Anni Sessanta: la moda nella strada
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Anni Sessanta: la moda nella strada
14 Febbraio • Auditorium del MAXXI Anni Sessanta: la moda nella strada con Elda Danese Raccontare attraverso la moda - sismografo sensibilissimo ai cambiamenti storici – l’evoluzione di un decennio che in Italia (e in tutto l’Occidente) è stato cruciale per il suo sviluppo sociale, economico e culturale, non è cosa semplice. Sarà preferibile allora scegliere un punto di vista preciso, quello della strada, per riassumere in un’immagine una parte importante di questi mutamenti. Uscire dagli ambienti discreti degli atelier per confondersi con la pluralità sconosciuta che anima le vie delle città è un segno forte del passaggio alla modernità. Negli anni Sessanta un pubblico sempre più ampio e attento inizia a diventare protagonista dello spettacolo della moda e, allo stesso tempo, l’alta moda viene mostrata in contesti che si confrontano con il nuovo paesaggio urbano. Nelle riviste, in cui i servizi di moda tendevano ad ambientare gli abiti dei couturier in abitazioni o paesaggi adeguati allo stile di vita dei loro consumatori, il cambiamento è visibile: la coerenza di questa associazione si incrina, per lasciare il posto a narrazioni meno retoriche e talvolta basate sul contrasto tra l’estrema eleganza dell’abito e la realtà quotidiana della dimensione metropolitana. D’altra parte in quel decennio si afferma la formula della moda pronta, premessa che aprirà la strada al prêt-à-porter e al successo dei nuovi designer italiani. Sono gli stessi autori dell’alta moda che prendono parte, con i tessitori e le imprese di confezione, all’avvio della confezione in serie: tra i molti, Biki con Il Gruppo Finanziario Tessile e Marucelli con Marzotto. Questo sistema si riorganizza con maggiore precisione attraverso una rete di accordi, iniziative e nuovi organismi volti a bilanciare i ruoli delle varie organizzazioni locali nate per disciplinare, coordinare, tutelare e promuovere la moda italiana: nel 1962 la Camera Nazionale della moda italiana - nata nel 1958 a Roma come Camera sindacale della moda italiana - stabilisce la propria sede a Milano. In quegli anni si aggiungono nuove pubblicazioni dedicate alla moda femminile: “Arianna” nasce nel 1957, “Amica” nel 1962, lo stesso anno in cui l’edizione di “Novità” passa alla Condé Nast. Parallelamente alla formazione di un’industria della moda, si assiste all’emergere di sperimentali collaborazioni dei sarti con i protagonisti dell’arte contemporanea: famosa è l’ideazione di Germana Marucelli di abiti con tessuti disegnati da Getulio Alviani o la collaborazione di Lucio Fontana, Enrico Baj, Arnaldo Pomodoro e Lucio del Pezzo per la collezione “Memoria-forme-idee” della sartoria Bini Telese. Le strade cambiano aspetto con la comparsa delle boutique che offrono abiti dedicati ai giovani, la nuova categoria sociale emergente in quel decennio, che da allora diventerà per la moda il punto di riferimento principale, sia visivo sia culturale. Del “clima felice degli anni Sessanta” – come recita il titolo di un’opera di Tano Festa del 1969 – fanno parte la seduzione e la sessualità della nuova moda e delle immagini che la presentano. Le riviste sono un veicolo fondamentale per proporre comportamenti e modelli di bellezza femminile attraverso le figure iconiche delle nuove fotomodelle. I volti stessi dei fotografi diventano noti: è del 1966 “Blow up”, il film di Antonioni che - oltre alla riflessione sulla capacità dell’immagine di restituire la realtà - registra anche il successo di questa figura, che risalta nel contrasto con quella del paparazzo nella pellicola felliniana del 1960. Bibliografia di riferimento E. Wilson, Adorned in Dreams: Fashion and Modernity, New Brunswick, NJ, Rutgers University Press, 1985 Trad. it. Vestirsi di sogni, moda e modernità, Milano, Franco Angeli, 2008 A. Fiorentini Capitani, Moda italiana. Anni Cinquanta e Sessanta, Firenze, Cantini, 1991 A. Detheridge, a cura, Gli anni '60: le immagini al potere, catalogo della mostra, Fondazione Antonio Mazzotta - Milano, 14 giu-22 sett 1996, Milano, Mazzotta, 1996