Leggi il documento - Politicamentecorretto
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4 Settembre 2007 Edizione nazionale Periodico d’informazione e analisi - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1 Anno VI - n° 13 € 1,50 - I fucili di Bossi & l’equità fiscale (editoriale Antonio Di Pietro) - Riflessioni sulle “recenti dichiarazioni di Bossi sul fisco” (a pagina 5) Il partito dei litiganti & i fucili di Bossi - Un detonatore di nome Subprime Mortgage (a pagina 10) Sostieni Orizzonti Nuovi - “Pizzini, Veleni e Cicoria. La La vera informazione con l’abbonamento mafia prima e dopo Provenzano" (a pagina 19) alla versione cartacea da soli 30 € visita www.orizzontinuovi.org - Il Mondo che desideriamo (a pagina 20) Indice a pagina 2 I fucili di Bossi & l’equità fiscale Editoriale di Antonio di Pietro a chiamata alle armi di Umberto Bossi rivolta ai lombardi stanchi di pagare le tasse è inaccettabile, ma questo è un giudizio scontato. Ci sarà il solito polverone e, dopo, i fucili saranno usati solo per andare a caccia. Quello che preoccupa è che affermazioni in palese violazione della legge siano ormai pratica comune, accettate e commentate come un dato di fatto, e che chi rappresenta i cittadini, a destra come a sinistra, possa farle senza rischiare neppure un’ammenda. E’ un segnale di una disgregazione dello Stato. Le istanze federaliste, così come le richieste di trasferimento dei Comuni alle Regioni autonome, dalla Valle d’Aosta al Trentino, sono sintomi che necessitano estrema attenzione, sintomi di distacco dallo Stato percepito soltanto come esattore. Le spinte centrifughe, che esistono anche al Sud, non possono essere più sottovalutate. L P R I M O P IA N O Pag 3. Pdl: Partito dei litiganti I N TE R N I Pag 4. Piano-Alitalia, previsti fino a mille esuberi Pag 5. Riflessioni sulle “recenti dichiarazioni di Bossi sul fisco” E S TE RI Pag 6. Svizzera: nuove elezioni legislative Pag 6. Hugo Chavez e la “riforma” della costituzione Boliviana ECONOMIA E L AVO R O Pag 8. Acqua e Agricoltura Pag 9. Scoppia la bolla immobiliare Usa ed intervengono le Banche centrali I N C H IE S T E Pag 10. Un detonatore di nome Subprime Mortgage Pag 11. Abusivismo edilizio: Orizzonti Nuovi Organo dell’Italia dei Valori Fondato da Antonio Di Pietro direttore editoriale Orlando Vella direttore responsabile Paolo Isa La cura non è il ritorno a Stati e staterelli, ma neppure il mantenimento dello status quo. Lo Stato deve diventare più leggero, in termini di strutture, costi, enti; si deve passare da una fase di federalismo parlato a una fase reale di attribuzione di competenze sul territorio; la ricchezza prodotta deve rimanere per quanto possibile a chi la produce. Questi passi sono necessari per far diventare le dichiarazioni di Bossi una pistola caricata a salve. Eluderli potrebbe costare molto caro allo Stato e agli italiani. Nelle prossime settimane inizierà la discussione per la messa a punto della legge finanziaria. I temi della discussione sono, a mio avviso, evidenti: riduzione del debito pubblico, consolidamento degli investimenti in infrastrutture e abbassamento della pressione fiscale, affiancati ad una serrata lotta all’evasione. Come Ministro di questo Governo e rappresentante dell’Italia dei Valori chiederò che l’esecutivo e il Parlamento mettano al cenun fenomeno da combattere Pag 12. Regione Campania e consulenze sciupone Pag 13. Cittadini vittime di speculazioni legate ad aumenti di decine di punti percentuale di servizi essenziali Pag 14. Attività di Governo V I TA DI P ARTI TO Pag 15. I leader quarantenni del Partito democratico: figli di un calcio minore Pag 16. La necessità della cooperazione penale internazionale Pag 17. Ma il Mar Ligure è veramente pulito? Pag 17. Provincia Brindisi: l’IDV è stato il partito che ha pagato il prezzo più alto con questa Amministrazione C AMPAN I A tro della legge di bilancio per il 2008 la riduzione della pressione fiscale, obiettivo possibile se continueremo nella lotta all’evasione. Proseguendo con decisione su questa strada si può procedere alla riduzione delle imposte per i contribuenti. Bisogna far in modo che tutti paghino, affinché tutti paghino meno.Questo deve essere il nostro impegno principale. Al tempo stesso parte delle risorse dovrà essere impiegata anche per ridurre il debito pubblico e per investimenti a sostegno dello sviluppo. Ridurre il debito significa anche tagliare la spesa per interessi, cosa particolarmente importante in una fase di tassi crescenti, liberando così risorse da destinare agli investimenti. In particolar modo gli investimenti in infrastrutture non devono essere percepiti unicamente come una spesa, ma come un impiego produttivo che può dar vita a un volano di risorse e creare migliori condizioni per lo sviluppo economico del Paese. Pag 18. Napoli: un aeroporto che preoccupa C ULTUR A Pag 19. Pag 20. Napoli Pag 21. Pag 22. crisi Pag 23. E S O CI ETÀ “Pizzini, Veleni e Cicoria” Maria Nazionale: la voce di Il Mondo che desideriamo Boxe italiana, sport in Lettere R UB R I CHE Matite ben temperate Punto di fuga Il Grillo Parlante Il gioco dei perché Lettera a Marco Biblioteca sportiva Dalla parte del cittadino Pag 18. Lavavetri fuorilegge? hanno collaborato: Collaborazione grafica: Pierpaolo Capozzi Webmaster: Lorenzo Ferrara Collaboratori: Antonino Calabrese, Roberto Morpurgo, Giovanni Beduschi, Antonio Gentile, Maura Marini, Gustavo Quaranta, Andrea Bacci, Mauro Giovannini, Daniele Silvestri, Elisa Palmieri, Harry Rivetti, Alberto Capra, Ninni Radicini, Umberto Lacchetti, Carmelo Cannarella, Sergio Bagnoli, Gaetano Montalbano, Marco Sacco, Adriana Zanese, Giulio Serra, Pasquale Capasso, Felice Massimo De Falco, Ivano Sartori, Carmine Attanasio corrispondenti esteri: Giovanni Autunno (India), Massimo Bernacconi (Repubblica Ceca), Giovanni Castagna (Brasile), Saverio D’Auria (Chicago), Di Ianni Angelo (Canada), Donnini Gianpaolo (Germania), Antonio Greco (Francia), Roberto Marchesi (Texas), Carlo Mascarino (Argentina), Fedrico Musso (Olanda), Dionigio Vergallo (Belgio), Oreste Parlatano (Africa), Roberto Pulcini (Gran Bretagna), Silvia Terribili (Paesi Bassi), Vittoria Santoro e Franco Vanoli (Grecia) Videoimpaginazione e stampa: il Gabbiano soc.coop sociale Editrice: il Gabbiano soc. coop. sociale Redazione e amministrazione 82020 - via Airella, 1 San Giorgio la Molara (BN) tel. e fax 0824 99.39.07 e-mail: [email protected] Autorizzazione: Tribunale di Benevento n. 10/2002 del 12/07/2002 Tariffe abbonamento: abbonamento ordinario 30 euro abbonamento sostenitore 50 euro abbonamento onorario 100 euro abbonamento estero: Europa 75 euro, Americhe, Africa, Asia 125 euro i versamenti vanno effettuati sul c/c postale n. 34069823 intestato a: il Gabbiano coop. soc. a r.l. Iva assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 del Dpr 633/72 Chiuso in redazione ore 13:00 del 4 settembre 2007 Pdl: Partito dei litiganti Primo Piano di Giulio Serra ul finir di un’estate politica tutto sommato tranquilla (a parte qualche scaramuccia fra i petrolieri e il Ministro Bersani; e la paura degli investitori mondiali per una borsa che ha rivissuto attimi simili a quelli del famoso Giovedì nero di Wall Street) è arrivato inaspettato il botto del Cavaliere. E non poteva certo rimanere in disparte Lui: il re della Sardegna, il prossimo testimone di nozze della coppia Briatore-Gregoraci, l’uomo dai balli scatenati sui giardini di Villa Certosa. Berlusconi ha dato la zampata di fine estate, e l’ha fatto a suo modo. Senza preavvisi, senza consulti o consigli fra uomini di partito o di coalizione; dritto per la sua strada da vero condottiero e Capo supremo della destra qual è. Ha firmato, ed è nata la sua ultima creatura (mediatica) in ordine di tempo: il Pdl – Partito della Libertà. Dunque il Cavalier d’Arcore porta al fronte un nuovo battaglione (anch’esso come S Matite ben temperate Che futuro “Pensa al tuo futuro, non fermarti alla terza media”. Questo che potrebbe sembrare lo slogan di un istituto d’istruzione, in realtà reclamizza una marca di birra, intendendo quindi, la misura del boccale e non la classe scolastica. Pur complimentandomi per la creatività del suo autore, non ho potuto trattenere un moto di stizza quando l’ho letto su un manifesto in bella mostra all’ingresso di un locale per giovani, soprattutto pensando a mia nipote che Orizzonti nuovi Forza Italia ispirato alla rivoluzionaria parola d’Oltralpe: libertà) ma non ne sarà il condottiero – non quello ufficiale perlomeno – perché consegnerà la fascia di capitano ad un’altra sua creatura (mediatica), la penultima in ordine di tempo, alla rossa e giovane romagnola Michela Vittoria Brambilla. Ex Miss Romagna, titolare di un’impresa alimentare, figlia di un imprenditore di trafilerie, e femmina rampante dalla parlantina svelta e dalle gonne corte la Brambilla è in pratica la depositaria numero uno del marchio Pdl e e del proprio futuro politico. Da mesi trapelavano voci che fosse l’erede di Silvio, la sua delfina e la sua consulente. Oggi è un dato di fatto; e dopo aver aperto oltre 5mila Circoli della Libertà (la maggior parte dei quali appare simile a vere e proprie cattedrali nel deserto o addirittura molti risultano sotto domicili inesistenti) Michela Brambilla si prepara a divenire la prossima leader di centrodestra. Tutti contenti e brindisi a base di caviale e champagne per tutti? Non esattamente. Anche la destra sembra avere i suoi tarli, e in fatto di liti interne non è seconda nemmeno alla sinistra (che pur non fa nulla per farsi detronizzare). Saputa la notizia dell’ufficialità della registrazione – avvenuta davanti ad un notaio di fiducia all’Ufficio armonizzazione marchi Ue, il 6 agosto 2007 (numero di marchio 6203012) – i vari rami di Forza Italia e di Udc, Lega e An si sono spinti in dichiarazioni pesanti e prive di remore. Roberto Calderoli, per esempio, non certo uno che si contraddistingue per bon-ton e buon politichese, ci è andato giù pesante sottolineando come «questo partito stia nascendo in modo “carbonaro”» e continuando asserendo che «ricucinando sempre gli stessi avanzi, non viene fuori una buona minestra». Dure anche le parole di Alviero Matteoli (capogruppo al Senato di An), il quale avverte «C’è bisogno di par condicio, solo a questa condizione siamo disposti a sederci attorno allo stesso tavolo per discutere del progetto voluto da Berlusconi»; un commento ironico invece per Rocco Buttiglione (ancora arrabbiato per quel gelato che tarda ad arrivare nella buvette del Palazzo) che stigmatizza il modo in cui è nato il Pdl: «La necessità di fare un partito unitario di centrodestra c’è, ma bisogna vedere se c’è la volontà politica di realizzarlo…» Un Pdl che appare dunque più un partito di litiganti, piuttosto che una compagine robesperriana ispirata alla “libertè” democratica. Ma si sa, i nuovi impianti politici sono facili aspiratori di polemiche e controversie (Pd docet); anche se un uomo politicamente saggio e soprattutto “corretto” qual è Marcello Dell’Utri non appare scandalizzato dalla scelta berlusconiana: «Un partito in più ci sta! Non c’è nulla di male…» Se lo dice lui…campa cavallo. porterà per sempre le conseguenze della guida di qualcuno che non ha certo pensato al suo di futuro. Ormai il nostro Paese si sta avvicinando ai consumi di nord Europa ed USA, soprattutto tra i giovani, quindi, non può stupire che anche per le conseguenze stradali cominciamo a somigliare a quei paesi. Giustamente sono stati inaspriti i rigori della legge per chi guida ubriaco, ma il problema è culturale. Che senso ha reprimere gli atti che sono la diretta conseguenza di comportamenti ampiamente proposti ed esaltati? Provate a vedere quanta pubblicità ha come oggetto le bevande alcoliche rivolte ai giovani. Una comunicazione spumeggiante che instilla un modello culturale dal quale, soprattutto per un adolescente, è difficile sottrarsi per non essere escluso dal gruppo. Allora perché non proporre una legge che vieti la pubblicità dell’alcol, esattamente come per le sigarette. Naturalmente, non voglio proibire gli alcolici, ma semplicemente trovo pazzesco permettere l’istigazione a trovare nell’alcol la capacità di socializzare, trascurando quante vite resteranno segnate, e non solo col gesso sull’asfalto. Non dimentichiamo, infatti, che l’alcolismo uccide più degli incidenti stradali, e cominciare da giovani uccide ancora di più e non solo fisicamente. Matitate Gente, matitate. 4 Settembre 2007 di Antonino Calabrese www.orizzontinuovi.org 3 Piano-Alitalia, previsti fino a mille esuberi Interni di Daniele Silvestri ino a mille esuberi. Secondo alcune indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, il piano industriale Alitalia che il presidente Maurizio Prato illustrerà al Cda della compagnia aerea potrebbe prevedere un taglio di personale orbitante intorno alle mille unità: tagli che verrebbero assorbiti sia attraverso il ricorso alla cassa integrazione sia rivolgendosi alla mobilità verso la pensione. Ma in una nota, Alitalia precisa che “la quantificazione degli esuberi non è ancora definita.”Tuttavia, le linee guida indicherebbero chiaramente tra i 500 e i 1.000 esuberi nel personale, così come prevedono una ricapitalizzazione da circa 1,5 miliardi di euro ed un forte ridimensionamento del peso dello snodo di Malpensa. Il consiglio di amministrazione di Alitalia si riunirà giovedì pomeriggio per l'approvazione. Successivamente il presidente Prato lo presenterà alle varie sigle dei sindacati. Centro nevralgico del piano di risolleva mento, prima ancora degli esuberi, appare essere l’aumento di capitale: che teoricamente dovrebbe, da un lato, consentire la diluizione della quota pubblica, dal momento che il Tesoro non dovrebbe sottoscriverlo, e dall’altro favorire l’ingresso di nuovi azionisti che possano fornire mezzi e sinergie per il rinnovo della flotta di medio e lungo raggio. Il ridimensionamento dell’attività su Malpensa produrrà come effetto consequenziale il trasferimento di parte dei voli sullo snodo di Fiumicino. Fanno certamente discutere e continueranno ad alimentare fiammelle di contrasti politici e le voci, per ora non confermate, sull’elevato nu- F l termine del consiglio di a m m i n i s t ra zione, Prato illustrerà le linee guida del piano ai sindacati, con l’intenzione di sottoscrivere con essi un patto che garantisca la “pace sociale” durante questa calda fase di riassetto. Fase, che nella migliore delle ipotesi durerà mesi, ma che dovrebbe condurre Alitalia ad una posizione più stabile agli occhi del futuro acquirente. In tal senso, si da credito alla pista che condurrebbe alla Air FranceKlm, o in alternativa all’Air One di Carlo Toto, così come il fondo Usa Tpg e la cordata guidata da Antonio Baldassarre. Già dalla prossima settimana Prato dovrebbe ricominciare le consultazioni con i soggetti interessati. Resta bollente la questione - Malpensa. Dopo un lungo incontro con il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha parlato di scelta suicida se verrà confermato l'addio di Alitalia all'hub di Malpensa. “È un piano suicida non per Malpensa ma per la stessa Alitalia e rappresenta un grosso rischio anche per il sistema Paese”. Formigoni ha fatto eco. “Il nuovo piano si ritorcerà solo contro la compagnia, mentre Malpensa e il Nord è destinato comunque a crescere. Le compagnie straniere sono interessate a coprire i vuoti che Alitalia lascerà negli aeroporti del Nord.” A mero di esuberi. Nella dettaglio, pare piuttosto attendibile quanto è emerso da fonti sindacali, secondo le quali il piano Alitalia stimerebbe in 350 tra gli assistenti di volo e 150 tra i piloti le unità professionali in eccesso. i per sé già un colpo, di fatto, sostanziale, sulla robustezza di un organico di una Compagnia tramortita dalla sua crisi più buia. Ma in realtà, alcune centinaia di esuberi potrebbero verificarsi anche tra lo staff del personale di terra. Ecco perché le tesi più pessimistiche parlerebbero di mille lavoratori. Non resta che l’attesa per poter comprendere quanto credibile ma, soprattutto, funzionale, possa essere questo piano. Allo stato attuale, è pressoché evidente che, all’esame dei consiglieri, è prevista anche la scelta dell’advisor relativo all’operazione di vendita della compagnia. Altre attendibili indiscrezioni danno tra le banche d’affari in lizza riguarderebbero Jp Morgan, Citigroup, Banca Leonardo e Deutsche Bank. D Quel che conta non è la puzza ma chi la fa di Mara Meo clamorosi e controversi provvedimenti del Comune di Firenze contro i lavavetri cadono negli stessi giorni delle analoghe misure adottate dal sindaco di Argenteuil, in Francia. Il 6 agosto Georges Mothron, eletto primo cittadino della città francese nelle liste dell’Ump, il partito di Sarkozy, aveva dato disposizione di cospargere i luoghi frequentati da barboni e senzatetto con un prodotto repulsivo chiamato Malodore. La nauseabonda sostanza I Orizzonti nuovi doveva essere spruzzata soprattutto nei pressi dei centri commerciali, dove i barboni irritano i rispettabili consumatori con la loro presenza, caratterizzata da un aspetto eccessivamente casual e dalla puzza insopportabile. Ma gli agenti municipali si sono rifiutati di spargere il prodotto, la cui erogazione è stata pertanto affidata a guardie private. In seguito alla protesta di socialisti, comunisti e verdi, lo stomachevole provvedimento è stato revocato. E in 4 Settembre 2007 Italia? Vedrete che troveranno una soluzione per scontentare tutti. ntanto Giancarlo Gentilini, ex sindaco leghista di Treviso che aveva fatto togliere le panchine pubbliche perché non le usassero gli extracomunitari, se la ride. E non sembra turbarlo la minaccia di Orléans, città francese gemellata con Treviso, di sciogliere il legame dopo le sue recenti e incaute dichiarazioni razziste e omofobe. I www.orizzontinuovi.org 4 Riflessioni sulle “recenti dichiarazioni di Bossi sul fisco” Interni di Harry Rivetti 'un Bossi tonico, ancora capace di infiammare il cuore dei suoi fedelissimi della Lega, quello intervenuto di recente in un comizio nel Bergamasco. Che usava toni molto accesi per ribadire ancora una volta la determinazione leghista sulla protesta fiscale. Per il leader del Carroccio se è pur vero che i padani hanno da sempre pagato le tasse senza aver mai "tirato fuori i fucili", c'è sempre "una prima volta". Insomma Bossi calca la mano su quello che è un cavallo di battaglia della Lega, vale a dire la protesta contro la pressione fiscale. Ripreso dai tg Bossi riferiva: "A Roma pensano che al Nord sono un po' pirla. Parlano ma poi pagano, quindi non diamogli niente", aggiungendo che "se la Lombardia potesse chiudere i rubinetti, l'Italia morirebbe in cinque giorni, perchè l'Italia vive con i soldi della Lombardia". E il leader leghista definiva la protesta fiscale "una cosa pericolosa per i romanofili e per tutta la banda di chi vive sulle spalle dei lombardi e dei veneti e dei piemontesi, di quelli che pagano le tasse", e la scelta di questo suo caratteristico gergo politico, non è cosa inusuale per lui, che per arringare i suoi, già in passato ci aveva abituato a metafore ad effetto come "Roma ladrona". Una Roma che per Bossi è solo interessata ai soldi delle tasche dei lombardi, motivo per cui ai lombardi potrebbe venir voglia di tirar fuori presto 'i fucili'. Già il giorno dopo il Ferragosto da Ponte di Legno Bossi stesso aveva lanciato l'idea di uno sciopero fiscale. Uno sciopero fiscale che nel suo intento vuol essere uno strumento con cui poter pagare le tasse direttamente alle Regioni, senza passare attraverso lo Stato centrale, usato per richiedere che all'interno della Finanziaria vi sia un impegno più marcato in favore del federalismo fiscale. E E i toni bossiani non potevano passare inosservati, ma erano destinati a suscitare reazioni all'interno del mondo politico italiano. Secondo il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, "la chiamata alle armi di Umberto Bossi rivolta ai lombardi stanchi di pagare le tasse è inaccettabile, ma questo è un giudizio scontato. Ci sarà il solito polverone e, dopo, i fucili saranno usati solo per andare a caccia". Per il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli "Bossi fa del terrorismo politico". Il leghista Calderoli, vicepresidente del Senato, commentava così le 'sparate' di Bossi sul fisco: "Nessuna istigazione alla violenza, nessun terrorismo politico, ma solo la legittima difesa di un popolo che si vede negato anche il diritto alla proprieta' privata, da parte di uno Stato che, per ius prime noctis, vorrebbe toglierci il frutto del nostro lavoro e persino le nostre famiglie. E la legittima difesa, quando si espropriano la casa e la famiglia, autorizza anche la bomba atomica di Ahmad- nejad se necessario". "Chi toglie il diritto di vivere - aggiunge Calderoli - e quello alla propria famiglia va fermato". Ecco quanto riportava un comunicato ufficiale del Quirinale sulle esternazioni bossiane: "Il Presidente della Repubblica ha la massima considerazione per la libertà del confronto politico, anche nelle sue asprezze, e per il pieno esercizio del ruolo e dei diritti di qualsiasi forza di opposizione. Ma dinanzi a eccessi clamorosi nella polemica e nella propaganda, sente di dover esprimere un forte richiamo alla moderazione del linguaggio, e al rispetto dei valori nazionali e dei principi costituzionali". A margine dell'incontro avuto con il sindaco di Parigi Bertrand Delanoe, così si esprimeva il sindaco di Roma e candidato leader del Pd Veltroni: "Spero che qualcuno dei suoi alleati reagisca. Roma, tasse e fucile sono tre cose sulle quali c'è da attendersi che i suoi alleati si pronuncino e dicano cose chiare. Spero ci siano da parte loro parole inequivocabili". Per Vietti dell’Udc: "Il fisco è un tema serio che non puo essere affrontato con le spacconate, per derubricare così le inaccettabili espressioni del leader della Lega. Le leggi si rispettano o si cambiano, come i governi. Noi dell'Udc lavoriamo per farlo. Viene il sospetto che, viceversa, giocare con i soldatini finisca per rafforzarli". Mi chiedo: ma Bossi sta facendo veramente sul serio, oppure sta tentando in tutti i modi di dare visibilità politica alla Lega? Valesse la prima ipotesi, Bossi dovrebbe trovarsi nella Cdl qualche sponda amica, nella seconda ipotesi Bossi avrebbe già raggiunto lo scopo.Buona politica a tutti. I negozi della comunicazione www.pensatostampato.it Orizzonti nuovi 4 Settembre 2007 www.orizzontinuovi.org 5 Svizzera: nuove elezioni legislative Esteri di Ninni Radicini l 21 ottobre gli elettori dei 26 cantoni elvetici si recheranno alle urne per il rinnovo dell'Assemblea federale, in carica per 4 anni e composta da Consiglio nazionale (200 deputati) e Consiglio degli Stati (46 consiglieri). Per la prima camera, ogni cantone è circoscrizione ed elegge un numero di rappresentati proporzionale alla popolazione (Zurigo 34, Berna 26, Ticino 8, etc.). Per la seconda, venti cantoni hanno due seggi, gli altri uno. I due di Zug e quello di Appenzell Innerrhoden sono già stati assegnati. Ogni cantone infatti ha facoltà di scegliere se far coincidere le due consultazioni. Si vota con il sistema proporzionale. A dicembre l'Assemblea voterà per il nuovo governo (Consiglio federale), attualmente un quadripartito formato da UdcUnione democratica di centro, Ps-Partito socialista, Ppd- Partito popolare democratico, Plr- Partito liberale radicale, ognuno con due seggi tranne il Ppd con uno. L'Udc, già primo partito (55 seggi nel Consiglio nazionale) è dato in ulteriore crescita. Il suo profilo centrista-nazionale ("no" all'adesione alla Ue, "sì" a leggi più severe su immigrazione e ordine pubblico) è stato di recente rafforzato dalla mobilitazione contro la costruzione di minareti, già motivo di dissenso - non solo loro - a livello federale, cantonale, municipale. I musulmani in Svizzera sono il 4.3% della popolazione (7.3milioni di ab.). A maggio, insieme con la Unione democratica federale (2 seg.), ha avviato una I raccolta di firme per l'introduzione di un comma specifico all'articolo 72 della Costituzione. Se riuscissero a raccoglierne 100mila entro l'1 novembre '08 sarebbe indetto un referendum. Primo competitore dell'Udc è il Ps (52 seg.), fondato nel 1888, europeista e con lo status di osservatore nel Pse. Terzo partito è il Plr (36 seg.). I liberal-radicali di Fulvio Pelli, aderenti all'Eldr Partito liberale democratico riformista europeo, di cui fa parte anche Italia dei Valori, hanno ottenuto un ottimo risultato alle elezioni cantonali del '05 (27% di seg. nei governi). Lo stesso anno ha costituito la Unione liberale e radicale in alleanza con Lps-Partito liberale (4 seg.), con cui fa' gruppo unico in parlamento. Quarto partito è il Ppd (28 seg.), fondato nel '12 e aderente al Partito popolare europeo. In ascesa i Verdi (13 seg), dall'87 nel Partito verde europeo: puntano ad entrare nell'esecutivo, dopo la già consolidata presenza nei cantoni e nei municipi. A seguire, il Partito evangelico (3 seg.), aderente al Ppe e dall'aprile '07, con la Unione democratica federale, a Ecpm - Movimento politico cristiano europeo, associazione di partiti di oltre 16 stati centro-orientali con una piattaforma di Europa fondata su valori cristiani. Altre formazioni rappresentate in parlamento sono: Partito laburista (comunista); Democratici, nati da una scissione a destra dell'Udc; Partito cristiano sociale (centrosinistra); Lista alternativa (sinistra ed ecologisti), "Solidarietà" (sinistra socialista); Lega dei Ticinesi, fondata nel '91 sulla scia di un movimento di opinione sorto intorno a una campagna del giornale "Il Mattino della Domenica" contro l'uso improprio del denaro pubblico e la burocrazia. ndipendente dal 1291 e stato federale dal 1848, la Svizzera è il secondo partner commerciale della Ue, dopo gli Usa. Nel '92 fu avanzata la candidatura per l'ingresso, ma la maggioranza degli elettori votò contro l'adesione all'Area economica europea e nel '01 contro l'inizio del negoziato di adesione. Nel '04 il parlamento ha però deciso di non ritirare la candidatura. La Svizzera (come Norvegia, Liechtenstein, Islanda) punta soprattutto a rafforzare i legami bilaterali con Bruxelles. Dal 2000 sono stati firmati circa 20 accordi su circolazione delle persone, trasporto, agricoltura, cooperazione su trattato di Schengen e Dublino, e altre materie. Ad ottobre saranno i cittadini a dare una indicazione precisa sulla prospettiva europea. I Hugo Chavez e la “riforma” della costituzione Boliviana di Alberto Capra l presidente venezuelano, Hugo Chavez, ha presentato in agosto all'Assemblea nazionale il progetto della riforma a 33 articoli della costituzione Bolivariana del 1999.“Assumo la responsabilità di tutto ciò che contiene questa proposta”, ha asserito il capo di Stato, dichiarando che meno del 10% degli articoli costituzionali saranno modificati, anche se ha ammesso che molte modifiche avranno effetto in altre norme costituzionali. Oltre che l'eliminazione della clausola che impedisce di ricandidarsi I Orizzonti nuovi alla presidenza della Repubblica, la proposta di Chávez prevede la creazione di una nuova organizzazione amministrativa del paese, il rinnovamento delle forze armate e la modifica del sistema socioeconomico, per l'accelerazione dell’instaurazione del “socialismo del XXI secolo”. Il progetto di Chávez prevede che“Il periodo presidenziale è di 7 anni ed il presidente può immediatamente essere rieletto per un nuovo mandato ” senza indicare un numero massimo di mandati per cui un Presidente può essere 4 Settembre 2007 rieletto. Il Presidente della Repubblica, secondo questo progetto della riforma, potrà istituire con decreto e con l’approvazione della maggioranza semplice dell'Assemblea nazionale, le province e città federali e distretti funzionali.Secondo l'articolo 11 del progetto di riforma, il presidente della Repubblica avrà la facoltà di decretare regioni speciali militari con obiettivi strategici di difesa del territorio e di altri spazi geografici della Repubblica. (continua) www.orizzontinuovi.org 6 “Forza Armata patriottica, popolare ed antimperialista”Questo sarà il concetto che guiderà il corpo militare. Si considera il cambiamento del nome in “Forza Armata Bolivariana”, formata da cinque componenti, l’Armata, l'Esercito, l'Aeronautica, la Protezione Territoriale ed il Servizio militare Popolare Bolivariano. Le forze armate inoltre potranno svolgere funzioni di polizia e d’investigazione pe- Il grillo parlante ITALIA POVERA? NO, POVERA ITALIA. Qualche mese fa la Giunta per le Elezioni aveva deciso:" Cesare Previti dovra' lasciare il seggio parlamentare". La decisione, poi, fu confermata dalla Camera. Ma quello che lascia Hugo Chavez l'amaro in bocca e' il risultato della votazione della Giunta, non tanto per il tempo impiegato per la decisione, quanto per il risultato della votazione stessa. Troppi sono ancora coloro che non vogliono rispettare le sentenze e le loro giuste conseguenze in barba all'art. 66 della Costituzione.Furono, infatti, 16 i voti a favore ed 11 i contrari. Quasi una " para e patta". E poi hanno il coraggio di accusare quelli che praticano, dicono loro, l'antipolitica. Invece dovrebbero essere lor 11 signori i responsabili dell'imperante Orizzonti nuovi nale Un altro dei cambiamenti consiste nell’elevare, dal 20% al 30%, il numero di elettori necessari per richiedere il referendum revocatorio, strumento che permette agli elettori di allontanare a metà mandato il governo. A livello socioeconomico la riforma sostituisce il modello economico capitalista con uno socialista modificando gli articoli 112,113 e 115 della Costituzione. Nell’artiHugo Chavez colo 112, in primo luogo si afferma la superiorità degli interessi comuni su quelli individuali, per garantire la soddisfazione delle necessità sociali della popolazione. Lo Stato può procedere alla creazione di aziende e di unità di produzione “potendo essere di proprietà mista tra Stato, settore privato e potere comunale. Nell’art. 113 si proibiscono esplicitamente i monopolii. L'articolo 115 dispone che la proprietà privata scollamento tra la politica e gli elettori che, oltre tutto, e' sotto gli occhi di tutti. Durante la seduta alla Camera, se e' vero ,come disse Previti che meta' degli italiani e' con lui, alloradelle due l'una: o il Paese merita questi parlamentari, o, meglio, li merita la meta' degli elettori che hanno perso le elezioni. Ma tra gli onorevoli, poco onorevoli, purtroppo non c'e' solo Previti. La Bonfrisco ( FI ) dove la mettiamo? Fu lei a dare in Aula dell'assassino al Sen. Gherardo D'Ambrosio priva di ogni rispetto e " bon ton". Eppure e' una docente, ma evidentemente ignora il suo ruolo e fa poco onore a noi colleghi educatori. Tuttavia i parlamentari dell'altra meta' cosa aspettano a spazzar via tutte le altre indecenze, comprese le leggi vergogna che ancora sono li' a fare scempio? Se e' provato, come e' stato provato, che il Sig., Previti corruppe dei giudici per comprare sentenze " per conto di 4 Settembre 2007 Esteri sarà sottoposta alle limitazioni e agli obblighi che stabilisce la legge per obiettivi di attività pubblica o d’interesse generale. A causa di pubblica utilità o di interesse sociale, con il pagamento di un giusto indennizzo, può essere dichiarata l'espropriazione di qualunque bene, con la facoltà degli organi dello Stato di occupare preventivamente i beni durante il procedimento giudiziario d’esproprio. In questa sezione si formula anche il concetto di proprietà pubblica, sociale e collettiva. La Costituzione in vigore stabilisce che la proposta di riforma costituzionale deve affrontare tre fasi. In primo luogo il progetto sarà analizzato in tre letture dall’Assemblea Nazionale, che studierà articolo per articolo attraverso apposite commissioni; la prima lettura si è già conclusa il 22 agosto. Per considerare approvata la modifica, dovrà essere votata da due terzi dei 167 delegati del Parlamento. In ultimo dovrà essere sottoposta a referendum popolare in un periodo di tempo non inferiore a trenta giorni. In novembre il Parlamento potrà approvare la riforma ed a dicembre o all'inizio di gennaio potrebbe essere celebrato il referendum. Chávez ha assicurato che lascerà il governo se la proposta di riforma fosse rifiutata. spetta", un brivido corre lungo la schiena quando il Nostro afferma:" Sono sempre stato corretto,onesto...e leale". A questo punto c'e' solo da sperare che le brutte pagine della nostra storia repubblicanaq finiscano al piu' presto e in modo dignitoso, per noi cittadini, per il nostro Paese e per la politica tutta.Ma un giustificato pessimismo ci fa temere che con le tante brutte storie dovremo ancora convivere a lungo. Brutte storie che inevitabilmente partoriscono " che hanno pure l'ardire di " scendere in campo" o farsi affidare una trasmissione televisiva per spiegare agli italiani come non farsi fregare dalle banche. Allora si' saremo al " top" della vergogna, dell'indecenza, della stupidita' e dell'assurdita'. Italia povera? No, piuttosto POVERA ITALIA. www.orizzontinuovi.org di Maura Marini 7 Acqua e Agricoltura Economia e Lavoro di Carmelo Cannarella ino a qualche anno fa il mutamento climatico era considerato come un’ipotesi o un evento che interessava il futuro remoto: oggi abbiamo l’evidenza palese che si tratta di un processo in atto confermato dall’aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai o l’aumento del livello dei mari. Tutto questo sta avendo pesanti ripercussioni sulla disponibilità e sulla qualità delle risorse idriche sia per uso civile che per l’utilizzazione in industria, nel settore energetico ed in agricoltura. L’agricoltura è chiamata a dare un contributo sostanziale anche a fronte di una diminuzione della quantità di acqua che si può ripercuotere sulle produzioni e sulla qualità dei sistemi ambientaliterritoriali ed anche perché questo settore viene spesso messo sotto accusa per un uso inefficiente di questa preziosa risorsa. Secondo i dati del CNR l’agricoltura assorbe il 49% dei prelievi totali seguita dall’industria (21%), il settore civile (19%) e quello energetico (6%) per l’idroelettrico e il raffreddamento delle centrali termoelettriche. L’ISTAT indica che le superfici irrigate in Italia ammontano a quasi 2,5 milioni di ettari di terreno in particolare collocati nel Nord Italia. Le colture maggiormente interessate dall’irrigazione sono gli agrumi, gli ortaggi, le patate, il mais e le fruttifere. Il metodo di irrigazione più diffuso in Italia è quello ad aspersione o “a pioggia” (che richiede grandi quantitativi d’acqua) seguito dallo scorrimento ed infiltrazione laterale, dall’irrigazione “a goccia” e dalla microirrigazione. La scelta delle tecniche di irrigazione è uno dei passi più importanti all’interno di una strategia integrata di risparmio idrico che non significa necessariamente scarsa irrigazione, ma maggiore efficienza, seria lotta agli abusi e riutilizzo delle acque reflue. E’ necessario tuttavia prevedere una serie di strategie integrate che interessano livelli di interventi diversi per conseguire un uso realmente efficiente dell’acqua: servono infatti miglioramenti nelle opere di F Orizzonti nuovi estrazione, raccolta e distribuzione dell’acqua, sostituzione delle tecniche di irrigazione inefficienti, forme di assistenza tecnica adeguate anche sul versante colturale, ecc. In pratica occorrono invasi adeguati per raccogliere l’acqua nei periodi in cui è maggiormente disponibile, sistemi irrigui efficienti e il riuso delle acque già usate (provenienti da depuratori civili, industriali, drenaggio, ecc.). Ciò implica interventi di risparmio in azienda, migliorando la gestione dei terreni, scelta di metodi di irrigazione efficienti, annullare le perdite nel trasporto dell’acqua, ecc. e interventi di risparmio sul territorio riducendo al minimo le perdite, recuperando i reflui e le acque di scolo, captando e tesaurizzando le acque nei momenti di esubero (ad esempio utilizzando le ex cave di inerti). L’approccio generale alla risorse idriche deve quindi sostanzialmente mutare anche sulla base di una nuova mentalità che faccia tesoro da un lato della reintroduzione di tecniche e di saperi tradizionali e dall’altro delle acquisizioni più avanzate della ricerca scientifica ad esempio relativamente a specie adatte a condizioni di scarsità d’acqua e a pratiche agronomiche come l’aridocoltura. Bisogna passare alla mi- 4 Settembre 2007 croirrigazione “a goccia” al posto dell’irrigazione “a pioggia”, rivedere il sistema delle tariffe, premiare le esperienze virtuose e penalizzare pesantemente gli sprechi e gli abusi, ammodernare gli acquedotti, ridurre l’impiego di sostanze chimiche che inquinano le falde e riutilizzare le acque reflue depurate, attuare interventi di riforestazione, ripristinare i percorsi naturali dei torrenti e provvedere ad recupero effettivo del territorio. Un momento critico resta inoltre quello dei controlli: gli enti locali devono procedere a controlli reali e sanzionare pesantemente tutte le forme di prelievo abusivo delle acque dai fiumi e dalle falde e addivenire ad un censimento aggiornato dei pozzi. Il nodo acqua agricoltura deve tuttavia rientrare all’interno di una strategia globale integrata per la gestione delle risorse idriche in Italia che implica una riforma complessiva del sistema di governo delle acque e del territorio, una lotta senza quartiere contro gli “ecocidi” di ogni genere (incendi boschivi, contaminazione dei terreni, immissioni di gas tossici, ecc.), la presenza di un’Autorità Unica per le acque e riammodernare il sistema dei Consorzi di Bonifica. www.orizzontinuovi.org 8 E c o n o m i a e L avo ro Scoppia la bolla immobiliare Usa ed intervengono le Banche centrali di Umberto Lacchetti utto è cominciato negli Stati Uniti con la crisi dei mutui di qualità non primaria, detti “subprime”, cioè quei mutui concessi per l’acquisto di immobili a persone con basso livello di garanzie. Le cattive notizie provenienti dal mercato dei mutui sono state contrassegnate da consistenti ribassi di Borsa e preoccupazioni diffuse. Sono stati pesantemente coinvolti alcuni istituti americani come la American Home Mortgage e la Bear Stearns, ma potrebbe trattarsi della punta di un iceberg. E secondo alcune opinioni la crisi potrebbe compromettere l’andamento dell’intera economia Usa ed estendersi a livello mondiale. In Europa si è già manifestata una carenza di liquidità ed i tassi di interesse (tassi overnight) erano saliti al 4,7%. Opportuno quindi il tempestivo e massiccio intervento delle principali Banche centrali per arginare il fenomeno: in Europa la Bce ha iniettato liquidità nel sistema bancario oltre 210 miliardi di euro in pochi giorni (ad un tasso agevolato del 4%); anche la Federal Reserve negli Stati Uniti ha immesso liquidità per 64 miliardi di dollari. Misure imponenti, che hanno scongiurato la crisi di liquidità. I mercati monetari, per ora, sembrano tornare alla normalità. Permangono però molti dubbi ed il rischio di imprevedibili conseguenze negative. Vediamo perché. Il fenomeno è preoccupante anzitutto perché è ignota la sua diffusione e ramificazione: non si sa quali società finanziarie ed investitori siano coinvolti ed in quali paesi del mondo. Infatti, come noto, in connessione ai mutui si è sviluppata una complessa offerta di prodotti finanziari secondo le moderne tecniche di ingegneria finanziaria, che hanno permesso di cartolarizzare i mutui e diluire i rischi di insolvenza. Quindi la mancata restituzione delle rate di mutuo colpisce solo in minima parte l’istituto concedente, si ripercuote invece su altri fondi, banche, istituti, investitori finali. Così ad esempio la banca tedesca WestLb (istituto pubblico) ha reso noto di aver acquistato 1,25 miliardi di euro di strumenti T Orizzonti nuovi finanziari del mercato “subprime”. Ma il rischio di perdita è al momento ignoto: l’istituto infatti ha dichiarato che si tratta in gran parte di obbligazioni con valutazione di rating AA (in questi casi però il rating non costituisce una garanzia). Sono in tanti ora ad esaminare i portafogli per verificare quale possa essere il rischio-suprime, ma, data la complessità degli strumenti finanziari, la cosa non è agevole ed immediata. Permangono quindi incertezza e preoccupazione. La crisi poi non si può certo paragonare ad una tempesta momentanea; le cause del fenomeno tendono infatti a persistere. Basti considerare che la facilità di diluire il rischio attraverso gli strumenti finanziari ha incentivato le banche a concedere mutui senza valutare la solvibilità dei debitori, che posso anche non disporre di reddito o patrimonio. Il meccanismo ha funzionato senza problemi finché i prezzi delle case continuavano a salire, perché in caso di insolvenza l’istituto poteva pienamente rivalersi sull’immobile. Ma quando la crescita dei prezzi delle case si è arrestata ed anzi è cominciata la discesa, mentre pure i tassi di interesse Usa salivano fino a superare il 5% e quindi rendevano più difficoltoso il pagamento delle rate dei mutui, le perdite si sono fatte sentire. E secondo il titolato economista Kenneth Rogoff “i prezzi degli immobili dovranno per- 4 Settembre 2007 dere ancora un po’ di punti percentuali” nei prossimi anni. Quindi il fenomeno pare tutt’altro che esaurito. Alle fondate preoccupazioni le Autorità monetarie e politiche contrappongono la solidità delle economie mondiali, dell’economia “reale”: in Usa, in Europa, in Asia la crescita è buona e duratura, non c’è rischio di crisi. In effetti anche in Italia le imprese hanno presentato nel 2006 ottime performance di profitti ed altrettanto si apprestano a fare nel 2007. D’altra parte però nel nostro paese le famiglie stanno incontrando difficoltà a pagare le rate di mutuo. Non è solo la prevedibile conseguenza dell’aumento dei tassi di interesse, è piuttosto l’esito di una condizione di impoverimento complessivo. Ad esempio il costo della vita in una città come Milano è sempre meno sostenibile, anche chi è in affitto fa fatica a pagare il canone e l’anno scorso gli sfratti per morosità sono aumentati del 137%. A livello nazionale l’indebitamento delle famiglie italiane verso banche e finanziarie è in aumento. Non è insensato insomma ipotizzare che alla base della attuale crisi finanziaria ci sia anche una ragione distributiva, una iniqua distribuzione della ricchezza che può danneggiare o limitare l’attuale fase di sviluppo. Anche il rimedio posto in essere dalle banche centrali non è privo di costi. L’iniezione di moneta nei mercati potrebbe avere effetti inflativi, perché aumenta la base monetaria. Allora sembra profilarsi una difficile scelta per le Autorità monetarie: o puntare alla stabilità dei prezzi tenendo sù il tasso di interesse, o privilegiare la disponibilità di credito per le imprese per non rischiare di bloccare la fase di crescita. Comunque sia, è evidente che la crisi finanziaria esige un prezzo da pagare, sia esso in termini di inflazione o di maggiori rate dei mutui o di investimenti andati in fumo. www.orizzontinuovi.org 9 I n ch i e s t e Un detonatore di nome Subprime Mortgage da nostro corrispondente negli USA Roberto Marchesi ubprime Mortgage. In questi giorni questo termine inglese che sta ad indicare una categoria di mutui meno pregiati, appare di regola sulle prime pagine di tutti giornali. Ma cosa sono di preciso i “subprime mortgages” ? Sono mutui per l’acquisto della casa, ma a differenza dei “prime mortgage” (prime sta per primario) nei subprime i mutui vengono concessi con grande facilita’, praticamente un po’ a chiunque ne faccia richiesta. E proprio per questa ragione essi vengono classificati “subprime” cioe’ inferiori, maggiormente a rischio. Ma se gia’ nel titolo essi vengono definiti a rischio, come e’ successo che proprio essi abbiano innescato questo tremendo putiferio nei mercati finanziari di tutto il mondo ? Facciamo un passo indietro. Come tutti i mutui, anche i subprime mortgage vengono concessi a fronte della garanzia reale sulla casa. Vale a dire che quando il debitore non paga, la banca riprende possesso della casa che ha finanziato. Negli Stati Uniti non e’ come in Italia, che possono passare diversi anni prima che la casa ritorni in possesso del finanziatore, qui bastano pochi mesi. Gia’ alla seconda, o al massimo terza rata mensile non pagata, il titolare del mutuo viene sfrattato e la sua casa viene messa immediatamente nella lista dei “foreclosure”, cioe’ in svendita. Egli perde tutto, anche quello che ha pagato in precedenza, e la banca, vendendo la casa, rientra in possesso del suo denaro. Sul mercato immobiliare qualcuno fa buoni affari con queste “occasioni”, anche se per i poveracci che cadono in questa tremenda trappola sono grossi dolori. Ma se le banche rientrano del loro denaro vendendo la casa, perche questa crisi ? Finche’ la concessione dei mutui veniva fatta per la gran parte secondo le regole standard di prudenza (quelle cioe’ dei “prime mortgage”), a cadere nella tragedia del foreclosure erano solo i piu’ sprovveduti o i piu’ sfortunati, ora invece e’ tutto un dilagare di soggetti (quelli dei “subprime mortgage”) che non ce la fanno piu’ a pagare. Le principali regole di prudenza da applicare S Orizzonti nuovi nei mutui dovrebbero essere: 1) che l’importo del mutuo non superi il 70 – 80% del valore della casa (cosi’ da avere un margine in caso di recupero forzoso dell’immobile, o di calo nel valore di mercato); 2) che l’importo annuo complessivo delle rate del mutuo non superi il 30% del reddito complessivo annuo della famiglia a cui viene concesso il mutuo (per non togliere alla famiglia una fetta troppo alta del reddito necessario alla sua sussistenza). Negli ultimi quattro-cinque anni e’ successo invece che le banche hanno spalancato le porte alla concessione di mutui “facili” senza tener conto di alcuna di queste regole. Oltre al fatto di non avere questi mutui alcun margine di copertura del rischio essi arrivavano persino molto spesso a caricare in conto capitale la commissione dei brokers immobiliari (dal 3 al 5%) portando cosi’ l’importo del mutuo a superare il valore stesso della casa finanziata. La crisi dei subprime mortgage e’ scoppiata a causa del concatenarsi di diversi fattori: da un lato vi e’ stato l’eccessivo numero di operazioni “subprime”, cioe’ a rischio, dall’altro lato vi e’ stata la crisi del settore immobiliare, che ha generato un consistente calo generale nel valore delle abitazioni. Contemporaneamente a questi due fattori vi e’ stata pero’ anche la costante crescita dei tassi d’interesse negli ultimi cinque anni e la malaugurata diffusione dei piani di rimborso a tasso variabile. Centinaia (o migliaia?) di bro- 4 Settembre 2007 kers con pochi scrupoli hanno presentato ad una miriade di sprovveduti il miraggio della casa sognata come effettivamente possibile. Offrivano un mutuo che finanziava non solo il 100% del valore della casa, ma copriva persino le parcelle del broker e della Title Company (praticamente il notaio). In piu’, offerto dalla banca, c’era il mutuo a tasso variabile che, inizialmente, appariva vantaggioso e sostenibile. l gioco era fatto. La banche piazzavano a migliaia nuovi mutui (anche in sostituzione di vecchi mutui a tasso fisso) dai qualii incassavano immediatamente sostanziose commissioni per le loro (ridicole) istruttorie (le cui spese venivano caricate spesso anch’esse in capo ai mutui), i brokers e le title companies guadagnavano le loro profumate parcelle, i mutuatari entravano felici nella loro casa dei sogni. Poi qualcosa si e’ incrinato.La costante crescita dei tassi d’interesse degli ultimi quattro anni ha provocato nei mutui a tasso variabile (praticamente tutti i subprime) un aumento nell’importo delle rate da pagare che per molti e’ stato insostenibile. Non hanno pagato, ed e’ scattata immediatamente l’operazione “foreclosure”, cioe’ lo sfratto e il recupero della somma da parte della banca. Ma stavolta qualcosa non ha funzionato. Da un lato il calo del valore di mercato degli immobili, dall’altro lato il troppo denaro concesso con il mutuo hanno fatto si che il recupero fosse abbondantemente al di sotto dell’importo finanziato, provocando in certi casi perdite anche molto cospicue alle banche. E siccome questa piaga si sta allargando a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale, gli analisti prevedono che l’impatto di coloro che non riusciranno a pagare nei prossimi mesi raggiungera’ livelli senza precedenti, provocando gravi ripercussioni sia nel mercato immobiliare che in quello finanziario. (continua) I www.orizzontinuovi.org 10 a bene, tutti si chiederanno ora, i mutui facili avranno creato problemi alle banche, ma tutto questo putiferio in Borsa?tquindi anche il bond che indirettamente finanzia il mutuo e’ meno pregiato, perche’ contiene un piu’ alto rischio. Adesso dovrebbe cominciare ad essere piu’ chiaro come funziona tutto il meccanismo. Non appena la Federal Reserve, recentemente, ha annunciato che non avrebbe abbassato i tassi, i gestori dei fondi che avevano acquistato i bonds collegati ai “subprime” hanno (per tutti i motivi che ho detto sopra) pensato che era meglio alleggerire il portafoglio da quei V titoli, e hanno cominciato a vendere. Poi le vendite sono diventate sempre piu’ massicce. E siccome a dover ricomprare i propri titoli erano le banche, da qui e’ nata la crisi di liquidita’ che ha colpito il sistema e che ha costretto le banche centrali a immettere grandi quantita’ di denaro liquido nel sistema. (Nei casi piu’ gravi, quando una banca non riesce a rimborsare i titoli che ha emesso, per crisi di liquidita’, la banca fallisce). Siccome nei titoli americani hanno investito anche diversi fondi stranieri, la crisi si e’ trasferita anche all’estero. E siccome era gia’ noto da I n ch i e s t e mesi che una crisi nel mercato immobiliare e nel collegato mercato dei fondi di investimento avrebbe potuto portare l’economia americana ad una nuova recessione, ecco spiegata la reazione dei mercati americani e internazionali. Il mercato si muove sempre in anticipo. Non e’ stata la gravita’ della situazione attuale ad aver bruciato le migliaia di miliardi di dollari e di euro nelle borse, e’ stata la previsione, giusta o sbagliata che sia, di cio’ che potrebbe succedere tra poco a scatenare il putiferio. Abusivismo edilizio: un fenomeno da combattere di Pasquale Capasso ’ un fenomeno complesso, quello dell’abusivismo edilizio, che negli anni è stato fomentato da politiche poco incisive od addirittura di incentivazione. Un fenomeno che può essere distinto in due grandi filoni: l’abusivismo di necessità e quello invece legato ad un’attività economico-speculativa. Ma mentre l’abusivismo di necessità, implementato da chi in quella casa deve abitarci, cioè la cosiddetta prima casa, segue prettamente una logica legata a spinte demografiche e migratorie, quello speculativo si riferisce a fenomeni molto più rilevanti e pericolosi di una semplice casetta. Questo tipo di abusivismo, infatti, riguarda le nostre coste, i nostri paesaggi, le nostre città, e non tiene conto di alcuna analisi paesaggistica e di vivibilità. L’unico volano sono gli affari e i rapporti di collaborazione tra politici locali corrotti, imprenditori disonesti e, molte volte, criminalità organizzata. Situazione inquietante che viene però confermata indirettamente dalle ricerche dell’istituto Cresme il quale, nel 1998, scrisse che il 76,3% delle costruzioni illegali sono concentrate nelle regioni meridionali e nelle isole. Al sud, infatti, il fenomeno è concentrato nella Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, coprendo circa il 60% del totale delle abitazioni abusive. Regioni consegnate alla criminalità organizzata che qui i loro più grandi affari. Sono passati quasi dieci anni e la situazione non accenna a modificarsi. Difatti, con l’aiuto anche dalle numerose politiche dei condoni, ogni anno vengono realizzate migliaia di nuove abitazioni abusive. L’ultimo condono appunto, impresso nella memoria dei lettori, è quello del precedente governo Berlusconi. Inserito nella E Orizzonti nuovi legge finanziaria, il provvedimento era particolarmente lontano da quello varato nel 1985 da Nicolazzi, che aveva ragion d’esistenza perché serviva a fare tabula rasa delle leggi precedenti, – contemporaneamente fu varata infatti una nuova disciplina sull’abitazione – mentre assomigliava al condono introdotto nella legge finanziaria del 1995 che seguiva solo una logica prettamente finanziaria. Ma in tutta questa situazione c’è sempre qualcuno che paga. Scioccante è infatti la vicenda degli abusivismi edilizi nel napoletano, a Casalnuovo. Luigi Iovino, cittadino casalnuovese è stato infatti una vittima di tali situazioni di abusivismo. In passato, infatti, decise di acquistare un appartamento ancora in costruzione, firmando il contratto preliminare. Ma quando venne il momento di fare il rogito, decise di rifiutare perché molti documenti, catastali ed amministrativi non erano regolari. Se avesse infatti accettato di fare il rogito avrebbe potuto incorrere nel reato di incauto acquisto. In questo modo però non aveva rispettato il contratto preliminare. Il tutto fu portato in tribunale e la sentenza fu a sfavore dell’acquirente, nonostante era palese che l’immobile non fosse stato ancora “condonato”. Il consulente tecnico d’ufficio, CTU, infatti, per provare la colpevolezza, presentò un certificato di abitabilità dell’immobile che però non si riferiva a quello in oggetto. Per entrare più nel merito: quello presentato faceva riferimento ad un edificio di cinque piani con tre appartamenti per piano, mentre l’immobile su cui è stato acceso il provvedimento giudiziario è formato da quattro appartamenti per piano. Inoltre, quel certificato non poteva essere 4 Settembre 2007 collegato all’immobile in oggetto anche solo perché la data era precedente a quella della ultimazione dei lavori. Insomma, una vicenda che prosegue dal 1994 ai danni dei cittadini napoletani. La causa è nota: intrecci tra abusivismo edilizio e politica dei condoni, con un tocco naturalmente di mala giustizia. Queste continue politiche di “incentivazione” e indifferenza nei confronti del problema permettono infatti il verificarsi di situazioni imbarazzanti e di sgomento come questa. Incentivare gli abusi offrendo un “premio ai furbi” e proseguire con la sostanziale stasi delle politiche di assistenza abitativa può fare da volano per la crisi della politica e questo non è un bene per il paese. Si può osservare che negli anni la curva delle abitazioni abusive in Italia assume una forma decisamente indirettamente proporzionale a quella delle costruzioni legali. Infatti, negli anni in cui è stato disincentivato l’abusivismo edilizio, utilizzando una linea politica dura contro il condono e contro gli abusi, sono cresciute le costruzioni legali e diminuite notevolmente quelle illegali. Il risultato è completamente opposto quando si applicano politiche favorevoli agli speculatori e abusivi. Fortunatamente, in questa particolare fase politica, i Governi di Centrosinistra sono più attenti alle esigenze di territorio e mettono in moto iniziative di demolizione. Insomma, il contesto cambia e anche l’attività illegale diminuisce grazie anche ad una prospettiva di mantenimento di questa posizione ed il mancato sostegno con scelte politiche ed economiche, pubbliche e legali, ai progetti di chi costruisce abusivamente. www.orizzontinuovi.org 11 I n ch i e s t e Regione Campania e consulenze “sciupone”. Di Pietro: Pronti ad uscire da questa maggioranza. Dietro una scellerata indifferenza si annida il vittimismo parassitario di una intera classe sociale di Felice Massimo De Falco ndiamo subito alla questione. Con questo stringata e, ahimè, polemica articolessa , si allude alla dibattuta piaga delle consulenze esterne, a cui, con manierata nonchalange, fa ricorso la giunta regionale campana. Qui si discute del cosiddetto Paser, ossia il piano di azione per lo sviluppo economico regionale, racchiuso in un bando pubblicato in pieno agosto, per il quale sono stati stanziati 553 milioni di euro ( come riportato dal bollettino ufficiale della regione), approvato in questi giorni dalla Giunta, su proposta dell’assessore alle Attività produttive Cozzolino, panzer di primo pelo della squadra bassoliniana assieme a Caiazzo e Paolucci. Nel documento della proposta, di 49 pagine, si legge che il Paser è uno strumento di pianificazione strategica triennale. Esso intende promuovere la crescita e la competitività del sistema produttivo, rafforzare le infrastrutture, consolidare il tessuto imprenditoriale, razionalizzare la struttura patrimoniale delle imprese, rafforzare l’azione pubblica e promuovere lo sviluppo su scala nazionale ed internazionale. E' prevista, inoltre, la costituzione di un'Autorità di Piano per promuovere uno stretto coordinamento tra le azioni del PASER e un'adeguata sinergia operativa delle strutture amministrative preposte alla loro attuazione. All'Autorità di Piano si affianca, in qualità di struttura di supervisione e controllo, un Comitato di Sorveglianza presieduto dall'Assessore all'Agricoltura e alle Attività Produttive e costituito da componenti della Cabina di Regia, del Consiglio degli esperti della Programmazione, da rappresentanze del partenariato economico-sociale, degli enti locali, delle competenti commissioni consiliari. Tradotto dal rude bassolinese, un astronomico pozzo di soldi da distribuire per il sostentamento dei consensi politici. La consulenza scriteriata è il cemento del consenso. A Orizzonti nuovi Infinite le critiche giunte dalla politica e dalla stampa, dure ma pur sempre parsimoniose, sin tanto che non indirizzino scelte drastiche e pragmatiche. Antonio Di Pietro dice: Siamo pronti a uscire da questa maggioranza alla Regione, se non si darà subito una stretta ad incarichi esterni e società miste per i quali ci sono troppi sprechi. Su questo tema non transigo. Qualche persona di buone letture ricorderà le parole di Don Luigi Sturzo, il quale definiva il tesoro dello Stato come la botte di San Gerlando, dove il vino non finisce mai. Erano i tempi in cui, finita l’allegoria resistenziale, il comunismo inaugurava la festosa e cieca stagione del collettivismo ideologico ed istituzionale, che incantava lo spirito popolare in ogni minima dinamica, a spregio della libertà individuale. Nell’economia, nella cultura, nella vita di partito, il comunismo edificava l’interventismo ad ogni costo, statizzando ogni settore della società sotto le spoglie di un rude Moloch a cui tutto doveva interessare ed appartenere. Le preoccupazioni di Sturzo per le sorti della libertà in quegli anni, descrivevano un modus agendi che si è celatamente metarmorfosizzato in un neo dirigismo politico-sociale, raggiungendo proprio negli ultimi tempi il 4 Settembre 2007 suo zenith più aberrante. Rappresentazione icastica della politica italiana di oggi, l’era del consulere (del consiglio , parere esoso), è incarnata dalla Regione Campania. Dopo la fase di tangentopoli, la ripulsione verso il sostentamento dei partiti attraverso il finanziamento illecito, non è bastata a configurare un etico rilancio verso prassi politiche moralmente lecite. Oggi Tangentopoli rivive le fastigia del passato, nelle forme mistificatorie del populismo facile. Lo stesso germe parassitario, che il buon Antonio Di Pietro si affannò a distruggere, è prepotentemente rispuntato, ancor più cruento, dietro l’infausto incipit dell’indifferenza cittadina. La novella cancrena si chiama consulenza. Sotto il monarcato di Antonio Bassolino, la regione sarebbe stata trasformata in una pingue merchant bank di burocrati cortigiani, in cui la sola lingua parlata è il bassolinese. Sintesi postmoderna del Comunismo mimetizzato è proprio il bassolinismo. Esso postula l’astrattismo della democrazia, privilegia la demagogia spicciola, tanto cara al napoletano medio, alimenta con la retorica buonizzante , clichè di società in disuso, si circonda, nel trogolo del Palazzo, di menti bacate, di Donnarumma all’assalto, ossia di gente che si butta a far di tutto, perché non sa far nulla, dà loro quanto basta affinché siano mesti e fedeli. Per i bassolinisti, il Muro di Berlino non è mai caduto. Ciò che più fa male e colpisce è una insipiente e pericolosa sindrome di irresponsabilità del popolo campano, tenutario di facili commiserazioni e avvezzo ad un gradevole ed accomodante vittimismo parassitario. Come dice Pascal Bruckner: il vittimismo è un balsamo effimero ed una umiliazione supplementare, una seconda schiavitù. www.orizzontinuovi.org 12 I n ch i e s t e Cittadini vittime di speculazioni legate ad aumenti di decine di punti percentuale di servizi essenziali di Giuseppe Di Maria n una estate caratterizzata dal dibattito su tesoretti ed evasione fiscale alcune delle maggiori associazioni per i consumatori rendono note le rilevazioni fatta sul mercato in merito agli aumenti medi che le famiglie italiane stanno subendo nel silenzio più assordante. Milioni di cittadini sono vittime di speculazioni legate ad aumenti di decine di punti percentuale di servizi essenziali, di contro chi ha rendite finanziarie erge un muro di fuoco per continuare a vivere in un paradiso fiscale iperprotetto. Non si fa in tempo ad annunciare un probabile ritocco di appena 7,5% sulle imposte da redditi, finora rimasti immuni dalle tempeste di aumenti degli ultimi anni, che voci autorevoli si alzano con interesse da prima pagina sul fatto che le rendite non vanno toccate. Il tutto in barba alla realtà di questi ultimi anni. Dalla rilevazione dell’andamento del mercato risulta un aumento medio dei costi subiti dai consumatori del 14,7% relativo alla fornitura idrica, del 11,9% legato alla scuola e istruzione e del 7,4% relativo ai consumi alimentari. Lo sciopero sulla “pastasciutta” proclamato per protesta il giorno 13 settembre fa solo ridere chi su questi aumenti continua a speculare. Ci stiamo avviando verso un “mercato nero” istituzionalizzato dove servizi essenziali, come acqua, istruzione e alimenti vengono usati per arricchire chi può approfittarsi di un sistema economico che non garantisce protezione ai consumatori. E’ scandalosa poi la situazione legata ai servizi idrici, dove tutta una serie di assegnazione di appalti privati hanno fatto lievitare, in molti casi di più del 100% il costo di un bene essenziale come l’acqua. Stiamo parlando dell’acqua, non dei BOT o delle rendite di obbligazioni! Così mentre la tutela delle rendite finanziarie trova de- I Orizzonti nuovi cine di paladini autorevoli nessuno grida allo scandalo se in una cittadina come Aprilia, alle porte di Roma, i cittadini si vedono recapitare bollette salatissime per la fornitura idrica tanto da spingere i consumatori ad attuare un vero e proprio sciopero fiscale nel silenzio più assoluto dei media. Aprilia purtroppo è solo un esempio. La speculazione sulle forniture idriche sta diventando un vero e proprio business in tutta Italia e molti vogliono farne parte. Nascono un po’ ovunque consorzi privati e gestioni ad hoc per sfruttare questo nuovo affare il tutto in assenza di concorrenza. La speculazione sull’acqua è nota da anni. In Sicilia, grazie alla penuria di acqua dolce, si è creato un enorme giro di affari sull’acquisto di serbatoi idrici e autoclavi che di fatto aggi- 4 Settembre 2007 rano il razionamento idrico, per non parlare poi del prezzo dell’acqua fornita da privati senza scrupoli. E da sempre un buon affare si esporta facilmente grazie soprattutto al silenzio. Il silenzio dei sindacati che sembrano aver dimenticato le lotte per i diritti dei lavoratori, il silenzio dei giornalisti, che preferiscono occuparsi di gossip e il silenzio dei politici che giocano a ping pong verbale considerando gli elettori humus fecondo per poter raccogliere i voti. Di fronte a tutto ciò rimane la denuncia poco pubblicizzata delle associazioni dei consumatori e lo sciopero della “pastasciutta”. Come cittadino mi aspetterei qualcosa di più. www.orizzontinuovi.org 13 Demanio: progetto Valore Paese ono 198, per il valore complessivo di 1,095 miliardi, gli immobili che passeranno all'Agenzia del Demanio entro il 31 dicembre 2007. È quanto previsto dal secondo decreto per il trasferimento degli immobili non più utili ai fini militari, siglato dal Ministero della Difesa e dall'Agenzia del Demanio. Gli immobili, una volta trasferiti, entreranno a far parte del progetto "Valore Paese", il percorso di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico coordinato dall'Agenzia del Demanio.È in fase di avvio, per garantire il rapido trasferimento degli immobili all'Agenzia del demanio, un processo di razionalizzazione S dei beni ancora in uso al Ministero della Difesa, per un valore di 95 milioni di euro. Si procederà infatti, senza alcun onere per lo Stato,all'individuazione di nuove strutture sostitutive o riqualificazione di immobili militari già esistenti, che continueranno ad essere utilizzati dalla Difesa per fini istituzionali. l decreto è il secondo di quattro provvedimenti che sanciranno il trasferimento, entro luglio 2008, di immobili ex Difesa per un valore complessivo di 4 miliardi di euro. Il primo decreto, siglato il 28 febbraio 2007, ha individuato 201 beni per il valore di 1 miliardo di euro. Il termine dell' operazione di trasferimento di tali immo- I A t t i v i t à d i G ove r n o bili nel patrimonio immobiliare pubblico è previsto per luglio 2008, quando le due istituzioni firmeranno il quarto ed ultimo decreto. li immobili consegnati in gestione all'Agenzia del demanio rientrano nel portafoglio immobiliare dello Stato e saranno oggetto di un percorso di valorizzazione e riqualificazione, il progetto Valore Paese, che vede la cooperazione tra l'Agenzia del Demanio, Enti locali e soggetti privati. L'obiettivo è quello di reinserire immobili di pregio, che potranno nuovamente essere utilizzati per scopi vicini ai fabbisogni della collettività, nel contesto urbano e sociale G Crediti ed incentivi agli studenti più brillanti on tre provvedimenti emanati nell'arco di una settimana il Governo vuole dare nuovo slancio agli studi e premiare l'impegno scolastico, incentivando l'eccellenza, e garantendo a tutti pari opportunità. D'ora in poi un buon curriculum scolastico sarà un credito spendibile per accedere alle facoltà universitarie a numero chiuso: è questo uno dei punti qualificanti dello schema di decreto legislativo approvato il 27 luglio 2007 dal Consiglio dei ministri, su proposta dei ministri Fioroni e Mussi. Il provvedimento prevede, fra l'altro che, nel punteggio massimo di 105 punti per l'ammissione ai corsi universitari, 80 saranno assegnati sulla base del risultato del test d'ingresso e 25 saranno dati agli C studenti che abbiano conseguito risultati di eccellenza in materie propedeutiche a quelle oggetto del corso di laurea. Il certificato di eccellenza darà accesso non solo ai crediti formativi ma anche e soprattutto a incentivi che andranno dai benefici di tipo economico all'ammissione atirocini formativi, dai viaggi di istruzione e visite a siti specialistici ai benefit e accreditamenti per l'accesso a biblioteche, musei e altri luoghi di cultura. È quanto prevede il decreto legislativo approvato nel Consiglio dei Ministri del 20 luglio 2007 su proposta del Ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. Con queste finalità nasce l'Albo nazionale degli studenti eccellenti, previsto da una diret- tiva firmata il 26 luglio 2007: gli studenti che abbiano ottenuto risultati di eccellenza saranno inseriti in un Albo nazionale, a disposizione delle università, delle istituzioni di Alta cultura, delle comunità scientifiche ed accademiche e delle imprese interessate. Nell'Albo saranno inclusi anche gli studenti vincitori di competizioni scolastiche di livello particolarmente elevato, quali le Olimpiadi nelle varie discipline scolastiche, certamina e competizioni nazionali. Inoltre, agli studenti che conseguono 100 e lode agli esami di stato saranno assegnati buoni da utilizzare per l'acquisto di libri e altri sussidi scolastici, testi universitari e riviste scientifiche. Accordo ITALIA-GRECIA-TURCHIA per gasdotto Il 26 luglio 2007 il ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, il ministro greco dello Sviluppo, Dimitri Sioufas, il ministro turco dell'Energia e delle risorse naturali, Hilmi Güler, hanno firmato un accordo relativo alla realizzazione di un sistema di gasdotti per l'importazione in Italia di gas naturale prodotto dall'Area del Caspio, attraverso la Turchia e la Grecia. L'accordo estende anche alla Turchia i contenuti dell'accordo intergovernativo del novembre 2005 tra Italia e Grecia per l'interconnessione mediante gasdotto sottomarino delle reti di tra- Orizzonti nuovi sporto di gas naturale tra Italia e Grecia (progetto IGI). Il progetto "è il primo e il più avanzato, in grado di collegare l'area del Caspio ai consumatori europei", come ha osservato Bersani, il quale ha aggiunto che questa operazione consentirà di "fornire quantità supplementari di gas naturale all'Europa" nell'ottica di un "mercato unico e integrato dell'energia a vantaggio dei consumatori europei", nonché consolidarela cooperazione energetica tra Europa e Turchia rafforzando ulteriormente "la dimensione euro-mediterranea della politica energetica italiana". 4 Settembre 2007 Quanto ai tempi di realizzazione del progetto, il ministro ha garantito che si metterà al lavoro da subito per rispettare i tempi: entro il 2012, o forse il 2011. Bersani ha quindi sottolineato che l'Italia ha lavorato molto per raggiungere gli obiettivi della propria strategia energetica anche con le riforme di liberalizzazione, ed ha precisato che nell'ultimo anno sono stati conclusi o avviati sette accordi internazionali per l'interconnessione delle reti di trasporto del gas e dell'elettricità. www.orizzontinuovi.org 14 Vita di Partito I leader quarantenni del Partito democratico: figli di un calcio minore di Ivano Sartori nrico Letta, Tommaso Andreatta, Giorgio Prodi e altri figli di famosi di sinistra giocano a Subbuteo durante un ritiro di riflessione nel Trentino. I giornali li fotografano e li raccontano, loro ci stanno. Si profondono in particolari sulle loro passioni adolescenziali: leggevo Dylan Dog… ammiravo Lech Walesa… mi piacevano Elio e le Storie Tese… Hobby e infatuazioni da piccoli fan. I ragazzi degli anni Ottanta, divenuti adulti, si confessano. Vere passioni, soprassalti di incontenibile nostalgia o strizzatine d’occhio ai coetanei per far vedere che, sotto la grisaglia, sono fatti della stessa pasta? Vallo a sapere. Davanti ai microfoni e sui palchi mediatici, i politici sono sinceri quanto gli attori. Difficile distinguere la verità dall’enfasi. Per accattivarsi la benevolenza degli elettori sono portati a fare i gigioni. Magari in buona fede. Ma in fondo che ce ne cale? E poi che male ci sarebbe? Nessuno, se tutto ciò restasse nella sfera del privato anziché diventare surrogato della politica. Abbiamo avuto Walter (ex Valter) Veltroni che da direttore dell’Unità ha riesumato le figurine Panini dei calciatori. Abbiamo assistito alle performance di Massimo D’Alema sul campo da gioco nelle inevitabili partite destra contro sinistra o scapoli contro Punto di fuga E Soluzioni senza problemi, o le frontiere del consumismo* Che la civiltà consista essenzialmente nella creazione, non già nella soddisfazione, di bisogni – è luogo comune. Si dà forse un limite alla creazione di bisogni? è invece un quesito ancora ascoltabile. Apparentemente, infatti, dire creazione equivale a dire assenza di limite. Colui che crea, non crea anzi altro che la distruzione di un limite. Lo sapeva Kant quando situava nella Dialettica – oggi diremmo però: nella Clinica – della Ragione i pindarici voli della sua creazione più illusoria: la Metafisica. E proprio per interdirne il decollo, il filosofo di Koenigsberg tarpò le ali alla Fenice della Ragione: per limitarne i rischi. Gli farà eco il Orizzonti nuovi ammogliati. E adesso è scoccata l’ora del Subbuteo, il calcio in punta di dito inventato da un ex aviatore della Raf nel 1947 ma esploso in Italia in tempi relativamente recenti. Perché questa sinistra, ancorché giovane, ci tratta (e si tratta) da eterni bambini o da decrepiti citrulli? Perché la ricreazione non finisce mai? Non invochiamo la seriosità, giammai. Ma tra le centinaia di pagine di illeggibili programmi e la sagra del prezzemolo dovrà pur esserci una via di mezzo. Tra discorsi inascoltabili conditi con il gergo degli intimi e il concerto rock possibile che non si trovi una fessura per restituire alla politica la sua dignità di «scienza» della cosa pubblica che tutti possono capire e maneggiare? Wittgenstein del Tractatus, che impose il silenzio su ciò su cui è impossibile parlare. Esaminando a volo d’uccello le creazioni della civiltà, vien fatto di constatare una duplice violazione: la metafisica risorge a ogni piè sospinto – e nella forma di una produzione che non cessa di sostituirsi alla Natura, e nella forma di un discorso che non accenna a lasciarsi sostituire dal silenzio. Economia e pubblicità ridono sotto i baffi delle litanie filosofiche: a loro basta certificarsi more tautologico. E se l’ineffabile Renè della moderna astutia rationis aveva malinconicamente sentenziato Penso, dunque sono, loro, le due fatidiche ancelle della libertà antifeudale, replicano spudoratamente Sono, dunque penso. Anzi, parlo (è noto, e ad nauseam ripetuto, che pensare e parlare sono sinonimi). E’ facile riconoscere nel principio combinatorio del linguaggio il rischio 4 Settembre 2007 I giovani hanno bisogno di politici che li istradino su idee e principi, verso missioni e ideali da affrontare con coraggio ed entusiasmo. Non sanno che farsene di amiconi che li gratifichino con pacche sulle spalle al posto dell’esempio. Non hanno bisogno di ex ragazzi ma di adulti che li trattino da adulti. Un genitore deve fare il genitore, non il compagnone. Il politico deve fare il politico, non l’animatore da villaggio turistico. Ci si lamenta parecchio in giro dell’abulia dei venti-trentenni tutti iPod, Internet e telefonino. Ma come possiamo rimproverare loro di appassionarsi a qualcosa che si rinnova e si semplifica di continuo come le tecnologie nate dal computer, quando la politica invecchia e si complica a vista d’occhio e a portata d’orecchio? Nonostante l’aria da eterno oratorio e da show televisivo che sparge in giro, la politica non riesce a rinnovarsi nei modi e nel linguaggio. Questa mancanza di chiarezza, quali opacità nasconde? Perché questo ritardo nel tenere dietro ai bisogni reali dei cittadini? Forse perché questi ultimi sono ormai considerati perlopiù spettatori e consumatori? stesso dell’infinito senza condizioni. Quale discorso manca alla totalità? Quale novità ci attende che non sia già stata espulsa dalla Cloaca Maxima della machine-à-penser? Nessuno. Ogni risposta, ogni combinazione, ogni soluzione è alla portata di tutti: di tutti e di nessuno. A parziale consolazione, si ricorderà che Nietzsche stesso – incredulo ripristinatore dell’Eterno Ritorno dell’Identico – aveva sottotitolato il suo Zarathustra un libro per tutti e per nessuno. Se Tutto è democraticamente possibile, l’unico a vincere, a guadagnare, sarà proprio il Banco: e quand’anche gli scommettitori scommettessero come Pascal, se vincessero vincerebbero un Dio talmente disincantato da far loro rimpiangere le Grinze autoritratte dal Duerer. di Roberto Morpurgo www.orizzontinuovi.org 15 La necessità della cooperazione penale internazionale Vita di Partito di Mario Tocci opo il cruento delitto di ‘ndrangheta avvenuto a Ferragosto nella ridente cittadina tedesca di Duisburg si è riproposto il problema della mancanza di una rete internazionale di comunicazione e scambio di informazioni sulla situazione penale dei soggetti pregiudicati in uno o più Stati. La presenza di un circuito del genere, adesso come in altre circostanze, avrebbe consentito lo svolgimento di indagini più celeri ed efficaci e dunque permesso l’individuazione e la punizione dei rei dei crimini posti in essere. Qualcuno Il gioco dei perché D Perchè a Vasto bisogna fare una valutazione sullo stato del partito? 2^ parte In alcuni periodi dicevo, per esempio fino alle politiche del 2001, abbiamo agito con entusiasmo e senso di appartenenza. Poi è iniziato un percorso alternato in parte di movimento, in parte finalizzato alla necessità di darci un’organizzazione di partito, che è stato un pò convulso. Dal 2001 fino alle successive politiche del 2006, una parte dei militanti , chi per stanchezza, chi per delusione per il mancato raggiungimento del quorum del 4% chi per motivi diversi, si sono allontanati. La faticosa fase della costruzione del soggetto politico ha inizio con la prima assemblea politica programmatica di Roma il 16 giugno 2001 “dalla protesta alla proposta”. Sono seguiti i congressi Orizzonti nuovi potrà, forse a ragione, obiettare l’insensatezza della costruzione dei recinti allorché i buoi siano già scappati. Eppure un ragionamento simile finisce con l’essere un alibi per l’immobilismo politico degli organi nomopoietici nazionali e sopranazionali, che – finora – non hanno mai profuso un reale e concreto impegno sul fronte della cooperazione penale internazionale. Il partito dell’Italia dei Valori, per mezzo dell’onorevole Leoluca Orlando, ha espresso le proprie allarmate preoccupazioni per l’inattuata istituzione del sistema mediatico menzionato, di cui peraltro – per la prima volta – aveva parlato Giovanni Falcone. La tecnologia permette di condividere, anche a distanze geografiche rilevanti, dati di ogni genere attraverso internet. Che difficoltà si frapporrebbero alla diffusione, da parte di ogni Stato, delle schede giudiziali dei rispettivi pregiudicati? La creazione di un sistema così strutturato inciderebbe non soltanto nel momento patologico della persecuzione dei reati già consumati ma anche nella fase fisiologica della gestione degli appalti pubblici, che resterebbero preclusi a soggetti in odore di criminalità. Si potrebbe iniziare a livello comunitario, per poi estendere l’ingranaggio – frattanto già rodato – su scala internazionale. Per gestire il sistema sarebbe utile istituire un Comitato Consultivo, formato dai rappresentanti dei Governi degli Stati aderenti (magari dai Ministri degli Interni e della Giustizia), e un’Authority indipendente, i cui membri (possibilmente magistrati o comunque giuristi) sarebbero designati con cadenza triennale dal Comitato medesimo in condizioni tali da garantire turnariamente a tutti gli Stati l’accesso di un proprio rappresentante. L’Italia potrebbe avere in Orlando, giurista di spessore e politico raffinato, un eccellente rappresentante in seno all’Authority. provinciali e la formazione dei coordinamenti politici regionali nell’autunno 2001 con i primi segnali di contrapposizione e divisioni interne per la conquista delle leadership regionali. Una ripresa movimentista si avrà in concomitanza con la manifestazione del 10° anniversario di Mani Pulite il 23 febbraio 2002 al Palavobis di Milano promosso dalla rivista Micromega con il nostro sostegno a favore della legalità e contro le leggi vergogna del governo Berlusconi. Fu un momento di grande coesione ed orgoglio per tutti noi. Il 21 e 22 Giugno 2002 a Bellaria Di Pietro convoca gli Stati Generali dell’Italia dei Valori. La manifestazione, che avrà una risonanza nazionale per la presenza dei più importanti leader dei partiti del centro sinistra, può considerarsi il primo congresso dell’Italia dei Valori, con la nascita dell’organo d’informazione del partito “Orizzonti nuovi” e la presentazione del programma politico. Il 14 settembre 2002 a Roma siamo a fianco dei 300 mila della società civile e nelle settimane successive con i movimenti dei girotondi per protestare contro gli attacchi alla magistratura, all’occupazione della Rai e contro la riforma Moratti sulla scuola. A fine giugno 2003 il partito torna a mobilitarsi in tutt’Italia dopo l’assemblea organizzativa nazionale svoltasi a Rimini per la raccolta firme dell’estate 2003 per la richiesta di referendum per l’abrogazione del “Lodo Schifani”, una legge fatta apposta per impedire lo svolgimento dei processi in corso a Milano a carico di Silvio Berlusconi, accusato di corruzione di magistrati. In 3 mesi raccogliemmo 1 milione di firme ottenendo un sostegno unanime da parte dei cittadini. Iniziò poi la lunga tornata elettorale: le provinciali e europee del 2004, le regionali del 2005, le politiche e amministrative del 2006. Continua la 3^ e ultima parte sul prossimo numero. 4 Settembre 2007 di Gustavo Quaranta [email protected] www.orizzontinuovi.org 16 Ma il Mar Ligure è veramente pulito? e la costa non è troppo costruita? Vita di Partito di Sergio Bagnoli BORDIGHERA- Il sindaco Giovanni Bosio minaccia querele contro il popolare “molleggiato” i risiamo: a non più di due anni dalla sua ultima invettiva contro la cementificazione della Riviera Ligure, Adriano Cementano, il popolare cantante soprannominato “ il molleggiato” che ha fatto la storia della musica leggera italiana negli anni sessanta e settanta, torna, lancia in resta, a declamare filippiche contro gli uomini di governo della regione tirrenica che da sempre lo ospita quale vacanziere nei mesi estivi. Cementano infatti, insieme alla moglie Claudia Mori, dall’inizio degli anni settanta è solito trascorrere le proprie vacanze a Bordighera, la celebre stazione climatico- balneare della Riviera di Ponente ad un tiro di schioppo dal confine francese. Il caso è sorto a seguito di una lettera inviata da Celentano al “ Corriere della Sera” ed ad un’intervista dallo stesso concessa al Tg 1. In esse appunto il cantante aveva sparato a zero contro la gestione dell’ambiente in Liguria, contro il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e contro Legaambiente colpevole a suo dire di non eseguire in maniera seria, con l’imbarcazione Goletta Verde, i prelievi circa lo stato della bal- C neabilità delle acque. ” Quando mi affaccio dalla finestra della mia suite al Grand Hotel del Mare di Bordighera vedo preoccupanti chiazze schiumose e giallastre in mezzo al mare, altro che bandiera blu!”, ha affermato il popolare Adriano, che poi ha aggiunto: “ In Liguria la costa è completamente cementificata e le brutture vengono costruite tuttora grazie alla benevolenza della Giunta Regionale”. Sicuramente la costa ligure, aggiungiamo noi, è stata violentata e le aree veramente verdi sono ormai poche, ma in gran parte si tratta di speculazioni risalenti agli anni sessanta- settanta, quando sembrava che per essere moderni bisognasse trasformare le bellezze ambientali del nostro paese in squallide periferie urbane. Al giorno d’oggi invece a preoccupare, a livello di tutela del paesaggio, è l’inflazione di porticcioli turistici, benedetti dalla giunta Burlando, costruiti in ogni anfratto della costa. Sembra quasi che lo sviluppo della regione debba passare per forza attraverso lo sviluppo abnorme della nautica da diporto. Il risultato è che l’eccessivo entusiasmo con cui Claudio Burlando ed i suoi assessori hanno accolto la costruzione di scali portuali turistici, nettamente sovradimensionati rispetto alle esigenze, in ogni paesino che si affaccia sul Tirreno ha allontanato molti turisti dell’Europa del nord dalle nostre contrade. Quanto alle chiazze giallastre che compaiono qua e la in mare vi è da dire che il conferimento della Bandiera blu a determinati comuni nulla garantisce circa l’effettiva incontaminazione dell’ambiente giacché esse sono semplicemente il frutto di una dichiarazione autocertificata presentata al competente organismo europeo dalle singole amministrazioni comunali. Legaambiente invece, che la situazione la verifica ogni anno sul campo, ci dice che sono poche le località liguri di mare a meritarsi l’eccellenza e che Bordighera, dal canto suo, naviga nella mediocrità. Forse allora Celentano tutti i torti non ce li ha pur se, in mancanza di un confronto, sia il sindaco bordigotto Giovanni Bosio ( Forza Italia), sia il Governatore ligure Claudio Burlando ( Ds) minacciano querele. Provincia Brindisi: l’IDV è stato il partito che ha pagato il prezzo più alto con questa Amministrazione di Red l Segretario Provinciale dell’IDV Francesco Greco, esprime solidarietà agli Assessori Franco, Cirasino e Rollo. Che la politica va avanti a colpi di scommesse e manovre azzardate perdendo, a volte, il senso della logica, della ragione e che il dialogo tra il Presidente della Provincia Errico e i partiti non c’è da un bel po’ è cosa risaputa e se ne sono accorti un po’ tutti. Da tempo i Segretari Provinciali del Centrosinistra compattando le forze dell’Unione si sono adoperati per uscire da una empasse creato esclusivamente dal Presidente Errico.Dispiace che il Presidente Errico, in più occasioni, ha ignorato la volontà e lo sforzo dei partiti della coalizione che lo sostengono, in quello che vuole essere un’azione di l Orizzonti nuovi rinnovamento e di maggiore coinvolgimento dei partiti nella gestione della cosa pubblica, mettendo a disposizione le migliori risorse in campo, senza offendere nessuno del lavoro sin qui svolto, anche se discutibile su alcune scelte peraltro migliorabili. ’auspicio è che i partiti e il Presidente Errico, riscoprono la politica nella sua essenza per riprendere il dialogo con tutte le forze che hanno determinato la conquista della provincia, al fine di concludere la legislatura con rinnovata energia e impegno a vantaggio dei cittadini e soddisfazione degli amministratori. L’Italia dei Valori già in altre occasioni ha lamentato la mancata partecipazione al coinvolgimento nelle scelte strategiche L 4 Settembre 2007 della Provincia, prima verso i partiti che ora siedono nell’assise, e dopo al Presidente Errico. L’IDV è stato il partito che ha pagato il prezzo più alto con quest’Amministrazione, in futuro non accetterà più simili trattamenti, ipotizzando anche la possibilità di nuove alleanze con quelle forze moderate che condividono i nostri programmi. l rinnovamento nel centro sinistra nazionale influenza indubbiamente anche la periferia è necessario che i partiti dell’Unione a Brindisi, iniziano un percorso nuovo, con la massima lealtà e compattezza, in virtù degli impegni futuri che ci aspettano, ed è questo, un elemento che gli amministratori ai vari livelli non possono ignorare I www.orizzontinuovi.org 17 Lavavetri fuorilegge? Campania di Marco Sacco “Noi a Napoli abbiamo altro a cui pensare” ’ipotesi di imitare per Napoli il modello Firenze, svanisce dopo le dichiarazioni in coro dell’assessore comunale alla Legalità Giuseppe Gambale ed il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino. “La priorità sono i parcheggiatori abusivi, il problema dei lavavetri esiste anche a Napoli, ma non è grave come altri centri”. “Non c’è la necessità di un’ordinanza urgente come quell’emessa dal sindaco di Firenze, esistono già leggi per contrastare il fenomeno, questo genere d’attività è svolto prevalentemente da clandestini e minori”. Ancora più insensibile al problema il Sindaco di Napoli – “il sindaco di Firenze non ha altro a cui pensare”.Se è questa la risposta ad un problema che se pur marginale, ma che infastidisce la maggioranza degli automobilisti, si spiega anche il perché a Napoli vige una sorta di anarchia sociale, dove quasi tutto è permesso. E’ permesso anche aprire un piccolo bazar di giocattoli e vestiti L innanzi ai caselli autostradali o mendicare applicando agli automobilisti un doppio pedaggio, con gravi ripercussioni sulla viabilità. Dove è possi- bile acquistare nei mercatini rionali, soprattutto quello della Maddalena (vicinanza piazza Garibaldi) cd e dvd contraffatti. In questo contesto diviene normale che barboni, alcolizzati, drogati, risiedono in pianta stabile nella stazione centrale recando gravi disturbi ai cittadini ed ai turisti. Il Corso Umberto I, dove i commercianti più numerosi sono diventati quelli di origine magrebina che vendono quotidianamente prodotti vigorosamente contraffatti, facendosi beffa di tuttie le leggi sui diritti d’autore e dei commercianti della zona che pagano regolarmente le tasse. Le bancarelle divenute sempre più voluminose impediscono ai pedoni di muoversi liberamente sui marciapiedi. Continuando con l’enorme scasso di Poggioreale, dove si vendono da anni pezzi d’auto rubate. Tutto nella piena indifferenza della collettività e delle istituzioni, dove tutti hanno il diritto a fare quello che vogliono, eccetto la stragrande maggioranza dei cittadini onesti che si trova quotidianamente a vivere continue angherie, dove lo stato di diritto sembra essere una chimera a cui i napoletani non devono e non possono abituarsi. Napoli: un aeroporto che preoccupa di Carmine Attanasio n aeroporto nel centro della città. E’ questo un problema atavico della città di Napoli che da sempre vede atterrare gli aerei in un ristretto spazio ubicato nel quartiere di San Pietro a Patierno. Da anni divampa una polemica rispetto all’allocazione dell’aeroporto di Capodichino. I cittadini del quartiere di San Pietro a Patierno protestano in maniera permanente ma, negli ultimi anni e nelle ultime settimane, anche i cittadini della zona collinare si sono fatti sentire attraverso le associazioni ambientaliste e la Municipalità Vomero Arenella. Gli aerei in fase di atterraggio continuano a sorvolare a bassa quota la collina del Vomero e questo, soprattutto nel mese di agosto ed in un periodo così torrido, è stato ulteriore motivo di sofferenza per le migliaia di persone presenti nel quartiere collinare. Il gran caldo di questi giorni costringe tutti a tenere le finestre aperte, anche di notte, e questa circostanza U Orizzonti nuovi rende ancor più insopportabile la vicenda considerato che, in media ogni cinque minuti, sembra che un aereo stia per atterrare sui tetti delle case. Dopo l’appello al Ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio la situazione è migliorata per quanto riguarda l’area collinare ma resta l’emergenza rumore nel quartiere che ospita l’aeroporto. L’inquinamento acustico non è l’unico elemento che preoccupa i napoletani, l’eventualità di un incidente aereo, per fortuna mai avvenuto, potrebbe causare una tragedia dalle immani proporzioni considerata la densa urbanizzazione della città e delle aree limitrofe. Da tempo si parla di una delocalizzazione dell’aeroporto nell’area di Grazzanise, provincia di Caserta, ma non esistono tempi certi ed i recenti investimenti su quello di Capodichino fanno pensare che una tale scelta sia molto lontana. L’unica possibilità, o meglio speranza, è che quest’ultimo venga utilizzato come City 4 Settembre 2007 Airport e che l’aeroporto intercontinentale sia allocato appunto a Grazzanise. L’auspicio è che si giunga comunque ad una decisione nell’interesse della tranquillità dei cittadini e dell’intera Regione Campania, la quale potrebbe trarre solo benefici dalla presenza di un aeroporto intercontinentale sul proprio territorio in termini di ricezione di nuovi flussi di turisti provenienti dall’Asia e dalle Americhe. A questo proposito auspichiamo un intervento del Ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro considerato che nelle priorità programmatiche del suo mandato risulta appunto la destinazione dell’aeroporto militare di Grazzanise a nuovo scalo intercontinentale, lo stesso Ministro nel suo documento di programmazione ha anche già inserito la realizzazione di una nuova bretella stradale di collegamento con Grazzanise. www.orizzontinuovi.org 18 "Pizzini, Veleni e Cicoria. La mafia prima e dopo Provenzano" l 17 Agosto, a Cinisi, presso la pizzeria di Giovanni Impastato si è tenuta la presentazione del libro: “Pizzini, Veleni e Cicoria. La mafia prima e dopo Provenzano” scritto dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e dal vice-direttore de “La Stampa” Francesco La Licata. Gli autori del libro si sono confrontati con il presidente della commissione antimafia Francesco Forgione, il vice-presidente Beppe Lumia, il presidente dell’associazione “Libera” Don Luigi Ciotti e Giovanni Impastato. Il dibattito è stato coordinato dal giornalista “Ansa” Lirio Abbate. Gli oratori prendendo spunto dalle tematiche affrontate dal libro hanno parlato dei problemi che affliggono la lotta alla mafia e delle possibili soluzioni che possano renderla veramente incisiva. Giovanni Impastato parla di “un nuovo concetto di antimafia”, “un’antimafia sociale che parta dal basso, dalle esigenze e dai bisogni che spesso vengono ignorati”, continua facendo riferimento alla legge 190 sulla confisca dei beni ai mafiosi “in un paese civile e democratico non si possono aspettare dodici anni per arrivare ad una confisca definitiva”, “noi dobbiamo togliere tutto alla mafia però in pochissimo tempo”. Don Luigi Ciotti critica la politica, afferma infatti che “lo Stato deve essere più credibile delle cosche mafiose”, “perché solo così è possibile voltare pagina”, afferma che è necessario saper distinguere e non generalizzare “abbiamo bisogno di buone leggi nel nostro paese: adeguate, efficaci, incisive”, “per questo dico che il Parlamento non può frazionarsi e spaccarsi, sempre punti e virgole tutte le volte e poi si lamentano del giogo criminale e mafioso, alcuni sono ipocriti perché sanno che facendo così impediscono un cammino”. Riferendosi al problema dell’usura, Don Ciotti rivolge le sue critiche intelligenti al “gioco delle banche”, “loro guadagnano e guadagnano tanto mentre c’è disperazione in tanta gente onesta che chiede di potere avere l’accesso al credito per poche cose” per evitare di chiedere aiuto alla camorra che in alcuni quartieri di Napoli, ad esempio, “fun- I Orizzonti nuovi ziona come una banca: presta i soldi”, “questo mi sembra il paradosso più grave e preoccupante”. Riguardo ai “media” il presidente di “Libera” è molto chiaro “ci vuole una continuità dell’informazione” non basta occuparsi della criminalità organizzata soltanto quando ci sono dei morti o delle notizie che possono solleticare la curiosità dell’opinione pubblica. Dopo aver assestato una stoccata a quei paesi europei che coprono i “paradisi fiscali”, lavandini dove vengono riciclati parte dei soldi delle mafie, afferma che ci vuole “un azione di sistema” e citando Don Bosco dice che “non basta essere dei buoni cristiani ma è necessario essere anche degli onesti cittadini”, “non è possibile che 59 milioni di italiani siano ostaggio di diverse migliaia di criminali, ci vuole una rivolta reale nelle nostre coscienze”. Francesco Forgione in un intervento molto accalorato difende l’operato della commissione antimafia e afferma che “la precarizzazione del lavoro e della vita nel mezzogiorno è diventato il brodo di coltura nel quale le mafie esercitano la loro egemonia”, “io onestamente non mela sento di essere 4 Settembre 2007 Cultura e Società di free accomunato a tutto il fecciume che anche nella politica c’è”, “se noi non cominciamo a distinguere, quando diciamo la politica, chi si batte per il cambiamento e chi per la conservazione, chi è colluso e chi invece fa una battaglia morale noi alimentiamo il qualunquismo”, “abbiamo il dovere di ricostruirla la politica, di rifondarla, di bonificarla”, “perché sennò diventa tutto la stessa cosa e alla fine l’unico che verrà a dirci qual è la direzione sarà Montezemolo, il quale però ancora, glielo richiedo da qui, non ha espulso uno solo degli imprenditori che sono già stati condannati per mafia dalla Confindustria, in Sicilia, in Calabria e in Campania”. Rispetto alle infiltrazioni nelle amministrazioni comunali Forgione dichiara che “non basta sciogliere i consigli comunali ma bisogna anche rimuovere tutti i vertici della burocrazia, perché non posso cacciare il sindaco e tenermi il capo dell’ufficio tecnico, del dipartimento urbanistica, il capo dei vigili urbani e che si devono bloccare anche gli appalti in fase di esecuzione dei lavori”, continua “io ritengo gravissimo che il ministro dell’economia Paoa Schioppa dica che per le vittime della mafia non ci sono i soldi”, “a settembre si approvi la legge sulle vittime di mafia sennò non sappiamo che messaggio mandiamo alla società”, “le banche dovrebbero denunciare le operazioni sospette e non le denunciano, le banche molto spesso sono l’altra faccia della ripulitura dell’economia criminale”, “dobbiamo ricostruire una connessione sentimentale tra l’azione politica, il livello istituzionale e la società civile organizzata mettendo a frutto e a valore un impegno unitario che deve costruire una vocazione di massa alla lotta alla mafia”. www.orizzontinuovi.org 19 Maria Nazionale: la voce di Napoli Cultura e Società di Paolo Isa aria Nazionale nasce a Torre Annunziata, in provincia di Napoli. Inizia a cantare sin da bambina spinta da quella passione che caratterizza il panorama musicale partenopeo. All’ età di 13 anni comincia ad esibirsi in pubblico cantando canzoni classiche napoletane facendo trasparire, pur essendo così giovane, la sua grande capacità interpretativa. Colpiti dall’ indiscusso talento e dalle grandi qualità vocali le propongono di trasferirsi a Milano. Proprio, lì la giovane cantante ottiene il suo primo contratto discografico con la EMI e vede nascere il suo primo album che prende il titolo di “Maria Nazionale”. Con l’ uscita del disco comincia a partecipare a numerose trasmissioni televisive quali: “FESTIVALBAR” nello spazio Disco Verde; “PREMIATISSIMA”; “VIVA NAPOLI” (Canale 5) durante la quale dimostra con una grande interpretazione di “Santa Lucia luntana” ,di aver raggiunto la maturità per diventare un’ artista di indiscusso livello. Da quel momento il suo nome viene associato ad artisti di grosso calibro, ma tutto ciò non la dissuade e continua a perfezionare la sua preparazione studiando con Naymi Hachett. Intanto i suoi brani continuano ad avere un grande successo e nel 1992 partecipa a “CONCERTO ITALIANO“(RAI 2) vedendola protagonista di successo ancora una volta su rete RAI. Nel dicembre del 1994 pubblica “Adda passà ‘a nuttata”, che prende spunto dalla famosa opera di Eduardo de Filippo. Il CD contiene una raccolta di brani napoletani scritti nel periodo che va dall’ occupazione americana fino agli anni ’60. Vi prendono parte Tullio de Piscopo, Nino D’ Angelo, Mario Merola, Nuccia Fumo ed altri grandi artisti. Dopo questa felice esperienza decide di realizzare un nuovo disco che contiene alcune M rielaborazioni di brani del ’600 oltre a riuscite rivisitazioni di melodie napoletane tra le più romantiche e suggestive del ‘900. Nel 1996 pubblica l’ album “Napoli ti amo” dove traspare la sua indiscussa capacità interpretativa quando si accosta a capolavori come “Palomma ‘e notte”, “Fenesta vascia” e “Era de maggio”. Nel 1997 pubblica l’ album “Storie ‘e fem- mene”. I temi che tocca sono attuali; le storie che racconta parlano di una città vera, così com’è oggi, come la vivono tanti napoletani. Il disco riceve il favore della critica e il consenso del pubblico che la consacra tra le interpreti partenopee più amate. Piovono così le richieste di network e mass media che se la contendono. Nel 1999 pubblica l’ album “Sentimenti”. All’ interno dell’ album ci sono diversi brani di successo che hanno accompagnato l’ artista negli anni, in particolare il brano “Cù ttè maje” dove ancora oggi lo si trova ai vertici delle classifiche. Dopo qualche anno duetta con Nino D’Angelo nel brano “ ‘O schiavo e ‘o rre” ricevendo anche qui numerosi consensi dalla critica e dal pubblico. Nel 2004 pubblica l’ album “Maria Nazionale le classiche” arrangiato dal M° Peppe Vessicchio e dal M° Maurizio Pica. L’ album la consacra artista dalle qualità indiscusse e i complimenti fioccano da molteplici personaggi illustri del settore. Pippo Baudo e Andrea Bocelli per citarne alcuni, che rimangono molto colpiti dalle enormi qualità canore/interpretative della cantante. Recentemente ha partecipato in qualità di attrice ad un film in sei episodi “Gomorra”, il romanzo-inchiesta di R. Saviano che racconta come l’ansia di dominio e potere della camorra dal porto di Napoli, da Scampia, da Secondigliano, dal casertano si estenda come un cancro, invadendo con le sue metastasi l’Europa intera. La cantante partenopea scelta dal regista Matteo Garrone per interpretare il ruolo di Carmela Attrice (nel film Maria), moglie di un pregiudicato, affiliato ai Di Lauro e già in carcere, uccisa a Scampia nell’androne del suo palazzo, perché aveva cercato di proteggere la fuga del figlio, vicino agli scissionisti in guerra contro il clan Di Lauro, per il controllo dello spaccio della droga. Probabilmente ad ottobre uscirà il suo nuovo lavoro discografico. Numerose sono le sue esperienze teatrali tra le quali ricordiamo le più importanti: “Palummella zompa e vola” di Antonio Petito, regia Paolo Spezzaferri. “Pensieri di donna” di Bruno Tabacchini, regia di Alfonso Guadagni. “Eden teatro” di Raffaele Viviani, regia Roberto de Simone “Suggestioni sonore” . Autore e regista Peppe Vessicchio. “ ‘Na sceneggiata” di Fumo, regia Antonio Calenda. Il suo sito internet è www.marianazionale.it Per contatti: Club Amici Maria Nazionale: 338/7263528 Il Mondo che desideriamo di Wanda Montanelli “Tuo marito non t’ingiuria?” era la domanda ricorrente rivolta a mia sorella ogni volta che partoriva un’altra femmina. Le vicine di casa, di un paesino alle pendici del Vesuvio, dove lei per uscire dal caos della città era andata ad abitare, si crucciavano per il fatto che non era nato il maschio e aggiunge- Orizzonti nuovi vano che dopo tre femmine da loro c’era anche la possibilità che il padrone di casa appendesse una cipolla sulla porta anziché il fiocco rosa. Sembra anacronistico questo racconto, ma di fatto non lo è, e succede ancora, nel mondo delle divisioni preconcette sulle potenzialità di genere, il rammaricarsi 4 Settembre 2007 per la nascita di una bambina. In Italia come in Cina, o in India dove il sesso del nascituro porta ad una serie di considerazioni sull’utilizzo sociale della femmina e sull’eventuale possibilità di scartarla a priori come in qualcuna delle civiltà qui citate si fa ancora. (continua) www.orizzontinuovi.org 20 E allora ci si domanda se noi, Paese progredito, a parte le contrade vesuviane o di altri entroterra rurali, abbiamo la consapevolezza del valore della donna, in quanto portatrice di crescita sociale e culturale, a prescindere del fatto che potrà dedicarsi a far figli e alla famiglia. Anche perché si è ampiamente dimostrato che il mondo femminile sa procedere per vie binarie che possono pure non incontrarsi mai, e sicuramente non sono intralciate dall’essere percorse dalla stessa persona. Senza tornare sulle indecenti percentuali di presenza femminile nei posti dove si decide, né ripetere frasi di illustri esponenti della cultura e della politica (Norberto Bobbio, Andrew Samuels, lo stesso presidente Napolitano) i quali ritengono che il mondo debba cambiare attraverso una rivoluzione pacifica condotta dalle donne, è molto semplice dimostrare che ci vorrà poco in più per essere migliori, in un mondo governato anche dalle donne, dato che peggio di così è difficile davvero riuscire a fare. Cominciamo dal fatto che nel dominio dei maschi manca, gran parte delle volte, quello “spirito elastico” che conduce a gestire il potere in modo laborioso, vigile, e mai distruttivo. Soprattutto manca la cognizione della fattibilità di un diverso tipo d’organizzazione politica, economica e sociale. Nuova, forte, sensibile verso i Descriversi scrivendo Analisi della scrittura a base psicologica Referto breve sulla scrittura di Francesco ( 8 anni) L’apprendimento strumentale della scrittura si verifica nel corso del primo anno di scuola, in questo periodo la scrittura è lenta e marcata: segno di grande attenzione e preoccupazione. Quando il bambino comincia a scrivere il suo gesto è pesante , la forza che impiega in questa azione si trasformerà in velocità, ma non ci potrà essere velocità nella scrittura se non quando la pressione risulterà libera dalla “paura” . La velocità grafica e la pressione sono rivelatrici dello sviluppo psicomotorio e dello sviluppo grafologico. Pertanto, alla fine del primo anno di scuola si osserva una maggiore scioltezza nel gesto scrittorio, il tracciato delle lettere diviene più flessibile e privo di Orizzonti nuovi diritti delle persone, e senza sconti per i fattori che portano negatività al paese. Tra questi, se analizziamo cosa avviene da noi in Italia, in molti settori malfunzionanti che sarebbe troppo complesso qui elencare rapportato alla sconcezza degli sprechi, è presto dimostrato che non serve altro che il senso di rispetto per i cittadini perché le cose vadano meglio. Sì perché manca proprio il rispetto. A partire dal fatto di essere divenuti, i politici italiani, ormai una casta intoccabile con un’enorme assommarsi di privilegi ai quali nessuno intende rinunciare, salvo poi riempirsi la bocca di frasi e proposte per risanare il Paese che mirano a mettere le mani in tasca ora ad una ora all’altra categoria già il più delle volte penalizzata. E’ c’è un continuo rimpallo dei malcapitati che si vorrebbe ancora dimagrire delle loro povere risorse. Si va dai lavoratori dipendenti, agli artigiani, ai piccoli e grandi professionisti, fino a paventare, ogni tanto, di voler toccare il mondo delle rendite finanziarie. Che pure dovranno essere toccate, ma dopo aver fatto l’unica cosa saggia. Uscire dal paese di bengodi. In nostro è il Paese in cui candidati trombati hanno fino a cinque buste paga consolatorie, e dove sono migliaia le cariche nelle società pubbliche per sistemare gli ex qualcosa. E’ una casta, una razza a parte quella di chi una tremolii , il testo scritto appare migliore sul piano dell’accuratezza, della pulizia e dell’organizzazione spaziale. La mancanza di queste caratteristiche nella scrittura, pur in assenza di carenze di abilità motorie, deve essere un campanello di allarme . Una “cattiva scrittura” può rappresentare una richiesta di aiuto , macchie ed annerimenti esprimono la paura e l’aggressività dello scrivente e costituiscono messaggi da considerare da parte dei genitori e di insegnanti. Intorno agli otto anni il bambino dovrebbe vivere un momento di serenità. Egli ha superato le prime difficoltà scolastiche e dovrebbe essere pronto a fare nuove esperienze sociali e scolastiche . Dovrebbe sentirsi in grado di rivedere il modello scolastico con senso i responsabilità modificando in senso personale: la pressione dovrebbe sfociare in velocità , le lettere dovrebbero essere personalizzate secondo un proprio modello . La scrittura in esame è priva di queste caratteristiche. Se si 4 Settembre 2007 Cultura e Società volta viene eletto e poi vita natural durante ha diritto di pretendere altre sistemazioni. Non discutiamo poi dell’agevolazione di ottenere la pensione in pochissimo tempo, mentre i salariati, usurati o no, comunque prima di sette lustri non maturano nulla.La gente è stanca di benefit, auto blu, viaggi a spese dei contribuenti, lusso sfrenato alla faccia dei cococo e dei lavoratori senza futuro. Buckingan Palace ha i conti on line. La regina Elisabetta descrive nei dettagli tutto quanto spende, fino all’ultimo centesimo. Da noi il bilanci del Quirinale sono vietati ai cittadini. Questione di cultura. Giorgio III nel 1760, trent’anni prima della Rivoluzione francese, cedette al Tesoro i beni della monarchia in cambio di un appannaggio annuale detto della “Civil List”. Ma anche da noi, i tempi delle “pere indivise” dovranno finire, se ha un senso il vecchio racconto di Ennio Flaiano sulla ricerca, da parte del presidente Einaudi, di un commensale che, durante una cena dividesse con lui una pera troppo grossa. Per non sprecarne la metà. Dopo di lui, non ci si è più preoccupati di risparmiare e rispettare il valore delle cose e la precarietà di molti, troppi italiani. (*La Casta, S. Rizzo, Gian A. Stella, Rizzoli, giugno 2007) esclude l’esistenza di patologie, si può già dire che il tratto grafico presenta delle anomalie: non ha sufficiente leggibilità, ci sono ritocchi, c’è disordine, c’è discontinuità e rilassamento. C’è anche una cattiva organizzazione dello spazio. Le lettere appaiono imprecise , sospese non complete. In questo caso il disordine e l’imprecisione non sono sintomo di svogliatezza bensì rappresentano un disagio che il ragazzo cerca di manifestare , in questo modo cerca di attirare l’attenzione di chi lo segue . Il ragazzo ha difficoltà ad esprimere il suo pensiero, a confrontarsi e relazionarsi con il mondo esterno . La scrittura presenta evidenti segni di ansia e tensione. Esprime una situazione di conflittualità , una richiesta di attenzione e di affetto . UNA CATTIVA SCRITTURA DEVE ESSERE CONSIDERATA DA GENITORI ED INSEGNANTI UN CAMPANELLO DI ALLARME PERCHE’ PUO’ RAPPRESENTARE UNA RICHIESTA DI AIUTO DA PARTE DEL RAGAZZO . www.orizzontinuovi.org 21 Sport Boxe italiana, sport in crisi di Andrea Bacci e c’é uno sport davvero popolare, nel senso che ha sempre acceso gli animi del popolo italiano, e che storicamente è stata fonte di successi e delusioni per il nostro paese, quello è proprio il pugilato, la “nobile arte”, la boxe che dir si voglia. Eppure questo sport così trascinante in passato, con i suoi grandissimi campioni che dividevano le folle dei tifosi (i “derby” tra Benvenuti e Mazzinghi, politicamente assai diversi, l’imbattibilità di Arcari, poi Loi, Antuofermo, Mattioli, ecc.), vive attualmente di una crisi non solo politico-economica, ma anche di mancanza di veri talenti e soprattutto della disattenzione dei media e degli sponsor, che ormai restano sempre più fedeli al calcio, nonostante i problemi di questi. Vedere pugilato in tv in chiaro non è quasi più possibile, e anche nelle pay-tv ci si riesce solo con grandi difficoltà. Eppure l’attività di base funzione, i pugili professionisti in Italia non mancano, così come nemmeno qualche titolo: sette atleti italiani, di cui due donne (Tabbuso e Galassi le ragazze, poi Cantatore, Sanavia, Servidei, Sarritzu e Maludrottu), sono campioni europei, una ragazza, Stefania Bianchini, è la sola campionessa del mondo che abbiamo, ma tra titoli minori, titolini e cose un po’ più serie altri campioni in erba non mancano. Il talento giovane con una più probabile grande carriera davanti è Michele Di Rocco, ragazzo umbro di origini nomadi, cam- S Biblioteca sportiva P. Mei, “Il primo gol”, Sperling&Kupfer, pp. 229, € 9,80 I Mondiali di calcio non finiscono mai. Restano sempre nella memoria collettiva con le loro storie, i loro eroi, le loro comparse sconosciute, le loro miserie e le loro nobiltà. Piero Mei, storica firma del Messaggero, ci presenta 32 storie legate alle edizioni che vanno dal 1930 a quella del 2002, sempre toccanti e coinvolgenti. Dall’arbitro Langenus, che per arbitrare la prima finale pretese un’assicurazione sulla vita e un piroscafo pronto a riportarlo in Europa, alla guerra che nacque tra Honduras ed El Salvador per le gare di qualifica- Orizzonti nuovi pione dell’Unione europea (titolo già di una certa importanza), salito agli onori della cronaca quando Cantatore, conquistata la sua cintura continentale, si lamentò del fatto che in Italia i pugili sono sempre più criminali e zingari, attirandosi naturalmente le critiche di tutto il movimento della boxe nostrana. Fino a otto-nove anni fa’ la Rai faceva vedere in chiaro molto pugilato poi, evidentemente, a livello politico qualcosa s’é raffreddato e adesso ci si deve barcamenare tra mille difficoltà e pochissimi soldi. Eppure, nelle rare volte in cui soprattutto Italia1 ha fatto vedere la boxe in tv, l’audience è risultata più che soddisfacente, come quasi sempre più che soddisfacenti sono le presenze del pubblico a vedere le riunioni dal vivo. La boxe è spettacolo di sport prima che di violenza, esempio di rispetto per le regole e per gli avversari, ma ancora, troppo spesso, i pugili fanno notizia e hanno spazio sui giornali solo quando commettono qualche reato: l’ultimo in ordine di tempo è stato Pietro zione, i Mondiali di calcio sono sempre stati specchio fedele della realtà politica e sociale di come va il mondo, per più di settant'anni hanno accompagnato il corso delle cose, nel bene e nel male, ne hanno seguito le vicende di pace e guerra, povertà e ricchezza, tragedia e gioia, sono diventati il simbolo di una passione travolgente, quasi eccessiva. I Mondiali sono il rito supremo del calcio: queste sono le storie che ne celebrano la bellezza. J. Foot, “Calcio. 1896-2006”, Rizzoli, pp. 621, € 22,00 Libro monumentale, ricco di citazioni e scritto in modo scorrevole, nonostante la lunghezza riesce a non annoiare per nulla il lettore. E' una specie di Bibbia per tutti i calciofili italiani, ma anche per chi ha sempre snobbato il gioco più bello del mondo: 4 Settembre 2007 Aurino, talento cristallino andato sprecato negli anni, che è stato arrestato qualche mese fa’ a Civitavecchia, dove si allenava, con la gravissima accusa di associazione mafiosa. Molti pugili hanno avuto storia di problemi con la legge, ma forse in grado non molto inferiore ai tanti delinquenti che hanno fatto i calciatori e altri sport. Eppure al pugile che sbaglia non si perdona niente, perché lo sport che fa è già sinonimo di delinquenza. Il pugilato trova attualmente grandi difficoltà anche nell’attuale legge sul professionismo, che assimila strutture manageriali con dieci-quindici pugili, che naturalmente devono fare un altro mestiere se vogliono mangiare, alle opulenti società di calcio che gestiscono decine di milioni di euro l’anno. Il Coni, insieme alla federazione pugilistica, sono anni che sta combattendo la battaglia per cambiare la legge, finora senza risultato. Ma la gente prosegue ad andare in palestra, fare mille sacrifici e salire sul ring per un pugno di euro, prendere tante botte e ricevere poco in cambio. E c’é altra gente che continua a stipare i palazzetti quando quelle altre persone decidono di prendersi a pugni. Forse ci sarebbe molto da imparare da questo sport che una volta era ricco ma che adesso stenta a sopravvivere. Aiutarlo, e parliamo delle tv, dei giornali e degli sponsor, dovrebbe essere categorico. attraverso il calcio si può infatti capire come girano realmente le cose in Italia. Questo libro è la lettera d'amore che un professore inglese indirizza al calcio italiano, ma è anche la testimonianza di un'indignazione per gli scandali, gli affari sporchi, la violenza e il razzismo degli ultras. È un'accurata storia delle squadre più gloriose, dei campioni più rappresentativi, delle filosofie di gioco, dei trionfi e delle cadute della Nazionale. È infine un’analisi approfondita di un secolo di storia italiana visto dalla prospettiva del calcio, in tutte le sue connessioni con i mezzi di comunicazione, l'economia, la politica, il carattere nazionale. Guai a non averlo nella biblioteca sportiva di casa. www.orizzontinuovi.org di A. B. 22 L e t t e re Scriveteci e pubblicheremo le vostre lettere email: [email protected] Caro Direttore, se lo condivide, si faccia promotore di quanto le esporrò. Voglio far riferimento al prossimo incontro nazionale "dalla parte dei cittadini" (Vasto 5-7 Ottbre 2007), nel suo interesse, del partito e del presidente, mi permetto di chiedere che venga messo a disposizione dei partecipanti uno spazio espositivo per il materiale storico del partito; al fine di poter metterlo in mostra degli altri. intendo: manifesti, folantini, foto, ecc... documenti che raccontino ed illustrino la storia del partito dalla sua nascita ad oggi. Magari istituire un premio (simbolico) per la regione, o provincia, più fantasiosa e più attinente al tema. Il fine è quello di invogliare i cittadini, provenienti da tutt'italia, a partecipare attivamente; dando così maggiore e migliore visibilità al partito ed al presidente. Diamo una mano concreta al presidente ed a tutti gli organizzatori! Io, anche singolarmente, come sempre lo farò! Se possibile, mi piacerebbe che voi pubblicaste questo mio appello, o un sunto dello stesso, sul nostro giornale. Cordialmente Domenico Loffredo Dalla parte del cittadino Il direttivo regionale siciliano di Confindustria ha deciso che: “Gli imprenditori che non si ribelleranno al racket Oggi 31 agosto 2007 è quel giorno che Tutti Vi Amo. Mi accade questo perchè finalmente dopo 5 anni (agosto 2002) di dura lotta (anche legale) trascorrero' la prima vacanza decorosa (15gg) con mia figlia. Vi sembrerà una cosa banale ma io ne sono felice e orgoglioso. In Italia c'è ancora molto da fare per milioni di figli e padri che per motivi culturali, politici e giuridici, non hanno la possibilità di un "rapporto completo, sano e reciproco" come dovrebbe. Il troppo silenzio di Orizzonti nuovi Le lettere vanno indirizzate a: Orizzonti Nuovi via Airella, 1 82020 San Giorgio La Molara (BN) delle estorsioni, pagheranno il pizzo o in qualunque forma "collaboreranno" con la mafia saranno espulsi da Confindustria.”. Tutti i quotidiani ed i giornali TV hanno riportato la notizia ed il Presidente del Consiglio Prodi ha manifestato la propria soddisfazione per la presa di posizione degli Industriali. Se però andiamo a vedere la cosa da vicino, ritengo che la decisione di Confindustria non sia l’atto migliore per contrastare la mafia, ma forse, in un certo modo, la rafforza. Un fatto è la “collusione” con la mafia e quindi un accordo consenziente, cioè non imposto, che favorisce l’attività illecita della criminalità. E’ bene quindi prevenire e punire questo fatto, in qualsiasi modo e su ciò la posizione di Confindustria è encomiabile. Altra cosa è pagare “il pizzo” alla mafia, poiché si tratta non di un accordo consenziente, ma di una indiretta complicità imposta con la forza o con minacce. In pratica la maggioranza degli imprenditori che con la forza, il ricatto o le minacce si sentono chiedere il pizzo, fanno l’immediata considerazione che lo Stato non li tutela sufficientemente e che quindi devono decidere se: pagare e stare tranquilli, però essere allontanati da Confindustria, oppure non pagare, rimanere in Confindustria, ma rischiare l’incendio media e tv ci fa capire come non ci sia la percezione del problema della "paternità" e quindi è come se non esistesse. Ahime oramai anche altre importanti questioni (la giustizia per esempio) sono messe spesso in secondo piano per privilegiare cose più futili o egoistiche. In particolare non si comprende come una buona paternità (oltre che realizzare la felicità di milioni di persone, uomini e figli e già questo non è poco) apporterebbe un miglioramento sociale su tutti i piani, senza contare l'apporto su problemi tipo bullismo, microcriminalità, scolarizzazione dove oggi si inizia a comprendere che la mancaza della presenza 4 Settembre 2007 della loro attività imprenditoriale. Confindustria, in questo caso, mette in croce l’imprenditore che, se paga e salva l’azienda, viene allontanato ed emarginato dai suoi e, nel futuro, ancor più solo di come era prima e quindi più vulnerabile. Così si fa il gioco della malavita o forse, è proprio quello che la criminalità vuole. E’ certa Confindustria di fare l’interesse dei propri aderenti? O non è forse meglio che Confindustria, con l’intervento dello Stato, senza alcuna platealità, ponga in atto azioni di vero contrasto alla mafia, senza creare ulteriori problemi agli associati? Ribadisco però che prima di Confindustria deve essere lo Stato a farsi promotore di atti di contrasto, nell’interesse dei cittadini e degli imprenditori. Ma come ben sappiamo lo Stato in molte parti d’Italia è pressoché assente. Non illudiamoci anche dell’eventuale presenza dell’esercito, poiché i militari non risolverebbero alcunché o meglio non ne vedo il modo. Andrebbero bene solo come scarica barile delle responsabilità dei politici. L’Italia ha assoluta necessità in una ripresa della legalità e quindi del controllo del territorio. Dove manca presenza e quindi controllo, manca pure la legalità. Lo capisce pure un bambino dell’asilo. Ugo Cortesi paterna è spesso una delle cause. Ringrazio tutti quelli che pubblicheranno questa lettera. Mi auguro che in futuro media, tv e giornali possano dare un dignitoso risalto al problema del recupero di una sana paternità, paternità come valore, come educazione, cura, rispetto, paternità come gioia. un saluto, giovane padre [email protected] www.orizzontinuovi.org 23 SANGUE BRUCIATO In memoria di Annalisa Durante di Adriana Capone Poesia C’erano pennellate d’aria nel cielo, c’erano ali di leggerezza che respiravano le intensità, c’erano tepore e freschezza che si rincorrevano nel limpido di un orizzonte aperto a grandi speranze… ora c’è il rombo sordo e l’odore di sangue bruciato che si ripete…ancora e porta via la tua anima strappata ai sogni di bambina e il nostro futuro inchiodati fermi ed immobili negli sguardi sgomenti di chi scompare nel dolore. Poesia 1° classificata al concorso di poesia ( seconda edizione) “ Carmine Capasso” consegnato il 3 Giugno 2007 presso la sala teatro della parrocchia “SS. Crocifisso e S. Rita” Napoli LISTINO PREZZI SETTEMBRE 2007 Camera Singola € 31,00 Camera Doppia € 44,00 Pensione Completa € 46,00 Mezza Pensione € 40,00 Suite in BB con AC € 69,00 Bilo 3/4 Mono 2 APPARTAMENTI € 380,00 € 270,00 Ulteriore sconto del 10%, per tutto il mese di settembre 2007 a chi esibisce una copia di Orizzonti Nuovi Via Costa Verde - 86036 Marina di Montenero di Bisaccia (CB) Tel. 0873.803106 - Fax 0873.803450 - Cell. 328.3413145 www.hotelstrand.it - e-mail: [email protected]