BREVIARIO DI GUIDA FUORISTRADA

Transcript

BREVIARIO DI GUIDA FUORISTRADA
E se qualcuno vi dicesse
che in salita si frena
e in discesa si accelera,
cosa pensereste di lui?
Probabilmente
che non sa guidare.
E invece costui conosce,
con ogni probabilità,
alcune delle tecniche di guida
in fuoristrada più complesse.
Prima di applicarle però
è bene conoscere
i “fondamentali”.
Non li conoscete?
Loriano Martinoli,
in un breve ma esauriente
prontuario, ci svela alcuni segreti
e ci mette al riparo dagli errori
più frequenti.
BREVIARIO DI GUIDA
FUORISTRADA
di Loriano P. Martinoli
strade
IDEE PER ANDARE OLTRE
N
1
2
La corretta posizione di guida
esige il busto perfettamente
eretto per godere di una
visuale ottimale (fig. 1) e mani
nella posizione “10 e 10”,
entrambe con i pollici non
retroversi, per evitare infortuni
in caso di brusca reazione
dello sterzo (fig. 2).
3
Nelle discese ripide è
fondamentale la scelta di una
marcia “bassa” che consenta
di sfruttare il freno motore
(fig. 3).
Meglio evitare gli scodinzoli in
stile rallystico (fig. 4): si sa
come cominciano ma non
come finiscono…
4
ella guida off road non si è
mai imparato abbastanza e
ogni giorno anche il più
esperto dei fuoristradisti può trovarsi
di fronte a situazioni nuove o impreviste per risolvere le quali occorre sempre
applicare alla propria esperienza un minimo di inventiva.
Ciò vale sia quando si è alla guida di
mezzi fuoristrada di impostazione classica, sia quando si sta dietro il volante di
4x4 “pieni” di tecnologie e serviti da
tanta elettronica. Con gli uni e con gli altri, comunque, occorre osservare alcune
regole e impostazioni fondamentali. Regole e impostazioni che, a chi ne sa di
fuoristrada, possono apparire scontate,
ma che è meglio non sottovalutare.
Eccole in sintesi:
• innanzitutto imparare a conoscere il
proprio veicolo e familiarizzare con i
vari comandi in modo da poterli utilizzare istintivamente, in caso di imprevisti, senza doverci “pensare”;
• la posizione di guida ottimale è quella eretta, con colonna vertebrale diritta
(così come lo schienale del sedile) per assorbire al meglio i microtraumi causati
dai sobbalzi del 4x4 sulle asperità;
• l’impugnatura del volante deve essere
classica da “scuola guida” (quella con le
mani nella posizione “dieci e dieci”),
ma con l’avvertenza che i pollici devono
restare sopra la corona del volante e
mai all’interno, a evitare che un brusco
ritorno su un ostacolo possa provocare
slogature o fratture alle dita, mai incrociare le braccia;
• in fuoristrada si deve guidare sempre
con... dolcezza, con piede leggero, alla ricerca della migliore aderenza, senza accelerate improvvise, senza manovre brusche, usando il pedale della frizione solo per i cambi di marcia (mai appoggiarvisi sopra, mai nemmeno sfiorarlo
nelle situazioni d’emergenza);
• anche il pedale del freno è da usarsi con
parsimonia, soprattutto nelle situazioni
impegnative;
• nelle discese ripide è fondamentale la
scelta di un rapporto abbastanza corto
(solitamente la seconda o la terza ridotta) in modo da non dover toccare mai o
quasi il pedale del freno e sfruttare, invece, l’effetto “freno motore”;
• salite e discese devono essere affrontate
sempre lungo la linea di massima pendenza, ovvero perpendicolarmente;
• le “diagonali” sono assolutamente da
evitare, pena il ribaltamento.
E per evitare di strafare, è sempre consigliabile, anche affrontando un semplice sterrato, inserire la trazione integrale (se il veicolo non è già un 4x4 permanente), poiché se è vero che fare gli
“scodinzoli” in puro spirito rallystico,
con due sole ruote motrici, può essere divertente, spesso si sa come gli scodinzoli
cominciano ma non come finiscono.
Se su terreno duro la guida off-road può
risultare abbastanza agevole, è nelle situazioni a scarsa aderenza, come sabbia,
fango, neve, guadi, erba fradicia, che
bisogna prestare particolare attenzione.
Più l’aderenza è scarsa e più occorre dosare bene l’acceleratore, avanzando con
velocità costante, evitando di far slittare le ruote (che si scaverebbero la fossa).
Fondamentale è anche la scelta della
giusta marcia poiché, una volta entrati
nel tratto a scarsa aderenza, è impossibile pensare a una cambiata che sarebbe foriera di una sicura piantata. Va detto che nelle situazioni a scarsa aderenza,
molto bene si comportano le trasmissioni automatiche, soprattutto quelle di
più moderna concezione, controllate
elettronicamente, perché consentono di
trasferire a terra la giusta dose di coppia
motrice, mantenendo una trazione costante.
Nel fuoristrada, inoltre, occorre imparare
a riconoscere i terreni “difficili” da alcune loro caratteristiche “visive”. L’erba molto verde e lucida, ad esempio,
nasconde quasi sempre una forte presenza di acqua e un fondo “molle”, nel
quale è facile sprofondare irrimediabilNUMERO 1
44
strade
IDEE PER ANDARE OLTRE
mente. Un guado con acqua ferma e
sporca, solitamente prelude a un fondo
melmoso e inconsistente assolutamente
da evitare.
Sassi umidi ai bordi di un fiume o anche
in una depressione del terreno, quando
contornati da una leggera fanghiglia,
sono indicativi di una crosta superficiale dura sotto la quale il terreno è probabilmente molto cedevole.
E già che siamo in tema di acqua, una
particolare attenzione va dedicata ai
passaggi a guado. Innanzitutto è opportuno rendersi conto della profondità dell’acqua per non superare il limite
affrontabile dal veicolo, poi occorre valutare il tipo di fondo (più o meno consistente) e quindi scegliere dove passare
entrando in acqua, ma soprattutto in
quale punto uscire sull’altra sponda per
non trovarsi, arrivati dall’altra parte, di
fronte a una rampa troppo ostica da superare. L’entrata in acqua deve avvenire a velocità ridotta e costante, con motore un po’ allegro e “in tiro”, senza
sollevare onde che potrebbero creare
una depressione nel cofano motore e
portare a una “bevuta” attraverso il filtro dell’aria. Le entrate in acqua in velocità, con spruzzi molto coreografici
dal punto di vista fotografico, è meglio
lasciarle ai fotografi professionisti che,
prima di effettuare le riprese, badano
bene a scegliere fondali molto bassi e sicuri, con fondo molto consistente.
Un’ultima considerazione va dedicata
alle nuove tecnologie che, indubbiamente, facilitano la pratica del fuoristrada.
Così se il cambio automatico, come detto, in molte situazioni può esser risolutivo perché mette a disposizione sempre le migliori caratteristiche di coppia
motrice, è anche vero che una trazione
integrale polivalente può rappresentare
una sostanziale differenza nel comportamento sia stradale che fuoristradistico
del veicolo. Infatti il poter scegliere tra
le diverse opzioni che offrono trazione
a 2 o 4 ruote motrici su asfalto e trazione
a 4 ruote motrici nell’off road, con l’aggiunta di rapporti ridotti e bloccaggio dei
differenziali, garantisce elevate doti di
motricità anche nelle situazioni più critiche. Al tempo stesso su asfalto, nella
configurazione 4x4 permanente, realizza
elevate caratteristiche di sicurezza, soprattutto in condizioni ambientali avverse per pioggia o nevischio.
Nel concetto delle nuove tecnologie, che
bene sono state “adattate” all’utilizzo off
road, rientrano anche i sistemi di trazione
integrale inseribile con veicolo in movimento, nonché gli ABS di tipo intelligente
che, attraverso l’elettronica, riconoscono
la situazione nella quale sono chiamati
a operare e adeguano il proprio intervento in funzione che si viaggi su asfalto, su sterrato, su terreni molto accidentati o su forti pendenze.
Indubbiamente, quindi, l’elettronica aiuta molto ma anch’essa necessita di essere
capita e conosciuta nei propri modi di intervenire per poter essere sfruttata al
meglio.
Questo riporta a uno dei concetti iniziali:
la necessità di ben familiarizzare con le
caratteristiche e le peculiarità del proprio
veicolo, per un utilizzo consapevole e
in tutta sicurezza.
Una delle situazioni più
complesse da affrontare
è il guado. Esaminare
anzitutto la profondità (fig. 6);
poi valutare il tipo di fondale.
Infine scegliere con cura il
punto di uscita per evitare
rampe inaccessibili che
costringerebbero a complicati
dietrofront (fig. 5).
È sui terreni a scarsa
aderenza che la guida in
fuoristrada diventa realmente
difficile. Scegliere sempre il
rapporto giusto poiché in
queste condizioni la cambiata
è da evitare e soprattutto
dosare con dolcezza
l’acceleratore (foto 7).
5
6
7
SETTEMBRE 2000
45