 1.2" dell'A1000 con una ROM
Kickstart 1.3, visto che i tentativi fatti
non hanno avuto esito positivo.
Le ROM di A1000 non contengono il
Kickstart, ma solo una routine di autodiagnosi e un caricatore per il Kickstart su dischetto, che era disponibile
nelle versioni 1. l , 1.2, 1.3 e 1.4 (1'1.4
era una beta version inutilizzabile e
destinata agli sviluppatori). Chi ha
collegato un controller autoboot alla
porta laterale deve comunque caricare il Kickstart 1.3 dal dischetto all'accensione, poi, se il controller è autoconfigurante e contiene anche della
Fast RAM, può usare uno dei tanti
programmi PD (normalmente destinati
agli sviluppatori) che caricano il Kickstart 2.04 o 3.1 dall'hard disk e fanno
il reboot della macchina sotto il nuovo
sistema operativo. Non esiste un dischetto con il Kickstart 2.04 o 3.1 perché la RAM protetta di A1000 è troppo piccola per contenerli.
Il sistema è un po' macchinoso, ma
l'unica soluzione consiste nel dotare
A1000 di uno zoccolo per le ROM con
il Kickstart. Non è un'operazione banale, perché solo alcune delle linee di
indirizzo necessarie sono presenti sugli zoccoli delle due ROM originali,
quindi i segnali rimanenti vanno prelevati con fili volanti da vari punti della
motherboard. Il segnale di Chip Select della ROM deve essere prodotto
da un circuito di decodifica collegato
con il bit di Overlay generato da un
Alcuni programmatori assembler hanno chiesto come mai la velocità di accesso alla Chip
RAM e ai registri dei chip custom su
A4000/040 è inferiore a quella del11A1200base. a ~aritàdi modo video e carico DMA: tutti
i programmi che fanno continuo accesso alla chip &M e ai registri dei chip custom (per esempio i demo) su A4000/040 girano più lentamente. A volte ciò significa che non girano affatto: le sincronizzazioni del programma saltano e il 4000 si pianta (chiaramente in questo caso non sono stati scritti da un "coder" in gamba). Il motivo apparirà semplice, se si riflette sul
modo in cui il 68040 deve accedere alla Chip RAM. Come esempio, prendiamo il caso in cui il
DMA video sia inattivo (per esempio durante il vertical blanking) e si deve copiare nel registro
D5 un valore a 32 bit, che risiede in Chip RAM allineato alla longword.
Poiché la cache dati non è abilitata per la Chip RAMI il 68040 eseguirà un ciclo di bus con lettura di longword singola. Durante il primo ciclo di clock a 25 MHz (quindi da 40 ns) il 68040
esegue tutti i preparativi. A questo punto sarebbe pronto per leggere la longword, ma per inefficienze delle PAL della scheda CPU Commodore devono passare altri due cicli di clock (altri
80 ns) prima che i segnali arrivino al connettore della scheda CPU: nel frattempo il 68040 è
bloccato.
I segnali, finalmente giunti sulla motherboard, arrivano al Fat Cary, che obbedisce agli ordini e
inizia la manovra di accesso alla Chip RAM: a malincuore, dice alla CPU di aspettare finché il
clock a 7 MHz che governa gli accessi alla Chip RAM esegue una transizione dallo stato alto a
quello basso, per dare tempo alla povera Alice di capire quello che sta succedendo: in media
trascorrono altri 71 ns (se siamo particolarmente sfortunati però ci vuole il doppio). A questo
punto se il ciclo successivo del clock a 7 MHz è dispari, il 68040 ha il "via libera" per accedere
alla Chip RAMI altrimeriti deve attendere ancora per due cicli di clock a 7 MHz (282 ns): mediamente attende altri 141 ns.
Trascorso questo tempo, Fat Cary ordina a Bridgette di aprire le porte della Chip RAM al
68040. Purtroppo i cardini sono un po' arrugginiti per l'età e ci vogliono altri 16 ns (il doppio
se l'accesso non fosse allineato alla longword). Le "porte" restano aperte esattamente per
due cicli del clock da 7 MHz, 282 ns, durante i quali il 68040 sta ancora fermo. Se dividiamo
il tempo di attesa totale per la durata di un ciclo di clock a 25 MHz e arrotondiamo all'intero
superiore (lo si deve fare, perché la CPU è asincrona rispetto alla motherboard) otteniamo il
numero di cicli CPU complessivi necessari per leggere una longword in questa situazione ottimale: 16, il che significa che sono stati introdotti ben 14 stati di attesa (al 68040 basterebbero 2 soli cicli per eseguire una lettura) e ci sono voluti in tutto 640 ns.
Nel caso di A1200 le cose procedono molto diversamente. 11 68020 ha bisogno di tre cicli di
clock a 14 MHz per completare una lettura, invece dei due a 25 MHz del 68040, ma il suo
clock è sincrono rispetto a quello a 7 MHz che governa gli accessi in Chip RAM e, come nel
caso di A5OO/A2000, il ritardo della porta viene nascosto. Quindi la CPU del 1200 spende il
primo ciclo di clock a 14 MHz (71 ns) per emettere l'indirizzo; di nuovo, se il ciclo successivo
del clock a 7 MHz è dispari, il 68020 ha il "via libera" per accedere alla Chip RAMI altrimenti
deve attendere altri due cicli del clock a 7 MHz (282 ns): mediamente attende 141 ns. Infine
per leggere la longword dalla Chip RAM occorrono i canonici 282 ns. In totale sono bastati
494 ns: 146 ns meno del11A4000/040.
Nel tempo impiegato per leggere 150 kilobyte di Chip RAMI 11A4000/040 resta indietro di
un'intero frame rispetto al 1200 inespanso: ovviamente nelle applicazioni reali i dati letti servono poi ad effettuare dei calcoli, ed è qui dove il 4000 straccia il 1200 recuperando ampiamente il tempo perduto.
Questo esempio è un caso estremo, semplificato per facilitare la comprensione ed esposto
senza la pretesa di essere rigorosi. I tempi reali sono un po' diversi e si dovrebbero considerare altri fattori, ma il risultato è confermato dalla pratica e dimostra ancora una volta che i due
stati di attesa aggiuntivi della scheda 68040 Commodore e la scelta di voler conservare lo
slot CPU di A3000 (che sull'A4000/040 è un corpo estraneo) hanno in pratica un effetto perlomeno disdicevole.Le schede acceleratrici per A1 200 e la scheda 68030 di A4000 non peggiorano significativamente le prestazioni della Chip RAM: un rallentamento c'è sempre perché bisogna sincronizzare parti che viaggiano con clock diversi, ma è trascurabile.
Chi desidera conoscere la differenza esatta di velocità tra la Chip RAM (e di conseguenza anche i registri dei chip custom) di A1 200, quella di A4000/040 e quella di un A1 200 accelerato, può scriversi una banale routine assembler, badando che entri tutta nella cache istruzioni
del 68020. In questo modo si può anche facilmente controllare che cosa accade al variare del
carico DMA video.
CIA, in modo che subito dopo il reset
la ROM sia mappata a partire dalla locazione zero e sia possibile spostarla
nella sua posizione "di funzionamento" via software. Alcuni appassionati
hanno messo a punto progetti che si
possono trovare in molte BBS o sulla
rete Aminet.
INTERFACCIA Al-BUS
Il controller AT-BUS sulla motherboard di A4000, A1200 e A600 funziona senza problemi con gli hard disk di capacità superiore a 500 Mb e
con gli hard disk IDE che seguono la
nuova versione dello standard ATBUS: naturalmente solo in mode O (il
metodo di accesso ai dati tradizionale), con velocità teorica massima di
3,3 Mb/s. Tuttavia lo scsi.device Commodore cerca di non intralciare il multitasking, anche a scapito delle prestazioni: durante i trasferimenti, non
supera mai un prefissato livello di carico CPU, quindi con la scheda 68040
standard di A4000/040 si ottengono
transfer rate massimi di c i r c a 1,6
Mb/s, che ovviamente aumentano se
si installa una scheda con potenza di
calcolo maggiore.
PCMCIA
La porta PCMCIA di A1200 e A600 è
controllata dai registri del chip custom Gayle, che redirige sullo slot
PCMCIA tutti gli accessi agli indirizzi
compresi tra $600000 e $9FFFFF,
$A00000 e $AIFFFF, $A20000 e
$A3FFFF: i primi due blocchi servono
alle schede di espansione RAM, mentre nell'ultimo appaiono i registri dei
controller per hard disk o CD-ROM
PCMCIA. Il primo insieme di indirizzi
coincide anche con la zona utilizzata
dalle espansioni di memoria da 6 o 8
Mb da inserire nello slot sotto il 1200:
installando 8 Mb di Fast RAM si otterrebbe una collisione con conseguente blocco del computer.
Per evitarlo, il Kickstart controlla du-
RAINBOW
COMPmING
S.A.S.
~
-
-
.
VIA
R. GESTRO
10/A
PERSONAL
COMPUTER
ACCESSORI
" .. .
8
Paravision
.SX-1:
q
Kit di espansione per Amiga CD32. Trasforma
CD32 in un super Amiga 1200 + CD-ROM 300Kbls con
espandibilita' superiore ad un comune A1200. Espandibile
in RAM con comuni moduli SIMM 72c. 32bit e' in grado
di ospitare un hard disk AT IDE 2.5" internamente e un
3.5" esternamente. Necessita un drive esterno Amiga e una comune tastiera PC AT.
Tale prodotto include il doppio CD GOLDFISH, la piu' famosa raccolta di software di
pubblico dominio per Amiga.
XA1230:Scheda acceleratnce ad altissime prestazioni
per Amiga 1200 dotata di CPU 68030(con MMU) 33MHz. o
SOMHz., zoccolo per FPU 68882, orologio e batteria
tampone. Si installa nell'apposito slot di espansione di Amiga
1200 e non necessita l'apertura della macchina. XA1230 si
puo' configurare con il software in dotazione e puo' essere
facilmente abilitata e disabilitata. Supporta rilocazione del
Kickstart in RAM 32Bit. Espandibile in RAM con comuni
moduli SIMM 72c. 32bit. Configurazioni possibili
1121418116/32/64/128MB.
MBX1200~/881-14:Scheda espansione di memoria
FAST 32 Bit per Amiga 1200 + FPU 68881 a I4MHz. +
orologio e batteria tampone. Espandibile in RAM con comuni
moduli SIMM 72c. 32bit. Configurazioni possibili 1/2/4/8MB.
rivoluzionario programma di grafica e fotoritocco a 24 Bit. Compatibile con
tutte le chede grafiche permette di elaborare le immagini con diversi effetti e
pennelli anche solo su determinate zone. Compatibile AGA. Lit. 190,000
rante il boot se esiste della RAM a 32
bit tra $600000 e $9FFFFF: se la risposta è affermativa, setta un bit di
Gayle che disabilita I'interfaccia PCMCIA convogliando tutti gli accessi verso lo slot interno. La disabilitazione è
totale, quindi anche gli indirizzi tra
$A20000 e $A3FFFF non vengono più
rediretti sulla porta PCMCIA: gli hard
disk o i CD-ROM PCMCIA cessano di
funzionare, come se fossero stati sfilati dallo slot.
Non resta che limitarsi a espandere il
1200 con soli 4 Mb massimi di Fast
RAM a 32 bit, oppure acquistare una
delle tante s c h e d e acceleratrici
68030 che tramite un jumper, possono rimappare tutta o parte della Fast
RAM fuori d a l l a zona $600000$9FFFFF. Infatti, nella mappa di memoria di A1200, Commodore ha definito una zona autoconfigurante ausiliaria di 512 Mb non presente su A500
e A600 e accessibile solo dai processori 68020 "completi" o superiori.
A
16129
GENOVA
TEL.010.58 44 2 5
FAX.39.10.58 44 2 6
~H~I'R/DM/RE/ MMT/rm7 lrrTB7oTD/7M
HM/~G~'
59,000
SX-l
580,000 CDPD 1121314
XA1230/33
499,000 EUROSCENE 1
48,000
XA1230150
599.000 DEMO 112
59,000
FPU 68882150MHz. 3 15,000 17Bit Collection (2CD) 105,000
MBX1200zJ881
299,000 17Bit Continuation
59,000
SIMM 72C 4MB
395,000 17Bit Phase 4
59,000
SIMM 72C 8MB
790,000 Fractal Universe
59,000
95,000
altre RAM
Telefonare CD32 Video Creator
AMIGA CD32
499,000 Amiga Desktop Video
50,000
89,000 CAM Collection (2CD) 75,000
Casse 25W 220V.
145,000 Goldfish
Casse 80W 220V.
59,000
Drive Ext. 1.76MB
299,000 Fresh Fish
59.000
Telefonare
Video Backup Amiga 89,000 Fresh Fonts
Modem Fax Ext. 14.4 295,000 Light-Rom
Telefonare
Millennium joystick
49,000 Audio Plus
39,000
Kit HD Ext.Al200
145,000 Mega Media IIII
35,000
Lettori CDROM
Telefonare Media Plus
39,000
Altro Hardware
Telefonare Multimedia Bundle 5CD Telef.
*SOFTWARE IN ITALIANO* Multimedia
35,000
CI-Text 3.1
85,000 Graphics Plus
39,000
Superbase Pro 3.02
195,000 Language OS
35,000
Superplan 1.06
145,000 Meeting Pearls I
45,000
Pers.Font Maker 1.2 85,000 Gif Galaxy
39.000
Persona1 Paint 4.0
85,000 AMINET 4
45,000
Tototrek
69,000 Fonts For You (man)
55,000
De Luxe Paint IV
85,000 DTP Dream Disc (man) 55,000
De Luxe Video I11
135,000 Clipart Extr.2CD(man) 80,000
True Paint 2.7
99,000 Dr.Music Lab (midilmod) 33,000
110,00C
Compera 3 titoli -> scegli Mediaclips (10 CD)
Water (Photo CD)
31,000
1 titolo in omaggio !!!!!
Wall (Photo CD)
31,000
Tutti i prezzi sono
Flowers & Leaves (PCD) 3 1,000
IVA INCLUSA
31,000
e soggetti a variazione Skies (Photo CD)
senza alcun preavviso Altri titoli
Telefonare
F a s t o assortimento titoli CDROM per PC & Amiga/
-
ette piste a disposizione e sette personaggi
differenti per questa simpatica versione di corse automobilistiche. Si passa, da soli o in compagnia di un altro giocatore, da un vero e proprio
scenario di guerra, a un paesaggio glaciale con
pinguini, a un paese dei balocchi con pop-corn
giganti sparsi in giro, ad altri circuiti ancora. Le
difficolta che si incontrano non sono poche ed è
conveniente non perdere di vista il pannello di
controllo situato sotto lo schermo di gioco. Questo fornisce informazioni di vitale importanza,
quali velocità e power-up. Lungo i circuiti, invece,
sono sparsi vari armamenti che aiutano a rendere
la coria più facile: super turbo, invulnerabilità,
ecc. Al termine della gara è possibile vedere la
classifica generale. Un gioco sportivo per Amiga
dal sonoro piacevolissimo durante la presentazione, ma un po' noioso durante le partite e con una
grafica discreta. Sei dischi di installazione per 1
Mb di memoria occupata. Un
titolo consigliabile a chi pos- VALUTAZIONE:
siede già Micromachines e ama il genere.
5
m
na buona simulazione del gioco del
golf, sviluppata d a
Ocean e distribuita in
Italia d a Leader, per
Amiga 1200. Viene
mantenuta l'ottima qualità della precedente
versione per Amiga
500. E anzi migliorato
l'aspetto visivo, grazie
alla grafica AGA. Il gioco è arricchito da nuovi
percorsi, fedeli riproduzioni di campi realmente esistenti, e da nuove opzioni: tornei a eliminazione diretta su singola buca e altre possibilità che contribuiscono ad aumentare la longevità del gioco. Una comoda interfaccia utente permette di giocare interamente
via mouse, mentre i colpi da eseguire sono facili, evitando così le frustazioni che
caratterizzano giochi come Jack Nicklaus. Le visuali, automatiche o selezionabili,
sono molto varie. In ogni caso non sono presenti innovazioni sostanziali e le uniche vere novità si limitano ai diversi modi di gio- VALUTAZIONE:
co. la maggior parte dei quali necessita di un compagno Rimane comunque il miglior gioco di golf per Amiga 1200.
U
m
rogrammato da Jason Perkins, lo stesso di Monty on the Run
and Thing on a Spring, un vecchio gioco per C64, Ruff
'N'Tumble è un ottimo platform di Renegade che gira su tutti gli
Amiga. Il gioco dispone di una veste grafica notevole e di un'ottima giocabilità. Ruff, il protagonista di questa avventura, è biondo, cattivo e pronto a spaccare il mondo. Condurre Ruff tra i vari
livelli risulta accattivante per tutta una serie di motivi, tra cui avversari facili da abbattere, un livello di difficoltà calibrato e un'azione frenetica. Un altro punto a favore è l'alto livello di intelli-
3
n discreto prodotto per CD32, prodotto da Core Design.
(IUn'avventura che si svolge in una dimensione sconosciuta,
I
genza artificiale che caratterizza gli avversari,
contribuendo a rendere il game ancora più
avvincente e impegnativo. Simpatico, coinvolgente ... da comprare!
VALUTAZIONE:
con l'intento di ritrovare la strada di casa e di salvare questo strano mondo. Grafica e suono risultano molto curati e di gran effetto.
La grafica è a 256 colori e le ambientazioni sono dotate di una
certa atmosfera, alcuni particolari mancano però di definizione e
risulta abbastanza difficile individuare sullo schermo alcuni oggetti, che, oltretutto, non vengono segnalati dal programma, neanche
quando vi si passa sopra con il puntatore. Il sonoro, invece, vanta
una certa varietà di motivi, alcuni dei quali di
grande atmosfera. La giocabilità, infine, é un po' VALUTAZIONE:
limitata dall'uso del pad. Un titolo adatto sia ai
veterani, sia ai novizi, di questo genere.
m
I
a cura della redazione
ON DISK
a cura di Carlo Santagostino e Roberto Attias
PopUpScreen V 1 .O2
Marcin Orlowski
Questa semplice utility consente di
aggiungere a qualunque programma una hotkey (combinazione di tasti) con cui portare in primo piano lo
schermo del programma.
PopUpScreen richiede la versione
2.0 del sistema operativo ed è pensato per essere utilizzato tramite la
commodity FKey. Per configurare le
hotkey procedete come segue: lanciate FKey e create le hotkey premendo il gadget "Nuovo tasto" e inserendo la combinazione di tasti
nell'apposito gadget stringa.
Per ogni combinazione, premendo
ripetutamente il gadget "Comando",
selezionate la voce "Esecuzione
programma" e digitate nel campo
"Parametri comando" il pathname di
PopUpScreen seguito da "scr=" e
dal nome dello schermo relativo
all'applicazione che volete associare.
Ora, dopo aver lanciato le applicazioni alle quali avete associato le
hotkey, potete richiamarne gli schermi semplicemente premendo la
combinazione di tasti definita per la
singola applicazione'.
PopUpScreen si preoccupa anche
di attivare la prima finestra dello
schermo richiamato; se non desiderate tale comportamento potete indicare il parametro "NOACTIVATE"
sulla linea di comando. Se lanciato
da Shell con il parametro "INFO", il
programma mostra i nomi di tutti gli
schermi aperti.
S P E C I F I C H E DEL P R O G R A M M A
Configurazione minima
512 kb RAM, Kickstart 2.0
Utilizzo
tramite la commodity FKey
CrossMAC Demo
CrossMAC è un prodotto commerciale che consente ad Amiga di utilizzare dischetti, hard disk e CDROM Macintosh, partizioni A-Max ed
Emplant da AmigaOS, in modo analogo a CrossDOS con i dispositivi
MS-DOS. Questa versione demo
non consente di eseguire operazioni
di scrittura o formattazione e disabilita la gestione di partizioni A-Max
ed Emplant, ma permette in primo
luogo di leggere dischetti Maclntosh
ad alta densità facilitando il trasferimento di dati da tale piattaforma.
In secondo luogo, permette di leggere i dischetti a bassa e alta densità formattati sotto A-Max con qualunque floppy drive Amiga.
L'accesso a dischetti a bassa densità Mac con drive Amiga è effettuabile se si possiede la scheda A-Max
Il Plus o A-Max IV, mentre è possibile con drive esterni Mac in congiunzione con qualunque scheda AMax.
La versione commerciale, oltre all'abilitazione di tutte le feature, contiene numerose utility aggiuntive.
CrossMAC funziona a partire dalla
versione 2.0 del sistema operativo.
Per eseguirlo si lanci il programma
Mount'em, che crea i device
"MAC0", " M A C 1 " , "MAC2" e
"MAC3".
A questo punto inserendo un dischetto Macintosh nel drive, comparirà l'icona sullo schermo del Workbench e sarà possibile usarlo come
un normale dischetto Amiga. Le icone presenti nel disco saranno le
stesse visibili da Mac.
CrossMAC separa ogni file Macintosh in due parti, denominate "fork".
La fork dati contiene tutti i dati o il
codice del file, mentre la fork risorse
contiene varie informazioni (per esempio I'immagine dell'icona). La
fork risorse è caratterizzata da un
nome con estensione ".rs".
Per ogni file, CrossMAC mostra solo
le fork che contengono informazioni.
Le icone mostrate da CrossMAC sono le stesse che sarebbero visualizzate leggendo il disco su un Macintosh, a patto che la loro descrizione
sia presente nella fork risorse dei file; in caso contrario vengono visualizzate delle icone di default.
Eseguendo un doppio click sull'icona di un file di risorse viene attivata
la utility "Res_extractor". Questo
programma, nella versione commerciale consente l'estrazione di tutte le
risorse dal file; in questa versione
demo però tutte le funzionalità sono
state disabilitate.
Un doppio click sull'icona di un file
di dati provoca invece il lancio della
utility "VHex", che visualizza un
dump esadecimale del contenuto.
Per copiare un file in formato MacBinary dal disco Mac a una directory
Amiga è necessario agire da shell
specificando il nome del file seguito
dall'estensione ".bin".
Chi desidera ottenere la versione
commerciale di questo programma
può inserire i dati richiesti nel programma "Order-Form", e quindi
premere il gadget "Print & Save": un
buono d'ordine viene stampato ed
eventualmente salvato su disco.
S P E C I F I C H E DEL P R O G R A M M A
Configurazioneminima
51 2 kb RAM, Kickstart 2.0, drive ad alta
densità o schede A-Max
Utilizzo
vedi sopra
Art-Pro
Frank Pagels
Art-Pro è un programma shareware
per l'elaborazione delle immagini. In
questa prerelease non sono ancora
implementati effetti o filtri, ma il programma può essere utile soprattutto
ai programmatori per effettuare conversioni di immagini dal formato IFF
a sorgente assembler per sprite e
tavola di colori, raw e mask.
Il programma richiede almeno la
versione 2.0 del sistema operativo.
Per installarlo trasportatene I'icona
nel cassetto desiderato, copiate la
libreria "reqtools.library" in "LIBS:" e
create una directory "Art-Pro" in
"ENVARC:".
L'interfaccia di Art-Pro è basata su
uno schermo suddiviso in diversi
"pannelli" e non prevede l'uso di alcun menu.
I l pannello "Main Control", oltre a
contenere gadget per uscire dal
programma ("Exit"), iconizzarlo ("Iconify") e mostrare alcune informazioni sull'autore ("About"), permette
di accedere a una finestra di configurazione ("Settings"). In essa è
possibile tra l'altro indicare se visualizzare I'immagine immediatamente
dopo il caricamento, specificare i l
metodo di iconizzazione e modificare la palette dello schermo usato dal
ON DISK
programma. La sezione "Source
Format" della finestra dovrebbe permettere di indicare il linguaggio e alcuni altri parametri relativi ai sorgenti salvati; in questa versione è però
implementato solo il linguaggio assembler.
I gadget "Output" presenti nelle sezioni relative ai formati "lmage", "Color" e "Sprite" decidono il tipo di file
da generare quando si salva I'oggetto corrispondente.
Oltre al formato binario ("Binary") e
sorgente ("Source"), è possibile indicare il formato "Link", che produce
un file direttamente utilizzabile nella
fase di linking di un programma.
Tramite il gadget "BlitWord" della
sezione "lmage format" è possibile
provocare l'aggiunta di una word
vuota a sinistra ("Left") o destra ("Right") dell'immagine, utile per la tecnica nota come "shifted blitting".
Per il formato del sorgente si può inoltre richiedere l'uso di byte, word
o longword mediante il gadget
"Width". Il gadget "Format" della sezione "Color Format" indica se generare un file sorgente o binario di
tipo copperlist, utilizzabile dalle funzioni LoadRGB() o semplicemente
un array con le definizioni dei colori.
La maggior parte dei restanti gadget della finestra "Settings" definisce la disposizione dei file sorgenti
generabili.
Tornando alla schermata principale,
nel pannello "File Operation" troviamo i gadget "Load" e "Save", per
caricare e salvare le immagini. Accanto a tali gadget troviamo I'indicazione del formato selezionato e i
gadget per cambiarlo.
Il pannello "lmage Control" permette
di visualizzare l'immagine ("RenderlRedisplay") nel modo grafico indicato nel campo "Mode". Il modo
grafico può essere modificato agendo sul gadget posto alla destra del
campo "Mode". Il modo grafico prescelto verrà anche utilizzato per il
Save dell'immagine.
La sezione "Brush Operation" permette di ritagliare un brush da
un'immagine caricata. Per eseguire
questa operazione selezionate il
gadget "Execute" e indicate per
mezzo del mouse il riquadro da ritagliare nell'immagine.
Il gadget "AutoCut" restringe il ri-
quadro fino ai bordi di un oggetto
selezionato mentre "Accept" convalida la selezione.
Una volta ritagliato, lo si salva con il
gadget Save che normalmente serve per le immagini. Per annullare il
ritaglio, si deve scegliere nuovamente Execute e poi Cancel dallo
schermo dei brush.
Le funzionalità offerte dalla sezione
"lmage Operation" non sono attive
in questa versione del programma.
S P E C I F I C H E DEL P R O G R A M M A
Configurazione minima
512 kb RAM. Kickstart 2.0
Utilizzo
da Workbench doppio click sull'icona
File di supporto
reqtools.library in LIBS:
Qlnfo
Mathias Korsback e Johan Billing
Qlnfo è un comando utilizzabile da
Shell che mostra alcune informazioni
sui dispositivi montati. Il suo funzionamento è analogo a quello del comando "C:lnfo". Il comando può essere lanciato con la seguente sintasSI:
dove <nome device> è il nome del
dispositivo da interrogare. Omettendo il device, Qlnfo mostra le informazioni di tutti i device del DOS.
I dati visualizzati sono:
"Unit": nome del device;
"Type": tipo di File System. I valori
possibili sono DOS0-DOS5, che indicano nell'ordine OFS, FFS, OFSInt, FFS-lnt, OFS Dir cache, FFS Dir
cache; MSDO, per un disco MS-DOS
(CrossDOS); BAD0, per un disco illeggibile; NDOS per un disco non
DOS e KICK per un disco Kickstart.
"Size", "Used" e "Free" indicano rispettivamente lo spazio totale, usato
e libero sul device, in kbyte o Mbyte.
"Max-File": indica in byte lo spazio
massimo disponibile realmente
quando vi si copiasse un solo file.
"Full": descrive la percentuale di
riempimento.
"Errs": mostra il numero di errori presenti.
"Stat" descrive i permessi sul device
(lettura, scrittura, lettura e scrittura)
e "Name" specifica il nome del volume.
S P E C I F I C H E DEL P R O G R A M M A
Configurazioneminima
512 kb RAM, Kickstart 1.3
Utilizzo
da Shell Qlnfo <nome device>
EditKeys V1.62
David Kinder
EditKey è un programma che consente di modificare i file keymap.
Questi file descrivono per ogni tasto
le stringhe che devono essere generate, a seconda dei vari qualificatori
("SHIFT", "CONTROL","ALT"). Il programma funziona a partire dalla versione 1.3 del sistema operativo.
Una volta lanciato, "EditKeys" richiede, mediante file requester, un file
keymap da modificare e quindi visualizza una riproduzione della tastiera.
Premendo i gadget Ctrl, Alt e Shift,
la rappresentazione della tastiera
cambia per riflettere i caratteri emessi quando è premuto uno (o più)
di quei tasti.
Al disotto della tastiera sono presenti cinque gadget che permettono di
visualizzare e modificare un diverso
aspetto della mappa di tastiera:
"Capsable" mostra quali tasti visualizzano un diverso carattere se il tasto "Caps Lock" è attivo. Per rendere un tasto "Capsable" è sufficiente
selezionarlo col mouse,
"Repeatable" mostra i tasti per i
quali è attiva la ripetizione automatica (mantenendo premuto il tasto, il
carattere viene ripetuto all'infinito).
La scelta dei tasti di questo tipo si opera come nel caso precedente.
Esistono alcuni tasti che non producono direttamente un carattere, ma
modificano il carattere generato dai
tasti premuti dopo di loro, di solito
per aggiungervi un accento. I primi
si chiamano "Deadkeys", mentre i
secondi si chiamano "Modifiable
keys" .
Per esempio, se usate la mappa di
ON DISK
tastiera italiana standard, potete
provare la combinazione "ALT-f" seguita dal tasto "a". "ALT-f" è un
deadkey, mentre "a" è un modifiable
key.
I gadget "Modifiable" e "Deadkey"
mostrano i tasti che operano nel modo citato.
Per modificare I'output dovuto alla
pressione di un tasto normale,
"dead" o "modifiable" è necessario
selezionare il gadget "Keymap". L'operazione più semplice è I'associazione di un carattere o una stringa di
caratteri a un tasto: selezionate col
mouse il tasto corrispondente (ed eventuali qualificatori) e digitate il carattere o la stringa nel gadget presente nella parte inferiore della finestra.
Per introdurre i caratteri <return> e
<CSI> (Control Sequence Introducer, corrispondente al valore esadecimale 9B) nella stringa, premete i
gadget corrispondenti. Poiché non è
possibile definire per un tasto un carattere diverso per tutte le possibili
combinazioni di qualificatori, il programma potrebbe richiedervi di annullare una delle associazioni effettuate.
Particolarmente utile è I'associazione dei comandi più comunemente
usati da Shell ai tasti funzione, in
modo da renderli direttamente richiamabili.
Per associare "deadkey" e "modifiable key", procedete come segue: tenendo sempre attivo il gadget Keymap, premete rapidamente due volte il pulsante destro del mouse; ciò
provoca la visualizzazione di un requester.
A questo punto premete sulla tastiera la combinazione di tasti relativa a
una deadkey, che verrà indicata nel
campo centrale del requester (per
esempio Alt-f).
Selezionate il gadget "Use this
deadkey": la deadkey verrà rappresentata nel gadget in basso a sinistra della finestra principiale.
Selezionate ora il tasto che desiperate rendere "Modifiable" (per esempio "e") e specificate nel gadget
stringa il carattere o la stringa corrispondente (di solito un tasto accentato, nel nostro caso "é").
Una volta definite tutte le modifiable
key corrispondenti alla deadkey selezionata, premete due volte il pulsante destro del mouse e indicate una nuova deadkey o premete il gadget "Clear" e poi "Use this deadkey"
per tornare alla normale definizione
di tasti.
che vi siano alcuni dischetti difettosi sfuggiti al controllo elettronico
della macchina duplicatrice: nella
sfortunata ipotesi in cui vi imbatteste in uno di questi, vi preghiamo
di ritornarci il dischetto non funzionante, che vi sarà immediatamente sostituito con uno efficiente
e rispedito a casa tramite stretto
giro di posta.
Il nostro indirizzo è:
Gruppo Editoriale Jackson
via Corki, 69
20092 Cinisello Balsamo (MI)
o con un reset della macchina.
S P E C I F I C H E D E L PROGRAMMA
Configurazione minima
512 kb RAM, Kickstart 3.0, 68020 o
superiore per il GIF.datatype
Utilizzo
mediante altri programmi come Multiview
S P E C I F I C H E DEL PROGRAMMA
Configurazione minima
In caso di dischetto
difettoso Può succedere
"PCX-datatype39-2", "JpegDataType", eseguite un doppio click sulle
icone "lnstall", "Execute_me" e
"JPEG.datatype.install" ivi contenute,
Il datatype PostScript richiede la
presenza della "Post.library", non
fornita nel dischetto, e si installa copiando il file "post.datatype" nella
directory "SYS:Classes/Datatypes"e
i file "post" e "post.info" nella directory "DEVS:Datatypes".
Il datatype GIF, che richiede una
CPU 68020 o superiore, si installa
copiando il file "GIF.datatype" in
"SYS:Classes/Datatypes" e i file
"GIF" e "GIF.info" in "DEVS:Datatypes". Una volta installati, i datatype
devono essere attivati mediante il
comando:
512 kb RAM, Kickstart 1.3
Utilizzo
File di supporto
post.library (non presente su dischetto) per
il post.datatype
da Workbench doppio click sull'icona
DT2IFF
File di supporto
i file keymap presenti in DEVS:keyrnaps
Questo programma, utilizzabile da
Shell a partire dalla versione 3.0 del
sistema operativo, consente di convertire immagini da un qualunque
formato supportato dai datatype al
formato IFF che è supportato da
qualunque programma grafico per
Amiga.
La sintassi del comando è la seguente:
Datatypes
autori vari
I file contenuti nella directory "Datatypes" del dischetto sono utilizzabili a partire dalla versione 3.0 del
sistema operativo. Tramite essi alcuni programmi, tra cui Multiview e
DT21FF, distribuito in questo numero, sono in grado di mostrare immagini in formato PCX, GIF, JPEG, bitmap di X, documenti PostScript, oltre che gestire suoni in formato "SUNau", mostrare icone Amiga.
Per installare i file presenti nelle directory "AMS", "infoDataType",
Marcus Hillenbrand
dove <sorgente> è il nome del file
da convertire e <destinazione> è la
directory dove creare il file IFF. Il
programma crea nella directory destinazione un file con lo stesso nome
del sorgente ed estensione ".IFF", e-
liminando un'eventuale estensione
presente nel nome originale. Per esempio:
DT2IFF 1imone.gif RAM:
crea il file limone.iff nella directory
"RAM:".
Il comando accetta due ulteriori parametri opzionali:
ICON=<nome>: consente di associare al file IFF la stessa icona del file <nome> (<nome> non deve avere estensione ".info");
DEFTOOL=<programma> consente
di specificare il programma di default da inserire nell'icona.
Tale programma viene lanciato
quando si esegue un doppio click
sull'icona dell'immagine.
SPECIFICHE DEL P R O G R A M M A
Configurazione minima
512 kb RAM, Kickstart 3.0
Utilizzo
da shell DT2IFF <sorgente> <destinazione>
[ICON=<file>][DEFTOOL=<prog>]
File di supporto
tutti quelli del sistema dei Datatype
Indice
La Redazione
Nella directory "Indice" del dischetto è contenuto l'elenco degli articoli
pubblicati da Amiga Magazine dal
numero 10 al numero 62.
L'elenco è suddiviso in due file: "AmigaMagazineU,che contiene i dati
sugli articoli apparsi nelle sezioni
Dossier, Hardware e Software, e
"Transaction", per gli articoli apparsi
nella omonima sezione della rivista.
I file possono essere visualizzati su
qualsiasi sistema mediante doppio
click sull'icona o essere caricati in
qualunque visualizzatore o editor di
testi. Per consentire la ricerca di un
articolo sulla base di una parola
chiave, sono stati forniti due appositi
script AmigaDOS utilizzabili sia da
Workbench sia da Shell, solo a partire dalla versione 2.0 del sistema operativo. Per utilizzarli occorre fare il
boot dal proprio Workbench.
Se per esempio eseguite un doppio
click sull'icona "Find.AmHe alla ri-
chiesta "Stringa da cercare:" digitate "grafica" vi verranno mostrati tutti
gli articoli il cui titolo contiene tale
parola.
Le ricerche sugli articoli di Transaction si eseguono in modo analogo
mediante lo script "Find.Transn. Qui
è presente anche il nome dell'autore
che è quindi utilizzabile per la ricerca.
Se desiderate usare gli script da
Shell, dovrete posizionarvi sulla directory contenente gli indici mediante il comando "CD" e quindi digitare
il nome dello script preceduto dal
comando "Execute".
I file sono in formato ASCII: ogni record si riferisce a un articolo, è separato dal successivo da un a capo
e contiene nell'ordine: numero della
rivista, pagina, autore (solo Transaction), titolo.
Ogni campo è separato dal successivo da una Tab. E possibile quindi
importare i dati in un programma di
database.
S P E C I F I C H E DEL P R O G R A M M A
Configurazione minima
512 kb RAM, Kickstart 1.2
Utilizzo
Per usare i programmi su disco, potete fare il
boot della macchina con il disco fornito assieme ad Amiga Mogazine. Tutti i programmi su
disco sono stati compressi con PowerPocker,
per ridurne le dimensioni e aumentare il numero di programmisu disco.
Se installate i programmi su hard
- -- -
- --
- ---
--
-.
disk o altro disco, assicuratevi sempre
--- --- -- -- -
-
-
che e s i t a -sul
disco di sistema l a
-.- -- - 1 i b r e r i a l -l ~ ~werpacker.library;
-: ~--o -
se non ci fosse, potete copiarla dalla directory
"libs" del dischetto di Amigo Magazine. Se lo
desiderate, potete scompattare i programmi
con PowerPacker 4.0 o con I'utility Packit
presente su disco. I file AmigaGuide forniti su
disco sono compressi con PowerPacker e di
solito vengono visualizzati con PPMore (per
questo appaiono molti caratteri strani, tipo
coccinelle e parentesi graffe). Per usarli con
ArnigoGuide occorre scompattarli con PowerPocker 4.0 o con I'utility Packit. E di solito
necessario anche cambiare il "Default Tool" o
"Programmo associato" dell'icono, mediante
il Workbench (con l'opzione "!nfoUo "Informazioni"), inserendo la stringo: "SYS:Utilities/AmigaGuide" o "SYS:Utilities/MultiView" a seconda del sistema operativo utilizzato e della directory in cui si tiene AmigaGuide (rispettivamente 2.0 e 3.0) 11 programmo
AmigaGuide non viene fornito su disco. l'instollazione di certi programmi su hord disk
mediante I'installer Commodore può richiedere che il boot avvenga dal proprio hard disk di
sistema.
vedi sopra
Poing 2.1
Paul van der Valk
Poing è un clone del famoso
breakout, anche se disposto orizzontalmente e con molti ritocchi grafici rispetto all'originale.
Il programma gira a partire dalla
versione 2.0 del sistema operativo.
Una volta lanciato il programma, si
deve premere la barra spaziatrice
Der iniziare.
Il gioco consiste nel distruggere il
muro posto sulla destra dello schermo, evitando che la pallina fuoriesca dalla parte sinistra, questo grazie alla sbarra che piloterete mediante mouse. Alcuni mattoni hanno
un significato speciale. In particolare quelli contenenti un simbolo "*"
hanno un valore che si incrementa
(100 il primo, 110 il secondo, ecc.).
Questo gioco funziona in completo
multitasking; potete attivare la pausa premendo la barra spaziatrice e
spostarvi su un altro schermo con la
combinazione "Amiga-sinistro m".
Altri tasti utili sono "ECC", per uscire
dal programma, "s" per attivare o disattivare il suono.
S P E C I F I C H E DEL P R O G R A M M A
Configurazione minima
512 kb RAM, Kickstart 1.3
Utilizzo
da Workbench doppio click sull'icona
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13100 Vercelli. Tel. 01 61 -210735
(segreteria telefonica).
E nato Power Amiga club per
scambiare idee. immagini. software proprio e non. Tel. 080-5540618
(BBS), Giuseppe 080-5378273
(voce. ore pasti).

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