La resistenza in curva - ICampus
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La resistenza in curva - ICampus
Corso di Progettazione di Sistemi ed Infrastrutture di Trasporto Meccanica della trazione ferroviaria Appunti a cura di Sergio d’Elia Demetrio Festa Giuseppe Guido (A.A. 2011 – 2012) BOZZA Testi di riferimento Lucio Mayer, Impianti ferroviari, 1° Volume, Ultima edizione. Cantarella G. E. (a cura di), Sistemi di trasporto: tecnica ed economia, UTET, 2007, capitolo 2 Trasporto ferroviario, di G. Malavasi (testo generale già consigliato per il corso di Fondamenti di trasporti). Le slide non sostituiscono i libri di testo, possono solo costituire un riepilogo degli argomenti trattati. Aderenza • L’aderenza è un termine che indica il massimo sforzo F che può essere trasmesso in fase di avviamento, di mantenimento della velocità e di frenata attraverso il contatto ruota - rotaia F<fP f = coefficiente di aderenza P = peso sull’asse f P = A (aderenza) Coefficiente di aderenza • Coefficiente di aderenza è il rapporto tra lo sforzo di trazione ed il Peso che grava sulla ruota f ad T P Ossia lo sforzo di trazione massimo deve essere in ogni istante: T f ad * Paderente I valori usuali sono tabellati nella slide successiva Coefficiente di aderenza: superfici asciutte e pulite Coefficiente di aderenza f • f aumenta con: – l’aumentare del peso sull’asse; – l’interposizione di materiale (sabbia) tra ruota e rotaia; – Il passaggio di corrente sulla rotaia di ritorno (T.E.). • f varia ± – per le caratteristiche dei materiali rotaia-ruota; – con l’umidità presente sulla rotaia. • f diminuisce – al crescere della velocità; – in curva. Coefficienti di attrito e di aderenza S=f 1•F ≤ f •P da cui deriva il limite: F/P=f /f1 Aderenza ed attrito Si deve ottenere che vi sia in ogni istante del moto aderenza e non pattinamento (ruote bloccate e veicolo in moto - frenatura) o slittamento (ruote che girano e veicolo fermo - avvio). • Si è in aderenza quando si riesce a trasmettere una forza orizzontale (forza di trazione) in condizioni di rotolamento puro • Si è in attrito quando esiste strisciamento (o movimento relativo) tra i due corpi a contatto (ruota e strada) • In aderenza devono essere: • Sia le Ruote motrici (collegate ai motori di trazione) • Sia le ruote condotte (trascinate e libere di ruotare) Slittamento e pattinamento • Durante la fase di trazione, la ruota deve rotolare senza slittare e la forza da applicare alla ruota dovrà essere F<fP • Durante la fase di frenatura, il sistema frenante non dovrà provocare il bloccaggio delle ruote (pattinamento) -F < f P Indicativamente f = 0,167 per la T.D. Arresto di un treno Ec 1 mV2 2 Ec 0 • Durante la frenatura, tutta l’Energia cinetica si trasforma in calore, generatosi per l’attrito fra i ceppi/dischi e ruota. Fase di arresto • f 1 = coefficiente di attrito ceppo-ruota • f = coefficiente di aderenza ruota-rotaia S=f 1•F ≤ f •P F P dove f • P = A S P = peso dell’asse F = Sforzo frenante S = Sforzo periferico d’attrito Conclusioni • Il coefficiente d’attrito tra ceppo in ghisa e cerchione decresce all’aumentare della velocità più rapidamente rispetto al coefficiente di aderenza (fino a 50 km/h); • Un freno ideale dovrebbe quindi modificare il rapporto F/P al variare della velocità; • In pratica si usano freni a 2 o 3 stadi di pressione, ottenuti mediante appositi dispositivi; • I valori di f / f ¹= F / P sono: – per veicoli ad uno stadio di pressione 0,75 ÷ 0,85 – per i veicoli a due stadi di pressione 1,20 ÷ 1,60. Aderenza e forza frenante Freno a due stadi di pressione 2 Aderenza Forza frenante 2 1 Forza frenante 1 60 Velocità (Km/h) Le resistenze al moto • Resistenze ordinarie: sono le resistenze sempre presenti in ogni istante del moto: • Resistenza al rotolamento (tra zona di contatto ruota e strada) • Resistenza di attrito nei perni (tra cuscinetto e asse ruota) • Resistenza aerodinamica (resistenza del fluido che deve essere spostato dal veicolo in moto) Le resistenze al moto • Resistenze accidentali: sono le resistenze che compaiono solo in determinate circostanze: • Resistenza in curva (dovuta ad urti e strisciamenti delle ruote sul binario quando si affronta una curva) • Resistenza di pendenza (dovuta alla componente del peso che si oppone (salita) o favorisce il moto (discesa)) • Resistenza di inerzia (dovuta alla accelerazione o decelerazione del veicolo) Resistenze al moto Inerziale: per aumento di velocità Avanzamento: attrito aria Attriti tra ruota e rotaia e dei cuscinetti degli assi linea: pendenza e curve Resistenza tra ruota e rotaia • La reazione d’appoggio, per effetto dell’isteresi elastica dei materiali, non agisce sulla stessa retta d’azione della forza Peso. • Ciò ingenera un momento resistente Mr = -P • x Resistenza perni-cuscinetto Resistenza d’attrito F = P f f = coeff. attrito fusello-cuscinetto (circa 0,007) Resistenza all’avanzamento R = F •d/D A = Radente (strisciamento) B = Volvente (a rulli) Resistenza dell’aria • Dipende dalla sezione frontale S , dal fluido in cui ci si muove (aria) k , dalla velocità V e dall’aereodinamicità C. R = k S C V² dove: k = 0,0065 per l’aria valore costante C = 1 per rotabili non sagomati, 0,35 ÷ 0,5 per m.d.t o Ale S = 9 m² per loc.; 7 m² per Ale e Aln La resistenza in salita La resistenza in salita La resistenza vale Ri Psen Ptg Pi Se la lunghezza del treno è maggiore della lunghezza della livelletta si ha: a * i1 b * i2 Ri P l Resistenza in salita Il rapporto h/b = i si definisce pendenza della linea e si indica in ‰ Dalla similitudine fra triangoli R = P • h/b Essendo circa l = b, per una tonnellata di peso e per ogni 1‰ di pendenza sarà R = 1 kg/ton Resistenze in curva La resistenza in curva • • • • Nasce a causa di: rigida calettatura tra ruota ed asse, parallelismo delle sale montate del medesimo carrello (o carro) Velocità non nulla tra bordino e fianco del fungo della rotaia: • Vale: Rc P * rc Rc Kg Kg r t Resistenza specifica in curva (Kg/t) Iscrizione in curva di un veicolo ferroviario Le resistenze aggiuntive in curva nascono dall’attrito particolarmente oneroso tra ruote e rotaia (anteriore esterna e posteriore interna alla curva). Minore è il raggio della curva maggiore è la resistenza. Si calcolano dalla tabella seguente. Iscrizione in curva di un veicolo ferroviario Allargamento dello scartamento in curva Resistenza dovuta all’inerzia • La forza F necessaria a vincerla viene spesa per provocare incrementi di velocità: F=m•a • Nei rotabili sono presenti delle masse rotanti (sale, indotti dei motori, ecc.) che, oltre a muoversi traslando, effettuano anche un movimento rotatorio e quindi con una spesa energetica aggiuntiva. Di ciò si tiene conto incrementando opportunamente le massa con un fattore µ : – µ = 0,2 per locomotive elettriche – µ = 0,15 per elettromotrici – µ = 0,05 per i veicoli Massa complessiva = m (1 + µ) Altre resistenze • Le altre resistenze che si manifestano durante la marcia del treno sono: – energia spesa per le deformazioni dei richiami elastici quali sospensioni, smorzatori, tamponi in gomma, ecc. – deformazione degli organi di trazione e repulsione. – moti di serpeggiamento del veicolo – deformazione elastica delle rotaie e armamento – ecc. Tali resistenze possono essere determinate solo sperimentalmente Lo sforzo di trazione • E’ la forza che bisogna imprimere al veicolo per avere moto. • Per ottenere il moto si deve avere al massimo T f ad Paderente • Tale sforzo deve anche essere tale da vincere le resistenze al moto: P T R1 R2 R3 ..... a Tmax g Sforzo di trazione • Per garantire la trazione bisogna fornire l’energia necessaria tramite il motore, che garantirà il necessario sforzo di trazione F. F=∑R • All’avviamento, per raggiungere la velocità stabilita, bisognerà aggiungere lo sforzo per vincere l’inerzia del sistema Fa = ∑ R + m • a • Durante la marcia il valore ∑ R è variabile e pertanto anche lo sforzo di trazione richiesto al motore. • Ne consegue che la trazione ferroviaria ha bisogno di motori con caratteristiche di funzionamento molto “elastiche”. Sforzo di trazione: Aderenza ed attrito Curve caratteristiche dei motori • Le curve caratteristiche per le migliori condizioni di funzionamento ferroviario sono delle iperboli equilatere, ottenibili con i motori elettrici a c.c. o con i Diesel con interposto cambio idraulico. Cabraggio Cabraggio= beccheggio in fase di accelerazione o decelerazione Ribaltamento di un veicolo in curva S = scartamento h = altezza del baricentro R = raggio curvatura V = velocità P = peso veicolo Fc = forza centrifuga Per l’equilibrio del sistema è: Fc • h = P • ½S Sostituendo Fc M V²/R • h = P • ½S Da cui la velocità limite al ribaltamento: V g R S 2h Uscita dalle curve di un veicolo • In uscita da una curva, senza raccordo parabolico (curva e controcurva di uno scambio), la Fc si annulla all’istante, dando luogo a delle oscillazioni pendolari, con il pericolo di impegnare la controcurva con le sospensioni delle ruote esterne scariche e conseguente pericolo di svio. Sopraelevazione delle curve per compensare la Fc • Il valore max. di H = 16 cm • Per la similitudine tra i triangoli è: Fc : H = P : S • Da cui sostituendo Fc =( m• V²)/R H g R V S Tracciato ideale • Il tracciato ideale è quello che minimizza le resistenze al moto e quindi si sviluppa totalmente in rettilineo ed in orizzontale (eliminando quindi le resistenze in curva e di pendenza, uniche a poter essere azzerate). In tal modo si avrebbe il minor consumo di energia. • Il tracciato reale è quello effettivo e quindi certamente più dispendioso a causa delle pendenze e delle curve. Maggiore è la quantità di curve e di salite peggiore è il “grado di prestazione” della linea. I gradi di prestazione di una linea • Si chiama pendenza compensata il complesso delle resistenze accidentali (di pendenza e di curva): ic i rc • La linea ferroviaria è quindi suddivisa in tante sezioni di carico (tratte nelle quali la ic è minore o uguale ad un determinato valore) • A tali sezioni viene attribuito un grado di prestazione (tab. seguente) che è un indice che definisce le caratteristiche di una linea in relazione alle resistenza complessiva che essa oppone alla trazione del treno. I gradi di prestazione di una linea • I gradi di prestazione sono 31 e vengono indicati in fiancata principale e nel Fascicolo orario. • Il primo grado è per linee pianeggianti o in discesa con ampie curve. • Una tratta può avere un grado di prestazione principale (che è prevalente sulla tratta) ed un grado sussidiario (più acclive, che si presenta solo su brevi tratti). • Ad es. 38 significa grado di prest. 3 (tratto con pendenza compensata non superiore a 5,5 Kg/t) con brevi tratti di grado di prestazione minore o uguale ad 8. Gradi di prestazione di una linea