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Lunedì 11 Marzo 2013 Roma ne Salute ws Anno VI - N° 105 QUINDICINALE DI INFORMAZIONE SANTA LUCIA Riabilitazione per pazienti amputati di arto inferiore SAN GALLICANO Direttore editoriale Tiziano Battisti Un Centro per la cura delle malattie rare della pelle LEGGI In Parlamento provvedimenti fermi sulla sanità REBIBBIA Situazione critica nel reparto malati di Hiv IL PUNTO Lanciare un segnale di normalità TIZIANO BATTISTI a pag. 3 a pag. 4 a pag. 9 a pag. 14 Nel Lazio parte l’era di Nicola Zingaretti Mentre per il governo nazionale la nebbia ancora avvolge la possibile soluzione al rebus consegnato dalle elezioni con l’impossibilità di una maggioranza certa al Senato, frutto di una legge elettorale demenziale, nella nostra regione una cosa almeno è certa: ha vinto Nicola Zingaretti. Che sarà pertanto il nuovo Presidente della regione Lazio. Mentre leggete questo articolo i tecnici della Corte d'appello avranno finito il loro lavoro per il riconteggio delle schede, e avranno ufficializzato la vittoria del centrosinistra. Nicola Zingaretti ha vinto con il 40,71%. a pag. 2 Medicina Salute Alimentazione Scompenso cardiaco, novità dal nervo vago Chirurgia plastica, meno protesi al seno Disturbi premestruali, combatterli con il ferro a pag. 6 a pag. 7 a pag. 11 N el numero scorso titolavamo Voto in frantumi Italia ingovernabile. I fatti del dopo elezioni stanno purtroppo dimostrando che avevamo ragione. Sarà difficile fare un governo che duri. Molto probabile il ricorso alle urne per uscire da una situazione dovuta anche ad una legge elettorale demenziale che elegge la Camera in maniera diversa rispetto al Senato. E così la coalizione di Bersani ha la maggioranza assoluta dei deputati ma non quella dei senatori, pur avendo ottenuto al Senato una percentuale di voti più alta. Non ci sono problemi di governabilità invece alla Pisana. La legge elettorale assegna il premio alla coalizione che prende più voti e la vittoria di Nicola Zingaretti, pur in presenza di un sistema non più bipolare, è netta: più di 10 punti percentuali rispetto al candidato del centrodestra Francesco Storace. Il neo Presidente ha indicato subito la strada da seguire: taglio agli sprechi e ai costi della politica. Tetto di 5mila euro agli stipendi, via le indennità e le auto blu. Ma soprattutto spese online. Insomma punti che non lasceranno indifferenti i ‘grillini’. E sembra confermata l’ipotesi degli assessori ‘esterni’, e cioè non consiglieri. Niente doppia carica: nel caso fosse scelto un consigliere, per diventare assessore dovrebbe prima dimettersi. Una delle priorità sarà l’approvazione del Bilancio entro fine mese, situazione complicata dal precedente Consiglio, come spieghiamo nell’articolo a pagina 2. E’ chiaro che il banco di prova sarà rappresentato ancora una volta dai problemi in sanità. Dalle notizie che circolano sembra purtroppo confermata l’ipotesi che ci sia ancora il commissario e non venga nominato l’assessore alla sanità. Una scelta secondo noi non giusta. Sono ormai troppi anni che la Regione ha ‘abolito’ di fatto una postazione fondamentale per tentare di governare, non solo con le forbici ma anche con la ‘politica’, i gravi problemi che via via si sono accumulati. Lasciare ancora libera questa ‘casella’, con la nomina di nuovi sub commissari, darebbe un segnale di continuità con quanto successo dall’ultimo Marrazzo alla Giunta Polverini. Uscire dall’emergenza dopo un elezione democratica è dovuto. In un settore martoriato come quello della sanità vuol dire innanzitutto ripristinare modalità di ‘conduzione’ normali. Mandando così un segnale forte di disponibilità anche all’ascolto. 2 Roma Salute news 11 Marzo 2013 Elezioni Il dato del Lazio riporta il sorriso in casa Pd. Vittoria netta specialmente nella Capitale dove il neo presidente supera il 45% Regione, il successo di Nicola Zingaretti La maggioranza in consiglio sarà di 28 consiglieri su 50. Primo scoglio: l’approvazione del Bilancio entro fine mese M entre per il governo nazionale la nebbia ancora avvolge la possibile soluzione al rebus consegnato dalle elezioni con l’impossibilità di una maggioranza certa al Senato, frutto di una legge elettorale demenziale, nella nostra regione una cosa almeno è certa: ha vinto Nicola Zingaretti. Che sarà pertanto il nuovo Presidente della regione Lazio. Mentre leggete questo articolo i tecnici della Corte d'appello avranno finito il loro lavoro per il riconteggio delle schede, e avranno ufficializzato la vittoria del centrosinistra. Nicola Zingaretti ha vinto con il 40,71%. Francesco Storace si è fermato al 29,24%, il candidato del Movimento 5 Stelle al 20.31%. Molto al di sotto del dato nazionale Giulia Bongiorno per la Lista civica di Monti ferma al 4.64%, fuori dal Consiglio regionale Rivoluzione civile di Ingroia. Primo partito della regione il Pd con il 30,43%, il Pdl al secondo posto con il 20,25%, il M5s al 16,90%. Grazie a questo risultato Zingaretti porta in Consiglio i 10 del suo listino (Cristiana Avenali, Daniela Bianchi, Marta Bonafoni, Cristian Carrara, Baldassare Favara, Rosa Giancola, Gian Paolo Manzella, Daniele Mitolo, Teresa Petrangolini e Riccardo Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti Valentini), il Pd elegge 13 consiglieri (10 da Roma Eugenio Patané, F a b i o Bellini, Daniele Leodori, Marco Vincenzi, Simone Lupi, Massimiliano Valeriani, Mario Ciarla, Gianfranco Zambelli, Riccardo Agostini, Rodolfo Lena; 1 da Frosinone Mauro Buschini; 1 da Latina Enrico Forte; 1 da Viterbo Enrico Panunzi); 2 li elegge la Lista civica Zingaretti (Michele Baldi e Gianluca Quadrana); 1 ciascuno il Partito socialista Italiano (Oscar Tortosa), Sel (Gino De Paolis) e il Centro democratico (Piero Petrassi). Il centrodestra, oltre a Francesco Storace, elegge 12 consiglieri: 9 il Pdl (6 da Roma: Adriano Palozzi, Luca Gramazio, Fabio De Lillo, Giuseppe Cangemi, Antonello Aurigemma e Pietro Di Paolantonio; 1 da Frosinone Mario Abbruzzese; 1 da Latina Giuseppe Simeone; 1 da Viterbo Daniele Sabatini); 1 La Destra (Fabrizio Santori); 1 la Lista Storace presidente (Olimpia Tarzia); 1 Fratelli d'Italia (Giancarlo Righini). Il Nicola Zingaretti ha vinto con il 40,71%. Francesco Storace si è fermato al 29,24%, il candidato del Movimento 5 Stelle al 20.31% Il ministro della Salute Renato Balduzzi Più impegno da Ue contro infezioni negli ospedali Ogni anno nei Paesi dell'Unione Europea muoiono per infezioni correlate ai luoghi di cura 37 mila persone. Secondo il ministro della Salute, Renato Balduzzi ''vanno implementati programmi di monitoraggio delle infezioni e di formazione del perso- nale sanitario, attraverso anche la costituzioni di gruppi di intese a livello aziendale, l'adozione di pratiche igieniche più sicure e la conduzione di audit sul tema. La proposta dell'Italia è che l'Unione fornisca supporto tecnico-giuridico affinché ogni Stato membro istituisca un gruppo di coordinamento nazionale, in grado di definire e diffondere linee guida e indirizzo, anche in relazione all'antibiotico-resistenza. La Commissione europea dovrebbe dar vita a periodiche campagne di comunicazione''. Movimento 5 Stelle porta alla Pisana 7 consiglieri (5 da Roma Davide Barillari, Devid Porrello, Valentina Corrado, Gianluca Perillie Silvana Denicolò; 1 da Latina Gaia Pernarella e 1 da Viterbo Silvia Blasi). Infine due consiglieri per la Lista civica per Bongiorno (Pietro Sbardella per Roma e Mauro Fardelli da Frosinone). Molto interessante, anche in ottica delle comunali di maggio prossimo, il voto a Roma città, con la vittoria del centrosinistra ancora più netta: Nicola Zingaretti al 45,35%, Storace al 24,86% e Barillari al 20,09%. Il neo presidente ha già dettato le sue priorità: taglio agli sprechi e ai costi della politica. La linea che sembra definita è che non si possono accumulare benefit e doppi incarichi. Per cui nessuno tra i consiglieri eletti, a meno che non si dimetta, sarà nella nuova giunta. Il primo vero scoglio sarà però entro il 31 marzo l’approvazione del bilancio. Sapendo che il disciolto Consiglio regionale il 27 dicembre scorso, ha dato il proprio assenso all’ esercizio provvisorio. Il che significa che i capitoli di spesa sono usati mensilmente senza avere risorse in cassa, facendo riferimento alle uscite dell’anno precedente. Insomma pochi margini per gli aggiuTiziano Battisti stamenti. Denuncia L’Associazione Avvocato del Cittadino: per un bambino di due anni quasi un anno per una visita oculistica Liste d’attesa per i bimbi “S e ha fretta, il primo posto disponibile è il 7 giugno a Santa Marinella. Se invece non è urgente, possiamo fare il 3 dicembre a Roma”. Così, con una risposta secca, il Cup dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù gela le speranze di una giovane mamma che, ricetta alla mano, cerca di prenotare una visita oculistica per il suo bimbo di due anni. La ragazza, una dei soci fondatori dell’associazione di solidarietà sociale Avvocato del Cittadino, ha subito deciso di denunciare e soprattutto diffondere la vergognosa situazione attra- verso l’organizzazione. Come è possibile che per una visita oculistica pediatrica nella propria città in una struttura prettamente dedicata ai bambini, si debba aspettare quasi un anno? Anche chiamando il Recup, l’operatrice avverte che per i bambini così piccoli, solo alcune strutture offrono il servizio richiesto: l’alternativa è prenotare la prima visita oculistica disponibile presso una qualunque struttura sanitaria e poi chiamare per sapere se i medici sono specializzati anche per i bimbi così piccoli. Eppure quello alla salute è uno dei diritti fondamentali del nostro ordinamento, garantito dall’art.32 della nostra Costituzione. Alla luce di queste situazioni, suona quasi beffardo quanto si legge sul sito del Ministero della Salute: “I bambini hanno il diritto di godere del miglior stato di salute possibile e di poter accedere a cure sanitarie appro- farlo per un bambino, è addirittura priate, condizione essenziale in peggio! E’ assurdo aspettare quasi tutte le fasi della vita, in particolare per l’età evolu“I bambini hanno il diritto tiva”. Un bambino a due di godere del miglior stato anni non parla, o comundi salute possibile e di que usa un lessico compoter accedere a cure sanitarie prensibile alla sola famiglia, appropriate, condizione non riesce a decifrare i suoi essenziale in tutte le fasi bisogni. Per lui lo fanno i della vita, in particolare suoi genitori ed il suo per l’età evolutiva” pediatra che a loro volta hanno bisogno di un sistema sani- un anno per una visita di controllo in tario che sia tempestivo. Efficace. E un ospedale specializzato della prodinamico. “Mi sono già occupata pria città. Ma la cosa giusta è dell’odissea delle liste d’attesa per denunciare queste situazioni ed allo le donne incinte a cui al Recup veni- stesso tempo darsi da fare. E’ vano proposte prenotazioni di eco- anche possibile, se i tempi sono grafie morfologiche addirittura eccessivi, ricorrere alle strutture pridopo la data del parto – dice vate e poi chiedere un risarcimento Emanuela Astolfi, presidente di di quanto speso, previa richiesta alla Avvocato del Cittadino – Ma ora, Asl di competenza”. Simona Barbato Roma Salute news 11 Marzo 2013 Puoi vedere l’intervista al Prof. Marco Traballesi sul canale yuotube di Obiettivo salute 3 Servizi Cento pazienti amputati all’anno nel reparto ad hoc della Fondazione Santa Lucia per recuperare l’autonomia Riabilitazione per pazienti amputati Pratica quotidiana e attività scientifica nell’IRCCS di Via Ardeatina C ura, riabilitazione e proteseizzazione dei pazienti amputati di arti inferiore. Stiamo facendo ingresso in uno dei reparti di eccellenza della Fondazione Santa Lucia. Un reparto ad hoc che negli ultimi 20 anni, sotto la direzione di Marco Traballesi, ha mediamente ricoverato ogni anno da 90 a 100 Pazienti, alcuni anche con amputazione di entrambi gli arti inferiori. In questi anni sono state ricoverate circa 1200 persone amputate, gran parte delle quali ha successivamente usufruito di controlli in regime ambulatoriale. Gli amputati, sia uomini che donne, affluiti alla sezione sono per il 65% amputati di coscia, 27% amputati di gamba, 8% biamputati; le cause di amputazione sono 30% vasculopatia aterosclerotica, 50% vasculopatia diabetica, 15% trauma, 5% neoplasia. E’ un settore di eccellenza, come altri all’interno della Fondazione Santa Lucia IRCCS, con un percorso clinico e riabilitativo ben preciso. Il paziente all'ingresso viene valutato dall'equipe del reparto (medico, infermiere, fisioterapista, tecnico ortopedico), viene quindi definito il protocollo riabilitativo che, secondo le attuali linee guida, viene personalizzato in base alle condizioni cliniche del singolo paziente. Cinque ore di riabilitazione al giorno, con attività sia individuale che di gruppo e supporto idrocinetico se le condizioni del moncone lo consentono. Due volte a settimana viene effettuata la visita specifica per la valutazione della protesi, nella quale tutta l'equipe, in collaborazione con tecnici ortopedici specialisti, si con- Tra le ricerche recenti di maggior interesse realizzata dall’equipe del Santa Lucia quella che analizza il percorso riabilitativo dei pazienti colpiti da ictus cerebrale e da amputazione d’arto inferiore fronta ed ottimizza. Attorno alla pratica quotidiana di cura ruota una intensa attività scientifica che si caratterizza nella partecipazione a progetti di ricerca nazionali ed internazionali, nella partnership con altri Istituti e attività di ricerca finanziata dalle aziende produttrici delle componenti protesiche finalizzata alla valutazione dell’efficacia di nuove componenti. Tra le ricerche recenti di maggior interesse realizzata dall’equipe del Santa Lucia quella che analizza il percorso riabilitativo dei pazienti colpiti da ictus cerebrale e da amputazione d’arto inferiore. Il fenomeno delle vasculopatie aterosclerotiche è oggi giorno in costante incremento e spesso più territori del sistema circolatorio, ad esempio il circolo carotideo e degli arti inferiori, sono colpiti contem- poraneamente da tale patologia. Grazie alle moderne tecniche interventistiche si assiste ad un aumento della sopravvivenza per i pazienti colpiti ma l’associazione tra emiparesi e amputazione d’arto inferiore nello stesso paziente porta ad una condizione di grave disabilità rendendo più impegnativo e lungo il percorso riabilitativo, aumentando i costi e riducendo la possibilità di recupero dell’autonomia nelle attività della vita quotidiana. Diversi studi riportano la prevalenza di questa doppia disabilità tra l’8% e il 18%. In quest’ultimo studio è stato indagato il destino di tali pazienti valutandoli con un follow-up dopo circa 3 anni dalla dimissione dalla Fondazione Santa Lucia. Sono stati reclutati 44 pazienti (età media 68±9 anni) affetti da doppia disabilità, con amputazione transfemorale o trans-tibiale e ne sono state valutate l’autonomia nelle attività della vita quotidiana con e senza protesi e l’abilità motoria con la protesi. Lo studio ha evidenziato come in questi pazienti ci sia una riduzione del 13% dell’abilità motoria con la protesi e del 10% dell’autonomia nelle attività della vita quotidiana. Circa il 23 % dei pazienti aveva sospeso l’uso della protesi. I fatto- Il prof. Marco Traballesi ri che maggiormente incidono sul precoce abbandono dell’uso della protesi e sulla riduzione dello status funzionale è la presenza dell’amputazione in un emilato 1200 corporeo e Le persone della paresi amputate nell’emilato che sono controlaterale. state ricoveInoltre si è evi- rate in questi d e n z i a t o anni al S. come mag- Lucia giore sia la Santa Lucia I NOSTRI PRODOTTI PER LA TUA PUBBLICITA' 06.66180352 348.4925556 [email protected] La fondazione contro l’osteoporosi L’osteoporosi è una condizione caratterizzata dalla diminuzione della massa ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Ciò provoca un aumento della fragilità ossea con il conseguente rischio di fratture. Una donna su due ed un uomo su cinque affetti da osteoporosi non sanno di esserlo. Presso la Fondazione Santa Lucia è attivo un Centro per l’Osteoporosi a cui ci si può rivolgere in regime di convenzione con il S.S.N., presentando la ricetta del medico di famiglia con la dicitura “visita specialistica per osteoporosi”. Servizio Prenotazioni e Informazioni tel. 06515011. severità dell’emiparesi e più alto sia il livello di amputazione minore è la probabilità di mantenere l’autonomia raggiunta dopo il trattamento riabilitativo. Questo è il primo lavoro pubblicato a livello internazionale che indaga sul destino dei pazienti affetti da doppia disabilità: i fattori prognostici riscontrati possono essere d’aiuto per il team riabilitativo per concentrare le risorse nei pazienti con maggior possibilità di recupero e di mantenimento delle autonomie funzionali. Infatti, se da un lato alcuni amputati tendono ad abbandonare l’uso della protesi, dall’altro ben il 65% dei soggetti utilizza ancora la protesi per circa 4 ore al giorno 5 giorni alla settimana, dato che indica come sia fondamentale un buon trattamento riabilitativo anche in persone che presentano questa grave doppia Arianna Ugolini disabilità. 4 Roma Salute news 11 Marzo 2013 Servizi Al San Gallicano un Centro per il trattamento e la cura di queste malattie Le malattie rare della pelle, campanelli d’allarme anche per patologie neurologiche Sono circa 70.000 le persone che soffrono di sclerodermia A ppaiono sulla pelle fin dall’infanzia e spesso sono indicatori di patologie sistemiche, metaboliche e neurologiche di una certa gravità. Parliamo delle malattie rare della pelle, un universo sconosciuto ai più ma ben noto agli specialisti del San Gallicano dove opera il Centro malattie rare che, come spiega il Prof. Aldo Di Carlo, Direttore Scientifico dell’ISG, gioca un ruolo guida nel trattamento di queste particolari patologie della pelle in un contesto nel quale troppo spesso si sottovaluta l’ambito della ricerca e quello socio-assistenziale. Dalla sclerodermia, alle porfirie, dalla mastocitosi all’alcaptonuria, il Centro si conferma una struttura all’avanguardia per il trattamento e la cura di queste patologie della pelle. La sclerodermia, dal greco “pelle dura,” causa l'ispessimento ed indurimento della pelle in circa 70.000 persone con circa 300 nuovi casi annui, che si traduce in danni articolari e a organi interni perché colpisce tutte le cellule endoteliali. Le donne sono colpite più degli uomini con un rapporto di circa 3:1 e questa differenza si accentua con l’età fertile arrivando ad un rapporto di 8:2. L’età di esordio della malattia è compreso generalmente tra i 45-65 anni. Le cause della malattia sono ancora oggi sconosciute, anche se alcune ipotesi legano l’insorgenza della sclerodermia all’assunzione di alcuni farmaci o all’esposizione ad alcuni agenti tossici ambientali. La terapia per la cura è complessa, l’immunomodulazione, la microangiopatia e la fibrosi rappresentano i più importanti aspetti patogenetici della malattia nonché i principali obiettivi terapeutici, inoltre, l’interessamento multisistemico (polmoni, cuore, apparato gastroenterico, etc) richiede spesso una scelta molto accurata anche della terapia sintomatica. Generalmente vengono usati farmaci vasoattivi, corticosteroidi, capaci di inibire la risposta immunitaria ano- Le porfirie acute colpisce in Europa una persona su 75.000, quella tarda una su 25.000 mala. Di notevole importanza è la fisioterapia in quanto ritarda i possibili danni articolari. Le porfirie acute, invece, colpisce in Europa una persona su 75.000, quella tarda una su 25.000, le protoporfirie raggruppano due malattie rare ereditarie e colpiscono una persona su 150.000, ma è così subdola che si presenta simulando le malattie più comuni come il mal di pancia, mentre al livello cutaneo provocano una ipersensibilità alla luce che costringe le persone ad una vita “nell’oscurità”. Il Centro del San Gallicano fornisce analisi di laboratorio altamente specialistiche, ha una casistica di oltre 1000 casi relativa ai diversi tipi di Porfiria, sia acuta che non acute e ha di recente registrato presso il Ministero della Salute, un importante test di screening in caso di sospetto San Gallicano, Centro all’avanguardia per la cura delle malattie della pelle di “attacco acuto di porfiria” (dolori addominali generalmente accompagnati da altri sintomi quali nausea, vomito, costipazione, tachicardia, ipertensione, debolezza muscolare, etc). Si tratta del “KIT per il test qualitativo del Porfobilinogeno”, che si spera venga presto distribuito presso i Centri di medicina d’urgenza e di Pronto Soccorso, oltre che i Centri per le porfirie. Altra novità del Centro è il pro- Le protoporfirie raggruppano due malattie rare ereditarie e colpiscono una persona su 150.000 Ospedale Grassi di Ostia A rischio l’assistenza ai malati oncologici La denuncia arriva da Enrico Gregorini, segretario generale Fp Cgil Roma Centro ovest litoranea: “Da novembre la Asl Rm D segnala alla Regione la grave carenza di oncologi chiedendo l'autorizzazione ad assumere almeno un dirigente medico oncologo per diminuire i tempi di attesa per le visite oncologiche che, ad oggi, arrivano fino a due mesi, tempi troppo lunghi stante la gravità di tali patologie che richiedono interventi tempestivi e celeri. La Asl Rm D a breve, non potrà più garantire il minimo assistenziale ai pazienti oncologici in quanto una delle uniche due unità disponibili in azienda è prossima alla pensione e, pertanto, senza un'immediata autorizzazione regionale ad assumere o ad indire una procedura di mobilità, il carico di lavoro ricadrà su un unico medico oncologo con inevitabili gravissime ripercussioni sui pazienti e sul loro diritto a ricevere cure immediate ed efficaci. Denunciamo l'inerzia e l'indifferenza dei competenti organi regionali di fronte a problematiche di vitale rilevanza per una moltitudine di pazienti che, oltre ad essere gravemente malati, rischiano di non poter accedere alle cure e all'assistenza necessaria a causa dell'inadeguatezza e dell'insensibilità di dirigenti regionali”. getto finanziato dalla fondazione Telethon per gli anni 2012-2015, sulla malattia di Hailey-Hailey, una rara patologia dermatologica, ereditaria, a trasmissione autosomica dominante. In Italia non esistono studi epidemiologici che consentano di conoscere quanti soggetti sono affetti da HHD, né quanti siano i portatori della mutazione genetica, sappiamo che la malattia esordisce intorno ai 25-30 anni di età ed in genere ha un andamento cronico-recidivante. “E' necessario – spiega Gianfranco Biolcati, Responsabile del Centro per le Porfirie e Malattie Metaboliche Ereditarie ISG uno sforzo congiunto tra istituzioni, industria farmaceutica e laboratori di ricerca per contribuire non solo all'assistenza ma anche allo studio di nuovi farmaci, spesso costosi e privi di finanziamento”. Recenti studi hanno dimostrato che insieme al problema genetico alla base della sintomatologia c’è lo stress ossidativo, pertanto l’uso di antiossidanti potenti o ad alto dosaggio possono essere di giovamenArianna Ugolini to. PUBBLICITA’ Roma Salute news 11 Marzo 2013 5 6 Roma Salute news 11 Marzo 2013 Medicina Pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati dello Studio EARLYSTIM IN Parkinson: al via sin dai primi segni BREVE la stimolazione cerebrale profonda Stimoli elettrici e farmaci migliorano la qualità di vita dei pazienti e la disabilità motoria di Simona Barbato M igliora le capacità motorie, riduce le complicanze della terapia farmacologica e favorisce la riduzione del dosaggio del farmaco. Secondo un ampio studio multicentrico europeo, la stimolazione cerebrale profonda nei pazienti con Parkinson allo stadio iniziale, offrirebbe tutti questi benefici. Lo studio clinico, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha coinvolto 251 persone affette da Parkinson con complicanze motorie precoci, in 17 centri di Germania e Francia, per un periodo totale di due anni. I pazienti trattati con la tecnica di stimolazione cerebrale profonda in abbinamento al trattamento farmacologico, hanno riportato un miglioramento del 26% nella qualità di vita rispetto ad un peggioramento dell’1% nei soggetti trattati con la sola terapia farmacologica. La malattia di Parkinson, dopo l’Alzheimer, è il disordine neurodegenerativo più diffuso. In Italia i casi sono circa 220.000. La malattia colpisce gli ultra sessantenni, ma molti casi sono dia- Benefici dalla stimolazione cerebrale profonda nei pazienti con Parkinson gnosticati intorno ai 40 anni o anche al di sotto. Per quanto riguarda le differenze di genere, il Parkinson è da 1,5 a 2 volte più diffuso negli uomini rispetto alle donne. Ad oggi non esiste una cura preventiva e le cause sono in larga misura ignote. A livello cerebrale si osserva la degenerazione di alcuni neuroni deputati a rilasciare la dopamina e un’alterata comunicazione nei circuiti addetti al controllo motorio. Una svolta nella gestione della malattia degenerativa, arriva proprio dalla terapia con stimolazione cerebrale profonda che utilizza un dispositivo medico simile a un pacemaker impiantato in una piccola area del talamo o dei gangli cerebrali. Lo stimolo elettrico indotto in una zona del cer- vello funge da relais su alcuni circuiti del movimento. La stimolazione può essere programmata e calibrata con modalità non invasiva da medici esperti in modo da massimizzare il controllo dei sintomi e ridurre al minimo gli effetti collaterali. A due anni dallo studio chiamato EARLYSTIM, è risultato che la terapia con stimolazione cerebrale profonda ha determinato un miglioramento del 53% delle capacità motorie, un miglioramento del 30% nello svolgimento di diverse attività quotidiane, compresi parlare, scrivere a mano, vestirsi e camminare, un miglioramento del 220.000i I malati di Parkinson in Italia 61% delle complicanze indotte dal farmaco d’elezione “levodopa”, comprese discinesie e fluttuazioni motorie, una riduzione del 39% nel dosaggio giornaliero di levodopa. “I risultati di questa sperimentazione – afferma Alberto Albanese, Direttore del Reparto di Neurologia, presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano - provano che la terapia con stimolazione cerebrale profonda può migliorare la qualità di vita dei pazienti anche a uno stadio precoce della malattia, quando compaiono i primi problemi motori e nei trattamenti tradizionali ci si affida alla sola terapia farmacologica. Siamo oggi più sicuri nell’utilizzo della metodica per i pazienti che rientrino nei criteri appropriati di selezione”. Fino a oggi, infatti, la terapia con impulsi elettrici profondi era stata utilizzata in soggetti affetti da Parkinson in stadio avanzato. La novità di EARLYSTIM, è quella di aver permesso ai ricercatori di testarne i benefici in una fase di malattia in cui le oscillazioni motorie e le discinesie sono di recente comparsa e le capacità lavorative e psicosociali sono ancora presenti. “Si tratta - conclude Albanese - di risultati molto incoraggianti, che espandono il raggio d’azione terapeutico. Poiché dimostrano i maggiori benefici della stimolazione cerebrale profonda rispetto al trattamento con la sola gestione farmacologica. Una clip salvacuore Una tecnica mini-invasiva mira a sostituire l'attuale trattamento farmacologico contro l’ insufficienza mitralica. Lo studio europeo, chiamato Reshape, si basa su una sorta di “clip” che sarà applicata agli 800 pazienti arruolati nella sperimentazione. La clip, riproducendo il gesto chirurgico della sutura, cattura i lembi danneggiati della valvola mitralica cardiaca, evitando il ristagno di sangue. Pet-tac vede i tumori in tempo reale Tecniche diagnostiche sofisticate aprono la strada a nuove strategie di cura dei tumori. La pet-tc, ad esempio, consente di vedere il cancro “in diretta” e 'calibrare' le cure. Le novità sull’esame diagnostico dal congresso dell'Associazione Italiana di Medicina Nucleare. La tecnica offre immagini sulle caratteristiche biologiche di un tumore, utili per capire 'come si comporta' e adottare le cure più adeguate. “Grilletto” molecolare contro infezioni Scoperto un nuovo meccanismo 'di attacco' dell'organismo in risposta alle infezioni. La molecola “sparata” contro gli agenti infettivi si chiama TLR2 ed è collocata sulla superficie dei linfociti. Lo studio, pubblicato su PlosOne , è dei ricercatori dell'Università Cattolica di Roma-Policlinico A.Gemelli, e pone le basi per nuove cure contro le malattie autoimmuni e alcune infezioni come la tubercolosi. Al Monaldi di Napoli intervento NECTAR-HF senza anestesia generale:è il primo in Europa Il nervo vago aiuta i malati di cuore di Simona Barbato Novità per chi soffre di scompenso cardiaco. I risultati di uno studio internazionale sull’uomo dimostrano che la stimolazione continua del nervo vago migliora l'efficienza meccanica del cuore. 24 i centri europei coinvolti nella sperimentazione clinica, di cui 3 sono italiani: il Monaldi di Napoli e due strutture lombarde. Lo scompenso cardiaco è oggi una vera e propria epidemia sociale che colpisce 23 milioni di persone nel mondo. Solo in Italia la malattia determina oltre 500 ricoveri giornalieri, incidendo enormemente sulla spesa sanitaria e richie- dendo una altissima specializzazione clinica. Nonostante i progressi terapeutici raggiunti negli ultimi decenni, sia per quanto riguarda nuovi farmaci che per l’introduzione di dispositivi impiantabili, la malattia conserva un tasso di mortalità a 5 anni del 40-50%. Lo Studio europeo chiamato NECTAR-HF (NEural Cardiac TherApy foR Heart Failure Study), si pone l’obiettivo di offrire un’alternativa di cura alla grande fetta di pazienti, 45-50% di casi, che non risponde alle terapie convenzionali. “La sperimentazione – spiega Antonio D’Onofrio, “Principal Investigator” dello studio e Responsabile dell’Unità Operativa di Aritmologia del Monaldi - parte dal presupposto che il nervo vago, che collega cervello e cuore, non sia abbastanza attivo nei pazienti con scompenso cardiaco. L’incremento quindi della sua attività, mediante stimoli elettrici, potrebbe migliorare la capacità di contrazione del cuore.” “La stimolazione del nervo vago – prosegue lo specialista - si ottiene mediante un generatore di impulsi impiantato a livello sottocutaneo nella regione toracica e collegato ad un elettrocatetere che, posizionato a contatto con il nervo vago a livello del collo, consente di inviare segnali al cuore ed al cervello.” Al Monaldi è stato di recente effettuato il primo intervento, con una novità rispetto al protocollo clinico iniziale: l’operazione è stata eseguita, per la prima volta in Europa, in ane- stesia loco-regionale. La procedura ha il grande vantaggio di ridurre i potenziali rischi connessi con l’anestesia generale in pazienti con grave compromissione della funzione di pompa del cuore. Lo staff di D’Onofrio composto da Luigi Ascione, Valter Bianchi, Ciro Cavallaro, Stefano De Vivo, Filippo Vecchione, e l’equipe di Chirurgia Vascolare diretta da Basilio Crescenzi, coadiuvato da Paolo Sangiulo, affronta questa nuova sfida nell’ottica di aprire nuovi e importanti orizzonti di terapia nel campo dell’aritmologia clinica. Roma Salute news 11 Marzo 2013 7 Salute Il trattamento più gettonato la liposuzione, mentre scende la richiesta di ricostruzione del seno Due di lato Calano gli interventi di chirurgia plastica ma per la medicina estetica niente crisi Allergie in età pediatrica In tempi di crisi gli italiani investono sul proprio corpo di Rossi Cinzia I l grasso in eccesso resta il problema principale di chi ricorre alla chirurgia estetica, mentre in calo risultano gli interventi al seno che avevano conosciuto un vero e proprio boom negli anni precedenti, con tratti a volte allarmanti, come nel caso del ricorso all’operazione da parte delle giovanissime. Una tendenza preoccupante che aveva costretto il parlamento a legiferare in proposito stabilendo un limite d’età per l’accesso alla pratica chirurgica. Il calo registrato nel corso dell’ultimo anno è invece sicuramente legato allo scandalo delle protesi Pip che ha coinvolto diversi paesi europei e ha portato al ritiro dei dispositivi dal mercato. A fare il bilancio di un’attività che, visti i tempi, è tra le poche a non conoscere crisi, un sondaggio dell'Associazione italiana di chirurgia plastica estetica (Aicpe) condotto tra 255 Chirurghi plastici e presentato a Firenze al convegno 'Chirurgia estetica: facciamo il punto'. Tra gli interventi più praticati nel 2012, dunque, la liposuzione, seguita dalla blefaroplastica, l’intervento che ringiovanisce lo sguardo, e dal trapianto di grasso autologo, la vera novità in campo estetico, con cui si inietta del grasso precedentemente prelevato da una zona del corpo in un'altra. “Piace perché consente di ottenere risultati naturali utilizzando tessuto proprio e non sostanze di sintesi o protesi” - spiega Giovanni Botti, presidente Aicpe. Una volta tanto a poterne beneficiare sono i più grassi che, diciamo, dispongono di più ‘materia prima’ da utilizzare per rimpolpare parti del corpo svuotate e cadenti, dal volto al seno ai glutei. Nella classifica degli interventi più gettonati al quinto posto c'e' la rinoplastica, al sesto l'addominoplastica e al settimo il trapianto di capelli, in deciso aumento rispetto all'anno precedente. Tuttavia, secondo i dati del sondaggio, nell'anno appena trascorso la chirurgia plastica ha registrato un calo: quasi 9 specialisti su 10 (88%) dichiarano di aver operato meno del 2011, con un calo dell'attività del 10-15%, che si somma alla riduzione già registrata nel 2011 dell'8-12%. La medicina estetica invece, cresciuta del 7-9% nel 2011, nel 2012 è aumentata ancora del 10-12%. ''Il quadro riflette il momento di crisi che il Paese sta attraver- Molto successo per la blefaroplastica, l’intervento che ringiovanisce lo sguardo sando. Scendono - evidenzia Botti - gli interventi di chirurgia estetica, che danno risultati più duraturi e significativi, ma più impegnativi anche dal punto di vista economico, e crescono quelli di medicina. Nel complesso però per gli italiani la bellezza rimane un elemento importante, al quale viene dedicata molta attenzione''. La sostanza più iniettata è l'acido ialuronico (+24,5% rispetto al 2011), seguita dal botulino (+15,6%). Entrambi vengono utilizzati per lo stesso scopo, eliminare rughe e segni del tempo sul viso, ma l'acido ialuronico si trova nella pelle ed è 10-12% L’aumento della medicina estetica nel 2012 anche la sua mancanza a determinare la rilassatezza del derma, mentre il botox è una tossina velenosa, non presente nel nostro corpo, che si trova nei prodotti alimentari decomposti, ad esempio la carne. Di per sé è piuttosto pericolosa per questo, per esempio negli Stati Uniti, per essere utilizzata in campo estetico c'è voluta una sperimentazione chimica e la successiva approvazione dell' FDA. L'acido ialuronico non è considerato alla stessa stregua, quindi niente sperimentazione e approvazione. Secondo l’esperto però è un pregiudizio tutto italiano perchè le iniezioni di botulino sono saldamente al primo posto in tutto il resto del mondo, mentre gli italiani ''hanno una resistenza ingiustificata, probabilmente dovuta a informazioni non corrette”. Lo dimostra un maxi studio confrontando un cospicuo campione di pazienti e soggetti sani Comune anomalia genetica per le malattie della psiche di Rossi Cinzia Autismo, iperattività e deficit d'attenzione (ADHD), disturbo bipolare,depressione e schizofrenia: dietro le principali malattie psichiatriche c’è un’anomalia genetica. E' il risultato di un maxi-studio pubblicato sulla rivista The Lancet, una ricerca senza precedenti condotta dai membri del Consorzio di Psichiatria Genomica (Psychiatric Genomics Consortium - PGC) in cui sono stati scansionati i genomi di ben 33.332 pazienti e 27.888 sog- getti sani di controllo, tutti di origine europea. Malattie all’apparenza tanto diverse tra loro che invece sembrano appartenere tutte alla stessa famiglia. ''Si tratta di uno studio importante spiega AlessandroSerretti, docente di psichiatria all'Università di Bologna - per l'enorme campione di soggetti che ha esaminato e perché rinforza l'evidenza che ci sono fattori genetici comuni a tutte queste malattie. E' la prima volta che si arriva a una dimostrazione così forte ed è un passo verso la possibilità di predire a livello individuale il rischio di ammalarsi di una malattia psichiatrica''. La genetica dunque che nelle malattie psichiatriche 'pesa' per un minimo del 3040% (nella depressione) fino a un massimo del 70-80% (nella sindrome bipolare) - potrebbe contribuire a predire e prevenire queste patologie e portare all'identificazione di nuovi bersagli molecolari per lo sviluppo di una nuova categoria di farmaci psicotropi. ''Le nostre scoperte sono rilevanti spiega Jordan Smoller del Massachusetts General Hospital di Boston - nell'ottica di andare verso una classificazione delle malattie non più basata sulla descrizione dei sintomi ma sulle cause scatenanti''. Per ora i geni noti 'coinvolti' nell'insorgenza di disturbi psichiatrici sono pochi, concludono i ricercatori, ma in futuro scoprendone di nuovi ''si potrebbe raggiungere l'obiettivo di arrivare a fare una previsione su base individuale del rischio di malattia psichiatrica''. Negli ultimi 20 anni si e' assistito ad un aumento sensibile ed allarmante di manifestazione allergiche in età pediatrica: in Italia, infatti, più di 250.000 bambini in età pre-scolare sono allergici, e la sola allergie alle proteine del latte vaccino in Italia vede coinvolti circa 100.000 piccoli sotto i 6 anni. E' necessario, avvertono i pediatri, intervenire in modo efficace dal momento che le allergie alimentari spesso determinano altre forme di allergie, come quelle respiratorie, con effetti significativi sulla qualità della vita .La Società italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip) ha annunciato una campagna informativa per educare e sensibilizzare i genitori sul problema che partirà dal 5 febbraio e sarà anche online sul sito www.allergiebaby.it, oltre che nelle sale d'attesa dei pediatri e attraverso la distribuzione di guide rivolte ai genitori. Con questa campagna la SIAIP vuole mettere in evidenza il ruolo importantissimo che può avere la prevenzione. Tutti i rischi del sonnambulismo Il sonnambulismo negli adulti è potenzialmente pericoloso perché può indurre a comportamenti violenti e incidere negativamente sulla qualità di vita. E'quanto emerge da una ricerca francese pubblicata sulla rivista Sleep.Gli studiosi, guidati dal dottor Yves Deauviller che dirige il laboratorio del sonno dell'ospedale Gui- de- Chauliac di Montpellier, hanno esaminato 100 pazienti adulti tra i 18 e i 58 anni a cui e' stato diagnosticato il sonnambulismo, riscontrando che nel 58 per cento dei casi era associato a comportamenti violenti. Contusioni e perdite di sangue o fratture al naso sono risultate essere le conseguenze piu' comuni degli episodi violenti, che hanno coinvolto i sonnambuli come i loro partner: nel 17 per cento dei casi c'e' stato addirittura bisogno di ricorrere a cure mediche. Diversi i fattori scatenanti: eventi stressanti , mancanza di sonno, intensa attività fisica di sera e in qualche caso abuso di alcol o droga. E il giorno dopo affaticamento, depressione e ansia, tutti fattori scatenanti il problema notturno. 8 Roma Salute news 11 Marzo 2013 PUBBLICITA’ Roma Salute news 11 Marzo 2013 9 Provvedimenti Dai servizi sanitari aperti 24 ore su 24, alla responsabilità degli operatori sanitari, fino ai nuovi ticket Sanità al palo senza un governo Diverse Leggi sono in attesa dei decreti attuativi e dell’intesa con le Regioni Entro maggio andranno aggiornate le convenzioni dei medici di famiglia, pediatri e specialisti T ante questioni di politica sanitaria affrontate nel corso dell’ultima legislatura rimaste in qualche modo sospese in attesa dei decreti attuativi e degli accordi con le Regioni. Uno dei tanti motivi perché si faccia presto a individuare il nuovo governo. Uno dei provvedimenti più importanti è, ad esempio, l'aggiornamento dei Lea. A fine anno il ministero della Salute ha emanato un decreto che aggiorna i Lea per le malattie rare, che prevede alcune nuove cronicità, introduce misure di contrasto alla ludopatia e prevede l'epi- La spending review prevedeva inoltre un'accelerazione per l'adozione dei costi standard A.E.O. durale gratuita. Si tratta però solo di un primo passaggio: il percorso prevede ancora il parere delle commissioni parlamentari e l'intesa con le Regioni. Ad oggi, il provvedimento è bloccato al ministero dell'Economia. Altra questione e' la riforma delle cure primarie, che prevede l'ambizioso progetto di creare ambulatori H24 con medici e infermieri. Entro maggio le con- SRL venzioni dei medici di famiglia, pediatri e specialisti dovranno essere adeguate alle nuove norme in tema di assistenza primaria stabilite dal decreto Balduzzi che prevede servizi sanitari attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, grazie all'aggregazione tra medici di famiglia, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali ed ex guardia medica. Rinviati al 30 giugno 2013, dalla legge di stabilità, i termini per le misure di contrasto alla ludopatia, che prevedono ad esempio restrizioni agli spot che pubblicizzano il gioco d'azzardo. Un'altra norma incompiuta è anche quella sulle bevande analcoliche, che in base alla legge Balduzzi devono essere commercializzate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20%. Manca ancora un decreto del ministero della Salute per la definizione dei criteri per la formazione del personale adibito alla produzione, alla somministrazione e alla commercializzazione degli alimenti. Fermo il nuovo sistema di remunerazione Nuovi ticket Dal 2014 saranno introdotte nuove misure di compartecipazione alle prestazioni sanitarie della filiera del farmaco. La legge di stabilità proroga al 30 giugno 2013 il termine per l'adozione del nuovo sistema, con la possibilità di un ulteriore slittamento al 31 dicembre. E ancora la responsabilità professionale, che tra le norme più significative prevede che gli operatori sanitari rispondano dei danni solo in caso di dolo o colpa grave. Manca un decreto del presidente della Repubblica, previo parere della Stato-Regioni, per i contenuti e le procedure dei contratti assicurativi. La spending review prevedeva inoltre un'accelerazione per l'adozione dei costi standard, che sarebbero dovuti essere definiti entro il 31 dicembre 2012, ma lo scorso 22 novembre è mancata l’intesa in Conferenza Stato-Regioni. C'è poi la questione spinosa dei nuovi ticket. Dal 2014 saranno introdotte misure di compartecipazione alle prestazioni sanitarie aggiuntive rispetto a quelle già introdotte. E' previsto che le Regioni potranno ridurne l'impatto purche' assicurino comunque, con misure alternative, l'equilibrio economico finanziario che dovrà essere preventivamente certificato dal Comitato verifica del rispetto dei Lea. Il risparmio stimato è di circa 2 Cinzia Rossi miliardi l'anno. ASSISTENZA TECNICA IN GIORNATA CO DO NS M A EG N IC IL E IO Tel 06.72.67.74.48 AUSILI-ELETTROMEDICALI-OSPEDALIERI A R T I C O L I O R TO P E D I C I PRODUZIONE - COMMERCIALIZZAZIONE - NOLEGGIO - BAGNI PER DISABILI AUSILI - APPARECCHI PER FISIOTERAPIA - DISPOSITIVI MEDICI PER DIAGNOSTICA - MONOUSO ATTREZZATURE PER PALESTRE - ARREDAMENTO - MANUTENZIONE MENSILI Negozio: Viale Galvano della Volpe, 17/17a - Laboratorio: Viale Galvano della Volpe, 45/47 - 00133 ROMA Tel. 06-72.67.32.06 - Fax 06-72.67.04.25 [email protected] - www.aeosrl.com ZONA TOR VERGATA 10 Roma Salute news 11 Marzo 2013 PUBBLICITA’ Roma Salute news 11 Marzo 2013 11 Alimentazione Siamo il paese con il più alto consumo pro capite l’anno di pasta al mondo con circa 26 chilogrammi Tutto e .... Solo pasta a pranzo, con la crisi sempre meno italiani arrivano alla frutta Con più zucchero arriva il diabete I risultati sono arrivati da un sondaggio condotto sul sito coldiretti.it di Gianluca D’Eramo P er l’italiano medio non è una novità. L’idea di poter risparmiare a tavola limitando il numero di portate e conseguentemente svuotando il frigo e la dispensa più lentamente è da qualche tempo una prassi consolidata. Non un’abitudine di fine mese, nella famigerata “quarta settimana” indicata da molti come quella più critica dal punto di vista economico per le famiglie, quando lo stipendio si è già dissolto tra bollette, rata del mutuo e la benzina per l’auto. Una vera e propria rivoluzione alimentare che tocca tutti, a tal punto che solo il 18% porta in tavola un pasto completo, quello per intenderci con un primo, un secondo di carne o pesce, accompagnata da un contorno. A essere sacrificato è il pranzo, già bistrattato tra ritmi lavorativi incalzanti e veloci spuntini al bar con un panino. Per un italiano su tre si riduce al solo piatto di pasta, che “sazia di più” ed è “più economico”. Sono il 9% quelli che preferisco un pasto legge- Il 61% degli italiani a pranzo mangia un piatto di pasta o un pezzo di pizza Cosa mangiano a pranzo gli italiani? 32% solo il primo piatto 29% pizza o panino 24% secondo con contorno 18% menù completo 9% frutta o gelato 4% niente 4% altro ro di frutta o con un gelato nella stagione estiva; il 24% resiste con un secondo e un contorno di verdure; mentre il 4% non mangia nulla. Un paese che ama da sempre la pasta. Nel 2012 si è avuto un aumento dell’1,1% delle confezioni acquistate nella piccola e grande distribuzione. Un consumo complessivo pari a 1,5 milioni di tonnellate per un giro di affari complessivo di 2,8 miliardi di euro che si tramuta in ben 26kg a persona in un anno. Un record difficilmente eguagliabile a livello mondiale: tre volte la quantità consumata da americani, francesi o greci, cinque volte di più di un tedesco o uno spagnolo, e addirittura sedici volte la media giapponese. Una vera “destrutturazione” dei pasti iniziata da molti anni. A oggi sono 7,7milioni le persone che portano in ufficio il pranzo da casa. Diversa, ora, è la consapevolezza sulla salubrità di quello che mangiamo e la considerazione data alle indicazioni medicoscientifiche dimostrata dai 16,9milioni di italiani che dichiarano di seguire una dieta giornaliera, la metà in maniera regolare. Una “crescente attenzione” che ha ridimensionato il fenomeno del pasto fuori di casa veloce e ricco di grassi e spinto al fai da te da consumare sulla scrivania dell’ufficio. I minerali avrebbero un ruolo nella gestione della sintomatologia tipica della sindrome premestruale Un alto contenuto di ferro diminuisce i disturbi premestruali di Gianluca D’Eramo Uno dei disturbi più comuni nelle donne è la sindrome premestruale. Questa si presenta nei giorni precedenti le mestruazioni sotto forma di molteplici sintomi che colpiscono complessivamente tutto il corpo femminile. Un lieve aumento di peso, dolori addominali o alla schiena, mal di testa, una momentanea ritenzione idrica, oltre a cambiamenti repentini di umore e difficoltà di concentrazione che indicherebbero uno stato di malessere passeggero del corpo che la scienza spiega con una eccessiva produzione di ormoni nella fase post-ovulatoria. Un aiuto potrebbe venire dall’alimentazione e non solo dai farmaci anti dolorifici e anti infiammatori prescritti in questi casi. Secondo i dati in possesso dei ricercatori delle Università di Harvard e del Massachusetts sulle abitudini alimentari di 3000 donne nell’arco di dieci anni della loro vita, un apporto di almeno 20mg di ferro al giorno diminuirebbe le possibilità dell’insorgere della crisi. “Abbiamo scoperto – spiega Patricia Bedoya, direttrice dello studio – che le donne che consumavano quantità di ferro pari a 20mg, presenti in vegetali o integratori, erano soggette fino al 40% in meno alla sindrome premestruale”. L’azione del ferro andrebbe a incidere sull’irritabilità e variabilità dell’umore e sul rilascio di più serotonina, un neuro trasmettitore del sistema nervoso centrale. Una dose “perfetta” di 18mg che riguarderebbe una particolare forma di ferro definita “non-eme”, quello più difficile da assorbire dal nostro apparato digerente. Effetti simili si possono avere con lo zinco, in dosi di 15mg il giorno, per le sue caratteristiche rilassanti e anti gonfiore ma sconsigliato per gi effetti collaterali perché la dose raccomandata è di 7mg il giorno. Così per il potassio che in quantità elevate amplificherebbe i sintomi tipici del disturbo. Nessuna indicazione specifica arriva invece per gli altri minerali come magnesio e rame. Maggiore è la quantità di zucchero nei cibi che mangiamo più facilmente potremmo avere problemi di diabete. Lo rileva una ricerca condotta in 175 paesi dalle Università californiane di Berkeley e San Francisco. Basandosi sulla consapevolezza che non tutte le calorie siano uguali e abbiano le stesse conseguenze sulla salute dell’organismo, si è capito che l’apporto calorico derivato dallo zucchero, quello presente nei cibi e quello aggiunto in seguito, “pesa” maggiormente poiché direttamente legato alla manifestazione delle varie forme di diabete. Ogni 150 calorie assunte oltre il limite giornaliero consentito si ha un aumento dell’1% dei rischi, a differenza di un incremento pari allo 0,1% per gli altri alimenti. Tutto questo indipendentemente da quanto un individuo mangi giornalmente e da possibili problemi di sovrappeso. Ecco il motivo per evitare cibi troppo zuccherati: bibite, dolci, snack, merendine e prodotti confezionati. G.D’E. ....ancor di più Dieta mediterranea anti ictus Monitorando per cinque anni oltre 7mila soggetti di varie fasce d’età è emerso che l’alimentazione composta dai cibi tradizionali della dieta mediterranea riduce del 30% l’incorrere di malattie cardiovascolari, in particolare dell’ictus. Un metodo di ricerca “chiaro ed evidente” per i ricercatori spagnoli di Barcellona, autori dello studio, che ha confermato quanto già a conoscenza da molti anni, ma che in questo caso ha permesso di notare gli effetti sull’apparato cardiocircolatorio in modo particolare di due alimenti: chi assumeva grandi quantità di olio d’Oliva e noci registrava una diminuzione notevole dei problemi cardiovascolari. Benefici fino ad ora sperimentati solo per i cibi tipici della dieta come frutta, verdura, pollo, pesce, pomodori e fagioli. Dati riscontrati in tutti i soggetti analizzati, indipendentemente dalla loro età anagrafica, dal loro stato di salute e dalla presenza di trattamenti farmaceutici anticolesterolo o di predisposizioni all’ipertensione. G.D’E. 12 Roma Salute news 11 Marzo 2013 3.000.000 TERZO SETTORE le prestazioni prenotate al telefono al Contact Center Recup, si moltiplicano i modi per prenotare Non solo il numero verde ma anche on line, attraverso i medici di famiglia e le farmacie di Santo Viapiana e Riccardo Fanales D al 1999 è attivo il numero verde 80.33.33 per la prenotazione di visite specialistiche ed esami diagnostici nelle ASL e nelle principali Aziende Sanitarie della Regione Lazio. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 ed il sabato dalle 7.30 alle 13.00. I cittadini della Regione Lazio, e anche i cittadini fuori Regione, che vogliano prenotare nelle strutture laziali, possono comodamente e gratuitamente chiamare il numero verde per parlare con un operatore e prenotare le visite. Con lo stesso numero è possibile spostare o revocare prestazioni precedentemente prenotate, non solo al Contact Center, ma anche quelli prenotati presso i vari sportelli localizzati su tutto il territorio regiona- le. I cittadini non esenti, possono pagare il ticket presso gli sportelli Sisal ed evitare le file agli sportelli, senza alcun onere aggiuntivo. E’ possibile, inoltre, richiedere le prenotazioni, anche On Line, alla pagina: http://www.regione.lazio.it/r l_sanita/?vw=contenutiDett aglio&id=43 Operatori di Back Office specializzati, contattano il cittadino, nei 2 giorni lavorativi successivi, per concordare la prenotazione. Alla fine dell’ operazione, viene inviato al cittadino, il promemoria di prenotazione tramite e-mail. Il servizio è sempre attivo è può essere alternativo alla chiamata telefonica nelle ore di punta del servizio. I medici di base, i pediatri di libera scelta e gli specialisti, hanno un canale preferenziale per prenotare prestazioni per pazienti con patologie gravi. Il Contact Center si sta Sono molteplici i modi per prenotare una visita al Recup ampliando con nuovi servizi adeguati alle nuove tecnologie. Sono in fase avanzata di realizzazione i servizi per: Terzo settore e nuovo Parlamento Come ha dichiarato il portavoce del Forum del Terzo Settore, Pietro Barbieri, lo scenario politico che si sta delineando indica incertezza e profonda ingovernabilità che non aiutano la situazione economica e politica del nostro Paese. Da sottolineare comunque come un segnale positivo la presenza nel nuovo Parlamento di alcuni candidati provenienti dal mondo del terzo settore. La loro nomina rappresenta un riconoscimento del ruolo che il terzo settore può giocare come motore di sviluppo, nel rinnovamento della classe dirigente e del modo di intendere l'amministrazione della cosa pubblica, ma anche come importante apertura alle tematiche sociali. Si augura che la loro presenza possa portare un contributo positivo per l’introduzione di politiche di inclusione, di sviluppo e di crescita per il Paese, oltre che garantire equità ed adeguata legislazione per il terzo settore. Ribadisce l'importanza che ogni singola norma venga valutata secondo gli obiettivi definiti sempre nell’Appello, ossia di offrire al Paese una prospettiva di ripresa e di nuovo sviluppo, attraverso un modello economico più sostenibile sotto il profilo sociale e ambientale, ispirato a una più equa distribuzione delle risorse e ad una maggiore coesione fra le diverse componenti sociali, al rispetto della legalità democratica e alla valorizzazione della partecipazione civica. ascoltare il promemoria di prenotazione tramite risponditore telefonico automatico; revocare prestazioni autonomamente, senza l’ausilio di operatori; pagare il ticket tramite carta di credito al Contact Center oppure On Line oppure tramite totem, distribuiti sul territorio. Si sta cercando di aumentare l’offerta di prestazioni prenotabili, allargando la prenotazione anche ad alcune strutture accreditare e dare al cittadino una maggiore disponibilità geografica e temporale di scelta. Allo stato attuale il 21% delle prenotazioni nella Regione Lazio, avviene tramite chiamate al Contact Center. Con un volume di prestazioni ambulatoriali che nel 2012 ha sfiorato i 3.000.000 di prestazioni prenotate al telefono. Sono invece più o meno sempre di circa 3,5 milioni le prenotazioni che avvengono allo sportello CUP. A ciò si aggiunge anche la possibilità, rilanciata proprio in questi giorni da un articolo apparso sul Sole 24 ore, della prenotazione presso le Farmacie. Si tratta di un numero abbastanza esiguo rispetto ai volumi di prenotazioni effettuati al numero verde e allo sportello, ma comunque costituisce un ulteriore canale di accesso che testimonia la grande versatilità del servizio Recup ai cittadini. Per effettuare l’operazione, il farmacista si collega telematicamente al ReCup prenota per l’utente e stampa il modulo di conferma e le eventuali istruzioni per la preparazione agli esami. Il ticket verrà invece pagato alle casse delle Asl, agli sportelli della Sisal o, dove disponibili, alle macchine riscuotitrici collocate nelle strutture sanitarie. Il servizio, come per gli altri canali è completamente gratuito, non riguarda gli esami urgenti e l′orario dipenderà dalla singola farmacia che aderisce al servizio. Le farmacie che hanno aderito all’iniziativa sono già più di 150. PUBBLICITA’ Roma Salute news 11 Marzo 2013 13 14 Roma Salute news 11 Marzo 2013 L’allarme Per il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni c’è un clima potenzialmente esplosivo Rebibbia, problemi nel reparto malati Hiv Nel 2013 non saranno finanziate le attività per i tossicodipendenti, rimaste senza copertura economica U no dei quattro reparti in Italia, dedicato ai detenuti affetti da HIV, e quindi reparto di interesse nazionale, G 14 di Rebibbia N.C., era il fiore all’occhiello del carcere. Pensato per ovviare all’isolamento sanitario dei malati di HIV ha un’infermeria, una cucina, un laboratorio informatico, una cappella e una biblioteca. Le celle sono sempre aperte e i detenuti partecipano a progetti che facilitano la socializzazione e il lavoro, parte integrante del trattamento come la terapia clinica. Da qualche tempo, però, la situazione è peggiorata al punto da spingere il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni a denunciare «un clima potenzialmente esplosivo che, fino ad oggi, non è deflagrato per il lavoro svolto dal nostro ufficio, dai volontari, dai sanitari e dagli agenti di polizia penitenziaria». Attualmente nel G 14 ci sono 22 persone, tutte malate di HIV. L’età media è fra i 45 e i 50 anni. Oltre all’HIV, i presenti hanno patologie psichiatriche, l’epatite, cardiopatie e dermatiti. Buona parte dei detenuti è di difficile gestione - negli ultimi 10 giorni si sono registrati tre casi di autolesionismo - sei sono casi psichiatrici conclamati. In tre sono in sciopero della fame e rifiutano i farmaci per motivi di giustizia (attesa Situazione critica al carcere di Rebibbia liberazione anticipata, permessi premio, ricoveri in ospedale). «Molti - ha detto il Garante sono, per le loro condizioni, incompatibili con il carcere. Il fisico di ognuno è segnato dalle malattie e dalle dipendenze. Ma a costringerli in una cella sono le posizioni giuridiche, le misure alternative revocate, i cumuli di pena, i nuovi reati o, più semplicemente, il fatto di non avere una dimora. Il vissuto determina l’assenza delle famiglie e i problemi economici, con molti detenuti che dipendono dai nostri operatori, dai volontari anche per le più piccole necessità». Su questa situazione si è abbattuto il taglio indiscriminato della spesa. Per la prima volta, nel 2013 non saranno finanziate le attività per i tossicodipendenti, rimaste senza copertura economica. Il carcere non ha più fondi né per la mediazione culturale, né per i progetti del G14, né per quelli delle comu- Il carcere non ha più fondi né per la mediazione culturale, né per i progetti del G14, né per quelli delle comunità terapeutiche che operano in carcere Vertenza IDI Il sindacato: “Subito il confronto o mobilitazione” “Siamo ancora in attesa di una convocazione per l’attivazione del tavolo di trattativa per concordare criteri e modalità per il pagamento degli stipendi e ricercare soluzioni alternative ai licenziamenti collettivi attraverso altre forme che possano comunque garantire il rilancio dell’IDI ed i livelli occupazionali”. E’ quanto si legge nella lettera che le organizzazioni sindacali hanno inviato per sollecitare il delegato Pontificio, cardinale Giuseppe Versaldi, il vicario Giuseppe Profiti, il direttore del gruppo Idi, Mario Braga, ed i rappresentati delle istituzioni, a convocare il confronto. I sindacati comunicano che qualora non si attivasse il tavolo di confronto “saranno costrette ad elevare le iniziative di mobilitazione dei lavoratori”. nità terapeutiche che operano in carcere. A ciò si aggiunga che la storica direttrice del reparto è stata trasferita al Prap ed è stata sostituita da un’altra persone che, in contemporanea, deve occuparsi anche della struttura protetta dell’ospedale Pertini e del nucleo traduzioni. «La somma di queste criticità - ha concluso il Garante - ha fatto salire la tensione alle stelle e creato una situazione di emergenza. Di fatto la gestione del reparto è affidata alla polizia penitenziaria, agli infermieri ed agli operatori del trattamento. Ciò che si percepisce è un clima di esasperazione dove è sempre più netta la sensazione di essere stati abbandonati dalle istituzioni, con concreti rischi di recrudescenza e di inasprimento delle condizioni di detenzione. Per evitare l’irreparabile occorre che ciascuna componenti torni a fare il proprio lavoro: gli educatori ed il personale sanitario e di sicurezza devono essere messi in condizione di poter lavorare; la magistratura deve tornare a scegliere ciò che è meglio per ciascun detenuto; occorre che vengano riattivati, anche con l’aiuto delle politiche regionali, percorsi alternativi al carcere; occorre che il territorio e la società civile tornino ad aprirsi. Occorre in sostanza, lavorare tutti insieme per far tornare il reparto il fiore all’occhiello che Cinzia Rossi era». Denuncia Per la Fimmg Lazio ne mancano 322 e le graduatorie per le sostituzioni nelle varie Asl sono poco chiare Pochi medici per la 'guardia' C ontinuità assistenziale in forte sofferenza e sotto organico di circa 322 medici, è questa la realtà del Lazio per un servizio quello della guardia medica che copre l'assistenza ogni notte e i festivi quando gli studi dei medici di famiglia sono chiusi. Attualmente sono in forza 666 medici ma gli accordi regionali sottoscritti dalla Regione prevedono rapporti diversi tra la popolazione assistita e il numero di Sanitari. Per la città di Roma è previsto un rapporto di 1:6500 ovvero 402 medici mentre a Rieti il rapporto deve essere di 1:3500 e nel resto della Regione di 1:5000 per un totale di presenze ben lontano dal reale di 666: di medici ne servirebbero 988. La denuncia arriva dalla Fimmg Lazio, il sindacato dei medici di famiglia: “E' purtroppo una situazione che si trascina da anni" ha dichiarato il Segretario Generale della Fimmg Lazio Pierluigi Bartoletti "in un momento in cui si parla di continuità nelle cure non è logico lesinare su di un servizio che è di fondamentale importanza. Se a questo si somma anche la scarsa chiarezza nella compilazione delle graduatorie di Asl per effettuare le sostituzioni, esce un quadro piuttosto deprimente che va a tutti i costi risiste- mato. A questo è stata utile" conti- Asl". In merito al ricorso o ai pronua Bartoletti "l'opera dei nostri blemi delle graduatorie i medici settori regionali della ‘Fimmg Continuità Assistenziale’ e della E' purtroppo una situazione che ‘Fimmg Formazione’ che si trascina da anni" ha dichiarato hanno fornito questa anail Segretario Generale della lisi delle carenze e delle Fimmg Lazio Pierluigi Bartoletti difficoltà di accesso e "in un momento in cui si parla consultazione delle gradi continuità nelle cure non è duatorie aziendali. logico lesinare su di un servizio Pertanto" conclude che è di fondamentale Bartoletti, "abbiamo importanza avviato un ricorso al TAR Lazio attraverso il nostro ufficio legale, per ottenere la siste- che volessero segnalare qualcosa mazione dell'organico secondo sulle graduatorie aziendali possolegge. Oltretutto abbiamo inviato no farlo scrivendo presso la una diffida a tutte le Asl per una FIMMG LAZIO alla casella di posta maggiore chiarezza delle gradua- elettronica [email protected] o torie locali delle sostituzioni e il loro chiamare al numero di telefono Yari Ricci inserimento sui siti aziendali delle 0690253000. Roma Salute news 11 Marzo 2013 Echi dal sociale 15 Complessivamente, si arriva a una cifra annua di 500 milioni di donazioni private. Il 42% in Africa Roma Sostegno a distanza, in calo del 20% Viene scelto da 1,5 milioni di italiani Centri anziani Riqualificazione al via di Marco De Santis I l sostegno a distanza rappresenta, ormai da tempo, uno degli strumenti a cui si fa maggior ricorso per aiutare con un piccolo contributo i meno fortunati. Un contributo minimo, appunto, ma che in tempo di crisi, come tutte le spese evitabili, subisce dei drastici tagli da parte delle economie familiari. Ed è proprio partendo dalla presa d’atto del calo registrato nelle donazioni negli ultimi tempi che si è tenuto, a Napoli, il XIV Forum nazionale del sostegno a distanza, promosso dal ForumSad conElsad (Enti locali per il sostegno a distanza) in collaborazione con la provincia di Napoli e il ministero per le Politiche sociali, e con il patrocinio del comune partenopeo. Per l’occasione esperti e studiosi si sono riuniti con lo scopo di analizzare i risultati del sostegno a distanza e le possibili soluzioni al calo registrato nell’ultimo anno. Nel 2012, infatti, sono state 1,5 milioni le persone “solidali”, un numero importante , ma che ha registrato una diminuzione del 20% solo nell’ultimo anno. I soldi raccolti, circa 500 milioni di euro, vengono prevalentemente da donazioni private con una spesa, per le famiglie che vi partecipano, di circa 350 euro l’anno. Vengono devoluti soprattutto in Africa (42%), Asia(24%), America Latina (21%), ed utilizzati per aiutare non solo i bambini, ma anche intere famiglie o comunità. Come anticipato, il 95% dei soggetti che ricorre a questo strumento è rappresentato da privati, ma è in crescita il numero di scuole, gruppi, associazioni, aziende e istituzioni sensibili al tema. Anche in questo caso si registrano differenze tra le varie regioni, con un impegno sociale maggiore al Nord e con il Lazio e la Lombardia in testa. “Il sostegno a distanza –spiega Vincenzo Curatola, presidente del ForumSad, che raccoglie oltre 90 organizzazioni – è uno strumento strategico per la cooperazione tra i popoli ancora poco diffuso, soprattutto al Sud, e non riconosciuto dalla legge nazionale che risale a 30 anni fa.” Da questa constatazione lo spunto per uno degli obiettivi del Forum che mira a una revisione, da parte del governo, dell’attuale legge sulla cooperazione internazionale. Altro obiettivo è quello di creare una rete che sfrutti la sinergia di tutte le organizzazioni sociali proprio per incoraggiare il sostegno internazionale. In questo senso va il progetto cofinanziato dalla Fondazione con il Sud “Rete per il sostegno a distanza” che sarà lanciato in Campania, Basilicata e Sardegna e che, puntando sulla formazione e sul coinvolgimento sia delle associazioni che Il manifesto dell’iniziativa tenuta a Napoli delle comunità di immigrati presenti sul territorio, mira a favorire la conoscenza e la messa in rete delle buone pratiche. “Puntiamo a creare una banca dati – sottolinea Curatola – cui possa fare riferimento lo stesso cittadino per sapere come fare, con un piccolissimo gesto, a dare il suo contributo. 30 euro al mese – continua – sono pochi per una famiglia italiana, ma possono far tanto per un bambino africano, soprattutto se questo contributo è costante nel tempo”. Alla premiazione delle buone pratiche in cooperazione in In crescita il numero di scuole, gruppi, associazioni, aziende e istituzioni sensibili al tema Campania era presente anche il sindaco di Napoli De Magistris che spezza una lancia in favore dell’impegno sociale e dell’integrazione. “La cooperazione – spiega - ha un grande valore: ci dice che si può intendere in modo diverso l’economia sociale e che qualcosa di buono può essere fatto anche con poche risorse. Napoli è una città con tante diversità, e quelle diversitàci arricchiscono. Come segnale positivo di accoglienza nei confronti degli immigrati – conclude - la nostra città ha varato, in attesa della legge nazionale, la carta di cittadinanza e ha dato la cittadinanzaai figli dei migranti presenti da noi”. Il Forum è stato, inoltre, occasione per numerosi confronti e dibattiti sul tema del no profit e della Cooperazione. I dati Istat: disoccupazione in continua crescita e 4 giovani su 10 senza posto Lavoro, un miraggio nel deserto La disoccupazione è un baratro del quale non si vede né uscita né fondo. Secondo l’Istat il tasso di disoccupazione all’interno del Paese è in costante aumento tanto cheil numero dei disoccupati a gennaio ha sfiorato il picco massimo dei 3 milioni, oltre mezzo milione in più rispetto all’anno precedente, raggiungendo l’11,7%, con un aumento di 4 decimi di punto in più rispetto a dicembre2012. Il dato è il più alto dal 1993 e presenta percentuali ancora più elevate nel Mezzogiorno dove sfiora il 17,2%. Quelli che ne pagano di più le conseguenze sono i giovani. Secondo l’Istat, infatti, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a gennaio ha toccato il picco del 38,7% rispetto al 37,1% di dicembre 2012: si tratta del dato più alto rilevato dal quarto trimestre del 1992 e dal gennaio 2004 (inizi serie storiche). Tra gli under 25, dunque, le persone in cerca di lavoro sono 655mila e rappresentano il 10,9% della popolazione in questa fascia d’età. Di contro, il tasso di occupazione è sceso al 56,3% e presenta forti differenze dovute al sesso: l’occupazione maschile è ferma al 65,8% dopo aver subito un calo dello 0,4% rispetto a dicembre e del 1,3% rispetto a gennaio 2012; quella femminile, invece, si attesta sul 46,8% con un calo, rispetto al passato, dello 0,2%. La rilevazione dell’Istat mette in luce una diminuzione dell’occupazione, in media, dello 0,3%. In particolare tra il 2011 e il 2012 l’occupazione italiana è calata di circa 151mila unità, quella straniera è aumentata di 83mila unità. A farne le spese sono soprattutto le imprese di medie dimensioni del Centro - Nord dove si registra un calo di 83mila unità (-1,8%) e il settore delle costruzioni, interessato da un calo del 5%. In controtendenza, invece, il terziario che, trainato dai servizi alle famiglie, fa rilevare una crescita dello 0,7%. Dal punto di vista del tipo di impegno lavorativo, i dati Istat mostrano come il calo più consistente si registri per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato (-0,7%) e per i lavoratori indipendenti (-0,7%) e , in generale, per tutta l'occupazione a tempo pieno con una contrazione di 423mila unità (-2,2%), a fronte di un aumento di quella a tempo parziale, cresciuta di 355mila unità (+10%). Marco De Santis Potenziamento funzionale e riqualificazione dei Centri anziani: è questo lo scopo del Progetto “100 Centri Anziani", realizzato con uno stanziamento di 700mila euro effettuato da Roma Capitale a cui si aggiunge un ulteriore stanziamento di 200 mila euro dalla Regione Lazio da utilizzare per stipulare polizze atte a garantire la copertura assicurativa di tutti i Centri. A presentare l’iniziativa, che riguarda la ristrutturazione di 122 dei 148 centri per anziani presenti sul territorio, Gianni Alemanno, sindaco di Roma, Giordano Tredicine , presidente Commissione politiche sociali e famiglia e Antonio Vitullo, coordinatore Centri sociali anziani della Capitale. Le ristrutturazioni, che termineranno il prossimo 15 maggio, andranno dall'adeguamento dei servizi igienici esistenti all'installazione di 35 nuovi impianti di condizionamento e riscaldamento, dagli interventi su linee telefoniche-internet all'installazione di 5 gazebo e 40 panchine da esterno, dagli interventi di sistemazione degli impianti di irrigazione fino alla sistemazione di due campi bocce. Previsti, inoltre, corsi dei Vigili del Fuoco e dei volontari della Protezione civile in tutti i 148 centri anziani per spiegare agli iscritti il funzionamento degli estintori e del kit sicurezza. “Credo sia un bel segnale – commenta Alemanno - assolutamente doveroso, nei confronti dei centri sociali anziani della nostra citta, luoghi che scommettono sull'anziano non come persona da assistere ma come risorsa, anche per la crescita delle nuove generazioni.” M.D.S. Roma salute news quindicinale di informazione Registrazione presso il tribunale di Roma n. 542/2007 del 4/12/2007 Società Editare 2000 S.r.l. Sede legale Via Casale Lumbroso 62 00166 Roma Tel. 348.4925556 [email protected] Direttore Responsabile Arianna Ugolini Direttore Editoriale Tiziano Battisti Stampa Seregni Roma s.r.l. Viale Enrico Ortolani 33/37 00125 Roma Chiuso in redazione il 8 Marzo 2013 16 Roma Salute news 11 Marzo 2013 PUBBLICITA’