Bollettino Interparrocchiale n.1 2015

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Bollettino Interparrocchiale n.1 2015
Luglio 2015 • n. 1
Poste It. s.p.a. Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) art. 1, c. 2, DCB Bl
Anno LXXXIX
Bollettino delle
dell parrocchie dei SS. Apostoli Pietro e Paolo in Sospirolo e di S. Stefano in Gron • 32037 Sospirolo (BL) • C.C.P. 10167328 • Tel. 0437/89168
Carissimi!
Sto leggendo la lettera che Papa Francesco
ha spedito a tutta l’umanità, in modo
speciale ai credenti. Sono 246 punti, tutti
importanti, belli, attuali... ma arrivare in
fondo è arduo! Siamo abituati agli sms,
a twitter, a fermarci ai titoli, alle foto ecc.:
leggere e riflettere è altra cosa. Ma quando
lo si fa, si cresce dentro e la realtà cambia:
LAUDATO SI’ cantato da San Francesco esce
forte anche dal nostro cuore, davanti alla
bellezza che ci circonda! Se potete leggetela!
Non vi riassumo tutta la lettera. Riporto
solo una delle due preghiere che chiudono il
documento. La possiamo leggere sui monti o
al mare, nei sentieri in mezzo ai prati o lungo
i ruscelli della valle... È bella e allarga il cuore.
Buona estate! E-STATE ALLEGRI!
Don Alfredo
PREGHIERA PER LA NOSTRA TERRA
Dio onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste, riversa in noi la forza
del tuo amore affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza. Inondaci di pace,
perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo e non lo
deprediamo, affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti
con tutte le creature nel nostro cammino
verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta
per la giustizia, l’amore e la pace.
Asia Noreen Bibi
Da 2200 giorni rinchiusa in carcere per la sua fede
Forse la colpa è anche nostra, che non chiediamo uniti, la sua liberazione! Mi rivolgo a tutti
i parrocchiani, soprattutto alle donne e ai giovani, perchè non solo preghino per lei, ma
chiedano la sua liberazione, utilizzando le mail che riporto in fondo alla sua lettera.
SCRIVO DA UNA CELLA
SENZA FINESTRE
Mi chiamo Asia Noreen Bibi. Scrivo agli uomini e alle donne di buona
volontà dalla mia cella
senza finestre, nel modulo di isolamento della
prigione di Sheikhupura, in Pakistan, e non so
se leggerete mai questa
lettera. Sono rinchiusa
qui dal giugno del 2009.
Sono stata condannata a
morte mediante impiccagione per blasfemia contro il profeta Maometto.
Dio sa che è una
sentenza ingiusta e che
il mio unico delitto, in
questo mio grande Paese
che amo tanto, è di essere cattolica. Non so se
queste parole usciranno
da questa prigione. Se il
Signore misericordioso
vuole che ciò avvenga,
chiedo agli spagnoli (il
15 dicembre, il marito di
Asia ritirerà a Madrid il
premio dell’associazione
HazteOir, ndr ) di pregare per me e intercedere
presso il presidente del
mio bellissimo Paese affinché io possa recuperare la libertà e tornare
dalla mia famiglia che mi
manca tanto. Sono sposata con un uomo buono che si chiama Ashiq
Masih. Abbiamo cinque
figli, benedizione del cielo: un maschio, Imran, e
quattro ragazze, Nasima,
Isha, Sidra e la piccola
Isham. Voglio soltanto
tornare da loro, vedere
il loro sorriso e riportare
la serenità. Stanno soffrendo a causa mia, perché sanno che sono in
prigione senza giustizia.
E temono per la mia vita.
Un giudice, l’onorevole
Naveed Iqbal, un giorno
è entrato nella mia cella
e, dopo avermi condannata a una morte orribile,
mi ha offerto la revoca
della sentenza se mi fossi convertita all’islam. Io
l’ho ringraziato di cuore per la sua proposta,
ma gli ho risposto con
tutta onestà che preferisco morire da cristiana
che uscire dal carcere da
musulmana. «Sono stata
condannata perché cristiana – gli ho detto –.
Credo in Dio e nel suo
grande amore. Se lei mi
ha condannata a morte
perché amo Dio, sarò
orgogliosa di sacrificare la mia vita per Lui».
Due uomini giusti
sono stati assassinati
per aver chiesto per me
giustizia e libertà. Il loro
destino mi tormenta il
cuore. Salman Taseer,
governatore della mia
continua a pag. 2
continua da pag. 1
regione, il Punjab, venne assassinato
il 4 gennaio 2011 da un membro della
sua scorta, semplicemente perché aveva chiesto al governo che fossi rilasciata
e perché si era opposto alla legge sulla
blasfemia in vigore in Pakistan. Due
mesi dopo un ministro del governo nazionale, Shahbaz Bhatti, cristiano come
me, fu ucciso per lo stesso motivo. Circondarono la sua auto e gli spararono
con ferocia.
Mi chiedo quante altre persone debbano morire a causa della giustizia.
Prego in ogni momento perché Dio
misericordioso illumini il giudizio delle
nostre autorità e le leggi ristabiliscano
l’antica armonia che ha sempre regnato
fra persone di differenti religioni nel
mio grande Paese. Gesù, nostro Signore
e Salvatore, ci ama come esseri liberi
e credo che la libertà di coscienza sia
uno dei tesori più preziosi che il nostro Creatore ci ha dato, un tesoro che
dobbiamo proteggere. Ho provato una
grande emozione quando ho saputo
che il Santo Padre era intervenuto a
mio favore. Dio mi permetta di vivere
abbastanza per andare in pellegrinaggio fino a Roma e, se possibile, ringraziarlo personalmente.
Penso alla mia famiglia, lo faccio in
ogni momento. Vivo con il ricordo di
mio marito e dei miei figli e chiedo a
Dio misericordioso che mi permetta di
tornare da loro. Amico o amica a cui
scrivo, non so se questa lettera ti giungerà mai. Ma se accadrà, ricordati che
ci sono persone nel mondo che sono
perseguitate a causa della loro fede
e – se puoi – prega il Signore per noi
e scrivi al presidente del Pakistan per
chiedergli che mi faccia ritornare dai
miei familiari. Se leggi questa lettera, è
perché Dio lo avrà reso possibile. Lui,
che è buono e giusto, ti colmi con la
sua Grazia.
http://www.change.org
(per firmare la petizione alla sua liberazione)
http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/
asia-bibi-scrive-al-papa.aspx
(per saperne di più vedi il dossier su Asia Bibi)
A RICORDO DELLA “FESTA DELLA FAMIGLIA” 31 MAGGIO 2015
Anche quest’anno la Chiesa di Sospirolo ha accolto con gioia le FAMIGLIE COMPLETE: mamme, papà, figli, nonni, cugini, zii, suoceri, cognati, ecc. le vere cellule
della comunità e della Chiesa!
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Bollettino interparrocchiale
Riflessioni molto «naturali» dalla catechesi del Papa
Mamme, papà, figli, nonni:
viva la famiglia non OGM!
Papa Francesco ha dedicato
gli ultimi incontri del mercoledì
alla famiglia, e ha meditato sui
suoi componenti imprescindibili: la casa, la mamma, il papà,
i figli, i fratelli, i nonni. Sono
sicuro che in cuor suo avrebbe
voluto dedicare del tempo anche ai gatti, ai cani, ai canarini
e alle tate, che a tutti gli effetti
sono parte integrante delle nostre famiglie, ma per non essere
accusato di sostenere le cosiddette “famiglie allargate”, ha
preferito stare sul tradizionale. Sul naturale. Intanto ci ha
detto che non esistono famiglie
migliori di altre, che tutte le famiglie sono sacre sia che vivano
in via Montenapoleone a Milano o in via Vincenzo Janfolla a
Scampia; a questo proposito il
Papa ci ha ricordato che Maria e
Giuseppe vivevano a Nazareth,
e che allora circolava questo
detto «Da Nazareth può mai venire qualche cosa di buono?», e
conoscendo la cautela e l’asciuttezza espositiva degli evangelisti saremmo portati a pensare
che probabilmente Giovanni
intendeva dire: ma potrà mai
esistere anche un cane buono
in quella cloaca di paese abitato
da esseri schifosi e delinquenti
dove anche l’esercito fa fatica
ad entrare? Eppure Gesù è nato
da quella famiglia residente a
Nazareth, mica ha scelto un
palazzo tutto a vetri al sessantesimo piano in Time Square
nel cuore di Manhattan. Nella sua apparente semplicità, nel suo eloquio che
talvolta ha le caratteristiche di
una chiacchierata attorno al caminetto, Papa Francesco ci ha
ricordato che senza una mamma ben difficilmente un figlio
può venire al mondo, perfino
il figlio di Dio, il quale non ha
Sospirolo – Gron
scelto la finale del Superbowl
per materializzarsi miracolosamente tra fuochi d’artificio
e le canzoni di Madonna, ma
scegliendo una Madonna che
di mestiere faceva la mamma
anziché la cantante. Ogni essere umano deve la vita a una
madre, e il Papa ci ricorda che
le mamme sono l’antidoto più
forte al dilagare dell’individualismo egoistico. “Individuo” vuol
dire “che non si può dividere”. Le madri invece si “dividono”, a partire da quando ospitano un figlio per darlo al mondo
e farlo crescere. Il Papa ci ammonisce perché se le mamme
dedicano la loro vita ai figli e alla
famiglia, noi invece, la società,
ne siamo altrettanto riconoscenti? Sembrerà strano rammentarlo
di questi tempi, come ha fatto il
Papa, ma oltre a una mamma per
fare un figlio ci vuole anche un
padre. Consentitemi una digressione a questo proposito: ben
strano è l’essere umano, il quale
è pronto a scendere in piazza se
sull’etichetta del proprio cereale
da colazione c’è scritto Ogm (organismo geneticamente modificato), evidentemente perché con
questa manipolazione si è contravvenuto alla naturalità con cui
cresce il frumento o la quinoa,
naturalità che non ha inventato
l’uomo, che riceviamo miracolosamente ogni volta che mettiamo
un seme nella terra e che se ci
ricordiamo di innaffiarlo, la primavera successiva si trasformerà
in spiga. Ecco, l’essere umano
è disposto a morire purché la
spiga di frumento che darà da
mangiare ai propri figli, sia solo
naturale, incontaminata, e assolutamente non modificata «perché la modificazione dello stato
naturale può indurre aberrazioni
genetiche sino alla non remota
possibilità di essere causa di malattie mortali per l’uomo».
Che lodevole fermezza, che
principi, quale appassionata
difesa di Madre Natura! Strano che poi per lo stesso essere umano, quando si tratta di
famiglia, l’identico concetto di
natura e naturalità diventi ingombrante e obsoleto; anzi, su
questo argomento l’essere umano di questi tempi sta dando il
meglio in termini di fantasia e
immaginazione: modificazione
del gene dell’embrione; utilizzo,
temporaneo, di seme o di ovulo
di persone sconosciute per poter fecondare l’ovulo di famiglia
fallato o per poter sostituire il
seme, sempre di famiglia, inadempiente; affitto, temporaneo,
di uteri per poter far lievitare
un bel bimbo (si può scegliere,
non lo sapevate?) che poi verrà
accolto da due papà o da due
mamme, non è escluso che in
futuro le mamme possano essere anche tre: una mette l’ovulo,
la seconda ci mette l’utero e la
terza lo fa crescere, di solito la
nonna o la tata. Sulla figura del
papà, il Papa ha detto che siamo
messi un po’ peggio. Lo so che è sempre stato
molto complicato fare il genitore, ma fare il papà di questi tempi è particolarmente difficile: ci
si sente come Renzi: tutti fanno
il tifo per te e contemporaneamente tutti sognano di mandarti
a casa. Gli psicologi e psicanalisti sentenziano che abbiamo
smarrito il senso dell’autorevolezza e per questo motivo i figli
rischiano di vivere l’esperienza
della forclusione (potevano coniare delle parole meno difficili?) ossia: cancellazione definitiva del concetto paterno. E poi i figli fanno domande difficili: «Papi, ma quando si
sposano 2 uomini, a chi tocca
buttare la spazzatura?». È più facile fare lo zio e il nonno. È più
facile fare il Premier che fare
il papà... tra poco aboliranno
la nostra festa, e il 19 marzo,
al posto della festa del Papà si
festeggerà la festa del genitore 1 o 2. E per finire, il Papa
mica si è scordato dei nonni,
anche perché è difficile fare dei
nonni Ogm: il nonno, quello
vero, quello non adulterato è
l’essere più fedele del pianeta:
è lui che porta il nipotino agli
allenamenti di calcio, è lui che
lo va a prendere a scuola, è lui
che lo porta al tiro con l’arco
litigando con la nonna perché
«il mercoledì c’è pianoforte non
tiro con l’arco!» Senza i nonni sarebbero
tristi anche il gatto, il cane e
il canarino: i nonni riescono a
viziare anche gli animali, non
solo i nipotini: quest’anno mia
mamma, la nonna di mio figlio,
ha fatto trovare sotto l’albero di
Natale un pacco regalo per il
suo gatto, era una confezione di
crocchette al salmone. È il gatto
più grasso del mondo, ma anche
il più felice.
Salutandovi permettetemi
una domanda dato che non
sono mai stato forte in etimologia: ma perché il Papa ci ha
tenuto a dire che Nazareth significa «Colei che custodisce»?
Giacomo Poretti
3
Cronaca parrocchiale Sospirolo
■
Sospirolo 2015: manutenzione straordinaria
del tetto parte danneggiata ottobre 2014
Ritengo sia giusto informare tutti i Sospirolesi, del prossimo intervento
alla Chiesa dei santi Apostoli Pietro e Paolo. Dopo aver avuto tutti i permessi del caso (e sono tanti!), tra le ditte concorrenti al lavoro, è stata
scelta quella di D’AMBROS Maurizio di Sedico per quanto riguarda il ri-
facimento del tetto, e quella di DE CIAN per quanto riguarda lil restauro
della guglia danneggiata. A molti non interesserà sapere tutti i passaggi
e le tecniche dell’intervento. Ma sia per la storia che per documentare
dove vanno le offerte che darete...ecco le voci del contratto.
Offerta D’Ambros
A - PREPARAZIONE DEL CANTIERE:
delimitazione area, trasporto e sistemazione di Nolo PONTEGGIO - montaggio
e smontaggio per interventi al manto di
copertura e su guglia destra montaggio
sul Iato strada, compresi sul lato obliquo della falda, fino al colmo, sul lato
verso il campanile e il ponteggio su due
lati (sud ed ovest) della guglia destra
tutta altezza (da terra). II ponteggio
utilizzato sarà del tipo alluminio omologato e certificato “LAMA PONTEGGI”
compresa formazione dei piani di lavoro, parapetti, di cui quello sommatale
alto almeno 2,0 m dalla linea di gronda,
ponti e sottoponti, scale, protezioni per
l’accesso della chiesa, ed ogni altro onere, compresa squadra addetta alle operazioni di montaggio, trasformazione e
smontaggio dello stesso ponteggio con
relativo attestato. Documentazione POS
e PIMUS e relazione DI CALCOLO DEL
PONTEGGIO A FIRMA DI TECNICO ABILITATO. Nel prezzo è compresa la posa
di ponteggio nella linea di scossalina,
di una linea vita provvisoria su tutta la
lunghezza del colmo e reti anticaduta e
reti antipolvere, prove di estrazione dei
punti di fissaggio richiesti dal responsabile della sicurezza e dal DL, e tutte le
domande di occupazione d’area presso
l’ente Veneto Strade. II ponteggio potrà
essere usufruito anche da personale indicato dalla DL per eseguire prospezioni
alle strutture delle capriate, e della parte alta della muratura, piccoli interventi
di consolidamento, anche per eventuali
iniezioni di consolidamento e accesso
alla guglia danneggiata.
Il costo del ponteggio è calcolato in
base ad una tipologia non comprese
negli schemi tipo contemplati dalle
autorizzazioni ministeriali (esempio
4
-
La chiesa nei primi anni ‘900 con la canonica … per ben dieci volte poi si interverrà sul tetto!
h maggiore di 20 metri, uso di reti di
protezione).
Valida per i primi 30 gg, inclusi i festivi.
Ponteggio come sopra per eventuale realizzazione su lato nord ed est della guglia, con partenza dalla base della guglia
stessa realizzato su indicazioni del DL.
Nolo PONTEGGIO dai 31°giorno (maggiorazione), per ogni settimana successiva, inclusi giorni festivi (si considerano
9 settimane)
Nolo PIATTAFORMA H 27 METRI autocarrata tipo PTJ 27, con h max di
lavoro 27 m, raggio utile di lavoro 20
m, portata utile 2 persone + 200 kg,
compreso operatore.
A - TOTALE PREDISPOSIZIONE
CANTIERE
Euro 18.069,50
B - DEMOLIZIONI E RIMOZIONI
RIMOZIONE DEL TAVOLATO esistente
ed accatastamento a terra, pulizia da
chiodi dei travetti portanti, lievo della
vecchia copertura esistente; rimozione
di mq 490,00 smaltimento di COPERTURA PROVVISORIA posta in opera
nell’autunno 2014 Euro 4.900,00
C - FORMAZIONE DI COPERTURA
- Fornitura e posa di TAVOLATO IN
ABETE grezzo trattato con due mani
di impregnante antitarlo, spessore
cm 3 con due mani di impregnante
antitarlo all’acqua posato a viti pari
ai 2/3 della falda.
- Posa di TAVOLATO IN ABETE sano
recuperato dal tetto, spessore cm
3 con due mani di impregnante
antitarlo all’acqua posato a viti pan
a 1/3 della falda.
- Fornitura e posa di una guaina
traspirante idrorepellente 180 gr/
mq. posata a›graffe ed unita nelle
giunzioni con apposito nastro.
- Fornitura e posa di rete tridimensionale antiacustica posata sotto la
copertura in lamiera.
- Fornitura e posa di COPERTURA IN
LAMIERA Tipo Robust o Vestis Fissata al tavolato con apposite graffe in
-
-
-
-
acciaio inox, fissate a vite ogni cm.
25/35.
Colore da concordare con la D.L.,
compresi nasi di ventilazione in
prossimità della linea di colmo.
Fornitura e posa di 3 linee di PARANEVE a doppio tubo 3
Fornitura e posa di 1 linea di PARANEVE a singolo tubo
Fornitura e posa di GRONDAIA IN
LAMIERA di acciaio zincata sviluppo
cm. 33 preverniciata testa di moro
completa di fissaggi, chiusure laterali, bocchette di scarico e supporti
di tipo tedesco.
Fornitura e posa di SCOSSALINE di
testa, sviluppo cm. 50 in lamiera
di acciaio zincato e preverniciato
testa di moro complete di cicogne,
fissaggi e raccordi.
Fornitura e posa di CONVERSE
contro facciata, sviluppo cm. 50 in
lamiera di acciaio zincato e preverniciato testa di moro complete di
cicogne, fissaggi e raccordi
Fornitura e posa di COLMO, eventuali pezzi speciali, sviluppo cm. 50
in lamiera di acciaio per tetti con
lamiere Tipo Robust o Vestis fissata
al tavolato con apposite graffe in
acciaio inox, fissate a vite ogni cm
25/35.
Fornitura e posa di tubi di scarico
PLUVIALI in lamiera di acciaio zincato e preverniciato testa di moro
completi di curve e bracciali di fissaggio, collegamenti rete a terra.
TOTALE FORMAZIONE DI COPERTURA
Euro 47.173,95
TOTALE PER LAVORI
RIFACIMENTO TETTO - LATTONIERE
EURO 70.143,45
Bollettino interparrocchiale
Restauro guglia daneggiata ottobre 2014: offerta De Cian
LAVORI EDILIZI
CONSOLIDAMENTO GUGLIA di destra,
già cerchiata in via provvisoria dai vigili
dei fuoco, rimozione dei supporti provvisori, eventuale consolidamento anche con uso di perni in acciaio e resine
epossidiche, cerchiaggio in acciaio inox
escluso ponteggio.
Lavori di COMPLETAMENTO SU SPORTI
o sotto gli sporti stessi per sigillare il
sottotetto impedendo l’accesso di flussi
d’aria in condizioni di maltempo compreso fissaggio alla struttura della falda
e della muratura, per porzioni limitate o
continue secondo le indicazione del DL
Lavori di raccordo degli scarichi a terra.
TOTALE PER LAVORI GUGLIA
Euro 7.900,00
TOTALE PER LAVORI
EURO 78.043,45
SOMME ATTUALMENTE A DISPOSIZIONE DEI LAVORI: dall’ASSICURAZIONE CATTOLICA BELLUNO,
Euro 73.000; IL RESTO E’ NELLE
MANI DEI PARROCCHIANI E DI
CHI RISPONDERA’ ALLE NOSTRE
RICHIESTE DI CONTRIBUTO (in
primis la Cassa dell’8x1000 e la
D - QUADRO ECONOMICO SUI
LAVORI DEL TETTO
- Per direzione lavori + contabilità cantiere + spese (edificio monumentale
vincolato)
- Coordinamento sicurezza in fase di
progettazione
- Coordinamento sicurezza in fase di
esecuzione
- IVA sui lavori 10%
Diocesi di Belluno che sempre
si è dimostrata comprensiva nei
nostri confronti, ma verso la quale abbiamo ancora da restituire
35.000 Euro presi in prestito ancora nel 2009…!).
Confido quindi nella solidarietà dei fedeli
di Sospirolo: già per una decina di volte
- IVA su spese generali 22%
- Contributo previdenziale su spese
generali e tecniche 4%
TOTALE SPESE TECNICHE E IVA
EURO 24.550,75
IMPORTO TOTALE INTERVENTO
(A+B+C+D):
EURO 102.594,20
chiamati a rimettere il tetto sulla propria
chiesa parrocchiale, lo hanno fatto anche nei momenti di grande povertà! Non
credo che ci lasceremo superare dai nostri antenati! Chiedo una mano anche ai
sospirolesi sparsi nel mondo, che sicuramente amano ancora la propria Comunità d’origine.
Cartello cantiere
• COMUNE DI SOSPIROLO PROVINCIA DI BELLUNO
• CHIESA PARROCCHIALE SS. PIETRO E PAOLO - SOSPIROLO - BL
• LAVORI DI MANUTENZIONE E RESTAURO: MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL TETTO
• SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA’ IN DATA 26 MAGGIO 2015
• Autorizzazione Soprintendenza BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI provincie di
VENEZIA, BELLUNO, PADOVA E TREVISO prot 4194 Cl 34.19.07/5 del 19/2/2015
• Autorizzazione C.D.A.E. – Diocesi di Belluno-Feltre - prot 048/15 in data 30 /3/2015
• COMMITTENTE: Don Alfredo Levis, Parrocchia SS.Pietro e Paolo - SOSPIROLO
• PROGETTISTA E DIRETTORE LAVORI: arch. Mauro Vedana – Ordine Architetti Belluno n° 80
Sospirolo (BL), Capoluogo n° 142
• COORDINATORE PER LA SICUREZZA: ing. Marco Armellin - Ordine Ingegneri Belluno n°1168
via Libano n° 90 - 32036 Sedico (BL)
...in orario! Le maestranze della ditta ALLESTIMENTO E NOLEGGIO PONTEGGI di Canzan
Vanni sta iniziando la giornata. È opera loro tutta l’impalcatura della chiesa. Proprio
nei giorni più caldi di luglio!
• IMPRESA APPALTANTE: D’Ambros Maurizio con sede in Sedico (BL), Via Segusini n° 28
Inizio lavori 14 / 07 /2015
Fine lavori 31 / 10 / 2015
Ecco la scena dell’intervento: a
sinistra la guglia da risanare, al
centro la parte coperta da lamiere
collocate in ottobre a causa dell’asportazione della copertura, e a
destra la parte vecchia, ormai da
sostituire. Sono in totale più di 500
m² di tetto a 20-40 mt dal suolo!
Questo esige la presenza dell’Ingegnere Responsabile della Sicurezza. Nel nostro caso si tratta dell’Ing.
Marco Armellin, che vediamo sul
ponteggio in alto, intrattenersi con
un responsabile della ditta Canzan.
Progettista e Direttore dei Lavori,
l’Architetto Mauro Vedana, profondo conoscitore della struttura.
Sospirolo – Gron
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NATALE “VIVO”
Le buone tradizioni non si dimenticano! Così i ragazzi del catechismo
e qualcuno anche dell’Asilo, si sono trasformati nei personaggi del
Natale e ci hanno regalato un’appassionante ricostruzione della più
bella vicenda del mondo: la nascita del Figlio di Dio! Aiutati e diretti
dalle esperte catechiste, sotto gli sguardi affettuosi di genitori, parenti,
amici, si son visti Arcangeli volare, Angeli discendere dal cielo, soldati
“Sport per la Pace” allo Spes Arena
di Belluno - 9 febbraio 2015
La Commissione diocesana di Giustizia e Pace, in collaborazione con il Csi
(Centro sportivo italiano), ha organizzato domenica 9 febbraio pomeriggio
nei locali del palazzetto «Spes Arena» di Lambioi (Belluno), la terza edizione
dell’iniziativa «Sport per la pace», intesa a diffondere attraverso lo sport, il
messaggio della Giornata mondiale della pace.
Una rappresentanza del gruppo Giovanissimi della Parrocchia di Sospirolo
ha partecipato al torneo di calcetto (in parallelo si è svolto anche un torneo
di pallavolo), con l’obiettivo di fare festa insieme ad altri coetanei e di riflettere sul tema della Pace grazie ad alcune testimonianze ascoltate durante
l’evento. Filo conduttore le brevi suggestioni colte dal messaggio di Papa
Francesco intitolato “Fraternità, fondamento e via per la pace”.
Tutti i partecipanti ai
tornei hanno ricevuto un
ricordo omaggio della
manifestazione, supportati nel tifo dal numeroso
pubblico presente nel
palazzetto.
Lo sport può essere un
valido strumento per costruire la Pace, partendo
dalle relazioni vicine a noi.
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correre, Albergatori rifiutare, esattori di tasse “rubare”, Re arrivare, Re
comandare e aver paura, stelle comete correre, nascondersi e riapparire,
sterili generare, vergine partorire, mariti senza parola, bimbi sorridere e
dormire, pastori offrire , asini e buoi riscaldare, MAMME VINCERE... ...tante
cose altrove fantastiche, a Natale: VERE! Anche Gesù Bambino era vero,
si chiamava Adele e gli assomigliava in tutto nel dormire!
Preghiera per la pace 24 gennaio
“Globalizzare la fraternità, non la
schiavitù né l’indifferenza”. Con questa
frase monito di Papa Francesco è stata
guidata l’ora di Preghiera per la Pace,
svoltasi sabato 24 gennaio 2015 presso
la Cripta del Duomo di Belluno, a cui ha
partecipato anche una rappresentanza
del gruppo Giovanissimi della Parrocchia
di Sospirolo.
Letture alternate a canti hanno portato a
riflettere sui molteplici volti della schiavitù quella di ieri e quella di oggi, grazie
anche alla commovente testimonianza di
Alì, profugo del Congo, rifugiato a Belluno dopo un viaggio per mare pieno di
insidie, dalle coste della Libia a quelle
italiane.
Don Alessio Strapazzon, che ha animato
l’incontro, ha posto a tutti la seguente
domanda “dov’è tuo fratello?”. Ogni
persona accanto a noi è nostro fratello
poiché tutti siamo nati a immagine e
somiglianza di Dio Padre, e se non riconosciamo chi ci sta accanto come fratello,
siamo prigionieri della schiavitù dell’indifferenza. L’invito è dunque quello di
liberarsi da una schiavitù che blocca il
nostro cuore e ad impegnarsi a sciogliere
anche quella dei fratelli. Il moschettone
libero sia simbolo della nostra fede, che
ci ancora alla Parola del Signore, sulla via
della fratellanza e della pace.
L’incontro è stato organizzato dalla Commissione Giustizia e Pace, dall’Azione
Cattolica e Pastorale Giovanile.
I Moretti
Bollettino interparrocchiale
La prima Confessione
Il 21 marzo 2015 nella chiesa
parrocchiale si è celebrata
la PRIMA CONFESSIONE dei
ragazzi in cammino verso
la loro Comunione. Erano
accompagnati dai propri genitori
e familiari. Si sono rinnovate le
Promesse battesimali, rifacendo
la loro storia cristiana accanto
alle persone che per loro
avevano chiesto dieci anni fa il
Battesimo. Credo sia stato non
solo importante per i bambini,
ma anche per i genitori, loro
primi educatori anche nella Fede.
(Ricordo che la Confessione è
bene celebrarla un po’ più spesso,
sia da parte dei bambini che da
parte degli adulti. E’ un mezzo
indispensabile per maturare nella
vita cristiana! Purtroppo non
frequentandola, non la si ama e
non la si apprezza. In quest’anno
di Giubileo della Misericordia, perché non DECIDERE
di confessarsi più spesso? Ricordo che il Parroco
confessa ogni sabato dalle ore 16.00 alle 17.00 in
chiesa.
Festa dei nostri patroni santi Apostoli Pietro e Paolo
Q
uest’anno la festa dei
nostri Patroni Santi Apostoli Pietro e Paolo è
stata particolarmente sentita
e pertecipata, nonostante le
tante difficoltà contingenti.
La Chiesa è stata preparata in
modo veramente splendido
e decoroso. L’atmosfera che
si respirava nella Liturgia era
serena, raccolta, tranquilla.
NON C’ERA L’agitazione e il
rumore di tante assemblee
simili più al mercato che alla
preghiera. Così dovrebbero
essere le assemblee liturgiche
e così dovremmo cercare di
crearle anche se costa qualche discorso in meno, qualche
saluto più stringato... Talvolta il celebrante si sente quasi
un “disturbatore” della folla
presente...che ha tante cose
da fare! (Chiedere notizie,
esprimere pareri, brontolare
su chissà cosa, lamentarsi di
chissà quali mali,...). ...più di
una volta mi verrebbe da dire:
”Scusate, posso iniziare...?).
Un pò di agitazione, almeno in sacristria c’era lo
stesso. Si trattava di far la
Sospirolo – Gron
Al centro DON MATTIA VANZO, sacerdote Novello; alla sua destra Don Cesare il
Vicario della Forania, il Diacono Gianni Piccolin, De Cian Stefano Giovane speranza;
alla sinistra Don Alfredo Parroco e don Giuseppe Minella. In piedi davanti: le due
tenaci e fedeli chierichette: Menegolla Lara e De Bon Emilia.
conoscenza del Novello Sacerdote che avrebbe presieduto la Messa! I preti a buon
diritto volevano conoscerlo,
sentirlo, salutarlo... (anche
noi preti talvolta ci lasciamo
prendere la concentrazione
da mille distrazioni! e lo riconosciamo umilmente).
La vera novità di quest’anno è stata la presenza di Don
Mattia Vanzo, sacerdote da appena una settimana, di Moena.
L’ho invitato alla nostra festa e
nonostante avesse appena fe-
steggiato anche il patrono San
Vigilio e avesse tanti impegni
nella sua Val di Fassa, ecc. è
venuto volentieri e si è fermato in mezzo a noi dandoci il
suo tempo e regalandoci il suo
sorriso. Un grande esempio
e una vera prova di maturità
pastorale.
Don Mattia da piccolo,
quando ero Parroco a Falcade, scendeva da Somor con la
nonna alla chiesa di Falcade
Alto, alle otto di mattina, per la
Messa domenicale, con qualsi-
asi tempo! La sua grande gioia
era poter servire la Messa e
collaborare alla preparazione
della Liturgia. Mai però avrei
immaginato che un giorno
celebrasse lui la Messa accanto a me...! Eppure Mattia con
tanta serenità ma anche con
decisione ha seguito la sua
strada, senza fermarsi davanti
a nessuna difficoltà. Proprio
nell’anno in cui son diventato
Parroco a Sospirolo, decise di
entrare in Seminario e prepararsi al sacerdozio! E così
Sabato 20 giugno scorso nel
Duomo di Trento li Vescovo lo
ha consacrato Sacerdote! C’ero anch’io, ma il giorno dopo
(avendo la Cresima in parrocchia) non ho potuto partecipare alla sua Prima Santa Messa
a Moena. Così il giorno di San
Pietro è stata anche la Prima
Messa a cui ho assistito.
Spero di non tediare nessuno, ma la gioia che si ha nel
cuore la si deve comunicare
perchè viva! E io la comunico
ai miei lettori perchè con me
ringrazino Dio per i suoi Doni
e la sua Bontà.
7
Festa di Prima Comunione
Il 3 maggio u.s. la Comunità
di Sospirolo si è stretta attorno
ai 13 bambini che con grande
impazienza attendevano la loro
prima grande festa: partecipare
alla Comunione Eucaristica nel
Corpo e Sangue di Gesù. Una
tappa molto importante nella
vita! Saper vivere in comunione
con tutti e anche con Dio è
L’IMPEGNO DELLA VITA! Con
questa data si è iniziato , ma la
strada è “lunga e faticosa” come
dice un bel canto! In questi anni
di preparazione si sono apprese
tante belle verità. Tutto sembra
facile e gioioso. La certezza che
Gesù sarà sempre al nostro
fianco, ci dà fiducia e forza!
Bellissima la pagina di vangelo
letta durante la Messa:” Io sono la
vite, voi i tralci! “. Lo hanno capito
bene i ragazzi e lo esprimono
anche nei loro pensieri che
pubblichiamo a parte. Una sola
raccomandazione: non perdere
il passo con la Comunità che
si riunisce tutte le Domeniche
per fare “Comunione” con il
Signore e tra di noi! Staccarsi
dalla Vite è lasciar morire la
buona linfa dell’Amore di Dio
per noi... E allora: sù, facciamo
di ogni Domenica una Festa di
Comunione! La prima volta è
stato bello, ma lo può essere per
tutta la vita!
Da sinistra, prima fila:De Bon Emilia, Casanova Valentina, Drigo Cristiano, Franzolin Michele, Frezza Emma, Frezza Enrico,
Lovat Daniele. Seconda fila: Moretto Manuel, Palma Davide, Lovat Samuele, Lovat Martino, Roldo Pietro, Vuono Alice.
Terza fila: Catechista Balest Sonia, Parroco don Alfredo, Catechista De Cian Rachele.
La bellissima foto con le proprie famiglie in festa! Carissimi Genitori: Grazie per l’importante e insostituibile impegno che portate avanti nell’educazione dei vostri
meravigliosi figli!
8
Bollettino interparrocchiale
Pensieri di Prima Comunione
Valentina Casanova
Emilia De Bon
Cristiano Drigo
Michele Franzolin
...ero vestita di bianco e oro...all’Altare
abbiamo rinunziato al male e rinnovato
le promesse del Battesimo. Il momento
più bello è stato quando per la prima
volta ho ricevuto il Corpo di Gesù. Nel
ringraziamento ho pregato per mamma, papà, le nonne e i nonni ma anche
per la mia cuginetta più piccola che ha
solo 7 mesi... Quando farò la Comunione dirò sempre alla fine: Gesù ora
parlami Tu!
...A me è piaciuta molto la Messa e non
avrei mai pensato che fosse un momento così bello!...Quando ho finito di pregare per ringraziare il Signore di essere
in me, mi sentivo un tralcio appeso a
una vite cioè a Gesù!...I miei genitori
erano molto orgogliosi di me e già prima della Comunione alcuni colleghi di
mia mamma mi hanno incoraggiato
con dei biglietti... In un biglietto mia
nonna si è commossa!..
...Quel giorno mi sono preparato bene
perché io non ricevevo un pane azzimo
qualsiasi, ma il Corpo di Gesù! E non acqua e vino per fare “cioca”, ma il Sangue
di Gesù! E adesso mi sento un tralcio
legato ad una vite che è Gesù! Io e Lui
porteremo molto frutto! I nostri genitori
hanno raccolto 195 Euro che poi il Don
spedirà a quelli del Nepal..
...Io nel momento della Comunione ero
preoccupato e molto agitato perché credevo di sbagliare. ..quando ho ricevuto
il Corpo di Gesù mi sono sentito un vero
tralcio su una vite stupenda che è Gesù!
Io e Gesù saremo legati per tanto tempo
e porteremo molto frutto! .
Emma Frezza
Enrico Frezza
Daniel Lovat
Martino Lovat
.Nel giorno della prima Comunione siamo entrati in chiesa in processione con
mamma e papà e in mano la candela
del Battesimo, quella che quando ero
piccola mi ha acceso il papà! Ci siamo
poi seduti attorno all’Altare ed ero molto emozionata. Poco tempo dopo abbiamo detto al microfono i nostri pensieri e al momento della pace, siamo
andati a portarla ai nostri genitori…
Domenica 3 maggio 2015 ho fatto la
mia Prima Comunione! Siamo partiti
dalla canonica, abbiamo fatto una piccola processione con i genitori. Una volta
arrivati in chiesa ci siamo riuniti attorno
all’Altare e il Don ha cominciato a celebrare la Messa… Al microfono ci ha
fatto dire la preghiera dei fedeli...Alla fine
della messa in fondo alla chiesa i bambini
hanno distribuito il pane azzimo a tutta la
gente in ricordo dell’uscita dall’Egitto…
...E’ stata una giornata molto emozionante! Mi hanno accompagnato i miei
genitori. Per prima cosa il Don ci ha fatto
rinnovare le Promesse battesimali con
la candela accesa in mano. Il momento
più importante è stato prendere il Corpo
di Cristo e bere il Sangue di Cristo..
...In quel giorno della Comunione mi
sentivo un tralcio di una vite piena di
frutto! Mi è piaciuto tanto pregare e
portare la candela del mio Battesimo.
Per la prima volta ho mangiato il Corpo
e bevuto il Sangue di Gesù. Era la messa
più bella del mondo!
Samuele Lovat
Sospirolo – Gron
...Ero molto emozionato anche perché
sapevo che quel giorno Gesù mi avrebbe accompagnato , in compagnia dei
miei genitori, per tutta la mia vita...
entrati in chiesa, dopo dieci minuti
mi sono tranquillizzato. Mi sentivo
davvero un tralcio che voleva unirsi a
Gesù e stare insieme alla Famiglia dei
suoi discepoli. ...Sono contento di aver fatto la Prima
Comunione e adesso ne farò altrettante
perché voglio bene a Gesù, mio Dio!
Manuel Moretto
9
Cresima 2015
Riflessione sulla Cresima
Il 21 giugno si è svolta a Sospirolo la Cresima di 18 ragazzi
delle comunità di Sospirolo e Gron, atto finale di un lungo ed
appassionante percorso che ha coinvolto i giovani della parrocchia. Noi ragazzi abbiamo compiuto una scelta coraggiosa
scegliendo di ricevere questo sacramento e di decidere di seguire
i principi e i valori cristiani, perché grazie a questa scelta noi
siamo cresciuti e abbiamo potuto riflettere su svariati argomenti
accogliendo le diverse provocazioni e spunti di riflessione che ci
venivano proposti dai nostri catechisti. Inoltre abbiamo potuto
conoscere diverse persone o comunità che ci hanno trasmesso
testimonianze di vita importanti che ci hanno sicuramente arricchito. Tutto questo è poi culminato con il ritiro a Col Cumano
per poi terminare definitivamente con la cerimonia del 21 giugno
in cui abbiamo accolto lo Spirito Santo.
Tutto questo è stato possibile grazie alla solida e tenace guida
dei nostri catechisti, Caio ed Elisa, che nonostante gli impegni
lavorativi e familiari sono riusciti a regalarci il loro tempo costituendo un punto di riferimento per noi giovani durante questo
tortuoso cammino.
“Dio ci ama, da sempre”
Ma da oggi ancora di più, perché ha scelto di avere bisogno
di noi.
Ci chiede di portare il suo messaggio d’amore ovunque, a
tutte le persone che incontreremo .
Ci chiede di testimoniare nella vita di tutti i giorni il nostro
impegno come cristiani e di farlo con l’energia, l’entusiasmo
e l’esuberanza tipica della nostra età.
Ci siamo assunti un impegno difficile e Dio lo sa, perciò non
ci abbandonerà mai, sarà vicino a noi anche nei momenti
di sconforto, e, ci aspetterà a braccia aperte quando ci
allontaneremo da Lui.
Nel corso di questi anni siamo stati accompagnati in
primis dalle nostre famiglie ma poi da splendide persone
che ci hanno visto crescere, non solo fisicamente; è stata
un’esperienza indimenticabile e voglio ringraziare tutti loro,
in particolar modo Elisa e Caio.
Vorrei che la gioia di domenica si prolungasse nei giorni a
venire ed augurare a tutti pace e serenità.
Michele Lotto
Moro Elia
Prima fila in basso, da sinistra:
Lotto Michele, Lovat Silvia, Lovat Lorenzo, Lotto Gabriele,
Pollazzon Giuliano, De Dea
Patrik, Casanova Gaia, Cadore Sonora.
Seconda fila da sinistra: Moro
Elia, Petito Marco, Lovat Valentina, Triches Claudia, Fadda Martina, Caviola Arianna,
De Donà Nicola, Bez Matteo,
Miglioranza Simone, Giotto
Kevin.
Terza fila: Don Giuseppe Minella, Padre Girolamo Preuss,
il Vescovo Andrich Monsignor
Giuseppe, il Parroco don Alfredo, il Diacono Piccolin Gianni.
A voi Cresimati del 2015 desideriamo lasciare, come
ricordo, questa preghiera-programma di chi ha lo SPIRITO
SANTO, quello che anima DIO!... non siete più bambini!
TU PERO’...
Dio solo può dare la fede tu, però puoi dare testimonianza. Dio solo può dare la speranza Tu, però, puoi infondere fiducia. Dio solo può dare l’amore Tu, però, puoi insegnare all’altro ad amare. Dio solo può dare la pace Tu, però, puoi seminare unione. 10
Dio solo può dare la forza Tu, però, puoi dare sostegno ad uno scoraggiato. Dio solo può dare la via Tu, però, puoi indicarla agli altri. Dio solo può dare la luce Tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti. Dio solo può dare la vita Tu, però, puoi fare rinascere negli altri il desiderio di vivere. Dio solo può fare ciò che appare impossibile Tu, però, potrai fare il possibile. Dio solo basta a se stesso egli, però, preferisce contare su di te. Don Alfredo, Caio ed Elisa
Bollettino interparrocchiale
L
eggendo dal foglietto settimanale
parrocchiale (dove ci si lamenta che
pochi collaborano alla costruzione del
bollettino interparrocchiale) mi è venuto in mente di scrivere della nostra
esperienza coniugale, impiegando le
nostre settimane di vacanze degli anni
scorsi, sul cammino che porta a Santiago di Compostela.
Per problemi lavorativi abbiamo dovuto frazionare il nostro cammino in
tre volte:
- 12/06/2012- 19/06/2012. Da San
Jean Pied de Port a Santo Domingo
della Calzada.
- 08/05/2013-15/05/2013. Da Santo
Domingo della Calzada a Leon
- 22/09/2013- 02/10/2013. Da Leon
a Santiago.
Chi ha la possibilità temporale di farlo
tutto insieme è sicuramente la cosa migliore, ma noi siamo felici di aver avuto
la pazienza di iniziare sapendo che ogni
volta era doloroso lasciare il cammino
con la speranza di poter organizzare al
più presto possibile le tappe successive.
Tanti, per la poca disponibilità di tempo,
percorrono solo gli ultimi km. Noi siamo orgogliosi di aver avuto la pazienza
di averlo fatto dall’inizio di averli attraversati tutti quegli 800 km circa, con lo
zaino in spalla ogni giorno, sfidando
freddo (sui Pirenei), pioggia, grandine,
caldo e guadagnando anche con fatica
la mèta finale. Si, perché il cammino è
gioia, fatica, dolori articolari, vesciche
ai piedi, paura di non farcela, ma se
si parte con la fede, Gesù ti è sempre
vicino e ti da la forza di superare le
difficoltà.
Certo ho incontrato tanta gente che fa
il Cammino senza fede, per sport ed è
liberissima di farlo, ma la fede dà senso
e cambia la vita. Per me era bellissimo
camminare in certi sterminati spazi e
pregare, sempre comunque davanti a
me mio marito che faceva strada e che a
volte facevo fatica a raggiungere (lui ha
le gambe lunghe), ma è bello quando
una coppia si pone obbiettivi comuni
anche se magari con sentimenti diversi.
Tutti e due spaparazzati al sole di queste
ultime vacanze ricordiamo con nostalgia i nostri giorni da pellegrini senza
tante zavorre, solo il nostro zaino col
minimo indispensabile, ogni giorno
una straordinaria esperienza perché
incontro con grande varietà di paesaggi
e di persone con cui dai e ottieni solidarietà, incoraggiamento e compagnia
Sospirolo – Gron
Ricordando il “Cammino di Santiago”
nei momenti di bisogno.
Perchè sono giornate di vita sana e bella
se motivate: ci si alza all’alba 5.30-6,
si cammina fino al primo pomeriggio
secondo le forze 25-30 km (ne abbiamo
fatti anche 40 in un giorno, ma sono
troppi), si fa bucato quotidiano, riposo
o visita paesino, diario della giornata,
cena (in certi rifugi si fa la cena comunitaria insieme agli altri pellegrini ed
è bellissimo, ci sono persone di tutto
il mondo).
Quest’articolo vuole essere anche una
sorpresa per mio marito: ha deciso lui
di fare questa straordinaria esperienza
sapendo che mi avrebbe fatto enorme
piacere andare a fare questo pellegrinaggio dal sapore antico, alla cattedrale
della tomba di San Giacomo.
Il 2 ottobre 2013 abbiamo raggiunto
la nostra meta abbracciando, nell’im-
ponente cattedrale, la tomba di San
Giacomo Apostolo, goduto della messa
dei Pellegrini con la fortuna di vedere il
Botafumeiro in movimento
Non tanto avvezza nello scrivere un
articolo sarò stata un po’ disordinata
nell’esposizione.
E inoltre è difficile esprimere veramente quello che si è provato, ma a ripensarci c’è nostalgia per un’esperienza
che arricchisce dentro perché ricca di
significati.
Invio qualche foto e una preghiera del
pellegrino, per me la più bella che ho
trovato nel cammino, nella chiesa di
O’Cebreiro (a me cara perché mi hanno fatto vedere l’altare di un miracolo
eucaristico). Una della tappe più belle
del cammino e anche più faticose a
1330 s.l.m.
Giulia e Moreno.
11
XXXVIIa Giornata per la vita
Concerto a Santa Giuliana
DOMENICA 15 FEBBRAIO ORE 20.30, nonostante il freddo, il buio, la pioggia,
parecchie persone si sono riunite nella amata chiesetta di Santa Giuliana per
rivivere , aiutati dalla musica di Vivaldi e Pergolesi, la passione del Signore
e soprattutto i sentimenti di Maria la Madre, espressi nella toccante “Laude
dello Stabat Mater” nella Sinfonia di A. Vivaldi. Un grazie riconoscente sia per
la bravura che per il “coraggio” agli artisti : Roberta Majoni (soprano), Laura
Muraro Brugnera (contralto) e Delio Cassetta, (direttore), accompagnati da
Chiaki Kanda e Matteo Anderlini(violini), Luca Volpato (viola) Alan Dario (violoncello) e Luca Stevanato (contrabbasso) dell’Orchestra Dolomiti Symphonia.
Un GRAZIE a tutti gli organizzatori e collaboratori!
Nella messa del 1º febbraio la
comunità presente ha ringraziato
il Signore per il Dono della Vita,
accogliendo gli 11 bambini nati
nel 2014. In segno di speranza è
stata donata a ognuno di loro
una primula. C’era anche quella
della sesta bambina adottata
a distanza dalla comunità
sospirolese con il progetto
Gemma alla cui mamma che
è in difficoltà, andrà un aiuto
finanziario di 2880 euro in 18
mesi.
La presenza di questi bambini
è un forte segno di speranza
per il futuro della famiglia
e della nostra società e un
ringraziamento va ai loro genitori
che hanno scelto di vivere questa
straordinaria ed ineguagliabile
esperienza del dono della vita.
Corpus Domini
E
rano anni che il tempo
non favoriva la Processione del Corpus Domini! Finalmente una splendida giornata
di sole ci ha permesso di manifestare pubblicamente la nostra Fede nella Presenza del Signore. Durante la Messa sono
stati presentati alla Comunità i
Cresimandi. E’ stata una gioia
12
per tutti i presenti vedere un
gruppo di giovani in chiesa e
presentarsi davanti a tutti per
testimoniare la propria decisione! Sono rimasti poi con
noi durante la Processione,
dando anche una mano nel
suo svolgimento. La foto scattata all’uscita di chiesa ci ritrae
come POPOLO IN CAMMINO
guidato dal Signore che “dà
Forza e Luce ”. Non è la Processione grandiosa, numerosa,
variegata, devota ...di un tempo: ma è ancora un SEGNO
per la Comunità! E’ nella partecipazione all’Eucarestia che si
costruisce la Chiesa. GRAZIE
a coloro che frequentano la
Messa Domenicale!
Bollettino interparrocchiale
Cronaca parrocchiale Gron
■
Santo Stefano 2014
È stata una bella e
grande festa, quella di
Santo Stefano, Patrono
della Comunità di Gron! A
renderla particolarmente
solenne è stata la preziosa presenza del Vescovo
con tutti i Diaconi della
Diocesi che hanno voluto
quest’anno festeggiare il
loro Patrono nella nostra
bella Chiesa! Al gruppo
dei nostri Diaconi si è
aggiunto un numeroso e
forte gruppo di Sposi che
celebravano particolari
date del loro Matrimonio
e che, alla fine della Liturgia, sono state omaggiate
dalla Comunità. Diaconi
e Sposi sono accomunati
da una importante parola:
SERVIZIO! Servizio fatto
per amore sia quello a
favore della Diocesi che
quello alla Famiglia! Quasi sempre i Diaconi sono
anche Sposi, hanno per-
ciò la Famiglia e così tutti
gli Sposi sono chiamati ad
essere “diaconi” cioè servi
della propria comunità familiare. Per tutti abbiamo
pregato con il nostro Vescovo: quante sofferenze
in meno se nel mondo
della famiglia ci fosse
spirito di vero servizio!
Santo Stefano Diacono a
Gerusalemme protegga e
guidi la fatica di Diaconi
e Sposi!
ADOZIONE A DISTANZA
Vescovo, Sacerdoti, Diaconi, Chierichetti alla Messa di Santo Stefano 2014.
Padre Luciano Gervasoni ci ha
aggiornato sulla situazione di Flora
Mae, la bambina filippina sostenuta a
distanza dalla parrocchia di Gron.
Secondo il suo insegnante, a scuola
Flora Mae si impegna molto per
ottenere buoni voti; le piace disegnare
e un giorno diventerà una buona
artista. In famiglia, sa mantenere
buone relazioni con i genitori e i fratelli
che sono in grado di provvedere ai
bisogni fondamentali della famiglia;
hanno la loro casa con acqua ed
elettricità ed apprezzano molto
l’assistenza che stanno ricevendo
perché è un grande aiuto per loro e per
l’educazione dei figli.
Hanno collaborato:
Adriano Da Canal, Alba Barattin, Donatella
Viel, Andrea Manfroi, Benito Cadore, Davide Lovat, Delia De Bon, Denise De Zanet,
Elvio De Dea, Federico Brancaleone, Franca Monastier, Ilenia Moretti, Luigi Cadore,
Maria Teresa Vedana, Nicola Cadore, Patrizia
Andrich,
Con il Vescovo e il Parroco, le coppie di Sposi che hanno celebrato nel corso dell’anno importanti date di
anniversario: a loro gli auguri più cordiali e fraterni di tutti
Sospirolo – Gron
13
Festa dei Nonni
Giornata della Vita
Domenica 26 ottobre 2014 a Gron i Nonni delle due Comunità parrocchiali
hanno celebrato la loro Festa, circondati dall’affetto festoso di parenti e amici. Don Giuseppe Minella ha ricordato loro, con papa Francesco, che “sono
importanti perché portano e lasciano in eredità la fede cristiana”. La festa è
continuata al ristorante Bacchetti.
La Giornata della Vita è stata celebrata a Gron il 1° febbraio 2015, con
la partecipazione di numerosi genitori giovani e bambini allegri e festosi, accolti da una chiesa ornata di nastri azzurri e rosa. All’omelia
don Giuseppe Minella ha ricordato, con papa Francesco, che “la famiglia è il primo luogo di comunicazione, quello che sa comunicare
l’amore tra uomo e donna e tra genitori e figli». A tutte le famiglie presenti è stata consegnata una piantina fiorita. Viva la famiglia! «Pietre vive»… piante vive!
A Gron, questa volta, è
successa bella grossa! Qualcuno ha avuto l’ardire di modificare le parole del primo Papa,
di san Pietro, contenute nella
sua prima lettera attraverso la
quale l’apostolo incoraggia la
fede dei cristiani neo convertiti, provati da gravi ostilità.
A rigor del vero, il fatto
– interpretato diversamente –
risulterebbe ancor più grave:
potrebbe trattarsi addirittura di
un’aggiunta alla Parola di Dio,
un voler “sapere una pagina
più del libro” e proprio di quel
Libro, sacro ai cristiani.
Ma per fortuna, lo spirito
e le intenzioni non furono tali.
“«Pietre vive»… piante vive!”
è l’iniziativa lanciata nella no-
14
stra Parrocchia durante la Pasqua appena passata. Invitava
ogni parrocchiano di Gron a
ricordarsi di essere «Pietra viva»
e più in profondità, mediante
l’avvicinamento a Lui, il poter
diventare parte di un «edificio
spirituale» che è la Chiesa di
anime vive (cfr. 1Pt 2,4-5).
Così in fondo alla chiesa
parrocchiale, sul tavolo, abbiamo trovato due fogli. Il primo
proponeva di “adottare” una
pianta. Il secondo invitava a
dare il proprio nome alla pianta adottata.
Ma di che piante stiamo
parlando?
Come molti di voi avranno
notato, nella scorsa primavera
sono stati rimossi i tre grossi
pini davanti alla nostra chiesa.
Tanto imponenti, da gareggiare in altezza con il campanile
e spaventare vicini e parrocchiani nelle giornate ventose:
erano ormai un pericolo e per
questo sono stati abbattuti. Per
dare un nuovo e degno assetto all’area, è stato così deciso
di mettere a dimora alcune
(76) piante di siepe lungo il
confine ovest della proprietà
parrocchiale.
L’iniziativa è stata accolta
con successo: ogni pianta ha
ora il suo “padrone”. E grazie
alla manodopera di alcuni uomini, alcuni giovani del GGG e
alcuni ragazzi del Catechismo
parrocchiale le piante hanno
trovato la loro sistemazione.
Ho appena detto che ogni
pianta ha il suo “padrone”…
Ma vorrei correggermi. Preferisco immaginare che quelle
piante siano un po’ le nostre
rappresentanti intorno alla
chiesa. Se la chiesa di pietra
è immagine della comunità di
persone (pietre vive), le piante
sono immagine dei parrocchiani, della loro fede in Cristo e
della loro vitalità. Tra qualche
anno le piantine si uniranno e
insieme formeranno la siepe.
Con lo stesso spirito, affidiamo al Signore un auspicio per
la nostra Comunità: ciascuno
di noi possa essere “PIANTA
VIVA” nell’edificazione dell’unità e della Chiesa.
Elvio De Dea
Bollettino interparrocchiale
B
ella festa, domenica 10 maggio ai Gron, per la messa di
Prima Comunione di cinque fanciulli della parrocchia, celebrata
dal collaboratore don Giuseppe
Minella e dal parroco don Alfredo Levis, in una chiesa affollata
di parenti e di piccoli amici dei
Neocomunicandi. Le mamme,
che avevano preparato a dovere
la chiesa, offerto anche la loro
collaborazaione nella proclamazione delle letture e nell’enunciazione della varie intenzioni di
preghiera. La partecipazione del
Prima Comunione
Coro Re maggiore ha reso più
solenne la celebrazione. All’omelia, don Giuseppe ha richiamato il vangelo della domenica,
con l’invito di Gesù a rimanere
nel suo amore con l’osservanza dei comandamenti, e ha
spiegato che l’Eucaristia non
è solo presenza reale di Cristo
nel pane e nel vino, ma anche
«ripresentazione» della morte di
Gesù in croce, sacrificio reso
presente e fruttuoso per noi
sotto i segni appunto del pane
e del vino. Di qui l›importanza
di partecipare con assiduità e
convinzione all’Eucaristia della
domenica, giorno del Signore
Risorto, giorno della Chiesa. Al
termine della Messa, sul piaz-
zale della chiesa, inondato dal
sole di una giornata splendida,
è stato servito a tutti un pò di
pane azzimo, cioè non lievitato: il pane che accompagnò gli
Ebrei nell’uscita dall’Egitto, simbolo per noi cristiani del pane
eucaristico, che ci sostiene nel
cammino della vita.
(GM)
La Prima Comunione
vista dalle mamme
Nella foto, in prima fila i neocomunicati: Gabriele Franceschet, Ilaria Canton, Francesco Ben, don Giuseppe Minella, Alessia
De Vecchi, Aurora De Poi. In alto, il Parroco e la Catechista Brigida De Bona Balzan.
Quanta agitazione... quante emozioni provate in quel Giorno accanto ai
propri figli e alle proprie famiglie. E'
una tappa importante e piena di significato per noi Cristiani. Noi mamme abbiamo cominciato mesi prima
ad organizzarci...a fare in modo che
tutto fosse perfetto per loro...ognuna
col suo incarico… E poi arriva quel
fatidico giorno...gli occhietti lucidi e
quello sguardo innocente come a chiedere cosa sta per succedere. L'entrata
in Chiesa..il saluto alla Comunità..la
consegna dei doni al Signore e poi
ecco...la cosa importante...ognuno
di loro ha ricevuto il Corpo di Cristo...
segno indelebile dell'essere Cristiano.
Un grazie a tutti colori che hanno collaborato all'organizzazione di questa
giornata e alla comunità presente.
Le mamme
Pensieri dei bambini sulla Prima Comunione
Francesco: “il giorno della Prima Comunione è stato
bello ed emozionante. Don
Giuseppe a catechismo ci ha
detto che prima di ricevere
l’ostia bisogna confessarsi per
essere puri e ricevere Gesù con
Gioia e con Amore”
Sospirolo
Sosp
So
sppirirol
oloo – Gr
Gron
on
Ilaria: “il giorno della mia
Prima Comunione è stato molto emozionante e bello perché
ho ricevuto il Corpo di Cristo,
ho condiviso il tutto assieme ai
miei amici e ai miei parenti. Un
grazie anche a Don Giuseppe
che ci ha preparato bene e la
festa è riuscita alla grande”
Gabriele: “il giorno della
Prima Comunione ho potuto
ricevere il corpo di Gesù e ho
condiviso la gioia e le emozioni
con la mia famiglia”
Aurora: “il giorno della mia
Comunione è stato bello ed
intenso, in particolare mi è
piaciuto l’ingresso in Chiesa
con i miei genitori e la consegna dei doni all’altare con in
sottofondo i canti del coro per
poi ricevere il Corpo di Cristo”
Alessia: “nel giorno della
mia Prima Comunione ero
molto emozionata ed ansiosa
di ricevere il Corpo di Cristo. E’
stata una bellissima esperienza che ho condiviso con tutta
la mia famiglia.”
15
■
Vita della Comunità
Domenica 7 dicembre è stata festeggiata
Santa Barbara, invocata contro la morte violenta ed improvvisa, patrona dei Vigili del
Fuoco, Artiglieri, Minatori, Marinai, Fanti,
Emigranti ed Ex Emigranti.
Nell’omelia, don Alfredo ha sottolineato
i pericoli del lavoro nelle Miniere, nelle quali
hanno trovato la morte o la malattia molti
dei nostri parenti ed amici sospirolesi. Tre
bambini di Quarta Elementare, vestiti da
minatori, sono stati invitati da don Alfredo
ad usare pala e piccone per raddrizzare i
sentieri delle loro vite sull’esempio di Gesù
che nel Vangelo della seconda domenica
di Avvento ci dice ”Voce di uno che grida
nel deserto: preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri”.
Il fuoco della fede che arde nei nostri
cuori deve sempre essere alimentato negli
anni e per intercessione di Santa Barbara il
Signore protegga quanti lavorano nel pericolo per allontanare le fiamme e proteggere
le nostre vite ogni giorno.
Al termine della S.Messa, con le autorità
civili e militari presenti, la Statua della Santa
è stata onorata in processione fino a Piazza
Lexy, dove è stata deposta una corona ai Caduti sul Lavoro. Nel suo discorso il Sindaco
Mario De Bon ha sottolineato la dignità del
SANTA BARBARA
7 dicembre 2014
lavoro, che deve essere sempre rispettata
oggi come allora.
Al termine della celebrazione, un rinfresco in Sala Incontro ha rinsaldato i legami
di amicizia in onore di questa amata Santa
martirizzata per aver abbracciato la fede
cristiana contro il volere del padre pagano
Dioscoro.
In serata al Centro Civico di Sospirolo si
è svolto il consueto concerto che quest’anno ha accolto la banda comunale di Chies
d’Alpago diretta dal maestro Francesca Giacomini. Il concerto è stato dedicato ai collaboratori della Pro Loco mancati nel corso
dell’anno: Angelo Tegner, Wilma Dalle Mule,
Salvatore Fadda e Vittorio Casanova. Angelo
Tegner ha contributo, tra le tante attività, al
mantenimento dell’area pro loco in Valle
del Mis e al recupero di casera Nusieda; di
Wilma Dalle Mule si ricordano la collaborazione e la grande disponibilità ad aprire la
storica Villa Zasso per tante manifestazioni
di successo. Salvatore Fadda fu partecipe
ai primi lavori nella costruzione dell’area
per il turismo sociale in Valle del Mis, mentre al maestro Vittorio Casanova si devono
i consigli nelle prime manifestazioni che
promuovevano l’artigianato a Sospirolo e il
contributo fondamentale alla realizzazione
della pubblicazione “Una storia, tante storie.
La vita e la gente del Canal del Mis”.
I. Moretti
Nordic walking tra i presepi di san Zenon
Grande successo per la prima
edizione della “Nordic walking tra
i presepi”, l’originale competizione
che si è svolta lunedì 8 dicembre
a San Zenon di Sospirolo,
proposta dal Comitato locale.
La formula prevedeva una gara
non competitiva di 7 km o una
passeggiata libera per tutti di
3,5 km. Oltre 150 sportivi vi
16
hanno preso parte in una bella
mattinata di sole. A tagliare per
primo il traguardo maschile è
stato Gianni Lovatel, tra le donne
Emanuela Zaetta. Il premio per il
gruppo più numeroso è andato
a “Toste e toast” con 19 iscritti.
Premiati anche il più giovane
partecipante, cioè il piccolo Luca
Monaia, nato nel luglio scorso,
e la concorrente più anziana, la
signora Renata Pierobon.
Molta la soddisfazione per il
comitato organizzatore con più di
40 volontari coinvolti, che hanno
seguito il supporto logistico e
gastronomico, oltre ad aver
allestito i 50 presepi artigianali
che sono rimasti esposti fino al
6 gennaio per le vie del paese.
Realizzati completamente a
mano, diversi uno dall’altro per
scelte artistiche, le natività hanno
richiamato anche quest’anno
numerose famiglie anche da
fuori Sospirolo, confermando il
riscontro in termini di pubblico di
quella che è ormai una tradizione
natalizia che si auspica continui
a essere mantenuta viva.
Bollettino interparrocchiale
La vecia
Giuliana
Carnevale 2015
Un piacevole sole e circa 400 partecipanti hanno vivacizzato la passeggiata in maschera, decollata da Sospirolo
e proseguita per le frazioni del paese.
Il premio per l’originalità è andato al
duo “Servizio al tavolo”, tavolo ambulante con tanto di servizio catering;
mascherine più originali le “Cugine di
campagne”, piccole bimbe contadine.
Ai gruppi che si sono distinti per l’originalità: le colorate “Quattro stagioni”
di Callibago, SPQR Paderno”, con ben
43 componenti che hanno ricostruito
con ironia la vicenda di un Giulio Cesare timoroso nell’attraversare il torrente Cordevole e“Cappuccetto rosso”,
gruppo di genitori allo sbaraglio con
24 elementi. Il premio speciale pro
loco è andato alla veterana Giovanna
con “I prati sono in fiore. Gradite le
presenze anche di altri gruppi e singoli: i satiri Caprile e Cencenighe e le
ninfe Plabea & C., i Grease di Gron,
Sine dubio meio pasar par le Tapole,
la Banda Bassotti di Volpez, Accidenti
avon sbusà al caval, Pippi, al vu cumprà e la strega, Filomena e Girolamo,
il cavaliere generico, Babbo Natale, le
sorelle sgorlade, Arianna il pagliaccio,
Lady Oscar e Zorro, Il satiro e la ninfa,
Goia l’ape, il fiore Hellen e il dalmata
Adele, Elia il pirata, Gioele Peter Pan,
Riccardo topo gigio, Stasera pesce! e il
pacco regalo.
Il percorso è stato allietato con le voci
del Coro dei Monti del Sole e con la Gigì
fisorchestra.
Un ringraziamento per l’impeccabile
sevizio di accoglienza dei vari comitati
frazionali e del Gs Paderno e a tutti gli
allegri partecipanti.
Il concorso “A Carnevale ogni foto vale”
indetto dalla Pro loco “Monti del Sole”,
abbinato alla passeggiata in maschera
è stato vinto da Deborah Da Rolt con
“Dolci pirati accompagnati da fatine,
principesse e pagliacci”.
Questa fotografia racchiude l’essenza
dello spirito del carnevale ed esprime
un momento che, pur nella sua semplicità, contiene molteplici elementi:
la passeggiata in maschera per le vie
del paese, l’aggregarsi delle famiglie, la
gioia della bambina e la partecipazione
della mamma.
62a Giornata mondiale dei malati di lebbra
La comunità di Sospirolo è stata solidale anche
quest’anno verso questi fratelli malati nel corpo e nello
spirito, preparando con le
proprie mani e non comperate o di seconda mano,
bende e copertine che servono per alleviare le ferite e
proteggere dal freddo della
notte africana. La lebbra e il
burulì sono malattie della
povertà ma anche dell’indifferenza di chi non si prende
cura di tutti coloro che sono
colpiti specie dei numerosi
bambini che rimarranno segnati per la vita.
Anche se il nostro contributo è poco ma fatto con
amore, siamo comunque
felici di aver partecipato a
questa solidarietà fortemente voluta da Raoul Follereau
Sospirolo – Gron
per dare “agli ultimi” tutto
quello di cui hanno bisogno
e che hanno diritto ad ottenere: una vita più dignitosa.
Un grazie a tutte le persone che si sono dedicate
a questi lavori, auspicando
che altre volontarie si mettano fin d’ora all’opera per
poter produrre per il prossimo anno ancora più materiale. Chi non fosse provvisto del cotone necessario
per il confezionamento delle
bende, si può rivolgere a
don Alfredo.
dbd
Giovedì 12 marzo, a Regolanova, presso
le stalle dei Roldo, se n’è andata al rogo la
“vecia” Giuliana. In centinaia sono accorsi
per ascoltare il testamento dell’anziana
signora tra risate e pungente ironia, ricco
di aneddoti accaduti durante il 2014 nelle
frazioni limitrofe, rigorosamente steso in
dialetto sospirolese. Le frecciate non sono
mancate anche se stavolta la “vecia” si è
trattenuta più del solito, rassegnandosi
a elencare una serie di elementi positivi,
senza grandi scandali e senza riferimenti
alla politica nazionale. L’amministrazione
De Bon è stata al centro della scena con
la novità degli autovelox che “a pì de un le
scarsele i ghe ha palpà” e il nuovo porta a
porta per il secco. Tirata d’orecchi ai “furbetti” della differenziata (che no capis reson)
e ai poco scrupolosi padroni dei cani (…
anca in piaza a Sospiroi te capita de tacarla
sot i scarpoi); un po’ di rammarico per la
chiusura di un locale storico (il mitico bar
di Mis di Maria Maraga) e di una seconda
perdita, già preventivata ma non ancora effettiva, di un locale a Regolanova, visto che
la proprietaria“la Natalina, poareta, la gnen
sempre pì fina”. Poi qualche “bega”di paese
per il posteggio nella piazza di Mis, una
misteriosa sparizione e ricomparsa di “pite”
fantasma alle Torbe, riferimenti alle associazioni locali con aneddoti di paese.“Ah…
mi conose tante zent in sto Comun e avarie
qualcosa da dir de ognun” così ha detto “la
vecia Giuliana” e certamente ogni anno
qualcosa ci sarà sempre da raccontare. A
nulla è valsa la scelta “politically correct”
della “vecia”, dato che alla fine il fuoco non
l’ha risparmiata. In compenso, i tanti presenti hanno apprezzato le prelibatezze offerte dai volontari. Se questa bella tradizione di metà Quaresima continua è merito del
volontariato, quest’anno in particolare del
Gruppo “Santa Giuliana” in collaborazione
con Aib Sospirolo. Da apprezzare l’impegno
dei numerosi volontari che hanno permesso la buona riuscita della manifestazione,
in sicurezza e con lo stesso spirito ironico
presente nel Testamento.
17
Presepi
“poveri ma belli”
Nel periodo Natalizio 2014, i fedeli
della nostra Parrocchia e tanti visitatori giunti da lontano, hanno potuto
riflettere sul mistero della Nascita del
Salvatore contemplando 19 Presepi
“Poveri ma belli”.
Adulti e bambini con le loro famiglie,
hanno raffigurato la Natività usando
vari materiali, alcuni da considerarsi
irrecuperabili, che hanno preso nuova vita con l’abilità manuale e la Luce
della fede.
Al termine della S.Messa dell’Epifania
sono avvenute le votazioni, 92 le schede scrutinate, tutti i presepi sono stati
apprezzati per il messaggio trasmesso.
I partecipanti hanno ricevuto una pergamena e un dono ricordo per l’impegno nella realizzazione di queste
piccole opere d’arte.
Tre le categorie premiate al termine
della messa di domenica 11 gennaio:
il più Attuale è stato quello di Flavia
Vedana e la sorella Alice: vecchi chiodi
arrugginiti e piegati nel rappresentare
tutti i personaggi vicini alla Grotta;
il più Povero è stato realizzato da Sara
e Nicola Bristot, con le “foiole” delle
pannocchie e il più Artistico quello di
Delia De Bon, presepe inserito in un paesaggio marino con conchiglie di varie
forme sapientemente assemblate nel
rappresentare“Gesù che viene sulla riva
del mare della nostra vita..”
In ricordo dell’edizione di quest’anno,
riportiamo l’augurio, sempre attuale,
scritto da Flavia accanto al suo Presepe:
“Abbiamo arrugginito i nostri cuori, ma
in questo giorno è nato un Bambino
che cambierà il mondo. Ecco che al vecchio si aggiunge il nuovo. Buon Natale”
Grazie a tutti i partecipanti e arrivederci
all’edizione 2015/2016!
Ilenia Moretti
18
Borsa di studio “Benito Turchetto”
Martedì 9 dicembre le studentesse sospirolesi Caterina Sanniti e Ilaria Schiocchet sono
state premiate con la borsa di studio “Benito
Turchetto”durante la cerimonia che si è svolta
alla scuola media. E’ stato riconosciuto l’impegno profuso durante l’anno scolastico e,
soprattutto, la brillante valutazione finale di
10 e lode, ottenuta da entrambe all’esame di
terza media. Oltre ai meriti nello studio, alla
cerimonia è stato ricordato l’impegno di Caterina e Ilaria nello sport, nell’attività teatrale
e nella disponibilità verso gli altri.
Il riconoscimento, da parte della professoressa Giovanna
Doglioni Turchetto e della figlia Maria in memoria del marito, ha voluto ancora una volta ricompensare i meriti scolastici delle studentesse. Lucia Savina, dirigente scolastico
del comprensivo di Sedico e Sospirolo, ha reso omaggio
al medico e pittore Benito Turchetto attraverso i ricordi
dei familiari, mentre il dirigente del liceo “Galilei-Tiziano” Carmelo Correnti si è complimentato con le giovani
studentesse che ora hanno intrapreso le scuole superiori:
Caterina il liceo classico e Ilaria, lo scientifico.
Giovanna Doglioni Turchetto ha fatto riferimento all’Ulisse
di Dante per invitare i giovani a seguire la virtù, come
espressione di tutte le qualità che ci rendono umani, e la
conoscenza come fattore di crescita personale e sociale. Il
sindaco Mario De Bon ha invitato a “usare” la scuola per
scoprire i propri talenti e a partecipare alla vita comunitaria
attraverso le numerose risorse locali.
Un grande applauso alle meritevoli studentesse è
giunto dai ragazzi delle medie e i bambini delle quinte
delle due sezioni, con insegnanti, autorità, famiglie e
rappresentanti delle associazioni e dei genitori.
Il Decameron de “I Giovani”
Un’altro successo per i sessanta
ragazzi sospirolesi della compagnia teatrale dei “I Giovani” che
hanno portato in scena dieci delle
cento novelle de “IL DECAMERON”
di Bocaccio.
Martedì 17 gennaio e sabato 12
febbraio al Centro civico di Sospirolo è stata rappresentata “l’ultima fatica” sceneggiata e diretta
da Mariarosa Ceccon, spettacolo
inscenato con successo anche al
Teatro Comunale di Belluno e a
Castelfranco Veneto.
La scelta è ricaduta su uno dei
più importanti scritti del Trecento, colto nella sua vera essenza
nell’interpretazione dei “Giovani”.
Sorprendenti le “cornici”: tre misteriose figure servite da collegamento tra le novelle scelte anche
per veicolare un importante messaggio, cioè insegnare l’importanza di diffondere l’allegria. La
vicenda narra di sette nobili fanciulle e di tre gentiluomini, che si
rifugiano in una villa sulle colline
toscane per sfuggire alla terribile
peste che imperversa a Firenze.
Qui, tra danze e giochi, trascorrono il tempo raccontandosi novelle. Nascono così le vicende di
San Ciappelletto, Pietro e l’agnolella, Chichibio e la gru e molte
altre. “Ognuno di noi ha sentito
la storia delle gru e di Chichibio
o le burle contro Calandrino e le
ha apprezzate per la satira feroce
che Boccaccio fa nei confronti di
chi non usa il cervello o di chi si
fida ciecamente degli altri”, hanno
spiegato gli artefici. “Ma ci sono
novelle che premiano la fedeltà
o la generosità, altre che esaltano
l’amore e la riconoscenza”. Sul palco si sono alternati attori di tutte
le età: i veterani erano padroni del
palco, i più piccoli si sono messi in
gioco con naturalezza e serietà.
Siamo convinti che questi ragazzi
e bambini hanno portato tanta
allegria alla numerosa platea in
sala ma al di la dell’impegno, i primi a divertirsi sono stati loro.
Bollettino interparrocchiale
Nel mese di maggio, in
questi ultimi anni, abbiamo
incontrato e pregato Maria
Santissima in luoghi e con
modalità diverse, accompagnandoLa in processione per
l’intero territorio della nostra
comunità. Anno dopo anno
Le abbiamo fatto conoscere le
realtà lavorative, i nostri contadini, operai, artigiani, nonchè
persone che per svariati motivi
non avrebbero avuto modo di
incontrarLa. Quest’anno l’abbiamo portata ancor più vicino
alla gente, in luoghi dove un
tempo vivevano più famiglie
che condividevano la loro quotidianità: nei cortivi.
I bambini che via via si
univano al gruppeto di fedeli,
sono stati i primi animatori nella recita del rosario, preghiera
rivolta, nel susseguirsi delle
serate a persone, situazioni e
avvenimenti del mondo d’oggi,
davvero bisognosi dell’intercessione di Maria.
Di cortivo in cortivo, la
recita è avvenuta dinanzi a
un’immagine della Madonna
particolarmente significativa a
chi ha dato ospitalità: un quadro che i nonni tenevano sopra
il letto o quello regalato per il
matrimonio, la statuina ricordo
della visita a un santuario o donata in particolari circostanze,
un quadretto portato addiritura
dall’Ucrania da una badante e
Rosario nei cortivi
c’era pure una satuina della
Madonna un po’ malconcia,
ma sicuramente cara a chi ci
ha accolto. E poi tante storie
e tanti ricordi di famiglie che
non ci sono più, che hanno
dovuto abbandonare la casa o
venderla e il pensiero andava
immancabilmente ai giochi e
schiamazzi dei tanti bambini
che allora affollavano questi
cortivi.
Il 13 – 14 e 15 maggio c’e
stata la pausa rosario per le
Rogazioni con la benedizione
dell’acqua all’Orto botanico e
Cadini del Brenton – benedizione della campagna a Col
Molin e benedizione del paese
alla Tagliafuoco-Peramula.
Il 25 maggio ci siamo trovati a recitare il rosario a Piz nel
cortivo Cappellari dalla Dina
che è stata molto contenta di
ospitarci e dove abbiamo festeggiato con torta, candeline e
Happy birthday to you cantata
dai bambini presenti, il compleanno di don Alfredo.
Il 31 maggio, a Gron, il
rosario di chiusura è stato recitato dai bambini della 1ª Comunione delle due parrocchie
che hanno ricevuto il Ricordo
del loro incontro con Gesù.
Al termine c’è stata una breve
Benedizione delle acque.
Cortivo Capellari e compleanno di don
Alfredo
processione in cui le mamme
dei neocomunicati e le persone presenti si sono passate di
mano in mano una piccola statua della Madonna a cui è stata
rivolta una preghiera personale. Questa Madonnina è stata
poi donata all’”Angelo guida”
del fioretto, una bambina che
non è mai mancata una sera:
Beatrice. Accompagnata dalla
mamma, ha raggiunto, dalle
Torbe, tutti i cortivi ed ha avuto
sempre il privilegio di iniziare
il rosario. Cosa che ha fatto,
nonostante i suoi 7 anni, con
sicurezza ed orgoglio. Brava
Beatrice!!
Il tempo, nonostante un
persistente cielo plumbeo con
minaccia di pioggia, è stato
abbastanza clemente, non abbiamo mai dovuto ricorrere al
riparo nella chiesetta frazionale, dando così modo ai presenti
di visitare tanti cortivi, a molti
sconosciuti, incontrando le
persone che vi abitavano. Da
parte di tutti l’accoglienza è stata particolarmente cordiale ed
affettuosa. Un grazie a tutti e a
don Alfredo che ci fa sperimentare sempre nuovi contesti per
pregare la Madonna e ritrovarci
tra di noi!
dbd
Pubblicazione “L’Oro di Cornia”
“L’Oro di Cornia. La natura e gli uomini
nel paesaggio delle masiere di Vedana”, è
il titolo della nuova opera, presentata venerdì 24 luglio a Sospirolo ed è dedicata a
uno dei luoghi più interessanti del territo-
Sospirolo – Gron
rio sospirolese, quello delle Masiere. Zona
questa ricca di fascino e mistero grazie
alla ricchezza delle leggende che la caratterizzano, a iniziare da quella riguardante
l’antica e sepolta città di Cornia, che dà il
titolo al libro. Non solo: l’area è scientificamente importante per i fenomeni geologici che ne hanno contraddistinto la
formazione e, da un punto di vista storico,
per le coltivazioni di cava susseguitesi per
decenni sul territorio, foriere al contempo
di sviluppo economico per la comunità e
di sfruttamento ambientale.
Le Masiere di Vedana si estendono lungo
l’asse del basso corso del torrente Cordevole, tra il comune di Sospirolo e quello
di Sedico. Quella di “Cornia”, infatti, è una
storia che coinvolge anche i territori circostanti, in particolare gli abitati di Mas
e Peron.
L’opera intende proporre contenuti informativi seriamente documentati e aggiornati allo stato attuale delle ricerche e si
divide in tre sezioni principali: geologiconaturalistica, storico-letteraria e divulgativa in senso stretto, in quanto finalizzata
a proporre percorsi ed itinerari esplorativi
a turisti e appassionati. Corredato di
un vasto apparato iconografico, il testo
raccoglie i contributi di diversi specialisti
delle varie discipline (geologia, botanica, archeologia), cultori di storia locale e
toponomastica, scrittori di alpinismo ed
escursionismo.
L’opera edita dalla Pro Loco “Monti del
Sole, è stata curata da Francesco Bacchetti e Alba Barattin, che si sono anche
avvalsi dei contributi di Danilo Giordano, Federico Brancaleone, Cesare Lasen,
Claudia Casagrande e Cinzia Rossignoli,
Corrado Ghezzo, Giuliano Dal Mas e Italo Zandonella Callegher. Arricchiscono
la pubblicazione un contributo scientifico di Giovan Battista Pellegrini e un
saggio introduttivo di Francesco Piero
Franchi. Numerosi i patrocini di enti
pubblici e privati.
Pro Loco
19
L’angolo della fotografia d’arte di Donatella Viel
Anche in questo numero
Donatella Viel ci ha regalato
una suggestiva immagine
ricca di significati. Ci
auguriamo che questa pagina
dedicata alla fotografia sia
di stimolo a chiunque voglia
condividere degli scatti
particolarmente emozionanti.
DURANTE IL CAMMINO
Al di là dell’emozione e della
tenerezza che da sempre mi ha fatto
provare questa immagine, a distanza
di tempo, vorrei tentare di andare un
po’ oltre e in questo portavi con me.
La mano del vecchio, segnata dal
tempo e dalle fatiche, sostiene
delicatamente, avvolgendo e
adattandosi rispettosamente alla
forma, la mano della fanciulla che
a sua volta, sembra sorreggere ed
accogliere con altrettanta delicatezza
e pur con un piglio di personalità e
determinazione quella del vecchio.
…e si sa di quanto abbiano bisogno
l’una dell’altra queste due mani!
Questo è quello che mi vien da
cogliere passata l’emozione del primo
acchito, ma poi, immaginando ciò
che nella foto non si vede, la mia
attenzione si sofferma in quello
spazio che sta tra le due mani,
in quell’arco di tempo che passa
affinché la mano della fanciulla
possa diventare come la mano del
vecchio. E’ in questo spazio di tempo
2 giugno: Festa della Repubblica
La sezione sospirolese del Gruppo Alpini in collaborazione con l’associazione nazionale dei Fanti sezioni di Sospirolo-Sedico e con il patrocinio
del Comune di Sospirolo, hanno organizzato una manifestazione per
celebrare al meglio la Festa della Repubblica.
La serata è stata anche l’occasione per festeggiare i nostri giovani che
hanno raggiunto la maggiore età. Il sindaco De Bon non è riuscito a
nascondere la sua amarezza quando solo otto dei ventidue ragazzi che
che si forma una persona, spazio
in cui ogni essere umano dovrebbe
avere la possibilità e la forza di
scoprire, maturare e coltivare i propri
Talenti; condizione indispensabile
per rispettare l’unicità e la grandezza
che è propria in ognuno di noi senza
giudizi, inquadramenti di massa,
ghettizzazioni e prevaricazioni.
Le mani di un bimbo sono sempre
ingenuamente sporche; le mani di un
adulto non sono mai innocentemente
pulite.
Donatella Viel
aveva invitato, erano presenti alla serata e hanno ricevuto in dono, dalle mani
di alcuni “veci” alpini, il testo della Costituzione della Repubblica Italiana, che
“ognuno di noi dovrebbe avere in casa e consultare” son state le sue parole.
L’evento è stato comunque allietato dal concerto con le musiciste Candida
Capraro al flauto e Laura Zallot al clarinetto che hanno accompagnato con la
loro musica il ricordo del Centenario della Grande Guerra di cui la Prof. Alba
Barattin ne ha indicato gli aspetti più salienti, intervallati da alcune letture tratte
dal diario dello scrittore triestino Giani Stuparich: “Guerra del ‘15, dal taccuino
di un volontario” a cui ha dato voce Gianni Troian.
Infine la prof. Barattin ha reso memoria “ai ragazzi del ‘99” di Sospirolo che nel
1917 in pieno conflitto e a fronte di tanti morti e feriti, sono stati chiamati alle
armi, quali ultime risorse. Erano 22 e 4 di loro non sono tornati. Questi sono i
nomi dei diciottenni di allora, i boce che non hanno potuto negarsi a questa
tragica sorte:
Beniamino Casanova, Arcangelo Vigne, Carlo Dall’O’, Arcangelo Lotto, Natale
Mioranza, Fioravante Maraga, Giovanni Mane, Beniamino Naldo, Luigi Sacchet,
Luigi Cassol, Antonio Troian, Domenico Troian, Onorato De Dea, Fiorello Bristot,
Arcangelo Dall’O’, Giovanni Dall’O’, Florindo Lovat, Secondo Moretti, Giuseppe De
Dea (granatiere, morto per annegamento a Cavazuccherina di Jesolo il 17.8.18),
Saverio De Donà (fante – disperso sul monte Grappa – 16.12.17), Emilio Marin
(alpino – morto in prigionia il 13.4.18), Riccardo Maraga (classe 1901 – operaio
del genio militare della IV Armata, morto di malattia il 23.9.1918).
Il ricordo di questi giovani ha acceso e reso ancor più suggestivo il tricolore
proiettato sulla facciata del Centro Civico al termine della serata.
dbd
20
Bollettino interparrocchiale
Mostra “al dì de le noze”
U
na mostra visitatissima
quella che è stata allestita presso Casa Cadore dal 2 al
24 maggio e che ha accolto i
soddisfatti visitatori con questa
frase: “Dedicato a tutte le sarte di Sospirolo e non solo che,
punto dopo punto, hanno saputo dare forma ai sogni di
tante ragazze”.
Agli inizi degli anni ‘70, l’abito nuziale era realizzato interamente a mano ed il lavoro
della sarta era un’opportunità
che i genitori erano orgogliosi
di aver dato alla propria figlia,
“an mestier” che era un’alternativa al lavoro nei campi o
andare in servizio lontano da
casa. Fin da piccole queste figliole imparavano “a cener la
gusela in man”, far “cavalot”
(precursore del zig zag), sottopunti agli orli, imbastiture,
marche. Da adolescenti messe
a bottega per tre anni, presso
sarte di grande esperienza, iniziavano a far le “asole”, “meter
tacoi” e “cior le misure” e poi
“cusir co la machina, prima a
man, pò a pedal e ala fin eletrica”. Il taglio dell’abito era il
traguardo finale.
La Angelica, la Angelina,
la Rita, la Rosa, la Gilda, la
Maria, la Carlota, la Anna, ls
Eva, la Rachele, la Giuliana,
la Elena, la Rosetta, la Dina,
la Laura, la Luciana e la Lina
alcune delle quali resta vivo
il ricordo e i cui vestiti sono
stati esposti alla mostra, erano
le sarte sospirolesi che con la
loro professionalità garantivano creazioni di qualità per la
felicità delle spose e non solo,
di allora.
Gli abiti da sposa erano
generalmente di colore scuro,
dal rosso bordeaux al grigio
perla e nero perchè più facilmente riutilizzabili, ma tra
quelli esposti molti erano di
tonalità chiare. Il capo era
quasi sempre coperto da un
velo nero, talvolta grigio chiaro, raramente bianco. Alcuni
Sospirolo – Gron
di questi vestiti erano accompagnati dagli eleganti disegni
di Anna Bottaretto dell’Ipsia
Brustolon.
Oltre all’abito della cerimonia a volte ne venivano
confezionati altri due, uno
per la sera se i festeggiamenti
si prolungavano e il terzo per
il viaggio di nozze. Un viaggio che in giornata portava
gli sposi in “lontane località”
almeno per quei tempi, ad es.
ad Agordo col trenino, a Feltre
“col biroc” o un pò più in la,
a Venezia o a Padova “co la
machina da piaza”. Fino alla
metà degli anni ‘60 il matrimonio veniva celebrato al mattino
presto e il pranzo veniva servito alla sera.
Gli allestimenti scenografici di questa bellissima mostra
sono stati arricchiti da molte
immagini di sposi dell’epoca,
dei viaggi di nozze e degli invitati ma anche libri di messa
regalati alle spose, gli auguri,
le benedizioni papali, le note
delle spose, le liste della dote,
le bomboniere, la ricostruzione di una camera da letto e di
un angolo di sartoria con una
originale “machina da cusir” e
tanto altro.
L’idea di riproporre questo pezzo di storia del giorno delle nozze è venuta alla
prof. Attilia Troian che così ha
sintetizzato gli obiettivi della
mostra: “una ricostruzione,
seppur non filologica e cronologica, del giorno del matrimonio tradizionale come è stato
vissuto nella nostra comunità
fino a pochi decenni fa. Sono
state raccolte testimonianze
utili per poter studiare uno
spaccato di vita e di attività
femminile e, al tempo stesso,
il micro mondo che ruotava
attorno al “dì de le noze”. Il
tutto, grazie anche al supporto nelle ricerche, nel recupero
degli abiti e nell’allestimento
di Battistina Casanova, Giulietta Pison e Rina Triches. A
tutte va riconosciuta la qualità
del lavoro e di minuziosa ricostruzione del giorno più bello
dei tempi andati”.
Successo anche per il gran
“rinfresco dei sposi” preparato
all’esterno sullo stile di allora,
dove il brodo di “pita” è andato a ruba. Non è mancato il
“pon noselà” che Maria Talin
ha pazientemente realizzato
e che veniva offerto alla sposa dalla suocera, la sera delle
“noze” quando entrava in casa
a “far parte dela fameia”.
Il 9 maggio presso il Centro Civico s’è svolta la serata
“Noze e nozete” animata dalla
simpatia di Giorgio Fornasier
con canti e modi di dire della tradizione sponsale e dalla
bravura dell’Anonima lettori
s.r.l. che ha letto alcune divertenti pagine del libretto: “Noze
nozete” di Gianni Secco, cronaca dei lunghi impegnativi
preparativi e dello svolgimento della giornata dello sposalizio.
A coronamento dell’evento, giovani modelle sospirolesi
hanno sfilato indossando degli splendidi abiti nuziali della
fine anni ‘70 e dell’80 quando
con l’industrializzazione, sono
comparsi sul mercato gli abiti
confezionati o come diceva orgogliosamente qualche sposa
“ al vestito al ho comprà fat”,
ridimensionando tutto il lavoro e la professionalità delle
nostre sarte.
21
Mostra “Sospirolo e la Grande Guerra”
Sabato 27 giugno è stata inaugurata presso le scuole medie, la mostra
dedicata a “SOSPIROLO e LA GRANDE
GUERRA - Le persone, i luoghi, gli
eventi”. Un prezioso e accurato lavoro
di ricerca basato sulla lettura di documenti storici e immagini inedite di
quello che accadde tra il 1914 e il 1918
ai piedi del monte Sperone, esposto su
pannelli fotografici suddivisi in cinque
sezioni. La prima espone la situazione
economico-sociale di Sospirolo prima
del conflitto; la seconda parte riguardante la guerra; la terza l’occcupazione
a Sospirolo; la quarta sezione riguarda
la liberazione e infine la ricostruzione
post-bellica.
«Un tema che inizialmente sembrava
ostico, anche perché il paese fu la retrovia del fronte, non certo coinvolto come
altri nel Bellunese», spiega il curatore
Giorgio Tosato. «Nella mostra, si vedranno i risultati di uno studio iniziato
già qualche anno fa negli archivi comu-
nali, dove si trovano, fortunatamente
conservate, centinaia di lettere: la corrispondenza tra soldati al di là della linea
del Piave con i familiari e viceversa».
Sono scritti che ritraggono non solo
la guerra d’armi ma anche la vita e i
sentimenti di tante persone rimaste a
Sospirolo o fuggite, con drammatiche
testimonianze soprattutto dell’anno più
difficile, cioè il 1917, “l’an de la fam”.
Si racconterà dunque di soldati, alpini e
fanti, che hanno combattuto sul fronte
Dolomitico e sull’Isonzo, finendo prigionieri, feriti e spesso uccisi. Aggiunge
Tosato: «A testimonianza del sacrificio
restano i 115 nomi che si leggono nel
monumento ai caduti in cimitero a Sospirolo e obiettivo della mostra è proprio
metterne in risalto ruolo e contributo».
Quindi l’approfondimento sulle donne, tre in particolare: Zelinda Doglioni
(aveva 8 anni nel 1917) che descrive
spaccati di vita sospirolesi, in particolare
la carestia di cibo e di lavoro e ha lasciato
memorie scritte sull’arrivo di austriaci e
tedeschi in zona; Attilia Fossali, che descrive la doppia distruzione del ponte sul
Cordevole a Mas ad opera prima degli
italiani per fermare l’avanzata austriaca
(1917) e poi degli austriaci (1918); ancora, Amelia Montesi che, grazie a una
conoscenza basilare della lingua, riuscì
a mediare tra italiani e austro-ungarici.
Molto toccanti le foto della liberazione
e un breve video dove si vedono delle
gioiose ragazze sospirolesi, ritratte sul
balcone per festeggiare l’evento. L’immagine è stata pubblicata nel 1989 su
“Famiglia Cristiana”.
Alla mostra hanno collaborato Comune
e biblioteca, Pro loco, Parrocchia, Alba
Barattin per le ricerche, Renato Franceschi, Ruggero Viel e Mario Sogne per
l’allestimento, Gianni Da Rold, Benito
Cadore, Luigi Cadore per le fotografie.
Sarà aperta tutti i venerdì (20-22), sabato (17-19) e domenica (10-12), fino
al 12 settembre.
Tre civette sul comò
Avere idee creative e saperle
realizzare in attività imprenditoriali non è facile ma possibile.
L’hanno dimostrato queste due
giovani e note sospirolesi: Itala
Moretti e Liana Pilotti che domenica 22 marzo hanno inaugurato
“Tre civette sul comò” il loro fiabesco Laboratorio.
Hanno saputo trasformare la
loro fantasia e voglia di creare
con stoffe cucite rigorosamente
a mano, originali articoli molto
richiesti non solo da privati ma
soprattutto da negozi per l'allestimento delle proprie vetrine.
Hanno unito questa comune passione incontrandosi e mettendo
insieme le loro idee, usando
cartamodelli e ideando disegni
e progetti esclusivi, utilizzando
stoffe di ogni tipo anche riciclate
e tanto tanto filo, ago e pazienza
per far rivivere pupazzi, gufi, civette e tanti simpatici articoli utili
per la casa.
Cinque anni fa hanno timidamente proposto le loro creazioni
22
nei vari mercatini della zona. La
prima uscita è stata al Pra della
Melia durante i festeggiamenti della Pro Loco, Liana con le
sue collane di perle di legno e
bottoni, Itala con i suoi gufi e
gatti, articoli che vendevano con
il marchio "ItaLiana Pupazzi".
Preso coraggio, hanno partecipato ad altre manifestazioni locali, "Pom e Per" e "Expo
Misteri" per poi volare oltre il
Monte Sperone. Nel 2013 le loro
creazioni sempre più curate nei
particolari, sono state apprezzate
e premiate come "Artigianato di
qualità" a Badoere (TV) dove avevano aderito ad una importante
esposizione. Questo innaspettato
riconoscimento è stato la molla
che ha spinto Itala e Liana a migliorarsi ulteriormente facendosi
conoscere anche fuori provincia.
Dal mese di luglio, ogni mercoledì pomeriggio si recano in
Val Badia ad esporre al mercatino locale le proprie creazioni,
particolarmente gradite. Località,
la Val Badia, che incentiva l'artigianato specialmente se fatto a
mano, tanto che il Comune ha
concesso loro la licenza fino al
2021. Le loro opere creative sono
arrivate persino a Londra, Firenze
e Milano.
Il desiderio di mettersi in discussione e proporre cose nuove ha indotto Itala a scoprire la
tecnica della tessitura con telaio
e dopo aver frequentato qualche
mese fa un corso a Trieste, ha
iniziato a confezionare bellissime
sciarpe, raffinate stole, e simpatici tappeti.
Ora che la loro fama si sta
diffondendo, anche le richieste
aumentano e si sono viste commissionare bomboniere per matrimoni e originali portagrissini in
feltro per la ristorazione.
Quella che sembrava una
semplice passione, con impegno e costanza si è trasformata
in un'attività vera e propria e Itala
e Liana hanno deciso che la loro
inesauribile creatività non deve
Itala e Liana nella loro tana.
rimanere alle "Tre Civette sul
Comò" ma che va insegnata a
chi desidera imparare "quest'arte"
anche per poi "metterla da parte" ed hanno pensato di iniziare
con i bambini dai 6 ai 9 anni,
organizzando dei corsi nel mese
di luglio.
Per la gioia delle amanti del
"regalo fai da te", è stato anticipato che nel tardo autunno si
svolgeranno per adulti, corsi di
cucito in tema prettamente natalizio.
Tanti auguri a Itala e Liana
per un meritato successo!
Il laboratorio "Tre Civette sul
Comò" è situato in via Sopra Sospirolo 203/a in direzione della
Chiesetta degli Alpini.
dbd
Bollettino interparrocchiale
L’avventura di un
neolaureato in gamba
Lauree
Alexia Ghinato
Federico De Donà
Alexia Ghinato di Davide
e Carla Menegolla da
Oregne, si è laureata il 4
novembre 2014 in Scienze
infermieristiche presso
l’Università di Padova
ed ha trovato lavoro
presso la Casa di Riposo
di Mel. Tanti auguri per
la laurea ma anche per
un soddisfacente futuro
lavorativo.
Federico De Donà di
Fabio e Cinzia Zanin da
Col Molin ha conseguito
il 10 aprile scorso, presso
l’Università di Udine la
laurea magistrale in
“Ingegneria del Territorio
e dell’Ambiente”.
Dal Comitato san Piero 2015
Si è conclusa con successo la 10a edizione della sagra de San Piero
che si è svolta a Sospirolo dal 20 al 29 giugno 2015. Sabato 20
giugno la festa si è aperta con la rassegna corale “Canton San
Piero” animata dai cori “Monti del Sole”, diretto dal m° Luca Lotto e
“Convivium”, diretto dal m° Ronny Strapazzon. Giovedì 25 giugno
presso la Sala Pellizzari del Centro Civico è stato proiettato il film
“Viaz” Una Vita tra Arte e Zenge che racconta la vita dello scalatore
ed artista Franco Miotto. Venerdì, Sabato e Domenica la festa è
proseguita all’insegna della buona cucina (con molte specialità
tra cui rane fritte, spiedo e gnocchi tricolore) e della buona musica.
Infine, lunedì 29 giugno, il giorno del patrono, la sagra si è conclusa
con la Solenne S. Messa e la tradizionale cena sotto il tendone. Un
ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno partecipato
e a tutti i collaboratori che hanno contribuito alla buona riuscita
della festa. Il nostro gruppo è sempre aperto ad accogliere nuovi
collaboratori.
Sospirolo – Gron
Al conseguimento della laurea magistrale in “Ingegneria del Territorio e dell’Ambiente”, ottenuto il 10 aprile scorso, presso
l’Università di Udine, Federico De Donà
di Fabio e Cinzia Zanin da Col Molin, ha
deciso di andare a lavorare all’estero, complici la morosa e la voglia di mettersi in
gioco in un altro paese dove sembra che le
opportunità siano maggiori. Fino a qua vi
chiederete: e allora? Nulla di strano, se non
fosse che da Col Molin è partito per Monaco in bicicletta con lo stretto necessario
per affrontare alcuni giorni di pedalate.
Dopo aver pianificato le tappe ed aver studiato le difficoltà del percorso, il 20 aprile
scorso, alle ore 07.30 Federico è partito
con destinazione Bressanone passando
per Livinallongo, Campolongo, Val Badia,
Brunico, per un totale di 140 km.
Trascorsa la notte in un ostello e fatta una
buona colazione, è ripartito con l’intenzione
di oltrepassare il confine austriaco, raggiungendo l’obbiettivo non senza varie difficoltà.
Di prima mattina, si è diretto a Vipiteno e poi
è proseguito per la Val di Vizze (BZ) fino a
San Giacomo e Sasso, ultimo paese raggiungibile in macchina. Da qui ha iniziato la dura
salita verso il confine austriaco costituita da
un sentiero militare nel quale non è permesso il transito ai veicoli. Passando per il Passo
delle Vizze (m. 2.276) ha trovato la neve
che gli ha reso il percorso ostico, infatti non
sono mancate parecchie slavine da superare.
Inutile dire che con queste condizioni non
poteva più pedalare, anzi solo spingere e
alzare la bicicletta carica del bagaglio per
arrivare in cima. Tuttavia la bella giornata lo
ha ripagato regalandogli un bel panorama e
la vista del Gran Pilastro (m. 3.510). Giunto
al confine con l’Austria, si sono ripresentati
gli stessi ostacoli anche per la discesa: tanta
neve per diversi chilometri. Nel tardo pomeriggio è giunto alla meta della seconda
giornata ovvero alla cittadina di Mayrhofen.
Qui Federico ha passato la notte all’aperto
riparandosi sotto ad un nocciolo in una piccola tenda, stanco e con le braccia dolenti
per la fatica.
La mattina del terzo giorno, come aveva
stabilito, è ripartito per Monaco percorrendo gli ultimi chilometri, sicuramente
più pianeggianti, ma comunque sofferti.
Finalmente la sera del 23 aprile è arrivato
a destinazione lasciandosi alle spalle circa
360 km.
Anche Federico, come hanno fatto i
nostri nonni nel secolo scorso, ha voluto
trasferirsi in un altro paese per trovare
lavoro ma, a differenza dei tempi passati, la scelta di andare in bicicletta è stata
spinta dalla determinazione di provare
una nuova avventura e non strettamente
da una necessità. Federico è riuscito così a
dimostrare che dopo l’Università le sfide
sono ancora tante e, talvolta, danno molte soddisfazioni se portate a termine con
caparbietà e secondo quanto prefissato.
Ora lavora nel settore per cui ha studiato e per il quale dimostra passione ed
interesse.
Il 24 giugno 2014, si è laureata anche
Martina, sorella di Federico, in “Relazioni
Internazionali Comparate”, presso l’Università di Venezia e ha trovato impiego presso
l’azienda GEOX a Montebelluna, come mediatrice nelle relazioni con l’estero.
La famiglia
23
L’angolo della vignetta di Andrea Manfroi
Non manca neanche questa volta la Vignetta di Andrea! Come in tutti i giornali di grande tiratura, anche nel nostro umile ma importante
giornalino, un angolo dedicato al sorriso ci deve essere! E spero che tanti sorridano alla vivace fantasia del nostro vignettista!...Come
notiamo però, non tutto è “ridicolo”! Come nella vita, nella Vignetta ci sono le regole chiare, precise, condivise (ben stampate sopra
ogni disegno..), ma poi in pratica, nella realtà, le cose sono ben diverse! Talvolta tragiche, talvolta solo ridicole...Il personaggio della
vignetta è proprio come tutti noi: bravo nella teoria, ma poi disastroso nella pratica! Conseguenza: leggiamo le vignette, ma cerchiamo
di non arrivare a combinarle grosse nella pratica, anche noi!
“FROMAGERIE LA LUMIÈRE”:
un sogno, un po’ sospirolese, diventato realtà
“Fromagerie La lumière”: la luce!
Questo è il nome che la Caritas di
Ruhengeri –Rwanda ha scelto per il
caseificio che è stato inaugurato il 10
febbraio scorso a Nyakinama.
Io c’ero, o meglio noi, Jardin de los
niños, “Insieme si può”, c’eravamo…
ed uso questa espressione con l’orgoglio di chi ha toccato con mano i
frutti dell’impegno e della costanza
di tante persone.
Innanzitutto l’impegno di Modeste,
il giovane veterinario, venuto in Italia
per imparare a lavorare il latte e che
ha trovato nei casari di Camolino e
Sedico validi “insegnanti” oltre alle
offerte lasciate da numerosi clienti.
Il caseificio lavora 300 litri di latte al
giorno, producendo formaggio e, su
ordinazione, ricotta e burro e costituisce un’eccellenza per tutto il Ruanda.
Ho portato a casa alcune caciotte
e ho fatto assaggiare il formaggio
ruandese a molte persone, fra cui,
importantissimi, i casari di Camolino e Sedico. Unanime è stato
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l’apprezzamento.
Confesso che, normalmente, sono
“allergica” alle inaugurazioni, perché
troppo spesso si pronunciano parole
vuote e si stringono mani solo per
convenienza, ma qui ho sentito l’energia di persone che hanno lavorato
per la loro vita, per la loro dignità,
per creare il loro futuro. Sono le 250
famiglie beneficiarie del progetto
e sono le mamme, le vedove, una
sessantina di donne, che sedevano
composte e forse frastornate dal
chiasso che si faceva intorno.
Winifrida Nyirabarera, una di loro, ha
parlato alle autorità: ha raccontato
la sua storia di mamma e, insieme
quella del progetto “La lumière”. Ha
detto: “Abbiamo iniziato nel 2010 e
ancora oggi siamo qui con Caritas. Le
nostre condizioni iniziali erano miserabili, eravamo incapaci di soddisfare
i bisogni primari dei membri delle
nostre famiglie, come l’alimentazione, il vestiario, la scolarizzazione dei
nostri figli e l’assistenza sanitaria, ora
possiamo vivere dignitosamente in
una casa e mandare i nostri figli a
scuola”.
Mi piace ricordare, in conclusione,
l’intervento del vescovo di Ruhengeri,
monsignor Harolimana.
Ha affermato innanzitutto che la
chiesa cattolica ha nella sua missione
intrinseca lo sviluppo
integrale della persona e ha augurato
al caseificio di Nyakinama di poter
proiettare la sua luce per dissipare
l’oscurità, la malnutrizione e l’ignoranza nella popolazione locale.
Ha rivolto, quindi, un caloroso saluto
e ringraziamento ai benefattori italiani che hanno sostenuto il progetto
Modeste e l’inaugurazione coi fiocchi
con queste le parole:“ Grazie di cuore
per la vostra amicizia, il vostro sostegno, la vostra fedeltà. Prometto
una franca collaborazione per il bene
della nostra gente”.
MTVedana
Bollettino interparrocchiale
Fondazione “Salvatore e Cornelia Vastano” Onlus
I Vastano, dott. Salvatore
e Cornelia la moglie. a Sospirolo erano conosciuti. Particolarmente la Signora Cornelia
era stimata ed anche amata per
la sua gentilezza e semplicità.
Tutti noi siamo stati testimoni
della grande fortezza e dignità
con cui ha affrontato la sua
malattia, assieme al marito.
Dopo la morte della moglie,
a il dott. Salvatore non trovò
pace e ben presto la volle raggiungere. Prima però desiderò
donare tutto quello che possedeva in opere di solidarietà,
soprattutto la splendida villa
e le sue collezioni di Armi (Ai
Carabinieri), di fossili, di francobolli, e strumenti ottici, ecc
a varie Associazioni che lui
contattò personalmente. Con
la vendita della villa volle creare una FONDAZIONE, per la
Solidarietà sociale a favore di
minori bisognosi, svantaggiati,
diversamente abili, a rischio di
devianze o dotati di eccezionali capacità nello studio e/o
in attività artistiche e sportive:
sono gli scopi statutari della
Fondazione “Salvatore e Cornelia Vastano” Onlus.
Con sede a Cava de’ Tirreni
in Viale Marconi 55 (Parco Beethoven), la Fondazione è stata
costituita nel novembre 2011
per volontà del Dott. Salvatore
Vastano, medico ginecologo,
nato a Cava de’ Tirreni il 28
agosto 1935 e scomparso a Sospirolo (BL) il 19 aprile 2012,
che per lungo tempo ha svolto
la sua attività professionale a
Cava de’ Tirreni e nell’intera
provincia di Salerno.
Coadiuvato dalla moglie,
la biologa Cornelia Schaefer,
Salvatore Vastano si dedicò
con grande impegno e passione alla cura di patologie comportanti situazioni di infertilità,
consentendo a numerosissime
coppie, provenienti anche da
altre Regioni, di avere dei figli.
Quando nel settembre 2011
Sospirolo – Gron
rivide dopo tanti anni l’Avv. Vittorio Del Vecchio, suo compagno di Liceo ed attuale Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione,
il Dott. Vastano gli manifestò
subito il suo desiderio di costituire una realtà che potesse
aiutare i bambini bisognosi e
svantaggiati.
E così, con atto del notaio
Palumbo di Belluno dell’8 novembre 2011, si è costituita la
Fondazione “Salvatore e Cornelia Vastano” Onlus, che sabato
13 dicembre 2014 è stata presentata alla città ed alla stampa
nell’Aula Consiliare del Palazzo
di Città di Cava de’ Tirreni.
Nel segno e nella volontà
del suo fondatore, la Fondazione “Vastano” persegue esclusivamente scopi di solidarietà sociale, concentrati in particolare
nell’assistenza socio-sanitaria
e nella beneficenza a favore
di minori bisognosi, appartenenti ad una delle seguenti
categorie:
– minori diversamente abili
con menomazioni fisiche
o psicosensoriali;
– minori svantaggiati o a rischio perché privi di un
idoneo ambiente familiare,
vivendo in un contesto socio-culturale che favorisce
ogni forma di devianza;
– minori con eccezionali
capacità nello studio o in
attività artistiche e sportive, appartenenti a famiglie
economicamente disagiate.
Le attività di solidarietà sociale della Fondazione “Salvatore e Cornelia Vastano” Onlus
vengono attuate mediante:
– erogazione di contributi per
l’inserimento dei suddetti
minori in strutture specializzate;
– elargizione di borse di studio;
– donazione di protesi e sussidi tecnici ed informatici
inerenti le menomazioni di
Con atto del notaio Palumbo di Belluno dell’8 novembre 2011, si è costituita la
Fondazione “Salvatore e Cornelia Vastano” Onlus, che sabato 13 dicembre 2014
è stata presentata alla città ed alla stampa nell’Aula Consiliare del Palazzo di
Città di Cava de’ Tirreni.
tipo funzionale e per facilitare la comunicazione interpersonale, l’elaborazione
scritta o grafica e l’accesso
all’istruzione ed alla cultura;
– donazione di strumenti tecnici e musicali e contributi
per consentire la partecipazione a corsi di formazione o di perfezionamento in
ogni settore dell’istruzione
e dello sport;
– istituzione, organizzazione e conduzione di corsi
di istruzione di sostegno o
complementari e di corsi di
istruzione e formazione in
lavori rispondenti alle realtà produttive del territorio,
specialmente nei mestieri
artigianali a vocazione tradizionale.
Tra le attività recenti messe in campo dalla Fondazione
“Vastano”, da segnalare l’emanazione di un bando indirizzato a tutti i dirigenti scolastici
cittadini ed alle associazioni
di politiche sociali e di volontariato del territorio per la
presentazione di domande di
contributo economico o altre
forme di sussidio per interventi
di sostegno sociale e sanitario
in favore di minori bisognosi
di Cava de’ Tirreni e dell’intera
provincia di Salerno.
Il Vangelo dice: ”molto vien
perdonato a chi molto ha amato! Riposino in pace! Cornelia
e Salvatore, per la misericordia
del Signore che mai si lascia
vincere in BONTA’!
25
S
ono un ex-alunno del
Maestro Casanova Vittorio. Frequentavo la 4 Classe
nella Scuola di Mis negli anni
1956-8. Eravamo una pluriclasse. Una trentina di alunni, l’età era molto varia. Io
ero il più giovane, sui dieci
anni, il più anziano era già
un uomo! Mi ricordo che
Piaz Franco fumava già….
Sono passati tanti anni, ma
i ricordi sono sempre vivi e
di grande riconoscenza per
il NOSTRO Maestro! Quando
ci incontravamo lo salutavo
sempre: ”Buongiorno, signor
Maestro!” e sentivo che lui ne
era orgoglioso!
Il Maestro non metteva
paura. Era esigente ma non
troppo. Spiegava la lezione in
modo semplice e concreto. Ci
portava spesso fuori di scuola
per metterci a contatto con la
realtà e, da questa, partiva per
istruire. Siamo stati alla Certosa di Vedana e l’abbiamo visitata tutta, assieme ad un Padre
Certosino. Siamo stati nella
Valle del Mis, percorrendo la
vecchia strada fino alla Val
Falcina, alla casa di Speranza
Carlo, un anziano che vi viveva con sua moglie. Mi ricordo
che ci ha parlato di fare molta
attenzione alle vipere e alle
punture dei ragni ecc. Quello
che mi colpì fu il suo continuo
tremolio e la povertà in cui
viveva con la moglie, ma loro
Grazie signor Maestro!
Anno scolastico 1958-59. Classe terza a Maras.
ci hanno accolti con grande
cordialità! Con la Classe abbiamo visitato il Lago di Vedana con i pescatori, per ammirare le specie di pesci che
vi si trovavano (Carpe, ecc.,
non le solite trote). Il Maestro
aveva l’hobby di parlarci della
vita delle rane iniziando dalla
deposizione delle uova, poi i
girini e poi le rane... E così la
nascita di tanti altri animali o
anche piante e fiori…
Spesso ci mandava a raccogliere rami, fiori, fidandosi
delle nostre capacità e aiutandoci a capire le bellezze
e le regole della natura. E noi
eravamo contenti di uscire e
arrampicarci sulle pendici del
Colle di santa Giuliana.
Il Maestro teneva la disciplina con naturalezza. Non è
mai ricorso alla violenza fisica
(urla, “bacchettate”, sberle..).
Talvolta qualche pizzicotto per
far sentire la gravità della situazione. Anche con i genitori
manteneva ottimi rapporti: lo
stimavano e nessuno è stato
mai chiamato a scuola per la
cattiva condotta di qualche
alunno.
Non ha mai parlato delle
vicende della val del Mis accadute durante la Guerra. Di
Gena parlava in modo vago,
forse perché eravamo ancora
piccoli. Ci ha dato sempre il
senso di una serietà “velata”,
cioè buona, per il bene dei
suoi ragazzi, non per il suo
tornaconto. Mi ricordo le belle
ricreazioni nel piccolo cortile.
Noi giocavamo con una piccola palla riempita di “foiole”
mentre il Maestro con i suoi
colleghi in disparte controllavano, parlando tra di loro con
serenità.
Un bel ricordo che ho del
Maestro è legato al “Presepio
Vivente” che con lui abbiamo
organizzato nella Sala dell’Asilo di Sospirolo, preparandolo
nei pomeriggi…
Durante questi ultimi anni
ci siamo rivisti. Purtroppo anche in circostanze di malattia.
Ricordo la sua visita quando
ero ricoverato per una delicata operazione e lui con la
moglie son venuti a salutarmi.
La sua figura di maestro mi ha
sempre dato serenità, forza e
sento verso di lui una grande
riconoscenza. Come del resto
tutti noi suoi ex-alunni. Per
questo vogliamo salutarlo ancora come ai bei tempi della
Scuola (...quella che informava, ma soprattutto FORMAVA
le persone): “BUONGIONO,
SIGNOR MAESTRO” E GRAZIE DI TUTTO!”.
Pierangelo a nome di tutti
Flores da Cunha abbracia Albona
Flores abbraccia Albona. L’associazione sospirolese
“Amici di Flores da Cunha”, che finora si è concentrata
nel promuovere scambi con la città gemellata di Flores
da Cunha in un’ottica di valorizzazione delle diversità
culturali, da oggi si occuperà anche di mantenere i
rapporti con un altro importante comune gemellato
con Sospirolo, quello di Albona (Labin), legato da storie di emigrazione simili a quelle con il Brasile e che
la comunità sospirolese non vuole certo dimenticare.
Così, grazie a una variazione formale allo statuto approvata all’ultima assemblea del 28 febbraio scorso, i
soci hanno stabilito che è doveroso che l’associazione
si occupi anche di incentivare e supportare attività di
scambio tra giovani, famiglie, associazioni di tutte
le comunità gemellate, continuando certamente a
26
dedicarsi al legame con entità sospirolesi nel territorio
brasiliano, ma spingendosi fino all’Istria. Non solo: gli
“Amici di Flores” saranno riferimento per emigranti e
discendenti di emigranti sospirolesi in tutto il mondo,
come da statuto.
Proprio in occasione dell’assemblea, inoltre, è stato
ricordato un tragico e importante anniversario accaduto proprio ad Albona 75 anni fa. Alle 4.35 circa del
28 febbraio 1940, nelle miniere di carbone dell’Arsa,
nei pressi delle città istriane di Albona ed Arsia, vi fu
una terribile esplosione che determinò la morte di
185 minatori, cittadini italiani di nazionalità italiana,
croata e slovena. Si trattò di uno dei più gravi incidenti
minerari di tutti tempi e, probabilmente, del più grave infortunio collettivo della storia d’Italia, di cui si è
sempre parlato poco; proprio nei giorni scorsi si sono
svolti ad Albona e Trieste degli eventi per commemorare il disastro.
Ass. Amici di Flores da Cunha
Bollettino interparrocchiale
Nel Centenario della Grande Guerra
L’alpino Beniamino Apigalli
A
maggio 1915 tutta la zona
delle Tre Cime è ancora
coperta di neve sino a Misurina e il lago è ghiacciato. E’
il settore della 10a divisione
che ha in loco alcune compagnie del battaglione alpino
Pieve di Cadore, agli ordini
del maggiore Buffa di Perrero. Il comando è ubicato
alla testata della Val dell’Acqua, dove è stata costruita
una casermetta in muratura
defilata allo sguardo nemico, e dove si trova anche
la 67a compagnia (capitano
Busolli). La Val dell’Acqua è
una brulla vallecola che dalla
Casera di Rinbianco risale
sino al piedistallo delle Tre
Cime e quindi alla forcella
Col di Mezzo (2.315 m s.m.),
tra lo sperone occidentale
della Cima Ovest e la vicina
forcella dell’Arghena. Presso
queste due forcelle la 67a ha
due piccole guardie, ma gli
alpini sono per la maggior
parte impiegati ad eseguire
lavori di rafforzamento delle
trincee e dei ricoveri. Proprio a forcella Col di Mezzo
si trovano di guardia il sergente Beniamino Apigalli di
Sospirolo e l’alpino Luigi De
Mario Casau di Costalissoio.
Siamo al confine con l’Impero
Asburgico e bisogna presidiarlo per impedire che il nemico, nell’imminenza dello
scoppio della guerra, approfitti della situazione di stallo
per penetrare in territorio
italiano. Il 19 maggio un’intera compagnia di Landesschuetzen tirolesi sale ai piedi
delle Tre Cime con questo
obiettivo, ma, trovando gli
alpini pronti ad ogni evenienza, gli austriaci devono
rinunciare ai loro propositi e
ritirarsi. Nei giorni seguenti si
limitano a frequenti sopralluoghi di graduati e sottufficiali i quali, disarmati e muniti di binocolo, osservano da
vicino gli apprestamenti degli
Omaggio
a Violeta Parra
“Gracias a la vida
che mi ha dato
tanto”. È il titolo del
concerto-omaggio
a Violeta Parra che
si è tenuto giovedì
21 maggio nella
sala “Pellizzari”.
Il titolo si ispira a una delle canzoni più celebri della
nota cantante cilena attiva a cavallo tra gli anni
Cinquanta e Sessanta. Alla cantautrice e poetessa
va il merito di aver contribuito al recupero e alla
Sospirolo – Gron
alpini e cercano anche di parlare con loro. Ma senza risultato perché è severamente
proibito rispondere, anzi gli
alpini hanno l’ordine di porsi
davanti a loro per impedire
la visuale. Questa commedia
dura sino al giorno 22 maggio, quando gli austriaci si
ritirano sulle loro posizioni,
in particolare presso il Rifugio Tre Cime, sul tetto del
quale hanno issato una bandiera della Croce Rossa. La
mattina del 24 maggio – è un
lunedì - si presenta serena e
con temperatura mite (15°).
A mezzanotte è scoppiata la
guerra, ma nessuno si è preoccupato di avvertire i diretti
interessati, ovvero gli alpini
di presidio ai piedi delle Tre
Cime che continuano tranquillamente i lavori di rafforzamento delle posizioni. La
comunicazione ufficiale arriverà con 24 ore di ritardo, ma
ci pensa il nemico alle 8 e 45’
a dare la sveglia: due rombi in
rapida successione mettono
l’allarme tra gli alpini che si
fermano impietriti. Il cannone
Skoda M75/96 di monte Rudo
(Rautkofel) spara a shrapnel
contro monte Piana due proi-
diffusione delle tradizione popolari del Cile. Grazie
allo spirito sanguigno che la contraddistingueva,
la Parra ha sempre riposto nei suoi pezzi la
denuncia e la protesta per le ingiustizie sociali.
Lo spettacolo ha portato sul palco proprio
uno spaccato di vita cilena di quegli anni,
rappresentata nelle scenografie e accompagnata
dalla musica struggente della Parra. La serata
è stata organizzata dall’associazione Makena
in collaborazione con il gruppo de “I Whiskey
distillando fiori” e la Pro loco, con il patrocinio del
Comune. L’Associazione onlus Makena si occupa
di progetti umanitari in Kenya con la presenza
di volontari che contribuiscono al sostegno dei
bambini ospiti della “Cà dei Cit” (casa dei bambini)
per garantire loro un’infanzia dignitosa.
ettili, a cui fa seguito un terzo
colpo che scoppia a forcella
Col di Mezzo. Il sergente
Apigalli muore sul colpo
diventando il primo caduto
del fronte dolomitico, mentre l’alpino De Mario rimane
gravemente ferito e morirà
qualche giorno dopo all’ospedale di Auronzo. Essi, che
non hanno preso alcuna precauzione pensando ad una
giornata come le altre, sono
così vittime dell’inefficienza
delle comunicazioni.
Questi due alpini della 67a
compagnia hanno il triste primato di essere stati i primi
caduti del fronte dolomitico.
Durante tutta la giornata
del 24 maggio l’artiglieria
austriaca, dal monte Rudo e
dal monte Specie, spara contro gli italiani e alcuni proiettili arrivano sino a Misurina
colpendo la superficie ghiacciata del lago. La risposta
italiana arriva solo il giorno
seguente, quando la 58a batteria del Gruppo Belluno,
da forcella Lavaredo, apre il
fuoco contro il Rifugio Tre
Cime colpendolo e incendiandolo al quinto tiro. Sepp
Innerkofler, famosa guida e
proprietario del rifugio, osservava sconsolato la scena
dalla cima del Paterno.
LA GUERRA È INIZIATA
Il nome di Beniamino
Apigalli e di Luigi De Mario
sono ricordati nei testi che
trattano la Grande Guerra
combattuta sul fronte dolomitico per questo “primato”.
Per motivi di ordine alfabetico il nostro Beniamino è il
primo della lista dei 116 sospirolesi caduti nella Grande
Guerra riportata sul monumento che si trova all’interno
del cimitero.
G.Tosato
27
■
Anniversari
■
Lo scorso Natale è stato un giorno speciale per
LINA MARIN, avendo raggiunto l‘ambita meta del
90° compleanno, festeggiata dai figli, nipoti, pronipoti e parenti. Una nota curiosa merita di essere segnalata: Lina, sposa di Sogne Pietro, ha avuto l‘ultimo dei tre figli, Mario, il giorno di Natale. Lina era
figlia di De Zanet Maria (dei Ciani) e di Marin Ilario
ed anche lei è nata il giorno di Natale. La nonna di
Lina, Giuseppina Burlon, sposa di De Zanet Angelo
(dei Ciani), da cui ha avuto numerosi figli, ha dato
alla luce una bambina proprio il 25 dicembre negli anni’20. E‘ il caso di dire che per le famiglie De
Zanet-Marin-Sogne il Natale è stato davvero una
giornata all‘insegna della “natività“. Dalle pagine
del bollettino, giungano a Lina gli auguri della comunità per questo importante traguardo e perchè
possa avere ancora salute e serenità.
90° COMPLEANNO
55 ANNI DI MATRIMONIO
60 ANNI DI MATRIMONIO
FLORA e RICCARDO DE POI
Il 23 dicembre 2014 hanno festeggiato i 55
anni di matrimonio con famigliari e amici.
Tanti auguri per il traguardo raggiunto e si
augura tanti anni di vita insieme. In casa OLIVOTTO grande festa per ELIO e ANNA che hanno raggiunto il fatidico traguardo dei 60 anni
di Matrimonio! Nella loro bella casa, circondata dai figli, da parenti ed amici, dopo la celebrazione della
Messa di Ringraziamento, hanno condiviso la loro gioia e i loro ricordi. Che il Signore vi accompagni nella
vostra bella avventura iniziata nell’amore e portata avanti con tanto impegno e tanta speranza! AUGURI
fraterni e cordiali da tutti i lettori del Bollettino!
Annunci di nascita
Gron-Torbe
LUDOVICO ZACCARON
nato il 25 novembre 2014,
di Ivan e Silvia Calonego.
28
La nonna Patrizia Roldo
annuncia con grande gioia
la nascita del nipotino
BRAYAN CAMILO
di Thiago e Sharon De
Doná
nato il 4 gennaio 2015
e residente a Regolanova.
I nonni Renzo Moro
e Marilena Drecogna
con la zia Federica
annunciano con gioia
la nascita del loro nipotino
GABRIELE TOMBA
di Luca e Elisa Moro,
nato a Palmanova (UD)
il 16 gennaio 2015.
I nonni
Menegolla Gianni e Luana
con la zia Eleonora
annunciano che il 23 maggio 2015 è nata la nipotina
GIADA MENEGOLLA
di Alessandro
e Viviana Lovat,
residenti a Santa Giustina.
PAGNUSSAT JESSICA
di Patrizio e Donatella Prade,
nata a Feltre
il 13 gennaio 2015.
Residenti a Limana.
Bollettino interparrocchiale
■
Gruppo Sospirolo-Gron
E
ccoci qui, fieri di poter
raccontare le nostre bellissime esperienze e avventure
fatte insieme… “nostre” sì ma
chi siamo noi? Innanzitutto ci
presentiamo: siamo cinque
semplici ragazzi (tra i 16 e i
18 anni) sotto la guida di due
saggi capi e abbiamo tutti un
forte legame che ci unisce: lo
scoutismo.
Certo, perché se ancora non lo sapete proprio
quest’anno grazie alla volontà di molte persone è stato
ri-istituito il clan di Sospirolo.
Ed è proprio con la convinzione che uniti, seguendo
i sani principi scout avremmo potuto “lasciare il mondo
migliore di come lo abbiamo
Clan La Sorgente
trovato”, durante quest’anno
abbiamo cercato di portare
un aiuto concreto alla nostra
comunità, sospirolese e non.
Durante questo periodo
trascorso insieme abbiamo
svolto molte attività tra le quali: molte uscite, aiuto settimanale a persone e famiglie bisognose, un gemellaggio, un torneo di calcio a 5 e un campo
invernale molto particolare; in
questo campo infatti abbiamo
avuto l’opportunità di stare a
contatto con gli ospiti del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto
(persone diversamente abili).
Poter animare loro la messa,
aiutarli a mangiare o semplicemente parlare con loro e
farsi raccontare le loro storie
è stato appassionante e i loro
sorrisi sono stati più belli di
qualsiasi ringraziamento. Felici
di questa esperienza durata
tre giorni, speriamo di avere
l’occasione di poterla rifare.
Altra uscita importante è
stata quella sul Monte Grappa nella quale abbiamo fatto un’escursione notturna
fino ad arrivare al santuario.
Abbiamo fatto anche un gemellaggio con il clan di Mira,
Scout
■
portando i ragazzi veneziani
alla scoperta degli splendidi
paesaggi sospirolesi, i Cadini
e La Soffia.
Per quanto riguarda l’aspetto religioso dello scoutismo abbiamo realizzato una
cena ebraica e, assieme a tutti
i clan della provincia, abbiamo avuto l’opportunità, anzi,
il privilegio di poter visitare la
Certosa di Vedana.
Ringraziamo di cuore tutti
coloro che hanno permesso
e voluto che il clan venisse riistituito dopo così tanti anni,
speranzosi di portare un valido sostegno, che cercheremo
di migliorare negli anni, alla
comunità.
Clan La Sorgente
Clan “La Sorgente” in vari momenti
delle attività svolte con passione durante quest’anno.
Sospirolo – Gron
29
■
Diario
■
Pietro De Cian
“Diario del mio viaggio”
di Pietro De Cian (1941-1947) - decima puntata
I
ntanto i prigionieri sotto le
loro povere tende con mezzi
di misera efficenza, con ingegno portavano a termine centinaia di varie specie di lavoretti
artistici, radunati poi in tutti i
blocchi, venne aperta una magnifica mostra d’arte nel mio
blocco e dopo alcuni giorni
veniva esposta all’esterno per
i borghesi dove si ebbe un
grande successo, colonne di
macchine lussuose venivano
dalla Capitale e dagli altri paesi
vicini, la commissione assegnò
i premi ai lavori che più mostravano massima precisione,
in breve tutto fu acquistato dai
visitatori.
Intanto si incominciava
salutare i priionieri di altri
blocchi che, già vestiti da frati
(come si usava dire noi) si avviavano alla stazione.
Il turno arrivò presto anche
al nostro blocco, le partenze
si susseguivano con brevi intervalli, le chiamate venivano
effettuate per ordine alfabetico
così le più volte venivano divisi parenti e amici.
Alla metà di Febbraio
(1943) sulla lista c’ero incluso anch’io, Gorza, De Toffol,
Paniz e altri amici. Da poco
tempo cominciava ad arrivare
la posta da casa così la partenza troncava di nuovo il nostro
unico sollievo.
In attesa della partenza si
passò al V° blocco, dopo dieci
lunghe giornate veniva chiamata la prima lista dei partenti
sempre coll’ordine alfabetico
che finì col dividerci, con me
partì Gorza, De Toffol, Fiabane.
Passati al III° blocco si
passò disinfezione e rivista, ci
dettero alcuni capi di vestiario.
28-2-43
Si montava in treno lascian30
do il bacino di Zonder Water,
per nascondere la direzione
si proseguì sulla via d’arrivo,
ma fatto un giro alle colline si
ritornò di nuovo sulla linea di
Pretoria; la nostra destinazione
pareva fosse la zona di Cape
Town per lavori agricoli, invece il giorno dopo rifacendo
la strada già percorsa mesi a
dietro ci siamo resi conto che
si trattava di ben altro; si era
in piena estate, si vedevano
magnifici panorami lungo gli
avvallamenti degli alti piani.
Alle quattro pomeridiane il
treno percorrendo con velocità
ridotta lungo la panchina, si
andò a fermare accanto a una
nave passeggeri.
Per la terza volta dopo una
minuziosa rivista inaspettata,
staccavo i piedi dalla terra ferma per entrare nelle stive di un
galleggiante lasciato in balia
delle onde oceaniche.
(partenza da Durban?)
I PRIGIONIERI LASCIANO
DURBAN
1-3-43
Prima del tramonto l’Imperatrice Canadian Pacific di 28
mila T. di stazza, salpava.
Appena presi i posti nelle
stive ci diedero libertà di uscire
sul ponte, la nave si staccava
dalla panchina allontanandoci
piano piano dalla costa: non
lo nascondo che in tutto il mio
corpo percorreva un leggero
brivido, su tutto il ponte regnava un silenzio di tomba non
si udivano che i sordi frastuo-
ni dei motori, tutti gli sguardi
erano diretti verso terra che
sempre più s’allontanava sparendo gradatamente dietro un
leggero velo nebbioso, erano
per tutti senza distinzione di
nazionalità e religione gravi
minuti di raccoglimento; che
Iddio ci proteggesse durante
il lungo viaggio che stavamo
per compiere.
Per tre giorni si continuò
navigare, spingendoci sempre
più a Sud, il mare si faceva
sentire sempre più, il vento
proveniente dal Sud, soffiava
incessantemente, tagliato dagli
alberi si udivano continui acuti
mugolii, fredde e fitte nebbie
continuavano ad avviluppare la nave per alcuni giorni
peggiorando ancora ancor di
più la nostra situazione, le ore
sul ponte erano interminabili
rannicchiati uno vicino all’altro
possibilmente riparati dal vento e dall’acqua che più volte
le onde venivano a spazzare il ponte nei momenti che
la prua veniva inghiottita dai
vuoti d’acqua. Questa volta
però, benché il mare raggiungesse il colmo delle sue furie,
non soffrivo il mal di mare.
Tre stive, una sotto l’altra,
erano a nostra disposizione.
Noi quattro eravamo nell’ultima in fondo a livello d’acqua,
però consumati i pasti (dove
non si perdeva tanto tempo) si
poteva starsene dalla mattina
fino al coprifuoco in coperta.
Quasi ogni giorno veniva dato il finto allarmi con la
presenza del colonnello comandante che controllava in
quanti minuti veniva eseguita
la manovra.
Intanto dopo quasi una
settimana di navigazione oltrepassato il punto di comunicazione delle correnti tra
i due grandi oceani, il mare
cominciava a calmarsi, il cielo
a rischiararsi lasciando proiettare sulla nave i tiepidi raggi
ancor lontani del sole.
Ogni giorno passava, sempre più ci avvicinavamo all’equatore, il sole ci dava la prova
riscaldando sempre di più.
Passavano così, lunghi
giorni senza mai scorgere
nulla all’infuori dell’immensa
vastità oceanica e cielo, ore
malinconiche e interminabili
appoggiato al parapetto fissando ora l’azzurra acqua tagliata
dalla prua, ora il ruffolio (sic!)
prodotto a poppa, o seguirne
il continuo allontanarsi con
lunghi voli dei pesci rondine,
un giorno tutta la nave fu in
allarmi che durò ben poco. A
prima vista sembravano due
sottomarini invece erano due
balene che cercavano d’allontanarsi buttando in aria alti
getti d’acqua.
Per la maggior sicurezza e
tranquillità ci venne concesso
di poter dormire in coperta,
ma la brezza notturna ancora non ci permetteva si provò
una notte ma dopo la mezza
notte i più dovettero ridiscendere.
Il bisogno mi insegnò il
modo di metter piede nelle
cucine dove venivano richiesti
prigionieri per la pulizia, in
un giorno e mezzo mi rifeci
per tutto il tempo del viaggio
quanti rifiuti venivano buttati
a mare cosa che a noi non ci
capitava benché a bordo di
quella nave ci fosse stata della
gente più comprensiva e meno
seccante, il servizio di guardia
montava senza armi.
Di giorno portavano dei
manganelli per distinzione
certamente non vi era bisoBollettino interparrocchiale
■
Pietro De Cian
gno di metterli in azione, la
situazione si presentava critica
tanto per gli uni che per gli altri, in viaggi così lunghi senza
scorta quello che c’è di nascosto già preparato nessuno lo
sa, ogni momento può essere
catastrofico chi dovunque si
trovi a bordo a dei galleggianti
vive continuamente nell’incerta speranza di rimettere piede all’altra sponda, in special
modo nei momenti come quelli che, non solo si può venire
travolti dai marosi a causa di
qualche incidente, ma i più
dalla spietata caccia fatta da
altri nostri simili.
LA NAVE È COLPITA,
NAUFRAGIO
Alla prima ora del tredicesimo giorno di navigazione,
ore 0.15 14 Marzo mentre tutti
dormivano un poderoso scossone mi svegliò, pareva il terremoto, i piatti scivolavano dai
tavoli, i bicchieri ruzzolavano
dai loro posti, insomma quanto era di mobile si spostava, al
primo istante rimasi intontito
ma mi ripresi subito vedendo
che tutti si davano da fare con
i salvagente e poi si buttavano
a rotta di collo su per le scale; cosa stesse accadendo non
me lo spiegavo ancora, chiamo Gorza ma non risponde,
era già fuggito, per non perder troppo tempo presi il mio
salvagente che tenevo sempre
sotto la testa e mi buttai di corsa su per le scale inseguito da
De Toffol e Fiabane, gli inglesi
addetti al nostro servizio di
guardia incitavano disperatamente gli ultimi rimasti a salire, intanto cominciò strillare
la suoneria d’allarmi allora mi
assicurai quasi per certo cosa
stava succedendo fra il pigia
pigia ormai stavo superando la
quarta scala davanti alla porta
d’uscita, sul ponte gli addetti
alla difesa si trovavano ormai
inquadrati coi rispettivi salvagenti a posto, altri liberavano
dai cordami le zattere tenute
Sospirolo – Gron
là sospese, salito sul ponte assegnatoci durante i finti allarmi compresi ancor meglio la
situazione: i marinai con pile
in mano aiutati da altri disponevano i mezzi di salvataggio
pronti per il lancio.
Le macchine cessarono di
funzionare, in pochi minuti
la nave si fermò, regnava un
silenzio di tomba interrotto
soltanto dai comandi del comandante che dal suo posto
dirigeva la manovra. La nave
non pareva più quella degli altri giorni dava un aspetto triste.
Gli alberi inclinati leggermente sul fianco destro parevano
addolorati per la mortale
ferita, intanto sempre più si
inclinava, il colonnello comandante a mezzo dell’interprete
ci smascherò le nostre ultime
speranze citando il disastroso
evento ormai da nessuno di
noi ignorato, ci raccomandò
di star calmi come si dimostrò
fino a quel momento aspettando suoi ordini.
Ma subito quel sinistro
silenzio si spezzò e successe quello che in tutti i simili
casi succede, preghiera, gridi
d’aiuto, implorazioni, pianti,
abbracci d’addio, chi supplicava la Vergine per i figliuoli
la moglie, e immancabilmente
tutti la mamma il padre e fratelli che si stava per lasciare, in
quella notte oscura nel cuore
dell’immensità del Oceano,
anch’io ero scosso da un forte
e infrenabile tremolio in tutta
la vita, davo la colpa che mi
trovavo semi nudo con sole
mutandine ma non era freddo
da tremare, avevo la bocca e
la gola arsa dalla sete, tentai
di ritornare nella stiva per
dissetarmi e coprirmi ma mi
tagliarono la strada, intanto la
nave pareva ritornasse normale, l’acqua entrando nelle stive
bilanciava il peso.
Per levarmi da quell’ incubo spaventoso aiutai il sergente interprete e altri inglesi
a sbrogliare le zattere dal cor-
dame e tirarle vicino al parapetto, e poi con vero cuore
come forse non mai, rivolto
il pensiero a Dio esaminai la
mia coscienza preparandomi
così per il triste momento che
sempre più s’avvicinava.
Intanto la nave ricominciava aumentare la pendenza
sempre più sul fianco squarciato, chiamai Gorza e De Toffol che mi risposero subito appena assieme con la massima
calma almeno da parte mia si
prese a discutere l’imbrogliata
situazione ma niente si poteva
fare per migliorarla: ci trovavamo entrambi di fronte ad un
crocicchio dove due strade entrano nell’oscurità, soltanto la
mano di Dio poteva guidarci
come ciechi a incamminarci
sulla via della vita.
Ci mettemmo d’accordo
che chi fosse riuscito all’intento portasse notizie a casa.
I pochi minuti datici dal
sottomarino per lasciare la
nave stavano per andarsene,
da quindici ne rimanevano
ancora cinque, il parapetto
destro toccava quasi l’acqua,
il pericolo aumentava di minuto in minuto, il comandante
dal suo posto con la sigaretta
in bocca e una pila elettrica in
mano fece sentire il suo doloroso grido di - Si Salvi Chi
Può Finito il lancio dei salvataggi, chi da una parte chi dall’altra cominciarono a scendere
per le corde, noi tre si aspettava che cessasse la confusione quasi nascosti dietro una
draga, ben pochi sapevano
nuotare e vedendosi perduti
mandavano grida strazianti di
aiuto, altri volevano arrampicarsi di nuovo sulle corde ma
chi scendeva li costringeva a
ridiscendere e non potendo
far altro s’aggrappavano uno
con l’altro formando una ruota
girevole obbligando a perire
anche chi sapeva nuotare.
Sul ponte non si poteva più
reggersi in piedi, l’inclinatura
Diario
■
raggiungeva ormai i 50-60 gradi bisognava decidersi, il tempo stringeva, Gorza si staccò
da noi per guardare sul fianco
destro intanto in quell’istante
arrivò il secondo siluro che
dallo spostamento per poco
non ci fece ruzzolare fino in
fondo, un marinaio che stava
buttando in mare gli ultimi rimasti ci scoprì e voleva farci
fare il salto del fianco sinistro
a forza di caman (come on).
Guardandoci attorno era
spaventevole i due alberi maestri sembravano due giganti
bocche da fuoco tese contro
l’estrema oscurità dell’orizzonte, dalle ciminiere usciva un
denso fumo nero ,forse erano
state colpite le macchine.
Ormai non ci restava che
provare; il nostro abuso persistente poteva costarci la vita,
a stento dopo aver chiamato
Gorza che non si ebbe risposta
e con due salti si riuscì scappare dalle grinfie del marinaio
entrando per la porta che era
aperta che mette in comunicazione la prua alla poppa col
lungo corridoio che fino alla
sera prima servì da passeggiata
ai passeggeri, si camminava
con passo rapido fermandoci ogni due o tre arcate per
guardare sull’acqua se c’erano
delle zattere ma in vano, si
udivano invece dei continui
gridi soffocati, il mare sbattendo contro lo scafo aveva
ormai allontanato tutti i salvagente, intanto si proseguiva
lungo la passeggiata che fino
a poche ore prima era proibito
affacciarsi perché serviva alle
signorine e signorini di varie
nazionalità come spasso....
(Fine della decima puntata
continua)
31
■
Foto storiche
UN DOVEROSO RICORDO
Proponiamo questa foto, non
proprio d’epoca, in omaggio ad
una Associazione meritoria, i
Volontari del Sangue.
Credo che tra le Associazioni di
volontariato sia una tra le più
importanti in quanto non dona
del tempo libero o del denaro ma
dona qualcosa di personale, cioè
il sangue.
A Sospirolo la A.B.V.S. è nata alla
fine degli anni cinquanta per
merito di alcune persone di varie
frazioni del nostro comune. Ricordo
i nomi di alcuni di loro, Riccardo
Sogne, Gino Marin, Italo Bristot,
Italo Burlon, Antonio Zanolla,
Luigi Naldo, Pietro Pison, Antenore
Casanova, Corinna Balzan. Ricordo
poi che i prelievi venivano fatti al
Bar Sogne, in una saletta, seduti
su una sedia. Solo dopo molti anni
arrivava da Belluno l’autoemoteca.
In questa foto scattata davanti al
ristorante Bacchetti, nei primi anni
sessanta ad una festa annuale dei
donatori, c’è anche il Sindaco di
allora, il dott. Carlo Zasso.
Tutti i nomi dei fondatori che
ho citato sono ricordi miei e di
altri donatori : se qualcuno è a
conoscenza di altre persone che
hanno contribuito a fondare questa
associazione ce lo faccia sapere.
32
■
Benito Cadore
SCOLA CANTORUM 1942-3
Il nostro carissimo Sacrestano, Aurelio Sacchet, memoria storica della storia religiosa della Comunità di
Sospirolo, ci fornisce questa bella foto. Si tratta della Scola Cantorum di tanto tempo fa, ma che fa tornare
alla memoria i bei tempi in cui la nostra chiesa aveva un bel gruppo di uomini impegnati a solennizzare
le Messe. La foto di Aurelio, ci presenta i cantori, adulti e giovani, dopo la Messa nella festa di San Pietro
negli anni ‘40. Soddisfatti e orgogliosi del loro impegno i due Sacerdoti della Parrocchia: l’Arciprete don
Parisio e il Cappellano don Vittorio Fregona.Vogliamo ricordare i nomi dei cantori, almeno di quelli che
Aurelio riconosce. Se qualcuno potesse informarci del nome degli altri, gliene saremmo riconoscenti!
Arciprete don Parisio Paulon, Sacrestano Buzatti Arcangelo, Cadore Antonio, Cacco Modesto, Sogne
Mosè, Cacco Narciso, Vigne Emanuele (detto Lele) maestro del Coro, Lotto Modesto, Sogne Daniele,
Zanolla Antonio, Scremin Raimondo (Organista), Don Vittorio Fregona, Capellano, Buzatti Guerrino,
Mares Orazio, Sogne Vittorino, Riposi Aurelio.
Bollettino interparrocchiale
■
Associazioni
AUSER: roba da veci?
Attività Alpini
C
Il 6 gennaio, a Gron è stata celebrata la santa Messa di Epifania con
la presenza degli alpini e delle autorità di Sospirolo. Al termine della
cerimonia, il gruppo ha raggiunto il cimitero per un raccoglimento
davanti al monumento dei numerosi Caduti della guerra. Nel corso del
conflitto del ’15-’18 morirono almeno 116 soldati e 24 civili, su un totale
di circa 3100 abitanti poi in parte modificato per l’aggiunta dell’elenco
delle vittime della Seconda guerra mondiale.
Film “Fango e gloria”
Sabato 23 maggio al Centro Civico è stato proiettato il film “Fango e Gloria” di
Leonardo Tiberi, realizzato in occasione
del Centenario della 1ª Guerra Mondiale, che narra le vicende dei milioni di
giovani coinvolti in quel tragico evento,
utilizzando come simbolo proprio colui che sarà prescelto per rappresentare
l’enorme schiera dei caduti anonimi: il
Milite Ignoto.
La Grande Guerra, atroce e assurda, la
prima globale, una feroce tempesta
d’acciaio che ha devastato l’Europa e
che solo in Italia ha spezzato seicentocinquantamila vite e ferito un milione
di soldati. La prima guerra di macchine,
di uomini e di industrie combattuta da
tutti, interventisti e pacifisti, da socialisti e nazionalisti, da analfabeti e grandi
intellettuali
Nel film viene raccontata la storia di
Mario, vent’anni, nato in una località
della riviera romagnola. E’ anche la
storia dei suoi amici e della sua fidanzata, ragazzi qualunque della piccola
borghesia di provincia, entusiasti e
pieni di progetti per un futuro che a
molti di loro verrà negato. Mario, il 23
maggio 1915 dopo che il re Vittorio
Sospirolo – Gron
Emanuele III ha annunciato l’entrata in
guerra dell’Italia contro l’Austria, viene
richiamato alle armi. Dal 1914, dopo
l’Attentato di Sarajevo, vive in prima
persona i fatti della Grande Guerra, le
imboscate austriache e i combattimenti
sul Fronte Italiano fino al 1918, quando
viene ucciso da un cecchino austriaco
mentre si trovava in trincea. Nel 1920 a
Maria Bergamas di Gradisca d’Isonzo, in
rappresentanza di tutte le madri italiane
che avevano perso un figlio in guerra,
viene affidato l’incarico di scegliere fra
undici salme quella che sarebbe dovuta
essere sepolta nell’Altare della Patria a
Roma con il nome di Milite Ignoto ed
essa sceglie proprio quella di Mario.
Inizia così il suo lungo viaggio di tre
giorni da Aquileia fino a Roma,dove il
4 novembre del 1921 dà un ultimo saluto alla fidanzata Agnese e al migliore
amico Emilio che sperano che dentro
quella bara ci sia il loro Mario.
“Fango e Gloria”, oltre a contenere una
parte di fiction si avvale di materiali di
repertorio dell’Archivio Storico Luce,
sottoposti a procedimenti di colorazione e di sonorizzazione che ne accentuano la tragica attualità e inducono
■
apita spesso che quando
proponiamo a conoscenti
di Sospirolo di venire agli incontri o alle gite dell’Auser di
sentirsi rispondere: ”L’Auser?
Roba da veci!”
Certo, siamo veci e vecie,
forse di anni, ma non di spirito…
Ma l’AUSER cos’è? È un’associazione di volontariato e di
promozione sociale, impegnata
a promuovere l’invecchiamento
attivo degli anziani e a far crescere il loro ruolo nella società.
Il Circolo AUSER “Monte
Sperone” è sorto a Sospirolo
una quindicina di anni fa e
attualmente conta un centinaio di soci. Propone incontri
mensili in cui si festeggiano i
compleanni, qualche pranzo
in compagnia, gite in luoghi
di interesse paesaggistico e
culturale, trasporti per visite e
terapie, sorveglianza dei bimbi
all’uscita da scuola, sostegno
a distanza di un bambino filippino, collaborazione con
l’amministrazione comunale e
le associazioni locali per l’organizzazione di eventi culturali
a riflessioni sulla natura dell’uomo. Il
colore da vita nuova ai mille volti senza
nome fissati cento anni fa sulle pellicole
originali e li fa tornare a tutti gli effetti i
protagonisti del racconto del film, spalla a spalla con gli attori che li evocano.
Questo film, ricco di ricordi, accompagnato da un buon monologo narrante,
ha accostato il passato al presente, ren-
e ricreativi.
Nel 2014, i volontari Auser
hanno donato 188 ore del loro
tempo, ed effettuato 3931 chilometri, per accompagnare persone a fare visite e terapie, otto
“nonni vigili” si sono prestati a
fare gli angeli custodi dei nostri
bambini con qualsiasi tempo,
sole, pioggia, neve.
All’AUSER si bene insieme
specialmente durante i pranzi
in compagnia e durante le gite:
un po’ si ciacola, ci si racconta
dei figli e dei nipoti, si ricordano i bei tempi, ci si lamenta
dell’oggi… e il tempo passa
velocemente.
Le gite sono magari un po’
faticose, ma si conoscono luoghi diversi, ci si stupisce davanti a panorami inusuali o ad
opere d’arte. Un solo ricordo: il
sentiero delle rose dell’Abbazia
di Rosazzo, in Friuli, che abbiamo percorso qualche mese
fa incantati dal profumo e dal
colore di decine e decine di
rosai antichi e moderni.
Ecco l’Auser: “Roba da
veci?” Valutate voi e venite a
trovarci!
dendo attuali eventi altrimenti confinati
ai libri di storia e ha saputo ricreare un
mondo e un’epoca consegnati cinematograficamente al silenzio. Le scene così profondamente evocative e così
sapientemente “attualizzate”, hanno
creato un grande impatto suggestivoemotivo che ha commosso i presenti
alla proiezione.
33
■
Poesia
■
Patrizia Andrich
“Il primo volo”
Guarda Maria
E
ra primavera inoltrata quando un uccellino decise di uscire dal nido. Era
un passero ed era l’unico nato della covata. Mamma passera era orgogliosa del suo
pargolo a tal punto che gli dette un nome
importante: Ercole. Lo battezzò così per
via della sua tenacia e volontà di vivere.
Fiera del suo piccolo, aveva speso tutte
le sue energie per nutrirlo. Ora era giunto
il momento di insegnargli a volare ed il
piccolo sembrava pronto a questa nuova
avventura. Era salito sul bordo del nido e
la mamma gli stava impartendo le ultime
istruzioni di volo che ascoltò attentamente
e poi cercò di mettere in pratica. Mentre la
mamma lo osservava attenta da un ramo
di fronte al nido, Ercole si staccò senza
paura e iniziò a sbattere le sue ali. Aveva
appreso bene gli insegnamenti e stava
volando anche se con qualche piccola
incertezza dovuta alla poca esperienza.
Il piccolo era raggiante per questa sua
nuova conquista: ora poteva solcare i
cieli ed andare lontano. Stava volando e
mentre lo faceva si distrasse guardando
ciò che sotto di lui scorreva via veloce
e finì col dimenticarsi di sbattere le ali.
Questa dimenticanza lo portò a scivolare
veloce a terra, ma per fortuna l’atterraggio
fu morbido perché finì sopra un prato.
Disperato iniziò a cinguettare come non
mai. Mamma passera, premurosa, non lo
aveva perso di vista un momento, al suo
richiamo piombò da lui come un razzo.
Si posò a terra accanto alla sua creatura
alquanto disperata e una volta li sussurrò
con dolcezza.
«Stai tranquillo Ercole! Non ti devi agitare
così tanto! Succede a tanti di cadere al
primo volo!»
34
Il poverino smise di cinguettare e si lasciò
coccolare dalla sua mammina. Quando
si fu tranquillizzato per bene, mamma
passera lo incoraggiò a riprendere il volo.
«Dai piccolino, ora devi volare.»
«Ma io ho paura!»
rispose implorante il piccino. La passera
scosse la testa e disse«No! Non devi aver paura! Ci sono io e ti
starò accanto. Ho solo una raccomandazione da farti: non devi distrarti!»
«Ci proverò!» rispose Ercole poco convinto. Tentò di spiccare il volo facendo dei
piccoli saltelli e sbattendo ripetutamente
le ali, ma i suoi tentativi erano vani.«Non riesco a spiccare il volo!»
disse rivolgendosi alla mamma.«Non ti scoraggiare... stai calmo, non ti
agitare e ci riuscirai!»
Ercole prese coraggio. Seguì i consigli
materni ed eccolo... di nuovo in volo felice ed esultante lassù nel cielo si sentì un
re. Era la sua prima volta e per lui era una
nuova vita che si affacciava all’orizzonte.
Coraggio ne aveva da vendere e mamma passera lo sapeva da sempre. Stava
volando e questa volta senza distrarsi.
Aveva fatto un lungo tragitto contando
sempre sull’appoggio incoraggiante della sua mamma, che lo seguiva a debita
distanza. Il piccolino ora sapeva volare
bene, merito della sua mamma, che gli
aveva saputo infondere coraggio e impartito adeguate istruzioni. Per Ercole
fu una vera lezione di vita, da ricordare
per sempre.
Guarda Maria
Guarda Maria
vedi il suo sguardo dolce.
Ella ti osserva
conosce ogni tua lacrima,
ogni tuo dolore.
Non ti lascia sola
è una madre premurosa
che di te
si prende cura.
Guarda Maria
se ti senti sola
non esitare
a chiedere la sua mano,
non esitare. ..
chiedile ogni cosa
lei ti guiderà
e piano piano,
mano nella mano,
andrete lontano.
Bollettino interparrocchiale
■
Adriano Dal Canal
Natura
■
La “Kenya top bar”
Cari lettori, questa volta vi voglio
parlare di un’ Apicoltura naturale
e biodinamica.
Per fare questo ci vuole un’
arnia ( casetta ) particolare,
che si chiama Kenya Top Bar.
Si sviluppa in orizzontale,
non in verticale, come le arnie
tradizionali.
L’arnia Top Bar non ha
dei telaini nei quali si monta
un foglio cerio prestampato,
in cui le api sono costrette di
tirare le cellette tutte uguali. La
Top Bar ha solo una barra che
fa anche da copri favo come
telaino, dove le api si attaccano e modellano il favo con
la propria cera. Il primo terzo
del favo, lo fanno di cellette
Sospirolo – Gron
più grandi, dove mettono le
scorte; il secondo terzo, un po›
più piccole, per le cellette di
Fuchi (maschi); l’ultimo terzo
con cellette ancora più piccole, per la covata di api operaie.
La Kenya Top Bar è un’arnia, come detto, di sviluppo
orizzontale e lunga un buon
metro, con 24 barre.
Per cominciare a popolare l’arnia Top Bar, si carica
a partire a metà arnia. Si lasciano le prime 8 barre vuote,
un diaframma, 8 barre dove
vengono messe le api, un altro
diaframma e altre 8 barre vuote, che servano per quando
la famiglia si sviluppa ed ha
bisogno di più spazio.
Quando quest’arnia è ben
popolata, avremo le prime
12-14 barre davanti con favi
di covata ed altre 10 barre di
melario, perché l’arnia è dotata di 24 barre.
Noi lasciamo tutti i favi di
covata, circa 4 o 5, di scorte
e il resto dei favi posiamo togliere e smielare.
Questo miele avrà degli
aromi più intensi, perché il
miele viene estratto per spremitura e non con centrifuga
come per tradizione con lo
smielatore, dove il miele viene
sbattuto contro le pareti dello
smielatore e così viene inglobato dell›aria che fa perdere
certe caratteristiche al miele.
E in più guadagniamo dell’ottima cera vergine.
Quest’arnia non è da reddito e per questo non ha una
grande popolarità; però viene
usata molto in America ed in
nord Europa e naturalmente
in Kenya.
Per chi volesse tenersi due
o tre famiglie di api in giardino
per fare il miele per la famiglia
è ideale. Non si ha bisogno di
melari, fogli ceri, smielatore,
magazzino e quant›altro.
Ci vuole solo un pò di
manualità, per gestire questa
arnia, però vi assicuro che è
tutto facile da apprendere.
Per chi volesse sapere di
più, può, senza problemi,
chiamarmi al numero; 331 76
24 843.
Tanti saluti ed a presto
35
■
Anagrafe
■
BATTESIMI: SOSPIROLO
DE BIASI NICOLAS
(San Zenon) di Moreno e Calchera Nabila, nato a Belluno il 9 marzo 2014 e
battezzata nella Chiesa Parrocchiale di
Sospirolo il 23 novembre 2014.
MATRIMONI: FUORI PARROCCHIA
CAVIOLA ISABELLA
(Maras) di Denis e Vedana Sara, nata
a Feltre il 2 ottobre 2014 e battezzata
nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il
24 maggio 2015.
BRANCALEONE LUCA (Sedico)
e MORETTO ZULEICA (Sospirolo-Regolanova)
si sono uniti in Matrimonio nel Santuario di San Vittore e Corona
il 9 maggio 2015. Risiedono a Sedico.
DE MARCH CECILIA TERESA
(Sopra Sospirolo) di Mauro e Redo
Stefania, nata a Feltre il 9 luglio 2014
e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di
Sospirolo il 24 maggio 2015.
FERIGO NOEMI
(Peron) di Mauro e Viel Chiara, nata il
20 febbraio 2015 a Feltre e battezzata il
5 luglio 2015 nella Chiesa Parrocchiale
di Sospirolo. Gemella.
FLAVIO DE SALVADOR e VILLANOVA FRANCESCA
si sono uniti in Matrimonio nella Chiesa di San Gottardo
il 20 settembre 2014.
FERIGO ASIA
(Peron) di Mauro e Viel Chiara, nata a
feltre il 20 febbraio 2015 e battezzata il
5 luglio 2015 nella Chiesa Parrocchiale
di Sospirolo. Gemella.
BATTESIMI: GRON
SALVADOR GIULIA
(Belvedere) di Simone e Doni Federica,
nata il 1° febbraio 2014 e battezzata il
16 novembre 2014 nella Chiesa Parrocchiale di Gron.
36
LOTTA BEATRICE
(Le Buse) di Giuseppe e di Caldart Eugenia, nata a Belluno il 6 gennaio 2015
e battezzata a Barattili San Pietro (OR)
il 19 aprile 2015.
ALEX DE ZANET (Gron) e JENNIFER CRODA (Mas-Peron)
si sono uniti in Matrimonio il 23maggio 2015
presso la chiesa di San Gottardo .
Bollettino interparrocchiale
■
Anagrafe
■
DEFUNTI: SOSPIROLO
VISENTINI FIORETTO
nato il 23 Maggio 1955 e deceduto il 4
dicembre 2014. Coniugato con Bortolas
Cristina.
DAL MOLIN UGO
(Mezzaterra) nato il 10 settembre 1949
e deceduto il 7 dicembre 2014. Coniugato con Lai Rosa.
MARES GIOVANNINA
(Campaz) nata il 4 ottobre 1919 e
deceduta il 30 gennaio 2015. Vedova
Frescura
FRANZOLIN VALENTINO
(Maras) nato il 5 giugno 1987 e deceduto il 16 marzo 2015.
SANCI MARTA
(Oregne) nata il 9 gennaio 1994 e deceduta il 16 marzo 2015.
LISE FEDELE
(Sospirolo) nato il 12 marzo 1939 e
deceduto il 1° aprile 2015. Coniugato
con Carazzai Anna.
TROIAN REGINETTA
(Pascoli) nata il 21 agosto 1922 e deceduta in maggio 2015 a Feltre.
MORETTI ZEFFERINO
(Pascoli) nato il 3 maggio 1950 e deceduto il 29 maggio 2015. Coniugato con
Benvegnù Diva.
DE CIAN GIOVANNA
(Oregne) nata il 27 novembre 1915 e
deceduta il 14 giugno 2015. Vedova di
Lovatel Riccardo.
ORZETTI GIORGIO
(Lovatei) nato il 30 ottobre 1964 e deceduto il 27 giugno 2015. Coniugato
con Case Francesca.
DE DONA’ IDA
(Cesiomaggiore- Marsiai), nata il 25
gennaio 1915 a Sospirolo e deceduta
il 28 maggio 2015. Vedova Scaffetta.
GARLET ANTONIO
(Mis) nato il 19.05.1939 a Sospirolo e
deceduto in Svizzera a Bruson l’8 marzo
2015. Coniugato con Casanova Maria Luisa.
PICCOLIN LUCIANA
(Sedico) nata il 25 luglio 1944 a Sospirolo e deceduta a Sedico il 16 giugno
2015. Vedova di Zanetti Valerio.
FUORI PARROCCHIA
CASANOVA ROBERTO
(Maras) nato il 10 marzo 1950 a Bolzano e deceduto il 27 novembre 2014
a Feltre.
Sospirolo – Gron
TSIROGIANNI ZOI
(Settimo Torinese-Sospirolo) di anni
25, deceduta in gennaio e sepolta a
Settimo Torinese il 23 gennaio 2015.
Coniugata con Ingrassia Beppe.
37
■
Anagrafe
■
DEFUNTI: GRON
DALLA MORA ELENA
(Piz) nata il 5 Agosto 1924 e deceduta
il 13 Dicembre 2014. Vedova di Mezzacasa Aldo.
SORIANO CATERINA
(Camolino) nata il 27 Settembre 1941
e deceduta il 26 Febbraio 2015. Coniugata con Boccanegra Corrado.
TRICHES ITALO
(Belvedere) nato il 11 Agosto 1938 e
deceduto il 2 Marzo 2015. Coniugato
con Dal Pan Rita.
CANALI CELLINA “ROSETTA”
(Piz) nata il 20 Agosto 1925 e deceduta
il 13 Marzo 2015. Vedova di Brancaleone Tullio.
OFFERTE
SOSPIROLO
PER CHIESA (E RESTAURO
CHIESA PARROCCHIALE)
(dal 11/11/2014 al
In memoria di Barp Elena dalle
figlie; in memoria Casal Gino i
Familiari; in memoria Bacchetti
Roberto dai figli; in memoria De
Cian Plinia dai familiari; in memoria Benvegnù Maurizio dalla moglie; in memoria di Viel Antonio,
in memoria di Miglioli Maria per
tetto chiesa; in memoria di Cadore Maria Grazia e Giuseppe dalla
famiglia; in memoria di Moretti
Angelo e Marcon Ottavia dalla famiglia di Triches Stefano; Famiglia
Moretti Danilo in memoria di Angelo e Ottavia; nel Battesimo di De
Biasi Nicolas i genitori; nel funerale
di Mezzacasa Sara il figlio; in memoria di Casanova Vittorio dalla
famiglia; in memoria di Viel Giuseppe la famiglia; Famiglia Caldart
Umberto; in memoria di De Donà
Irene i familiari; in memoria defunti delle famiglie Caldart-Checchi;in
occasione del 90° compleanno di
Romana “Postina”; Famiglia De
Zanet Benigno e Jole; De Zanet
Vittoria; nel compleanno di Rosa
Di Misia i familiari; Famiglia Gianni Ivano e Rosy; in memoria Rizzo
Bruna le nipoti; in memoria Paniz
Luca; in memoria defunti di Mioranza Angelo; Comitato S.Barbara;
NN per chiesa di Sospirolo, di Mis
38
e di S.Giuliana; in memoria Fant
MariaLuisa dalla figlia Marta (BO);
De Cian Dino; in memoria di Fistarol Riccardo la moglie; per chiesa
di S.Rocco da Rosanna Manfroi; in
memoria di Visentini Fioretto la
moglie; in memoria di Viel Giancarlo la moglie; Marin Maria; NN
per restauro chiesa parrocchiale;
Soppelsa Anita; Maria ?; Paolo
Edotti; Lovatel Antonia per fiori
alla Madonna; Vari per Comunione
di Natale; Canali Narcisa; Armida
vedova De Donà; Selle Isolina;
Comitato S.Martino per chiesa di
Susin; in memoria Dal Molin Ugo
la moglie; Famiglia Casanova Vittorio; in memoria De Donà Irene
la figlia Carolina; in memoria di
Vigne Ottavio da Triches Angelina; Renata Musani; NN per chiesa
di S.Martino; in memoria Castellan
Liliana i figli Enzo e Paolo; Gianni
e Rita; in memoria De Toffol Elsa
la figlia Carmen; per la chiesa dai
fratelli Adolfo e Chiara De Zanet;
Tegner Antonio e Mares Luigia; in
memoria Barp Augusto i familiari;
Famiglia De Donà-Crosato; Famiglia Mafalda Sanniti; in memoria
Lovat Silvano la famiglia; Rosa; in
memoria Cadore Giuseppe la moglie; Contributo al Riscaldamento
per il Requiem del 30/11/2014;
Lovat Luigi; Casanova Antonio in
memoria della moglie;In memoria
De Donà Ugo la moglie e il figlio; in
memoria di Lovat Emilio e Gianni
da Anna; Comitato S.Giuliana per
luce periodo natalizio; Famiglia
Olivotto Elio ed Anna;per i propri defunti da famiglia Braida; in
memoria Rizzo Aldo i familiari; in
memoria Zapparoli Maria la figlia
Francesca; in memoria Tibolla Oliva dal marito; Comitato S.Tiziano;
in memoria dei genitori da Brancher Maria; in memoria Mares
Emma dai figli;in memoria di
Lise De Cian Agnese i familiari; In
memoria Lovat Guerrino le figlie;
per festa S.Biagio vari; Moretto Zuleica; in memoria della moglie da
Bacchetti Antonio; in memoria di
Mares Giovannina da Mares Luigia
e famiglia; in memoria di Cadorin
Giulio i familiari; in memoria di
Mares Giovannina da persona cara;
NN; in memoria Caviola Vittorio i
figli; in memoria Moretti Italo dalla
moglie; in memoria Canali Giulio
la moglie; nel 60° di Matrimonio
famiglia OLivotto Elio ed Anna;
SOSPIROLO
PER BOLLETTINO
(dal 11 /11/2014 al
Canal Bruno; Baroncelli-Bonaccorso (RA); Baroncelli-Giorgini
(RA); Frigerio Carlo (CO); Zorzi
Livio (TO); Lovat Cesare (BL); Mezzacasa Corrado (Verona); Vedana
Enrica e Fabio (MI); NN; Manfroi
Rosanna (Lentiai);Marin Francesco; Cadore Roberto e Anita;NN
; De Riz Andrea e Tibolla Lidia
(S.Giustina); Romagnoli Walter e
Colle Nellida; Gianni Venthey Giuliana (CH); NN;Dora Barp (Dussano); De Zanet Fausta (Trichiana);
Cadore Attilio (AO); Darman Elena
(Sedico);
GRON
PER CHIESA
(dal 01/11/2014 al
In memoria Barp Augusto; nel
Battesimo di Salvador Giulia; in
memoria di Beppina Rambaldi
i figli per la chiesa di Gron; Romana e marito dal Molin; NN;in
memoria di Scarpa Giancarlo
Rossano la famiglia;in memoria
Dalla Mora Elena i figli Fiorindo
e Maria;Famiglia De Min; Vari per
Comunione di Natale; Ottavio e
Laura; Vari; in memoria Tisoi Giovannina il figlio Toni; Bolzan Angela in memoria dei suoi defunti;
in memoria di Giotto Annibale la
famiglia; in memoria di Vieceli
Elisa i familiari; in memoria loro
defunti famiglia Bertoldi-Triches;
Tegner Aldo; NN per candele; in
memoria De Cassan Giovanni i
familiari; in memoria Fant Silvana i fratelli;
GRON
PER BOLLETTINO
(dal 01 /11/2014 al
Troian Ubaldo e Franca;
Bollettino interparrocchiale
■
Anagrafe
■
Annunci di morte
Buongiorno
gentile Don
Alfredo,
Prima di tutto,
mi scusi del
mio italiano,
che ho appreso da sola, dunque è un
po difficile per me di scrivere….
Come ha parlato con mia zia Milena
questa settimana, vi mando i dettagli
della mamma, che ci ha lasciato il 21
di gennaio 2015, a Saillon in Vallese,
Svizzera.
Si chiama Silvana, è nata a Mis il 26
di novembre 1934, di Fant Luigi e
di Roldo Amelia.
Ha 2 fratelli più giovani, Beniamino
Fant e Ezio Fant, loro sempre a Mis
oggi ancora.
E’ partita giovanissima in Vallese, vicino a Martigny, a Châtelard, piccolo
villaggio di frontiera con la Francia, ha
incontrato suo marito, Marco Vérolet,
nel 1957 si sono sposati e insieme
hanno lavoroto tantissimo, creando
un commercio di cioccolatto-tabacchi,
souvenirs e benzina, e riprendendo
anche un albergo-ristorante.
Ci sono stati 3 figli da questa
unione Brigitte, Serge e Mirco
(1958/1960/1962)
La sua salute è diventata fragile e nel
2007 ha dovuto andare in una casa
per persone anziane. Suo marito veniva ogni giorno a visitarla
Purtroppo, lui è deceduto l’ 11 settembre 2014. Da quel momento, la
mamma Silvana si è rassegnata.
Buongiorno,
Vi scrivo per
farvi sapere
che nostra
mamma
la Signora
Rina Trachsler-Cadore è deceduta il 20 marzo 2015. Mi farà
piacere se lo mettete nel vostro
giornale che alla mamma piaceva
molto.
La signora Rina Trachsler-Cadore è
nata a Sospirolo, il 28 aprile 1921.
Presto la sua famiglia si diresse in
Svizzera a Faïdo nel Tessino dove ha
fatto le prime classi, aveva 7 anni. A
17 anni tornò a Belluno per lavorare
nel ristorante di suo zio.
Più tardi nel 1948 a 27 anni il suo
percorso la farà ritornare in Svizzera,
a Sion capo stato del canton Valese,
dove trova lavoro e l› amore della sua
vita Walter.
Si sposarono il 21 luglio 1951 e hanno
avuto due figli Tony e Max.
Se ne è andata nostra mamma, nonna
e bisnonna. Era una mamma esemplare affettuosa, amante e sempre
vicina a noi tutti, a darsi pensiero per
noi più che per lei.
La Rina lascerà una bella famiglia di
due figli, 6 piccoli nipoti e 12 piccoli,
piccoli figli, nella tristezza, ma felice
di sapere che ritroverà il suo Walter,
amore di sempre.
Ci mancherà a tutti mamma, ma sarà
per sempre nel nostro cuore.
Max Trachsler
Mirella Selle vedova di
Andrea Ponzio era nata
a Sospirolo
il 7 gennaio
1934, ultima di 6 sorelle, è rimasta
orfana di padre dopo pochi mesi
essere nata. Appena maggiorenne è emigrata in Svizzera dove già
risiedeva la sorella Maria. Alla fine
degli anni 50 si è sposata con Andrea,
hanno sempre vissuto a Cadenazzo
nel canton Ticino dove il 31 maggio
dopo una breve malattia ha concluso
la sua vita terrena.
VERBALE N.6 DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE - SOSPIROLO
9 marzo 2015
Presenti: Don Alfredo Levis, Buzzatti Alberto, Casanova Daniele, Caviola
Enzo, Furlanetto Giuseppe, Moretti
Ilenia, Poloni Felicita, Viel Sara
Assenti giustificati: Case Alvise,
De Cian Rachele, De Zanet Denise,
diacono Piccolin Gianni, Moretti Itala
La riunione comincia con la Preghiera e la lettura del Vangelo del Giorno:
la Parola di Vita del nostro Pastore è
sempre attuale, come sottolinea don
Alfredo, Egli è venuto a perfezionare il
nostro operato, le iniziative che inseriremo durante l’anno pastorale porteranno gioie e saranno caratterizzate
anche da difficoltà, ma bisogna avere
FIDUCIA nelle nostre opere.
La Diocesi ci segna la strada da seguire
e molte iniziative, come il Sinodo di
Firenze sulla famiglia, saranno seguite
con adeguata preparazione.
Si passa alla trattazione dei punti
all’ODG.
QUARESIMA
VIA CRUCIS PARROCCHIALE
Sospirolo
– Gron in alcune chiesette
Don Alfredo:
frazionali viene celebrata settimanalmente la Via Crucis, nelle altre si
deve recuperare questa pia usanza
affinché non si perda nel tempo. Non
dobbiamo scoraggiarci per questo, si
può recuperare.
Giuseppe Furlanetto: si dovrebbe responsabilizzare le persone delle singole Comunità frazionali, che possano
occuparsi di seguire la Via Crucis.
Don Alfredo relaziona sulla sua iniziativa di Celebrare la S.Messa nelle
famiglie, è un modo per avvicinarsi
ai malati e per condividere i problemi
delle famiglie.
La Via Crucis parrocchiale sarà celebrata il 20 marzo p.v, ripercorrendo
i luoghi che caratterizzano per vari
aspetti la storia della nostra Comunità
Parrocchiale.
Ogni stazione sarà curata da una frazione mentre le ultime 3 dal gruppo
Giovanissimi. Di seguito si riporta la
sequenza delle stazioni così come
deliberato dai Consiglieri:
Gesù condannato a Morte (PascoliVolpez), Caricato della croce (MisRegolanova), Cade sotto la croce
(Sospirolo), Incontra la madre (Susin)
Incontra il Cireneo (Maras), La Veronica asciuga il volto di Gesù (S.Zenon),
Gesù consola le donne di Gerusalemme (Oregne), Viene spogliato delle
vesti e inchiodato alla croce (Prima
Media), Gesù è innalzato sulla croce (Seconda Media), Gesù muore in
croce (Terza Media), La Risurrezione
in Chiesa Parrocchiale
Le famiglie di ogni Frazione leggeranno una lettura e una breve riflessione
inerente le singole stazioni.
COME COINVOLGERE LA COMUNITA’
NEL SOSTENERE I PROSSIMI LAVORI
IN CHIESA (TETTO-SOFFITTO)
Per i lavori alla Chiesa, si darà priorità
al tetto e al soffitto, per togliere il velo
che nasconde la bellezza della volta. Il
progetto con il preventivo che è stato
inviato alla Curia per l’approvazione,
ha già ricevuto il via libera dalle Belle
Arti.
Il Consiglio Amministrativo della Parrocchia delibererà in merito al progetto.
Il danno al tetto è stato coperto
dall’assicurazione parzialmente, è
necessario anche l’intervento della
Comunità, che sarà adeguatamente
informata dal Parroco durante la
benedizione delle famiglie, le offerte infatti saranno come sempre
destinate alla Chiesa Parrocchiale.
I consiglieri esprimono alcune loro
proposte, quali esempi di interventi
effettuati nelle chiesette grazie ai contributi dei paesani. Deve esser informata la Comunità degli interventi che
saranno fatti, esser chiaro l’obiettivo
da raggiungere tutti insieme.
MESE DI MAGGIO E FESTA DELLA FAMIGLIA. VARIE.
Il Rosario sarà celebrato nei Cortivi dei
vari Paesi, circa 3 per ogni frazione di
Sospirolo e Gron.
In caso di pioggia, sarà celebrato nella
chiesetta frazionale. Ogni gruppo di
famiglie porterà la sua Madonna, una
statuetta o un’immagine.
Il 31 maggio, “La festa della Famiglia”
sarà celebrata con la S.Messa e un
rinfresco, si è adottata questa scelta
a causa di numerose iniziative previste
per maggio e giugno, occasioni per
ravvivare l’unità della Comunità.
La Segretaria
Ilenia Moretti
Il Parroco
Don Alfredo Levis 39
Rendiconti contabilità parrocchiale 2014
PARROCCHIA DI SOSPIROLO - RENDICONTO ANNO 2014
ENTRATE
USCITE
ORDINARIE
ORDINARIE
Elemosine
8.930 Imposte - Assicurazioni
3.757
Candele votive
1.308 Spese di culto
1.151
Offerte servizi
130 Attività parrocchiali
7.644
Attività parrocchiali
5.960 Spese gestionali
9.767
Offerte Enti-Privati
11.270 Manutenzione fabbricati
5.797
Varie
107 Varie
1.123
STRAORDINARIE
STRAORDINARIE
Offerte - entrate straord. 8.995 Spese straord. (man.str)
15.045
36.700
44.284
CARITA’
5.280 CARITA’
5.280
PARTITE DI GIRO
PARTITE DI GIRO
Cassa Anime
992 Cassa Anime
992
Elemos. Imperate - Legati 2.889 Elemos.imperate - Legati
2.889
53.2445,00
Riporto attivo anni precedenti 0 Riporto passivo anni precedenti 5.485
TOTALE ENTRATE
45.861 TOTALE USCITE
58.930
RIEPILOGO:
Passivo
-13.069
NOTE.
Pubblico il bilancio finanziario delle due Comunità Parrocchiali. Non sono due “Imprese”, ma due Famiglie che
per vivere e svolgere il proprio
compito, hanno bisogno anche
di mezzi materiali. Ci sono gli
edifici, ci sono i servizi sociali, ci sono gli oggetti di culto,
c’è l’acqua, la luce, ci sono
le tasse, le assicurazioni, i restauri, c’è la carità primo dovere della Comunità ecc. Per
fare tutto questo, c’è bisogno
della solidarietà di tutti. Stiamo
attraversando tempi difficili e
di crisi per tutti. Nonostante
questo però, anche quest’anno
siamo riusciti a sopravvivere!
Sono molti quelli che partecipano alle spese della Comunità,
anche con sacrificio personale.
In modo particolare le persone
che danno TEMPO alla Comunità: sono queste le più preziose. Tempo per mantenere
in efficienza le varie strutture:
chiese, chiesette, cappelle, sale
per riunioni, per catechismo,
per incontri; mezzi per tutte le
40
necessità del vivere insieme...
Perciò il primo ringraziamento
va proprio a loro: Sacrestani, le
signore della pulizia in chiesa,
quelle che preparano i fiori, che
distribuiscono bollettini, avvisi, i
Chierichetti, i Lettori, i Cantori, e
coloro che raccolgono le Offerte e infine coloro che le portano
alla banca o alla Posta, e coloro
che tengono la Contabilità. Un
piccolo esercito di persone generose e volontarie, spesso non
notate, ma indispensabili alla
vita della Comunità. Il Signore
le benedica, perchè in fondo
lavorano per amor suo e per la
sua gloria. Ma la nostra riconoscenza è grande!
Per quanto riguarda resoconti FINANZIARI, ringraziamo
Cadore Luigi e Manfroi-Monastier Franca per le tantissime ore
date alla contabilità parrocchiale (ogni euro che entra e esce
dalla Cassa parrocchiale viene
registrato nei libri di contabilità. (Di ogni euro possiamo dire
chi l’ha dato, quanto ha dato, il
giorno in cui l’ha dato, il perchè
l’ha dato e come è stato speso!
PARROCCHIA DI GRON - RENDICONTO ANNO 2014
ENTRATE
USCITE
ORDINARIE
ORDINARIE
Elemosine
4.218 Imposte - Assicurazioni
1.378
Candele votive
395 Renumerazioni-Stipendi
413
Offerte servizi
245 Spese di culto
560
Attività parrocchiali
2.615 Attività parrocchiali
1.337
Offerte Enti-Privati
3.345 Spese gestionali
4.727
Varie
300 Manutenzione fabbricati
2.103
Varie
331
STRAORDINARIE
STRAORDINARIE
Offerte - entrate straord. 3.403 Spese straordinarie
0
14.521
10.849
CARITA’
805 CARITA’
80
PARTITE DI GIRO
PARTITE DI GIRO
Cassa Anime
435 Cassa Anime
435
Elemos. Imperate - Legati 813 Elemos.imperate - Legati
813
Riporto attivo anni preced. 5.271 Riporto passivo anni precedenti
0
TOTALE ENTRATE
21.845 TOTALE USCITE
12.902
RIEPILOGO
Attivo
8.943,00
Lo si potrà sapere anche dopo
secoli). I bilanci parrocchiali alla
fine dell’anno vengono approvati dal Consiglio Parrocchiale e
anche dal Consiglio Diocesano.
Non possiamo pubblicare tutte
le offerte: sul bollettino riportiamo i TOTALI. Come risulta dai
due specchietti: SOSPIROLO E’
ANCORA IN DEFICIT; GRON E’
IN ATTIVO.
A nome di tutte e due le Comunità, ringrazio ogni offerente e tutti coloro che
collaborano anche con grande sacrificio, nel sostenere il peso delle strutture
comunitarie. In questi bilanci non ci
sono le ore, le fatiche, le preoccupazioni di tutti coloro che silenziosamente
e nascostamente accudiscono alle
chiese, preparano le funzioni, lavano,
stirano, puliscono ecc. Di questi però...
tiene conto il Signore!
Bollettino interparrocchiale