MOZIONE n. 471 approvata nella seduta del Consiglio regionale del

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MOZIONE n. 471 approvata nella seduta del Consiglio regionale del
MOZIONE n. 471 approvata nella seduta del Consiglio regionale del 3 agosto 2016
OGGETTO: In merito al sostegno ai produttori cerealicoli in relazione alla crisi del prezzo del grano.
Il Consiglio regionale
Premesso che:
- l’Italia è un paese da sempre vocato alla produzione di cereali quali grano duro, grano tenero, orzo, mais, farro e
altri cereali minori, tale da detenere il primato europeo di produzione del grano duro e da contendersi il primato
della produzione mondiale annua con il Canada;
- la coltivazione dei cereali riveste pertanto nell’economia del nostro Paese un ruolo fondamentale, contribuendo
al miglioramento economico e sociale di vaste aree rurali in cui non sussistono alternative colturali al grano;
- la Toscana, in particolare, vanta 20.000 cerealicoltori, che producono mediamente da 2,8 a 3,5 milioni di
quintali di grano duro e da 0,5 a 0,9 milioni di quintali di grano tenero, tali numeri sono confermati dai dati
relativi alle superfici agricole utilizzate (SAU) che vedono, su una SAU regionale di circa 755.000 ettari, oltre
130.000 di media coltivati a cereali, di cui, 80-85.000 ettari investiti a grano duro e circa 15-20.000 a grano
tenero.
Rilevato che:
- le produzioni cerealicole sono al centro di una fase di difficoltà in riferimento alle quotazioni di esordio del
grano duro ed egualmente sottotono si è dimostrato l’avvio della campagna del frumento tenero, nelle principali
piazze italiane;
- la situazione del mercato, già partita da una chiusura difficile della campagna precedente, risulta pertanto oggi
ulteriormente peggiorata.
Verificato che:
- la filiera del grano è già caratterizzata dalla presenza di una forbice estremamente ampia tra il prezzo del grano
e quello della pasta, considerato che un quintale di pasta viene pagato circa 180 euro dal consumatore, mentre
un quintale di grano duro viene pagato sotto i 20 euro al produttore agricolo, creando di fatto un divario troppo
consistente quanto ingiustificato;
- in aggiunta a tale disparità, le quotazioni del grano duro sono ormai sotto i 20 euro al quintale e persino le
produzioni biologiche non riescono a superare i 25-26 euro, prezzi ben al di sotto dei costi di produzione e privi
di vantaggi per i consumatori, considerato il fatto che i prezzi della semola e della pasta restano stabili, se non
in aumento.
Valutato che:
- nelle ultime settimane si è assistito ad un ulteriore crollo del prezzo del grano, con quotazioni di circa 15-18
euro e che, dalla lettura dei primi indicatori del mercato europeo ed internazionale, si registra una situazione di
moderata stabilità, talché il fenomeno della contrazione dei prezzi nazionali sembrerebbe da ricondurre
prioritariamente a comportamenti speculativi;
- la speculazione, in particolare si sarebbe realizzata in relazione all’esportazione di enormi quantità di grano
italiano verso i Paesi del Nord Africa e con l’arrivo nel nostro Paese, in contemporanea con i raccolti, di navi
cariche di frumento provenienti da paesi terzi, che ha determinato questa situazione di ribasso del prezzo.
Riscontrato che sussiste, ed è particolarmente rilevante per i cereali, il regime di “perfezionamento attivo” (traffico
di perfezionamento attivo o TPA), che consente di importare senza pagare alcun dazio o prelievo agricolo, né subire
l’effetto di alcuna misura di politica commerciale, le merci destinate ad essere perfezionate in ambito comunitario e
quindi riesportate al di fuori di detto ambito sotto forma di prodotti compensatori;
Considerato che:
- l’annata agraria si è conclusa con un’ottima resa, anche in termini di qualità e peso specifico del prodotto, la
produzione nazionale, oltre che attestarsi sui livelli di qualità descritti, appare sufficiente al fabbisogno del
nostro Paese;
- tuttavia, le condizioni di crisi del prezzo del grano stanno determinando una situazione insostenibile per i
produttori di cerali del nostro Paese, schiacciati tra il crollo dei prezzi e l’aumento dell’import;
- in assenza di interventi imminenti, sussiste il pericolo che molti agricoltori non seminino il grano per il
prossimo anno, mettendo a rischio la materia prima nazionale per la produzione di un prodotto di eccellenza del
Made in Italy agroalimentare, come la pasta, che viene esportata a livelli di circa il 50 per cento rispetto
all’intera produzione, con ripercussioni pesanti dal punto di vista economico e sociale per l’Italia e per la
Toscana.
Preso atto che, in conseguenza della situazione che si è venuta creare a seguito dell’ulteriore crollo improvviso e
ingiustificato del grano, sono state organizzate iniziative e mobilitazioni dei produttori agricoli;
Impegna
la Giunta regionale
ad attivarsi presso il Governo e il Parlamento per:
- verificare presso il Ministero dell’agricoltura la possibilità di sospendere temporaneamente le autorizzazioni
alle importazioni in regime di TPA per evitare possibili speculazioni, in ragione del fatto che la produzione
nazionale appare sufficiente a garantire il fabbisogno del Paese;
- impegnarsi in ambito comunitario affinché la politica agricola comune (PAC) possa incentivare strumenti per la
stabilizzazione del reddito, ad esempio i fondi mutualistici;
- velocizzare l’attuazione delle misure annunciate nel Piano cerealicolo nazionale, con provvedimenti mirati che
possano andare incontro alle esigenze degli agricoltori, valutando, tra gli altri interventi, il potenziamento dei
centri di stoccaggio e il sostegno ad una maggior aggregazione dell’offerta;
- incentivare accordi e contratti di filiera capaci di garantire una più equa redistribuzione del valore;
- prevedere una campagna di promozione e valorizzazione della pasta italiana in ambito internazionale, anche in
riferimento alla concorrenza presente nel settore con cui le aziende italiane si devono confrontare;
- perseguire la massima trasparenza delle borse merci con un ruolo maggiore dei rappresentanti degli agricoltori
e, contemporaneamente, prevedere l’obbligatorietà della comunicazione delle scorte dal parte degli operatori
commerciali ed industriali, attualmente prevista come facoltativa, al fine di avere dati oggettivi e verificabili,
rendere più trasparente la valutazione di mercato e approntare un bilancio previsionale affidabile della nuova
campagna di commercializzazione.
Il presente atto è pubblicato integralmente sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana ai sensi dell’articolo 5,
comma 1, della l.r. 23/2007 e nella banca dati degli atti del Consiglio regionale ai sensi dell’articolo 18, comma 1,
della medesima l.r. 23/2007
IL PRESIDENTE
I SEGRETARI
Lucia De Robertis
Giovanni Donzelli