salute NEWS 1 - editare2000.it

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Lunedì 11 Marzo 2013
Roma
ne
Salute ws
Anno VI - N° 105
QUINDICINALE DI INFORMAZIONE
SANTA LUCIA
Riabilitazione per
pazienti amputati
di arto inferiore
SAN GALLICANO
Direttore editoriale Tiziano Battisti
Un Centro per la
cura delle malattie
rare della pelle
LEGGI
In Parlamento
provvedimenti
fermi sulla sanità
REBIBBIA
Situazione critica
nel reparto
malati di Hiv
IL PUNTO
Lanciare un segnale
di normalità
TIZIANO BATTISTI
a pag. 3
a pag. 4
a pag. 9
a pag. 14
Nel Lazio parte l’era
di Nicola Zingaretti
Mentre per il governo
nazionale la nebbia ancora
avvolge la possibile soluzione al rebus consegnato
dalle elezioni con l’impossibilità di una maggioranza
certa al Senato, frutto di
una legge elettorale
demenziale, nella nostra
regione una cosa almeno è
certa: ha vinto Nicola
Zingaretti. Che sarà pertanto il nuovo Presidente della
regione Lazio. Mentre leggete questo articolo i tecnici della Corte d'appello
avranno finito il loro lavoro
per il riconteggio delle
schede, e avranno ufficializzato la vittoria del centrosinistra. Nicola Zingaretti ha
vinto con il 40,71%.
a pag. 2
Medicina
Salute
Alimentazione
Scompenso cardiaco,
novità dal nervo vago
Chirurgia plastica,
meno protesi al seno
Disturbi premestruali,
combatterli con il ferro
a pag. 6
a pag. 7
a pag. 11
N
el numero scorso titolavamo Voto
in frantumi Italia ingovernabile. I
fatti del dopo elezioni stanno purtroppo dimostrando che avevamo ragione. Sarà difficile fare un governo che
duri. Molto probabile il ricorso alle urne
per uscire da una situazione dovuta
anche ad una legge elettorale demenziale che elegge la Camera in maniera diversa rispetto al Senato. E così la coalizione
di Bersani ha la maggioranza assoluta dei
deputati ma non quella dei senatori, pur
avendo ottenuto al Senato una percentuale di voti più alta. Non ci sono problemi di governabilità invece alla Pisana. La
legge elettorale assegna il premio alla
coalizione che prende più voti e la vittoria di Nicola Zingaretti, pur in presenza
di un sistema non più bipolare, è netta:
più di 10 punti percentuali rispetto al
candidato del centrodestra Francesco
Storace. Il neo Presidente ha indicato
subito la strada da seguire: taglio agli
sprechi e ai costi della politica. Tetto di
5mila euro agli stipendi, via le indennità
e le auto blu. Ma soprattutto spese online. Insomma punti che non lasceranno
indifferenti i ‘grillini’. E sembra confermata l’ipotesi degli assessori ‘esterni’, e
cioè non consiglieri. Niente doppia carica: nel caso fosse scelto un consigliere,
per diventare assessore dovrebbe prima
dimettersi. Una delle priorità sarà l’approvazione del Bilancio entro fine mese,
situazione complicata dal precedente
Consiglio, come spieghiamo nell’articolo a pagina 2. E’ chiaro che il banco di
prova sarà rappresentato ancora una
volta dai problemi in sanità. Dalle notizie
che circolano sembra purtroppo confermata l’ipotesi che ci sia ancora il commissario e non venga nominato l’assessore alla sanità. Una scelta secondo noi
non giusta. Sono ormai troppi anni che
la Regione ha ‘abolito’ di fatto una postazione fondamentale per tentare di governare, non solo con le forbici ma anche
con la ‘politica’, i gravi problemi che via
via si sono accumulati. Lasciare ancora
libera questa ‘casella’, con la nomina di
nuovi sub commissari, darebbe un
segnale di continuità con quanto successo dall’ultimo Marrazzo alla Giunta
Polverini. Uscire dall’emergenza dopo
un elezione democratica è dovuto. In un
settore martoriato come quello della
sanità vuol dire innanzitutto ripristinare
modalità di ‘conduzione’ normali.
Mandando così un segnale forte di
disponibilità anche all’ascolto.
2
Roma Salute news
11 Marzo 2013
Elezioni Il dato del Lazio riporta il sorriso in casa Pd. Vittoria netta specialmente nella Capitale dove il neo presidente supera il 45%
Regione, il successo di Nicola Zingaretti
La maggioranza in consiglio sarà di 28 consiglieri su 50. Primo scoglio: l’approvazione del Bilancio entro fine mese
M
entre per il governo
nazionale la nebbia
ancora avvolge la
possibile soluzione al
rebus
consegnato
dalle elezioni con l’impossibilità di una maggioranza certa al
Senato, frutto di una legge
elettorale demenziale, nella
nostra regione una cosa almeno è certa: ha vinto Nicola
Zingaretti. Che sarà pertanto il
nuovo Presidente della regione
Lazio. Mentre leggete questo
articolo i tecnici della Corte
d'appello avranno finito il loro
lavoro per il riconteggio delle
schede, e avranno ufficializzato la vittoria del
centrosinistra. Nicola
Zingaretti ha vinto con
il 40,71%. Francesco
Storace si è fermato al
29,24%, il candidato
del Movimento 5 Stelle
al 20.31%. Molto al di
sotto del dato nazionale Giulia
Bongiorno per la Lista civica di
Monti ferma al 4.64%, fuori dal
Consiglio
regionale
Rivoluzione civile di Ingroia.
Primo partito della regione il
Pd con il 30,43%, il Pdl al
secondo posto con il 20,25%,
il M5s al 16,90%. Grazie a
questo risultato Zingaretti
porta in Consiglio i 10 del suo
listino (Cristiana Avenali,
Daniela
Bianchi,
Marta
Bonafoni, Cristian Carrara,
Baldassare Favara, Rosa
Giancola,
Gian
Paolo
Manzella, Daniele Mitolo,
Teresa Petrangolini e Riccardo
Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
Valentini), il
Pd elegge
13 consiglieri (10
da Roma
Eugenio
Patané,
F a b i o
Bellini,
Daniele
Leodori,
Marco Vincenzi, Simone Lupi,
Massimiliano Valeriani, Mario
Ciarla, Gianfranco Zambelli,
Riccardo Agostini, Rodolfo
Lena; 1 da Frosinone Mauro
Buschini; 1 da Latina Enrico
Forte; 1 da Viterbo Enrico
Panunzi); 2 li elegge la Lista
civica Zingaretti (Michele
Baldi e Gianluca Quadrana); 1
ciascuno il Partito socialista
Italiano (Oscar Tortosa), Sel
(Gino De Paolis) e il Centro
democratico (Piero Petrassi).
Il centrodestra, oltre a
Francesco Storace, elegge 12
consiglieri: 9 il Pdl (6 da
Roma: Adriano Palozzi, Luca
Gramazio, Fabio De Lillo,
Giuseppe Cangemi, Antonello
Aurigemma e Pietro Di
Paolantonio; 1 da Frosinone
Mario Abbruzzese; 1 da
Latina Giuseppe Simeone; 1
da Viterbo Daniele Sabatini);
1 La Destra (Fabrizio Santori);
1 la Lista Storace presidente
(Olimpia Tarzia); 1 Fratelli
d'Italia (Giancarlo Righini). Il
Nicola Zingaretti
ha vinto con il 40,71%.
Francesco Storace si è fermato
al 29,24%, il candidato del
Movimento 5 Stelle al 20.31%
Il ministro della Salute Renato Balduzzi
Più impegno da Ue contro infezioni negli ospedali
Ogni anno nei Paesi dell'Unione Europea
muoiono per infezioni correlate ai luoghi
di cura 37 mila persone. Secondo il ministro della Salute, Renato Balduzzi ''vanno
implementati programmi di monitoraggio
delle infezioni e di formazione del perso-
nale sanitario, attraverso anche la costituzioni di gruppi di intese a livello aziendale,
l'adozione di pratiche igieniche più sicure e
la conduzione di audit sul tema. La proposta dell'Italia è che l'Unione fornisca supporto tecnico-giuridico affinché ogni Stato
membro istituisca un gruppo di coordinamento nazionale, in grado di definire e diffondere linee guida e indirizzo, anche in
relazione all'antibiotico-resistenza. La
Commissione europea dovrebbe dar vita a
periodiche campagne di comunicazione''.
Movimento 5 Stelle porta alla
Pisana 7 consiglieri (5 da
Roma Davide Barillari, Devid
Porrello, Valentina Corrado,
Gianluca Perillie Silvana
Denicolò; 1 da Latina Gaia
Pernarella e 1 da Viterbo
Silvia Blasi). Infine due consiglieri per la Lista civica per
Bongiorno (Pietro Sbardella
per Roma e Mauro Fardelli da
Frosinone). Molto interessante, anche in ottica delle
comunali di maggio prossimo, il voto a Roma città, con
la vittoria del centrosinistra
ancora più netta: Nicola
Zingaretti al 45,35%, Storace
al 24,86% e Barillari al
20,09%. Il neo presidente ha
già dettato le sue priorità:
taglio agli sprechi e ai costi
della politica. La linea che
sembra definita è che non si
possono accumulare benefit
e doppi incarichi. Per cui
nessuno tra i consiglieri eletti, a meno che non si dimetta,
sarà nella nuova giunta. Il
primo vero scoglio sarà però
entro il 31 marzo l’approvazione del bilancio. Sapendo
che il disciolto Consiglio
regionale il 27 dicembre
scorso, ha dato il proprio
assenso all’ esercizio provvisorio. Il che significa che i
capitoli di spesa sono usati
mensilmente senza avere
risorse in cassa, facendo
riferimento alle uscite dell’anno precedente. Insomma
pochi margini per gli aggiuTiziano Battisti
stamenti.
Denuncia L’Associazione Avvocato del Cittadino: per un bambino di due anni quasi un anno per una visita oculistica
Liste d’attesa per i bimbi
“S
e ha fretta, il primo
posto disponibile è il 7
giugno
a
Santa
Marinella. Se invece
non è urgente, possiamo fare il 3 dicembre a Roma”.
Così, con una risposta secca, il
Cup dell’ospedale pediatrico
Bambino Gesù gela le speranze di
una giovane mamma che, ricetta
alla mano, cerca di prenotare una
visita oculistica per il suo bimbo di
due anni. La ragazza, una dei soci
fondatori dell’associazione di solidarietà sociale Avvocato del
Cittadino, ha subito deciso di
denunciare e soprattutto diffondere la vergognosa situazione attra-
verso l’organizzazione. Come è
possibile che per una visita oculistica pediatrica nella propria città in
una struttura prettamente dedicata
ai bambini, si debba aspettare
quasi un anno? Anche chiamando
il Recup, l’operatrice avverte che
per i bambini così piccoli, solo
alcune strutture offrono il servizio richiesto: l’alternativa è
prenotare la prima visita oculistica disponibile presso una
qualunque struttura sanitaria
e poi chiamare per sapere se
i medici sono specializzati
anche per i bimbi così piccoli. Eppure quello alla salute è
uno dei diritti fondamentali
del nostro ordinamento, garantito
dall’art.32
della
nostra
Costituzione. Alla luce di queste
situazioni, suona quasi beffardo
quanto si legge sul sito del
Ministero della Salute: “I bambini
hanno il diritto di godere del miglior
stato di salute possibile e di poter
accedere a cure sanitarie appro- farlo per un bambino, è addirittura
priate, condizione essenziale in peggio! E’ assurdo aspettare quasi
tutte le fasi della vita, in
particolare per l’età evolu“I bambini hanno il diritto
tiva”. Un bambino a due
di godere del miglior stato
anni non parla, o comundi salute possibile e di
que usa un lessico compoter accedere a cure sanitarie
prensibile alla sola famiglia,
appropriate, condizione
non riesce a decifrare i suoi
essenziale in tutte le fasi
bisogni. Per lui lo fanno i
della vita, in particolare
suoi genitori ed il suo
per l’età evolutiva”
pediatra che a loro volta
hanno bisogno di un sistema sani- un anno per una visita di controllo in
tario che sia tempestivo. Efficace. E un ospedale specializzato della prodinamico. “Mi sono già occupata pria città. Ma la cosa giusta è
dell’odissea delle liste d’attesa per denunciare queste situazioni ed allo
le donne incinte a cui al Recup veni- stesso tempo darsi da fare. E’
vano proposte prenotazioni di eco- anche possibile, se i tempi sono
grafie morfologiche addirittura eccessivi, ricorrere alle strutture pridopo la data del parto – dice vate e poi chiedere un risarcimento
Emanuela Astolfi, presidente di di quanto speso, previa richiesta alla
Avvocato del Cittadino – Ma ora, Asl di competenza”. Simona Barbato
Roma Salute news
11 Marzo 2013
Puoi vedere l’intervista al Prof. Marco Traballesi sul canale yuotube di Obiettivo salute
3
Servizi Cento pazienti amputati all’anno nel reparto ad hoc della Fondazione Santa Lucia per recuperare l’autonomia
Riabilitazione per pazienti amputati
Pratica quotidiana e attività scientifica nell’IRCCS di Via Ardeatina
C
ura, riabilitazione e proteseizzazione dei pazienti
amputati di arti inferiore.
Stiamo facendo ingresso in
uno dei reparti di eccellenza della Fondazione Santa Lucia.
Un reparto ad hoc che negli ultimi
20 anni, sotto la direzione di Marco
Traballesi, ha mediamente ricoverato ogni anno da 90 a 100
Pazienti, alcuni anche con amputazione di entrambi gli arti inferiori.
In questi anni sono state ricoverate circa 1200 persone amputate,
gran parte delle quali ha successivamente usufruito di controlli in
regime ambulatoriale. Gli amputati, sia uomini che donne, affluiti alla
sezione sono per il 65% amputati
di coscia, 27% amputati di
gamba, 8% biamputati; le cause
di amputazione sono 30% vasculopatia aterosclerotica, 50%
vasculopatia diabetica, 15% trauma, 5% neoplasia.
E’ un settore di eccellenza, come
altri all’interno della Fondazione
Santa Lucia IRCCS, con un percorso clinico e riabilitativo ben preciso. Il paziente all'ingresso viene
valutato dall'equipe del reparto
(medico, infermiere, fisioterapista,
tecnico ortopedico), viene quindi
definito il protocollo riabilitativo
che, secondo le attuali linee guida,
viene personalizzato in base alle
condizioni cliniche del singolo
paziente. Cinque ore di riabilitazione al giorno, con attività sia individuale che di gruppo e supporto
idrocinetico se le condizioni del
moncone lo consentono. Due
volte a settimana viene effettuata
la visita specifica per la valutazione
della protesi, nella quale tutta
l'equipe, in collaborazione con tecnici ortopedici specialisti, si con-
Tra le ricerche recenti
di maggior interesse
realizzata dall’equipe
del Santa Lucia quella
che analizza il percorso
riabilitativo dei pazienti
colpiti da ictus cerebrale
e da amputazione d’arto inferiore
fronta ed ottimizza. Attorno alla
pratica quotidiana di cura ruota
una intensa attività scientifica che
si caratterizza nella partecipazione
a progetti di ricerca nazionali ed
internazionali, nella partnership
con altri Istituti e attività di ricerca
finanziata dalle aziende produttrici
delle componenti protesiche finalizzata alla valutazione dell’efficacia
di nuove componenti.
Tra le ricerche recenti di maggior
interesse realizzata dall’equipe del
Santa Lucia quella che analizza il
percorso riabilitativo dei pazienti
colpiti da ictus cerebrale e da
amputazione d’arto inferiore. Il
fenomeno delle vasculopatie aterosclerotiche è oggi giorno in
costante incremento e spesso più
territori del sistema circolatorio, ad
esempio il circolo carotideo e degli
arti inferiori, sono colpiti contem-
poraneamente da tale patologia.
Grazie alle moderne tecniche
interventistiche si assiste ad un
aumento della sopravvivenza per i
pazienti colpiti ma l’associazione
tra emiparesi e amputazione d’arto inferiore nello stesso paziente
porta ad una condizione di grave
disabilità rendendo più impegnativo e lungo il percorso riabilitativo,
aumentando i costi e riducendo la
possibilità di recupero dell’autonomia nelle attività della vita quotidiana. Diversi studi riportano la prevalenza di questa doppia disabilità
tra l’8% e il 18%. In quest’ultimo
studio è stato indagato il destino di
tali pazienti valutandoli con un follow-up dopo circa 3 anni dalla
dimissione dalla Fondazione
Santa Lucia.
Sono stati reclutati 44 pazienti (età
media 68±9 anni) affetti da doppia
disabilità, con amputazione transfemorale o trans-tibiale e ne sono
state valutate l’autonomia nelle
attività della vita quotidiana con e
senza protesi e l’abilità motoria
con la protesi.
Lo studio ha evidenziato come in
questi pazienti ci sia una riduzione
del 13% dell’abilità motoria con la
protesi e del 10% dell’autonomia
nelle attività della vita quotidiana.
Circa il 23 % dei pazienti aveva
sospeso l’uso della protesi. I fatto-
Il prof. Marco Traballesi
ri che maggiormente incidono sul
precoce abbandono dell’uso della
protesi e sulla riduzione dello status funzionale è la presenza dell’amputazione
in un emilato 1200
corporeo e Le persone
della paresi amputate
nell’emilato che sono
controlaterale. state ricoveInoltre si è evi- rate in questi
d e n z i a t o anni al S.
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La fondazione contro l’osteoporosi
L’osteoporosi è una condizione caratterizzata dalla
diminuzione della massa ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Ciò provoca un aumento della fragilità ossea con il conseguente rischio di fratture. Una donna su due ed un
uomo su cinque affetti da osteoporosi non sanno di
esserlo. Presso la Fondazione Santa Lucia è attivo
un Centro per l’Osteoporosi a cui ci si può rivolgere in regime di convenzione con il S.S.N., presentando la ricetta del medico di famiglia con la dicitura
“visita specialistica per osteoporosi”. Servizio
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severità dell’emiparesi e più alto
sia il livello di amputazione minore
è la probabilità di mantenere l’autonomia raggiunta dopo il trattamento riabilitativo. Questo è il
primo lavoro pubblicato a livello
internazionale che indaga sul
destino dei pazienti affetti da doppia disabilità: i fattori prognostici
riscontrati possono essere d’aiuto
per il team riabilitativo per concentrare le risorse nei pazienti con
maggior possibilità di recupero e di
mantenimento delle autonomie
funzionali. Infatti, se da un lato
alcuni amputati tendono ad
abbandonare l’uso della protesi,
dall’altro ben il 65% dei soggetti
utilizza ancora la protesi per circa 4
ore al giorno 5 giorni alla settimana, dato che indica come sia fondamentale un buon trattamento
riabilitativo anche in persone che
presentano questa grave doppia
Arianna Ugolini
disabilità.
4
Roma Salute news
11 Marzo 2013
Servizi Al San Gallicano un Centro per il trattamento e la cura di queste malattie
Le malattie rare della pelle,
campanelli d’allarme anche
per patologie neurologiche
Sono circa 70.000 le persone che soffrono di sclerodermia
A
ppaiono sulla pelle fin
dall’infanzia e spesso
sono indicatori di patologie sistemiche, metaboliche e neurologiche
di una certa gravità. Parliamo
delle malattie rare della pelle,
un universo sconosciuto ai più
ma ben noto agli specialisti del
San Gallicano dove opera il
Centro malattie rare che, come
spiega il Prof. Aldo Di Carlo,
Direttore Scientifico dell’ISG,
gioca un ruolo guida nel trattamento di queste particolari
patologie della pelle in un contesto nel quale troppo spesso
si sottovaluta l’ambito della
ricerca e quello socio-assistenziale. Dalla sclerodermia,
alle porfirie, dalla mastocitosi
all’alcaptonuria, il Centro si
conferma
una
struttura
all’avanguardia per il trattamento e la cura di queste
patologie della pelle. La sclerodermia, dal greco “pelle
dura,” causa l'ispessimento ed
indurimento della pelle in circa
70.000 persone con circa 300
nuovi casi annui, che si traduce in danni articolari e a organi
interni perché colpisce tutte le
cellule endoteliali. Le donne
sono colpite più degli uomini
con un rapporto di circa 3:1 e
questa differenza si accentua
con l’età fertile arrivando ad un
rapporto di 8:2. L’età di esordio della malattia è compreso
generalmente tra i 45-65 anni.
Le cause della malattia sono
ancora oggi sconosciute,
anche se alcune ipotesi legano
l’insorgenza della sclerodermia
all’assunzione di alcuni farmaci o all’esposizione ad alcuni
agenti tossici ambientali. La
terapia per la cura è complessa, l’immunomodulazione, la
microangiopatia e la fibrosi
rappresentano i più importanti
aspetti patogenetici della
malattia nonché i principali
obiettivi terapeutici, inoltre,
l’interessamento multisistemico (polmoni, cuore, apparato
gastroenterico, etc) richiede
spesso una scelta molto accurata anche della terapia sintomatica. Generalmente vengono usati farmaci vasoattivi,
corticosteroidi, capaci di inibire la risposta immunitaria ano-
Le porfirie acute
colpisce in Europa una
persona su 75.000, quella
tarda una su 25.000
mala. Di notevole importanza
è la fisioterapia in quanto ritarda i possibili danni articolari.
Le porfirie acute, invece, colpisce in Europa una persona
su 75.000, quella tarda una su
25.000, le protoporfirie raggruppano due malattie rare
ereditarie e colpiscono una
persona su 150.000, ma è così
subdola che si presenta simulando le malattie più comuni
come il mal di pancia, mentre
al livello cutaneo provocano
una ipersensibilità alla luce
che costringe le persone ad
una vita “nell’oscurità”. Il
Centro del San Gallicano fornisce analisi di laboratorio
altamente specialistiche, ha
una casistica di oltre 1000 casi
relativa ai diversi tipi di
Porfiria, sia acuta che non
acute e ha di recente registrato presso il Ministero della
Salute, un importante test di
screening in caso di sospetto
San Gallicano, Centro all’avanguardia per la cura delle malattie della pelle
di “attacco acuto di porfiria”
(dolori addominali generalmente accompagnati da altri
sintomi quali nausea, vomito,
costipazione,
tachicardia,
ipertensione,
debolezza
muscolare, etc). Si tratta del
“KIT per il test qualitativo del
Porfobilinogeno”, che si spera
venga presto distribuito presso i Centri di medicina d’urgenza e di Pronto Soccorso,
oltre che i Centri per le porfirie.
Altra novità del Centro è il pro-
Le protoporfirie
raggruppano due malattie
rare ereditarie e colpiscono
una persona su 150.000
Ospedale Grassi di Ostia
A rischio l’assistenza ai malati oncologici
La denuncia arriva da Enrico Gregorini, segretario generale Fp Cgil Roma Centro ovest litoranea: “Da novembre
la Asl Rm D segnala alla Regione la grave carenza di oncologi chiedendo l'autorizzazione ad assumere almeno un
dirigente medico oncologo per diminuire i tempi di attesa per le visite oncologiche che, ad oggi, arrivano fino a
due mesi, tempi troppo lunghi stante la gravità di tali patologie che richiedono interventi tempestivi e celeri. La Asl
Rm D a breve, non potrà più garantire il minimo assistenziale ai pazienti oncologici in quanto una delle uniche due
unità disponibili in azienda è prossima alla pensione e,
pertanto, senza un'immediata autorizzazione regionale ad
assumere o ad indire una procedura di mobilità, il carico
di lavoro ricadrà su un unico medico oncologo con inevitabili gravissime ripercussioni sui pazienti e sul loro diritto a ricevere cure immediate ed efficaci. Denunciamo
l'inerzia e l'indifferenza dei competenti organi regionali di
fronte a problematiche di vitale rilevanza per una moltitudine di pazienti che, oltre ad essere gravemente malati,
rischiano di non poter accedere alle cure e all'assistenza
necessaria a causa dell'inadeguatezza e dell'insensibilità di
dirigenti regionali”.
getto finanziato dalla fondazione Telethon per gli anni
2012-2015, sulla malattia di
Hailey-Hailey, una rara patologia dermatologica, ereditaria,
a trasmissione autosomica
dominante. In Italia non esistono studi epidemiologici che
consentano di conoscere
quanti soggetti sono affetti da
HHD, né quanti siano i portatori della mutazione genetica,
sappiamo che la malattia
esordisce intorno ai 25-30
anni di età ed in genere ha un
andamento cronico-recidivante. “E' necessario – spiega
Gianfranco
Biolcati,
Responsabile del Centro per
le
Porfirie
e
Malattie
Metaboliche Ereditarie ISG uno sforzo congiunto tra istituzioni, industria farmaceutica e
laboratori di ricerca per contribuire non solo all'assistenza
ma anche allo studio di nuovi
farmaci, spesso costosi e privi
di finanziamento”. Recenti
studi hanno dimostrato che
insieme al problema genetico
alla base della sintomatologia
c’è lo stress ossidativo, pertanto l’uso di antiossidanti
potenti o ad alto dosaggio
possono essere di giovamenArianna Ugolini
to.
PUBBLICITA’
Roma Salute news
11 Marzo 2013
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Roma Salute news
11 Marzo 2013
Medicina
Pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati dello Studio EARLYSTIM
IN
Parkinson: al via sin dai primi segni BREVE
la stimolazione cerebrale profonda
Stimoli elettrici e
farmaci migliorano
la qualità di vita dei
pazienti e la disabilità
motoria
di Simona Barbato
M
igliora le capacità
motorie, riduce le complicanze della terapia
farmacologica e favorisce la riduzione del
dosaggio del farmaco. Secondo
un ampio studio multicentrico
europeo, la stimolazione cerebrale profonda nei pazienti con
Parkinson allo stadio iniziale,
offrirebbe tutti questi benefici.
Lo studio clinico, pubblicato sul
New England Journal of
Medicine, ha coinvolto 251 persone affette da Parkinson con
complicanze motorie precoci, in
17 centri di Germania e Francia,
per un periodo totale di due anni.
I pazienti trattati con la tecnica di
stimolazione cerebrale profonda
in abbinamento al trattamento
farmacologico, hanno riportato
un miglioramento del 26% nella
qualità di vita rispetto ad un peggioramento dell’1% nei soggetti
trattati con la sola terapia farmacologica.
La malattia di Parkinson, dopo
l’Alzheimer, è il disordine neurodegenerativo più diffuso. In Italia
i casi sono circa 220.000. La
malattia colpisce gli ultra sessantenni, ma molti casi sono dia-
Benefici dalla stimolazione cerebrale profonda nei pazienti con Parkinson
gnosticati intorno ai 40 anni o
anche al di sotto. Per quanto
riguarda le differenze di genere, il
Parkinson è da 1,5 a 2 volte più
diffuso negli uomini rispetto alle
donne. Ad oggi non esiste una
cura preventiva e le cause sono
in larga misura ignote. A livello
cerebrale si osserva la degenerazione di alcuni neuroni deputati a rilasciare la dopamina e
un’alterata comunicazione nei
circuiti addetti al controllo motorio.
Una svolta nella gestione della
malattia degenerativa, arriva proprio dalla terapia con stimolazione cerebrale profonda che utilizza un dispositivo medico simile a
un pacemaker impiantato in una
piccola area del talamo o dei
gangli cerebrali. Lo stimolo elettrico indotto in una zona del cer-
vello funge da relais su alcuni circuiti del movimento. La stimolazione può essere programmata e
calibrata con modalità non invasiva da medici esperti in modo
da massimizzare il controllo dei
sintomi e ridurre al minimo gli
effetti collaterali. A due anni dallo
studio chiamato EARLYSTIM, è
risultato che la terapia con stimolazione cerebrale profonda ha
determinato un miglioramento
del 53% delle capacità motorie,
un miglioramento del 30% nello
svolgimento di diverse attività
quotidiane, compresi parlare,
scrivere a mano, vestirsi e camminare, un miglioramento del
220.000i
I malati di Parkinson
in Italia
61% delle complicanze indotte
dal farmaco d’elezione “levodopa”, comprese discinesie e fluttuazioni motorie, una riduzione
del 39% nel dosaggio giornaliero di levodopa.
“I risultati di questa sperimentazione – afferma Alberto
Albanese, Direttore del Reparto
di Neurologia, presso l’Istituto
Neurologico Carlo Besta di
Milano - provano che la terapia
con stimolazione cerebrale profonda può migliorare la qualità di
vita dei pazienti anche a uno stadio precoce della malattia, quando compaiono i primi problemi
motori e nei trattamenti tradizionali ci si affida alla sola terapia
farmacologica. Siamo oggi più
sicuri nell’utilizzo della metodica
per i pazienti che rientrino nei criteri appropriati di selezione”.
Fino a oggi, infatti, la terapia con
impulsi elettrici profondi era stata
utilizzata in soggetti affetti da
Parkinson in stadio avanzato. La
novità di EARLYSTIM, è quella di
aver permesso ai ricercatori di
testarne i benefici in una fase di
malattia in cui le oscillazioni
motorie e le discinesie sono di
recente comparsa e le capacità
lavorative e psicosociali sono
ancora presenti. “Si tratta - conclude Albanese - di risultati
molto incoraggianti, che espandono il raggio d’azione terapeutico. Poiché dimostrano i maggiori benefici della stimolazione
cerebrale profonda rispetto al
trattamento con la sola gestione
farmacologica.
Una clip
salvacuore
Una tecnica mini-invasiva mira a
sostituire l'attuale trattamento farmacologico contro l’ insufficienza
mitralica. Lo studio europeo, chiamato Reshape, si basa su una
sorta di “clip” che sarà applicata
agli 800 pazienti arruolati nella
sperimentazione. La clip, riproducendo il gesto chirurgico della
sutura, cattura i lembi danneggiati
della valvola mitralica cardiaca,
evitando il ristagno di sangue.
Pet-tac vede i tumori
in tempo reale
Tecniche diagnostiche sofisticate
aprono la strada a nuove strategie
di cura dei tumori. La pet-tc, ad
esempio, consente di vedere il cancro “in diretta” e 'calibrare' le cure.
Le novità sull’esame diagnostico
dal congresso dell'Associazione
Italiana di Medicina Nucleare. La
tecnica offre immagini sulle caratteristiche biologiche di un tumore, utili
per capire 'come si comporta' e
adottare le cure più adeguate.
“Grilletto” molecolare
contro infezioni
Scoperto un nuovo meccanismo
'di attacco' dell'organismo in risposta alle infezioni. La molecola
“sparata” contro gli agenti infettivi
si chiama TLR2 ed è collocata
sulla superficie dei linfociti. Lo studio, pubblicato su PlosOne , è dei
ricercatori dell'Università Cattolica
di Roma-Policlinico A.Gemelli, e
pone le basi per nuove cure contro
le malattie autoimmuni e alcune
infezioni come la tubercolosi.
Al Monaldi di Napoli intervento NECTAR-HF senza anestesia generale:è il primo in Europa
Il nervo vago aiuta i malati di cuore
di Simona Barbato
Novità per chi soffre di scompenso
cardiaco. I risultati di uno studio
internazionale sull’uomo dimostrano che la stimolazione continua del
nervo vago migliora l'efficienza
meccanica del cuore. 24 i centri
europei coinvolti nella sperimentazione clinica, di cui 3 sono italiani: il
Monaldi di Napoli e due strutture
lombarde. Lo scompenso cardiaco
è oggi una vera e propria epidemia
sociale che colpisce 23 milioni di
persone nel mondo. Solo in Italia la
malattia determina oltre 500 ricoveri giornalieri, incidendo enormemente sulla spesa sanitaria e richie-
dendo una altissima specializzazione clinica. Nonostante i progressi
terapeutici raggiunti negli ultimi
decenni, sia per quanto riguarda
nuovi farmaci che per l’introduzione
di dispositivi impiantabili, la malattia
conserva un tasso di mortalità a 5
anni del 40-50%. Lo Studio europeo chiamato NECTAR-HF (NEural
Cardiac TherApy foR Heart Failure
Study), si pone l’obiettivo di offrire
un’alternativa di cura alla grande
fetta di pazienti, 45-50% di casi,
che non risponde alle terapie convenzionali. “La sperimentazione –
spiega
Antonio
D’Onofrio,
“Principal Investigator” dello studio
e
Responsabile
dell’Unità
Operativa di Aritmologia del
Monaldi - parte dal presupposto
che il nervo vago, che collega cervello e cuore, non sia abbastanza
attivo nei pazienti con scompenso
cardiaco. L’incremento quindi della
sua attività, mediante stimoli elettrici, potrebbe migliorare la capacità
di contrazione del cuore.” “La stimolazione del nervo vago – prosegue lo specialista - si ottiene
mediante un generatore di impulsi
impiantato a livello sottocutaneo
nella regione toracica e collegato
ad un elettrocatetere che, posizionato a contatto con il nervo vago a
livello del collo, consente di inviare
segnali al cuore ed al cervello.” Al
Monaldi è stato di recente effettuato il primo intervento, con una novità rispetto al protocollo clinico iniziale: l’operazione è stata eseguita,
per la prima volta in Europa, in ane-
stesia loco-regionale. La procedura
ha il grande vantaggio di ridurre i
potenziali rischi connessi con l’anestesia generale in pazienti con
grave compromissione della funzione di pompa del cuore. Lo staff
di D’Onofrio composto da Luigi
Ascione, Valter Bianchi, Ciro
Cavallaro, Stefano De Vivo, Filippo
Vecchione, e l’equipe di Chirurgia
Vascolare diretta da Basilio
Crescenzi, coadiuvato da Paolo
Sangiulo, affronta questa nuova
sfida nell’ottica di aprire nuovi e
importanti orizzonti di terapia nel
campo dell’aritmologia clinica.
Roma Salute news
11 Marzo 2013
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Salute
Il trattamento più gettonato la liposuzione, mentre scende la richiesta di ricostruzione del seno
Due di lato
Calano gli interventi di chirurgia plastica
ma per la medicina estetica niente crisi
Allergie in età
pediatrica
In tempi di crisi
gli italiani
investono
sul proprio
corpo
di Rossi Cinzia
I
l grasso in eccesso resta il
problema principale di chi
ricorre alla chirurgia estetica,
mentre in calo risultano gli
interventi al seno che avevano conosciuto un vero e proprio
boom negli anni precedenti,
con tratti a volte allarmanti,
come nel caso del ricorso
all’operazione da parte delle
giovanissime. Una tendenza
preoccupante
che
aveva
costretto il parlamento a legiferare in proposito stabilendo un
limite d’età per l’accesso alla
pratica chirurgica. Il calo registrato nel corso dell’ultimo
anno è invece sicuramente
legato allo scandalo delle protesi Pip che ha coinvolto diversi paesi europei e ha portato al
ritiro dei dispositivi dal mercato.
A fare il bilancio di un’attività
che, visti i tempi, è tra le poche
a non conoscere crisi, un sondaggio dell'Associazione italiana di chirurgia plastica estetica
(Aicpe) condotto tra 255
Chirurghi plastici e presentato a
Firenze al convegno 'Chirurgia
estetica: facciamo il punto'. Tra
gli interventi più praticati nel
2012, dunque, la liposuzione,
seguita dalla blefaroplastica,
l’intervento che ringiovanisce lo
sguardo, e dal trapianto di
grasso autologo, la vera novità
in campo estetico, con cui si
inietta del grasso precedentemente prelevato da una zona
del corpo in un'altra. “Piace
perché consente di ottenere
risultati naturali utilizzando tessuto proprio e non sostanze di
sintesi o protesi” - spiega
Giovanni Botti, presidente
Aicpe. Una volta tanto a poterne beneficiare sono i più grassi
che, diciamo, dispongono di
più ‘materia prima’ da utilizzare
per rimpolpare parti del corpo
svuotate e cadenti, dal volto al
seno ai glutei. Nella classifica
degli interventi più gettonati al
quinto posto c'e' la rinoplastica, al sesto l'addominoplastica
e al settimo il trapianto di
capelli, in deciso aumento
rispetto all'anno precedente.
Tuttavia, secondo i dati del
sondaggio, nell'anno appena
trascorso la chirurgia plastica
ha registrato un calo: quasi 9
specialisti su 10 (88%) dichiarano di aver operato meno del
2011, con un calo dell'attività
del 10-15%, che si somma alla
riduzione già registrata nel
2011 dell'8-12%. La medicina
estetica invece, cresciuta del
7-9% nel 2011, nel 2012 è
aumentata ancora del 10-12%.
''Il quadro riflette il momento di
crisi che il Paese sta attraver-
Molto successo per la blefaroplastica, l’intervento che ringiovanisce lo sguardo
sando. Scendono - evidenzia
Botti - gli interventi di chirurgia
estetica, che danno risultati più
duraturi e significativi, ma più
impegnativi anche dal punto di
vista economico, e crescono
quelli di medicina. Nel complesso però per gli italiani la
bellezza rimane un elemento
importante, al quale viene
dedicata molta attenzione''. La
sostanza più iniettata è l'acido
ialuronico (+24,5% rispetto al
2011), seguita dal botulino
(+15,6%). Entrambi vengono
utilizzati per lo stesso scopo,
eliminare rughe e segni del
tempo sul viso, ma l'acido ialuronico si trova nella pelle ed è
10-12%
L’aumento
della medicina
estetica
nel 2012
anche la sua mancanza a
determinare la rilassatezza del
derma, mentre il botox è una
tossina velenosa, non presente
nel nostro corpo, che si trova
nei prodotti alimentari decomposti, ad esempio la carne. Di
per sé è piuttosto pericolosa
per questo, per esempio negli
Stati Uniti, per essere utilizzata
in campo estetico c'è voluta
una sperimentazione chimica e
la successiva approvazione
dell' FDA. L'acido ialuronico
non è considerato alla stessa
stregua, quindi niente sperimentazione e approvazione.
Secondo l’esperto però è un
pregiudizio tutto italiano perchè le iniezioni di botulino sono
saldamente al primo posto in
tutto il resto del mondo, mentre
gli italiani ''hanno una resistenza ingiustificata, probabilmente
dovuta a informazioni non corrette”.
Lo dimostra un maxi studio confrontando un cospicuo campione di pazienti e soggetti sani
Comune anomalia genetica
per le malattie della psiche
di Rossi Cinzia
Autismo, iperattività e deficit
d'attenzione (ADHD), disturbo
bipolare,depressione e schizofrenia: dietro le principali malattie psichiatriche c’è un’anomalia
genetica.
E' il risultato di un
maxi-studio pubblicato sulla rivista The Lancet, una ricerca
senza precedenti condotta dai
membri del Consorzio di
Psichiatria
Genomica
(Psychiatric
Genomics
Consortium - PGC) in cui sono
stati scansionati i genomi di ben
33.332 pazienti e 27.888 sog-
getti sani di controllo, tutti di origine europea. Malattie all’apparenza tanto diverse tra loro che
invece sembrano appartenere
tutte alla stessa famiglia. ''Si
tratta di uno studio importante spiega
AlessandroSerretti,
docente
di
psichiatria
all'Università di Bologna - per
l'enorme campione di soggetti
che ha esaminato e perché rinforza l'evidenza che ci sono fattori genetici comuni a tutte queste malattie. E' la prima volta
che si arriva a una dimostrazione così forte ed è un passo
verso la possibilità di predire a
livello individuale il rischio di
ammalarsi di una malattia psichiatrica''. La genetica dunque che nelle malattie psichiatriche
'pesa' per un minimo del 3040% (nella depressione) fino a
un massimo del 70-80% (nella
sindrome bipolare) - potrebbe
contribuire a predire e prevenire
queste patologie e portare
all'identificazione di nuovi bersagli molecolari per lo sviluppo di
una nuova categoria di
farmaci psicotropi. ''Le
nostre scoperte sono
rilevanti
spiega
Jordan Smoller del
Massachusetts
General Hospital di
Boston - nell'ottica di
andare verso una classificazione delle malattie non più basata sulla
descrizione dei sintomi ma sulle
cause scatenanti''. Per ora i
geni noti 'coinvolti' nell'insorgenza di disturbi psichiatrici
sono pochi, concludono i ricercatori, ma in futuro scoprendone di nuovi ''si potrebbe raggiungere l'obiettivo di arrivare a
fare una previsione su base individuale del rischio di malattia
psichiatrica''.
Negli ultimi 20 anni si e' assistito ad un aumento sensibile
ed allarmante di manifestazione allergiche in età pediatrica:
in Italia, infatti, più di 250.000
bambini in età pre-scolare
sono allergici, e la sola allergie alle proteine del latte vaccino in Italia vede coinvolti
circa 100.000 piccoli sotto i 6
anni. E' necessario, avvertono
i pediatri, intervenire in modo
efficace dal momento che le
allergie alimentari spesso
determinano altre forme di
allergie, come quelle respiratorie, con effetti significativi
sulla qualità della vita .La
Società italiana di Allergologia
e Immunologia Pediatrica
(Siaip) ha annunciato una
campagna informativa per
educare e sensibilizzare i
genitori sul problema che partirà dal 5 febbraio e sarà
anche
online
sul
sito
www.allergiebaby.it, oltre che
nelle sale d'attesa dei pediatri
e attraverso la distribuzione di
guide rivolte ai genitori. Con
questa campagna la SIAIP
vuole mettere in evidenza il
ruolo importantissimo che può
avere la prevenzione.
Tutti i rischi del
sonnambulismo
Il sonnambulismo negli adulti è
potenzialmente pericoloso perché può indurre a comportamenti violenti e incidere negativamente sulla qualità di vita.
E'quanto emerge da una ricerca
francese pubblicata sulla rivista
Sleep.Gli studiosi, guidati dal dottor Yves Deauviller che dirige il
laboratorio del sonno dell'ospedale Gui- de- Chauliac di
Montpellier, hanno esaminato
100 pazienti adulti tra i 18 e i 58
anni a cui e' stato diagnosticato il
sonnambulismo, riscontrando
che nel 58 per cento dei casi era
associato a comportamenti violenti. Contusioni e perdite di sangue o fratture al naso sono risultate essere le conseguenze piu'
comuni degli episodi violenti, che
hanno coinvolto i sonnambuli
come i loro partner: nel 17 per
cento dei casi c'e' stato addirittura bisogno di ricorrere a cure
mediche. Diversi i fattori scatenanti: eventi stressanti , mancanza di sonno, intensa attività fisica
di sera e in qualche caso abuso
di alcol o droga. E il giorno dopo
affaticamento, depressione e
ansia, tutti fattori scatenanti il problema notturno.
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Roma Salute news
11 Marzo 2013
PUBBLICITA’
Roma Salute news
11 Marzo 2013
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Provvedimenti Dai servizi sanitari aperti 24 ore su 24, alla responsabilità degli operatori sanitari, fino ai nuovi ticket
Sanità al palo senza un governo
Diverse Leggi sono in attesa dei decreti attuativi e dell’intesa con le Regioni
Entro maggio andranno aggiornate le convenzioni dei medici di famiglia, pediatri e specialisti
T
ante questioni di politica
sanitaria affrontate nel
corso dell’ultima legislatura rimaste in qualche
modo sospese in attesa
dei decreti attuativi e degli
accordi con le Regioni. Uno
dei tanti motivi perché si faccia presto a individuare il
nuovo governo. Uno dei provvedimenti più importanti è, ad
esempio, l'aggiornamento dei
Lea. A fine anno il ministero
della Salute ha emanato un
decreto che aggiorna i Lea
per le malattie rare, che prevede alcune nuove cronicità,
introduce misure di contrasto
alla ludopatia e prevede l'epi-
La spending review
prevedeva inoltre
un'accelerazione
per l'adozione
dei costi standard
A.E.O.
durale gratuita. Si tratta però
solo di un primo passaggio: il
percorso prevede ancora il
parere delle commissioni parlamentari e l'intesa con le
Regioni. Ad oggi, il provvedimento è bloccato al ministero
dell'Economia. Altra questione e' la riforma delle cure primarie, che prevede l'ambizioso progetto di creare ambulatori H24 con medici e infermieri. Entro maggio le con-
SRL
venzioni dei medici di famiglia, pediatri e specialisti
dovranno essere adeguate
alle nuove norme in tema di
assistenza primaria stabilite
dal decreto Balduzzi che prevede servizi sanitari attivi 24
ore su 24, 7 giorni su 7, grazie
all'aggregazione tra medici di
famiglia, pediatri di libera
scelta, specialisti ambulatoriali ed ex guardia medica.
Rinviati al 30 giugno 2013,
dalla legge di stabilità, i termini per le misure di contrasto
alla ludopatia, che prevedono
ad esempio restrizioni agli
spot che pubblicizzano il
gioco d'azzardo. Un'altra
norma incompiuta è anche
quella sulle bevande analcoliche, che in base alla legge
Balduzzi devono essere commercializzate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20%. Manca ancora
un decreto del ministero della
Salute per la definizione dei
criteri per la formazione del
personale adibito alla produzione, alla somministrazione e
alla
commercializzazione
degli alimenti. Fermo il nuovo
sistema di remunerazione
Nuovi ticket
Dal 2014 saranno introdotte
nuove misure di
compartecipazione
alle prestazioni sanitarie
della filiera del farmaco. La
legge di stabilità proroga al 30
giugno 2013 il termine per
l'adozione del nuovo sistema,
con la possibilità di un ulteriore slittamento al 31 dicembre.
E ancora la responsabilità
professionale, che tra le
norme più significative prevede che gli operatori sanitari
rispondano dei danni solo in
caso di dolo o colpa grave.
Manca un decreto del presidente della Repubblica, previo parere della Stato-Regioni,
per i contenuti e le procedure
dei contratti assicurativi. La
spending review prevedeva
inoltre un'accelerazione per
l'adozione dei costi standard,
che sarebbero dovuti essere
definiti entro il 31 dicembre
2012, ma lo scorso 22 novembre è mancata l’intesa in
Conferenza Stato-Regioni.
C'è poi la questione spinosa
dei nuovi ticket. Dal 2014
saranno introdotte misure di
compartecipazione alle prestazioni sanitarie aggiuntive
rispetto a quelle già introdotte. E' previsto che le Regioni
potranno ridurne l'impatto
purche' assicurino comunque,
con misure alternative, l'equilibrio economico finanziario
che dovrà essere preventivamente certificato dal Comitato
verifica del rispetto dei Lea. Il
risparmio stimato è di circa 2
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miliardi l'anno.
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Roma Salute news
11 Marzo 2013
PUBBLICITA’
Roma Salute news
11 Marzo 2013
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Alimentazione
Siamo il paese con il più alto consumo pro capite l’anno di pasta al mondo con circa 26 chilogrammi
Tutto e ....
Solo pasta a pranzo, con la crisi sempre
meno italiani arrivano alla frutta
Con più zucchero
arriva il diabete
I risultati sono arrivati
da un sondaggio
condotto sul sito
coldiretti.it
di Gianluca D’Eramo
P
er l’italiano medio non è
una novità. L’idea di
poter risparmiare a
tavola
limitando
il
numero di portate e
conseguentemente svuotando
il frigo e la dispensa più lentamente è da qualche tempo una
prassi
consolidata.
Non
un’abitudine di fine mese, nella
famigerata “quarta settimana”
indicata da molti come quella
più critica dal punto di vista
economico per le famiglie,
quando lo stipendio si è già
dissolto tra bollette, rata del
mutuo e la benzina per l’auto.
Una vera e propria rivoluzione
alimentare che tocca tutti, a tal
punto che solo il 18% porta in
tavola un pasto completo,
quello per intenderci con un
primo, un secondo di carne o
pesce, accompagnata da un
contorno. A essere sacrificato
è il pranzo, già bistrattato tra
ritmi lavorativi incalzanti e
veloci spuntini al bar con un
panino. Per un italiano su tre si
riduce al solo piatto di pasta,
che “sazia di più” ed è “più
economico”. Sono il 9% quelli
che preferisco un pasto legge-
Il 61% degli italiani a pranzo mangia un piatto di pasta o un pezzo di pizza
Cosa mangiano a pranzo gli italiani?
32% solo il primo piatto
29% pizza o panino
24% secondo con contorno
18% menù completo
9% frutta o gelato
4% niente
4% altro
ro di frutta o con un gelato
nella stagione estiva; il 24%
resiste con un secondo e un
contorno di verdure; mentre il
4% non mangia nulla.
Un paese che ama da sempre
la pasta. Nel 2012 si è avuto un
aumento dell’1,1% delle confezioni acquistate nella piccola
e grande distribuzione. Un
consumo complessivo pari a
1,5 milioni di tonnellate per un
giro di affari complessivo di 2,8
miliardi di euro che si tramuta
in ben 26kg a persona in un
anno. Un record difficilmente
eguagliabile a livello mondiale:
tre volte la quantità consumata
da americani, francesi o greci,
cinque volte di più di un tedesco o uno spagnolo, e addirittura sedici volte la media giapponese.
Una vera “destrutturazione”
dei pasti iniziata da molti anni.
A oggi sono 7,7milioni le persone che portano in ufficio il
pranzo da casa. Diversa, ora,
è la consapevolezza sulla
salubrità di quello che mangiamo e la considerazione
data alle indicazioni medicoscientifiche dimostrata dai
16,9milioni di italiani che
dichiarano di seguire una
dieta giornaliera, la metà in
maniera regolare. Una “crescente attenzione” che ha
ridimensionato il fenomeno
del pasto fuori di casa veloce
e ricco di grassi e spinto al fai
da te da consumare sulla scrivania dell’ufficio.
I minerali avrebbero un ruolo nella gestione della sintomatologia tipica della sindrome premestruale
Un alto contenuto di ferro
diminuisce i disturbi premestruali
di Gianluca D’Eramo
Uno dei disturbi più comuni
nelle donne è la sindrome premestruale. Questa si presenta
nei giorni precedenti le mestruazioni sotto forma di molteplici
sintomi che colpiscono complessivamente tutto il corpo
femminile. Un lieve aumento di
peso, dolori addominali o alla
schiena, mal di testa, una
momentanea ritenzione idrica,
oltre a cambiamenti repentini di
umore e difficoltà di concentrazione che indicherebbero uno
stato di malessere passeggero
del corpo che la scienza spiega
con una eccessiva produzione
di ormoni nella fase post-ovulatoria. Un aiuto potrebbe venire
dall’alimentazione e non solo dai
farmaci anti dolorifici e anti
infiammatori prescritti in questi
casi. Secondo i dati in possesso
dei ricercatori delle Università di
Harvard e del Massachusetts
sulle abitudini alimentari di 3000
donne nell’arco di dieci anni
della loro vita, un apporto di
almeno 20mg di ferro al giorno
diminuirebbe le possibilità dell’insorgere della crisi.
“Abbiamo scoperto – spiega
Patricia Bedoya, direttrice dello
studio – che le donne che consumavano quantità di ferro pari
a 20mg, presenti in vegetali o
integratori, erano soggette fino
al 40% in meno alla sindrome
premestruale”. L’azione del ferro
andrebbe a incidere sull’irritabilità e variabilità dell’umore e sul
rilascio di più serotonina, un
neuro trasmettitore del sistema
nervoso centrale. Una dose
“perfetta” di 18mg che riguarderebbe una particolare forma di
ferro definita “non-eme”, quello
più difficile da assorbire dal
nostro apparato digerente.
Effetti simili si possono avere
con lo zinco, in dosi di 15mg il
giorno, per le sue caratteristiche
rilassanti e anti gonfiore ma
sconsigliato per gi effetti collaterali perché la dose raccomandata è di 7mg il giorno. Così per il
potassio che in quantità elevate
amplificherebbe i sintomi tipici
del disturbo. Nessuna indicazione specifica arriva invece per gli
altri minerali come magnesio e
rame.
Maggiore è la quantità di zucchero nei cibi che mangiamo
più facilmente potremmo avere
problemi di diabete. Lo rileva
una ricerca condotta in 175
paesi dalle Università californiane di Berkeley e San
Francisco. Basandosi sulla
consapevolezza che non tutte
le calorie siano uguali e abbiano le stesse conseguenze sulla
salute dell’organismo, si è capito che l’apporto calorico derivato dallo zucchero, quello presente nei cibi e quello aggiunto
in seguito, “pesa” maggiormente poiché direttamente legato
alla manifestazione delle varie
forme di diabete. Ogni 150
calorie assunte oltre il limite
giornaliero consentito si ha un
aumento dell’1% dei rischi, a
differenza di un incremento pari
allo 0,1% per gli altri alimenti.
Tutto questo indipendentemente da quanto un individuo
mangi giornalmente e da possibili problemi di sovrappeso.
Ecco il motivo per evitare cibi
troppo zuccherati: bibite, dolci,
snack, merendine e prodotti
confezionati. G.D’E.
....ancor di più
Dieta mediterranea
anti ictus
Monitorando per cinque anni
oltre 7mila soggetti di varie
fasce d’età è emerso che l’alimentazione composta dai cibi
tradizionali della dieta mediterranea riduce del 30% l’incorrere di malattie cardiovascolari,
in particolare dell’ictus. Un
metodo di ricerca “chiaro ed
evidente” per i ricercatori spagnoli di Barcellona, autori dello
studio, che ha confermato
quanto già a conoscenza da
molti anni, ma che in questo
caso ha permesso di notare gli
effetti sull’apparato cardiocircolatorio in modo particolare di
due alimenti: chi assumeva
grandi quantità di olio d’Oliva e
noci registrava una diminuzione notevole dei problemi cardiovascolari. Benefici fino ad
ora sperimentati solo per i cibi
tipici della dieta come frutta,
verdura, pollo, pesce, pomodori e fagioli. Dati riscontrati in
tutti i soggetti analizzati, indipendentemente dalla loro età
anagrafica, dal loro stato di
salute e dalla presenza di trattamenti farmaceutici anticolesterolo o di predisposizioni
all’ipertensione. G.D’E.
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Roma Salute news
11 Marzo 2013
3.000.000
TERZO SETTORE
le prestazioni prenotate
al telefono
al Contact Center
Recup, si moltiplicano i modi per prenotare
Non solo il numero verde ma anche on line, attraverso i medici di famiglia e le farmacie
di Santo Viapiana e Riccardo Fanales
D
al 1999 è attivo il
numero
verde
80.33.33 per la prenotazione di visite
specialistiche
ed
esami diagnostici nelle ASL
e nelle principali Aziende
Sanitarie della Regione
Lazio. Il servizio è attivo dal
lunedì al venerdì dalle 7.30
alle 19.30 ed il sabato dalle
7.30 alle 13.00.
I cittadini della Regione
Lazio, e anche i cittadini
fuori Regione, che vogliano
prenotare nelle strutture
laziali, possono comodamente
e
gratuitamente
chiamare il numero verde
per parlare con un operatore e prenotare le visite.
Con lo stesso numero è
possibile spostare o revocare prestazioni precedentemente prenotate, non
solo al Contact Center, ma
anche quelli prenotati presso i vari sportelli localizzati
su tutto il territorio regiona-
le. I cittadini non esenti,
possono pagare il ticket
presso gli sportelli Sisal ed
evitare le file agli sportelli,
senza alcun onere aggiuntivo.
E’ possibile, inoltre, richiedere le prenotazioni, anche
On Line, alla pagina:
http://www.regione.lazio.it/r
l_sanita/?vw=contenutiDett
aglio&id=43
Operatori di Back Office
specializzati, contattano il
cittadino, nei 2 giorni lavorativi successivi, per concordare la prenotazione.
Alla fine dell’ operazione,
viene inviato al cittadino, il
promemoria di prenotazione
tramite e-mail.
Il servizio è sempre attivo è
può essere alternativo alla
chiamata telefonica nelle
ore di punta del servizio.
I medici di base, i pediatri
di libera scelta e gli specialisti, hanno un canale preferenziale per prenotare prestazioni per pazienti con
patologie gravi.
Il Contact Center si sta
Sono molteplici i modi per prenotare una visita al Recup
ampliando con nuovi servizi
adeguati alle nuove tecnologie.
Sono in fase avanzata di
realizzazione i servizi per:
Terzo settore e nuovo Parlamento
Come ha dichiarato il portavoce
del Forum del Terzo Settore,
Pietro Barbieri, lo scenario politico che si sta delineando indica incertezza e profonda ingovernabilità che non aiutano la
situazione economica e politica
del nostro Paese.
Da sottolineare comunque come
un segnale positivo la presenza
nel
nuovo
Parlamento
di
alcuni candidati
provenienti dal
mondo del terzo
settore. La loro
nomina rappresenta un riconoscimento
del
ruolo che il terzo
settore può giocare come motore di sviluppo,
nel rinnovamento
della classe dirigente e del modo
di intendere l'amministrazione
della cosa pubblica, ma anche
come importante apertura alle
tematiche sociali.
Si augura che la loro presenza
possa portare un contributo
positivo per l’introduzione di
politiche di inclusione, di sviluppo e di crescita per il Paese,
oltre che garantire equità ed
adeguata legislazione per il
terzo settore.
Ribadisce l'importanza che
ogni singola norma venga valutata secondo gli obiettivi definiti sempre nell’Appello, ossia
di offrire al Paese una prospettiva di ripresa e di nuovo sviluppo, attraverso un modello
economico più sostenibile
sotto il profilo
sociale e ambientale, ispirato a
una più equa
distribuzione
delle risorse e ad
una
maggiore
coesione fra le
diverse componenti sociali, al
rispetto
della
legalità democratica e alla valorizzazione della
partecipazione
civica.
ascoltare il promemoria di
prenotazione
tramite
risponditore
telefonico
automatico; revocare prestazioni autonomamente,
senza l’ausilio di operatori;
pagare il ticket tramite
carta di credito al Contact
Center oppure On Line
oppure
tramite
totem,
distribuiti sul territorio.
Si sta cercando di aumentare l’offerta di prestazioni
prenotabili, allargando la
prenotazione anche ad
alcune strutture accreditare
e dare al cittadino una maggiore disponibilità geografica e temporale di scelta.
Allo stato attuale il 21%
delle prenotazioni nella
Regione Lazio, avviene tramite chiamate al Contact
Center. Con un volume di
prestazioni
ambulatoriali
che nel 2012 ha sfiorato i
3.000.000 di prestazioni
prenotate al telefono. Sono
invece più o meno sempre
di circa 3,5 milioni le prenotazioni che avvengono allo
sportello CUP. A ciò si
aggiunge anche la possibilità, rilanciata proprio in questi giorni da un articolo
apparso sul Sole 24 ore,
della prenotazione presso
le Farmacie. Si tratta di un
numero abbastanza esiguo
rispetto ai volumi di prenotazioni effettuati al numero
verde e allo sportello, ma
comunque costituisce un
ulteriore canale di accesso
che testimonia la grande
versatilità
del
servizio
Recup ai cittadini.
Per effettuare l’operazione,
il farmacista si collega telematicamente al ReCup prenota per l’utente e stampa il
modulo di conferma e le
eventuali istruzioni per la
preparazione agli esami.
Il ticket verrà invece pagato
alle casse delle Asl, agli
sportelli della Sisal o, dove
disponibili, alle macchine
riscuotitrici collocate nelle
strutture sanitarie.
Il servizio, come per gli altri
canali è completamente
gratuito, non riguarda gli
esami urgenti e l′orario
dipenderà dalla singola farmacia che aderisce al servizio.
Le farmacie che hanno aderito all’iniziativa sono già
più di 150.
PUBBLICITA’
Roma Salute news
11 Marzo 2013
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Roma Salute news
11 Marzo 2013
L’allarme Per il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni c’è un clima potenzialmente esplosivo
Rebibbia, problemi nel reparto malati Hiv
Nel 2013 non saranno finanziate le attività per i tossicodipendenti, rimaste senza copertura economica
U
no dei quattro reparti in
Italia, dedicato ai detenuti affetti da HIV, e
quindi reparto di interesse nazionale, G 14
di Rebibbia N.C., era il fiore
all’occhiello
del
carcere.
Pensato per ovviare all’isolamento sanitario dei malati di
HIV ha un’infermeria, una cucina, un laboratorio informatico,
una cappella e una biblioteca.
Le celle sono sempre aperte e
i detenuti partecipano a progetti che facilitano la socializzazione e il lavoro, parte integrante del trattamento come la
terapia clinica. Da qualche tempo, però, la
situazione è peggiorata
al punto da spingere il
Garante dei detenuti del
Lazio Angiolo Marroni a
denunciare «un clima
potenzialmente esplosivo che, fino ad oggi, non
è deflagrato per il lavoro
svolto dal nostro ufficio, dai
volontari, dai sanitari e dagli
agenti di polizia penitenziaria».
Attualmente nel G 14 ci sono
22 persone, tutte malate di
HIV. L’età media è fra i 45 e i 50
anni. Oltre all’HIV, i presenti
hanno patologie psichiatriche,
l’epatite, cardiopatie e dermatiti. Buona parte dei detenuti è
di difficile gestione - negli ultimi 10 giorni si sono registrati
tre casi di autolesionismo - sei
sono casi psichiatrici conclamati. In tre sono in sciopero
della fame e rifiutano i farmaci
per motivi di giustizia (attesa
Situazione critica al carcere di Rebibbia
liberazione anticipata, permessi premio, ricoveri in ospedale).
«Molti - ha detto il Garante sono, per le loro condizioni,
incompatibili con il carcere. Il
fisico di ognuno è segnato
dalle malattie e dalle dipendenze. Ma a costringerli in una
cella sono le posizioni giuridiche, le misure alternative revocate, i cumuli di pena, i nuovi
reati o, più semplicemente, il
fatto di non avere una dimora.
Il vissuto determina l’assenza
delle famiglie e i problemi economici, con molti detenuti che
dipendono dai nostri operatori,
dai volontari anche per le più
piccole necessità». Su questa
situazione si è abbattuto il
taglio indiscriminato della
spesa. Per la prima volta, nel
2013 non saranno finanziate le
attività per i tossicodipendenti,
rimaste senza copertura economica. Il carcere non ha più
fondi né per la mediazione culturale, né per i progetti del
G14, né per quelli delle comu-
Il carcere non ha più fondi
né per la mediazione culturale,
né per i progetti del G14, né
per quelli delle comunità terapeutiche che operano in carcere
Vertenza IDI
Il sindacato: “Subito il confronto o mobilitazione”
“Siamo ancora in attesa di una convocazione per l’attivazione del tavolo di trattativa per concordare criteri e modalità per
il pagamento degli stipendi e ricercare
soluzioni alternative ai licenziamenti collettivi attraverso altre forme che possano
comunque garantire il rilancio dell’IDI ed
i livelli occupazionali”. E’ quanto si legge
nella lettera che le organizzazioni sindacali hanno inviato per sollecitare il delegato
Pontificio, cardinale Giuseppe Versaldi, il
vicario Giuseppe Profiti, il direttore del
gruppo Idi, Mario Braga, ed i rappresentati delle istituzioni, a convocare il confronto. I sindacati comunicano che qualora non si attivasse il tavolo di confronto
“saranno costrette ad elevare le iniziative
di mobilitazione dei lavoratori”.
nità terapeutiche che operano
in carcere. A ciò si aggiunga
che la storica direttrice del
reparto è stata trasferita al
Prap ed è stata sostituita da
un’altra persone che, in contemporanea, deve occuparsi
anche della struttura protetta
dell’ospedale Pertini e del
nucleo traduzioni. «La somma
di queste criticità - ha concluso il Garante - ha fatto salire la
tensione alle stelle e creato
una situazione di emergenza.
Di fatto la gestione del reparto
è affidata alla polizia penitenziaria, agli infermieri ed agli
operatori del trattamento. Ciò
che si percepisce è un clima di
esasperazione dove è sempre
più netta la sensazione di
essere stati abbandonati dalle
istituzioni, con concreti rischi
di recrudescenza e di inasprimento delle condizioni di
detenzione. Per evitare l’irreparabile occorre che ciascuna
componenti torni a fare il proprio lavoro: gli educatori ed il
personale sanitario e di sicurezza devono essere messi in
condizione di poter lavorare; la
magistratura deve tornare a
scegliere ciò che è meglio per
ciascun detenuto; occorre che
vengano riattivati, anche con
l’aiuto delle politiche regionali,
percorsi alternativi al carcere;
occorre che il territorio e la
società civile tornino ad aprirsi.
Occorre in sostanza, lavorare
tutti insieme per far tornare il
reparto il fiore all’occhiello che
Cinzia Rossi
era».
Denuncia Per la Fimmg Lazio ne mancano 322 e le graduatorie per le sostituzioni nelle varie Asl sono poco chiare
Pochi medici per la 'guardia'
C
ontinuità assistenziale in
forte sofferenza e sotto
organico di circa 322 medici, è questa la realtà del
Lazio per un servizio quello
della guardia medica che copre
l'assistenza ogni notte e i festivi
quando gli studi dei medici di famiglia sono chiusi. Attualmente sono
in forza 666 medici ma gli accordi
regionali sottoscritti dalla Regione
prevedono rapporti diversi tra la
popolazione assistita e il numero di
Sanitari. Per la città di Roma è previsto un rapporto di 1:6500 ovvero
402 medici mentre a Rieti il rapporto deve essere di 1:3500 e nel resto
della Regione di 1:5000 per un
totale di presenze ben lontano dal
reale di 666: di medici ne servirebbero 988. La denuncia arriva dalla
Fimmg Lazio, il sindacato dei
medici di famiglia: “E' purtroppo
una situazione che si trascina da
anni" ha dichiarato il Segretario
Generale della
Fimmg
Lazio
Pierluigi Bartoletti
"in un momento
in cui si parla di
continuità nelle
cure non è logico
lesinare su di un
servizio che è di
fondamentale
importanza. Se a questo si somma
anche la scarsa chiarezza nella
compilazione delle graduatorie di
Asl per effettuare le sostituzioni,
esce un quadro piuttosto deprimente che va a tutti i costi risiste-
mato. A questo è stata utile" conti- Asl". In merito al ricorso o ai pronua Bartoletti "l'opera dei nostri blemi delle graduatorie i medici
settori regionali della
‘Fimmg
Continuità
Assistenziale’ e della
E' purtroppo una situazione che
‘Fimmg Formazione’ che
si trascina da anni" ha dichiarato
hanno fornito questa anail Segretario Generale della
lisi delle carenze e delle
Fimmg Lazio Pierluigi Bartoletti
difficoltà di accesso e
"in un momento in cui si parla
consultazione delle gradi continuità nelle cure non è
duatorie
aziendali.
logico lesinare su di un servizio
Pertanto"
conclude
che è di fondamentale
Bartoletti,
"abbiamo
importanza
avviato un ricorso al TAR
Lazio attraverso il nostro
ufficio legale, per ottenere la siste- che volessero segnalare qualcosa
mazione dell'organico secondo sulle graduatorie aziendali possolegge. Oltretutto abbiamo inviato no farlo scrivendo presso la
una diffida a tutte le Asl per una FIMMG LAZIO alla casella di posta
maggiore chiarezza delle gradua- elettronica [email protected] o
torie locali delle sostituzioni e il loro chiamare al numero di telefono
Yari Ricci
inserimento sui siti aziendali delle 0690253000.
Roma Salute news
11 Marzo 2013
Echi dal sociale
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Complessivamente, si arriva a una cifra annua di 500 milioni di donazioni private. Il 42% in Africa
Roma
Sostegno a distanza, in calo del 20%
Viene scelto da 1,5 milioni di italiani
Centri anziani
Riqualificazione al via
di Marco De Santis
I
l sostegno a distanza rappresenta, ormai da tempo, uno
degli strumenti a cui si fa
maggior ricorso per aiutare
con un piccolo contributo i
meno fortunati. Un contributo
minimo, appunto, ma che in
tempo di crisi, come tutte le
spese evitabili, subisce dei drastici tagli da parte delle economie familiari. Ed è proprio partendo dalla presa d’atto del calo
registrato nelle donazioni negli
ultimi tempi che si è tenuto, a
Napoli, il XIV Forum nazionale
del sostegno a distanza, promosso dal ForumSad conElsad
(Enti locali per il sostegno a
distanza) in collaborazione con
la provincia di Napoli e il ministero per le Politiche sociali, e
con il patrocinio del comune
partenopeo. Per l’occasione
esperti e studiosi si sono riuniti
con lo scopo di analizzare i
risultati del sostegno a distanza
e le possibili soluzioni al calo
registrato nell’ultimo anno. Nel
2012, infatti, sono state 1,5
milioni le persone “solidali”, un
numero importante , ma che ha
registrato una diminuzione del
20% solo nell’ultimo anno. I
soldi raccolti, circa 500 milioni
di euro, vengono prevalentemente da donazioni private con
una spesa, per le famiglie che vi
partecipano, di circa 350 euro
l’anno.
Vengono
devoluti
soprattutto in Africa (42%),
Asia(24%), America Latina
(21%), ed utilizzati per aiutare
non solo i bambini, ma anche
intere famiglie o comunità.
Come anticipato, il 95% dei
soggetti che ricorre a questo
strumento è rappresentato da
privati, ma è in crescita il numero di scuole, gruppi, associazioni, aziende e istituzioni sensibili
al tema. Anche in questo caso
si registrano differenze tra le
varie regioni, con un impegno
sociale maggiore al Nord e con
il Lazio e la Lombardia in testa.
“Il sostegno a distanza –spiega
Vincenzo Curatola, presidente
del ForumSad, che raccoglie
oltre 90 organizzazioni – è uno
strumento strategico per la cooperazione tra i popoli ancora
poco diffuso, soprattutto al
Sud, e non riconosciuto dalla
legge nazionale che risale a 30
anni fa.” Da questa constatazione lo spunto per uno degli
obiettivi del Forum che mira a
una revisione, da parte del
governo, dell’attuale legge sulla
cooperazione internazionale.
Altro obiettivo è quello di creare
una rete che sfrutti la sinergia di
tutte le organizzazioni sociali
proprio per incoraggiare il
sostegno internazionale. In questo senso va il progetto cofinanziato dalla Fondazione con
il Sud “Rete per il sostegno a
distanza” che sarà lanciato in
Campania,
Basilicata
e
Sardegna e che, puntando sulla
formazione e sul coinvolgimento sia delle associazioni che
Il manifesto dell’iniziativa tenuta a Napoli
delle comunità di immigrati presenti sul territorio, mira a favorire la conoscenza e la messa in
rete delle buone pratiche.
“Puntiamo a creare una banca
dati – sottolinea Curatola – cui
possa fare riferimento lo stesso
cittadino per sapere come fare,
con un piccolissimo gesto, a
dare il suo contributo. 30 euro al
mese – continua – sono pochi
per una famiglia italiana, ma
possono far tanto per un bambino africano, soprattutto se
questo contributo è costante
nel tempo”.
Alla premiazione delle buone
pratiche in cooperazione in
In crescita
il numero di scuole,
gruppi, associazioni,
aziende e istituzioni
sensibili al tema
Campania era presente anche il
sindaco di Napoli De Magistris
che spezza una lancia in favore
dell’impegno sociale e dell’integrazione. “La cooperazione –
spiega - ha un grande valore: ci
dice che si può intendere in
modo diverso l’economia sociale e che qualcosa di buono può
essere fatto anche con poche
risorse. Napoli è una città con
tante diversità, e quelle diversitàci
arricchiscono.
Come
segnale positivo di accoglienza
nei confronti degli immigrati –
conclude - la nostra città ha
varato, in attesa della legge
nazionale, la carta di cittadinanza e ha dato la cittadinanzaai
figli dei migranti presenti da
noi”. Il Forum è stato, inoltre,
occasione per numerosi confronti e dibattiti sul tema del no
profit e della Cooperazione.
I dati Istat: disoccupazione in continua crescita e 4 giovani su 10 senza posto
Lavoro, un miraggio nel deserto
La disoccupazione è un baratro
del quale non si vede né uscita
né fondo. Secondo l’Istat il tasso
di disoccupazione all’interno del
Paese è in costante aumento
tanto cheil numero dei disoccupati a gennaio ha sfiorato il picco
massimo dei 3 milioni, oltre
mezzo milione in più rispetto
all’anno precedente, raggiungendo l’11,7%, con un aumento
di 4 decimi di punto in più rispetto a dicembre2012. Il dato è il più
alto dal 1993 e presenta percentuali ancora più elevate nel
Mezzogiorno dove sfiora il
17,2%. Quelli che ne pagano di
più le conseguenze sono i giovani. Secondo l’Istat, infatti, il tasso
di disoccupazione dei 15-24enni
a gennaio ha toccato il picco del
38,7% rispetto al 37,1% di
dicembre 2012: si tratta del dato
più alto rilevato dal quarto trimestre del 1992 e dal gennaio 2004
(inizi serie storiche). Tra gli under
25, dunque, le persone in cerca
di lavoro sono 655mila e rappresentano il 10,9% della popolazione in questa fascia d’età. Di contro, il tasso di occupazione è
sceso al 56,3% e presenta forti
differenze dovute al sesso: l’occupazione maschile è ferma al
65,8% dopo aver subito un calo
dello 0,4% rispetto a dicembre e
del 1,3% rispetto a gennaio
2012; quella femminile, invece, si
attesta sul 46,8% con un calo,
rispetto al passato, dello 0,2%.
La rilevazione dell’Istat mette in
luce una diminuzione dell’occupazione, in media, dello 0,3%. In
particolare tra il 2011 e il 2012
l’occupazione italiana è calata di
circa 151mila unità, quella straniera è aumentata di 83mila
unità. A farne le spese sono
soprattutto le imprese di medie
dimensioni del Centro - Nord
dove si registra un calo di 83mila
unità (-1,8%) e il settore delle
costruzioni, interessato da un
calo del 5%.
In controtendenza, invece,
il terziario che,
trainato dai
servizi
alle
famiglie,
fa
rilevare una crescita dello 0,7%.
Dal punto di vista del tipo di
impegno lavorativo, i dati Istat
mostrano come il calo più consistente si registri per i lavoratori
con contratto a tempo indeterminato (-0,7%) e per i lavoratori
indipendenti (-0,7%) e , in generale, per tutta l'occupazione a
tempo pieno con una contrazione di 423mila unità (-2,2%), a
fronte di un aumento di quella a
tempo parziale, cresciuta di
355mila unità (+10%).
Marco De Santis
Potenziamento funzionale e
riqualificazione dei Centri anziani: è questo lo scopo del Progetto
“100 Centri Anziani", realizzato
con uno stanziamento di 700mila
euro effettuato da Roma Capitale
a cui si aggiunge un ulteriore
stanziamento di 200 mila euro
dalla Regione Lazio da utilizzare
per stipulare polizze atte a garantire la copertura assicurativa di
tutti i Centri. A presentare l’iniziativa, che riguarda la ristrutturazione di 122 dei 148 centri per
anziani presenti sul territorio,
Gianni Alemanno, sindaco di
Roma, Giordano Tredicine , presidente Commissione politiche
sociali e famiglia e Antonio
Vitullo, coordinatore Centri sociali anziani della Capitale. Le
ristrutturazioni, che termineranno
il prossimo 15 maggio, andranno
dall'adeguamento dei servizi igienici esistenti all'installazione di 35
nuovi impianti di condizionamento e riscaldamento, dagli interventi su linee telefoniche-internet
all'installazione di 5 gazebo e 40
panchine da esterno, dagli interventi di sistemazione degli
impianti di irrigazione fino alla
sistemazione di due campi
bocce. Previsti, inoltre, corsi dei
Vigili del Fuoco e dei volontari
della Protezione civile in tutti i
148 centri anziani per spiegare
agli iscritti il funzionamento degli
estintori e del kit sicurezza.
“Credo sia un bel segnale – commenta Alemanno - assolutamente doveroso, nei confronti dei
centri sociali anziani della nostra
citta, luoghi che scommettono
sull'anziano non come persona
da assistere ma come risorsa,
anche per la crescita delle nuove
generazioni.” M.D.S.
Roma salute news
quindicinale
di informazione
Registrazione presso
il tribunale di Roma
n. 542/2007 del 4/12/2007
Società Editare 2000 S.r.l.
Sede legale
Via Casale Lumbroso 62
00166 Roma
Tel. 348.4925556
[email protected]
Direttore Responsabile
Arianna Ugolini
Direttore Editoriale
Tiziano Battisti
Stampa
Seregni Roma s.r.l.
Viale Enrico Ortolani 33/37
00125 Roma
Chiuso in redazione
il 8 Marzo 2013
16
Roma Salute news
11 Marzo 2013
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