Rapporto Trimestrale n° 33 – Andamenti congiunturali

Transcript

Rapporto Trimestrale n° 33 – Andamenti congiunturali
Rapporto Trimestrale n° 33 – Andamenti congiunturali
Edizione Febbraio 2013
1
Premessa
I report dell’Osservatorio permanente sui rapporti banche e imprese - costituito da Abi, Asso
Confidi Italia, Casartigiani, Coldiretti, Cna, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato,
Confcommercio, Confcooperative, Confedilizia, Confederazione Italiana Agricoltori,
Confesercenti, Confindustria e Legacoop - rispondono all’obiettivo di migliorare il dialogo tra il
mondo del credito e delle imprese. Si tratta di un set di tavole statistiche che formano una base
informativa comune che è di supporto quantitativo a ricerche, studi e analisi per approfondire,
anche su base geografica e settoriale, l’evoluzione e le problematiche legate sia alla domanda che
all’offerta di credito.
*
*
*
In questo Rapporto, in particolare viene riportato - nei primi paragrafi - l’andamento dei
finanziamenti bancari alle imprese sulla base delle più recenti informazioni di fonte BCE e
Banca d’Italia (segnalazioni di Vigilanza) aggiornato a fine novembre 2012. Nei paragrafi
successivi vengono svolti alcuni approfondimenti sulla base dei dati forniti dalla Centrale dei
Rischi, che per l’articolazione delle informazioni presenta un lag temporale più elevato e, quindi, si
riferiscono al terzo trimestre del 2012. Alcuni dati sono ora deducibili dalle segnalazioni di
vigilanza e, pertanto, sono disponibili fino a fine novembre 2012. Da gennaio 2009 la soglia di
censimento della Centrale dei rischi è stata abbassata a 30.000 euro, dai 75.000 euro precedenti.
*
*
*
A seguito della revisione effettuata da Banca d’Italia alla base informativa pubblica (BIP) e al
flusso di ritorno alcune delle tavole presenti nel rapporto sono state modificate e/o sospese in
attesa che vengano reintegrate (in dettaglio, tra l’altro, al momento non sono disponibili le
informazioni sui finanziamenti bancari di micro, piccole e medie dimensione per branca produttiva
e quelle sui finanziamenti bancari e sofferenze per branca produttiva/macroarea geografica). A
partire dai dati di giugno 2010 i prestiti e le sofferenze di famiglie produttrici e società non
finanziarie distinti per branche di attività economica sono definite in base alla nuova
classificazione delle attività economiche Ateco 2007, che ha sostituito la precedente classificazione
ispirata all'Ateco 1981. L'Ateco 2007 costituisce la versione nazionale della Nace Rev. 2, la
nomenclatura europea adottata con regolamento (CE) n. 1893/2006. I dati si riferiscono a 21
branche che sono definite sulla base del livello più aggregato della classificazione Ateco 2007
(cosiddette sezioni). Per la sola branca "Attività manifatturiere", corrispondente alla sezione C
dell'Ateco 2007, si fornisce la disaggregazione in 11 raggruppamenti (cosiddette divisioni). Tale
modifica comporta una discontinuità nelle serie storiche che non permette la costruzione delle
dinamiche su base annuale.
Il rapporto è stato redatto sulla base delle informazioni disponibili al 30 gennaio 2013
2
ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA
ASSOCONFIDI ITALIA
Italia
CASARTIGIANI
CONFEDERAZIONE NAZIONALE
DELL’ARTIGIANATO E DELLA
PICCOLA IMPRESA
COLDIRETTI
CONFAGRICOLTURA
CONFAPI
CONFARTIGIANATO
CONFCOMMERCIO
CONFCOOPERATIVE
CONFEDILIZIA
CONFEDERAZIONE ITALIANA
AGRICOLTORI
Confederazione italiana agricoltori
CONFESERCENTI
CONFINDUSTRIA
LEGACOOP
3
Executive summary
Il contesto macroeconomico e finanziario di riferimento
Nelle ultime settimane lo scenario macro mondiale rimane alquanto debole. Nel terzo
trimestre del 2012 l’economia Usa è cresciuta del +3% in termini trimestrali annualizzati
(+1,3% nel secondo). Continua la ripresa del mercato immobiliare, con gli investimenti
residenziali che hanno fornito un contributo positivo alla crescita. L’indicatore anticipatore
dell’Ocse è di un punto superiore a quota 100. Per il secondo trimestre consecutivo, il Pil
dell'Eurozona ha registrato un segno negativo. Nel terzo trimestre del 2012 il Pil è, infatti,
sceso di -0,2% in termini trimestrali annualizzati, confermando la tendenza iniziata con il
calo del -0,7% di giugno 2012. All’interno dell’Area, Francia e Germania registrano una
crescita del Pil pari, rispettivamente, a +0,4% e a +0,9% (-0,4% e +1,1% nel trimestre
precedente). A novembre, l’indicatore anticipatore dell’Ocse relativo all’Area Euro è salito
a 99,5 da 99,4 del mese precedente. Negli ultimi mesi in Italia è proseguita la flessione del
prodotto: nel terzo trimestre del 2012 il Pil dell’Italia è diminuito di -0,2% rispetto al
trimestre precedente e del -2,4% nei confronti del terzo trimestre del 2011. In termini
trimestrali annualizzati la diminuzione è stata pari -0,8% (-3,0% nel trimestre precedente).
Si tratta del quinto trimestre consecutivo di calo. La flessione, tuttavia, sembra attenuarsi
rispetto al -0,8% q/q registrato nel primo trimestre e al -0,7% q/q del secondo trimestre. Con
riferimento alle componenti del Pil, nel terzo trimestre del 2012, si evidenzia che: negativi
sono stati i contributi dei consumi delle famiglie (-2,4 punti percentuali), degli investimenti
fissi lordi (-1,0 p.p.) e della spesa pubblica (-0,2 p.p.); il contributo della bilancia
commerciale e delle scorte è stato invece positivo e pari a +2,1 p.p. e +0,7 p.p.
rispettivamente. L’indicatore anticipatore dell’Ocse, stabile sui 99 da due mesi, a novembre
è salito a 99,1. A novembre, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è
diminuito del -1,0% rispetto ad ottobre, mentre su base annuale è sceso del -7,6%. Si
registrano variazioni tendenziali negative in tutti i raggruppamenti principali di industrie. La
diminuzione più marcata riguarda i beni intermedi (-9,8%), ma cali significativi si registrano
anche per l’energia (-7,7%), per i beni strumentali (-7,2%) e per i beni di consumo (-5,6%).
I nuovi ordinativi manufatturieri ad ottobre segnalano una lieve flessione su base annua pari
a -0,1% (-12,8% a settembre). Nello stesso mese, le vendite al dettaglio registrano un calo
su base mensile pari a -0,9% e pari a -3,6% su base tendenziale. L’indice di fiducia delle
imprese, a dicembre, rimane in territorio negativo, ma risulta in leggero miglioramento
rispetto al mese precedente (da
-16,7 a -15,9). Il mood dei consumatori risulta invece in
lieve miglioramento, passando, tra novembre e dicembre, da -40,4 a -38. Il mercato del
lavoro resta uno dei principali fattori di debolezza del Paese: il tasso di disoccupazione a
novembre resta fermo al +11,1% del mese precedente. L’indice dei prezzi al consumo nel
mese di novembre registra un calo, attestandosi al +2,6% dal +2,8% di ottobre. In un tale
quadro, tutti i maggiori previsori hanno rivisto verso il basso le stime sulla crescita: secondo
l’ultimo aggiornamento del rapporto di previsione dell’ABI (dicembre 2012)1, il Pil italiano
è atteso decrescere di -2,1% nel 2012 e posizionarsi al -0,6% nel 2013 (le precedenti stime
di ottobre 2012 stimavano una dinamica del Pil italiano di -2,4% nel 2012 e -0,4% per il
2013). Per il 2014 si prevede un lieve recupero al +0,8%.
1
Afo – Rapporto di previsione 2012-2014 –dicembre 2012.
4
I finanziamenti bancari nell’Area Euro
L’evolversi della negativa congiuntura si sta riflettendo anche sulla dinamica dei
finanziamenti bancari, che negli ultimi mesi ha manifestato in Italia, così come nell’Area
Euro, un trend in rallentamento e con talune differenziazioni tra paese e paese. Alla fine di
novembre 2012 la variazione tendenziale del totale impieghi è risultata pari a -0,6% nella
media dell’Area Euro (+1% a novembre 2011), +0,2% in Italia (+1,5% a novembre 2011),
+0,5% in Germania (-0,2% a novembre 2011) e +0,94% in Francia (+3,5% un anno prima).
Da un’analisi degli impieghi per destinazione emerge, inoltre, come in Italia rimanga
prevalente la quota sul totale dei finanziamenti (famiglie ed imprese non finanziarie)
concessi alle imprese rispetto a quella destinata alle famiglie, diversamente a quanto
evidenziato nella media europea: in particolare, la quota degli impieghi alle imprese non
finanziarie sul totale risulta a novembre 2012 pari a quasi il 60% in Italia, un valore
superiore alla media dell’Area Euro: 46,9%. Ciò si spiega anche con riguardo alle diversità
istituzionali, finanziarie, di struttura e comportamentali che caratterizzano il sistema
economico italiano. In particolare, si ricorda l’elevato numero di piccole e medie imprese
esistenti in Italia.
I finanziamenti bancari in Italia
La flessione dell’attività economica in atto continua a riflettersi negativamente sulla
domanda aggregata e, pertanto, su tutti i diversi segmenti di clientela e settori produttivi ed
anche sull’evoluzione delle principali grandezze del bilancio bancario. L’ultimo anno,
inoltre, è stato contraddistinto
IMPIEGHI PER MACRO-SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA - variazioni % annue
da una carenza di raccolta
delle banche a medio e lungo
termine a causa della crisi del
debito sovrano italiano e del
complesso clima di incertezza
che ha penalizzato tutti gli
investimenti a medio e lungo
termine.
A
dicembre,
l’ammontare totale dei prestiti
alla clientela (1.923 miliardi
di euro) permane nettamente
superiore
all’ammontare
complessivo della raccolta da
clientela (1.755 miliardi), con uno sbilancio che tocca quasi i 200 miliardi di euro.
Nell’ultimo periodo, in particolare, le condizioni di raccolta sui mercati all’ingrosso per gli
intermediari italiani, anche se non ancora normalizzate, sono lievemente migliorate,
beneficiando dell’attenuazione delle tensioni sui mercati del debito sovrano. Rimane
sostenuta la crescita dei depositi della clientela residente. Lo sfavorevole quadro
congiunturale continua a riflettersi oltre che in una debole domanda di credito da parte di
imprese e famiglie, in tensioni sull’offerta connesse con il deterioramento della qualità del
credito e le percezioni di rischio da parte degli intermediari.2. Stante tale contesto, gli
impieghi complessivi alle famiglie ed alle imprese non finanziarie (cioè società non
%
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
famiglie ed imprese non finanziarie *
ott-12
lug-12
ott-11
apr-12
lug-11
gen-12
ott-10
apr-11
lug-10
gen-11
ott-09
apr-10
lug-09
gen-10
ott-08
apr-09
lug-08
gen-09
ott-07
apr-08
lug-07
gen-08
ott-06
apr-07
lug-06
gen-07
ott-05
apr-06
lug-05
gen-06
ott-04
apr-05
lug-04
gen-05
ott-03
apr-04
gen-04
lug-03
ott-02
apr-03
lug-02
gen-03
ott-01
apr-02
lug-01
gen-02
apr-01
gen-01
-4
totale settori economici **
* impieghi a imprese non finanziarie, imprese individuali, famiglie consumatrici e istituzioni senza fini di lucro. ** comprendono oltre ai prestiti al settore privato, anche gli
impieghi a istituzioni finanziarie, assicurazioni e fondi pensione, finanziamenti all'Amministrazione centrale, enti di previdenza ed enti locali. Il tasso di crescita ad ottobre
2007 riferito al totale settori produttivi è stimato, in quanto da questo mese tale aggregato include anche i dati della Cassa Depositi e Prestiti e, pertanto, i tassi di crescita
che ne derivano non sono confrontabili con i mesi precedenti. Da giugno 2010 a maggio 2011 le variazioni tendenziali sono state corrette per leffetto del recepimento del
Regolamento BCE/2008/32 e di alcune modifiche nelle segnalazioni statistiche di vigilanza. Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanaziari ABI su dati Banca d'Italia.
2
Cfr. Bollettino Economico – Gennaio 2013.
5
finanziarie, famiglie consumatrici, imprese individuali) hanno manifestato negli ultimi mesi
un trend in rallentamento: a fine novembre 2012 la variazione annua è risultato pari a 3,2%, in flessione dal +6,3% valore massimo dell’anno raggiunto a maggio 2011 (+4,8% a
novembre 2011). Secondo prime stime a fine 2012 tale aggregato avrebbe segnato una
contrazione di -2,4%.
I finanziamenti bancari alle imprese in Italia
La dinamica su base
IMPIEGHI DELLE BANCHE PER SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA IN ITALIA *
annua dei finanziamenti alle
tassi di crescita tendenziali
imprese è risultata alla fine
famiglie produttrici
di novembre 2012 pari a
-4,5% da -3,9% di ottobre e
Totale impieghi alle famiglie ed alle imprese
dal +4,8% di novembre
2011. Dinamica, quella
totale famiglie
dell’Italia, prossima alla
media
dell’Area
Euro
(-2,5% a novembre 2012) e
superiore
alla
Spagna
imprese non finanziarie di cui: imprese artigiane
(-7,9%), ma inferiore ad altri
paesi europei, quali la
Francia
(-0,6%),
la
Germania (+0,8%). La quota
PRESTITI BANCARI ALLE IMPRESE NON FINANZIARIE - variazioni % annue
dell’Italia sul totale Area
Euro per quanto concerne i
finanziamenti alle imprese
non
finanziarie
si
è
consolidata negli ultimi
anni, posizionandosi al
19,1%,
a
fronte
di
un’incidenza dell’Italia in
termini di Pil di circa il 17%.
A novembre 2012, la
variazione tendenziale dei
finanziamenti alle famiglie
produttrici3 è stata pari a
-5% (-4,7% ad ottobre 2012, -0,5% a dicembre 2011). Alla fine di ottobre 2012, ultimo
dato disponibile, la variazione annua dei finanziamenti alle quasi società artigiane è risultata
pari a -7,8% (-3,4% a dicembre 2011). Sulla dinamica più recente del credito ha gravato
soprattutto la debolezza della domanda, legata alla contrazione degli investimenti e alle
sfavorevoli prospettive economiche: nel terzo trimestre del 2012 è proseguita la contrazione
degli investimenti fissi lordi, con una riduzione congiunturale annualizzata pari a circa il
5,4%. Della stessa entità è stata la contrazione sia del comparto dei macchinari che
dell’edilizia (-5,4% t/t annualizzato). Posto uguale a 100 il valore reale degli investimenti
fissi lordi al primo trimestre 2008 (inizio crisi) nel terzo trimestre del 2012 l’indice si
posiziona a 77,5 con una perdita cumulata di oltre 20 punti. Complessivamente il 2012 –
%
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
-5,00
ott-12
giu-12
ago-12
feb-12
apr-12
ott-11
dic-11
giu-11
ago-11
feb-11
apr-11
ott-10
dic-10
giu-10
ago-10
feb-10
apr-10
ott-09
dic-09
giu-09
ago-09
feb-09
apr-09
ott-08
dic-08
giu-08
ago-08
feb-08
apr-08
ott-07
dic-07
giu-07
ago-07
apr-07
dic-06
feb-07
-10,00
Fonte: elaborazioni Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Banca d'Italia
%
35
30
25
20
15
10
5
0
-5
EURO AREA
FR
DE
IT
NL
2012-09
2012-06
2012-03
2011-12
2011-09
2011-06
2011-03
2010-12
2010-09
2010-06
2010-03
2009-12
2009-09
2009-06
2009-03
2008-12
2008-09
2008-06
2008-03
2007-12
2007-09
2007-06
2007-03
2006-12
-10
ES
La variazione tendenziale dell'Italia da giugno 2010 a maggio 2011 è stata corretta per tener conto dell'effetto del Regolamento BCE/2008/32 e di alcune modifiche apportate
alle segnalazioni di vigilanza. Per gli altri Paesi i dati non sono corretti. Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati BCE
3
Società semplici, società di fatto e imprese individuali fino a 5 addetti.
6
evidenziato dall’ultimo Rapporto di previsione dell’ABI – si chiude con una contrazione del
Pil di -2,1%, dei consumi delle famiglie di -3,2% e degli investimenti fissi lordi di -8,1%.
Secondo quanto emerge dall’ultima indagine trimestrale sul credito bancario (Bank Lending
Survey – gennaio 2013) sulle determinanti della domanda di finanziamento delle imprese,
nel corso del quarto trimestre del 2012 si è registrata ancora una significativa diminuzione,
ancorché meno negativo rispetto al valore minimo raggiunto nel primo trimestre del 2012,
della domanda di finanziamento delle imprese legata agli investimenti: l’indicatore espresso
dalla percentuale netta si è collocato a -62,5 (-37,5 il trimestre precedente e -100 nel primo
trimestre del 2012). In diminuzione è risultata, peraltro, anche la domanda di finanziamenti
per scorte e capitale circolante (-12,5) e per operazioni di fusioni, incorporazioni e
ristrutturazione degli assetti societari (-37,5).
I finanziamenti bancari alle imprese in Italia per durata
Laddove si analizzi la dinamica dei finanziamenti alle imprese non finanziarie per
durata si rileva come nei primi undici mesi del 2012 si sia registrata una contrazione della
componente con durata superiore a 5 anni (-2,5% la variazione annua a novembre 2012) e
della componente tra 1 e 5 anni (-7,4%), mentre i finanziamenti con durata fino ad un anno
hanno segnato a novembre 2012 una variazione sostanzialmente nulla (+0,01%) In
particolare, in Italia la quota dei finanziamenti oltre 5 anni copre una quota di circa il 47%,
un valore inferiore alla media dell’area Euro (57,7% sempre a novembre 2012), ma in
recupero.
I finanziamenti bancari alle imprese in Italia per macroarea
geografica
Con riferimento ai finanziamenti in capo ai settori produttivi (imprese non finanziarie
e famiglie produttrici), la ripartizione per macroarea geografica segnala, secondo i dati
relativi a settembre 2012, una variazione tendenziale su base annua nel Nord d’Italia pari al
-4,2% (-3,2% a giugno 2012), a -5,9% nel Centro (-1% in precedenza) e del -2,8% nel
Mezzogiorno (-1,4% a giugno 2012).
Variazione dei finanziamenti bancari utilizzati dalle società non finanziarie e
dalle famiglie produttrici per macroarea geografica*
var % set-11/set-10
var % giu-12/giu-1 1
var % set-12/set-11
8%
6,4%
6%
4,9%
4,0%
4%
6,9%
2%
0%
-1,0%
-2%
-4%
-2,5%
-4,4%
-2,8%
-3,2%
-4,2%
-6%
-1,4%
-5,9%
-8%
Italia
Nord
Centro
Mezzogiorno
* L'aggregato di riferimento sono gli impieghi bancari.
Fonte: Elaborazioni ABI su dati Segnalazioni di Vigilanza e Base Informativa Pubblica: Centrale dei
Rischi.
7
Con riferimento al rapporto finanziamenti utilizzati su finanziamenti accordati alle
società non finanziarie ed alle famiglie produttrici si evince come esso si posizioni al 69,6%
a settembre 2012 per il Nord Italia (69,6% anche a giugno 2012), al 69% nell’Italia centrale
(71% a giugno 2012) ed all’82,4% nel Mezzogiorno (82,1% a giugno 2012).
Rapporto finanziamenti utilizzati su accordati alle società non finanziarie ed alle famiglie
produttrici per macroaarea geografica* (dati in %)
%
100,0
set-11
giu-12
set-12
90,0
80,4
82,1
82,4
80,0
69,2
70,0
69,6
71,3
69,6
71,0
69,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
Nord
Centro
Mezzogiorno
* L'aggregato di riferimento son i finanziamenti per cassa. A partire dai dati di giugno 2010 i prestiti di famiglie produttrici e società non finanziarie distinti per branche di attività economica sono definite in base alla nuova
classificazione delle attività economiche Ateco 2007, che ha sostituito la precedente classificazione ispirata all'Ateco 1981. L'Ateco 2007 costituisce la versione nazionale della Nace Rev. 2, la nomenclatura europea adottata con
regolamento (CE) n. 1893/2006. I dati si riferiscono a 25 branche che sono definite sulla base del livello più aggregato della classificazione Ateco 2007 (cosiddette sezioni). Per la sola branca "Attività manifatturiere", corrispondente
alla sezione C dell'Ateco 2007, si fornisce la disaggregazione in 11 raggruppamenti. Tale modifica comporta una discontinuità nelle serie storiche che non permette la costruzione delle dinamiche su base annuale. Fonte:
Elaborazioni ABI su dati Segnalazioni di Vigilanza.
I finanziamenti bancari alle imprese in Italia per classi di
grandezza di fido (dimensione dei finanziamenti)
Con riguardo al rapporto finanziamenti utilizzati su finanziamenti accordati alle
società non finanziarie e alle famiglie produttrici sulla base della ripartizione per classi di
fido accordato si evince come esso si posizioni al 78,6% a settembre 2012 per la classe
compresa fra 30 e 250 mila euro (78,4% a giugno 2012), al 76,1% per la classe compresa fra
250 e 500 mila euro (76% a giugno 2012), al 75,1% per la classe di fido compresa fra 500 e
5 milioni di euro (75,2% a giugno 2012) ed al 69% per la classe di affidamento superiore a
5 milioni di euro (69,6% a giugno 2012).
%
Rapporto finanziamenti utilizzati su accordati alle società non finanziarie ed alle famiglie
produttrici per classe di fido accordato* (dati in %)
90,0
set-11
80,0
79,4
78,4
78,6
77,0
76,0
giu-12
76,1
set-12
74,9
75,2
75,1
69,2
70,0
69,6
69,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
da 30 a 250 mila €
da 250 500 mila €
da 500 mila a 5 milioni di €
oltre 5 milioni di €
* L'aggregato di riferimento son i finanziamenti per cassa. A partire dai dati di giugno 2010 i prestiti di famiglie produttrici e società non finanziarie distinti per branche di attività economica sono definite in base alla nuova
classificazione delle attività economiche Ateco 2007, che ha sostituito la precedente classificazione ispirata all'Ateco 1981. L'Ateco 2007 costituisce la versione nazionale della Nace Rev. 2, la nomenclatura europea adottata con
regolamento (CE) n. 1893/2006. I dati si riferiscono a 25 branche che sono definite sulla base del livello più aggregato della classificazione Ateco 2007 (cosiddette sezioni). Per la sola branca "Attività manifatturiere", corrispondente
alla sezione C dell'Ateco 2007, si fornisce la disaggregazione in 11 raggruppamenti. Tale modifica comporta una discontinuità nelle serie storiche che non permette la costruzione delle dinamiche su base annuale. Fonte:
Elaborazioni ABI su dati Segnalazioni di Vigilanza.
8
IMPIEGHI PER CLASSI DI FIDO (totale impieghi)
(giugno 2012)
IMPIEGHI PER CLASSI DI FIDO (totale impieghi)
(settembre 2012)
Società non finanziarie
Famiglie produttrici
(a)
(b)
Società non finanziarie
e famiglie produttrici
(a) +(b)
Impieghi fino ad 125.000 €
66.946
39.705
106.651
Impieghi fino ad 250.000 €
83.341
53.752
137.093
231.384
Impieghi fino ad 1.000.000 €
155.924
73.785
229.709
83.957
398.467
Impieghi fino a 5.000.000 €
316.895
85.066
401.961
507.399
86.051
593.450
Impieghi fino a 25.000.000 €
509.784
87.160
596.944
788.037
87.079
875.116
Impieghi totali
804.961
88.263
893.224
8,3
45,0
11,9
Società non finanziarie
Famiglie produttrici
(a)
(b)
Società non finanziarie
e famiglie produttrici
(a) +(b)
Impieghi fino ad 125.000 €
72.108
40.039
112.147
Impieghi fino ad 250.000 €
88.089
53.716
141.805
Impieghi fino ad 1.000.000 €
158.341
73.043
Impieghi fino a 5.000.000 €
314.510
Impieghi fino a 25.000.000 €
Impieghi totali
(mln di euro)
(mln di euro)
(quota % cumulata sul totale impieghi)
(quota % cumulata sul totale impieghi)
Impieghi fino ad 125.000 €
9,2
46,0
12,8
Impieghi fino ad 125.000 €
Impieghi fino ad 250.000 €
11,2
61,7
16,2
Impieghi fino ad 250.000 €
10,4
60,9
15,3
Impieghi fino ad 1.000.000 €
20,1
83,9
26,4
Impieghi fino ad 1.000.000 €
19,4
83,6
25,7
Impieghi fino a 5.000.000 €
39,9
96,4
45,5
Impieghi fino a 5.000.000 €
39,4
96,4
45,0
Impieghi fino a 25.000.000 €
64,4
98,8
67,8
Impieghi fino a 25.000.000 €
63,3
98,8
66,8
Totale impieghi
100,0
100,0
100,0
Totale impieghi
100,0
100,0
100,0
Fonte: elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'Italia
Note: le elaborazioni si riferiscono a tutti gli impieghi (inclusi anche da 0 a 30.000 euro) al netto delle
sofferenze lorde.
Fonte: elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'Italia
Note: le elaborazioni si riferiscono a tutti gli impieghi (inclusi anche da 0 a 30.000 euro) al netto delle
sofferenze lorde.
In dettaglio, la quota sul totale degli impieghi fino a 250.000 euro (considerando anche
i crediti non censiti dalla Centrale dei Rischi fino a 30.000 euro) risulta alla fine settembre
2012 pari al 16,2% (15,3% a giugno 2012; 12,8% a fine settembre 2011; 12,8% la quota dei
finanziamenti fino a 125.000 euro), percentuale che raggiunge il 26,4% con riguardo agli
impieghi fino 1.000.000 euro (micro e piccoli finanziamenti: 25,7% a giugno 2012; 23,6% a
fine settembre 2011) e pari al 45,5% (45% a giugno 2012 e 43,6% a settembre 2011)
qualora si considerino i finanziamenti fino a 5.000.000 euro (micro, piccoli e medi
finanziamenti).
Qualora
si
PRESTITI BANCARI ALLE IMPRESE PER CLASSI DIMENSIONALI DI IMPRESE*
(variazioni % annue)
considerino
i
finanziamenti alle imprese
per classi dimensionali di
imprese4, si rileva come la
dinamica
dei
finanziamenti alle imprese
piccole
(imprese
individuali,
società
semplici, di fatto, in
accomandita semplice e in
nome collettivo con un
numero
di
addetti
inferiore a 20) abbia
segnato a novembre 2012
una flessione meno marcata rispetto a quella delle imprese medio-grandi (società semplici,
di fatto, in accomandita semplice e in nome collettivo con un numero di addetti almeno pari
%
10
8,0
8
7,0
6
4,8
4,1
4
2,5
2
2,1
2,4
1,6
1,3
1,1
0,4
0
-0,1
-0,6
-1,1
-1,3
-2
-3,0
-3,5
-4
-0,2
3,5
2,9
1,3
0,9
0,6
0,1
-0,3
0,0
3,8
3,6
2,8
3,4
3,3
2,9
0,6
0,4
-1,8
-1,7
-2,1
-2,2
-2,3
-2,9
-3,6
-3,6
-3,9
-3,9
-6,3
-5,9 -6,3
-6,2
-5,8 -5,9
-5,2
-6
totale imprese
imprese medio-grandi
nov-12
set-12
giu-12
mar-12
dic-11
set-11
giu-11
mar-11
dic-10
set-10
giu-10
mar-10
dic-09
set-09
giu-09
mar-09
dic-08
-8
imprese piccole
* Imprese piccole: l'aggregato fa riferimento alle imprese individuali, società semplici, di fatto, in accomandita semplice e in nome collettivo con un numero di addetti
inferiore a 20. Imprese medio-grandi: L'aggregato fa riferimento alle società semplici, di fatto, in accomandita semplice e in nome collettivo con un numero di addetti
almeno pari a 20, società di capitali. cooperative ed altre tipologie giuridiche (ad. es. consorzi) per l'esercizio di attività di impresa. La ripartizione per area geografica si basa
sulla residenza della clientela. Le variazioni percentuali sono sono corrette per tenere conto dell'effetto contabile di cartolarizzazioni e riclassificazioni. Fonte: Elaborazioni
4
Dati ufficiali Banca d’Italia.
9
a 20, società di capitali. cooperative ed altre tipologie giuridiche - ad. es. consorzi - per
l'esercizio di attività di impresa).
PRESTITI BANCARI ALLE IMPRESE PICCOLE* (variazioni % annue)
%
4
2,6
2,5
2,6
2,4
2,2
2,1
2
1,1
0
0,0
-0,1
-0,3
-0,4
1,7
1,3
1,0
0,6
0,4
3,1
2,8
1,9
0,5
0,4
0,1
0,0
-0,1
-0,2
-0,6
-0,6
-0,8
3,1
2,9
2,0
-0,1
-0,5
-1,6
-2
-2,2
-2,3
-3,2
-4,1
-4
-3,9
-4,5
-5,2
-6,0
-5,4
-6
-6,3
-6,3
-5,8
-5,9
-6,6
ITALIA
CENTRO-NORD
nov-12
set-12
giu-12
mar-12
dic-11
set-11
giu-11
mar-11
dic-10
set-10
giu-10
mar-10
dic-09
set-09
mar-09
giu-09
-8
dic-08
In particolare, a fine
novembre
2012
tali
finanziamenti
hanno
segnato una contrazione di
quasi il 6% (-6,3% a fine
settembre 2012) per le
imprese piccole, che si
raffronta ad una flessione di
-6,3% per le imprese mediograndi (-5,8% a fine
settembre 2012).
MEZZOGIORNO
La disaggregazione su
base
territoriale
della
dinamica dei finanziamenti per dimensione di impresa rileva un trend comparativamente
migliore ( ad eccezione
PRESTITI BANCARI ALLE IMPRESE MEDIO-GRANDI* (variazioni % annue)
dell’ultimo
mese)
dei
finanziamenti alle piccole
imprese ed a quelle medio
grandi nel Mezzogiorno
rispetto al Centro-Nord e di
converso un andamento più
sostenuto nel Centro-Nord
con riguardo ai prestiti alle
imprese
individuali
(famiglie produttrici).
* Imprese piccole: l'aggregato fa riferimento alle imprese individuali, società semplici, di fatto, in accomandita semplice e in nome collettivo con un numero di
addetti inferiore a 20. I prestititi escludono i pronti contro termine e le sofferenze. La ripartizione per area geografica si basa sulla residenza della clientela. Le
variazioni percentuali sono sono corrette per tenere conto dell'effetto contabile di cartolarizzazioni e riclassificazioni. Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e
Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'Italia.
%
10
8
8,3
8,0
6
5,8
5,0
4,8
4,1
4
5,2
4,9
3,4
3,1
2
5,0
4,5
3,8
4,8
3,8
3,5
3,3
3,6
2,2
1,8
1,6
1,4
0,9
0
-0,3
-1,0
-0,6
-1,3
-1,4
-2
1,3
1,1
0,6
0,0
-0,4
-1,7
-1,9
-2,3
-3,5
-4,1
-4
-3,7
-3,6
-3,1
-3,6
-4,3
-3,1
-4,9
-6
-5,8
-5,9
-6,1
-6,3
ITALIA
CENTRO-NORD
nov-12
set-12
giu-12
mar-12
dic-11
set-11
giu-11
mar-11
dic-10
set-10
giu-10
mar-10
dic-09
set-09
giu-09
mar-09
dic-08
-8
MEZZOGIORNO
* Imprese medio-grandi: l'aggregato fa riferimento alle società semplici, di fatto, in accomandita semplice e in nome collettivo con un numero di addetti almeno pari a 20,
società di capitali. cooperative ed altre tipologie giuridiche (ad. es. consorzi) per l'esercizio di attività di impresa. I prestititi escludono i pronti contro termine e le sofferenze.
La ripartizione per area geografica si basa sulla residenza della clientela. Le variazioni percentuali sono sono corrette per tenere conto dell'effetto contabile di
cartolarizzazioni e riclassificazioni. Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'Italia.
PRESTITI BANCARI ALLE FAMIGLIE PRODUTTRICI* (variazioni % annue)
%
6
5,8
5,3
4,5
4,3
4
4,9
5,9
5,0
2,1
2,1
3,6
2
1,6
1,5
1,2
0
1,9
1,6
1,0
0,8
0,6
0,0
2,0
1,8
1,4
1,3
1,1
1,1
0,9
2,6
2,1
1,4
1,2
0,9
0,4
0,3
-0,1
-0,4
-0,5
-0,3
-0,9
-1,2
-2
-2,0
-2,2
-3,4
-3,6
-3,0
-4
-4,6
-4,1
-4,8
-6
-4,7
-5,0
-5,8
-6,2
ITALIA
CENTRO-NORD
nov-12
set-12
giu-12
mar-12
dic-11
set-11
giu-11
mar-11
dic-10
set-10
giu-10
mar-10
dic-09
set-09
giu-09
mar-09
dic-08
-8
MEZZOGIORNO
* Famiglie produttrici: società semplici, società di fatto e imprese individuali fino 5 addetti. I prestititi escludono i pronti contro termine e le sofferenze. La ripartizione per
area geografica si basa sulla residenza della clientela. Le variazioni percentuali sono sono corrette per tenere conto dell'effetto contabile di cartolarizzazioni e
riclassificazioni. Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'Italia.
10
I finanziamenti bancari alle imprese in Italia per branca
produttiva
La ripartizione dei finanziamenti bancari in base alla branca produttiva5 indica a fine
novembre 2012 le seguenti evoluzioni nel tasso di crescita su base annua:
-
l’agricoltura, silvicoltura e pesca una crescita del +0,7% (+0,3% a settembre 2012);
-
il commercio all'ingrosso ed al dettaglio ed attività dei servizi di alloggio e
ristorazione una contrazione del -3,7% (-4,5% in precedenza);
-
le costruzioni una variazione negativa del -4,2% (-4,7% a settembre 2012);
-
l’industria manifatturiera, estrazione di minerali e servizi hanno manifestato una
variazione del -4,7% (-4,2% a settembre 2012).
Variazione % annue dei finanziamenti bancari per branca produttiva*
%
16,0
14,4
12,1
var.% dic-10/dic-09
var.% set-11/set-10
var.% giu-12/giu-11
11,8
11,0
var.% mar-11/mar-10
var.% dic-11/dic-10
var.% set-12/set-11
var.% giu-11/giu-10
var.% mar-12/mar-11
var.% nov-12/nov-12
11,0
8,1
7,7
7,1
6,9 7,2
6,2
5,3
6,0
4,1
3,9
3,1
3,1
2,4
1,7
1,0
1,6
0,3
1,2
0,7
0,4
0,1
-0,1
-0,8
-4,0
-1,0
-2,0
-2,3
-3,4
-3,6
-3,7
-4,5
-4,7
-4,2
-4,2
-4,7
-9,0
Agricoltura, Silvicoltura e Pesca
Commercio all'ingrosso ed al dettaglio ed
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione
Costruzioni
Industria manifatturiera, Estrazione di minerali
e Servizi
* nella voce finanziamenti sono compresi oltre che agli impieghi vivi, le sofferenze e le operazioni pronti contro termine attive. A partire dai dati di giugno 2010 i prestiti e le sofferenze di famiglie
produttrici e società non finanziarie distinti per branche di attività economica sono definite in base alla nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007, che ha sostituito la precedente
classificazione ispirata all'Ateco 1981. L'Ateco 2007 costituisce la versione nazionale della Nace Rev. 2, la nomenclatura europea adottata con regolamento (CE) n. 1893/2006. I dati si riferiscono a 25
branche che sono definite sulla base del livello più aggregato della classificazione Ateco 2007 (cosiddette sezioni). Per la sola branca "Attività manifatturiere", corrispondente alla sezione C dell'Ateco
2007, si fornisce la disaggregazione in 11 raggruppamenti. Tale modifica comporta una discontinuità nelle serie storiche che non permette la costruzione delle dinamiche su base annuale. Le
variazioni % annue tra giugno 2010 e marzo 2011 sono state costruite sulla base delle segnalazioni alla Centrale dei Rischi ricostruite dalla Banca d'Italia. Fonte: Elaborazioni ABI su dati Banca
d'Italia.
5
Il dato sui finanziamenti bancari si riferisce al totale prestiti che comprende oltre che agli impieghi vivi, anche le
sofferenze e le operazioni pronti contro termine attive (fonte segnalazioni di Vigilanza). A partire dai dati di giugno
2010 i prestiti e le sofferenze di famiglie produttrici e società non finanziarie distinti per branche di attività economica
sono definite in base alla nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007, che ha sostituito la precedente
classificazione ispirata all'Ateco 1981. L'Ateco 2007 costituisce la versione nazionale della Nace Rev. 2, la
nomenclatura europea adottata con regolamento (CE) n. 1893/2006. I dati si riferiscono a 21 branche che sono definite
sulla base del livello più aggregato della classificazione Ateco 2007 (cosiddette sezioni). Per la sola branca "Attività
manifatturiere", corrispondente alla sezione C dell'Ateco 2007, si fornisce la disaggregazione in 11 raggruppamenti.
Tale modifica comporta una discontinuità nelle serie storiche che non permette la costruzione delle dinamiche su base
annuale. Le variazioni % annue di giugno 2010 sono state costruite sulla base delle segnalazioni alla Centrale dei
Rischi ricostruite dalla Banca d'Italia. Il rapporto utilizzato ed accordato è costruito sui finanziamenti per cassa (fonte
Centrale dei Rischi).
11
FINANZIAMENTI A QUASI-SOCIETA' NON FINANZIARIE ARTIGIANE
milioni di euro
40.000
%
15
valori in milioni di euro
variazioni % annue
29.173
30.000
10
20.642
20.000
5
10.000
0
-
-7,8%
-5
31/10/2012
30/06/2012
31/12/2011
31/06/2011
31/12/2010
30/06/2010
31/12/2009
30/06/2009
31/12/2008
30/06/2008
31/12/2007
30/06/2007
31/12/2006
30/06/2006
31/12/2005
30/06/2005
31/12/2004
30/06/2004
31/12/2003
30/06/2003
31/12/2002
30/06/2002
31/12/2001
30/06/2001
31/12/2000
30/06/2000
31/12/1999
-15
30/06/1999
-20.000
31/12/1998
-10
30/06/1998
-10.000
*Da giugno 2011 Banche e CCDD. Fonte: Elaborazioni Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Banca d'Italia.
Con specifico riferimento ai finanziamenti bancari a quasì-società non finanziarie
artigiane essi ammontano a fine settembre 2012 a circa 29,2 miliardi di euro, segnando una
variazione annua negativa di -7,8%. Tali finanziamenti nel corso del 2011 hanno
manifestato dapprima un recupero per poi flettere marcatamente nel 2012, segnando
un’inversione di tendenza ad ottobre 2012. Le indicazioni fornite dal rapporto tra i
finanziamenti effettivamente6 utilizzati e quelli accordati si colloca, a settembre 2012, per
l’industria manifatturiera ed estrazione di minerali al 59,2% (60,1% a giugno 2012), per il
commercio all’ingrosso ed al dettaglio ed attività dei servizi di alloggio e ristorazione al
67,8% (68,3% a giugno 2012), al 93,9% per le costruzioni (89,2% a giugno 2012) ed
all’89,1% per l’agricoltura, silvicoltura e pesca (88,9% a giugno 2012).
Rapporto finanziamenti utilizzati su accordati alle società non finanziarie ed alle
famiglie produttrici per branca produttiva* (dati in %)
%
100,0
set-11
90,0
88,2
88,9
giu-12
set-12
89,1
93,9
89,2
83,8
80,0
68,6
70,0
68,3
67,8
61,6
60,0
60,1
59,2
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
Agricoltura, silvicoltura e pesca
Commercio all'ingrosso ed al
dettaglio ed Attività dei servizi di
alloggio e ristorazione
Costruzioni
Industria manifatturiera, estrazione
di minerali
* L'aggregato di riferimento son i finanziamenti per cassa. A partire dai dati di giugno 2010 i prestiti di famiglie produttrici e società non finanziarie distinti per branche di attività economica sono definite in base alla nuova
classificazione delle attività economiche Ateco 2007, che ha sostituito la precedente classificazione ispirata all'Ateco 1981. L'Ateco 2007 costituisce la versione nazionale della Nace Rev. 2, la nomenclatura europea adottata con
regolamento (CE) n. 1893/2006. I dati si riferiscono a 25 branche che sono definite sulla base del livello più aggregato della classificazione Ateco 2007 (cosiddette sezioni). Per la sola branca "Attività manifatturiere", corrispondente
alla sezione C dell'Ateco 2007, si fornisce la disaggregazione in 11 raggruppamenti. Tale modifica comporta una discontinuità nelle serie storiche che non permette la costruzione delle dinamiche su base annuale. Fonte:
Elaborazioni ABI su dati Segnalazioni di Vigilanza.
6
Rapporto che risente della distribuzione dei finanziamenti tra breve e medio e lungo termine. A partire da giugno
2010 sono stati costruiti con la nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007
12
Le sofferenze lorde
Dall’analisi del rapporto sofferenze lorde / impieghi in base alla branca produttiva di
riferimento7 emerge come nel corso degli ultimi trimestri si sia registrato un graduale e
costante peggioramento della qualità del credito, strettamente connesso con il
deterioramento del quadro economico reale.
Rapporto sofferenze lorde su impieghi per branca produttiva (dati in %)
%
14,0
12,8
12,2
11,6
12,0
10,7 10,9
10,0
8,3 8,6
7,4 7,6
8,0
8,8 9,0
10,6
10,3
10,1
9,5 9,6
9,2
8,2
7,8
8,5
9,2
8,9
8,7
8,2
7,1
6,7
6,7
6,5 6,6 6,7
7,1 7,2
7,6
8,0
8,3
5,7
6,0
4,0
2,0
0,0
Agricoltura, Silvicoltura e Pesca
dic-10
mar-11
Commercio all'ingrosso ed al
dettaglio ed Attività dei servizi di
alloggio e ristorazione
giu-11
set-11
dic-11
Costruzioni
mar-12
giu-12
Industria manifatturiera, Estrazione
di minerali e Servizi
set-12
nov-12
A partire dai dati di giugno 2010 i prestiti e le sofferenze di famiglie produttrici e società non finanziarie distinti per branche di attività economica sono definite in base alla nuova classificazione
delle attività economiche Ateco 2007, che ha sostituito la precedente classificazione ispirata all'Ateco 1981. L'Ateco 2007 costituisce la versione nazionale della Nace Rev. 2, la nomenclatura
europea adottata con regolamento (CE) n. 1893/2006. I dati si riferiscono a 25 branche che sono definite sulla base del livello più aggregato della classificazione Ateco 2007 (cosiddette sezioni).
Per la sola branca "Attività manifatturiere", corrispondente alla sezione C dell'Ateco 2007, si fornisce la disaggregazione in 11 raggruppamenti. Tale modifica comporta una discontinuità nelle
serie storiche che non permette la costruzione delle dinamiche su base annuale. Da giugno 2010 il rapporto sofferenze/impieghi è costruito sulle nuove serie. Fonte: Elaborazioni ABI su dati
Banca d'Italia.
In particolare, il rapporto in esame per l’industria manifatturiera, estrazione di minerali
e servizi industriali si attesta – a fine novembre 2012 – all’8,3% (8% a settembre 2012), il
commercio all’ingrosso ed al dettaglio ed attività dei servizi di alloggio e ristorazione al
10,9% (10,7% a settembre 2012), le costruzioni al 12,,8% (12,2% a settembre 2012) e
l’agricoltura, silvicoltura e pesca al 9,2% (9% a settembre 2012).
7
Fonte: Segnalazioni di Vigilanza. A partire dai dati di giugno 2010 i prestiti e le sofferenze di famiglie produttrici e
società non finanziarie distinti per branche di attività economica sono definite in base alla nuova classificazione delle
attività economiche Ateco 2007, che ha sostituito la precedente classificazione ispirata all'Ateco 1981. L'Ateco 2007
costituisce la versione nazionale della Nace Rev. 2, la nomenclatura europea adottata con regolamento (CE) n.
1893/2006. I dati si riferiscono a 21 branche che sono definite sulla base del livello più aggregato della classificazione
Ateco 2007 (cosiddette sezioni). Per la sola branca "Attività manifatturiere", corrispondente alla sezione C dell'Ateco
2007, si fornisce la disaggregazione in 11 raggruppamenti (cosiddette divisioni). Tale modifica comporta una
discontinuità nelle serie storiche che non permette la costruzione delle dinamiche su base annuale. Da giugno 2010 il
rapporto sofferenze/impieghi è costruito sulle nuove serie.
13
I tassi di decadimento trimestrali
Nel mese di settembre2012 il tasso di decadimento trimestrale sui finanziamenti per
cassa alle imprese non finanziarie ed alle famiglie produttrici – espresso sugli importi (cfr.
nota alla tabella) – ha registrato una diminuzione rispetto al trimestre precedente ed un
aumento rispetto a giugno 2011: si è attestato allo 0,776% su base nazionale, 0,788 a giugno
2012 e lo 0,577% di settembre 2011. L’area geografica ad aver registrato il maggior livello
di tasso di decadimento sugli importi è stata quella Meridionale (1,517%; 1,364% a giugno
2011), seguita da quella Insulare (1,018%; 1,078% a giugno 2012), dall’Italia Centrale
(0,750%; 0,967% in precedenza), dall’Italia Nord-Orientale (0,676%; 0,696% in
precedenza), e, per finire, dall’Italia Nord-Occidentale (0,648%; 0,563% a giugno 2012).
Tassi di decadimento trimestrali*
(in %)
sugli importi
sui numeri
giu-11
set-11
giu-12
set-12
giu-11
Italia Nord-Occidentale
0,416
0,410
0,563
0,648
0,556
Italia Nord-Orientale
0,565
0,572
0,696
0,676
Italia Centrale
0,687
0,814
0,967
Italia Meridionale
0,825
0,609
Italia Insulare
0,981
Totale Italia
0,579
set-11
giu-12
set-12
0,517
0,615
0,618
0,452
0,412
0,495
0,463
0,750
0,630
0,589
0,709
0,737
1,364
1,517
0,779
0,667
0,854
0,821
0,737
1,078
1,018
0,805
0,718
0,981
0,922
0,577
0,788
0,776
0,596
0,542
0,667
0,656
* E' dato, in un determinato trimestre, dal rapporto f ra due quantità, di cui il denominatore è costituito dall’ammontare di credito utilizzato da
tutti i soggetti censiti in Centrale dei rischi e non considerati in situazione di “sof f erenza rettif icata” alla f ine del trimestre precedente e il
numeratore è pari all’ammontare di credito utilizzato da coloro, f ra tali soggetti, che sono entrati in sof f erenza rettif icata nel corso del
trimestre di rilevazione. Per il tasso di decadimento sui numeri valgono le stesse considerazione ad eccezione del f atto che il tasso è
calcolato sulla numerosità del gruppo dei creditori in "sof f erenza rettif icata" e su quella dei creditori che non sono in "sof f erenza rettif icata".
Fonte: Elaborazioni Uf f icio A nalisi Economiche A BI su dati Banca d'Italia
Osservando il tasso di decadimento sui finanziamenti per cassa alle imprese non
finanziarie e alle famiglie produttrici – espresso sui numeri (cfr. nota alla tabella) – si rileva
a settembre 2012 una lieve flessione rispetto al trimestre precedente, ma un aumento rispetto
ad un anno prima di tali indicatori, si nota, infatti, un valore su base nazionale, alla fine di
settembre 2012, pari allo 0,656% che si raffronta a 0,667% di giugno 2012 ed allo 0,542%
di settembre 2011.
Dalla ripartizione su base territoriale si rileva per l’Italia Insulare un tasso dello
0,922% (0,981% a giugno 2012), dello 0,821% per il Meridione (0,854% in precedenza),
dello 0,737% per il Centro (0,709% a giugno 2012), dello 0,618% per l’Italia NordOccidentale (0,615% in precedenza) e dello 0,463% per l’Italia Nord-Orientale (0,495% a
giugno 2012).
14
Le garanzie reali
Con riguardo ai finanziamenti per cassa si rileva come l’incidenza della copertura con
garanzie reali appare più consistente con riferimento alle famiglie produttrici (62,2% alla
fine di settembre 2012; 62,1% anche a giugno 2012 e 62,8% a settembre 2011); edilizia
(59,4% a settembre 2012; 59,6% a giugno 2012; 59,2% a settembre 2011), a motivo della
più ampia quantità di finanziamenti finalizzati per l’acquisto di abitazioni.
Minore incidenza di questo rapporto si riscontra nel comparto dei servizi8 (40,2% a
settembre 2012 – 40,8% a giugno 2012; 41,2% a settembre 2011) ed in quello dell’industria
(19,4% a settembre 2012; 19,3% a giugno 2012; 19,2% a settembre 2011).
Finanziamenti per cassa: garantito/utilizzato
Dati relativi a settembre 2012
milioni di euro
100,0%
400.000
Utilizzato
350.000
garantito / utilizzato
medio
Garantito
52,8%
garantito / utilizzato
75,0%
300.000
250.000
59,4%
62,2%
200.000
50,0%
40,2%
150.000
19,4%
100.000
25,0%
50.000
-
0,0%
Edilizia
8
Industria
Servizi
Famiglie produttrici
Servizi del commercio, recuperi e riparazioni, servizi degli alberghi e dei pubblici esercizi, servizi dei trasporti
interni, servizi dei trasporti marittimi e aerei, servizi connessi ai trasporti, servizi delle comunicazioni e servizi
destinabili alla vendita.
Finanziamenti per cassa a breve termine:
rapporto finanziamenti assistiti da garanzia reale/finanziamenti utilizzati
dati relativi a settembre 2012
%
100
90
Micro
finanziamenti
Piccoli
finanziamenti
Medi
finanziamenti
Grandi
finanziamenti
80
70
60
50
40
valore medio:
9,8%
30
20
10
-
DA 30.000 A DA 75.000 A DA 125.000 DA 250.000 DA 500.000 DA 2.500.000 DA 5.000.000
>=
< 75.000
< 125.000 A < 250.000 A < 500.000
A<
A<
A<
25.000.000
EURO
EURO
EURO
EURO
2.500.000
5.000.000 25.000.000
EURO
EURO
EURO
EURO
Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati Segnalazioni di Vigilanza.
Analizzando lo stesso rapporto per classi di grandezza di fido globale accordato, si
rileva che per quanto concerne i finanziamenti a breve scadenza il valore della quota dei
finanziamenti garantiti da garanzia reale sul totale evidenzi una distribuzione
sostanzialmente omogenea per tutte le classi inferiori ai 25 milioni di euro (9,8% valore
medio a settembre 2012; 9,4% a giugno 2012; 8,5% a settembre 2011).
Finanziamenti per cassa a medio e lungo termine:
rapporto finanziamenti assistiti da garanzia reale/finanziamenti utilizzati
dati relativi a settembre 2012
%
100
Micro
finanziamenti
Piccoli
finanziamenti
Medi
finanziamenti
Grandi
finanziamenti
90
valore medio:
51,3%
80
70
60
50
40
30
20
10
-
DA 30.000 A DA 75.000 A DA 125.000 DA 250.000 DA 500.000 DA 2.500.000 DA 5.000.000
>=
< 75.000
< 125.000 A < 250.000 A < 500.000
A<
A<
A<
25.000.000
EURO
EURO
EURO
EURO
2.500.000
5.000.000 25.000.000
EURO
EURO
EURO
EURO
Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati Segnalazioni di Vigilanza.
Il rapporto in esame risulta ovviamente più elevato per i finanziamenti a medio e lungo
termine. Per questo ratio si riscontrano valori più elevati per le classi di importo più
contenute (51,3% valore medio a settembre 2012; 52,4% a giugno 2012; 55,3% a settembre
2011).
16
I tassi di interesse attivi
Per quanto riguarda i tassi di interesse (inclusivi di interessi, commissioni e spese)
applicati alle operazioni di finanziamento a scadenza9 al settore produttivo10 a settembre
2012 essi si sono attestati al 2,98% su base nazionale per i finanziamenti fino ad 1 anno (in
flessione rispetto al 3,26% di giugno 2012), al 3,76% per quelli con scadenza compresa fra
1 e 5 anni (3,40% a giugno 2012) e al 4,38% per quelli con scadenza oltre 5 anni (4,64% a
giugno 2011).
Nelle singole aree geografiche sono stati rilevati i seguenti tassi sui prestiti: 2,94%,
3,71% e 3,85% rispettivamente per le tre classi di scadenza per l'area Nord-Occidentale
(3,173%, 3,75% e 4,10% a giugno 2012); 3,04%, 3,96% e 4,09% per l’area Nord-Orientale
(3,26%, 4,43% e 4,43% a giugno 2012); 2,85%, 3,42% e 4,59% per il Centro (3,26%,
2,51% e 4,93% a giugno 2012); 3,24%, 5,14% e 5,31% per il Meridione (3,50%, 5,10% e
5,33% a giugno 2012) ed, infine 3,21%, 4,76% e 4,93% per l'area insulare (3,55%, 4,92% e
5,15% a giugno 2012).
Tassi sui finanziamenti per cassa al settore produttivo * (inclusivi di interessi,
commissioni e diritti) - Dati relativi a settembre 2012
%
%
8,0
100
fino ad un anno
tra 1 e 5 anni
90
7,0
oltre 5 anni
finanziamenti a medio e lungo termine assistiti da garanzia reale/finanziamenti a medio e lungo
80
6,0
70
5,0
60
4,0
50
40
3,0
30
2,0
20
1,0
10
0,0
0
< 250.000 EURO
DA 250.000 A <
1.000.000 EURO
DA 1.000.000A <
5.000.000 EURO
DA 5.000.000 A <
25.000.000 EURO
>= 25.000.000 EURO
TOTALE
*Per durata originaria del tasso (fino a 1 anno; tra 1 e 5 anni e oltre 5 anni), imprese non finanziarie e famiglie produttrici.
Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati di Segnalazioni di Vigilanza.
Osservando i tassi di interesse attivi in funzione della classe di importo del
finanziamento si notano solo moderate differenziazioni fra le diverse classi con riguardo ai
tassi di interesse applicati ai finanziamenti a scadenza in termini di data originaria del tasso
al settore produttivo. Al riguardo, il tasso di interesse sui prestiti con scadenza fino a un
9
Durata originaria del tasso: fino ad 1 anno; tra 1 e 5 anni e oltre 5 anni.
Società non finanziarie e famiglie produttrici.
10
17
anno (inclusivo di interessi, commissioni e diritti) risulta, infatti, a settembre 2012 pari al
3,15% per le classi di importo inferiori a 250.000 euro, un valore in lieve flessione rispetto a
quello di giugno 2012 (3,32%): 3,08% nell’Italia Nord-Occidentale (3,24% a giugno 2012),
3,03% nell’Italia Nord-Orientale (3,18% a giugno 2012), 3,18% nell’Italia Centrale (3,39%
a giugno 2012), 3,43% nell’Italia Meridionale (3,58% a giugno 2012) e 3,32% nell’Italia
Insulare (3,55% a giugno 2012).
Per la classe oltre i 25 milioni di euro il tasso applicato ai finanziamenti con durata
originaria del tasso fino a un anno risulta a settembre 2012 pari al 2,75% (3,05% a giugno
2012): 2,77% nell’Italia Nord-Occidentale (2,97% a giugno 2012), 2,92% nell’Italia NordOrientale (3,16% a giugno 2012), 2,52% nell’Italia Centrale (2,99% a giugno 2011), 2,96%
nell’Italia Meridionale (3,31% a giugno 2012) e 3,01% nell’Italia Insulare (3,36% a giugno
2012).
Tassi sui finanziamenti per cassa al settore produttivo* (inclusivi di interessi, commissioni e diritti)
Laddove
si
(Dati relativi a settembre 2012)
considerano i tassi
operazioni a revoca
applicati
alle
Finanziamenti a breve assistiti da garanzia reale / finanziamenti a
operazioni a revoca,
breve utilizzati (sc. dx)
si rileva come il
tasso di interesse sui
prestiti (inclusivo di
interessi,
commissioni
e
diritti) sia risultato a
settembre 2012 pari
al 7,93% per il totale
nazionale, 8,13% a
giugno 2012. In
particolare,
esso
risulta a settembre 2012 pari all’11,31% per le classi di importo inferiori a 250.000 euro
(11,62% a giugno 2012): 11,68% nell’Italia Nord-Occidentale (11,95% a giugno 2012),
10,47% nell’Italia Nord-Orientale (10,73% a giugno 2012), 11,42% nell’Italia Centrale
(11,90% a giugno 2012), 11,81% nell’Italia Meridionale (12,11% a giugno 2012) e 10,99%
nell’Italia Insulare (11,20% a giugno 2012) e pari al 5,34% per la classe di importo
superiore ai 25 milioni di euro (5,43% a giugno 2012): 4,88% nell’Italia Nord-Occidentale
(5% a giugno 2012), 5,31% nell’Italia Nord-Orientale (5,37% a giugno 2012), 5,46%
nell’Italia Centrale (5,65% a giugno 2012), 7,24% nell’Italia Meridionale (6,79% a giugno
2012) e 7,23% nell’Italia Insulare (7,41% a giugno 2012). Le differenze che si riscontrano
tra i livelli dei tassi di interesse per le diverse classi di importo e per le diverse durate sono
correlate a molteplici fattori, tra cui, la diversità di incidenza dei costi operativi, le
differenze nel grado di rischiosità e nella presenza di garanzie reali.
%
%
12
100
90
10
80
70
8
60
6
50
40
4
30
20
2
10
0
-
< 250.000 EURO
DA 250.000 A <
1.000.000 EURO
DA 1.000.000A <
5.000.000 EURO
DA 5.000.000 A <
25.000.000 EURO
>= 25.000.000 EURO
TOTALE
* imprese non finanziarie e famiglie produttrici. Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati di Segnalazioni di Vigilanza.
18