MARIO MORETTI POLEGATO IL CASO GEOX Appartengo ad una

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MARIO MORETTI POLEGATO IL CASO GEOX Appartengo ad una
Geox
MARIO MORETTI POLEGATO
IL CASO GEOX
Appartengo ad una famiglia di imprenditori veneti, che opera nel settore dell’agricoltura e dei
vini da tre generazioni.
Pol Geox nasce da una casualità: ero negli Stati Uniti per una Wine Convention e a Reno
trascorro alcuni giorni di vacanza. Un giorno prendo le scarpe da tennis per fare un po’ di
jogging e mi iscrivo ad un tour con un viaggio organizzato: vado in un distributore di benzina e
acquistato un coltello creo un foro sulle scarpe.
Tornato in Italia mi sono chiesto: “ma è possibile che mai nessuno abbia pensato a costruire
scarpe con suole di gomma capaci di traspirare?”
Ho cercato dappertutto ma non trovando nulla nel mercato ho pensato “Questa è una buona
idea da sfruttare!”, ed ho così iniziato a studiare il sistema per realizzare questo progetto
pensando, sin da subito, alle tute degli astronauti e alla creazione di una membrana che fosse
impermeabile all’acqua ma traspirante per l’aria.
Mi sono recato negli Stati Uniti, e precisamente al Museo della Scienza di Houston nel Texas, e
mi sono avvicinato alle tute spaziali che erano esposte; sono riuscito a conoscere le formule ed
i produttori di queste membrane che, a quel tempo, erano conosciute ed applicate solo sulle
confezioni; ma non erano state create per l’uso della calzatura.
In Italia ho chiesto il brevetto mondiale, che negli Stati Uniti è stato definito di utilità (e per il
quale ho ottenuto numerosi riconoscimenti) : è utile ricordare che gli americano sono molto
sensibili alla ricerca e riconoscono questo livello di brevetto per invenzioni nel campo della
medicina o destinati a modificare gli stili di vita delle persone. Ho cominciato a studiare queste
membrane, ed il brevetto che ho ottenuto è molto semplice: ci sono dei fori nella scarpa che
permette l’entrata/uscita di aria ma blocca le sostanze esterne (acqua ed impurità varie) con
una membrana impermeabile ma traspirante.
Ma giunto a questo punto io ero ben lontano dal pensare di costruire scarpe, e ancor più di fare
un’impresa di scarpe: anche perché come tutti gli inventori che sognano, io stavo sognando!
Quindi la mia intenzione era di rivolgermi, come ho fatto, ad aziende specializzate nel settore
calzaturiero ed esibire questa mia invenzione per avere dei riconoscimenti (royalty, indennizzi o
semplicemente notorietà). Dapprima ho presentato la mia invenzione ad aziende del
Montebellunese, ed ho avuto una reazione fredda da parte di questi produttori. Mi sono
dunque rivolto ai grandi produttori statunitensi (Nike, Reebok, ecc.) e nessuno di loro capì o
accettò questa mia idea.
Di solito gli inventori hanno una grande sensibilità, ed io – in qualità di inventore - potevo
risentirmi e ritenermi quasi offeso: invece mi sono vergognato per loro, perché non si poteva
non capire la portata di questa nuova idea!
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Mi sono dunque deciso di fare un’impresa.
Ho riunito un gruppo di giovani e con loro ho cominciato a condividere questa idea: abbiamo
iniziato a costruire delle calzature da bambino distribuendole negli asili, perché non avevamo
strumenti di analisi e di prova. Solo quando ci siamo sentiti più sicuri abbiamo lanciato il
prodotto da bambino sul mercato: è stato da subito un grande successo! Le mamme hanno
compreso immediatamente che la calzatura era una scarpa salutevole.
Abbiamo iniziato, poco dopo, a costruire scarpe per uomo e donna ed ho capito che non potevo
fare scarpe di questo tipo per tutto il mondo. Ho scelto dunque di produrre solo per il mercato
italiano e di avvalermi di partner per vendere nel resto del mondo: in questa direzione ho
stipulato accordi con Regal (che in Giappone fattura 2.500 miliardi di £), con Freudenberg (che
in Germania fattura 6.000 miliardi di £), e così via.
Oggi il mio gruppo fattura circa 300 miliardi di £, di cui 130 in Italia: tutto ciò è avvenuto in soli
sei anni.
Spesso mi chiedo come tutto ciò sia potuto accadere, e la risposta che mi do oggi è che questo
successo è dovuto principalmente al fatto che la nostra azienda ha dato soluzioni concrete ai
bisogni delle persone!
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