Carpi 2011 - Liceo Fanti
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Carpi 2011 - Liceo Fanti
Tutto è cominciato lunedì 28 febbraio, quando alle otto in punto nell'aula 78 del nostro liceo si sono riunite tre nazioni: Olanda, Romania ed Italia. Mentre olandesi e romeni già scorrazzavano spensieratamente per il Fanti, noi italiani eravamo ancora fermi davanti alla porta dell'aula video, ansiosi e preoccupati dall'idea di dover lavorare, ma soprattutto comunicare, con loro; dopo esserci fatti coraggio, siamo entrati e ci siamo messi timidamente a sedere fra questi sconosciuti. Nessuno aveva ancora osato rivolgere la parola ad uno di loro. Li guardavamo e pensavamo “ma come c'è saltato in mente di cacciarci in questo progetto?!”. Ancora per poco... Infatti, quando li abbiamo visti presentare la loro cultura ed il loro cibo, ci siamo resi conto che non erano tanto diversi da noi (tranne che per l'inglese, con il quale tutti loro, romeni ed olandesi, erano molto più sciolti di noi). Tuttavia, eravamo ancora abbastanza intimoriti, fino a che sono stati definiti quattro gruppi: il workshop music, il workshop crime, il workshop psycho ed il workshop journalism. Mi chiamo Erica Cortese e, studiando canto e musica da diversi anni, sono stata assegnata al primo gruppo, il workshop music. Essendo il cibo l'argomento della settimana, noi, come negli altri workshops, abbiamo dovuto lavorare sul (e talvolta col) cibo. In particolare, noi del workshop music abbiamo cantato, ballato e suonato il cibo. Appena formati i gruppi, tutti eravamo già più a nostro agio, cominciavamo a scherzare ed a conoscere gli ospiti, ed allo stesso tempo cercavamo di collaborare e di prepararci alla Final Presentation, che si sarebbe svolta venerdì 4 marzo. Nel nostro workshop, formato di otto persone (di cui tre romeni, due olandesi e tre italiane), la prima cosa che abbiamo fatto è stata ricreare, seppure con qualche difficoltà iniziale, la cosiddetta “Gemüse Orchestra” (letteralmente “orchestra della verdura”), dove, nello stupore generale, anche sedani, carote, bottiglie di plastica e vetro, riso, noci ed una zucca potevano suonare come veri e propri strumenti musicali. Infatti, abbiamo trovato il modo di inserirli tutti nella ninna nanna suonata a clarinetto da Cecilia Casari, la quale ha anche diretto, insieme a Stella Baraldi, la nostra maldestra orchestra. Mentre io mi ero già fiondata con molto entusiasmo sul sedano, vedevo romeni ed olandesi alquanto intimoriti ed insicuri, non avendo molta confidenza con la musica e la sua lettura. Ma in poco tempo siamo riusciti ad aiutarli e ciascuno di loro ha potuto suonare senza problemi. Secondariamente, insieme a Francesco Bellentani alla chitarra, Giacomo Gasparini al basso e Steven Esposito alla batteria, abbiamo organizzato un medley di canzoni italiane inerenti il cibo. Infatti, dopo aver insegnato testi e, soprattutto, pronuncia ad olandesi e romeni, abbiamo cantato... Gelato Al Cioccolato, Viva La Pappa e Le Tagliatelle Di Nonna Pina! Imbarazzante per noi italiani, divertentissimo per gli ospiti, che quando, venerdì sera alla cena d'addio, si sono trovati davanti un piatto di gramigna alla salsiccia hanno intonato... “Mangiate calde col ragù, COL RAG?!”, con nostra grande soddisfazione! Ultima cosa organizzata da noi del workshop music (in particolare da Greta Cavazza e Giulia Marverti), una scenetta ballata di... Candy Man di Christina Aguilera, dove due ubriachi soldati si sono fatti sedurre non dal fascino di quattro ragazze munite di sane verdure, ma da quello di tre allegri ragazzi con dolci caramelle! Oltre al lavoro nei rispettivi workshops, con i nostri nuovi amici abbiamo anche visitato le città di Modena e Verona, dove risultò evidente la totale spensieratezza dei romeni, che non si preoccupavano minimamente di restare col gruppo seppure in posti a loro sconosciuti, il carattere più solitario e la predilezione per gli “alcolici” degli olandesi: “OH LAMBRUSCO! BUONO, BUONO!” per citare alcune delle loro reazioni! Da parte mia, io ho fatto del mio meglio per tenere uniti tutti i romeni e per non perderne di vista nessuno quando, fra le vie modenesi, ci stavamo dirigendo al mercato alimentare Albinelli... Mi sono sentita “genitore” per la prima volta, con mia grande sorpresa! In occasione della Final Presentation, anche il workshop psycho ed il workshop journalism hanno mostrato ciò a cui avevano lavorato nel corso della settimana: il primo gruppo aveva infatti progettato due simpatici test sulla personalità, basati sul cibo e sulle abitudini alimentari, mentre il secondo aveva raccolto, in un giornale distribuito a tutti, degli articoli (ovviamente in inglese) sulle attività svolte durante la settimana e sui diversi luoghi visitati insieme. Per vedere ciò che aveva organizzato il workshop crime, invece, abbiamo dovuto aspettare la sera. Alla cena svoltasi all'agriturismo di Sorbara, l'Acetaia Paltrinieri, siamo tutti stati coinvolti in un'appassionante scena del crimine: una ragazza assassinata, due infallibili investigatori e tanti possibili killer, fra cui un prete, una cameriera, un cuoco, un “sexy gardner” e la madre della ragazza, che alla fine risultò colpevole dell'omicidio. Per quel che riguarda le comunicazioni, ho potuto vedere come per alcuni italiani sia stato inizialmente un poco scoraggiante vedere la facilità con la quale olandesi e romeni si destreggiavano con l'inglese, rispetto a noi che eravamo più impacciati (qualcuno addirittura, in extremis, ricorreva al dialetto per concludere le frasi), ma, alla fine della settimana, possiamo dire che quest'esperienza ha sicuramente permesso a tutti di migliorare il proprio inglese. Io stessa posso dire che, dopo il primo giorno passato a conversare in inglese con romeni ed olandesi, tornata a casa faticavo già a riprendere a parlare l'italiano. Potete immaginare quanto sia stato traumatico, la settimana dopo, riprendere le lezioni! Non so davvero spiegarmi come, in una sola settimana, sia stato possibile legarsi così tanto a queste persone. Ormai sono passate più di due settimane da quando ci siamo salutati, scambiandoci i contatti e sperando un giorno di rivederci, abbracciandoci un'ultima volta e, cercando di contenere le lacrime, facendoci le ultime foto assieme. Nonostante io sia tornata alla mia vita quotidiana da più di due settimane, mi emoziono ancora ripensando a questa bellissima esperienza e sento molto la mancanza di questi romeni ed olandesi, amici che non voglio dimenticare. Erica Cortese Vorrei ringraziare le professoresse Lange Astrid e Bergonzoni Maura che hanno permesso a me ed agli altri studenti di partecipare a questo progetto e, se posso, vorrei consigliare ai ragazzi di seconda, che l'anno prossimo potranno parteciparvi a loro volta, di non pensarci due volte quando verrà loro proposto.