food mania
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2.2015 L A RIVISTA DI SCA SU TREND, MERCATI E BUSINESS o b i c l I l centro a “FOOD MANIA” 70 COME 50 L’età media avanza: le aziende si adattano ATTRAVERSO GLI OCCHI DELLE DONNE Qual è stato il tuo miglior pasto? Karin Strand Scrittrice, autrice dell’articolo su Viktoriagården alle pagine 30-31 Shape è la rivista trimestrale di SCA ed è rivolta principalmente ai clienti, agli azionisti e agli analisti, ma anche ai giornalisti, agli opinion leader e a tutti coloro che sono interessati alle attività e allo sviluppo di SCA. La pubblicazione del prossimo numero è prevista per ottobre 2015. Publisher Joséphine Edwall-Björklund Direttore responsabile Marita Sander Redazione Anna Gullers, Inger Finell Appelberg Ideazione Markus Ljungblom, Kristin Päeva Appelberg Stampa Tag Worldwide Indirizzo SCA, Group Communications, Box 200, SE-101 23 Stoccolma, Svezia. Telefono +46 8 7885100 Fax +46 8 6788130 Questo numero di SCA Shape è stato pubblicato in svedese, inglese, spagnolo, tedesco, francese, olandese e italiano, ed è stampata su carta GraphoSilk 90 g/m² prodotta da SCA. Ne è ammessa la riproduzione solo previa autorizzazione di SCA Group Communications. Il contenuto della rivista esprime il punto di vista degli autori degli articoli e delle persone intervistate e non riflette necessariamente le opinioni della redazione o di SCA. SCA Shape è disponibile in abbonamento o può essere letta in formato pdf su www.sca.com. Cambiamenti di indirizzo vanno segnalati a www.sca.com/subscribe o [email protected] 2.2015 L A RIVISTA DI SCA SU TREND, MERCATI E BUSINESS Il clibcoentro a “FOOD MANIA” 70 50 COME L’età media avanza: le aziende si adattano ATTRAVERSO GLI OCCHI DELLE DONNE Foto di copertina: Getty images 2 SCA SHAPE 2 2015 Parlando di cibo, i miei ricordi più belli sono legati a mia madre, una donna incredibilmente moderna e appassionata di cucina. Il nuovo non la intimoriva mai. Erano gli Anni ‘60: una volta, in un negozio, ha trovato un barattolo di chakchouka (verdure stufate del Nord Africa in un condimento di aglio, cumino e peperoncino) e lo ha voluto provare. Lo abbiamo mangiato con le uova e abbiamo apprezzato moltissimo tutti quei sapori allora sconosciuti in Svezia. Alexander Rauscher Grafico, ha illustrato l’articolo tecnico alle pagine 24-25 La Serbia non è famosa per la buona cucina. Eppure, come in tutte le parti del mondo, anche qui si possono trovare i posti più straordinari. Uno di questi è la regione di Župa, nel sud, dove l’enoteca Ivanović serve arrosto di maiale in salsa piccante dello chef Dragoslav: con ajvar, cipolle stufate e peperoncini, il tutto annaffiato da vino del vitigno locale prokupac. Meglio di così... I collaboratori I SITI DI SCA SUI SOCIAL NETWORK Youtube.com/ SCAeveryday mostra spot e video tratti dalle conferenze stampa di SCA, nonché da presentazioni e interviste con top manager e dipendenti dell’azienda. Facebook.com/SCA si propone di attirare nuovi talenti, di coinvolgere gli utenti e di fornire informazioni complementari a quelle già presenti su sca.com. Twitter.com/SCAeveryday offre una sintesi efficace di tutte le ultime novità su sca.com e sulle pagine SCA dei social network a beneficio dei vari utenti, dei giornalisti e dei blogger. Slideshare.com/SCAeveryday è uno spazio da cui analisti e investitori possono scaricare le presentazioni relative ai rapporti trimestrali e alle assemblee generali annuali. Scribd.com/SCAeveryday rende disponibili online una cinquantina di pubblicazioni, tra cui il rapporto sulla sostenibilità di SCA, il rapporto “Hygiene Matters” e la rivista Shape. Instagram/ SCAeveryday Foto di SCA dal mondo. 26. SOMMARIO 6. Una sfida internazionale dedicata alle donne (fotografe) che hanno realizzato scatti di donne comuni. Lavoro da esperti Mentre la popolazione mondiale invecchia, governi e ricercatori studiano soluzioni per mantenere alta la produttività nonostante l’avanzamento dell’età. 10. FOCUS: mangio quindi sono La passione per il cibo è ormai un fenomeno globale, e ciò che scegliamo a tavola spiega come vediamo il mondo. 20. Il nuovo leader Magnus Growth, il nuovo CEO di SCA, ha una ricetta semplice: scegliere, non aspettare che qualcosa accada. Insomma, “farlo subito”. 24. Non solo rifiuti Una nuova tecnologia punta a convertire gli scarti dell’industria cartaria in gas per ridurre le emissioni di CO2 e produrre energia per gli impianti. 30. Pannolino intelligente Un sensore posto all’interno della protezione per l’incontinenza aiuta gli assistenti a fornire cure personalizzate a un’ampia gamma di pazienti. E INOLTRE... INCONTRA UN DIPENDENTE SCA Eva Dahl, ambasciatrice giramondo, pagine 36-37 NOTIZIE DA SCA pagine 38-41 TEAM SCA incontra Anna-Lena Elled a bordo: boordo: ordo: pagina 42 SAPETE… ...che le api sono come dei dottori volanti? Scoprite di più a pagina 5. SCA SHAPE 2 2015 3 SHAPE UP Scopri cosa succede fuori da SCA La lignina è il collante del legno dell’albero, rappresentata dagli anelli scuri. FIBRA DI CARBONIO DAL LEGNO OTTENERE LA FIBRA di carbonio dal legno, utilizzando la lignina invece del petrolio: è il risultato raggiunto da alcuni ricercatori svedesi. In un albero, la lignina è il collante naturale del legno, la componente marrone degli anelli visibili in un tronco segato, capace di cementare le fibre all’interno della cellula del legno delle conifere. L’obiettivo è riuscire a sviluppare un mercato per la fibra di carbonio da lignina entro il 2025. Il prodotto è principalmente destinato al settore dei materiali compositi avanzati. Attualmente la produzione di fibra di carbonio è di circa 50 mila tonnellate all’anno. Yap, basta sacchetti L’ISOLA DI YAP, negli Stati Federati di Micronesia, ha sviluppato iniziative concrete per una migliore gestione ambientale: dal luglio 2014 è vietato l’utilizzo dei sacchetti di plastica. L’Agenzia per la Protezione ambientale di Yap è impegnata in un’opera continua di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Obiettivo: far conoscere gli effetti dannosi della plastica, anche attraverso pubblicazioni e avvisi in tutta l’isola. In uno di questi si legge: “I sacchetti di 4 SCA SHAPE 2 2015 plastica sono responsabili della morte di molti pesci, tartarughe di mare, delfini e altri animali marini che sono essenziali per la sicurezza alimentare e l’ecologia di Yap. Questi animali scambiano erroneamente i sacchetti di plastica per meduse e altre fonti di cibo”. Sull’onda di questa nuova politica, un gruppo di donne di Yap ha dato vita a una cooperativa che realizza borse riciclate da materiali locali. Un modo per promuovere la spesa sostenibile. TETTI VERDI IN FRANCIA IN FRANCIA una nuova legge prevede che tutti i tetti nuovi nelle zone commerciali debbano essere parzialmente rivestiti con piante o pannelli solari. I tetti verdi favoriscono infatti l’isolamento termico degli edifici, riducendo la quantità di energia necessaria per riscaldarli in inverno e raffreddarli in estate. Inoltre, trattengono l’acqua piovana, assorbono CO2 e offrono agli uccelli un riparo nella giungla urbana. I pannelli solari, invece, forniscono agli edifici energia rinnovabile. Queste iniziative sono già diventate popolari in Germania e Australia, oltre che nella città canadese di Toronto. QUELL’APE Q UELL’ L’APE È UN “DOTTORE VOLANTE” IL PROGETTO di ricerca eu- Una quercia nel vaso L’ISPIRAZIONE per il suo “Vas Ekollon”? Le vacanze in campagna negli anni ’30, quando raccoglieva ghiande e le metteva a germogliare in un vaso di vetro. A ciò si è ispirata Estrid Ericsson, fondatrice della società svedese di interior design Svenskt Tenn. Per coltivare in casa la propria quercia, le ghiande devono essere immerse in acqua per tre-sei settimane. Quando iniziano a germogliare, si riempie il Vas Ekollon di acqua e si introduce una ghianda con il germoglio rivolto verso il basso. Non resta poi che attendere altre tre-sei settimane. Sapevate che... ... I monaci giainisti (una minoranza religiosa indiana) non possono bagnarsi parti del corpo che non siano le mani o i piedi? Già, perché sono convinti che così facendo rischiano di mettere in pericolo la vita di milioni di microrganismi. ropeo BICOPOLL punta a migliorare qualità e quantità delle produzioni biologiche. Come? Attraverso lo studio delle api impollinatrici come agenti di trasporto di sostanze in grado di proteggere le piante dalle malattie. Quando escono dall’alveare, le api si caricano infatti di una polvere fungicida, collocata in un apposito dispenser, e la depositano sui fiori delle piante durante l’impollinazione. La sperimentazione ha riguardato il controllo della “muffa grigia” nelle fragole. I risultati ottenuti in diversi Paesi europei dimostrano che i microrganismi antagonisti depositati dalle api proteggono la pianta dalla malattia, e lo fanno altrettanto bene - se non meglio - degli anticrittogamici chimici. La sperimentazione ha dimostrato pure che la resa colturale aumenta notevolmente, spesso di oltre il 50%, e che per circa metà questo incremento è attribuibile proprio alla miglior impollinazione. SCA SHAPE 2 2015 5 VIGNETTE 6 SCA SHAPE 2 2015 MERCATI PIÙ ANZIANI al lavoro L’invecchiamento della popolazione mondiale potrebbe comportare un ulteriore allungamento dell’età pensionabile. Come possiamo gestire questa situazione? L testo SUSANNA LINDGREN illustrazioni EMMA HANQUIST ’invecchiamento della popolazione è un tema scottante per i ricercatori di tutto il mondo. Aumenta infatti sempre più il divario tra le persone che vanno in pensione e quelle in attività, ed è ovviamente su queste che viene scaricato l’onere pensionistico. A fronte del progressivo aumento della popolazione anziana, crescono perciò a dismisura la spesa pensionistica e quella sanitaria. Secondo le stime della Commissione europea, il numero degli ultraottantenni triplicherà nei prossimi 50 anni. Entro il 2060, circa il 30% della popolazione dell’Unione europea avrà più di 65 anni, mentre quella attiva subirà prevedibilmente una contrazione del 14%. I dati statistici sono comparabili in tutti i Paesi sviluppati e la soluzione comune al problema non può che essere l’“invecchiamento attivo”. Non è solo una questione di salute e stile di vita, ma si tratta anche di convincere la società ed i singoli che continuare a lavorare ha i suoi vantaggi. Secondo l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, i dipendenti anziani sono un punto di forza per le aziende perché dimostrano un maggiore attaccamento alla mansione e al posto di lavoro. La competenza, l’esperienza e la maturità degli impiegati anziani possono controbilanciare i problemi legati alle patologie dell’età. Il punto è come conciliare questa situazione con la teoria che andare in pensione presto potrebbe aprire le porte del mercato del lavoro ai giovani. “In realtà, nei Paesi con una percentuale elevata di lavoratori anziani è presente anche una percentuale elevata di giovani occupati”, afferma Mikael Stattin, professore associato presso la facoltà di sociologia dell’Università di Umeå, in Svezia. STATTIN SI OCCUPA di una ricerca multidiscipli- nare incentrata su vari aspetti dell’invecchiamento attivo, tra cui l’impatto dell’ambiente di lavoro e le tempistiche del pensionamento. Il problema è come persuadere tutti noi a lavorare di più. “Un errore comune ma pericoloso è pensare che gli ultrasessantenni siano una categoria omogenea. Ogni individuo ha esigenze diverse ed è quindi fondamentale essere flessibili. Un datore di lavoro che voglia trattenere più a lungo i suoi dipendenti deve pianificare in anticipo, caso per caso, per capire quale può essere l’incentivo che induce ognuno di loro a voler lavorare ancora per qualche anno. Per ogni posto di lavoro è necessaria SCA SHAPE 2 2015 7 MERCATI IMPIEGHI A MISURA D’ETÀ L’invecchiamento comporta normalmente problemi fisici che possono determinare un’assenza dal lavoro per malattia. SCA analizza regolarmente le dinamiche demografiche e i passaggi generazionali. TERZA ETÀ È SINONIMO di “Per ogni posto di lavoro è necessaria una strategia che consenta di trattenere la forza lavoro più anziana ed esperta e garantisca che le sue prestazioni continuino a essere efficienti”. una strategia che consenta di trattenere la forza lavoro più anziana ed esperta e garantisca che le sue prestazioni continuino ad essere efficienti”. Anche se oggi i sessantenni sono più in salute e più istruiti rispetto alle generazioni precedenti, alcune mansioni sono fisicamente impegnative. Per far sì che queste persone decidano di continuare a lavorare, è necessario adeguare le condizioni di impiego con grande anticipo rispetto all’età pensionabile tradizionale. Il consiglio di Stattin è di anticipare eventuali esigenze di cui tener conto nei futuri piani di pensionamento, utilizzando le valutazioni della performance a partire dai 55 anni. “DAI MIEI STUDI sui lavoratori della sanità”, conti- nua Stattin, “è emerso che molti dei dipendenti più anziani preferiscono lavorare meno ore e svolgere mansioni più varie. Per altri, l’incentivo può essere la prospettiva di impiegare parte del loro orario di lavoro a trasmettere la loro esperienza ai giovani che li sostituiranno. Naturalmente anche le gratificazioni economiche sono un incentivo importante”. Quel che è necessario fare – ed è valido per tutte le fasce di età – è considerare attentamente il problema delle malattie occupazionali e dei relativi sintomi. 8 SCA SHAPE 2 2015 saggezza, ma l’avanzare dell’età spesso causa problemi muscoloscheletrici. Le aziende che vogliono trattenere più a lungo i loro dipendenti in età avanzata devono quindi considerare anche le caratteristiche dell’ambiente di lavoro. SCA ha avviato due programmi pilota in due dei suoi stabilimenti, per valutare l’ambiente di lavoro aziendale (che tra l’altro deve essere quanto più ergonomico possibile) e per capire meglio come alleggerire i processi operativi affinché gravino meno sull’apparato muscolo-scheletrico. “È un dato di fatto che invecchiando aumentano i problemi ossei e muscolari”, osserva Astrid Manquin, Human Resources Director di SCA. “Quando i nostri studi hanno evidenziato un incremento delle assenze dal lavoro legate all’età, in alcuni casi imputabili per il 70% a problemi muscolo-scheletrici, abbiamo capito l’importanza della questione”. Nello stabilimento olandese di Hoogezand, dove si realizzano prodotti per la cura della persona, e nella fabbrica tedesca di Neuss, specializzata nel tissue, le linee di trasformazione e produzione della carta sono state studiate con diversi strumenti ergonomici, per valutarne l’impatto sul corpo umano. “Ne abbiamo ricavato un elenco di problematiche da approfondire e sviluppare. Per ottimizzare l’ergonomia delle linee di produzione erano necessari non solo adeguamenti tecnici a livello di linea e di macchine esistenti, ma anche cambiamenti comportamentali e organizzativi”. Inoltre, è stata interpellata un’azienda di consulenza esterna per capire come alleggerire le operazioni di sollevamento e migliorare l’ergonomia di lavoro. NELLO STABILIMENTO tedesco è stato introdotto un nuovo strumento per ridurre ulteriormente la forza necessaria a separare i grandi rotoli di carta, mentre in quello olandese l’impugnatura dei carrelli di trasporto è stata riprogettata e alzata per evitare ai lavoratori di piegare la schiena. Le piattaforme rialzate facilitano infatti il confezionamento dei prodotti, mentre un piccolo dispositivo di sollevamento aiuta a caricare con meno fatica gli imballaggi. “È possibile risolvere molti problemi critici con un budget relativamente limitato. Tutti questi miglioramenti permettono ai nostri dipendenti di lavorare in sicurezza più a lungo e ci auguriamo che questo li aiuti a sentirsi coinvolti e soddisfatti”, conclude Manquin. Nel 2015, diversi programmi di miglioramento saranno attuati in aree specifiche anche negli altri stabilimenti del Gruppo. testo SARA BERGQVIST MANGIARE, che passione! S otto la spinta crescente del turismo e della globalizzazione, le culture del mondo si influenzano a vicenda e le tendenze diventano mondiali. Il cibo ne è un esempio perfetto. “La nostra cultura culinaria è uno specchio interessante di quel che avviene nel mondo intorno a noi e di ciò che consideriamo importante”, osserva Johanna Mäkelä, docente di cultura del cibo all’Università di Helsinki. In un’epoca in cui sostenibilità, salute ed etica sono al centro del dibattito, aumenta ovviamente la domanda di alimenti biologici ed ecocompatibili. Sempre più persone optano infatti per un’alimentazione vegetariana o vegana. Ma esistono anche scelte meno categoriche. “Molti mangiano vegetariano alcuni giorni della settimana, ma non vogliono rinunciare completamente alla carne, altri aggiungono sempre più verdure nel piatto”, spiega Mäkelä. Secondo Karin Pontén, CEO di Vår PR-byrå, un’agenzia di comunicazione specializzata in ristorazione, le questioni ambientali hanno ancora un ruolo decisivo nel settore, sebbene oggi in modo più sfumato rispetto al passato recente. Per esempio, non è detto che i prodotti a chilometro zero siano sempre la scelta migliore. Dello stesso avviso è lo chef stellato svedese, Niklas Ekstedt. “Varietà delle tecniche di cucina, trasparenza, provenienza, ecologia, impatto ambientale, sprechi alimentari e biocidi sono tutti aspetti della sostenibilità che diventano ogni giorno più importanti. Mi stupisco, però, che ce ne accorgiamo solo ora. Avremmo dovuto farlo quattro o cinque anni fa”, suggerisce Ekstedt. Da molti anni lo chef partecipa a programmi di cucina alla TV svedese. In uno di questi, Niklas mat, viaggia in tutto il mondo per sperimentare varie cucine locali e lavorare come stagista in ristoranti stellati. A suo giudizio, Parigi è una delle Sapevate che… …l’India è il Paese che consuma meno carne? … in Messico il mais dolce è talmente importante Circa il 40% della popolazione indiana è vegetariana, e il consumo di carne è insolitamente basso anche tra i non vegetariani. che gli hanno dedicato una festa, il 29 settembre. Secondo la mitologia sudamericana della creazione, l’uomo non ha avuto origine da una costola o da un dio, ma dal mais dolce. 10 SCA SHAPE 2 2015 JODY HORTON GALLERY STOCK Al pari del teatro, della musica e dei viaggi, il cibo è ormai una forma di cultura. Cosa mangiamo e come lo mangiamo definiscono la nostra identità. Shape fa il punto delle nuove tendenze alimentari globali. Sempre più persone ormai scelgono la cucina vegana o vegetariana, ma non tutti ne adottano lo stile di vita. SCA SHAPE 2 2015 11 capitali del gusto più interessanti del momento. “Ha dalla sua la tradizione delle brasserie e della ricca gastronomia francese”, spiega, “che però alla lunga è un po’ scontata. Adesso, invece, la città è tutto un fiorire di localini e piccoli ristoranti senza tovaglia bianca sul tavolo e con chef giovani in cucina. È una sorta di rinascimento, che mi auguro si diffonda in tutta la Francia”. Quel che emerge come tendenza è l’inclinazione di sempre più Paesi ad accogliere le nuove influenze. E un crescente interesse per la gastronomia in nazioni senza una tradizione culinaria alle spalle. “Generalizzando”, ragiona lo chef, “possiamo dire che i Paesi con una lunga tradizione vitivinicola (Francia, Italia, Spagna) hanno una cultura gastronomica più radicata. Ma ora ci sono altre nazioni - l’Olanda, il Belgio, alcuni stati degli Usa e il Regno Unito - che stanno recuperando e sono sempre più spesso spinti a sperimentare”. Una delle città più innovative in questo senso è Londra, con chef creativi e sulla cresta dell’onda come Yotam Ottolenghi. Oggi molte delle tendenze alimentari nascono negli Usa e si diffondono poi verso est, ma l’influenza è spesso reciproca. I giapponesi amano “Una differenza molto interessante rispetto a molti Paesi occidentali è che in Asia si è sempre data molta più importanza alla consistenza dei cibi.” Johanna Mäkelä, docente di cultura del cibo Lo chef stellato svedese. Niklas Ekstedt. mangiare cibo italiano e bere vini europei, mentre in Russia il sushi è in menù persino nei ristoranti di cucina russa. I fast food americani sono ovunque, spesso adattati ai gusti locali: al McDonald’s si possono provare hamburger bulgogi in Corea e hamburger McRice in Indonesia. L’ultima edizione della Guida Michelin consacra l’Asia: in particolare Hong Kong e Macao, che insieme vantano ben 72 ristoranti stellati. “Una differenza molto interessante rispetto a molti Paesi occidentali è che in Asia si è sempre data molta più importanza alla consistenza dei cibi”, spiega ancora Mäkelä. “In Occidente, finora questa era una prerogativa dei ristoranti al top, ma adesso si sta diffondendo sempre di più.” UN’ALTRA TENDENZA importante è quella dello JOHNÉR Hong Kong è una delle città che consumano più pesce e crostacei al mondo. In media, i suoi abitanti mangiano una quantità di pesce e crostacei quadrupla rispetto al resto del mondo. Recentemente, governo e consumatori hanno incominciato a chiedere sempre di più una pesca ecologica e sostenibile. 12 SCA SHAPE 2 2015 street food in tutte le sue forme, oggi approdato anche nei ristoranti di fascia alta, che propongono polpette e salsicce in versione gourmet. “La miglior esperienza gastronomica della mia vita è stata forse quella del cibo di strada di Città del Messico”, ammette Ekstedt. “Quello che mi è parso straordinario è che anche chi ha un budget ridotto può permettersi dell’ottimo cibo.” Sempre più numerosi sono i ristoranti temporanei che aprono i battenti nella stagione turistica: succede all’interno di uno spazio commerciale o di una fiera, dove vengono aperti anche solo per un giorno. Un esempio? Il Restaurant Day, iniziativa nata nel 2011 in Finlandia e ora diffusa in circa 70 Paesi. Il Restaurant Day si svolge quattro volte all’anno e in quell’occasione chiunque può cucinare per gli altri a casa propria, sulla spiaggia o all’angolo della strada. “In Finlandia”, spiega Mäkelä, “quest’iniziativa ha risvegliato l’orgoglio e l’interesse per la cultura del cibo. Al contempo ha stimolato nuove idee, come per esempio l’apertura di un ristorante dedicato agli insetti”. FOCUS: CIBO JOHNÉR GLI ALIMENTI DEL FUTURO CON UNA POPOLAZIONE mondiale che, secondo le stime, arriverà a circa 11 miliardi entro l’inizio del prossimo secolo, è necessario trovare nuovi modi di sfamare tutti. Molti puntano sugli insetti come fonte primaria di proteine per il futuro, ma non si tratta certo di una novità: in Corea si mangiano da sempre le larve dei bachi da seta, in Messico i grilli, altrove i bruchi e gli scarafaggi. Ora questa moda è approdata in Occidente in alcuni ristoranti di tendenza, come il Noma di Copenaghen, votato come miglior ristorante al mondo, e che in menù ha le formiche. L’utilizzo degli insetti va visto in realtà in una prospettiva più ampia. “Gli insetti potrebbero essere utilizzati come mangime proteico per il bestiame, così potremmo continuare a consumare i nostri cibi tradizionali allentando la pressione sul pianeta”, osserva Karin Pontén di Vår PR-byrå, un’agenzia di comunicazione specializzata in ristorazione. SCA SHAPE 2 2015 13 JOHANNA BERGLUND FOCUS: CIBO Il piatto preferito di Dominika Peczynski: CETRIOLINI SOTTACETO, MIELE E SMETANA CON AMORE Secondo l’artista e scrittrice Dominika Peczynski, la cucina russa si è immeritatamente guadagnata una cattiva fama, ma in realtà offre il migliore comfort food del mondo. “Il cibo russo è il vero comfort food: ti risolleva quando sei depresso e la vita ti sembra terribile”, dice Dominika Peczynski, artista e autrice di libri di cucina. La Peczynski è nata in Polonia, da madre cresciuta tra Russia e Tagikistan. Il suo amore per la cucina russa è un retaggio infantile, che si è rafforzato nel corso degli anni attraverso i frequenti viaggi per il Paese fatti in occasioni delle tournée del suo gruppo musicale, Army of Lovers. “La prima cosa che faccio quando arrivo è mangiare qualche piatto con uova di storione e smetana. In alternativa, uova di salmone o uova di trota. Sono grandi, di un bel rosso acceso, e hanno un gusto fantastico”. La cucina russa risente, fin dalle origini, dell’influenza di Paesi come l’Uzbekistan, la Mongolia e la Francia. In famiglia mangiano principalmente piatti sostanziosi a base di carne, patate o grano saraceno. Il pranzo solitamente inizia con una zuppa calda, prosegue con la portata principale e si conclude con frutta cotta, spesso sciroppata. In passato, data la carenza di verdura fresca, molti preparavano conserve di verdura da consumare nel resto FOLIO Questa è una ricetta che può sembrare bizzarra, ma che tutti di solito trovano gustosissima! 1. Prendete un cetriolino sottaceto e tagliatelo in quattro nel senso della lunghezza. 2. Intingete ciascuna fettina in in una buona dose di miele e smetana. Non confondete la smetana con la panna acida o la crème fraiche! La smetana è assolutamente un must se volete gustare il vero sapore, e soprattutto la vera consistenza, della cucina russa. DALLA RUSSIA 14 SCA SHAPE 2 2015 dell’anno. Oggi non è più così, ma le conserve di verdure sono sempre molto popolari, come anche quelle di funghi e di bacche. Quasi tutti bevono vodka o anche tè, spesso arricchito da una cucchiaiata di marmellata. “Nella cucina casalinga le nuove influenze straniere non sono così evidenti”, spiega il produttore cinematografico ed ex presentatore russo Sam Klebanov. “In gran parte questo è dovuto al fatto che solo una minoranza viaggia all’estero, non potendo quindi trarre nuove ispirazioni. Ma nei ristoranti la scelta è vastissima. In Russia il fast food più popolare è il sushi”. Lo scorso autunno, attraverso il sito web lchf.ru, Klebanov ha iniziato a vendere prodotti LCHF low-carbohydrates, highfat, ovvero cibi con un basso livello di carboidrati e con un alta percentuale di grassi. Klebanov stesso è un sostenitore della dieta LCHF e si è reso conto che per i russi era totalmente sconosciuta. “Sei mesi fa le ricerche del termine ‘LCHF’ su Google non erano più di 30-40 al mese. Oggi sono circa 2.000. Quelli che non si ricordano il termine, cercano il mio nome”. Secondo Klebanov, i cibi LCHF rappresentano una rivoluzione per i russi, che hanno sempre avuto un regime alimentare tradizionalmente incentrato sui carboidrati. Complessivamente, sono le diete stesse ad essere un fenomeno relativamente nuovo in Russia. “Vent’anni fa qui quasi nessuno si metteva a dieta”, dice la Peczynski. “A quell’epoca la disponibilità di cibo era molto più limitata e bisognava mangiare quello che c’era”. CINQUE PIATTI TIPICI RUSSI “La prima cosa che faccio quando arrivo è mangiare qualche piatto con uova di storione e smetana”. GETTY IMAGES 1. PELMENI: ravioli russi, generalmente ripieni di carne e serviti con smetana, brodo o aceto. Con un ripieno dolce, si gustano come dessert 2. BLINI: crêpe salata di grano saraceno servita con smetana e caviale russo 3 BORŠČ: zuppa di barbabietole 4. GRANO SARACENO: tradizionale accompagnamento ai piatti, come il riso 5. VERDURE SOTTACETO: vari tipi di verdure Sempre più spazio alle tavole condivise L’IDEA È NATA dall’esigenza di alcuni ristoranti di accogliere nel loro locale un maggior numero di ospiti. Oggi, far sedere ad una tavola condivisa persone che non si conoscono è diventato un modo per stimolare la socializzazione. Ecco alcuni ristoranti che propongono una tavola condivisa: tLondra: Nopi a Soho; 1901 nell’Hotel Andaz Liverpool Street; Busaba Eathai a Soho tS toccolma: Clarion Hotel Sign; Oaxen Krog & Slip tN ew York: Má Pêche - sito web www. solodining.com/communaltable-list.html tParigi: Restaurant Chartier a Montmartre; Candelaria t Berlino: Kimchi Princess; Long March Canteen a Kreuzberg SCA SHAPE 2 2015 15 FOCUS: CIBO L’UOMO È CIÒ CHE MANGIA, soprattutto in Corea “Ciao, hai mangiato riso?”: questo è il saluto più comune nel Paese asiatico. Sintomo della straordinaria importanza del cibo nella cultura locale. SEI PIATTI TIPICI COREANI JOHNÉR 1. KIMCHI: verdure fermentate 2. BULGOGI: manzo marinato speziato 3. BIBIMBAP: riso con uova, carne e verdure varie 4. CHAPCHAE: vermicelli di fecola di patate dolci, serviti con verdure e talvolta carne 5. KIMBAP: analogo al sushi, ma con riso bianco al vapore e verdure, talvolta anche carne; molto usato nei picnic 6. KIMCHI JJIGAE: stufato di kimchi “All’inizio, quando sono venuta a vivere in Corea, mi domandavo perché tutti mi chiedessero se avessi mangiato riso. Poi ho capito che era una forma di saluto. Qui hanno vissuto tempi molto duri, ma se uno aveva mangiato riso voleva dire che andava tutto bene”. Jennie Walldén, vincitrice di Masterchef 2013 in Svezia, è specializzata in cibo d’ispirazione coreana. Da bambina, in Corea, suo Paese d’origine, trascorreva molto tempo con la nonna in campagna, dove vedeva gente che lavorava la terra e coltivava il riso. La nonna preparava in casa la salsa di soia e il kimchi, un piatto locale a base di verdure fermentate che viene sia servito come contorno che utilizzato come ingrediente principale di altri piatti. “I coreani adorano i cibi fermentati”, racconta. “Il Paese ha un clima temperato, con estati calde e umide e inverni molto rigidi. In passato la fermentazione era un modo per poter mangiare verdure anche durante i mesi invernali. Mia nonna seppelliva i vasi di kimchi in giardino, come fosse un frigo. Ma oggi che sempre più donne lavorano, il kimchi viene acquistato pronto”. La maggior parte dei coreani fa tre pasti principali al giorno e mai con cibi pronti, nemmeno a colazione. A casa cucinano sempre le donne. “Ho parlato con una signora che è considerata tra le più importanti docenti coreane di tecniche biologiche. Ogni mattina”, dice Jennie, “questa donna si alza alle 5:30 per preparare riso, carne e zuppa per tutta la famiglia”. Gli altri pasti vengono spesso consumati fuori casa, perché le giornate a scuola e al lavoro sono lunghe. Anche se sono state introdotte limitazioni all’orario di lavoro, molti coreani hanno infatti due lavori. E la giornata di uno studente in Corea può iniziare con una lezione privata tra le 7:00 e le 8:00, proseguire con le lezioni in aula fino alle 17:00 e concludersi con altre lezioni private e compiti a casa fino a mezzanotte. “Molta gente parla in continuazione di cibo e di quello che mangerà al prossimo pasto. In generale”, continua Jennie, “pranzare fuori in Corea non costa molto. I prezzi variano sensibilmente, ma è facile mangiare bene con l’equivalente di 3 euro”. Un altro aspetto importante nella scelta del cibo sono le sue proprietà salutari. In Corea il cibo è considerato anche una medicina. Le donne locali mangiano zuppa di alghe per riprendersi dal parto. C’è persino una zuppa per combattere i postumi della serata precedente. “L’approccio al cibo è molto più olistico che in Occidente. Il cibo deve adempiere a una funzione, essere sano e gustoso, e soprattutto deve essere molto piccante. Secondo un detto coreano, non puoi essere soddisfatto fino a quando non ti sei bruciato la lingua!”. Il cibo è sempre più parte di un viaggio SE DA UN LATO il crescente interesse globale per l’alimentazione è dovuto all’aumento dei viaggi, dall’altro è il cibo stesso a rappresentare una componente sempre più importante del viaggio. Da un nuovo sondaggio lanciato dal motore di ricerca Momondo, infatti, risulta che in viaggio la maggioranza di scandinavi, sud-europei, 16 SCA SHAPE 2 2015 americani e russi preferiscono spendere per il buon cibo piuttosto che per lo shopping, i locali notturni o gli alberghi. Come il bel tempo, anche la buona cucina è considerata fondamentale per il successo della vacanza. Per norvegesi, svedesi e tedeschi il buon cibo è più importante del relax e della sintonia con i compagni di viaggio. Fonte: Momondo survey 2015 MAGNUS SKOGLÖF JENNIE WALLDÉN viene da Gwangju, in Corea. Ha vinto l’edizione svedese di Masterchef e lavora in Svezia come chef su Canale 4. Ha anche pubblicato due libri di cucina. FORNO A LEGNA MOBILE È un forno a legna tradizionale, montato dentro al rimorchio di un camion. La pizzeria mobile “Del Popolo” percorre in lungo e in largo i dintorni di San Francisco. E sforna pizza rustica ad ogni sosta. STREET FOOD: IL CIBO SCENDE IN STRADA IN TUTTO IL MONDO c’è chi si mette in coda sul marciapiede e pranza con il cibo acquistato da un ambulante. Lo street food è infatti sempre più di moda. Negli Usa e in Gran Bretagna ci sono persino festival ed eventi dedicati, dove abili imprenditori del gusto stanno personalizzando il concept dello street food a misura dei loro marchi. L’idea è semplice: camioncini personalizzati sostano per un paio d’ore in un angolo della città e offrono piatti appena preparati a chi lavora o vive nel quartiere. Molti adorano pranzare in piedi con gli involtini vietnamiti, il fast food indiano, la pizza italiana o i tacos messicani. A Chicago impazza il würstel A CHICAGO gli hot dog non sono semplici fast food: sono cultura. La città conta tra 2.500 e 3.000 chioschi di hot dog, che si fanno una concorrenza agguerritissima. La popolarità dei würstel, introdotti dagli immigrati tedeschi stabilitisi nel Midwest nell’Ottocento, è cresciuta di pari passo con l’interesse sportivo della città. Gli hot dog sono infatti il cibo ideale da gustare durante 18 SCA SHAPE 2 2015 le partite di baseball dei Chicago Cubs allo stadio Wrigley Field. La passione per quest’alimento è tale che, secondo lo storico del cibo locale Bruce Kraig, “se vuoi scatenare un dibattito infuocato a Chicago, devi solo chiedere dove si mangiano i migliori hot dog della città”. Il vero würstel di Chicago, servito in un panino di semi di papavero, è un Frankfurter di puro manzo: deve “schioccare” quando lo mordi, a riprova del fatto che la pelle è naturale. Come accompagnamento: niente ketchup ma pomodoro, cipolla affettata, peperoni, cetriolini e senape. L’ultima tendenza in fatto di würstel sono quelli gourmet: vari ristoranti che servono hot dog stanno infatti sperimentando nuovi ingredienti. Franks ’n’ Dawgs’, per esempio, propone un würstel aromatizzato all’anatra laccata. Fonte: Vagabond FOCUS: CIBO Pulizia scientifica I fast food sono un target sempre più importante per SCA, che cerca di conciliare profitti e customer experience adottando soluzioni innovative per i tovaglioli di carta nei ristoranti. E ora anche nei drive-through. POCHI CI PENSANO davvero, ma i tovaglioli di carta in un fast food sono importanti per l’impressione generale che fornisce il locale. Per i clienti, i tovaglioli devono essere facilmente accessibili, di buona qualità e utili allo scopo. Se da un lato deve essere facile per loro prendere tutti i tovaglioli che servono, dall’altro è bene evitare che ne prendano troppi. Quelli in eccesso potrebbero infatti finire a terra, creando disordine nel locale. Inoltre, un consumo eccessivo di tovaglioli implica alti costi di gestione. “Per risolvere questo problema, da tempo proponiamo dispenser di tovaglioli che permettono di prendere solo un tovagliolo alla volta”, dice Matthew Hirst, Global Arena Director for kitchen and dining di SCA. “Questo sistema, per il ristorante, permette di ridurre notevolmente il consumo rispetto ai dispenser tradizionali”. Oggi il 50-70% del fatturato dei fast food è generato dai drive-through, dove il sistema dei dispenser è meno adatto visto che l’ordinazione deve essere effettuata in fretta e chi serve ha bisogno di prendere più tovaglioli alla volta. “Esiste uno standard che stabilisce quanti Sapevate che… …le toilette sporche danneggiano i ristoranti? Nonostante il cibo squisito e l’ambiente stupendo, se i clienti di un ristorante si imbattono in una toilette sporca è probabile infatti che decidano di non tornarci mai più. Un cliente su quattro uscirebbe anche immediatamente dal ristorante. tovaglioli usare a seconda di quanti articoli sono stati ordinati. Per esempio, uno per l’hamburger, uno per la bevanda e uno per le patatine. Per quattro persone sono 12 tovaglioli, ma ci vuole tempo per contarli. E se li prepari in anticipo, potrebbero sembrare usati”. Che fare? SCA ha sviluppato per i drive-through un nuovissimo dispenser che permette di scegliere, per esempio, tra due o quattro tovaglioli alla volta premendo un pulsante. “Significa offrire una soluzione economica per l’azienda, Tork Xpressnap Image Line semplice e veloce per chi deve fornire i prodotti”, spiega Hirst. I fast food sono un target importante per SCA, che è leader mondiale nel settore dei tovaglioli di carta. Non a caso, negli Usa, un tovagliolo ogni due di quelli usati nella ristorazione è fornito dal Gruppo. “Nonostante la crisi, i fast food continuano a crescere. Molto in voga sono anche le cene rapide e informali, cioè sempre fast food ma di miglior qualità e a prezzi più alti. Ne è un esempio la catena di grill messicano Chipotle, che negli Usa ha già avuto tanto successo”. Design in tavola, ecco il premio Molti ristoranti investono centinaia di migliaia di dollari nella creazione di un ambiente che rispecchi la loro immagine aziendale. Ma è importante non trascurare i dettagli, come per esempio i dispenser di tovaglioli. SCA ha sviluppato un sistema top di gamma chiamato Tork Xpressnap Image Line, che si è già aggiudicato il prestigioso riconoscimento Red Dot Award 2014. “È un prodotto al top, per la prima volta sul mercato, che soddisfa un’esigenza tutt’altro che trascurabile”, sottolinea Matthew Hirst, Global Arena Director for kitchen and dining di SCA. Il dispenser da tavolo è disponibile in due materiali diversi: noce certificato FSC e alluminio. Un promemoria nella “schiscetta” NEL 2013 SCA ha lanciato in India una campagna di sensibilizzazione sull’importanza dell’igiene delle mani prima dei pasti. La campagna, che lo scorso anno ha raggiunto otto milioni di persone, prende spunto da una consuetudine molto diffusa nell’area di Mumbai, dove ogni giorno 5.000 fattorini chiamati dabbawalla distribuiscono agli impiegatiti negli uffici circa 200.000 pasti asti caldi preparati dalla famiglia a casa o da servizi di catering. Nelle confezioni dei pasti pronti, SCA ha aggiunto un igienizzante per le mani Tempo e un pacchetto di fazzoletti di carta Tempo. SCA SHAPE 2 2015 19 INTERVISTA “Farlo ora” Magnus Groth è il nuovo CEO di SCA. In questa intervista a Shape ci parla del suo lavoro, della sua filosofia gestionale e del perché avrebbe dovuto controllare meglio l’orologio durante una gara di sci. MAGNUS GROTH ha avuto solo un paio di giorni per scegliere se accettare la nomina di CEO di SCA, ma per lui non è stata una decisione difficile. “SCA è un’azienda con grandi persone e ottimi prodotti, il che semplifica la vita di ogni giorno. Abbiamo ottime prospettive per il futuro, sia nei prodotti per l’igiene che nel settore forestale. Questi sono alcuni dei motivi per cui ho accettato l’incarico”. Del resto, anche quello precedente - Presidente di SCA Consumer Goods Europe a Monaco di Baviera - gli calzava a pennello. Sia a livello personale che professionale. “La mia famiglia amava moltissimo Monaco”, spiega il nuovo CEO, “soprattutto per la sua vicinanza alle Alpi. Andavamo a fare escursioni e a sciare a Kitzbühel per le piste da discesa e a Seefeld per le piste da fondo. Ora siamo tornati in Svezia, e devo dire che anche qui ci sono ottime possibilità per fare attività all’aperto”. Parlando del futuro del Gruppo, Groth dice che si continuerà a lavorare sull’efficienza, l’innovazione e la crescita. “SCA ha una strategia di successo che ci ha portato ad essere un Gruppo leader nei prodotti forestali e per l’igiene. Resta ancora molto da fare, ma non ci saranno cambiamenti strategici importanti. I nostri 20 SCA SHAPE 2 2015 marchi forti devono continuare a crescere, la posizione del Gruppo deve rafforzarsi ulteriormente sui mercati emergenti e, più in generale, l’azienda deve essere la migliore del settore in termini di efficienza dei costi”. “I NOSTRI PRODOTTI sono perfettamente in linea con i tempi che corrono. La crescita della popolazione mondiale, unita a quella del benessere e dell’aspettativa di vita media, porteranno come conseguenza un aumento dei consumi di prodotti forestali e per l’igiene. Ecco perché SCA ha grandi possibilità di sviluppo, ed ecco perché io sono onorato di poter condurre questo viaggio insieme ai nostri dipendenti”. “Alle spalle”, racconta Groth, “ho un’esperienza nell’industria e un grande interesse per il mercato. Cosa rende SCA un Gruppo così interessante? I suoi prodotti, i servizi che offre e le opportunità che scaturiscono dall’innovazione. Innovazione, però, vuol dire molte cose. Può significare un nuovo packaging, un nuovo prodotto, oppure un aggiornamento di quello precedente, capace di migliorare la qualità della vita del consumatore. Ma può anche significare il dare risalto a una qualità già esistente di quel prodotto, il miglioramento della sua visibilità sugli scaffali, la riduzione dei costi di produzione”. “È meglio prendere una decisione piuttosto che stare fermi a guardare”. SCA SHAPE 2 2015 21 INTERVISTA All’aria aperta Nome: Magnus Groth Età: 51 Famiglia: moglie e tre figli Carriera: Presidente e CEO di SCA; Presidente di SCA Consumer Goods Europe; Presidente di SCA Tissue Europe; Boston Consulting Group; Vattenfall; CEO di Studsvik. Educazione: Laurea specialistica in Architettura navale presso la KTH Royal Institute Technology; MBA presso la Stockholm School of Economics. Hobby e tempo-libero: Sport e attività tra cui escursionismo, sci, vela e pattinaggio. “Avrei dovuto guardare l’orologio negli ultimi 10 km. La gara, però, è stata disputata 10 anni fa.” Nei suoi primi mesi alla guida di SCA, Groth ha visitato parecchi mercati, da quello americano a quello asiatico. Ha inaugurato un nuovo stabilimento in India. Ha incontrato molti dipendenti, clienti, investitori e partner commerciali. “Mi piace essere fisicamente presente per imparare, per incontrare dipendenti e clienti. Mi interessano gli aspetti operativi e i relativi dettagli, dalle richieste dei consumatori fino alle modalità di consegna più economiche.” Interesse per i dettagli, però, non fa rima con gestione totalizzante. Groth, infatti, apprezza la tradizionale capacità svedese di delegare le responsabilità. “Il mio motto è ‘agire subito’”, dice: “significa che dobbiamo sviluppare il business ogni giorno prendendo le decisioni che servono, anziché attendere il consenso di tutti. La soluzione è lì, all’interno del Gruppo. Si tratta di fare in modo che ognuno di noi dia il massimo”. “La cosa essenziale”, continua Groth, “è avere buoni dipendenti. In un’organizzazione delle dimensioni di SCA, è essenziale che ognuno sappia ciò che dovrebbe fare, gli obiettivi e i modi per raggiungerli. È il prerequisito essenziale se si vuole che 22 SCA SHAPE 2 2015 ognuno dia il meglio per SCA e per i suoi clienti”. Cosa contraddistingue un “buon dipendente”? “Per me”, risponde, “significa soprattutto capacità di lavorare in team, grande onestà, coraggio di dire ciò che si pensa. E poi la volontà di dare il massimo per raggiungere gli obiettivi. Questo è ciò che cerco nei nuovi dipendenti”. COMPETITIVO È UN AGGETTIVO che ricorre spesso a proposito di Groth. Del resto, è una dote essenziale in una carriera iniziata con una doppia laurea presso il Royal Institute of Technology e la Stockholm School of Economics, in Svezia, e proseguita in aziende come Boston Consulting Group, Vattenfall e Studsvik, prima di approdare a SCA. La competitività emerge anche nel tempo libero, come dimostra la partecipazione a diverse maratone e ai 90 km della gara di sci “Vasa”. “Il mio record alla Vasa è di 7 ore e 2 minuti. Peccato non essere riuscito a scendere sotto le 7 ore. Avrei dovuto guardare l’orologio negli ultimi 10 km. La gara, però, è stata disputata 10 anni fa”, ricorda ridendo. E aggiunge: “Lo sport mi piace ancora tanto, ma adesso sono concentrato sul lavoro”. Una passione anche per le ricerche polari. Mezzo di trasporto: “A Monaco andavo al lavoro in bici o con la metro. Vedremo come andrà qui a Stoccolma: con la bici sembra più dura”, dice lui. Letture: La vita immortale di Henrietta Lacks, di Rebecca Skloot: la storia (vera) di come le cellule cancerogene, prelevate ad insaputa della famiglia dal corpo di una povera donna morta nel 1951, hanno dato inizio a rivoluzionarie scoperte mediche e a conseguenti premi Nobel. TECNOLOGIA Quasi tutte le cartiere hanno un impianto di trattamento delle acque reflue, da cui derivano i fanghi di cartiera. Acq ua p ulita CARTIERA Acq ue r e flue Dal fango all’oro Gli scarti dell’industria cartaria sono un onere per le imprese, oggi. Ma domani potrebbero trasformarsi in una risorsa. testo LARS ÖSTERLIND illustrazioni ALEXANDER RAUSCHER G razie alle nuove tecnologie, SCA sta per trasformare tonnellate di fanghi in qualcosa di realmente prezioso e sostenibile. I fanghi di cartiera costituiscono i principali sottoprodotti dell’industria cartaria. Le 36 fabbriche di tissue di SCA in Europa ogni anno generano 850 mila tonnellate di fanghi (da depurazione chimico-fisica, da depurazione biologica, da disinchiostrazione). Dopo la disidratazione, questi fanghi vengono generalmente utilizzati come fertilizzanti agricoli, oppure inceneriti e usati per la produzione di bioenergia. Le ceneri residue dell’incenerimento vengono impiegate nell’industria 24 SCA SHAPE 2 2015 delle costruzioni, ad esempio in quella stradale. Tuttavia, sempre più Paesi nutrono perplessità sull’utilizzo dei fanghi come fertilizzanti. Inoltre, l’incenerimento è troppo costoso perché richiede cospicui investimenti in filtri antipolvere, gorgogliatori di lavaggio e altre attrezzature per depurare la grande quantità di emissioni in atmosfera derivanti dalla combustione dei fanghi a 850 °C. E SE I FANGHI POTESSERO essere gestiti in modo più sostenibile ed economicamente più vantaggioso? Perché non trovare il modo di ridurre gli investimenti per le attrezzature e recuperare minerali preziosi? SCA ha deciso di sostenere il progetto di pirolisi REFILLS (acronimo inglese del recupero di energia e filler dai fanghi): un programma congiunto con la società spagnola Alucha e l’Università di Twente, in Olanda. La pirolisi è diversa dal normale incenerimento. Mentre il metodo tradizionale di combustione dei fanghi richiede la pre-miscelazione con biomasse per aumentare il potere calorifico, la pirolisi funziona senza ossigeno in un reattore chiuso, senza l’aggiunta di biomasse e senza emissioni gassose da depurare. Il pirolizzatore viene riscaldato a 500 °C, temperatura alla quale tutte le fibre residue presenti nei fanghi vengono VIGNETTE Minerals Circa il 50% dei fanghi da disinchiostrazione è costituito da minerali. MINERALI OLIO DI PIROLISI IMPIANTO PER IL TRATTAMENTO DEI REFLUI SISTEMA DI PIROLISI MODULARE ALUCHA Fan ghi di car tier a Cos’è la combustione? Cos’è la pirolisi? Combustibile Combustibile Energia Ossigeno Energia Trasformazione chimica Ossidazione: più energia convertite in olio combustibile. Il progetto è stato avviato un anno e mezzo fa ed è ancora nella fase di sviluppo iniziale. “In laboratorio funziona e ora vogliamo applicarlo su scala più vasta”, dice Tom Berben, Director of Environmental Compliance di SCA. “ABBIAMO COSTRUITO un reattore speri- mentale in grado di trattare ogni ora 10 kg di fanghi da disinchiostrazione di SCA. Il prossimo passo sarà testare in diverse nostre sedi un impianto mobile in grado di gestire 100 kg all’ora”. Il primo vero pirolizzatore in grado di trattare 1.500 kg di fanghi all’ora dovrebbe essere installato entro giugno 2016. Ossigeno “L’olio combustibile da pirolisi sarà riutilizzato nelle nostre caldaie a vapore, dove sostituirà il gas naturale per la generazione del calore necessario al processo di fabbricazione della carta. Oltre a risparmiare energia, ridurremo drasticamente anche le emissioni fossili di CO 2”. I fanghi da disinchiostrazione contengono anche composti inorganici, soprattutto carbonato di calcio (CaCO3). Alla temperatura relativamente bassa della pirolisi, il CaCO3 non si trasforma in cenere. “Puntiamo a ottenere un CaCO3 di buona qualità, in modo da poterlo vendere per essere reimpiegato in molte applicazioni, industria cartaria compresa. Se ci riusciamo, chiudiamo il cerchio del riciclo”. Se il progetto avrà successo potrebbe trattarsi di una vera rivoluzione nella gestione dei fanghi, in termini sia di costi che di sostenibilità. Oggi, per lo smaltimento dei fanghi da disinchiostrazione, SCA spende oltre 14 milioni di euro all’anno. Con la pirolisi questa spesa può essere azzerata. Anche la spesa per la produzione di calore può essere sostanzialmente ridotta. “Se la cartiera è grande, per trattare tutti i fanghi servono tre o quattro pirolizzatori, ma è sempre meno del costo di un impianto di incenerimento, che si aggira sui 20-30 milioni di euro”. SCA SHAPE 2 2015 25 — WINNERS — TEAM SCA ACADEMY Issued by Team SCA A caccia dello SGUARDO FEMMINILE Fotografare donne comuni che fanno cose fuori dal comune. SCA e Getty Images hanno cercato in tutto il mondo 10 donne fotografe a cui affidare questo compito. L O SCORSO ANNO SCA e Getty Images, una delle maggiori agenzie fotografiche del mondo, hanno lanciato un concorso internazionale che aveva come tema le immagini scattate in patria o all’estero da donne fotografe. Soggetti dei ritratti: donne. Di ogni estrazione sociale, per ottenere uno spaccato particolare della realtà femminile. Come premio, alle dieci vincitrici è stata offerta la possibilità di unirsi alle veliste del Team SCA durante una delle soste a terra della Volvo Ocean Race, per fotografare iniziative locali di responsabilità sociale d’impresa, dedicate in particolare alle donne e all’igiene. Uno degli obiettivi perseguiti con 26 SCA SHAPE 2 2015 la partecipazione tutta femminile del Team SCA alla Volvo Ocean Race è quello di supportare il ruolo delle donne nella società civile e dare loro accesso alle attività abitualmente riservate ai soli uomini. Allo stesso modo, la competizione fotografica rappresenta un modo per sostenere le donne fotografe. Le immagini scattate durante la VOR saranno presentate durante un evento della Getty Images Gallery, che si terrà a Londra nel 2015. Qui Shape presenta alcune foto delle vincitrici. ........................................................ Per vedere altre foto: http://competitions.gettyimages.com/ en/competitions/team-sca-academy. PROSPETTIVE Zelda Gardner Johannesburg, Sudafrica GIOIA SOPRATTUTTO Gioia nonostante i problemi a casa. Ellen Wissink Nijmegen, Olanda Raquel Clausi LA PESCATRICE CHE FA STORIA Carmen Serrano spinge avanti la barca durante una giornata di pesca sul lago di Albufera Alecsandra Raluca Dragoi CASA DOLCE CASA Il pane preparato dalla nonna mi ricorda sempre casa. La nonna è sempre stata una figura importante nella mia famiglia. Valencia, Spagna RAGAZZE DI KYOTO Ho fotografato queste due giovani di Kyoto, a cui piace vestirsi da geishe ed essere ammirate per un giorno. Iasi, Romania Ana Caroline de Lima Santo Andre, Brasile SULLE ANDE In cima alle Ande, a grandi altitudini, sul lato peruviano, una sarta vende gli abiti fatti in casa con la lana di lama. SCA SHAPE 2 2015 27 — WINNERS — TEAM SCA ACADEMY Issued by Team SCA Jessica Pepper-Peterson Milano, Italia SPEZIE IN VENDITA Lo spazio per le donne al mercato di Addis Abeba, in Etiopia, è stato creato da una Ong che insegna alle donne tecniche di vendita e fornisce il denaro necessario per partecipare all’economia locale. Teo Jioshvili Tbilisi, Georgia 28 SCA SHAPE 2 2015 DONNE PACHISTANE Lavoratrici pubbliche a Lahore, in Pakistan, protestano per le condizioni d’impiego. Sara Strandlund Stoccolma, Svezia DONNE DI FERRO Felicità, spirito di squadra, sfide fisiche che superano l’età: questo è davvero lo sport. Nell’immagine a destra: il team MAC Synchro, composto da ultranovantenni. Barbara Fuentes Seattle, Stati Uniti L’ANZIANA Lo scatto fa parte della mia serie “Del Barrio”, un documentario sulla vita a Cuba. Holly Powers Zhouzhuang, Cina Una negoziante di un villaggio galleggiante in Cina. La donna conduce una vita dura con eleganza e coraggio. SCA SHAPE 2 2015 29 MERCATI Ecco come migliorare la cura degli anziani Una vita più dignitosa per gli ospiti e maggiore tempo a disposizione del personale per lavorare meglio. Nella casa di riposo Viktoriagården di Kramfors, in Svezia, è stato sperimentato un nuovo modo di personalizzare l’utilizzo dei prodotti per l’incontinenza. testo KARIN STRAND foto SCA e NORRLANDICUS TENA IDENTIFI ...utilizza una tecnologia a sensore per permettere agli operatori delle case di riposo di registrare la quantità e gli orari delle minzioni dei pazienti nell’arco di 72 ore. I dati vengono trasmessi a un portale web dove vengono presentati in forma chiara e leggibile. Questi dati vengono poi utilizzati per elaborare un piano personalizzato di cura dell’incontinenza, cioè permettono di capire quando il paziente deve essere accompagnato in bagno e quando deve essere cambiato, oltre ad individuare la soluzione più adatta per ogni persona. 30 SCA SHAPE 2 2015 G LI OPERATORI della casa di riposo Viktoriagården a Kramfors, in Svezia, cercano di venire incontro alle esigenze di ciascuno dei loro 40 assistiti, anche per quanto riguarda l’uso dei prodotti per l’incontinenza. “Di solito pesiamo le protezioni e misuriamo la quantità di urina per trovare la misura giusta per ognuno”, spiega l’infermiera Inger Abrahamsson. Ma la pesata è un metodo troppo approssimativo. E soprattutto non permette di stabilire in quali ore del giorno e della notte il paziente deve andare in bagno. Così, quando a Viktoriagården è stata offerta la possibilità di testare il TENA Identifi di SCA, il personale ha aderito immediatamente. Questa soluzione si basa su un sensore inserito nella protezione per l’incontinenza, che registra la quantità di urina prodotta da ogni paziente e l’ora delle minzioni. I dati, raccolti nell’arco di tre giorni, permettono di elaborare un piano personalizzato per la cura dell’incontinenza, ad esempio per capire quando il paziente deve essere accompagnato in bagno. “In Svezia abbiamo un ampio margine per il Ing-Marie Björn mentre inserisce i nuovi orari per l’accompagnamento in bagno. ALLA RICERCA DELLA TERZA ETÀ Ulrika Lagnefors, di SCA, fra Rolf Dalin e Isabella Scandurra, ricercatori per Norrlandicus, fuori dalla casa di cura Viktoriagården. miglioramento e la personalizzazione della cura dell’incontinenza”, dice Isabella Scandurra, ricercatrice d’informatica sanitaria e coordinatrice della sperimentazione per il progetto Norrlandicus nella Contea di Västernorrland. L’informatica sanitaria è lo studio dell’informatica applicata all’assistenza medica e sociale. TENA Identifi rappresentava il tipo di prodotto ideale per capire come migliorare le condizioni assistenziali, sia per gli utilizzatori che per il personale delle strutture. Come sede sperimentale di Norrlandicus, sono stati scelti i comuni svedesi di Kramfors e Viktoriagården. L’utilizzo dell’informatica nell’assistenza agli ospiti della casa di riposo non ha comportato alcun problema. “È uno strumento eccezionale, semplice da usare. Basta spostare il dispositivo da una protezione all’altra. Non c’è confronto con la pesata”, dice l’operatrice, Ing-Marie Björn. Alla sperimentazione hanno partecipato cinque pazienti. Dopo 72 ore, il personale ha capito come modificare gli orari per l’accompagnamento in bagno e qual era la protezione più adatta per ciascuno in un dato momento. “La cosa più straordinaria è stato vedere NORRLANDICUS è un progetto di ricerca e sviluppo: analizza il valore di varie innovazioni nel settore dell’assistenza agli anziani. In diversi contesti sperimentali viene offerta a strutture pubbliche e private la possibilità di valutare nuovi prodotti, servizi e procedure. Obiettivo: stabilire se possono fornire valore aggiunto in ambito sanitario e socio-assistenziale, e se possono migliorare il benessere e la dignità degli utilizzatori finali. Tutte le parti interessate – gli anziani, i loro parenti e gli operatori sanitari e socio-assistenziali – partecipano alla valutazione dell’innovazione. “La cosa più straordinaria è stata vedere chiaramente le modalità di svuotamento della vescica dei vari pazienti”. Inger Abrahamsson, infermiera al Viktoriagården chiaramente le modalità di svuotamento della vescica dei vari pazienti. Ora siamo in grado di personalizzare l’assistenza in bagno per ciascuno di loro e abbiamo anche capito che possiamo utilizzare una taglia in meno per la protezione. Questo significa più comfort per gli ospiti e meno costi per la struttura”, dice ancora Abrahamsson. Come sottolinea Scandurra, per il benessere e la dignità della persona fa una grande differenza poter espletare normalmente le proprie necessità fisiologiche in bagno, utilizzando la protezione per l’incontinenza solo per una maggior sicurezza. Abrahamsson concorda: “Tutti noi pensiamo che la personalizzazione della cura dell’incontinenza sia una cosa fantastica e vorremmo estenderla a ogni ospite di Viktoriagården”. SCA SHAPE 2 2015 31 MERCATI Nell’Ottocento le foreste svedesi erano sovrasfruttate come miniere. Oggi la Svezia ha più foreste di quante ne abbia mai avute nel recente passato. testo SUSANNA LINDGREN foto LENNART NILSSON Dalla deforestazione... C IRCA IL 70% del territorio svedese è coperto da foreste. Nel nord predominano le conifere (pino silvestre, abete rosso), miste a sporadiche betulle e altre caducifoglie. Lo sfruttamento industriale delle foreste è tuttavia un fenomeno relativamente moderno. “La svolta, per le foreste del nord della Svezia, è arrivata intorno il 1850”, spiega Lars Östlund, docente di storia forestale presso la Swedish University of Agricultural Sciences. “Prima venivano sfruttate in modo circoscritto, intorno agli insediamenti e ai villaggi. Da un’area forestale grande si estraevano solo poche risorse”. TUTTO È CAMBIATO con la “La svolta per le foreste del nord della Svezia è arrivata intorno il 1850”. Rivoluzione industriale e con l’aumento della domanda di prodotti forestali. Il catrame di legno prodotto nelle fornaci era importantissimo per l’industria navale, così come lo era il potassio per l’industria vetraria e la tintura dei tessuti ottenuta dalla cenere di legno delle caducifoglie. Da qui l’abbattimento del legname su larga scala: per poter rispondere alla crescente domanda di segato. Grandi pini silvestri, vecchi di 300 o 400 anni, venivano abbattuti nel cuore delle foreste e poi trasportati via fiume fino alla costa per essere venduti. Per i proprietari forestali la seconda metà dell’Ottocento è stata l’età dell’oro. La Svezia era il più grande esportatore mondiale sia di segato che di legno per carta e pasta di legno. 32 SCA SHAPE 2 2015 “Dal disboscamento naturale, si è passati ad un livello completamente diverso di sfruttamento. La foresta veniva utilizzata come una miniera, si prendeva tutto ciò che poteva essere venduto e non si sostituiva nulla”. Agli inizi del Novecento si è fatta strada la consapevolezza che questo tipo di utilizzo non era sostenibile. Così è nata la moderna silvicoltura. La prima legislazione forestale svedese è del 1903, mentre la costituzione dei primi parchi nazionali risale al 1909. “La grande differenza rispetto al passato è che, mentre allora la sostenibilità era sinonimo di rimboschimento, ora invece non si pensa solo al legno, ma all’intero ciclo biologico della foresta. Dagli anni ’90 la gestione forestale è ulteriormente cambiata sotto la spinta dell’impegno per la protezione della biodiversità. Le certificazioni come l’FSC® (Forest Stewardship Council) sono uno strumento importante per proteggere le nostre foreste, a beneficio delle generazioni future”. Il volume totale del legno “in piedi”, in Svezia, è aumentato enormemente dal periodo di massimo sfruttamento agli inizi del Novecento: da 1,7 miliardi di metri cubi verso la metà degli anni ’20 ad oltre 3,3 miliardi nel 2013 (+95%). Per saperne di più sull’imboschimento di SCA negli ultimi 100 anni… VIGNETTE 100 anni sono un ciclo di vita ottimale per gli alberi di una foresta, che poi continuerà a crescere ma più lentamente. 25% delle foreste svedesi sono protette ed escluse da attività industriali. 2,5 ettari. La Svezia è uno dei Paesi con più boschi al mondo, in termini di rapporto tra estensione forestale e popolazione: 2,5 ettari di foresta per abitante, pari a circa quattro campi di calcio. Negli anni ’50, il fotografo Lennart Nilsson ha documentato l’attività delle segherie nel nord della Svezia, dove il legname era considerato l’“oro verde”, da cui dipendeva il futuro del Paese. SCA SHAPE 2 2015 33 VOLUME TOTALE DI LEGNO “IN PIEDI”, SCA *milioni di metri cubi di foresta 275* 210* 130* Riserve naturali Pini contorti Caducifoglie Abeti rossi Pini silvestri 56 20 15 20 47 19 34 SCA SHAPE 2 2015 In un’epoca in cui bastano i risultati di un trimestre per decretare la vita o la morte di un’impresa, 100 anni sono un’enormità. Ma per la proprietà forestale privata più grande d’Europa, la prospettiva futura si estende ben oltre la durata media di una vita lavorativa. ... alla riforestazione C ENTO ANNI: è il tempo GETTY IMAGES necessario affinché un pino scandinavo diventi sufficientemente grande da poter essere utilizzato per la costruzione di una casa di legno svedese tradizionale. Gestire una foresta significa guardare almeno un secolo avanti. Gli alberi piantati oggi potranno essere abbattuti forse tra 100 anni, e il valore della biodiversità forestale si misura nell’arco di secoli. Dopo 100 anni la crescita di un albero rallenta, frenando così anche l’incremento dei possibili ricavi. Ola Kårén, Chief Forest di SCA, lo considera un ciclo di vita ottimale per una foresta. Per garantire che i 2,6 milioni di ettari di terreno di SCA rimangano produttivi per le prossime generazioni, non è importante solo piantare nuovi alberi, ma anche avere un piano di sfruttamento a lungo termine. “Pianificare lo sfruttamento forestale è come tenere la contabilità, facendo affidamento sulle disponibilità correnti e programmando quelle future”. SCA tiene un regolare inventario delle sue foreste, in modo da acquisire le informazioni necessarie alla loro gestione a breve e a lungo termine. Ciò determina inoltre il livello di sfruttamento sostenibile, ovvero quanti alberi possono essere abbattuti oggi per non dover compromettere un domani l’intera attività di disboscamento. Tutte le operazioni di taglio devono essere adeguate all’età delle foreste. E anche per loro, come per l’uomo, esiste il baby boom. Gli alberi figli del baby boom attuale hanno tra 0 e 40 anni. “Oggi queste foreste sono all’apice della crescita, ma potremo sfruttarle solo tra molti anni”. Il primo calcolo è stato fatto nel 1949. Da allora il volume del legno “in piedi”, cioè degli alberi vivi e in crescita, è aumentato del 50%. “Nello stesso periodo, la crescita degli alberi e il potenziale di sfruttamento sostenibile sono più che raddoppiati”. Nel 2014 è stato fatto un nuovo calcolo a lungo termine, da cui risulta che SCA sarà in grado di mantenere l’attuale livello di sfruttamento per i prossimi 15-20 anni, dopodiché potrà intensificarlo. LA GESTIONE FORESTALE di SCA è orientata anche alla conservazione. Sebbene sia oneroso dal punto di vista economico, alcune aree di foresta non saranno mai sfruttate. Per favorire la biodiversità e ottemperare alla certificazione FSC®, SCA destina infatti il 7% delle sue foreste (circa 120.000 ettari) a progetti paesaggistici ecologici, dove gli alberi non vengono abbattuti. “Con questo tipo di programmazione, riusciamo ad avere un’idea complessiva di dove creare una riserva forestale e dove invece consentire il taglio degli alberi o utilizzare la combustione controllata per simulare, quanto più possibile, i processi naturali”. Includendo le zone cuscinetto e quelle certificate FSC®, nel 2014 SCA ha destinato il 14% delle risorse forestali alla conservazione naturale. L’obiettivo è creare un parco della biodiversità in ciascuno dei cinque distretti forestali del Gruppo. Finora ne sono stati creati tre: almeno il 50% della loro superficie, che occupa diverse centinaia di ettari, è totalmente protetta o gestita per scopi naturalistici o culturali. I parchi della biodiversità, come tutto il resto del territorio forestale, sono accessibili al pubblico per escursioni e passeggiate e per la raccolta di bacche e funghi. Sono inoltre ammesse la pesca e la caccia a chi è in possesso della necessaria licenza. “Pianificare lo sfruttamento forestale è come tenere la contabilità”. Ola Kårén, Chief Forest di SCA SCA SHAPE 2 2015 35 SCA ALLA VOLVO OCEAN RACE I nostri fieri ambasciatori SCA in Sudafrica. In seconda fila da sinistra a destra: Jamie Wright, Regno Unito; Liezl Eriksson, Svezia; Allardt Stoffels, Paesi Bassi; Eva Franzén, Svezia; Eveline Boisvert, Canada. In prima fila: Eva Dahl, Svezia, e Jeroen Roosens, Belgio. Un’ambasciatrice in Capo al mondo EVA DAHL Età: 45 Qualifica: receptionist in SCA a Göteborg Vive a: Göteborg, Svezia Famiglia: sposata, due figli (12 e 16 anni) e due cani da fattoria danesi-svedesi. Interessi: natura, famiglia, casa di campagna nel Dalsland, passeggiate nei boschi con i cani. Destinazione: Sudafrica Quel che non sapevate di Eva: “Sono brava ad abbattere gli alberi, sia con l’accetta che con la motosega” Motto: “Va tutto bene!” 36 SCA SHAPE 2 2015 In qualità di receptionist di SCA a Göteborg, Eva Dahl si autodefinisce “vicepresidente delle prime impressioni”. Quando la Volvo Ocean Race ha fatto tappa in Sudafrica, Eva è stata scelta come hostess nel padiglione SCA, dove “gli ospiti entravano dubbiosi ed uscivano felici”. testo ANNE HAMMARSKJÖLD foto EVA DAHL e SCA PER UN IMPEGNO GENUINO, si sa, occorre un grande cuore. Eva Dahl ce l’ha. Da quasi 26 anni lavora come receptionist in SCA a Göteborg. È la prima persona in cui si imbatte chi varca la soglia di quella sede: dipendenti, colleghi di tutto il mondo e, adesso, il nuovo CEO. “Sono orgogliosa di SCA, di come ci prendiamo cura dei nostri prodotti e di come questi aiutano le persone. Ci occupiamo di problemi importanti e spesso ancora tabù in alcune nazioni, come il ciclo mestruale e l’incontinenza. Così facendo possiamo migliorare la vita degli altri”. In ottobre Eva era in Sudafrica come ambasciatrice di SCA. Come tutti gli altri dipendenti SCA, ha avuto la possibilità di fare richiesta per lavorare come hostess durante le soste a terra della VOR. Insieme a cinque colleghi di settori e Paesi diversi, Eva ha prestato servizio nel padiglione di Città del Capo. Sono state tre settimane e mezzo molto intense, ma entusiasmanti dall’inizio alla fine. “Noi che lavoravamo nel padiglione abbiamo VINJETT subito creato un gruppo molto affiatato e ci siamo divertiti tantissimo. Il fatto che provenissimo da settori e Paesi diversi è stato fantastico, perché ci completavamo a vicenda e potevamo offrire agli ospiti un tour guidato nella loro lingua”. I VISITATORI DEL PADIGLIONE (circa 30.000 in totale) hanno così potuto conoscere a fondo SCA, la sua storia e i suoi prodotti. “Per molti è stato illuminante. Abbiamo conosciuto tante persone fantastiche, a cui abbiamo offerto informazioni e prodotti. Ci siamo sentiti utili e gratificati nel distribuire pannolini alle giovani famiglie e assorbenti alle ragazze adolescenti”. Eva ha vissuto numerose esperienze interessanti in Sudafrica, storie che hanno lasciato in lei un ricordo indelebile e che l’hanno portata a chiamare suo marito per proporgli di tornare insieme nel Paese. “Gli ho detto che avremmo dovuto cambiare i nostri programmi delle ferie per poter ritornare qui insieme. Nel padiglione ho conosciuto anche molta gente del posto che vorrei rivedere”. “Abbiamo conosciuto tante persone fantastiche, a cui abbiamo offerto informazioni e prodotti”. Per Eva il Sudafrica è stata una “esperienza che si fa una volta sola nella vita”, soprattutto per la possibilità di seguire da vicino la VOR. “Ci sembrava quasi di far parte del Team SCA. Conoscere l’equipaggio è stato bellissimo. Ragazze fantastiche, molto determinate e coi piedi per terra! Da vicino ci si rende meglio conto dell’enorme interesse che suscita questa gara e del forte legame che unisce la barca, le vele sponsorizzate e il nostro team femminile a SCA e alla nostra etica ambientale. Un connubio perfetto”, riassume Eva. La VOR arriverà a Göteborg alla fine di giugno e lei ci vuole essere. “Anche se dovrò chiedere un giorno di ferie per gonfiare i palloncini”, confida, “non posso non esserci!”. SCA SHAPE 2 2015 37 SCA INSIDE Notizie da SCA Stefan Löfven e Ulf Söderström. Il premier Löfven incontra SCA a Pechino ISTOCKPHOTO TENA sposa l’alta moda SCA HA CHIESTO agli allievi della prestigiosa Drexel University School of Design, negli Usa, di trasformare i prodotti TENA in capi di abbigliamento. Le singolari creazioni di moda, realizzate dagli studenti con i materiali utilizzati nelle protezioni per l’incontinenza TENA, sono state presentate nel padiglione SCA durante la sosta della Volvo Ocean Race a Newport, nel Rhode Island. La sfida non era scontata: lavorare solo ed esclusivamente con questi materiali particolari, senza usare né ago né filo. “Se ci sono stati disagio e imbarazzo quando, quando abbiamo affrontato per la prima volta il tema dell’incontinenza fra 38 SCA SHAPE 2 2015 gli studenti, beh è presto svanito: i ragazzi hanno mostrato di apprezzare il nostro marchio TENA e la libertà che offre”, spiega Eric Cohen, Product Manager delle protezioni assorbenti, che ha collaborato al progetto. E aggiunge: “È stato un ottimo modo di affrontare i tabù e trovare uno spunto molto interessante per parlarne al pubblico”. A MARZO IL primo ministro svedese, Stefan Löfven, si è recato in Cina per una visita di due giorni. All’ambasciata di Pechino ha incontrato i rappresentanti delle aziende svedesi in Cina, tra cui SCA, nella persona di Ulf Söderström, Presidente SCA Asia Pacific. “È stato un onore rappresentare il Gruppo e la comunità imprenditoriale svedese in Cina a questo incontro. Ed è stata anche un’ottima occasione per far conoscere al premier le attività sostenibili che SCA, azienda leader globale per i prodotti forestali e l’igiene, attua in tutto il mondo, compresa la Cina”, ha dichiarato Söderström. La visita di Löfven ha coinciso con la ricorrenza dei 65 anni da quando la Svezia – primo tra i Paesi occidentali – ha stabilito relazioni diplomatiche con la Cina. VIGNETTE w Maratona a pedali NULLA PUÒ IMPEDIRTI di condurre una vita attiva. È questo il messaggio che Saba, il marchio SCA di prodotti per l’igiene femminile, vuole trasmettere attraverso varie attività. Fra queste c’è senza dubbio il recente Ciclotón, che ha richiamato oltre 500 donne lungo il Paseo de la Reforma, una delle principali arterie di Città del Messico. Nella sola Città del Messico, il marchio Saba è riuscito a radunare oltre 60.000 donne in una quindicina di eventi sportivi e ricreativi nei fine settimana. La prima campagna globale di TENA Lady ALL’INIZIO DELL’ANNO, negli Usa e in Europa è stata lanciata la campagna internazionale “TENA, per essere come vuoi tu”. La campagna TENA Lady verrà realizzata nei vari Paesi durante il 2015, e per la prima volta sarà uguale in tutti i mercati. Nuovi volti nel Management Team VOLKER ZÖLLER è stato nominato Presidente della Business Unit Consumer Goods Europe di SCA. Ulrika Kolsrud e Donato Giorgio hanno ricevuto rispettivamente le cariche di Presidente di Global Hygiene Supply Personal Care e Presidente di Global Hygiene Supply Tissue. Tutti e tre hanno assunto l’incarico il 3 marzo 2015 e sono membri del Corporate Senior Management Team di SCA. All’Assemblea generale annuale del 15 aprile 2015, nel CdA sono stati rieletti Pär Boman, Rolf Börjesson, Leif Johansson, Bert Nordberg, Anders Nyrén, Louise Julian Svanberg e Barbara M. Thoralfsson, mentre Annemarie Gardshol e Magnus Groth hanno fatto il loro ingresso come nuovi membri, e Pär Boman è stato eletto alla presidenza. Dopo l’Assemblea, Anders Nyrén e Rolf Börjesson hanno annunciato la loro uscita dal Cda di SCA. Volker Zöller Ulrika Kolsrud Donato Giorgio SCA SHAPE 2 2015 39 Papà, il bimbo scalcia! IL BIMBO SI DIMENA nella pancia? Grazie a un nuovo braccialetto, la futura mamma può inviare una leggera vibrazione a un altro braccialetto indossato dal futuro papà. Perché? Facile: per coinvolgerlo di più nella gravidanza. La coppia di braccialetti ideata da Libero si chiama “Baby Buzz”. I primi prototipi saranno testati nel corso dell’anno, mentre il lancio commerciale è previsto per fine 2015. Mani pulite in Cina NELLA PROVINCIA di Shenzhen è mani piedi bocca” (HFMD), particolarmente diffusa nei mesi da maggio a settembre. Al programma, che durerà sei mesi, parteciperanno SCA e Vinda. La prima fornirà alle scuole materne dispenser, saponi e asciugamani di carta Tork, oltre ad occuparsi della formazione degli insegnanti. Vinda distribuirà invece le salviette imbevute antibatteriche a marchio proprio. ISTOCKPHOTO stato lanciato un nuovo programma per l’igiene delle mani. Coinvolge 18 scuole materne e 2.200 famiglie, ed è il primo progetto cinese di ricerca quantitativa. Traduzione: è finalizzato a dimostrare quanto sia importante sensibilizzare precocemente i bambini sull’igiene delle mani, sia a casa che a scuola, per prevenire così malattie come la cosiddetta “malattia India, nuova fabbrica SCA HA INAUGURATO il suo primo stabilimento indiano dedicato ai prodotti tissue e per la cura della persona. La fabbrica sorge a Pune, nello stato centrale del Maharashtra, e produce pannolini (a marchio Libero) e tissue (a marchio Tork) per il mercato indiano, dove SCA opera dalla fine del 2013. Francia Regno Unito Germania Francia Francia Finlandia Carta igienica: un marchio per tutti I MARCHI DI CARTA igienica di SCA uniformano il packa- ging nei vari mercati. È il primo passo verso la creazione di un unico logo per i consumatori di tutto il mondo. 40 SCA SHAPE 2 2015 Germania Russia Un solo packaging, ma una grafica diversificata per ciascun prodotto. SCA INSIDE L’aiuto corre in bici L’8 MARZO SCORSO Fredrika W W W. T H E B I K E R A M B L E . C O M Ek, ex dipendente del vivaio Bogrundet, di proprietà di SCA, è partita per un giro del mondo in bicicletta che la porterà a percorrere 40.000 km in 1.000 giorni. Lungo il percorso raccoglierà fondi per ActionAid, un’organizzazione internazionale impegnata nella lotta alla povertà, in particolare a favore delle donne e delle bambine. “Ho scoperto che la mia impresa non interessava solo a me, ma anche agli altri. Da qui è nata l’idea di collegarla a una raccolta fondi. L’obiettivo è raccogliere 100 corone svedesi (circa 10 €) ogni 10 km, ma naturalmente mi auguro che siano molte di più. Fare questo per una buona causa sarà per me un incentivo per continuare a pedalare anche quando non mi sentirò in forma”. Sul sito web di Fredrika è possibile seguire la sua corsa, di cui SCA è uno degli sponsor, e trovare maggiori informazioni su come donare per ActionAid. Sapone a portata di mano (debole) L’EROGAZIONE del sapone può sembra- re un’operazione semplice. Eppure per i bambini, gli anziani o le persone con lesioni o traumi alle mani, far uscire il sapone da un dispenser richiede una forza che spesso non hanno. Per questo SCA e Tork stanno lanciando una nuova gamma di dispenser ultra-ergonomici: la prima certificata “facile da usare” da un’organizzazione indipendente, l’Associazione nazionale svedese dei malati reumatici. Tork ha preso contatti con l’associazione nel 2011, quando ha iniziato a sviluppare una nuova soluzione per sapone liquido. Ora è tutta la gamma Tork Elevation di dispenser a essere certificata “facile da usare”. Segui il viaggio di Fredrika su X www.thebikeramble.com Facile anche per un bambino. SCA SHAPE 2 2015 41 SCA ALLA VOLVO OCEAN RACE Da spettatrice a protagonista Da un momento all’altro, la svedese Anna-Lena Elled ha avuto la possibilità di realizzare un sogno. Ha lavorato, per un paio di tappe della Volvo Ocean Race, come reporter a bordo della barca del Team SCA. Shape l’ha intervistata mentre era alle prese con la turbolenza dell’Oceano Antartico, due giorni prima di doppiare il leggendario Capo Horn. testo ANNA GULLERS foto AINHOA SANCHEZ/VOR Da giornalista, generalmente commenti la VOR da terra. Come si riesce a trasmettere al mondo esterno l’esperienza che si vive in mare? È difficile trasmettere l’intensità delle nostre emozioni a bordo: gioia, fatica, a volte persino paura. Ma è un’esperienza bellissima, perché tutto è portato all’estremo, dalle manovre che fai ai tramonti che vedi. È una vita vissuta intensamente, dove il giorno e la notte volano e in 24 ore può accadere di tutto. Ti sei allenata insieme all’equipaggio: cosa non ti aspettavi? È difficile prepararsi per la vita a bordo se non sei sulla barca. E ci vuole tempo per inserirsi nell’equipaggio, conoscere le altre e farsi conoscere da loro. Non a caso ho trovato una grande differenza tra la mia prima tappa e questa. Qual è la sfida più impegnativa per la reporter a bordo? Gran parte del mio tempo lo passo a evitare che 42 SCA SHAPE 2 2015 si rovinino le attrezzature. Le condizioni estreme non si conciliano con le apparecchiature fotografiche ed elettroniche. Fa sempre troppo freddo o troppo caldo, c’è troppa umidità e salsedine ovunque. Per dormire segui gli stessi ritmi del resto dell’equipaggio, cioè turni di quattro ore? No, io ho ritmi diversi: faccio il mio lavoro, scatto foto e giro video quando c’è luce e dormo qualche ora quando fa buio. Cerco di aiutare il più possibile con la cucina e la pulizia. Ad ogni modo, dovunque siamo nel mondo ci regoliamo con l’orario europeo. Hai sofferto di mal di mare: come te la sei cavata? Quando hai mal di mare devi bere e mangiare, anche se è l’ultima cosa che vorresti fare. D’altronde, se perdi tanti liquidi ed energia è più difficile recuperare, e ovviamente nessuno vuole diventare un peso per il resto dell’equipaggio: tutti vogliono essere una risorsa. Ingegnere e velista Anna-Lena Elled, 39 anni, ha fondato la rivista di vela Search Magazine, che oggi dirige. Laureata in Ingegneria termotecnica, ha una specializzazione (PhD) in Scienze energetiche e ambientali.