n. 301 aprile - CSI Piemonte
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n. 301 aprile - CSI Piemonte
301 nuovistrumenti it Anno XXViI n.301 Torino aprile 2007 Periodico per la Pubblica Amministrazione a cura del 2 Agricoltura: inaugurato il Laboratorio per la tracciabilità agroalimentare 4 - 5 Open source: il software libero entra nella Pubblica Amministrazione 6 Progetto RDD: Regione Piemonte e CSI insieme contro il digital divide Intervista al Direttore Staffan de Mistura Poste Italiane - Spedizione in A.p. - Art. 2 comma 20/B legge 662/96 - D.C.-D.C.I. Torino - n. 301/2007 Lo United Nations System Staff College ha sede a Torino e si occupa di formare il personale ONU in tutto il mondo - Dal 2006 avviata una collaborazione con il CSI-Piemonte Staffan de Mistura Direttore dello Staff College oggi le Nazioni Unite lavorano soprattutto dove c’è bisogno di loro e il personale ONU va aiutato e preparato ad affrontare situazioni che non sono “normali”. Terzo punto è quello dei nostri inviati nei Paesi in via di sviluppo: devono conoscere al meglio i problemi della cultura e dell’operatività in zone del mondo diverse e in evoluzione. Ultimo settore, dove ci sono maggiori possibilità di essere creativi, è quello dell’e-learning, perché questo significa dare a tutti i nostri colleghi le stesse opportunità formative. Anche a chi, per esempio, è nelle iso- “Sulla base delle indicazioni di New York ci muoveremo in quattro direzioni” le Fiji e non ha avuto la preparazione degli alti ranghi, ma ha bisogno di essere aggiornato su quelli che sono i learning tools a disposizione. Abbiamo una divisione specifica che se ne Renzo Rovaris Quello che avete fra le mani è un numero di “Nuovi Strumenti” che vi lascerà sorpresi e che apre una nuova fase nella vita del nostro giornale. All’insegna di cambiamenti profondi, a partire da una rinnovata veste grafica che rinuncia al colore per potere – a parità di costi – raddoppiare il numero delle pagine. Più sostanza e un’apparenza più austera, quindi. Più pagine per più notizie, ma anche una periodicità più serrata, che arriverà alla pubblicazione di dieci numeri all’anno. È un obiettivo impegnativo, ma che intendiamo raggiungere lavorando ogni giorno con professionalità ed entusiasmo. Qualità che ci hanno permesso, in questi ventisei anni, di raccontare la storia del Consorzio e di una grande parte del Paese, fotografata dal nostro punto di vista privilegiato di “tecnici” impegnati nell’ammodernamento della macchina pubblica. Nel maggior spazio che avremo a disposizione, vi parleremo non solo delle attività del CSI, ma anche di tut- L’innovazione in convegno a Biella Tre giorni di lavori dedicati ai temi delle nuove tecnologie, per riflettere sulle loro prospettive di sviluppo e su come utilizzarle per migliorare la vita quotidiana dei cittadini e facilitare lo sviluppo delle imprese e del territorio. Sono quelli che si sono tenuti a Biella dal 15 al 17 marzo, grazie al convegno nazionale “Reti locali, sviluppo globale. Idee per il distretto digitale”, organizzato da Provincia di Biella, Comune di Biella e Cittadellarte. Un appuntamento a cui hanno preso parte esperti di fama nazionale e internazionale. «Un convegno con il quale - ha spiegato l’Assessore provinciale all’Informatizzazione Davide Bazzini abbiamo voluto inserire il nostro modello territoriale, le sue conoscenze e la rete dei suoi servizi, in un ambito di dialogo internazionale, per formalizzare così la candidatura del Biellese a diventare un vero e proprio Distretto Digitale». Non a caso il Ministro per l’Innovazione ha previsto, dopo le regioni Toscana ed Emilia Romagna, di programmare un’audizione con la Provincia di Biella sui temi delle infrastrutture, dei servizi e delle conoscenze digitali. Molti i risultati raggiunti. Dai progetti per la copertura a banda larga della Valle Cervo e della Valle di Mosso, partiti dopo l’accordo con le rispettive Comunità Montane, a quelli per l’interconnessione delle reti wireless delle Comunità Montane Alta e Bassa Valle Elvo sul nodo TOP-IX, fino allo studio dell’interconnessione in Valsessera. Inoltre, la Provincia ha acquistato, concedendola in concessione a Cordar.it, la rete wireless realizzata da Prealpi in collaborazione con Città Studi, e occupa, lo “United Nations System Learning and Training Services”. È in questo contesto che c’è soprattutto bisogno di alleanze e sinergie con il mondo esterno, come stiamo facendo appunto con il CSI-Piemonte. Il 14 marzo avete presentato proprio la collaborazione con il CSI. Quali scenari apre questa partnership e quali sono i vostri obiettivi “tecnologici” per il prossimo futuro? Si aprono possibilità importanti per entrambi gli Enti. Sicuramente da segue a pag 3 Grafica rinnovata e più contenuti. Si apre una nuova fase per il periodico del CSI-Piemonte “Nuovi Strumenti”: la nostra storia, il nostro futuro 7 Think up: una nuova possibilità per le imprese ICT piemontesi Idee per il distretto digitale Una formazione mondiale Direttore de Mistura, potrebbe descriverci qual è oggi la realtà dello United Nations System Staff College e quali sono le sue principali attività? Le Nazioni Unite hanno bisogno di rinnovarsi. Esistono da sessant’anni e oggi sono composte da tutte le nazioni del mondo. Ma il loro rinnovo non può e non deve soltanto avvenire con il rinnovo dei palazzi e delle strutture fisiche, né con il cambio degli organigrammi. Deve essere soprattutto un rinnovo della maniera in cui si lavora. In questo contesto la riforma delle Nazioni Unite passa necessariamente per una più articolata formazione dei nostri colleghi. Lo Staff College è nato per questo. Ed è diventato essenziale da quando si è accelerata la necessità di una riforma dell’ONU. Lo Staff College si trova a Torino, ma ha competenza su tutto il mondo e su tutto quello che è l’operatività dell’ONU e delle sue agenzie. Sulla base delle indicazioni arrivate da New York si è deciso quindi di focalizzarci su quattro settori di intervento. Il primo è quello della formazione degli alti quadri dell’ONU, in modo che quando si trovano a dover affrontare ruoli di maggiore responsabilità siano preparati tutti nella stessa maniera, quale che sia la loro origine nazionale, culturale o legata al contesto in cui hanno operato. Come avviene nelle strutture diplomatiche del mondo, insomma, nell’Unione europea e nella NATO. Il secondo campo d’azione riguarda la preparazione dei nostri colleghi ad andare in zone di tensione. Perché CSI-Piemonte to quello che avviene nel mondo delle tecnologie informatiche applicate alla Pubblica Amministrazione. Le due pagine centrali di ogni numero saranno dedicate all’approfondimento di un tema (iniziamo questo mese con la piattaforma di gestione documentale) e un’attenzione particolare sarà prestata alle novità del Web e a quelle normative. “Nuovi Strumenti”, insomma, si fa nuovo ma rimane se stesso. Uno strumento di divulgazione che vuole continuare a essere un punto di riferimento per chi nella Pubblica Amministrazione si occupa di informatica, ma anche per quanti si aspettano che le nuove tecnologie possano migliorare realmente la vita e il lavoro di tutti i giorni. sono state aperte le buste per la gara relativa alla fibra ottica da posare fra Chiavazza e Valdengo (coordinata da Regione Piemonte e CSI). Nel frattempo, è stato pubblicato dalla Regione il bando per il progetto “Reduce Digital Divide”, che punta alla copertura “senza fili” a banda larga di 11 Comuni (per un importo di oltre 200 mila euro). L’aggiudicazione della gara è attesa entro il mese di luglio e i lavori finiranno entro il marzo 2008. Tutto questo, unito alle iniziative sul WI-MAX, fa molto ben sperare per il futuro digitale del territorio. Insomma, ha sintetizzato Bazzini, «il complessivo programma “Filidigitali” (www.filidigitali.bi) a poco più di un anno dall’avvio si sta progressivamente realizzando». All’appuntamento è intervenuto anche il Direttore Generale del CSI Renzo Rovaris (“Accompagnare la trasformazione; il ruolo del settore pubblico nella preparazione dei servizi e delle infrastrutture”), mentre fra gli altri progetti presenti si segnala il progetto multimediale on line “Storia e Cultura dell’Industria. Il Nord Ovest dal 1850” (www.storiaindustria.it). 3 nuovistrumenti.it n° 301 in breve Libertà e Liberazioni. “La Fenice - Libertà e Liberazioni” è un'iniziativa centrata sulla costruzione di cittadinanza attiva europea: giovani provenienti da 17 Paesi europei stanno seguendo un percorso educativo collettivo, della durata di nove mesi, per costruire insieme il loro ideale di Europa. Il progetto, promosso dall’Associazione Terra del Fuoco e sostenuto dalla Commissione Europea, dal 22 al 27 marzo ha fatto tappa vicino a Torino con un campus internazionale a cui hanno partecipato quattrocento giovani, per approfondire con workshop e gruppi di discussione temi e questioni legati all'attualità europea. Poi votati in tempo reale con sondaggi on line. Le operazioni di voto si sono svolte grazie alla collaborazione del CSIPiemonte, che ha messo a disposizione i necessari strumenti tecnologici. Per informazioni: www.europeanphoenix.org Alpini. Il CSI-Piemonte parteciperà all’ottantesima Adunata Nazionale degli Alpini, che si terrà a Cuneo tra l’11 e il 13 maggio. Per l’occasione il CSI realizzerà, dai propri uffici di corso Nizza 5, le riprese in streaming video della sfilata di domenica 13, pubblicandole in diretta sul proprio sito Internet. Si occuperà inoltre di aggiornare, con le variazioni logistiche introdotte dal raduno, “Accade in città”, il servizio di “ComuneFacile”, utilizzato per la prima volta proprio dalla Città di Cuneo, che permette la consultazione e la visualizzazione su mappa di cantieri e altri eventi che modificano la viabilità e la fruibilità delle città. Infine, una nota di colore. Per promuovere la propria immagine, il CSI installerà una struttura gonfiabile personalizzata con il proprio logo all’altezza della Facoltà di Agraria, da dove partirà la sfilata e dove si trova il Laboratorio di Tracciabilità Agroalimentare. Dal 2002 il Consorzio ha consolidato la propria presenza nella capitale della Granda grazie all’apertura di una sede decentrata, specializzata nei temi ICT legati all’agricoltura. e alla Business Intelligence, per le quali il CSI ha presentato le attività svolte per il Portale degli Acquisti e le 1.100 basi dati gestite per gli Enti locali. E-Bourgogne, piattaforma elettronica di servizi di e-procurement, nasce invece nel 2005 come sperimentazione pilota del programma francese ADELE per l’amministrazione elettronica delle collettività territoriali. A marzo si è riunito il primo Comitato strategico del futuro GIP (Groupement d’Interet Public) e-Bourgogne che sta studiando e-Bourgogne, una collaborazione non solo per l’e-procurement. L’esperienza del Piemonte e della Borgogna nel settore dell’ICT si confrontano. E ipotizzano future collaborazioni. Il 26 febbraio si è tenuto infatti presso il CSI-Piemonte un primo incontro di lavoro con i responsabili del progetto “e-Bourgogne”, piattaforma elettronica della regione francese. Oggetto del meeting sono state in particolare le tematiche legate all’e-procurement Una tutela in più per il marchio “made in Piemonte” Capitale della tecnologia e della formazione internazionale Tracciabilità agroalimentare a Cuneo Torino città dell’ONU Firmato nella capitale della “Granda” l’accordo ufficiale fra Regione Piemonte, Provincia e Comune, Facoltà di Agraria dell’Università di Torino e CSI-Piemonte Agraria dell’Università di Torino, la Provincia e la Città di Cuneo e il CSIPiemonte. «Una delle attività del Laboratorio - ha spiegato Giorgio Golzio, responsabile della Direzione Attività Produttive del CSI – è quella di dare vita a uno spazio in cui far incontrare le eccellenze del territorio, sperimentando tecnologie avanzate in grado di rispondere alle esigenze delle aziende agro-industriali». Un universo in cui operano, soltanto per “La parola d’ordine è qualità” Il taglio del nastro. Da sinistra Il Preside di Agraria Bruno Giau, il Sindaco Alberto Valmaggia e l’Assessore regionale Mino Taricco INNOVAZIONE. Partire dalla qualità per favorire la competitività del settore agricolo e alimentare piemontese, garantendo ai consumatori che il formaggio o il vino che stanno gustan- do è davvero un prodotto del loro territorio. È l’obiettivo principale del nuovo Laboratorio per la Tracciabilità Agroalimentare, inaugurato lo scorso febbraio a Cuneo, per mettere le nuove tecnologie al servizio dei prodotti e del marchio “made in Piemonte”. Enti fondatori della nuova struttura la Regione Piemonte, la Facoltà di Novità nel mondo dei trasporti piemontesi Dove vanno le nostre merci? Oggi è più facile saperlo Siglata una convenzione fra Regione Piemonte, CSI-Piemonte e Agenzia delle Dogane TRASPORTI. Analizzare il flusso delle merci che transitano nella nostra regione e capire come utilizzare e condividere i dati ottenuti per interventi mirati nel capo della logistica. Presto tutto questo sarà realtà per il Piemonte, grazie alla Convenzione che Regione, CSI-Piemonte e Agenzia delle Dogane hanno siglato ufficialmente il 19 febbraio scorso e che ha dato vita a un Tavolo di lavoro permanente che dovrà raggiungere proprio questi obiettivi. Con l’intesa raggiunta i tre Enti si sono impegnati a collaborare e a condividere le reciproche competenze. Innanzitutto utilizzando le informazioni telematiche acquisite dalle Dogane per la definizione delle politiche regionali di pianificazione dei trasporti e della logistica integrata. Ma anche partendo dallo studio del flusso delle merci per approfondire i temi della tracciabilità degli alimenti. «Si tratta – ha dichiarato in merito l’Assessore regionale ai Trasporti Daniele Borioli – di uno strumento estremamente utile che ci consentirà, per la prima volta, di effettuare un monitoraggio sul flusso delle merci nella nostra regione, con possibilità di analisi, verifica e confronto rispetto alle infrastrutture esistenti e a quelle in progetto. In questo senso, il Tavolo ci servirà per conoscere dati oggettivi e per orientare le politiche di sviluppo e di riequilibrio territoriale». L’accordo raggiunto, ha precisato il Presidente del CSI-Piemonte Francesco Brizio, sottolinea l’importante ruolo del Consorzio come partner tecnologico di eccellenza. «Da un lato, infatti, rappresenteremo il punto di contatto fra Agenzia delle Dogane e Regione Piemonte, consentendo a quest’ultima di programmare al meglio i propri interventi. Dall’altro lavoreremo per ricercare e sperimentare con le Dogane soluzioni telematiche innovative da utilizzare nelle piattaforme logistiche e per garantire qualità e sicurezza dei prodotti agroalimentari trasportati sul territorio». Un aspetto, quest’ultimo, sottolineato anche dal Direttore regionale dell’Agenzia delle Dogane Paolo Di Roma, che ha ricordato come uno degli obiettivi strategici dell’Ente sia proprio quello di avvicinarsi agli utenti grazie alla messa in rete dei propri servizi. «Un processo – ha aggiunto – che si realizza attraverso l’attuazione dei principi di semplificazione, decentramento amministrativo e collaborazione con l’utenza». L’iniziativa rappresenta uno dei primi casi di condivisione dei dati nel campo della logistica, secondo un modello di cooperazione che si vuole rendere esportabile ad altre realtà della Pubblica Amministrazione. Non ha caso, infatti, è già stato presentata come caso di interesse al CNIPA. ■ la Provincia Granda, circa 22.500 addetti, con un fatturato di oltre 5 miliardi di euro e una forte presenza sui mercati esteri. Ricerca e innovazione applicata, insomma, per trasformare quello che è un obbligo di legge in un fattore che permetta di reggere le sfide della globalizzazione. «È necessario però – ha sottolineato il Preside di Agraria Bruno Giau – poter riconoscere la genuinità dei prodotti. Per questo dobbiamo certificare il legame degli alimenti con il territorio di provenienza delle materie prime vegetali o animali». Accumulare le ricerche teoriche ed empiriche necessarie a realizzare tutto questo sarà compito del Laboratorio, che promuoverà lo studio e l’introduzione di soluzioni innovative per seguire l’intero ciclo di vita di un alimento, dall’azienda agricola alle tavole degli italiani. «Uno dei temi forti - ha ricordato l’Assessore Mino Taricco - delle strategia che la Regione sta mettendo in campo per valorizzare la filiera della qualità piemontese». Ospitato fisicamente nei locali della sede cuneese di Agraria, il Laboratorio sta già lavorando a due prime iniziative. Da un lato rispondendo al bando regionale “per la ricerca industriale e lo sviluppo precompetitivo 2006” (in fase di selezione) e interessandosi, dall’altro, alla realizzazione di un portale che raccolga informazioni sulla coltivazione dei piccoli frutti, da usare per la valorizzazione del territorio. Ma questa è soltanto la prima realizzazione concreta di una iniziativa più ampia a sostegno del tessuto imprenditoriale piemontese che impegna il CSI dal 2005, quando è stato avviato il progetto di una serie di laboratori tematici (“C.LAB”) dedicati alla sperimentazione di prodotti e processi innovativi. ■ SEMINARI CSI: Dalla formazione mirata alla formazione integrata Idee ed esperienze in tre seminari CSI Quali sono le potenzialità offerte alla formazione dal Web 2.0 e dai nuovi contesti e consumi culturali? E come potrebbero e dovrebbero cambiare i percorsi formativi nelle istituzioni scolastiche, nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione? Sono queste alcune delle domande alle quali hanno risposto i primi due incontri dei seminari “Dalla formazione mirata alla formazione integrata”, organizzati dal Comitato Tecnico Scientifico del CSI-Piemonte e svoltisi il 16 marzo e il 13 aprile scorsi. Ad analizzare la tematica del primo appuntamento su “Formazione e comunicazione: idee ed esperienze in un contesto di eccedenza comunicativa e policentrismo educativo” è stato il Professor Mario Morcellini, Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma. Che ha evidenziato come anche le «politiche di cambiamento della Pubblica Amministrazione dovrebbero accompagnarsi alla crescita e alle trasformazioni dei consumi e degli stili di vita dei singoli». Sempre più orientati all’e-learning e alle modalità comunicative rese possibili dalle nuove tecnologie e in particolare dalla rete. La formazione, compresa quella scolastica e accademica, non si è fatta invece “contaminare” dai nuovi registri linguistici e comunicativi: col rischio di una debole efficacia comunicativa, che potrebbe essere colmata con strategie di marketing e di comunicazione. Con il Web 2.0 le cose cambieranno anbcora. «Sotto questa etichetta si trova infatti un’intera galassia di strumenti, alcuni dei quali costituiscono interessanti opportunità per lo sviluppo di nuovi approcci alla didattica e al teamworking», ha precisato Alberto Colorni, Professore di Ricerca operativa del Politecnico di Milano e Presidente della Società Italiana di e-learning, durante l’incontro del 13 aprile. A cambiare i percorsi formativi potrebbero essere soprattutto gli strumenti per la costruzione collaborativa di contenuti (wiki per ipertesti e mappe logiche), per la comunicazione (skype) e per la gestione cooperativa delle fonti (social bookmarking). L’ultimo incontro si terrà martedì 8 maggio alle ore 16.30, nel Salone d’Onore del Castello del Valentino. Relazionerà Mario Ricciardi, Coordinatore del Corso di Laurea in Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione del Politecnico di Torino, sul tema “Processi organizzativi come strumenti per l’apprendimento continuo e la comunicazione integrata”. Informazioni e iscrizioni su www.csipiemonte.it l’estensione dell’offerta di servizi e il modello economico che lo porterà ad avere un ruolo simile a quello del CSI. Sarà infatti di supporto alla regione francese per definire strategie e orientamenti per lo sviluppo dell’ICT e pianificherà servizi per le comunità locali che contribuiranno economicamente alla realizzazione. Oltre all’e-procurement saranno infatti forniti servizi anagrafici, di orientamento e formazione professionale e sistemi informativi territoriali. Tecnologia e formazione alla base della nuova fase di cooperazione fra il CSI-Piemonte e lo Staff College ONU MANIFESTAZIONE. Dopo Ginevra, Torino è il presidio dell’ONU più significativo in Europa. Infatti hanno sede a Torino il Centro di formazione dell’organizzazione internazionale del lavoro (ILO), l’Istituto delle nazioni unite per la ricerca sul crimine (UNICRI) e lo Staff College (UNSSC). Quest’ultimo si occupa della formazione del personale dell’ONU che opera in tutto il mondo e, nel 2005, ha superato i diecimila partecipanti ai corsi. Lo Staff College (il nome completo è United Nations System Staff College) fu istituito nel 1996 dall’allora Segretario Generale dell’Onu Kofi Annan, nell’ambito del progetto di riforma delle Nazioni Unite, e dal 2006 è diretto da Staffan de Mistura. Lo scorso 14 marzo si è svolta una conferenza stampa per presentare nel dettaglio la collaborazione avviata nel 2006 tra lo Staff College e il CSI. Una collaborazione che ha lo scopo di far diventare Torino la capitale della tecnologia e della formazione internazionale. Come ha sottolineato il Presidente del CSI Francesco Brizio, il rapporto instaurato con lo Staff College è di grande importanza per il Consorzio. L’adozione e l’utilizzo delle nuove tecnologie, infatti, richiede una rapida evoluzione delle professionalità, il che comporta a sua volta una costante formazione e un aggiornamento continuo. «L’ONU – ha detto – ha per sua natura orizzonti grandi, guarda al mondo e lo strumento dell’ e-learning rappresenta un tema di notevole rilievo. Il CSI ha aperto da anni una prospettiva internazionale, che lo ha portato ad acquisire conoscenze nuove, “Torino è già oggi un centro internazionale di formazione.” a collaborare con Pubbliche Amministrazioni dei nuovi paesi UE, ma anche a sviluppare tecnologie avanzate in Paesi più lontani». «Il nostro obiettivo – ha esordito de Mistura – è di formare i quadri ONU; formare coloro che operano per la pace e la sicurezza; formare i nostri rappresentanti che operano sul territorio di tante realtà difficili; aggior- nare le conoscenze specifiche. Ebbene Torino si è rivelato per noi l’ambiente giusto, moderno, proiettato verso il futuro». «E la collaborazione con il CSI – ha continuato de Mistura – è eccellente. Abbiamo trovato nel CSI un partner solido, riconosciuto all’avanguardia, capace di tenersi sempre al passo con lo sviluppo delle tecnologie». Un primo segnale in questo senso può essere visto nel nuovo sito Internet dello Staff College (visitabile all’indirizzo www.unssc.org), ma anche nella cooperazione fra la Direzione Formazione del Consorzio e il gruppo “United Nations System Learning and Training Services” dello Staff College, che ora potrà contare sulla disponibilità di un dipendente del CSI che lo aiuterà a definire nuove strategie per l’utilizzo delle tecnologie ICT nel campo della formazione. In altre parole per tutto quello che ha a che fare con l’e-learning. Ma Torino è già oggi un centro internazionale di formazione. Quest’anno, infatti, saranno diverse centinaia i partecipanti ai corsi sulla sicurezza organizzati dallo Staff College, provenienti da tutto il mondo. «L’esperienza di questi 30 anni – ha sottolineato Guido Albertini, Diret- UNA STORIA LUNGA 30 ANNI 1° marzo 1977 - Nasce il CSI-Piemonte. Il Rettore del Politecnico di Torino, Rolando Rigamonti (da sinistra), il Rettore dell'Università degli Studi di Torino, Giorgio Cavallo e il Presidente della Regione Piemonte, Aldo Viglione, firmano la convenzione per la nascita del “Consorzio Piemontese per il trattamento automatico dell'informazione”. L’attività operativa iniziò nel settembre successivo. tore dei Progetti Internazionali del CSI-Piemonte – ci ha portato a misurarci sui principali temi della Pubblica Amministrazione anche fuori dai confini nazionali. Una collaborazione che ha riguardato innanzitutto gli Enti consorziati, la Regione Piemonte, ma che oggi coinvolge sempre più imprese specializzate». Non solo sulle tecnologie. I fondi europei hanno sollecitato gli inter- venti con i Paesi nuovi entrati nell’UE, anche sul terreno della normativa e delle procedure comunitarie. «Certo – ha concluso Albertini – fare formazione a distanza dove è più difficile utilizzare Internet è una vera sfida. E la stiamo affrontando, ad esempio, sperimentando con la vicina Francia l’utilizzo della banda larga senza fili nelle regioni trasfrontaliere». ■ NOVITÀ IN RETE - Un sito tutto da vivere Pinerolo, on line le nuove pagine Internet del Comune Da gennaio 2007 è on line il nuovo sito Internet del Comune di Pinerolo (www.comune.pinerolo.to.it), interamente rifatto dal CSI-Piemonte. Il successo della trasformazione è confermato dalla crescita degli accessi: i visitatori mensili sono passati dai 15.000 del 2002 ad oltre 100.000 dell’ultimo periodo. La grafica e l’organizzazione delle pagine tengono conto delle prescrizioni per accessibilità e usabilità introdotte dalla Legge Stanca. A partire dal layout scelto che garantisce un contrasto di lettura ottimale. Un layout, inoltre, di tipo "liquido", ossia capace di adattarsi in maniera automatica in proporzione alla risoluzione del video impostata dall'utente, per garantire la migliore visualizzazione. Una precisa scelta cromatica fa da filo conduttore per le principali aree tematiche: il blu identifica i contenuti istituzionali; il verde le strutture e i servizi (al cittadino, alle imprese e on line); il rosso il turismo e il tempo libero; il giallo la bacheca e i contenuti di utilità (gare, concorsi, comunicati stampa, mappe stradali,…). La sezione del sito “vivere Pinerolo” presenta alcune particolarità interessanti. Ad esempio, immagini di pano- segue da pag 1 Intervista a Staffan de Mistura una parte il CSI-Piemonte ci può aiutare nel mantenere sempre aggiornati i nostri dipendenti, anche in paesi dove ci sono problemi di accesso a Internet a banda larga. Perché in quei casi è importante far avere loro documentazione e materiali, dando la possibilità di fare aggiornamento o di mantenere vivo quanto già appreso in passato. È chiaro che con la banda larga si potranno utilizzare strumenti più evoluti, come la webconfe- rence. È bene comunque poter intervenire in ogni situazione. Ma anche lo Staff College darà un contributo al CSI. Per esempio rendendolo partecipe di un network di relazioni ad altissimo livello. Avere a Torino gli alti quadri delle Nazioni Unite, ad esempio, significa poter entrare in contatto con le persone che opereranno anche in Paesi dove sarà possibile sviluppare progetti internazionali di una certa levatura. ■ rami che si possono scorrere muovendo il mouse o box a lato delle pagine che raccontano brevi episodi della storia pinerolese. Ampio spazio, infine, è dedicato alle peculiarità della cittadina: la tradizione cavalleresca e il gioco del curling. Altri dettagli evidenziano l’attenzione usata dai progettisti per garantire usa- bilità e accessibilità del sito. Per agevolare la stampa, ad esempio, è stato creato un foglio di stile specifico che ne ottimizza la resa grafica, mentre per facilitare la navigazione agli utenti che non utilizzano il mouse sono stati attivati i tasti di accesso rapido alle pagine principali. Il lavoro di analisi svolto congiuntamente da CSI e personale del Comune è partito dallo studio di altri siti comunali per la ricerca di best practices e soluzioni tecniche e grafiche ad hoc. In un’ottica di semplificazione e trasparenza si è poi proceduto alla riorganizzazione dell’architettura dei contenuti, passando ad esempio dalle dodici aree presenti nel vecchio sito alle quattro macroaree attuali. ■ LEGGI E NORMATIVE | Migliora il dialogo fra le PA. Dalla Direttiva Nicolais importanti novità Risale al 20 febbraio la Direttiva del Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione in materia di interscambio dei dati tra le Pubbliche Amministrazioni e pubblicità dell’attività negoziale (n. 2/ 2007, cosiddetta “Direttiva Nicolais”). La Direttiva vuol dare un forte impulso all’attuazione del Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), delineando le strategie operative (a livello locale, regionale e nazionale) per lo sviluppo di una rete di servizi digitali, interoperabili e sistematizzati a favore del cittadino. In particolare, partendo dall’analisi delle caratteristiche dei nuovi sistemi di consultazione dei dati che le PA dovranno adottare in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 2 della Legge 241/1990 (come modificato dalla Legge 15/2005), la Direttiva invita le amministrazioni a favorire l’interscambio e la libera consultazione dei dati detenuti e trattati. Tenendo conto che già il CAD (D.Lgs. 82/ 2005 e s.m.i.) ha obbligato gli Enti a rendere i dati posseduti accessibili e fruibili ogni volta sia necessario per lo svolgimento dei compiti istituzionali dell’Ente richiedente. Senza oneri a carico, salvo il riconoscimento all’amministrazione cedente dei soli costi di natura eccezionale eventualmente sostenuti. La Direttiva chiede alle PA di stipulare protocolli d'intesa per la reciproca consultazione dei dati (art. 58, comma 2, CAD), con comunicazione alla segreteria della Conferenza permanente per l’Innovazione tecnologica delle convenzioni già attive o degli ostacoli che si incontrano nella loro adozione. La segreteria provvederà poi a raccogliere la documentazione, aiutando la conclusione delle convenzioni, mentre il CNIPA aiuterà a superare gli ostacoli tecnici che non consentono l'interscambio dati (paragrafo 4). La Direttiva invita poi le amministrazioni ad ampliare gli atti pubblicati (con riferimento alle gare), rendendo note tutte le negoziazioni relative a servizi, forniture o lavori dall’importo presunto superiore ai 20.000 euro. Stesso discorso per gli esiti delle procedure, a esclusione dei documenti la cui pubblicazione comporta la diffusione di dati sensibili, di informazioni coperte da segreto di stato e la lesione della sicurezza o della difesa nazionale (par. 6). Si segnala poi il par. 8, sulle modalità con cui consentire ai cittadini l’accesso ai servizi on line delle amministrazioni che richiedono l’autenticazione anche in assenza della Carta d’Identità Elettronica e/o della Carta Nazionale dei Servizi. Per consultare la direttiva: www.innovazionepa.it/nuovosito/pdf/ dir_cad200207.pdf 5 nuovistrumenti.it n° 301 in breve Famiglie digitali in Italia. Euroscience Open Forum. Dopo una serrata competizione con Copenaghen, Parigi e Breslavia, Torino è stata scelta per ospitare l'Euroscience Open Forum-ESOF. Sede ufficiale dell’evento, che si svolgerà dal 2 al 7 luglio 2010, sarà il Lingotto. Ma in realtà l’intera città sarà protagonista, con un fitto programma di iniziative e appuntamenti. L'ESOF è un meeting biennale dedicato alla ricerca e all'innovazione scientifiche volta, però, nel 2006 il numero di famiglie italiane con almeno un utilizzatore del Web ha superato quota 50% (11,6 milioni). Tra le innovazioni figurano i collegamenti Internet a banda larga a tariffa fissa, i cellulari UMTS e i lettori portatili di musica digitale. Età, sesso e conoscenza delle lingue straniere sono i fattori più importanti di ritardo digitale, non sufficientemente bilanciati dall’abbassamento dei prezzi delle tecnologie. www.confindustriasi.it Presentato il 13 marzo scorso il Rapporto e-Family 2007 sull’utilizzo delle tecnologie digitali e dei servizi innovativi da parte delle famiglie. Dall’indagine emerge un Paese diviso a metà: da una parte l’Italia digitale, costituita da soggetti che padroneggiano le soluzioni ICT; dall’altra l’Italia dell’analfabetismo tecnologico, in cui le categorie più “deboli” sono al di fuori dell’universo della tecnologia quotidiana. Per la prima ideato e promosso da Euroscience, organizzazione con sede a Strasburgo che riunisce scienziati di 40 Paesi europei. Quella del 2010 sarà la quarta edizione, dopo Stoccolma 2004, Monaco di Baviera 2006 e Barcellona 2008. La candidatura di Torino è stata promossa dalla Compagnia di San Paolo, da CentroScienza Onlus e dal Centro Agorà Scienza dell'Università di Torino ed è stata sostenuta da un ampio "gruppo locale" comprendente Regione Piemonte, Comune e Provincia di Torino, gli Atenei, centri di ricerca, imprese, associazioni. www.euroscience.org Convegno itSMF Italia. Mercoledì 18 aprile si è svolto “ITIL@GOV - Il governo delle tecnologie dell'informazione”, organizzato da itSMF Italia. Scopo dell’appuntamento, a cui ha preso parte anche il CSI, era condividere informazioni e testimonianze sulla maturità ormai raggiunta dal modello ITIL, standard mondiale sulla qualità dei servizi informatici, definitivamente accettato con l’incorporazione in ISO20000. www.itsmf.it World Economic Forum: l’Italia è al 38° posto. Siamo al 38° posto nella classifica annuale sulle capacità di sviluppo e di utilizzo dell’ICT. Il World Economic Forum (www.weforum.org) fotografa un’Italia che negli ultimi due anni ha guadagnato ben quattro posizioni. Ma che, secondo il Wef, è ancora frenata nel settore da burocrazia, livello non adeguato di ricerca e sviluppo, insufficienti capitali di rischio e start up. Ottimi nella classifica i posizionamenti di Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia, che si collocano rispettivamente al primo, secondo, quarto e decimo posto. Merito delle attività di formazione, ricerca e sviluppo che hanno contribuito alla creazione di un’industria high-tech eccellente e di livelli eccezionali nell’uso di Internet e PC. Gli Stati Uniti perdono invece il primo posto, scivolando al settimo. A causa del deterioramento del contesto politico e normativo. OPEN SOURCE - Una piattaforma per la gestione documentale OPEN SOURCE - Gli interventi alla conferenza stampa di presentazione Il software libero entra nella PA Insieme per il rilancio del territorio Un unico nuovo applicativo per trattare, archiviare e condividere le informazioni elettroniche Diciamo subito che il Piemonte è la prima Regione italiana che mette in campo un progetto di questo valore. Un’iniziativa di politica industriale pubblica che ha un preciso obiettivo: realizzare un prodotto informatico capace di gestire, archiviare e condividere la documentazione elettronica delle Pubbliche Amministrazioni piemontesi. Parliamo di delibere, atti, fatture e ogni altro genere di documenti. Una mole di carte enorme. Quattro le linee di intervento di questa nuova strategia: la collaborazione fra Enti pubblici e mondo accademico, la dematerializzazione e semplificazione dei processi amministrativi, l’uso di soluzioni e tecnologie open source e il sostegno alla crescita delle imprese ICT piemontesi. Quali i benefici per le Pubbliche Amministrazioni? Innanzitutto l’adeguamento alle direttive nazionali ed europee; poi la semplificazione e la maggiore trasparenza dei processi amministrativi nonché dei rapporti con cittadini e imprese. Non ultimo beneficio sarà la riduzione dei costi di gestione della carta, siano essi diretti (smistamento, trattamento, archiviazione) o indiretti (semplicità e tempestività di condivisione e diffusione, non duplicazione…). Ma il progetto ha anche un altro non secondario obiettivo: contribuire alla creazione di know-how specifico nel settore ICT. Ma vediamo quali vantaggi verranno al territorio piemontese dalla realizzazione di questo nuovo applicativo. Innanzitutto si costruisce una comunità open source aperta a realtà sia pubbliche che private che può progettare, gestire e mantenere la piattaforma; inoltre si può determinare una ricaduta positiva sul comparto ICT piemontese sviluppando nuove com- Il professor Marco Mezzalama, in rappresentanza del Politecnico, ha salutato i rappresentanti degli Enti firmatari, l’Assessore regionale Andrea Bairati, l’Assessore provinciale Alessandra Speranza, l’Assessore comunale Beppe Borgogno e il Direttore Generale del CSI-Piemonte Renzo Rovaris. Dei loro interventi riferiamo qui accanto. Ma che cos’è questa Piattaforma? Cosa si propone di fare per le Pubbliche Amministrazioni e le imprese? Il Salone d’Onore del Castello del Valentino, con i suoi splendidi affreschi, ha fatto da cornice, il 7 marzo, alla presentazione della Piattaforma di Gestione Documentale con soluzioni open source per la Pubblica Amministrazione e le imprese. Si tratta di un progetto nato, nell’aprile 2006, dalla collaborazione fra Regione Piemonte, Città e Provincia di Torino, col coordinamento del CSIPiemonte e il supporto scientifico del Politecnico di Torino. Regione Piemonte, Provincia e Provincia di Torino, CSI-Piemonte e Politecnico: la parola agli Enti promotori petenze e stimolando la creazione di nuovi modelli di business. Ma la realizzazione del progetto di gestione documentale consentirà anche di sviluppare un prodotto informatico con licenza OSS che le imprese potranno usare per proporre servizi aggiuntivi (consulenza, personalizzazioni, evoluzione del software). Le funzionalità della Piattaforma verranno definite dagli Enti coinvolti d’intesa con le imprese del territorio, per costruire una soluzione condivisa su regole e modelli organizzativi, costi di sviluppo, di manutenzione ed evoluzione. Questa fase di coinvolgimento delle aziende ICT terminerà a giugno, quando sarà avviata la progettazione di dettaglio e lo sviluppo della soluzione informatica. “Una soluzione che garantisce maggiore trasparenza nei rapporti con cittadini e imprese” L’entrata in funzione della nuova Piattaforma di Gestione Documentale è indicata per la fine del 2008, ma sono previste tappe intermedie per l’avviamento di alcune particolari componenti del sistema (si veda box sottostante). A regime il nuovo strumento sarà in grado di gestire un ordine di grandezza di milioni di documenti e migliaia di utenti e verrà realizzato in maniera tale da poter esser utilizzato anche in contesti più ridotti. Come Comuni di piccole dimensioni e PMI. ■ Soluzioni “Open” per PA e imprese. L’esperienza del CSI-Piemonte nel campo del software libero Quella lanciata il 7 marzo scorso in conferenza stampa non è un’iniziativa isolata, ma nasce dalla forte esperienza maturata dal CSI-Piemonte nel settore del software libero. Da molto tempo ormai l’open source rappresenta per il Consorzio un’importante opportunità, da utilizzare come leva strategica per fornire un vantaggio competitivo al territorio. Gli esempi non mancano. Il CSI dialoga abitualmente con le comunità degli sviluppatori e utilizza già strumenti di questo tipo per tutto il mondo Web, Internet e Intranet dei suoi Enti. Basti pensare alle soluzioni usate, fra l’altro, per la realizzazione della piattaforma multicanale della Regione Piemonte (basata su tecnologia open source Cocoon della Apache Foundation), l’Intranet della Provincia di Torino e il sito dell’ASL 12 di Biella. Così come sono da segnalare i lavori per la realizzazione di OASI (Open Available Secure Integrated), una piattaforma open source per lo sviluppo e l’erogazione di servizi informatici, pronta da installare e utilizzare senza ulteriori interventi di sviluppo e integrazione, soprattutto nel contesto della Pubblica Amministrazione (si veda anche “Nuovi Strumenti” n. 5/2006). La Piattaforma di Gestione Documentale Oggi questa esperienza viene messa a frutto con il progetto per una Piattaforma di Gestione Documentale, grazie al quale il Piemonte sarà la prima regione a presentare una strategia di politica industriale pubblica innovativa, basata su assi di intervento precisi: dalla collaborazione fra Enti e mondo accademico alla semplificazione dei processi amministrativi e al sostegno delle imprese ICT attraverso l’open source. Soggetti realizzatori Due i soggetti identificati per la realizzazione del progetto. Il suo coordinamento toccherà a uno Steering Committee, che definirà il processo di realizzazione della Piattaforma, garantendone l’applicazione. Ne fanno parte Regione Piemonte, Città di Torino, Provincia di Torino, CSI-Piemonte e Politecnico di Torino (per la sua storica competenza nell’ambito del software libero). A esso si affianca la Community degli Utilizzatori, che disegna i requisiti funzionali della Piattaforma nelle diverse fasi di realizzazione, ne testa il funzionamento e propone eventuali implementazioni. La Community è aperta a tutti i soggetti pubblici e privati interessati. Fra quelli che hanno già fatto richiesta il Comune di Fossano, l’Unione dei Comuni Fossanesi e le Province di Biella e Asti. Caratteristiche Le funzionalità della Piattaforma verranno definite da parte degli Enti coinvolti, di concerto con le imprese del territorio. In una prima fase i requisiti funzionali punteranno a sviluppare una soluzione informatica (SIDE, Sistema Integrato di gestione della Documentazione Elettronica) che risponda alle necessità dell’Archivio ufficiale dell’Ente pubblico, secondo quanto previsto dalle normative del settore archivistico. Ad esempio per la gestione: > della classificazione e del titolario > del fascicolo (fascicoli, serie, dossier, documenti) > dell’archivio > degli avvisi e dello smistamento > delle funzioni di ricerca e delle statistiche. Verranno garantiti inoltre l’accesso in sicurezza ai documenti e la loro protezione, il controllo della documentazione in entrata e in uscita e il supporto alla firma digitale. Tempi L’entrata regime della nuova Piattaforma di Gestione Documentale è prevista per la fine del 2008. Sono comunque programmate tappe intermedie per il rilascio di alcune componenti del sistema: > Primo semestre 2007 - raccolta dei requisiti funzionali e definizione dell’architettura della piattaforma - coinvolgimento delle aziende ICT per la condivisione delle scelte tecnico-architetturali. > Fine 2007 - rilascio della prima versione della piattaforma - definizione dei requisiti dell’applicativo per la gestione documentale dell’Ente e gara per l’affidamento dello sviluppo dei suoi moduli - prime adozioni negli Enti locali (ad esempio gestione fattura elettronica in Provincia di Torino) > Primo semestre 2008 - mantenimento della piattaforma - rilascio della prima versione del SIDE e definizione delle prospettive di business per le aziende ICT > Fine 2008 - entrata a pieno regime della piattaforma completa Marco Mezzalama Vicerettore Politecnico di Torino Efficacia ed efficienza a 360 gradi Il prof. Marco Mezzalana, Vicerettore del Politecnico di Torino, ha aperto la conferenza stampa per la firma del Progetto di Piattaforma di gestione documentale. Dopo aver portato il saluto dell’Ateneo di Torino, che partecipa in qualità di Ente coordinatore e suggeritore tecnologico, il prof. Mezzalama ha sottolineato il valore dell’iniziativa, che è stata messa in campo per contribuire alla realizzazione di un progetto con molte valenze, molti interessi e altrettante ricadute. Qual è il suo perimetro? Sostanzialmente il progetto si colloca nel più ampio contesto dell’e-government e quindi consente di migliorare, semplificandoli, i processi della Pubblica Amministrazione. Chiudendo la distanza che ancora esiste fra amministrazione e cittadini e aumentando efficienza ed efficacia dei servizi pubblici a 360 gradi: efficienza nei processi interni e quindi efficacia nei servizi ai cittadini. Senza contare la possibilità di ridurre la catena burocratica della PA. Il Politecnico in questo senso è un portatore di competenze tecnologiche e anticipatore di strategie innovative e da anni è un punto di riferimento forte sull’open source. «Per questo vogliamo contribuire a un’iniziativa che per molti versi abbiamo promosso e che ora passa alla fase di realizzazione, scommettendo sulla positiva rivisitazione dei processi interni della Pubblica Amministrazione». Andrea Bairati Assessore Regione Piemonte Il rilancio delle imprese ICT «La firma del Memorandum of Understanding per la creazione di una Piattaforma di Gestione Documentale – ha detto l’Assessore regionale all’Innovazione Bairati – si inserisce in un processo di rilancio industriale dell’ICT anche attraverso i paradigmi dell’open source. Inoltre esso favorisce direttamente la Pubblica Amministrazione con la creazione di un nuovo prodotto che sarà condiviso dai tre Enti territoriali». Le opportunità offerte dall’utilizzo dell’open source sono numerose. Vanno dalla possibilità di realizzare interventi più flessibili all’eventuale “personalizzazione” dei prodotti a seconda delle diverse esigenze. È una leva importante per costruire un effetto rete fra le piccole e le medie imprese del territorio. Per fare questo, però, occorre anche lavorare per “formare” una consapevolezza più diffusa delle sue opportunità. «Il progetto – ha aggiunto Andrea Bairati – si inserisce in una politica più ampia di cui parliamo da tempo con il Politecnico. L’open source ha due aspetti, uno tecnologico e di ricerca, un altro molto importante che investe aspetti giuridici, di protezione della proprietà. Non è un elemento secondario soprattutto nel rapporto con le imprese». Secondo Bairati l’accordo assume anche un ruolo che investe il futuro del CSI-Piemonte: da un lato essere il driver positivo per il mercato ICT piemontese, dall’altro collocarsi come un punto alto di cambiamento e innovazione, come il Consorzio ha fatto in questi anni. «Auspico – ha concluso l’Assessore Bairati – che se oggi firmiamo in tre, altri settori della Pubblica Amministrazione regionale si uniscano in modo che questa nuova opportunità sia, per quanto possibile, condivisa». Alessandra Speranza Assessore Provincia di Torino Insieme alle aziende per semplificare Nel suo intervento Alessandra Speranza, Assessore provinciale al Sistema Informativo, ha affermato che il progetto porterà la Provincia di Torino ad avere un atteggiamento critico verso gli attuali modelli organizzativi, per ingegnerizzare i processi rimuovendo quegli “appesantimenti burocratici” che ancora permangano nell’iter formativo delle decisioni. La Provincia è da tempo impegnata al fianco delle aziende per supportarle nella semplificazione degli adempimenti amministrativi. A partire dagli uffici del settore agricoltura e dai Centri per l’Impiego. «I risultati sono decisamente incoraggianti: dopo la messa in esercizio della modalità telematica, stiamo infatti ricevendo ogni giorno, attraverso Internet, 5-6000 comunicazioni aziendali obbligatorie. Il progetto che oggi presentiamo è in questo solco: ci proponiamo di estendere questo modo di funzionare predisponendo i nostri uffici a ricevere, in formato digitale, tutta la documentazione che chiediamo di produrre per ottenere una concessione o l’iscrizione ad uno degli albi gestiti. I nostri uffici saranno predisposti a ricevere e trattare la “fattura elettronica”». In questo modo verrà semplificato ancor più l’accesso ai servizi erogati. «Faciliteremo inoltre le diverse attività amministrative dei nostri fornitori, che potranno così interagire direttamente con l’area contabile del nostro sistema informativo». Beppe Borgogno Assessore Città di Torino Servono strumenti innovativi Torino e il Piemonte si confermano all’avanguardia sul fronte della ricerca e dello sviluppo di soluzioni informatiche per gli Enti pubblici e le Imprese. L’Assessore comunale Beppe Borgogno ha aggiunto che si tratta di una posizione di primo piano che, nel campo delle tecnologie avanzate, il nostro territorio occupa ormai da tempo. «Un ruolo di leader assolto con la consapevolezza che – ha sottolineato Borgogno – gli investimenti in questo settore corrispondono al miglioramento dei servizi ai cittadini e alle imprese». Non fa certo eccezione la “Piattaforma per la Gestione Documentale”, «progetto per la cui realizzazione viene firmato oggi l’impegno del Comune di Torino insieme agli altri Enti territoriali e al CSI. Esso porterà sicuramente importanti vantaggi alle amministrazioni pubbliche piemontesi». Non è giusto immaginare di costruire bilanci trasparenti indirizzati all’efficienza dell’amministrazione pubblica se non si ragiona anche in termini di riorganizzazioni e di uso degli strumenti innovativi che la tecnologia offre per raggiungere i propri obiettivi. «Noi – annuncia – saremo impegnati nei prossimi anni in un’opera di riorganizzazione assai consistente che deve tendere al risparmio senza rinunciare ad alti standard di efficienza facendo crescere le capacità di chi opera nell’Amministrazione. È un obiettivo di qualità cui si deve sempre mirare sapendo che i cittadini questo si attendono da noi. Anche il progetto di oggi va in quella direzione». Renzo Rovaris Direttore Generale CSI-Piemonte Un progetto di grande valore «L’iniziativa che presentiamo oggi – ha esordito Renzo Rovaris Direttore Generale del CSI-Piemonte – è importante non soltanto per il carattere innovativo del progetto cui fa riferimento, ma soprattutto perché testimonia una volta di più la capacità delle amministrazioni piemontesi di lavorare insieme, facendo ”sistema” fra di loro e con il mondo accademico». Un modo di operare che gli Enti possono perseguire perché abituati a condividere politiche e strategie di investimento (basti pensare ai progetti di e-government o al programma WI-PIE), ma anche perché possono contare sull’esperienza di una realtà forte come il Politecnico di Torino e di un punto di aggregazione come il CSI-Piemonte, in grado di garantire progettualità e relazioni anche con il sistema privato. Accennando al problema dei costi l’ingegner Rovaris ha ricordato come questo lavoro abbia un valore aggiunto. «A Torino l’informatica, facendosi Consorzio, produce progetti di questa dimensione con le tre amministrazioni principali insieme. Un fatto che potrebbe apparire ovvio. Ma questo non succede in nessuna altra parte d’Italia». La condivisione effettiva di un archivio che costituisca davvero una smaterializzazione della carta è il primo valore che il Consorzio ha portato. «Senza il CSI il progetto non sarebbe nato. Il secondo elemento che sottolineerei – ha concluso Renzo Rovaris – è un valore che guarda al cittadino: già oggi, usando una piattaforma costruita dalla Regione, tutti gli Enti fanno acquisti in rete con noi, ottenendo le condizioni migliori. Quanto all’open source oggi possiamo dire che siamo davvero partiti. Il mare è grande. Non ci resta che andare a scoprire le nuove terre». ■ 7 nuovistrumenti.it n° 301 in breve “Nuovasocietà” torna in edicola Dallo scorso 1° aprile, anticipata dall’uscita di un numero zero, è tornata in edicola. Nuovasocietà, rivista fondata originariamente nel 1972 da Diego Novelli. L’obiettivo del periodico, che uscirà con cadenza quindicinale in Piemonte e Valle d’Aosta, non è certo da poco: far conoscere la realtà in cui viviamo “senza manipolazioni”. Questo grazie a un gruppo di giovani affiancati da firme prestigiose (e volontarie), fra le quali spiccano quelle di Marco Travaglio, Giampaolo Zancan, Luigi Ciotti e dello stesso Diego Novelli. In edicola a 2 ¤. e-procurement. Ottime notizie per la sanità piemontese. Il 28 marzo, grazie alla prima gara telematica del settore, 21 Aziende Sanitarie Locali e 8 Aziende Sanitarie Ospedaliere si sono associate all’Ospedale San Giovanni Battista Molinette di Torino per l’acquisto di farmaci generici e antitumorali. La procedura, gestita dal CSI, ha garantito risparmi notevoli. Nel caso dei “generici” la partecipazione congiunta di più ASL e ospedali ha permesso una significativa semplificazione nei processi di indizione e svolgimento della gara. Ma è stato anche possibile ottenere un ribasso del 41% nell’acquisto degli antitumorali. In totale, grazie alla piattaforma di e-procurement del CSI-Piemonte, sono state realizzate 192 gare telematiche, per totale del transato di 68,1 milioni di euro e un ribasso medio pari a circa il 30%. 76 gli Enti che l’hanno utilizzata, compreso lo stesso Consorzio. Al tema sarà dedicato l’approfondimento del prossimo numero di “Nuovi Strumenti”. POLIS Piemonte. Anima tecnologica dell’iniziativa, presentata lo scorso 30 marzo presso il Centro Incontri di Corso Stati Uniti a Torino, è un applicativo Web per la condivisione dei dati tra le strutture informative presenti sul territorio (URP, Informagiovani, Centri per l’Impiego, Sportelli Unici per le Imprese). Questo strumento, realizzato dal CSIPiemonte, permette di: gestire l’iter delle richieste di informazioni; creare schede informative semplici e aggiornate; Favorire la creazione di una rete di punti informativi integrati in grado di fornire risposte aggiornate e complete su materie come il lavoro e le agevolazioni a favore di famiglie e imprese. È questo l’obiettivo del progetto POLIS Piemonte, promosso dalla Regione e a cui aderiscono ad oggi oltre venticinque Enti e amministrazioni, quali Provincia e Comune di Torino, ARPA Piemonte, ASL 13 di Novara. supportare l’azione di back-office; misurare la qualità del servizio e ricostruire profili di utenza. Per il suo carattere fortemente innovativo, inoltre, il progetto ha vinto il primo premio “@Gov Postecom” durante l’ultima l’ultima edizione di “Euro PA” a Rimini. Il merito? Quello di essere riuscito a coniugare al meglio la soddisfazione del cittadino-utente con la sostenibilità economica dei servizi erogati. L’annuncio dell’Assessore regionale Andrea Bairati All’iniziativa della Camera di Commercio di Torino partecipa anche il CSI Bando di gara contro il divario digitale in Piemonte Una nuova possibilità per le imprese ICT Programma RDD: satellite e Wi-Fi per raggiungere tutto il territorio - Pubblicato il primo bando, per 222 Comuni Con “Think up” una grande spinta per l’internazionalizzazione delle aziende piemontesi Con il progetto RDD la Regione si è posta l’obiettivo preciso di rendere disponibile, entro il 2008, la connessione a banda larga per tutti i Comuni non direttamente toccati dal Protocollo d’Intesa siglato con Telecom Italia nel giugno 2006. Quell’accordo infatti non copre tutto il territorio piemontese. Sono circa 300 i municipi tuttora esclusi da ogni tipo di copertura a banda larga. In quelle aree la popolazione non ha le stesse opportunità di accesso a Internet delle altre zone maggiormente coperte. «Occorre adesso – ha ricordato l’Assessore – procedere a sviluppare le infrastrutture necessarie a collegare gli utenti finali (aziende, strutture di ricerca, luoghi di pubblica utilità e singoli cittadini) collocati su ciascun territorio provinciale a quella sorta di autostrade digitali in fibra ottica che si chiamano backbone». Solo così il Piemonte sarà in grado di creare le condizioni tecnologiche e di mercato affinché l’opportunità di accesso risulti realmente diffusa anche nei confronti dei cittadini. «A livello operativo, per raggiungere questi obiettivi – ha concluso l’Assessore – sarà opportuno condividere il progetto con gli Enti locali piemontesi, in primo luogo le Province, favorendo interventi sinergici diretti o forme di co-finanziamento degli interventi regionali». Il progetto RDD ha due fasi di realizzazione. Nella prima, avviata il 13 marzo, con l‘emissione del bando di gara, il CSI procederà alla selezione, tramite procedure a evidenza pubblica, degli operatori di telecomunicazioni. A loro verrà affidata non solo la progettazione e la realizzazione dell‘infrastruttura, ma anche la concessione dei servizi di manutenzione, gestione e commercializzazione di banda larga verso utenti finali e altri operatori di mercato. Le infrastrutture previste dovranno prevedere la copertura del territorio interessato dall’intervento con servizi di accesso a Internet di tipo broadband/always-on. Le offerte potranno venir presentate fino a fine maggio 2007. Per questa fase ha aderito al co-finanziamento anche la Provincia di Cuneo. ■ Dai Patti alla montagna, tutto il Piemonte on line Oltre al progetto RDD, l’obiettivo di portare la banda larga in tutto il Piemonte si concretizza anche in altre iniziative. Ad esempio procede senza sosta il progetto per la realizzazione di infrastrutture in fibra ottica nei Comuni interessati dai Patti Territoriali del Canavese, del Pinerolese, della Stura e del Sangone. realizzazione delle infrastrutture è stato pubblicato il 22 marzo. Intanto è partita la presentazione delle componenti del progetto relative alle diverse aree coinvolte. Si è cominciato da Canavese (5 marzo, Ivrea) e Pinerolese (23 marzo, Pinerolo) per proseguire con Stura (28 marzo, Ciriè) e Sangone (30 marzo, Orbassano). Collegata alla linea strategica 3 del programma WI-PIE (favorire l’accesso), l’iniziativa ha come Ente attuatore il CSI-Piemonte e viene finanziata con i fondi previsti dai Patti. L’obiettivo? Facilitare la nascita di nuovi insediamenti produttivi e fornire alle aziende operanti sul territorio gli strumenti per ammodernare i propri modelli organizzativi e gestionali, garantendo anche in questo caso un’efficace azione di contrasto a ogni forma di “digital divide” attualmente riscontrabile. Il bando per la Massima attenzione anche per la montagna. Dallo scorso febbraio, infatti, è possibile navigare in Rete ad alta velocità anche da alcuni rifugi alpini piemontesi, grazie a un’iniziativa promossa dalla Regione sempre in collaborazione con il CSI. Il tutto grazie a connessioni satellitari che hanno interessato inizialmente una decina di rifugi, ma che potrebbero essere installate progressivamente a tutti quelli di proprietà pubblica della Regione. Per saperne di più: www.wi-pie.org DAL MONDO Internet? È senza fili… Francia, Giappone, Stati Uniti: si moltiplica l’utilizzo delle reti wireless per accedere in Rete ad alta velocità Dalle antenne più tradizionali ai palloni aerostatici, le reti wireless si diffondono sempre di più in tutto il pianeta, dalle metropoli ai più piccoli centri rurali. Qualche esempio? Il WI-MAX in Francia … Le Pays des Vals de Saintonge, un territorio rurale costituito da 117 Comuni della Charente-Maritime francese, ha sperimentato con successo una rete WI-MAX che assicura a distanze di dieci chilometri trasmissioni in larga banda (1O Mbits), ideali anche per il video e i contenuti multimediali. Mentre la Corsica, che conta molti piccoli Comuni sparpagliati su zone montane e rurali, ha ottenuto la propria licenza per disporre di questa tecnologia come strumento di sviluppo economico. Il WI-MAX interessa talmente le collettività locali che 14 consigli regionali francesi hanno partecipato all’asta per l’assegnazione delle licenze e sei Regioni le hanno ottenute. … e in Grecia I servizi a banda larga (streaming video, accesso a Internet, contenuti multimediali) saranno presto disponibili agli utenti mobili di tutta la Grecia grazie all’implementazione di una soluzione WI-MAX mobile (standard 802.16e) con una tecnologia d’antenna innovativa (fornita da Nortel), per offrire un’ampia gamma di servizi wireless a banda larga meno costosi ad aree rurali che attualmente hanno una copertura parziale. Una soluzione che sarà utilizzata anche per fornire accesso mobile e veloce a Internet per laptop, console portatili e palmari di clienti in movimento nelle aree metropolitane e non. Palloni aerostatici in Giappone e Stati Uniti Realizzare un servizio di connettività wireless con copertura fornita da palloni aerostatici: sembra che il Giappone sia vicino alla realizzazione di questa infrastruttura, come riporta la Chubu University. Il governo nipponico spinge per la ricerca di soluzioni idonee a fornire copertura Internet nelle zone ancora scoperte, come molte aree di montagna. Un gruppo di ricercatori dell’ateneo giapponese ha realizzato alcune dimostrazioni, montando su due dirigibili un access point WI-FI in grado di offrire una sorta di “ombrello di copertura” senza fili. Il collegamento al backbone Internet è attuato mediante un altro link wireless. Dagli iniziali 500 metri, si è riusciti a raggiungere il chilometro di copertura, migliorando la qualità del segnale e ponendo i palloni ad un’altezza di circa cento metri. Sono allo studio anche soluzioni per altezze superiori, attraverso l’impiego di altri protocolli di comunicazione. Il problema dell’alimentazione, risolto con l’uso di celle solari, resta però un fattore critico: le condizioni atmosferiche sfavorevoli possono infatti condizionare l’operatività del servizio. L’idea non appartiene solamente al Giappone: negli Stati Uniti, un operatore ha in progetto una rete di palloni aerostatici che, volando ad un’altitudine molto superiore, circa 9mila metri, dovrebbe essere in grado di fornire copertura wireless a un intero stato. Alessandro Barberis Presidente della Camera di Commercio di Torino Hanno avuto tempo fino al 5 aprile le imprese piemontesi dell’ICT che volevano aderire al nuovo progetto triennale “Think up – Advanced ICT solutions from Torino Piemonte” e candidarsi a far parte del gruppo di aziende (massimo 100) che il team di progetto selezionerà per l’attività di internazionalizzazione. Think up si articolerà infatti in due livelli: il primo prevede, per tutte le imprese che si registrano al Database ICT, attività informative, formative e promozionali. Il secondo livello vedrà coinvolte le aziende selezionate in un’attività di consulenza personalizzata che le accompagnerà nelle ricerche di opportunità di business all’estero. Alessandro Barberis, Presidente della Camera di Commercio di Torino (promotrice dell’iniziativa), ha spiegato quali obiettivi si pone Think up. «Insieme a partner tecnici di grande esperienza come la Fondazione Torino Wireless, il CSIPiemonte e il Centro Estero per l’Internazionalizzazione del Piemonte, abbiamo individuato due obiettivi principali: valorizzare sui principali mercati internazionali l’immagine del distretto ICT piemontese, con le sue peculiarità e i suoi punti di forza, e allo stesso tempo assistere e accompagnare un gruppo di non più di 100 aziende “eccellenti” nelle azioni di marketing verso nuovi committenti stranieri pubblici e privati, attraverso un team di esperti di settore italiani e stranieri». Un progetto ambizioso, finanziato anche dalla Regione Piemonte in ambito Docup. Fortemente voluto Il Green WI-FI per i Paesi in via di sviluppo Il progetto Green WI-FI, infine, è pensato per facilitare lo sviluppo di reti di comunicazione a basso costo nei Paesi in via di sviluppo. Prevede la realizzazione di reti WI-FI a copertura di vaste aree prive di connettività cablata e di reti di alimentazione elettrica. Tutto con componenti standard e sfruttando l’energia solare. Il principio è semplice: il cavo è sostituito dalle connessioni WI-FI, l’energia elettrica con quella solare. Ogni nodo WI-FI “verde” impiega un router wireless da scaffale, un software open source del MIT per il routing del traffico, un pannello solare da 10 Watt adeguato per l’installazione in ambienti “inospitali” (ma per il resto del tutto standard) e una batteria ricaricabile di backup che alimenta il router quando il pannello non genera energia. ■ dalle associazioni di categoria del territorio, in particolare dall’Unione Industriale di Torino, Think up è un progetto che richiede un grande impegno da parte delle imprese che vi aderiranno. «Alle aziende selezionate – ha sottolineato il Presidente Barberis - chiediamo convinzione e una forte motivazione per proporsi su nuovi mercati in un contesto altamente competitivo. È necessario il coinvolgimento diretto del management aziendale e la disponibilità a fornire dettagliate informazioni per valutare potenzialità e opportunità». Per candidarsi è bastato compilare il questionario on line (www.ict.to.cam com.it), che permetterà di vagliare le caratteristiche delle aziende partecipanti e le loro aspettative. Attraverso l’iscrizione le imprese aderiscono automaticamente al primo livello del progetto e si possono candidare al “Duis autem est vel eum irure fugiat nulla” 301 Un tredici, quello di marzo 2007, che porta buone notizie. In quella data – ha annunciato l’Assessore regionale alla Ricerca e Innovazione Andrea Bairati – è partito il primo bando di gara per dotare 222 Comuni piemontesi dei collegamenti a banda larga. Della stesura del bando e della realizzazione della gara si è occupato il CSI-Piemonte. È un altro passo avanti per dare ai cittadini e alle imprese le stesse possibilità di comunicare e di operare. «Lavoriamo – ha spiegato Andrea Bairati – per realizzare concretamente quello che è un diritto di cittadinanza». Quello che va sviluppando la Regione si chiama programma RDD Reduce Digital Divide, ovvero un progetto per ridurre il divario digitale in Piemonte. Si tratta di superare le difficoltà costituite dalla particolare configurazione geografica e morfologica del nostro territorio. Superare queste oggettive limitazioni è questione strategica per sostenere e incrementare il livello di competitività dell’intero sistema economico regionale. nuovistrumenti it Periodico per la Pubblica Amministrazione a cura del CSI-Piemonte Corso Unione Sovietica 216 10134 Torino Tel 011 316 9029 www.csipiemonte.it www.nuovistrumenti.it Hanno collaborato Direttore e Amministratore Responsabile Registrazione presso il tribunale di Torino n. 3069 del 18/06/81 Sped. in abb. post. - Pubbl. 50% 2° trimestre, n. 301 Torino, aprile 2007 Renzo Rovaris [email protected] Maurizio Gomboli Remo Guerra Andrea Liberatori Francesca Olivero Guido Albertini, Cristina Bandella, Fioly Bocca, Elisa Bottero, Maria Antonietta Carbone, Roberto Dell’Agnola, Luca Gioppo Franco Gola, Elio Morino, Marco Perotto, Leonardo Rinaldi, Lucia Saracco. Chiuso in redazione 30-03-07 Progetto grafico Studio Livio Stampa Ages Arti Grafiche - Torino secondo. «Abbiamo già sperimentato con successo il sistema della selezione in un progetto analogo dedicato alla filiera automotive – ricorda Barberis – È un metodo vincente per questo tipo di iniziative e siamo convinti che porterà buoni risultati anche nel settore ICT piemontese». L’ICT, infatti, è candidato a divenire uno dei principali motori di sviluppo dell’economia locale, grazie anche al reticolo di centri di eccellenza che operano sul territorio. Sotto la spinta delle tendenze del mercato, in cui comincia a pesare la presenza di concorrenti spesso emanazione di grandi gruppi, il settore ICT piemontese ricerca una nuova identità. Un’esigenza a cui si intende fornire una risposta proprio con il progetto Think up. a cura della Camera di Commercio di Torino Il ruolo del CSI-Piemonte nel progetto Il progetto Think up si suddivide in due filoni principali: uno orientato alle imprese che si rivolgono al mercato privato e l’altro studiato per quelle aziende che vogliono raggiungere clienti pubblici internazionali. E proprio questo secondo aspetto sarà quello di cui si occuperà il CSI, che guiderà tutte le attività connesse all’area della Pubblica Amministrazione. Ad esempio coordinando le azioni per la partecipazione congiunta, con le imprese piemontesi del settore che sono state selezionate, a gare di appalto e commesse internazionali. In concreto tutto questo significherà soprattutto tre cose. Identificare indicativamente 30 tra gare, proposte o offerte internazionali e coordinare, secondo una logica di sistema, le attività inerenti la costituzione di cordate di imprese per la partecipazione ai bandi di gara all'estero, fornendo assistenza nella stesura di offerte congiunte (tecnico/finanziarie). Il Consorzio, inoltre, contribuirà con gli altri partner coinvolti all’implementazione di alcuni altri obiettivi operativi del progetto. Definendo i contenuti tecnici della comunicazione in Italia e all’estero, segnalando eventi e news relative all’andamento dell’ICT a livello internazionale di interesse sul mercato pubblico o indicando quali possano essere i Paesi di maggior interesse strategico. Ma si occuperà anche di individuare le esigenze delle aziende in termini di formazione commerciale e tecnica e di fornire il supporto necessario per individuare i possibili consulenti ICT nelle nazioni dove si è deciso di intervenire. Senza dimenticare tutta l’area strategica relativa all’organizzazione di missioni all’estero per singole aziende o per gruppi di aziende. TECNOLOGIA PER LA PA | Webconference. Per lavorare condividendo Lavorare insieme da postazioni remote, condividendo file e programmi. Da settembre è possibile per 300 dipendenti del CSI, grazie al progetto Webconference. Bastano una webcam, delle cuffie e un’applicazione installata sul proprio PC. Cosa si può fare? Molte cose. Come indire riunioni riservando uno spazio virtuale per un giorno e un orario stabilito. Tutti gli utenti accederanno a una stanza virtuale dove discutere, scrivere, gestire attività software complesse in modo condiviso. Fino a 8 persone, presenti in audio-video. La comunicazione avviene fra due utenti per volta scelti dal moderatore. Mentre dialogano, gli altri possono sentirli, vederli e ricevere file. Inoltre si può consentire il controllo remoto del PC, condividendo l'uso di applicazioni con gli altri. L’applicativo fornisce poi un insieme di strumenti aggiuntivi (come chat e whiteboard) che facilitano ulteriormente la cooperazione. Nato dalle attività di ricerca effettuate per il Laboratorio ICT della Regione Piemonte, l’applicativo è stato installato su circa 200 postazioni del Consorzio (e lo sarà su altre 600 nel corso del 2007). Permettendo di lavorare insieme senza spostarsi tra le sedi di Torino, Cuneo, Alessandria, Novara e Ivrea. «Ma è già iniziata la distribuzione in Regione – spiega Marco Panepinto, responsabile dei Progetti a larga banda e multimedialità del CSI - e il sistema è già utilizzato nell’ambito di alcuni progetti europei, come LUNA» (www.ist-luna.eu). Tutti i partner coinvolti, infatti, ne fanno uso per le riunioni a distanza. Infine, un cenno alla dotazione tecnologica. L’applicativo non ha bisogno di sistemi ultra-aggiornati per funzionare al meglio, è sufficiente una normale macchina “entry-level”. Oltre a una connessione a banda larga, s’intende. Flavio Occhini Al momento di andare in stampa, è arrivata la notizia sconvolgente della morte improvvisa, avvenuta sul posto di lavoro, di Flavio Occhini, dirigente responsabile dell’Area Progetti Territoriali e Ambientali. In CSI-Piemonte fin dalla sua fondazione, dirigente dal 1989, Flavio Occhini ha ricoperto incarichi di responsabilità in aree strategiche: dai servizi per il Comune, per la Provincia e il Consiglio regionale, alle architetture e tecnologie, fino ai progetti su territorio e ambiente. Lo ricorderemo tutti, nel CSI e negli Enti consorziati, per la sua professionalità e per le qualità umane: simpatia e passione.