GUARDA COME DONDOLO di Filippo Pavesi
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GUARDA COME DONDOLO di Filippo Pavesi (Scarpe e Sport, 32: 17-18, autunno 2011; Correre, 323: 54-56, settembre 2011) Il mercato delle calzature sportive, nella sua tumultuosa evoluzione, non trascura nessuna possibilità di successo, a costo di proporre contemporaneamente “il tutto” e il “contrario di tutto”. così, accanto alla moltitudine di scarpe minimaliste già analizzate, il cui sviluppo non pare per niente rallentare, cominciano a essere proposte, al camminatori ma anche ai jogger, vistose calzature iperstrutturate, dall’evidente suola “a dondolo”. Si tratta di una serie di veri e propri “veicoli” oversize iperstrutturati, accomunati dalla pronunciata sagoma fortemente convessa della loro suola. Definire soltanto “scarpe” tali prodotti mi sembra quasi riduttivo, dal momento che la maggior parte di essi sono attrezzati con cuscini sovradimensionati e con strutture interne rigide, che intervengono su sensibilità e flessione del piede, la cui meravigliosa e complessa azione naturale viene sostanzialmente “shiftata”, per essere sostituita da un’azione di rotolamento. La sfida è ardua, perché questa nuova strada sembra dimenticare oltre 25 anni di ricerca applicata alle calzature da running. Un quarto abbondante di secolo speso soprattutto sulla frontiera del cushioning e della stabilità. Questa sfida vede in prima linea produttori come mbt, reebok e skechers, che cercano di riflettere in una comunicazione aggressiva la fiducia in questa rivoluzionaria idea. Nei claim di lancio leggiamo che le toning: • • • • • (sono) progettate per bruciare più calorie, tonificare glutei, cosce e polpacci, ridurre la pressione su schiena e articolazioni, migliorare la postura e permettere un’andatura naturale; attivano i polpacci l’11% in più, e rafforza-no i glutei fino al 28% in più, semplicemente camminando; (ti permettono di) allenarti e mantenere la forma senza bisogno di andare in palestra; (il loro) effetto positivo si basa sul principio dell’instabilità naturale; allenano muscoli che le tue scarpe precedenti non hanno mai considerato; L’aggressività della comunicazione insiste nell’ostentato uso di parole quali “naturale”, che sinceramente percepisco come un’evidente forzatura, forse ritenuta utile dai responsabili della comunicazione proprio per bilanciare le inconsuete caratteristiche di tali calzature, che quasi certamente sono le meno naturali che siano mai state concepite. Tuttavia, le suole convesse simulerebbero sensazioni che si hanno camminando su terreni irregolari e/o cedevoli, o che incontravamo prima di abituarci alle superfici asfaltate. Sembra inoltre che le pronunciate sporgenze tonde, tipiche delle Reebok easyTone, abbiano tratto ispirazione dalle varie “balance ball”, usate in molte palestre per esercitare l’equilibrio. D’altro canto per chi non fosse a conoscenza, va detto che intere schiere di biomeccanici, progettisti, ricercatori ed allenatori di tutto il mondo si sono dannati per più di un quarto di secolo, cercando delle scarpe capaci di ridurre il dispendio energetico degli atleti, il che è davvero utile a ottimizzare le loro performance. Tale obiettivo è risultato per niente facile, e nemmeno economico da raggiungere, ma comunque possibile. I produttori di scarpe a dondolo puntano invece all’obiettivo opposto: affermano che le proprie scarpe fanno aumentare il dispendio energetico e al tempo stesso ci comunicano che questo aumento è un bene! E siccome trovare modi per fare aumentare il dispendio energetico pare più facile, ecco che in poche stagioni i produttori di scarpe a dondolo sono spuntati come funghi un po’ ovunque. L’augurio che possiamo rivolgere loro è che studi indipendenti possano presto fornire un chiaro supporto scientifico anche alle loro affermazioni. Studi che possano replicare a quello guidato dall’ACE (American Council for Exercise), svolto all’Università di Wisconsin La Crosse, ed effettuato su 12 soggetti femminili, abituati a praticare attività sportiva. Ne è risultato che in realtà non ci sono differenze nell’attivazione muscolare o nel consumo di ossigeno, rispetto ad una buona calzatura da ranning. Per completezza d’ informazione riporto che John Porcari, Ph.D. dell’ACE, che ha guidato questo studio, ha anche voluto rimarcare che, nello specifico, le scarpe toning: • non farebbero consumare più calorie; • non rafforzerebbero i glutei; • possono stancare maggiormente alcuni muscoli (il che può essere confuso con un aumento del consumo energetico) a causa della posizione più alta e meno stabile, ma senza che ciò abbia effetti particolari sul fisico, che semplicemente si adatta alla nuova posizione; • è (potenzialmente) possibile che, con il tempo, alcune scarpe migliorino l’equilibrio dell’utente, ma ciò deve essere chiarito attraverso altri studi; • è anche possibile che la nuova posizione possa avere ricadute negative su chi l’adotta, ma anche questo necessita di essere approfondito da ulteriori studi. Queste osservazioni, ancora basate su numeri piccoli (le 12 signore usate come cavie), ma ricavate da un’analisi attenta, qualificata e approfondita, ci dicono che la strada delle toning è ancora lunga. E’ però altrettanto doveroso, da parte nostra, riportare che con questi modelli sono stati raggiunti entusiasmanti risultati di vendita, anche per il fatto che molti utilizzatori di queste scarpe sembrano davvero apprezzarle. Posso allora aggiungere che, dalle impressioni personalmente raccolte da alcuni soggetti, parrebbe che il fatto di poter “dondolare” sulla suola convessa, traslando quindi dolcemente il proprio baricentro in avanti, possa avere una sorta di effetto positivo sulla loro schiena. Allora ben vengano anche queste inconsuete calzature, soprattutto se esse riescono a far muovere sulle proprie gambe quegli uomini e donne che altrimenti non lo farebbero affatto. In tal caso sono il primo ad applaudire a questa ennesima magia del marketing: se la pubblicità convince delle persone inattive, che probabilmente non avrebbero svolto alcuna attività, ad acquistare queste calzature con l’obiettivo di muoversi almeno un po’, l’effetto positivo delle scarpe su di esse diventa certo.