Rassegna Stampa Circolo PD L`Unione Sarda 7

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Rassegna Stampa Circolo PD
L’Unione Sarda 7 maggio 2014
Quartu Sant’Elena
Il sindaco: «Mi ricandido»
Nel 2015: non so con chi, conta soltanto il programma - Contini e lo stadio: rifarei tutto. Entro l'anno il
Piano dei litorali
Dice che l'anno prossimo si ricandiderà, il sindaco Mauro Contini, ma alla domanda più banale («Sempre
con il centrodestra?») risponde in maniera sorprendente: «L'importante non è lo schieramento ma
l'approccio, lo stesso di quattro anni fa: avere un programma che tuteli gli interessi dei cittadini». Di più
non dice, Contini, sul segnale che ieri mattina - ospite di Alberto Urgu e Paola Pilia a “L'Unione in diretta” ha lanciato attraverso Radiolina. In attesa di ulteriori chiarimenti sulle candidature per l'anno prossimo, con
il sindaco si chiude il ciclo di interviste alla Giunta. Ricordato che è ancora in corso l'inchiesta giudiziaria
sulle presunte irregolarità sui lavori allo stadio Is Arenas (nel febbraio del 2013 il sindaco, assieme
all'assessore Stefano Lilliu, al presidente del Cagliari, Massimo Cellino, e ai dirigenti Pierpaolo Gessa e
Andrea Masala, era finito in custodia cautelare), dopo la scarcerazione Contini è stato reintegrato nella
carica di sindaco. Lilliu in quella di assessore.
Invece i due dirigenti non sono più al Comune. Perché?
«Perché noi siamo stati eletti e, come stabilisce la legge, il prefetto doveva sospenderci durante la custodia
cautelare e reintegrarci dopo. I dirigenti, invece, sono figure professionali soggette all'Ufficio procedimenti
disciplinari, che è indipendente: non posso né voglio interferire».
Uno sbaglio, Is Arenas?
«Rifarei tutto: volevo dare la possibilità alla squadra dei sardi, non di Cellino, di giocare nell'Isola e ai tifosi
di vederla giocare. Era motivo d'orgoglio. Di più non dico: devo rispettare il lavoro della Procura».
Allora parliamo del futuro: il Cagliari tornerà all'Is Arenas?
«Sì, quando il Sant'Elia sarà chiuso per la ristrutturazione».
Alcuni impianti sportivi sono stati sacrificati per l'Is Arenas.
«Nessuna città è tanto ricca di impianti. Basta affidamenti per pochi anni, che servivano ai sindaci per fare
clientela: faremo affidamenti per lungo tempo che obblighino il concessionario ad accollarsi la
manutenzione. Per gli impianti sacrificati per l'Is Arenas, nelle casse comunali ci sono 120 mila euro versati
dal Cagliari calcio».
Voto dell'opposizione: 4,1. Ad alcuni assessori è andata peggio.
«E io do un voto negativo all'opposizione. Aveva la possibilità di influenzare l'attività della Giunta con
confronti ed emendamenti che, com'è avvenuto, avremmo votato insieme. Non l'ha fatto. Grazie a noi,
comunque, in città si stanno investendo una valanga di milioni».
Troppe buche stradali.
«In molti casi sono ripristini mal eseguiti da Abbanoa, che sollecitiamo continuamente. Diverso il discorso
per la rete del gas: ne approfittiamo per posare la fibra ottica e cavidotti per i prossimi servizi, per non
tagliare di nuovo. Gli scavi sono chiusi col cemento, ora che le piogge sono finite arriverà l'asfalto».
Il Parco del Molentargius non riesce a decollare.
«Falso: aveva 20-30 visitatori al mese, ora 2000-3000. I fenicotteri nidificano. Come presidente del Parco,
ho ottenuto 20 milioni dalla Regione per renderlo più vivibile e riavviare le saline, che danno lavoro.
Poseremo sulle strade il manto ecologico. La burocrazia è tanta».
In quattro anni non avete fatto il Piano di utilizzo dei litorali.
«Sarà pronto entro l'anno. Abbiamo creato le condizioni affinché gli operatori privati si consorzino e
ottengano grandi finanziamenti».
Il commercio langue.
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«Le associazioni dei negozianti non hanno funzionato a dovere. Dobbiamo portare i giovani dai centri
commerciali alla città: per questo abbiamo ridotto la tassa sul suolo pubblico, che consentirà a pubblici
esercizi e negozi di occupare i marciapiedi senza spendere cifre folli».
Il litorale è dimenticato.
«Abito nel litorale, non ho dimenticato me stesso e gli altri. Lì i servizi costano 10-15 volte di più che nel
centro urbano e ci ostacola l'edilizia spontanea che nei decenni scorsi nessuno ha fermato. Facciamo di
tutto per garantire servizi al litorale».
Il teatro Il Nuovo è chiuso.
«Malgrado fosse stato inaugurato dal mio predecessore, ma non c'erano neanche i tramezzi. Servono altri
500mila euro e poi bisognerà affidarne la gestione: le fondazioni non si possono più fare, coinvolgeremo i
privati».
Luigi Almiento
Sistema informatico in tilt, disagi per i cittadini
Centinaia di pazienti in attesa, alcuni costretti ad aspettare per ore in piedi
Efisio Perra, disoccupato, ci prova da due settimane: «Costretto a pagare 161 euro di ticket perché non
riesco ad ottenere l'esenzione. Da giorni vado al poliambulatorio ma i computer sono bloccati».
Il suo disagio è comune ai tanti pazienti che in questi giorni si recano al poliambulatorio Asl in viale
Colombo e in via Turati per pagare il ticket, chiedere le esenzioni o sottoporsi ad analisi e visite. Colpa del
sistema informatico che è andato in tilt causando disagi e problemi. Ieri mattina la situazione era critica,
soprattutto in viale Colombo. Centinaia di pazienti in attesa, anziani e malati costretti ad aspettare per ore
persino in piedi, perché le sedie disponibili non erano sufficienti per tutti. In assenza dei computer, le
procedure in alcuni casi, sono andate avanti lentissime, con la registrazione scritta e l'assegnazione
manuale dei numeri per le prenotazioni. «Se non riuscirò a ottenere l'esenzione entro domani», aggiunge
Perra, «sarò costretto a pagare altri 161 euro. È assurdo, non ho un lavoro e per colpa di questa
disorganizzazione devo pagare di tasca mia».
Ieri mattina Tonina Sulis 78 anni è arrivata prima delle 8. Poco dopo le dieci era ancora seduta su una sedia
in attesa di poter sbrigare le pratiche: «Sto male, non posso camminare e mi fanno aspettare ore», dice,
«anche lunedì era la stessa storia». Salvatore Pilleri aggiunge: «C'è un caos tremendo. Ci hanno detto che i
computer erano guasti ma che avrebbero assegnato i numeri. Alla fine non si è risolto niente e siamo andati
via». L' Asl spiega che il disagio è circoscritto agli ultimi due giorni. « Le motivazioni del disservizio nel
funzionamento dei sistemi informatici sono da ricercare nei lavori di sistemazione dei ponteggi avvenuti
nella palazzina di via Turati, sul lastrico solare, dove è posizionato l'apparato di trasmissione dati costituito
da un ponte radio collegato con il Microcitemico di Cagliari. Il posizionamento dei ponteggi di fronte alla
parabola, ha impedito la propagazione delle onde radio. In queste ore l'apparato di trasmissione è in fase di
spostamento al fine di risolvere definitivamente il problema».
Per gli inconvenienti dei giorni scorsi, aggiungono all'Asl «erano stati già risolti». Critico anche Lucio Torru,
segretario regionale Cisnal e consigliere comunale: «Questi disagi vanno avanti da un mese e a risentirne è
tutto il distretto, che comprende anche Burcei, Sinnai e Dolianova».
Giorgia Daga
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Settimo
Metro, il treno dei desideri per i pendolari
Linea e parcheggi pronti, manca solo il “sì” del Ministero
I parcheggi sono pronti da anni, l'elettrificazione della linea ferrata è ultimata dallo scorso autunno, ma il
tratto di metropolitana di superficie destinata a collegare la stazione di Settimo San Pietro al Policlinico, alla
stazione di Gottardo e a Cagliari tarda ad essere inaugurata. Il motivo lo spiega il direttore generale
dell'Arst Carlo Poledrini: «Siamo in attesa del nulla osta ministeriale: questa è la prima tratta ferroviaria
tram-treno in Italia. Appena avremo l'okay, apriremo. La linea è pronta. Resta da realizzare solo una
fermata in territorio di Selargius, ma questo non incide sull'apertura della linea ferrata».
Il tratto di linea ferrata interessato è di quattro chilometri e trecento metri. Per elettrificare i binari, gli
stessi sui quali corrono i treni diretti al Parteolla e a Isili, sono stati spesi tre milioni di euro. Sistemata anche
la stazione di Settimo. Tutto è pronto dall'autunno scorso per ricevere i pendolari, eppure non si parte.
«Ci sentiamo beffati - dicono Francesco Pinna e Rosalba Carta, pendolari che ogni giorno viaggiano in auto a
Cagliari e a Monserrato - con la metro, Monserrato sarebbe raggiungibile in dieci minuti, Cagliari in un
quarto d'ora. Ma quando? Questa è la domanda che si pongono un po' tutti da queste parti».
Il progetto prevede il proseguo della linea ferrata sino a Sinnai e Maracalagonis. Ma i tempi di realizzazione
sembrano ancora lontani. Si è pure pensato di collegare i due Comuni alla stazione ferroviaria di Settimo,
attraverso un bus-navetta. «Per il momento - dice il sindaco di Settimo, Costantino Palmas - la priorità è la
metro». (ant.ser.)
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Sestu
Rifiuti, appalto truccato
Il pm: sindaco Pili a giudizio
Nel terremoto giudiziario anche altri amministratori e i vertici Medigas Il sostituto procuratore Marco
Cocco ha sollecitato il rinvio a giudizio del sindaco Aldo Pili e del vice Sergio Cardia, più tutti gli altri
amministratori, professionisti, soci e dipendenti della cooperativa Medigas, indagati con l'accusa di
corruzione nelle fasi dell'affidamento dell'appalto milionario per la raccolta dei rifiuti.
INTERROGATORI Non hanno dunque fugato i dubbi del pubblico ministero gli interrogatori del primo
cittadino e del suo vice, i cui nomi erano finiti nell'inchiesta della Procura e che si erano presentati nelle
scorse settimane davanti ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico, per provare a chiarire la loro
estraneità alle contestazioni. Al loro fianco sono accusati di corruzione anche l'ex assessore ai Servizi
tecnologici, Claudio Lai, il consigliere comunale Natalino Loi, l'ex responsabile dell'area tutela ambientale di
Assemini, Mauro Moledda, ma anche Stefano Floris e Giampiero Pau, rispettivamente amministratore e
dipendente della Medigas, vecchio gestore del servizio di raccolta ed il conferimento dei rifiuti a Sestu.
L'accusa per gli amministratori pubblici è quella di aver cercato di pilotare il mega-appalto da oltre 10
milioni di euro, tra il 2009 e il 2010, puntando alla riconferma della società uscente. A stilare un capitolato
d'appalto favorevole alla Medigas, secondo la Procura, sarebbe dovuto essere l'esperto Moledda
(sospettato di aver ricevuto una tangente) che, però, alla fine non riuscì ad ottenere l'affidamento diretto
dell'incarico dall'ufficio. In cambio, sempre per l'accusa, i politici avrebbero ottenuto favori sotto forma di
raccomandazioni: assunzioni a tempo di persone da loro indicate. Tra questi anche il figlio del consigliere
Natalino Loi.
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INDAGINE CHIUSA Chiusa l'indagine dal magistrato, ora gli atti sono stati trasmessi agli uffici del Gup che
dovrà fissare la data dell'udienza preliminare per decidere se accogliere o no la richiesta di rinvio a giudizio
del pm Cocco. Pronti a dare battaglia i difensori degli indagati: Alberto Filippini, Rita Dedola, Giuseppe
Andreozzi e Pierluigi Concas.
TRAFFICO DI RIFIUTI Richiesta di rinvio a giudizio anche nell'altro filone d'inchiesta da cui poi è nata
l'indagine per corruzione. L'ipotesi di reato è quello di presunto traffico internazionale di rifiuti elettronici:
vecchi pc, monitor, stampati e videogiochi, raccolti dalla cooperativa Electric'co di Assemini e destinati in
Malesia e a Hong Kong. Dopo l'indagine del Noe, coordinato dal capitano Angelo Murgia, il pm ha chiesto di
poter mandare a processo l'asseminese Massimo Fausto Pedrazzini ed i cagliaritani Alessandro Fanunza e
Alessandro Casu.
Francesco Pinna
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Selargius
Al Town Presidence l'allaccio idrico è abusivo
Abbanoa: impianto collegato al contatore del condominio La caccia ai ladri d'acqua di Selargius va avanti.
Tecnici di Abbanoa e polizia municipale procedono insieme: ieri mattina c'è stato un blitz a sorpresa al
Town Presidence e all'Hinterland hotel. Entrambe le aziende erano già finite nel mirino del gestore unico
dell'acqua. Ed era scattata la doppia denuncia per allaccio abusivo.
TOWN PRESIDENCE Nella struttura di via Sulis, a ridosso della 554, l'insegna dell'hotel è sparita, le porte
sono blindate. L'attività non sta più funzionando, ma le verifiche non si fermano. E salta fuori che
l'immobile è di proprietà di Paolo Batteta, impresario di Quartu, già finito sotto i riflettori: indagato e
assolto per l'omicidio Sarritzu nel 2008, si riforniva d'acqua dal condominio a fianco. Pratica diffusa ma non
ammessa. «Un'attività produttiva non può essere allacciata a un'utenza domestica», chiariscono dagli uffici
di Abbanoa. E peraltro non risultavano neanche pagamenti: c'è una causa legale in corso tra gli
amministratori del condominio in questione e il proprietario dell'immobile. Sotto la lente finisce anche il
ristorante-pizzeria al piano terra, attivo da due mesi. Il sopralluogo congiunto ha portato a galla l'allaccio
allo stesso condominio. Ora dovrà fare la voltura e mettere il contratto in regola.
HINTERLAND La visita a sorpresa non ha trovato impreparati i titolari dell'Hinterland Hotel. Lo strano
traffico d'autobotti non è passato inosservato: tre in tre giorni, poi nessuna fornitura per mesi. I titolari
hanno presentato le bolle di accompagnamento, le verifiche sono ancora in corso. Dal punto di vista
strutturale, l'attenzione è rivolta verso una condotta idrica della zona, a cui sono collegate una ventina di
attività. Nei prossimi giorni verranno convocati tutti i proprietari, il sospetto è che gli allacci abusivi siano
parecchi. Non si escludono colpi di scena anche se i titolari garantiscono: «Stiamo ultimando i lavori per la
separazione degli scarichi, per il resto è tutto in regola».
SCARICHI FOGNARI Il pugno duro di Abbanoa non risparmia neanche gli scarichi fognari. Sono state censite
sessantaquattro attività abusive: 34 si sono regolarizzate, 25 hanno ricevuto il sollecito, tre sono state
denunciate: il Town Presidence, l'Hinterland Hotel e il ristorante-pizzeria “Il Bivio”. I controlli vanno avanti.
Sara Marci
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Pula
Nessun attentato contro Boi: era una bravata
Pietre al candidato Nessun attentato a sfondo politico. È stato un gruppo di ragazzini che giocava per
strada a lanciare lo zainetto pieno di pietre all'interno del cortile di Barbara Boi, la candidata a sindaco della
lista “Più Pula”. Una bravata e non un atto intimidatorio dunque, che riporta la serenità nella campagna
elettorale in vista delle elezioni amministrative del prossimo 25 maggio.
A scoprirlo sono stati i carabinieri della stazione di Pula diretti dal luogotenente Alessandro Cogoni, che già
sabato mattina, dopo la denuncia verso ignoti presentata in caserma da Boi, avevano dato il via alle
indagini.
Ieri, la madre di uno dei ragazzini colpevoli di aver scagliato lo zainetto oltre il muro di cinta dell'abitazione
dei genitori di Barbara Boi, si è recata dalla candidata di "Più Pula" per presentare le proprie scuse. Un
sospiro di sollievo non solo per la stessa Boi, che comunque già prima di scoprire i responsabili di
quell'inspiegabile gesto capace fortunatamente di provocare solo lievi danni a un'auto, aveva scelto di non
abbandonare la campagna elettorale, ma anche per l'intero paese, non certo abituato a gesti intimidatori.
Intanto durante la festa di Sant'Elisio in paese, le candidate Francesca Toccori, Carla Medau e Barbara Boi,
sono state immortalate insieme al sindaco, Walter Cabasino. Uno scatto che contribuisce a riportare il
sereno nella campagna elettorale per la conquista dello scranno più alto del Palazzo di corso Vittorio
Emanuele.
I. M.
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Assemini
Tributi comunali: «Entro l'anno via da Equitalia»
Le riscossioni «Entro l'anno abbandoneremo Equitalia». L'assessore al Bilancio Giorgio Sabeddu annuncia
che la separazione dalla società più temuta d'Italia è imminente. «Alla luce della nuova pianta organica del
Comune stiamo studiando una soluzione migliore per il problema delle riscossioni - spiega - se sarà
possibile, il lavoro sarà svolto dai dipendenti del Comune mentre se le risorse umane non saranno
sufficienti ci rivolgeremo all'esterno, ma a società certificate dal Ministero con un aggio sicuramente
inferiore a quello attuale». Le imposte sui rifiuti sono rimaste nelle mani di Equitalia, ma parte delle
riscossioni è già stata sottratta alla società nel mirino di Beppe Grillo e del suo movimento.
L'EX ASSESSORE «Siamo stati noi, nell'aprile del 2011, a escludere Equitalia dalla riscossione della tassa sul
suolo pubblico e dell'imposta sulla pubblicità», spiega il consigliere comunale Pdl Rossella Manca, ex
assessore al Bilancio, «prendevano circa 20 mila euro all'anno, con un aggio del 18 per cento, e volevano
ancora più soldi. Ci siamo opposti e non abbiamo rinnovato il contratto, quelle riscossioni vengono ancora
fatte grazie a un cantiere regionale che ci ha permesso di istituire un ufficio e risparmiare quei soldi».
LE PRATICHE TARES Ma secondo l'ex assessore la mole di lavoro per la Tares è ben diversa: «Parliamo di
11500 pratiche, non bastano certo due persone». Perplessità condivisa dall'assessore Sabeddu: «La mole di
lavoro è tanta, dobbiamo capire se il personale sarà sufficiente. Ma di sicuro entro l'anno abbandoneremo
Equitalia».
Marcello Zasso
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Capoterra
Powercrop chiede i danni
«Il Comune rinunci alla causa che blocca la centrale» - Ancora fermo l'impianto a biomasse, dura reazione
della società «Se continuerete a tenere aperto questo contenzioso in sede giurisdizionale, saremo costretti
a dare mandato ai nostri legali per ottenere un risarcimento dei danni per il rallentamento della
realizzazione dell'opera e segnaleremo il comportamento dell'amministrazione comunale alla Corte dei
Conti». In una lettera inviata in Municipio, la Powercrop, società che intende costruire una centrale a
biomasse a Macchiareddu, in territorio di Assemini, mette in guardia il Comune di Capoterra. Il messaggio è
chiaro: o ritirate il ricorso presentato al Capo dello Stato (e poi al Tar) per non essere stati coinvolti nella
conferenza di servizi, o l'amministrazione pagherà i danni per aver fermato i lavori.
LA SOCIETÀ Per la Powercrop, «il ricorso presentato dal Comune sarebbe del tutto infondato e tardivo. E,
inoltre, non sarebbe corretto dire che l'amministrazione comunale di Capoterra non era al corrente dell'iter
amministrativo per la realizzazione della centrale, visto che il sindaco ha sempre fatto parte del Consiglio di
amministrazione del Cacip che ha ceduto i terreni della nostra società».
IN MUNICIPIO Tra gli anditi del Palazzo comunale di via Cagliari, quella della Powercrop suona come una
minaccia. «Sono inqualificabili e inaccettabili - dice il consigliere municipale Franco Magi - i toni con cui si è
espressa la Powercrop nei confronti di un ente pubblico. Dire inoltre che i motivi del ricorso sono infondati
è sbagliato, bisogna ricordare che per tanto tempo il Cacip è stato commissariato». Sulla stessa lunghezza
d'onda, Gigi Frau. «È un atto intimidatorio, cercano di convincere il Comune ad abbandonare la strada del
ricorso con la minaccia della richiesta dei danni», spiega Frau. «Se il Tar darà loro ragione e la centrale verrà
realizzata, vigileremo sulle emissioni prodotte da questo impianto».
IL MOVIMENTO Per Giuseppe Cabiddu, consigliere comunale e rappresentante del movimento “No
centrale a Macchiareddu” che aveva dato vita a una raccolta firme, l'intento della lettera inviata dalla
Powercrop è molto chiaro. «È un gesto intimidatorio, segnale del fatto che la società ha paura di perdere il
ricorso. Le rimostranze del Comune, non consultato nella proceduta della Valutazione di impatto
ambientale, sono legittime». Il sindaco, Francesco Dessì, attende fiducioso il giudizio del Tar. «Riteniamo di
avere tutto il diritto di difendere gli interessi dei cittadini in ogni grado di giudizio, spetterà ai giudici
risolvere la controversia».
Ivan Murgana
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