Addiopareti,largoaglispaziaperti

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Addiopareti,largoaglispaziaperti
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VENERDÌ 25 NOVEMBRE 2011
il Cittadino
Speciale Abitare
É UNA TENDENZA SEMPRE PIÙ IN VOGA, DETERMINATA DALL’EVOLUZIONE DEL MODERNO STILE DI VITA
Addio pareti, largo agli spazi aperti
La tradizionale suddivisione dei locali sta sparendo
L
a tradizionale suddivisione fra cucina, sala da pranzo e soggiorno
sta ormai scomparendo: l’abitare
contemporaneo vuole ampi spazi
indivisi, più grandi ma senza barriere
architettoniche che delimitino in modo
statico i vari ambienti. Questa tendenza è determinata dall’evoluzione del
moderno stile di vita, che ha cambiato
i ritmi, gli orari e le abitudini quotidiane delle persone, imponendo un nuovo modo di vivere la casa, più agile e
meno formale. Il modello da cui partire per arredare al meglio il proprio
open space è il classico loft, e non è
detto che per replicarlo servano per
forza grandi metrature, spesso anche
un piccolo appartamento è sufficiente
a ricreare la stessa atmosfera. La sfida
è ottenere uno spazio che sia al tempo
stesso ampio, confortevole è intimo,
ma prima di buttar giù pareti è sempre
consigliabile giocare a disporre gli arredi in modo virtuale, procurandosi un
software di arredamento o (ancora
meglio) chiedendo la consulenza di
uno studio specializzato. In ogni caso,
prima di acquistare i mobili, è necessario costruire un progetto d’arredo
che tenga conto di tutte le esigenze
abitative, in modo da suddividere lo
spazio disponibile assegnando a ogni
area la sua funzione. Il rischio è quello
di creare un unico gigantesco soggiorno, mentre uno dei vantaggi dell’open
space è proprio quello di ricavare all’interno della stanza tanti spazi diversi, da dedicare alla zona pranzo, alla
TV, ai giochi o al relax. Per la collocazione delle varie aree bisogna tenere
conto della configurazione stessa dell’ambiente: la zona pranzo andrà vicino alla cucina; un camino sarà il baricentro ideale per un soggiorno; nicchie o angoli potranno diventare angoli dedicati alla lettura o ad altri hobby. Mantenere la visuale libera è indispensabile per conservare il senso di
ariosità: per suddividere le varie aree,
quindi, è meglio evitare elementi troppo alti e ingombranti (come paraventi,
divisori in muratura, ecc), meglio giocare con i tappeti, che oltre a connotare ogni ambiente permetteranno di
accostare fra loro mobili di diverso stile. Un altro errore da evitare è riempire di complementi e decorazioni ogni
spazio disponibile: anche gli spazi
vuoti sono un elemento chiave, necessari per agevolare il passaggio fra una
zona e l’altra e mettere in risalto gli arredi. Un capitolo a parte è rappresen-
tato dall’illuminazione: difficilmente
per l’intero open space sarà sufficiente una sola luce centrale, a meno di
voler installare un proiettore da stadio
che potrebbe dar fastidio alla vista.
Meglio allora studiare una soluzione
diversa, cominciando ad attrezzare
tutti i piani di lavoro con un impianto di
illuminazione adeguato. Il tavolo da
pranzo è il principale luogo di aggregazione della casa e per questo necessita di un’atmosfera calda ed avvolgente: per illuminarlo al meglio si può
optare per una lampada a soffitto con
altezza e intensità regolabili, da collocare in corrispondenza del centro del
tavolo. Se l’open space è particolarmente ampio può essere necessaria
un’ulteriore fonte luminosa: si possono adoperare degli applique a luce radente, in cui il fascio luminoso può essere orientato a piacimento verso l’alto o il basso, o piccoli faretti alogeni da
disporre in serie lungo le diagonali della stanza. Un altro angolo che richiede
un’illuminazione specifica è quello dedicato al relax: in questo caso è indicata una lampada da terra oppure da
tavolo, rivestita da un paralume per
attenuare la concentrazione della luce.
ELETTRONICA E ALTRO
Con la domotica cambiano le abitudini tra le quattro mura
G
ià oggi, nelle nostre case, viviamo circondati dall’elettronica: computer, elettrodomestici, sistemi di sorveglianza e altre
apparecchiature ad alto tasso di tecnologia. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, questi dispositivi si limitano a svolgere la
loro funzione, e solo raramente sono connessi
fra loro in un unico impianto. Eppure parlano
tutti il linguaggio universale dei bit, lo stesso
che caratterizza alcuni strumenti entrati ormai
a far parte della nostra vita quotidiana, come
cellulari, computer, I-pad. Ed è esattamente
questa la sfida della domotica: creare sistemi
integrati che dialoghino fra loro, garantire un
comfort abitativo ottimale coordinando le funzioni dei diversi impianti. Basta un clic al computer o uno squillo al telefonino per regolare la
climatizzazione e il riscaldamento, azionare a
distanza le luci, abbassare le tapparelle automatiche e visualizzare l’inquadratura delle telecamere di sicurezza. Nei paesi del Nord Europa
questo genere di soluzioni è ormai abbastanza
diffuso, soprattutto negli edifici di nuova costruzione, ma da qualche anno anche l’Italia ha
cominciato a manifestare un interesse crescente verso la domotica. Sempre più famiglie han-
no scelto di dotare la propria abitazione di sistemi integrati, e anche nel lodigiano ci sono
aziende o rivenditori specializzati nella loro
installazione. Certo, la tecnologia costa, ma una
casa all’avanguardia è una casa più sicura, a
maggior ragione se non ci si vive tutto l’anno
ma la si raggiunge solo per le vacanze estive.
Sul mercato esistono piattaforme domotiche
che integrano, senza sovrapporsi, tutti gli impianti tecnologici presenti oggi in un’abitazione: impianti di sicurezza, videosorveglianza,
audio/video, intrattenimento, luci, climatizzazione, irrigazione, tablet PC, smartphone, cataloghi multimediali, videocitofonia, telefonia.
Troppo complicato? Niente affatto: anche i meno esperti saranno in grado di utilizzare al meglio tutte le funzioni dell’impianto, grazie a un
sistema di controllo portatile con tecnologia
touch screen, in grado di riconoscere la posizione dell’utente all’interno della casa e proporre
sulla grafica le funzioni legate alla stanza in cui
si trova. E proprio sul controllo via web si concentra una parte significativa della ricerca per
le applicazioni future, con l’obiettivo di rendere
visibile tramite i diversi browser i meccanismi
che regolano i sistemi della casa.