n. 301 aprile - CSI Piemonte

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n. 301 aprile - CSI Piemonte
301
nuovistrumenti it
Anno XXViI n.301 Torino aprile 2007 Periodico per la Pubblica Amministrazione a cura del
2 Agricoltura:
inaugurato il Laboratorio
per la tracciabilità
agroalimentare
4 - 5 Open source:
il software libero
entra nella Pubblica
Amministrazione
6 Progetto RDD:
Regione Piemonte
e CSI insieme contro
il digital divide
Intervista al Direttore Staffan de Mistura
Poste Italiane - Spedizione in A.p. - Art. 2 comma 20/B legge 662/96 - D.C.-D.C.I. Torino - n. 301/2007
Lo United Nations System Staff College ha sede a Torino e si occupa di formare il personale
ONU in tutto il mondo - Dal 2006 avviata una collaborazione con il CSI-Piemonte
Staffan de
Mistura
Direttore dello
Staff College
oggi le Nazioni Unite lavorano
soprattutto dove c’è bisogno di loro e
il personale ONU va aiutato e preparato ad affrontare situazioni che non
sono “normali”.
Terzo punto è quello dei nostri inviati nei Paesi in via di sviluppo: devono
conoscere al meglio i problemi della
cultura e dell’operatività in zone del
mondo diverse e in evoluzione.
Ultimo settore, dove ci sono maggiori possibilità di essere creativi, è quello dell’e-learning, perché questo
significa dare a tutti i nostri colleghi
le stesse opportunità formative.
Anche a chi, per esempio, è nelle iso-
“Sulla base
delle indicazioni
di New York
ci muoveremo
in quattro direzioni”
le Fiji e non ha avuto la preparazione
degli alti ranghi, ma ha bisogno di
essere aggiornato su quelli che sono i
learning tools a disposizione. Abbiamo una divisione specifica che se ne
Renzo Rovaris
Quello che avete fra le mani è un
numero di “Nuovi Strumenti” che vi
lascerà sorpresi e che apre una nuova
fase nella vita del nostro giornale.
All’insegna di cambiamenti profondi,
a partire da una rinnovata veste grafica che rinuncia al colore per potere – a
parità di costi – raddoppiare il numero
delle pagine. Più sostanza e un’apparenza più austera, quindi.
Più pagine per più notizie, ma anche
una periodicità più serrata, che arriverà alla pubblicazione di dieci numeri
all’anno. È un obiettivo impegnativo,
ma che intendiamo raggiungere lavorando ogni giorno con professionalità
ed entusiasmo. Qualità che ci hanno
permesso, in questi ventisei anni, di
raccontare la storia del Consorzio e di
una grande parte del Paese, fotografata dal nostro punto di vista privilegiato di “tecnici” impegnati nell’ammodernamento della macchina pubblica.
Nel maggior spazio che avremo a
disposizione, vi parleremo non solo
delle attività del CSI, ma anche di tut-
L’innovazione in convegno a Biella
Tre giorni di lavori dedicati ai temi
delle nuove tecnologie, per riflettere
sulle loro prospettive di sviluppo
e su come utilizzarle per migliorare la
vita quotidiana dei cittadini e
facilitare lo sviluppo delle imprese e
del territorio. Sono quelli che si
sono tenuti a Biella dal 15 al 17 marzo,
grazie al convegno nazionale
“Reti locali, sviluppo globale. Idee per
il distretto digitale”, organizzato da
Provincia di Biella, Comune di Biella e
Cittadellarte. Un appuntamento a cui
hanno preso parte esperti di fama
nazionale e internazionale. «Un
convegno con il quale - ha spiegato
l’Assessore provinciale
all’Informatizzazione Davide Bazzini abbiamo voluto inserire il nostro
modello territoriale, le sue
conoscenze e la rete dei suoi servizi,
in un ambito di dialogo internazionale,
per formalizzare così la candidatura
del Biellese a diventare un vero e
proprio Distretto Digitale».
Non a caso il Ministro per
l’Innovazione ha previsto, dopo le
regioni Toscana ed Emilia Romagna,
di programmare un’audizione con
la Provincia di Biella sui temi delle
infrastrutture, dei servizi e delle
conoscenze digitali.
Molti i risultati raggiunti. Dai progetti
per la copertura a banda larga della
Valle Cervo e della Valle di Mosso,
partiti dopo l’accordo con le rispettive
Comunità Montane, a quelli per
l’interconnessione delle reti wireless
delle Comunità Montane Alta e Bassa
Valle Elvo sul nodo TOP-IX, fino allo
studio dell’interconnessione in
Valsessera. Inoltre, la Provincia
ha acquistato, concedendola in
concessione a Cordar.it, la rete
wireless realizzata da Prealpi in
collaborazione con Città Studi, e
occupa, lo “United Nations System
Learning and Training Services”. È in
questo contesto che c’è soprattutto
bisogno di alleanze e sinergie con il
mondo esterno, come stiamo facendo
appunto con il CSI-Piemonte.
Il 14 marzo avete presentato proprio
la collaborazione con il CSI. Quali
scenari apre questa partnership e
quali sono i vostri obiettivi “tecnologici” per il prossimo futuro?
Si aprono possibilità importanti per
entrambi gli Enti. Sicuramente da
segue a pag 3
Grafica rinnovata e più contenuti. Si apre una nuova fase per il periodico del CSI-Piemonte
“Nuovi Strumenti”:
la nostra storia,
il nostro futuro
7 Think up:
una nuova possibilità
per le imprese ICT
piemontesi
Idee per il distretto digitale
Una formazione mondiale
Direttore de Mistura, potrebbe descriverci qual è oggi la realtà dello United
Nations System Staff College e quali
sono le sue principali attività?
Le Nazioni Unite hanno bisogno di
rinnovarsi. Esistono da sessant’anni
e oggi sono composte da tutte le
nazioni del mondo. Ma il loro rinnovo non può e non deve soltanto
avvenire con il rinnovo dei palazzi e
delle strutture fisiche, né con il cambio degli organigrammi. Deve essere
soprattutto un rinnovo della maniera in cui si lavora. In questo contesto
la riforma delle Nazioni Unite passa
necessariamente per una più articolata formazione dei nostri colleghi.
Lo Staff College è nato per questo.
Ed è diventato essenziale da quando
si è accelerata la necessità di una
riforma dell’ONU. Lo Staff College
si trova a Torino, ma ha competenza
su tutto il mondo e su tutto quello
che è l’operatività dell’ONU e delle
sue agenzie. Sulla base delle indicazioni arrivate da New York si è deciso quindi di focalizzarci su quattro
settori di intervento.
Il primo è quello della formazione
degli alti quadri dell’ONU, in modo
che quando si trovano a dover
affrontare ruoli di maggiore responsabilità siano preparati tutti nella
stessa maniera, quale che sia la loro
origine nazionale, culturale o legata
al contesto in cui hanno operato.
Come avviene nelle strutture diplomatiche del mondo, insomma, nell’Unione europea e nella NATO.
Il secondo campo d’azione riguarda
la preparazione dei nostri colleghi ad
andare in zone di tensione. Perché
CSI-Piemonte
to quello che avviene nel mondo delle
tecnologie informatiche applicate alla
Pubblica Amministrazione.
Le due pagine centrali di ogni numero
saranno dedicate all’approfondimento
di un tema (iniziamo questo mese con
la piattaforma di gestione documentale) e un’attenzione particolare sarà
prestata alle novità del Web e a quelle
normative.
“Nuovi Strumenti”, insomma, si fa
nuovo ma rimane se stesso. Uno strumento di divulgazione che vuole continuare a essere un punto di riferimento
per chi nella Pubblica Amministrazione si occupa di informatica, ma anche
per quanti si aspettano che le nuove
tecnologie possano migliorare realmente la vita e il lavoro di tutti i giorni.
sono state aperte le buste per la gara
relativa alla fibra ottica da posare
fra Chiavazza e Valdengo (coordinata
da Regione Piemonte e CSI).
Nel frattempo, è stato pubblicato dalla
Regione il bando per il progetto
“Reduce Digital Divide”, che punta alla
copertura “senza fili” a banda larga
di 11 Comuni (per un importo di oltre
200 mila euro). L’aggiudicazione della
gara è attesa entro il mese di luglio e
i lavori finiranno entro il marzo 2008.
Tutto questo, unito alle iniziative sul
WI-MAX, fa molto ben sperare per il
futuro digitale del territorio.
Insomma, ha sintetizzato Bazzini, «il
complessivo programma “Filidigitali”
(www.filidigitali.bi) a poco più di un
anno dall’avvio si sta
progressivamente realizzando».
All’appuntamento è intervenuto
anche il Direttore Generale del
CSI Renzo Rovaris (“Accompagnare
la trasformazione; il ruolo del settore
pubblico nella preparazione dei
servizi e delle infrastrutture”), mentre
fra gli altri progetti presenti si
segnala il progetto multimediale
on line “Storia e Cultura dell’Industria.
Il Nord Ovest dal 1850”
(www.storiaindustria.it).
3 nuovistrumenti.it n° 301
in breve
Libertà e Liberazioni.
“La Fenice - Libertà e Liberazioni” è
un'iniziativa centrata sulla costruzione di
cittadinanza attiva europea: giovani
provenienti da 17 Paesi europei stanno
seguendo un percorso educativo
collettivo, della durata di nove mesi, per
costruire insieme il loro ideale di Europa.
Il progetto, promosso dall’Associazione
Terra del Fuoco e sostenuto dalla
Commissione Europea, dal 22 al 27
marzo ha fatto tappa vicino a Torino con
un campus internazionale a cui hanno
partecipato quattrocento giovani, per
approfondire con workshop e gruppi
di discussione temi e questioni legati
all'attualità europea. Poi votati in tempo
reale con sondaggi on line.
Le operazioni di voto si sono svolte
grazie alla collaborazione del CSIPiemonte, che ha messo a disposizione
i necessari strumenti tecnologici.
Per informazioni:
www.europeanphoenix.org
Alpini. Il CSI-Piemonte parteciperà
all’ottantesima Adunata Nazionale degli
Alpini, che si terrà a Cuneo tra l’11 e il 13
maggio. Per l’occasione il CSI realizzerà,
dai propri uffici di corso Nizza 5, le
riprese in streaming video della sfilata di
domenica 13, pubblicandole in diretta sul
proprio sito Internet. Si occuperà inoltre
di aggiornare, con le variazioni logistiche
introdotte dal raduno, “Accade in città”, il
servizio di “ComuneFacile”, utilizzato per
la prima volta proprio dalla Città di Cuneo,
che permette la consultazione
e la visualizzazione su mappa di cantieri
e altri eventi che modificano la viabilità
e la fruibilità delle città. Infine, una nota
di colore. Per promuovere la propria
immagine, il CSI installerà una struttura
gonfiabile personalizzata con il proprio
logo all’altezza della Facoltà di Agraria, da
dove partirà la sfilata e dove si trova il
Laboratorio di Tracciabilità
Agroalimentare. Dal 2002 il Consorzio ha
consolidato la propria presenza nella
capitale della Granda grazie all’apertura
di una sede decentrata, specializzata nei
temi ICT legati all’agricoltura.
e alla Business Intelligence, per le quali
il CSI ha presentato le attività svolte
per il Portale degli Acquisti e le 1.100
basi dati gestite per gli Enti locali.
E-Bourgogne, piattaforma elettronica
di servizi di e-procurement, nasce invece
nel 2005 come sperimentazione
pilota del programma francese ADELE
per l’amministrazione elettronica
delle collettività territoriali. A marzo si
è riunito il primo Comitato strategico
del futuro GIP (Groupement d’Interet
Public) e-Bourgogne che sta studiando
e-Bourgogne, una
collaborazione non solo per
l’e-procurement. L’esperienza
del Piemonte e della Borgogna
nel settore dell’ICT si confrontano.
E ipotizzano future collaborazioni. Il 26
febbraio si è tenuto infatti presso
il CSI-Piemonte un primo incontro di
lavoro con i responsabili del progetto
“e-Bourgogne”, piattaforma elettronica
della regione francese. Oggetto del
meeting sono state in particolare le
tematiche legate all’e-procurement
Una tutela in più per il marchio “made in Piemonte”
Capitale della tecnologia e della formazione internazionale
Tracciabilità agroalimentare a Cuneo
Torino città dell’ONU
Firmato nella capitale della “Granda” l’accordo ufficiale fra Regione Piemonte, Provincia e Comune,
Facoltà di Agraria dell’Università di Torino e CSI-Piemonte
Agraria dell’Università di Torino, la
Provincia e la Città di Cuneo e il CSIPiemonte. «Una delle attività del
Laboratorio - ha spiegato Giorgio
Golzio, responsabile della Direzione
Attività Produttive del CSI – è quella
di dare vita a uno spazio in cui far
incontrare le eccellenze del territorio,
sperimentando tecnologie avanzate
in grado di rispondere alle esigenze
delle aziende agro-industriali». Un
universo in cui operano, soltanto per
“La parola
d’ordine è qualità”
Il taglio del nastro. Da sinistra Il Preside di Agraria Bruno Giau, il Sindaco Alberto Valmaggia e l’Assessore regionale Mino Taricco
INNOVAZIONE. Partire dalla qualità per
favorire la competitività del settore
agricolo e alimentare piemontese,
garantendo ai consumatori che il formaggio o il vino che stanno gustan-
do è davvero un prodotto del loro
territorio. È l’obiettivo principale del
nuovo Laboratorio per la Tracciabilità Agroalimentare, inaugurato lo
scorso febbraio a Cuneo, per mettere
le nuove tecnologie al servizio dei
prodotti e del marchio “made in Piemonte”.
Enti fondatori della nuova struttura
la Regione Piemonte, la Facoltà di
Novità nel mondo dei trasporti piemontesi
Dove vanno le nostre merci?
Oggi è più facile saperlo
Siglata una convenzione fra Regione Piemonte, CSI-Piemonte e Agenzia delle Dogane
TRASPORTI. Analizzare il flusso delle
merci che transitano nella nostra
regione e capire come utilizzare e
condividere i dati ottenuti per interventi mirati nel capo della logistica.
Presto tutto questo sarà realtà per il
Piemonte, grazie alla Convenzione
che Regione, CSI-Piemonte e Agenzia delle Dogane hanno siglato ufficialmente il 19 febbraio scorso e che
ha dato vita a un Tavolo di lavoro
permanente che dovrà raggiungere
proprio questi obiettivi.
Con l’intesa raggiunta i tre Enti si sono impegnati a collaborare e a condividere le reciproche competenze.
Innanzitutto utilizzando le informazioni telematiche acquisite dalle
Dogane per la definizione delle politiche regionali di pianificazione dei
trasporti e della logistica integrata.
Ma anche partendo dallo studio del
flusso delle merci per approfondire i
temi della tracciabilità degli alimenti.
«Si tratta – ha dichiarato in merito
l’Assessore regionale ai Trasporti
Daniele Borioli – di uno strumento
estremamente utile che ci consentirà, per la prima volta, di effettuare
un monitoraggio sul flusso delle
merci nella nostra regione, con possibilità di analisi, verifica e confronto rispetto alle infrastrutture esistenti e a quelle in progetto. In questo senso, il Tavolo ci servirà per
conoscere dati oggettivi e per orientare le politiche di sviluppo e di riequilibrio territoriale».
L’accordo raggiunto, ha precisato
il Presidente del CSI-Piemonte
Francesco Brizio, sottolinea l’importante ruolo del Consorzio come
partner tecnologico di eccellenza.
«Da un lato, infatti, rappresenteremo il punto di contatto fra Agenzia delle Dogane e Regione Piemonte, consentendo a quest’ultima di programmare al meglio i
propri interventi. Dall’altro lavoreremo per ricercare e sperimentare con le Dogane soluzioni telematiche innovative da utilizzare nelle
piattaforme logistiche e per garantire qualità e sicurezza dei prodotti
agroalimentari trasportati sul territorio».
Un aspetto, quest’ultimo, sottolineato anche dal Direttore regionale
dell’Agenzia delle Dogane Paolo
Di Roma, che ha ricordato come
uno degli obiettivi strategici dell’Ente sia proprio quello di avvicinarsi agli utenti grazie alla messa
in rete dei propri servizi. «Un processo – ha aggiunto – che si realizza attraverso l’attuazione dei principi di semplificazione, decentramento amministrativo e collaborazione con l’utenza».
L’iniziativa rappresenta uno dei
primi casi di condivisione dei dati
nel campo della logistica, secondo
un modello di cooperazione che si
vuole rendere esportabile ad altre
realtà della Pubblica Amministrazione. Non ha caso, infatti, è già stato presentata come caso di interesse
al CNIPA. ■
la Provincia Granda, circa 22.500
addetti, con un fatturato di oltre 5
miliardi di euro e una forte presenza
sui mercati esteri.
Ricerca e innovazione applicata,
insomma, per trasformare quello che
è un obbligo di legge in un fattore che
permetta di reggere le sfide della globalizzazione. «È necessario però – ha
sottolineato il Preside di Agraria Bruno Giau – poter riconoscere la genuinità dei prodotti. Per questo dobbiamo certificare il legame degli alimenti con il territorio di provenienza delle materie prime vegetali o animali».
Accumulare le ricerche teoriche ed
empiriche necessarie a realizzare tutto questo sarà compito del Laboratorio, che promuoverà lo studio e l’introduzione di soluzioni innovative
per seguire l’intero ciclo di vita di un
alimento, dall’azienda agricola alle
tavole degli italiani. «Uno dei temi
forti - ha ricordato l’Assessore Mino
Taricco - delle strategia che la Regione
sta mettendo in campo per valorizzare la filiera della qualità piemontese».
Ospitato fisicamente nei locali della
sede cuneese di Agraria, il Laboratorio sta già lavorando a due prime iniziative. Da un lato rispondendo al
bando regionale “per la ricerca industriale e lo sviluppo precompetitivo
2006” (in fase di selezione) e interessandosi, dall’altro, alla realizzazione
di un portale che raccolga informazioni sulla coltivazione dei piccoli
frutti, da usare per la valorizzazione
del territorio.
Ma questa è soltanto la prima realizzazione concreta di una iniziativa più
ampia a sostegno del tessuto imprenditoriale piemontese che impegna il
CSI dal 2005, quando è stato avviato
il progetto di una serie di laboratori
tematici (“C.LAB”) dedicati alla sperimentazione di prodotti e processi
innovativi. ■
SEMINARI CSI: Dalla formazione mirata alla formazione integrata
Idee ed esperienze in tre
seminari CSI Quali sono le
potenzialità offerte alla formazione dal
Web 2.0 e dai nuovi contesti e consumi
culturali? E come potrebbero e
dovrebbero cambiare i percorsi
formativi nelle istituzioni scolastiche,
nelle imprese e nella Pubblica
Amministrazione? Sono queste alcune
delle domande alle quali hanno
risposto i primi due incontri dei
seminari “Dalla formazione mirata alla
formazione integrata”, organizzati dal
Comitato Tecnico Scientifico del
CSI-Piemonte e svoltisi il 16 marzo e il
13 aprile scorsi.
Ad analizzare la tematica del
primo appuntamento su “Formazione
e comunicazione: idee ed esperienze
in un contesto di eccedenza
comunicativa e policentrismo
educativo” è stato il Professor Mario
Morcellini, Preside della Facoltà di
Scienze della Comunicazione
dell’Università La Sapienza di Roma.
Che ha evidenziato come anche le
«politiche di cambiamento della
Pubblica Amministrazione dovrebbero
accompagnarsi alla crescita e alle
trasformazioni dei consumi e
degli stili di vita dei singoli». Sempre
più orientati all’e-learning e alle
modalità comunicative rese possibili
dalle nuove tecnologie e in particolare
dalla rete.
La formazione, compresa quella
scolastica e accademica, non si è
fatta invece “contaminare” dai nuovi
registri linguistici e comunicativi:
col rischio di una debole efficacia
comunicativa, che potrebbe essere
colmata con strategie di marketing e
di comunicazione.
Con il Web 2.0 le cose cambieranno
anbcora. «Sotto questa etichetta
si trova infatti un’intera galassia di
strumenti, alcuni dei quali
costituiscono interessanti opportunità
per lo sviluppo di nuovi approcci
alla didattica e al teamworking»,
ha precisato Alberto Colorni,
Professore di Ricerca operativa del
Politecnico di Milano e Presidente
della Società Italiana di e-learning,
durante l’incontro del 13 aprile.
A cambiare i percorsi formativi
potrebbero essere soprattutto gli
strumenti per la costruzione
collaborativa di contenuti (wiki
per ipertesti e mappe logiche),
per la comunicazione (skype) e per
la gestione cooperativa delle
fonti (social bookmarking).
L’ultimo incontro si terrà martedì
8 maggio alle ore 16.30, nel Salone
d’Onore del Castello del Valentino.
Relazionerà Mario Ricciardi,
Coordinatore del Corso di Laurea in
Ingegneria del cinema e dei mezzi di
comunicazione del Politecnico di Torino,
sul tema “Processi organizzativi come
strumenti per l’apprendimento
continuo e la comunicazione integrata”.
Informazioni e iscrizioni su
www.csipiemonte.it
l’estensione dell’offerta di servizi e il
modello economico che lo porterà
ad avere un ruolo simile a quello del CSI.
Sarà infatti di supporto alla regione
francese per definire strategie e
orientamenti per lo sviluppo dell’ICT e
pianificherà servizi per le comunità
locali che contribuiranno
economicamente alla realizzazione.
Oltre all’e-procurement saranno infatti
forniti servizi anagrafici, di orientamento
e formazione professionale e sistemi
informativi territoriali.
Tecnologia e formazione alla base della nuova fase
di cooperazione fra il CSI-Piemonte e lo Staff College ONU
MANIFESTAZIONE. Dopo Ginevra, Torino è il presidio dell’ONU più significativo in Europa. Infatti hanno sede
a Torino il Centro di formazione dell’organizzazione internazionale del
lavoro (ILO), l’Istituto delle nazioni
unite per la ricerca sul crimine (UNICRI) e lo Staff College (UNSSC).
Quest’ultimo si occupa della formazione del personale dell’ONU che
opera in tutto il mondo e, nel 2005,
ha superato i diecimila partecipanti
ai corsi. Lo Staff College (il nome
completo è United Nations System
Staff College) fu istituito nel 1996
dall’allora Segretario Generale dell’Onu Kofi Annan, nell’ambito del
progetto di riforma delle Nazioni
Unite, e dal 2006 è diretto da Staffan
de Mistura.
Lo scorso 14 marzo si è svolta una
conferenza stampa per presentare
nel dettaglio la collaborazione avviata nel 2006 tra lo Staff College e il
CSI. Una collaborazione che ha lo
scopo di far diventare Torino la capitale della tecnologia e della formazione internazionale.
Come ha sottolineato il Presidente
del CSI Francesco Brizio, il rapporto
instaurato con lo Staff College è di
grande importanza per il Consorzio.
L’adozione e l’utilizzo delle nuove
tecnologie, infatti, richiede una rapida evoluzione delle professionalità,
il che comporta a sua volta una
costante formazione e un aggiornamento continuo.
«L’ONU – ha detto – ha per sua natura orizzonti grandi, guarda al mondo
e lo strumento dell’ e-learning rappresenta un tema di notevole rilievo.
Il CSI ha aperto da anni una prospettiva internazionale, che lo ha portato ad acquisire conoscenze nuove,
“Torino è già oggi
un centro
internazionale di
formazione.”
a collaborare con Pubbliche Amministrazioni dei nuovi paesi UE, ma
anche a sviluppare tecnologie avanzate in Paesi più lontani».
«Il nostro obiettivo – ha esordito de
Mistura – è di formare i quadri ONU;
formare coloro che operano per la
pace e la sicurezza; formare i nostri
rappresentanti che operano sul territorio di tante realtà difficili; aggior-
nare le conoscenze specifiche. Ebbene Torino si è rivelato per noi l’ambiente giusto, moderno, proiettato
verso il futuro». «E la collaborazione
con il CSI – ha continuato de Mistura
– è eccellente. Abbiamo trovato nel
CSI un partner solido, riconosciuto
all’avanguardia, capace di tenersi
sempre al passo con lo sviluppo delle tecnologie».
Un primo segnale in questo senso può
essere visto nel nuovo sito Internet
dello Staff College (visitabile all’indirizzo www.unssc.org), ma anche nella
cooperazione fra la Direzione Formazione del Consorzio e il gruppo “United Nations System Learning and
Training Services” dello Staff College,
che ora potrà contare sulla disponibilità di un dipendente del CSI che lo
aiuterà a definire nuove strategie per
l’utilizzo delle tecnologie ICT nel
campo della formazione. In altre parole per tutto quello che ha a che fare
con l’e-learning.
Ma Torino è già oggi un centro internazionale di formazione. Quest’anno, infatti, saranno diverse centinaia
i partecipanti ai corsi sulla sicurezza
organizzati dallo Staff College, provenienti da tutto il mondo.
«L’esperienza di questi 30 anni – ha
sottolineato Guido Albertini, Diret-
UNA STORIA LUNGA 30 ANNI 1° marzo 1977 - Nasce il CSI-Piemonte. Il Rettore del
Politecnico di Torino, Rolando Rigamonti (da sinistra), il Rettore dell'Università degli
Studi di Torino, Giorgio Cavallo e il Presidente della Regione Piemonte, Aldo Viglione,
firmano la convenzione per la nascita del “Consorzio Piemontese per il trattamento
automatico dell'informazione”. L’attività operativa iniziò nel settembre successivo.
tore dei Progetti Internazionali del
CSI-Piemonte – ci ha portato a misurarci sui principali temi della Pubblica Amministrazione anche fuori dai
confini nazionali. Una collaborazione che ha riguardato innanzitutto gli
Enti consorziati, la Regione Piemonte, ma che oggi coinvolge sempre più
imprese specializzate».
Non solo sulle tecnologie. I fondi
europei hanno sollecitato gli inter-
venti con i Paesi nuovi entrati nell’UE, anche sul terreno della normativa e delle procedure comunitarie.
«Certo – ha concluso Albertini –
fare formazione a distanza dove è
più difficile utilizzare Internet è
una vera sfida. E la stiamo affrontando, ad esempio, sperimentando
con la vicina Francia l’utilizzo della
banda larga senza fili nelle regioni
trasfrontaliere». ■
NOVITÀ IN RETE - Un sito tutto da vivere
Pinerolo, on line le nuove pagine Internet del Comune
Da gennaio 2007 è on line il nuovo sito
Internet del Comune di Pinerolo
(www.comune.pinerolo.to.it), interamente rifatto dal CSI-Piemonte. Il successo della trasformazione è confermato dalla crescita degli accessi: i visitatori mensili sono passati dai 15.000
del 2002 ad oltre 100.000 dell’ultimo
periodo.
La grafica e l’organizzazione delle
pagine tengono conto delle prescrizioni per accessibilità e usabilità introdotte dalla Legge Stanca. A partire dal
layout scelto che garantisce un contrasto di lettura ottimale. Un layout, inoltre, di tipo "liquido", ossia capace di
adattarsi in maniera automatica in
proporzione alla risoluzione del video
impostata dall'utente, per garantire la
migliore visualizzazione.
Una precisa scelta cromatica fa da filo
conduttore per le principali aree tematiche: il blu identifica i contenuti istituzionali; il verde le strutture e i servizi
(al cittadino, alle imprese e on line); il
rosso il turismo e il tempo libero; il
giallo la bacheca e i contenuti di utilità
(gare, concorsi, comunicati stampa,
mappe stradali,…).
La sezione del sito “vivere Pinerolo”
presenta alcune particolarità interessanti. Ad esempio, immagini di pano-
segue da pag 1
Intervista a Staffan de Mistura
una parte il CSI-Piemonte ci può aiutare nel mantenere sempre aggiornati i nostri dipendenti, anche in paesi
dove ci sono problemi di accesso a
Internet a banda larga. Perché in quei
casi è importante far avere loro documentazione e materiali, dando la
possibilità di fare aggiornamento o
di mantenere vivo quanto già appreso in passato. È chiaro che con la banda larga si potranno utilizzare strumenti più evoluti, come la webconfe-
rence. È bene comunque poter intervenire in ogni situazione.
Ma anche lo Staff College darà un contributo al CSI. Per esempio rendendolo partecipe di un network di relazioni
ad altissimo livello. Avere a Torino gli
alti quadri delle Nazioni Unite, ad
esempio, significa poter entrare in
contatto con le persone che opereranno anche in Paesi dove sarà possibile
sviluppare progetti internazionali di
una certa levatura. ■
rami che si possono scorrere muovendo il mouse o box a lato delle pagine
che raccontano brevi episodi della storia pinerolese. Ampio spazio, infine, è
dedicato alle peculiarità della cittadina: la tradizione cavalleresca e il gioco
del curling.
Altri dettagli evidenziano l’attenzione
usata dai progettisti per garantire usa-
bilità e accessibilità del sito. Per agevolare la stampa, ad esempio, è stato
creato un foglio di stile specifico che ne
ottimizza la resa grafica, mentre per
facilitare la navigazione agli utenti che
non utilizzano il mouse sono stati attivati i tasti di accesso rapido alle pagine
principali. Il lavoro di analisi svolto
congiuntamente da CSI e personale
del Comune è partito dallo studio di
altri siti comunali per la ricerca di best
practices e soluzioni tecniche e grafiche ad hoc. In un’ottica di semplificazione e trasparenza si è poi proceduto
alla riorganizzazione dell’architettura
dei contenuti, passando ad esempio
dalle dodici aree presenti nel vecchio
sito alle quattro macroaree attuali. ■
LEGGI E NORMATIVE | Migliora il dialogo fra le PA. Dalla Direttiva Nicolais importanti novità
Risale al 20 febbraio la Direttiva del
Ministro per le Riforme e le Innovazioni
nella Pubblica Amministrazione in
materia di interscambio dei dati tra
le Pubbliche Amministrazioni e
pubblicità dell’attività negoziale (n. 2/
2007, cosiddetta “Direttiva Nicolais”).
La Direttiva vuol dare un forte impulso
all’attuazione del Codice
dell'Amministrazione Digitale (CAD),
delineando le strategie operative
(a livello locale, regionale e nazionale)
per lo sviluppo di una rete di servizi
digitali, interoperabili e sistematizzati
a favore del cittadino.
In particolare, partendo dall’analisi
delle caratteristiche dei nuovi sistemi di
consultazione dei dati che le PA dovranno
adottare in ottemperanza a quanto
previsto dall’art. 2 della Legge 241/1990
(come modificato dalla Legge 15/2005),
la Direttiva invita le amministrazioni a
favorire l’interscambio e la libera
consultazione dei dati detenuti e trattati.
Tenendo conto che già il CAD (D.Lgs. 82/
2005 e s.m.i.) ha obbligato gli Enti
a rendere i dati posseduti accessibili e
fruibili ogni volta sia necessario per
lo svolgimento dei compiti istituzionali
dell’Ente richiedente. Senza oneri
a carico, salvo il riconoscimento
all’amministrazione cedente dei soli costi
di natura eccezionale eventualmente
sostenuti.
La Direttiva chiede alle PA di stipulare
protocolli d'intesa per la reciproca
consultazione dei dati (art. 58, comma 2,
CAD), con comunicazione alla segreteria
della Conferenza permanente per
l’Innovazione tecnologica delle
convenzioni già attive o degli ostacoli
che si incontrano nella loro adozione.
La segreteria provvederà poi a
raccogliere la documentazione, aiutando
la conclusione delle convenzioni, mentre
il CNIPA aiuterà a superare gli ostacoli
tecnici che non consentono l'interscambio
dati (paragrafo 4). La Direttiva invita
poi le amministrazioni ad ampliare gli atti
pubblicati (con riferimento alle gare),
rendendo note tutte le negoziazioni
relative a servizi, forniture o lavori
dall’importo presunto superiore ai 20.000
euro. Stesso discorso per gli esiti
delle procedure, a esclusione dei
documenti la cui pubblicazione comporta
la diffusione di dati sensibili,
di informazioni coperte da segreto di
stato e la lesione della sicurezza o della
difesa nazionale (par. 6). Si segnala poi
il par. 8, sulle modalità con cui consentire
ai cittadini l’accesso ai servizi on line
delle amministrazioni che richiedono
l’autenticazione anche in assenza della
Carta d’Identità Elettronica e/o della
Carta Nazionale dei Servizi.
Per consultare la direttiva:
www.innovazionepa.it/nuovosito/pdf/
dir_cad200207.pdf
5 nuovistrumenti.it n° 301
in breve
Famiglie digitali in Italia.
Euroscience Open Forum. Dopo
una serrata competizione con
Copenaghen, Parigi e Breslavia, Torino è
stata scelta per ospitare l'Euroscience
Open Forum-ESOF.
Sede ufficiale dell’evento, che si svolgerà
dal 2 al 7 luglio 2010, sarà il Lingotto.
Ma in realtà l’intera città sarà
protagonista, con un fitto programma
di iniziative e appuntamenti.
L'ESOF è un meeting biennale dedicato
alla ricerca e all'innovazione scientifiche
volta, però, nel 2006 il numero di
famiglie italiane con almeno un
utilizzatore del Web ha superato quota
50% (11,6 milioni). Tra le innovazioni
figurano i collegamenti Internet a banda
larga a tariffa fissa, i cellulari UMTS e i
lettori portatili di musica digitale. Età,
sesso e conoscenza delle lingue
straniere sono i fattori più importanti di
ritardo digitale, non sufficientemente
bilanciati dall’abbassamento dei prezzi
delle tecnologie. www.confindustriasi.it
Presentato il 13 marzo scorso il
Rapporto e-Family 2007 sull’utilizzo delle
tecnologie digitali e dei servizi innovativi
da parte delle famiglie. Dall’indagine
emerge un Paese diviso a metà: da una
parte l’Italia digitale, costituita da
soggetti che padroneggiano le soluzioni
ICT; dall’altra l’Italia dell’analfabetismo
tecnologico, in cui le categorie più
“deboli” sono al di fuori dell’universo
della tecnologia quotidiana. Per la prima
ideato e promosso da Euroscience,
organizzazione con sede a Strasburgo
che riunisce scienziati di 40 Paesi
europei. Quella del 2010 sarà la quarta
edizione, dopo Stoccolma 2004, Monaco
di Baviera 2006 e Barcellona 2008.
La candidatura di Torino è stata
promossa dalla Compagnia di San Paolo,
da CentroScienza Onlus e dal Centro
Agorà Scienza dell'Università di Torino ed
è stata sostenuta da un ampio "gruppo
locale" comprendente Regione Piemonte,
Comune e Provincia di Torino, gli Atenei,
centri di ricerca, imprese, associazioni.
www.euroscience.org
Convegno itSMF Italia. Mercoledì 18
aprile si è svolto “ITIL@GOV - Il governo
delle tecnologie dell'informazione”,
organizzato da itSMF Italia.
Scopo dell’appuntamento, a cui ha preso
parte anche il CSI, era condividere
informazioni e testimonianze sulla
maturità ormai raggiunta dal modello
ITIL, standard mondiale sulla qualità dei
servizi informatici, definitivamente
accettato con l’incorporazione in
ISO20000. www.itsmf.it
World Economic Forum:
l’Italia è al 38° posto.
Siamo al 38° posto nella classifica
annuale sulle capacità di sviluppo e di
utilizzo dell’ICT. Il World Economic Forum
(www.weforum.org) fotografa un’Italia
che negli ultimi due anni ha guadagnato
ben quattro posizioni. Ma che, secondo il
Wef, è ancora frenata nel settore da
burocrazia, livello non adeguato di
ricerca e sviluppo, insufficienti capitali di
rischio e start up.
Ottimi nella classifica i posizionamenti di
Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia,
che si collocano rispettivamente al
primo, secondo, quarto e decimo posto.
Merito delle attività di formazione,
ricerca e sviluppo che hanno contribuito
alla creazione di un’industria high-tech
eccellente e di livelli eccezionali nell’uso
di Internet e PC. Gli Stati Uniti perdono
invece il primo posto, scivolando al
settimo. A causa del deterioramento del
contesto politico e normativo.
OPEN SOURCE - Una piattaforma per la gestione documentale
OPEN SOURCE - Gli interventi alla conferenza stampa di presentazione
Il software libero entra nella PA
Insieme per il rilancio del territorio
Un unico nuovo applicativo per trattare, archiviare e condividere le informazioni elettroniche
Diciamo subito che il Piemonte è la
prima Regione italiana che mette in
campo un progetto di questo valore.
Un’iniziativa di politica industriale
pubblica che ha un preciso obiettivo:
realizzare un prodotto informatico
capace di gestire, archiviare e condividere la documentazione elettronica
delle Pubbliche Amministrazioni piemontesi. Parliamo di delibere, atti,
fatture e ogni altro genere di documenti. Una mole di carte enorme.
Quattro le linee di intervento di questa nuova strategia: la collaborazione
fra Enti pubblici e mondo accademico, la dematerializzazione e semplificazione dei processi amministrativi,
l’uso di soluzioni e tecnologie open
source e il sostegno alla crescita delle
imprese ICT piemontesi.
Quali i benefici per le Pubbliche Amministrazioni? Innanzitutto
l’adeguamento alle direttive nazionali ed europee; poi la semplificazione
e la maggiore trasparenza dei processi amministrativi nonché dei rapporti
con cittadini e imprese. Non ultimo
beneficio sarà la riduzione dei costi
di gestione della carta, siano essi
diretti (smistamento, trattamento,
archiviazione) o indiretti (semplicità
e tempestività di condivisione e diffusione, non duplicazione…). Ma il
progetto ha anche un altro non secondario obiettivo: contribuire alla creazione di know-how specifico nel settore ICT.
Ma vediamo quali vantaggi verranno
al territorio piemontese dalla realizzazione di questo nuovo applicativo.
Innanzitutto si costruisce una comunità open source aperta a realtà sia
pubbliche che private che può progettare, gestire e mantenere la piattaforma; inoltre si può determinare una
ricaduta positiva sul comparto ICT
piemontese sviluppando nuove com-
Il professor Marco Mezzalama, in
rappresentanza del Politecnico, ha
salutato i rappresentanti degli Enti
firmatari, l’Assessore regionale
Andrea Bairati, l’Assessore provinciale Alessandra Speranza, l’Assessore comunale Beppe Borgogno e il
Direttore Generale del CSI-Piemonte
Renzo Rovaris. Dei loro interventi
riferiamo qui accanto.
Ma che cos’è questa Piattaforma?
Cosa si propone di fare per le Pubbliche Amministrazioni e le imprese?
Il Salone d’Onore del Castello del
Valentino, con i suoi splendidi affreschi, ha fatto da cornice, il 7 marzo,
alla presentazione della Piattaforma
di Gestione Documentale con soluzioni open source per la Pubblica
Amministrazione e le imprese. Si
tratta di un progetto nato, nell’aprile
2006, dalla collaborazione fra Regione Piemonte, Città e Provincia di
Torino, col coordinamento del CSIPiemonte e il supporto scientifico del
Politecnico di Torino.
Regione Piemonte, Provincia e Provincia di Torino, CSI-Piemonte e Politecnico: la parola agli Enti promotori
petenze e stimolando la creazione di
nuovi modelli di business. Ma la realizzazione del progetto di gestione
documentale consentirà anche di sviluppare un prodotto informatico con
licenza OSS che le imprese potranno
usare per proporre servizi aggiuntivi
(consulenza, personalizzazioni, evoluzione del software).
Le funzionalità della Piattaforma
verranno definite dagli Enti coinvolti
d’intesa con le imprese del territorio,
per costruire una soluzione condivisa su regole e modelli organizzativi,
costi di sviluppo, di manutenzione
ed evoluzione. Questa fase di coinvolgimento delle aziende ICT terminerà a giugno, quando sarà avviata
la progettazione di dettaglio e lo sviluppo della soluzione informatica.
“Una soluzione
che garantisce
maggiore
trasparenza nei
rapporti con
cittadini e imprese”
L’entrata in funzione della nuova
Piattaforma di Gestione Documentale è indicata per la fine del 2008,
ma sono previste tappe intermedie
per l’avviamento di alcune particolari componenti del sistema (si veda
box sottostante).
A regime il nuovo strumento sarà
in grado di gestire un ordine di
grandezza di milioni di documenti
e migliaia di utenti e verrà realizzato in maniera tale da poter esser
utilizzato anche in contesti più
ridotti. Come Comuni di piccole
dimensioni e PMI. ■
Soluzioni “Open” per PA e imprese. L’esperienza del CSI-Piemonte nel campo del software libero
Quella lanciata il 7 marzo scorso in
conferenza stampa non è un’iniziativa
isolata, ma nasce dalla forte esperienza
maturata dal CSI-Piemonte nel settore
del software libero. Da molto tempo
ormai l’open source rappresenta per il
Consorzio un’importante opportunità,
da utilizzare come leva strategica
per fornire un vantaggio competitivo
al territorio.
Gli esempi non mancano. Il CSI dialoga
abitualmente con le comunità degli
sviluppatori e utilizza già strumenti di
questo tipo per tutto il mondo Web,
Internet e Intranet dei suoi Enti. Basti
pensare alle soluzioni usate, fra l’altro,
per la realizzazione della piattaforma
multicanale della Regione Piemonte
(basata su tecnologia open source
Cocoon della Apache Foundation),
l’Intranet della Provincia di Torino e il
sito dell’ASL 12 di Biella.
Così come sono da segnalare i lavori per
la realizzazione di OASI (Open Available
Secure Integrated), una piattaforma open
source per lo sviluppo e l’erogazione
di servizi informatici, pronta da
installare e utilizzare senza
ulteriori interventi di sviluppo
e integrazione, soprattutto nel contesto
della Pubblica Amministrazione
(si veda anche “Nuovi Strumenti”
n. 5/2006).
La Piattaforma di Gestione Documentale
Oggi questa esperienza viene messa
a frutto con il progetto per una
Piattaforma di Gestione Documentale,
grazie al quale il Piemonte sarà la
prima regione a presentare una
strategia di politica industriale pubblica
innovativa, basata su assi di intervento
precisi: dalla collaborazione fra Enti
e mondo accademico alla semplificazione
dei processi amministrativi e al
sostegno delle imprese ICT attraverso
l’open source.
Soggetti realizzatori
Due i soggetti identificati per la
realizzazione del progetto.
Il suo coordinamento toccherà a uno
Steering Committee, che definirà
il processo di realizzazione della
Piattaforma, garantendone
l’applicazione. Ne fanno parte Regione
Piemonte, Città di Torino, Provincia di
Torino, CSI-Piemonte e Politecnico di
Torino (per la sua storica competenza
nell’ambito del software libero).
A esso si affianca la Community degli
Utilizzatori, che disegna i requisiti
funzionali della Piattaforma nelle diverse
fasi di realizzazione, ne testa il
funzionamento e propone eventuali
implementazioni. La Community è aperta
a tutti i soggetti pubblici e privati
interessati. Fra quelli che hanno già fatto
richiesta il Comune di Fossano,
l’Unione dei Comuni Fossanesi e le
Province di Biella e Asti.
Caratteristiche
Le funzionalità della Piattaforma
verranno definite da parte degli Enti
coinvolti, di concerto con le imprese
del territorio. In una prima fase i
requisiti funzionali punteranno a
sviluppare
una soluzione informatica (SIDE, Sistema
Integrato di gestione della
Documentazione Elettronica) che
risponda alle necessità dell’Archivio
ufficiale dell’Ente pubblico, secondo
quanto previsto dalle normative
del settore archivistico.
Ad esempio per la gestione:
> della classificazione e del titolario
> del fascicolo (fascicoli, serie, dossier,
documenti)
> dell’archivio
> degli avvisi e dello smistamento
> delle funzioni di ricerca e delle
statistiche.
Verranno garantiti inoltre l’accesso in
sicurezza ai documenti e la loro
protezione, il controllo della
documentazione in entrata e in uscita
e il supporto alla firma digitale.
Tempi
L’entrata regime della nuova
Piattaforma di Gestione Documentale è
prevista per la fine del 2008.
Sono comunque programmate tappe
intermedie per il rilascio di
alcune componenti del sistema:
> Primo semestre 2007
- raccolta dei requisiti funzionali e
definizione dell’architettura della
piattaforma
- coinvolgimento delle aziende ICT
per la condivisione delle scelte
tecnico-architetturali.
> Fine 2007
- rilascio della prima versione della
piattaforma
- definizione dei requisiti dell’applicativo
per la gestione documentale dell’Ente e
gara per l’affidamento dello sviluppo dei
suoi moduli
- prime adozioni negli Enti locali (ad
esempio gestione fattura elettronica in
Provincia di Torino)
> Primo semestre 2008
- mantenimento della piattaforma
- rilascio della prima versione del SIDE e
definizione delle prospettive di business
per le aziende ICT
> Fine 2008
- entrata a pieno regime della
piattaforma completa
Marco Mezzalama
Vicerettore Politecnico di Torino
Efficacia ed efficienza a 360 gradi
Il prof. Marco Mezzalana, Vicerettore
del Politecnico di Torino, ha aperto la
conferenza stampa per la firma del
Progetto di Piattaforma di gestione
documentale. Dopo aver portato il
saluto dell’Ateneo di Torino, che partecipa in qualità di Ente coordinatore
e suggeritore tecnologico, il prof.
Mezzalama ha sottolineato il valore
dell’iniziativa, che è stata messa in
campo per contribuire alla realizzazione di un progetto con molte
valenze, molti interessi e altrettante
ricadute.
Qual è il suo perimetro? Sostanzialmente il progetto si colloca nel più
ampio contesto dell’e-government e
quindi consente di migliorare, semplificandoli, i processi della Pubblica
Amministrazione. Chiudendo la distanza che ancora esiste fra amministrazione e cittadini e aumentando
efficienza ed efficacia dei servizi pubblici a 360 gradi: efficienza nei processi interni e quindi efficacia nei servizi
ai cittadini. Senza contare la possibilità di ridurre la catena burocratica della PA. Il Politecnico in questo senso è
un portatore di competenze tecnologiche e anticipatore di strategie innovative e da anni è un punto di riferimento forte sull’open source.
«Per questo vogliamo contribuire a
un’iniziativa che per molti versi abbiamo promosso e che ora passa alla fase
di realizzazione, scommettendo sulla
positiva rivisitazione dei processi interni della Pubblica Amministrazione».
Andrea Bairati
Assessore Regione Piemonte
Il rilancio delle imprese ICT
«La firma del Memorandum of
Understanding per la creazione di
una Piattaforma di Gestione Documentale – ha detto l’Assessore regionale all’Innovazione Bairati – si inserisce in un processo di rilancio industriale dell’ICT anche attraverso i
paradigmi dell’open source. Inoltre
esso favorisce direttamente la Pubblica Amministrazione con la creazione
di un nuovo prodotto che sarà condiviso dai tre Enti territoriali». Le
opportunità offerte dall’utilizzo dell’open source sono numerose. Vanno
dalla possibilità di realizzare interventi più flessibili all’eventuale “personalizzazione” dei prodotti a seconda delle diverse esigenze. È una leva
importante per costruire un effetto
rete fra le piccole e le medie imprese
del territorio. Per fare questo, però,
occorre anche lavorare per “formare”
una consapevolezza più diffusa delle
sue opportunità.
«Il progetto – ha aggiunto Andrea
Bairati – si inserisce in una politica
più ampia di cui parliamo da tempo
con il Politecnico. L’open source ha
due aspetti, uno tecnologico e di
ricerca, un altro molto importante che
investe aspetti giuridici, di protezione
della proprietà. Non è un elemento
secondario soprattutto nel rapporto
con le imprese».
Secondo Bairati l’accordo assume
anche un ruolo che investe il futuro
del CSI-Piemonte: da un lato essere il
driver positivo per il mercato ICT piemontese, dall’altro collocarsi come un
punto alto di cambiamento e innovazione, come il Consorzio ha fatto in
questi anni. «Auspico – ha concluso
l’Assessore Bairati – che se oggi firmiamo in tre, altri settori della Pubblica Amministrazione regionale si
uniscano in modo che questa nuova
opportunità sia, per quanto possibile,
condivisa».
Alessandra Speranza
Assessore Provincia di Torino
Insieme alle aziende per semplificare
Nel suo intervento Alessandra Speranza, Assessore provinciale al Sistema Informativo, ha affermato che il
progetto porterà la Provincia di Torino ad avere un atteggiamento critico
verso gli attuali modelli organizzativi, per ingegnerizzare i processi
rimuovendo quegli “appesantimenti
burocratici” che ancora permangano
nell’iter formativo delle decisioni.
La Provincia è da tempo impegnata al
fianco delle aziende per supportarle
nella semplificazione degli adempimenti amministrativi. A partire dagli
uffici del settore agricoltura e dai Centri per l’Impiego. «I risultati sono decisamente incoraggianti: dopo la messa
in esercizio della modalità telematica,
stiamo infatti ricevendo ogni giorno,
attraverso Internet, 5-6000 comunicazioni aziendali obbligatorie. Il progetto che oggi presentiamo è in questo
solco: ci proponiamo di estendere
questo modo di funzionare predisponendo i nostri uffici a ricevere, in formato digitale, tutta la documentazione che chiediamo di produrre per ottenere una concessione o l’iscrizione ad
uno degli albi gestiti. I nostri uffici
saranno predisposti a ricevere e trattare la “fattura elettronica”». In questo
modo verrà semplificato ancor più
l’accesso ai servizi erogati. «Faciliteremo inoltre le diverse attività amministrative dei nostri fornitori, che
potranno così interagire direttamente
con l’area contabile del nostro sistema
informativo».
Beppe Borgogno
Assessore Città di Torino
Servono strumenti innovativi
Torino e il Piemonte si confermano
all’avanguardia sul fronte della ricerca
e dello sviluppo di soluzioni informatiche per gli Enti pubblici e le Imprese.
L’Assessore comunale Beppe Borgogno ha aggiunto che si tratta di una
posizione di primo piano che, nel campo delle tecnologie avanzate, il nostro
territorio occupa ormai da tempo. «Un
ruolo di leader assolto con la consapevolezza che – ha sottolineato Borgogno
– gli investimenti in questo settore corrispondono al miglioramento dei servizi ai cittadini e alle imprese». Non fa
certo eccezione la “Piattaforma per la
Gestione Documentale”, «progetto per
la cui realizzazione viene firmato oggi
l’impegno del Comune di Torino insieme agli altri Enti territoriali e al CSI.
Esso porterà sicuramente importanti
vantaggi alle amministrazioni pubbliche piemontesi».
Non è giusto immaginare di costruire
bilanci trasparenti indirizzati all’efficienza dell’amministrazione pubblica
se non si ragiona anche in termini di
riorganizzazioni e di uso degli strumenti innovativi che la tecnologia
offre per raggiungere i propri obiettivi. «Noi – annuncia – saremo impegnati nei prossimi anni in un’opera di
riorganizzazione assai consistente che
deve tendere al risparmio senza
rinunciare ad alti standard di efficienza facendo crescere le capacità di chi
opera nell’Amministrazione. È un
obiettivo di qualità cui si deve sempre
mirare sapendo che i cittadini questo
si attendono da noi. Anche il progetto
di oggi va in quella direzione».
Renzo Rovaris
Direttore Generale CSI-Piemonte
Un progetto di grande valore
«L’iniziativa che presentiamo oggi –
ha esordito Renzo Rovaris Direttore
Generale del CSI-Piemonte – è importante non soltanto per il carattere
innovativo del progetto cui fa riferimento, ma soprattutto perché testimonia una volta di più la capacità
delle amministrazioni piemontesi di
lavorare insieme, facendo ”sistema”
fra di loro e con il mondo accademico». Un modo di operare che gli Enti
possono perseguire perché abituati a
condividere politiche e strategie di
investimento (basti pensare ai progetti di e-government o al programma
WI-PIE), ma anche perché possono
contare sull’esperienza di una realtà
forte come il Politecnico di Torino e di
un punto di aggregazione come il
CSI-Piemonte, in grado di garantire
progettualità e relazioni anche con il
sistema privato.
Accennando al problema dei costi
l’ingegner Rovaris ha ricordato come
questo lavoro abbia un valore
aggiunto. «A Torino l’informatica,
facendosi Consorzio, produce progetti di questa dimensione con le tre
amministrazioni principali insieme.
Un fatto che potrebbe apparire ovvio.
Ma questo non succede in nessuna
altra parte d’Italia». La condivisione
effettiva di un archivio che costituisca davvero una smaterializzazione
della carta è il primo valore che il
Consorzio ha portato.
«Senza il CSI il progetto non sarebbe
nato. Il secondo elemento che sottolineerei – ha concluso Renzo Rovaris –
è un valore che guarda al cittadino:
già oggi, usando una piattaforma
costruita dalla Regione, tutti gli Enti
fanno acquisti in rete con noi, ottenendo le condizioni migliori. Quanto
all’open source oggi possiamo dire
che siamo davvero partiti. Il mare è
grande. Non ci resta che andare a scoprire le nuove terre». ■
7 nuovistrumenti.it n° 301
in breve
“Nuovasocietà” torna in
edicola Dallo scorso 1° aprile,
anticipata dall’uscita di un numero
zero, è tornata in edicola.
Nuovasocietà, rivista fondata
originariamente nel 1972 da
Diego Novelli. L’obiettivo del
periodico, che uscirà con
cadenza quindicinale in
Piemonte e Valle d’Aosta,
non è certo da poco: far
conoscere la realtà in cui
viviamo “senza manipolazioni”. Questo
grazie a un gruppo di giovani affiancati
da firme prestigiose (e volontarie), fra le
quali spiccano quelle di Marco Travaglio,
Giampaolo Zancan, Luigi Ciotti e dello
stesso Diego Novelli. In edicola a 2 ¤.
e-procurement.
Ottime notizie per la sanità piemontese.
Il 28 marzo, grazie alla prima gara
telematica del settore, 21 Aziende
Sanitarie Locali e 8 Aziende Sanitarie
Ospedaliere si sono associate
all’Ospedale San Giovanni Battista
Molinette di Torino per l’acquisto di
farmaci generici e antitumorali.
La procedura, gestita dal CSI, ha
garantito risparmi notevoli. Nel caso dei
“generici” la partecipazione congiunta di
più ASL e ospedali ha permesso una
significativa semplificazione nei processi
di indizione e svolgimento della gara.
Ma è stato anche possibile ottenere un
ribasso del 41% nell’acquisto degli
antitumorali.
In totale, grazie alla piattaforma di
e-procurement del CSI-Piemonte, sono
state realizzate 192 gare telematiche,
per totale del transato di 68,1 milioni
di euro e un ribasso medio pari a circa
il 30%.
76 gli Enti che l’hanno utilizzata,
compreso lo stesso Consorzio.
Al tema sarà dedicato l’approfondimento
del prossimo numero di “Nuovi
Strumenti”.
POLIS Piemonte.
Anima tecnologica dell’iniziativa,
presentata lo scorso 30 marzo presso il
Centro Incontri di Corso Stati Uniti
a Torino, è un applicativo Web per la
condivisione dei dati tra le strutture
informative presenti sul territorio
(URP, Informagiovani, Centri per
l’Impiego, Sportelli Unici per le Imprese).
Questo strumento, realizzato dal CSIPiemonte, permette di: gestire l’iter delle
richieste di informazioni; creare schede
informative semplici e aggiornate;
Favorire la creazione di una rete di
punti informativi integrati in grado di
fornire risposte aggiornate e
complete su materie come il lavoro e le
agevolazioni a favore di famiglie e
imprese. È questo l’obiettivo del
progetto POLIS Piemonte, promosso
dalla Regione e a cui aderiscono ad oggi
oltre venticinque Enti e amministrazioni,
quali Provincia e Comune di Torino, ARPA
Piemonte, ASL 13 di Novara.
supportare l’azione di back-office;
misurare la qualità del servizio e
ricostruire profili di utenza.
Per il suo carattere fortemente
innovativo, inoltre, il progetto ha vinto
il primo premio “@Gov Postecom”
durante l’ultima l’ultima edizione di “Euro
PA” a Rimini. Il merito? Quello di essere
riuscito a coniugare al meglio la
soddisfazione del cittadino-utente
con la sostenibilità economica dei
servizi erogati.
L’annuncio dell’Assessore regionale Andrea Bairati
All’iniziativa della Camera di Commercio di Torino partecipa anche il CSI
Bando di gara contro il divario digitale in Piemonte
Una nuova possibilità per le imprese ICT
Programma RDD: satellite e Wi-Fi per raggiungere tutto il territorio - Pubblicato il primo bando, per 222 Comuni
Con “Think up” una grande spinta per l’internazionalizzazione delle aziende piemontesi
Con il progetto RDD la Regione si è
posta l’obiettivo preciso di rendere
disponibile, entro il 2008, la connessione a banda larga per tutti i Comuni non direttamente toccati dal Protocollo d’Intesa siglato con Telecom Italia nel giugno 2006. Quell’accordo
infatti non copre tutto il territorio
piemontese. Sono circa 300 i municipi tuttora esclusi da ogni tipo di
copertura a banda larga. In quelle
aree la popolazione non ha le stesse
opportunità di accesso a Internet delle altre zone maggiormente coperte.
«Occorre adesso – ha ricordato l’Assessore – procedere a sviluppare le
infrastrutture necessarie a collegare
gli utenti finali (aziende, strutture di
ricerca, luoghi di pubblica utilità e
singoli cittadini) collocati su ciascun
territorio provinciale a quella sorta
di autostrade digitali in fibra ottica
che si chiamano backbone». Solo così
il Piemonte sarà in grado di creare le
condizioni tecnologiche e di mercato
affinché l’opportunità di accesso
risulti realmente diffusa anche nei
confronti dei cittadini. «A livello
operativo, per raggiungere questi
obiettivi – ha concluso l’Assessore –
sarà opportuno condividere il progetto con gli Enti locali piemontesi,
in primo luogo le Province, favorendo interventi sinergici diretti o forme
di co-finanziamento degli interventi
regionali».
Il progetto RDD ha due fasi di realizzazione. Nella prima, avviata il 13
marzo, con l‘emissione del bando di
gara, il CSI procederà alla selezione,
tramite procedure a evidenza pubblica, degli operatori di telecomunicazioni. A loro verrà affidata non
solo la progettazione e la realizzazione dell‘infrastruttura, ma anche
la concessione dei servizi di manutenzione, gestione e commercializzazione di banda larga verso utenti
finali e altri operatori di mercato. Le
infrastrutture previste dovranno
prevedere la copertura del territorio interessato dall’intervento con
servizi di accesso a Internet di tipo
broadband/always-on.
Le offerte potranno venir presentate
fino a fine maggio 2007. Per questa
fase ha aderito al co-finanziamento
anche la Provincia di Cuneo. ■
Dai Patti alla montagna, tutto il Piemonte on line
Oltre al progetto RDD, l’obiettivo
di portare la banda larga in tutto il
Piemonte si concretizza anche
in altre iniziative. Ad esempio procede
senza sosta il progetto per la
realizzazione di infrastrutture
in fibra ottica nei Comuni
interessati dai Patti Territoriali del
Canavese, del Pinerolese, della Stura
e del Sangone.
realizzazione delle infrastrutture è
stato pubblicato il 22 marzo. Intanto è
partita la presentazione delle
componenti del progetto relative
alle diverse aree coinvolte.
Si è cominciato da Canavese
(5 marzo, Ivrea) e Pinerolese
(23 marzo, Pinerolo) per proseguire
con Stura (28 marzo, Ciriè) e
Sangone (30 marzo, Orbassano).
Collegata alla linea strategica 3
del programma WI-PIE (favorire
l’accesso), l’iniziativa ha come
Ente attuatore il CSI-Piemonte e viene
finanziata con i fondi previsti dai
Patti. L’obiettivo? Facilitare la nascita
di nuovi insediamenti produttivi
e fornire alle aziende operanti sul
territorio gli strumenti per
ammodernare i propri modelli
organizzativi e gestionali, garantendo
anche in questo caso un’efficace
azione di contrasto a ogni forma di
“digital divide” attualmente
riscontrabile. Il bando per la
Massima attenzione anche per la
montagna. Dallo scorso febbraio,
infatti, è possibile navigare in Rete ad
alta velocità anche da alcuni rifugi
alpini piemontesi, grazie a
un’iniziativa promossa dalla Regione
sempre in collaborazione con il CSI.
Il tutto grazie a connessioni
satellitari che hanno interessato
inizialmente una decina di rifugi,
ma che potrebbero essere installate
progressivamente a tutti quelli
di proprietà pubblica della Regione.
Per saperne di più: www.wi-pie.org
DAL MONDO
Internet? È senza fili…
Francia, Giappone, Stati Uniti: si moltiplica l’utilizzo delle reti wireless per accedere in Rete ad alta velocità
Dalle antenne più tradizionali ai palloni aerostatici, le reti wireless si diffondono sempre di più in tutto il
pianeta, dalle metropoli ai più piccoli centri rurali. Qualche esempio?
Il WI-MAX in Francia …
Le Pays des Vals de Saintonge, un territorio rurale costituito da 117 Comuni
della Charente-Maritime francese,
ha sperimentato con successo una
rete WI-MAX che assicura a distanze
di dieci chilometri trasmissioni in
larga banda (1O Mbits), ideali anche
per il video e i contenuti multimediali. Mentre la Corsica, che conta
molti piccoli Comuni sparpagliati su
zone montane e rurali, ha ottenuto la
propria licenza per disporre di questa tecnologia come strumento di
sviluppo economico. Il WI-MAX
interessa talmente le collettività
locali che 14 consigli regionali francesi hanno partecipato all’asta per
l’assegnazione delle licenze e sei
Regioni le hanno ottenute.
… e in Grecia
I servizi a banda larga (streaming
video, accesso a Internet, contenuti
multimediali) saranno presto disponibili agli utenti mobili di tutta la
Grecia grazie all’implementazione
di una soluzione WI-MAX mobile
(standard 802.16e) con una tecnologia d’antenna innovativa (fornita da
Nortel), per offrire un’ampia gamma
di servizi wireless a banda larga
meno costosi ad aree rurali che
attualmente hanno una copertura
parziale. Una soluzione che sarà utilizzata anche per fornire accesso
mobile e veloce a Internet per laptop, console portatili e palmari di
clienti in movimento nelle aree
metropolitane e non.
Palloni aerostatici in Giappone
e Stati Uniti
Realizzare un servizio di connettività wireless con copertura fornita da
palloni aerostatici: sembra che il
Giappone sia vicino alla realizzazione di questa infrastruttura, come
riporta la Chubu University. Il
governo nipponico spinge per la
ricerca di soluzioni idonee a fornire
copertura Internet nelle zone ancora
scoperte, come molte aree di montagna. Un gruppo di ricercatori dell’ateneo giapponese ha realizzato
alcune dimostrazioni, montando su
due dirigibili un access point WI-FI
in grado di offrire una sorta di
“ombrello di copertura” senza fili. Il
collegamento al backbone Internet è
attuato mediante un altro link wireless.
Dagli iniziali 500 metri, si è riusciti a
raggiungere il chilometro di copertura, migliorando la qualità del
segnale e ponendo i palloni ad un’altezza di circa cento metri. Sono allo
studio anche soluzioni per altezze
superiori, attraverso l’impiego di
altri protocolli di comunicazione.
Il problema dell’alimentazione,
risolto con l’uso di celle solari, resta
però un fattore critico: le condizioni
atmosferiche sfavorevoli possono
infatti condizionare l’operatività del
servizio.
L’idea non appartiene solamente al
Giappone: negli Stati Uniti, un operatore ha in progetto una rete di palloni aerostatici che, volando ad
un’altitudine molto superiore, circa
9mila metri, dovrebbe essere in grado di fornire copertura wireless a un
intero stato.
Alessandro
Barberis
Presidente
della Camera
di Commercio
di Torino
Hanno avuto tempo fino al 5 aprile le
imprese piemontesi dell’ICT che
volevano aderire al nuovo progetto
triennale “Think up – Advanced ICT
solutions from Torino Piemonte” e
candidarsi a far parte del gruppo di
aziende (massimo 100) che il team di
progetto selezionerà per l’attività di
internazionalizzazione.
Think up si articolerà infatti in due
livelli: il primo prevede, per tutte le
imprese che si registrano al Database
ICT, attività informative, formative e
promozionali. Il secondo livello
vedrà coinvolte le aziende selezionate in un’attività di consulenza personalizzata che le accompagnerà nelle
ricerche di opportunità di business
all’estero. Alessandro Barberis, Presidente della Camera di Commercio
di Torino (promotrice dell’iniziativa), ha spiegato quali obiettivi si
pone Think up. «Insieme a partner
tecnici di grande esperienza come la
Fondazione Torino Wireless, il CSIPiemonte e il Centro Estero per l’Internazionalizzazione del Piemonte,
abbiamo individuato due obiettivi
principali: valorizzare sui principali
mercati internazionali l’immagine
del distretto ICT piemontese, con le
sue peculiarità e i suoi punti di forza,
e allo stesso tempo assistere e accompagnare un gruppo di non più di 100
aziende “eccellenti” nelle azioni di
marketing verso nuovi committenti
stranieri pubblici e privati, attraverso un team di esperti di settore italiani e stranieri».
Un progetto ambizioso, finanziato
anche dalla Regione Piemonte in
ambito Docup. Fortemente voluto
Il Green WI-FI per i Paesi in via
di sviluppo
Il progetto Green WI-FI, infine, è
pensato per facilitare lo sviluppo di
reti di comunicazione a basso costo
nei Paesi in via di sviluppo. Prevede
la realizzazione di reti WI-FI a copertura di vaste aree prive di connettività cablata e di reti di alimentazione
elettrica. Tutto con componenti standard e sfruttando l’energia solare. Il
principio è semplice: il cavo è sostituito dalle connessioni WI-FI, l’energia elettrica con quella solare.
Ogni nodo WI-FI “verde” impiega
un router wireless da scaffale, un
software open source del MIT per il
routing del traffico, un pannello
solare da 10 Watt adeguato per l’installazione in ambienti “inospitali”
(ma per il resto del tutto standard) e
una batteria ricaricabile di backup
che alimenta il router quando il pannello non genera energia. ■
dalle associazioni di categoria del territorio, in particolare dall’Unione
Industriale di Torino, Think up è un
progetto che richiede un grande
impegno da parte delle imprese che
vi aderiranno. «Alle aziende selezionate – ha sottolineato il Presidente
Barberis - chiediamo convinzione e
una forte motivazione per proporsi
su nuovi mercati in un contesto altamente competitivo. È necessario il
coinvolgimento diretto del management aziendale e la disponibilità a
fornire dettagliate informazioni per
valutare potenzialità e opportunità».
Per candidarsi è bastato compilare il
questionario on line (www.ict.to.cam
com.it), che permetterà di vagliare le
caratteristiche delle aziende partecipanti e le loro aspettative. Attraverso
l’iscrizione le imprese aderiscono
automaticamente al primo livello del
progetto e si possono candidare al
“Duis autem
est vel eum irure
fugiat nulla”
301
Un tredici, quello di marzo 2007, che
porta buone notizie. In quella data –
ha annunciato l’Assessore regionale
alla Ricerca e Innovazione Andrea
Bairati – è partito il primo bando di
gara per dotare 222 Comuni piemontesi dei collegamenti a banda larga.
Della stesura del bando e della realizzazione della gara si è occupato il
CSI-Piemonte. È un altro passo avanti per dare ai cittadini e alle imprese
le stesse possibilità di comunicare e
di operare. «Lavoriamo – ha spiegato
Andrea Bairati – per realizzare concretamente quello che è un diritto di
cittadinanza».
Quello che va sviluppando la Regione si chiama programma RDD Reduce Digital Divide, ovvero un
progetto per ridurre il divario digitale in Piemonte. Si tratta di superare le difficoltà costituite dalla particolare configurazione geografica e
morfologica del nostro territorio.
Superare queste oggettive limitazioni è questione strategica per sostenere e incrementare il livello di competitività dell’intero sistema economico regionale.
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Periodico
per la Pubblica Amministrazione
a cura del CSI-Piemonte
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2° trimestre, n. 301 Torino, aprile 2007
Renzo Rovaris
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Maurizio Gomboli
Remo Guerra
Andrea Liberatori
Francesca Olivero
Guido Albertini, Cristina Bandella,
Fioly Bocca, Elisa Bottero,
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Roberto Dell’Agnola, Luca Gioppo
Franco Gola, Elio Morino,
Marco Perotto, Leonardo Rinaldi,
Lucia Saracco.
Chiuso in redazione 30-03-07
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secondo. «Abbiamo già sperimentato
con successo il sistema della selezione in un progetto analogo dedicato
alla filiera automotive – ricorda Barberis – È un metodo vincente per
questo tipo di iniziative e siamo convinti che porterà buoni risultati
anche nel settore ICT piemontese».
L’ICT, infatti, è candidato a divenire
uno dei principali motori di sviluppo
dell’economia locale, grazie anche al
reticolo di centri di eccellenza che
operano sul territorio. Sotto la spinta
delle tendenze del mercato, in cui
comincia a pesare la presenza di concorrenti spesso emanazione di grandi
gruppi, il settore ICT piemontese
ricerca una nuova identità. Un’esigenza a cui si intende fornire una
risposta proprio con il progetto
Think up.
a cura della Camera di Commercio di Torino
Il ruolo del CSI-Piemonte nel progetto
Il progetto Think up si suddivide in due
filoni principali: uno orientato alle
imprese che si rivolgono al mercato
privato e l’altro studiato per quelle
aziende che vogliono raggiungere clienti
pubblici internazionali.
E proprio questo secondo aspetto sarà
quello di cui si occuperà il CSI, che
guiderà tutte le attività connesse all’area
della Pubblica Amministrazione.
Ad esempio coordinando le azioni per la
partecipazione congiunta, con le imprese
piemontesi del settore che sono state
selezionate, a gare di appalto e
commesse internazionali. In concreto
tutto questo significherà soprattutto tre
cose. Identificare indicativamente 30 tra
gare, proposte o offerte internazionali e
coordinare, secondo una logica di
sistema, le attività inerenti la
costituzione di cordate di imprese per la
partecipazione ai bandi di gara all'estero,
fornendo assistenza nella stesura di
offerte congiunte (tecnico/finanziarie).
Il Consorzio, inoltre, contribuirà con
gli altri partner coinvolti
all’implementazione di alcuni altri
obiettivi operativi del progetto.
Definendo i contenuti tecnici della
comunicazione in Italia e all’estero,
segnalando eventi e news relative
all’andamento dell’ICT a livello
internazionale di interesse sul mercato
pubblico o indicando quali possano
essere i Paesi di maggior interesse
strategico. Ma si occuperà anche di
individuare le esigenze delle aziende in
termini di formazione commerciale e
tecnica e di fornire il supporto
necessario per individuare i possibili
consulenti ICT nelle nazioni dove si è
deciso di intervenire. Senza dimenticare
tutta l’area strategica relativa
all’organizzazione di missioni all’estero
per singole aziende o per gruppi di
aziende.
TECNOLOGIA PER LA PA | Webconference. Per lavorare condividendo
Lavorare insieme da postazioni remote,
condividendo file e programmi. Da
settembre è possibile per 300 dipendenti
del CSI, grazie al progetto Webconference.
Bastano una webcam, delle cuffie e
un’applicazione installata sul proprio PC.
Cosa si può fare? Molte cose. Come indire
riunioni riservando uno spazio virtuale
per un giorno e un orario stabilito. Tutti
gli utenti accederanno a una stanza
virtuale dove discutere, scrivere, gestire
attività software complesse in modo
condiviso. Fino a 8 persone, presenti in
audio-video. La comunicazione avviene fra
due utenti per volta scelti dal moderatore.
Mentre dialogano, gli altri possono
sentirli, vederli e ricevere file. Inoltre si
può consentire il controllo remoto del PC,
condividendo l'uso di applicazioni con gli
altri. L’applicativo fornisce poi un insieme
di strumenti aggiuntivi (come chat e
whiteboard) che facilitano ulteriormente
la cooperazione. Nato dalle attività di
ricerca effettuate per il Laboratorio ICT
della Regione Piemonte, l’applicativo è
stato installato su circa 200 postazioni
del Consorzio (e lo sarà su altre 600 nel
corso del 2007). Permettendo di lavorare
insieme senza spostarsi tra le sedi di
Torino, Cuneo, Alessandria, Novara e
Ivrea. «Ma è già iniziata la distribuzione
in Regione – spiega Marco Panepinto,
responsabile dei Progetti a larga banda e
multimedialità del CSI - e il sistema è già
utilizzato nell’ambito di alcuni progetti
europei, come LUNA» (www.ist-luna.eu).
Tutti i partner coinvolti, infatti, ne fanno
uso per le riunioni a distanza.
Infine, un cenno alla dotazione
tecnologica. L’applicativo non ha bisogno
di sistemi ultra-aggiornati per funzionare
al meglio, è sufficiente una normale
macchina “entry-level”. Oltre a una
connessione a banda larga, s’intende.
Flavio Occhini
Al momento di andare in stampa, è arrivata
la notizia sconvolgente della morte
improvvisa, avvenuta sul posto di lavoro,
di Flavio Occhini, dirigente responsabile
dell’Area Progetti Territoriali e Ambientali.
In CSI-Piemonte fin dalla sua fondazione,
dirigente dal 1989, Flavio Occhini ha
ricoperto incarichi di responsabilità in aree
strategiche: dai servizi per il Comune,
per la Provincia e il Consiglio regionale,
alle architetture e tecnologie,
fino ai progetti su territorio e ambiente.
Lo ricorderemo tutti, nel CSI e negli Enti
consorziati, per la sua professionalità
e per le qualità umane: simpatia e passione.