dal progetto alla gestione Il Decimo bilancio social
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dal progetto alla gestione Il Decimo bilancio social
PIANETA UNIECO - Novembre 2009 - n. 3 - Rivista Trimestrale - “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento Postale - 70% - DCB - Reggio Emilia Efsa: cantiere aperto per la nuova sede a Parma Citta Sant’Angelo Outlet: dal progetto alla gestione Il Decimo bilancio sociale “vive” con il corso per i nuovi soci Unieco Green: nuove soluzioni per il rugby 3 2009 Il calendario del 2009 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Debutta il Consorzio Stabile Eureca Piano Poliennale 2009-2012Budget 2009 Fidenza Shopping Park cresce ancora Brebemi nel 2009 partono i cantieri Agosto Settembre Ottobre Unieco alla fiera EIRE con i grandi progetti Unieco in Brasile: un asilo a belo horizonte Dicembre Assemblea di Bilancio -Città Sant’Angelo Village Assemblea bilancio sociale il 10° Nuova sede efsa “cantiere in corso” Novembre Giugno Unieco e CMB al decollo di Porta Nuova Varesine a Milano inaugurazione Campo rugby Unieco Green Tempio per la cremazione a Parma Stati Generali Costruzioni a Roma Maggio Luglio Arcaland: una scuola per l’Abruzzo Concerto di Luca Barabarossa e Neri Marcorè House Organ di Unieco Ora pensiamo al 2010... Dodici mesi “in salita” ma anche segnali positivi per il “saper fare” Unieco. Il valore della esperienza cooperativa nella difesa del posto di lavoro “stabile” Perché l’Italia è entrata prima degli altri Paesi nella recessione? E perché, nonostante non abbia subito il fallimento di grandi banche e l’esplosione della bolla immobiliare, sta vivendo la crisi per molti versi peggio di altri Stati? Cosa ci attende quando finalmente il mondo ripartirà? Sapremo uscire non solo dalla recessione, ma anche dalla stagnazione in cui ci dibattiamo da oltre quindici anni? Sono interrogativi aperti che l’economista Tito Boeri solleva nel volume La crisi non è uguale per tutti (edito da Rizzoli) e che la politica economica sembra ignorare. Sono interrogativi che ogni giorno sono sotto gli occhi di tutti. Di chi lavora, di chi guida le imprese, di chi “targato Italia” si affaccia sui mercati esteri. Sono interrogativi che anche il movimento cooperativo sta affrontando con un preciso intento: difendere il valore del lavoro e del lavoro “non precario”. Bene ha fatto il presidente di Legacoop Emilia Romagna Paolo Cattabiani a ribadire che: “Le imprese cooperative dell’Emilia Romagna aderenti a Legacoop (sono circa 1.600 con un fatturato 2008 di 25mila milioni di euro e un numero di occupati pari a 152mila) utilizzano lavoro che, per il 92 %, ha il carattere della stabilità, con un 60 % di occupazione femminile”. L’attenzione all’occupazione e l’impegno per rapporti di lavoro regolari e stabili nel tempo sono una caratteristica costitutiva dell’impresa cooperativa e fin dalle origini l’obiettivo lavoro era al primo posto quando nasceva una cooperativa. E lo è ancora, pur nella innovazione delle relazioni industriali che ha riguardato, ovviamente, anche le imprese cooperative che operano nel mercato e oggi, purtroppo, nella condizione generale di crisi in cui versa l’economia mondiale. E “poiché la crisi colpisce i settori produttivi a macchia di leopardo – afferma ancora Cattabiani – anche tra le imprese cooperative formazione e mobilità possono dare una mano a contrastare i colpi della crisi”. Unieco ha dato il suo contributo e come si legge (da quest’anno solo su www.unieco.it) nel Editore: Mauro Casoli Direttore responsabile: Bilancio Sociale anche nel 2008, l’occupazione in UNIECO conferma il tasso di crescita dell’ultimo biennio, di poco superiore al 4,2%, grazie ad un incremento di 24 unità che ha riguardato impiegati e quadri. Continua la lenta ma costante diminuzione percentuale del personale operaio, sceso al 31,5% sul totale. Queste dinamiche si evidenziano all’interno di una minore intensità dei movimenti di personale, in entrata e in uscita, confermata da una diminuzione di 4,3 punti del tasso di turnover. Il personale femminile si incrementa di 13 unità, grazie al fatto che il 30,61% delle assunzioni, nel 2008, ha riguardato donne. La percentuale dei laureati sul totale dell’organico aziendale è pari al 18%, con una crescita di quattro punti percentuali nel quadriennio. Unieco, nello specifico aziendale, sta vivendo un 2009 importante. E’ l’anno di avvio del nuovo Piano Poliennale che guarda al 2012. E’ l’anno delle sfide complesse su fatturato e margini. E’ l’anno dove ribadire la centralità del socio, l’impegno verso tutti gli stakeholder (non è un caso che quello del 2008 è il decimo Bilancio Sociale di Unieco) , verso la sostenibilità ambientale ma anche verso lo sviluppo. Grandi cantieri come la BreBeMi, la sede Efsa a Parma, nuovi progetti che uniscono alla progettazione e costruzione la gestione come il tempio crematorio di Parma e l’outlet Città Sant’Angelo, l’espansione all’estero del settore ferroviario e dei laterizi, i nuovi progetti che puntano al waste to Energy per la divisione ambiente. Tante sfide e altre, nuove, si preparano. Nel 2010 Unieco dovrà rinnovare l’impegno sulla qualificazione delle risorse umane e sulla specializzazione nei segmenti di mercato dove si possono realizzare marginalità importanti. Tante sfide da vincere INSIEME con una marcia in più, quella del ‘saper fare cooperativo’ che è capace anche di reggere le crisi… In più di cent’anni ne abbiamo viste tante. Buon 2010!! Il consiglio di amministrazione Unieco Adriano Milelli Elena Messori Monia Scaltriti Cristina Campani Donatella Galloni Via Meuccio Ruini, 10 Reggio Emilia Tel. 0522-795036 [email protected] Focus Bilancio Sociale Unieco: “anno decimo” Avviato un corso di formazione per i nuovi soci che faranno crescere la cooperativa nei Pag. 5 prossimi anni Il Bilancio Sociale 2008 “in pillole” Pag. 8 Scenari Progettazione e editing: Artoni Grafica Montecchio Emilia Fotografie: Superstudio (RE) Massimo Manini Stampa: Bertani&C Via C.A. Dalla Chiesa, 4 42025 Cavriago (RE) Autorizzazione del Tribunale di RE n° 1047 del 16/08/2001 Tito Boeri Economista Paolo Cattabiani Sommario Sommario Stefano Catellani Redazione: Unieco Servizio Comunicazione “Questa crisi non e uguale per tutti. Molti sono stati lasciati indietro. Ma e proprio in tempo di crisi che si possono fare riforme ambiziose, per non rassegnarsi al declino del nostro paese.” Ricette d’autore per “crescere cooperAttivi” Levorato & Matteucci incontrano i Soci Unieco Pag. 9 Strategie Il Consorzio Eureca vince un appalto da 363 milioni Genova realizzerà il passante ferroviario Eventi ANCPL: lo sguardo sul futuro Via Emilia “roccaforte” A Reggio l’assemblea delle cooperative di produzione e lavoro di Parma, Reggio e Piacenza Un outlet per sognare Inaugurato in Abruzzo il “Città Sant’Angelo Village” CLF: sviluppo a 360° Firenze viaggia in Tram Torino ritorna “capitale ferroviaria” Luca Barbarossa e Neri Marcorè Festa di Fine anno al Palasport Pag. 14 Pag. 16 Pag. 25 Pag. 49 Novità Nuovo look in casa Unieco Ora, dopo il trasferimento della sede di Legacoop Reggio, la sede Unieco occupa interamente due torri del Pag. 44 direzionale di via Ruini. Arcaland: Una scuola per l’Abruzzo Legacoop con l’Abruzzo Pag. 28 Pag. 31 Pag. 36 Pag. 52 Progetti in corso Pag. 54 TEM: la nuova grande occasione per Pag. 34 Milano Innovazione Pag. 18 Pag. 21 Fiere Ecomondo: vetrina mondiale UNIECO: idee per la green economy SEDE EFSA: Cantiere aperto BreBeMi: Via libera ai lavori Nasce Solaria L’edificio residenziale più alto di Milano Barricalla “atto IV°” L’impianto piemontese si posiziona tra le strutture di smaltimento più importanti e tecnologicamente avanzate d’Italia Pag. 50 Solidarietà Pag. 38 Lavori in corso Pag. 40 “SEMPRE AVANTI”... con Unieco Green La Rugby Reggio ha un nuovo Pag. 34 campo in erba sintetica News Pag. 22 - 23 - 24 Pag. 41 Pag. 47- 48 UNIECO: BILANCIO SOCIALE 2008 Focus Pianeta Unieco 4 UNIECO: BILANCIO SOCIALE 2008 AV V I AT O U N C O R S O D I F O R M A Z I O N E P E R I N U O V I S O C I C H E F A R A N N O C R E S C E R E L A C O O P E R AT I VA N E I P R O S S I M I ANNI: AL PRIMO INCONTRO HANNO PARTECIPATO 4 0 G I O VA N I A S P I R A N T I I M P R E N D I T O R I C O O P E R AT I V I “anno decimo” Il report fotografa forti legami con i territori dove la cooperativa opera in settori diversi: dai lavori ferroviari ai laterizi, dalle costruzioni all’ambiente e apre la strada verso il futuro I nuovi “imprenditori Cooperativi” che dovranno far crescere Unieco nei secondi cent’anni di vita crescono, anno dopo anno, grazie ai corsi di formazione sociale e l’avvio del corso 2009 ha coinciso con la presentazione del 10° bilancio sociale. “Il Bilancio Sociale è una porta aperta, consente a tutti di entrare in Unieco, di conoscerla e di conoscere gli impegni presi ma anche i risultati ottenuti – commenta il presidente di Unieco Mauro Casoli – è un impegno forte ribadito anche nel piano poliennale 2009-2012. Il tratto unificante è l’investimento sui nuovi imprenditori cooperativi, sui nuovi soci e sul Pianeta Unieco Focus Bilancio Sociale Unieco: 5 UNIECO: BILANCIO SOCIALE 2008 Focus Pianeta Unieco 6 rinnovamento. E’ per centrare questo obiettivo che quaranta giovani neo assunti hanno iniziato, in occasione della presentazione del bilancio sociale un percorso di formazione che consentirà ad alcuni di loro di diventare soci cooperatori di Unieco”. All’interno del corso sociale molta attenzione è riposta ai modelli di gestione e alla partecipazione attiva, soprattutto quest’anno in cui si è avviata una riflessione per rivisitare la governance di Unieco, che sarà poi portata all’esame dell’assemblea dei soci all’ inizio del 2010. Ecco perché nell’incontro di apertura, fatto coincidere con la convention di presentazione del Bilancio Sociale, è stato invitato il Prof. Mario Viviani (DTN Consulenza) a parlare della figura del socio e del suo ruolo nella governance cooperativa. Nel 2008 Unieco ha commissionato a DTN consulenza di Bologna un’indagine sulla propria Governance con il metodo “VGR, Valutazione sistematica sul funzionamento della governance e sui rischi connessi” per definire un profilo più analitico, un confronto con il settore di riferimento. La Convention Sociale 2009 per la presentazione del bilancio sociale si è svolta a Reggio Emilia ma con collegamenti in video conferenza con tutte le sezioni soci (Bologna, Milano, Brescia oltre a quelle reggiane a Correggio e Felina e ai soci onorari). I soci Unieco sono complessivamente 1206, erano 1143 nel 2005 ma i soci cooperatori sono 360 (erano 316 nel 2005) gli altri sono soci sovventori oppure soci onorari. Dal 1999 Unieco ha scelto di dare concretezza ai valori che identificano la Responsabilità Sociale dell’Impresa (RSI), abbinando al Bilancio Contabile il Bilancio Sociale e il Bilancio Ambientale. Gli indicatori più rilevanti del Bilancio 2008 segnano un nuovo punto di partenza per un dialogo tra Unieco e gli stakeholder. La coerenza dei risultati rendicontati rispetto agli obiettivi è il filo che unisce dieci bilanci sociali e che indicherà la strada anche per i prossimi anni. Con una novità. “Da quest’anno il Bilancio Sociale è disponibile solo on line (www. unieco.it e nel portale aziendale “Uni&Co”) – spiega il responsabile sviluppo politiche sociali Adriano Milelli – è un segnale di attenzione alla sostenibilità totale, partendo da piccole scelte concrete come l’eliminazione del supporto cartaceo che invece rimane per l’Annual report che abbiamo presentato in occasione della convention insieme al bilancio sociale on line ”. In Unieco la raccolta e lo sviluppo dei dati si avvalgono in larga misura del sistema di indicatori per la responsabilità sociale “CSRSC”, definito dal Ministero del Welfare, allargandosi anche ad aspetti ulteriori che sono specifici di una realtà imprenditoriale cooperativa. UNIECO: BILANCIO SOCIALE 2008 Focus Pianeta Unieco 7 BILANCIO SOCIALE ON LINE ANNUAL REPORT 2008 NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE Da QUEST’ANNO il bilancio sociale di Unieco è disponibile solo on-line (www.unieco.it). Ha mantenuto invece il tradizionale aspetto del volumetto stampato l’Annual report 2008 che fotografa Unieco e le società controllate nel 2008. Altre novità sono in cantiere per dare una migliore visibilità all’immagine di Unieco nelle relazione esterne. UNIECO: BILANCIO SOCIALE 2008 Focus Pianeta Unieco 8 Il Bilancio Sociale 2008 “in pillole” Il Patrimonio Netto Unieco era di 139 milioni all’inizio piano poliennale (nel 2005), è arrivato a 247 milioni fine piano nel 2008. Il prossimo Piano Poliennale 2009 - 2012 parte da questi “pilastri”. Il Capitale sociale di Unieco segna un + 19,3% nell’ultimo anno. L’utile netto prodotto tra 2005 e 2008 ammonta a 142 milioni di euro. Anche il Valore Aggiunto distribuito nei quattro anni del Piano Poliennale appena concluso raggiunge livelli record: 349,14 milioni di euro (78 milioni solo nel 2008, nel 2003 era di 51,8) e va ad aumentare sia la remunerazione dei soci e del personale, sia il patrimonio indivisibile destinato alle generazioni future. La distribuzione è per la quota più rilevante in remunerazione del personale 32,2 milioni (il 41,5% del totale) seguono il consolidamento patrimoniale 23,4 milioni e le tasse: quasi 10 milioni. 08 Il Consiglio di Amministrazione di Unieco è composto da 15 Consiglieri e nel corso dell’anno 2008 si è riunito 18 volte con una partecipazione media del 90% dei componenti. Nel 2008 il 78,5% dei soci ha partecipato ad almeno 6 delle 8 assemblee che si sono svolte nel corso dell’anno. Anche nel 2008 l’occupazione in Unieco ha confermato il tasso di crescita dell’ultimo biennio: di poco superiore al 4,2% grazie ad un incremento di 24 unità che ha riguardato impiegati e quadri. Continua la lenta ma costante diminuzione percentuale del personale operaio sceso al 31,5% sul totale. Ecco “la squadra”: 590 addetti in Unieco e 1361 in totale se si conteggiano le società controllate. La percentuale dei laureati sul totale è pari al 18%, con una crescita di quattro punti percentuali nell’ultimo quadriennio. Complessivamente gli interventi formativi realizzati in Unieco nel 2008 sono stati 135 (20 in più rispetto al 2007). Il numero di persone che hanno preso parte ad almeno un momento formativo è pari al 64,41 % dell’organico aziendale. Unieco è “un buon posto anche per fare carriera”: complessivamente sono stati 71 i passaggi di livello, 134 riconoscimenti retributivi e 7 nomine a quadro. Le iniziative di corporate living ammontano a oltre 1 milione di euro nel quadriennio 2005 2008. 8 UNIECO: BILANCIO SOCIALE 2008 LEVORATO & MATTEUCCI INCONTRANO I SOCI UNIECO Scenari Pianeta Unieco 9 Ricette d’autore per “crescere cooperAttivi” Nella elaborazione del piano poliennale 2009-2012 di Unieco molta attenzione è stata dedicata ai modelli di governance e alla partecipazione attiva dei soci anche in vista del rinnovo del Consiglio di Amministrazione in programma a metà 2010 (con l’assemblea di bilancio) e della rivisitazione della governance che sarà portata all’esame dell’assemblea dei soci all’inizio del 2010 (assemblea di budget). “Anche per questi motivi nel corso di formazione sociale 2009 – spiega Adriano Milelli, responsabile sviluppo politiche sociali di Unieco - abbiamo inserito un confronto con scelte operative diverse dalla nostra: quella di Manutencoop di Bologna (modello dualistico con Consiglio di Sorveglianza e il Consiglio di Gestione in una Spa operativa mentre la cooperativa controllante ha un modello di gestione classico) e quella del CMC di Ravenna (modello legato al consiglio di amministrazione classico ma integrato con un Comitato Strategico dove siedono presidente amministratore delegato e direttore generale abbinato a una direzione operativa”. Ne hanno parlato i presidenti Claudio Levorato e Massimo Matteucci. Claudio Levorato D Le nuove dimensioni delle società cooperative unite a scenari competitivi in rapida evoluzione nei diversi settori di attività quali scelte di governance hanno consigliato a Manutencoop? R Noi abbiamo fatto la scelta di distinguere la proprietà cooperativa e il momento associativo nell’ambito della proprietà cooperativa dall’attività di impresa. Ovvero la cooperativa ha affidato a delle società controllate le attività industriali. Le Spa operano nell’ambito di indirizzi che vengono fissati dalla cooperativa e dai suoi organi (assemblea dei soci UNIECO: BILANCIO SOCIALE 2008 Pianeta Unieco 10 e Cda) perseguendo obiettivi industriali applicando principi e valori del proprio fare impresa che sono quelli tipici della cooperazione. Questa scelta ci ha consentito la possibilità di aprire a soci di capitale che hanno apportato risorse (180 milioni di euro in capitale di rischio) necessarie per mettere a segno operazioni di sviluppo (acquisizioni) in tempi rapidi e cogliendo gli andamenti dei mercati dove operiamo. La società di capitali è quindi “strumento” di realizzazione della mission cooperativa dove il driver fondamentale è la crescita per offrire opportunità di lavoro. D La Governace Duale che vantaggi sta dando? Scenari R La scelta è legata al percorso di preparazione all’ingresso in Borsa (la quotazione a Piazza Affari di MFM Spa ndr). Anche se l’arrivo della bufera finanziaria ci ha spinto a rimandare la quotazione, abbiamo attivato tutte le procedure di controllo e di gestione previste per la Borsa e questo è un vantaggio operativo. Ci stiamo allenando. Il sistema dualistico è funzionale alla trasparenza richiesta dai mercati finanziari. Il consiglio di sorveglianza nomina il consiglio di gestione. E’ dotato del potere di revoca di amministratori che non rispettano le regole. E’ quindi Manutencoop (Bologna) Il Gruppo Manutencoop opera dal 1938 nel mercato dell’Integrated Facility Management. Guidato da Manutencoop Società Cooperativa, offre, sull’intero territorio nazionale, tutto l’insieme dei servizi ausiliari al core business di enti pubblici, strutture sanitarie e grandi gruppi privati. Opera attraverso due società controllate: Manutencoop Facility Management S.p.A., attiva nel settore dell’Integrated facility management, l’erogazione di servizi integrati rivolti alla gestione di beni ed attività di terzi. E’ questa la società che ha visto l’ingresso di capitali di rischio privati (i fondi di investimento con una quota del 28%) e chi avvia alla quotazione in Borsa. Per la governance è stato scelto il modello duale: il Consiglio di Gestione (con 2 indipendenti) e il Consiglio di Sorveglianza (10 membri indipendenti) per dare spazio ai consiglieri indipendenti richiesti dal mondo finanziario per creare trasparenza operativa. I due consigli rimangono in carica 3 anni. MFM ha realizza il 90% dei ricavi 2008. Al 30 giugno 2009, il Gruppo MFM ha conseguito ricavi pari a 568,9 milioni di euro, in crescita del 69% , rispetto ai 335,9 milioni di euro registrati nel primo semestre dell’eser- un vero cambiamento rispetto alla governance tradizionale. D Quale ruolo, in questo scenario, per i nuovi soci? R Da “vecchio” della cooperazione negli anni ottanta ho cominciato a lavorare attorno a un progetto che mirava a trasformare l’adesione “idealistica- ideologica” (anni 70/80) alla cooperativa che mostrava un evidente logoramento a un impegno su basi imprenditoriali dei soci. La cooperativa “mi serve “ se mi farà star meglio .. dicevano i nostri soci negli anni ’80 dell’edonismo reganiano. Noi abbiamo un forte turn over nel personale e questa era una ulteriore complicazione. Abbiamo così deciso di togliere gli automatismi tra l’essere al lavoro in cooperativa e l’essere socio. Sono iniziati così i primi processi selettivi ‘seri’ per l’ammissione a socio (la quota sociale non era più simbolica). Poi abbiamo inserito il ristorno che si abbina al dividendo e questo è un passaggio importante: legare ai risultati economici un effettivo ritorno. Ieri come oggi non basta però dire la cooperativa è tua . Ora andiamo avanti con grandi investimenti su formazione e preparazione all’assunzione di quella che deve essere a tutti gli effetti una responsabilità imprenditoriale. I corsi per poter diventare socio sono la strada giusta. www.manutencoop.it cizio 2008. L’Utile Netto del Gruppo nel corso del primo semestre dell’esercizio 2009 ha raggiunto i 13,9 milioni di euro, in crescita del 51% rispetto ai 9,2 milioni di euro al 30 giugno 2008. Manutencoop Immobiliare S.p.A., gestisce lo sviluppo di iniziative immobiliari destinate alla vendita e il patrimonio strumentale del Gruppo. La terza società opertiva Manutencoop Servizi Ambientali S.p.A., società che opera nel settore dei servizi ambientali fornendo servizi di raccolta rifiuti urbani e ospedalieri, spazzamento stradale, realizzazione e gestione di piattaforme ecologiche e discariche è stata ceduta al gruppo Biancamano nel corso del 2009 (vale un fatturato di oltre 100 milioni). Manutencoop ha circa 15.000 addetti (post cessione servizi ambientali)e 700 soci. Nel 2008, prima della cessione dei servizi ambientali, ha fatturato 718 milioni di euro con un tasso di crescita medio ponderato dal 1999 del 17%. Nel 2008 l’utile netto è stato di 14,6 milioni di euro Nella cooperativa la governante è tradizionale. Il Consiglio di Amministrazione di Manutencoop Società Cooperativa viene eletto dall’Assemblea dei Soci e dura in carica 3 anni. D Quattrocento soci e una dimensione di grande player Massimo Matteucci D Il 12 giugno di quest’anno mondiale. Si riesce a fare cooperazione anche con queste dimensioni? R Sì. Svolta resa necessaria R Dobbiamo riuscire a esaltare il valore della partecipazione, dobbiamo fare partecipare i soci. E’ impegno notevole, importante ma siamo in qualche modo “condannati a farlo” perché l’essere cooperativa, il volere continuare ad essere cooperativa in condizioni, anche logistiche, di questa natura e questa dimensione comporta naturalmente scelte e sforzi di un certo tipo. C’è in effetti la necessità di ampliare questa visione perché riuscire ad avere tante persone significa anche pensare alla loro valorizzazione professionale e sociale e non sempre è facile. nell’organi-gramma di CMC sono entrati un amministratore delegato e un direttore generale. Svolta? dalla evoluzione dei mercati. Evoluzione in termini di complessità ed evoluzione anche in termini di governance. Per noi infatti il filone dello sviluppo della governance cooperativa con la separazione tra la rappresentanza della proprietà (i soci) dalla gestione economica dell’impresa in un mercato come quello delle costruzioni , tremendamente complesso, che per CMC significa anche operare su scala mondiale ha determinato questo tipo di scelta. D Catena decisionale corta e necessità di implementare i livelli di controllo. Come si coniuga quello che chiede il mercato con quello che chiede la cooperazione? R E’ una sfida che abbiamo messo in campo con Organismo di Vigilanza e Comitato Strategico e che stiamo accettando con grande determinazione. Accorciare la catena del comando rendendo rapida e tempestiva la nostra capacità decisionale è UNIECO: BILANCIO SOCIALE 2008 D Portare con orgoglio la “maglia CMC “ e un prerequisito per tutti .. ai soci cosa chiedete? R E’ basilare avere nuovi soci perché senza nuovi soci facciamo fatica a immaginare una cooperativa. In CMC questo è un dibattito che si è sviluppato da molti anni. In passato, ad esempio, gli impiegati non potevano diventare soci. La nostra è una azienda fortemente operaista dove gli impiegati hanno atteso 74 anni per essere ammessi a soci. Quando sono entrato in CMC questo dibattito era ancora aperto. La dimensione del lavoro e della competenza però era e rimane alla base di questi ragionamenti. La qualità del lavoro è sempre stata al centro della vita in CMC e di questo siamo orgogliosi. Se CMC vale è perché vale il lavoro di ognuno di noi. Le performance che la gente CMC ha messo in campo sono il nostro ‘passaporto’ : per entrare tra i soci e per vincere sul mercato. La Cooperativa Muratori e Cementisti – Cmc di Ravenna da moltissimi anni è tra i leader assoluti nel settore delle costruzioni. E’ stata fondata a Ravenna nel 1901 e da più di 50 anni lavora all’estero. Cmc di Ravenna si è collocata al 135° posto nella classifica dei principali 225 contractor inter- www.cmc.coop nazionali che la rivista statunitense Engineering News Record pubblica annualmente. Realizza oltre il 90% del fatturato consolidato annuo, superiore nel 2008 ai 700 milioni di euro (di cui 252 milioni all’estero), nel settore delle costruzioni con un risultato prima delle imposte pari a 13,5 milioni.. A segui- Mauro Casoli D Unieco è cresciuta e sta affrontando nuovi scenari. Il piano poliennale indica una strada anche in tema di Governance? R La Governance, per noi di Unieco, non è riconducibile ad un mero schema organizzativo o ad un elenco di procedure formali, ma è qualcosa di più profondo. E’ un insieme di processi volti ad individuare le strategie, con l’obiettivo di valorizzare le persone, i soci della cooperativa nella definizione e nel controllo delle stesse, finalizzando il tutto alla salvaguardia nel tempo del valore dell’impresa ed a tutelare gli interessi degli stakeholders, ma non solo. La nostra governance trae ragione d’essere dai valori cooperativi: democrazia economica, responsabilità individuale, trasparenza, etica, regole, rendicontazione sociale, intergenerazionalità, solidarietà, tendere alla eccellenza d’impresa che sfida il mercato. Se volessimo enunciare i principi ispiratori della Governance Unieco, dovremmo risalire alla nostra Missione che, se volessimo tradurla in una specie di “Costituzione della Governance”, li troveremmo nella Costellazione dei Valori, fondata sulla “Centralità della Persona e Identità Unieco”. Ma, volendo essere meno concettuali, come interpretiamo la Governance giorno per giorno e quali limiti dobbiamo superare? Serve una premessa:considerati i risultati di questi ultimi anni saremmo tentati a dire che va bene così! . Ma non è vero…. Siamo consapevoli che la Governance è qualcosa di dinamico ed è stata la sua evoluzione nel tempo una delle ragioni del successo di Unieco o, quanto meno, la sua evoluzione è stata tale che non ha creato intralci. to dell’adozione di un nuovo modello di governante (con un Organismo di Vigilanza e un Comitato Strategico che affiancano il Cda), il Consiglio di Amministrazione di Cmc ha deliberato nel giugno di quest’anno la nomina di Dario Foschini ad Amministratore Delegato della Cooperativa e di Roberto Macrì a Direttore Generale. Cmc occupa circa 5.700 persone delle quali quasi 500 compongono l’organico fisso, fra queste ultime 377 sono soci. Il Codice Etico di Cmc è stato adottato dal Consiglio di Amministrazione in data 10 ottobre 2003. Siamo consapevoli che il Piano Poliennale 2009-2012 ed il rapido mutamento dello scenario esterno (crisi, ma non solo) richieda un’accelerazione di questo processo evolutivo nella Governance e, soprattutto, c’è convinzione che debba essere essa stessa il propulsore del cambiamento, non semplicemente un insieme di ingranaggi che si adeguano. Noi dobbiamo creare e liberare energia su 4 livelli: - il socio che delega meno “sulla fiducia” e condivide consapevolmente le scelte, attraverso partecipazione reale e formazione sociale; - l’amministratore che interpreta la volontà strategica della base sociale e ne controlla più efficacemente la corretta messa in pratica. A tal fine, crediamo che i lavori del C.diA. possano trarre giovamento dal contributo delle Commissioni Consiliari di recente istituzione. - Un management delle Divisioni e delle Direzioni Centrali che sappia coniugare responsabilità individuale e lavoro di gruppo ed esprimere un sapere collettivo che riesca a trasmettere al mercato l’eccellenza dell’impresa; - Un gruppo dirigente (concetto ampio) che sia in grado di valorizzare ed implementare valori ed identità di Unieco come insieme. La parola magica è SINERGIA. Una esperienza in corso è quella dei Comitati interdivisionali. E infine tanto… tanto investimento sui giovani e sull’innovazione, quale condizione indispensabile per riempire di contenuti altre due parole magiche : SVILUPPO e RICAMBIO GENERAZIONALE. Se vogliamo, nella parola Governance ci stanno tanta cultura e tante azioni, che si devono legare in un binomio equilibrato. Se prevale la prima rischia di scadere nella “accademia”. Se prevalgono le seconde rischia di diventare solo “gioco di potere”. Noi pensiamo, invece, che la Governance rappresenti il combustibile… che fa vivere l’identità …. che fa viaggiare verso il futuro ! La risposta, pertanto, non sta nel fatto che il Piano Poliennale indichi una strada anche in tema di Governance ma, piuttosto, che il veicolo su cui può viaggiare il nostro Piano Poliennale sia una Governance che abbia inciso su tutti e quattro i livelli citati in precedenza. Scenari CMC (Ravenna) 11 Pianeta Unieco una necessità. E’ un elemento assolutamente propedeutico agli obiettivi di redditività e di risultato che dobbiamo assolutamente perseguire. UNIECO: ASSEMBLEA DI BILANCIO Novità Pianeta Unieco 12 Nuovo look in casa Unieco Quando la famiglia cresce la casa si adegua …. E anche la sede centrale di Unieco aveva bisogno di nuovi spazi. E’ stato completato il riassetto della distribuzione delle divisioni e dei servizi e dopo l’apertura del Nido aziendale intercooperativo Aguas Claras ora c’è anche un nuovo ingresso. E’ in fase di completamento e oltre a una nuova sala riunioni nel nuovo ingresso ci saranno più servizi per chi entra nella “casa Unieco”. Ora, dopo il trasferimento della sede di Legacoop Reggio, la sede Unieco occupa interamente due torri del direzionale di via Ruini. Ogni Piano ha 2 sale riunioni da 6/8 persone Ogni torre da 2 sale Riunioni da 20/25 persone Ogni torre ha 1 Sala Attrezzata per Videoconferenza. Saranno progressivamente sviluppati ma già ora c’è una nuova mappa che consente di localizzare facilmente le divisioni e i servizi. UNIECO: ASSEMBLEA DI BILANCIO La distribuzione dei piani 13 PIANO PRIMO TORRE C: Ufficio acquisti Divisione Costruzioni Italia ed Emilia e Ufficio preventivi Divisione Costruzioni Italia PIANO SECONDO TORRE C: Archivio PIANO TERZO TORRE C: Area produzione e progettazione Divisione Costruzioni Italia PIANO QUARTO TORRE C: area produzione e progettazione Divisione Costruzioni Emilia, ufficio preventivi Divisione Costruzioni Emilia PIANO QUINTO TORRE C: area consulting, immobiliare, commerciale e direzione Divisione Costruzioni Emilia PIANO SESTO TORRE C: area consulting, immobiliare, commerciale e direzione Divisione Costruzioni Italia TORRE C PIANO TERRA TORRE A: Servizi generali PIANO PRIMO TORRE A: Direzione Amministrazione Finanza e Controllo PIANO SECONDO TORRE A: Servizi generali PIANO TERZO TORRE A: Ufficio legale e ufficio gare, Area edilizia specialistica e Bonifiche Divisione Ambiente PIANO QUARTO TORRE A: area impianti e area Tecnologia e sviluppo Divisione Ambiente PIANO QUINTO TORRE A: area smaltimenti, area consulting e Direzione Divisione Ambiente PIANO SESTO TORRE A: Direzione Persone, Organizzazione e Comunicazione PIANO SETTIMO TORRE A: Presidenza TORRE A Novità PIANO TERRA TORRE C: Divisione Costruzioni EmiliaProduzione Pianeta Unieco PIANO TERRA: Hall/accoglienza ospiti ANCPL: LO SGUARDO SUL FUTURO Eventi Pianeta Unieco 14 COSTRUZIONI - INDUSTRIA E MANIFATTURE - IMPIANTISTICA- INGEGNERIA E RICERCA ANCPL: lo sguardo sul futuro A Bologna in due giornate l’assemblea nazionale delle cooperative di produzione e lavoro. Carlo Zini confermato presidente Carlo Zini, ingegnere, 54 anni, nativo di Modena ma residente a Carpi in cui ha sede la CMB, la Cooperativa da lui presieduta, è stato acclamato Presidente della ANCPL, l’Associazione Nazionale delle Cooperative di Produzione e Lavoro aderente a Lgacoop al termine dell’Assemblea Congressuale . Gli oltre 300 delegati, nella seconda giornata di lavori, hanno eletto la nuova Direzione dell’ANCPL, composta da 129 membri, di cui 18 donne. Carlo Zini, presidente di ANCPL, aprendo a Bologna la due giorni di assemblea nazionale dell’Associazione cooperative di produzione e lavoro che fanno riferimento a Legacoop ha lanciato messaggi precisi: “ La crisi economica più grave degli ultimi decenni ha avuto riflessi su tutti i settori produttivi e le cooperative ne sono coinvolte come l’intero sistema delle imprese. La reazione migliore è quella che punta al cambiamento, nel senso di una convergenza di politiche concrete per il superamento delle aree improduttive e non più competitive”. Alla due giorni bolognese di ANCPL hanno partecipato 400 delegati e hanno portato contributi il presidente nazionale di Legacoop Giuliano Poletti, il presidente dell’AGI Mario Lupo, l’assessore ai trrasporti della Regione ER Alfredo Peri, il segretario del PD Pierluigi Bersani, il segretario generale della Fillea CGIL Walter Schiavella, Pierluigi Stefanini, presidente UGF e Adrian Zelaja segretario generale di Mondragon Corporacion Coopertiva (Spagna). Ancpl ha presentato a Bologna una ricerca sugli andamenti del primo semestre 2009 e sulle previsioni 2009/2010 dei Settori: costruzioni ma anche industriale, impiantistica e ingegneria. Ancpl è presente sull’intero territorio nazionale e con due sedi principali, a Roma e a Bologna. E’ tra i membri della Cecop, la confederazione europea delle cooperative di produzione e lavoro ed è rappresentata da 859 cooperative e 6 consorzi (511 ANCPL: LO SGUARDO SUL FUTURO LE PREVISIONI L’onda lunga del maxi portafoglio ordini (18 miliardi a fine 2008) continuerà anche per parte del 2010 a garantire la tenuta del settore costruzioni mentre per la progettazione sul 2010 i dubbi sono maggiori e il livello di produzione potrebbe scendere. Il settore industriale che perderà il 20% di fatturato nel 2009 dovrebbe recuperarlo in parte già nel 2010 (le previsioni variano a seconda dei settori) anche se sarà difficile tornare subito ai livelli pre-crisi. LE STRATEGIE Nel settore industriale servirà alla cooperazione una dimensione aziendale più adeguata mentre per le costruzioni è tempo di consolidare le relazioni e le “imprese a rete” anche per rispondere alle esigenze di internazionalizzazione sempre più pressanti. Per l’area progettazioneconsulting-beni culturali sono necessari processi di integrazione e sviluppo dell’intersettorialità. Tre le parole d’ordine lanciate da Zini: intersettorialità, ristorno e governance. Tutte e tre linee da sviluppare. 15 Pianeta Unieco delle cooperative industriali, anche se in lieve flessione nel 2009: 4,1 miliardi contro 4,2 nel 2008 ma in netto sviluppo rispetto ai 3,7 miliardi del 2005. Le cooperative di progettazione nel 2009 chiuderanno a 120 milioni (come nel 2008). Eventi nell’industria, 258 nelle costruzioni e 96 nella progettazione). Tra queste imprese cooperative molte operano stabilmente sui mercati esteri. Il volume di affari consolidato delle imprese associate a Ancpl, nel 2008, è stato pari a 12.600 milioni di euro. Nelle imprese associate lavorano 36.995 addetti, di cui 24.400 soci lavoratori (il 66%). Sono dati in incremento rispetto all’anno precedente, che mantengono un trend che nell’ultimo quinquennio ha registrato una crescita di oltre il 25% del valore complessivo del fatturato e del 6% degli addetti. A livello di fatturato le cooperative vedi costruzioni nel 2009 fattureranno 5,9 miliardi,come nel 2008 e con uno stacco sensibile dal 2005 quando era a 5 miliardi. Analogo l’andamento VIA EMILIA “ROCCAFORTE” L’ECCELLENZA DELLE IMPRESE, IL SAPER FARE… AL CENTRO DELLE RIFLESSIONI Eventi Pianeta Unieco 16 Via Emilia “roccaforte” A Reggio l’assemblea delle cooperative di produzione e lavoro di Parma, Reggio e Piacenza “L’eccellenza d’impresa come fattore prioritario per l’uscita dalla crisi, l’attualità e la modernità dell’esperienza cooperativa, la partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa”. Era questo il tema del meeting che ha riunito alla Sala degli Specchi del Teatro Valli di Reggio Emilia l’ssemblea dei Consigli d’Amministrazione e dei Gruppi Dirigenti delle Cooperative di Produzione e Lavoro di Reggio Emilia, Parma, Piacenza. L’apertura dei lavori è stata affidata a Ildo Cigarini, presidente di Legacoop Reggio Emilia e a Rossano Rimelli, direttore generale di Ancpl che ha spiegato le proposte delle cooperative di produzione e lavoro per far fronte alle difficoltà dei mercati: “I temi salienti di questa tornata di assemblee sono almeno due. Analizzare lo stato di salute delle cooperative associate e indicare linee di azione che sostengano le imprese in questo difficile momento, decidere un governo dell’Associazione ANCPL che veda le cooperative effettive protagoniste”. Quello che è uscito è una conferma: in tempi di crisi la cooperazione acquista valore: ”non abbiamo perso posti di lavoro in questo 2009 - spiega Zini (nella foto) - anche in presenza di un calo di fatturato del 10 -15% . Confermiamo radicamento, efficacia operativa e capacità di costruire relazioni virtuose con i VIA EMILIA “ROCCAFORTE” In base alla ricerca, più di sette italiani su dieci – il 74% - intravedono nel mondo cooperativo la possibilità di rendere il mercato più vivo, più dinamico, più ricco di opportunità. Protagonisti dell’incontro Raffaello Vignali, già presidente della Compagnia delle opere e attuale vice presidente della X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati, Andrea Tomat, presidente di Confindustria Veneto e presidente di Lotto Sport Italia, Azio Barani, co-direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale di Reggio Emilia e Carlo Zini, presidente nazionale di Ancpl nonché presidente della cooperativa Cmb. “Le eccellenze dell’impresa cooperativa e dell’impresa privata devono cercare di lavorare unite su un obiettivo condiviso– ha ribadito il vice presidente di ANCPL Demos Salardi – ovvero cercare soluzioni in grado di rispondere ai bisogni del Paese e mettere in campo azioni comuni e condivise per garantire continuità, sicurezza e stabilità ai lavoratori”. Pianeta Unieco 17 Eventi sistemi territoriali locali e anche con le imprese private che spesso sono partner e/o committenti”. Solo” frasi di circostanza” scambiate in un convegno? No. La maggioranza dell’opinione pubblica crede che le imprese cooperative abbiano un elevato potenziale per il mercato del nostro Paese e che esse dovrebbero operare in qualsiasi ambito economico. Cala la quota di chi dà contro al mondo cooperativo sostenendo che, le imprese che ne fanno parte, godono di vantaggi fiscali ingiusti. Anzi, ben il 65% dei cittadini è dell’idea che la detassazione in vigore per le imprese cooperative dovrebbe essere estesa anche alle imprese private che reinvestono gli utili in azienda. Questi i principali risultati di una recente indagine realizzata dall’istituto SWG su 2.000 cittadini residenti sul territorio nazionale. ANCPL a Reggio Emilia, Parma e Piacenza Sono circa 40 le imprese cooperative di produzione e lavoro di Reggio Emilia, Parma e Piacenza, che aderiscono ad Ancpl, all’interno di Legacoop. Tra le principali, a Reggio Emilia, Ccpl, Cooperativa Muratori Reggiolo, Coopsette, Cormo, Orion, Tecton, Unieco; a Parma, Bruno Buozzi; a Piacenza, Ceap e Costruzioni Edili della Val D’Arda. Il fatturato consolidato complessivo di queste imprese, nel 2008, è stato di oltre 3 miliardi di euro. Al proprio interno trovano occupazione 6500 addetti, di cui circa 2200 sono soci lavoratori. Nel 2009 il comparto riflette l’andamento generale dei mercati, segnando una flessione del fatturato che, a fine anno, potrebbe raggiungere il 20%. da sinistra Rossano Rimelli Raffaello Vignali Andrea Tomat COOPERAZIONE IN ABRUZZO A GORIANO SICOLI Arcaland: una scuola per l’Abruzzo Solidarietà Pianeta Unieco 18 A fine settembre i ragazzi di Goriano Sicoli, paese abruzzese di 600 abitanti in provincia dell’Aquila devastato dal terremoto hanno visto l’avvio delle fasi di montaggio delle strutture in legno di Arcaland di Reggio Emilia (società controllata da Unieco) per la loro nuova scuola. Il 12 dicembre la scuola è stata ufficialmente inaugurata. Un doppio evento dopo la demolizione del precedente edificio reso inagibile dal sisma della scorsa primavera. Antonio Ciacchi, Sindaco del Comune di Goriano Sicoli Oltre 400 metri quadrati di superficie, 5 aule per alunni delle classi elementari, 1 aula per bambini della scuola materna, una cucina, una mensa, spogliatoi e altri spazi comuni. Potrà ospitare 100 bambini. Sono le caratteristiche essenziali dell’edificio scolastico, un prefabbricato antisismico, costruito nel comune di Goriano Sicoli (L’Aquila) con un intervento che ha visto impegnate le cooperative di abitanti, di costruzioni (Legacoop Piemonte, le cooperative che hanno contribuito alla sottoscrizione: Chronos,Mediatell, La Nuova Cooperativa, La Valdocco, Novacoop, Unieco, Viridia) e Coop Consumatori Nordest di Reggio Emilia, finanziato interamente con fondi raccolti all’interno del mondo cooperativo che fa capo a Legacoop. La realizzazione dell’opera, del costo di circa 830mila euro, è stata affidata alla Cooperativa edilizia torinese “Antonino Monaco”, che ha sottoscritto la convenzione con l’amministrazione comunale e Legacoop, e che proseguirà poi la propria attività sul territorio abruzzese contribuendo a sviluppare la cooperazione in Abruzzo. La nuova scuola di Goriano Sicoli è stata progettata, in legno e con tecnologie ecosostenibili e antisismiche, dagli architetti Cristiano Picco e Ingeborg Weichart dello studio Picco architetti di Torino. L’apertura della scuola è prevista entro la fine dell’anno nell’intento di far tornare al più presto alla normalità le popolazioni colpite dal sisma. Sandro Antonio Ciacchi, Sindaco del Comune di Goriano Sicoli, dove il terremoto ha danneggiato alcuni edifici del centro e provocato il crollo di parte della scuola, ha espressamente ringraziato per la realizzazione della struttura che ospiterà la COOPERAZIONE IN ABRUZZO 600 abitanti a soli 50km da L’Aquila che, proprio per questo, rischia di essere marginalizzato dalle logiche economiche e quindi trascurato nell’opera di ricostruzione”. Parla emiliano anche la nuova collocazione per la sede di Legacoop a L’Aquila. Il box che Tante le iniziative di solidarietà, per NON DIMENTICARE, che saranno organizzate anche nei prossimi mesi. 19 Pianeta Unieco comune - ha ricordato - di appena ospita gli uffici dell’organizzazione è stato messo a disposizione dalla CMB di Carpi. E’ allestita al Centro Commerciale “L’Aquilone”, Parcheggio B 1, nella zona industriale Pile del capoluogo. Solidarietà scuola materna ed elementare: “un COOPERAZIONE IN ABRUZZO Solidarietà Pianeta Unieco 20 Le strutture in legno in zona sismica Una esperienza di alto valore che Arcaland sta consolidando in tutta Italia Già nell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 Marzo 2003 si riconosceva esplicitamente la necessità di emanare regole nazionali dedicate al calcolo e alla verifica della sicurezza delle strutture di legno, nonché alla progettazione antisismica di queste ultime. Le raccomandazioni, emanate dagli organi competenti dell’Unione Europea, portano inevitabilmente a considerare gli Eurocodici come la principale fonte normativa sulla quale devono basarsi i codici di pratica nazionali di tutti i Paesi aderenti al CEN (Comitato Europeo di Normazione). Anche in Italia, pertanto, la nuova normativa relativa alla progettazione delle strutture di legno non potrà non recepire i contenuti presenti nelle Norme Europee “Eurocodice 5, progettazione delle strutture di legno” ed “Eurocodice 8, indicazioni progettuali per la resistenza sismica delle strutture”. Se la situazione relativa allo stato delle normative è piuttosto chiara e ben delineata nei suoi contorni, non altrettanto si può dire sullo stato di preparazione delle categorie professionali più direttamente interessate alla progettazione ed esecuzione di strutture lignee. La scarsa diffusione delle conoscenze relative al legno strutturale, ha fatto sì che intere generazioni di tecnici progettisti trascurassero questo materiale, sia per la realizzazione di nuove costruzioni che per il restauro di strutture esistenti. Ora, anche grazie all’impegno di Arcaland si tenta di recuperare il tempo perduto. www.arcaland.com COOPERAZIONE IN ABRUZZO All’inizio di ottobre il mondo Legacoop, presso la sala dell’Accademia delle Belle Arti a L’Aquila, ha presentato alla comunità abruzzese i progetti per l’Abruzzo avviati di intesa con le comunità locali, con un impegno complessivo di risorse di circa 2,5 milioni di euro. Le cooperative aderenti a Legacoop sin dalle ore successive alla scossa sismica del 6 aprile che ha distrutto L’Aquila hanno attivato le loro reti di solidarietà coinvolgendo i propri soci. Dapprima nell’invio degli aiuti nella fase di emergenza e poi nella raccolta fondi finalizzata alla realizzazione di progetti rivolti al futuro, ai giovani, alla creazione di nuove opportunità. per progetti sostenibili, operando in maniera trasparente e rendicontata per non lasciare ombre ed in simbiosi con le culture territoriali”. Presenti all’inizitiva, oltre ad autorevoli esponenti delle istituzioni locali, i rappresentanti Legacoop di settore, territoriali e di cooperative tra cui: Marco Pedroni, Presidente Coop Nordest, Susanna Bianchi, Presidente Coop.va Archeologia, Antonio Di Ferdinando, Amministratore delegato Conad Adriatico, Daniele Casotto, Legacoop FVG Responsabile Produzione lavoro Energia e Ambiente, Luciano Caffini, Presidente Legacoop Abitanti, intervenuti a concludere l’evento portando la loro diretta testimonianza e per ringraziare tutti i soci che attraverso gesti di sostanza hanno espresso il loro supporto, e ribadendo la volontà di stabilire dei rapporti solidi e continuativi. - Progetto Cives: servizi alla persona e per l’abitare sostenibile anche all’Aquila, sviluppato dalla cooperativa Tecno Habitat “I bisogni sono tanti e diversi – ha concluso Giuliano Poletti, Presidente Legacoop nazionale –e l’impegno quello di costruire risposte adeguate e qualitative. Immediate nella fase di emergenza e di lungo termine Ecco i progetti che sono stati avviati finora: - Da Unipeg, Boorea e Legacoop Reggio Emilia 50.000 euro per i bambini di Rocca di Mezzo - Dalle cooperative del mondo Legacoop: progetti per il sostegno e il rilancio dell’economia cooperativa in Abruzzo dopo la fase di emergenza - Aule e stage formativi per gli studenti abruzzesi, Università di L’Aquila che realizzerà Simgest - Realizzazione di una struttura dell’Università dell’Aquilla, con il contributo offerto da Conad - Sportello cooperativo, Comune di L’Aquila per promuovere la costituzione di cooperative di abitanti in vista della prossima ricostruzione - Locali per la facoltà di Scienze Ambientali. Università di L’Aquila, Comune di Penne a cura della Coop Cogecstre - Legacoopsociali e Legacoop a sostegno dell’asilo RugaTartaruga, Comune di L’Aquila - Progetto di sensibilizzazione per il rilancio del turismo in Abruzzo - Progetto Tecnoville, Comune di Fossa a cura delle cooperative friulane - Progetto di formazione per il recupero e la valorizzazione del patrimonio artistico ed archeologico abruzzese seguito dalla cooperativa Archeologia di Firenze - Dalle cooperative di abitanti, di costruzioni e Coop Consumatori Nordest, un edificio scolastico per elementari e materna a Goriano Sicoli, L’Aquila. Pianeta Unieco Presentati a L’Aquila i primi progetti per le zone colpite dal terremoto 21 Solidarietà LEGACOOP CON L’ABRUZZO: VICINI ALLE PERSONE, PER LA CULTURA, LA FORMAZIONE, L’ECONOMIA NEWS Unieco news Unieco news News Pianeta Unieco 22 ECONOMIA: Premio Nobel economia a Elinor Ostrom Poletti (pres. Legacoop): i suoi studi sull’associazionismo confermano la bontà del modello imprenditoriale cooperativo “Sono davvero lieto dell’assegnazione del premio nobel per l’economia ad Elinor Ostrom (insieme a Oliver Williamson), non solo perché è la prima volta che questo riconoscimento viene attribuito ad una donna, ma anche perché viene così valorizzato un contributo scientifico all’affermazione del ruolo da protagonisti che i cittadini possono svolgere nella gestione delle attività economiche: un elemento che costituisce il cardine centrale della forma imprenditoriale cooperativa”. Ad affermarlo è Giuliano Poletti, Presidente di Legacoop, che aggiunge: “Gli studi della Ostrom, in quanto dimostrano come l’associazionismo tra cittadini, nel caso di specie per quanto riguarda il patrimonio pubblico, garantisca una gestione efficiente e di successo, sono, sotto un profilo più generale, una significativa conferma della bontà del modello di impresa cooperativa, la cui missione è proprio quella di associare delle persone che vogliano trovare insieme una risposta ai loro bisogni”. “La storia dell’impresa cooperativa” -conclude Poletti- “mette in luce come le persone che assumono la responsabilità condivisa di portare avanti un’attività all’insegna dell’efficienza e della solidarietà riescono a farlo quasi sempre con successo; per quanto riguarda il nostro paese, lo dimostrano in modo concreto i risultati ottenuti dalle cooperative nel campo della tutela del potere d’acquisto, dei servizi sociali, dell’accesso al bene casa, della cultura, della produzione e gestione dell’energia”. DONNE MANAGER, poche e con stipendi piu’ leggeri Sono ancora solo il 10% e guadagnano il 7% in meno degli uomini Le donne manager in Italia faticano a conquistare terreno nel privato, negli ultimi anni il loro numero è aumentato, ma sono ancora solo il 10%, 13 mila su un totale di 125 mila dirigenti. E per il loro lavoro vengono anche pagate in media il 7% in meno rispetto ai colleghi maschi. E’ questa la fotografia dello ‘status’ della donna manager nel settore privato scattata dalle associazioni di categoria, Federmanager e Manageritalia, nel corso di un’audizione alla Camera dei deputati, dove è in esame il decreto attuativo della direttiva europea sulle pari opportunità nel mondo del lavoro. Così mentre nel settore pubblico i piani alti hanno spalancato le porte alle amministratrici, che hanno colmato lo svantaggio nei confronti degli uomini; nel privato le manager arrancano, anche se con delle differenze. Le difficoltà maggiori sono nell’industria, specialmente nelle piccole e medie imprese: qui sono l’8%, 6.720 su una popolazione complessiva di 84.000; e la retribuzione media è inferiore a quella degli uomini di circa il 9%. Certo la cifra è sempre alta: 108 mila euro lordi per le donne e 120 mila per gli uomini. Se si guarda, poi, alla retribuzione variabile, che pesa per il 15% circa sullo stipendio, lo scarto è del 6,6%. Un po’ meglio va nel comparto dei servizi, qui le manager sono il 15% del totale, 3.500 su 25.000. La più consistente rappresentanza dà anche un maggiore potere contrattuale: la paga è sì decurtata ma meno rispetto a quanto avviene nell’industria, i tagli non superano il 5%. Mentre nel terziario la remunerazione variabile è molto più leggera, e la differenza è pari al 25%. Di fronte alla crisi però tutti i dirigenti, indipendentemente dal loro sesso, sono stati trattati alla pari. E le aziende hanno preferito non assumere piuttosto che licenziare. Infatti, nei primi nove mesi del 2009, rispetto allo stesso periodo del 2008, gli esuberi sono rimasti stabili, mentre le nuove nomine sono state 455 in meno (da 2.960 a 2.505). La Grande Recessione ha inferto così una battuta d’arresto all’aumento, seppur lieve, della percentuale di assunzioni per donne manager sul totale: dal 18,5% dell’anno scorso si è passati al 16,7% di quest’anno. Se si guarda poi alle differenze territoriali, al Sud le manager quasi scompaiono, anche perché al Mezzogiorno la percentuale generale di dirigenti è molto bassa. Secondo Federmanager il 70% della categoria si trova nelle aziende industriali del Nord, il 22% al centro e l’8% al Sud. Nel settore dei servizi, che conta circa 25 unità, come afferma Manageritalia, in tutto le dirigenti del meridione sono solo 50. Unieco 23 News Pianeta Unieco Unieco news NEWS CRISI: Edilizia, Sudamerica al top per aziende italiane CRISI: Edilizia fatturato estero +15% Buzzetti (ANCE) a rischio 250 mila posti nel 2009 Hotel 5 stelle e Centro Commerciale a Khartoum (Sudan) costruito da CMC Ravenna- importo lavori 100 milioniappalto da Lafico Grandi opere, commesse da milioni di euro, nuovi cantieri e infrastrutture: sì, ma solo all’estero. Per sopravvivere le aziende italiane di costruzione puntano tutto sull’internazionalizzazione. Il mercato interno, infatti, resta al palo. E il momento più buio della crisi per l’edilizia deve ancora arrivare. Parola di Paolo Buzzetti, presidente dell’associazione dei costruttori (Ance), che ribadisce il suo grido d’allarme: senza interventi urgenti sono a rischio 250 mila posti di lavoro, e centinaia di piccole e medie imprese potrebbero chiudere. E’ questo il quadro a tinte fosche del settore, tratteggiato nel Rapporto Ance 2008 sulla presenza delle imprese edili italiane nel mondo. Che viaggiano a due velocità: ferme le attività sul mercato italiano, boom di quelle all’estero. Nel 2008 il fatturato delle imprese di costruzione italiane proveniente dalle operazioni su Paesi esteri è cresciuto del 15,1% rispetto all’anno precedente. Il mercato interno è invece “cresciuto” solo dell’1,4%. E le attività internazionali sono addirittura raddoppiate (+106,7%) in 4 anni, sfondando quota 6,4 miliardi di euro. Insomma, l’intero comparto viene “tenuto a galla” solo dai successi raccolti oltre confine. Secondo il Rapporto Ance, infatti, il 48,7% del fatturato globale delle aziende di costruzione italiane proviene da commesse, progetti e attività all’estero (con punte del 52,8% per le grandi imprese). Un successo all’insegna del “fare sistema”, grazie a missioni all’estero e alla stretta collaborazione con il ministero degli Esteri, quello dello Sviluppo economico e l’Ice. Ma i dati lusinghieri sui successi all’estero non bastano a nascondere le difficoltà del settore in Italia. I segnali di debole ripresa dell’economia, infatti, non rincuorano i costruttori: “noi stiamo entrando nella fase più dura, il peggio per noi sta arrivando ora”, spiega Buzzetti. Che non può far altro che lanciare ancora una volta l’allarme sui posti di lavoro a rischio: “Senza interventi conferiamo la stima di 250 mila posti di lavoro in meno entro fine anno: il portafoglio ordini delle nostre aziende sottolinea Buzzetti - si sta esaurendo, le pubbliche amministrazioni pagano ormai con ritardi di più di 8-12 mesi, il mercato immobiliare è fermo e anche quello delle grandi commesse soffre, con l’Anas che non ha stanziato nessuno finanziamento aggiuntivo per il 2010”. A rischio chiusura anche “centinaia e centinaia, se non migliaia, di piccole imprese”. Per Buzzetti ora è urgente rendere operative le scelte politiche, già annunciate, per sostenere il settore: “Abbiamo apprezzato la delibera del Cipe dello scorso giugno, il piano per le piccole opere e i diversi “piani casa” regionali, ma ora queste decisioni politiche devono essere attivate, concretizzate. Inoltre conclude Buzzetti - bisogna realizzare sul serio la tanto promessa semplificazione normativa per il settore dell’edilizia, e agire sulla pressione fiscale, davvero troppo alta”. Commesse per 40 miliardi di euro in più di 80 Paesi. Sta in queste cifre la presenza delle imprese di costruzioni italiane all’estero. Aziende che hanno premuto sul pedale dell’acceleratore dell’internazionalizzazione, e ora sono presenti in tutti e cinque i continenti con contratti, commesse, acquisizioni e cantieri aperti. Secondo il Rapporto 2008 dell’Ance sulla presenza delle imprese italiane nel mondo, il mercato più importante per le imprese nostrane resta il Sud America, con 10,1 miliardi di euro complessivi (pari al 28% del totale), di cui ben 8,5 miliardi solo in Venezuela per grandi lavori infrastrutturali ferroviari. Seguono il Nord Africa (20% delle commesse totali), i Paesi extra-europei (13%), quelli dell’Unione europea (12%) e il Medio oriente (10% del totale). Di seguito due tabelle, tratte dal Rapporto Ance 2008, relative ai principali mercati esteri per le imprese italiane (importo in milioni di euro) e alla classifica delle dieci principali aziende costruttrici per attività estera. Nella Top Ten al primo posto c’è sempre Impregilo seguita da Astaldi, Salini Ghella, Trevi di Cesena, Bonatti di Parma, Rizzani De Eccher. All’ottavo posto c’è il gruppo cooperativo CMC di Ravenna (Cmc di Ravenna si è collocata al 135° posto nella classifica dei principali 225 contractor internazionali che la rivista statunitense Engineering News Record pubblica annualmente. La classifica è redatta sulla base dei dati relativi al bilancio dell’esercizio 2008), al nono Todini e al 10° Socotherm. o news NEWS Unieco news Unieco news News Pianeta Unieco 24 E’ partita la quarta edizione del Mic, il master per i dirigenti cooperativi Iscritti 22 manager di cooperative modenesi e reggiane. Unieco con Davide Fontani e Alessandro Brighetti Ha preso il via la quarta edizione del Mic, il master per manager cooperativi promosso da Legacoop Modena e Legacoop Reggio Emilia e coordinato da Quadir. Il Mic – Management per l’impresa cooperativa – ha ottenuto per ulteriori tre anni il contributo di Coopfond, il Fondo di promozione delle cooperative aderenti a Legacoop. Anche quest’anno la scuola di alta formazione di Legacoop vede la partecipazione di numerose cooperative del territorio reggiano e modenese, che hanno permesso la partecipazione di 22 nuovi manager al corso. Oltre alla cooperativa Camelot di Ferrara con il presidente Andrea Benini, le aziende aderenti alla quarta edizione sono: per Modena, Artecasearia srl ( Gruppo Granterre ) con Sara Bardulla, Parmareggio (Gruppo Granterre ) con Claudio Viani, CET con Moreno Piccinini, Cmb di Carpi con Paolo Andreoli, Coop Bilanciai con Stefano Riccio, Coptip con Valeria Cicutto, Cpl Concordia con Rita Villa e Paolo Martinelli, Icea con Marco Marinelli, Riparte Cooperativa Sociale con Luca Fedrigotti; per Reggio Emilia la cooperativa sociale Ambra con Stefania Venturi, Boorea con Stefano Campani, Cir Food con Giorgia Del Torre, Cmr con Marco Caprara, Ccpl con Pasquale Sicurezza, Coopbox, Legacoop Reggio Emilia con Chiara Migliorin, Orion con Leonardo Di Pinto, Unieco con Davide Fontani e Alessandro Brighetti e infine Unipeg con Vanni Borsari. I primi due appuntamenti del corso si sono tenuti nei giorni scorsi presso le sedi di Legacoop Reggio Emilia e Legacoop Modena e hanno visto come docenti Giuliano Nicolini (membro dell’Aroc, Associazione Ricerche Sulle Organizzazioni Complesse, presso l’Università di Bologna) con una lezione sull’Impresa cooperativa, e Annarita Bergianti, coordinatrice del modulo Sviluppo Potenzialità Individuali. Dal mese di ottobre partiranno gli appuntamenti con docenti esperti nel loro settore, provenienti da diverse Università italiane (Ferrara, Bologna, Parma, Bocconi e Politecnico di Milano) che tratteranno tematiche di diversa natura, dalla Corporate Governance al Controllo di Gestione, dall’Innovazione alla Strategia, dal Public Speaking alla Comunicazione. Numeri e considerazioni sulle tre prime edizioni del Mic. Al termine della prima triennalità del Mic questi sono i numeri: 66 manager cooperativi formati, di cui 50 uomini e 16 donne con età media intorno ai 41 anni. Tra i partecipanti al corso 5 erano presidenti di cooperative, 2 occupavano il posto di vicepresidente mentre gli altri occupavano tutti posti di direttori di funzione e/o responsabili di settore. Dei 66 manager almeno 15 hanno avuto un avanzamento di ruolo contestuale, o subito successivo, al percorso del Mic. Questo, naturalmente ha contributo a consolidare la partecipazione al master di Legacoop di altri allievi, che sempre di più l’hanno vissuto come un segnale positivo da parte delle cooperative che li hanno inviati al Mic. Molto elevate sono le aspettative che da subito i partecipanti alla scuola di Legacoop hanno dichiarato di avere dal progetto. A loro sarà richiesto un particolare impegno: infatti non sono poche le 30 giornate di aula distribuite tra settembre e maggio, per manager che ricoprono ruoli di responsabilità nelle rispettive cooperative. UN OUTLET PER SOGNARE Unieco oltre a progettare e costruire ora gestirà con Europ Invest e La Castelnuovese il più grande Outlet della costa adriatica Per Halloween “stravestiti” al Città Sant’Angelo Village. Un invito allo shopping firmato Europinvest Unieco e La Castelnuovese. E’ il segno distintivo di un impegno innovativo: progettazione, costruzione ma anche gestione di un grande outlet center. E’ il segno del cambiamento che Unieco sta sperimentando nel nuovo polo commerciale abruzzese che a poche settimane dall’inaugurazione (fine settembre) sta accelerando sulla strada del successo commerciale del primo factory outlet center dell’Abruzzo e di tutto l’Adriatico Centrale. La prima sfida infatti era già vinta il 25 settembre con il taglio del nastro inaugurale: costruire in 18 mesi un outlet, il più grande sulla costa Adriatica, su un’area commerciale di 30mila metri quadrati che a regime (nel 2010) ospiterà 130 negozi “grandi firme” , 2.500 posti auto con strade e piazze completamente pedonali aggiungendo un po’ di fascino al polo turistico pescarese che parte dalle spiagge adriatiche e arriva sui monti nel parco del Gran Sasso. Pianeta Unieco Un outlet per sognare 25 Eventi INAUGURATO IN ABRUZZO IL “CITTÀ SANT’ANGELO VILLAGE” UN OUTLET PER SOGNARE Un nuovo borgo per lo shopping ispirato, sotto il profilo architettonico, al cuore storico di Città Sant’Angelo che è appena entrata nel Club dei “Borghi più belli d’Italia”. Pietre antiche che si legano a “nuovi spazi” e a un progetto di sviluppo di grande valenza per l’area Abruzzese anche sotto il profilo a catene importanti per la moda e per l’arredo casa: Calvin Klein, Coveri, Guru, Americanino, Arfango, Cinti ma anche Bialetti e De Longhi che promettono di attirare sull’outlet potenziali clienti da una vasta area del centro Italia. Una location ideale visto che è a pochi chilometri dall’uscita dell’Autostrada commerciali “grandi firme a prezzi scontati” più rilevanti in Italia. Il secondo outlet costruito da Unieco, il primo “di confine” è il Palmanova Outlet Village (aperto nel maggio 2008) e nella stessa linea di sviluppo si inserisce il centro commerciale Galassia a Legnago: “i prossimi interventi nel settore dei grandi dell’occupazione: l’outlet crea 800 posti di lavoro. La seconda sfida per la società italobelga Europ Invest, per la cooperativa toscana La Castelnuovese e per Unieco di Reggio Emilia, che nel nuovo outlet hanno investito oltre 110 milioni di euro, è invece iniziata subito dopo il taglio del nastro: “Abbiamo consolidato la capacità di dialogare con grandi gruppi internazionali nella progettazione di outlet, parchi e infrastrutture commerciali – spiega Stefano Immovilli, direttore della divisione Costruzioni Italia di Unieco– con il Città Sant’Angelo Village entriamo in una dimensione nuova: la gestione. Il ritorno dell’investimento sarà garantito dalla piena occupazione degli spazi affittati a grandi marchi della moda e della ristorazione. E’ una linea di sviluppo che si inserisce pienamente nel piano poliennale 2009-2012”. Il primo opening corrisponde al 70% del progetto: entro la fine del 2009 saranno una novantina i negozi, bar e ristoranti aperti (superfici di vendita comprese tra 100 e 600 metri quadri) mentre nel 2010 è atteso il completamento dell’outlet. La società Città Sant’Angelo Outlet Village spa ha ceduto gli spazi A14 “Pescara Nord” e collegata anche alla A24 e alla A25 (30 milioni di veicoli l’anno in transito). Un bacino di 2milioni di abitanti nel raggio di 30 minuti che diventano 3 milioni in un’ora . Sono attesi fino a 60mila visitatori nel weekend. “Unieco si è rivelata il partner ideale in questa operazione – commenta Ubaldo De Vincentiis, presidente di Europ Invest e della società Sant’Angelo Outlet Village spa – una grande capacità operativa unita a una grande solidità. Stiamo centrando uno per uno gli obiettivi e sono convinto che questo progetto sarà importante per l’Abruzzo e per il Centro Italia”. “Con la Unieco collaboriamo da oltre 10 anni nel settore ambientale con impianti in toscana (la STA – Società Toscana Ambiente) – spiega il presidente della Castenuovese Lorenzo Rosi – ora abbiamo concentrato il nostro sviluppo in Italia e anche all’estero (è attiva una sede a Budapest e sono in costruzione outlet in Serbia e in Belgio) sul settore e commerciale dove realizziamo il 60% del nostro fatturato. Con Unieco le opportunità di collaborazione sono tante e contiamo di svilupparle anche nei prossimi anni”. Unieco ha già realizzato il Fidenza Village (sulla A1 tra Milano e Bologna), il primo outlet della catena Value Retail che si posiziona tra i poli poli commerciali – spiega Stefano Immovilli, direttore della divisione costruzioni italia di Unieco – sono concentrati su due grandi progetti : Le Officine a Savona e i recupero dei Silos Asburgici a Trieste (entrambi cantieri avviati) che diventeranno un vero punto di riferimento nei recuperi mirati all’utilizzo come spazi commerciali innovativi di aree urbane degradate o di aree industriali dismesse”. Eventi Pianeta Unieco 26 Passione in movimento. L’idea di abbinare performance di danza ai grandi cantieri e ai progetti di Unieco al Città Sant’Angelo Village ha segnato una nuova tappa: una performance curata dal gruppo Let’s Dance di Reggio Emilia dedicata alla moda. Immagini e movimento. Brigitte Bardot e Alain Delon, icone del fascino, hanno animato la piazza centrale dell’outlet. Un successo dopo le performance che Unieco ha promosso alle Officine a Savona, a Palazzo Aldegatti nel cuore di Mantova e per il lancio dello Stadio del nuoto di Albaro a Genova. UN OUTLET PER SOGNARE EUROP INVEST MANAGEMENT Europ Invest è una società italo-belga con sedi a Maasmechelen e Firenze attiva dal 1980. Sotto la guida di Ubaldo De Vincentiis ha già realizzato due company store village (Valdichiana e Massmetchen in Belgio) e ha lavorato alla fase di partenza di Serravalle Outlet. I piani di espansione di Europ Invest sono orientate per i “cantieri in corso” verso Est: il Kriz village è in costruzione in Serbia vicino a Belgrado e sta decollando un nuovo Village a Dison in Belgio (vicino a Maastricht). Ma c’è spazio anche per l’Italia con un nuovo investimento a Reggello (tra Firenze e Arezzo). Tra i progetti della Europ Invest oltre a nuovi outlet a Marrakech, Casablanca e Atenedi c’è anche “Via Montenapoleone Luxury Ship” il primo outlet galleggiante al mondo con 35 negozi (3.900 metri quadrai) di vera moda italiana a prezzi scontati su un nave di 120 metri che navigherà nel Mediterraneo e nel middle east. Il varo è atteso nel 2102. LA CASTELNUOVESE Il gruppo LA CASTELNUOVESE è una cooperativa toscana. La sede è a San Giovanni Valdarno (Ar). E’ attiva in 4 settori: ambiente immobiliare, grandi opere e inerti. La Castelnuovese è attiva dal 1956, unisce nel gruppo 40 aziende in 4 settori. La forza lavoro supera le 1500 unità e i soci sono 465. Il fatturato viaggia verso i 50 milioni di euro con una forte redditività (8milioni nel 2008) e una consistente patrimonializzazione (oltre 40 milioni). Alla realizzazione di “Citta Sant’Angelo Village” ha collaborato fin dall’avvio del progetto lo Studio Nataloni e Piangentini di Figline Val d’Arno (FI) che ha coordinato gli aspetti finanziari con Luciano Nataloni. Carlo Maffioli, presidente della Promos di Brescia (è una property managemet company) ha lavorato alla commercializzazione di “Città Sant’Angelo Village” e valuta con grande attenzione le opportunità di investimento anche all’estero: “E’ vero che c’è ancora crisi ma ne usciremo e ci sono paesi nell’Est Europa che dimostrano di avere una grande propensione verso il format commerciale che l’outlet propone”. Promos che ha già lavorato insieme a Unieco al Palmanova Outlet Village punta su un fase di ulteriore sviluppo “Anche per Città Sant’Angelo Village – commenta Maffioli – abbiamo ottenuto grande attenzione da molte firme e catene commerciali prestigiose e questo è un indicatore di grande importanza per la commercializzazione e per la gestione di outlet, retail park e shopping center” Eventi I partner Pianeta Unieco 27 SEDE EFSA: CANTIERE APERTO Lavori in corso Pianeta Unieco 28 SEDE EFSA: cantiere aperto La nuova struttura ospiterà l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare Riccardo Mingori (Mingori Costruzioni) e Massimo Pinotti (Unieco) hanno raccolto il testimone: “Lavoriamo sotto gli occhi di Parma e dell’Europa e metteremo in campo le nostre forze migliori”. “Forze – ha aggiunto Riccardo Mingori – che derivano dalle sinergie tra due imprese che lavorano insieme in altre occasioni e che sanno fare squadra”. “Ora tocca alle imprese costruttrici che dovranno realizzare in tempi rapidissimi il nostro sogno: la nuova sede dell’EFSA”: Così Catherine Geslain Laneelle, direttore esecutivo Efsa (Autorità Europa per la Sicurezza Alimentare) a metà ottobre ha idealmente passato il testimone a Unieco di Reggio Emilia e alla Mingori Costruzioni di Parma al termine della cerimonia per la posa della prima pietra che ha portato a Parma Androula Vassiliou, Commissaria europea per la salute dei consumatori. Un evento importante e una sfida. La prima è quella dei tempi: 20 mesi per realizzare il “cervello” dell’Efsa dove lavorano 400 persone con introno 1500 consulenti scientifici. Un super team capace di dare 1500 pareri su questioni legate alla sicurezza alimentare. La nuova sede dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) è l’opera più importante che viene realizzata a Parma da oltre vent’anni. L’edificio, che crescerà su un’area di 22mila mq, si svilupperà su dieci piani (oltre il piano terra) più due livelli interrati e sarà a bassissimo impatto ambientale: “le esigenze delle persone che lavoreranno nella sede Efsa e la sostenibilità sono le nostre parole d’ordine” ha detto l’architetto David Roulin (Art & Build di Bruxelles, gli stessi che hanno realizzato la sede della Commisione UE) che ha lavorato con Pooleng project development di Conegliano (Tv), TIFS Ingegneria di Padova, Art Ambiente Risorse e Territorio di Parma in un team di progettisti coordinato dallo Studio Valle di Roma. Il progetto è inserito in una più ampia riqualificazione del quartiere che prevede interventi sulla viabilità, nuove zone verdi, parcheggi e piste ciclabili, nuovi campi e impianti sportivi. La sede dell’Agenzia crescerà su una superficie che il Comune ha ceduto in proprietà ad Efsa a titolo gratuito, parte della quale ospiterà verde pubblico e piste ciclabili fruibili. SEDE EFSA: CANTIERE APERTO 29 La struttura ospiterà anche parcheggi (200 gli stalli per auto, più quelli per cicli e motocicli) e locali tecnici, un piano terra per le attività di accreditamento e di meeting (sale riunioni, sale conferenze) , ristorante con relativa cucina per duecento posti seduti, una caffetteria ed infine uffici (400-450 tra impiegati, funzionari e dirigenti). Il progetto prevede inoltre un arretramento del muro di cinta presente in viale Piacenza e la costruzione di un varco e di una cancellata che possano creare un collegamento tra la nuova sede e quella istituzionale (palazzo Ducale nel parco Ducale). Il costo dell’edificio è di 38.600.000 euro, che Efsa riconoscerà alla STU in 25 anni mediante la corresponsione di un canone, con possibilità di riscatto anticipato. I lavori sono stati appaltati all’ATI Consorzio Cooperative Costruzioni – CCC Società Cooperativa (mandataria) Mingori Costruzioni S.p.A. (mandante) che si è aggiudicata l’appalto con un ribasso del 18.52% (circa 6 milioni) e una riduzione dei tempi da 24 a 20 mesi. Il Consorzio CCC ha incaricato la sua consorziata UNIECO Soc.Coop. di Reggio Emilia dell’esecuzione della propria parte di lavori. La finanza necessaria per l’operazione è stata fornita da Cariparma Credit Agricole. I lavori sono stati consegnati il 3/6/2009 e devono completarsi entro il 3/2/2011 (ovvero in 610 giorni naturali consecutivi). L’edificio utilizza per la produzione di parte dell’energia necessaria al funzionamento dell’edificio da fonti rinnovabili o a basso impatto ambientale: in particolare gli impianti di riscaldamento/ rinfrescamento usufruiranno oltre che della rete cittadina di Lavori in corso Pianeta Unieco AL LAVORO UNIECO DI REGGIO EMILIA E MINGORI COSTRUZIONI DI PARMA PER ULTIMARE L’OPERA NEL 2011 SEDE EFSA: CANTIERE APERTO Lavori in corso Pianeta Unieco 30 teleriscaldamento, in espansione in quella parte di città, di un campo di sonde geotermiche, oltre che di impianti solari e fotovoltaici. Per il riscaldamento il 100% della domanda di energia viene soddisfatta con fonti rinnovabili (70% dal geotermico e 30% dal teleriscaldamento) mentre per il rinfrescamento la percentuale coperta dalle sonde geotermiche arriva al 40% di quella complessiva necessaria. Per l’energia elettrica consumata dall’edificio, una quota importante della domanda energetica è coperta dagli impianti fotovoltaici istallati sulle parti di copertura dell’edificio, così come sostanziale è l’energia prodotta con pannelli solari per la fornitura di acqua calda (copertura del 60% del fabbisogno). Al progetto relativo alla sola sede EFSA si affiancano inoltre opere di urbanizzazione del comparto che completano la riqualificazione dell’aerea di viale Piacenza e che comprendono: nuova viabilità di comparto, nuovo sottopasso della linea ferroviaria, in fase di ultimazione, per il collegamento con via Reggio ed il Ponte Nord, nuove piste ciclabili, nuovi percorsi pedonali e nuovi parcheggi a raso, un parcheggio pubblico interrato (120 posti), una nuova piscina coperta in sostituzione di quella esistente, una nuova area attrezzata a verde sportivo, nuovo verde pubblico. Queste nuove opere saranno realizzate in parte con fondi finanziati con la Legge 164/2004, quella per le azioni di miglioramento delle infrastrutture per l’accessibilità alla nuova sede Efsa, ed in parte con fondi propri della STU, derivati anche dalla vendita dell’area edificabile presente all’interno del comparto. “Oggi non posiamo solo la prima pietra della nuova sede dell’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare, ma aggiungiamo anche un nuovo tassello al progetto che farà della nostra città un Polo europeo per la sicurezza e la qualità alimentare - ha detto il sindaco Pietro Vignali - Un’area ad altissima densità di eccellenze, soggetti e funzioni legate all’agro-alimentare. Un progetto che nasce da una vocazione del nostro territorio, che poggia sulla posizione straordinariamente strategica della nostra città e sulla presenza di istituzioni come Efsa, il Ministero della Salute, la Scuola Europea, che si svilupperà attorno a due funzioni fondamentali: la formazione e la ricerca legate all’agroalimentare. Efsa di questo progetto è un perno insostituibile e l’Expo 2015 di Milano, che, non a caso riguarderà l’alimentazione, sarà uno straordinario acceleratore”. Molte delle opere previste saranno ultimate entro il 2011. “La cerimonia di oggi segna un passo decisivo per il radicamento dell’EFSA nella città di Parma - ha dichiarato Catherine Geslain Laneelle, direttore esecutivo Efsa - è importante per un’organizzazione scientifica europea riconosciuta a livello internazionale avere una sede di lavoro consona alle proprie esigenze”. “Siamo particolarmente lieti che Androula Vassiliou, Commissaria europea per la salute dei consumatori, possa condividere questo evento oggi con noi. Un ringraziamento particolare va a tutte le autorità italiane per aver permesso il raggiungimento di tale obiettivo.” ha agguiunto il vivcesindaco di Parma Paolo Buzzi che segue direttamente il lavoro della STU authority guidata da Francesco Fochi. BREBEMI: VIA LIBERA AI CANTIERI UNIECO, CCC E PIZZAROTTI AL LAVORO PER 62 KM DI AUTOSTRADA: LA PRIMA IN EUROPA IN PROJECT FINANCING BreBeMi: Lavori in corso Pianeta Unieco 31 via libera ai lavori Il Consorzio BBM realizzerà l’opera da 1,6 miliardi in tre anni Parla emiliano la nuova BreBeMi, l’autostrada che alla fine del 2012 unirà Brescia Bergamo e Milano con un asse supertecnologico (illuminazione su tutti i 62,1 km e sistema free flow senza barriere ai caselli): i soci costruttori di BreBeMi Spa infatti sono la Pizzarotti di Parma e la Unieco di Reggio Emilia con il CCC di Bologna. All’avvio del cantiere, il 22 luglio, c’erano Paolo Pizzarotti, il presidente della Unieco Mauro Casoli e il vice presidente di CCC di Bologna, il modenese Omer Degli Esposti. La simbolica “prima pietra” è stato un vero evento con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro Matteoli, il ministro Bossi, i sindaci (Moratti per Milano, Bruni per Bergamo, Adriano Paroli per Brescia) e il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. E’ un cantiere che si è rapidamente messo in movimento da 10mila addetti che produrrà effetti positivi sulla viabilità del Nord Italia. Il valore dell’intervento, 1,6 miliardi di euro interamente in project financing, sarà ripagato dai pedaggi (7,9 euro per le auto e il doppio per i Tir). ”Oggi è un giorno importante -ha detto Paolo Pizzarotti- che corona un lungo lavoro preparatorio e che segna un punto alto di collaborazione e sinergie per realizzare opere importanti per il Paese”. ”Siamo impegnati in grandi progetti - ha aggiunto il presidente di Unieco Mauro Casoli - e anche la BreBeMi rientra nel piano di sviluppo al 2012 che vuole posizionare Unieco tra i grandi general contractor italiani”. ”Le esperienze di Project Financing che abbiamo finora attivato - ha aggiunto Rita Finzi per il CCC - sono la base di partenza che ci consente di affrontare questa sfida che è complessa”. “Non saremmo qui oggi a posare la prima pietra nel cantiere di Urago d’Oglio se questo progetto non fosse stato sostenuto da quel sistema bancario italiano, e sottolineo italiano, che oggi è tanto di moda criticare”. E’ uno dei passaggi del discorso di Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo. Al termine della cerimonia il presidente del Consiglio ha simbolicamente avviato la gettata di cemento di un pilone di fondazione della nuova autostrada. Ora la sfida è tutta nelle mani dei soci costruttori che in tre anni tenteranno di ultimare l’arteria. “Sono felice per questa giornata che aspettavo da cinque anni quando abbiamo presentato il progetto. Non è un’opera necessaria ma è un’opera indispensabile. Devo però dire che cinque anni sono troppi, i tempi devono essere molto più brevi e noi ci impegneremo per ridurli”. Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio BREBEMI: VIA LIBERA AI CANTIERI “La sfida ora è quella di accelerare la realizzazione della tangenziale est esterna senza la quale Milano rischia di andare in sofferenza” ha ribadito il sindaco di Milano, Letizia Moratti. Lavori in corso Pianeta Unieco 32 I grandi lavori sull’area di Milano, in vista dell’Expo 2015, sono un riferimento importante anche per Unieco: “il nostro impegno su BreBeMi – ha commentato il presidente Mauro Casoli – è un punto di partenza concreto ma siamo interessati anche alla realizzazione di altre opere previste dal sistema delle tangenziali che dovrà dare un respiro infrastrutturale Europeo a Milano. Crediamo che questo ruolo di ‘attore attivo’ per una impresa come Unieco sia necessario per sostenere il Paese nella fase di uscita dalla crisi”. “E’ necessario che la tangenziale est esterna sia pronta prima del 2014. I finanziamenti ci sono e sono dentro le opere dell’Expo. Non c’é bisogno di una legge speciale ma la volontà condivisa di tutti” ha concluso il sindaco di Milano. “Quando nel ‘99 ho accettato la sfida della Brebemi” ho affermato chiaramente la volonta’ di non voler pesare sulle casse dello Stato” ha aggiunto il governatore della regione Lombardia Roberto Formigoni : “e così è stato grazie al Project Financing”. Formigoni ha spiegato che “la regione Lombardia ha stanziato 11 mld euro per le infrastrutture” ricordando che “in un momento difficile come questo investire in opere infrastrutturali è anticiclico e anticrisi”. Formigoni ha infine sottolineato che “Brebemi assieme all’alta velocità è parte essenziale del corridoio 5” fortemente voluto dal presidente del consiglio Berlusconi e che “permetterà di agganciare il sistema del trasporto delle nostre regioni all’Europa”. “Credo che maggioranza e opposizione possano trovare un punto d’accordo per snellire le procedure per le opere pubbliche Brebemi assegna lavori per 1 miliardo «Posso comunicare ufficialmente che abbiamo sottoscritto con il general contractor il contratto per i lavori della Brebemi». L’annuncio è stato fatto a fine ottobre dal presidente della società autostradale Francesco Bettoni. Il numero uno di Brebemi ha spiegato che: “si tratta di un contratto da 1 miliardo, uno tra i più importanti mai realizzati in Italia”: Ora Bettoni lavora al closing con il sistema bancario per il finanziamento dell’opera che è atteso entro marzo 2010 “per far girare a pieno ritmo i cantieri entro giugno 2010”. senza eliminare i controlli” ha concluso il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli. “La crisi finanziaria è ormai passata ha affermato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, durante la cerimonia di inaugurazione dei lavori della Brebemi, esortando gli italiani “ad andare in vacanza, magari in Italia, e mantenere la domanda ai livelli pre-crisi per sostenere la ripresa”. A fine ottobre è arrivata una doppia buona notizia: La Cdp darà garanzie per gli investimenti per realizzare l’autostrada Brebemi. Lo ha detto il presidente della Cassa depositi e prestiti Franco Bassanini parlando al convegno di Intesa Sanpaolo su federalismo e infrastrutture. L’altra buona notizia è l’accordo per gli espropri. Un protocollo che definisce criteri di valutazione condivisi e procedure semplificate per gli indennizzi a chi dovrà subire un esproprio del proprio terreno agricolo a causa del passaggio della Brebemi. Lo hanno firmato gli assessori alle Infrastrutture e Mobilità e all’Agricoltura della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo e Luca Daniel Ferrazzi, insieme ai rappresentanti delle organizzazione professionali agricole (Confagricoltura, Coldiretti, Cia) e dei proprietari fondiari. BREBEMI: VIA LIBERA AI CANTIERI 33 Pianeta Unieco Il Presidente Bettoni ha sintetizzato così le valenze innovative dell’opera: “Tecnologicamente avanzata, in grado di contribuire a migliorare la viabilità, a rendere più fluido il traffico, meno costosi i trasporti e capace di attirare investimenti. Di avere insomma positive ricadute in grado di migliorare la vivibilità, la qualità dell’ambiente e la vita di tutti noi”. Lavori in corso Le procedure espropriative lungo l’asse dei 62 chilometri del tracciato della Brebemi, interessano un totale di 495 ettari e circa 2.000 aziende, l’80% delle quali sono agricole, di cui 250 interessate direttamente, mentre 1.170 si trovano all’interno di una fascia di due chilometri dall’asse autostradale. Il protocollo prevede la condivisione dei criteri di valutazione degli indennizzi a favore di chi subisce un esproprio totale o parziale della propria azienda, ma anche a chi, pur non subendo l’esproprio, subisce un danno dalla realizzazione dell’infrastruttura. SQUARE HA REALIZZATO IL FILMATO IN 3D DELLA BREBEMI Molte le parole di apprezzamento per il filmato realizzato in grafica 3D proiettato durante la cerimonia di avvio dei lavori della Brebemi - la nuova autostrada che collegherà Brescia a Milano - alla presenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Square post production, società del Gruppo Mediacontech, ha ricreato in computer grafica 3D l’intero tratto autostradale, avvalendosi della preziosa collaborazione degli ingegneri della Brebemi, che hanno messo a disposizione i disegni tecnici e tutti i dati del progetto da loro realizzati. TEM: LA NUOVA GRANDE OCCASIONE PER MILANO E’ NECESSARIO APRIRE I CANTIERI NEL 2010 Progetti in corso Pianeta Unieco 34 TEM: la nuova grande occasione per Milano Unieco è nella cordata che realizzerà la nuova Tangenziale Est Milano. Opera strategica per l’Expo 2015 Stefano Immovilli, Direttore Divisione Costruzioni Italia di Unieco TEM è la maxi commessa che completa la prima parte della finanza di progetto applicata al nuovo sistema della viabilità Lombarda inserita nel corridoio 5 (LisbonaKiev) e che ha avuto un ulteriore impulso dall’Expo 2015 assegnato a Milano. Si tratta di un processo innovativo di totale finanziamento privato per la progettazione, costruzione e gestione di una autostrada di cui BreBeMi e TEM ne rappresentano la punta avanzata e innovativa. A che punto siamo, dopo l’appello del sindaco Moratti per una ‘accelerazione dei tempi’? “TEM – spiega Stefano Immovilli, Direttore Divisione Costruzioni Italia di Unieco – è nella fase avanzata di definizione del progetto definitivo. Il progetto è coordinato, come costruttori, da Coopsette di Castelnovo Sotto, Unieco di Reggio, Cmb di Carpi, Cmc di Ravenna, Impregilo e Pizzarotti di Parma che in A.T.I. (associazione temporanea) si stanno dedicando alla redazione sovraintendendo tutte le fasi assegnate a una serie di studi professionali”. Le stesse imprese avranno poi il ruolo di General Contractor per l’esecuzione, gli espropri, lo spostamento dei TEM: LA NUOVA GRANDE OCCASIONE PER MILANO TEM potrebbe avviare le prime fasi di esproprio dei terreni entro il prossimo anno ma prima sarà necessario arrivare al Closing Finanziario con un Pool di Banche. Al lavoro come arranger c’è Intesa San Paolo. Un modello mediato sull’esperienza della BreBeMi. Il costo complessivo della nuova arteria è di circa 1,5 miliardi di euro Avvio dei lavori nel 2011 e conclusione nel 2014 -2015 Ci vorranno quattro/cinque anni per la costruzione della Tangenziale Est Esterna di Milano. I prossimi passi, che porteranno alla realizzazione dell’opera, saranno la presentazione del progetto definitivo da parte del Concessionario prevista nei prossimi mesi, che sara’ seguita nell’ottobre 2010 dall’approvazione del progetto definitivo. La partenza dei lavori e’ prevista nel gennaio 2011 e la conclusione nel dicembre 2014. L’affidamento della concessione è stato accolto con soddisfazione dal presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni: “E’ un passo fondamentale per l’approvazione definitiva del progetto e l’avvio dei lavori. La Cal completa il suo lavoro, avendo assegnato le concessioni per la realizzazione di BreBeMi e della Pedemontana, il cui cantiere si aprirà a dicembre di quest’anno”. TEM non è solo un’autostrada, ma prevede la realizzazione di un sistema di mobilità di facilitazione del traffico di scorrimento locale. Saranno infatti realizzate 14 opere di viabilità locale già previste, più altre 12 condivise nell’Accordo di programma e 5 nuove La firma con Concessioni Autostradali Lombarde (Cal) della convenzione per l’affidamento in project financing della concessione per la realizzazione della tangenziale Est Esterna di Milano prelude alla costruzione di un collegamento di 33 chilometri fra l’autostrada A4 Milano-Venezia con l’autostrada A1 MilanoBologna. Saranno realizzate tre interconnessioni autostradali, sette svincoli. La tangenziale si svilupperà in rilevato per 23,6 chilometri, in trincea per 5,5 km e saranno realizzati anche un viadotto di 1,8 km e una galleria di 2,1 km. L’opera sarà pronta in sei anni e prevede un investimento di 1,5 miliardi di euro. La durata di gestione dell’infrastruttura è stata fissata in 50 anni dall’ultimazione dell’opera. Si prevedono ricavi dai lavori per 450 milioni di euro mentre, sulla base degli studi di traffico, è stato calcolato un ammontare di 2,4 miliardi di euro dalla gestione dell’opera. Oltre a Impregilo l’associazione temporanea d’impresa che si è aggiudicata la Tangenziale Est Esterna di Milano vede anche Tem (Tangenziali esterne Milano), le società di gestione Autostrade per l’Italia, Milano Serravalle-Milano Tangenziali, Satap, Biis, Itinera, Pavimental, Coopsette, Unieco, Cmb, Cmc, Pizzarotti e le società di progettazione Spea, Sina, Milano Serravalle Engineering, Proiter, Technital e Girpa. Il progetto E’ un progetto necessario per intervenire concretamente sui problemi di viabilità della zona più trafficata d’Italia. Un’opera che permetterà di assorbire oltre 75.000 veicoli giornalieri, di cui 35.000 dal traffico locale e risparmiare 9 milioni di ore annuali di viaggio. Una realizzazione all’avanguardia per caratteristiche costruttive e rispetto ambientale, che lungo il suo percorso prevede la collocazione di ben 2,2 milioni di mq di verde e assicurerà l’abbattimento del 20% di inquinamento. www.temspa.it 35 Pianeta Unieco Si prevede che nel corso del 2010 si definisca il progetto e si indichino le conferenze dei servizi per arrivare alle deliberazioni del CIPE piste ciclabili”. Contestualmente alla TEM, verranno portati avanti i prolungamenti delle linee della metropolitana M2 (da Cologno Monzese a Vimercate) e M3 (da San Donato Milanese a Paullo) e della linea suburbane S delle Ferrovie dello Stato”. Progetti in corso sottoservizi nell’ambito di un contratto EPC con il concessionario TEM NASCE SOLARIA Lavori in Corso Pianeta Unieco 36 A UNIECO e CMB l’appalto per il 1° lotto Porta Nuova Varesine Nasce Solaria l’edificio residenziale più alto di Milano A fine luglio Varesine Srl, società partecipata da Hines, Galotti, FonSai, Imm.Lombarda, Premafin e Prima Sgr, ha affidato l’appalto del primo lotto dell’area Porta Nuova Varesine a due cooperative: Unieco e Cmb di Carpi. L’affidamento è avvenuto al termine di una gara ad inviti durata oltre 6 mesi. Il lotto affidato prevede la realizzazione dei primi 3 edifici previsti nel progetto di Porta Nuova Varesine per un Superficie Lorda di Pavimento (Slp) complessiva di 43.000 mq, pari a poco più della metà dell’intera Slp privata edificabile nel lotto, e i relativi parcheggi. Gli edifici, che hanno già ottenuto la pre-certificazione in materia di sostenibilita’ ambientale da parte di Leed (Leadership in Environmental and Energy Development) con rating Gold, includono una torre di 29 piani alta circa 150 metri e due palazzi di 10 piani. La progettazione e’ stata curata dallo studio internazionale Kohn Pedersen Fox. La durata stimata dei lavori è di 29 mesi. Il cantiere impiegherà direttamente circa 400 operai, ovvero 800 con l’indotto. Per quanto riguarda gli altri bandi, nel mese di luglio è stata avviata la gara per l’affidamento del secondo lotto di Porta Nuova Varesine, con destinazione residenziale, e dei lotti di Porta Nuova Isola. NASCE SOLARIA Lavori in Corso Pianeta Unieco 37 Complessivamente gli appalti del progetto Porta Nuova superano il miliardo di euro per oltre 100 imprese e 2.000 operai, 10.000 con l’indotto, impegnati nella riqualificazione dell’area Garibaldi Repubblica. “La selezione di Unieco e Cmb, aderenti alla Lega delle Cooperative, e’ un passaggio importante per il progetto Porta Nuova Varesine che avvia i cantieri edili secondo le tempistiche previste. L’opera di riqualificazione urbana dell’area storica di Garibaldi Repubblica rappresenta un esempio di collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, tra investitori italiani, internazionali e istituti di credito, tra professionisti e imprese. Si sta attuando un modello industriale di sviluppo del territorio e dell’economia che potrà rappresentare una risorsa per progetti futuri”, ha dichiarato Manfredi Catella, a.d. di Hines, capofila nella riqualificazione dell’area. “Altra Sede” della Regione Lombardia IL PASSANTE FERROVIARIO DI GENOVA Strategie Pianeta Unieco 38 GENOVA REALIZZERA’ IL PASSANTE FERROVIARIO Il Consorzio Eureca vince un appalto da 363 milioni “Eureca Consorzio Stabile” è risultato aggiudicatario dell’appalto per i lavori di potenziamento infrastrutturale Genova Voltri – Genova Brignole per un valore, a base d’asta, di 363 milioni di euro. “Eureca Consorzio Stabile”, che rappresenta l’aggregazione imprenditoriale fra Unieco Soc. Coop. di Reggio Emilia, C.L.F. S.P.A. di Bologna e C.M.B. di Carpi (MO) ha vinto la gara per la realizzazione del nuovo nodo ferroviario di Genova; l’opera, del valore di 363 milioni di euro era attesa da almeno trent’anni e prevede il potenziamento e l’ammodernamento del passante ferroviario di Genova. L’avvio dei cantieri è previsto già per il primo semestre del 2010 ed il termine contrattuale dei lavori è fissato per il 2015. Il nodo di Genova rappresenta un punto strategico della rete ferroviaria nazionale ed internazionale in quanto costituisce un polo di interscambio fondamentale fra il sistema portuale e ferroviario sulle direttrici Genova – Ventimiglia, Tirrenica e Milano – Genova. La direttrice ferroviaria Genova – Rotterdam (denominata “Corridoio dei due mari”) è attualmente in fase di studio avanzato da parte della comunità europea ed è, evidentemente, di enorme interesse per lo sviluppo e l’integrazione del porto di Genova nell’intero sistema intermodale europeo. Contemporaneamente il complesso di linee ferroviarie genovese costituisce il sistema più efficiente per la mobilità pendolari nell’ambito della vasta area metropolitana, che, stretta fra mare e montagne ha una ridotta capacità di sviluppo del reticolo viario già esistente. Il progetto di potenziamento del nodo ferroviario di Genova è articolato nei seguenti lotti di intervento: 1.Completamento della variante di tracciato tra Voltri e Pegli, con sistemazione a PRG della stazione di Voltri comprensivo della nuova fermata a Palmaro; 2.Prolungamento lato levante della bretella di Genova Voltri – via Busalla – con allaccio verso est alla linea succursale dei Giovi in prossimità del Bivio Polcevera, con completamento del quadruplicamento della linea Genova - Ventimiglia tra le stazioni di Voltri e Sanpierdarena; 3.Specializzazione della parte sud della linea dei Giovi al traffico locale (pendolare) ed eliminazione dell’interferenza fra le linee nell’ambito della stazione di Sampierdarena; 4.Ripristino, raddoppio e collegamento della galleria delle Grazie alle gallerie Colombo e San Tommaso. Tale complesso di interventi equivale di fatto ad un sestuplicamento delle sedi ferrate, per cui non vi saranno più interferenze con gli itinerari fra Genova Principe e Genova Brignole; 5.Sistemazione del piano del ferro (PRG) della stazione di Genova Brignole (prima fase) per il prolungamento del servizio metropolitano da Genova Porta Principe fino alla nuova fermata di Genova Terralba. Il progetto contribuisce alla sistemazione complessiva del nodo di Genova, che si pone l’obiettivi del potenziamento e della riorganizzazione dell’offerta relativa al trasporto passeggeri ed al trasporto merci. In particolare, si prevede la realizzazione della separazione dei flussi di traffico passeggeri del sistema ferroviario metropolitano (pendolari) da quelli delle lunghe percorrenze. In riferimento al settore del trasporto merci, si intende potenziare il servizio dell’intermodalità finalizzata soprattutto ai collegamenti internazionali di supporto ai traffici marittimi diretti al nord; Il Nodo di Genova rappresenta un punto strategico della rete ferroviaria nazionale e internazionale in quanto costituisce un polo di interscambio fondamentale fra il sistema portuale e ferroviario sulle direttrici Genova – Ventimiglia, Tirrenica e Milano – Genova. Il nodo stesso costituisce altresì il sistema più efficiente per la mobilità ferroviaria nell’ambito della relativa vasta area metropolitana. IL PASSANTE FERROVIARIO DI GENOVA “Il progetto appaltato da Italferr (società che opera in nome e per conto di RFI – Rete Ferroviaria Italiana) è inserito nella Legge Obiettivo con finanziamento approvato dal CIPE ed era il primo test operativo per Eureca Consorzio Stabile. Unieco, CLF e CMB hanno unito le forze per competere meglio sulla fascia alta del mercato delle Gli interventi previsti mirano a: separare i flussi di traffico: passeggeri a lunga percorrenza e merci da passeggeri regionali e metropolitani realizzare un collegamento fra il sistema portuale ligure e la rete fondamentale nazionale sia in direzione est-ovest che, soprattutto, in direzione nord-sud potenziare e automatizzare le infrastrutture e gli impianti del nodo per sviluppare l’offerta di mobilità metropolitana adeguare gli impianti di stazione nelle stazioni di Genova Voltri, Genova Sampierdarena, Genova Brignole, e i servizi nell’area di Genova Terralba e, nella stazione di Genova Brignole, per favorire l’interazione intramodale e intermodale. Gli interventi sopra richiamati si articolano sui seguenti progetti: potenziamento infrastrutturale Voltri-Brignole costruzioni e delle infrastrutture. Stiamo muovendo i primi passi su un mercato complesso, ma che offre grandi opportunità – spiega il Vicepresidente di Eureca, Stefano Imovilli – sia in Italia che all’estero. Imprese della nostra dimensione non possono rinunciare ad internazionalizzarsi anche se le reali possibilità operative debbono necessariamente prevedere acquisizioni in tempi medi. Si sta pensando di potere diventare operativi entro il 2011 - 2012 e si sta monitorando in tal senso il mercato delle grandi opere relative ai paesi del Nord Africa, all’area del Golfo ed anche all’Europa dell’Est”. potenziamento sistema di comando e controllo del nodo di Genova (il progetto consiste: nel telecomando delle linee del Nodo da un nuovo Posto Centrale, ubicato a Genova Sanpierdarena con attivazione di un nuovo SCC, nonché del completamento degli interventi infrastrutturali e tecnologici per la circolazione con marce parallele sulle linee dei Giovi) variante della linea Genova-Ventimiglia nella tratta Pegli-Voltri razionalizzazione impianti e fermate per il potenziamento ferroviario regionale del nodo di Genova 39 Pianeta Unieco imprenditoriali e si sta partecipando ad altre gare di appalto, anche nel segmento di mercato che riguarda i grandi interventi edili (centri direzionali, centri commerciali, edilizia ospedaliera, ecc.). I veri risultati del lavoro avviato dalle tre imprese si vedranno nel 2010”. Strategie “E’ la prima gara alla quale ha partecipato Eureca Consorzio Stabile e rappresenta la prima assegnazione definitiva di un grande progetto che sarà realizzato dalla aggregazione imprenditoriale fra Unieco, CLF e CMB!” commenta il Presidente di Eureca Aldo Tognetti “Il lavoro è particolarmente confacente ad una realtà imprenditoriale che, con le tre diverse componenti, rappresenta un’eccellenza sia nel campo della costruzione di infrastrutture stradali e ferroviarie, che nel campo delle opere d’arte nel sottosuolo (gallerie), che nel segmento dell’impiantistica ferroviaria (armamento, trazione e segnalamento). Si stanno comunque valutando altre opzioni ECOMONDO: VETRINA MONDIALE Fiere Pianeta Unieco 40 Ecomondo: vetrina mondiale Unieco ha partecipato alla 13ª Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile Sono stati 63.332 i visitatori (-2,35% sul 2008) delle edizioni 2009 di Ecomondo, Key Energy e Cooperambiente, la kermesse ambientale di Rimini Fiera. In forte incremento (35%) i visitatori stranieri, saliti a 5.066. Ai seminari scientifici di Ecomondo sono state presentate 240 relazioni, delle quali il 30% di carattere internazionale, con oltre 650 relatori; a quelli di Key Energy sono intervenuti più di 280 relatori e, a poche settimane dal vertice di Copenhagen, si è rilevato il dinamismo italiano (terza performance mondiale per installazioni di fotovoltaico nel 2009) con la crescita del sistema di produzione dedicato alle energie rinnovabili. Pur in un contesto economico difficile, complessivamente oltre 1500 aziende si sono proposte nei 16 padiglioni di Rimini Fiera (1.050 per Ecomondo) sui 110mila mq del quartiere (70.000 mq. per Ecomondo, su 13 padiglioni, uno in più dello scorso anno). La 13esima edizione di Ecomondo con abbinate Kew Energy e la seconda edizione di Cooperambiente (quest’anno ben 110 le cooperative in vetrina a Rimini) ha confermato la sua valenza. Lo Spor tello Infocoop, ad esempio, che rientra nel progetto 1000 cooperative in tre anni e ha offerto informazioni su come creare nuove cooperative. I visitatori di Cooperambiente hanno potuto incontrare una significativa ECOMONDO: VETRINA MONDIALE Per il 2010, l´appuntamento col Sistema Ambiente Rimini´ è dal 3 al 6 novembre. idee per la green economy Insieme la divisione Ambiente e la divisione Laterizi & Co… risparmio energetico & ecologia al 100% Il gioco di squadra è una carta vincente e la presenza in tandem della divisione Ambiente e della divisione Laterizi & Co a Ecomondo 2009 è la prova che si può cambiare formazione e rimanere vincenti. Due stand: uno nell’area Cooperambiente e uno nella grande fiera per dire che Unieco investe nella sua ‘linea verde’. Pianeta Unieco Una delle novità di Ecomondo 2010 è stata già annunciata durante la manifestazione appena conclusa. Si tratta di Sinnova, una mostra-evento a sostegno dell´ambiente, che punterà a promuovere l´innovazione sostenibile in tutti i campi dell´economia. Sinnova valorizzerà i nuovi prodotti e i processi che mettono al centro la persona, senza minacciare la sopravvivenza dell´ambiente e le prospettive delle future generazioni. UNIECO: 41 Fiere selezione di nuove imprese ad alta tecnologia basate sullo sfruttamento di conoscenze maturate all´interno delle principali università e centri pubblici di ricerca a livello nazionale (spin-off della ricerca pubblica). ECOMONDO: VETRINA MONDIALE Pianeta Unieco 42 Laterizi&Co: “non solo mattoni” Quando il territorio si trasforma ogni equilibrio deve essere ripensato: l’area urbana, la riqualificazione dei centri storici e delle periferie, diventano il luogo ideale dove dimostrare rispetto dell’ambiente, dell’ecologia e dell’efficienza energetica, in una logica di sviluppo sostenibile. da permettere un effettivo aumento di valore dell’edificio di nuova costruzione o riqualificato. “L’area Ricerca Innovazione e Sviluppo di Fiere UNIECO Divisione Laterizi & Co . – spiega Francesca Pisi - è attivamente impegnata proprio in questa direzione, ovvero coniugare tradizione e innovazione attraverso lo sviluppo di sistemi costruttivi innovativi che garantiscano efficienza e risparmio energetico, nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo”. La prova era lo stand allestito nel contesto del grande spazio Cooperambiente voluto da Legacoop che ha riunito le soluzioni innovative che nascono in ambito cooperativo. EKLISSE, è il sistema brisoleil facciavista risultato di un attento programma di ricerca e sviluppo della Divisione Laterizi & Co. in partnership con TECHLEVER Engineering. Coniuga innovazione tecnologica e progettuale con la tradizione del mattone facciavista di Fosdondo rispondendo alle esigenze delle nuove normative in tema di risparmio energetico in edilizia. Risolve, in modo elegante e semplice, la problematica legata ai vincoli di schermatura delle partizioni verticali trasparenti. È un sistema versatile, ben applicabile per interventi di riqualificazione edilizia e per nuove costruzioni. C’erano anche quelle firmate Unieco: ANEMOS, la facciata ventilata facciavista, nata dalla collaborazione tra UNIECO Divisione Laterizi & Co. e TECHLEVER Engineering, è il primo sistema che permette l’installazione di mattoni facciavista tradizionali in una facciata completamente “a secco”, la cui applicazione consente di riqualificare sia architettonicamente che energeticamente interi edifici, dove diventa protagonista l’eleganza tradizionale del facciavista UNIECO attraverso l’innovazione tecnologica del sistema parete. Arca Land, Il legno per costruire, arredare e giocare! PARASYSTEM, il sistema termoisolante facciavista, è un prodotto innovativo per costruire nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo. E’ un sistema costruttivo di rivestimento termoisolante per pareti esterne, dalle eccellenti prestazioni acustiche e di isolamento termico nel rispetto delle nuove normative sul risparmio energetico. Nella progettazione di questo sistema si sono mantenuti i canoni classici del facciavista, che diventa il protagonista indiscusso della facciata, seguendo la tradizione e l’esperienza Unieco. Importante è sottolineare i vantaggi economici indotti da questo sistema, sia nella realizzazione, che richiede tempi e costi contenuti, sia nella riduzione dei costi energetici per il mantenimento dell’edificio. Il risultato è di grande pregio architettonico tanto Opera da oltre un decennio nel settore della lavorazione del legno Vivere il legno è oggi una scelta che ci permette di reintrodurre nelle nostre case e nelle nostre città, un po’ di quella natura che tante volte abbiamo dimenticato. È una materia viva che respira insieme a noi e che riduce l’inquinamento elettromagnetico, le polveri e l’elettrosmog. Una risorsa naturale, il legno, capace di essere impiegato per molteplici usi. L’impiego di legname, di cui si attesta la provenienza da luoghi di riforestazione, non danneggia l’ambiente, ma contribuisce alla tutela degli ecosistemi forestali ed ambientali. ECOMONDO: VETRINA MONDIALE È in grado di eseguire tutte le operazioni necessarie per una moderna e corretta politica forestale. Cofar è oggi in grado di “creare il verde”, di garantirne la manutenzione, di arredarlo. Movimenti di terra, camminamenti, fornitura e posa a dimora di piante, fiori, manutenzione, potatura, ingegneria e rinaturalizzazione sono un insieme di tecniche che consentono il raggiungimento di un equilibrio naturale che caratterizza un Divisione Ambiente: le nuove soluzioni Un maxi stand di 200metri quadrati. Una grande visibilità e molti contatti. E’ questo, per la divisione ambiente di Unieco guidata da Giulio Manzini il bilancio della edizione 2009 di Ecomondo. “Quest’anno abbiamo cercato di dare maggior evidenza a tutte le nostre attività – spiega Manzini - L’organizzazione e la gestione dell’area espositiva è stata curata nei dettagli, e sviluppata con un percorso espositivo e comunicativo che ha assicurato ampio risalto a tutte le attività della Divisione Ambiente, dalle Bonifiche agli Smaltimenti, dalle Attività Industriali alla Produzione. E’stata data inoltre maggiore visibilità alle attività dell’Area T&SI, tecnologia e sviluppo, il cui ruolo è diventato molto importante per la nostra Divisione”. In bella mostra all’interno dello stand l’ultima nata in casa UCM la nuova spazzatrice aspirante 20.4 per la prima volta presentata in fiera affiancata alla già collaudata spazzatrice elettrica 360 e a Torpedo, l’attrezzatura idrodinamica Master Fluid per l’igiene ambientale e la cura del decoro urbano. Unieco 20.4 è la spazzatrice aspirante compatta da 2 mc potente e versatile. Le elevate prestazioni, la semplicità d’uso, una grande capacità di carico riunite in un veicolo agile e maneggevole dalle dimensioni estremamente contenute, rendono Unieco 20.4 la soluzione più efficace per operare con rapidità ed accuratezza anche nei piccoli centri storici e negli spazi più ristretti. 360 Electrica è la prima spazzatrice urbana ad “emissioni zero; ultra compatta e completamente elettrica è concepita per meccanizzare le attività di spazzamento anche nelle situazioni dove generalmente solo l’operatore manuale può lavorare e per operare in tutte le aree ad elevata sensibilità ambientale (centri storici, parchi e giardini, superfici coperte), assicurando elevati standard di pulizia, un significativo contenimento dei tempi ed una migliore qualità del lavoro per gli operatori, nel totale rispetto dell’ambiente. 360 Electrica è estremamente silenziosa e non produce alcun tipo di inquinamento atmosferico, in quanto movimentata da motori elettrici e dotata di sistema di filtrazione delle polveri con un grado di filtraggio del 99,8%. 360 è disponibile anche con motorizzazione diesel nel modello 360 Rider. Torpedo, frutto dell’esperienza Master Fluid nel campo delle attrezzature per l’igiene ambientale e delle tecnologie idrodinamiche, è il sistema ad alta pressione, ad acqua calda e vapore, che assicura una gestione innovativa, efficace ed ecologica delle attività di manutenzione e cura del decoro urbano. Senza l’impiego di detergenti ed additivi chimici e con operazioni semplici e rapide, consente l’asportazione di manifesti, adesivi e graffiti, la pulizia e la sanificazione di ogni tipo di superficie, arredi e strutture in legno, metallo o plastica. L’azione del vapore ad alta pressione è particolarmente efficace per la rapida rimozione del chewingum da ogni genere di pavimentazione. Le dimensioni contenute e l’ampia autonomia operativa, sia nella versione skid sia nella versione carrellata, permettono a Torpedo di lavorare in spazi ristretti, sotto i portici, lungo le piste ciclabili e pedonali e dove non è disponibile l’accesso alla rete idrica. opere dell’uomo. L’ingegneria naturalistica è una disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, quale materiale da costruzione, di piante viventi spesso in unione con materiali non viventi quali il legname, la terra, la pietra. Cofar, attraverso le proprie elevate professionalità, applica da tempo tali metodologie in diversi ambienti: corsi d’acqua, consolidamento e recupero ambientale di pendici franose, rinverdimento di ex-cave ed inerbimento di discariche, effettuate anche su scarpate e svincoli di infrastrutture. Nello stand Unieco a Ecomondo si è fermato anche il Sottosegretario di Stato per l’ambiente e la tutela del territorio, On. Roberto Menia che ha avuto modo di apprezzare le nuove soluzioni firmate Unieco Ambiente. 43 Pianeta Unieco verde e per l’ambiente Fiere Cofar, un’impresa generale per il determinato contesto, mitigando l’impatto delle “SEMPRE AVANTI” CON UNIECO GREEN Innovazione Pianeta Unieco 44 LA RUGBY REGGIO HA UN NUOVO CAMPO IN ERBA SINTETICA “SEMPRE AVANTI” . Rimarranno sempre quelli con “Le maglie pesanti di fango e il cuore pieno d’orgoglio”. Come nel 1946, quando un manipolo di giovani avventurosi fondò a Reggio Emilia la “SEMPRE AVANTI”. La passione per il rugby da allora è cresciuta, anno dopo anno. Prima sotto le insegne della Unione Sportiva La Torre poi con la Rugby Reggio, quella attuale. “Le maglie pesanti di fango e il cuore pieno d’orgoglio” rimangono ma oggi in via Assalini, nella “casa del rugby reggiano” al campo da gioco tradizionale si affianca un nuovissimo campo da gioco in erba artificiale. Lo hanno consegnato al presidente della Rugby Reggio Giorgio Bergonzi e al vice presidente Giovanbattista Castagnetti il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e l’assessore allo sport Mauro Del Bue. Una festa del rugby per Unieco Green è stata l’ennesima occasione per dimostrare i passi avanti della tecnologia impiegata per la linea Professional dedicata ai campi sportivi, in discipline diverse ma sempre ai massimi livelli. “SEMPRE AVANTI” CON UNIECO GREEN Quello del rugby con 30 giocatori che “non vanno troppo per il sottile” è un test importante. Giulio Manzini, il direttore della divisione ambiente di Unieco che comprende la Unieco Green di Bergamo è soddisfatto. E soddisfatti sono i rugbisti reggiani: dai ‘piccoli’ del campo estivo fino ai campioni che giocano in serie B con la “Cosmo Haus Rugby Reggio” passando dai Lupi di Canolo. Sono diverse centinaia gli atleti che si impegnano con la palla ovale alla Canalina. Fino agli OLD BECK’S RUGBY REGGIO “ (over 35) . Uno sport per tutte le età. Dalle strette sinergie di Unieco Green con il mondo dello sport, dalla ricerca applicata, dalla selezione di materie prime di altissima qualità, da processi produttivi evoluti, è nata la linea di manti in erba artificiale Vision Green Professional: l´alternativa funzionale, prestazionale, estetica, economica, ai manti in erba tradizionale. Le superfici offrono prestazioni ottimali in tutte le loro applicazioni sia all´aperto che indoor. Studiato e testato per il Rugby il prodotto VG 720 MONO TOP di Unieco Green con un’altezza del pelo di 72 mm. è la “quarta generazione”. Come prescrive la FIR, la federazione rugby è conforme alle specifiche IRB (la Normativa 22). Innovazione ... con Unieco Green Pianeta Unieco 45 “SEMPRE AVANTI” CON UNIECO GREEN “SEMPRE AVANTI” con Unieco Green Innovazione Pianeta Unieco 46 L’evoluzione della specie. Unisce alle positive caratteristiche dell´erba naturale prestazioni superiori in termini di omogeneità della superficie, elasticità, rimbalzo e scivolamento del pallone. Lo speciale filato, in polietilene ad elevata drenaratura, lubrificato, antiabrasivo, regala nel gioco senzazioni “naturali” e si distingue per eccezionali doti di resistenza all´usura. L’intasamento, realizzato con sabbia silicea a granulometria controllata e granuli di gomma permette un ottimale assorbimento dello shock, consentendo di ridurre i rischi di traumi muscolari ed una penetrabilità del tacchetto regolare ed uniforme su tutta la superficie. Non ci saranno più fango ad appesantire le maglie a strisce, maschere melmose a trasfigurare i volti dei giocatori, calzettoni e scarpe simili a stivali di mota scura. Ma ancora e sempre il rugby: 14 uomini che lavorano insieme per dare al quindicesimo mezzo metro di vantaggio. Una volta acquisita la padronanza delle regole del tries, scrums, line-outs e knock-ons, quando diventano importanti l’abilità e la tattica l’erba artificiale offre l’opportunità ideale di affinare e migliorare la tecnica del rugby. In effetti le fibre artificiali conservano in tutte le condizioni atmosferiche le stesse proprietà di gioco, per cui i giocatori di rugby possono fare affidamento sulla qualità del campo. Questo materiale e gli altri prodotti usati per il riempimento, non irritano la pelle e sono delicati per le articolazioni. RANDALL BAL si allena a Komodo In settembre a Komodo (a Rubiera) il Primatista Mondiale dei 50 dorso Randall BAL ha sostenuto una sessione di allenamenti insieme alla nazionale italiana di nuoto. La struttura sportiva realizzata da Unieco ha superato brillantemente l’ennesimo test e ha ottenuto gli apprezzamenti dell’assessore allo sport del comune di reggio mauro del bue che lo definisce : “ un centro da prendere ad esempio”. il network Komodo e’ sempre piu’ punto di riferimento di atleti nazionali e internazionali. Sport ma anche bellezza e benessere con la presenza delle Miss nell’Open Day 2009. Un bel risultato per Sportiva S.r.L. che gestisce attualmente, insieme ad altre realtà sportive, il centro wellness Komódo di Rubiera (fitness, thermarium, solarium ed estetica). WWW.KOMODORUBIERA.IT Il Tempio per la cremazione: una struttura che mancava A fine ottobre a Parma, in occasione della 14esima giornata della cremazione, la So.Crem di Parma guidata da Rocco Caccavari ha fatto il punto sull’avvio del nuovo Tempio crema- CASA: ancora lunghi tempi vendita, servono 5 mesi Tempi ancora lunghi, e anzi in lieve aumento rispetto a quanto rilevato a giugno, per chi vuole vendere casa. E’ quanto sottolinea un rapporto del Centro studi della catena di agenzie “Tecnocasa”: per vendere un’abitazione nelle grandi città ci vogliono circa 146 giorni (quasi 5 mesi); un dato in aumento sia rispetto a quanto registrato a giugno 2009 (129 giorni), sia rispetto ai 134 giorni di un anno fa. Il periodo analizzato va da ottobre 2008 a ottobre 2009. I tempi si allungano ancor di più se la casa da vendere è in provincia: in media ci vogliono 169 giorni (dato stabile rispetto al 2008). Nell’hinterland delle grandi città per chiudere la compravendita ci vogliono addirittura 181 giorni (6 mesi). “In un anno - sottolinea Tecnocasa - si evidenzia quindi una sostanziale stabilità dei tempi di vendita nei capoluoghi di provincia e nell’hinterland delle grandi città. Nelle realtà metropolitane i tempi di vendita sono più brevi, a conferma di un maggiore turn over”. Per vendere casa bisogna avere più pazienza se si abita a Palermo, Verona e Milano, le città in cui i tempi sono maggiori (rispettivamente 186, 173 e 155 giorni). Tra i capoluoghi di provincia è Enna la “maglia nera”, con attese che superano i 7 mesi e mezzo. Tra i comuni dell’hinterland, invece, i tempi più lunghi per chiudere la compravendita si registrano in provincia di Verona (in media 231 giorni, quasi otto mesi). Pianeta Unieco torio realizzato da Unieco Enìa e Ser.Cim. ecco i dati forniti da Bruno Mazzoni,consigliere di Ade Spa.«All’inizio del 2000 nelle sepolture l’incidenza delle cremazioni a Parma era del 6 o 7 per cento nel 2008 è arrivata a circa il 21 per cento».Nel 2008 infatti su un totale di 1.758 sepolture le cremazioni sono state 367,pari al 20,87 per cento. Il 64,73 per cento (1.138) delle persone hanno scelto la tumulazione, mentre il 14,40 per cento (253) hanno optato per l’inumazione. Una percentuale che ha subito un aumento al 23 per cento dopo l’apertura del Tempio di cremazione di Valera: nel periodo che va dall’1 gennaio 2009 al 31 luglio 2009 infatti la cremazione è stata scelta dal 23 per cento delle persone,contro il 77 per cento di chi ha deciso per altri tipi di sepoltura. Negli ultimi anni la cremazione sta assumendo una tendenza positiva anche per le esumazioni:il 31,80 per cento delle cremazioni riguarda salme inconsunte.Un trend in crescita, soprattutto dopo l’apertura del Tempio di Valera. «Dal 23 giugno al 24 ottobre - spiega Andrea Pirazzoli,dirigente Ser.cim e responsabile del Tempio di Valera – abbiamo effettuato 468 cremazioni,di cui 227 feretri».La nuova struttura dunque sta funzionando a pieno ritmo:dal Giardino del ricordo,dove è offerta la possibilità di disperdere le ceneri, al cinerario comune,fino alla sala del commiato,dove le persone possono salutare i defunti secondo il rito che preferiscono. 47 News Unieco news Unieco news NEWS NEWS News Pianeta Unieco 48 Unieco news Unieco news L’edizione 2009 del Festival dell’Architettura lungo la via Emilia Unieco ha presentato le ricerche frutto di “Progetto Astrolabio” Luoghi Comunitari: spazio e società La quinta edizione del Festival dell’Architettura, a fine ottobre, ha presentato lungo la via Emilia con focus importanti a Parma e Reggio Emilia una riflessione su quanto si va realizzando, rispetto a criteri di significatività comunitaria, nella trasformazione dei contesti insediativi dell’ambito emiliano, assunto quale laboratorio sperimentale di osservazione e progettualità. Dalla scala dell’architettura territoriale, per usare un termine caro a Lucio Gambi, a quella urbana sino a quelle parti di città che ne contraddistinguono le peculiarità funzionali quali quartieri, complessi specializzati, tipologie dello spazio pubblico e privato. L’ambito sperimentale scelto dal direttore del Festiva, l’arch. Parmigiano Carlo Quintellli, è quello del sistema insediativo di CITTAEMILIA, da Piacenza a Modena. In questo contesto si è inserita la riflessione di Unieco che, in collaborazione con alcune Università italiane, si è fatta promotrice del progetto Astrolabio: una fucina di giovani ricercatori che hanno lavorato, guidati da un Comitato Scientifico ed affiancati da tutor aziendali, allo sviluppo di alcuni temi imprenditoriali legati al rapporto impresa-comunità. Il Comitato Scientifico del Progetto, composto dalla Direzione Strategica di Unieco e da docenti delle Facoltà di Architettura di Ferrara, Ingegneria di Bologna e SDA Bocconi di Milano, ha delineato il percorso di lavoro scegliendo i cinque temi da approfondire: il quartiere ad impatto zero, le residenze per studenti, le case per anziani, le strutture per l’infanzia e la casa evolutiva. Ognuno di essi risponde alla necessità di proporre una soluzione alle diverse problematiche delle comunità che accolgono il lavoro di Unieco. L’obiettivo principale è di dare vita e contenuti al progetto “Unieco per la comunità”, contenitore delle risposte di Unieco alle necessità del contesto sociale in cui opera. Al meeting è intervenuto Massimo Pinotti, direttore della divisione costruzioni Emilia di Unieco: “Devo dire che quando ho letto l’argomento del Festival di quest’anno, “Comunità e Architettura”, sono stato piacevolmente sorpreso in quanto come Unieco abbiamo in corso un progetto che ha come focus “Unieco e la Comunità”. Cercherò di spiegarvi i contenuti che hanno, ritengo, un certo grado di originalità. 1) un inserimento di nuovi dipendenti (in particolare quelli al primo impiego) estremamente operativo fin dai primi momenti. I nuovi colleghi si trovavano a montare su un treno in corsa (che andava anche molto forte) ed erano chiamati, pressochè immedia- tamente, a “dare energia al treno”, ad un coinvolgimento molto forte con l’attività quotidiana. Questo spesso non era il modo più efficace di inserire risorse fresche e di potenziale qualità. 2) una difficoltà dell’impresa a fare ricerca e innovazione. Nonostante le 11.000 ore di formazione all’anno, solo in alcune aree è possibile e attiva una vera ricerca proattiva. Nella maggior parte dell’impresa la propensione al business, al budjet e al contingente non rende possibile spazi non episodici di approfondimento innovativo. 3) una certa tendenza delle divisioni di Unieco (Costruzioni, Ambiente; Ferroviario; Attività Industriale) a massimizzare l’attività specifica della divisione senza valorizzare fino in fondo le sinergie interdivisionali. Astrolabio nasce dalla volontà di affrontare in un solo colpo le tre tematiche. Michele Bergonzini che è entrato in Unieco con Progetto Astrolabio (percorso formativo e di ricerca) ha focalizzato il lavoro del gruppo che si occupa di futuro delle costruzioni: “Per quanto riguarda la scala urbana - ha detto al meeting - stiamo affrontando il tema della sostenibilità dei nuovi quartieri residenziali con diverse soluzioni”. Il quartiere ad impatto zero (responsabile di progetto Ornella Conte) parte dalla cogenerazione abbinata al teleriscaldamento piuttosto che le pompe di calore associate ai pannelli fotovoltaici o dalla micro cogenerazione sono state al centro degli studi tematici. I centri per l’infanzia (responsabile di progetto è Francesca Pisi) sono un altro focus. Nel disegno Unieco lo spazio in cui si muove il bambino è il risultato di un progetto che si articola in un programma pedagogico importante a cui si da forma attraverso una architettura ad alta efficienza energetica, a zero consumi ed emissioni, che utilizza la tecnologia costruttiva del legno, materiali naturali ed ecocompatibili e tempi di realizzazione brevi. La residenza per studenti (responsabile di progetto è Michele Bergonzini) è un problema particolarmente sentito in molte grandi città sia dallo studente fuori sede che si trova spesso ad avere a che fare con un mercato privato che offre soluzioni inadeguate a carissimo prezzo, sia dalle amministrazioni comunali che vedono crescere la tensione abitativa nelle loro città anche a causa ella popolazione studentesca. La casa evolutiva (responsabile di progetto è Francesca Pisi) si presenta come una soluzione creativa, personalizzabile in cui le sole parti fisse sono rappresentate dalle strutture portanti, mentre tutto il resto è modificabile e trasformabile. La pianta libera, l’uso di sistemi costruttivi a secco, ad esempio il legno, la presenza di doppi volumi, che possono essere trasformati in nuovi vani abitativi, arredi e pareti mobili e tutti gli accorgimenti progettuali applicati permettono di progettare 2, 3 case in una. La casa per anziani (responsabile di progetto è Marco Bulgarini) è pensata per garantire all’anziano una vita ‘facile’, ed è quindi una casa arricchita da tutti quei piccoli accorgimenti progettuali atti a garantire al suo abitante una vita autonoma ed attiva il più a lungo possibile. CLF: SVILUPPO A 360° CLF: Il piano di sviluppo di CLF che unisce anche le specializzazioni di Arfer e Sifel avanza a grandi passi e oltre alla espansione sui mercati esteri con cantieri di grande importanza avviati in Algeria, Marocco e Bulgaria – si concentra sul mercato italiano dove sono state colte dal team guidato da Giuseppe Neri importanti opportunità fra le quali si evidenziano : la Tramvia di Firenze e il rinnovamento del nodo di Torino inserito nel progetto messo in campo dalle Ferrovie dello Stato in coincidenza con lo sviluppo della rete Alta Velocità che a fine anno collegherà con molte novità Torino e Salerno. E’ la “metropolitana d’Italia” come la chiama l’Ad delle Ferrovie Mauro Moretti e crescerà anche grazie all’apertura della tratta Bologna Firenze percorribile in 37 minuti e senza il collo di bottiglia tra Novara e Milano. Mille chilometri con il Frecciarossa. Eventi sviluppo a 360° Pianeta Unieco 49 Firenze viaggia in Tram CLF ha realizzato l’armamento della linea 1 Santa Maria Novella Scandicci che è già in fase di test Dal cuore di Firenze a Scandicci, in pochi minuti, senza inquinare: 7,5 km e 14 fermate .. in Tram. Un ritorno al passato ma con le tecnologie del futuro. La nuova Tramvia di Firenze, la linea 1, è in fase avanzata di collaudo e il 2009 per la città toscana rimarrà un anno storico. Il sindaco Matteo Renzi ha chiesto al ministro Matteoli di poter per far partire il tram a Natale, anche se su tratte parziali. L’entrata in pieno esercizio invece è prevista nei primi mesi del 2010 ma i collaudi sono in fase avanzata e ‘l’effetto tram’ che sfilano nelle strade di Firenze si vede già. Sulla “Tramvia” si sono scatenate disquisizioni infinite ma ora che i cantieri sono arrivati alla conclusione la valenza strategica dell’opera appare in tutta la sua chiarezza e premia l’impegno di chi l’ha voluta, progettata e realizzata. In passato Firenze aveva già posseduto una rete di tranvie urbane, chiusa all’esercizio nel 1958. Il nuovo Tram sarà gestito dalla GEST (acronimo di Gestione del Servizio Tramviario), una società per azioni di proprietà di ATAF e dell’azienda RATP di Parigi. “Nel grande cantiere della linea 1 che collega Santa Maria Novella a Scandicci – spiega il direttore tecnico di CLF Uber Montermini - le squadre del gruppo CLF di Bologna (la divisione lavori ferroviari di Unieco) coordinate dal project manager Sandro Fortini, hanno lavorato da dicembre 2007 a maggio 2009). CLF: SVILUPPO A 360° Eventi Pianeta Unieco 50 Un appalto da circa 5 milioni di euro assegnato a CLF da Tranfir, società consortile creata dalla CMB di Carpi (per conto del Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna), Consorzio Etruria (per conto del Consorzio Toscano Costruzioni ) e DICOS S.p.A.. La realizzazione dell’armamento della linea 1, è consistito in circa 7,5 km di linea a doppio binario, circa 2 km di binario in corrispondenza del deposito e rimessaggio di Vingone e la costruzione di 51 deviatoi. Le particolari caratteristiche del tracciato che interessa ponti e sottopassi stradali, il ponte sull’ Arno, numerosi deviatoi, bivi e curve a raggio stretto nonché l’ottenimento delle rigide tolleranze costruttive richieste, ha impegnato CLF nell’adozione ed impiego di metodologie di posa ed attrezzature create ad hoc per il cantiere fiorentino. Sul fronte delle caratteristiche costruttive utilizzate sono state impiegate traverse biblocco successivamente annegate sempre da CLF in una platea di calcestruzzo, rotaie a gola, rivestimento in gomma delle rotaie stesse per l’abbattimento della propagazione di rumori e vibrazioni, oltre alla realizzazione in corrispondenza del Ponte Arno di binario “Embedded”, senza l’impiego di traverse ma inglobando le rotaie in materiale resiliente avente elevate caratteristiche di abbattimento delle vibrazioni”. L’intera opera è stata realizzata nel suo complesso dall’A.T.I. composta da CCC, in qualità di Capogruppo, C.T.C, DICOS S.p.A., CIET Impianti, Ansaldo Breda ed Ansaldo TSF, richiedendo 5 anni di lavoro (dal dicembre 2004) con un investimento complessivo di 244 milioni. Lungo tutto il percorso il tram marcia in sede riservata a doppio binario, che in caso di necessità può essere percorsa dai mezzi di emergenza. È in genere delimitata, rispetto alla carreggiata della viabilità ordinaria, da cordoli che proteggono il tram dai mezzi su gomma senza costituire una barriera. In tutte le tratte nelle quali gli edifici sono vicini alla linea tranviaria, è stata utilizzata la tecnologia di armamento a “platea flottante”, che garantisce un’elevata attenuazione delle vibrazioni (anche per effetto del rivestimento in gomma delle rotaie). Su circa 3,8 km dei 7,5 totali, inoltre, la sede tranviaria è ricoperta con erba sedum, una finitura che contribuisce alla riqualificazione ambientale e alla riduzione del rumore richiedendo minima manutenzione. Tutti gli incroci sono semaforizzati, con precedenza al tram; inoltre anche gli attraversamenti solo pedonali, mantenuti ad idonee interdistanze, sono tutti semaforizzati, per garantire sicurezza ai pedoni e regolarità di esercizio al tram. Parte delle fermate sono coperte da pensiline e sono attrezzate con panchine, illuminazione, display che segnalano arrivi e tempi di attesa, altoparlanti, emettitrici di biglietti, telecamere di sorveglianza collegate al Posto Centrale di Controllo e telefoni di servizio. Le vetture saranno del tipo Ansaldobreda Sirio, già in uso in altre città italiane. www.tramvia.fi.it Torino ritorna “capitale ferroviaria” Arfer e Sifel impegnate nel grande progetto sul nodo piemontese dell’Alta Velocità In Piemonte l’Alta Velocità sta arrivando a piccoli passi ma importanti. In attesa delle connessioni con la Francia è avviato un importante investimento che trasformerà il nodo e le stazioni di Torino, anche in vista delle celebrazioni del 2011, il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e di Torino Capitale. A metà ottobre l’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti ha sperimentato il nuovo tracciato sotterraneo che colle- ga le stazioni di Porta Susa e Stura del Passante ferroviario urbano di Torino. Erano presenti anche Bartolomeo Giachino, Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti e Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino e il sindaco Chiamparino. C’erano anche il presidente di CLF Giuseppe Neri e il presidente di Sifel Enrico Peola perché nel progetto di sviluppo sono coinvolte Arfer e Sifel con appalti su base pluriennale che valgono complessivamente circa 30 milioni che CLF con Arfer e Sifel sta realizzando. Quello inaugurato è solo un tassello di un progetto di ampio respiro che si concluderà nel 2012 ma è importante anche per la SPT, la società Passante Torinese che sta gestendo l’operazione per conto delle Ferrovie. CLF: SVILUPPO A 360° Consistente l’impegno di Sifel che è stata citata dall’Ad Moretti in relazione all’innovativo sistema di illuminazione a Led installato nella stazione di Porta Susa. S.I.F.EL. infatti sta realizzando in ATI con X-Fire Sistemi i lavori di realizzazione degli impianti tecnologici civili, in particolar modo impianti elettrici di illuminazione e forza motrice, meccanici, controllo accessi ed antintrusione, impianti speciali, TVCC, antincendio, SCADA per un importo complessivo di 20 milioni (quota Sifel circa 15 milioni) che sono realizzati per quasi 9 milioni di euro. S.I.F.EL. sta realizzando i lavori di costruzione degli impianti ferroviari di trazio- ne elettrica delle opere della Macrofase Ovest e della Macrofase Est, comprendenti l’approntamento delle strutture metalliche di sostegno ed i relativi aggrappamenti, la formazione delle nuove linee aree di contatto con rimozione delle esistenti condutture e strutture da dismettere, la realizzazione dei sistema di alimentazione 3 kVcc delle stazioni costituite dalle apparecchiature di sezionamento e relative linee di alimentazione e controllo, nonché la realizzazione del circuito di ritorno dell’impianto compresa, altresì, la fornitura di tutti i materiali occorrenti ad esclusione di quelli forniti da “Ferrovie”, il tutto nell’ambito degli interventi dì quadruplicamento del nodo ferroviario di Torino tra Corso Vittorio Emanuele II e Corso Grosseto con sottoattraversamento del fiume Dora Riparia. Un appalto da 8,6 milioni che a fine ottobre è stato realizzato per un valore di 5,5 milioni. Il Passante ferroviario di Torino (un cantiere da 1,4 miliardi complessivi) attraversa interamente la città con una lunghezza di 12 km, dei quali oltre 8 in galleria, collegando Lingotto a Stura con caratteristiche tali da consentire di differenziare il traffico nazionale a lunga percorrenza da quello regionale e metropolitano, rendendo possibile l’incremento dell’offerta di trasporto e la realizzazione di un vero sistema di mobilità integrato con le altre modalità. Pianeta Unieco 51 Eventi ARFER ha realizzato i nuovi binari (in gran parte in galleria) e sta procedendo allo smantellamento delle vecchie linee tra le stazioni di Susa e Stura al di sotto dei quali sarà realizzata la seconda galleria che consentirà il potenziamento del Passante. Una tratta di circa 8 km realizzata in un anno (settembre 2008ottobre 2009)ha consentito lo spostamento in sotterranea su due binari del traffico ferroviario con la creazione di nuovi spazi per i passeggeri (a porta Susa) mentre lo smantellamento della vecchia linea in superficie consentirà il quadruplicamento della tratta. E’ un appalto che per Arfer vale 3,4 milioni di cui eseguiti per 2,1 milioni. Veduta generale e vedute degli spazi interni FS: “alta velocita” premiata a Londra con il “Global Award” I Led di Porta Susa E’ tra le primissime stazioni al mondo che impiega la tecnologia a LED per l’illuminazione e Porta Susa è un vero “fiore all’occhiello”: 60mila LED. Guidato dalla Sifel, che gode di fama internazionale nel settore dell’installazione, il progetto ha saputo rispondere alle esigenze della committenza e della impresa Astaldi: fare in modo che questo edificio venga annoverato fra le grandi realizzazioni urbanistiche della nostra era capaci di coniugare funzionalità ed estetica. Il tutto con la collaborazione della Schréder Italia. Le due argomentazioni principali sono il risparmio energetico generato dall’installazione LED e la conseguente riduzione dei costi. Le prime stime mostrano che è possibile risparmiare fino al 45% rispetto a un’installazione standard a ioduri metallici come quella che era prevista nel progetto iniziale. Al problema del risparmio energetico si sommano le difficoltà di manutenzione. La stazione di Porta Susa, situata 10 metri sotto il piano stradale, ne è un perfetto esempio. Spesso per effettuare riparazioni e interventi di manutenzione è necessario chiudere l’area, con conseguente perdita di guadagni. La lunga durata dei LED permette di ridurre drasticamente i costi di manutenzione. Occorre poi aggiungere che la qualità della luce percepita è migliore rispetto alle soluzioni classiche. L’alta velocità di FS è stata premiata a Londra con il Global Award del “World Travel Market”. Il prestigioso riconoscimento internazionale, informa una nota, premia il successo delle iniziative commerciali di Trenitalia (Gruppo FS) che in dieci mesi ha portato sull’alta velocita’ italiana oltre 10 milioni di passeggeri, determinando un aumento della market share sulla direttrice Roma-Milano dal 32% al 50%. Elevato anche l’indice di gradimento espresso dai viaggiatori sul servizio AV, che ha raggiunto il 93%. BARRICALLA “ATTO IV°” Lavori in corso Pianeta Unieco 52 Barricalla “atto IV°” L’impianto piemontese si posiziona a pieno titolo tra le strutture di smaltimento più importanti e tecnologicamente avanzate d’Italia Unieco nel business ambientale è entrata da molti anni e ha costruito molte storie di successo. Per la Divisione Ambiente di Unieco inizia una sfida nuova: consolidare quel modello ed estenderlo in altre aree . Quella di Barricalla è davvero speciale. L’impianto Barricalla, costruito dopo una attenta valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), ha una superficie di circa 150.000 metri quadri, un volume complessivo di 912.000 metri cubi ed è suddiviso in quattro lotti. Di questi 2 sono esauriti e si è già avviata la procedura di riqualificazione dell’area. Il quarto lotto, ora in fase di costruzione, verrà inaugurato nel corso del 2010, anno in cui il terzo lotto, con la sua sopraelevazione, si esaurirà. A metà ottobre è partita la fase IV, l’ultima, che completerà le potenzialità dell’impianto piemontese. L’importo totale dei lavori è di 13,3 milioni di euro, dei quali 8,5 milioni rappresentano la quota di competenza della Divisone Ambiente. BARRICALLA “ATTO IV°” All’interno e nelle immediate vicinanze dell’impianto è attiva una fitta rete di sensori che permettono un monitoraggio ambientale integrato a suolo, acqua e aria per prevenire ogni forma di contaminazione da parte delle attività della discarica. Nasce nel 1984 ed è una società a capitale misto pubblico e privato. Il capitale pubblico per il 30% è detenuto da Finpiemonte Partecipazioni S.p.A., il capitale privato (70%) è suddiviso in egual misura tra Sereco Piemonte S.p.A (Unieco al 100%) e un altro partner industriale. L’impianto Barricalla: il futuro Barricalla non ha solo l’obiettivo di gestire in assoluta sicurezza i rifiuti, ma anche di restituire alla zona circostante e ai suoi abitanti un’area riqualificata e rinnovata. Oggi il progetto di riqualificazione inizia a prendere forma sull’area del primo lotto e del secondo lotto. Domani, esauriti gli altri due lotti e previo assenso da parte della Provincia di Torino, l’area sarà dotata di un parco fotovoltaico per la produzione di energia rinnovabile. 53 Pianeta Unieco I rifiuti, dopo un rigido controllo chimico e fisico in laboratorio, eseguito su campioni di tutti i rifiuti in ingresso, vengono conferiti in discarica mediante una coltivazione a strati. Raggiunta la capacità massima della vasca si procede alla sua sigillatura idraulica con l’impiego di materiali impermeabili quali argilla ed HPDE ed alla riqualificazione ambientale con terreno agrario e vegetazione autoctona. Barricalla S.p.A. gestisce la principale discarica italiana di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, a Collegno, alle porte di Torino. Lavori in corso L’intera struttura è progettata per garantire la massima affidabilità, con altissimi standard di sicurezza passiva. FESTA DI FINE ANNO AL PALASPORT Pianeta Unieco 54 A REGGIO EMILIA IL 17 DICEMBRE 2009 Luca Barbarossa Neri Marcorè Eventi alla festa di Fine anno al Palasport Dopo… 1997 con Roberto Vecchioni 1998 Gino Paoli 1999 Fiorella Mannoia ed Enzo iachetti 2000 Antonello Venditti 2001 Johnny Dorelli 2002 I Nomadi 2003 Beppe Grillo 2004 Gli Stadio 2005 Nicola Arigliano e Giobbe Covatta 2006 LIGABUE - Tre concerti per Reggio 2007 Elisa 2008 Giorgio Panariello attenti a quei due Sarà l’occasione per i soci Unieco, le famiglie e tanti ospiti (stakeholder, partner e clienti) di chiudere un anno, il 2009, difficile e complesso, segnato dalla crisi, con un segnale di ottimismo: quello basato sull’impegno quotidiano e sul lavoro. FESTA DI FINE ANNO AL PALASPORT Eventi Pianeta Unieco 55 Sul palcoscenico il 17 dicembre al palasport di Reggio Emilia ci sarà una “strana coppia”. Un cantautore con il “vizio” del teatro, un attore con il “vizio” della canzone. Luca Barbarossa e Neri Marcorè, ossia “Attenti a quei due”. E’ stato e sarà ancora un tour che li vede impegnati nei teatri italiani. E’ un’amicizia nata da qualche anno tra due artisti che hanno molte passioni in comune: la musica ed il cinema, il teatro e la letteratura, la poesia, il calcio e la politica. Soprattutto, la voglia di divertirsi e di divertire, di emozionare e di far conoscere al pubblico retroscena ed aneddoti dei loro rispettivi percorsi, tra musica, cinema e teatro. La “strana coppia”. Un cantautore con il “vizio” del teatro, un attore con il “vizio” della canzone. Luca Barbarossa e Neri Marcorè, ossia “Attenti a quei due”, il tour che li vedrà impegnati nei teatri italiani, tra marzo ed aprile. Un’amicizia nata da qualche anno tra due artisti che hanno molte passioni in comune: la musica ed il cinema, il teatro e la letteratura, la poesia, il calcio e la politica. soprattutto, la voglia di divertirsi e di divertire, di emozionare e di far conoscere al pubblico retroscena ed aneddoti dei loro rispettivi percorsi, tra musica, cinema e teatro. Canzoni, ovviamente, imitazioni (Casini Gasparri Di Pietro Ligabue e altri ancora), gags, ma anche voglia di approfondire temi che riguardano l’attualità. Il recital prende spunto dal nuovo disco di Luca “Via delle storie infinite” per iniziare un percorso per l’appunto fatto di musica e di parole. L’irruzione a sorpresa di celebri personaggi dello spettacolo e della politica interpretati da Neri Marcorè, rendono lo spettacolo/incontro assolutamente unico ed originale. Luca Barbarossa, romano, canta dal 1981 quando ha inciso il suo primo singolo “Roma spogliata” che presentò al Festival di Sanremo. A fine 2008 è uscito il nuovo album “Via delle storie infinite” che contiene dodici brani inediti interamente scritti da Luca. La realizzazione è curata da Adriano Pennino. Di questo album vengono realizzati tre video : “Aspettavamo il 2000”, “Via delle storie infinite” e “Un altro giorno”. Neri Marcorè (Porto Sant’Elpidio, 31 luglio 1966) è un attore, conduttore televisivo, doppiatore e imitatore italiano. Così si legge nelle eniclopedie. Il resto, dal vivo , ala radio e in Tv, sono solo risate e riflessioni spesso molto profonde. Buon 2010!! Per informazioni e vendite: Tel. 0522-795.311 cell. 338-9694137 Au guri di buone feste a tutti i clienti di Unieco www.immobiliare.unieco.it