CASE SEMPRE PIù SOCIAL, FUCINE DI IDEE E, SOPRATTUTTO

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CASE SEMPRE PIù SOCIAL, FUCINE DI IDEE E, SOPRATTUTTO
la nuova era dell'abitare
CASE SEMPRE Più SOCIAL, FUCINE DI IDEE E,
SOPRATTUTTO, SPAZIO PER STARE ASSIEME.
ECCO COME STA CAMBIANDO
IL CONCETTO DI ABITAZIONE
12 - youfocus
di Santina Muscarà
A
ddio all’idea di casa come
rifugio dal mondo. O meglio,
per quanto in Italia sia ancora
alta la percentuale, che si attesta
attorno al 35%, di chi vede la casa
come un luogo in cui vivere la propria
intimità e individualità lontano da tutto
e tutti, sono in crescita gli stili abitativi
volti alla socializzazione, all’apertura
verso gli altri. A partire dagli stessi
ambienti all’interno dell’abitazione,
dove lo spazio della cucina diviene
centrale e si allarga sempre più verso
il soggiorno. Grande importanza
assumono anche balconi, terrazze,
verde, vetri, luce. Insomma, vi è una
forte propensione verso l’esterno. A
metterlo nero su bianco è Housing
Evolution (HE), l’osservatorio sulla casa
e sull’abitare realizzato da Abis Analisi
e Strategie, istituto di ricerche nato
dall’esperienza trentennale di Mario
Abis e del gruppo di lavoro Makno. «Si
tratta di una ricerca iniziata dieci anni
fa, che integra diverse metodologie,
tecniche di analisi e differenti
competenze», spiega Abis. Numerose
tendenze sociali, culturali e di mercato,
infatti, sono parte dell’abitare e la casa
diviene centro di interessi, bisogni,
desideri e progetti di vita. «Gli stili
abitativi – continua il professore – sono
le modalità con cui ci rapportiamo
con la casa e si delineano all’interno di
due coppie di polarità: da una parte la
socialità domestica, che contrappone
la casa vissuta come rifugio e chiusura
agli altri e la casa aperta alla socialità
familiare o amicale; dall’altra vi
è invece la contrapposizione tra
casa vissuta nel suo utilizzo pratico
e quotidiano e la casa capace di
rappresentare se stessi e il proprio
stile. Questi quattro poli - privato,
sociale, funzionale e ostentativo sono i poli psicologici, culturali e
rappresentativi dal punto di vista
emotivo. La dimensione economica,
seppur rilevante, spesso prescinde dagli
altri aspetti e quindi dagli stili abitativi
in sé».
Mario Abis descrive gli otto stili
abitativi principali, individuati sulla
base di queste considerazioni:
youfocus - 13
1) CASA
OFFICINA
«È rappresentata
più o meno
dal 15% della
popolazione e
la funzionalità è
la caratteristica
forte di questo
tipo di casa. Vi è
Mario Abis
molta attenzione
a tecnologia, ambienti, infrastrutture,
a ciò che rende la casa un organismo
tecnico. La cucina è lo spazio più
importante, subito seguita dal bagno,
mentre hanno meno rilevanza la
camera da letto e il soggiorno. È uno
stile abitativo tipico delle famiglie
numerose della provincia del sud Italia
e caratterizzato da una connotazione
al femminile».
2) CASA TEATRO
«È una casa che serve principalmente
per comunicarsi agli altri, per
rappresentarsi: “io sono attraverso la
mia casa”. È una casa ricca, con una
forte personalizzazione e dimensione
di relazione e comunicazione verso
l’esterno, nella quale acquistano
importanza gli oggetti di design e
l’estetica, che connotano anche lo
status sociale di chi ci vive. Si posiziona
su livelli di target medio-alti e riguarda
l’8% circa della popolazione italiana».
3) CASA BUNKER
«La casa è vista come un sistema di
protezione e barriera verso l’esterno.
Vengono valorizzati gli spazi della
camera da letto e del soggiorno, mentre
rimane marginale tutto ciò che è
esterno alla casa, balconi e terrazze
compresi. È una casa conservativa,
costituita solo per chi la abita; vi è
poca attenzione all’innovazione, ai
materiali e alla sostenibilità. Riguarda
oltre il 25% della popolazione,
percentuale dettata dalla grande fetta
di popolazione anziana e dai single».
4) CASA TANA
«È simile alla casa bunker perché
è concepita come luogo di rifugio
all’interno di una dimensione
personale, individualistica e privata, ma
è abitata da una fascia di popolazione
più giovane. Si tratta soprattutto di
monolocali e bilocali localizzati nelle
province, che rispecchiano uno status
economico piuttosto basso. Gli ambienti
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forti sono il soggiorno e la camera da
letto».
5) CASA FORUM
«È fortemente legata alle interazioni
con l’esterno, ma non è una casa di
rappresentanza come la casa teatro.
È piuttosto un luogo di ospitalità,
socialità, di amici, scambi continui,
quindi è abitata tendenzialmente
da famiglie giovani, anche al primo
acquisto, e ricopre una percentuale
del 16-18%. Ha una forte componente
di sostenibilità e vi è attenzione per la
cucina e gli ambienti esterni».
6) CASA TENDA
«È rappresentata da una nicchia che
si attesta attorno al 5-8%. Si tratta di
persone giovani propense alle relazioni
con l’esterno e agli spostamenti. È,
infatti, lo stile abitativo tipico di chi è in
affitto e si sposta di frequente. La casa
è vista come un contenitore da spostare
da un luogo all’altro».
7) CASA FOCOLARE
«Rappresenta uno degli stili abitativi più
dinamici e aperti, ma la socializzazione
è soprattutto di carattere familiare
e femminile, con target più anziani
rispetto alla casa forum. Forte centralità
della cucina tradizionale e del soggiorno.
Insieme alla casa forum, anche la casa
focolare è in crescita»
8) CASA COMMODITY
«È uno stile dominato dalle case in
affitto, con scarso coinvolgimento nella
relazione tra abitante e abitazione. È, per
lo più, l’alloggio di liberi professionisti
e dirigenti, di persone che trascorrono
poco tempo in casa, e si trova nella stessa
misura fra uomini e donne».
Insomma, è l’era di una nuova casa,
specchio di un mondo sempre più 2.0
ma anche desideroso di incontri umani
e spazi dove il contatto personale pare
stia tornando tra le priorità della vita di
ognuno di noi.
C
M
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