Bollettino Interparrocchiale n.1 2015
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Bollettino Interparrocchiale n.1 2015
Luglio 2015 • n. 1 Poste It. s.p.a. Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) art. 1, c. 2, DCB Bl Anno LXXXIX Bollettino delle dell parrocchie dei SS. Apostoli Pietro e Paolo in Sospirolo e di S. Stefano in Gron • 32037 Sospirolo (BL) • C.C.P. 10167328 • Tel. 0437/89168 Carissimi! Sto leggendo la lettera che Papa Francesco ha spedito a tutta l’umanità, in modo speciale ai credenti. Sono 246 punti, tutti importanti, belli, attuali... ma arrivare in fondo è arduo! Siamo abituati agli sms, a twitter, a fermarci ai titoli, alle foto ecc.: leggere e riflettere è altra cosa. Ma quando lo si fa, si cresce dentro e la realtà cambia: LAUDATO SI’ cantato da San Francesco esce forte anche dal nostro cuore, davanti alla bellezza che ci circonda! Se potete leggetela! Non vi riassumo tutta la lettera. Riporto solo una delle due preghiere che chiudono il documento. La possiamo leggere sui monti o al mare, nei sentieri in mezzo ai prati o lungo i ruscelli della valle... È bella e allarga il cuore. Buona estate! E-STATE ALLEGRI! Don Alfredo PREGHIERA PER LA NOSTRA TERRA Dio onnipotente, che sei presente in tutto l’universo e nella più piccola delle tue creature, Tu che circondi con la tua tenerezza tutto quanto esiste, riversa in noi la forza del tuo amore affinché ci prendiamo cura della vita e della bellezza. Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle senza nuocere a nessuno. O Dio dei poveri, aiutaci a riscattare gli abbandonati e i dimenticati di questa terra che tanto valgono ai tuoi occhi. Risana la nostra vita, affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo, affinché seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione. Tocca i cuori di quanti cercano solo vantaggi a spese dei poveri e della terra. Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa, a contemplare con stupore, a riconoscere che siamo profondamente uniti con tutte le creature nel nostro cammino verso la tua luce infinita. Grazie perché sei con noi tutti i giorni. Sostienici, per favore, nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace. Asia Noreen Bibi Da 2200 giorni rinchiusa in carcere per la sua fede Forse la colpa è anche nostra, che non chiediamo uniti, la sua liberazione! Mi rivolgo a tutti i parrocchiani, soprattutto alle donne e ai giovani, perchè non solo preghino per lei, ma chiedano la sua liberazione, utilizzando le mail che riporto in fondo alla sua lettera. SCRIVO DA UNA CELLA SENZA FINESTRE Mi chiamo Asia Noreen Bibi. Scrivo agli uomini e alle donne di buona volontà dalla mia cella senza finestre, nel modulo di isolamento della prigione di Sheikhupura, in Pakistan, e non so se leggerete mai questa lettera. Sono rinchiusa qui dal giugno del 2009. Sono stata condannata a morte mediante impiccagione per blasfemia contro il profeta Maometto. Dio sa che è una sentenza ingiusta e che il mio unico delitto, in questo mio grande Paese che amo tanto, è di essere cattolica. Non so se queste parole usciranno da questa prigione. Se il Signore misericordioso vuole che ciò avvenga, chiedo agli spagnoli (il 15 dicembre, il marito di Asia ritirerà a Madrid il premio dell’associazione HazteOir, ndr ) di pregare per me e intercedere presso il presidente del mio bellissimo Paese affinché io possa recuperare la libertà e tornare dalla mia famiglia che mi manca tanto. Sono sposata con un uomo buono che si chiama Ashiq Masih. Abbiamo cinque figli, benedizione del cielo: un maschio, Imran, e quattro ragazze, Nasima, Isha, Sidra e la piccola Isham. Voglio soltanto tornare da loro, vedere il loro sorriso e riportare la serenità. Stanno soffrendo a causa mia, perché sanno che sono in prigione senza giustizia. E temono per la mia vita. Un giudice, l’onorevole Naveed Iqbal, un giorno è entrato nella mia cella e, dopo avermi condannata a una morte orribile, mi ha offerto la revoca della sentenza se mi fossi convertita all’islam. Io l’ho ringraziato di cuore per la sua proposta, ma gli ho risposto con tutta onestà che preferisco morire da cristiana che uscire dal carcere da musulmana. «Sono stata condannata perché cristiana – gli ho detto –. Credo in Dio e nel suo grande amore. Se lei mi ha condannata a morte perché amo Dio, sarò orgogliosa di sacrificare la mia vita per Lui». Due uomini giusti sono stati assassinati per aver chiesto per me giustizia e libertà. Il loro destino mi tormenta il cuore. Salman Taseer, governatore della mia continua a pag. 2 continua da pag. 1 regione, il Punjab, venne assassinato il 4 gennaio 2011 da un membro della sua scorta, semplicemente perché aveva chiesto al governo che fossi rilasciata e perché si era opposto alla legge sulla blasfemia in vigore in Pakistan. Due mesi dopo un ministro del governo nazionale, Shahbaz Bhatti, cristiano come me, fu ucciso per lo stesso motivo. Circondarono la sua auto e gli spararono con ferocia. Mi chiedo quante altre persone debbano morire a causa della giustizia. Prego in ogni momento perché Dio misericordioso illumini il giudizio delle nostre autorità e le leggi ristabiliscano l’antica armonia che ha sempre regnato fra persone di differenti religioni nel mio grande Paese. Gesù, nostro Signore e Salvatore, ci ama come esseri liberi e credo che la libertà di coscienza sia uno dei tesori più preziosi che il nostro Creatore ci ha dato, un tesoro che dobbiamo proteggere. Ho provato una grande emozione quando ho saputo che il Santo Padre era intervenuto a mio favore. Dio mi permetta di vivere abbastanza per andare in pellegrinaggio fino a Roma e, se possibile, ringraziarlo personalmente. Penso alla mia famiglia, lo faccio in ogni momento. Vivo con il ricordo di mio marito e dei miei figli e chiedo a Dio misericordioso che mi permetta di tornare da loro. Amico o amica a cui scrivo, non so se questa lettera ti giungerà mai. Ma se accadrà, ricordati che ci sono persone nel mondo che sono perseguitate a causa della loro fede e – se puoi – prega il Signore per noi e scrivi al presidente del Pakistan per chiedergli che mi faccia ritornare dai miei familiari. Se leggi questa lettera, è perché Dio lo avrà reso possibile. Lui, che è buono e giusto, ti colmi con la sua Grazia. http://www.change.org (per firmare la petizione alla sua liberazione) http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/ asia-bibi-scrive-al-papa.aspx (per saperne di più vedi il dossier su Asia Bibi) A RICORDO DELLA “FESTA DELLA FAMIGLIA” 31 MAGGIO 2015 Anche quest’anno la Chiesa di Sospirolo ha accolto con gioia le FAMIGLIE COMPLETE: mamme, papà, figli, nonni, cugini, zii, suoceri, cognati, ecc. le vere cellule della comunità e della Chiesa! 2 Bollettino interparrocchiale Riflessioni molto «naturali» dalla catechesi del Papa Mamme, papà, figli, nonni: viva la famiglia non OGM! Papa Francesco ha dedicato gli ultimi incontri del mercoledì alla famiglia, e ha meditato sui suoi componenti imprescindibili: la casa, la mamma, il papà, i figli, i fratelli, i nonni. Sono sicuro che in cuor suo avrebbe voluto dedicare del tempo anche ai gatti, ai cani, ai canarini e alle tate, che a tutti gli effetti sono parte integrante delle nostre famiglie, ma per non essere accusato di sostenere le cosiddette “famiglie allargate”, ha preferito stare sul tradizionale. Sul naturale. Intanto ci ha detto che non esistono famiglie migliori di altre, che tutte le famiglie sono sacre sia che vivano in via Montenapoleone a Milano o in via Vincenzo Janfolla a Scampia; a questo proposito il Papa ci ha ricordato che Maria e Giuseppe vivevano a Nazareth, e che allora circolava questo detto «Da Nazareth può mai venire qualche cosa di buono?», e conoscendo la cautela e l’asciuttezza espositiva degli evangelisti saremmo portati a pensare che probabilmente Giovanni intendeva dire: ma potrà mai esistere anche un cane buono in quella cloaca di paese abitato da esseri schifosi e delinquenti dove anche l’esercito fa fatica ad entrare? Eppure Gesù è nato da quella famiglia residente a Nazareth, mica ha scelto un palazzo tutto a vetri al sessantesimo piano in Time Square nel cuore di Manhattan. Nella sua apparente semplicità, nel suo eloquio che talvolta ha le caratteristiche di una chiacchierata attorno al caminetto, Papa Francesco ci ha ricordato che senza una mamma ben difficilmente un figlio può venire al mondo, perfino il figlio di Dio, il quale non ha Sospirolo – Gron scelto la finale del Superbowl per materializzarsi miracolosamente tra fuochi d’artificio e le canzoni di Madonna, ma scegliendo una Madonna che di mestiere faceva la mamma anziché la cantante. Ogni essere umano deve la vita a una madre, e il Papa ci ricorda che le mamme sono l’antidoto più forte al dilagare dell’individualismo egoistico. “Individuo” vuol dire “che non si può dividere”. Le madri invece si “dividono”, a partire da quando ospitano un figlio per darlo al mondo e farlo crescere. Il Papa ci ammonisce perché se le mamme dedicano la loro vita ai figli e alla famiglia, noi invece, la società, ne siamo altrettanto riconoscenti? Sembrerà strano rammentarlo di questi tempi, come ha fatto il Papa, ma oltre a una mamma per fare un figlio ci vuole anche un padre. Consentitemi una digressione a questo proposito: ben strano è l’essere umano, il quale è pronto a scendere in piazza se sull’etichetta del proprio cereale da colazione c’è scritto Ogm (organismo geneticamente modificato), evidentemente perché con questa manipolazione si è contravvenuto alla naturalità con cui cresce il frumento o la quinoa, naturalità che non ha inventato l’uomo, che riceviamo miracolosamente ogni volta che mettiamo un seme nella terra e che se ci ricordiamo di innaffiarlo, la primavera successiva si trasformerà in spiga. Ecco, l’essere umano è disposto a morire purché la spiga di frumento che darà da mangiare ai propri figli, sia solo naturale, incontaminata, e assolutamente non modificata «perché la modificazione dello stato naturale può indurre aberrazioni genetiche sino alla non remota possibilità di essere causa di malattie mortali per l’uomo». Che lodevole fermezza, che principi, quale appassionata difesa di Madre Natura! Strano che poi per lo stesso essere umano, quando si tratta di famiglia, l’identico concetto di natura e naturalità diventi ingombrante e obsoleto; anzi, su questo argomento l’essere umano di questi tempi sta dando il meglio in termini di fantasia e immaginazione: modificazione del gene dell’embrione; utilizzo, temporaneo, di seme o di ovulo di persone sconosciute per poter fecondare l’ovulo di famiglia fallato o per poter sostituire il seme, sempre di famiglia, inadempiente; affitto, temporaneo, di uteri per poter far lievitare un bel bimbo (si può scegliere, non lo sapevate?) che poi verrà accolto da due papà o da due mamme, non è escluso che in futuro le mamme possano essere anche tre: una mette l’ovulo, la seconda ci mette l’utero e la terza lo fa crescere, di solito la nonna o la tata. Sulla figura del papà, il Papa ha detto che siamo messi un po’ peggio. Lo so che è sempre stato molto complicato fare il genitore, ma fare il papà di questi tempi è particolarmente difficile: ci si sente come Renzi: tutti fanno il tifo per te e contemporaneamente tutti sognano di mandarti a casa. Gli psicologi e psicanalisti sentenziano che abbiamo smarrito il senso dell’autorevolezza e per questo motivo i figli rischiano di vivere l’esperienza della forclusione (potevano coniare delle parole meno difficili?) ossia: cancellazione definitiva del concetto paterno. E poi i figli fanno domande difficili: «Papi, ma quando si sposano 2 uomini, a chi tocca buttare la spazzatura?». È più facile fare lo zio e il nonno. È più facile fare il Premier che fare il papà... tra poco aboliranno la nostra festa, e il 19 marzo, al posto della festa del Papà si festeggerà la festa del genitore 1 o 2. E per finire, il Papa mica si è scordato dei nonni, anche perché è difficile fare dei nonni Ogm: il nonno, quello vero, quello non adulterato è l’essere più fedele del pianeta: è lui che porta il nipotino agli allenamenti di calcio, è lui che lo va a prendere a scuola, è lui che lo porta al tiro con l’arco litigando con la nonna perché «il mercoledì c’è pianoforte non tiro con l’arco!» Senza i nonni sarebbero tristi anche il gatto, il cane e il canarino: i nonni riescono a viziare anche gli animali, non solo i nipotini: quest’anno mia mamma, la nonna di mio figlio, ha fatto trovare sotto l’albero di Natale un pacco regalo per il suo gatto, era una confezione di crocchette al salmone. È il gatto più grasso del mondo, ma anche il più felice. Salutandovi permettetemi una domanda dato che non sono mai stato forte in etimologia: ma perché il Papa ci ha tenuto a dire che Nazareth significa «Colei che custodisce»? Giacomo Poretti 3 Cronaca parrocchiale Sospirolo ■ Sospirolo 2015: manutenzione straordinaria del tetto parte danneggiata ottobre 2014 Ritengo sia giusto informare tutti i Sospirolesi, del prossimo intervento alla Chiesa dei santi Apostoli Pietro e Paolo. Dopo aver avuto tutti i permessi del caso (e sono tanti!), tra le ditte concorrenti al lavoro, è stata scelta quella di D’AMBROS Maurizio di Sedico per quanto riguarda il ri- facimento del tetto, e quella di DE CIAN per quanto riguarda lil restauro della guglia danneggiata. A molti non interesserà sapere tutti i passaggi e le tecniche dell’intervento. Ma sia per la storia che per documentare dove vanno le offerte che darete...ecco le voci del contratto. Offerta D’Ambros A - PREPARAZIONE DEL CANTIERE: delimitazione area, trasporto e sistemazione di Nolo PONTEGGIO - montaggio e smontaggio per interventi al manto di copertura e su guglia destra montaggio sul Iato strada, compresi sul lato obliquo della falda, fino al colmo, sul lato verso il campanile e il ponteggio su due lati (sud ed ovest) della guglia destra tutta altezza (da terra). II ponteggio utilizzato sarà del tipo alluminio omologato e certificato “LAMA PONTEGGI” compresa formazione dei piani di lavoro, parapetti, di cui quello sommatale alto almeno 2,0 m dalla linea di gronda, ponti e sottoponti, scale, protezioni per l’accesso della chiesa, ed ogni altro onere, compresa squadra addetta alle operazioni di montaggio, trasformazione e smontaggio dello stesso ponteggio con relativo attestato. Documentazione POS e PIMUS e relazione DI CALCOLO DEL PONTEGGIO A FIRMA DI TECNICO ABILITATO. Nel prezzo è compresa la posa di ponteggio nella linea di scossalina, di una linea vita provvisoria su tutta la lunghezza del colmo e reti anticaduta e reti antipolvere, prove di estrazione dei punti di fissaggio richiesti dal responsabile della sicurezza e dal DL, e tutte le domande di occupazione d’area presso l’ente Veneto Strade. II ponteggio potrà essere usufruito anche da personale indicato dalla DL per eseguire prospezioni alle strutture delle capriate, e della parte alta della muratura, piccoli interventi di consolidamento, anche per eventuali iniezioni di consolidamento e accesso alla guglia danneggiata. Il costo del ponteggio è calcolato in base ad una tipologia non comprese negli schemi tipo contemplati dalle autorizzazioni ministeriali (esempio 4 - La chiesa nei primi anni ‘900 con la canonica … per ben dieci volte poi si interverrà sul tetto! h maggiore di 20 metri, uso di reti di protezione). Valida per i primi 30 gg, inclusi i festivi. Ponteggio come sopra per eventuale realizzazione su lato nord ed est della guglia, con partenza dalla base della guglia stessa realizzato su indicazioni del DL. Nolo PONTEGGIO dai 31°giorno (maggiorazione), per ogni settimana successiva, inclusi giorni festivi (si considerano 9 settimane) Nolo PIATTAFORMA H 27 METRI autocarrata tipo PTJ 27, con h max di lavoro 27 m, raggio utile di lavoro 20 m, portata utile 2 persone + 200 kg, compreso operatore. A - TOTALE PREDISPOSIZIONE CANTIERE Euro 18.069,50 B - DEMOLIZIONI E RIMOZIONI RIMOZIONE DEL TAVOLATO esistente ed accatastamento a terra, pulizia da chiodi dei travetti portanti, lievo della vecchia copertura esistente; rimozione di mq 490,00 smaltimento di COPERTURA PROVVISORIA posta in opera nell’autunno 2014 Euro 4.900,00 C - FORMAZIONE DI COPERTURA - Fornitura e posa di TAVOLATO IN ABETE grezzo trattato con due mani di impregnante antitarlo, spessore cm 3 con due mani di impregnante antitarlo all’acqua posato a viti pari ai 2/3 della falda. - Posa di TAVOLATO IN ABETE sano recuperato dal tetto, spessore cm 3 con due mani di impregnante antitarlo all’acqua posato a viti pan a 1/3 della falda. - Fornitura e posa di una guaina traspirante idrorepellente 180 gr/ mq. posata a›graffe ed unita nelle giunzioni con apposito nastro. - Fornitura e posa di rete tridimensionale antiacustica posata sotto la copertura in lamiera. - Fornitura e posa di COPERTURA IN LAMIERA Tipo Robust o Vestis Fissata al tavolato con apposite graffe in - - - - acciaio inox, fissate a vite ogni cm. 25/35. Colore da concordare con la D.L., compresi nasi di ventilazione in prossimità della linea di colmo. Fornitura e posa di 3 linee di PARANEVE a doppio tubo 3 Fornitura e posa di 1 linea di PARANEVE a singolo tubo Fornitura e posa di GRONDAIA IN LAMIERA di acciaio zincata sviluppo cm. 33 preverniciata testa di moro completa di fissaggi, chiusure laterali, bocchette di scarico e supporti di tipo tedesco. Fornitura e posa di SCOSSALINE di testa, sviluppo cm. 50 in lamiera di acciaio zincato e preverniciato testa di moro complete di cicogne, fissaggi e raccordi. Fornitura e posa di CONVERSE contro facciata, sviluppo cm. 50 in lamiera di acciaio zincato e preverniciato testa di moro complete di cicogne, fissaggi e raccordi Fornitura e posa di COLMO, eventuali pezzi speciali, sviluppo cm. 50 in lamiera di acciaio per tetti con lamiere Tipo Robust o Vestis fissata al tavolato con apposite graffe in acciaio inox, fissate a vite ogni cm 25/35. Fornitura e posa di tubi di scarico PLUVIALI in lamiera di acciaio zincato e preverniciato testa di moro completi di curve e bracciali di fissaggio, collegamenti rete a terra. TOTALE FORMAZIONE DI COPERTURA Euro 47.173,95 TOTALE PER LAVORI RIFACIMENTO TETTO - LATTONIERE EURO 70.143,45 Bollettino interparrocchiale Restauro guglia daneggiata ottobre 2014: offerta De Cian LAVORI EDILIZI CONSOLIDAMENTO GUGLIA di destra, già cerchiata in via provvisoria dai vigili dei fuoco, rimozione dei supporti provvisori, eventuale consolidamento anche con uso di perni in acciaio e resine epossidiche, cerchiaggio in acciaio inox escluso ponteggio. Lavori di COMPLETAMENTO SU SPORTI o sotto gli sporti stessi per sigillare il sottotetto impedendo l’accesso di flussi d’aria in condizioni di maltempo compreso fissaggio alla struttura della falda e della muratura, per porzioni limitate o continue secondo le indicazione del DL Lavori di raccordo degli scarichi a terra. TOTALE PER LAVORI GUGLIA Euro 7.900,00 TOTALE PER LAVORI EURO 78.043,45 SOMME ATTUALMENTE A DISPOSIZIONE DEI LAVORI: dall’ASSICURAZIONE CATTOLICA BELLUNO, Euro 73.000; IL RESTO E’ NELLE MANI DEI PARROCCHIANI E DI CHI RISPONDERA’ ALLE NOSTRE RICHIESTE DI CONTRIBUTO (in primis la Cassa dell’8x1000 e la D - QUADRO ECONOMICO SUI LAVORI DEL TETTO - Per direzione lavori + contabilità cantiere + spese (edificio monumentale vincolato) - Coordinamento sicurezza in fase di progettazione - Coordinamento sicurezza in fase di esecuzione - IVA sui lavori 10% Diocesi di Belluno che sempre si è dimostrata comprensiva nei nostri confronti, ma verso la quale abbiamo ancora da restituire 35.000 Euro presi in prestito ancora nel 2009…!). Confido quindi nella solidarietà dei fedeli di Sospirolo: già per una decina di volte - IVA su spese generali 22% - Contributo previdenziale su spese generali e tecniche 4% TOTALE SPESE TECNICHE E IVA EURO 24.550,75 IMPORTO TOTALE INTERVENTO (A+B+C+D): EURO 102.594,20 chiamati a rimettere il tetto sulla propria chiesa parrocchiale, lo hanno fatto anche nei momenti di grande povertà! Non credo che ci lasceremo superare dai nostri antenati! Chiedo una mano anche ai sospirolesi sparsi nel mondo, che sicuramente amano ancora la propria Comunità d’origine. Cartello cantiere • COMUNE DI SOSPIROLO PROVINCIA DI BELLUNO • CHIESA PARROCCHIALE SS. PIETRO E PAOLO - SOSPIROLO - BL • LAVORI DI MANUTENZIONE E RESTAURO: MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL TETTO • SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA’ IN DATA 26 MAGGIO 2015 • Autorizzazione Soprintendenza BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI provincie di VENEZIA, BELLUNO, PADOVA E TREVISO prot 4194 Cl 34.19.07/5 del 19/2/2015 • Autorizzazione C.D.A.E. – Diocesi di Belluno-Feltre - prot 048/15 in data 30 /3/2015 • COMMITTENTE: Don Alfredo Levis, Parrocchia SS.Pietro e Paolo - SOSPIROLO • PROGETTISTA E DIRETTORE LAVORI: arch. Mauro Vedana – Ordine Architetti Belluno n° 80 Sospirolo (BL), Capoluogo n° 142 • COORDINATORE PER LA SICUREZZA: ing. Marco Armellin - Ordine Ingegneri Belluno n°1168 via Libano n° 90 - 32036 Sedico (BL) ...in orario! Le maestranze della ditta ALLESTIMENTO E NOLEGGIO PONTEGGI di Canzan Vanni sta iniziando la giornata. È opera loro tutta l’impalcatura della chiesa. Proprio nei giorni più caldi di luglio! • IMPRESA APPALTANTE: D’Ambros Maurizio con sede in Sedico (BL), Via Segusini n° 28 Inizio lavori 14 / 07 /2015 Fine lavori 31 / 10 / 2015 Ecco la scena dell’intervento: a sinistra la guglia da risanare, al centro la parte coperta da lamiere collocate in ottobre a causa dell’asportazione della copertura, e a destra la parte vecchia, ormai da sostituire. Sono in totale più di 500 m² di tetto a 20-40 mt dal suolo! Questo esige la presenza dell’Ingegnere Responsabile della Sicurezza. Nel nostro caso si tratta dell’Ing. Marco Armellin, che vediamo sul ponteggio in alto, intrattenersi con un responsabile della ditta Canzan. Progettista e Direttore dei Lavori, l’Architetto Mauro Vedana, profondo conoscitore della struttura. Sospirolo – Gron 5 NATALE “VIVO” Le buone tradizioni non si dimenticano! Così i ragazzi del catechismo e qualcuno anche dell’Asilo, si sono trasformati nei personaggi del Natale e ci hanno regalato un’appassionante ricostruzione della più bella vicenda del mondo: la nascita del Figlio di Dio! Aiutati e diretti dalle esperte catechiste, sotto gli sguardi affettuosi di genitori, parenti, amici, si son visti Arcangeli volare, Angeli discendere dal cielo, soldati “Sport per la Pace” allo Spes Arena di Belluno - 9 febbraio 2015 La Commissione diocesana di Giustizia e Pace, in collaborazione con il Csi (Centro sportivo italiano), ha organizzato domenica 9 febbraio pomeriggio nei locali del palazzetto «Spes Arena» di Lambioi (Belluno), la terza edizione dell’iniziativa «Sport per la pace», intesa a diffondere attraverso lo sport, il messaggio della Giornata mondiale della pace. Una rappresentanza del gruppo Giovanissimi della Parrocchia di Sospirolo ha partecipato al torneo di calcetto (in parallelo si è svolto anche un torneo di pallavolo), con l’obiettivo di fare festa insieme ad altri coetanei e di riflettere sul tema della Pace grazie ad alcune testimonianze ascoltate durante l’evento. Filo conduttore le brevi suggestioni colte dal messaggio di Papa Francesco intitolato “Fraternità, fondamento e via per la pace”. Tutti i partecipanti ai tornei hanno ricevuto un ricordo omaggio della manifestazione, supportati nel tifo dal numeroso pubblico presente nel palazzetto. Lo sport può essere un valido strumento per costruire la Pace, partendo dalle relazioni vicine a noi. 6 correre, Albergatori rifiutare, esattori di tasse “rubare”, Re arrivare, Re comandare e aver paura, stelle comete correre, nascondersi e riapparire, sterili generare, vergine partorire, mariti senza parola, bimbi sorridere e dormire, pastori offrire , asini e buoi riscaldare, MAMME VINCERE... ...tante cose altrove fantastiche, a Natale: VERE! Anche Gesù Bambino era vero, si chiamava Adele e gli assomigliava in tutto nel dormire! Preghiera per la pace 24 gennaio “Globalizzare la fraternità, non la schiavitù né l’indifferenza”. Con questa frase monito di Papa Francesco è stata guidata l’ora di Preghiera per la Pace, svoltasi sabato 24 gennaio 2015 presso la Cripta del Duomo di Belluno, a cui ha partecipato anche una rappresentanza del gruppo Giovanissimi della Parrocchia di Sospirolo. Letture alternate a canti hanno portato a riflettere sui molteplici volti della schiavitù quella di ieri e quella di oggi, grazie anche alla commovente testimonianza di Alì, profugo del Congo, rifugiato a Belluno dopo un viaggio per mare pieno di insidie, dalle coste della Libia a quelle italiane. Don Alessio Strapazzon, che ha animato l’incontro, ha posto a tutti la seguente domanda “dov’è tuo fratello?”. Ogni persona accanto a noi è nostro fratello poiché tutti siamo nati a immagine e somiglianza di Dio Padre, e se non riconosciamo chi ci sta accanto come fratello, siamo prigionieri della schiavitù dell’indifferenza. L’invito è dunque quello di liberarsi da una schiavitù che blocca il nostro cuore e ad impegnarsi a sciogliere anche quella dei fratelli. Il moschettone libero sia simbolo della nostra fede, che ci ancora alla Parola del Signore, sulla via della fratellanza e della pace. L’incontro è stato organizzato dalla Commissione Giustizia e Pace, dall’Azione Cattolica e Pastorale Giovanile. I Moretti Bollettino interparrocchiale La prima Confessione Il 21 marzo 2015 nella chiesa parrocchiale si è celebrata la PRIMA CONFESSIONE dei ragazzi in cammino verso la loro Comunione. Erano accompagnati dai propri genitori e familiari. Si sono rinnovate le Promesse battesimali, rifacendo la loro storia cristiana accanto alle persone che per loro avevano chiesto dieci anni fa il Battesimo. Credo sia stato non solo importante per i bambini, ma anche per i genitori, loro primi educatori anche nella Fede. (Ricordo che la Confessione è bene celebrarla un po’ più spesso, sia da parte dei bambini che da parte degli adulti. E’ un mezzo indispensabile per maturare nella vita cristiana! Purtroppo non frequentandola, non la si ama e non la si apprezza. In quest’anno di Giubileo della Misericordia, perché non DECIDERE di confessarsi più spesso? Ricordo che il Parroco confessa ogni sabato dalle ore 16.00 alle 17.00 in chiesa. Festa dei nostri patroni santi Apostoli Pietro e Paolo Q uest’anno la festa dei nostri Patroni Santi Apostoli Pietro e Paolo è stata particolarmente sentita e pertecipata, nonostante le tante difficoltà contingenti. La Chiesa è stata preparata in modo veramente splendido e decoroso. L’atmosfera che si respirava nella Liturgia era serena, raccolta, tranquilla. NON C’ERA L’agitazione e il rumore di tante assemblee simili più al mercato che alla preghiera. Così dovrebbero essere le assemblee liturgiche e così dovremmo cercare di crearle anche se costa qualche discorso in meno, qualche saluto più stringato... Talvolta il celebrante si sente quasi un “disturbatore” della folla presente...che ha tante cose da fare! (Chiedere notizie, esprimere pareri, brontolare su chissà cosa, lamentarsi di chissà quali mali,...). ...più di una volta mi verrebbe da dire: ”Scusate, posso iniziare...?). Un pò di agitazione, almeno in sacristria c’era lo stesso. Si trattava di far la Sospirolo – Gron Al centro DON MATTIA VANZO, sacerdote Novello; alla sua destra Don Cesare il Vicario della Forania, il Diacono Gianni Piccolin, De Cian Stefano Giovane speranza; alla sinistra Don Alfredo Parroco e don Giuseppe Minella. In piedi davanti: le due tenaci e fedeli chierichette: Menegolla Lara e De Bon Emilia. conoscenza del Novello Sacerdote che avrebbe presieduto la Messa! I preti a buon diritto volevano conoscerlo, sentirlo, salutarlo... (anche noi preti talvolta ci lasciamo prendere la concentrazione da mille distrazioni! e lo riconosciamo umilmente). La vera novità di quest’anno è stata la presenza di Don Mattia Vanzo, sacerdote da appena una settimana, di Moena. L’ho invitato alla nostra festa e nonostante avesse appena fe- steggiato anche il patrono San Vigilio e avesse tanti impegni nella sua Val di Fassa, ecc. è venuto volentieri e si è fermato in mezzo a noi dandoci il suo tempo e regalandoci il suo sorriso. Un grande esempio e una vera prova di maturità pastorale. Don Mattia da piccolo, quando ero Parroco a Falcade, scendeva da Somor con la nonna alla chiesa di Falcade Alto, alle otto di mattina, per la Messa domenicale, con qualsi- asi tempo! La sua grande gioia era poter servire la Messa e collaborare alla preparazione della Liturgia. Mai però avrei immaginato che un giorno celebrasse lui la Messa accanto a me...! Eppure Mattia con tanta serenità ma anche con decisione ha seguito la sua strada, senza fermarsi davanti a nessuna difficoltà. Proprio nell’anno in cui son diventato Parroco a Sospirolo, decise di entrare in Seminario e prepararsi al sacerdozio! E così Sabato 20 giugno scorso nel Duomo di Trento li Vescovo lo ha consacrato Sacerdote! C’ero anch’io, ma il giorno dopo (avendo la Cresima in parrocchia) non ho potuto partecipare alla sua Prima Santa Messa a Moena. Così il giorno di San Pietro è stata anche la Prima Messa a cui ho assistito. Spero di non tediare nessuno, ma la gioia che si ha nel cuore la si deve comunicare perchè viva! E io la comunico ai miei lettori perchè con me ringrazino Dio per i suoi Doni e la sua Bontà. 7 Festa di Prima Comunione Il 3 maggio u.s. la Comunità di Sospirolo si è stretta attorno ai 13 bambini che con grande impazienza attendevano la loro prima grande festa: partecipare alla Comunione Eucaristica nel Corpo e Sangue di Gesù. Una tappa molto importante nella vita! Saper vivere in comunione con tutti e anche con Dio è L’IMPEGNO DELLA VITA! Con questa data si è iniziato , ma la strada è “lunga e faticosa” come dice un bel canto! In questi anni di preparazione si sono apprese tante belle verità. Tutto sembra facile e gioioso. La certezza che Gesù sarà sempre al nostro fianco, ci dà fiducia e forza! Bellissima la pagina di vangelo letta durante la Messa:” Io sono la vite, voi i tralci! “. Lo hanno capito bene i ragazzi e lo esprimono anche nei loro pensieri che pubblichiamo a parte. Una sola raccomandazione: non perdere il passo con la Comunità che si riunisce tutte le Domeniche per fare “Comunione” con il Signore e tra di noi! Staccarsi dalla Vite è lasciar morire la buona linfa dell’Amore di Dio per noi... E allora: sù, facciamo di ogni Domenica una Festa di Comunione! La prima volta è stato bello, ma lo può essere per tutta la vita! Da sinistra, prima fila:De Bon Emilia, Casanova Valentina, Drigo Cristiano, Franzolin Michele, Frezza Emma, Frezza Enrico, Lovat Daniele. Seconda fila: Moretto Manuel, Palma Davide, Lovat Samuele, Lovat Martino, Roldo Pietro, Vuono Alice. Terza fila: Catechista Balest Sonia, Parroco don Alfredo, Catechista De Cian Rachele. La bellissima foto con le proprie famiglie in festa! Carissimi Genitori: Grazie per l’importante e insostituibile impegno che portate avanti nell’educazione dei vostri meravigliosi figli! 8 Bollettino interparrocchiale Pensieri di Prima Comunione Valentina Casanova Emilia De Bon Cristiano Drigo Michele Franzolin ...ero vestita di bianco e oro...all’Altare abbiamo rinunziato al male e rinnovato le promesse del Battesimo. Il momento più bello è stato quando per la prima volta ho ricevuto il Corpo di Gesù. Nel ringraziamento ho pregato per mamma, papà, le nonne e i nonni ma anche per la mia cuginetta più piccola che ha solo 7 mesi... Quando farò la Comunione dirò sempre alla fine: Gesù ora parlami Tu! ...A me è piaciuta molto la Messa e non avrei mai pensato che fosse un momento così bello!...Quando ho finito di pregare per ringraziare il Signore di essere in me, mi sentivo un tralcio appeso a una vite cioè a Gesù!...I miei genitori erano molto orgogliosi di me e già prima della Comunione alcuni colleghi di mia mamma mi hanno incoraggiato con dei biglietti... In un biglietto mia nonna si è commossa!.. ...Quel giorno mi sono preparato bene perché io non ricevevo un pane azzimo qualsiasi, ma il Corpo di Gesù! E non acqua e vino per fare “cioca”, ma il Sangue di Gesù! E adesso mi sento un tralcio legato ad una vite che è Gesù! Io e Lui porteremo molto frutto! I nostri genitori hanno raccolto 195 Euro che poi il Don spedirà a quelli del Nepal.. ...Io nel momento della Comunione ero preoccupato e molto agitato perché credevo di sbagliare. ..quando ho ricevuto il Corpo di Gesù mi sono sentito un vero tralcio su una vite stupenda che è Gesù! Io e Gesù saremo legati per tanto tempo e porteremo molto frutto! . Emma Frezza Enrico Frezza Daniel Lovat Martino Lovat .Nel giorno della prima Comunione siamo entrati in chiesa in processione con mamma e papà e in mano la candela del Battesimo, quella che quando ero piccola mi ha acceso il papà! Ci siamo poi seduti attorno all’Altare ed ero molto emozionata. Poco tempo dopo abbiamo detto al microfono i nostri pensieri e al momento della pace, siamo andati a portarla ai nostri genitori… Domenica 3 maggio 2015 ho fatto la mia Prima Comunione! Siamo partiti dalla canonica, abbiamo fatto una piccola processione con i genitori. Una volta arrivati in chiesa ci siamo riuniti attorno all’Altare e il Don ha cominciato a celebrare la Messa… Al microfono ci ha fatto dire la preghiera dei fedeli...Alla fine della messa in fondo alla chiesa i bambini hanno distribuito il pane azzimo a tutta la gente in ricordo dell’uscita dall’Egitto… ...E’ stata una giornata molto emozionante! Mi hanno accompagnato i miei genitori. Per prima cosa il Don ci ha fatto rinnovare le Promesse battesimali con la candela accesa in mano. Il momento più importante è stato prendere il Corpo di Cristo e bere il Sangue di Cristo.. ...In quel giorno della Comunione mi sentivo un tralcio di una vite piena di frutto! Mi è piaciuto tanto pregare e portare la candela del mio Battesimo. Per la prima volta ho mangiato il Corpo e bevuto il Sangue di Gesù. Era la messa più bella del mondo! Samuele Lovat Sospirolo – Gron ...Ero molto emozionato anche perché sapevo che quel giorno Gesù mi avrebbe accompagnato , in compagnia dei miei genitori, per tutta la mia vita... entrati in chiesa, dopo dieci minuti mi sono tranquillizzato. Mi sentivo davvero un tralcio che voleva unirsi a Gesù e stare insieme alla Famiglia dei suoi discepoli. ...Sono contento di aver fatto la Prima Comunione e adesso ne farò altrettante perché voglio bene a Gesù, mio Dio! Manuel Moretto 9 Cresima 2015 Riflessione sulla Cresima Il 21 giugno si è svolta a Sospirolo la Cresima di 18 ragazzi delle comunità di Sospirolo e Gron, atto finale di un lungo ed appassionante percorso che ha coinvolto i giovani della parrocchia. Noi ragazzi abbiamo compiuto una scelta coraggiosa scegliendo di ricevere questo sacramento e di decidere di seguire i principi e i valori cristiani, perché grazie a questa scelta noi siamo cresciuti e abbiamo potuto riflettere su svariati argomenti accogliendo le diverse provocazioni e spunti di riflessione che ci venivano proposti dai nostri catechisti. Inoltre abbiamo potuto conoscere diverse persone o comunità che ci hanno trasmesso testimonianze di vita importanti che ci hanno sicuramente arricchito. Tutto questo è poi culminato con il ritiro a Col Cumano per poi terminare definitivamente con la cerimonia del 21 giugno in cui abbiamo accolto lo Spirito Santo. Tutto questo è stato possibile grazie alla solida e tenace guida dei nostri catechisti, Caio ed Elisa, che nonostante gli impegni lavorativi e familiari sono riusciti a regalarci il loro tempo costituendo un punto di riferimento per noi giovani durante questo tortuoso cammino. “Dio ci ama, da sempre” Ma da oggi ancora di più, perché ha scelto di avere bisogno di noi. Ci chiede di portare il suo messaggio d’amore ovunque, a tutte le persone che incontreremo . Ci chiede di testimoniare nella vita di tutti i giorni il nostro impegno come cristiani e di farlo con l’energia, l’entusiasmo e l’esuberanza tipica della nostra età. Ci siamo assunti un impegno difficile e Dio lo sa, perciò non ci abbandonerà mai, sarà vicino a noi anche nei momenti di sconforto, e, ci aspetterà a braccia aperte quando ci allontaneremo da Lui. Nel corso di questi anni siamo stati accompagnati in primis dalle nostre famiglie ma poi da splendide persone che ci hanno visto crescere, non solo fisicamente; è stata un’esperienza indimenticabile e voglio ringraziare tutti loro, in particolar modo Elisa e Caio. Vorrei che la gioia di domenica si prolungasse nei giorni a venire ed augurare a tutti pace e serenità. Michele Lotto Moro Elia Prima fila in basso, da sinistra: Lotto Michele, Lovat Silvia, Lovat Lorenzo, Lotto Gabriele, Pollazzon Giuliano, De Dea Patrik, Casanova Gaia, Cadore Sonora. Seconda fila da sinistra: Moro Elia, Petito Marco, Lovat Valentina, Triches Claudia, Fadda Martina, Caviola Arianna, De Donà Nicola, Bez Matteo, Miglioranza Simone, Giotto Kevin. Terza fila: Don Giuseppe Minella, Padre Girolamo Preuss, il Vescovo Andrich Monsignor Giuseppe, il Parroco don Alfredo, il Diacono Piccolin Gianni. A voi Cresimati del 2015 desideriamo lasciare, come ricordo, questa preghiera-programma di chi ha lo SPIRITO SANTO, quello che anima DIO!... non siete più bambini! TU PERO’... Dio solo può dare la fede tu, però puoi dare testimonianza. Dio solo può dare la speranza Tu, però, puoi infondere fiducia. Dio solo può dare l’amore Tu, però, puoi insegnare all’altro ad amare. Dio solo può dare la pace Tu, però, puoi seminare unione. 10 Dio solo può dare la forza Tu, però, puoi dare sostegno ad uno scoraggiato. Dio solo può dare la via Tu, però, puoi indicarla agli altri. Dio solo può dare la luce Tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti. Dio solo può dare la vita Tu, però, puoi fare rinascere negli altri il desiderio di vivere. Dio solo può fare ciò che appare impossibile Tu, però, potrai fare il possibile. Dio solo basta a se stesso egli, però, preferisce contare su di te. Don Alfredo, Caio ed Elisa Bollettino interparrocchiale L eggendo dal foglietto settimanale parrocchiale (dove ci si lamenta che pochi collaborano alla costruzione del bollettino interparrocchiale) mi è venuto in mente di scrivere della nostra esperienza coniugale, impiegando le nostre settimane di vacanze degli anni scorsi, sul cammino che porta a Santiago di Compostela. Per problemi lavorativi abbiamo dovuto frazionare il nostro cammino in tre volte: - 12/06/2012- 19/06/2012. Da San Jean Pied de Port a Santo Domingo della Calzada. - 08/05/2013-15/05/2013. Da Santo Domingo della Calzada a Leon - 22/09/2013- 02/10/2013. Da Leon a Santiago. Chi ha la possibilità temporale di farlo tutto insieme è sicuramente la cosa migliore, ma noi siamo felici di aver avuto la pazienza di iniziare sapendo che ogni volta era doloroso lasciare il cammino con la speranza di poter organizzare al più presto possibile le tappe successive. Tanti, per la poca disponibilità di tempo, percorrono solo gli ultimi km. Noi siamo orgogliosi di aver avuto la pazienza di averlo fatto dall’inizio di averli attraversati tutti quegli 800 km circa, con lo zaino in spalla ogni giorno, sfidando freddo (sui Pirenei), pioggia, grandine, caldo e guadagnando anche con fatica la mèta finale. Si, perché il cammino è gioia, fatica, dolori articolari, vesciche ai piedi, paura di non farcela, ma se si parte con la fede, Gesù ti è sempre vicino e ti da la forza di superare le difficoltà. Certo ho incontrato tanta gente che fa il Cammino senza fede, per sport ed è liberissima di farlo, ma la fede dà senso e cambia la vita. Per me era bellissimo camminare in certi sterminati spazi e pregare, sempre comunque davanti a me mio marito che faceva strada e che a volte facevo fatica a raggiungere (lui ha le gambe lunghe), ma è bello quando una coppia si pone obbiettivi comuni anche se magari con sentimenti diversi. Tutti e due spaparazzati al sole di queste ultime vacanze ricordiamo con nostalgia i nostri giorni da pellegrini senza tante zavorre, solo il nostro zaino col minimo indispensabile, ogni giorno una straordinaria esperienza perché incontro con grande varietà di paesaggi e di persone con cui dai e ottieni solidarietà, incoraggiamento e compagnia Sospirolo – Gron Ricordando il “Cammino di Santiago” nei momenti di bisogno. Perchè sono giornate di vita sana e bella se motivate: ci si alza all’alba 5.30-6, si cammina fino al primo pomeriggio secondo le forze 25-30 km (ne abbiamo fatti anche 40 in un giorno, ma sono troppi), si fa bucato quotidiano, riposo o visita paesino, diario della giornata, cena (in certi rifugi si fa la cena comunitaria insieme agli altri pellegrini ed è bellissimo, ci sono persone di tutto il mondo). Quest’articolo vuole essere anche una sorpresa per mio marito: ha deciso lui di fare questa straordinaria esperienza sapendo che mi avrebbe fatto enorme piacere andare a fare questo pellegrinaggio dal sapore antico, alla cattedrale della tomba di San Giacomo. Il 2 ottobre 2013 abbiamo raggiunto la nostra meta abbracciando, nell’im- ponente cattedrale, la tomba di San Giacomo Apostolo, goduto della messa dei Pellegrini con la fortuna di vedere il Botafumeiro in movimento Non tanto avvezza nello scrivere un articolo sarò stata un po’ disordinata nell’esposizione. E inoltre è difficile esprimere veramente quello che si è provato, ma a ripensarci c’è nostalgia per un’esperienza che arricchisce dentro perché ricca di significati. Invio qualche foto e una preghiera del pellegrino, per me la più bella che ho trovato nel cammino, nella chiesa di O’Cebreiro (a me cara perché mi hanno fatto vedere l’altare di un miracolo eucaristico). Una della tappe più belle del cammino e anche più faticose a 1330 s.l.m. Giulia e Moreno. 11 XXXVIIa Giornata per la vita Concerto a Santa Giuliana DOMENICA 15 FEBBRAIO ORE 20.30, nonostante il freddo, il buio, la pioggia, parecchie persone si sono riunite nella amata chiesetta di Santa Giuliana per rivivere , aiutati dalla musica di Vivaldi e Pergolesi, la passione del Signore e soprattutto i sentimenti di Maria la Madre, espressi nella toccante “Laude dello Stabat Mater” nella Sinfonia di A. Vivaldi. Un grazie riconoscente sia per la bravura che per il “coraggio” agli artisti : Roberta Majoni (soprano), Laura Muraro Brugnera (contralto) e Delio Cassetta, (direttore), accompagnati da Chiaki Kanda e Matteo Anderlini(violini), Luca Volpato (viola) Alan Dario (violoncello) e Luca Stevanato (contrabbasso) dell’Orchestra Dolomiti Symphonia. Un GRAZIE a tutti gli organizzatori e collaboratori! Nella messa del 1º febbraio la comunità presente ha ringraziato il Signore per il Dono della Vita, accogliendo gli 11 bambini nati nel 2014. In segno di speranza è stata donata a ognuno di loro una primula. C’era anche quella della sesta bambina adottata a distanza dalla comunità sospirolese con il progetto Gemma alla cui mamma che è in difficoltà, andrà un aiuto finanziario di 2880 euro in 18 mesi. La presenza di questi bambini è un forte segno di speranza per il futuro della famiglia e della nostra società e un ringraziamento va ai loro genitori che hanno scelto di vivere questa straordinaria ed ineguagliabile esperienza del dono della vita. Corpus Domini E rano anni che il tempo non favoriva la Processione del Corpus Domini! Finalmente una splendida giornata di sole ci ha permesso di manifestare pubblicamente la nostra Fede nella Presenza del Signore. Durante la Messa sono stati presentati alla Comunità i Cresimandi. E’ stata una gioia 12 per tutti i presenti vedere un gruppo di giovani in chiesa e presentarsi davanti a tutti per testimoniare la propria decisione! Sono rimasti poi con noi durante la Processione, dando anche una mano nel suo svolgimento. La foto scattata all’uscita di chiesa ci ritrae come POPOLO IN CAMMINO guidato dal Signore che “dà Forza e Luce ”. Non è la Processione grandiosa, numerosa, variegata, devota ...di un tempo: ma è ancora un SEGNO per la Comunità! E’ nella partecipazione all’Eucarestia che si costruisce la Chiesa. GRAZIE a coloro che frequentano la Messa Domenicale! Bollettino interparrocchiale Cronaca parrocchiale Gron ■ Santo Stefano 2014 È stata una bella e grande festa, quella di Santo Stefano, Patrono della Comunità di Gron! A renderla particolarmente solenne è stata la preziosa presenza del Vescovo con tutti i Diaconi della Diocesi che hanno voluto quest’anno festeggiare il loro Patrono nella nostra bella Chiesa! Al gruppo dei nostri Diaconi si è aggiunto un numeroso e forte gruppo di Sposi che celebravano particolari date del loro Matrimonio e che, alla fine della Liturgia, sono state omaggiate dalla Comunità. Diaconi e Sposi sono accomunati da una importante parola: SERVIZIO! Servizio fatto per amore sia quello a favore della Diocesi che quello alla Famiglia! Quasi sempre i Diaconi sono anche Sposi, hanno per- ciò la Famiglia e così tutti gli Sposi sono chiamati ad essere “diaconi” cioè servi della propria comunità familiare. Per tutti abbiamo pregato con il nostro Vescovo: quante sofferenze in meno se nel mondo della famiglia ci fosse spirito di vero servizio! Santo Stefano Diacono a Gerusalemme protegga e guidi la fatica di Diaconi e Sposi! ADOZIONE A DISTANZA Vescovo, Sacerdoti, Diaconi, Chierichetti alla Messa di Santo Stefano 2014. Padre Luciano Gervasoni ci ha aggiornato sulla situazione di Flora Mae, la bambina filippina sostenuta a distanza dalla parrocchia di Gron. Secondo il suo insegnante, a scuola Flora Mae si impegna molto per ottenere buoni voti; le piace disegnare e un giorno diventerà una buona artista. In famiglia, sa mantenere buone relazioni con i genitori e i fratelli che sono in grado di provvedere ai bisogni fondamentali della famiglia; hanno la loro casa con acqua ed elettricità ed apprezzano molto l’assistenza che stanno ricevendo perché è un grande aiuto per loro e per l’educazione dei figli. Hanno collaborato: Adriano Da Canal, Alba Barattin, Donatella Viel, Andrea Manfroi, Benito Cadore, Davide Lovat, Delia De Bon, Denise De Zanet, Elvio De Dea, Federico Brancaleone, Franca Monastier, Ilenia Moretti, Luigi Cadore, Maria Teresa Vedana, Nicola Cadore, Patrizia Andrich, Con il Vescovo e il Parroco, le coppie di Sposi che hanno celebrato nel corso dell’anno importanti date di anniversario: a loro gli auguri più cordiali e fraterni di tutti Sospirolo – Gron 13 Festa dei Nonni Giornata della Vita Domenica 26 ottobre 2014 a Gron i Nonni delle due Comunità parrocchiali hanno celebrato la loro Festa, circondati dall’affetto festoso di parenti e amici. Don Giuseppe Minella ha ricordato loro, con papa Francesco, che “sono importanti perché portano e lasciano in eredità la fede cristiana”. La festa è continuata al ristorante Bacchetti. La Giornata della Vita è stata celebrata a Gron il 1° febbraio 2015, con la partecipazione di numerosi genitori giovani e bambini allegri e festosi, accolti da una chiesa ornata di nastri azzurri e rosa. All’omelia don Giuseppe Minella ha ricordato, con papa Francesco, che “la famiglia è il primo luogo di comunicazione, quello che sa comunicare l’amore tra uomo e donna e tra genitori e figli». A tutte le famiglie presenti è stata consegnata una piantina fiorita. Viva la famiglia! «Pietre vive»… piante vive! A Gron, questa volta, è successa bella grossa! Qualcuno ha avuto l’ardire di modificare le parole del primo Papa, di san Pietro, contenute nella sua prima lettera attraverso la quale l’apostolo incoraggia la fede dei cristiani neo convertiti, provati da gravi ostilità. A rigor del vero, il fatto – interpretato diversamente – risulterebbe ancor più grave: potrebbe trattarsi addirittura di un’aggiunta alla Parola di Dio, un voler “sapere una pagina più del libro” e proprio di quel Libro, sacro ai cristiani. Ma per fortuna, lo spirito e le intenzioni non furono tali. “«Pietre vive»… piante vive!” è l’iniziativa lanciata nella no- 14 stra Parrocchia durante la Pasqua appena passata. Invitava ogni parrocchiano di Gron a ricordarsi di essere «Pietra viva» e più in profondità, mediante l’avvicinamento a Lui, il poter diventare parte di un «edificio spirituale» che è la Chiesa di anime vive (cfr. 1Pt 2,4-5). Così in fondo alla chiesa parrocchiale, sul tavolo, abbiamo trovato due fogli. Il primo proponeva di “adottare” una pianta. Il secondo invitava a dare il proprio nome alla pianta adottata. Ma di che piante stiamo parlando? Come molti di voi avranno notato, nella scorsa primavera sono stati rimossi i tre grossi pini davanti alla nostra chiesa. Tanto imponenti, da gareggiare in altezza con il campanile e spaventare vicini e parrocchiani nelle giornate ventose: erano ormai un pericolo e per questo sono stati abbattuti. Per dare un nuovo e degno assetto all’area, è stato così deciso di mettere a dimora alcune (76) piante di siepe lungo il confine ovest della proprietà parrocchiale. L’iniziativa è stata accolta con successo: ogni pianta ha ora il suo “padrone”. E grazie alla manodopera di alcuni uomini, alcuni giovani del GGG e alcuni ragazzi del Catechismo parrocchiale le piante hanno trovato la loro sistemazione. Ho appena detto che ogni pianta ha il suo “padrone”… Ma vorrei correggermi. Preferisco immaginare che quelle piante siano un po’ le nostre rappresentanti intorno alla chiesa. Se la chiesa di pietra è immagine della comunità di persone (pietre vive), le piante sono immagine dei parrocchiani, della loro fede in Cristo e della loro vitalità. Tra qualche anno le piantine si uniranno e insieme formeranno la siepe. Con lo stesso spirito, affidiamo al Signore un auspicio per la nostra Comunità: ciascuno di noi possa essere “PIANTA VIVA” nell’edificazione dell’unità e della Chiesa. Elvio De Dea Bollettino interparrocchiale B ella festa, domenica 10 maggio ai Gron, per la messa di Prima Comunione di cinque fanciulli della parrocchia, celebrata dal collaboratore don Giuseppe Minella e dal parroco don Alfredo Levis, in una chiesa affollata di parenti e di piccoli amici dei Neocomunicandi. Le mamme, che avevano preparato a dovere la chiesa, offerto anche la loro collaborazaione nella proclamazione delle letture e nell’enunciazione della varie intenzioni di preghiera. La partecipazione del Prima Comunione Coro Re maggiore ha reso più solenne la celebrazione. All’omelia, don Giuseppe ha richiamato il vangelo della domenica, con l’invito di Gesù a rimanere nel suo amore con l’osservanza dei comandamenti, e ha spiegato che l’Eucaristia non è solo presenza reale di Cristo nel pane e nel vino, ma anche «ripresentazione» della morte di Gesù in croce, sacrificio reso presente e fruttuoso per noi sotto i segni appunto del pane e del vino. Di qui l›importanza di partecipare con assiduità e convinzione all’Eucaristia della domenica, giorno del Signore Risorto, giorno della Chiesa. Al termine della Messa, sul piaz- zale della chiesa, inondato dal sole di una giornata splendida, è stato servito a tutti un pò di pane azzimo, cioè non lievitato: il pane che accompagnò gli Ebrei nell’uscita dall’Egitto, simbolo per noi cristiani del pane eucaristico, che ci sostiene nel cammino della vita. (GM) La Prima Comunione vista dalle mamme Nella foto, in prima fila i neocomunicati: Gabriele Franceschet, Ilaria Canton, Francesco Ben, don Giuseppe Minella, Alessia De Vecchi, Aurora De Poi. In alto, il Parroco e la Catechista Brigida De Bona Balzan. Quanta agitazione... quante emozioni provate in quel Giorno accanto ai propri figli e alle proprie famiglie. E' una tappa importante e piena di significato per noi Cristiani. Noi mamme abbiamo cominciato mesi prima ad organizzarci...a fare in modo che tutto fosse perfetto per loro...ognuna col suo incarico… E poi arriva quel fatidico giorno...gli occhietti lucidi e quello sguardo innocente come a chiedere cosa sta per succedere. L'entrata in Chiesa..il saluto alla Comunità..la consegna dei doni al Signore e poi ecco...la cosa importante...ognuno di loro ha ricevuto il Corpo di Cristo... segno indelebile dell'essere Cristiano. Un grazie a tutti colori che hanno collaborato all'organizzazione di questa giornata e alla comunità presente. Le mamme Pensieri dei bambini sulla Prima Comunione Francesco: “il giorno della Prima Comunione è stato bello ed emozionante. Don Giuseppe a catechismo ci ha detto che prima di ricevere l’ostia bisogna confessarsi per essere puri e ricevere Gesù con Gioia e con Amore” Sospirolo Sosp So sppirirol oloo – Gr Gron on Ilaria: “il giorno della mia Prima Comunione è stato molto emozionante e bello perché ho ricevuto il Corpo di Cristo, ho condiviso il tutto assieme ai miei amici e ai miei parenti. Un grazie anche a Don Giuseppe che ci ha preparato bene e la festa è riuscita alla grande” Gabriele: “il giorno della Prima Comunione ho potuto ricevere il corpo di Gesù e ho condiviso la gioia e le emozioni con la mia famiglia” Aurora: “il giorno della mia Comunione è stato bello ed intenso, in particolare mi è piaciuto l’ingresso in Chiesa con i miei genitori e la consegna dei doni all’altare con in sottofondo i canti del coro per poi ricevere il Corpo di Cristo” Alessia: “nel giorno della mia Prima Comunione ero molto emozionata ed ansiosa di ricevere il Corpo di Cristo. E’ stata una bellissima esperienza che ho condiviso con tutta la mia famiglia.” 15 ■ Vita della Comunità Domenica 7 dicembre è stata festeggiata Santa Barbara, invocata contro la morte violenta ed improvvisa, patrona dei Vigili del Fuoco, Artiglieri, Minatori, Marinai, Fanti, Emigranti ed Ex Emigranti. Nell’omelia, don Alfredo ha sottolineato i pericoli del lavoro nelle Miniere, nelle quali hanno trovato la morte o la malattia molti dei nostri parenti ed amici sospirolesi. Tre bambini di Quarta Elementare, vestiti da minatori, sono stati invitati da don Alfredo ad usare pala e piccone per raddrizzare i sentieri delle loro vite sull’esempio di Gesù che nel Vangelo della seconda domenica di Avvento ci dice ”Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”. Il fuoco della fede che arde nei nostri cuori deve sempre essere alimentato negli anni e per intercessione di Santa Barbara il Signore protegga quanti lavorano nel pericolo per allontanare le fiamme e proteggere le nostre vite ogni giorno. Al termine della S.Messa, con le autorità civili e militari presenti, la Statua della Santa è stata onorata in processione fino a Piazza Lexy, dove è stata deposta una corona ai Caduti sul Lavoro. Nel suo discorso il Sindaco Mario De Bon ha sottolineato la dignità del SANTA BARBARA 7 dicembre 2014 lavoro, che deve essere sempre rispettata oggi come allora. Al termine della celebrazione, un rinfresco in Sala Incontro ha rinsaldato i legami di amicizia in onore di questa amata Santa martirizzata per aver abbracciato la fede cristiana contro il volere del padre pagano Dioscoro. In serata al Centro Civico di Sospirolo si è svolto il consueto concerto che quest’anno ha accolto la banda comunale di Chies d’Alpago diretta dal maestro Francesca Giacomini. Il concerto è stato dedicato ai collaboratori della Pro Loco mancati nel corso dell’anno: Angelo Tegner, Wilma Dalle Mule, Salvatore Fadda e Vittorio Casanova. Angelo Tegner ha contributo, tra le tante attività, al mantenimento dell’area pro loco in Valle del Mis e al recupero di casera Nusieda; di Wilma Dalle Mule si ricordano la collaborazione e la grande disponibilità ad aprire la storica Villa Zasso per tante manifestazioni di successo. Salvatore Fadda fu partecipe ai primi lavori nella costruzione dell’area per il turismo sociale in Valle del Mis, mentre al maestro Vittorio Casanova si devono i consigli nelle prime manifestazioni che promuovevano l’artigianato a Sospirolo e il contributo fondamentale alla realizzazione della pubblicazione “Una storia, tante storie. La vita e la gente del Canal del Mis”. I. Moretti Nordic walking tra i presepi di san Zenon Grande successo per la prima edizione della “Nordic walking tra i presepi”, l’originale competizione che si è svolta lunedì 8 dicembre a San Zenon di Sospirolo, proposta dal Comitato locale. La formula prevedeva una gara non competitiva di 7 km o una passeggiata libera per tutti di 3,5 km. Oltre 150 sportivi vi 16 hanno preso parte in una bella mattinata di sole. A tagliare per primo il traguardo maschile è stato Gianni Lovatel, tra le donne Emanuela Zaetta. Il premio per il gruppo più numeroso è andato a “Toste e toast” con 19 iscritti. Premiati anche il più giovane partecipante, cioè il piccolo Luca Monaia, nato nel luglio scorso, e la concorrente più anziana, la signora Renata Pierobon. Molta la soddisfazione per il comitato organizzatore con più di 40 volontari coinvolti, che hanno seguito il supporto logistico e gastronomico, oltre ad aver allestito i 50 presepi artigianali che sono rimasti esposti fino al 6 gennaio per le vie del paese. Realizzati completamente a mano, diversi uno dall’altro per scelte artistiche, le natività hanno richiamato anche quest’anno numerose famiglie anche da fuori Sospirolo, confermando il riscontro in termini di pubblico di quella che è ormai una tradizione natalizia che si auspica continui a essere mantenuta viva. Bollettino interparrocchiale La vecia Giuliana Carnevale 2015 Un piacevole sole e circa 400 partecipanti hanno vivacizzato la passeggiata in maschera, decollata da Sospirolo e proseguita per le frazioni del paese. Il premio per l’originalità è andato al duo “Servizio al tavolo”, tavolo ambulante con tanto di servizio catering; mascherine più originali le “Cugine di campagne”, piccole bimbe contadine. Ai gruppi che si sono distinti per l’originalità: le colorate “Quattro stagioni” di Callibago, SPQR Paderno”, con ben 43 componenti che hanno ricostruito con ironia la vicenda di un Giulio Cesare timoroso nell’attraversare il torrente Cordevole e“Cappuccetto rosso”, gruppo di genitori allo sbaraglio con 24 elementi. Il premio speciale pro loco è andato alla veterana Giovanna con “I prati sono in fiore. Gradite le presenze anche di altri gruppi e singoli: i satiri Caprile e Cencenighe e le ninfe Plabea & C., i Grease di Gron, Sine dubio meio pasar par le Tapole, la Banda Bassotti di Volpez, Accidenti avon sbusà al caval, Pippi, al vu cumprà e la strega, Filomena e Girolamo, il cavaliere generico, Babbo Natale, le sorelle sgorlade, Arianna il pagliaccio, Lady Oscar e Zorro, Il satiro e la ninfa, Goia l’ape, il fiore Hellen e il dalmata Adele, Elia il pirata, Gioele Peter Pan, Riccardo topo gigio, Stasera pesce! e il pacco regalo. Il percorso è stato allietato con le voci del Coro dei Monti del Sole e con la Gigì fisorchestra. Un ringraziamento per l’impeccabile sevizio di accoglienza dei vari comitati frazionali e del Gs Paderno e a tutti gli allegri partecipanti. Il concorso “A Carnevale ogni foto vale” indetto dalla Pro loco “Monti del Sole”, abbinato alla passeggiata in maschera è stato vinto da Deborah Da Rolt con “Dolci pirati accompagnati da fatine, principesse e pagliacci”. Questa fotografia racchiude l’essenza dello spirito del carnevale ed esprime un momento che, pur nella sua semplicità, contiene molteplici elementi: la passeggiata in maschera per le vie del paese, l’aggregarsi delle famiglie, la gioia della bambina e la partecipazione della mamma. 62a Giornata mondiale dei malati di lebbra La comunità di Sospirolo è stata solidale anche quest’anno verso questi fratelli malati nel corpo e nello spirito, preparando con le proprie mani e non comperate o di seconda mano, bende e copertine che servono per alleviare le ferite e proteggere dal freddo della notte africana. La lebbra e il burulì sono malattie della povertà ma anche dell’indifferenza di chi non si prende cura di tutti coloro che sono colpiti specie dei numerosi bambini che rimarranno segnati per la vita. Anche se il nostro contributo è poco ma fatto con amore, siamo comunque felici di aver partecipato a questa solidarietà fortemente voluta da Raoul Follereau Sospirolo – Gron per dare “agli ultimi” tutto quello di cui hanno bisogno e che hanno diritto ad ottenere: una vita più dignitosa. Un grazie a tutte le persone che si sono dedicate a questi lavori, auspicando che altre volontarie si mettano fin d’ora all’opera per poter produrre per il prossimo anno ancora più materiale. Chi non fosse provvisto del cotone necessario per il confezionamento delle bende, si può rivolgere a don Alfredo. dbd Giovedì 12 marzo, a Regolanova, presso le stalle dei Roldo, se n’è andata al rogo la “vecia” Giuliana. In centinaia sono accorsi per ascoltare il testamento dell’anziana signora tra risate e pungente ironia, ricco di aneddoti accaduti durante il 2014 nelle frazioni limitrofe, rigorosamente steso in dialetto sospirolese. Le frecciate non sono mancate anche se stavolta la “vecia” si è trattenuta più del solito, rassegnandosi a elencare una serie di elementi positivi, senza grandi scandali e senza riferimenti alla politica nazionale. L’amministrazione De Bon è stata al centro della scena con la novità degli autovelox che “a pì de un le scarsele i ghe ha palpà” e il nuovo porta a porta per il secco. Tirata d’orecchi ai “furbetti” della differenziata (che no capis reson) e ai poco scrupolosi padroni dei cani (… anca in piaza a Sospiroi te capita de tacarla sot i scarpoi); un po’ di rammarico per la chiusura di un locale storico (il mitico bar di Mis di Maria Maraga) e di una seconda perdita, già preventivata ma non ancora effettiva, di un locale a Regolanova, visto che la proprietaria“la Natalina, poareta, la gnen sempre pì fina”. Poi qualche “bega”di paese per il posteggio nella piazza di Mis, una misteriosa sparizione e ricomparsa di “pite” fantasma alle Torbe, riferimenti alle associazioni locali con aneddoti di paese.“Ah… mi conose tante zent in sto Comun e avarie qualcosa da dir de ognun” così ha detto “la vecia Giuliana” e certamente ogni anno qualcosa ci sarà sempre da raccontare. A nulla è valsa la scelta “politically correct” della “vecia”, dato che alla fine il fuoco non l’ha risparmiata. In compenso, i tanti presenti hanno apprezzato le prelibatezze offerte dai volontari. Se questa bella tradizione di metà Quaresima continua è merito del volontariato, quest’anno in particolare del Gruppo “Santa Giuliana” in collaborazione con Aib Sospirolo. Da apprezzare l’impegno dei numerosi volontari che hanno permesso la buona riuscita della manifestazione, in sicurezza e con lo stesso spirito ironico presente nel Testamento. 17 Presepi “poveri ma belli” Nel periodo Natalizio 2014, i fedeli della nostra Parrocchia e tanti visitatori giunti da lontano, hanno potuto riflettere sul mistero della Nascita del Salvatore contemplando 19 Presepi “Poveri ma belli”. Adulti e bambini con le loro famiglie, hanno raffigurato la Natività usando vari materiali, alcuni da considerarsi irrecuperabili, che hanno preso nuova vita con l’abilità manuale e la Luce della fede. Al termine della S.Messa dell’Epifania sono avvenute le votazioni, 92 le schede scrutinate, tutti i presepi sono stati apprezzati per il messaggio trasmesso. I partecipanti hanno ricevuto una pergamena e un dono ricordo per l’impegno nella realizzazione di queste piccole opere d’arte. Tre le categorie premiate al termine della messa di domenica 11 gennaio: il più Attuale è stato quello di Flavia Vedana e la sorella Alice: vecchi chiodi arrugginiti e piegati nel rappresentare tutti i personaggi vicini alla Grotta; il più Povero è stato realizzato da Sara e Nicola Bristot, con le “foiole” delle pannocchie e il più Artistico quello di Delia De Bon, presepe inserito in un paesaggio marino con conchiglie di varie forme sapientemente assemblate nel rappresentare“Gesù che viene sulla riva del mare della nostra vita..” In ricordo dell’edizione di quest’anno, riportiamo l’augurio, sempre attuale, scritto da Flavia accanto al suo Presepe: “Abbiamo arrugginito i nostri cuori, ma in questo giorno è nato un Bambino che cambierà il mondo. Ecco che al vecchio si aggiunge il nuovo. Buon Natale” Grazie a tutti i partecipanti e arrivederci all’edizione 2015/2016! Ilenia Moretti 18 Borsa di studio “Benito Turchetto” Martedì 9 dicembre le studentesse sospirolesi Caterina Sanniti e Ilaria Schiocchet sono state premiate con la borsa di studio “Benito Turchetto”durante la cerimonia che si è svolta alla scuola media. E’ stato riconosciuto l’impegno profuso durante l’anno scolastico e, soprattutto, la brillante valutazione finale di 10 e lode, ottenuta da entrambe all’esame di terza media. Oltre ai meriti nello studio, alla cerimonia è stato ricordato l’impegno di Caterina e Ilaria nello sport, nell’attività teatrale e nella disponibilità verso gli altri. Il riconoscimento, da parte della professoressa Giovanna Doglioni Turchetto e della figlia Maria in memoria del marito, ha voluto ancora una volta ricompensare i meriti scolastici delle studentesse. Lucia Savina, dirigente scolastico del comprensivo di Sedico e Sospirolo, ha reso omaggio al medico e pittore Benito Turchetto attraverso i ricordi dei familiari, mentre il dirigente del liceo “Galilei-Tiziano” Carmelo Correnti si è complimentato con le giovani studentesse che ora hanno intrapreso le scuole superiori: Caterina il liceo classico e Ilaria, lo scientifico. Giovanna Doglioni Turchetto ha fatto riferimento all’Ulisse di Dante per invitare i giovani a seguire la virtù, come espressione di tutte le qualità che ci rendono umani, e la conoscenza come fattore di crescita personale e sociale. Il sindaco Mario De Bon ha invitato a “usare” la scuola per scoprire i propri talenti e a partecipare alla vita comunitaria attraverso le numerose risorse locali. Un grande applauso alle meritevoli studentesse è giunto dai ragazzi delle medie e i bambini delle quinte delle due sezioni, con insegnanti, autorità, famiglie e rappresentanti delle associazioni e dei genitori. Il Decameron de “I Giovani” Un’altro successo per i sessanta ragazzi sospirolesi della compagnia teatrale dei “I Giovani” che hanno portato in scena dieci delle cento novelle de “IL DECAMERON” di Bocaccio. Martedì 17 gennaio e sabato 12 febbraio al Centro civico di Sospirolo è stata rappresentata “l’ultima fatica” sceneggiata e diretta da Mariarosa Ceccon, spettacolo inscenato con successo anche al Teatro Comunale di Belluno e a Castelfranco Veneto. La scelta è ricaduta su uno dei più importanti scritti del Trecento, colto nella sua vera essenza nell’interpretazione dei “Giovani”. Sorprendenti le “cornici”: tre misteriose figure servite da collegamento tra le novelle scelte anche per veicolare un importante messaggio, cioè insegnare l’importanza di diffondere l’allegria. La vicenda narra di sette nobili fanciulle e di tre gentiluomini, che si rifugiano in una villa sulle colline toscane per sfuggire alla terribile peste che imperversa a Firenze. Qui, tra danze e giochi, trascorrono il tempo raccontandosi novelle. Nascono così le vicende di San Ciappelletto, Pietro e l’agnolella, Chichibio e la gru e molte altre. “Ognuno di noi ha sentito la storia delle gru e di Chichibio o le burle contro Calandrino e le ha apprezzate per la satira feroce che Boccaccio fa nei confronti di chi non usa il cervello o di chi si fida ciecamente degli altri”, hanno spiegato gli artefici. “Ma ci sono novelle che premiano la fedeltà o la generosità, altre che esaltano l’amore e la riconoscenza”. Sul palco si sono alternati attori di tutte le età: i veterani erano padroni del palco, i più piccoli si sono messi in gioco con naturalezza e serietà. Siamo convinti che questi ragazzi e bambini hanno portato tanta allegria alla numerosa platea in sala ma al di la dell’impegno, i primi a divertirsi sono stati loro. Bollettino interparrocchiale Nel mese di maggio, in questi ultimi anni, abbiamo incontrato e pregato Maria Santissima in luoghi e con modalità diverse, accompagnandoLa in processione per l’intero territorio della nostra comunità. Anno dopo anno Le abbiamo fatto conoscere le realtà lavorative, i nostri contadini, operai, artigiani, nonchè persone che per svariati motivi non avrebbero avuto modo di incontrarLa. Quest’anno l’abbiamo portata ancor più vicino alla gente, in luoghi dove un tempo vivevano più famiglie che condividevano la loro quotidianità: nei cortivi. I bambini che via via si univano al gruppeto di fedeli, sono stati i primi animatori nella recita del rosario, preghiera rivolta, nel susseguirsi delle serate a persone, situazioni e avvenimenti del mondo d’oggi, davvero bisognosi dell’intercessione di Maria. Di cortivo in cortivo, la recita è avvenuta dinanzi a un’immagine della Madonna particolarmente significativa a chi ha dato ospitalità: un quadro che i nonni tenevano sopra il letto o quello regalato per il matrimonio, la statuina ricordo della visita a un santuario o donata in particolari circostanze, un quadretto portato addiritura dall’Ucrania da una badante e Rosario nei cortivi c’era pure una satuina della Madonna un po’ malconcia, ma sicuramente cara a chi ci ha accolto. E poi tante storie e tanti ricordi di famiglie che non ci sono più, che hanno dovuto abbandonare la casa o venderla e il pensiero andava immancabilmente ai giochi e schiamazzi dei tanti bambini che allora affollavano questi cortivi. Il 13 – 14 e 15 maggio c’e stata la pausa rosario per le Rogazioni con la benedizione dell’acqua all’Orto botanico e Cadini del Brenton – benedizione della campagna a Col Molin e benedizione del paese alla Tagliafuoco-Peramula. Il 25 maggio ci siamo trovati a recitare il rosario a Piz nel cortivo Cappellari dalla Dina che è stata molto contenta di ospitarci e dove abbiamo festeggiato con torta, candeline e Happy birthday to you cantata dai bambini presenti, il compleanno di don Alfredo. Il 31 maggio, a Gron, il rosario di chiusura è stato recitato dai bambini della 1ª Comunione delle due parrocchie che hanno ricevuto il Ricordo del loro incontro con Gesù. Al termine c’è stata una breve Benedizione delle acque. Cortivo Capellari e compleanno di don Alfredo processione in cui le mamme dei neocomunicati e le persone presenti si sono passate di mano in mano una piccola statua della Madonna a cui è stata rivolta una preghiera personale. Questa Madonnina è stata poi donata all’”Angelo guida” del fioretto, una bambina che non è mai mancata una sera: Beatrice. Accompagnata dalla mamma, ha raggiunto, dalle Torbe, tutti i cortivi ed ha avuto sempre il privilegio di iniziare il rosario. Cosa che ha fatto, nonostante i suoi 7 anni, con sicurezza ed orgoglio. Brava Beatrice!! Il tempo, nonostante un persistente cielo plumbeo con minaccia di pioggia, è stato abbastanza clemente, non abbiamo mai dovuto ricorrere al riparo nella chiesetta frazionale, dando così modo ai presenti di visitare tanti cortivi, a molti sconosciuti, incontrando le persone che vi abitavano. Da parte di tutti l’accoglienza è stata particolarmente cordiale ed affettuosa. Un grazie a tutti e a don Alfredo che ci fa sperimentare sempre nuovi contesti per pregare la Madonna e ritrovarci tra di noi! dbd Pubblicazione “L’Oro di Cornia” “L’Oro di Cornia. La natura e gli uomini nel paesaggio delle masiere di Vedana”, è il titolo della nuova opera, presentata venerdì 24 luglio a Sospirolo ed è dedicata a uno dei luoghi più interessanti del territo- Sospirolo – Gron rio sospirolese, quello delle Masiere. Zona questa ricca di fascino e mistero grazie alla ricchezza delle leggende che la caratterizzano, a iniziare da quella riguardante l’antica e sepolta città di Cornia, che dà il titolo al libro. Non solo: l’area è scientificamente importante per i fenomeni geologici che ne hanno contraddistinto la formazione e, da un punto di vista storico, per le coltivazioni di cava susseguitesi per decenni sul territorio, foriere al contempo di sviluppo economico per la comunità e di sfruttamento ambientale. Le Masiere di Vedana si estendono lungo l’asse del basso corso del torrente Cordevole, tra il comune di Sospirolo e quello di Sedico. Quella di “Cornia”, infatti, è una storia che coinvolge anche i territori circostanti, in particolare gli abitati di Mas e Peron. L’opera intende proporre contenuti informativi seriamente documentati e aggiornati allo stato attuale delle ricerche e si divide in tre sezioni principali: geologiconaturalistica, storico-letteraria e divulgativa in senso stretto, in quanto finalizzata a proporre percorsi ed itinerari esplorativi a turisti e appassionati. Corredato di un vasto apparato iconografico, il testo raccoglie i contributi di diversi specialisti delle varie discipline (geologia, botanica, archeologia), cultori di storia locale e toponomastica, scrittori di alpinismo ed escursionismo. L’opera edita dalla Pro Loco “Monti del Sole, è stata curata da Francesco Bacchetti e Alba Barattin, che si sono anche avvalsi dei contributi di Danilo Giordano, Federico Brancaleone, Cesare Lasen, Claudia Casagrande e Cinzia Rossignoli, Corrado Ghezzo, Giuliano Dal Mas e Italo Zandonella Callegher. Arricchiscono la pubblicazione un contributo scientifico di Giovan Battista Pellegrini e un saggio introduttivo di Francesco Piero Franchi. Numerosi i patrocini di enti pubblici e privati. Pro Loco 19 L’angolo della fotografia d’arte di Donatella Viel Anche in questo numero Donatella Viel ci ha regalato una suggestiva immagine ricca di significati. Ci auguriamo che questa pagina dedicata alla fotografia sia di stimolo a chiunque voglia condividere degli scatti particolarmente emozionanti. DURANTE IL CAMMINO Al di là dell’emozione e della tenerezza che da sempre mi ha fatto provare questa immagine, a distanza di tempo, vorrei tentare di andare un po’ oltre e in questo portavi con me. La mano del vecchio, segnata dal tempo e dalle fatiche, sostiene delicatamente, avvolgendo e adattandosi rispettosamente alla forma, la mano della fanciulla che a sua volta, sembra sorreggere ed accogliere con altrettanta delicatezza e pur con un piglio di personalità e determinazione quella del vecchio. …e si sa di quanto abbiano bisogno l’una dell’altra queste due mani! Questo è quello che mi vien da cogliere passata l’emozione del primo acchito, ma poi, immaginando ciò che nella foto non si vede, la mia attenzione si sofferma in quello spazio che sta tra le due mani, in quell’arco di tempo che passa affinché la mano della fanciulla possa diventare come la mano del vecchio. E’ in questo spazio di tempo 2 giugno: Festa della Repubblica La sezione sospirolese del Gruppo Alpini in collaborazione con l’associazione nazionale dei Fanti sezioni di Sospirolo-Sedico e con il patrocinio del Comune di Sospirolo, hanno organizzato una manifestazione per celebrare al meglio la Festa della Repubblica. La serata è stata anche l’occasione per festeggiare i nostri giovani che hanno raggiunto la maggiore età. Il sindaco De Bon non è riuscito a nascondere la sua amarezza quando solo otto dei ventidue ragazzi che che si forma una persona, spazio in cui ogni essere umano dovrebbe avere la possibilità e la forza di scoprire, maturare e coltivare i propri Talenti; condizione indispensabile per rispettare l’unicità e la grandezza che è propria in ognuno di noi senza giudizi, inquadramenti di massa, ghettizzazioni e prevaricazioni. Le mani di un bimbo sono sempre ingenuamente sporche; le mani di un adulto non sono mai innocentemente pulite. Donatella Viel aveva invitato, erano presenti alla serata e hanno ricevuto in dono, dalle mani di alcuni “veci” alpini, il testo della Costituzione della Repubblica Italiana, che “ognuno di noi dovrebbe avere in casa e consultare” son state le sue parole. L’evento è stato comunque allietato dal concerto con le musiciste Candida Capraro al flauto e Laura Zallot al clarinetto che hanno accompagnato con la loro musica il ricordo del Centenario della Grande Guerra di cui la Prof. Alba Barattin ne ha indicato gli aspetti più salienti, intervallati da alcune letture tratte dal diario dello scrittore triestino Giani Stuparich: “Guerra del ‘15, dal taccuino di un volontario” a cui ha dato voce Gianni Troian. Infine la prof. Barattin ha reso memoria “ai ragazzi del ‘99” di Sospirolo che nel 1917 in pieno conflitto e a fronte di tanti morti e feriti, sono stati chiamati alle armi, quali ultime risorse. Erano 22 e 4 di loro non sono tornati. Questi sono i nomi dei diciottenni di allora, i boce che non hanno potuto negarsi a questa tragica sorte: Beniamino Casanova, Arcangelo Vigne, Carlo Dall’O’, Arcangelo Lotto, Natale Mioranza, Fioravante Maraga, Giovanni Mane, Beniamino Naldo, Luigi Sacchet, Luigi Cassol, Antonio Troian, Domenico Troian, Onorato De Dea, Fiorello Bristot, Arcangelo Dall’O’, Giovanni Dall’O’, Florindo Lovat, Secondo Moretti, Giuseppe De Dea (granatiere, morto per annegamento a Cavazuccherina di Jesolo il 17.8.18), Saverio De Donà (fante – disperso sul monte Grappa – 16.12.17), Emilio Marin (alpino – morto in prigionia il 13.4.18), Riccardo Maraga (classe 1901 – operaio del genio militare della IV Armata, morto di malattia il 23.9.1918). Il ricordo di questi giovani ha acceso e reso ancor più suggestivo il tricolore proiettato sulla facciata del Centro Civico al termine della serata. dbd 20 Bollettino interparrocchiale Mostra “al dì de le noze” U na mostra visitatissima quella che è stata allestita presso Casa Cadore dal 2 al 24 maggio e che ha accolto i soddisfatti visitatori con questa frase: “Dedicato a tutte le sarte di Sospirolo e non solo che, punto dopo punto, hanno saputo dare forma ai sogni di tante ragazze”. Agli inizi degli anni ‘70, l’abito nuziale era realizzato interamente a mano ed il lavoro della sarta era un’opportunità che i genitori erano orgogliosi di aver dato alla propria figlia, “an mestier” che era un’alternativa al lavoro nei campi o andare in servizio lontano da casa. Fin da piccole queste figliole imparavano “a cener la gusela in man”, far “cavalot” (precursore del zig zag), sottopunti agli orli, imbastiture, marche. Da adolescenti messe a bottega per tre anni, presso sarte di grande esperienza, iniziavano a far le “asole”, “meter tacoi” e “cior le misure” e poi “cusir co la machina, prima a man, pò a pedal e ala fin eletrica”. Il taglio dell’abito era il traguardo finale. La Angelica, la Angelina, la Rita, la Rosa, la Gilda, la Maria, la Carlota, la Anna, ls Eva, la Rachele, la Giuliana, la Elena, la Rosetta, la Dina, la Laura, la Luciana e la Lina alcune delle quali resta vivo il ricordo e i cui vestiti sono stati esposti alla mostra, erano le sarte sospirolesi che con la loro professionalità garantivano creazioni di qualità per la felicità delle spose e non solo, di allora. Gli abiti da sposa erano generalmente di colore scuro, dal rosso bordeaux al grigio perla e nero perchè più facilmente riutilizzabili, ma tra quelli esposti molti erano di tonalità chiare. Il capo era quasi sempre coperto da un velo nero, talvolta grigio chiaro, raramente bianco. Alcuni Sospirolo – Gron di questi vestiti erano accompagnati dagli eleganti disegni di Anna Bottaretto dell’Ipsia Brustolon. Oltre all’abito della cerimonia a volte ne venivano confezionati altri due, uno per la sera se i festeggiamenti si prolungavano e il terzo per il viaggio di nozze. Un viaggio che in giornata portava gli sposi in “lontane località” almeno per quei tempi, ad es. ad Agordo col trenino, a Feltre “col biroc” o un pò più in la, a Venezia o a Padova “co la machina da piaza”. Fino alla metà degli anni ‘60 il matrimonio veniva celebrato al mattino presto e il pranzo veniva servito alla sera. Gli allestimenti scenografici di questa bellissima mostra sono stati arricchiti da molte immagini di sposi dell’epoca, dei viaggi di nozze e degli invitati ma anche libri di messa regalati alle spose, gli auguri, le benedizioni papali, le note delle spose, le liste della dote, le bomboniere, la ricostruzione di una camera da letto e di un angolo di sartoria con una originale “machina da cusir” e tanto altro. L’idea di riproporre questo pezzo di storia del giorno delle nozze è venuta alla prof. Attilia Troian che così ha sintetizzato gli obiettivi della mostra: “una ricostruzione, seppur non filologica e cronologica, del giorno del matrimonio tradizionale come è stato vissuto nella nostra comunità fino a pochi decenni fa. Sono state raccolte testimonianze utili per poter studiare uno spaccato di vita e di attività femminile e, al tempo stesso, il micro mondo che ruotava attorno al “dì de le noze”. Il tutto, grazie anche al supporto nelle ricerche, nel recupero degli abiti e nell’allestimento di Battistina Casanova, Giulietta Pison e Rina Triches. A tutte va riconosciuta la qualità del lavoro e di minuziosa ricostruzione del giorno più bello dei tempi andati”. Successo anche per il gran “rinfresco dei sposi” preparato all’esterno sullo stile di allora, dove il brodo di “pita” è andato a ruba. Non è mancato il “pon noselà” che Maria Talin ha pazientemente realizzato e che veniva offerto alla sposa dalla suocera, la sera delle “noze” quando entrava in casa a “far parte dela fameia”. Il 9 maggio presso il Centro Civico s’è svolta la serata “Noze e nozete” animata dalla simpatia di Giorgio Fornasier con canti e modi di dire della tradizione sponsale e dalla bravura dell’Anonima lettori s.r.l. che ha letto alcune divertenti pagine del libretto: “Noze nozete” di Gianni Secco, cronaca dei lunghi impegnativi preparativi e dello svolgimento della giornata dello sposalizio. A coronamento dell’evento, giovani modelle sospirolesi hanno sfilato indossando degli splendidi abiti nuziali della fine anni ‘70 e dell’80 quando con l’industrializzazione, sono comparsi sul mercato gli abiti confezionati o come diceva orgogliosamente qualche sposa “ al vestito al ho comprà fat”, ridimensionando tutto il lavoro e la professionalità delle nostre sarte. 21 Mostra “Sospirolo e la Grande Guerra” Sabato 27 giugno è stata inaugurata presso le scuole medie, la mostra dedicata a “SOSPIROLO e LA GRANDE GUERRA - Le persone, i luoghi, gli eventi”. Un prezioso e accurato lavoro di ricerca basato sulla lettura di documenti storici e immagini inedite di quello che accadde tra il 1914 e il 1918 ai piedi del monte Sperone, esposto su pannelli fotografici suddivisi in cinque sezioni. La prima espone la situazione economico-sociale di Sospirolo prima del conflitto; la seconda parte riguardante la guerra; la terza l’occcupazione a Sospirolo; la quarta sezione riguarda la liberazione e infine la ricostruzione post-bellica. «Un tema che inizialmente sembrava ostico, anche perché il paese fu la retrovia del fronte, non certo coinvolto come altri nel Bellunese», spiega il curatore Giorgio Tosato. «Nella mostra, si vedranno i risultati di uno studio iniziato già qualche anno fa negli archivi comu- nali, dove si trovano, fortunatamente conservate, centinaia di lettere: la corrispondenza tra soldati al di là della linea del Piave con i familiari e viceversa». Sono scritti che ritraggono non solo la guerra d’armi ma anche la vita e i sentimenti di tante persone rimaste a Sospirolo o fuggite, con drammatiche testimonianze soprattutto dell’anno più difficile, cioè il 1917, “l’an de la fam”. Si racconterà dunque di soldati, alpini e fanti, che hanno combattuto sul fronte Dolomitico e sull’Isonzo, finendo prigionieri, feriti e spesso uccisi. Aggiunge Tosato: «A testimonianza del sacrificio restano i 115 nomi che si leggono nel monumento ai caduti in cimitero a Sospirolo e obiettivo della mostra è proprio metterne in risalto ruolo e contributo». Quindi l’approfondimento sulle donne, tre in particolare: Zelinda Doglioni (aveva 8 anni nel 1917) che descrive spaccati di vita sospirolesi, in particolare la carestia di cibo e di lavoro e ha lasciato memorie scritte sull’arrivo di austriaci e tedeschi in zona; Attilia Fossali, che descrive la doppia distruzione del ponte sul Cordevole a Mas ad opera prima degli italiani per fermare l’avanzata austriaca (1917) e poi degli austriaci (1918); ancora, Amelia Montesi che, grazie a una conoscenza basilare della lingua, riuscì a mediare tra italiani e austro-ungarici. Molto toccanti le foto della liberazione e un breve video dove si vedono delle gioiose ragazze sospirolesi, ritratte sul balcone per festeggiare l’evento. L’immagine è stata pubblicata nel 1989 su “Famiglia Cristiana”. Alla mostra hanno collaborato Comune e biblioteca, Pro loco, Parrocchia, Alba Barattin per le ricerche, Renato Franceschi, Ruggero Viel e Mario Sogne per l’allestimento, Gianni Da Rold, Benito Cadore, Luigi Cadore per le fotografie. Sarà aperta tutti i venerdì (20-22), sabato (17-19) e domenica (10-12), fino al 12 settembre. Tre civette sul comò Avere idee creative e saperle realizzare in attività imprenditoriali non è facile ma possibile. L’hanno dimostrato queste due giovani e note sospirolesi: Itala Moretti e Liana Pilotti che domenica 22 marzo hanno inaugurato “Tre civette sul comò” il loro fiabesco Laboratorio. Hanno saputo trasformare la loro fantasia e voglia di creare con stoffe cucite rigorosamente a mano, originali articoli molto richiesti non solo da privati ma soprattutto da negozi per l'allestimento delle proprie vetrine. Hanno unito questa comune passione incontrandosi e mettendo insieme le loro idee, usando cartamodelli e ideando disegni e progetti esclusivi, utilizzando stoffe di ogni tipo anche riciclate e tanto tanto filo, ago e pazienza per far rivivere pupazzi, gufi, civette e tanti simpatici articoli utili per la casa. Cinque anni fa hanno timidamente proposto le loro creazioni 22 nei vari mercatini della zona. La prima uscita è stata al Pra della Melia durante i festeggiamenti della Pro Loco, Liana con le sue collane di perle di legno e bottoni, Itala con i suoi gufi e gatti, articoli che vendevano con il marchio "ItaLiana Pupazzi". Preso coraggio, hanno partecipato ad altre manifestazioni locali, "Pom e Per" e "Expo Misteri" per poi volare oltre il Monte Sperone. Nel 2013 le loro creazioni sempre più curate nei particolari, sono state apprezzate e premiate come "Artigianato di qualità" a Badoere (TV) dove avevano aderito ad una importante esposizione. Questo innaspettato riconoscimento è stato la molla che ha spinto Itala e Liana a migliorarsi ulteriormente facendosi conoscere anche fuori provincia. Dal mese di luglio, ogni mercoledì pomeriggio si recano in Val Badia ad esporre al mercatino locale le proprie creazioni, particolarmente gradite. Località, la Val Badia, che incentiva l'artigianato specialmente se fatto a mano, tanto che il Comune ha concesso loro la licenza fino al 2021. Le loro opere creative sono arrivate persino a Londra, Firenze e Milano. Il desiderio di mettersi in discussione e proporre cose nuove ha indotto Itala a scoprire la tecnica della tessitura con telaio e dopo aver frequentato qualche mese fa un corso a Trieste, ha iniziato a confezionare bellissime sciarpe, raffinate stole, e simpatici tappeti. Ora che la loro fama si sta diffondendo, anche le richieste aumentano e si sono viste commissionare bomboniere per matrimoni e originali portagrissini in feltro per la ristorazione. Quella che sembrava una semplice passione, con impegno e costanza si è trasformata in un'attività vera e propria e Itala e Liana hanno deciso che la loro inesauribile creatività non deve Itala e Liana nella loro tana. rimanere alle "Tre Civette sul Comò" ma che va insegnata a chi desidera imparare "quest'arte" anche per poi "metterla da parte" ed hanno pensato di iniziare con i bambini dai 6 ai 9 anni, organizzando dei corsi nel mese di luglio. Per la gioia delle amanti del "regalo fai da te", è stato anticipato che nel tardo autunno si svolgeranno per adulti, corsi di cucito in tema prettamente natalizio. Tanti auguri a Itala e Liana per un meritato successo! Il laboratorio "Tre Civette sul Comò" è situato in via Sopra Sospirolo 203/a in direzione della Chiesetta degli Alpini. dbd Bollettino interparrocchiale L’avventura di un neolaureato in gamba Lauree Alexia Ghinato Federico De Donà Alexia Ghinato di Davide e Carla Menegolla da Oregne, si è laureata il 4 novembre 2014 in Scienze infermieristiche presso l’Università di Padova ed ha trovato lavoro presso la Casa di Riposo di Mel. Tanti auguri per la laurea ma anche per un soddisfacente futuro lavorativo. Federico De Donà di Fabio e Cinzia Zanin da Col Molin ha conseguito il 10 aprile scorso, presso l’Università di Udine la laurea magistrale in “Ingegneria del Territorio e dell’Ambiente”. Dal Comitato san Piero 2015 Si è conclusa con successo la 10a edizione della sagra de San Piero che si è svolta a Sospirolo dal 20 al 29 giugno 2015. Sabato 20 giugno la festa si è aperta con la rassegna corale “Canton San Piero” animata dai cori “Monti del Sole”, diretto dal m° Luca Lotto e “Convivium”, diretto dal m° Ronny Strapazzon. Giovedì 25 giugno presso la Sala Pellizzari del Centro Civico è stato proiettato il film “Viaz” Una Vita tra Arte e Zenge che racconta la vita dello scalatore ed artista Franco Miotto. Venerdì, Sabato e Domenica la festa è proseguita all’insegna della buona cucina (con molte specialità tra cui rane fritte, spiedo e gnocchi tricolore) e della buona musica. Infine, lunedì 29 giugno, il giorno del patrono, la sagra si è conclusa con la Solenne S. Messa e la tradizionale cena sotto il tendone. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno partecipato e a tutti i collaboratori che hanno contribuito alla buona riuscita della festa. Il nostro gruppo è sempre aperto ad accogliere nuovi collaboratori. Sospirolo – Gron Al conseguimento della laurea magistrale in “Ingegneria del Territorio e dell’Ambiente”, ottenuto il 10 aprile scorso, presso l’Università di Udine, Federico De Donà di Fabio e Cinzia Zanin da Col Molin, ha deciso di andare a lavorare all’estero, complici la morosa e la voglia di mettersi in gioco in un altro paese dove sembra che le opportunità siano maggiori. Fino a qua vi chiederete: e allora? Nulla di strano, se non fosse che da Col Molin è partito per Monaco in bicicletta con lo stretto necessario per affrontare alcuni giorni di pedalate. Dopo aver pianificato le tappe ed aver studiato le difficoltà del percorso, il 20 aprile scorso, alle ore 07.30 Federico è partito con destinazione Bressanone passando per Livinallongo, Campolongo, Val Badia, Brunico, per un totale di 140 km. Trascorsa la notte in un ostello e fatta una buona colazione, è ripartito con l’intenzione di oltrepassare il confine austriaco, raggiungendo l’obbiettivo non senza varie difficoltà. Di prima mattina, si è diretto a Vipiteno e poi è proseguito per la Val di Vizze (BZ) fino a San Giacomo e Sasso, ultimo paese raggiungibile in macchina. Da qui ha iniziato la dura salita verso il confine austriaco costituita da un sentiero militare nel quale non è permesso il transito ai veicoli. Passando per il Passo delle Vizze (m. 2.276) ha trovato la neve che gli ha reso il percorso ostico, infatti non sono mancate parecchie slavine da superare. Inutile dire che con queste condizioni non poteva più pedalare, anzi solo spingere e alzare la bicicletta carica del bagaglio per arrivare in cima. Tuttavia la bella giornata lo ha ripagato regalandogli un bel panorama e la vista del Gran Pilastro (m. 3.510). Giunto al confine con l’Austria, si sono ripresentati gli stessi ostacoli anche per la discesa: tanta neve per diversi chilometri. Nel tardo pomeriggio è giunto alla meta della seconda giornata ovvero alla cittadina di Mayrhofen. Qui Federico ha passato la notte all’aperto riparandosi sotto ad un nocciolo in una piccola tenda, stanco e con le braccia dolenti per la fatica. La mattina del terzo giorno, come aveva stabilito, è ripartito per Monaco percorrendo gli ultimi chilometri, sicuramente più pianeggianti, ma comunque sofferti. Finalmente la sera del 23 aprile è arrivato a destinazione lasciandosi alle spalle circa 360 km. Anche Federico, come hanno fatto i nostri nonni nel secolo scorso, ha voluto trasferirsi in un altro paese per trovare lavoro ma, a differenza dei tempi passati, la scelta di andare in bicicletta è stata spinta dalla determinazione di provare una nuova avventura e non strettamente da una necessità. Federico è riuscito così a dimostrare che dopo l’Università le sfide sono ancora tante e, talvolta, danno molte soddisfazioni se portate a termine con caparbietà e secondo quanto prefissato. Ora lavora nel settore per cui ha studiato e per il quale dimostra passione ed interesse. Il 24 giugno 2014, si è laureata anche Martina, sorella di Federico, in “Relazioni Internazionali Comparate”, presso l’Università di Venezia e ha trovato impiego presso l’azienda GEOX a Montebelluna, come mediatrice nelle relazioni con l’estero. La famiglia 23 L’angolo della vignetta di Andrea Manfroi Non manca neanche questa volta la Vignetta di Andrea! Come in tutti i giornali di grande tiratura, anche nel nostro umile ma importante giornalino, un angolo dedicato al sorriso ci deve essere! E spero che tanti sorridano alla vivace fantasia del nostro vignettista!...Come notiamo però, non tutto è “ridicolo”! Come nella vita, nella Vignetta ci sono le regole chiare, precise, condivise (ben stampate sopra ogni disegno..), ma poi in pratica, nella realtà, le cose sono ben diverse! Talvolta tragiche, talvolta solo ridicole...Il personaggio della vignetta è proprio come tutti noi: bravo nella teoria, ma poi disastroso nella pratica! Conseguenza: leggiamo le vignette, ma cerchiamo di non arrivare a combinarle grosse nella pratica, anche noi! “FROMAGERIE LA LUMIÈRE”: un sogno, un po’ sospirolese, diventato realtà “Fromagerie La lumière”: la luce! Questo è il nome che la Caritas di Ruhengeri –Rwanda ha scelto per il caseificio che è stato inaugurato il 10 febbraio scorso a Nyakinama. Io c’ero, o meglio noi, Jardin de los niños, “Insieme si può”, c’eravamo… ed uso questa espressione con l’orgoglio di chi ha toccato con mano i frutti dell’impegno e della costanza di tante persone. Innanzitutto l’impegno di Modeste, il giovane veterinario, venuto in Italia per imparare a lavorare il latte e che ha trovato nei casari di Camolino e Sedico validi “insegnanti” oltre alle offerte lasciate da numerosi clienti. Il caseificio lavora 300 litri di latte al giorno, producendo formaggio e, su ordinazione, ricotta e burro e costituisce un’eccellenza per tutto il Ruanda. Ho portato a casa alcune caciotte e ho fatto assaggiare il formaggio ruandese a molte persone, fra cui, importantissimi, i casari di Camolino e Sedico. Unanime è stato 24 l’apprezzamento. Confesso che, normalmente, sono “allergica” alle inaugurazioni, perché troppo spesso si pronunciano parole vuote e si stringono mani solo per convenienza, ma qui ho sentito l’energia di persone che hanno lavorato per la loro vita, per la loro dignità, per creare il loro futuro. Sono le 250 famiglie beneficiarie del progetto e sono le mamme, le vedove, una sessantina di donne, che sedevano composte e forse frastornate dal chiasso che si faceva intorno. Winifrida Nyirabarera, una di loro, ha parlato alle autorità: ha raccontato la sua storia di mamma e, insieme quella del progetto “La lumière”. Ha detto: “Abbiamo iniziato nel 2010 e ancora oggi siamo qui con Caritas. Le nostre condizioni iniziali erano miserabili, eravamo incapaci di soddisfare i bisogni primari dei membri delle nostre famiglie, come l’alimentazione, il vestiario, la scolarizzazione dei nostri figli e l’assistenza sanitaria, ora possiamo vivere dignitosamente in una casa e mandare i nostri figli a scuola”. Mi piace ricordare, in conclusione, l’intervento del vescovo di Ruhengeri, monsignor Harolimana. Ha affermato innanzitutto che la chiesa cattolica ha nella sua missione intrinseca lo sviluppo integrale della persona e ha augurato al caseificio di Nyakinama di poter proiettare la sua luce per dissipare l’oscurità, la malnutrizione e l’ignoranza nella popolazione locale. Ha rivolto, quindi, un caloroso saluto e ringraziamento ai benefattori italiani che hanno sostenuto il progetto Modeste e l’inaugurazione coi fiocchi con queste le parole:“ Grazie di cuore per la vostra amicizia, il vostro sostegno, la vostra fedeltà. Prometto una franca collaborazione per il bene della nostra gente”. MTVedana Bollettino interparrocchiale Fondazione “Salvatore e Cornelia Vastano” Onlus I Vastano, dott. Salvatore e Cornelia la moglie. a Sospirolo erano conosciuti. Particolarmente la Signora Cornelia era stimata ed anche amata per la sua gentilezza e semplicità. Tutti noi siamo stati testimoni della grande fortezza e dignità con cui ha affrontato la sua malattia, assieme al marito. Dopo la morte della moglie, a il dott. Salvatore non trovò pace e ben presto la volle raggiungere. Prima però desiderò donare tutto quello che possedeva in opere di solidarietà, soprattutto la splendida villa e le sue collezioni di Armi (Ai Carabinieri), di fossili, di francobolli, e strumenti ottici, ecc a varie Associazioni che lui contattò personalmente. Con la vendita della villa volle creare una FONDAZIONE, per la Solidarietà sociale a favore di minori bisognosi, svantaggiati, diversamente abili, a rischio di devianze o dotati di eccezionali capacità nello studio e/o in attività artistiche e sportive: sono gli scopi statutari della Fondazione “Salvatore e Cornelia Vastano” Onlus. Con sede a Cava de’ Tirreni in Viale Marconi 55 (Parco Beethoven), la Fondazione è stata costituita nel novembre 2011 per volontà del Dott. Salvatore Vastano, medico ginecologo, nato a Cava de’ Tirreni il 28 agosto 1935 e scomparso a Sospirolo (BL) il 19 aprile 2012, che per lungo tempo ha svolto la sua attività professionale a Cava de’ Tirreni e nell’intera provincia di Salerno. Coadiuvato dalla moglie, la biologa Cornelia Schaefer, Salvatore Vastano si dedicò con grande impegno e passione alla cura di patologie comportanti situazioni di infertilità, consentendo a numerosissime coppie, provenienti anche da altre Regioni, di avere dei figli. Quando nel settembre 2011 Sospirolo – Gron rivide dopo tanti anni l’Avv. Vittorio Del Vecchio, suo compagno di Liceo ed attuale Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione, il Dott. Vastano gli manifestò subito il suo desiderio di costituire una realtà che potesse aiutare i bambini bisognosi e svantaggiati. E così, con atto del notaio Palumbo di Belluno dell’8 novembre 2011, si è costituita la Fondazione “Salvatore e Cornelia Vastano” Onlus, che sabato 13 dicembre 2014 è stata presentata alla città ed alla stampa nell’Aula Consiliare del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni. Nel segno e nella volontà del suo fondatore, la Fondazione “Vastano” persegue esclusivamente scopi di solidarietà sociale, concentrati in particolare nell’assistenza socio-sanitaria e nella beneficenza a favore di minori bisognosi, appartenenti ad una delle seguenti categorie: – minori diversamente abili con menomazioni fisiche o psicosensoriali; – minori svantaggiati o a rischio perché privi di un idoneo ambiente familiare, vivendo in un contesto socio-culturale che favorisce ogni forma di devianza; – minori con eccezionali capacità nello studio o in attività artistiche e sportive, appartenenti a famiglie economicamente disagiate. Le attività di solidarietà sociale della Fondazione “Salvatore e Cornelia Vastano” Onlus vengono attuate mediante: – erogazione di contributi per l’inserimento dei suddetti minori in strutture specializzate; – elargizione di borse di studio; – donazione di protesi e sussidi tecnici ed informatici inerenti le menomazioni di Con atto del notaio Palumbo di Belluno dell’8 novembre 2011, si è costituita la Fondazione “Salvatore e Cornelia Vastano” Onlus, che sabato 13 dicembre 2014 è stata presentata alla città ed alla stampa nell’Aula Consiliare del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni. tipo funzionale e per facilitare la comunicazione interpersonale, l’elaborazione scritta o grafica e l’accesso all’istruzione ed alla cultura; – donazione di strumenti tecnici e musicali e contributi per consentire la partecipazione a corsi di formazione o di perfezionamento in ogni settore dell’istruzione e dello sport; – istituzione, organizzazione e conduzione di corsi di istruzione di sostegno o complementari e di corsi di istruzione e formazione in lavori rispondenti alle realtà produttive del territorio, specialmente nei mestieri artigianali a vocazione tradizionale. Tra le attività recenti messe in campo dalla Fondazione “Vastano”, da segnalare l’emanazione di un bando indirizzato a tutti i dirigenti scolastici cittadini ed alle associazioni di politiche sociali e di volontariato del territorio per la presentazione di domande di contributo economico o altre forme di sussidio per interventi di sostegno sociale e sanitario in favore di minori bisognosi di Cava de’ Tirreni e dell’intera provincia di Salerno. Il Vangelo dice: ”molto vien perdonato a chi molto ha amato! Riposino in pace! Cornelia e Salvatore, per la misericordia del Signore che mai si lascia vincere in BONTA’! 25 S ono un ex-alunno del Maestro Casanova Vittorio. Frequentavo la 4 Classe nella Scuola di Mis negli anni 1956-8. Eravamo una pluriclasse. Una trentina di alunni, l’età era molto varia. Io ero il più giovane, sui dieci anni, il più anziano era già un uomo! Mi ricordo che Piaz Franco fumava già…. Sono passati tanti anni, ma i ricordi sono sempre vivi e di grande riconoscenza per il NOSTRO Maestro! Quando ci incontravamo lo salutavo sempre: ”Buongiorno, signor Maestro!” e sentivo che lui ne era orgoglioso! Il Maestro non metteva paura. Era esigente ma non troppo. Spiegava la lezione in modo semplice e concreto. Ci portava spesso fuori di scuola per metterci a contatto con la realtà e, da questa, partiva per istruire. Siamo stati alla Certosa di Vedana e l’abbiamo visitata tutta, assieme ad un Padre Certosino. Siamo stati nella Valle del Mis, percorrendo la vecchia strada fino alla Val Falcina, alla casa di Speranza Carlo, un anziano che vi viveva con sua moglie. Mi ricordo che ci ha parlato di fare molta attenzione alle vipere e alle punture dei ragni ecc. Quello che mi colpì fu il suo continuo tremolio e la povertà in cui viveva con la moglie, ma loro Grazie signor Maestro! Anno scolastico 1958-59. Classe terza a Maras. ci hanno accolti con grande cordialità! Con la Classe abbiamo visitato il Lago di Vedana con i pescatori, per ammirare le specie di pesci che vi si trovavano (Carpe, ecc., non le solite trote). Il Maestro aveva l’hobby di parlarci della vita delle rane iniziando dalla deposizione delle uova, poi i girini e poi le rane... E così la nascita di tanti altri animali o anche piante e fiori… Spesso ci mandava a raccogliere rami, fiori, fidandosi delle nostre capacità e aiutandoci a capire le bellezze e le regole della natura. E noi eravamo contenti di uscire e arrampicarci sulle pendici del Colle di santa Giuliana. Il Maestro teneva la disciplina con naturalezza. Non è mai ricorso alla violenza fisica (urla, “bacchettate”, sberle..). Talvolta qualche pizzicotto per far sentire la gravità della situazione. Anche con i genitori manteneva ottimi rapporti: lo stimavano e nessuno è stato mai chiamato a scuola per la cattiva condotta di qualche alunno. Non ha mai parlato delle vicende della val del Mis accadute durante la Guerra. Di Gena parlava in modo vago, forse perché eravamo ancora piccoli. Ci ha dato sempre il senso di una serietà “velata”, cioè buona, per il bene dei suoi ragazzi, non per il suo tornaconto. Mi ricordo le belle ricreazioni nel piccolo cortile. Noi giocavamo con una piccola palla riempita di “foiole” mentre il Maestro con i suoi colleghi in disparte controllavano, parlando tra di loro con serenità. Un bel ricordo che ho del Maestro è legato al “Presepio Vivente” che con lui abbiamo organizzato nella Sala dell’Asilo di Sospirolo, preparandolo nei pomeriggi… Durante questi ultimi anni ci siamo rivisti. Purtroppo anche in circostanze di malattia. Ricordo la sua visita quando ero ricoverato per una delicata operazione e lui con la moglie son venuti a salutarmi. La sua figura di maestro mi ha sempre dato serenità, forza e sento verso di lui una grande riconoscenza. Come del resto tutti noi suoi ex-alunni. Per questo vogliamo salutarlo ancora come ai bei tempi della Scuola (...quella che informava, ma soprattutto FORMAVA le persone): “BUONGIONO, SIGNOR MAESTRO” E GRAZIE DI TUTTO!”. Pierangelo a nome di tutti Flores da Cunha abbracia Albona Flores abbraccia Albona. L’associazione sospirolese “Amici di Flores da Cunha”, che finora si è concentrata nel promuovere scambi con la città gemellata di Flores da Cunha in un’ottica di valorizzazione delle diversità culturali, da oggi si occuperà anche di mantenere i rapporti con un altro importante comune gemellato con Sospirolo, quello di Albona (Labin), legato da storie di emigrazione simili a quelle con il Brasile e che la comunità sospirolese non vuole certo dimenticare. Così, grazie a una variazione formale allo statuto approvata all’ultima assemblea del 28 febbraio scorso, i soci hanno stabilito che è doveroso che l’associazione si occupi anche di incentivare e supportare attività di scambio tra giovani, famiglie, associazioni di tutte le comunità gemellate, continuando certamente a 26 dedicarsi al legame con entità sospirolesi nel territorio brasiliano, ma spingendosi fino all’Istria. Non solo: gli “Amici di Flores” saranno riferimento per emigranti e discendenti di emigranti sospirolesi in tutto il mondo, come da statuto. Proprio in occasione dell’assemblea, inoltre, è stato ricordato un tragico e importante anniversario accaduto proprio ad Albona 75 anni fa. Alle 4.35 circa del 28 febbraio 1940, nelle miniere di carbone dell’Arsa, nei pressi delle città istriane di Albona ed Arsia, vi fu una terribile esplosione che determinò la morte di 185 minatori, cittadini italiani di nazionalità italiana, croata e slovena. Si trattò di uno dei più gravi incidenti minerari di tutti tempi e, probabilmente, del più grave infortunio collettivo della storia d’Italia, di cui si è sempre parlato poco; proprio nei giorni scorsi si sono svolti ad Albona e Trieste degli eventi per commemorare il disastro. Ass. Amici di Flores da Cunha Bollettino interparrocchiale Nel Centenario della Grande Guerra L’alpino Beniamino Apigalli A maggio 1915 tutta la zona delle Tre Cime è ancora coperta di neve sino a Misurina e il lago è ghiacciato. E’ il settore della 10a divisione che ha in loco alcune compagnie del battaglione alpino Pieve di Cadore, agli ordini del maggiore Buffa di Perrero. Il comando è ubicato alla testata della Val dell’Acqua, dove è stata costruita una casermetta in muratura defilata allo sguardo nemico, e dove si trova anche la 67a compagnia (capitano Busolli). La Val dell’Acqua è una brulla vallecola che dalla Casera di Rinbianco risale sino al piedistallo delle Tre Cime e quindi alla forcella Col di Mezzo (2.315 m s.m.), tra lo sperone occidentale della Cima Ovest e la vicina forcella dell’Arghena. Presso queste due forcelle la 67a ha due piccole guardie, ma gli alpini sono per la maggior parte impiegati ad eseguire lavori di rafforzamento delle trincee e dei ricoveri. Proprio a forcella Col di Mezzo si trovano di guardia il sergente Beniamino Apigalli di Sospirolo e l’alpino Luigi De Mario Casau di Costalissoio. Siamo al confine con l’Impero Asburgico e bisogna presidiarlo per impedire che il nemico, nell’imminenza dello scoppio della guerra, approfitti della situazione di stallo per penetrare in territorio italiano. Il 19 maggio un’intera compagnia di Landesschuetzen tirolesi sale ai piedi delle Tre Cime con questo obiettivo, ma, trovando gli alpini pronti ad ogni evenienza, gli austriaci devono rinunciare ai loro propositi e ritirarsi. Nei giorni seguenti si limitano a frequenti sopralluoghi di graduati e sottufficiali i quali, disarmati e muniti di binocolo, osservano da vicino gli apprestamenti degli Omaggio a Violeta Parra “Gracias a la vida che mi ha dato tanto”. È il titolo del concerto-omaggio a Violeta Parra che si è tenuto giovedì 21 maggio nella sala “Pellizzari”. Il titolo si ispira a una delle canzoni più celebri della nota cantante cilena attiva a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Alla cantautrice e poetessa va il merito di aver contribuito al recupero e alla Sospirolo – Gron alpini e cercano anche di parlare con loro. Ma senza risultato perché è severamente proibito rispondere, anzi gli alpini hanno l’ordine di porsi davanti a loro per impedire la visuale. Questa commedia dura sino al giorno 22 maggio, quando gli austriaci si ritirano sulle loro posizioni, in particolare presso il Rifugio Tre Cime, sul tetto del quale hanno issato una bandiera della Croce Rossa. La mattina del 24 maggio – è un lunedì - si presenta serena e con temperatura mite (15°). A mezzanotte è scoppiata la guerra, ma nessuno si è preoccupato di avvertire i diretti interessati, ovvero gli alpini di presidio ai piedi delle Tre Cime che continuano tranquillamente i lavori di rafforzamento delle posizioni. La comunicazione ufficiale arriverà con 24 ore di ritardo, ma ci pensa il nemico alle 8 e 45’ a dare la sveglia: due rombi in rapida successione mettono l’allarme tra gli alpini che si fermano impietriti. Il cannone Skoda M75/96 di monte Rudo (Rautkofel) spara a shrapnel contro monte Piana due proi- diffusione delle tradizione popolari del Cile. Grazie allo spirito sanguigno che la contraddistingueva, la Parra ha sempre riposto nei suoi pezzi la denuncia e la protesta per le ingiustizie sociali. Lo spettacolo ha portato sul palco proprio uno spaccato di vita cilena di quegli anni, rappresentata nelle scenografie e accompagnata dalla musica struggente della Parra. La serata è stata organizzata dall’associazione Makena in collaborazione con il gruppo de “I Whiskey distillando fiori” e la Pro loco, con il patrocinio del Comune. L’Associazione onlus Makena si occupa di progetti umanitari in Kenya con la presenza di volontari che contribuiscono al sostegno dei bambini ospiti della “Cà dei Cit” (casa dei bambini) per garantire loro un’infanzia dignitosa. ettili, a cui fa seguito un terzo colpo che scoppia a forcella Col di Mezzo. Il sergente Apigalli muore sul colpo diventando il primo caduto del fronte dolomitico, mentre l’alpino De Mario rimane gravemente ferito e morirà qualche giorno dopo all’ospedale di Auronzo. Essi, che non hanno preso alcuna precauzione pensando ad una giornata come le altre, sono così vittime dell’inefficienza delle comunicazioni. Questi due alpini della 67a compagnia hanno il triste primato di essere stati i primi caduti del fronte dolomitico. Durante tutta la giornata del 24 maggio l’artiglieria austriaca, dal monte Rudo e dal monte Specie, spara contro gli italiani e alcuni proiettili arrivano sino a Misurina colpendo la superficie ghiacciata del lago. La risposta italiana arriva solo il giorno seguente, quando la 58a batteria del Gruppo Belluno, da forcella Lavaredo, apre il fuoco contro il Rifugio Tre Cime colpendolo e incendiandolo al quinto tiro. Sepp Innerkofler, famosa guida e proprietario del rifugio, osservava sconsolato la scena dalla cima del Paterno. LA GUERRA È INIZIATA Il nome di Beniamino Apigalli e di Luigi De Mario sono ricordati nei testi che trattano la Grande Guerra combattuta sul fronte dolomitico per questo “primato”. Per motivi di ordine alfabetico il nostro Beniamino è il primo della lista dei 116 sospirolesi caduti nella Grande Guerra riportata sul monumento che si trova all’interno del cimitero. G.Tosato 27 ■ Anniversari ■ Lo scorso Natale è stato un giorno speciale per LINA MARIN, avendo raggiunto l‘ambita meta del 90° compleanno, festeggiata dai figli, nipoti, pronipoti e parenti. Una nota curiosa merita di essere segnalata: Lina, sposa di Sogne Pietro, ha avuto l‘ultimo dei tre figli, Mario, il giorno di Natale. Lina era figlia di De Zanet Maria (dei Ciani) e di Marin Ilario ed anche lei è nata il giorno di Natale. La nonna di Lina, Giuseppina Burlon, sposa di De Zanet Angelo (dei Ciani), da cui ha avuto numerosi figli, ha dato alla luce una bambina proprio il 25 dicembre negli anni’20. E‘ il caso di dire che per le famiglie De Zanet-Marin-Sogne il Natale è stato davvero una giornata all‘insegna della “natività“. Dalle pagine del bollettino, giungano a Lina gli auguri della comunità per questo importante traguardo e perchè possa avere ancora salute e serenità. 90° COMPLEANNO 55 ANNI DI MATRIMONIO 60 ANNI DI MATRIMONIO FLORA e RICCARDO DE POI Il 23 dicembre 2014 hanno festeggiato i 55 anni di matrimonio con famigliari e amici. Tanti auguri per il traguardo raggiunto e si augura tanti anni di vita insieme. In casa OLIVOTTO grande festa per ELIO e ANNA che hanno raggiunto il fatidico traguardo dei 60 anni di Matrimonio! Nella loro bella casa, circondata dai figli, da parenti ed amici, dopo la celebrazione della Messa di Ringraziamento, hanno condiviso la loro gioia e i loro ricordi. Che il Signore vi accompagni nella vostra bella avventura iniziata nell’amore e portata avanti con tanto impegno e tanta speranza! AUGURI fraterni e cordiali da tutti i lettori del Bollettino! Annunci di nascita Gron-Torbe LUDOVICO ZACCARON nato il 25 novembre 2014, di Ivan e Silvia Calonego. 28 La nonna Patrizia Roldo annuncia con grande gioia la nascita del nipotino BRAYAN CAMILO di Thiago e Sharon De Doná nato il 4 gennaio 2015 e residente a Regolanova. I nonni Renzo Moro e Marilena Drecogna con la zia Federica annunciano con gioia la nascita del loro nipotino GABRIELE TOMBA di Luca e Elisa Moro, nato a Palmanova (UD) il 16 gennaio 2015. I nonni Menegolla Gianni e Luana con la zia Eleonora annunciano che il 23 maggio 2015 è nata la nipotina GIADA MENEGOLLA di Alessandro e Viviana Lovat, residenti a Santa Giustina. PAGNUSSAT JESSICA di Patrizio e Donatella Prade, nata a Feltre il 13 gennaio 2015. Residenti a Limana. Bollettino interparrocchiale ■ Gruppo Sospirolo-Gron E ccoci qui, fieri di poter raccontare le nostre bellissime esperienze e avventure fatte insieme… “nostre” sì ma chi siamo noi? Innanzitutto ci presentiamo: siamo cinque semplici ragazzi (tra i 16 e i 18 anni) sotto la guida di due saggi capi e abbiamo tutti un forte legame che ci unisce: lo scoutismo. Certo, perché se ancora non lo sapete proprio quest’anno grazie alla volontà di molte persone è stato ri-istituito il clan di Sospirolo. Ed è proprio con la convinzione che uniti, seguendo i sani principi scout avremmo potuto “lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo Clan La Sorgente trovato”, durante quest’anno abbiamo cercato di portare un aiuto concreto alla nostra comunità, sospirolese e non. Durante questo periodo trascorso insieme abbiamo svolto molte attività tra le quali: molte uscite, aiuto settimanale a persone e famiglie bisognose, un gemellaggio, un torneo di calcio a 5 e un campo invernale molto particolare; in questo campo infatti abbiamo avuto l’opportunità di stare a contatto con gli ospiti del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto (persone diversamente abili). Poter animare loro la messa, aiutarli a mangiare o semplicemente parlare con loro e farsi raccontare le loro storie è stato appassionante e i loro sorrisi sono stati più belli di qualsiasi ringraziamento. Felici di questa esperienza durata tre giorni, speriamo di avere l’occasione di poterla rifare. Altra uscita importante è stata quella sul Monte Grappa nella quale abbiamo fatto un’escursione notturna fino ad arrivare al santuario. Abbiamo fatto anche un gemellaggio con il clan di Mira, Scout ■ portando i ragazzi veneziani alla scoperta degli splendidi paesaggi sospirolesi, i Cadini e La Soffia. Per quanto riguarda l’aspetto religioso dello scoutismo abbiamo realizzato una cena ebraica e, assieme a tutti i clan della provincia, abbiamo avuto l’opportunità, anzi, il privilegio di poter visitare la Certosa di Vedana. Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno permesso e voluto che il clan venisse riistituito dopo così tanti anni, speranzosi di portare un valido sostegno, che cercheremo di migliorare negli anni, alla comunità. Clan La Sorgente Clan “La Sorgente” in vari momenti delle attività svolte con passione durante quest’anno. Sospirolo – Gron 29 ■ Diario ■ Pietro De Cian “Diario del mio viaggio” di Pietro De Cian (1941-1947) - decima puntata I ntanto i prigionieri sotto le loro povere tende con mezzi di misera efficenza, con ingegno portavano a termine centinaia di varie specie di lavoretti artistici, radunati poi in tutti i blocchi, venne aperta una magnifica mostra d’arte nel mio blocco e dopo alcuni giorni veniva esposta all’esterno per i borghesi dove si ebbe un grande successo, colonne di macchine lussuose venivano dalla Capitale e dagli altri paesi vicini, la commissione assegnò i premi ai lavori che più mostravano massima precisione, in breve tutto fu acquistato dai visitatori. Intanto si incominciava salutare i priionieri di altri blocchi che, già vestiti da frati (come si usava dire noi) si avviavano alla stazione. Il turno arrivò presto anche al nostro blocco, le partenze si susseguivano con brevi intervalli, le chiamate venivano effettuate per ordine alfabetico così le più volte venivano divisi parenti e amici. Alla metà di Febbraio (1943) sulla lista c’ero incluso anch’io, Gorza, De Toffol, Paniz e altri amici. Da poco tempo cominciava ad arrivare la posta da casa così la partenza troncava di nuovo il nostro unico sollievo. In attesa della partenza si passò al V° blocco, dopo dieci lunghe giornate veniva chiamata la prima lista dei partenti sempre coll’ordine alfabetico che finì col dividerci, con me partì Gorza, De Toffol, Fiabane. Passati al III° blocco si passò disinfezione e rivista, ci dettero alcuni capi di vestiario. 28-2-43 Si montava in treno lascian30 do il bacino di Zonder Water, per nascondere la direzione si proseguì sulla via d’arrivo, ma fatto un giro alle colline si ritornò di nuovo sulla linea di Pretoria; la nostra destinazione pareva fosse la zona di Cape Town per lavori agricoli, invece il giorno dopo rifacendo la strada già percorsa mesi a dietro ci siamo resi conto che si trattava di ben altro; si era in piena estate, si vedevano magnifici panorami lungo gli avvallamenti degli alti piani. Alle quattro pomeridiane il treno percorrendo con velocità ridotta lungo la panchina, si andò a fermare accanto a una nave passeggeri. Per la terza volta dopo una minuziosa rivista inaspettata, staccavo i piedi dalla terra ferma per entrare nelle stive di un galleggiante lasciato in balia delle onde oceaniche. (partenza da Durban?) I PRIGIONIERI LASCIANO DURBAN 1-3-43 Prima del tramonto l’Imperatrice Canadian Pacific di 28 mila T. di stazza, salpava. Appena presi i posti nelle stive ci diedero libertà di uscire sul ponte, la nave si staccava dalla panchina allontanandoci piano piano dalla costa: non lo nascondo che in tutto il mio corpo percorreva un leggero brivido, su tutto il ponte regnava un silenzio di tomba non si udivano che i sordi frastuo- ni dei motori, tutti gli sguardi erano diretti verso terra che sempre più s’allontanava sparendo gradatamente dietro un leggero velo nebbioso, erano per tutti senza distinzione di nazionalità e religione gravi minuti di raccoglimento; che Iddio ci proteggesse durante il lungo viaggio che stavamo per compiere. Per tre giorni si continuò navigare, spingendoci sempre più a Sud, il mare si faceva sentire sempre più, il vento proveniente dal Sud, soffiava incessantemente, tagliato dagli alberi si udivano continui acuti mugolii, fredde e fitte nebbie continuavano ad avviluppare la nave per alcuni giorni peggiorando ancora ancor di più la nostra situazione, le ore sul ponte erano interminabili rannicchiati uno vicino all’altro possibilmente riparati dal vento e dall’acqua che più volte le onde venivano a spazzare il ponte nei momenti che la prua veniva inghiottita dai vuoti d’acqua. Questa volta però, benché il mare raggiungesse il colmo delle sue furie, non soffrivo il mal di mare. Tre stive, una sotto l’altra, erano a nostra disposizione. Noi quattro eravamo nell’ultima in fondo a livello d’acqua, però consumati i pasti (dove non si perdeva tanto tempo) si poteva starsene dalla mattina fino al coprifuoco in coperta. Quasi ogni giorno veniva dato il finto allarmi con la presenza del colonnello comandante che controllava in quanti minuti veniva eseguita la manovra. Intanto dopo quasi una settimana di navigazione oltrepassato il punto di comunicazione delle correnti tra i due grandi oceani, il mare cominciava a calmarsi, il cielo a rischiararsi lasciando proiettare sulla nave i tiepidi raggi ancor lontani del sole. Ogni giorno passava, sempre più ci avvicinavamo all’equatore, il sole ci dava la prova riscaldando sempre di più. Passavano così, lunghi giorni senza mai scorgere nulla all’infuori dell’immensa vastità oceanica e cielo, ore malinconiche e interminabili appoggiato al parapetto fissando ora l’azzurra acqua tagliata dalla prua, ora il ruffolio (sic!) prodotto a poppa, o seguirne il continuo allontanarsi con lunghi voli dei pesci rondine, un giorno tutta la nave fu in allarmi che durò ben poco. A prima vista sembravano due sottomarini invece erano due balene che cercavano d’allontanarsi buttando in aria alti getti d’acqua. Per la maggior sicurezza e tranquillità ci venne concesso di poter dormire in coperta, ma la brezza notturna ancora non ci permetteva si provò una notte ma dopo la mezza notte i più dovettero ridiscendere. Il bisogno mi insegnò il modo di metter piede nelle cucine dove venivano richiesti prigionieri per la pulizia, in un giorno e mezzo mi rifeci per tutto il tempo del viaggio quanti rifiuti venivano buttati a mare cosa che a noi non ci capitava benché a bordo di quella nave ci fosse stata della gente più comprensiva e meno seccante, il servizio di guardia montava senza armi. Di giorno portavano dei manganelli per distinzione certamente non vi era bisoBollettino interparrocchiale ■ Pietro De Cian gno di metterli in azione, la situazione si presentava critica tanto per gli uni che per gli altri, in viaggi così lunghi senza scorta quello che c’è di nascosto già preparato nessuno lo sa, ogni momento può essere catastrofico chi dovunque si trovi a bordo a dei galleggianti vive continuamente nell’incerta speranza di rimettere piede all’altra sponda, in special modo nei momenti come quelli che, non solo si può venire travolti dai marosi a causa di qualche incidente, ma i più dalla spietata caccia fatta da altri nostri simili. LA NAVE È COLPITA, NAUFRAGIO Alla prima ora del tredicesimo giorno di navigazione, ore 0.15 14 Marzo mentre tutti dormivano un poderoso scossone mi svegliò, pareva il terremoto, i piatti scivolavano dai tavoli, i bicchieri ruzzolavano dai loro posti, insomma quanto era di mobile si spostava, al primo istante rimasi intontito ma mi ripresi subito vedendo che tutti si davano da fare con i salvagente e poi si buttavano a rotta di collo su per le scale; cosa stesse accadendo non me lo spiegavo ancora, chiamo Gorza ma non risponde, era già fuggito, per non perder troppo tempo presi il mio salvagente che tenevo sempre sotto la testa e mi buttai di corsa su per le scale inseguito da De Toffol e Fiabane, gli inglesi addetti al nostro servizio di guardia incitavano disperatamente gli ultimi rimasti a salire, intanto cominciò strillare la suoneria d’allarmi allora mi assicurai quasi per certo cosa stava succedendo fra il pigia pigia ormai stavo superando la quarta scala davanti alla porta d’uscita, sul ponte gli addetti alla difesa si trovavano ormai inquadrati coi rispettivi salvagenti a posto, altri liberavano dai cordami le zattere tenute Sospirolo – Gron là sospese, salito sul ponte assegnatoci durante i finti allarmi compresi ancor meglio la situazione: i marinai con pile in mano aiutati da altri disponevano i mezzi di salvataggio pronti per il lancio. Le macchine cessarono di funzionare, in pochi minuti la nave si fermò, regnava un silenzio di tomba interrotto soltanto dai comandi del comandante che dal suo posto dirigeva la manovra. La nave non pareva più quella degli altri giorni dava un aspetto triste. Gli alberi inclinati leggermente sul fianco destro parevano addolorati per la mortale ferita, intanto sempre più si inclinava, il colonnello comandante a mezzo dell’interprete ci smascherò le nostre ultime speranze citando il disastroso evento ormai da nessuno di noi ignorato, ci raccomandò di star calmi come si dimostrò fino a quel momento aspettando suoi ordini. Ma subito quel sinistro silenzio si spezzò e successe quello che in tutti i simili casi succede, preghiera, gridi d’aiuto, implorazioni, pianti, abbracci d’addio, chi supplicava la Vergine per i figliuoli la moglie, e immancabilmente tutti la mamma il padre e fratelli che si stava per lasciare, in quella notte oscura nel cuore dell’immensità del Oceano, anch’io ero scosso da un forte e infrenabile tremolio in tutta la vita, davo la colpa che mi trovavo semi nudo con sole mutandine ma non era freddo da tremare, avevo la bocca e la gola arsa dalla sete, tentai di ritornare nella stiva per dissetarmi e coprirmi ma mi tagliarono la strada, intanto la nave pareva ritornasse normale, l’acqua entrando nelle stive bilanciava il peso. Per levarmi da quell’ incubo spaventoso aiutai il sergente interprete e altri inglesi a sbrogliare le zattere dal cor- dame e tirarle vicino al parapetto, e poi con vero cuore come forse non mai, rivolto il pensiero a Dio esaminai la mia coscienza preparandomi così per il triste momento che sempre più s’avvicinava. Intanto la nave ricominciava aumentare la pendenza sempre più sul fianco squarciato, chiamai Gorza e De Toffol che mi risposero subito appena assieme con la massima calma almeno da parte mia si prese a discutere l’imbrogliata situazione ma niente si poteva fare per migliorarla: ci trovavamo entrambi di fronte ad un crocicchio dove due strade entrano nell’oscurità, soltanto la mano di Dio poteva guidarci come ciechi a incamminarci sulla via della vita. Ci mettemmo d’accordo che chi fosse riuscito all’intento portasse notizie a casa. I pochi minuti datici dal sottomarino per lasciare la nave stavano per andarsene, da quindici ne rimanevano ancora cinque, il parapetto destro toccava quasi l’acqua, il pericolo aumentava di minuto in minuto, il comandante dal suo posto con la sigaretta in bocca e una pila elettrica in mano fece sentire il suo doloroso grido di - Si Salvi Chi Può Finito il lancio dei salvataggi, chi da una parte chi dall’altra cominciarono a scendere per le corde, noi tre si aspettava che cessasse la confusione quasi nascosti dietro una draga, ben pochi sapevano nuotare e vedendosi perduti mandavano grida strazianti di aiuto, altri volevano arrampicarsi di nuovo sulle corde ma chi scendeva li costringeva a ridiscendere e non potendo far altro s’aggrappavano uno con l’altro formando una ruota girevole obbligando a perire anche chi sapeva nuotare. Sul ponte non si poteva più reggersi in piedi, l’inclinatura Diario ■ raggiungeva ormai i 50-60 gradi bisognava decidersi, il tempo stringeva, Gorza si staccò da noi per guardare sul fianco destro intanto in quell’istante arrivò il secondo siluro che dallo spostamento per poco non ci fece ruzzolare fino in fondo, un marinaio che stava buttando in mare gli ultimi rimasti ci scoprì e voleva farci fare il salto del fianco sinistro a forza di caman (come on). Guardandoci attorno era spaventevole i due alberi maestri sembravano due giganti bocche da fuoco tese contro l’estrema oscurità dell’orizzonte, dalle ciminiere usciva un denso fumo nero ,forse erano state colpite le macchine. Ormai non ci restava che provare; il nostro abuso persistente poteva costarci la vita, a stento dopo aver chiamato Gorza che non si ebbe risposta e con due salti si riuscì scappare dalle grinfie del marinaio entrando per la porta che era aperta che mette in comunicazione la prua alla poppa col lungo corridoio che fino alla sera prima servì da passeggiata ai passeggeri, si camminava con passo rapido fermandoci ogni due o tre arcate per guardare sull’acqua se c’erano delle zattere ma in vano, si udivano invece dei continui gridi soffocati, il mare sbattendo contro lo scafo aveva ormai allontanato tutti i salvagente, intanto si proseguiva lungo la passeggiata che fino a poche ore prima era proibito affacciarsi perché serviva alle signorine e signorini di varie nazionalità come spasso.... (Fine della decima puntata continua) 31 ■ Foto storiche UN DOVEROSO RICORDO Proponiamo questa foto, non proprio d’epoca, in omaggio ad una Associazione meritoria, i Volontari del Sangue. Credo che tra le Associazioni di volontariato sia una tra le più importanti in quanto non dona del tempo libero o del denaro ma dona qualcosa di personale, cioè il sangue. A Sospirolo la A.B.V.S. è nata alla fine degli anni cinquanta per merito di alcune persone di varie frazioni del nostro comune. Ricordo i nomi di alcuni di loro, Riccardo Sogne, Gino Marin, Italo Bristot, Italo Burlon, Antonio Zanolla, Luigi Naldo, Pietro Pison, Antenore Casanova, Corinna Balzan. Ricordo poi che i prelievi venivano fatti al Bar Sogne, in una saletta, seduti su una sedia. Solo dopo molti anni arrivava da Belluno l’autoemoteca. In questa foto scattata davanti al ristorante Bacchetti, nei primi anni sessanta ad una festa annuale dei donatori, c’è anche il Sindaco di allora, il dott. Carlo Zasso. Tutti i nomi dei fondatori che ho citato sono ricordi miei e di altri donatori : se qualcuno è a conoscenza di altre persone che hanno contribuito a fondare questa associazione ce lo faccia sapere. 32 ■ Benito Cadore SCOLA CANTORUM 1942-3 Il nostro carissimo Sacrestano, Aurelio Sacchet, memoria storica della storia religiosa della Comunità di Sospirolo, ci fornisce questa bella foto. Si tratta della Scola Cantorum di tanto tempo fa, ma che fa tornare alla memoria i bei tempi in cui la nostra chiesa aveva un bel gruppo di uomini impegnati a solennizzare le Messe. La foto di Aurelio, ci presenta i cantori, adulti e giovani, dopo la Messa nella festa di San Pietro negli anni ‘40. Soddisfatti e orgogliosi del loro impegno i due Sacerdoti della Parrocchia: l’Arciprete don Parisio e il Cappellano don Vittorio Fregona.Vogliamo ricordare i nomi dei cantori, almeno di quelli che Aurelio riconosce. Se qualcuno potesse informarci del nome degli altri, gliene saremmo riconoscenti! Arciprete don Parisio Paulon, Sacrestano Buzatti Arcangelo, Cadore Antonio, Cacco Modesto, Sogne Mosè, Cacco Narciso, Vigne Emanuele (detto Lele) maestro del Coro, Lotto Modesto, Sogne Daniele, Zanolla Antonio, Scremin Raimondo (Organista), Don Vittorio Fregona, Capellano, Buzatti Guerrino, Mares Orazio, Sogne Vittorino, Riposi Aurelio. Bollettino interparrocchiale ■ Associazioni AUSER: roba da veci? Attività Alpini C Il 6 gennaio, a Gron è stata celebrata la santa Messa di Epifania con la presenza degli alpini e delle autorità di Sospirolo. Al termine della cerimonia, il gruppo ha raggiunto il cimitero per un raccoglimento davanti al monumento dei numerosi Caduti della guerra. Nel corso del conflitto del ’15-’18 morirono almeno 116 soldati e 24 civili, su un totale di circa 3100 abitanti poi in parte modificato per l’aggiunta dell’elenco delle vittime della Seconda guerra mondiale. Film “Fango e gloria” Sabato 23 maggio al Centro Civico è stato proiettato il film “Fango e Gloria” di Leonardo Tiberi, realizzato in occasione del Centenario della 1ª Guerra Mondiale, che narra le vicende dei milioni di giovani coinvolti in quel tragico evento, utilizzando come simbolo proprio colui che sarà prescelto per rappresentare l’enorme schiera dei caduti anonimi: il Milite Ignoto. La Grande Guerra, atroce e assurda, la prima globale, una feroce tempesta d’acciaio che ha devastato l’Europa e che solo in Italia ha spezzato seicentocinquantamila vite e ferito un milione di soldati. La prima guerra di macchine, di uomini e di industrie combattuta da tutti, interventisti e pacifisti, da socialisti e nazionalisti, da analfabeti e grandi intellettuali Nel film viene raccontata la storia di Mario, vent’anni, nato in una località della riviera romagnola. E’ anche la storia dei suoi amici e della sua fidanzata, ragazzi qualunque della piccola borghesia di provincia, entusiasti e pieni di progetti per un futuro che a molti di loro verrà negato. Mario, il 23 maggio 1915 dopo che il re Vittorio Sospirolo – Gron Emanuele III ha annunciato l’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria, viene richiamato alle armi. Dal 1914, dopo l’Attentato di Sarajevo, vive in prima persona i fatti della Grande Guerra, le imboscate austriache e i combattimenti sul Fronte Italiano fino al 1918, quando viene ucciso da un cecchino austriaco mentre si trovava in trincea. Nel 1920 a Maria Bergamas di Gradisca d’Isonzo, in rappresentanza di tutte le madri italiane che avevano perso un figlio in guerra, viene affidato l’incarico di scegliere fra undici salme quella che sarebbe dovuta essere sepolta nell’Altare della Patria a Roma con il nome di Milite Ignoto ed essa sceglie proprio quella di Mario. Inizia così il suo lungo viaggio di tre giorni da Aquileia fino a Roma,dove il 4 novembre del 1921 dà un ultimo saluto alla fidanzata Agnese e al migliore amico Emilio che sperano che dentro quella bara ci sia il loro Mario. “Fango e Gloria”, oltre a contenere una parte di fiction si avvale di materiali di repertorio dell’Archivio Storico Luce, sottoposti a procedimenti di colorazione e di sonorizzazione che ne accentuano la tragica attualità e inducono ■ apita spesso che quando proponiamo a conoscenti di Sospirolo di venire agli incontri o alle gite dell’Auser di sentirsi rispondere: ”L’Auser? Roba da veci!” Certo, siamo veci e vecie, forse di anni, ma non di spirito… Ma l’AUSER cos’è? È un’associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata a promuovere l’invecchiamento attivo degli anziani e a far crescere il loro ruolo nella società. Il Circolo AUSER “Monte Sperone” è sorto a Sospirolo una quindicina di anni fa e attualmente conta un centinaio di soci. Propone incontri mensili in cui si festeggiano i compleanni, qualche pranzo in compagnia, gite in luoghi di interesse paesaggistico e culturale, trasporti per visite e terapie, sorveglianza dei bimbi all’uscita da scuola, sostegno a distanza di un bambino filippino, collaborazione con l’amministrazione comunale e le associazioni locali per l’organizzazione di eventi culturali a riflessioni sulla natura dell’uomo. Il colore da vita nuova ai mille volti senza nome fissati cento anni fa sulle pellicole originali e li fa tornare a tutti gli effetti i protagonisti del racconto del film, spalla a spalla con gli attori che li evocano. Questo film, ricco di ricordi, accompagnato da un buon monologo narrante, ha accostato il passato al presente, ren- e ricreativi. Nel 2014, i volontari Auser hanno donato 188 ore del loro tempo, ed effettuato 3931 chilometri, per accompagnare persone a fare visite e terapie, otto “nonni vigili” si sono prestati a fare gli angeli custodi dei nostri bambini con qualsiasi tempo, sole, pioggia, neve. All’AUSER si bene insieme specialmente durante i pranzi in compagnia e durante le gite: un po’ si ciacola, ci si racconta dei figli e dei nipoti, si ricordano i bei tempi, ci si lamenta dell’oggi… e il tempo passa velocemente. Le gite sono magari un po’ faticose, ma si conoscono luoghi diversi, ci si stupisce davanti a panorami inusuali o ad opere d’arte. Un solo ricordo: il sentiero delle rose dell’Abbazia di Rosazzo, in Friuli, che abbiamo percorso qualche mese fa incantati dal profumo e dal colore di decine e decine di rosai antichi e moderni. Ecco l’Auser: “Roba da veci?” Valutate voi e venite a trovarci! dendo attuali eventi altrimenti confinati ai libri di storia e ha saputo ricreare un mondo e un’epoca consegnati cinematograficamente al silenzio. Le scene così profondamente evocative e così sapientemente “attualizzate”, hanno creato un grande impatto suggestivoemotivo che ha commosso i presenti alla proiezione. 33 ■ Poesia ■ Patrizia Andrich “Il primo volo” Guarda Maria E ra primavera inoltrata quando un uccellino decise di uscire dal nido. Era un passero ed era l’unico nato della covata. Mamma passera era orgogliosa del suo pargolo a tal punto che gli dette un nome importante: Ercole. Lo battezzò così per via della sua tenacia e volontà di vivere. Fiera del suo piccolo, aveva speso tutte le sue energie per nutrirlo. Ora era giunto il momento di insegnargli a volare ed il piccolo sembrava pronto a questa nuova avventura. Era salito sul bordo del nido e la mamma gli stava impartendo le ultime istruzioni di volo che ascoltò attentamente e poi cercò di mettere in pratica. Mentre la mamma lo osservava attenta da un ramo di fronte al nido, Ercole si staccò senza paura e iniziò a sbattere le sue ali. Aveva appreso bene gli insegnamenti e stava volando anche se con qualche piccola incertezza dovuta alla poca esperienza. Il piccolo era raggiante per questa sua nuova conquista: ora poteva solcare i cieli ed andare lontano. Stava volando e mentre lo faceva si distrasse guardando ciò che sotto di lui scorreva via veloce e finì col dimenticarsi di sbattere le ali. Questa dimenticanza lo portò a scivolare veloce a terra, ma per fortuna l’atterraggio fu morbido perché finì sopra un prato. Disperato iniziò a cinguettare come non mai. Mamma passera, premurosa, non lo aveva perso di vista un momento, al suo richiamo piombò da lui come un razzo. Si posò a terra accanto alla sua creatura alquanto disperata e una volta li sussurrò con dolcezza. «Stai tranquillo Ercole! Non ti devi agitare così tanto! Succede a tanti di cadere al primo volo!» 34 Il poverino smise di cinguettare e si lasciò coccolare dalla sua mammina. Quando si fu tranquillizzato per bene, mamma passera lo incoraggiò a riprendere il volo. «Dai piccolino, ora devi volare.» «Ma io ho paura!» rispose implorante il piccino. La passera scosse la testa e disse«No! Non devi aver paura! Ci sono io e ti starò accanto. Ho solo una raccomandazione da farti: non devi distrarti!» «Ci proverò!» rispose Ercole poco convinto. Tentò di spiccare il volo facendo dei piccoli saltelli e sbattendo ripetutamente le ali, ma i suoi tentativi erano vani.«Non riesco a spiccare il volo!» disse rivolgendosi alla mamma.«Non ti scoraggiare... stai calmo, non ti agitare e ci riuscirai!» Ercole prese coraggio. Seguì i consigli materni ed eccolo... di nuovo in volo felice ed esultante lassù nel cielo si sentì un re. Era la sua prima volta e per lui era una nuova vita che si affacciava all’orizzonte. Coraggio ne aveva da vendere e mamma passera lo sapeva da sempre. Stava volando e questa volta senza distrarsi. Aveva fatto un lungo tragitto contando sempre sull’appoggio incoraggiante della sua mamma, che lo seguiva a debita distanza. Il piccolino ora sapeva volare bene, merito della sua mamma, che gli aveva saputo infondere coraggio e impartito adeguate istruzioni. Per Ercole fu una vera lezione di vita, da ricordare per sempre. Guarda Maria Guarda Maria vedi il suo sguardo dolce. Ella ti osserva conosce ogni tua lacrima, ogni tuo dolore. Non ti lascia sola è una madre premurosa che di te si prende cura. Guarda Maria se ti senti sola non esitare a chiedere la sua mano, non esitare. .. chiedile ogni cosa lei ti guiderà e piano piano, mano nella mano, andrete lontano. Bollettino interparrocchiale ■ Adriano Dal Canal Natura ■ La “Kenya top bar” Cari lettori, questa volta vi voglio parlare di un’ Apicoltura naturale e biodinamica. Per fare questo ci vuole un’ arnia ( casetta ) particolare, che si chiama Kenya Top Bar. Si sviluppa in orizzontale, non in verticale, come le arnie tradizionali. L’arnia Top Bar non ha dei telaini nei quali si monta un foglio cerio prestampato, in cui le api sono costrette di tirare le cellette tutte uguali. La Top Bar ha solo una barra che fa anche da copri favo come telaino, dove le api si attaccano e modellano il favo con la propria cera. Il primo terzo del favo, lo fanno di cellette Sospirolo – Gron più grandi, dove mettono le scorte; il secondo terzo, un po› più piccole, per le cellette di Fuchi (maschi); l’ultimo terzo con cellette ancora più piccole, per la covata di api operaie. La Kenya Top Bar è un’arnia, come detto, di sviluppo orizzontale e lunga un buon metro, con 24 barre. Per cominciare a popolare l’arnia Top Bar, si carica a partire a metà arnia. Si lasciano le prime 8 barre vuote, un diaframma, 8 barre dove vengono messe le api, un altro diaframma e altre 8 barre vuote, che servano per quando la famiglia si sviluppa ed ha bisogno di più spazio. Quando quest’arnia è ben popolata, avremo le prime 12-14 barre davanti con favi di covata ed altre 10 barre di melario, perché l’arnia è dotata di 24 barre. Noi lasciamo tutti i favi di covata, circa 4 o 5, di scorte e il resto dei favi posiamo togliere e smielare. Questo miele avrà degli aromi più intensi, perché il miele viene estratto per spremitura e non con centrifuga come per tradizione con lo smielatore, dove il miele viene sbattuto contro le pareti dello smielatore e così viene inglobato dell›aria che fa perdere certe caratteristiche al miele. E in più guadagniamo dell’ottima cera vergine. Quest’arnia non è da reddito e per questo non ha una grande popolarità; però viene usata molto in America ed in nord Europa e naturalmente in Kenya. Per chi volesse tenersi due o tre famiglie di api in giardino per fare il miele per la famiglia è ideale. Non si ha bisogno di melari, fogli ceri, smielatore, magazzino e quant›altro. Ci vuole solo un pò di manualità, per gestire questa arnia, però vi assicuro che è tutto facile da apprendere. Per chi volesse sapere di più, può, senza problemi, chiamarmi al numero; 331 76 24 843. Tanti saluti ed a presto 35 ■ Anagrafe ■ BATTESIMI: SOSPIROLO DE BIASI NICOLAS (San Zenon) di Moreno e Calchera Nabila, nato a Belluno il 9 marzo 2014 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 23 novembre 2014. MATRIMONI: FUORI PARROCCHIA CAVIOLA ISABELLA (Maras) di Denis e Vedana Sara, nata a Feltre il 2 ottobre 2014 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 24 maggio 2015. BRANCALEONE LUCA (Sedico) e MORETTO ZULEICA (Sospirolo-Regolanova) si sono uniti in Matrimonio nel Santuario di San Vittore e Corona il 9 maggio 2015. Risiedono a Sedico. DE MARCH CECILIA TERESA (Sopra Sospirolo) di Mauro e Redo Stefania, nata a Feltre il 9 luglio 2014 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 24 maggio 2015. FERIGO NOEMI (Peron) di Mauro e Viel Chiara, nata il 20 febbraio 2015 a Feltre e battezzata il 5 luglio 2015 nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo. Gemella. FLAVIO DE SALVADOR e VILLANOVA FRANCESCA si sono uniti in Matrimonio nella Chiesa di San Gottardo il 20 settembre 2014. FERIGO ASIA (Peron) di Mauro e Viel Chiara, nata a feltre il 20 febbraio 2015 e battezzata il 5 luglio 2015 nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo. Gemella. BATTESIMI: GRON SALVADOR GIULIA (Belvedere) di Simone e Doni Federica, nata il 1° febbraio 2014 e battezzata il 16 novembre 2014 nella Chiesa Parrocchiale di Gron. 36 LOTTA BEATRICE (Le Buse) di Giuseppe e di Caldart Eugenia, nata a Belluno il 6 gennaio 2015 e battezzata a Barattili San Pietro (OR) il 19 aprile 2015. ALEX DE ZANET (Gron) e JENNIFER CRODA (Mas-Peron) si sono uniti in Matrimonio il 23maggio 2015 presso la chiesa di San Gottardo . Bollettino interparrocchiale ■ Anagrafe ■ DEFUNTI: SOSPIROLO VISENTINI FIORETTO nato il 23 Maggio 1955 e deceduto il 4 dicembre 2014. Coniugato con Bortolas Cristina. DAL MOLIN UGO (Mezzaterra) nato il 10 settembre 1949 e deceduto il 7 dicembre 2014. Coniugato con Lai Rosa. MARES GIOVANNINA (Campaz) nata il 4 ottobre 1919 e deceduta il 30 gennaio 2015. Vedova Frescura FRANZOLIN VALENTINO (Maras) nato il 5 giugno 1987 e deceduto il 16 marzo 2015. SANCI MARTA (Oregne) nata il 9 gennaio 1994 e deceduta il 16 marzo 2015. LISE FEDELE (Sospirolo) nato il 12 marzo 1939 e deceduto il 1° aprile 2015. Coniugato con Carazzai Anna. TROIAN REGINETTA (Pascoli) nata il 21 agosto 1922 e deceduta in maggio 2015 a Feltre. MORETTI ZEFFERINO (Pascoli) nato il 3 maggio 1950 e deceduto il 29 maggio 2015. Coniugato con Benvegnù Diva. DE CIAN GIOVANNA (Oregne) nata il 27 novembre 1915 e deceduta il 14 giugno 2015. Vedova di Lovatel Riccardo. ORZETTI GIORGIO (Lovatei) nato il 30 ottobre 1964 e deceduto il 27 giugno 2015. Coniugato con Case Francesca. DE DONA’ IDA (Cesiomaggiore- Marsiai), nata il 25 gennaio 1915 a Sospirolo e deceduta il 28 maggio 2015. Vedova Scaffetta. GARLET ANTONIO (Mis) nato il 19.05.1939 a Sospirolo e deceduto in Svizzera a Bruson l’8 marzo 2015. Coniugato con Casanova Maria Luisa. PICCOLIN LUCIANA (Sedico) nata il 25 luglio 1944 a Sospirolo e deceduta a Sedico il 16 giugno 2015. Vedova di Zanetti Valerio. FUORI PARROCCHIA CASANOVA ROBERTO (Maras) nato il 10 marzo 1950 a Bolzano e deceduto il 27 novembre 2014 a Feltre. Sospirolo – Gron TSIROGIANNI ZOI (Settimo Torinese-Sospirolo) di anni 25, deceduta in gennaio e sepolta a Settimo Torinese il 23 gennaio 2015. Coniugata con Ingrassia Beppe. 37 ■ Anagrafe ■ DEFUNTI: GRON DALLA MORA ELENA (Piz) nata il 5 Agosto 1924 e deceduta il 13 Dicembre 2014. Vedova di Mezzacasa Aldo. SORIANO CATERINA (Camolino) nata il 27 Settembre 1941 e deceduta il 26 Febbraio 2015. Coniugata con Boccanegra Corrado. TRICHES ITALO (Belvedere) nato il 11 Agosto 1938 e deceduto il 2 Marzo 2015. Coniugato con Dal Pan Rita. CANALI CELLINA “ROSETTA” (Piz) nata il 20 Agosto 1925 e deceduta il 13 Marzo 2015. Vedova di Brancaleone Tullio. OFFERTE SOSPIROLO PER CHIESA (E RESTAURO CHIESA PARROCCHIALE) (dal 11/11/2014 al In memoria di Barp Elena dalle figlie; in memoria Casal Gino i Familiari; in memoria Bacchetti Roberto dai figli; in memoria De Cian Plinia dai familiari; in memoria Benvegnù Maurizio dalla moglie; in memoria di Viel Antonio, in memoria di Miglioli Maria per tetto chiesa; in memoria di Cadore Maria Grazia e Giuseppe dalla famiglia; in memoria di Moretti Angelo e Marcon Ottavia dalla famiglia di Triches Stefano; Famiglia Moretti Danilo in memoria di Angelo e Ottavia; nel Battesimo di De Biasi Nicolas i genitori; nel funerale di Mezzacasa Sara il figlio; in memoria di Casanova Vittorio dalla famiglia; in memoria di Viel Giuseppe la famiglia; Famiglia Caldart Umberto; in memoria di De Donà Irene i familiari; in memoria defunti delle famiglie Caldart-Checchi;in occasione del 90° compleanno di Romana “Postina”; Famiglia De Zanet Benigno e Jole; De Zanet Vittoria; nel compleanno di Rosa Di Misia i familiari; Famiglia Gianni Ivano e Rosy; in memoria Rizzo Bruna le nipoti; in memoria Paniz Luca; in memoria defunti di Mioranza Angelo; Comitato S.Barbara; NN per chiesa di Sospirolo, di Mis 38 e di S.Giuliana; in memoria Fant MariaLuisa dalla figlia Marta (BO); De Cian Dino; in memoria di Fistarol Riccardo la moglie; per chiesa di S.Rocco da Rosanna Manfroi; in memoria di Visentini Fioretto la moglie; in memoria di Viel Giancarlo la moglie; Marin Maria; NN per restauro chiesa parrocchiale; Soppelsa Anita; Maria ?; Paolo Edotti; Lovatel Antonia per fiori alla Madonna; Vari per Comunione di Natale; Canali Narcisa; Armida vedova De Donà; Selle Isolina; Comitato S.Martino per chiesa di Susin; in memoria Dal Molin Ugo la moglie; Famiglia Casanova Vittorio; in memoria De Donà Irene la figlia Carolina; in memoria di Vigne Ottavio da Triches Angelina; Renata Musani; NN per chiesa di S.Martino; in memoria Castellan Liliana i figli Enzo e Paolo; Gianni e Rita; in memoria De Toffol Elsa la figlia Carmen; per la chiesa dai fratelli Adolfo e Chiara De Zanet; Tegner Antonio e Mares Luigia; in memoria Barp Augusto i familiari; Famiglia De Donà-Crosato; Famiglia Mafalda Sanniti; in memoria Lovat Silvano la famiglia; Rosa; in memoria Cadore Giuseppe la moglie; Contributo al Riscaldamento per il Requiem del 30/11/2014; Lovat Luigi; Casanova Antonio in memoria della moglie;In memoria De Donà Ugo la moglie e il figlio; in memoria di Lovat Emilio e Gianni da Anna; Comitato S.Giuliana per luce periodo natalizio; Famiglia Olivotto Elio ed Anna;per i propri defunti da famiglia Braida; in memoria Rizzo Aldo i familiari; in memoria Zapparoli Maria la figlia Francesca; in memoria Tibolla Oliva dal marito; Comitato S.Tiziano; in memoria dei genitori da Brancher Maria; in memoria Mares Emma dai figli;in memoria di Lise De Cian Agnese i familiari; In memoria Lovat Guerrino le figlie; per festa S.Biagio vari; Moretto Zuleica; in memoria della moglie da Bacchetti Antonio; in memoria di Mares Giovannina da Mares Luigia e famiglia; in memoria di Cadorin Giulio i familiari; in memoria di Mares Giovannina da persona cara; NN; in memoria Caviola Vittorio i figli; in memoria Moretti Italo dalla moglie; in memoria Canali Giulio la moglie; nel 60° di Matrimonio famiglia OLivotto Elio ed Anna; SOSPIROLO PER BOLLETTINO (dal 11 /11/2014 al Canal Bruno; Baroncelli-Bonaccorso (RA); Baroncelli-Giorgini (RA); Frigerio Carlo (CO); Zorzi Livio (TO); Lovat Cesare (BL); Mezzacasa Corrado (Verona); Vedana Enrica e Fabio (MI); NN; Manfroi Rosanna (Lentiai);Marin Francesco; Cadore Roberto e Anita;NN ; De Riz Andrea e Tibolla Lidia (S.Giustina); Romagnoli Walter e Colle Nellida; Gianni Venthey Giuliana (CH); NN;Dora Barp (Dussano); De Zanet Fausta (Trichiana); Cadore Attilio (AO); Darman Elena (Sedico); GRON PER CHIESA (dal 01/11/2014 al In memoria Barp Augusto; nel Battesimo di Salvador Giulia; in memoria di Beppina Rambaldi i figli per la chiesa di Gron; Romana e marito dal Molin; NN;in memoria di Scarpa Giancarlo Rossano la famiglia;in memoria Dalla Mora Elena i figli Fiorindo e Maria;Famiglia De Min; Vari per Comunione di Natale; Ottavio e Laura; Vari; in memoria Tisoi Giovannina il figlio Toni; Bolzan Angela in memoria dei suoi defunti; in memoria di Giotto Annibale la famiglia; in memoria di Vieceli Elisa i familiari; in memoria loro defunti famiglia Bertoldi-Triches; Tegner Aldo; NN per candele; in memoria De Cassan Giovanni i familiari; in memoria Fant Silvana i fratelli; GRON PER BOLLETTINO (dal 01 /11/2014 al Troian Ubaldo e Franca; Bollettino interparrocchiale ■ Anagrafe ■ Annunci di morte Buongiorno gentile Don Alfredo, Prima di tutto, mi scusi del mio italiano, che ho appreso da sola, dunque è un po difficile per me di scrivere…. Come ha parlato con mia zia Milena questa settimana, vi mando i dettagli della mamma, che ci ha lasciato il 21 di gennaio 2015, a Saillon in Vallese, Svizzera. Si chiama Silvana, è nata a Mis il 26 di novembre 1934, di Fant Luigi e di Roldo Amelia. Ha 2 fratelli più giovani, Beniamino Fant e Ezio Fant, loro sempre a Mis oggi ancora. E’ partita giovanissima in Vallese, vicino a Martigny, a Châtelard, piccolo villaggio di frontiera con la Francia, ha incontrato suo marito, Marco Vérolet, nel 1957 si sono sposati e insieme hanno lavoroto tantissimo, creando un commercio di cioccolatto-tabacchi, souvenirs e benzina, e riprendendo anche un albergo-ristorante. Ci sono stati 3 figli da questa unione Brigitte, Serge e Mirco (1958/1960/1962) La sua salute è diventata fragile e nel 2007 ha dovuto andare in una casa per persone anziane. Suo marito veniva ogni giorno a visitarla Purtroppo, lui è deceduto l’ 11 settembre 2014. Da quel momento, la mamma Silvana si è rassegnata. Buongiorno, Vi scrivo per farvi sapere che nostra mamma la Signora Rina Trachsler-Cadore è deceduta il 20 marzo 2015. Mi farà piacere se lo mettete nel vostro giornale che alla mamma piaceva molto. La signora Rina Trachsler-Cadore è nata a Sospirolo, il 28 aprile 1921. Presto la sua famiglia si diresse in Svizzera a Faïdo nel Tessino dove ha fatto le prime classi, aveva 7 anni. A 17 anni tornò a Belluno per lavorare nel ristorante di suo zio. Più tardi nel 1948 a 27 anni il suo percorso la farà ritornare in Svizzera, a Sion capo stato del canton Valese, dove trova lavoro e l› amore della sua vita Walter. Si sposarono il 21 luglio 1951 e hanno avuto due figli Tony e Max. Se ne è andata nostra mamma, nonna e bisnonna. Era una mamma esemplare affettuosa, amante e sempre vicina a noi tutti, a darsi pensiero per noi più che per lei. La Rina lascerà una bella famiglia di due figli, 6 piccoli nipoti e 12 piccoli, piccoli figli, nella tristezza, ma felice di sapere che ritroverà il suo Walter, amore di sempre. Ci mancherà a tutti mamma, ma sarà per sempre nel nostro cuore. Max Trachsler Mirella Selle vedova di Andrea Ponzio era nata a Sospirolo il 7 gennaio 1934, ultima di 6 sorelle, è rimasta orfana di padre dopo pochi mesi essere nata. Appena maggiorenne è emigrata in Svizzera dove già risiedeva la sorella Maria. Alla fine degli anni 50 si è sposata con Andrea, hanno sempre vissuto a Cadenazzo nel canton Ticino dove il 31 maggio dopo una breve malattia ha concluso la sua vita terrena. VERBALE N.6 DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE - SOSPIROLO 9 marzo 2015 Presenti: Don Alfredo Levis, Buzzatti Alberto, Casanova Daniele, Caviola Enzo, Furlanetto Giuseppe, Moretti Ilenia, Poloni Felicita, Viel Sara Assenti giustificati: Case Alvise, De Cian Rachele, De Zanet Denise, diacono Piccolin Gianni, Moretti Itala La riunione comincia con la Preghiera e la lettura del Vangelo del Giorno: la Parola di Vita del nostro Pastore è sempre attuale, come sottolinea don Alfredo, Egli è venuto a perfezionare il nostro operato, le iniziative che inseriremo durante l’anno pastorale porteranno gioie e saranno caratterizzate anche da difficoltà, ma bisogna avere FIDUCIA nelle nostre opere. La Diocesi ci segna la strada da seguire e molte iniziative, come il Sinodo di Firenze sulla famiglia, saranno seguite con adeguata preparazione. Si passa alla trattazione dei punti all’ODG. QUARESIMA VIA CRUCIS PARROCCHIALE Sospirolo – Gron in alcune chiesette Don Alfredo: frazionali viene celebrata settimanalmente la Via Crucis, nelle altre si deve recuperare questa pia usanza affinché non si perda nel tempo. Non dobbiamo scoraggiarci per questo, si può recuperare. Giuseppe Furlanetto: si dovrebbe responsabilizzare le persone delle singole Comunità frazionali, che possano occuparsi di seguire la Via Crucis. Don Alfredo relaziona sulla sua iniziativa di Celebrare la S.Messa nelle famiglie, è un modo per avvicinarsi ai malati e per condividere i problemi delle famiglie. La Via Crucis parrocchiale sarà celebrata il 20 marzo p.v, ripercorrendo i luoghi che caratterizzano per vari aspetti la storia della nostra Comunità Parrocchiale. Ogni stazione sarà curata da una frazione mentre le ultime 3 dal gruppo Giovanissimi. Di seguito si riporta la sequenza delle stazioni così come deliberato dai Consiglieri: Gesù condannato a Morte (PascoliVolpez), Caricato della croce (MisRegolanova), Cade sotto la croce (Sospirolo), Incontra la madre (Susin) Incontra il Cireneo (Maras), La Veronica asciuga il volto di Gesù (S.Zenon), Gesù consola le donne di Gerusalemme (Oregne), Viene spogliato delle vesti e inchiodato alla croce (Prima Media), Gesù è innalzato sulla croce (Seconda Media), Gesù muore in croce (Terza Media), La Risurrezione in Chiesa Parrocchiale Le famiglie di ogni Frazione leggeranno una lettura e una breve riflessione inerente le singole stazioni. COME COINVOLGERE LA COMUNITA’ NEL SOSTENERE I PROSSIMI LAVORI IN CHIESA (TETTO-SOFFITTO) Per i lavori alla Chiesa, si darà priorità al tetto e al soffitto, per togliere il velo che nasconde la bellezza della volta. Il progetto con il preventivo che è stato inviato alla Curia per l’approvazione, ha già ricevuto il via libera dalle Belle Arti. Il Consiglio Amministrativo della Parrocchia delibererà in merito al progetto. Il danno al tetto è stato coperto dall’assicurazione parzialmente, è necessario anche l’intervento della Comunità, che sarà adeguatamente informata dal Parroco durante la benedizione delle famiglie, le offerte infatti saranno come sempre destinate alla Chiesa Parrocchiale. I consiglieri esprimono alcune loro proposte, quali esempi di interventi effettuati nelle chiesette grazie ai contributi dei paesani. Deve esser informata la Comunità degli interventi che saranno fatti, esser chiaro l’obiettivo da raggiungere tutti insieme. MESE DI MAGGIO E FESTA DELLA FAMIGLIA. VARIE. Il Rosario sarà celebrato nei Cortivi dei vari Paesi, circa 3 per ogni frazione di Sospirolo e Gron. In caso di pioggia, sarà celebrato nella chiesetta frazionale. Ogni gruppo di famiglie porterà la sua Madonna, una statuetta o un’immagine. Il 31 maggio, “La festa della Famiglia” sarà celebrata con la S.Messa e un rinfresco, si è adottata questa scelta a causa di numerose iniziative previste per maggio e giugno, occasioni per ravvivare l’unità della Comunità. La Segretaria Ilenia Moretti Il Parroco Don Alfredo Levis 39 Rendiconti contabilità parrocchiale 2014 PARROCCHIA DI SOSPIROLO - RENDICONTO ANNO 2014 ENTRATE USCITE ORDINARIE ORDINARIE Elemosine 8.930 Imposte - Assicurazioni 3.757 Candele votive 1.308 Spese di culto 1.151 Offerte servizi 130 Attività parrocchiali 7.644 Attività parrocchiali 5.960 Spese gestionali 9.767 Offerte Enti-Privati 11.270 Manutenzione fabbricati 5.797 Varie 107 Varie 1.123 STRAORDINARIE STRAORDINARIE Offerte - entrate straord. 8.995 Spese straord. (man.str) 15.045 36.700 44.284 CARITA’ 5.280 CARITA’ 5.280 PARTITE DI GIRO PARTITE DI GIRO Cassa Anime 992 Cassa Anime 992 Elemos. Imperate - Legati 2.889 Elemos.imperate - Legati 2.889 53.2445,00 Riporto attivo anni precedenti 0 Riporto passivo anni precedenti 5.485 TOTALE ENTRATE 45.861 TOTALE USCITE 58.930 RIEPILOGO: Passivo -13.069 NOTE. Pubblico il bilancio finanziario delle due Comunità Parrocchiali. Non sono due “Imprese”, ma due Famiglie che per vivere e svolgere il proprio compito, hanno bisogno anche di mezzi materiali. Ci sono gli edifici, ci sono i servizi sociali, ci sono gli oggetti di culto, c’è l’acqua, la luce, ci sono le tasse, le assicurazioni, i restauri, c’è la carità primo dovere della Comunità ecc. Per fare tutto questo, c’è bisogno della solidarietà di tutti. Stiamo attraversando tempi difficili e di crisi per tutti. Nonostante questo però, anche quest’anno siamo riusciti a sopravvivere! Sono molti quelli che partecipano alle spese della Comunità, anche con sacrificio personale. In modo particolare le persone che danno TEMPO alla Comunità: sono queste le più preziose. Tempo per mantenere in efficienza le varie strutture: chiese, chiesette, cappelle, sale per riunioni, per catechismo, per incontri; mezzi per tutte le 40 necessità del vivere insieme... Perciò il primo ringraziamento va proprio a loro: Sacrestani, le signore della pulizia in chiesa, quelle che preparano i fiori, che distribuiscono bollettini, avvisi, i Chierichetti, i Lettori, i Cantori, e coloro che raccolgono le Offerte e infine coloro che le portano alla banca o alla Posta, e coloro che tengono la Contabilità. Un piccolo esercito di persone generose e volontarie, spesso non notate, ma indispensabili alla vita della Comunità. Il Signore le benedica, perchè in fondo lavorano per amor suo e per la sua gloria. Ma la nostra riconoscenza è grande! Per quanto riguarda resoconti FINANZIARI, ringraziamo Cadore Luigi e Manfroi-Monastier Franca per le tantissime ore date alla contabilità parrocchiale (ogni euro che entra e esce dalla Cassa parrocchiale viene registrato nei libri di contabilità. (Di ogni euro possiamo dire chi l’ha dato, quanto ha dato, il giorno in cui l’ha dato, il perchè l’ha dato e come è stato speso! PARROCCHIA DI GRON - RENDICONTO ANNO 2014 ENTRATE USCITE ORDINARIE ORDINARIE Elemosine 4.218 Imposte - Assicurazioni 1.378 Candele votive 395 Renumerazioni-Stipendi 413 Offerte servizi 245 Spese di culto 560 Attività parrocchiali 2.615 Attività parrocchiali 1.337 Offerte Enti-Privati 3.345 Spese gestionali 4.727 Varie 300 Manutenzione fabbricati 2.103 Varie 331 STRAORDINARIE STRAORDINARIE Offerte - entrate straord. 3.403 Spese straordinarie 0 14.521 10.849 CARITA’ 805 CARITA’ 80 PARTITE DI GIRO PARTITE DI GIRO Cassa Anime 435 Cassa Anime 435 Elemos. Imperate - Legati 813 Elemos.imperate - Legati 813 Riporto attivo anni preced. 5.271 Riporto passivo anni precedenti 0 TOTALE ENTRATE 21.845 TOTALE USCITE 12.902 RIEPILOGO Attivo 8.943,00 Lo si potrà sapere anche dopo secoli). I bilanci parrocchiali alla fine dell’anno vengono approvati dal Consiglio Parrocchiale e anche dal Consiglio Diocesano. Non possiamo pubblicare tutte le offerte: sul bollettino riportiamo i TOTALI. Come risulta dai due specchietti: SOSPIROLO E’ ANCORA IN DEFICIT; GRON E’ IN ATTIVO. A nome di tutte e due le Comunità, ringrazio ogni offerente e tutti coloro che collaborano anche con grande sacrificio, nel sostenere il peso delle strutture comunitarie. In questi bilanci non ci sono le ore, le fatiche, le preoccupazioni di tutti coloro che silenziosamente e nascostamente accudiscono alle chiese, preparano le funzioni, lavano, stirano, puliscono ecc. Di questi però... tiene conto il Signore! Bollettino interparrocchiale