Leggi il documento - Politicamentecorretto

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Leggi il documento - Politicamentecorretto
4 Settembre 2007 Edizione nazionale
Periodico d’informazione e analisi - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1
Anno VI - n° 13 € 1,50
- I fucili di Bossi & l’equità
fiscale
(editoriale Antonio Di Pietro)
- Riflessioni sulle “recenti
dichiarazioni di Bossi sul
fisco”
(a pagina 5)
Il partito dei litiganti
& i fucili di Bossi
- Un detonatore di nome Subprime Mortgage
(a pagina 10)
Sostieni Orizzonti Nuovi
- “Pizzini, Veleni e Cicoria. La
La vera informazione
con l’abbonamento mafia prima e dopo Provenzano"
(a pagina 19)
alla versione
cartacea da soli
30 €
visita www.orizzontinuovi.org
- Il
Mondo che
desideriamo
(a pagina 20)
Indice a pagina 2
I fucili di Bossi & l’equità fiscale
Editoriale
di Antonio di Pietro
a chiamata alle
armi di Umberto
Bossi rivolta ai
lombardi stanchi di pagare le tasse è inaccettabile, ma questo è un
giudizio scontato. Ci
sarà il solito polverone e, dopo, i fucili
saranno usati solo per andare a caccia.
Quello che preoccupa è che affermazioni in palese violazione della legge
siano ormai pratica comune, accettate
e commentate come un dato di fatto, e
che chi rappresenta i cittadini, a destra
come a sinistra, possa farle senza rischiare neppure un’ammenda. E’ un segnale di una disgregazione dello Stato.
Le istanze federaliste, così come le richieste di trasferimento dei Comuni
alle Regioni autonome, dalla Valle
d’Aosta al Trentino, sono sintomi che
necessitano estrema attenzione, sintomi di distacco dallo Stato percepito
soltanto come esattore. Le spinte centrifughe, che esistono anche al Sud,
non possono essere più sottovalutate.
L
P R I M O P IA N O
Pag 3. Pdl: Partito dei litiganti
I N TE R N I
Pag 4. Piano-Alitalia, previsti fino
a mille esuberi
Pag 5. Riflessioni sulle “recenti
dichiarazioni di Bossi sul fisco”
E S TE RI
Pag 6. Svizzera: nuove elezioni
legislative
Pag 6. Hugo Chavez e la “riforma”
della costituzione Boliviana
ECONOMIA
E
L AVO R O
Pag 8. Acqua e Agricoltura
Pag 9. Scoppia la bolla immobiliare Usa ed intervengono le Banche centrali
I N C H IE S T E
Pag 10. Un detonatore di nome
Subprime Mortgage
Pag 11. Abusivismo edilizio:
Orizzonti Nuovi
Organo dell’Italia dei Valori
Fondato da
Antonio Di Pietro
direttore editoriale
Orlando Vella
direttore responsabile
Paolo Isa
La cura non è il ritorno a Stati e staterelli, ma neppure il mantenimento
dello status quo. Lo Stato deve diventare più leggero, in termini di strutture, costi, enti; si deve passare da una
fase di federalismo parlato a una fase
reale di attribuzione di competenze sul
territorio; la ricchezza prodotta deve
rimanere per quanto possibile a chi la
produce. Questi passi sono necessari
per far diventare le dichiarazioni di
Bossi una pistola caricata a salve. Eluderli potrebbe costare molto caro allo
Stato e agli italiani.
Nelle prossime settimane inizierà la discussione per la messa a punto della
legge finanziaria. I temi della discussione sono, a mio avviso, evidenti: riduzione
del
debito
pubblico,
consolidamento degli investimenti in
infrastrutture e abbassamento della
pressione fiscale, affiancati ad una serrata lotta all’evasione. Come Ministro
di questo Governo e rappresentante
dell’Italia dei Valori chiederò che l’esecutivo e il Parlamento mettano al cenun fenomeno da combattere
Pag 12. Regione Campania e consulenze sciupone
Pag 13. Cittadini vittime di speculazioni legate ad aumenti di decine di punti percentuale di
servizi essenziali
Pag 14. Attività di Governo
V I TA
DI
P ARTI TO
Pag 15. I leader quarantenni del
Partito democratico: figli di un
calcio minore
Pag 16. La necessità della cooperazione penale internazionale
Pag 17. Ma il Mar Ligure è veramente pulito?
Pag 17. Provincia Brindisi: l’IDV è
stato il partito che ha pagato il
prezzo più alto con questa Amministrazione
C AMPAN I A
tro della legge di bilancio per il 2008 la
riduzione della pressione fiscale, obiettivo possibile se continueremo nella
lotta all’evasione. Proseguendo con decisione su questa strada si può procedere alla riduzione delle imposte per i
contribuenti. Bisogna far in modo che
tutti paghino, affinché tutti paghino
meno.Questo deve essere il nostro impegno principale. Al tempo stesso
parte delle risorse dovrà essere impiegata anche per ridurre il debito pubblico e per investimenti a sostegno
dello sviluppo. Ridurre il debito significa anche tagliare la spesa per interessi, cosa particolarmente importante
in una fase di tassi crescenti, liberando
così risorse da destinare agli investimenti. In particolar modo gli investimenti in infrastrutture non devono
essere percepiti unicamente come una
spesa, ma come un impiego produttivo
che può dar vita a un volano di risorse
e creare migliori condizioni per lo sviluppo economico del Paese.
Pag 18. Napoli: un aeroporto che
preoccupa
C ULTUR A
Pag 19.
Pag 20.
Napoli
Pag 21.
Pag 22.
crisi
Pag 23.
E
S O CI ETÀ
“Pizzini, Veleni e Cicoria”
Maria Nazionale: la voce di
Il Mondo che desideriamo
Boxe italiana, sport in
Lettere
R UB R I CHE
Matite ben temperate
Punto di fuga
Il Grillo Parlante
Il gioco dei perché
Lettera a Marco
Biblioteca sportiva
Dalla parte del cittadino
Pag 18. Lavavetri fuorilegge?
hanno collaborato:
Collaborazione grafica: Pierpaolo Capozzi
Webmaster: Lorenzo Ferrara
Collaboratori: Antonino Calabrese, Roberto
Morpurgo, Giovanni Beduschi, Antonio Gentile, Maura Marini, Gustavo Quaranta, Andrea
Bacci, Mauro Giovannini, Daniele Silvestri,
Elisa Palmieri, Harry Rivetti, Alberto Capra,
Ninni Radicini, Umberto Lacchetti, Carmelo
Cannarella, Sergio Bagnoli, Gaetano Montalbano, Marco Sacco, Adriana Zanese, Giulio
Serra, Pasquale Capasso, Felice Massimo De
Falco, Ivano Sartori, Carmine Attanasio
corrispondenti esteri:
Giovanni Autunno (India), Massimo Bernacconi (Repubblica Ceca), Giovanni Castagna
(Brasile), Saverio D’Auria (Chicago), Di
Ianni Angelo (Canada), Donnini Gianpaolo
(Germania), Antonio Greco (Francia), Roberto Marchesi (Texas), Carlo Mascarino
(Argentina), Fedrico Musso (Olanda), Dionigio Vergallo (Belgio), Oreste Parlatano
(Africa), Roberto Pulcini (Gran Bretagna),
Silvia Terribili (Paesi Bassi), Vittoria Santoro e Franco Vanoli (Grecia)
Videoimpaginazione e stampa:
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Chiuso in redazione ore 13:00
del 4 settembre 2007
Pdl: Partito dei litiganti
Primo Piano
di Giulio Serra
ul finir di un’estate politica tutto
sommato tranquilla (a parte qualche scaramuccia fra i petrolieri e
il Ministro Bersani; e la paura degli investitori mondiali per una borsa che ha
rivissuto attimi simili a quelli del famoso Giovedì nero di Wall Street) è arrivato inaspettato il botto del Cavaliere.
E non poteva certo rimanere in disparte Lui: il re della Sardegna, il prossimo testimone di nozze della coppia
Briatore-Gregoraci, l’uomo dai balli
scatenati sui giardini di Villa Certosa.
Berlusconi ha dato la zampata di fine
estate, e l’ha fatto a suo modo. Senza
preavvisi, senza consulti o consigli fra
uomini di partito o di coalizione; dritto
per la sua strada da vero condottiero e
Capo supremo della destra qual è. Ha
firmato, ed è nata la sua ultima creatura (mediatica) in ordine di tempo: il
Pdl – Partito della Libertà. Dunque il
Cavalier d’Arcore porta al fronte un
nuovo battaglione (anch’esso come
S
Matite ben temperate
Che futuro
“Pensa al tuo futuro, non fermarti
alla terza media”. Questo che potrebbe sembrare lo slogan di un
istituto d’istruzione, in realtà reclamizza una marca di birra, intendendo quindi, la misura del
boccale e non la classe scolastica.
Pur complimentandomi per la
creatività del suo autore, non ho
potuto trattenere un moto di
stizza quando l’ho letto su un manifesto in bella mostra all’ingresso
di un locale per giovani, soprattutto pensando a mia nipote che
Orizzonti
nuovi
Forza Italia ispirato alla rivoluzionaria parola d’Oltralpe: libertà) ma non ne sarà il
condottiero – non quello ufficiale perlomeno – perché consegnerà la fascia di capitano ad
un’altra sua creatura (mediatica), la penultima in ordine di
tempo, alla rossa e giovane romagnola Michela Vittoria Brambilla. Ex Miss Romagna, titolare
di un’impresa alimentare, figlia
di un imprenditore di trafilerie,
e femmina rampante dalla parlantina svelta e dalle gonne
corte la Brambilla è in pratica la depositaria numero uno del marchio Pdl e e
del proprio futuro politico. Da mesi trapelavano voci che fosse l’erede di Silvio, la sua delfina e la sua consulente.
Oggi è un dato di fatto; e dopo aver
aperto oltre 5mila Circoli della Libertà
(la maggior parte dei quali appare simile a vere e proprie cattedrali nel deserto o addirittura molti risultano sotto
domicili inesistenti) Michela Brambilla
si prepara a divenire la prossima leader
di centrodestra. Tutti contenti e brindisi a base di caviale e champagne per
tutti? Non esattamente. Anche la destra sembra avere i suoi tarli, e in fatto
di liti interne non è seconda nemmeno
alla sinistra (che pur non fa nulla per
farsi detronizzare). Saputa la notizia
dell’ufficialità della registrazione – avvenuta davanti ad un notaio di fiducia
all’Ufficio armonizzazione marchi Ue,
il 6 agosto 2007 (numero di marchio
6203012) – i vari rami di Forza Italia e
di Udc, Lega e An si sono spinti in dichiarazioni pesanti e prive di remore.
Roberto Calderoli, per esempio, non
certo uno che si contraddistingue per
bon-ton e buon politichese, ci è andato
giù pesante sottolineando come «questo partito stia nascendo in modo “carbonaro”» e continuando asserendo che
«ricucinando sempre gli stessi avanzi,
non viene fuori una buona minestra».
Dure anche le parole di Alviero Matteoli (capogruppo al Senato di An), il
quale avverte «C’è bisogno di par condicio, solo a questa condizione siamo
disposti a sederci attorno allo stesso tavolo per discutere del progetto voluto
da Berlusconi»; un commento ironico
invece per Rocco Buttiglione (ancora
arrabbiato per quel gelato che tarda ad
arrivare nella buvette del Palazzo) che
stigmatizza il modo in cui è nato il Pdl:
«La necessità di fare un partito unitario di centrodestra c’è, ma bisogna vedere se c’è la volontà politica di
realizzarlo…» Un Pdl che appare dunque più un partito di litiganti, piuttosto che una compagine robesperriana
ispirata alla “libertè” democratica. Ma
si sa, i nuovi impianti politici sono facili
aspiratori di polemiche e controversie
(Pd docet); anche se un uomo politicamente saggio e soprattutto “corretto”
qual è Marcello Dell’Utri non appare
scandalizzato dalla scelta berlusconiana: «Un partito in più ci sta! Non c’è
nulla di male…» Se lo dice lui…campa
cavallo.
porterà per sempre le conseguenze della
guida di qualcuno che non ha certo pensato al suo di futuro. Ormai il nostro Paese
si sta avvicinando ai consumi di nord Europa ed USA, soprattutto tra i giovani,
quindi, non può stupire che anche per le
conseguenze stradali cominciamo a somigliare a quei paesi. Giustamente sono stati
inaspriti i rigori della legge per chi guida
ubriaco, ma il problema è culturale. Che
senso ha reprimere gli atti che sono la diretta conseguenza di comportamenti ampiamente proposti ed esaltati? Provate a
vedere quanta pubblicità ha come oggetto
le bevande alcoliche rivolte ai giovani. Una
comunicazione spumeggiante che instilla
un modello culturale dal quale, soprattutto
per un adolescente, è difficile sottrarsi
per non essere escluso dal gruppo. Allora
perché non proporre una legge che vieti la
pubblicità dell’alcol, esattamente come per
le sigarette. Naturalmente, non voglio
proibire gli alcolici, ma semplicemente
trovo pazzesco permettere l’istigazione a
trovare nell’alcol la capacità di socializzare, trascurando quante vite resteranno
segnate, e non solo col gesso sull’asfalto.
Non dimentichiamo, infatti, che l’alcolismo uccide più degli incidenti stradali, e
cominciare da giovani uccide ancora di più
e non solo fisicamente.
Matitate Gente, matitate.
4 Settembre 2007
di Antonino Calabrese
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3
Piano-Alitalia, previsti fino
a mille esuberi
Interni
di Daniele Silvestri
ino a mille esuberi. Secondo alcune
indiscrezioni trapelate nelle ultime
ore, il piano industriale Alitalia che
il presidente Maurizio Prato illustrerà al
Cda della compagnia aerea potrebbe prevedere un taglio di personale orbitante
intorno alle mille unità: tagli che verrebbero assorbiti sia attraverso il ricorso alla
cassa integrazione sia rivolgendosi alla
mobilità verso la pensione. Ma in una
nota, Alitalia precisa che “la quantificazione degli esuberi non è ancora definita.”Tuttavia,
le
linee
guida
indicherebbero chiaramente tra i 500 e i
1.000 esuberi nel personale, così come
prevedono una ricapitalizzazione da
circa 1,5 miliardi di euro ed un forte ridimensionamento del peso dello snodo di
Malpensa. Il consiglio di amministrazione di Alitalia si riunirà giovedì pomeriggio
per
l'approvazione.
Successivamente il presidente Prato lo
presenterà alle varie sigle dei sindacati.
Centro nevralgico del piano di risolleva
mento, prima ancora degli esuberi, appare essere l’aumento di capitale: che
teoricamente dovrebbe, da un lato, consentire la diluizione della quota pubblica,
dal momento che il Tesoro non dovrebbe
sottoscriverlo, e dall’altro favorire l’ingresso di nuovi azionisti che possano fornire mezzi e sinergie per il rinnovo della
flotta di medio e lungo raggio. Il ridimensionamento dell’attività su Malpensa
produrrà come effetto consequenziale il
trasferimento di parte dei voli sullo
snodo di Fiumicino. Fanno certamente
discutere e continueranno ad alimentare
fiammelle di contrasti politici e le voci,
per ora non confermate, sull’elevato nu-
F
l termine del
consiglio
di
a m m i n i s t ra zione, Prato illustrerà le linee guida
del piano ai sindacati, con l’intenzione
di sottoscrivere con
essi un patto che garantisca la “pace sociale” durante questa
calda fase di riassetto. Fase, che nella
migliore delle ipotesi
durerà mesi, ma che
dovrebbe condurre Alitalia ad una posizione più stabile agli occhi del futuro acquirente. In tal senso, si da credito alla
pista che condurrebbe alla Air FranceKlm, o in alternativa all’Air One di Carlo
Toto, così come il fondo Usa Tpg e la cordata guidata da Antonio Baldassarre. Già
dalla prossima settimana Prato dovrebbe
ricominciare le consultazioni con i soggetti interessati. Resta bollente la questione - Malpensa. Dopo un lungo
incontro con il presidente della Regione
Lombardia, Roberto Formigoni, il sindaco
di Milano, Letizia Moratti, ha parlato di
scelta suicida se verrà confermato l'addio di Alitalia all'hub di Malpensa. “È un
piano suicida non per Malpensa ma per
la stessa Alitalia e rappresenta un grosso
rischio anche per il sistema Paese”. Formigoni ha fatto eco. “Il nuovo piano si ritorcerà solo contro la compagnia, mentre
Malpensa e il Nord è destinato comunque
a crescere. Le compagnie straniere sono
interessate a coprire i vuoti che Alitalia
lascerà negli aeroporti del Nord.”
A
mero di esuberi. Nella dettaglio, pare
piuttosto attendibile quanto è emerso da
fonti sindacali, secondo le quali il piano
Alitalia stimerebbe in 350 tra gli assistenti di volo e 150 tra i piloti le unità
professionali in eccesso.
i per sé già un colpo, di fatto, sostanziale, sulla robustezza di un organico di una Compagnia
tramortita dalla sua crisi più buia. Ma in
realtà, alcune centinaia di esuberi potrebbero verificarsi anche tra lo staff del
personale di terra. Ecco perché le tesi più
pessimistiche parlerebbero di mille lavoratori. Non resta che l’attesa per poter
comprendere quanto credibile ma, soprattutto, funzionale, possa essere questo piano. Allo stato attuale, è pressoché
evidente che, all’esame dei consiglieri, è
prevista anche la scelta dell’advisor relativo all’operazione di vendita della
compagnia. Altre attendibili indiscrezioni danno tra le banche d’affari in lizza
riguarderebbero Jp Morgan, Citigroup,
Banca Leonardo e Deutsche Bank.
D
Quel che conta non è la puzza ma chi la fa
di Mara Meo
clamorosi e controversi provvedimenti del Comune di Firenze contro
i lavavetri cadono negli stessi giorni
delle analoghe misure adottate dal sindaco di Argenteuil, in Francia. Il 6 agosto Georges Mothron, eletto primo
cittadino della città francese nelle liste
dell’Ump, il partito di Sarkozy, aveva
dato disposizione di cospargere i luoghi frequentati da barboni e senzatetto
con un prodotto repulsivo chiamato
Malodore. La nauseabonda sostanza
I
Orizzonti
nuovi
doveva essere spruzzata soprattutto
nei pressi dei centri commerciali, dove
i barboni irritano i rispettabili consumatori con la loro presenza, caratterizzata da un aspetto eccessivamente
casual e dalla puzza insopportabile. Ma
gli agenti municipali si sono rifiutati di
spargere il prodotto, la cui erogazione
è stata pertanto affidata a guardie private. In seguito alla protesta di socialisti, comunisti e verdi, lo stomachevole
provvedimento è stato revocato. E in
4 Settembre 2007
Italia? Vedrete che troveranno una soluzione per scontentare tutti.
ntanto Giancarlo Gentilini, ex sindaco leghista di Treviso che aveva
fatto togliere le panchine pubbliche
perché non le usassero gli extracomunitari, se la ride. E non sembra turbarlo
la minaccia di Orléans, città francese
gemellata con Treviso, di sciogliere il
legame dopo le sue recenti e incaute dichiarazioni razziste e omofobe.
I
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4
Riflessioni sulle “recenti dichiarazioni
di Bossi sul fisco”
Interni
di Harry Rivetti
'un Bossi tonico, ancora capace di
infiammare il cuore dei suoi fedelissimi della Lega, quello intervenuto
di recente in un comizio nel Bergamasco.
Che usava toni molto accesi per ribadire
ancora una volta la determinazione leghista sulla protesta fiscale. Per il leader
del Carroccio se è pur vero che i padani
hanno da sempre pagato le tasse senza
aver mai "tirato fuori i fucili", c'è sempre
"una prima volta". Insomma Bossi calca
la mano su quello che è un cavallo di battaglia della Lega, vale a dire la protesta
contro la pressione fiscale. Ripreso dai tg
Bossi riferiva: "A Roma pensano che al
Nord sono un po' pirla. Parlano ma poi
pagano, quindi non diamogli niente", aggiungendo che "se la Lombardia potesse
chiudere i rubinetti, l'Italia morirebbe in
cinque giorni, perchè l'Italia vive con i
soldi della Lombardia". E il leader leghista definiva la protesta fiscale "una cosa
pericolosa per i romanofili e per tutta la
banda di chi vive sulle spalle dei lombardi
e dei veneti e dei piemontesi, di quelli
che pagano le tasse", e la scelta di questo
suo caratteristico gergo politico, non è
cosa inusuale per lui, che per arringare i
suoi, già in passato ci aveva abituato a
metafore ad effetto come "Roma ladrona". Una Roma che per Bossi è solo interessata ai soldi delle tasche dei
lombardi, motivo per cui ai lombardi potrebbe venir voglia di tirar fuori presto 'i
fucili'. Già il giorno dopo il Ferragosto da
Ponte di Legno Bossi stesso aveva lanciato l'idea di uno sciopero fiscale. Uno
sciopero fiscale che nel suo intento vuol
essere uno strumento con cui poter pagare le tasse direttamente alle Regioni,
senza passare attraverso lo Stato centrale, usato per richiedere che all'interno
della Finanziaria vi sia un impegno più
marcato in favore del federalismo fiscale.
E
E i toni bossiani non potevano passare
inosservati, ma erano destinati a suscitare reazioni all'interno del mondo politico italiano. Secondo il ministro delle
Infrastrutture Antonio Di Pietro, "la chiamata alle armi di Umberto Bossi rivolta
ai lombardi stanchi di pagare le tasse è
inaccettabile, ma questo è un giudizio
scontato. Ci sarà il solito polverone e,
dopo, i fucili saranno usati solo per andare a caccia". Per il capogruppo dei
Verdi alla Camera Angelo Bonelli "Bossi
fa del terrorismo politico". Il leghista Calderoli, vicepresidente del Senato, commentava così le 'sparate' di Bossi sul
fisco: "Nessuna istigazione alla violenza,
nessun terrorismo politico, ma solo la legittima difesa di un popolo che si vede
negato anche il diritto alla proprieta' privata, da parte di uno Stato che, per ius
prime noctis, vorrebbe toglierci il frutto
del nostro lavoro e persino le nostre famiglie. E la legittima difesa, quando si
espropriano la casa e la famiglia, autorizza anche la bomba atomica di Ahmad-
nejad se necessario". "Chi toglie il diritto
di vivere - aggiunge Calderoli - e quello
alla propria famiglia va fermato". Ecco
quanto riportava un comunicato ufficiale
del Quirinale sulle esternazioni bossiane:
"Il Presidente della Repubblica ha la massima considerazione per la libertà del
confronto politico, anche nelle sue
asprezze, e per il pieno esercizio del
ruolo e dei diritti di qualsiasi forza di opposizione. Ma dinanzi a eccessi clamorosi
nella polemica e nella propaganda, sente
di dover esprimere un forte richiamo alla
moderazione del linguaggio, e al rispetto
dei valori nazionali e dei principi costituzionali". A margine dell'incontro avuto
con il sindaco di Parigi Bertrand Delanoe,
così si esprimeva il sindaco di Roma e
candidato leader del Pd Veltroni: "Spero
che qualcuno dei suoi alleati reagisca.
Roma, tasse e fucile sono tre cose sulle
quali c'è da attendersi che i suoi alleati si
pronuncino e dicano cose chiare. Spero
ci siano da parte loro parole inequivocabili". Per Vietti dell’Udc: "Il fisco è un
tema serio che non puo essere affrontato
con le spacconate, per derubricare così le
inaccettabili espressioni del leader della
Lega. Le leggi si rispettano o si cambiano,
come i governi. Noi dell'Udc lavoriamo
per farlo. Viene il sospetto che, viceversa,
giocare con i soldatini finisca per rafforzarli". Mi chiedo: ma Bossi sta facendo
veramente sul serio, oppure sta tentando
in tutti i modi di dare visibilità politica
alla Lega? Valesse la prima ipotesi, Bossi
dovrebbe trovarsi nella Cdl qualche
sponda amica, nella seconda ipotesi Bossi
avrebbe già raggiunto lo scopo.Buona politica a tutti.
I negozi della
comunicazione
www.pensatostampato.it
Orizzonti
nuovi
4 Settembre 2007
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5
Svizzera: nuove elezioni
legislative
Esteri
di Ninni Radicini
l 21 ottobre gli elettori dei 26 cantoni elvetici si recheranno alle urne
per il rinnovo dell'Assemblea federale, in carica per 4 anni e composta da
Consiglio nazionale (200 deputati) e
Consiglio degli Stati (46 consiglieri).
Per la prima camera, ogni cantone è
circoscrizione ed elegge un numero di
rappresentati proporzionale alla popolazione (Zurigo 34, Berna 26, Ticino 8,
etc.). Per la seconda, venti cantoni
hanno due seggi, gli altri uno. I due di
Zug e quello di Appenzell Innerrhoden
sono già stati assegnati. Ogni cantone
infatti ha facoltà di scegliere se far
coincidere le due consultazioni. Si vota
con il sistema proporzionale. A dicembre l'Assemblea voterà per il nuovo governo (Consiglio federale), attualmente
un quadripartito formato da UdcUnione democratica di centro, Ps-Partito socialista, Ppd- Partito popolare
democratico, Plr- Partito liberale radicale, ognuno con due seggi tranne il
Ppd con uno. L'Udc, già primo partito
(55 seggi nel Consiglio nazionale) è
dato in ulteriore crescita. Il suo profilo
centrista-nazionale ("no" all'adesione
alla Ue, "sì" a leggi più severe su immigrazione e ordine pubblico) è stato di
recente rafforzato dalla mobilitazione
contro la costruzione di minareti, già
motivo di dissenso - non solo loro - a livello federale, cantonale, municipale. I
musulmani in Svizzera sono il 4.3%
della popolazione (7.3milioni di ab.). A
maggio, insieme con la Unione democratica federale (2 seg.), ha avviato una
I
raccolta di firme per l'introduzione di
un comma specifico all'articolo 72 della
Costituzione. Se riuscissero a raccoglierne 100mila entro l'1 novembre '08
sarebbe indetto un referendum. Primo
competitore dell'Udc è il Ps (52 seg.),
fondato nel 1888, europeista e con lo
status di osservatore nel Pse. Terzo
partito è il Plr (36 seg.). I liberal-radicali di Fulvio Pelli, aderenti all'Eldr Partito liberale democratico riformista
europeo, di cui fa parte anche Italia dei
Valori, hanno ottenuto un ottimo risultato alle elezioni cantonali del '05
(27% di seg. nei governi). Lo stesso
anno ha costituito la Unione liberale e
radicale in alleanza con Lps-Partito liberale (4 seg.), con cui fa' gruppo unico
in parlamento. Quarto partito è il Ppd
(28 seg.), fondato nel '12 e aderente al
Partito popolare europeo. In ascesa i
Verdi (13 seg), dall'87 nel Partito verde
europeo: puntano ad entrare nell'esecutivo, dopo la già consolidata presenza nei cantoni e nei municipi. A
seguire, il Partito evangelico (3 seg.),
aderente al Ppe e dall'aprile '07, con la
Unione democratica federale, a Ecpm -
Movimento politico cristiano europeo,
associazione di partiti di oltre 16 stati
centro-orientali con una piattaforma di
Europa fondata su valori cristiani. Altre
formazioni rappresentate in parlamento sono: Partito laburista (comunista); Democratici, nati da una scissione
a destra dell'Udc; Partito cristiano sociale (centrosinistra); Lista alternativa
(sinistra ed ecologisti), "Solidarietà"
(sinistra socialista); Lega dei Ticinesi,
fondata nel '91 sulla scia di un movimento di opinione sorto intorno a una
campagna del giornale "Il Mattino
della Domenica" contro l'uso improprio del denaro pubblico e la burocrazia.
ndipendente dal 1291 e stato federale dal 1848, la Svizzera è il secondo partner commerciale della
Ue, dopo gli Usa. Nel '92 fu avanzata la
candidatura per l'ingresso, ma la maggioranza degli elettori votò contro
l'adesione all'Area economica europea
e nel '01 contro l'inizio del negoziato di
adesione. Nel '04 il parlamento ha però
deciso di non ritirare la candidatura. La
Svizzera (come Norvegia, Liechtenstein, Islanda) punta soprattutto a rafforzare i legami bilaterali con
Bruxelles. Dal 2000 sono stati firmati
circa 20 accordi su circolazione delle
persone, trasporto, agricoltura, cooperazione su trattato di Schengen e Dublino, e altre materie. Ad ottobre
saranno i cittadini a dare una indicazione precisa sulla prospettiva europea.
I
Hugo Chavez e la “riforma” della costituzione Boliviana
di Alberto Capra
l presidente venezuelano, Hugo Chavez, ha presentato in agosto all'Assemblea nazionale il progetto della
riforma a 33 articoli della costituzione
Bolivariana del 1999.“Assumo la responsabilità di tutto ciò che contiene questa
proposta”, ha asserito il capo di Stato, dichiarando che meno del 10% degli articoli costituzionali saranno modificati,
anche se ha ammesso che molte modifiche avranno effetto in altre norme costituzionali. Oltre che l'eliminazione della
clausola che impedisce di ricandidarsi
I
Orizzonti
nuovi
alla presidenza della Repubblica, la proposta di Chávez prevede la creazione di
una nuova organizzazione amministrativa del paese, il rinnovamento delle
forze armate e la modifica del sistema socioeconomico, per l'accelerazione dell’instaurazione del “socialismo del XXI
secolo”. Il progetto di Chávez prevede
che“Il periodo presidenziale è di 7 anni
ed il presidente può immediatamente essere rieletto per un nuovo mandato ”
senza indicare un numero massimo di
mandati per cui un Presidente può essere
4 Settembre 2007
rieletto. Il Presidente della Repubblica,
secondo questo progetto della riforma,
potrà istituire con decreto e con l’approvazione della maggioranza semplice dell'Assemblea nazionale, le province e città
federali e distretti funzionali.Secondo
l'articolo 11 del progetto di riforma, il
presidente della Repubblica avrà la facoltà di decretare regioni speciali militari
con obiettivi strategici di difesa del territorio e di altri spazi geografici della Repubblica.
(continua)
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6
“Forza Armata patriottica, popolare ed
antimperialista”Questo sarà il concetto
che guiderà il corpo militare. Si considera
il cambiamento del nome in “Forza Armata Bolivariana”, formata da cinque
componenti, l’Armata, l'Esercito, l'Aeronautica, la Protezione Territoriale ed il
Servizio militare Popolare Bolivariano. Le
forze armate inoltre potranno svolgere
funzioni di polizia e d’investigazione pe-
Il grillo parlante
ITALIA POVERA? NO, POVERA
ITALIA.
Qualche mese fa la Giunta per
le Elezioni aveva deciso:" Cesare Previti dovra' lasciare il
seggio parlamentare". La decisione, poi, fu confermata dalla
Camera.
Ma quello che lascia
Hugo Chavez
l'amaro in bocca e' il risultato
della votazione della Giunta,
non tanto per il tempo impiegato per la decisione, quanto
per il risultato della votazione
stessa. Troppi sono ancora coloro che non vogliono rispettare le sentenze e le loro giuste
conseguenze in barba all'art.
66 della Costituzione.Furono,
infatti, 16 i voti a favore ed 11 i
contrari. Quasi una " para e patta". E
poi hanno il coraggio di accusare quelli
che praticano, dicono loro, l'antipolitica. Invece dovrebbero essere lor 11
signori i responsabili dell'imperante
Orizzonti
nuovi
nale Un altro dei
cambiamenti
consiste nell’elevare, dal 20% al
30%, il numero di
elettori necessari
per richiedere il
referendum revocatorio, strumento
che
permette
agli
elettori di allontanare a metà
mandato il governo. A livello
socioeconomico
la riforma sostituisce il modello
economico capitalista con uno
socialista modificando gli articoli
112,113 e 115
della
Costituzione. Nell’artiHugo Chavez
colo 112, in
primo luogo si
afferma la superiorità degli interessi comuni su quelli individuali, per garantire
la soddisfazione delle necessità sociali
della popolazione. Lo Stato può procedere alla creazione di aziende e di unità
di produzione “potendo essere di proprietà mista tra Stato, settore privato e
potere comunale. Nell’art. 113 si proibiscono esplicitamente i monopolii. L'articolo 115 dispone che la proprietà privata
scollamento tra la politica e gli elettori
che, oltre tutto, e' sotto gli occhi di
tutti. Durante la seduta alla Camera, se
e' vero ,come disse Previti che meta'
degli italiani e' con lui, alloradelle due
l'una: o il Paese merita questi parlamentari, o, meglio, li merita la meta'
degli elettori che hanno perso le elezioni. Ma tra gli onorevoli, poco onorevoli, purtroppo non c'e' solo Previti.
La Bonfrisco ( FI ) dove la mettiamo?
Fu lei a dare in Aula dell'assassino al
Sen. Gherardo D'Ambrosio priva di
ogni rispetto e " bon ton". Eppure e'
una docente, ma evidentemente
ignora il suo ruolo e fa poco onore a
noi colleghi educatori. Tuttavia i parlamentari dell'altra meta' cosa aspettano a spazzar via tutte le altre
indecenze, comprese le leggi vergogna
che ancora sono li' a fare scempio? Se
e' provato, come e' stato provato, che
il Sig., Previti corruppe dei giudici per
comprare sentenze " per conto di
4 Settembre 2007
Esteri
sarà sottoposta alle limitazioni e agli obblighi che stabilisce la legge per obiettivi
di attività pubblica o d’interesse generale. A causa di pubblica utilità o di interesse sociale, con il pagamento di un
giusto indennizzo, può essere dichiarata
l'espropriazione di qualunque bene, con
la facoltà degli organi dello Stato di occupare preventivamente i beni durante il
procedimento giudiziario d’esproprio. In
questa sezione si formula anche il concetto di proprietà pubblica, sociale e collettiva. La Costituzione in vigore
stabilisce che la proposta di riforma costituzionale deve affrontare tre fasi. In
primo luogo il progetto sarà analizzato in
tre letture dall’Assemblea Nazionale, che
studierà articolo per articolo attraverso
apposite commissioni; la prima lettura si
è già conclusa il 22 agosto. Per considerare approvata la modifica, dovrà essere
votata da due terzi dei 167 delegati del
Parlamento. In ultimo dovrà essere sottoposta a referendum popolare in un periodo di tempo non inferiore a trenta
giorni. In novembre il Parlamento potrà
approvare la riforma ed a dicembre o all'inizio di gennaio potrebbe essere celebrato il referendum. Chávez ha
assicurato che lascerà il governo se la
proposta di riforma fosse rifiutata.
spetta", un brivido corre lungo la
schiena quando il Nostro afferma:"
Sono sempre stato corretto,onesto...e
leale". A questo punto c'e' solo da
sperare che le brutte pagine della nostra storia repubblicanaq finiscano al
piu' presto e in modo dignitoso, per
noi cittadini, per il nostro Paese e per
la politica tutta.Ma un giustificato pessimismo ci fa temere che con le tante
brutte storie dovremo ancora convivere a lungo. Brutte storie che inevitabilmente partoriscono " che hanno
pure l'ardire di " scendere in campo"
o farsi affidare una trasmissione televisiva per spiegare agli italiani come
non farsi fregare dalle banche. Allora
si' saremo al " top" della vergogna, dell'indecenza, della stupidita' e dell'assurdita'. Italia povera? No, piuttosto
POVERA ITALIA.
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di Maura Marini
7
Acqua e Agricoltura
Economia e Lavoro
di Carmelo Cannarella
ino a qualche anno fa il mutamento climatico era considerato come un’ipotesi o un
evento che interessava il futuro remoto: oggi abbiamo l’evidenza palese che si tratta di un processo in
atto confermato dall’aumento delle
temperature, lo scioglimento dei
ghiacciai o l’aumento del livello dei
mari. Tutto questo sta avendo pesanti ripercussioni sulla disponibilità
e sulla qualità delle risorse idriche
sia per uso civile che per l’utilizzazione in industria, nel settore energetico ed in agricoltura. L’agricoltura
è chiamata a dare un contributo sostanziale anche a fronte di una diminuzione della quantità di acqua che
si può ripercuotere sulle produzioni
e sulla qualità dei sistemi ambientaliterritoriali ed anche perché questo
settore viene spesso messo sotto accusa per un uso inefficiente di questa preziosa risorsa. Secondo i dati
del CNR l’agricoltura assorbe il 49%
dei prelievi totali seguita dall’industria (21%), il settore civile (19%) e
quello energetico (6%) per l’idroelettrico e il raffreddamento delle centrali termoelettriche. L’ISTAT indica
che le superfici irrigate in Italia ammontano a quasi 2,5 milioni di ettari
di terreno in particolare collocati nel
Nord Italia. Le colture maggiormente
interessate dall’irrigazione sono gli
agrumi, gli ortaggi, le patate, il mais
e le fruttifere. Il metodo di irrigazione più diffuso in Italia è quello ad
aspersione o “a pioggia” (che richiede grandi quantitativi d’acqua)
seguito dallo scorrimento ed infiltrazione laterale, dall’irrigazione “a
goccia” e dalla microirrigazione. La
scelta delle tecniche di irrigazione è
uno dei passi più importanti all’interno di una strategia integrata di risparmio idrico che non significa
necessariamente scarsa irrigazione,
ma maggiore efficienza, seria lotta
agli abusi e riutilizzo delle acque reflue. E’ necessario tuttavia prevedere
una serie di strategie integrate che
interessano livelli di interventi diversi per conseguire un uso realmente efficiente dell’acqua: servono
infatti miglioramenti nelle opere di
F
Orizzonti
nuovi
estrazione, raccolta e distribuzione
dell’acqua, sostituzione delle tecniche di irrigazione inefficienti, forme
di assistenza tecnica adeguate anche
sul versante colturale, ecc. In pratica
occorrono invasi adeguati per raccogliere l’acqua nei periodi in cui è
maggiormente disponibile, sistemi
irrigui efficienti e il riuso delle acque
già usate (provenienti da depuratori
civili, industriali, drenaggio, ecc.).
Ciò implica interventi di risparmio in
azienda, migliorando la gestione dei
terreni, scelta di metodi di irrigazione efficienti, annullare le perdite
nel trasporto dell’acqua, ecc. e interventi di risparmio sul territorio riducendo al minimo le perdite,
recuperando i reflui e le acque di
scolo, captando e tesaurizzando le
acque nei momenti di esubero (ad
esempio utilizzando le ex cave di
inerti). L’approccio generale alla risorse idriche deve quindi sostanzialmente mutare anche sulla base di
una nuova mentalità che faccia tesoro da un lato della reintroduzione
di tecniche e di saperi tradizionali e
dall’altro delle acquisizioni più avanzate della ricerca scientifica ad esempio relativamente a specie adatte a
condizioni di scarsità d’acqua e a
pratiche agronomiche come l’aridocoltura. Bisogna passare alla mi-
4 Settembre 2007
croirrigazione “a goccia” al posto
dell’irrigazione “a pioggia”, rivedere
il sistema delle tariffe, premiare le
esperienze virtuose e penalizzare pesantemente gli sprechi e gli abusi,
ammodernare gli acquedotti, ridurre
l’impiego di sostanze chimiche che
inquinano le falde e riutilizzare le
acque reflue depurate, attuare interventi di riforestazione, ripristinare i
percorsi naturali dei torrenti e provvedere ad recupero effettivo del territorio.
Un momento critico resta inoltre
quello dei controlli: gli enti locali devono procedere a controlli reali e
sanzionare pesantemente tutte le
forme di prelievo abusivo delle acque
dai fiumi e dalle falde e addivenire ad
un censimento aggiornato dei pozzi.
Il nodo acqua agricoltura deve tuttavia rientrare all’interno di una strategia globale integrata per la
gestione delle risorse idriche in Italia che implica una riforma complessiva del sistema di governo delle
acque e del territorio, una lotta
senza quartiere contro gli “ecocidi”
di ogni genere (incendi boschivi,
contaminazione dei terreni, immissioni di gas tossici, ecc.), la presenza
di un’Autorità Unica per le acque e
riammodernare il sistema dei Consorzi di Bonifica.
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E c o n o m i a e L avo ro
Scoppia la bolla immobiliare Usa
ed intervengono le Banche centrali
di Umberto Lacchetti
utto è cominciato negli Stati
Uniti con la crisi dei mutui di
qualità non primaria, detti “subprime”, cioè quei mutui concessi per
l’acquisto di immobili a persone con
basso livello di garanzie. Le cattive notizie provenienti dal mercato dei
mutui sono state contrassegnate da
consistenti ribassi di Borsa e preoccupazioni diffuse. Sono stati pesantemente coinvolti alcuni istituti
americani come la American Home
Mortgage e la Bear Stearns, ma potrebbe trattarsi della punta di un iceberg. E secondo alcune opinioni la crisi
potrebbe compromettere l’andamento
dell’intera economia Usa ed estendersi
a livello mondiale. In Europa si è già
manifestata una carenza di liquidità ed
i tassi di interesse (tassi overnight)
erano saliti al 4,7%. Opportuno quindi
il tempestivo e massiccio intervento
delle principali Banche centrali per arginare il fenomeno: in Europa la Bce ha
iniettato liquidità nel sistema bancario
oltre 210 miliardi di euro in pochi
giorni (ad un tasso agevolato del 4%);
anche la Federal Reserve negli Stati
Uniti ha immesso liquidità per 64 miliardi di dollari. Misure imponenti, che
hanno scongiurato la crisi di liquidità.
I mercati monetari, per ora, sembrano
tornare alla normalità. Permangono
però molti dubbi ed il rischio di imprevedibili conseguenze negative. Vediamo perché.
Il fenomeno è
preoccupante anzitutto perché è
ignota la sua diffusione e ramificazione: non si sa quali società finanziarie ed investitori siano coinvolti ed in
quali paesi del mondo. Infatti, come
noto, in connessione ai mutui si è sviluppata una complessa offerta di prodotti finanziari secondo le moderne
tecniche di ingegneria finanziaria, che
hanno permesso di cartolarizzare i
mutui e diluire i rischi di insolvenza.
Quindi la mancata restituzione delle
rate di mutuo colpisce solo in minima
parte l’istituto concedente, si ripercuote invece su altri fondi, banche,
istituti, investitori finali. Così ad esempio la banca tedesca WestLb (istituto
pubblico) ha reso noto di aver acquistato 1,25 miliardi di euro di strumenti
T
Orizzonti
nuovi
finanziari del mercato “subprime”. Ma
il rischio di perdita è al momento
ignoto: l’istituto infatti ha dichiarato
che si tratta in gran parte di obbligazioni con valutazione di rating AA (in
questi casi però il rating non costituisce una garanzia). Sono in tanti ora ad
esaminare i portafogli per verificare
quale possa essere il rischio-suprime,
ma, data la complessità degli strumenti finanziari, la cosa non è agevole
ed immediata. Permangono quindi incertezza e preoccupazione. La crisi poi
non si può certo paragonare ad una
tempesta momentanea; le cause del fenomeno tendono infatti a persistere.
Basti considerare che la facilità di diluire il rischio attraverso gli strumenti
finanziari ha incentivato le banche a
concedere mutui senza valutare la solvibilità dei debitori, che posso anche
non disporre di reddito o patrimonio.
Il meccanismo ha funzionato senza
problemi finché i prezzi delle case continuavano a salire, perché in caso di insolvenza l’istituto poteva pienamente
rivalersi sull’immobile. Ma quando la
crescita dei prezzi delle case si è arrestata ed anzi è cominciata la discesa,
mentre pure i tassi di interesse Usa salivano fino a superare il 5% e quindi
rendevano più difficoltoso il pagamento delle rate dei mutui, le perdite
si sono fatte sentire. E secondo il titolato economista Kenneth Rogoff “i
prezzi degli immobili dovranno per-
4 Settembre 2007
dere ancora un po’ di punti percentuali” nei prossimi anni. Quindi il fenomeno pare tutt’altro che esaurito.
Alle fondate preoccupazioni le Autorità monetarie e politiche contrappongono la solidità delle economie
mondiali, dell’economia “reale”: in
Usa, in Europa, in Asia la crescita è
buona e duratura, non c’è rischio di
crisi. In effetti anche in Italia le imprese hanno presentato nel 2006 ottime performance di profitti
ed altrettanto si apprestano
a fare nel 2007. D’altra parte
però nel nostro paese le famiglie stanno incontrando
difficoltà a pagare le rate di
mutuo. Non è solo la prevedibile conseguenza dell’aumento dei tassi di interesse,
è piuttosto l’esito di una
condizione di impoverimento complessivo. Ad
esempio il costo della vita in
una città come Milano è
sempre meno sostenibile,
anche chi è in affitto fa fatica a pagare il canone e
l’anno scorso gli sfratti per
morosità sono aumentati
del 137%. A livello nazionale l’indebitamento delle famiglie italiane verso
banche e finanziarie è in aumento. Non
è insensato insomma ipotizzare che
alla base della attuale crisi finanziaria
ci sia anche una ragione distributiva,
una iniqua distribuzione della ricchezza che può danneggiare o limitare
l’attuale fase di sviluppo.
Anche il rimedio posto in essere dalle
banche centrali non è privo di costi.
L’iniezione di moneta nei mercati potrebbe avere effetti inflativi, perché
aumenta la base monetaria. Allora
sembra profilarsi una difficile scelta
per le Autorità monetarie: o puntare
alla stabilità dei prezzi tenendo sù il
tasso di interesse, o privilegiare la disponibilità di credito per le imprese
per non rischiare di bloccare la fase di
crescita. Comunque sia, è evidente
che la crisi finanziaria esige un prezzo
da pagare, sia esso in termini di inflazione o di maggiori rate dei mutui o di
investimenti andati in fumo.
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9
I n ch i e s t e
Un detonatore di nome Subprime Mortgage
da nostro corrispondente negli USA Roberto Marchesi
ubprime Mortgage. In questi
giorni questo termine inglese
che sta ad indicare una categoria di mutui meno pregiati, appare di
regola sulle prime pagine di tutti
giornali. Ma cosa sono di preciso i
“subprime mortgages” ? Sono mutui
per l’acquisto della casa, ma a differenza dei “prime mortgage” (prime
sta per primario) nei subprime i
mutui vengono concessi con grande
facilita’, praticamente un po’ a chiunque ne faccia richiesta. E proprio per
questa ragione essi vengono classificati “subprime” cioe’ inferiori, maggiormente a rischio. Ma se gia’ nel
titolo essi vengono definiti a rischio,
come e’ successo che proprio essi abbiano innescato questo tremendo putiferio nei mercati finanziari di tutto
il mondo ? Facciamo un passo indietro. Come tutti i mutui, anche i subprime mortgage vengono concessi a
fronte della garanzia reale sulla casa.
Vale a dire che quando il debitore
non paga, la banca riprende possesso
della casa che ha finanziato. Negli
Stati Uniti non e’ come in Italia, che
possono passare diversi anni prima
che la casa ritorni in possesso del finanziatore, qui bastano pochi mesi.
Gia’ alla seconda, o al massimo terza
rata mensile non pagata, il titolare
del mutuo viene sfrattato e la sua
casa viene messa immediatamente
nella lista dei “foreclosure”, cioe’ in
svendita. Egli perde tutto, anche
quello che ha pagato in precedenza,
e la banca, vendendo la casa, rientra
in possesso del suo denaro. Sul mercato immobiliare qualcuno fa buoni
affari con queste “occasioni”, anche
se per i poveracci che cadono in questa tremenda trappola sono grossi
dolori. Ma se le banche rientrano del
loro denaro vendendo la casa, perche
questa crisi ? Finche’ la concessione
dei mutui veniva fatta per la gran
parte secondo le regole standard di
prudenza (quelle cioe’ dei “prime
mortgage”), a cadere nella tragedia
del foreclosure erano solo i piu’
sprovveduti o i piu’ sfortunati, ora invece e’ tutto un dilagare di soggetti
(quelli dei “subprime mortgage”) che
non ce la fanno piu’ a pagare. Le principali regole di prudenza da applicare
S
Orizzonti
nuovi
nei mutui dovrebbero essere:
1) che l’importo del mutuo non superi il 70 – 80% del valore della casa
(cosi’ da avere un margine in caso di
recupero forzoso dell’immobile, o di
calo nel valore di mercato);
2) che l’importo annuo complessivo
delle rate del mutuo non superi il 30%
del reddito complessivo annuo della
famiglia a cui viene concesso il
mutuo (per non togliere alla famiglia
una fetta troppo alta del reddito necessario alla sua sussistenza). Negli
ultimi quattro-cinque anni e’ successo invece che le banche hanno
spalancato le porte alla concessione
di mutui “facili” senza tener conto di
alcuna di queste regole. Oltre al fatto
di non avere questi mutui alcun margine di copertura del rischio essi arrivavano persino molto spesso a
caricare in conto capitale la commissione dei brokers immobiliari (dal 3
al 5%) portando cosi’ l’importo del
mutuo a superare il valore stesso
della casa finanziata. La crisi dei subprime mortgage e’ scoppiata a causa
del concatenarsi di diversi fattori: da
un lato vi e’ stato l’eccessivo numero
di operazioni “subprime”, cioe’ a rischio, dall’altro lato vi e’ stata la crisi
del settore immobiliare, che ha generato un consistente calo generale nel
valore delle abitazioni. Contemporaneamente a questi due fattori vi e’
stata pero’ anche la costante crescita
dei tassi d’interesse negli ultimi cinque anni e la malaugurata diffusione
dei piani di rimborso a tasso variabile. Centinaia (o migliaia?) di bro-
4 Settembre 2007
kers con pochi scrupoli hanno
presentato ad una miriade di
sprovveduti il miraggio della
casa sognata come effettivamente possibile. Offrivano un
mutuo che finanziava non
solo il 100% del valore della
casa, ma copriva persino le
parcelle del broker e della
Title Company (praticamente
il notaio). In piu’, offerto dalla
banca, c’era il mutuo a tasso
variabile che, inizialmente,
appariva vantaggioso e sostenibile.
l gioco era fatto. La banche
piazzavano a migliaia
nuovi mutui (anche in sostituzione di vecchi mutui a tasso
fisso) dai qualii incassavano immediatamente sostanziose commissioni
per le loro (ridicole) istruttorie (le cui
spese venivano caricate spesso anch’esse in capo ai mutui), i brokers e
le title companies guadagnavano le
loro profumate parcelle, i mutuatari
entravano felici nella loro casa dei
sogni. Poi qualcosa si e’ incrinato.La
costante crescita dei tassi d’interesse
degli ultimi quattro anni ha provocato nei mutui a tasso variabile (praticamente tutti i subprime) un
aumento nell’importo delle rate da
pagare che per molti e’ stato insostenibile. Non hanno pagato, ed e’ scattata immediatamente l’operazione
“foreclosure”, cioe’ lo sfratto e il recupero della somma da parte della
banca. Ma stavolta qualcosa non ha
funzionato. Da un lato il calo del valore di mercato degli immobili, dall’altro lato il troppo denaro concesso
con il mutuo hanno fatto si che il recupero fosse abbondantemente al di
sotto dell’importo finanziato, provocando in certi casi perdite anche
molto cospicue alle banche. E siccome questa piaga si sta allargando a
macchia d’olio su tutto il territorio
nazionale, gli analisti prevedono che
l’impatto di coloro che non riusciranno a pagare nei prossimi mesi raggiungera’ livelli senza precedenti,
provocando gravi ripercussioni sia
nel mercato immobiliare che in
quello finanziario.
(continua)
I
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10
a bene, tutti si chiederanno ora, i
mutui facili avranno creato problemi
alle banche, ma tutto questo putiferio in Borsa?tquindi anche il bond che indirettamente finanzia il mutuo e’ meno
pregiato, perche’ contiene un piu’ alto rischio. Adesso dovrebbe cominciare ad essere piu’ chiaro come funziona tutto il
meccanismo. Non appena la Federal
Reserve, recentemente, ha annunciato che non avrebbe abbassato i
tassi, i gestori dei fondi che avevano
acquistato i bonds collegati ai “subprime” hanno (per tutti i motivi che
ho detto sopra) pensato che era meglio alleggerire il portafoglio da quei
V
titoli, e hanno cominciato a vendere.
Poi le vendite sono diventate sempre
piu’ massicce. E siccome a dover ricomprare i propri titoli erano le banche, da qui e’ nata la crisi di liquidita’
che ha colpito il sistema e che ha costretto le banche centrali a immettere grandi quantita’ di denaro
liquido nel sistema. (Nei casi piu’
gravi, quando una banca non riesce a
rimborsare i titoli che ha emesso, per
crisi di liquidita’, la banca fallisce).
Siccome nei titoli americani hanno
investito anche diversi fondi stranieri, la crisi si e’ trasferita anche all’estero. E siccome era gia’ noto da
I n ch i e s t e
mesi che una crisi nel mercato immobiliare e nel collegato mercato dei
fondi di investimento avrebbe potuto
portare l’economia americana ad una
nuova recessione, ecco spiegata la
reazione dei mercati americani e internazionali. Il mercato si muove
sempre in anticipo. Non e’ stata la
gravita’ della situazione attuale ad
aver bruciato le migliaia di miliardi di
dollari e di euro nelle borse, e’ stata
la previsione, giusta o sbagliata che
sia, di cio’ che potrebbe succedere tra
poco a scatenare il putiferio.
Abusivismo edilizio: un fenomeno da combattere
di Pasquale Capasso
’ un fenomeno complesso, quello dell’abusivismo edilizio, che negli anni è
stato fomentato da politiche poco incisive od addirittura di incentivazione. Un
fenomeno che può essere distinto in due
grandi filoni: l’abusivismo di necessità e
quello invece legato ad un’attività economico-speculativa. Ma mentre l’abusivismo
di necessità, implementato da chi in quella
casa deve abitarci, cioè la cosiddetta prima
casa, segue prettamente una logica legata
a spinte demografiche e migratorie, quello
speculativo si riferisce a fenomeni molto
più rilevanti e pericolosi di una semplice
casetta. Questo tipo di abusivismo, infatti,
riguarda le nostre coste, i nostri paesaggi,
le nostre città, e non tiene conto di alcuna
analisi paesaggistica e di vivibilità. L’unico
volano sono gli affari e i rapporti di collaborazione tra politici locali corrotti, imprenditori disonesti e, molte volte,
criminalità organizzata. Situazione inquietante che viene però confermata indirettamente dalle ricerche dell’istituto Cresme il
quale, nel 1998, scrisse che il 76,3% delle costruzioni illegali sono concentrate nelle regioni meridionali e nelle isole. Al sud,
infatti, il fenomeno è concentrato nella
Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, coprendo circa il 60% del totale delle abitazioni abusive. Regioni consegnate alla
criminalità organizzata che qui i loro più
grandi affari. Sono passati quasi dieci anni
e la situazione non accenna a modificarsi.
Difatti, con l’aiuto anche dalle numerose
politiche dei condoni, ogni anno vengono
realizzate migliaia di nuove abitazioni abusive. L’ultimo condono appunto, impresso
nella memoria dei lettori, è quello del precedente governo Berlusconi. Inserito nella
E
Orizzonti
nuovi
legge finanziaria, il provvedimento era particolarmente lontano da quello varato nel
1985 da Nicolazzi, che aveva ragion d’esistenza perché serviva a fare tabula rasa
delle leggi precedenti, – contemporaneamente fu varata infatti una nuova disciplina sull’abitazione – mentre assomigliava
al condono introdotto nella legge finanziaria del 1995 che seguiva solo una logica
prettamente finanziaria. Ma in tutta questa situazione c’è sempre qualcuno che
paga. Scioccante è infatti la vicenda degli
abusivismi edilizi nel napoletano, a Casalnuovo. Luigi Iovino, cittadino casalnuovese
è stato infatti una vittima di tali situazioni
di abusivismo. In passato, infatti, decise di
acquistare un appartamento ancora in costruzione, firmando il contratto preliminare. Ma quando venne il momento di fare
il rogito, decise di rifiutare perché molti documenti, catastali ed amministrativi non
erano regolari. Se avesse infatti accettato
di fare il rogito avrebbe potuto incorrere
nel reato di incauto acquisto. In questo
modo però non aveva rispettato il contratto preliminare. Il tutto fu portato in tribunale e la sentenza fu a sfavore
dell’acquirente, nonostante era palese che
l’immobile non fosse stato ancora “condonato”. Il consulente tecnico d’ufficio, CTU,
infatti, per provare la colpevolezza, presentò un certificato di abitabilità dell’immobile che però non si riferiva a quello in
oggetto. Per entrare più nel merito: quello
presentato faceva riferimento ad un edificio di cinque piani con tre appartamenti
per piano, mentre l’immobile su cui è stato
acceso il provvedimento giudiziario è formato da quattro appartamenti per piano.
Inoltre, quel certificato non poteva essere
4 Settembre 2007
collegato all’immobile in oggetto anche
solo perché la data era precedente a quella
della ultimazione dei lavori. Insomma, una
vicenda che prosegue dal 1994 ai danni dei
cittadini napoletani. La causa è nota: intrecci tra abusivismo edilizio e politica dei
condoni, con un tocco naturalmente di
mala giustizia. Queste continue politiche
di “incentivazione” e indifferenza nei confronti del problema permettono infatti il
verificarsi di situazioni imbarazzanti e di
sgomento come questa. Incentivare gli
abusi offrendo un “premio ai furbi” e proseguire con la sostanziale stasi delle politiche di assistenza abitativa può fare da
volano per la crisi della politica e questo
non è un bene per il paese. Si può osservare
che negli anni la curva delle abitazioni abusive in Italia assume una forma decisamente indirettamente proporzionale a
quella delle costruzioni legali. Infatti, negli
anni in cui è stato disincentivato l’abusivismo edilizio, utilizzando una linea politica
dura contro il condono e contro gli abusi,
sono cresciute le costruzioni legali e diminuite notevolmente quelle illegali. Il risultato è completamente opposto quando si
applicano politiche favorevoli agli speculatori e abusivi. Fortunatamente, in questa
particolare fase politica, i Governi di Centrosinistra sono più attenti alle esigenze di
territorio e mettono in moto iniziative di
demolizione. Insomma, il contesto cambia
e anche l’attività illegale diminuisce grazie
anche ad una prospettiva di mantenimento
di questa posizione ed il mancato sostegno
con scelte politiche ed economiche, pubbliche e legali, ai progetti di chi costruisce
abusivamente.
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11
I n ch i e s t e
Regione Campania e consulenze “sciupone”.
Di Pietro: Pronti ad uscire da questa maggioranza.
Dietro una scellerata indifferenza si annida il vittimismo parassitario
di una intera classe sociale
di Felice Massimo De Falco
ndiamo subito alla questione.
Con questo stringata e, ahimè,
polemica articolessa , si allude
alla dibattuta piaga delle consulenze
esterne, a cui, con manierata nonchalange, fa ricorso la giunta regionale
campana. Qui si discute del cosiddetto
Paser, ossia il piano di azione per lo
sviluppo economico regionale, racchiuso in un bando pubblicato in
pieno agosto, per il quale sono stati
stanziati 553 milioni di euro ( come riportato dal bollettino ufficiale della
regione), approvato in questi giorni
dalla Giunta, su proposta dell’assessore alle Attività produttive Cozzolino, panzer di primo pelo della
squadra bassoliniana assieme a Caiazzo e Paolucci. Nel documento della
proposta, di 49 pagine, si legge che il
Paser è uno strumento di pianificazione strategica triennale. Esso intende promuovere la crescita e la
competitività del sistema produttivo,
rafforzare le infrastrutture, consolidare il tessuto imprenditoriale, razionalizzare la struttura patrimoniale
delle imprese, rafforzare l’azione pubblica e promuovere lo sviluppo su
scala nazionale ed internazionale. E'
prevista, inoltre, la costituzione di
un'Autorità di Piano per promuovere
uno stretto coordinamento tra le
azioni del PASER e un'adeguata sinergia operativa delle strutture amministrative preposte alla loro attuazione.
All'Autorità di Piano si affianca, in
qualità di struttura di supervisione e
controllo, un Comitato di Sorveglianza
presieduto dall'Assessore all'Agricoltura e alle Attività Produttive e costituito da componenti della Cabina di
Regia, del Consiglio degli esperti della
Programmazione, da rappresentanze
del partenariato economico-sociale,
degli enti locali, delle competenti
commissioni consiliari.
Tradotto dal rude bassolinese, un
astronomico pozzo di soldi da distribuire per il sostentamento dei consensi
politici.
La
consulenza
scriteriata è il cemento del consenso.
A
Orizzonti
nuovi
Infinite le critiche giunte dalla politica
e dalla stampa, dure ma pur sempre
parsimoniose, sin tanto che non indirizzino scelte drastiche e pragmatiche.
Antonio Di Pietro dice: Siamo pronti a
uscire da questa maggioranza alla Regione, se non si darà subito una stretta
ad incarichi esterni e società miste per
i quali ci sono troppi sprechi. Su questo tema non transigo. Qualche persona di buone letture ricorderà le
parole di Don Luigi Sturzo, il quale definiva il tesoro dello Stato come la
botte di San Gerlando, dove il vino non
finisce mai. Erano i tempi in cui, finita
l’allegoria resistenziale, il comunismo
inaugurava la festosa e cieca stagione
del collettivismo ideologico ed istituzionale, che incantava lo spirito popolare in ogni minima dinamica, a
spregio della libertà individuale. Nell’economia, nella cultura, nella vita di
partito, il comunismo edificava l’interventismo ad ogni costo, statizzando
ogni settore della società sotto le spoglie di un rude Moloch a cui tutto doveva interessare ed appartenere. Le
preoccupazioni di Sturzo per le sorti
della libertà in quegli anni, descrivevano un modus agendi che si è celatamente metarmorfosizzato in un neo
dirigismo politico-sociale, raggiungendo proprio negli ultimi tempi il
4 Settembre 2007
suo zenith più aberrante.
Rappresentazione icastica
della politica italiana di oggi,
l’era del consulere (del consiglio , parere esoso), è incarnata dalla Regione Campania.
Dopo la fase di tangentopoli,
la ripulsione verso il sostentamento dei partiti attraverso
il
finanziamento
illecito, non è bastata a configurare un etico rilancio
verso prassi politiche moralmente lecite. Oggi Tangentopoli rivive le fastigia del
passato, nelle forme mistificatorie del populismo facile.
Lo stesso germe parassitario,
che il buon Antonio Di Pietro
si affannò a distruggere, è prepotentemente rispuntato, ancor più cruento,
dietro l’infausto incipit dell’indifferenza cittadina. La novella cancrena si
chiama consulenza. Sotto il monarcato
di Antonio Bassolino, la regione sarebbe stata trasformata in una pingue
merchant bank di burocrati cortigiani,
in cui la sola lingua parlata è il bassolinese. Sintesi postmoderna del Comunismo mimetizzato è proprio il
bassolinismo. Esso postula l’astrattismo della democrazia, privilegia la demagogia spicciola, tanto cara al
napoletano medio, alimenta con la retorica buonizzante , clichè di società
in disuso, si circonda, nel trogolo del
Palazzo, di menti bacate, di Donnarumma all’assalto, ossia di gente che
si butta a far di tutto, perché non sa
far nulla, dà loro quanto basta affinché siano mesti e fedeli. Per i bassolinisti, il Muro di Berlino non è mai
caduto. Ciò che più fa male e colpisce
è una insipiente e pericolosa sindrome
di irresponsabilità del popolo campano, tenutario di facili commiserazioni e avvezzo ad un gradevole ed
accomodante vittimismo parassitario.
Come dice Pascal Bruckner: il vittimismo è un balsamo effimero ed una
umiliazione supplementare, una seconda schiavitù.
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12
I n ch i e s t e
Cittadini vittime di speculazioni legate
ad aumenti di decine di punti percentuale di servizi essenziali
di Giuseppe Di Maria
n una estate caratterizzata dal
dibattito su tesoretti ed evasione fiscale alcune delle maggiori
associazioni
per
i
consumatori rendono note le rilevazioni fatta sul mercato in merito
agli aumenti medi che le famiglie
italiane stanno subendo nel silenzio più assordante. Milioni di cittadini sono vittime di speculazioni
legate ad aumenti di decine di
punti percentuale di servizi essenziali, di contro chi ha rendite finanziarie erge un muro di fuoco
per continuare a vivere in un paradiso fiscale iperprotetto. Non si fa
in tempo ad annunciare un probabile ritocco di appena 7,5% sulle
imposte da redditi, finora rimasti
immuni dalle tempeste di aumenti
degli ultimi anni, che voci autorevoli si alzano con interesse da
prima pagina sul fatto che le rendite non vanno toccate. Il tutto in
barba alla realtà di questi ultimi
anni. Dalla rilevazione dell’andamento del mercato risulta un aumento medio dei costi subiti dai
consumatori del 14,7% relativo alla
fornitura idrica, del 11,9% legato
alla scuola e istruzione e del 7,4%
relativo ai consumi alimentari. Lo
sciopero sulla “pastasciutta” proclamato per protesta il giorno 13
settembre fa solo ridere chi su
questi aumenti continua a speculare. Ci stiamo avviando verso un
“mercato nero” istituzionalizzato
dove servizi essenziali, come
acqua, istruzione e alimenti vengono usati per arricchire chi può
approfittarsi di un sistema economico che non garantisce protezione
ai
consumatori.
E’
scandalosa poi la situazione legata
ai servizi idrici, dove tutta una
serie di assegnazione di appalti
privati hanno fatto lievitare, in
molti casi di più del 100% il costo
di un bene essenziale come l’acqua. Stiamo parlando dell’acqua,
non dei BOT o delle rendite di obbligazioni! Così mentre la tutela
delle rendite finanziarie trova de-
I
Orizzonti
nuovi
cine di paladini autorevoli nessuno
grida allo scandalo se in una cittadina come Aprilia, alle porte di
Roma, i cittadini si vedono recapitare bollette salatissime per la fornitura idrica tanto da spingere i
consumatori ad attuare un vero e
proprio sciopero fiscale nel silenzio più assoluto dei media. Aprilia
purtroppo è solo un esempio. La
speculazione sulle forniture idriche sta diventando un vero e proprio business in tutta Italia e molti
vogliono farne parte. Nascono un
po’ ovunque consorzi privati e gestioni ad hoc per sfruttare questo
nuovo affare il tutto in assenza di
concorrenza. La speculazione
sull’acqua è nota da anni. In Sicilia, grazie alla penuria di acqua
dolce, si è creato un enorme giro
di affari sull’acquisto di serbatoi
idrici e autoclavi che di fatto aggi-
4 Settembre 2007
rano il razionamento idrico, per
non parlare poi del prezzo dell’acqua fornita da privati senza scrupoli. E da sempre un buon affare si
esporta facilmente grazie soprattutto al silenzio. Il silenzio dei sindacati
che
sembrano
aver
dimenticato le lotte per i diritti
dei lavoratori, il silenzio dei giornalisti, che preferiscono occuparsi
di gossip e il silenzio dei politici
che giocano a ping pong verbale
considerando gli elettori humus
fecondo per poter raccogliere i
voti. Di fronte a tutto ciò rimane la
denuncia poco pubblicizzata delle
associazioni dei consumatori e lo
sciopero della “pastasciutta”.
Come cittadino mi aspetterei qualcosa di più.
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13
Demanio: progetto Valore Paese
ono 198, per il valore complessivo di 1,095 miliardi, gli immobili che passeranno all'Agenzia
del Demanio entro il 31 dicembre
2007. È quanto previsto dal secondo
decreto per il trasferimento degli immobili non più utili ai fini militari, siglato dal Ministero della Difesa e
dall'Agenzia del Demanio. Gli immobili, una volta trasferiti, entreranno a
far parte del progetto "Valore Paese",
il percorso di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico coordinato dall'Agenzia del Demanio.È in
fase di avvio, per garantire il rapido
trasferimento
degli immobili all'Agenzia del demanio, un processo di razionalizzazione
S
dei beni ancora in uso al Ministero
della Difesa, per un valore di 95 milioni di euro. Si procederà infatti,
senza alcun onere per lo Stato,all'individuazione di nuove strutture sostitutive o riqualificazione di immobili
militari già esistenti, che continueranno ad essere utilizzati dalla Difesa
per fini istituzionali.
l decreto è il secondo di quattro
provvedimenti che sanciranno il
trasferimento, entro luglio 2008, di
immobili ex Difesa per un valore complessivo di 4 miliardi di euro. Il primo
decreto, siglato il 28 febbraio 2007, ha
individuato 201 beni per il valore di 1
miliardo di euro. Il termine dell' operazione di trasferimento di tali immo-
I
A t t i v i t à d i G ove r n o
bili nel patrimonio immobiliare pubblico è previsto per luglio 2008,
quando le due istituzioni firmeranno
il quarto ed ultimo decreto.
li immobili consegnati in gestione all'Agenzia del demanio
rientrano nel portafoglio immobiliare dello Stato e saranno oggetto di un percorso di valorizzazione
e riqualificazione, il progetto Valore
Paese, che vede la cooperazione tra
l'Agenzia del Demanio, Enti locali e
soggetti privati. L'obiettivo è quello di
reinserire immobili di pregio, che potranno nuovamente essere utilizzati
per scopi vicini ai fabbisogni della collettività, nel contesto urbano e sociale
G
Crediti ed incentivi agli studenti più brillanti
on tre provvedimenti emanati nell'arco di una settimana il Governo
vuole dare nuovo slancio agli studi
e premiare l'impegno scolastico, incentivando l'eccellenza, e garantendo a
tutti pari opportunità. D'ora in poi un
buon curriculum scolastico sarà un credito spendibile per accedere alle facoltà
universitarie a numero chiuso: è questo
uno dei punti qualificanti dello schema
di decreto legislativo approvato il 27 luglio 2007 dal Consiglio dei ministri, su
proposta dei ministri Fioroni e Mussi. Il
provvedimento prevede, fra l'altro che,
nel punteggio massimo di 105 punti per
l'ammissione ai corsi universitari, 80 saranno assegnati sulla base del risultato
del test d'ingresso e 25 saranno dati agli
C
studenti che abbiano conseguito risultati di eccellenza in materie propedeutiche a quelle oggetto del corso di
laurea. Il certificato di eccellenza darà
accesso non solo ai crediti formativi ma
anche e soprattutto a incentivi che andranno dai benefici di tipo economico
all'ammissione atirocini formativi, dai
viaggi di istruzione e visite a siti specialistici ai benefit e accreditamenti per
l'accesso a biblioteche, musei e altri luoghi di cultura. È quanto prevede il decreto legislativo approvato nel Consiglio
dei Ministri del 20 luglio 2007 su proposta del Ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. Con queste
finalità nasce l'Albo nazionale degli studenti eccellenti, previsto da una diret-
tiva firmata il 26 luglio 2007: gli studenti che abbiano ottenuto risultati di
eccellenza saranno inseriti in un Albo
nazionale, a disposizione delle università, delle istituzioni di Alta cultura,
delle comunità scientifiche ed accademiche e delle imprese interessate. Nell'Albo saranno inclusi anche gli studenti
vincitori di competizioni scolastiche di
livello particolarmente elevato, quali le
Olimpiadi nelle varie discipline scolastiche, certamina e competizioni nazionali. Inoltre, agli studenti che
conseguono 100 e lode agli esami di
stato saranno assegnati buoni da utilizzare per l'acquisto di libri e altri sussidi
scolastici, testi universitari e riviste
scientifiche.
Accordo ITALIA-GRECIA-TURCHIA per gasdotto
Il 26 luglio 2007 il ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, il
ministro greco dello Sviluppo, Dimitri
Sioufas, il ministro turco dell'Energia e
delle risorse naturali, Hilmi Güler,
hanno firmato un accordo relativo alla
realizzazione di un sistema di gasdotti
per l'importazione in Italia di gas naturale prodotto dall'Area del Caspio,
attraverso la Turchia e la Grecia. L'accordo estende anche alla Turchia i contenuti dell'accordo intergovernativo
del novembre 2005 tra Italia e Grecia
per l'interconnessione mediante gasdotto sottomarino delle reti di tra-
Orizzonti
nuovi
sporto di gas naturale tra Italia e Grecia
(progetto IGI). Il progetto "è il primo e
il più avanzato, in grado di collegare
l'area del Caspio ai consumatori europei", come ha osservato Bersani, il
quale ha aggiunto che questa operazione consentirà di "fornire quantità
supplementari di gas naturale all'Europa" nell'ottica di un "mercato unico
e integrato dell'energia a vantaggio dei
consumatori europei", nonché consolidarela cooperazione energetica tra
Europa e Turchia rafforzando ulteriormente "la dimensione euro-mediterranea della politica energetica italiana".
4 Settembre 2007
Quanto ai tempi di realizzazione del
progetto, il ministro ha garantito che
si metterà al lavoro da subito per rispettare i tempi: entro il 2012, o forse il
2011. Bersani ha quindi sottolineato
che l'Italia ha lavorato molto per raggiungere gli obiettivi della propria
strategia energetica anche con le riforme di liberalizzazione, ed ha precisato che nell'ultimo anno sono stati
conclusi o avviati sette accordi internazionali per l'interconnessione delle
reti di trasporto del gas e dell'elettricità.
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14
Vita di Partito
I leader quarantenni del Partito
democratico: figli di un calcio minore
di Ivano Sartori
nrico Letta, Tommaso Andreatta,
Giorgio Prodi e altri figli di famosi
di sinistra giocano a Subbuteo durante un ritiro di riflessione nel Trentino. I giornali li fotografano e li
raccontano, loro ci stanno. Si profondono in particolari sulle loro passioni
adolescenziali: leggevo Dylan Dog… ammiravo Lech Walesa… mi piacevano Elio
e le Storie Tese… Hobby e infatuazioni
da piccoli fan. I ragazzi degli anni Ottanta, divenuti adulti, si confessano.
Vere passioni, soprassalti di incontenibile nostalgia o strizzatine d’occhio ai
coetanei per far vedere che, sotto la grisaglia, sono fatti della stessa pasta?
Vallo a sapere. Davanti ai microfoni e
sui palchi mediatici, i politici sono sinceri quanto gli attori. Difficile distinguere la verità dall’enfasi. Per
accattivarsi la benevolenza degli elettori sono portati a fare i gigioni. Magari
in buona fede. Ma in fondo che ce ne
cale? E poi che male ci sarebbe? Nessuno, se tutto ciò restasse nella sfera del
privato anziché diventare surrogato
della politica. Abbiamo avuto Walter (ex
Valter) Veltroni che da direttore dell’Unità ha riesumato le figurine Panini
dei calciatori. Abbiamo assistito alle
performance di Massimo D’Alema sul
campo da gioco nelle inevitabili partite
destra contro sinistra o scapoli contro
Punto di fuga
E
Soluzioni senza problemi, o
le frontiere del consumismo*
Che la civiltà consista essenzialmente nella creazione,
non già nella soddisfazione,
di bisogni – è luogo comune.
Si dà forse un limite alla creazione di bisogni? è invece un
quesito ancora ascoltabile.
Apparentemente, infatti, dire
creazione equivale a dire assenza di limite. Colui che
crea, non crea anzi altro che
la distruzione di un limite. Lo sapeva
Kant quando situava nella Dialettica
– oggi diremmo però: nella
Clinica – della Ragione i pindarici
voli della sua creazione più illusoria:
la Metafisica. E proprio per interdirne
il decollo, il filosofo di Koenigsberg
tarpò le ali alla Fenice della Ragione:
per limitarne i rischi. Gli farà eco il
Orizzonti
nuovi
ammogliati. E adesso è scoccata l’ora
del Subbuteo, il calcio in punta di dito
inventato da un ex aviatore della Raf
nel 1947 ma esploso in Italia in tempi
relativamente recenti.
Perché questa sinistra, ancorché giovane, ci tratta (e si tratta) da eterni
bambini o da decrepiti citrulli? Perché
la ricreazione non finisce mai? Non invochiamo la seriosità, giammai. Ma tra
le centinaia di pagine di illeggibili programmi e la sagra del prezzemolo dovrà
pur esserci una via di mezzo. Tra discorsi inascoltabili conditi con il gergo
degli intimi e il concerto rock possibile
che non si trovi una fessura per restituire alla politica la sua dignità di
«scienza» della cosa pubblica che tutti
possono capire e maneggiare?
Wittgenstein del Tractatus, che impose il silenzio su ciò su cui è impossibile parlare. Esaminando a volo
d’uccello le creazioni della civiltà,
vien fatto di constatare una duplice
violazione: la metafisica risorge a
ogni piè sospinto – e nella forma di
una produzione che non cessa di sostituirsi alla Natura, e nella forma di
un discorso che non accenna a lasciarsi sostituire dal silenzio. Economia e pubblicità ridono sotto i baffi
delle litanie filosofiche: a loro basta
certificarsi more tautologico. E se
l’ineffabile Renè della moderna astutia rationis aveva malinconicamente
sentenziato Penso, dunque sono, loro,
le due fatidiche ancelle della libertà
antifeudale, replicano spudoratamente Sono, dunque penso. Anzi,
parlo (è noto, e ad nauseam ripetuto,
che pensare e parlare sono sinonimi).
E’ facile riconoscere nel principio
combinatorio del linguaggio il rischio
4 Settembre 2007
I giovani hanno bisogno di politici che li istradino su idee e
principi, verso missioni e ideali
da affrontare con coraggio ed
entusiasmo. Non sanno che farsene di amiconi che li gratifichino con pacche sulle spalle al
posto dell’esempio. Non hanno
bisogno di ex ragazzi ma di
adulti che li trattino da adulti.
Un genitore deve fare il genitore, non il compagnone. Il politico deve fare il politico, non
l’animatore da villaggio turistico.
Ci si lamenta parecchio in giro dell’abulia dei venti-trentenni tutti iPod, Internet e telefonino. Ma come possiamo
rimproverare loro di appassionarsi a
qualcosa che si rinnova e si semplifica
di continuo come le tecnologie nate dal
computer, quando la politica invecchia
e si complica a vista d’occhio e a portata
d’orecchio? Nonostante l’aria da eterno
oratorio e da show televisivo che sparge
in giro, la politica non riesce a rinnovarsi nei modi e nel linguaggio. Questa
mancanza di chiarezza, quali opacità
nasconde? Perché questo ritardo nel tenere dietro ai bisogni reali dei cittadini?
Forse perché questi ultimi sono ormai
considerati perlopiù spettatori e consumatori?
stesso dell’infinito senza condizioni.
Quale discorso manca alla totalità?
Quale novità ci attende che non sia
già stata espulsa dalla Cloaca Maxima della machine-à-penser? Nessuno.
Ogni
risposta,
ogni
combinazione, ogni soluzione è alla
portata di tutti: di tutti e di nessuno. A
parziale consolazione, si ricorderà
che Nietzsche stesso – incredulo ripristinatore dell’Eterno Ritorno dell’Identico – aveva sottotitolato il suo
Zarathustra un libro per tutti e per
nessuno. Se Tutto è democraticamente possibile, l’unico a vincere, a
guadagnare, sarà proprio il Banco: e
quand’anche gli scommettitori scommettessero come Pascal, se vincessero vincerebbero un Dio talmente
disincantato da far loro rimpiangere
le Grinze autoritratte dal Duerer.
di Roberto Morpurgo
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15
La necessità della cooperazione
penale internazionale
Vita di Partito
di Mario Tocci
opo il cruento delitto di ‘ndrangheta avvenuto a Ferragosto
nella ridente cittadina tedesca
di Duisburg si è riproposto il problema della mancanza di una rete internazionale di comunicazione e
scambio di informazioni sulla situazione penale dei soggetti pregiudicati
in uno o più Stati. La presenza di un
circuito del genere, adesso come in
altre circostanze, avrebbe consentito
lo svolgimento di indagini più celeri
ed efficaci e dunque permesso l’individuazione e la punizione dei rei dei
crimini posti in essere. Qualcuno
Il gioco dei perché
D
Perchè a Vasto bisogna fare
una valutazione sullo stato del
partito?
2^ parte
In alcuni periodi dicevo, per
esempio fino alle politiche del
2001, abbiamo agito con entusiasmo e senso di appartenenza. Poi è iniziato un
percorso alternato in parte di
movimento, in parte finalizzato alla necessità di darci
un’organizzazione di partito,
che è stato un pò convulso. Dal
2001 fino alle successive politiche del 2006, una parte dei
militanti , chi per stanchezza,
chi per delusione per il mancato raggiungimento del quorum del 4% chi
per motivi diversi, si sono allontanati.
La faticosa fase della costruzione del
soggetto politico ha inizio con la prima
assemblea politica programmatica di
Roma il 16 giugno 2001 “dalla protesta
alla proposta”. Sono seguiti i congressi
Orizzonti
nuovi
potrà, forse a ragione, obiettare l’insensatezza della costruzione dei recinti allorché i
buoi siano già scappati. Eppure un ragionamento simile
finisce con l’essere un alibi
per l’immobilismo politico
degli organi nomopoietici nazionali e sopranazionali, che –
finora – non hanno mai profuso un reale e concreto impegno
sul
fronte
della
cooperazione penale internazionale.
Il partito dell’Italia dei Valori, per
mezzo dell’onorevole Leoluca Orlando, ha espresso le proprie allarmate preoccupazioni per l’inattuata
istituzione del sistema mediatico
menzionato, di cui peraltro – per la
prima volta – aveva parlato Giovanni
Falcone. La tecnologia permette di
condividere, anche a distanze geografiche rilevanti, dati di ogni genere
attraverso internet. Che difficoltà si
frapporrebbero alla diffusione, da
parte di ogni Stato, delle schede giudiziali dei rispettivi pregiudicati?
La creazione di un sistema così strutturato inciderebbe non soltanto nel
momento patologico della persecuzione dei reati già consumati ma
anche nella fase fisiologica della gestione degli appalti pubblici, che resterebbero preclusi a soggetti in
odore di criminalità. Si potrebbe iniziare a livello comunitario, per poi
estendere l’ingranaggio – frattanto
già rodato – su scala internazionale.
Per gestire il sistema sarebbe utile
istituire un Comitato Consultivo, formato dai rappresentanti dei Governi
degli Stati aderenti (magari dai Ministri degli Interni e della Giustizia), e
un’Authority indipendente, i cui
membri (possibilmente magistrati o
comunque giuristi) sarebbero designati con cadenza triennale dal Comitato medesimo in condizioni tali
da garantire turnariamente a tutti gli
Stati l’accesso di un proprio rappresentante.
L’Italia potrebbe avere in Orlando,
giurista di spessore e politico raffinato, un eccellente rappresentante in
seno all’Authority.
provinciali e la formazione dei coordinamenti politici regionali nell’autunno 2001 con i primi segnali di
contrapposizione e divisioni interne
per la conquista delle leadership regionali. Una ripresa movimentista si
avrà in concomitanza con la manifestazione del 10° anniversario di Mani
Pulite il 23 febbraio 2002 al Palavobis
di Milano promosso dalla rivista Micromega con il nostro sostegno a favore della legalità e contro le leggi
vergogna del governo Berlusconi. Fu
un momento di grande coesione ed orgoglio per tutti noi. Il 21 e 22 Giugno
2002 a Bellaria Di Pietro convoca gli
Stati Generali dell’Italia dei Valori. La
manifestazione, che avrà una risonanza nazionale per la presenza dei
più importanti leader dei partiti del
centro sinistra, può considerarsi il
primo congresso dell’Italia dei Valori,
con la nascita dell’organo d’informazione del partito “Orizzonti nuovi” e la
presentazione del programma politico.
Il 14 settembre 2002 a Roma siamo a
fianco dei 300 mila della società civile
e nelle settimane successive con i movimenti dei girotondi per protestare
contro gli attacchi alla magistratura,
all’occupazione della Rai e contro la riforma Moratti sulla scuola. A fine giugno 2003 il partito torna a mobilitarsi
in tutt’Italia dopo l’assemblea organizzativa nazionale svoltasi a Rimini per
la raccolta firme dell’estate 2003 per la
richiesta di referendum per l’abrogazione del “Lodo Schifani”, una legge
fatta apposta per impedire lo svolgimento dei processi in corso a Milano a
carico di Silvio Berlusconi, accusato di
corruzione di magistrati. In 3 mesi raccogliemmo 1 milione di firme ottenendo un sostegno unanime da parte
dei cittadini. Iniziò poi la lunga tornata
elettorale: le provinciali e europee del
2004, le regionali del 2005, le politiche
e amministrative del 2006. Continua la
3^ e ultima parte sul prossimo numero.
4 Settembre 2007
di Gustavo Quaranta
[email protected]
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16
Ma il Mar Ligure è veramente pulito?
e la costa non è troppo costruita?
Vita di Partito
di Sergio Bagnoli
BORDIGHERA- Il sindaco Giovanni Bosio minaccia querele contro il popolare “molleggiato”
i risiamo: a non più di due anni
dalla sua ultima invettiva contro
la cementificazione della Riviera
Ligure, Adriano Cementano, il popolare
cantante soprannominato “ il molleggiato” che ha fatto la storia della musica leggera italiana negli anni sessanta
e settanta, torna, lancia in resta, a declamare filippiche contro gli uomini di
governo della regione tirrenica che da
sempre lo ospita quale vacanziere nei
mesi estivi. Cementano infatti, insieme
alla moglie Claudia Mori, dall’inizio
degli anni settanta è solito trascorrere
le proprie vacanze a Bordighera, la celebre stazione climatico- balneare della
Riviera di Ponente ad un tiro di
schioppo dal confine francese. Il caso è
sorto a seguito di una lettera inviata da
Celentano al “ Corriere della Sera” ed
ad un’intervista dallo stesso concessa
al Tg 1. In esse appunto il cantante
aveva sparato a zero contro la gestione
dell’ambiente in Liguria, contro il Presidente della Regione Liguria Claudio
Burlando e contro Legaambiente colpevole a suo dire di non eseguire in maniera seria, con l’imbarcazione Goletta
Verde, i prelievi circa lo stato della bal-
C
neabilità delle acque. ” Quando mi affaccio dalla finestra della mia suite al
Grand Hotel del Mare di Bordighera
vedo preoccupanti chiazze schiumose
e giallastre in mezzo al mare, altro che
bandiera blu!”, ha affermato il popolare Adriano, che poi ha aggiunto: “ In
Liguria la costa è completamente cementificata e le brutture vengono costruite tuttora grazie alla benevolenza
della Giunta Regionale”. Sicuramente
la costa ligure, aggiungiamo noi, è stata
violentata e le aree veramente verdi
sono ormai poche, ma in gran parte si
tratta di speculazioni risalenti agli anni
sessanta- settanta, quando sembrava
che per essere moderni bisognasse trasformare le bellezze ambientali del nostro paese in squallide periferie
urbane. Al giorno d’oggi invece a preoccupare, a livello di tutela del paesaggio, è l’inflazione di porticcioli turistici,
benedetti dalla giunta Burlando, costruiti in ogni anfratto della costa.
Sembra quasi che lo sviluppo della regione debba passare per forza attraverso lo sviluppo abnorme della
nautica da diporto. Il risultato è che
l’eccessivo entusiasmo con cui Claudio
Burlando ed i suoi assessori hanno accolto la costruzione di scali portuali turistici, nettamente sovradimensionati
rispetto alle esigenze, in ogni paesino
che si affaccia sul Tirreno ha allontanato molti turisti dell’Europa del nord
dalle nostre contrade. Quanto alle
chiazze giallastre che compaiono qua e
la in mare vi è da dire che il conferimento della Bandiera blu a determinati
comuni nulla garantisce circa l’effettiva incontaminazione dell’ambiente
giacché esse sono semplicemente il
frutto di una dichiarazione autocertificata presentata al competente organismo
europeo
dalle
singole
amministrazioni comunali. Legaambiente invece, che la situazione la verifica ogni anno sul campo, ci dice che
sono poche le località liguri di mare a
meritarsi l’eccellenza e che Bordighera,
dal canto suo, naviga nella mediocrità.
Forse allora Celentano tutti i torti non
ce li ha pur se, in mancanza di un confronto, sia il sindaco bordigotto Giovanni Bosio ( Forza Italia), sia il
Governatore ligure Claudio Burlando (
Ds) minacciano querele.
Provincia Brindisi: l’IDV è stato il partito che ha
pagato il prezzo più alto con questa Amministrazione
di Red
l Segretario Provinciale dell’IDV
Francesco Greco, esprime solidarietà agli Assessori Franco, Cirasino
e Rollo. Che la politica va avanti a colpi
di scommesse e manovre azzardate
perdendo, a volte, il senso della logica,
della ragione e che il dialogo tra il Presidente della Provincia Errico e i partiti
non c’è da un bel po’ è cosa risaputa e
se ne sono accorti un po’ tutti. Da
tempo i Segretari Provinciali del Centrosinistra compattando le forze dell’Unione si sono adoperati per uscire da
una empasse creato esclusivamente dal
Presidente Errico.Dispiace che il Presidente Errico, in più occasioni, ha ignorato la volontà e lo sforzo dei partiti
della coalizione che lo sostengono, in
quello che vuole essere un’azione di
l
Orizzonti
nuovi
rinnovamento e di maggiore coinvolgimento dei partiti nella gestione della
cosa pubblica, mettendo a disposizione
le migliori risorse in campo, senza offendere nessuno del lavoro sin qui
svolto, anche se discutibile su alcune
scelte peraltro migliorabili.
’auspicio è che i partiti e il Presidente Errico, riscoprono la politica nella sua essenza per
riprendere il dialogo con tutte le forze
che hanno determinato la conquista
della provincia, al fine di concludere la
legislatura con rinnovata energia e impegno a vantaggio dei cittadini e soddisfazione degli amministratori. L’Italia
dei Valori già in altre occasioni ha lamentato la mancata partecipazione al
coinvolgimento nelle scelte strategiche
L
4 Settembre 2007
della Provincia, prima verso i partiti
che ora siedono nell’assise, e dopo al
Presidente Errico. L’IDV è stato il partito che ha pagato il prezzo più alto con
quest’Amministrazione, in futuro non
accetterà più simili trattamenti, ipotizzando anche la possibilità di nuove alleanze con quelle forze moderate che
condividono i nostri programmi.
l rinnovamento nel centro sinistra
nazionale influenza indubbiamente
anche la periferia è necessario che i
partiti dell’Unione a Brindisi, iniziano
un percorso nuovo, con la massima lealtà e compattezza, in virtù degli impegni futuri che ci aspettano, ed è
questo, un elemento che gli amministratori ai vari livelli non possono
ignorare
I
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17
Lavavetri fuorilegge?
Campania
di Marco Sacco
“Noi a Napoli abbiamo altro a cui pensare”
’ipotesi di imitare per Napoli il
modello Firenze, svanisce dopo
le dichiarazioni in coro dell’assessore comunale alla Legalità Giuseppe Gambale ed il sindaco di Napoli
Rosa Russo Jervolino. “La priorità
sono i parcheggiatori abusivi, il problema dei lavavetri esiste anche a Napoli, ma non è grave come altri
centri”. “Non c’è la necessità di
un’ordinanza urgente come quell’emessa dal sindaco di Firenze, esistono già leggi per contrastare il
fenomeno, questo genere d’attività è
svolto prevalentemente da clandestini e minori”. Ancora più insensibile al problema il Sindaco di Napoli –
“il sindaco di Firenze non ha altro a
cui pensare”.Se è questa la risposta
ad un problema che se pur marginale,
ma che infastidisce la maggioranza
degli automobilisti, si spiega anche il
perché a Napoli vige una sorta di
anarchia sociale, dove quasi tutto è
permesso. E’ permesso anche aprire
un piccolo bazar di giocattoli e vestiti
L
innanzi ai caselli autostradali o mendicare applicando agli automobilisti
un doppio pedaggio, con gravi ripercussioni sulla viabilità. Dove è possi-
bile acquistare nei mercatini rionali,
soprattutto quello della Maddalena
(vicinanza piazza Garibaldi) cd e dvd
contraffatti. In questo contesto diviene normale che barboni, alcolizzati, drogati, risiedono in pianta
stabile nella stazione centrale recando gravi disturbi ai cittadini ed ai
turisti. Il Corso Umberto I, dove i
commercianti più numerosi sono diventati quelli di origine magrebina
che vendono quotidianamente prodotti vigorosamente contraffatti, facendosi beffa di tuttie le
leggi sui diritti d’autore e dei
commercianti della zona che
pagano regolarmente le tasse.
Le bancarelle divenute sempre
più voluminose impediscono ai
pedoni di muoversi liberamente sui marciapiedi. Continuando con l’enorme scasso di
Poggioreale, dove si vendono
da anni pezzi d’auto rubate.
Tutto nella piena indifferenza
della collettività e delle istituzioni, dove tutti hanno il diritto a
fare quello che vogliono, eccetto la
stragrande maggioranza dei cittadini
onesti che si trova quotidianamente
a vivere continue angherie, dove lo
stato di diritto sembra essere una chimera a cui i napoletani non devono e
non possono abituarsi.
Napoli: un aeroporto che preoccupa
di Carmine Attanasio
n aeroporto nel centro della
città. E’ questo un problema atavico della città di Napoli che da
sempre vede atterrare gli aerei in un ristretto spazio ubicato nel quartiere di
San Pietro a Patierno. Da anni divampa
una polemica rispetto all’allocazione
dell’aeroporto di Capodichino. I cittadini del quartiere di San Pietro a Patierno protestano in maniera
permanente ma, negli ultimi anni e
nelle ultime settimane, anche i cittadini della zona collinare si sono fatti
sentire attraverso le associazioni ambientaliste e la Municipalità Vomero
Arenella. Gli aerei in fase di atterraggio
continuano a sorvolare a bassa quota la
collina del Vomero e questo, soprattutto nel mese di agosto ed in un periodo così torrido, è stato ulteriore
motivo di sofferenza per le migliaia di
persone presenti nel quartiere collinare. Il gran caldo di questi giorni costringe tutti a tenere le finestre aperte,
anche di notte, e questa circostanza
U
Orizzonti
nuovi
rende ancor più insopportabile la vicenda considerato che, in media ogni
cinque minuti, sembra che un aereo
stia per atterrare sui tetti delle case.
Dopo l’appello al Ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio la situazione è migliorata per quanto
riguarda l’area collinare ma resta
l’emergenza rumore nel quartiere che
ospita l’aeroporto. L’inquinamento
acustico non è l’unico elemento che
preoccupa i napoletani, l’eventualità di
un incidente aereo, per fortuna mai avvenuto, potrebbe causare una tragedia
dalle immani proporzioni considerata
la densa urbanizzazione della città e
delle aree limitrofe. Da tempo si parla
di una delocalizzazione dell’aeroporto
nell’area di Grazzanise, provincia di Caserta, ma non esistono tempi certi ed i
recenti investimenti su quello di Capodichino fanno pensare che una tale
scelta sia molto lontana. L’unica possibilità, o meglio speranza, è che quest’ultimo venga utilizzato come City
4 Settembre 2007
Airport e che l’aeroporto intercontinentale sia allocato appunto a Grazzanise. L’auspicio è che si giunga
comunque ad una decisione nell’interesse della tranquillità dei cittadini e
dell’intera Regione Campania, la quale
potrebbe trarre solo benefici dalla presenza di un aeroporto intercontinentale sul proprio territorio in termini di
ricezione di nuovi flussi di turisti provenienti dall’Asia e dalle Americhe. A
questo proposito auspichiamo un intervento del Ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro considerato che
nelle priorità programmatiche del suo
mandato risulta appunto la destinazione dell’aeroporto militare di Grazzanise a nuovo scalo intercontinentale,
lo stesso Ministro nel suo documento
di programmazione ha anche già inserito la realizzazione di una nuova bretella stradale di collegamento con
Grazzanise.
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"Pizzini, Veleni e Cicoria. La mafia
prima e dopo Provenzano"
l 17 Agosto, a Cinisi, presso la pizzeria di Giovanni Impastato si è tenuta
la presentazione del libro: “Pizzini,
Veleni e Cicoria. La mafia prima e dopo
Provenzano” scritto dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e dal
vice-direttore de “La Stampa” Francesco La Licata. Gli autori del libro si sono
confrontati con il presidente della commissione antimafia Francesco Forgione,
il vice-presidente Beppe Lumia, il presidente dell’associazione “Libera” Don
Luigi Ciotti e Giovanni Impastato. Il dibattito è stato coordinato dal giornalista “Ansa” Lirio Abbate. Gli oratori
prendendo spunto dalle tematiche affrontate dal libro hanno parlato dei
problemi che affliggono la lotta alla
mafia e delle possibili soluzioni che possano renderla veramente incisiva. Giovanni Impastato parla di “un nuovo
concetto di antimafia”, “un’antimafia
sociale che parta dal basso, dalle esigenze e dai bisogni che spesso vengono
ignorati”, continua facendo riferimento
alla legge 190 sulla confisca dei beni ai
mafiosi “in un paese civile e democratico non si possono aspettare dodici
anni per arrivare ad una confisca definitiva”, “noi dobbiamo togliere tutto
alla mafia però in pochissimo tempo”.
Don Luigi Ciotti critica la politica, afferma infatti che “lo Stato deve essere
più credibile delle cosche mafiose”,
“perché solo così è possibile voltare pagina”, afferma che è necessario saper
distinguere e non generalizzare “abbiamo bisogno di buone leggi nel nostro
paese: adeguate, efficaci, incisive”, “per
questo dico che il Parlamento non può
frazionarsi e spaccarsi, sempre punti e
virgole tutte le volte e poi si lamentano
del giogo criminale e mafioso, alcuni
sono ipocriti perché sanno che facendo
così impediscono un cammino”. Riferendosi al problema dell’usura, Don
Ciotti rivolge le sue critiche intelligenti
al “gioco delle banche”, “loro guadagnano e guadagnano tanto mentre c’è
disperazione in tanta gente onesta che
chiede di potere avere l’accesso al credito per poche cose” per evitare di chiedere aiuto alla camorra che in alcuni
quartieri di Napoli, ad esempio, “fun-
I
Orizzonti
nuovi
ziona come una banca: presta i soldi”,
“questo mi sembra il paradosso più
grave e preoccupante”. Riguardo ai
“media” il presidente di “Libera” è
molto chiaro “ci vuole una continuità
dell’informazione” non basta occuparsi
della criminalità organizzata soltanto
quando ci sono dei morti o delle notizie
che possono solleticare la curiosità dell’opinione pubblica. Dopo aver assestato una stoccata a quei paesi europei
che coprono i “paradisi fiscali”, lavandini dove vengono riciclati parte dei
soldi delle mafie, afferma che ci vuole
“un azione di sistema” e citando Don
Bosco dice che “non basta essere dei
buoni cristiani ma è necessario essere
anche degli onesti cittadini”, “non è
possibile che 59 milioni di italiani siano
ostaggio di diverse migliaia di criminali,
ci vuole una rivolta reale nelle nostre
coscienze”. Francesco Forgione in un
intervento molto accalorato difende
l’operato della commissione antimafia
e afferma che “la precarizzazione del
lavoro e della vita nel mezzogiorno è diventato il brodo di coltura nel quale le
mafie esercitano la loro egemonia”, “io
onestamente non mela sento di essere
4 Settembre 2007
Cultura e Società
di free
accomunato a tutto il fecciume che anche nella
politica c’è”, “se noi non
cominciamo a distinguere, quando diciamo la
politica, chi si batte per il
cambiamento e chi per la
conservazione, chi è colluso e chi invece fa una
battaglia morale noi alimentiamo il qualunquismo”, “abbiamo il dovere
di ricostruirla la politica,
di rifondarla, di bonificarla”, “perché sennò diventa tutto la stessa cosa
e alla fine l’unico che
verrà a dirci qual è la direzione sarà Montezemolo, il quale però
ancora, glielo richiedo da
qui, non ha espulso uno
solo degli imprenditori
che sono già stati condannati per mafia dalla
Confindustria, in Sicilia, in Calabria e in
Campania”. Rispetto alle infiltrazioni
nelle amministrazioni comunali Forgione dichiara che “non basta sciogliere
i consigli comunali ma bisogna anche
rimuovere tutti i vertici della burocrazia, perché non posso cacciare il sindaco e tenermi il capo dell’ufficio
tecnico, del dipartimento urbanistica, il
capo dei vigili urbani e che si devono
bloccare anche gli appalti in fase di esecuzione dei lavori”, continua “io ritengo gravissimo che il ministro
dell’economia Paoa Schioppa dica che
per le vittime della mafia non ci sono i
soldi”, “a settembre si approvi la legge
sulle vittime di mafia sennò non sappiamo che messaggio mandiamo alla società”, “le banche dovrebbero
denunciare le operazioni sospette e non
le denunciano, le banche molto spesso
sono l’altra faccia della ripulitura dell’economia criminale”, “dobbiamo ricostruire una connessione sentimentale
tra l’azione politica, il livello istituzionale e la società civile organizzata mettendo a frutto e a valore un impegno
unitario che deve costruire una vocazione di massa alla lotta alla mafia”.
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Maria Nazionale: la voce di Napoli
Cultura e Società
di Paolo Isa
aria Nazionale nasce a Torre Annunziata, in provincia di Napoli.
Inizia a cantare sin da bambina
spinta da quella passione che caratterizza
il panorama musicale partenopeo. All’ età
di 13 anni comincia ad esibirsi in pubblico
cantando canzoni classiche napoletane
facendo trasparire, pur essendo così giovane, la sua grande capacità interpretativa. Colpiti dall’ indiscusso talento e
dalle grandi qualità vocali le propongono
di trasferirsi a Milano. Proprio, lì la giovane cantante ottiene il suo primo contratto discografico con la EMI e vede
nascere il suo primo album che prende il
titolo di “Maria Nazionale”. Con l’ uscita
del disco comincia a partecipare a numerose trasmissioni televisive quali: “FESTIVALBAR” nello spazio Disco Verde;
“PREMIATISSIMA”; “VIVA NAPOLI” (Canale 5) durante la quale dimostra con una
grande interpretazione di “Santa Lucia
luntana” ,di aver raggiunto la maturità
per diventare un’ artista di indiscusso livello. Da quel momento il suo nome viene
associato ad artisti di grosso calibro, ma
tutto ciò non la dissuade e continua a
perfezionare la sua preparazione studiando con Naymi Hachett. Intanto i suoi
brani continuano ad avere un grande successo e nel 1992 partecipa a “CONCERTO
ITALIANO“(RAI 2) vedendola protagonista di successo ancora una volta su rete
RAI. Nel dicembre del 1994 pubblica
“Adda passà ‘a nuttata”, che prende
spunto dalla famosa opera di Eduardo de
Filippo. Il CD contiene una raccolta di
brani napoletani scritti nel periodo che
va dall’ occupazione americana fino agli
anni ’60. Vi prendono parte Tullio de Piscopo, Nino D’ Angelo, Mario Merola,
Nuccia Fumo ed altri grandi artisti. Dopo
questa felice esperienza decide di realizzare un nuovo disco che contiene alcune
M
rielaborazioni di brani del ’600 oltre a riuscite rivisitazioni di melodie napoletane
tra le più romantiche e suggestive del
‘900. Nel 1996 pubblica l’ album “Napoli
ti amo” dove traspare la sua indiscussa
capacità interpretativa quando si accosta
a capolavori come “Palomma ‘e notte”,
“Fenesta vascia” e “Era de maggio”. Nel
1997 pubblica l’ album “Storie ‘e fem-
mene”. I temi che tocca sono attuali; le
storie che racconta parlano di una città
vera, così com’è oggi, come la vivono
tanti napoletani. Il disco riceve il favore
della critica e il consenso del pubblico che
la consacra tra le interpreti partenopee
più amate. Piovono così le richieste di
network e mass media che se la contendono. Nel 1999 pubblica l’ album “Sentimenti”. All’ interno dell’ album ci sono
diversi brani di successo che hanno accompagnato l’ artista negli anni, in particolare il brano “Cù ttè maje” dove
ancora oggi lo si trova ai vertici delle classifiche. Dopo qualche anno duetta con
Nino D’Angelo nel brano “ ‘O schiavo e ‘o
rre” ricevendo anche qui numerosi consensi dalla critica e dal pubblico. Nel 2004
pubblica l’ album “Maria Nazionale le
classiche” arrangiato dal M° Peppe Vessicchio e dal M° Maurizio Pica. L’ album la
consacra artista dalle qualità indiscusse e
i complimenti fioccano da molteplici personaggi illustri del settore. Pippo Baudo
e Andrea Bocelli per citarne alcuni, che
rimangono molto colpiti dalle enormi
qualità canore/interpretative della cantante. Recentemente ha partecipato in
qualità di attrice ad un film in sei episodi
“Gomorra”, il romanzo-inchiesta di R. Saviano che racconta come l’ansia di dominio e potere della camorra dal porto di
Napoli, da Scampia, da Secondigliano, dal
casertano si estenda come un cancro, invadendo con le sue metastasi l’Europa intera. La cantante partenopea scelta dal
regista Matteo Garrone per interpretare
il ruolo di Carmela Attrice (nel film
Maria), moglie di un pregiudicato, affiliato ai Di Lauro e già in carcere, uccisa a
Scampia nell’androne del suo palazzo,
perché aveva cercato di proteggere la
fuga del figlio, vicino agli scissionisti in
guerra contro il clan Di Lauro, per il controllo dello spaccio della droga. Probabilmente ad ottobre uscirà il suo nuovo
lavoro discografico. Numerose sono le
sue esperienze teatrali tra le quali ricordiamo le più importanti:
“Palummella zompa e vola” di Antonio
Petito, regia Paolo Spezzaferri.
“Pensieri di donna” di Bruno Tabacchini,
regia di Alfonso Guadagni.
“Eden teatro” di Raffaele Viviani, regia
Roberto de Simone
“Suggestioni sonore” . Autore e regista
Peppe Vessicchio.
“ ‘Na sceneggiata” di Fumo, regia Antonio Calenda.
Il suo sito internet è www.marianazionale.it
Per contatti: Club Amici Maria Nazionale:
338/7263528
Il Mondo che desideriamo
di Wanda Montanelli
“Tuo marito non t’ingiuria?” era la domanda ricorrente rivolta a mia sorella
ogni volta che partoriva un’altra femmina. Le vicine di casa, di un paesino
alle pendici del Vesuvio, dove lei per
uscire dal caos della città era andata ad
abitare, si crucciavano per il fatto che
non era nato il maschio e aggiunge-
Orizzonti
nuovi
vano che dopo tre femmine da loro
c’era anche la possibilità che il padrone
di casa appendesse una cipolla sulla
porta anziché il fiocco rosa. Sembra
anacronistico questo racconto, ma di
fatto non lo è, e succede ancora, nel
mondo delle divisioni preconcette sulle
potenzialità di genere, il rammaricarsi
4 Settembre 2007
per la nascita di una bambina. In Italia
come in Cina, o in India dove il sesso
del nascituro porta ad una serie di considerazioni sull’utilizzo sociale della
femmina e sull’eventuale possibilità di
scartarla a priori come in qualcuna
delle civiltà qui citate si fa ancora.
(continua)
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20
E allora ci si domanda se noi, Paese progredito, a parte le contrade vesuviane o
di altri entroterra rurali, abbiamo la
consapevolezza del valore della donna,
in quanto portatrice di crescita sociale
e culturale, a prescindere del fatto che
potrà dedicarsi a far figli e alla famiglia.
Anche perché si è ampiamente dimostrato che il mondo femminile sa procedere per vie binarie che possono
pure non incontrarsi mai, e sicuramente non sono intralciate dall’essere
percorse dalla stessa persona. Senza
tornare sulle indecenti percentuali di
presenza femminile nei posti dove si
decide, né ripetere frasi di illustri esponenti della cultura e della politica (Norberto Bobbio, Andrew Samuels, lo
stesso presidente Napolitano) i quali
ritengono che il mondo debba cambiare attraverso una rivoluzione pacifica condotta dalle donne, è molto
semplice dimostrare che ci vorrà poco
in più per essere migliori, in un mondo
governato anche dalle donne, dato che
peggio di così è difficile davvero riuscire a fare. Cominciamo dal fatto che
nel dominio dei maschi manca, gran
parte delle volte, quello “spirito elastico” che conduce a gestire il potere in
modo laborioso, vigile, e mai distruttivo. Soprattutto manca la cognizione
della fattibilità di un diverso tipo d’organizzazione politica, economica e sociale. Nuova, forte, sensibile verso i
Descriversi scrivendo
Analisi della scrittura a base
psicologica
Referto breve sulla scrittura di
Francesco ( 8 anni)
L’apprendimento strumentale
della scrittura si verifica nel
corso del primo anno di
scuola, in questo periodo la
scrittura è lenta e marcata:
segno di grande attenzione e
preoccupazione. Quando il
bambino comincia a scrivere il
suo gesto è pesante , la forza
che impiega in questa azione
si trasformerà in velocità, ma
non ci potrà essere velocità
nella scrittura se non quando
la pressione risulterà libera
dalla “paura” . La velocità grafica e la pressione sono rivelatrici
dello sviluppo psicomotorio e dello
sviluppo grafologico. Pertanto, alla
fine del primo anno di scuola si osserva una maggiore scioltezza nel
gesto scrittorio, il tracciato delle lettere diviene più flessibile e privo di
Orizzonti
nuovi
diritti delle persone, e senza sconti per
i fattori che portano negatività al
paese. Tra questi, se analizziamo cosa
avviene da noi in Italia, in molti settori
malfunzionanti che sarebbe troppo
complesso qui elencare rapportato alla
sconcezza degli sprechi, è presto dimostrato che non serve altro che il senso
di rispetto per i cittadini perché le cose
vadano meglio. Sì perché manca proprio il rispetto. A partire dal fatto di essere divenuti, i politici italiani, ormai
una casta intoccabile con un’enorme
assommarsi di privilegi ai quali nessuno intende rinunciare, salvo poi
riempirsi la bocca di frasi e proposte
per risanare il Paese che mirano a mettere le mani in tasca ora ad una ora all’altra categoria già il più delle volte
penalizzata. E’ c’è un continuo rimpallo
dei malcapitati che si vorrebbe ancora
dimagrire delle loro povere risorse. Si
va dai lavoratori dipendenti, agli artigiani, ai piccoli e grandi professionisti,
fino a paventare, ogni tanto, di voler
toccare il mondo delle rendite finanziarie. Che pure dovranno essere toccate, ma dopo aver fatto l’unica cosa
saggia. Uscire dal paese di bengodi. In
nostro è il Paese in cui candidati trombati hanno fino a cinque buste paga
consolatorie, e dove sono migliaia le
cariche nelle società pubbliche per sistemare gli ex qualcosa. E’ una casta,
una razza a parte quella di chi una
tremolii , il testo scritto appare migliore sul piano dell’accuratezza, della
pulizia e dell’organizzazione spaziale.
La mancanza di queste caratteristiche
nella scrittura, pur in assenza di carenze di abilità motorie, deve essere
un campanello di allarme . Una “cattiva scrittura” può rappresentare una
richiesta di aiuto , macchie ed annerimenti esprimono la paura e l’aggressività dello scrivente e costituiscono
messaggi da considerare da parte dei
genitori e di insegnanti. Intorno agli
otto anni il bambino dovrebbe vivere
un momento di serenità. Egli ha superato le prime difficoltà scolastiche e
dovrebbe essere pronto a fare nuove
esperienze sociali e scolastiche . Dovrebbe sentirsi in grado di rivedere il
modello scolastico con senso i responsabilità modificando in senso
personale: la pressione dovrebbe sfociare in velocità , le lettere dovrebbero
essere personalizzate secondo un proprio modello . La scrittura in esame è
priva di queste caratteristiche. Se si
4 Settembre 2007
Cultura e Società
volta viene eletto e poi vita natural durante ha diritto di pretendere altre sistemazioni. Non discutiamo poi
dell’agevolazione di ottenere la pensione in pochissimo tempo, mentre i
salariati, usurati o no, comunque prima
di sette lustri non maturano nulla.La
gente è stanca di benefit, auto blu,
viaggi a spese dei contribuenti, lusso
sfrenato alla faccia dei cococo e dei lavoratori senza futuro. Buckingan Palace ha i conti on line. La regina
Elisabetta descrive nei dettagli tutto
quanto spende, fino all’ultimo centesimo. Da noi il bilanci del Quirinale
sono vietati ai cittadini. Questione di
cultura. Giorgio III nel 1760, trent’anni
prima della Rivoluzione francese, cedette al Tesoro i beni della monarchia
in cambio di un appannaggio annuale
detto della “Civil List”. Ma anche da
noi, i tempi delle “pere indivise” dovranno finire, se ha un senso il vecchio
racconto di Ennio Flaiano sulla ricerca,
da parte del presidente Einaudi, di un
commensale che, durante una cena dividesse con lui una pera troppo grossa.
Per non sprecarne la metà. Dopo di lui,
non ci si è più preoccupati di risparmiare e rispettare il valore delle cose e
la precarietà di molti, troppi italiani.
(*La Casta, S. Rizzo, Gian A. Stella, Rizzoli, giugno 2007)
esclude l’esistenza di patologie, si può
già dire che il tratto grafico presenta
delle anomalie: non ha sufficiente leggibilità, ci sono ritocchi, c’è disordine,
c’è discontinuità e rilassamento. C’è
anche una cattiva organizzazione dello
spazio. Le lettere appaiono imprecise
, sospese non complete. In questo caso
il disordine e l’imprecisione non sono
sintomo di svogliatezza bensì rappresentano un disagio che il ragazzo
cerca di manifestare , in questo modo
cerca di attirare l’attenzione di chi lo
segue . Il ragazzo ha difficoltà ad esprimere il suo pensiero, a confrontarsi e
relazionarsi con il mondo esterno . La
scrittura presenta evidenti segni di
ansia e tensione. Esprime una situazione di conflittualità , una richiesta di
attenzione e di affetto . UNA CATTIVA
SCRITTURA DEVE ESSERE CONSIDERATA DA GENITORI ED INSEGNANTI
UN CAMPANELLO DI ALLARME PERCHE’ PUO’ RAPPRESENTARE UNA RICHIESTA DI AIUTO DA PARTE DEL
RAGAZZO .
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Sport
Boxe italiana, sport in crisi
di Andrea Bacci
e c’é uno sport davvero popolare,
nel senso che ha sempre acceso gli
animi del popolo italiano, e che storicamente è stata fonte di successi e delusioni per il nostro paese, quello è
proprio il pugilato, la “nobile arte”, la
boxe che dir si voglia. Eppure questo
sport così trascinante in passato, con i
suoi grandissimi campioni che dividevano le folle dei tifosi (i “derby” tra Benvenuti e Mazzinghi, politicamente assai
diversi, l’imbattibilità di Arcari, poi Loi,
Antuofermo, Mattioli, ecc.), vive attualmente di una crisi non solo politico-economica, ma anche di mancanza di veri
talenti e soprattutto della disattenzione
dei media e degli sponsor, che ormai restano sempre più fedeli al calcio, nonostante i problemi di questi. Vedere
pugilato in tv in chiaro non è quasi più
possibile, e anche nelle pay-tv ci si riesce
solo con grandi difficoltà. Eppure l’attività di base funzione, i pugili professionisti in Italia non mancano, così come
nemmeno qualche titolo: sette atleti italiani, di cui due donne (Tabbuso e Galassi
le ragazze, poi Cantatore, Sanavia, Servidei, Sarritzu e Maludrottu), sono campioni europei, una ragazza, Stefania
Bianchini, è la sola campionessa del
mondo che abbiamo, ma tra titoli minori,
titolini e cose un po’ più serie altri campioni in erba non mancano. Il talento giovane con una più probabile grande
carriera davanti è Michele Di Rocco, ragazzo umbro di origini nomadi, cam-
S
Biblioteca sportiva
P. Mei, “Il primo gol”, Sperling&Kupfer, pp. 229, € 9,80
I Mondiali di calcio non finiscono mai. Restano sempre nella
memoria collettiva con le loro
storie, i loro eroi, le loro comparse sconosciute, le loro miserie e le loro nobiltà. Piero Mei,
storica firma del Messaggero, ci
presenta 32 storie legate alle edizioni che vanno dal 1930 a quella
del 2002, sempre toccanti e coinvolgenti. Dall’arbitro Langenus,
che per arbitrare la prima finale
pretese un’assicurazione sulla
vita e un piroscafo pronto a riportarlo in
Europa, alla guerra che nacque tra Honduras ed El Salvador per le gare di qualifica-
Orizzonti
nuovi
pione dell’Unione europea (titolo già di
una certa importanza), salito agli onori
della cronaca quando Cantatore, conquistata la sua cintura continentale, si lamentò del fatto che in Italia i pugili sono
sempre più criminali e zingari, attirandosi naturalmente le critiche di tutto il
movimento della boxe nostrana. Fino a
otto-nove anni fa’ la Rai faceva vedere in
chiaro molto pugilato poi, evidentemente, a livello politico qualcosa s’é raffreddato e adesso ci si deve barcamenare
tra mille difficoltà e pochissimi soldi. Eppure, nelle rare volte in cui soprattutto
Italia1 ha fatto vedere la boxe in tv, l’audience è risultata più che soddisfacente,
come quasi sempre più che soddisfacenti
sono le presenze del pubblico a vedere le
riunioni dal vivo. La boxe è spettacolo di
sport prima che di violenza, esempio di
rispetto per le regole e per gli avversari,
ma ancora, troppo spesso, i pugili fanno
notizia e hanno spazio sui giornali solo
quando commettono qualche reato: l’ultimo in ordine di tempo è stato Pietro
zione, i Mondiali di calcio sono sempre
stati specchio fedele della realtà politica e
sociale di come va il mondo, per più di settant'anni hanno accompagnato il corso
delle cose, nel bene e nel male, ne hanno
seguito le vicende di pace e guerra, povertà
e ricchezza, tragedia e gioia, sono diventati il simbolo di una passione travolgente,
quasi eccessiva. I Mondiali sono il rito supremo del calcio: queste sono le storie che
ne celebrano la bellezza.
J. Foot, “Calcio. 1896-2006”, Rizzoli, pp. 621,
€ 22,00
Libro monumentale, ricco di citazioni e
scritto in modo scorrevole, nonostante la
lunghezza riesce a non annoiare per nulla
il lettore. E' una specie di Bibbia per tutti i
calciofili italiani, ma anche per chi ha sempre snobbato il gioco più bello del mondo:
4 Settembre 2007
Aurino, talento cristallino andato sprecato negli anni, che è stato arrestato
qualche mese fa’ a Civitavecchia, dove si
allenava, con la gravissima accusa di associazione mafiosa. Molti pugili hanno
avuto storia di problemi con la legge, ma
forse in grado non molto inferiore ai
tanti delinquenti che hanno fatto i calciatori e altri sport. Eppure al pugile che
sbaglia non si perdona niente, perché lo
sport che fa è già sinonimo di delinquenza. Il pugilato trova attualmente
grandi difficoltà anche nell’attuale legge
sul professionismo, che assimila strutture manageriali con dieci-quindici pugili, che naturalmente devono fare un
altro mestiere se vogliono mangiare, alle
opulenti società di calcio che gestiscono
decine di milioni di euro l’anno. Il Coni,
insieme alla federazione pugilistica, sono
anni che sta combattendo la battaglia per
cambiare la legge, finora senza risultato.
Ma la gente prosegue ad andare in palestra, fare mille sacrifici e salire sul ring
per un pugno di euro, prendere tante
botte e ricevere poco in cambio. E c’é
altra gente che continua a stipare i palazzetti quando quelle altre persone decidono di prendersi a pugni. Forse ci
sarebbe molto da imparare da questo
sport che una volta era ricco ma che
adesso stenta a sopravvivere. Aiutarlo, e
parliamo delle tv, dei giornali e degli
sponsor, dovrebbe essere categorico.
attraverso il calcio si può infatti capire
come girano realmente le cose in Italia.
Questo libro è la lettera d'amore che un
professore inglese indirizza al calcio italiano, ma è anche la testimonianza di
un'indignazione per gli scandali, gli affari
sporchi, la violenza e il razzismo degli ultras. È un'accurata storia delle squadre più
gloriose, dei campioni più rappresentativi,
delle filosofie di gioco, dei trionfi e delle
cadute della Nazionale. È infine un’analisi
approfondita di un secolo di storia italiana
visto dalla prospettiva del calcio, in tutte
le sue connessioni con i mezzi di comunicazione, l'economia, la politica, il carattere
nazionale. Guai a non averlo nella biblioteca sportiva di casa.
www.orizzontinuovi.org
di A. B.
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L e t t e re
Scriveteci
e pubblicheremo le vostre lettere
email: [email protected]
Caro Direttore, se lo condivide, si faccia promotore di quanto le esporrò.
Voglio far riferimento al prossimo incontro nazionale "dalla parte dei cittadini" (Vasto 5-7 Ottbre 2007), nel suo
interesse, del partito e del presidente,
mi permetto di chiedere che venga
messo a disposizione dei partecipanti
uno spazio espositivo per il materiale
storico del partito; al fine di poter metterlo in mostra degli altri. intendo: manifesti, folantini, foto, ecc... documenti
che raccontino ed illustrino la storia
del partito dalla sua nascita ad oggi.
Magari istituire un premio (simbolico)
per la regione, o provincia, più fantasiosa e più attinente al tema. Il fine è
quello di invogliare i cittadini, provenienti da tutt'italia, a partecipare attivamente; dando così maggiore e
migliore visibilità al partito ed al presidente. Diamo una mano concreta al
presidente ed a tutti gli organizzatori!
Io, anche singolarmente, come sempre
lo farò! Se possibile, mi piacerebbe che
voi pubblicaste questo mio appello, o
un sunto dello stesso, sul nostro giornale.
Cordialmente
Domenico Loffredo
Dalla parte del cittadino
Il direttivo regionale siciliano di Confindustria ha deciso che: “Gli imprenditori che non si ribelleranno al racket
Oggi 31 agosto 2007 è quel
giorno che Tutti Vi Amo. Mi accade questo perchè finalmente
dopo 5 anni (agosto 2002) di
dura lotta (anche legale) trascorrero' la prima vacanza decorosa (15gg) con mia figlia. Vi
sembrerà una cosa banale ma io
ne sono felice e orgoglioso.
In Italia c'è ancora molto da fare
per milioni di figli e padri che
per motivi culturali, politici e
giuridici, non hanno la possibilità di un "rapporto completo,
sano e reciproco" come dovrebbe. Il troppo silenzio di
Orizzonti
nuovi
Le lettere vanno indirizzate a:
Orizzonti Nuovi
via Airella, 1
82020 San Giorgio La Molara (BN)
delle estorsioni, pagheranno il pizzo o
in qualunque forma "collaboreranno"
con la mafia saranno espulsi da Confindustria.”. Tutti i quotidiani ed i giornali TV hanno riportato la notizia ed il
Presidente del Consiglio Prodi ha manifestato la propria soddisfazione per
la presa di posizione degli Industriali.
Se però andiamo a vedere la cosa da vicino, ritengo che la decisione di Confindustria non sia l’atto migliore per
contrastare la mafia, ma forse, in un
certo modo, la rafforza.
Un fatto è la “collusione” con la mafia
e quindi un accordo consenziente, cioè
non imposto, che favorisce l’attività illecita della criminalità. E’ bene quindi
prevenire e punire questo fatto, in
qualsiasi modo e su ciò la posizione di
Confindustria è encomiabile.
Altra cosa è pagare “il pizzo” alla mafia,
poiché si tratta non di un accordo consenziente, ma di una indiretta complicità imposta con la forza o con
minacce. In pratica la maggioranza
degli imprenditori che con la forza, il
ricatto o le minacce si sentono chiedere il pizzo, fanno l’immediata considerazione che lo Stato non li tutela
sufficientemente e che quindi devono
decidere se: pagare e stare tranquilli,
però essere allontanati da Confindustria, oppure non pagare, rimanere in
Confindustria, ma rischiare l’incendio
media e tv ci fa capire come non ci sia la
percezione del problema della "paternità" e quindi è come se non esistesse.
Ahime oramai anche altre importanti
questioni (la giustizia per esempio) sono
messe spesso in secondo piano per privilegiare cose più futili o egoistiche. In
particolare non si comprende come una
buona paternità (oltre che realizzare la
felicità di milioni di persone, uomini e
figli e già questo non è poco) apporterebbe un miglioramento sociale su tutti
i piani, senza contare l'apporto su problemi tipo bullismo, microcriminalità,
scolarizzazione dove oggi si inizia a comprendere che la mancaza della presenza
4 Settembre 2007
della loro attività imprenditoriale. Confindustria, in questo caso, mette in
croce l’imprenditore che, se paga e
salva l’azienda, viene allontanato ed
emarginato dai suoi e, nel futuro,
ancor più solo di come era prima e
quindi più vulnerabile. Così si fa il
gioco della malavita o forse, è proprio
quello che la criminalità vuole. E’ certa
Confindustria di fare l’interesse dei
propri aderenti? O non è forse meglio
che Confindustria, con l’intervento
dello Stato, senza alcuna platealità,
ponga in atto azioni di vero contrasto
alla mafia, senza creare ulteriori problemi agli associati? Ribadisco però
che prima di Confindustria deve essere
lo Stato a farsi promotore di atti di
contrasto, nell’interesse dei cittadini e
degli imprenditori. Ma come ben sappiamo lo Stato in molte parti d’Italia è
pressoché assente. Non illudiamoci
anche dell’eventuale presenza dell’esercito, poiché i militari non risolverebbero alcunché o meglio non ne vedo
il modo. Andrebbero bene solo come
scarica barile delle responsabilità dei
politici. L’Italia ha assoluta necessità in
una ripresa della legalità e quindi del
controllo del territorio. Dove manca
presenza e quindi controllo, manca
pure la legalità. Lo capisce pure un
bambino dell’asilo.
Ugo Cortesi
paterna è spesso una delle cause.
Ringrazio tutti quelli che pubblicheranno questa lettera.
Mi auguro che in futuro media, tv e giornali possano dare un dignitoso risalto al
problema del recupero di una sana paternità, paternità come valore, come
educazione, cura, rispetto, paternità
come gioia.
un saluto,
giovane padre
[email protected]
www.orizzontinuovi.org
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SANGUE BRUCIATO
In memoria di Annalisa
Durante
di Adriana Capone
Poesia
C’erano
pennellate d’aria nel cielo,
c’erano
ali di leggerezza
che respiravano le intensità,
c’erano tepore e freschezza
che si rincorrevano nel limpido
di un orizzonte
aperto a grandi speranze…
ora c’è
il rombo sordo
e l’odore di sangue bruciato
che si ripete…ancora
e porta via la tua anima
strappata ai sogni di bambina
e il nostro futuro
inchiodati
fermi ed immobili
negli sguardi sgomenti
di chi scompare nel
dolore.
Poesia 1° classificata al
concorso di poesia ( seconda edizione) “ Carmine
Capasso”
consegnato il 3 Giugno
2007 presso la sala teatro
della parrocchia “SS. Crocifisso e S. Rita” Napoli
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