bollettino 38
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bollettino 38
SOSPENSIONE DELL’ART. 17: dialogo in provveditorato Questa relazione non proviene da una registrazione ma è tratta dai nostri appunti. Le frasi scritte fra virgolette sono state realmente pronunciate e fedelmente trascritte. Gli interventi non virgolettati sono invece riprodotti in sintesi. Presenti : Luigi Pagano, Gloria Manzelli, Nicola DeRienzo (presidente Cuminetti), Francesca Bianchi, Giorgio Semeria, Franco MoroVisconti(volontari Cuminetti), Antonio Casella(Ekotonos) Nunzio Ferrante, MariaVittoria Mora, Mario Napoleoni, Gabriella Sacchetti, Sandro Sessa (volontari firmatari dei bollettini Calamandrana) Introduce DeRienzo che ringrazia il provveditore per aver accolto la sua richiesta di questo incontro. che rafforza il dialogo, visto che L’Associazione. Cuminetti e la Direzione condividono valori fondamentali quali la difesa dei diritti dei detenuti.. Chiede la ripresa dell’attività per i volontari sospesi e le regole di disciplina da darsi. Pagano: “Siamo stati messi in croce sulla base del sentito dire. Avete anticipato delle sentenze e questo mi scandalizza. Non è corretto. E’ il magistrato che deve decidere. Anche gli agenti della polizia penitenziaria hanno il diritto di presunta innocenza che vale per tutti. Si tratta di una persona che in 36 anni di servizio non è mai stato richiamato, è padre e sta per diventare nonno” “ A che gioco giochiamo? C’è il Garante. Utilizziamo gli organi appositi. C’è lo spazio per i volontari, quello per Antigone, quello per il difensore civico. Un detenuto potrebbe anche dire stronzate. Non è detto che perché è detenuto non sia stronzo. Contesto che il bollettino sia stato mandato in rete. Perché avete mandato in rete il bollettino? Era meglio mandarlo all’autorità giudiziaria. Quello non è un illecito. Siete diventati accusatori. Con l’art. 17 voi non potete pubblicizzare. Il fatto di averlo reso pubblico è prendere posizione. Se volete pubblicizzare diventate giornalisti. Trasformatevi in Antigone Voi in un bollettino del 2002 vi ponete dei quesiti. Non è un sistema corretto. Volete alimentare dubbi? Come fate voi a interpretare se non ci riesco io? Discernere è difficile..” “La direttrice di Bollate ha ora tutto il personale contro per aver detto cose normalissime in un’ intervista.” “Anche se i controlli per me sono importanti perché mi possono far sbagliare di meno, i volontari non devono controllare. Non mi metterò certo a scrivere un decalogo , non si possono dare regole precise. Vediamo se è possibile estendere ai volontari la tutela dei diritti” “Lasciatemi confrontare con la direzione” Con quest’ultima frase Pagano conclude l’incontro rispondendo alla domanda di De Rienzo sui permessi per gli autori dei bollettini Calamandrana. Manzelli: “Bisognava informare la direzione e non diffondere in internet. La mattina del 16 dicembre mi sono stupita a trovare nella mia mail (che è confidenziale) il bollettino Calamandrana Voi insinuate che noi copriamo. La gestione del quotidiano è difficile. Noi siamo stati ricattati dalle trans.” Quanto ai vostri permessi, si tratta nopn di semplice sospensione ma di revoca. Gli interventi precedentemente trascritti del Provveditore e della Direttrice sono stati intercalati da affermazioni e domande, di cui riportiamo stralci. De Rienzo sottolinea che anche al Cuminetti interessa la legalità. Semeria: fa notare che alla direzione andava bene informare il Garante e la direzione. Francesca Bianchi afferma che il volontario ha nel suo DNA la tutela dei diritti dei detenuti e non può non vedere cosa accade in carcere. Nunzio: chiede cosa viene considerato una nostra complicità visto che nel Bollettino Calamandrana non è stata pubblicizzata nessuna condanna e nessuna accusa e non è stata offesa nessuna guardia. Si augura che il presunto indagato risulti innocente. Afferma che se le voci risultavano infondate la Procura non procedeva. Ricorda come il lavoro del Calamandrana si è ispirato alla carta di Calamandrana, firmata da Pagano, Don Ciotti ed altri, in cui si afferma la volontà di umanizzare il carcere e renderlo trasparente. Sandro Sessa chiede: cosa si può mandare in rete e cosa no, qual è la formula da usare, visto che è stata criticata quella di porre dei quesiti, quali sono le regole da rispettare. MariaVittoria Mora ricorda che nei bollettini si è richiesta una verifica. I volontari non fanno niente di strano ma lavorano senza l’ipocrisia del non vedere, non sentire, non parlare. Mario Napoleoni ricorda a Pagano una sua dichiarazione di qualche anno fa: “Se c’è contestazione fra un detenuto e una guardia , io dò senz’altro ragione alla guardia” Qui Pagano precisa che è ovvio che sia così, si fa così in tutti i campi, magistrati, medici.eccetera.