food mania

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food mania
2.2015 L A RIVISTA DI SCA SU TREND, MERCATI E BUSINESS
o
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I l centro
a
“FOOD MANIA”
70
COME
50
L’età media
avanza:
le aziende
si adattano
ATTRAVERSO
GLI OCCHI DELLE
DONNE
Qual è stato il tuo miglior pasto?
Karin Strand
Scrittrice, autrice dell’articolo su Viktoriagården alle pagine 30-31
Shape è la rivista trimestrale di SCA
ed è rivolta principalmente ai clienti,
agli azionisti e agli analisti, ma anche ai
giornalisti, agli opinion leader e a tutti
coloro che sono interessati alle attività
e allo sviluppo di SCA. La pubblicazione del prossimo numero è prevista per
ottobre 2015.
Publisher
Joséphine Edwall-Björklund
Direttore responsabile
Marita Sander
Redazione
Anna Gullers, Inger Finell
Appelberg
Ideazione
Markus Ljungblom, Kristin Päeva
Appelberg
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Indirizzo
SCA, Group Communications,
Box 200, SE-101 23 Stoccolma, Svezia.
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Fax +46 8 6788130
Questo numero di SCA Shape è stato pubblicato
in svedese, inglese, spagnolo, tedesco, francese,
olandese e italiano, ed è stampata su carta
GraphoSilk 90 g/m² prodotta da SCA.
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vista degli autori degli articoli e delle persone
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2.2015 L A RIVISTA DI SCA SU TREND, MERCATI E BUSINESS
Il clibcoentro
a
“FOOD MANIA”
70
50
COME
L’età media
avanza:
le aziende
si adattano
ATTRAVERSO
GLI OCCHI DELLE
DONNE
Foto di copertina:
Getty images
2 SCA SHAPE 2 2015
Parlando di cibo, i miei
ricordi più belli sono legati
a mia madre, una donna
incredibilmente moderna e
appassionata di cucina. Il
nuovo non la intimoriva mai.
Erano gli Anni ‘60: una volta,
in un negozio, ha trovato
un barattolo di chakchouka
(verdure stufate del Nord
Africa in un condimento di
aglio, cumino e peperoncino) e lo ha voluto provare. Lo
abbiamo mangiato con
le uova e abbiamo apprezzato moltissimo tutti quei
sapori allora sconosciuti
in Svezia.
Alexander Rauscher
Grafico, ha illustrato l’articolo tecnico alle pagine 24-25
La Serbia non è famosa per la
buona cucina. Eppure, come
in tutte le parti del mondo,
anche qui si possono trovare
i posti più straordinari. Uno
di questi è la regione di
Župa, nel sud, dove l’enoteca
Ivanović serve arrosto di
maiale in salsa piccante dello
chef Dragoslav: con ajvar,
cipolle stufate e peperoncini,
il tutto annaffiato da vino
del vitigno locale prokupac.
Meglio di così...
I collaboratori
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di pubblicazioni, tra cui il rapporto sulla
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SCAeveryday
Foto di SCA dal mondo.
26.
SOMMARIO
6.
Una sfida internazionale
dedicata alle donne
(fotografe) che hanno
realizzato scatti di
donne comuni.
Lavoro da esperti
Mentre la popolazione mondiale invecchia, governi e ricercatori studiano
soluzioni per mantenere alta la produttività nonostante l’avanzamento
dell’età.
10.
FOCUS: mangio quindi sono
La passione per il cibo è ormai un fenomeno globale, e ciò che scegliamo a
tavola spiega come vediamo il mondo.
20.
Il nuovo leader
Magnus Growth, il nuovo CEO di SCA, ha una ricetta semplice: scegliere, non
aspettare che qualcosa accada. Insomma, “farlo subito”.
24.
Non solo rifiuti
Una nuova tecnologia punta a convertire gli scarti dell’industria cartaria in
gas per ridurre le emissioni di CO2 e produrre energia per gli impianti.
30.
Pannolino intelligente
Un sensore posto all’interno della protezione per l’incontinenza aiuta gli
assistenti a fornire cure personalizzate a un’ampia gamma di pazienti.
E INOLTRE...
INCONTRA UN DIPENDENTE SCA Eva Dahl, ambasciatrice giramondo, pagine 36-37
NOTIZIE DA SCA pagine 38-41
TEAM SCA incontra Anna-Lena Elled a bordo:
boordo:
ordo: pagina 42
SAPETE…
...che le api sono come dei dottori volanti? Scoprite di più a pagina 5.
SCA SHAPE 2 2015 3
SHAPE UP
Scopri cosa succede
fuori da SCA
La lignina è il collante del
legno dell’albero, rappresentata dagli anelli scuri.
FIBRA DI CARBONIO DAL LEGNO
OTTENERE LA FIBRA di carbonio dal legno, utilizzando la lignina invece del petrolio: è il risultato
raggiunto da alcuni ricercatori svedesi. In un
albero, la lignina è il collante naturale del legno, la
componente marrone degli anelli visibili in un tronco segato, capace di cementare le fibre all’interno
della cellula del legno delle conifere.
L’obiettivo è riuscire a sviluppare un mercato
per la fibra di carbonio da lignina entro il 2025.
Il prodotto è principalmente destinato al settore
dei materiali compositi avanzati. Attualmente la
produzione di fibra di carbonio è di circa 50 mila
tonnellate all’anno.
Yap, basta sacchetti
L’ISOLA DI YAP, negli Stati
Federati di Micronesia, ha sviluppato iniziative concrete per
una migliore gestione ambientale: dal luglio 2014 è vietato l’utilizzo dei sacchetti di plastica.
L’Agenzia per la Protezione
ambientale di Yap è impegnata
in un’opera continua di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Obiettivo: far conoscere
gli effetti dannosi della plastica,
anche attraverso pubblicazioni
e avvisi in tutta l’isola. In uno
di questi si legge: “I sacchetti di
4 SCA SHAPE 2 2015
plastica sono responsabili della
morte di molti pesci, tartarughe
di mare, delfini e altri animali
marini che sono essenziali per la
sicurezza alimentare e l’ecologia
di Yap. Questi animali scambiano erroneamente i sacchetti
di plastica per meduse e altre
fonti di cibo”.
Sull’onda di questa nuova
politica, un gruppo di donne di
Yap ha dato vita a una cooperativa che realizza borse riciclate
da materiali locali. Un modo per
promuovere la spesa sostenibile.
TETTI VERDI IN FRANCIA
IN FRANCIA una nuova legge prevede che
tutti i tetti nuovi nelle zone commerciali debbano essere parzialmente rivestiti con piante
o pannelli solari.
I tetti verdi favoriscono infatti l’isolamento
termico degli edifici, riducendo la quantità di
energia necessaria per riscaldarli in inverno
e raffreddarli in estate. Inoltre, trattengono
l’acqua piovana, assorbono CO2 e offrono
agli uccelli un riparo nella giungla urbana.
I pannelli solari, invece, forniscono agli
edifici energia rinnovabile.
Queste iniziative sono già diventate popolari in Germania e Australia, oltre che nella
città canadese di Toronto.
QUELL’APE
Q
UELL’
L’APE È UN
“DOTTORE VOLANTE”
IL PROGETTO di ricerca eu-
Una quercia nel vaso
L’ISPIRAZIONE per il suo “Vas Ekollon”? Le vacanze
in campagna negli anni ’30, quando raccoglieva
ghiande e le metteva a germogliare in un vaso di
vetro. A ciò si è ispirata Estrid Ericsson, fondatrice
della società svedese di interior design Svenskt
Tenn. Per coltivare in
casa la propria quercia,
le ghiande devono
essere immerse in acqua
per tre-sei settimane.
Quando iniziano a
germogliare, si riempie
il Vas Ekollon di acqua e
si introduce una ghianda
con il germoglio rivolto
verso il basso. Non resta
poi che attendere altre
tre-sei settimane.
Sapevate
che...
... I monaci giainisti (una minoranza religiosa indiana) non possono bagnarsi parti del corpo
che non siano le mani o i piedi?
Già, perché sono convinti che
così facendo rischiano di mettere in pericolo la vita di milioni di
microrganismi.
ropeo BICOPOLL punta a
migliorare qualità e quantità
delle produzioni biologiche.
Come? Attraverso lo studio
delle api impollinatrici come
agenti di trasporto di sostanze in grado di proteggere le
piante dalle malattie.
Quando escono dall’alveare, le api si caricano infatti
di una polvere fungicida,
collocata in un apposito dispenser, e la depositano sui
fiori delle piante durante l’impollinazione.
La sperimentazione ha
riguardato il controllo della
“muffa grigia” nelle fragole.
I risultati ottenuti in diversi
Paesi europei dimostrano che
i microrganismi antagonisti
depositati dalle api proteggono la pianta dalla malattia, e
lo fanno altrettanto bene - se
non meglio - degli anticrittogamici chimici.
La sperimentazione ha
dimostrato pure che la
resa colturale aumenta
notevolmente, spesso di
oltre il 50%, e che per circa
metà questo incremento è
attribuibile proprio alla miglior
impollinazione.
SCA SHAPE 2 2015 5
VIGNETTE
6 SCA SHAPE 2 2015
MERCATI
PIÙ ANZIANI
al lavoro
L’invecchiamento della popolazione mondiale potrebbe
comportare un ulteriore allungamento dell’età pensionabile.
Come possiamo gestire questa situazione?
L
testo SUSANNA LINDGREN illustrazioni EMMA HANQUIST
’invecchiamento della popolazione è un
tema scottante per i ricercatori di tutto
il mondo. Aumenta infatti sempre più il
divario tra le persone che vanno in pensione e quelle in attività, ed è ovviamente su
queste che viene scaricato l’onere pensionistico. A
fronte del progressivo aumento della popolazione
anziana, crescono perciò a dismisura la spesa pensionistica e quella sanitaria.
Secondo le stime della Commissione europea,
il numero degli ultraottantenni triplicherà nei
prossimi 50 anni. Entro il 2060, circa il 30% della
popolazione dell’Unione europea avrà più di 65
anni, mentre quella attiva subirà prevedibilmente una contrazione del 14%. I dati statistici sono
comparabili in tutti i Paesi sviluppati e la soluzione
comune al problema non può che essere l’“invecchiamento attivo”.
Non è solo una questione di salute e stile di vita,
ma si tratta anche di convincere la società ed i
singoli che continuare a lavorare ha i suoi vantaggi. Secondo l’Agenzia europea per la sicurezza e
la salute sul lavoro, i dipendenti anziani sono un
punto di forza per le aziende perché dimostrano un
maggiore attaccamento alla mansione e al posto
di lavoro.
La competenza, l’esperienza e la maturità degli
impiegati anziani possono controbilanciare i
problemi legati alle patologie dell’età. Il punto è
come conciliare questa situazione con la teoria che
andare in pensione presto potrebbe aprire le porte
del mercato del lavoro ai giovani.
“In realtà, nei Paesi con una percentuale elevata
di lavoratori anziani è presente anche una percentuale elevata di giovani occupati”, afferma Mikael
Stattin, professore associato presso la facoltà di
sociologia dell’Università di Umeå, in Svezia.
STATTIN SI OCCUPA di una ricerca multidiscipli-
nare incentrata su vari aspetti dell’invecchiamento
attivo, tra cui l’impatto dell’ambiente di lavoro e
le tempistiche del pensionamento. Il problema è
come persuadere tutti noi a lavorare di più.
“Un errore comune ma pericoloso è pensare che
gli ultrasessantenni siano una categoria omogenea. Ogni individuo ha esigenze diverse ed è
quindi fondamentale essere flessibili. Un datore
di lavoro che voglia trattenere più a lungo i suoi
dipendenti deve pianificare in anticipo, caso per
caso, per capire quale può essere l’incentivo che
induce ognuno di loro a voler lavorare ancora per
qualche anno. Per ogni posto di lavoro è necessaria
SCA SHAPE 2 2015 7
MERCATI
IMPIEGHI A MISURA D’ETÀ
L’invecchiamento comporta normalmente problemi fisici che
possono determinare un’assenza dal lavoro per malattia.
SCA analizza regolarmente le dinamiche demografiche e i
passaggi generazionali.
TERZA ETÀ È SINONIMO di
“Per ogni posto di lavoro è
necessaria una strategia
che consenta di trattenere
la forza lavoro più anziana ed esperta e garantisca
che le sue prestazioni continuino a essere efficienti”.
una strategia che consenta di trattenere la forza
lavoro più anziana ed esperta e garantisca che le
sue prestazioni continuino ad essere efficienti”.
Anche se oggi i sessantenni sono più in salute
e più istruiti rispetto alle generazioni precedenti,
alcune mansioni sono fisicamente impegnative.
Per far sì che queste persone decidano di continuare a lavorare, è necessario adeguare le condizioni
di impiego con grande anticipo rispetto all’età
pensionabile tradizionale. Il consiglio di Stattin è
di anticipare eventuali esigenze di cui tener conto
nei futuri piani di pensionamento, utilizzando le
valutazioni della performance a partire dai 55 anni.
“DAI MIEI STUDI sui lavoratori della sanità”, conti-
nua Stattin, “è emerso che molti dei dipendenti più
anziani preferiscono lavorare meno ore e svolgere
mansioni più varie. Per altri, l’incentivo può essere
la prospettiva di impiegare parte del loro orario di
lavoro a trasmettere la loro esperienza ai giovani
che li sostituiranno. Naturalmente anche le gratificazioni economiche sono un incentivo importante”. Quel che è necessario fare – ed è valido per
tutte le fasce di età – è considerare attentamente il
problema delle malattie occupazionali e dei relativi sintomi.
8 SCA SHAPE 2 2015
saggezza, ma l’avanzare dell’età
spesso causa problemi muscoloscheletrici. Le aziende che vogliono
trattenere più a lungo i loro dipendenti in età avanzata devono quindi
considerare anche le caratteristiche dell’ambiente di lavoro.
SCA ha avviato due programmi
pilota in due dei suoi stabilimenti,
per valutare l’ambiente di lavoro aziendale (che tra l’altro deve
essere quanto più ergonomico
possibile) e per capire meglio come
alleggerire i processi operativi
affinché gravino meno sull’apparato
muscolo-scheletrico.
“È un dato di fatto che invecchiando aumentano i problemi
ossei e muscolari”, osserva Astrid
Manquin, Human Resources
Director di SCA. “Quando i nostri
studi hanno evidenziato un incremento delle assenze dal lavoro
legate all’età, in alcuni casi imputabili per il 70% a problemi muscolo-scheletrici, abbiamo capito
l’importanza della questione”.
Nello stabilimento olandese di
Hoogezand, dove si realizzano
prodotti per la cura della persona,
e nella fabbrica tedesca di Neuss,
specializzata nel tissue, le linee di
trasformazione e produzione della
carta sono state studiate con diversi strumenti ergonomici, per valutarne l’impatto sul corpo umano.
“Ne abbiamo ricavato un elenco
di problematiche da approfondire
e sviluppare. Per ottimizzare l’ergonomia delle linee di produzione
erano necessari non solo adeguamenti tecnici a livello di linea e
di macchine esistenti, ma anche
cambiamenti comportamentali e
organizzativi”.
Inoltre, è stata interpellata un’azienda di consulenza esterna per
capire come alleggerire le operazioni di sollevamento e migliorare
l’ergonomia di lavoro.
NELLO STABILIMENTO tedesco è
stato introdotto un nuovo strumento per ridurre ulteriormente la forza
necessaria a separare i grandi
rotoli di carta, mentre in quello
olandese l’impugnatura dei carrelli
di trasporto è stata riprogettata e
alzata per evitare ai lavoratori di
piegare la schiena. Le piattaforme
rialzate facilitano infatti il confezionamento dei prodotti, mentre un
piccolo dispositivo di sollevamento
aiuta a caricare con meno fatica gli
imballaggi.
“È possibile risolvere molti problemi critici con un budget
relativamente limitato. Tutti questi
miglioramenti permettono ai nostri
dipendenti di lavorare in sicurezza più a lungo e ci auguriamo che
questo li aiuti a sentirsi coinvolti e
soddisfatti”, conclude Manquin.
Nel 2015, diversi programmi di
miglioramento saranno attuati in
aree specifiche anche negli altri
stabilimenti del Gruppo.
testo SARA BERGQVIST
MANGIARE,
che passione!
S
otto la spinta crescente del turismo e della globalizzazione, le culture del mondo
si influenzano a vicenda e le tendenze
diventano mondiali. Il cibo ne è un esempio perfetto.
“La nostra cultura culinaria è uno specchio interessante di quel che avviene nel mondo intorno a
noi e di ciò che consideriamo importante”, osserva
Johanna Mäkelä, docente di cultura del cibo all’Università di Helsinki.
In un’epoca in cui sostenibilità, salute ed etica
sono al centro del dibattito, aumenta ovviamente
la domanda di alimenti biologici ed ecocompatibili. Sempre più persone optano infatti per un’alimentazione vegetariana o vegana. Ma esistono
anche scelte meno categoriche.
“Molti mangiano vegetariano alcuni giorni della
settimana, ma non vogliono rinunciare completamente alla carne, altri aggiungono sempre più verdure nel piatto”, spiega Mäkelä.
Secondo Karin Pontén, CEO di Vår PR-byrå,
un’agenzia di comunicazione specializzata in
ristorazione, le questioni ambientali hanno ancora
un ruolo decisivo nel settore, sebbene oggi in modo
più sfumato rispetto al passato recente. Per esempio, non è detto che i prodotti a chilometro zero siano sempre la scelta migliore. Dello stesso avviso è
lo chef stellato svedese, Niklas Ekstedt.
“Varietà delle tecniche di cucina, trasparenza,
provenienza, ecologia, impatto ambientale, sprechi alimentari e biocidi sono tutti aspetti della
sostenibilità che diventano ogni giorno più importanti. Mi stupisco, però, che ce ne accorgiamo solo
ora. Avremmo dovuto farlo quattro o cinque anni
fa”, suggerisce Ekstedt.
Da molti anni lo chef partecipa a programmi
di cucina alla TV svedese. In uno di questi, Niklas
mat, viaggia in tutto il mondo per sperimentare varie cucine locali e lavorare come stagista in
ristoranti stellati. A suo giudizio, Parigi è una delle
Sapevate che…
…l’India è il Paese che consuma meno carne?
… in Messico il mais dolce è talmente importante
Circa il 40% della popolazione indiana è vegetariana, e il consumo di
carne è insolitamente basso anche tra i non vegetariani.
che gli hanno dedicato una festa, il 29 settembre. Secondo la
mitologia sudamericana della creazione, l’uomo non ha avuto
origine da una costola o da un dio, ma dal mais dolce.
10 SCA SHAPE 2 2015
JODY HORTON GALLERY STOCK
Al pari del teatro, della musica e dei viaggi, il cibo è
ormai una forma di cultura. Cosa mangiamo e come
lo mangiamo definiscono la nostra identità. Shape fa il
punto delle nuove tendenze alimentari globali.
Sempre più persone ormai
scelgono la cucina vegana o
vegetariana, ma non tutti ne
adottano lo stile di vita.
SCA SHAPE 2 2015 11
capitali del gusto più interessanti del momento.
“Ha dalla sua la tradizione delle brasserie e della
ricca gastronomia francese”, spiega, “che però alla
lunga è un po’ scontata. Adesso, invece, la città è
tutto un fiorire di localini e piccoli ristoranti senza tovaglia bianca sul tavolo e con chef giovani in
cucina. È una sorta di rinascimento, che mi auguro
si diffonda in tutta la Francia”.
Quel che emerge come tendenza è l’inclinazione
di sempre più Paesi ad accogliere le nuove influenze. E un crescente interesse per la gastronomia in
nazioni senza una tradizione culinaria alle spalle.
“Generalizzando”, ragiona lo chef, “possiamo
dire che i Paesi con una lunga tradizione vitivinicola (Francia, Italia, Spagna) hanno una cultura
gastronomica più radicata. Ma ora ci sono altre
nazioni - l’Olanda, il Belgio, alcuni stati degli Usa
e il Regno Unito - che stanno recuperando e sono
sempre più spesso spinti a sperimentare”.
Una delle città più innovative in questo senso è
Londra, con chef creativi e sulla cresta dell’onda
come Yotam Ottolenghi.
Oggi molte delle tendenze alimentari nascono
negli Usa e si diffondono poi verso est, ma l’influenza è spesso reciproca. I giapponesi amano
“Una differenza molto interessante rispetto a molti Paesi occidentali è che in Asia si
è sempre data molta più importanza alla
consistenza dei cibi.”
Johanna Mäkelä, docente di cultura del cibo
Lo chef stellato svedese.
Niklas Ekstedt.
mangiare cibo italiano e bere vini europei, mentre
in Russia il sushi è in menù persino nei ristoranti
di cucina russa. I fast food americani sono ovunque, spesso adattati ai gusti locali: al McDonald’s
si possono provare hamburger bulgogi in Corea e
hamburger McRice in Indonesia.
L’ultima edizione della Guida Michelin consacra l’Asia: in particolare Hong Kong e Macao, che
insieme vantano ben 72 ristoranti stellati.
“Una differenza molto interessante rispetto a
molti Paesi occidentali è che in Asia si è sempre
data molta più importanza alla consistenza dei
cibi”, spiega ancora Mäkelä. “In Occidente, finora
questa era una prerogativa dei ristoranti al top, ma
adesso si sta diffondendo sempre di più.”
UN’ALTRA TENDENZA importante è quella dello
JOHNÉR
Hong Kong è una delle città che consumano più pesce e crostacei al mondo. In media, i suoi
abitanti mangiano una quantità di pesce e crostacei quadrupla rispetto al resto del mondo.
Recentemente, governo e consumatori hanno incominciato a chiedere sempre di più una pesca
ecologica e sostenibile.
12 SCA SHAPE 2 2015
street food in tutte le sue forme, oggi approdato
anche nei ristoranti di fascia alta, che propongono
polpette e salsicce in versione gourmet.
“La miglior esperienza gastronomica della mia
vita è stata forse quella del cibo di strada di Città
del Messico”, ammette Ekstedt. “Quello che mi è
parso straordinario è che anche chi ha un budget
ridotto può permettersi dell’ottimo cibo.”
Sempre più numerosi sono i ristoranti temporanei che aprono i battenti nella stagione turistica:
succede all’interno di uno spazio commerciale o
di una fiera, dove vengono aperti anche solo per
un giorno. Un esempio? Il Restaurant Day, iniziativa nata nel 2011 in Finlandia e ora diffusa in circa
70 Paesi.
Il Restaurant Day si svolge quattro volte all’anno e in quell’occasione chiunque può cucinare per
gli altri a casa propria, sulla spiaggia o all’angolo
della strada.
“In Finlandia”, spiega Mäkelä, “quest’iniziativa
ha risvegliato l’orgoglio e l’interesse per la cultura
del cibo. Al contempo ha stimolato nuove idee,
come per esempio l’apertura di un ristorante dedicato agli insetti”.
FOCUS: CIBO
JOHNÉR
GLI ALIMENTI DEL FUTURO
CON UNA POPOLAZIONE mondiale
che, secondo le stime, arriverà a circa
11 miliardi entro l’inizio del prossimo
secolo, è necessario trovare nuovi
modi di sfamare tutti. Molti puntano
sugli insetti come fonte primaria di proteine per il futuro, ma non si tratta certo
di una novità: in Corea si mangiano
da sempre le larve dei bachi da seta,
in Messico i grilli, altrove i bruchi e gli
scarafaggi.
Ora questa moda è approdata in Occidente in alcuni
ristoranti di tendenza, come il Noma
di Copenaghen, votato come miglior
ristorante al mondo, e che in menù ha le
formiche. L’utilizzo degli insetti va visto
in realtà in una prospettiva più ampia.
“Gli insetti potrebbero essere
utilizzati come mangime proteico per il
bestiame, così potremmo continuare
a consumare i nostri cibi tradizionali
allentando la pressione sul pianeta”,
osserva Karin Pontén di Vår PR-byrå,
un’agenzia di comunicazione specializzata in ristorazione.
SCA SHAPE 2 2015 13
JOHANNA BERGLUND
FOCUS: CIBO
Il piatto preferito di Dominika Peczynski:
CETRIOLINI
SOTTACETO,
MIELE E
SMETANA
CON AMORE
Secondo l’artista e scrittrice Dominika Peczynski, la
cucina russa si è immeritatamente guadagnata una
cattiva fama, ma in realtà offre il migliore comfort
food del mondo.
“Il cibo russo è il vero comfort food: ti risolleva
quando sei depresso e la vita ti sembra terribile”,
dice Dominika Peczynski, artista e autrice di libri
di cucina.
La Peczynski è nata in Polonia, da madre cresciuta tra Russia e Tagikistan. Il suo amore per la
cucina russa è un retaggio infantile, che si è rafforzato nel corso degli anni attraverso i frequenti
viaggi per il Paese fatti in occasioni delle tournée
del suo gruppo musicale, Army of Lovers.
“La prima cosa che faccio quando arrivo è mangiare qualche piatto con uova di storione e smetana. In alternativa, uova
di salmone o uova di trota.
Sono grandi, di un bel rosso
acceso, e hanno un gusto
fantastico”.
La cucina russa risente,
fin dalle origini, dell’influenza di Paesi come l’Uzbekistan, la Mongolia e la
Francia. In famiglia mangiano principalmente piatti
sostanziosi a base di carne,
patate o grano saraceno. Il
pranzo solitamente inizia
con una zuppa calda, prosegue con la portata principale e si conclude con frutta
cotta, spesso sciroppata. In
passato, data la carenza di
verdura fresca, molti preparavano conserve di verdura da consumare nel resto
FOLIO
Questa è una ricetta che
può sembrare bizzarra,
ma che tutti di solito trovano gustosissima!
1. Prendete un cetriolino
sottaceto e tagliatelo in
quattro nel senso della
lunghezza.
2. Intingete ciascuna fettina in in una buona dose
di miele e smetana. Non
confondete la smetana
con la panna acida o la
crème fraiche! La smetana è assolutamente un
must se volete gustare
il vero sapore, e soprattutto la vera consistenza,
della cucina russa.
DALLA RUSSIA
14 SCA SHAPE 2 2015
dell’anno. Oggi non è più così, ma le conserve di
verdure sono sempre molto popolari, come anche
quelle di funghi e di bacche. Quasi tutti bevono
vodka o anche tè, spesso arricchito da una cucchiaiata di marmellata.
“Nella cucina casalinga le nuove influenze
straniere non sono così evidenti”, spiega il produttore cinematografico ed ex presentatore russo
Sam Klebanov. “In gran parte questo è dovuto al
fatto che solo una minoranza viaggia all’estero,
non potendo quindi trarre nuove ispirazioni. Ma
nei ristoranti la scelta è vastissima. In Russia il fast
food più popolare è il sushi”. Lo scorso autunno,
attraverso il sito web lchf.ru, Klebanov ha iniziato
a vendere prodotti LCHF low-carbohydrates, highfat, ovvero cibi con un basso livello di carboidrati e
con un alta percentuale di grassi.
Klebanov stesso è un sostenitore della dieta
LCHF e si è reso conto che per i russi era totalmente sconosciuta.
“Sei mesi fa le ricerche del termine ‘LCHF’ su
Google non erano più di 30-40 al mese. Oggi sono
circa 2.000. Quelli che non si ricordano il termine,
cercano il mio nome”.
Secondo Klebanov, i cibi LCHF rappresentano
una rivoluzione per i russi, che hanno sempre avuto un regime alimentare tradizionalmente incentrato sui carboidrati. Complessivamente, sono le
diete stesse ad essere un fenomeno relativamente
nuovo in Russia.
“Vent’anni fa qui quasi nessuno si metteva a
dieta”, dice la Peczynski. “A quell’epoca la disponibilità di cibo era molto più limitata e bisognava
mangiare quello che c’era”.
CINQUE PIATTI
TIPICI
RUSSI
“La prima
cosa che faccio
quando arrivo è
mangiare qualche piatto con
uova di storione
e smetana”.
GETTY IMAGES
1. PELMENI: ravioli russi,
generalmente ripieni
di carne e serviti con
smetana, brodo o
aceto. Con un ripieno
dolce, si gustano come
dessert
2. BLINI: crêpe salata di
grano saraceno servita
con smetana e caviale
russo
3 BORŠČ: zuppa di
barbabietole
4. GRANO SARACENO:
tradizionale accompagnamento ai piatti,
come il riso
5. VERDURE SOTTACETO:
vari tipi di verdure
Sempre più spazio alle tavole condivise
L’IDEA È NATA dall’esigenza di alcuni ristoranti di accogliere nel loro locale un maggior numero di
ospiti. Oggi, far sedere ad una tavola condivisa persone che non si conoscono è diventato un modo
per stimolare la socializzazione. Ecco alcuni ristoranti che propongono una tavola condivisa:
tLondra: Nopi a Soho; 1901 nell’Hotel Andaz
Liverpool Street; Busaba Eathai a Soho
tS toccolma: Clarion Hotel Sign; Oaxen
Krog & Slip
tN ew York: Má Pêche - sito web www.
solodining.com/communaltable-list.html
tParigi: Restaurant Chartier a Montmartre;
Candelaria
t Berlino: Kimchi Princess; Long March
Canteen a Kreuzberg
SCA SHAPE 2 2015 15
FOCUS: CIBO
L’UOMO È CIÒ CHE MANGIA,
soprattutto in Corea
“Ciao, hai mangiato riso?”: questo è il
saluto più comune nel Paese asiatico.
Sintomo della straordinaria importanza
del cibo nella cultura locale.
SEI PIATTI
TIPICI
COREANI
JOHNÉR
1. KIMCHI: verdure
fermentate
2. BULGOGI: manzo
marinato speziato
3. BIBIMBAP: riso con
uova, carne e verdure
varie
4. CHAPCHAE: vermicelli
di fecola di patate dolci,
serviti con verdure e
talvolta carne
5. KIMBAP: analogo
al sushi, ma con riso
bianco al vapore e
verdure, talvolta anche
carne; molto usato nei
picnic
6. KIMCHI JJIGAE:
stufato di kimchi
“All’inizio, quando sono venuta a vivere in Corea,
mi domandavo perché tutti mi chiedessero se
avessi mangiato riso. Poi ho capito che era una
forma di saluto. Qui hanno vissuto tempi molto
duri, ma se uno aveva mangiato riso voleva dire
che andava tutto bene”.
Jennie Walldén, vincitrice di Masterchef 2013
in Svezia, è specializzata in cibo d’ispirazione coreana. Da bambina, in Corea, suo Paese d’origine,
trascorreva molto tempo con la nonna in campagna, dove vedeva gente che lavorava la terra e
coltivava il riso. La nonna preparava in casa la salsa
di soia e il kimchi, un piatto locale a base di verdure
fermentate che viene sia servito come contorno
che utilizzato come ingrediente principale di altri
piatti.
“I coreani adorano i cibi fermentati”, racconta.
“Il Paese ha un clima temperato, con estati calde e
umide e inverni molto rigidi. In passato la fermentazione era un modo per poter mangiare verdure
anche durante i mesi invernali. Mia nonna seppelliva i vasi di kimchi in giardino, come fosse un frigo.
Ma oggi che sempre più donne lavorano, il kimchi
viene acquistato pronto”.
La maggior parte dei coreani fa tre pasti
principali al giorno e mai con cibi pronti, nemmeno
a colazione. A casa cucinano sempre le donne.
“Ho parlato con una signora che è considerata
tra le più importanti docenti coreane di tecniche
biologiche. Ogni mattina”, dice Jennie, “questa
donna si alza alle 5:30 per preparare riso, carne e
zuppa per tutta la famiglia”.
Gli altri pasti vengono spesso consumati fuori
casa, perché le giornate a scuola e al lavoro sono
lunghe. Anche se sono state introdotte limitazioni
all’orario di lavoro, molti coreani hanno infatti
due lavori. E la giornata di uno studente in Corea
può iniziare con una lezione privata tra le 7:00 e
le 8:00, proseguire con le lezioni in aula fino alle
17:00 e concludersi con altre lezioni private e compiti a casa fino a mezzanotte.
“Molta gente parla in continuazione di cibo e di
quello che mangerà al prossimo pasto. In generale”, continua Jennie, “pranzare fuori in Corea
non costa molto. I prezzi variano sensibilmente,
ma è facile mangiare bene con l’equivalente di 3
euro”.
Un altro aspetto importante nella scelta del cibo
sono le sue proprietà salutari. In Corea il cibo è
considerato anche una medicina. Le donne locali
mangiano zuppa di alghe per riprendersi dal parto.
C’è persino una zuppa per combattere i postumi
della serata precedente.
“L’approccio al cibo è molto più olistico che in
Occidente. Il cibo deve adempiere a una funzione,
essere sano e gustoso, e soprattutto deve essere
molto piccante. Secondo un detto coreano, non
puoi essere soddisfatto fino a quando non ti sei
bruciato la lingua!”.
Il cibo è sempre più parte di un viaggio
SE DA UN LATO il crescente interesse globale per l’alimentazione
è dovuto all’aumento dei viaggi,
dall’altro è il cibo stesso a rappresentare una
componente sempre più importante del viaggio.
Da un nuovo sondaggio lanciato dal motore di
ricerca Momondo, infatti, risulta che in viaggio
la maggioranza di scandinavi, sud-europei,
16 SCA SHAPE 2 2015
americani e russi preferiscono spendere per il
buon cibo piuttosto che per lo shopping, i locali
notturni o gli alberghi. Come il bel tempo, anche
la buona cucina è considerata fondamentale per
il successo della vacanza. Per norvegesi, svedesi
e tedeschi il buon cibo è più importante del relax
e della sintonia con i compagni di viaggio.
Fonte: Momondo survey 2015
MAGNUS SKOGLÖF
JENNIE WALLDÉN viene da
Gwangju, in Corea. Ha vinto
l’edizione svedese di Masterchef
e lavora in Svezia come chef su
Canale 4. Ha anche pubblicato
due libri di cucina.
FORNO A LEGNA
MOBILE
È un forno a legna tradizionale, montato dentro al
rimorchio di un camion. La
pizzeria mobile “Del Popolo”
percorre in lungo e in largo i
dintorni di San Francisco.
E sforna pizza rustica ad
ogni sosta.
STREET FOOD: IL CIBO SCENDE IN STRADA
IN TUTTO IL MONDO c’è chi si
mette in coda sul marciapiede
e pranza con il cibo acquistato
da un ambulante. Lo street food è infatti
sempre più di moda. Negli Usa e in Gran
Bretagna ci sono persino festival ed eventi
dedicati, dove abili imprenditori del gusto
stanno personalizzando il concept dello
street food a misura dei loro marchi.
L’idea è semplice: camioncini personalizzati sostano per un paio d’ore in un angolo
della città e offrono piatti appena preparati
a chi lavora o vive nel quartiere. Molti adorano pranzare in piedi con gli involtini vietnamiti, il fast food indiano, la pizza italiana
o i tacos messicani.
A Chicago impazza il würstel
A CHICAGO gli hot dog non sono
semplici fast food: sono cultura.
La città conta tra 2.500 e 3.000
chioschi di hot dog, che si fanno
una concorrenza agguerritissima.
La popolarità dei würstel, introdotti dagli
immigrati tedeschi stabilitisi nel Midwest
nell’Ottocento, è cresciuta di pari passo con
l’interesse sportivo della città. Gli hot dog
sono infatti il cibo ideale da gustare durante
18 SCA SHAPE 2 2015
le partite di baseball dei Chicago Cubs allo
stadio Wrigley Field.
La passione per quest’alimento è tale che,
secondo lo storico del cibo locale Bruce
Kraig, “se vuoi scatenare un dibattito infuocato a Chicago, devi solo chiedere dove si
mangiano i migliori hot dog della città”.
Il vero würstel di Chicago, servito in un
panino di semi di papavero, è un Frankfurter
di puro manzo: deve “schioccare” quando
lo mordi, a riprova del fatto che la pelle è
naturale. Come accompagnamento: niente ketchup ma pomodoro, cipolla affettata,
peperoni, cetriolini e senape.
L’ultima tendenza in fatto di würstel sono
quelli gourmet: vari ristoranti che servono
hot dog stanno infatti sperimentando nuovi
ingredienti. Franks ’n’ Dawgs’, per esempio,
propone un würstel aromatizzato all’anatra
laccata. Fonte: Vagabond
FOCUS: CIBO
Pulizia scientifica
I fast food sono un target sempre più importante per SCA, che cerca di
conciliare profitti e customer experience adottando soluzioni innovative
per i tovaglioli di carta nei ristoranti. E ora anche nei drive-through.
POCHI CI PENSANO davvero, ma i tovaglioli di
carta in un fast food sono importanti per l’impressione generale che fornisce il locale. Per i clienti, i
tovaglioli devono essere facilmente accessibili, di
buona qualità e utili allo scopo. Se da un lato deve
essere facile per loro prendere tutti i tovaglioli che
servono, dall’altro è bene evitare che ne prendano
troppi. Quelli in eccesso potrebbero infatti finire
a terra, creando disordine nel locale. Inoltre, un
consumo eccessivo di tovaglioli implica alti costi di
gestione.
“Per risolvere questo problema, da tempo proponiamo
dispenser di tovaglioli che
permettono di prendere solo
un tovagliolo alla volta”, dice
Matthew Hirst, Global Arena
Director for kitchen and dining
di SCA. “Questo sistema, per il
ristorante, permette di ridurre
notevolmente il consumo rispetto ai dispenser tradizionali”.
Oggi il 50-70% del fatturato dei fast food è
generato dai drive-through, dove il sistema dei dispenser è meno adatto visto che l’ordinazione deve
essere effettuata in fretta e chi serve ha bisogno di
prendere più tovaglioli alla volta.
“Esiste uno standard che stabilisce quanti
Sapevate che…
…le toilette sporche danneggiano
i ristoranti?
Nonostante il cibo squisito e l’ambiente stupendo, se i clienti di un ristorante si imbattono
in una toilette sporca è probabile infatti che
decidano di non tornarci mai più. Un cliente su
quattro uscirebbe anche immediatamente dal
ristorante.
tovaglioli usare a seconda di quanti articoli sono
stati ordinati. Per esempio, uno per l’hamburger,
uno per la bevanda e uno per le patatine. Per quattro persone sono 12 tovaglioli, ma ci vuole tempo
per contarli. E se li prepari in anticipo, potrebbero
sembrare usati”.
Che fare? SCA ha sviluppato per i drive-through
un nuovissimo dispenser che permette di scegliere, per esempio, tra due o quattro tovaglioli alla
volta premendo un pulsante.
“Significa offrire una soluzione economica per l’azienda,
Tork Xpressnap
Image Line
semplice e veloce per chi deve
fornire i prodotti”, spiega
Hirst.
I fast food sono un target importante per SCA, che è leader
mondiale nel settore dei tovaglioli di carta. Non a caso, negli
Usa, un tovagliolo ogni due di
quelli usati nella ristorazione è
fornito dal Gruppo.
“Nonostante la crisi, i fast food continuano a
crescere. Molto in voga sono anche le cene rapide
e informali, cioè sempre fast food ma di miglior
qualità e a prezzi più alti. Ne è un esempio la catena
di grill messicano Chipotle, che negli Usa ha già
avuto tanto successo”.
Design in tavola,
ecco il premio
Molti ristoranti investono
centinaia di migliaia di
dollari nella creazione di un
ambiente che rispecchi la
loro immagine aziendale. Ma
è importante non trascurare
i dettagli, come per esempio
i dispenser di tovaglioli. SCA
ha sviluppato un sistema
top di gamma chiamato
Tork Xpressnap Image Line,
che si è già aggiudicato il
prestigioso riconoscimento
Red Dot Award 2014.
“È un prodotto al top, per
la prima volta sul mercato,
che soddisfa un’esigenza
tutt’altro che trascurabile”,
sottolinea Matthew Hirst,
Global Arena Director for
kitchen and dining di SCA.
Il dispenser da tavolo è
disponibile in due materiali
diversi: noce certificato FSC
e alluminio.
Un promemoria nella “schiscetta”
NEL 2013 SCA ha lanciato in India
una campagna di sensibilizzazione sull’importanza dell’igiene
delle mani prima dei pasti. La
campagna, che lo scorso anno ha
raggiunto otto milioni di persone,
prende spunto da una consuetudine molto diffusa nell’area di
Mumbai, dove ogni giorno 5.000
fattorini chiamati dabbawalla
distribuiscono agli impiegatiti
negli uffici circa 200.000 pasti
asti
caldi preparati dalla famiglia a casa o da servizi di
catering. Nelle confezioni
dei pasti pronti, SCA ha
aggiunto un igienizzante
per le mani Tempo e un
pacchetto di fazzoletti di
carta Tempo.
SCA SHAPE 2 2015 19
INTERVISTA
“Farlo ora”
Magnus Groth è il nuovo CEO di SCA. In questa
intervista a Shape ci parla del suo lavoro, della sua
filosofia gestionale e del perché avrebbe dovuto
controllare meglio l’orologio durante una gara di sci.
MAGNUS GROTH ha avuto solo un paio di giorni per
scegliere se accettare la nomina di CEO di SCA, ma
per lui non è stata una decisione difficile.
“SCA è un’azienda con grandi persone e ottimi
prodotti, il che semplifica la vita di ogni giorno.
Abbiamo ottime prospettive per il futuro, sia nei
prodotti per l’igiene che nel settore forestale.
Questi sono alcuni dei motivi per cui ho accettato
l’incarico”.
Del resto, anche quello precedente - Presidente di
SCA Consumer Goods Europe a Monaco di Baviera
- gli calzava a pennello. Sia a livello personale che
professionale.
“La mia famiglia amava moltissimo Monaco”,
spiega il nuovo CEO, “soprattutto per la sua vicinanza alle Alpi. Andavamo a fare escursioni e a
sciare a Kitzbühel per le piste da discesa e a Seefeld
per le piste da fondo. Ora siamo tornati in Svezia, e
devo dire che anche qui ci sono ottime possibilità per
fare attività all’aperto”.
Parlando del futuro del Gruppo, Groth dice che si
continuerà a lavorare sull’efficienza, l’innovazione e
la crescita.
“SCA ha una strategia di successo che ci ha portato ad essere un Gruppo leader nei prodotti forestali
e per l’igiene. Resta ancora molto da fare, ma non ci
saranno cambiamenti strategici importanti. I nostri
20 SCA SHAPE 2 2015
marchi forti devono continuare a crescere, la posizione del Gruppo deve rafforzarsi ulteriormente sui
mercati emergenti e, più in generale, l’azienda deve
essere la migliore del settore in termini di efficienza
dei costi”.
“I NOSTRI PRODOTTI sono perfettamente in linea
con i tempi che corrono. La crescita della popolazione mondiale, unita a quella del benessere e
dell’aspettativa di vita media, porteranno come
conseguenza un aumento dei consumi di prodotti
forestali e per l’igiene. Ecco perché SCA ha grandi
possibilità di sviluppo, ed ecco perché io sono onorato di poter condurre questo viaggio insieme ai
nostri dipendenti”.
“Alle spalle”, racconta Groth, “ho un’esperienza
nell’industria e un grande interesse per il mercato.
Cosa rende SCA un Gruppo così interessante? I suoi
prodotti, i servizi che offre e le opportunità che scaturiscono dall’innovazione. Innovazione, però, vuol
dire molte cose. Può significare un nuovo packaging,
un nuovo prodotto, oppure un aggiornamento di
quello precedente, capace di migliorare la qualità
della vita del consumatore. Ma può anche significare il dare risalto a una qualità già esistente di quel
prodotto, il miglioramento della sua visibilità sugli
scaffali, la riduzione dei costi di produzione”.
“È meglio
prendere una
decisione
piuttosto che
stare fermi a
guardare”.
SCA SHAPE 2 2015 21
INTERVISTA
All’aria aperta
Nome: Magnus Groth
Età: 51
Famiglia: moglie e tre figli
Carriera: Presidente e CEO
di SCA; Presidente di SCA
Consumer Goods Europe;
Presidente di SCA Tissue
Europe; Boston Consulting
Group; Vattenfall; CEO di
Studsvik.
Educazione: Laurea
specialistica in Architettura
navale presso la KTH Royal
Institute Technology; MBA
presso la Stockholm School
of Economics.
Hobby e tempo-libero: Sport
e attività tra cui escursionismo, sci, vela e pattinaggio.
“Avrei dovuto guardare l’orologio
negli ultimi 10 km. La gara, però, è
stata disputata 10 anni fa.”
Nei suoi primi mesi alla guida di SCA, Groth ha visitato parecchi mercati, da quello americano a quello
asiatico. Ha inaugurato un nuovo stabilimento in
India. Ha incontrato molti dipendenti, clienti, investitori e partner commerciali.
“Mi piace essere fisicamente presente per
imparare, per incontrare dipendenti e clienti. Mi
interessano gli aspetti operativi e i relativi dettagli,
dalle richieste dei consumatori fino alle modalità di
consegna più economiche.”
Interesse per i dettagli, però, non fa rima con
gestione totalizzante. Groth, infatti, apprezza
la tradizionale capacità svedese di delegare le
responsabilità.
“Il mio motto è ‘agire subito’”, dice: “significa che
dobbiamo sviluppare il business ogni giorno prendendo le decisioni che servono, anziché attendere
il consenso di tutti. La soluzione è lì, all’interno del
Gruppo. Si tratta di fare in modo che ognuno di noi
dia il massimo”.
“La cosa essenziale”, continua Groth, “è avere
buoni dipendenti. In un’organizzazione delle dimensioni di SCA, è essenziale che ognuno sappia
ciò che dovrebbe fare, gli obiettivi e i modi per raggiungerli. È il prerequisito essenziale se si vuole che
22 SCA SHAPE 2 2015
ognuno dia il meglio per SCA e per i suoi clienti”.
Cosa contraddistingue un “buon dipendente”?
“Per me”, risponde, “significa soprattutto capacità di lavorare in team, grande onestà, coraggio di
dire ciò che si pensa. E poi la volontà di dare il massimo per raggiungere gli obiettivi. Questo è ciò che
cerco nei nuovi dipendenti”.
COMPETITIVO È UN AGGETTIVO che ricorre spesso
a proposito di Groth. Del resto, è una dote essenziale
in una carriera iniziata con una doppia laurea presso
il Royal Institute of Technology e la Stockholm
School of Economics, in Svezia, e proseguita in
aziende come Boston Consulting Group, Vattenfall
e Studsvik, prima di approdare a SCA. La competitività emerge anche nel tempo libero, come dimostra
la partecipazione a diverse maratone e ai 90 km
della gara di sci “Vasa”.
“Il mio record alla Vasa è di 7 ore e 2 minuti.
Peccato non essere riuscito a scendere sotto le 7 ore.
Avrei dovuto guardare l’orologio negli ultimi 10 km.
La gara, però, è stata disputata 10 anni fa”, ricorda
ridendo.
E aggiunge: “Lo sport mi piace ancora tanto, ma
adesso sono concentrato sul lavoro”.
Una passione anche per le
ricerche polari.
Mezzo di trasporto: “A
Monaco andavo al lavoro in
bici o con la metro. Vedremo
come andrà qui a Stoccolma: con la bici sembra più
dura”, dice lui.
Letture: La vita immortale di
Henrietta Lacks, di Rebecca
Skloot: la storia (vera) di
come le cellule cancerogene, prelevate ad insaputa
della famiglia dal corpo di
una povera donna morta nel
1951, hanno dato inizio a
rivoluzionarie scoperte
mediche e a conseguenti
premi Nobel.
TECNOLOGIA
Quasi tutte le cartiere hanno
un impianto di trattamento
delle acque reflue, da cui
derivano i fanghi di cartiera.
Acq
ua p
ulita
CARTIERA
Acq
ue r
e
flue
Dal fango
all’oro
Gli scarti dell’industria cartaria sono un onere per le imprese,
oggi. Ma domani potrebbero trasformarsi in una risorsa.
testo LARS ÖSTERLIND illustrazioni ALEXANDER RAUSCHER
G
razie alle nuove tecnologie,
SCA sta per trasformare tonnellate di fanghi in qualcosa di
realmente prezioso e sostenibile. I fanghi di cartiera
costituiscono i principali sottoprodotti
dell’industria cartaria. Le 36 fabbriche di
tissue di SCA in Europa ogni anno generano 850 mila tonnellate di fanghi (da
depurazione chimico-fisica, da depurazione biologica, da disinchiostrazione).
Dopo la disidratazione, questi fanghi
vengono generalmente utilizzati come
fertilizzanti agricoli, oppure inceneriti
e usati per la produzione di bioenergia.
Le ceneri residue dell’incenerimento vengono impiegate nell’industria
24 SCA SHAPE 2 2015
delle costruzioni, ad esempio in quella
stradale.
Tuttavia, sempre più Paesi nutrono
perplessità sull’utilizzo dei fanghi come
fertilizzanti. Inoltre, l’incenerimento è
troppo costoso perché richiede cospicui
investimenti in filtri antipolvere, gorgogliatori di lavaggio e altre attrezzature per
depurare la grande quantità di emissioni
in atmosfera derivanti dalla combustione
dei fanghi a 850 °C.
E SE I FANGHI POTESSERO essere gestiti
in modo più sostenibile ed economicamente più vantaggioso? Perché non
trovare il modo di ridurre gli investimenti
per le attrezzature e recuperare minerali
preziosi? SCA ha deciso di sostenere il
progetto di pirolisi REFILLS (acronimo
inglese del recupero di energia e filler dai
fanghi): un programma congiunto con la
società spagnola Alucha e l’Università di
Twente, in Olanda.
La pirolisi è diversa dal normale incenerimento. Mentre il metodo tradizionale di combustione dei fanghi richiede
la pre-miscelazione con biomasse per
aumentare il potere calorifico, la pirolisi
funziona senza ossigeno in un reattore
chiuso, senza l’aggiunta di biomasse e
senza emissioni gassose da depurare.
Il pirolizzatore viene riscaldato a 500
°C, temperatura alla quale tutte le fibre
residue presenti nei fanghi vengono
VIGNETTE
Minerals
Circa il 50% dei fanghi
da disinchiostrazione è
costituito da minerali.
MINERALI
OLIO DI PIROLISI
IMPIANTO PER IL
TRATTAMENTO DEI REFLUI
SISTEMA DI PIROLISI
MODULARE ALUCHA
Fan
ghi
di
car
tier
a
Cos’è la combustione?
Cos’è la pirolisi?
Combustibile
Combustibile
Energia
Ossigeno
Energia
Trasformazione
chimica
Ossidazione:
più energia
convertite in olio combustibile.
Il progetto è stato avviato un anno e
mezzo fa ed è ancora nella fase di sviluppo iniziale. “In laboratorio funziona
e ora vogliamo applicarlo su scala più
vasta”, dice Tom Berben, Director of
Environmental Compliance di SCA.
“ABBIAMO COSTRUITO un reattore speri-
mentale in grado di trattare ogni ora 10 kg
di fanghi da disinchiostrazione di SCA.
Il prossimo passo sarà testare in diverse
nostre sedi un impianto mobile in grado
di gestire 100 kg all’ora”. Il primo vero pirolizzatore in grado di trattare 1.500 kg di
fanghi all’ora dovrebbe essere installato
entro giugno 2016.
Ossigeno
“L’olio combustibile da pirolisi sarà
riutilizzato nelle nostre caldaie a vapore, dove sostituirà il gas naturale per
la generazione del calore necessario al
processo di fabbricazione della carta.
Oltre a risparmiare energia, ridurremo
drasticamente anche le emissioni fossili
di CO 2”.
I fanghi da disinchiostrazione contengono anche composti inorganici,
soprattutto carbonato di calcio (CaCO3).
Alla temperatura relativamente bassa
della pirolisi, il CaCO3 non si trasforma in
cenere. “Puntiamo a ottenere un CaCO3
di buona qualità, in modo da poterlo vendere per essere reimpiegato in molte applicazioni, industria cartaria compresa.
Se ci riusciamo, chiudiamo il cerchio del
riciclo”.
Se il progetto avrà successo potrebbe
trattarsi di una vera rivoluzione nella gestione dei fanghi, in termini sia di costi
che di sostenibilità. Oggi, per lo smaltimento dei fanghi da disinchiostrazione,
SCA spende oltre 14 milioni di euro
all’anno. Con la pirolisi questa spesa
può essere azzerata. Anche la spesa
per la produzione di calore può essere
sostanzialmente ridotta. “Se la cartiera è grande, per trattare tutti i fanghi
servono tre o quattro pirolizzatori, ma è
sempre meno del costo di un impianto di
incenerimento, che si aggira sui 20-30
milioni di euro”.
SCA SHAPE 2 2015 25
— WINNERS —
TEAM SCA ACADEMY
Issued by Team SCA
A caccia dello
SGUARDO
FEMMINILE
Fotografare donne comuni che fanno cose
fuori dal comune. SCA e Getty Images hanno
cercato in tutto il mondo 10 donne fotografe a
cui affidare questo compito.
L O SCORSO ANNO SCA e Getty
Images, una delle maggiori
agenzie fotografiche del mondo, hanno lanciato un concorso internazionale che aveva
come tema le immagini scattate in
patria o all’estero da donne fotografe. Soggetti dei ritratti: donne. Di
ogni estrazione sociale, per ottenere
uno spaccato particolare della realtà
femminile. Come premio, alle dieci
vincitrici è stata offerta la possibilità
di unirsi alle veliste del Team SCA
durante una delle soste a terra della
Volvo Ocean Race, per fotografare
iniziative locali di responsabilità
sociale d’impresa, dedicate in particolare alle donne e all’igiene.
Uno degli obiettivi perseguiti con
26 SCA SHAPE 2 2015
la partecipazione tutta femminile
del Team SCA alla Volvo Ocean Race
è quello di supportare il ruolo delle
donne nella società civile e dare loro
accesso alle attività abitualmente
riservate ai soli uomini. Allo stesso
modo, la competizione fotografica
rappresenta un modo per sostenere le
donne fotografe.
Le immagini scattate durante la
VOR saranno presentate durante un
evento della Getty Images Gallery,
che si terrà a Londra nel 2015.
Qui Shape presenta alcune foto
delle vincitrici.
........................................................
Per vedere altre foto:
http://competitions.gettyimages.com/
en/competitions/team-sca-academy.
PROSPETTIVE
Zelda Gardner
Johannesburg, Sudafrica
GIOIA SOPRATTUTTO
Gioia nonostante i
problemi a casa.
Ellen Wissink
Nijmegen, Olanda
Raquel Clausi
LA PESCATRICE
CHE FA STORIA
Carmen Serrano spinge
avanti la barca durante una
giornata di pesca sul lago di
Albufera
Alecsandra
Raluca Dragoi
CASA DOLCE CASA
Il pane preparato dalla nonna
mi ricorda sempre casa.
La nonna è sempre stata
una figura importante nella
mia famiglia.
Valencia, Spagna
RAGAZZE DI KYOTO
Ho fotografato queste due
giovani di Kyoto, a cui piace
vestirsi da geishe ed essere
ammirate per un giorno.
Iasi, Romania
Ana Caroline de Lima
Santo Andre, Brasile
SULLE ANDE
In cima alle Ande, a grandi altitudini, sul lato peruviano, una sarta
vende gli abiti fatti in casa con la
lana di lama.
SCA SHAPE 2 2015 27
— WINNERS —
TEAM SCA ACADEMY
Issued by Team SCA
Jessica
Pepper-Peterson
Milano, Italia
SPEZIE IN VENDITA
Lo spazio per le donne al
mercato di Addis Abeba, in
Etiopia, è stato creato da
una Ong che insegna alle
donne tecniche di vendita e
fornisce il denaro necessario
per partecipare all’economia
locale.
Teo Jioshvili
Tbilisi, Georgia
28 SCA SHAPE 2 2015
DONNE PACHISTANE
Lavoratrici pubbliche
a Lahore, in Pakistan,
protestano per le condizioni
d’impiego.
Sara Strandlund
Stoccolma, Svezia
DONNE DI FERRO
Felicità, spirito di squadra,
sfide fisiche che superano
l’età: questo è davvero
lo sport. Nell’immagine
a destra: il team MAC
Synchro, composto da
ultranovantenni.
Barbara Fuentes
Seattle, Stati Uniti
L’ANZIANA
Lo scatto fa parte della mia
serie “Del Barrio”, un documentario sulla vita a Cuba.
Holly Powers
Zhouzhuang, Cina
Una negoziante di un villaggio
galleggiante in Cina. La
donna conduce una vita dura
con eleganza e coraggio.
SCA SHAPE 2 2015 29
MERCATI
Ecco come migliorare
la cura
degli anziani
Una vita più dignitosa per gli ospiti e maggiore tempo a
disposizione del personale per lavorare meglio. Nella casa
di riposo Viktoriagården di Kramfors, in Svezia, è stato
sperimentato un nuovo modo di personalizzare l’utilizzo
dei prodotti per l’incontinenza.
testo KARIN STRAND foto SCA e NORRLANDICUS
TENA IDENTIFI
...utilizza una tecnologia a sensore per
permettere agli operatori delle case di riposo di
registrare la quantità e gli orari delle minzioni
dei pazienti nell’arco di 72 ore. I dati vengono
trasmessi a un portale web dove vengono
presentati in forma chiara e leggibile. Questi
dati vengono poi utilizzati per elaborare un piano
personalizzato di cura dell’incontinenza, cioè
permettono di capire quando il paziente deve
essere accompagnato in bagno
e quando deve essere cambiato, oltre
ad individuare la soluzione più adatta
per ogni persona.
30 SCA SHAPE 2 2015
G
LI OPERATORI della casa di riposo
Viktoriagården a Kramfors, in Svezia,
cercano di venire incontro alle esigenze
di ciascuno dei loro 40 assistiti, anche
per quanto riguarda l’uso dei prodotti per
l’incontinenza.
“Di solito pesiamo le protezioni e misuriamo la
quantità di urina per trovare la misura giusta per
ognuno”, spiega l’infermiera Inger Abrahamsson.
Ma la pesata è un metodo troppo approssimativo. E soprattutto non permette di stabilire in
quali ore del giorno e della notte il paziente deve
andare in bagno. Così, quando a Viktoriagården
è stata offerta la possibilità di testare il
TENA Identifi di SCA, il personale ha aderito
immediatamente.
Questa soluzione si basa su un sensore inserito
nella protezione per l’incontinenza, che registra
la quantità di urina prodotta da ogni paziente e
l’ora delle minzioni. I dati, raccolti nell’arco di tre
giorni, permettono di elaborare un piano personalizzato per la cura dell’incontinenza, ad esempio
per capire quando il paziente deve essere accompagnato in bagno.
“In Svezia abbiamo un ampio margine per il
Ing-Marie Björn mentre
inserisce i nuovi orari per
l’accompagnamento in bagno.
ALLA RICERCA
DELLA TERZA ETÀ
Ulrika Lagnefors, di SCA, fra Rolf Dalin e Isabella Scandurra, ricercatori per Norrlandicus, fuori
dalla casa di cura Viktoriagården.
miglioramento e la personalizzazione della cura
dell’incontinenza”, dice Isabella Scandurra, ricercatrice d’informatica sanitaria e coordinatrice
della sperimentazione per il progetto Norrlandicus
nella Contea di Västernorrland.
L’informatica sanitaria è lo studio dell’informatica applicata all’assistenza medica e sociale.
TENA Identifi rappresentava il tipo di prodotto
ideale per capire come migliorare le condizioni
assistenziali, sia per gli utilizzatori che per il personale delle strutture. Come sede sperimentale
di Norrlandicus, sono stati scelti i comuni svedesi
di Kramfors e Viktoriagården. L’utilizzo dell’informatica nell’assistenza agli ospiti della casa di
riposo non ha comportato alcun problema.
“È uno strumento eccezionale, semplice da
usare. Basta spostare il dispositivo da una protezione all’altra. Non c’è confronto con la pesata”,
dice l’operatrice, Ing-Marie Björn.
Alla sperimentazione hanno partecipato cinque
pazienti. Dopo 72 ore, il personale ha capito come
modificare gli orari per l’accompagnamento in bagno e qual era la protezione più adatta per ciascuno
in un dato momento.
“La cosa più straordinaria è stato vedere
NORRLANDICUS è un progetto di ricerca e
sviluppo: analizza il valore di varie innovazioni
nel settore dell’assistenza agli anziani. In diversi
contesti sperimentali viene offerta a strutture
pubbliche e private la possibilità di valutare nuovi
prodotti, servizi e procedure. Obiettivo: stabilire
se possono fornire valore aggiunto in ambito
sanitario e socio-assistenziale, e se possono
migliorare il benessere e la dignità degli utilizzatori
finali. Tutte le parti interessate – gli anziani, i loro
parenti e gli operatori sanitari e socio-assistenziali
– partecipano alla valutazione dell’innovazione.
“La cosa più straordinaria è stata vedere
chiaramente le modalità di svuotamento
della vescica dei vari pazienti”.
Inger Abrahamsson, infermiera al Viktoriagården
chiaramente le modalità di svuotamento della
vescica dei vari pazienti. Ora siamo in grado di
personalizzare l’assistenza in bagno per ciascuno
di loro e abbiamo anche capito che possiamo utilizzare una taglia in meno per la protezione. Questo
significa più comfort per gli ospiti e meno costi per
la struttura”, dice ancora Abrahamsson.
Come sottolinea Scandurra, per il benessere e
la dignità della persona fa una grande differenza
poter espletare normalmente le proprie necessità
fisiologiche in bagno, utilizzando la protezione per
l’incontinenza solo per una maggior sicurezza.
Abrahamsson concorda: “Tutti noi pensiamo
che la personalizzazione della cura dell’incontinenza sia una cosa fantastica e vorremmo estenderla a ogni ospite di Viktoriagården”.
SCA SHAPE 2 2015 31
MERCATI
Nell’Ottocento le foreste svedesi erano sovrasfruttate
come miniere. Oggi la Svezia ha più foreste di
quante ne abbia mai avute nel recente passato.
testo SUSANNA LINDGREN foto LENNART NILSSON
Dalla
deforestazione...
C
IRCA IL 70% del territorio svedese è coperto da foreste. Nel
nord predominano le conifere
(pino silvestre, abete rosso),
miste a sporadiche betulle e
altre caducifoglie. Lo sfruttamento industriale delle foreste
è tuttavia un fenomeno relativamente moderno.
“La svolta, per le foreste del nord della Svezia,
è arrivata intorno il 1850”, spiega Lars Östlund,
docente di storia forestale presso la Swedish
University of Agricultural
Sciences. “Prima venivano sfruttate in modo circoscritto, intorno
agli insediamenti e ai villaggi. Da
un’area forestale grande si estraevano solo poche risorse”.
TUTTO È CAMBIATO con la
“La svolta per le
foreste del nord
della Svezia è
arrivata intorno
il 1850”.
Rivoluzione industriale e con
l’aumento della domanda di prodotti forestali. Il catrame di legno prodotto nelle
fornaci era importantissimo per l’industria navale,
così come lo era il potassio per l’industria vetraria e la tintura dei tessuti ottenuta dalla cenere di
legno delle caducifoglie. Da qui l’abbattimento del
legname su larga scala: per poter rispondere alla
crescente domanda di segato. Grandi pini silvestri,
vecchi di 300 o 400 anni, venivano abbattuti nel
cuore delle foreste e poi trasportati via fiume fino
alla costa per essere venduti.
Per i proprietari forestali la seconda metà
dell’Ottocento è stata l’età dell’oro. La Svezia era il
più grande esportatore mondiale sia di segato che
di legno per carta e pasta di legno.
32 SCA SHAPE 2 2015
“Dal disboscamento naturale, si è passati ad un
livello completamente diverso di sfruttamento.
La foresta veniva utilizzata come una miniera, si
prendeva tutto ciò che poteva essere venduto e non
si sostituiva nulla”.
Agli inizi del Novecento si è fatta strada la consapevolezza che questo tipo di utilizzo non era
sostenibile. Così è nata la moderna silvicoltura.
La prima legislazione forestale svedese è del 1903,
mentre la costituzione dei primi parchi nazionali
risale al 1909.
“La grande differenza rispetto al passato è che,
mentre allora la sostenibilità era
sinonimo di rimboschimento, ora
invece non si pensa solo al legno,
ma all’intero ciclo biologico della
foresta. Dagli anni ’90 la gestione
forestale è ulteriormente cambiata sotto la spinta dell’impegno
per la protezione della biodiversità. Le certificazioni come l’FSC®
(Forest Stewardship Council)
sono uno strumento importante per proteggere
le nostre foreste, a beneficio delle generazioni
future”.
Il volume totale del legno “in piedi”, in Svezia, è
aumentato enormemente dal periodo di massimo
sfruttamento agli inizi del Novecento: da 1,7 miliardi di metri cubi verso la metà degli anni ’20 ad
oltre 3,3 miliardi nel 2013 (+95%).
Per saperne di più sull’imboschimento di SCA negli
ultimi 100 anni…
VIGNETTE
100
anni sono un ciclo di vita
ottimale per gli alberi
di una foresta, che poi
continuerà a crescere
ma più lentamente.
25%
delle foreste svedesi
sono protette ed escluse
da attività industriali.
2,5
ettari. La Svezia è uno
dei Paesi con più boschi
al mondo, in termini di
rapporto tra estensione
forestale e popolazione:
2,5 ettari di foresta per
abitante, pari a circa
quattro campi di calcio.
Negli anni ’50, il fotografo
Lennart Nilsson ha documentato l’attività delle
segherie nel nord della
Svezia, dove il legname
era considerato l’“oro
verde”, da cui dipendeva il
futuro del Paese.
SCA SHAPE 2 2015 33
VOLUME TOTALE DI
LEGNO “IN PIEDI”,
SCA
*milioni di metri cubi di foresta
275*
210*
130*
Riserve naturali
Pini contorti
Caducifoglie
Abeti rossi
Pini silvestri
56
20
15
20
47
19
34 SCA SHAPE 2 2015
In un’epoca in cui bastano i risultati di un trimestre per decretare la
vita o la morte di un’impresa, 100 anni sono un’enormità. Ma per la
proprietà forestale privata più grande d’Europa, la prospettiva futura si
estende ben oltre la durata media di una vita lavorativa.
... alla riforestazione
C
ENTO ANNI: è il tempo
GETTY IMAGES
necessario affinché un
pino scandinavo diventi
sufficientemente grande da
poter essere utilizzato per la
costruzione di una casa di
legno svedese tradizionale.
Gestire una foresta significa guardare almeno
un secolo avanti. Gli alberi piantati oggi potranno
essere abbattuti forse tra 100 anni, e il valore della
biodiversità forestale si misura nell’arco di secoli.
Dopo 100 anni la crescita di un albero rallenta,
frenando così anche l’incremento dei possibili
ricavi. Ola Kårén, Chief Forest di SCA, lo considera un ciclo di vita ottimale per una foresta. Per
garantire che i 2,6 milioni di ettari di terreno di
SCA rimangano produttivi per le prossime generazioni, non è importante solo piantare nuovi alberi,
ma anche avere un piano di sfruttamento a lungo
termine.
“Pianificare lo sfruttamento forestale è come
tenere la contabilità, facendo affidamento sulle
disponibilità correnti e programmando quelle
future”. SCA tiene un regolare inventario delle
sue foreste, in modo da acquisire le informazioni
necessarie alla loro gestione a breve e a lungo termine. Ciò determina inoltre il livello di sfruttamento sostenibile, ovvero quanti alberi possono
essere abbattuti oggi per non dover compromettere un domani l’intera attività di disboscamento.
Tutte le operazioni di taglio devono essere adeguate all’età delle foreste. E anche per loro, come
per l’uomo, esiste il baby boom. Gli alberi figli del
baby boom attuale hanno tra 0 e 40 anni.
“Oggi queste foreste sono all’apice della crescita,
ma potremo sfruttarle solo tra molti anni”.
Il primo calcolo è stato fatto nel 1949. Da allora
il volume del legno “in piedi”, cioè degli alberi
vivi e in crescita, è aumentato del 50%. “Nello
stesso periodo, la crescita degli alberi e il potenziale di sfruttamento sostenibile sono più che
raddoppiati”.
Nel 2014 è stato fatto un nuovo calcolo a lungo termine, da cui risulta che SCA sarà in grado di mantenere l’attuale livello di sfruttamento per i prossimi
15-20 anni, dopodiché potrà intensificarlo.
LA GESTIONE FORESTALE di SCA è orientata
anche alla conservazione. Sebbene sia oneroso dal
punto di vista economico, alcune aree di foresta
non saranno mai sfruttate. Per favorire la biodiversità e ottemperare alla certificazione FSC®,
SCA destina infatti il 7% delle sue foreste (circa
120.000 ettari) a progetti paesaggistici ecologici,
dove gli alberi non vengono abbattuti.
“Con questo tipo di programmazione, riusciamo ad avere un’idea complessiva di dove creare una riserva forestale e dove invece consentire
il taglio degli alberi o utilizzare la combustione
controllata per simulare, quanto più possibile, i
processi naturali”.
Includendo le zone cuscinetto e quelle certificate FSC®, nel 2014 SCA ha destinato il 14% delle
risorse forestali alla conservazione naturale.
L’obiettivo è creare un parco della biodiversità in
ciascuno dei cinque distretti forestali del Gruppo.
Finora ne sono stati creati tre: almeno il 50% della
loro superficie, che occupa diverse centinaia di
ettari, è totalmente protetta o gestita per scopi naturalistici o culturali.
I parchi della biodiversità, come tutto il resto del
territorio forestale, sono accessibili al pubblico per
escursioni e passeggiate e per la raccolta di bacche
e funghi. Sono inoltre ammesse la pesca e la caccia
a chi è in possesso della necessaria licenza.
“Pianificare lo sfruttamento
forestale è
come tenere la contabilità”.
Ola Kårén, Chief Forest
di SCA
SCA SHAPE 2 2015 35
SCA ALLA VOLVO OCEAN RACE
I nostri fieri ambasciatori
SCA in Sudafrica. In
seconda fila da sinistra
a destra: Jamie Wright,
Regno Unito; Liezl
Eriksson, Svezia; Allardt
Stoffels, Paesi Bassi;
Eva Franzén, Svezia;
Eveline Boisvert, Canada.
In prima fila: Eva Dahl,
Svezia, e Jeroen
Roosens, Belgio.
Un’ambasciatrice
in Capo al mondo
EVA DAHL
Età: 45
Qualifica: receptionist in
SCA a Göteborg
Vive a: Göteborg, Svezia
Famiglia: sposata,
due figli (12 e 16 anni)
e due cani da fattoria
danesi-svedesi.
Interessi: natura, famiglia, casa di campagna
nel Dalsland, passeggiate nei boschi con i cani.
Destinazione: Sudafrica
Quel che non sapevate
di Eva: “Sono brava ad
abbattere gli alberi, sia
con l’accetta che con la
motosega”
Motto: “Va tutto bene!”
36 SCA SHAPE 2 2015
In qualità di receptionist di SCA a Göteborg, Eva Dahl si autodefinisce
“vicepresidente delle prime impressioni”. Quando la Volvo Ocean Race
ha fatto tappa in Sudafrica, Eva è stata scelta come hostess nel padiglione SCA, dove “gli ospiti entravano dubbiosi ed uscivano felici”.
testo ANNE HAMMARSKJÖLD foto EVA DAHL e SCA
PER UN IMPEGNO GENUINO, si sa, occorre un
grande cuore. Eva Dahl ce l’ha. Da quasi 26 anni
lavora come receptionist in SCA a Göteborg. È la
prima persona in cui si imbatte chi varca la soglia
di quella sede: dipendenti, colleghi di tutto il
mondo e, adesso, il nuovo CEO.
“Sono orgogliosa di SCA, di come ci prendiamo
cura dei nostri prodotti e di come questi aiutano le
persone. Ci occupiamo di problemi importanti e
spesso ancora tabù in alcune nazioni, come il ciclo
mestruale e l’incontinenza. Così facendo possiamo
migliorare la vita degli altri”.
In ottobre Eva era in Sudafrica come ambasciatrice di SCA.
Come tutti gli altri dipendenti SCA, ha avuto
la possibilità di fare richiesta per lavorare come
hostess durante le soste a terra della VOR. Insieme
a cinque colleghi di settori e Paesi diversi, Eva ha
prestato servizio nel padiglione di Città del Capo.
Sono state tre settimane e mezzo molto intense,
ma entusiasmanti dall’inizio alla fine.
“Noi che lavoravamo nel padiglione abbiamo
VINJETT
subito creato un gruppo molto affiatato e ci siamo
divertiti tantissimo. Il fatto che provenissimo da
settori e Paesi diversi è stato fantastico, perché ci
completavamo a vicenda e potevamo offrire agli
ospiti un tour guidato nella loro lingua”.
I VISITATORI DEL PADIGLIONE (circa 30.000 in
totale) hanno così potuto conoscere a fondo SCA,
la sua storia e i suoi prodotti.
“Per molti è stato illuminante. Abbiamo conosciuto tante persone fantastiche, a cui abbiamo offerto informazioni e prodotti. Ci siamo sentiti utili
e gratificati nel distribuire pannolini alle giovani
famiglie e assorbenti alle ragazze adolescenti”.
Eva ha vissuto numerose esperienze interessanti
in Sudafrica, storie che hanno lasciato in lei un ricordo indelebile e che l’hanno portata a chiamare suo
marito per proporgli di tornare insieme nel Paese.
“Gli ho detto che avremmo dovuto cambiare i
nostri programmi delle ferie per poter ritornare
qui insieme. Nel padiglione ho conosciuto anche
molta gente del posto che vorrei rivedere”.
“Abbiamo conosciuto tante persone fantastiche, a cui abbiamo
offerto informazioni e prodotti”.
Per Eva il Sudafrica è stata una “esperienza che
si fa una volta sola nella vita”, soprattutto per la
possibilità di seguire da vicino la VOR.
“Ci sembrava quasi di far parte del Team
SCA. Conoscere l’equipaggio è stato bellissimo.
Ragazze fantastiche, molto determinate e coi piedi
per terra! Da vicino ci si rende meglio conto dell’enorme interesse che suscita questa gara e del forte
legame che unisce la barca, le vele sponsorizzate e
il nostro team femminile a SCA e alla nostra etica
ambientale. Un connubio perfetto”, riassume Eva.
La VOR arriverà a Göteborg alla fine di giugno e
lei ci vuole essere.
“Anche se dovrò chiedere un giorno di ferie per
gonfiare i palloncini”, confida, “non posso non
esserci!”.
SCA SHAPE 2 2015 37
SCA INSIDE
Notizie da SCA
Stefan Löfven e Ulf Söderström.
Il premier Löfven
incontra SCA a
Pechino
ISTOCKPHOTO
TENA sposa l’alta moda
SCA HA CHIESTO agli allievi della prestigiosa Drexel University School of Design, negli
Usa, di trasformare i prodotti TENA in capi
di abbigliamento. Le singolari creazioni di
moda, realizzate dagli studenti con i materiali utilizzati nelle protezioni per l’incontinenza TENA, sono state presentate nel
padiglione SCA durante la sosta della Volvo
Ocean Race a Newport, nel Rhode Island.
La sfida non era scontata: lavorare solo
ed esclusivamente con questi materiali
particolari, senza usare né ago né filo.
“Se ci sono stati disagio e imbarazzo
quando, quando abbiamo affrontato per
la prima volta il tema dell’incontinenza fra
38 SCA SHAPE 2 2015
gli studenti, beh è presto svanito: i ragazzi
hanno mostrato di apprezzare il nostro
marchio TENA e la libertà che offre”,
spiega Eric Cohen, Product Manager delle
protezioni assorbenti, che ha
collaborato al progetto.
E aggiunge:
“È stato un ottimo
modo di affrontare i tabù e
trovare uno
spunto molto
interessante
per parlarne al
pubblico”. A MARZO IL primo ministro
svedese, Stefan Löfven, si è
recato in Cina per una visita di due
giorni. All’ambasciata di Pechino
ha incontrato i rappresentanti
delle aziende svedesi in Cina,
tra cui SCA, nella persona di Ulf
Söderström, Presidente SCA Asia
Pacific.
“È stato un onore rappresentare
il Gruppo e la comunità imprenditoriale svedese in Cina a questo
incontro. Ed è stata anche un’ottima occasione per far conoscere
al premier le attività sostenibili
che SCA, azienda leader globale
per i prodotti forestali e l’igiene,
attua in tutto il mondo, compresa la Cina”, ha dichiarato
Söderström.
La visita di Löfven ha coinciso con la ricorrenza dei 65
anni da quando la Svezia
– primo tra i Paesi occidentali – ha stabilito relazioni
diplomatiche con la Cina.
VIGNETTE
w
Maratona a pedali
NULLA PUÒ IMPEDIRTI di condurre una vita attiva. È questo
il messaggio che Saba, il marchio SCA di prodotti per l’igiene
femminile, vuole trasmettere attraverso varie attività. Fra queste
c’è senza dubbio il recente Ciclotón, che ha richiamato oltre 500
donne lungo il Paseo de la Reforma, una delle principali arterie
di Città del Messico.
Nella sola Città
del Messico, il marchio Saba è riuscito a
radunare oltre 60.000
donne in una quindicina di eventi sportivi
e ricreativi nei fine
settimana.
La prima campagna
globale di TENA Lady
ALL’INIZIO DELL’ANNO, negli Usa e in Europa
è stata lanciata la campagna internazionale
“TENA, per essere come vuoi tu”. La campagna TENA Lady verrà realizzata nei vari Paesi
durante il 2015, e per la prima volta sarà uguale
in tutti i mercati.
Nuovi volti nel
Management Team
VOLKER ZÖLLER è stato nominato Presidente
della Business Unit Consumer Goods Europe
di SCA. Ulrika Kolsrud e Donato Giorgio
hanno ricevuto rispettivamente le cariche di
Presidente di Global Hygiene Supply Personal
Care e Presidente di Global Hygiene Supply
Tissue. Tutti e tre hanno assunto l’incarico il
3 marzo 2015 e sono membri del Corporate
Senior Management Team di SCA.
All’Assemblea generale annuale del 15
aprile 2015, nel CdA sono stati rieletti Pär
Boman, Rolf Börjesson, Leif Johansson,
Bert Nordberg, Anders Nyrén, Louise Julian
Svanberg e Barbara M. Thoralfsson, mentre
Annemarie Gardshol e Magnus Groth hanno
fatto il loro ingresso come nuovi membri, e Pär
Boman è stato eletto alla presidenza.
Dopo l’Assemblea, Anders Nyrén e Rolf
Börjesson hanno annunciato la loro uscita dal
Cda di SCA.
Volker Zöller
Ulrika Kolsrud
Donato Giorgio
SCA SHAPE 2 2015 39
Papà, il bimbo scalcia!
IL BIMBO SI DIMENA nella pancia? Grazie a un
nuovo braccialetto, la futura mamma può inviare una leggera vibrazione a un altro braccialetto
indossato dal futuro papà. Perché? Facile: per
coinvolgerlo di più nella gravidanza. La coppia
di braccialetti ideata da Libero si chiama “Baby
Buzz”. I primi prototipi saranno testati nel corso
dell’anno, mentre il lancio commerciale è previsto per fine 2015.
Mani pulite in Cina
NELLA PROVINCIA di Shenzhen è
mani piedi bocca” (HFMD), particolarmente diffusa nei mesi da maggio
a settembre. Al programma, che
durerà sei mesi, parteciperanno SCA
e Vinda.
La prima fornirà alle scuole materne dispenser, saponi e asciugamani
di carta Tork, oltre ad occuparsi della
formazione degli insegnanti. Vinda
distribuirà invece le salviette imbevute antibatteriche a marchio proprio.
ISTOCKPHOTO
stato lanciato un nuovo programma
per l’igiene delle mani. Coinvolge 18
scuole materne e 2.200 famiglie, ed
è il primo progetto cinese di ricerca
quantitativa. Traduzione: è finalizzato
a dimostrare quanto sia importante sensibilizzare precocemente i
bambini sull’igiene delle mani, sia a
casa che a scuola, per prevenire così
malattie come la cosiddetta “malattia
India, nuova fabbrica
SCA HA INAUGURATO il suo primo stabilimento indiano dedicato ai prodotti tissue e per la
cura della persona. La fabbrica sorge a Pune,
nello stato centrale del Maharashtra, e produce
pannolini (a marchio Libero) e tissue (a marchio
Tork) per il mercato indiano, dove SCA opera
dalla fine del 2013.
Francia
Regno Unito
Germania
Francia
Francia
Finlandia
Carta igienica:
un marchio per tutti
I MARCHI DI CARTA igienica di SCA uniformano il packa-
ging nei vari mercati. È il primo passo verso la creazione di
un unico logo per i consumatori di tutto il mondo.
40 SCA SHAPE 2 2015
Germania
Russia
Un solo packaging, ma una
grafica diversificata per ciascun
prodotto.
SCA INSIDE
L’aiuto
corre in bici
L’8 MARZO SCORSO Fredrika
W W W. T H E B I K E R A M B L E . C O M
Ek, ex dipendente del vivaio
Bogrundet, di proprietà di SCA,
è partita per un giro del mondo in
bicicletta che la porterà a percorrere 40.000 km in 1.000 giorni.
Lungo il percorso raccoglierà
fondi per ActionAid, un’organizzazione internazionale impegnata
nella lotta alla povertà, in particolare a favore delle donne e delle
bambine.
“Ho scoperto che la mia impresa non interessava solo a me, ma
anche agli altri. Da qui è nata l’idea
di collegarla a una raccolta fondi.
L’obiettivo è raccogliere 100 corone svedesi (circa 10 €) ogni 10 km,
ma naturalmente mi auguro che
siano molte di più. Fare questo per
una buona causa sarà per me un
incentivo per continuare a pedalare anche quando non mi sentirò
in forma”.
Sul sito web di Fredrika è
possibile seguire la sua corsa, di
cui SCA è uno degli sponsor, e
trovare maggiori informazioni su
come donare per ActionAid.
Sapone a portata
di mano (debole)
L’EROGAZIONE del sapone può sembra-
re un’operazione semplice. Eppure per i
bambini, gli anziani o le persone con lesioni o traumi alle mani, far uscire il sapone
da un dispenser richiede una forza che
spesso non hanno. Per questo SCA e Tork
stanno lanciando una nuova gamma di
dispenser ultra-ergonomici: la prima certificata “facile da usare” da un’organizzazione indipendente, l’Associazione nazionale
svedese dei malati reumatici.
Tork ha preso contatti con l’associazione nel 2011, quando ha iniziato
a sviluppare una nuova soluzione per
sapone liquido. Ora è tutta la gamma Tork
Elevation di dispenser a essere certificata
“facile da usare”.
Segui il viaggio di Fredrika su
X
www.thebikeramble.com
Facile anche per un bambino.
SCA SHAPE 2 2015 41
SCA ALLA VOLVO OCEAN RACE
Da spettatrice
a protagonista
Da un momento all’altro, la svedese Anna-Lena Elled ha avuto la possibilità
di realizzare un sogno. Ha lavorato, per un paio di tappe della Volvo Ocean
Race, come reporter a bordo della barca del Team SCA. Shape l’ha intervistata
mentre era alle prese con la turbolenza dell’Oceano Antartico, due giorni prima
di doppiare il leggendario Capo Horn.
testo ANNA GULLERS foto AINHOA SANCHEZ/VOR
Da giornalista, generalmente commenti la
VOR da terra. Come si riesce a trasmettere
al mondo esterno l’esperienza che si vive in
mare?
È difficile trasmettere l’intensità delle nostre
emozioni a bordo: gioia, fatica, a volte persino
paura. Ma è un’esperienza bellissima, perché tutto
è portato all’estremo, dalle manovre che fai ai tramonti che vedi. È una vita vissuta intensamente,
dove il giorno e la notte volano e in 24 ore può accadere di tutto.
Ti sei allenata insieme all’equipaggio: cosa
non ti aspettavi?
È difficile prepararsi per la vita a bordo se non sei
sulla barca. E ci vuole tempo per inserirsi nell’equipaggio, conoscere le altre e farsi conoscere da loro.
Non a caso ho trovato una grande differenza tra la
mia prima tappa e questa.
Qual è la sfida più impegnativa per la reporter a bordo?
Gran parte del mio tempo lo passo a evitare che
42 SCA SHAPE 2 2015
si rovinino le attrezzature. Le condizioni estreme
non si conciliano con le apparecchiature fotografiche ed elettroniche. Fa sempre troppo freddo
o troppo caldo, c’è troppa umidità e salsedine
ovunque.
Per dormire segui gli stessi ritmi del resto
dell’equipaggio, cioè turni di quattro ore?
No, io ho ritmi diversi: faccio il mio lavoro,
scatto foto e giro video quando c’è luce e dormo
qualche ora quando fa buio. Cerco di aiutare il più
possibile con la cucina e la pulizia. Ad ogni modo,
dovunque siamo nel mondo ci regoliamo con l’orario europeo.
Hai sofferto di mal di mare: come te la sei
cavata?
Quando hai mal di mare devi bere e mangiare, anche se è l’ultima cosa che vorresti fare.
D’altronde, se perdi tanti liquidi ed energia è più
difficile recuperare, e ovviamente nessuno vuole
diventare un peso per il resto dell’equipaggio: tutti
vogliono essere una risorsa.
Ingegnere
e velista
Anna-Lena Elled, 39
anni, ha fondato la
rivista di vela
Search Magazine,
che oggi dirige.
Laureata in
Ingegneria
termotecnica, ha
una specializzazione (PhD) in Scienze
energetiche e
ambientali.