Dicembre 2014 - Corriere Artigiano

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Dicembre 2014 - Corriere Artigiano
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Fondato nel 1946
Periodico dell’Artigianato, del Commercio e della Piccola Industria
ANNO 68 - N. 8 - DICEMBRE 2014
Rilanciare le Pmi per rilanciare l’economia
Assemblea annuale per la CNA Piemonte
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Spedizione in a.p. - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004, n°46 - art.1, comma 1) - Torino - Euro 0.40 - Contiene gadget
A Restructura protagonista la «green economy»
L’edilizia sostenibile è una delle risposte alla crisi,
ma serve una nuova mentalità imprenditoriale
«Commercio News» è all’interno della rivista
Obiettivo Polonia e Moldova per il made in Italy
Opportunità per l’export e gli insediamenti produttivi
I Love IT, ventinove giorni in piazza Castello
Mostra aperta fino al 6 gennaio, ore 11-19
P
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Editoriale
5 Attualità
Assemblea annuale CNA Piemonte
6 Attualità
Crescono le imprese degli stranieri
7 Export
• Obiettivo Polonia
• Opportunità in Moldova
9 Unioni dei mestieri
• Restructura, la 27ª edizione è «green»
• I Love IT, l’artigianato a km zero
• Acconciatura, workshop al Motor Village
• CNA Alimentare al Salone del Gusto
• Patronati a rischio con la legge di Stabilità
• I piccoli editori chiedono più attenzione
• Il design fa incontrare giovani e imprese
• Reti d’impresa, cooperare per competere
21 Informazione
Impianti termici, ecco cosa cambia
24 Intervista
Franco Ramella, 45 anni d’impresa
26 Cultura e arte
Nuovo saggio per Savino Moscia
Commercio News
Inserto al centro della rivista
Tutti i diritti sono riservati. I testi, le fotografie e l’impaginazione
di questo numero non possono essere riprodotti, neppure
parzialmente, in nessuna forma senza l’autorizzazione dell’Editore.
Reg. Trib. di Torino n°78 del 21 giugno 1948
Direttore responsabile
Vitaliano Alessio Stefanoni
Collaboratori:
Manuela Pica
Sergio Enrietto
Editore
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Impaginazione
Due di 2 di Francesco Pavia
Stampa
Graf Art - Officine Grafiche Artistiche Srl
Venaria Reale (To)
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Chiuso in tipografia il 2 dicembre 2014
«
Vaccarino esorta Renzi a fare le riforme e rilanciare l’economia
Riuniti a Mirandola, luogo simbolo di un’Italia
flagellata da crisi economica e disastri naturali,
un migliaio di imprenditori associati alla CNA di tutte le regioni si
sono confrontati, anche se solo con un videomessaggio, con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. L’occasione del confronto mediatico con il Premier, lungamente atteso e ricercato, è stata l’Assemblea nazionale della CNA che si è svolta lo scorso 29
novembre all’interno di un altro luogo simbolo, questa volta della voglia degli italiani
di non mollare mai e di tirarsi su le maniche per ricominciare: un capannone industriale di 3800 metri quadri, ricostruito a
tempo di record dopo il terremoto del maggio 2012. Nel suo primo discorso all’Assemblea nazionale, dopo la sua elezione, il
Presidente Daniele Vaccarino ha detto che
la scelta di non rinchiudersi in un anonimo
centro congressi è stata a lungo pensata per
dare un segnale alle imprese e ai cittadini,
per far comprendere in modo più diretto
che l’Italia oggi è un “paese ferito nel corpo
e nell’anima”, “stordito dal ritmo dei
profondi cambiamenti impressi dalle trasformazioni dell’economia globale”, “sferzato da una crisi violenta e duratura, ormai
simile ad una matrioska che contiene cause,
che rinvia ad altre cause, il cui risultato
complessivo è recessione, stagnazione, disoccupazione, aumento del divario NordSud”. Così, i numeri dell’economia italiana
restano impietosi e lasciano posto ad un
progressivo impoverimento del paese, dei
cittadini e degli imprenditori. Un quadro
catastrofico che CNA chiede, ancora una
volta, al Governo di invertire con provvedimenti coraggiosi, partendo dalla cura del
territorio, dagli investimenti in scuola e ricerca e da soluzioni radicali a problemi endemici come i divari territoriali, la criminalità organizzata, la corruzione e l’illegalità
diffusa. Sul fronte dell’Ue, pur sottolineando la forte vocazione europeista della CNA,
Vaccarino ha chiesto senza mezze misure,
“che ne vengano forzati i limiti”, perché
“senza radicali cambiamenti il progetto economico e politico costruito intorno all’euro
rischia di naufragare”. Del resto, ha detto
ancora Vaccarino, “è sotto gli occhi di tutti
l’inefficacia delle ricette dell’ortodossia tec-
nocratica: serve un piano straordinario europeo per avviare scelte politiche orientate
alla crescita e agli investimenti”. L’Italia, in
particolare, ha un bisogno vitale di riavviare gli investimenti, scesi, dal 2007, più del
19%. E’ stremata da anni di rigore di bilancio pubblico che hanno colpito duramente il sistema produttivo, l’occupazione
e i consumi, “limitando la capacità di creare nuova ricchezza e con essa la possibilità
di ridurre la montagna del debito pubblico
che incombe su di noi”. Una vera e propria
trappola, dalla quale possiamo uscire solo se
convinceremo l’Europa a cambiare orientamento. Se molto deve fare l’Europa, altrettanto, e forse di più, deve però fare l’Italia.
“Non possiamo che sentirci sollevati dal
fatto che il Governo ha avviato il cantiere
delle riforme”. Certamente, però, le riforme
non si esauriscono mettendo la prima pietra. “E’ il momento di andare avanti con
determinazione, senza farsi frenare dalle
tensioni insite in un processo riformistico;
alimentando nel Paese il senso di una sfida
comune e condividendo obiettivi e speranze”. E in questo, un ruolo fondamentale ha sottolineato con forza Vaccarino - lo
svolgono i soggetti della rappresentanza,
nella loro funzione di aggregazione e mediazione di interessi. Una funzione preziosa
per l’intera società, ma anche per quella politica che non vuole perdere la capacità di
comprendere la complessità della struttura
sociale ed economica italiana. “Senza il
ruolo di sintesi dei corpi intermedi, la nostra società diventa sempre meno governabile e finisce con l’allontanare imprese e cittadini dalla partecipazione politica, rendendo molto più difficile la composizione
dei conflitti sociali”. Indubbiamente, il dialogo e il rapporto tra politica e forze sociali va rinnovato nelle forme e nella sostanza,
abbandonando le liturgie del passato e sterili poteri di veto. Ma anche abbandonando pregiudizi negativi, come, ad esempio,
quelli nei confronti delle Camere di commercio che vanno, sì, ripensate, riformate,
ridotte di numero, rese più efficienti, ma
non possono essere cancellate con un tratto
di penna. CNA Torino
coglie l’occasione per
augurare a tutti i Soci
imprenditori e alle loro
famiglie Buone Feste
.
n°8 - dicembre 2014
4 Attualità
Il Piemonte insegue la ripresa
Mirandola, Assemblea nazionale CNA
per testimoniare la voglia di rinascere
«
Sommario
3
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4
Attualità
Nel III trimestre 2014 la produzione industriale segna +2.3% sullo stesso periodo 2013
Il Piemonte insegue con tenacia la ripresa
Ma ogni ottimismo è prematuro: a trainare è l’export, la domanda interna è ancora piatta
P
3,3
1,8
0,9
Industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche
Industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature
Industrie alimentari
-0,6
-0,9
-1,5
Industrie meccaniche
Industrie elettriche ed elettroniche
-1,9
Industrie del legno e del mobile -4,1
Industrie dei metalli
Altre industrie
2,3
Totale
-5
La produzione industriale per settori,
variazione percentuale III trimestre
2014 su III trimestre 2013 (fonte,
Unioncamere Piemonte, 172ª Indagine
congiunturale sull’industria manifatturiera piemontese)
vinciali. La rilevazione è stata
condotta nei mesi di ottobre e
novembre 2014 con riferimento
al periodo luglio-settembre 2014
ed ha coinvolto 1211 imprese
industriali piemontesi, per un
totale di 92.219 addetti e circa
45 miliardi di euro di fatturato.
La ripresa (se di ripresa si può
parlare) rimane ad ogni modo
molto disomogenea, a macchia
di leopardo, concentrata in pochi settori e aree territoriali. La
buona performance dell’auto-
“IL MODO MIGLIORE
DI PENSARE ALLA MORTE
E’ PENSARE AI VIVI”
(Sandro Pertini)
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diamo di erogare nuovo
credito a medio lungo
termine per 170 miliardi
di euro, quasi il 10% del
Pil nazionale». Entrando
più nel dettaglio dei risultati dell’indagine congiunturale appare evidente che gli ordinativi
interni registrano una
nuova contrazione dello
0.6% rispetto al periodo
luglio-settembre 2013,
mentre quelli esteri segnano un
+1.8%. Il fatturato totale risulta
stabile, crescendo in media dello
0.3%, sostenuto dalla componente estera che segnala una variazione tendenziale del +2.2%.
L’aumento dell’output, infatti,
non coinvolge tutti i comparti
produttivi. A fronte di una crescita importante della produzione dei mezzi di trasporto
(+21.9%) e di un incremento significativo delle industrie chimica (+3.3%) e tessili (+1.8%),
si registra una stabilità dei livelli produttivi nell’alimentare
(+0.9%) e nel comparto metalli
(-0.6%). Le industrie meccaniche registrano, invece, un nuovo
calo produttivo (-1.5%), così
come quelle elettriche ed elettroniche (-1.9%). Il comparto
del legno e del mobile, già in
contrazione negli scorsi trimestri, manifesta il dato più negativo (-4.1%). La performance
del comparto manifatturiero regionale rappresenta, come di
consueto, la sintesi di andamenti territoriali molto differenziati,
con il Torinese che realizza il risultato più convincente, +5.6%
rispetto al III trimestre 2013; un
Verbano Cusio Ossola che cresce di un più modesto 1.6% e
un Novarese che segna un
+0.9%, seguiti da Biella (0.7%),
Vercelli (+0.2%), Asti (-0.3%) e
Cuneo (-0.21%), mentre Alessandria incassa una pesante frenata con un -2.6%.
21,9
Industrie dei mezzi di trasporto
dmcsas.com
n°8 - dicembre 2014
rosegue la fase di ripresa
dell’industria manifatturiera piemontese. Grazie all’ottimo
andamento del comparto dei
mezzi di trasporto, anche nel III
trimestre 2014 il tessuto imprenditoriale regionale ha manifestato complessivamente una
crescita tendenziale della produzione industriale pari a +2.3%.
La variazione positiva realizzata
nel periodo luglio-settembre
2014 segue i risultati incoraggianti registrati nei primi due
trimestri dell’anno: l’output delle imprese manifatturiere regionali era già cresciuto, infatti, del
3.5% nel I trimestre e del 4.2%
II trimestre 2014 (su base annua). Il risultato del III trimestre
2014 appare ancora più significativo se si tiene conto del fatto
che la variazione viene calcolata
rispetto al III trimestre 2013,
primo periodo di crescita della
produzione industriale piemontese dopo 7 trimestri di contrazione. Sono questi alcuni dei risultati emersi dalla 172a «Indagine congiunturale sull’industria
manifatturiera» realizzata da
Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi
delle Camere di commercio pro-
0
5
10
15
motive spiega quasi per intero il
segno positivo del dato aggregato. Altri settori (meccanica, elettronica, legno e mobile), al contrario, sono ancora in recessione.
Si conferma anche la divaricazione tra ordini esteri (in crescita) e
domanda interna (in calo). «I risultati positivi per il IV trimestre
consecutivo dell’indice congiunturale della produzione industriale in Piemonte - ha sottolineato Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest di
UniCredit - sono il riscontro di
un’economia che lentamente,
con differenza tra i diversi comparti, ma con una certa sicurezza, sta trovando la strada per la
ripresa». Una ripresa che secondo Unicredit è stata favorita anche dalle politiche adottate dalla
banca nei primi mesi di quest’anno: «C’è stata una notevole
ripresa delle erogazioni di prestiti a medio lungo termine e leasing per investimenti alle aziende piemontesi». Sul versante famiglie, Unicredit segnala il trend
positivo dei mutui casa, cresciuti, rispetto allo stesso periodo del
2013, di oltre il 155% su base
regionale. Anche Cristina Balbo,
Direttore regionale Piemonte,
Valle d’Aosta e Liguria di Intesa
Sanpaolo ha dichiarato di non
voler far mancare le risorse agli
imprenditori che hanno piani
sostenibili di sviluppo: «Nell’orizzonte del nostro Piano d’impresa, cioè entro il 2017, preve-
20
25
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Attualità
5
Rilanciare le Pmi per rilanciare il Piemonte
Il ruolo in economia della piccola impresa
Il tema è stato al centro del dibattito all’Assemblea regionale CNA, il 22 novembre
er rilanciare l’economia
piemontese e italiana occorre tornare ad investire sulla
manifattura e sulle costruzioni
edili. A sostenerlo è stata la
CNA Piemonte nel corso della
sua Assemblea annuale che si è
svolta lo scorso 22 novembre
presso Tool Box-Officine Arduino di Torino, in via Agostino da Montefeltro, luogo di
aggregazione e di scambio di
know how frequentato da giovani professionisti e imprese
innovative, simbolo di una
nuova manifattura italiana capace di unire tecnologia e saper fare. Dopo l’approvazione
all’unanimità del bilancio consuntivo 2013 di CNA Piemonte, il tema del ruolo economico della piccola impresa è
stato dibattuto nel corso di
una tavola rotonda moderata
dal vice caporedattore del Tg
Rai Piemonte Luca Ponzi, a
cui hanno partecipato tra gli
altri il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, l’onorevole Francesca
Bonomo e il Presidente nazionale CNA Daniele Vaccarino.
Il punto di partenza è noto:
l’artigianato e la piccola im-
Il relatori del dibattito pubblico moderato da Luca Ponzi (foto Alessandro Falzone)
presa piemontese sono una
grande risorsa che conta un
numero impressionante di attività e addetti. Le aziende fino
a 49 dipendenti pesano per il
98% del totale delle imprese
attive e per il 46% del totale
degli occupati piemontesi, per
un valore assoluto di 417 mila
unità lavorative. Queste imprese, tuttavia, come hanno
evidenziato il Presidente e il
Segretario della CNA Piemonte, Franco Cudia e Filippo
Provenzano, devono essere
portate al centro di politiche
industriali serie, perché è da
queste imprese che occorre
partire per rilanciare l’economia piemontese e italiana. Og-
gi assistiamo, invece, ad una
politica miope sul fronte del
credito bancario che continua
a penalizzare i «piccoli», ad
una scarsa attenzione alle dinamiche involutive dell’edilizia (-60 mila addetti dal 2009
ad oggi) e alla crisi delle piccole imprese del comparto manifatturiero, stritolate dai meccanismi della subfornitura (tra
cali delle commesse e difficoltà
di incasso). Il 70-80% delle
piccole imprese piemontesi
opera nelle varie filiere della
subfornitura senza uno sbocco
diretto sul mercato dei prodotti e dei beni strumentali. Queste aziende rischiano, in particolare, di rimanere estranee al-
le innovazioni tecnologiche in
atto che presto faranno irruzione nei processi produttivi,
producendo ulteriori cambiamenti nel modo di progettare
e produrre. Un esempio sono
le applicazioni industriali della
stampa 3D oggetto di sperimentazione al Tool Box, ma
più in generale occorre lavorare per avvicinare la piccola imprese al mondo «digitale» nel
suo insieme e ai consumatori.
Fondamentale per il rilancio
dell’economia piemontese saranno, da un lato il reale utilizzo, e a misura di artigianato
e Pmi, dei fondi europei per il
periodo 2014-2020 e, dall’altro, l’attivazione di politiche a
sostegno della internazionalizzazione, mentre il sistema bancario dovrà studiare misure
concrete a sostegno di questi
processi per sostenere la riconversione delle piccole imprese.
Al termine dell’incontro, gli
imprenditori, i relatori e gli
ospiti intervenuti sono stati
accompagnati in una visita
guidata al Tool Box che ospita
anche un importante spazio di
coworking per imprese innovative (al.st).
n°8 - dicembre 2014
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IMP_Corriere_dicembre_2014_imp.CORRIERE marzo 05 01/12/14 12.20 Pagina 6
6
Attualità
Le imprese condotte da immigrati crescono
Oltre 38 mila in Piemonte, +4.5% dal 2011
Lo dice il rapporto nazionale Idos-CNA che evidenzia il calo delle aziende degli italiani
n°8 - dicembre 2014
L
e imprese degli stranieri
creano occupazione stabile nel nostro paese e coprono
spazi di mercato che le imprese degli italiani non hanno più
voglia di coprire, proponendosi non solo ai consumatori
stranieri ma anche ai connazionali. Si tratta del resto di
aree di mercato non sempre
marginali e spesso profittevoli,
tanto che negli ultimi anni le
imprese create dagli stranieri
hanno conosciuto un trend di
sviluppo importante e decisamente in controtendenza rispetto alle imprese degli italiani, quasi come se la crisi non le
stesse toccando. La presentazione a Torino, lo scorso 27 ottobre, del rapporto «Immigrazione e Imprenditoria 2014»,
presso la sede di CNA Piemonte, a cura del Presidente e
del Segretario Franco Cudia e
Filippo Provenzano, è stato il
pretesto per parlare di un fenomeno economico ancora
poco considerato dall’opinione pubblica ma che ha ormai
assunto proporzioni enormi.
Lo dicono i numeri. Secondo
il rapporto, realizzato dal centro studi e ricerche Idos di Roma in collaborazione con
Unioncamere, CNA nazionale, Camera di commercio di
Roma e Money Gram, in Italia
(fonte 2013) ci sono 497 mila
imprese guidate da un cittadino non nato in Italia. Come
ha spiegato Giuseppe Bea di
Idos, «nel 2002 quando CNA
fece il primo censimento nazionale delle imprese degli
stranieri, partendo da alcune
esperienze di avviamento
d’impresa per stranieri sperimentate da alcune CNA locali
tra cui la CNA Torino con il
progetto Dedalo, il fenomeno
interessava appena 56 mila
aziende». E se sul territorio
piemontese risultano comples-
Foto di gruppo dei relatori della tavola rotonda (foto Alessandro Falzone)
sivamente registrate 454.613
imprese (-2.8% rispetto al
2011, quando si avvicinavano
a quota 468 mila), le imprese
straniere ammontano ormai a
38.704 con un +4.5% rispetto
al 2011, quando erano poco
più di 37 mila e un’incidenza
sul totale che pesa per l’8.5%,
con punte che sfiorano il 10%
nelle province di Torino e Novara, cui fanno da contrappunto Biella (5.4%) e Cuneo
(5.5%). La partecipazione
delle donne all’imprenditoria
straniera in Piemonte si traduce in 8636 attività, pari al
22.1% del totale. Sempre
con riferimento al quadro
piemontese, le imprese straniere individuali rappresentano l’84.4%, un dato più alto
di quello nazionale (81%), dove tra l’altro si evidenzia una
crescita tra il 2011 e il 2013
delle società di capitali
(+13.7%) e delle società di
persone (6.8%). Anche se le
imprese degli stranieri, sia a livello nazionale che locale, appaiono fortemente concentrate in attività a bassa intensità
di capitali ed in particolare nel
commercio (35.2%) e nelle
costruzioni (25.4%) sta lentamente crescendo la struttura
di queste imprese. In Piemonte, le collettività estere più rappresentate tra i titolari di una
ditta individuale sono, nell’or-
dine, quelle dei romeni (con il
25.2% del totale), le cui attività unipersonali si concentrano per oltre i 3 quarti (76.1%)
nella provincia di Torino, cui
seguono Alessandria (6.8%),
Cuneo (5.8%) e Asti (3.2%);
dei marocchini (22.1%) e degli albanesi (10.3%). A livello
nazionale il 77% del totale
delle imprese degli stranieri è
fatta da cittadini non comunitari (solo il 22.1% appartengono a paesi Ue); per la precisione, il 39% provengono da paesi europei, il 31.5% dall’Africa, il 22.3% dall’Asia e il 6.8%
dalle Americhe; tra i paesi più
rappresentati ci sono nell’ordine il Marocco (15%), la Romania (11.5%), la Cina
(11.2%) e l’Albania (76%).
Tornando al Piemonte, i dati
di flusso mostrano che in regione la differenza tra le imprese straniere registrate nel
corso del 2013 (4902) e quelle
cancellate durante lo stesso
anno (3940) determina un saldo positivo di 962 unità, equivalente a un incremento netto
annuo del 2.5%. Il Piemonte
ha ospitato circa un quarto di
tutte le nuove imprese straniere nate nel Nord Ovest durante il 2013, ma poco meno di
un terzo (30.9%) di tutte
quelle ivi cessate nello stesso
periodo: ciò vuol dire che la
mortalità imprenditoriale stra-
niera del Nord Ovest si concentra nel territorio piemontese in misura proporzionalmente più alta della corrispondente natalità. Durante la presentazione dei dati sono state
ascoltate anche le testimonianze di Daniel Robu, sarto torinese, socio CNA, nato in Romania, e di Nicola Scarlatelli,
Presidente CNA Torino, titolare di un’azienda metalmeccanica di Rivoli che dà lavoro a
molti stranieri. Robu, in Italia
dal 1999, a 26 anni, già sarto
in Romania, è oggi titolare di
un’avviata sartoria. «In Italia
ho realizzato il mio sogno», ha
detto Robu, evidenziando la
forte motivazione che spinge
gli stranieri a fare impresa nel
nostro paese. Scarlatelli, su 28
dipendenti ne ha 10 stranieri
provenienti da 6 paesi diversi.
Il primo lavoratore straniero è
un cittadino marocchino che
lavora in azienda ormai da oltre 20 anni «Mi venne presentato a metà anni ‘90 quando
già cominciava a farsi sentire la
mancanza di manodopera specializzata. C’erano alcuni lavori, anche qualificati e ben pagati, che gli italiani non volevano più fare, per inseguire il
sogno di una laurea». Dall’Ufficio Pastorale Migranti dell’Arcidiocesi di Torino è però
stata mostrata anche l’altra
faccia dell’imprenditoria straniera: quella di chi non ce l’ha
fatta, di chi dopo aver aperto
con fatica una partita Iva con
la speranza di un’integrazione
sociale ed economica ha perso
tutto, anche il diritto alla salute, ad un alloggio popolare, al
permesso di soggiorno e cerca
ora aiuto alla Caritas (al.st).
Copia del rapporto «Immigrazione e Imprenditorialità
2014» è disponibile presso la
CNA Piemonte, in via Roma
366, Torino.
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Attualità
Export
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I referenti dello studio Rsm Poland Kzws ospiti in CNA per un incontro con le imprese
Obiettivo Polonia per il made in Italy
Pil in crescita e buona capacità di spesa rendono questo paese interessante per l’export
P
oznań, con oltre 550 mila
abitanti, è la quinta città più
grande della Polonia e un importante punto di transito tra Berlino e Varsavia, ed è considerata la
seconda città più prospera del
Paese. Poznań e la Polonia sono
stati al centro di un partecipato
incontro organizzato da CNA
Produzione in collaborazione con
lo studio Rsm Poland Kzws rivolto alle imprese dei settori food,
fashion, home e metalmeccanica.
All’incontro, moderato dal responsabile dell’Ufficio export
CNA Stefano Busi, erano presenti il Presidente di CNA Piccola industria Bruno Scanferla,
Bartosz Miłaszewski e Piotr
Nowatkowski dello studio Rsm
Poland e il suo partner italiano,
Marcello Rabbia, l’avvocato Monica Rosano dello studio legale
Comba e Associati di Torino, Ai-
La testimonianza di Gianpaolo Bon,
titolare della Fgi Srl, società metalmeccanica di Beinasco che ha creato
un’unità locale vicino a Poznań; accanto, l’avvocato Monica Rosano dello
studio legale Comba e Associati durante il suo intervento
da Shiroka del Ceipiemonte e Nicola Garofalo di Unicredit Banca.
Significativa la testimonianza dell’imprenditore di Rivoli Giampaolo Bon, Socio CNA, che alcuni anni fa, in un momento difficile per la sua impresa, su suggerimento di Scanferla che da anni
operava sul mercato tedesco, ha
aperto un’unità locale a 70 chilometri da Poznań vicino al confine
tedesco. Oggi l’azienda conta 20
dipendenti in Italia e 20 in Polonia e gode di buona salute. In Polonia, Bon ha avuto pieno sostegno dalle amministrazioni locali
ed è stato aiutato a trovare lo stabilimento adatto alle sue esigenze. Sono molti i fattori che rendono appetibile la Polonia per gli
imprenditori italiani, partendo
dal fatto che si tratta di un paese
dell’Ue che conserva tuttavia la
propria moneta nazionale, molto
stabile, lo złoty polacco, con la
possibilità di sfruttare l’effetto
cambio nelle operazioni di import-export. Il Pil, inoltre, cresce
ancora, nonostante la crisi, e nel
2003 si è registrato un +1.6% sul
2012 (-1.9% in Italia). Il salario
medio lordo di un dipendente è
di 975 euro (settembre 2014) e il
Pil pro-capite è pari a 10.129 euro. Questo significa che i polacchi,
circa 40 milioni di abitanti, hanno
una buona capacità di spesa che
unita alla passione per il made in
Italy fa della Polonia un luogo
ideale sia per delocalizzare che per
esportare prodotti italiani di qualità. E’, infine, possibile appoggiarsi alla controllata di Unicredit, la
Bank Pekao, secondo istituto di
credito del paese (al.st). Info: Ufficio Export CNA, Stefano Busi,
[email protected]
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Export
La CNA incontra l’Ambasciatore italiano in Repubblica Moldova, Enrico Nunziata
Viaggio a Chisinau per nuovi business
Basso costo del lavoro e opportunità di vendita per i prodotti made in Italy di qualità
È
n°8 - dicembre 2014
una torinese l’italiana dell’anno in Repubblica
Moldova. Matilde Borghese,
imprenditrice di Moncalieri, e
amministratore delegato della
Romina Cablaggi Srl con sede
ad Albinetul Vechi nel nordovest della Repubblica Moldova, a metà strada tra Balti e il
confine con la Romania, ha ricevuto lo scorso 14 novembre
a Chisinau il «Premio Italia
2014», istituito dalla Camera
di commercio e industria moldo-italiana (Ccimd) con il patrocinio dell’Ambasciata italiana in Repubblica Moldova e
della municipalità di Chisinau. Attiva nell’indotto dell’automotive, la Romina Cablaggi Srl è stata costituita nel
2006 quando contava appena
60 dipendenti che oggi sono
diventati 460 con un progetto
di espansione dello stabilimento che dagli attuali 3660 metri
quadri arriverà nel 2015 a ben
6 mila metri quadri. Alla premiazione era presente anche
una delegazione torinese coordinata dalla referente piemontese della Ccimd, Raluca Dumitriu Buzatu, composta da
imprenditori e professionisti
Quote tessera
QUOTE ASSOCIATIVE CNA
TORINO ANNO 2015. Nel
corso della Direzione provinciale di CNA Torino del 5
novembre scorso sono state
deliberate le quote tessera
per l’anno 2015: a) ditta individuale, 195 euro; b) società di persone con non più
di due soci, 221 euro; c) società di persone con più di
due soci, 247 euro; d) società
di capitali, 260 euro; e) piccola industria, 400 euro; f)
CNA In Proprio, 100 euro.
La delegazione piemontese a Chisinau
accolta nella residenza dell’Ambasciatore italiano Enrico Nunziata, al centro
della foto, accanto all’imprenditrice
Matilde Borghese, «Premio Italia 2014»
operanti nei settori degli accessori moda, del design e dei servizi alle imprese e da un rappresentante della CNA Torino. Al termine della cerimonia
del Premio Italia, la delegazione subalpina è stata accolta
nella residenza a Chisinau dell’Ambasciatore italiano, Enrico Nunziata, che ha dato ampia disponibilità alla CNA Torino a collaborare per favorire
il business delle piccole imprese in Repubblica Moldova,
proponendo di lavorare insieme per una possibile partecipazione di aziende torinesi alla
Business Week 2015 in programma, come ogni anno, nel
mese di marzo a Chisinau. La
missione a Chisinau ha consentito alla delegazione torinese di rafforzare i rapporti con
la Camera di commercio moldo-italiana, avviati in occasione del business forum che si è
svolto nel capoluogo piemontese il 30 settembre e 1° ottobre scorsi, approfondendo le
opportunità di business che la
Repubblica Moldova può offrire alle imprese italiane inte-
ressate sia all’apertura di unità
produttive che all’affidamento
di lavorazioni conto terzi, ma
anche più semplicemente alla
commercializzazione di prodotti di qualità nei settori dell’alimentare e della moda. A
questo proposito, da poco più
di un anno, si segnala che la
terza settimana di ogni mese la
Camera di commercio moldoitaliana mette a disposizione
delle imprese italiane del comparto alimentare uno spazio
espositivo nel centro commerciale Mall Dova, una delle
strutture più moderne e frequentata a Chisinau. Si tratta
dell’unico centro commerciale
allineato agli standard europei,
con quattro piani di negozi e
ristoranti dove sono già presenti numerosi marchi italiani
come Benetton, Primigi, Cucine Lube, Sisley, Motivi. Sono disponibili 150 metri quadri per 5 giorni consecutivi
ogni mese, frazionabili tra più
aziende. Il prodotto non può
essere venduto direttamente
dall’azienda espositrice che
può però farlo assaggiare per
sondare l’interesse dei consumatori e prendere accordi con
distributori locali attraverso
appuntamenti B2b organizzati
dalla stessa Camera di commercio. Per le imprese del set-
tore moda si possono, invece,
organizzare eventi B2b all’interno di hotel di lusso come
per esempio il centralissimo
Leogrand. Come ha spiegato il
Presidente della Ccimd, Mauro Salvatori, «statisticamente
parlando, la Repubblica Moldova è un paese povero dove il
salario medio è inferiore ai
200 euro al mese, ma dove le
rimesse di denaro dall’estero
rappresentano un fenomeno
socio-economico degno di nota che pesa per il 52% del Pil
nazionale (anche se il fenomeno
si sta ridimensionando a causa
della crisi, ndd)». Di interesse
per le imprese italiane è certamente il fatto che è possibile
esportare in conto lavorazione
in Repubblica Moldova tutti i
componenti che servono per
fare un prodotto finito (bottoni, pelli, tessuti, fibbie, etc)
destinato al mercato italiano.
Si segnala, inoltre, che dal 1°
gennaio 2015 vi sarà un abbattimento graduale dei dazi verso i paesi dell’Ue. I terreni
agricoli non possono essere acquistati direttamente da un
cittadino straniero, ma tutti gli
altri terreni e fabbricati possono essere liberamente acquistati. In Repubblica Moldavia
ci sono anche numerose zone
libere dove è possibile praticare operazioni di import-export
senza l’applicazione dell’Iva.
In queste zone si può acquistare o affittare un capannone industriale a costi bassissimi (affitto medio di 1 euro-1.5 euro
al mq). A Giurgiulesti (vicino
a Galati, Romania), nel sud
della Moldova, c’è anche un
porto sul Danubio che consente di risalire rapidamente il fiume verso la Germania (al.st).
Per ulteriori informazioni: Ufficio Export CNA, Stefano Busi, tel. 011.1967.2103, [email protected]
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Unioni dei mestieri
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La green economy può salvare l’edilizia
La sfida della CNA a Restructura 2014
Talaia: «Serve nuova mentalità, ma è possibile contrastare la crisi e difendere il lavoro»
uindicimila presenze, 300
espositori di cui 8 start up e
quasi 170 convegni professionali.
Sono questi i numeri più importanti della 27ª edizione di Restructura, il salone della riqualificazione,
del recupero e della ristrutturazione edile che si è svolto all’OvalLingotto Fiere di Torino dal 27 al
30 novembre, con l’obiettivo di
rendere testimonianza attiva di
un’idea di sviluppo del comparto
per gli anni a venire in chiave
green. L’edilizia sostenibile è stato il
tema portante di questa edizione di
Restructura che ha visto la CNA
Costruzioni protagonista con molti progetti di filiera avviati negli anni scorsi e giunti proprio quest’anno a maturazione, partendo da upToGreen sviluppato in collaborazione con la Camera di commercio
di Torino. L’apertura ai mercati
esteri è stato un altro dei motori di
Restructura, grazie al ruolo di Ceipiemonte che ha organizzato un ciclo di seminari sul tema
dell’»Energy Environment and
building» che ha coinvolto imprese
provenienti da Libano, Lussemburgo, Brasile, Tunisia, Malta, Egitto,
Lituania e Marocco e 50 aziende
piemontesi con un’agenda di 120
incontri B2b. CNA Torino ha invece organizzato un seminario sulla
filiera delle costruzioni nella regione della Moravia, Repubblica Ceca, in collaborazione con la Camera di commercio Italia-Repubblica
Ceca di cui è socia dal 2014. In un
momento di grande difficoltà per il
settore delle costruzioni, sia per i
lavoratori dipendenti che per i titolari d’impresa, Restructura è stata
anche luogo di manifestazioni di situazioni di disagio. L’inaugurazione del salone ha così coinciso con
una protesta dei lavoratori della filiera delle costruzioni piemontesi
che si sono assiepati ordinatamente
di fronte all’Oval. Una piccola delegazione di manifestanti è stata accolta su invito dell’assessore regionale all’Artigianato Giuseppina De
Santis al convegno inaugurale, dedicato alle politiche di sviluppo sostenibile per la filiera piemontese
delle costruzioni, convegno che ha
rino, Andrea Talaia. «Siamo consapevoli del fatto che le costruzioni
hanno fortemente sofferto in questi anni di crisi», ha detto l’assesso-
I relatori della prima parte dei lavori
del convegno inaugurale di Restructura con al centro l’assessore regionale
Giuseppina De Santis e il vice Presidente della Camera di commercio di Torino
Andrea Talaia
re De Santis, assicurando che la Regione «sta cercando di capire quali
provvedimenti è possibile adottare
per invertire la spirale negativa che
ha colpito imprese e lavoratori». E
proprio l’edilizia sostenibile, con le
sue certificazioni internazionali,
può rappresentare secondo CNA
Costruzioni una delle risposte più
promettenti alla crisi e in questo
senso l’Associazione sta lavorando
visto tra gli altri la partecipazione
del Presidente di CNA Piemonte
Franco Cudia e del vice Presidente
della Camera di commercio di To-
da un paio d’anni per diffondere
una nuova cultura d’impresa tra artigiani e Pmi del comparto, attraverso il progetto upToGreen che ha
già permesso di formare un centinaio di imprenditori e professionisti. «Del resto, il settore dell’edilizia», ha detto Talaia, «accompagna
da sempre le trasformazioni sociali
del paese e se da un lato non poteva che essere travolto dalla crisi dei
consumi in atto, dall’altro ha oggi
l’opportunità di cavalcare la green
economy che certamente è uno dei
fenomeni economici più interessanti apparsi al nostro orizzonte»
(al.st). Sul numero di gennaio-febbraio di Corriere Artigiano verrà fatto un resoconto completo sulle attività di CNA Costruzioni a Restructura e verrà pubblicato l’elenco dei
vincitori dei concorsi di abilità promossi dalla CNA.
A Torino la prima banca dati sui tessuti
Digitalizzati 40 mila campioni, consultabili da imprese e creativi
A
mplificare la capacità di progettazione dei creativi e delle
imprese e dare agli studenti degli
istituti di design un potente strumento di formazione. E’ questo in
estrema sintesi il senso del progetto
«Universo Tessuto» ideato da Consolata Pralormo da un’idea di Silvia
Pagliai, progetto che consentirà presto di consultare in formato digitale
oltre 40 mila campioni di tessuto.
Una memoria storica che consentirà
di tramandare il sapere e non disperdere un patrimonio inestimabile di campioni di tessuto e disegni,
creando al contempo nuove opportunità di business a imprese, creativi, ricercatori. La catalogazione dei
campioni è in corso, presso la sede
dell’Associazione Universo Design,
nella sede di via Bertla 47, presso la
onlus Pia Opera Cucina Malati Poveri, nel rispetto del criterio della si-
milarità (quini non temporale e
non per stilista) che consente la
massima usabilità di questa banca
dati per lo sviluppo di nuova creatività. Fondamentale a questo proposito è stato l’apporto tecnologico del
Politecnico di Torino per creare un
software capace di interpretare questa esigenza di archiviazione delle
informazioni disponibili, ideato
dalla società di propria emanazione
Ithaca. Ithaca si occupa di emergenze ambientali. Concretamente, acquisisce immagini della terra dai satelliti per cercare aree esondate o
terremotate. La tecnologia però si
prestava ad altri utilizzi: per esempio, per la catalogazione tessile. Determinante è stato il contributo economico di enti e Istituzioni tra i
quali vanno citate la Camera di
commercio di Torino, la Fondazione Crt e Reale Mutua Assicurazioni.
Il progetto ha anche coinvolto gli
istituti formativi torinesi Forma-rete, Passoni, Ghirardi e le Scuole tecniche San Carlo. Il lavoro di catalogazione dei materiali sta dando lavoro a 11 giovani disoccupati o in
cassa integrazione attraverso il progetto «Reciproca solidarietà e lavoro
accessorio» della Città di Torino, sostenuto dalla Compagnia di San
Paolo. Dal mese di gennaio sarà
possibile iniziare la sperimentazione
con artigiani e studenti per testare
l’usabilità dei tessuti catalogati. Del
resto, il progetto si autososterrà con
gli abbonamenti di coloro che vorranno consultare la banca dati. Le
scuole, avranno invece accesso gratuito. «Si tratta di un importante
strumento di lavoro per Torino che
rilancerò la città per un nuovo ruolo nel mondo della moda», ha detto
Consolata Pralormo (al.st).
n°8 - dicembre 2014
Q
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Unioni dei mestieri
A Torino, in piazza Castello 165, fino al 6 gennaio, ritorna l’artigianato a km 0
I Love IT, lo stile italiano protagonista
Ventinove giorni di apertura, ore 11-19, con 26 espositori e un annullo postale celebrativo
D
n°8 - dicembre 2014
al 4 dicembre 2014 al 6
gennaio 2015, in piazza
Castello 165, nella Sala Mostre
della Regione Piemonte, ritorna
per il quarto anno consecutivo la
mostra-evento «I Love IT, 100%
Stile ITaliano» nata nel 2011 per
la promozione della manifattura
italiana indipendente nei tre settori portanti del made in Italy:
food, fashion, home. L’evento,
nato dalla collaborazione delle
tre Confederazioni artigiane torinesi CNA Casartigiani e Confartigianato, è sostenuto dalla Regione Piemonte nell’ambito delle
iniziative a favore della promozione dell’artigianato piemontese
e si svolgerà in un’area coperta di
circa 500 metri quadri nel cuore
del centro storico di Torino. Venticinque aziende artigiane, molte
delle quali contraddistinte dal
marchio regionale dell’Eccellenza
Il manifesto dell’edizione 2014 di «I Love IT» in piazza Castello a Torino
Artigiana, e una collettiva di artisti torinesi (Varrè Vittorio, Elisa
Donetti, Aleandro Roncarà) proporranno al pubblico torinese ma
anche ai tanti turisti che frequentano il centro storico nel periodo
natalizio una selezione di prodotti tipici alimentari, accessori moda e capi d’abbigliamento esclusivi e soluzioni per l’arredo della
casa di alta qualità. Sono ventinove i giorni di apertura al pubblico, con orario continuato 1119. Molti gli eventi che animeranno la mostra: degustazioni
gratuite di prodotti tipici, caffè e
birre artigianali, proiezioni di filmati sulle produzioni alimentari.
Sono previste anche la presentazione di un volume sulle tecniche
di promozione della piccola impresa e la visita, sabato 13 dicembre, di Sedat Bornovali, curatore
dei restauri di Casa Garibaldi a
Istanbul. La mostra sarà chiusa il
15, 25, 26 e 31 dicembre e il 1
gennaio. All’inaugurazione della
mostra, lo scorso 4 dicembre,
erano presenti il Presidente di
CNA Torino Nicola Scarlatelli, il
Presidente di Casartigiani Torino
Claudio Bongiovanni e il Presidente di Confartigianato Torino
Dino De Santis. In collaborazione con Poste Italiane sono state
create una cartolina e un annullo
speciale per i collezionisti filatelici. Una postazione di Poste Italiane sarà disponibile per tutta la
giornata di giovedì 4 dicembre
all’interno della mostra (al.st).
Informazioni: CNA Torino, tel.
011.1967.2152, [email protected] - www.ilove-it.org
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Unioni dei mestieri
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L’acconciatura delle donne che verrà:
i nuovi tagli della collezione 2014-15
Evento professionale per acconciatori firmato CNA Benessere, l’Oreal e Giordano Srl
nuovi tagli moda
dibile e unico: lo stidella collezione
le ageless. Ageless è la
2014-2015 sono stati
generazione di chi ha
i grandi protagonisti
uno stile trasversale e
di un evento esclusivo
senza età, contempopromosso dalla CNA
raneo, che dona seTorino che si è svolto
duttività mentale e
lo scorso 20 ottobre al
fisica alla ragazza e
Fiat Motor Village di
alla signora. CompaTorino. L’iniziativa è
gnia della Bellezza ha
stata sviluppata dai La pedana del Fiat Motor Village di Torino trasformata per l’evento presentato la nuova
Fratelli Giordano Srl,
collezione «Io camazienda associata specializzata pagamento, una porzione del ne- bio» che propone i seguenti tagli:
nella commercializzazione di gozio per svolgere regolarmente a) il nuovo corto, Garçonne (eleprodotti professionali per l’ac- la propria attività. Questo tra- gante e Bohemien, scomposto in
conciatura, in collaborazione guardo, lungamente atteso e per- linea retta sugli occhi e nuca sofcon CNA Benessere, l’Oréal e seguito dalla CNA, rappresenta fice); Pixiebob (a due livelli, il
Compagnia della Bellezza par- una risposta concreta al contra- primo a taglio laser frontale netrucchieri. All’incontro hanno sto del lavoro sommerso e alle to e privo di sfrangiature, scopre
partecipato quasi cinquecento esigenze di tanti titolari di parti- metà orecchio; il secondo delioperatori del settore, di cui mol- ta Iva che a causa della crisi han- nea il girocollo della nuca); b) il
ti associati CNA. In apertura no dovuto cessare la loro attività nuovo medio, Long Bob (una lidello show è intervento il Presi- e che attraverso questa formula nea asimmetrica del taglio e neldente di CNA Benessere Pie- possono reinserirsi in modo re- le sfumature di colore, basetta
monte, Giuseppe Sciarrino, che golare sul mercato del lavoro hair tattoo e accoppiata con la
ha sottolineato l’importanza del- professionale. Nata nel 1992, giusta frangia-ciuffo di qualsiasi
la formazione professionale con- dall’idea di Salvo Filetti e Renato lunghezza); Posh Punk (il taglio
tinua e invitato le aziende a ser- Gervasi, Compagnia della Bel- fluxus è corto, pixiebob, davanti
virsi della nuova forma di con- lezza rappresenta lo stile italiano e «zazzera» allungata dietro; glatratto tra imprese definito «affit- nel mondo. Il brand più amato e mour misto a grinta anni 80; fieto di poltrona» che consente al gettonato dalle donne e dalle ra ed irriverente la donna posh
titolare di un salone di acconcia- giornaliste, sempre presente sui punk; stile forte e dissacrante); c)
tura di mettere a disposizione, a media grazie allo stile inconfon- il nuovo lungo, Bangs & Waves
(lungo sensuale ed elegante, con
una scalatura alle punte tale da
Operativo il nuovo sito web www.ilportaledellautoriparatore.it
creare lo styling «waves» naturale
e voluminoso al punto giusto,
accessoriato da una frangia «denCNA Autoriparazione ha completato il restyling del sito web deditelè» lunga e merlettata); Long &
cato ai professionisti del mercato dell’assistenza, manutenzione e riWaves (lungo audace dalla cultuparazione veicoli. Il portale www.ilportaledellautoriparatore.it rapra rock; una scalatura grintosa a
presenta per CNA un «nuovo modo» di essere Associazione di imtre livelli, una silhouette verticaprese, testimonia la volontà e l’impegno di entrare nello specifico dei
lizzata e punte multi direzionali).
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loro agire quotidiano e accompagnarle nel processo di crescita sia inai quattro hair stylist componendividuale che attraverso la costruzione di reti. In questo portale, il
ti dell’Artistic Team di Companetwork nazionale delle imprese indipendenti dell’autoriparazione
gnia della Bellezza: Roberto Nache si riconoscono nelle politiche e nelle strategie di CNA trova
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nopoli, Patrizia Piscitello (make
market, trova servizi e prodotti che aiutano a migliorare le perforup artist, Teresa Musarra; regia,
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n°8 - dicembre 2014
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Unioni dei mestieri
Al Salone del Gusto l’artigianato vincente
CNA Torino promuove le specialità locali
Organizzate degustazioni di birra e assaggi di pasta fresca, empanadas, gelato e salse
n°8 - dicembre 2014
S
i è concluso lunedì 27 ottobre il Salone del gusto di
Torino, giunto alla sua nona
edizione. Anche in questa edizione sono stati tanti gli appuntamenti e le degustazioni
realizzate presso lo stand della
Camera di commercio di Torino. In particolare, CNA Alimentare Torino è stata protagonista di due appuntamenti
molto partecipati ed interessanti. Domenica 26 ottobre si
è svolta la degustazione congiunta CNA-Coldiretti Torino. A questo appuntamento
hanno partecipato tre aziende
associate, molto diverse tra loro ma accomunate dall’attenzione alle materie prime utilizzate ed alla qualità dei prodotti realizzati. Empanada Hilda,
gastronomia argentina con sede a Pinerolo, ha presentato il
proprio prodotto di punta, le
empanadas, appunto, fatte con
materia prima rigorosamente
italiana: un prodotto argentino
dal cuore italiano, come amano dire i titolari. Alle empanadas sono seguite le alfajores, un
dolce tipico della tradizione argentina, anche in questo caso
con materia prima italiana.
Empanadas Hilda partecipa da
tempo ai mercatini domenicali
di Campagna Amica a Torino
ed i produttori di Coldiretti
sono diventati fornitori della
gastronomia. E’ poi stata la
volta delle salse «Natura è Piacere» dell’azienda Tuttovo Srl
di Rivoli, Cascine Vica. In
questo caso, l’abbinamento è
avvenuto direttamente con
un’impresa agricola aderente a
Coldiretti che ha fornito le verdure di stagione in abbinamento. Il prodotto proposto in
degustazione è stata la bagnacauda, tipica della tradizione
piemontese. La bagna cauda di
«Natura è piacere» è preparata
con materie prime di altissima
i Maestri
Il tavolo dei protagonisti della degustazione della birra: da sinistra Simone Monetti di Unionbirrai e i produttori di birre artigianali locali Davide Zingarelli, Guglielmo Pepe, Mauro Mascarello e Beppe Allasia durante l’incontro promosso da CNA Alimentare
qualità e con un esclusivo processo produttivo che la rende
leggera e perfettamente digeribile, anche a chi è intollerante
all’aglio. Questa preparazione
straordinaria è stata messa a
punto con la preziosa consulenza di un famoso chef piemontese: Renato Dominici.
L’appuntamento ha permesso
anche di proporre in degustazione una novità assoluta: la
bagnacauda vegana. Una chicca di nuovissima sperimentazione che rende chiaramente
l’idea di come l’azienda Tuttovo sia caratterizzata non solo
dall’elevata qualità delle proprie produzioni, ma anche dall’attenzione alle diverse abitudini alimentari, ed alle intolleranze alimentari (per scoprire
la varietà delle loro produzioni
si consiglia di visitare il sito
www.naturaepiacere.it). La degustazione si è poi conclusa
con il gelato. La gelateria che
ha proposto una degustazione
assolutamente di stagione è
Nevedarance, azienda di Caluso con sede in piazza Ubertini.
Si tratta di una attività artigianale molto giovane, diretta da
due appassionate del gusto.
Nonostante la recentissima costituzione (due anni), l’azienda
ha già ottenuto il riconoscimento di Maestri del Gusto.
L’elemento caratterizzante della loro produzione è lo stretto
legame con il territorio. In particolare, le titolari collaborano
da sempre con i produttori
agricoli aderenti a Campagna
amica per l’acquisto dei prodotti di base di cui sono fatti i
loro gelati. Ciò ha fatto sì che
la gelateria sia tra le attività artigiane segnalate da Campagna
Amica. Oggetto della degustazione è stato un gelato alle castagne con crema di cachi, prodotti di stagione. Come ha
detto Alessia Torselli, una delle
titolari, la gelateria ha come filosofia quella di realizzare prodotti il più naturali possibile:
«L’eccellenza del territorio,
frutta fresca di stagione a km
zero, latte e panna di alta qualità, uova bio, yogurt, caffè arabica, cioccolato e nessun colorante e conservante». L’appuntamento di lunedì 27 ottobre,
invece, ha visto come protagonista la birra, rigorosamente
artigianale. Lo slogan dell’incontro è stato «Gus.to birra,
produzioni del territorio e birra artigianale tra Torino e la
Valle di Susa» e le degustazioni
sono state organizzate da CNA
Torino e Casartigiani Torino.
8
I MAESTRI DEL GUSTO
2015-2016. Domenica 19
ottobre, presso il Centro Torino Incontra sono stati presentati e premiati i Maestri
del Gusto dell’edizione
2015-2016: si tratta dei produttori alimentari selezionati
da Slow Food e dal Laboratorio Chimico della Camera
di commercio di Torino per
la qualità delle loro specialità
gastronomiche. Si tratta di
un progetto realizzato e supportato con il finanziamento
camerale e che ha visto quest’anno la premiazione di
ben 157 aziende. CNA Alimentare si congratula in modo particolare con le imprese
associate che hanno ottenuto
il prestigioso titolo e che di
seguito riportiamo: Birrificio
Pinerolese, Birrificio Parsifal,
Birrificio Torino, Cioccolateria Zuccarello, Guido Castagna, Cioccolato Poretti,
Guido Gobino, Jacopey Peyrano Cioccolato, Monteccone Cioccolato, Odilla Chocolat; Piemont Cioccolato,
Biogelateria Slow Ice Cream,
Io mangio gofri, Panetteria
Mauro Demartini, Pasticceria Gallizioni, Pasticceria del
Capitano Rosso, Pasticceria
Pfatish, Pastificio Renato,
Salumificio Nadia, Antica
Torrefazione del centro, Pausa Caffè. CNA Torino inviata tutti i Soci imprenditori e
le loro famiglie a dedicare un
po’ di tempo alla conoscenza
delle eccellenze dell’agroalimentare piemontese, lasciandosi incuriosire dalle piccole
realtà che producono bontà
conservando la tradizione
ma anche innovando. Info:
[email protected]
IMP_Corriere_dicembre_2014_imp.CORRIERE marzo 05 01/12/14 12.20 Pagina 13
Unioni dei mestieri
Valsusa(www.laboratoriovalsusa.it), un portale che vuole essere una finestra sul mondo
delle imprese che lavorano in
Valle di Susa. Il sito racconta le
storie degli imprenditori e le
loro attività e racconta il territorio attraverso un viaggio che
lega questo pezzo del Piemonte alla Francia e lo proietta nel
resto dell’Europa e del Mondo.
Il laboratorio è il luogo di lavoro per eccellenza delle piccole imprese, e custodisce il sapere e l’esperienza che costituiscono la vera ricchezza delle
Aziende artigiane. Nel laboratorio si pensano e si costruiscono i prodotti, si definisce e si
struttura un progetto. Il laboratorio è il luogo dove prendono forma le cose e le idee. La
Valle di Susa, con le sue ricchezze ed i suoi tesori, può diventare un grande laboratorio
dove si progetta, si pensa e si
costruiscono idee in grado di
dare identità ad un territorio e
al suo tessuto produttivo, una
identità che sia locale, condivisa dalla comunità, e che sia globale, in grado di portare la Valle al di fuori dai suoi confini. E
per legare il portale web valsusino allo spirito del Salone del
Gusto e chiudere degnamente
l’appuntamento promosso dalla CNA, è stato proposto in degustazione un dolce prodotto
dal panificio Eredi Marzo di
Venaus, un plum-cake alla birra, realizzato con la birra del
birrificio Sorà Lamà. Un abbinamento creato in tempi rapi-
Da sinistra a destra: Alessia Torselli,
Luigi Mazzilli e Claudio Fantolino durante le degustazioni di specialità gastronomiche piemontesi organizzate
da CNA Alimentare
dissimi da Matteo Marzo e che
rappresenta un’esperienza di
collaborazione con altri produttori del territorio a cui certamente seguiranno altre iniziative interessanti. Tutte le degustazioni e le attività di promozione presentate all’interno
del Salone del Gusto da CNA
Torino si inseriscono tra le attività del progetto Alimen.to,
realizzato con il contributo della Camera di commercio di Torino. Informazioni: CNA Alimentare, Elena Schina, [email protected]
Etichette prodotti alimentari a norma Ue
Inizia il conto alla rovescia, le nuove regole in vigore dal 13 dicembre
S
ull’etichettatura dei prodotti alimentari inizia il conto
alla rovescia per l’entrata in vigore della nuova normativa. Facendo seguito all’incontro dello
scorso 14 luglio organizzato
dalla CNA Torino, si ricorda
che il prossimo 13 dicembre
entrerà in vigore il nuovo regolamento Ue n°1169/2011. Si
riportano di seguito, in estrema
sintesi, le novità più importanti e gli obblighi per le imprese:
a) diventa obbligatorio segnalare la presenza di allergeni; b) vi
è l’obbligo di indicare nome o
ragione sociale e indirizzo del
responsabile delle informazioni
in etichetta (l’indicazione del
nome o ragione sociale o mar-
chio e sede del fabbricante o del
confezionatore o di un venditore stabilito nell’Ue rimangono
ma come indicazioni volontarie; non è più obbligatorio indicare la sede dello stabilimento
di produzione o di confezionamento); c) vi è l’obbligo di fornire una dichiarazione nutrizionale dal 13 dicembre 2016; d)
l’indicazione del lotto rimane
obbligatoria; e) non è più obbligatorio che scadenza o termine minimo di conservazione
compaiano nello stesso campo
visivo insieme alla denominazione, alla quantità netta e al titolo alcool-metrico; f) le disposizioni nazionali sull’etichettatura dei distributori automati-
ci, degli alimenti sfusi e degli
alimenti non destinati al consumatore finale rimangono vigenti; g) tutti gli altri articoli
del decreto nazionale (Dlgs
n°109/92) vengono assorbiti
dalla norma comunitaria. Si
evidenzia che al momento non
è stata emanata una norma nazionale che vada a definire le
sanzioni per il mancato adempimento a quanto indicato dal
regolamento 1169/2011. CNA
Alimentare è a disposizione
delle imprese per eventuali richieste di approfondimento o
chiarimento. Informazioni:
CNA Alimentare Torino, Elena
Schina, tel. 011.1967.2185,
[email protected]
n°8 - dicembre 2014
8
Al pubblico presente sono state proposte quattro diverse birre dei birrifici Sorà’ Lamà di
Vaie, Birrificio Torino di Torino, Birrificio Pinerolese di Pinerolo e Birrificio Parsifal di
San Raffaele Cimena. Gli assaggi sono stati accompagnati
da una dotta discussione in cui
si è parlato di microbirrifici e
di ciò che contraddistingue la
lavorazione artigianale della
birra insieme a Simone Monetti, direttore operativo di
Unionbirrai, associazione culturale che aderisce a CNA Alimentare a livello nazionale e
che promuove la diffusione
della cultura della birra artigianale in Italia. «La birra artigianale è una birra cruda, integra
e senza aggiunta di conservanti con un alto contenuto di entusiasmo e creatività», si legge
sul sito web di Unionbirrai e
l’entusiasmo è stato il filo conduttore dell’incontro. Un gustoso approfondimento culturale, durante il quale ogni birra presentata è stata abbinata
ad una diversa pasta fresca fatta a mano, scelta dal Pastificio
dell’Arco di Rivalta di Torino.
Gli abbinamenti hanno evidenziato, in particolare, come
la birra artigianale sia un prodotto dalle mille sfaccettature e
possibilità, che ben si adatta a
sperimentazioni gastronomiche ed accostamenti particolari. Luigi Mazzilli, titolare del
Pastificio dell’Arco, ha descritto la scelta di ogni abbinamento ed il pubblico, così come i
birrai presenti, hanno dimostrato di apprezzare molto gli
accostamenti. Un modo per
poter apprezzare l’ampia gamma di accostamenti possibili
ed imparare a conoscere un
ambito produttivo sempre attento al cambiamento ed alla
ricerca della qualità come quello artigiano. A chiusura dell’incontro è stato presentato un altro progetto realizzato da CNA
Torino, avente come elemento
fondante la valorizzazione del
territorio e delle attività artigiane che nel territorio operano e lo caratterizzano. Si tratta
del portale web Laboratorio
13
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Obbligo sistemi Pos per gli imprenditori:
audizione CNA alla Camera dei Deputati
«Sì al graduale superamento del contante, ma non a spese delle micro imprese»
i fronte alle Commissioni
Finanze e Attività produttive della Camera dei Deputati, la CNA ha chiesto alcune
modifiche alla disciplina sui pagamenti elettronici, pur confermando l’apprezzamento per l’avvio del percorso di graduale superamento del contante. L’obbligo di accettare i pagamenti attraverso carte di debito per quanti
vendono prodotti o prestano servizi genera un disequilibrio tra
costi e benefici per gli operatori
economici minori, come gli artigiani. E, pur non essendo dotata
di una sanzione, la disposizione
nella sostanza la introduce,
creando un conflitto tra gli operatori economici e i clienti, che potrebbero rivolgersi alla concorrenza. CNA ha sottolineato che il
Libro verde della Commissione
europea sui pagamenti elettronici individua in sicurezza, efficienza e competitività le tre pre-condizioni del processo di modernizzazione dei pagamenti e anche
dell’alleggerimento del costo del
contante che oggi grava per metà
n°8 - dicembre 2014
D
Primi segnali: il Consorzio
Bancomat si è impegnato il 19
novembre scorso con l’Antitrust per ridurre del 30% le transazioni con carte di debito a
favore degli esercenti
sulle banche e per metà sugli
operatori e i consumatori. Quanto a sicurezza, sembra che il sistema italiano risponda ai requisiti di Bruxelles. Diverso è il ragionamento sul fronte dell’efficienza e della competitività. Per
efficienza il sistema non brilla: i
costi fissi troppo elevati rischiano
di far pagare il cambiamento agli
operatori che fanno poche, e poco ingenti, operazioni. CNA ha
quindi proposto alla Camera di:
a) intervenire sul contenimento
dei costi prevedendo anche sgravi sotto forma di credito d’imposta per gli operatori; b) incrementare la trasparenza delle diverse
proposte commerciali delle banche, attraverso la pubblicazione
dei valori delle commissioni interbancarie e lo sviluppo di un indice sintetico di costo che consenta una comparazione delle diverse offerte. In via transitoria,
poi, vanno sviluppati strumenti
adeguati per piccole attività che
non dispongono di una sede fissa. E si devono risolvere le incoerenze per alcune attività specifiche, dalle tabaccherie ai distributori di carburante. CNA ha intanto
accolto con favore l’impegno formale preso dal Consorzio Bancomat con l’Antitrust lo scorso 19
novembre di ridurre del 30% le
commissioni sulle transazioni attraverso carte di debito (m.p).
PREZZI
APERTURA NUOVI PUBBLICI ESERCIZI
IN PIEMONTE, IL III TRIMESTRE
2014 è stato caratterizzato da
un andamento negativo dei
prezzi. A luglio, l’Indice nazionale dei prezzi al consumo
per l’intera collettivita (Nic)
ha registrato una variazione
tendenziale rispetto a luglio
2013 pari a -0.19%, dato che è
salito a -0,37% ad agosto per
tornare a -0,09% a settembre.
I tassi di crescita registrati
sono risultati negativi per la
prima volta da gennaio 2011.
Le flessioni piu intense si
sono avute a Novara, Torino
e Verbania: rispettivamente
-0.64% e -0.56% ad agosto e
-0.64% a settembre.
LA CITTÀ DI TORINO HA MODIFICATO in più punti la delibera dello
scorso 4 giugno che, nell’ottica di fornire una adeguata programmazione, limitava gli insediamenti dei pubblici esercizi in determinate zone della città all’interno dei quartieri
San Salvario, Vanchiglia e piazza Vittorio particolarmente
interessate dalla movida e caratterizzate da problematiche
connesse a traffico, inquinamento acustico, fruibilità degli
spazi e vivibilità del territorio. All’interno di queste aree era
ammesso l’insediamento di esercizi pubblici a condizione
che la superficie di somministrazione non fosse inferiore ai
50 metri quadrati. Tale limitazione è stata soppressa così
come il divieto di ampliamento di esercizi già esistenti ed
il trasferimento di attività già in esercizio; è stata, inoltre,
ampliata la zona interessata dalla delibera in area Vanchiglia (alla via Montebello e al largo Montebello) così come
la sua validità temporale estesa fino al 31 dicembre 2016.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Internet
www.comune.torino.it/giunta_comune/intracom/htdocs/2014/2014_04340.pdf
Alimenti
Etichettatura alimenti: obbligo del cartello ingredienti. Dal 13 dicembre, il regolamento Ue n°1169/2011 ha
introdotto con la cosiddetta
«Etichetta europea» l’obbligo
per tutte le attività di somministrazione di fornire una
completa informazione ai
consumatori sulla composizione dei prodotti somministrati e sugli allergeni. Le novità principali della nuova etichetta che riguarda soprattutto le aziende produttrici alimentari sono: tabella nutrizionale obbligatoria (dal 13
dicembre 2016), evidenziazione degli allergeni, estensione
dell’indicazione d’origine, dimensioni minime prestabilite
per i caratteri dell’etichetta. Il
regolamento, che concedeva
3 anni di tempo per adeguarsi
alle nuove norme (5 anni per
l’etichettatura nutrizionale) e
l’eventuale smaltimento delle
scorte, modifica tutte le direttive europee precedenti e le
normative nazionali, compreso il decreto legislativo
109/92 e successive modifiche, che sta alla base della
normativa generale sull’etichettatura degli alimenti.
L’obbligo di etichetta vale anche per i prodotti alimentari
vendibili sfusi. In questo caso
le informazioni possono essere riportate anche su un unico
e apposito cartello. Tale cartello unico o i singoli cartellini, così come il registro dei
singoli prodotti, devono essere esposti bene in vista, in
prossimità dei banchi di esposizione dei prodotti stessi
(m.p). Informazioni: CNA Alimentare, Elena Schina, [email protected]
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Nasce Booking Piemonte, l’artigianato
si promuove in tandem con il turismo
Un progetto innovativo sostenuto da CNA Piemonte che usa il web per fare marketing
S
Frigoristi
La home page di www.bookingpiemonte.it
2.22%. Di queste, 5.054.548 arrivano dall’estero pari al 40%
del totale e 7.636.020 dall’Italia
per il restante 60%. Il portale,
offre naturalmente ogni informazione utile al turista nell’ambito del sistema dell’accoglienza con una visione a trecentosessanta gradi, ma in più si propone di fornire notizie e luoghi
per trovare ed acquistare tutti
quei prodotti che rappresentano le eccellenze del Piemonte.
Indubbiamente un approccio innovativo che rende il portale
molto più versatile e con molteplici informazioni ed opportunità per arricchire la vacanza.
Tra le eccellenze del territorio vi
sono certamente moltissimi
prodotti di imprese artigiane
che svolgono la loro attività in
settori di interesse per il turista.
Booking Piemonte sarà quindi
la vetrina di quelle eccellenze
artigianali che al meglio sanno
rappresentare la straordinaria
ed articolata offerta della nostra regione. Su tutto il territorio piemontese esistono luoghi
dove la qualità delle nostre produzioni è fruibile, acquistabile e
diventa il miglior biglietto da visita per chi ancora non conosce
il Piemonte nelle sue mille sfaccettature. Inoltre, il portale che
è in piena fase di sviluppo, potrà diventare uno strumento anche per il commercio via Internet. La CNA, insieme a Booking
Piemonte, fornirà anche il supporto tecnico alle imprese per
sfruttare al meglio tutte le opportunità del portale e presentare nel modo più efficace la
propria azienda. Inoltre, a breve
partiranno tutta una serie di attività per rendere sempre più visibile sul web il sito. Far conoscere il territorio attraverso i
tratti distintivi che più ne marcano il carattere, è la sfida che
CNA e Booking Piemonte vogliono cogliere, per dare suggestioni nuove al turista e consolidare
la vocazione e le possibilità che
il turismo può offrire al Piemonte ed alla sua economia (s.e).
Patentino del frigorista,
semplificare la vita delle
imprese certificate. «Al
danno si aggiunge la beffa. E
ora rischia di trasformarsi in
farsa l’obbligo di certificazione per le persone e le imprese che installano impianti
che contengono gas serra (Fgas) oppure ne curano la manutenzione. Non esistono
controlli né sanzioni nei confronti degli abusivi. E, addirittura, in alcuni appalti pubblici del settore non era chiesta
la certificazione». Lo afferma
il Presidente degli impiantisti
della CNA, Carmine Battipaglia, in una nota stampa diffusa a metà novembre. «Questa situazione - spiega - ha
fatto sì che solo 8500 imprese abbiano deciso di certificarsi in via definitiva su 44
mila imprese certificate a titolo provvisorio. Colpa della
mala-burocrazia. Il regolamento, nato per tutelare
l’ambiente, è stato ridotto a
una serie di procedure inutili
e costose che finiscono
esclusivamente per penalizzare le imprese, senza in
cambio garantire benefici di
nessun genere. La totale assenza di controllo non è l’unica anomalia contenuta nella
normativa sugli F-gas. Ottenere la certificazione è complesso e costoso» «La CNA
chiede pertanto - conclude
Battipaglia - di semplificare
la vita degli operatori riducendo costi e oneri burocratici. Un primo passo utile e necessario è quello di evitare
alle ditte individuali ed alle
micro imprese di doversi certificare due volte, come persona e come impresa».
n°8 - dicembre 2014
arà Booking Piemonte
(www.bookingpiemonte.it)
a far conoscere ai turisti in
arrivo nella nostra Regione le imprese eccellenti dell’artigianato
piemontese, grazie ad un accordo sottoscritto con CNA Piemonte e presentato nel corso di una
conferenza stampa tenutasi lo
scorso 11 novembre presso la
sede piemontese della CNA. Alla
conferenza stampa erano presenti per la CNA il Presidente regionale Franco Cudia e il Segretario regionale Filippo Provenzano, il Presidente di Booking Piemonte Luigi Barbero e per la Regione Piemonte il Direttore dell’assessorato al Turismo e Cultura Paola Casagrande. Booking
Piemonte è il portale di proprietà di Turismo Piemonte, una
società che vede la presenza tra
i soci della Regione Piemonte e
di Unioncamere Piemonte. L’importanza di un portale dedicato
al turismo è sempre più evidente se si pensa che nel 2013 le
presenze turistiche in Piemonte
(arrivi per il numero di notti trascorse) sono state 12.690.568,
facendo registrare 275.960 presenze in più rispetto al 2012 con
un incremento percentuale del
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Unioni dei mestieri
CNA Epasa: «Una minaccia la sforbiciata di 150 milioni di euro della legge di Stabilità»
Con i Patronati a rischio i servizi ai cittadini
Gestiscono il 96% delle domande di assegno sociale e il 93% di quelle per la pensione
«L
n°8 - dicembre 2014
a sforbiciata di 150 milioni di euro prevista
nella legge di Stabilità rischia di
mettere ko i patronati, soggetti
indispensabili per l’accesso gratuito ai diritti in tema di pensioni, invalidità, assistenza». Lo afferma Valter Marani, Direttore
nazionale del Patronato CNA
Epasa. «Transitano per i patronati - spiega Marani - il 96% delle
domande di assegno sociale, il
77% delle domande di indennità
di accompagnamento, il 93%
delle domande di pensione di anzianità o anticipata, il 96% delle
domande di pensione ai superstiti, l’89% delle domande di pensione di inabilità, il 91% delle
domande di pensione di vecchiaia, il 94% delle domande di
pensioni supplementari, il 64%
delle domande di ricostituzione
pensione per contributi pregressi,
il 94% delle domande di ricostituzione pensione per supplemento e il 32% delle domande di rinnovo assegno di invalidità».
«Non ci sono dubbi sul grandissimo valore che questo sistema
capillare su tutto il territorio nazionale, garantisce ai cittadini.
Che siano domande di pensione
di vecchiaia o assegni di invali-
La home page del sito web nazionale di CNA Epasa, www.epasa.cna.it
dità, attraverso i patronati si rende concreto il riconoscimento dei
diritti da parte dello Stato ai cittadini. Numeri che rischiano di
essere azzerati da una spending
review «talvolta cieca e poco selettiva». «Qui non si tratta di
sfuggire al cambiamento o di evitare una nostra riorganizzazione
interna che garantisca risparmi e
aumenti l’efficienza - aggiunge
Marani - operazione, che con i
tagli degli anni scorsi, abbiamo
già realizzato in larga misura; ma
di continuare a garantire servizi
gratuiti ai cittadini che altrimenti dovranno mettersi le mani in
tasca e pagare». «I numeri dei patronati italiani - continua - dimo-
strano che il riconoscimento dei
diritti ai cittadini passa per i nostri uffici. Un fatto, questo, voluto dallo stesso Stato che negli ultimi anni, grazie alla digitalizzazione, ha fatto di noi il suo braccio operativo. L’Inps, non a caso,
ci riconosce da tempo questo
ruolo. Chi farà tutte queste pratiche al posto nostro? Se tornassero in carico alla pubblica amministrazione servirebbero migliaia
di uffici e centinaia di milioni di
euro». «Siamo consapevoli della
difficile situazione del Paese e
quindi non vogliamo sottrarci al
dovere di contribuire, in termini
di sacrifici, all’azione di risanamento e all’ammodernamento
dell’Italia - conclude Marani - ma
chiediamo un’azione sostenibile.
Per questo da tempo CNA Epasa
sta promuovendo una riforma
del sistema nell’ambito di una
più complessiva riforma del welfare, sul modello dei paesi europei in cui pubblico, privato e terzo settore collaborano nell’erogazione dei servizi alle persone».
CNA: no a concorrenza sleale
delle lavanderie «self service»
L
e lavanderie artigiane lamentano il dilagare del fenomeno
delle lavanderie a gettone o self
service che non rispettano la legge.
A questi esercizi commerciali - ricorda CNA in una nota stampa
diffusa ai media lo scorso 6 novembre - non si applica la normativa relativa alla legge che disciplina dell’attività professionale di
tintolavanderia, la n°84/2006, e
per operare sono tenuti solo all’obbligo di iscrizione al registro
delle imprese e all’ottenimento
dell’autorizzazione da parte del
Comune in cui si esercita l’attività. La lavanderia self service è in
pratica una semplice attività di
noleggio attrezzature, uno spazio
allestito con lavatrici ed essiccatoi,
utilizzati direttamente dalla clientela tramite l’acquisto di appositi
gettoni ed eventualmente dei detergenti. Un servizio importante
verso un particolare tipo di utenza, eppure in molti casi, purtroppo, l’esercizio di tale attività si discosta dal modello sopra descritto,
essendo spesso presente un addetto che fornisce assistenza ai clienti,
proponendo servizi di stireria, di
ritiro e consegna capi a domicilio,
oltre a numerosi altri tipi di servizi normati proprio dalla legge
84/2006. Si tratta dunque, oltre
che di una forma di concorrenza
sleale per le aziende di tintolavanderia, di un esercizio abusivo di attività. Le sanzioni per chi viola
questa legge vanno da 1500 euro a
5 mila euro e chi deve far rispettare queste regole sono i Comuni,
che non lo fanno. CNA denuncia,
appunto, la mancanza di questi
controlli e chiede alle Amministrazioni locali di attivarsi con urgenza. Info: CNA Servizi alla Comunità, [email protected]
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Unioni dei mestieri
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Al salone del libro indipendente di Pisa,
i piccoli editori chiedono più attenzione
Credito agevolato e contributi, esperienze a confronto tra Piemonte, Toscana e Lazio
C
Il tavolo dei relatori, moderato da Michele Taddei di ToscanaLibri
inoltre, le dimensioni del piccolo editore: deve avere «almeno
cinque titoli» a catalogo «e non
più di cinquecento» (art.2). Non
solo. La legge prevede misure di
sostegno alle aziende editrici con
sede in Piemonte attraverso specifici bandi. E proprio qui sta il
problema. Il bando 2014, aperto
dal 3 novembre al 5 dicembre
scorsi, in linea con quanto avvenuto negli anni passati, ha stanziato appena 150 mila euro a sostegno di opere editoriali e per la
traduzione in lingua straniera.
La pochezza delle risorse destinate, non fa tuttavia venire me-
no il significato politico di una
legge che per le sue enunciazioni
di principio potrebbe diventare
un modello per le altre regioni e
forse anche per una legge nazionale di settore a sostegno della
piccola editoria. Alla crisi del
mercato editoriale, particolarmente accentuata rispetto agli
altri paesi europei in un’Italia
dove il 57% della popolazione
non legge nemmeno un libro all’anno, CNA Piemonte suggerisce di tentare non già la via incerta dell’ebook, quanto quella
del commercio elettronico visto
che proprio i libri - insieme alla
musica e al turismo - sono le tre
principali voci di fatturato dei
portali ecommerce. Che occorra
ad ogni modo tentare nuove
strade commerciali per l’affermazione o forse anche solo per la
difesa dell’editoria indipendente
è una certezza: dalla platea alcuni imprenditori suggeriscono di
potare i piccoli editori in spiaggia in estate, in accordo con le
associazioni delle stazioni di balneazione, altri di stringere accordi con le librerie indipendenti.
Un accordo tra piccoli editori e
piccoli librai a livello piemontese è del resto stato invocato anche a Torino nell’ultimo incontro di CNA Editoria svoltosi lo
scorso 29 ottobre in collaborazione con Fidare, l’Associazione
nazionale dei piccoli editori con
cui CNA ha chiuso nei mesi
scorsi un accordo strategico per
far confluire al proprio interno i
suoi quasi 150 soci imprenditori
(al.st). Info: CNA Editoria, Vitaliano Alessio Stefanoni, [email protected]
CNA Fita in udienza da Papa Francesco
In occasione dei primi 40 anni d’impegno dell’Associazione del trasporto
M
ercoledì 24 settembre,
100 imprenditori aderenti a CNA Fita, l’Associazione
artigiana nazionale del trasporto
merci e persone in conto terzi,
sono stati ricevuti all’udienza
Pontificia che si è svolta presso
la sala Nervi in Vaticano. La delegazione era guidata dalla Presidente nazionale, Cinzia Franchini, insieme a tutta la sua Presidenza. A seguire da vicino i
preparativi dell’evento è stato
Daniele Giovannini, Presidente
CNA Fita Emilia Romagna, per
iniziativa del quale si è reso possibile questo importante evento.
Tassisti, autotrasportatori e noleggiatori della CNA Fita hanno
così festeggiato il loro 40° anno
di fondazione - che per la precisione cadeva lo scorso 20 settembre - portando al Papa il loro messaggio di fede e speranza
d’imprenditori al servizio tutti i
giorni di industrie, commercianti, professionisti, turisti e
cittadini. Un messaggio d’impegno operoso, appassionato e desideroso di superare questo difficile momento storico per l’economia mondiale e nazionale,
credendo in Dio e nei valori positivi dell’impresa: lavoro, servi-
zio e legalità. «La nostra vocazione d’imprenditori - ha dichiarato Cinzia Franchini - è
quella di stare in mezzo, trasportando ogni giorno merci e
persone. Questo stare al centro
della mobilità nazionale credo
sia la sensazione più esaltante e
la responsabilità più pesante per
i tanti imprenditori che rappresentiamo nella CNA-Fita». Il 24
settembre, ha concluso Cinzia
Franchini, «tutta la CNA Fita si
è unita con forza e speranza al
messaggio di scomunica chiaro
e intransigente di Papa Francesco contro le mafie e l’illegalità».
n°8 - dicembre 2014
rescere insieme in un mercato che cambia è la sfida
lanciata da Pisa, lo scorso 7 novembre, ai piccoli editori italiani
da CNA Editoria, la nuova organizzazione di rappresentanza di
settore. All’interno del Pisa
Book Festival, la fiera del libro
indipendente che da 12 anni attrae piccoli editori soprattutto
da Toscana e Lazio, con significative presenze dalle altre regioni
italiane, CNA Editoria Toscana
ha curato un momento di approfondimento che è stata una
preziosa occasione di confronto
tra le esperienze di aggregazione
dei piccoli editori portate avanti
sino ad ora in seno al sistema
CNA in Piemonte, Lazio e Toscana. All’incontro erano presenti numerosi editori che hanno
testimoniato problemi ed esigenze comuni a molti addetti ai
lavori: dalla difficoltà di accesso
al credito, tipica del resto di tutti i piccoli imprenditori, alla distribuzione libraria sempre più
concentrata che tende a garantire gli interessi commerciali dei
soli grandi gruppi. La mancanza
di politiche di sostegno nazionali e locali alla piccola editoria,
fortemente caldeggiate dagli
operatori di settore, è stata affrontata anche analizzando l’esperienza pilota della Regione
Piemonte che attraverso la legge
18/2008 ha cercato di normare e
dare dignità culturale al mondo
dell’editoria minore, pur mancando di adeguati strumenti finanziari. In particolare, la legge
in esame all’articolo uno «promuove e valorizza lo sviluppo sul
proprio territorio della piccola
imprenditoria editoriale, quale
componente del patrimonio culturale e linguistico piemontese,
strumento della diffusione delle
conoscenze e dell’informazione
ed elemento del sistema delle
piccole e medie imprese piemontesi». La legge definisce,
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18
UnioniExport
dei mestieri
Il design fa incontrare giovani e imprese
con il progetto RestartUp, Ecipa e CNA
Al salone «Operae» presentati i risultati: sono stati coinvolti 20 aziende e 24 laureati
n°8 - dicembre 2014
L
’incontro tra giovani e
mondo del lavoro è particolarmente complesso e richiede oggi più che mai, in presenza di un tasso di disoccupazione fra i più alti della storia italiana, strumenti e iniziative capaci di creare nuove opportunità. CNA, da sempre attenta
al binomio scuola-lavoro, ha
sostenuto direttamente e attraverso il proprio ente di formazione regionale, Ecipa Piemonte, il progetto RestartUp che
per il tramite della leva del design ha permesso a 24 giovani e
una ventina di aziende manifatturiere della provincia di Torino di confrontarsi in modo
proficuo e stabilire dei link che
in molti casi sono proseguiti
anche al termine dell’iniziativa.
I risultati del progetto sono stati illustrati presso la CNA Torino il 2 luglio scorso, durante
una lunga giornata di lavori
che ha dato spazio a tutti i suoi
protagonisti, partendo dai giovani designer e dalle imprese
coinvolti. RestartUp è un progetto sperimentale e unico nel
suo genere, attuato con fondi
regionali, dall’Associazione Torino Design Week con il supporto di Torino Nord Ovest,
nato con l’obiettivo dichiarato
di rivitalizzare le Pmi non ancora orientate al design, ma
predisposte a sviluppare processi di innovazione attraverso
l’inserimento nella struttura
aziendale di risorse giovani e
preparate in tema di design
strategico. Dall’altro lato, il
progetto si rivolgeva a giovani
formati in tema di design, ma
disoccupati, per offrire loro
una formazione indirizzata a
logiche di innovazione continua attraverso la comprensione
dei meccanismi di funzionamento di un’azienda basate sulla condivisione delle sue regole
e dinamiche. Il progetto si è
Da sinistra, Paolo Maccarrone, in piedi, e Nicola Scarlatelli - Presidente CNA Torino - alla presentazione di RestartUp al salone «Operae» di Torino
concretizzato attraverso 100
ore di formazione in aziende
selezionate nei settori della metalmeccanica, del tessile e dell’Ict - in parte associate alla
CNA Torino - e 400 ore di formazione in aula che si sono tradotte in workshop progettuali
guidati da docenti e tutor, indirizzati a tematiche di specifico interesse delle aziende coinvolte. Nel corso della formazione in aula sono stati valutati,
tra l’altro, lo sviluppo di prodotto e l’uso dei materiali, l’organizzazione della produzione
e l’adeguatezza e l’ottimizzazione dei processi, gli scenari della concorrenza e le tendenze
dei consumatori, l’identità del
brand e della marca, le modalità di comunicazione e vendita, l’uso delle nuove tecnologie
e dell’e-commerce. Il confronto diretto in azienda dei giovani è tra l’altro avvenuto, con
una marcata vocazione pedagogica, in due fasi: una di sole
20 ore per consentire un primo
approccio con il mondo della
produzione ed una conclusiva
di 80 ore, al termine della formazione in aula, per cercare di
attuare concretamente i progetti sviluppati da un punto di
vista teorico. Più che soddisfatto della sua adesione al progetto RestartUp è l’attuale Presidente della CNA Torino, Ni-
cola Scarlatelli, che ha partecipato attraverso la sua impresa
metalmeccanica Samec Srl
quando ancora non aveva assunto il ruolo di guida della
Confederazione. Scarlatelli che
è stato uno dei testimonial
scelti dagli organizzatori del
progetto per presentare pubblicamente i risultati in CNA ha
esordito spiegando come la
contaminazione con il mondo
della creatività sia stata estremamente proficua per la sua
azienda e per la sua crescita
personale: «Il confronto con i
giovani designer ha fatto nascere in me molti dubbi e questo è
stato un buon punto di partenza per migliorare quanto stavamo già facendo e per guardare
al futuro con nuovi occhi».
Scarlatelli che ha accolto una
giovane designer con cui oggi
prosegue la collaborazione nonostante il progetto RestartUp
sia ormai concluso, ha evidenziato nel suo intervento come
«la figura del designer rappresenti per una piccola impresa
una risorsa imprescindibile, ma
anche un esercizio mentale per
«abituarsi all’idea che oggi una
Pmi non può più reggersi sulle
spalle di una sola persona e che
occorrono più figure dirigenziali in grado di condurre l’impresa in modo vincente». Non
è più il tempo, insomma, degli
imprenditori faidate che pur
avendo avuto il merito di aver
scritto con la loro genialità e
con il loro sesto senso pagine
importanti della storia imprenditoriale italiana si rivelano oggi fragili di fronte alle spinte al
cambiamento e all’innovazione
che giungono dal mercato. Anche le piccole imprese, come le
grandi, devono percorrere sentieri in grado di avvicinarle ai
nuovi modelli di organizzazione aziendale. L’esigenza di
adattarsi al cambiamento non
è del resto una novità. Solo,
oggi, si sono velocizzati i tempi. «Sono trascorsi 40 anni da
quando la Samec ha mosso i
primi passi sul mercato», ha
proseguito Scarlatelli: «Da allora tecnologie, metodi di lavoro
e strategie commerciali sono
costantemente cambiate. Dagli
anni Novanta in poi, però, tutto è diventato sempre più rapido. I cicli di vita di una macchina utensile sono diventati
brevissimi e le asticelle delle
competenze che il personale
della mia azienda deve avere si
sono progressivamente alzate.
Quando Samec è nata, per
esempio, le fatture in azienda
le facevo io e avevamo una sola
impiegata. Questo, però, allora, bastava per creare ricchezza.
Oggi, scopro di avere bisogno
di nuove figure professionali.
La progettazione interna alla
mia azienda di un prodotto è
diventata fondamentale». Occorre, dunque, stare al passo,
per cavalcare il cambiamento e
possibilmente per anticiparlo.
Il progetto RestartUp è stato
presentato anche lo scorso 12
ottobre a Torino Esposizioni,
presso il Circolo del Design, all’interno della quinta edizione
del Festival «Operae» dedicato
al design indipendente e autoprodotto, svoltosi dal 10 al 12
ottobre (al.st).
IMP_Corriere_dicembre_2014_imp.CORRIERE marzo 05 01/12/14 12.20 Pagina 19
Unioni dei mestieri
19
Lo strumento giuridico, nato nel 2009, ha coinvolto fino ad oggi 7870 imprese in Italia
Reti d’impresa, cooperare per competere
I
l contratto di rete è stato il tema al centro del seminario
«Le Reti d’Impresa: cooperare
per competere» organizzato da
CNA Torino e svoltosi lo scorso
30 giugno in via Millio 26 a Torino, in occasione della consegna degli attestati alle 101 aziende partecipanti al corso upToGreen che si è rivolto a differenti categorie di imprese della filiera delle costruzioni (edili, finitura, verde, serramentisti, impiantisti e presto anche quelle della
filiera del restauro). CNA Costruzioni, in collaborazione con
Gbc Italia e la Camera di commercio di Torino, ha promosso
il progetto upToGreen, avviato
nel 2013, per la formazione e la
qualificazione professionale delle imprese sul tema della costruzione sostenibile. Per raggiungere tali obiettivi CNA e Gbc Italia hanno istituito un marchio
di qualità come strumento per
l’attestazione della qualificazione professionale delle aziende
aderenti. All’incontro sono intervenuti Giovanni Brancatisano, responsabile CNA Costruzioni, il direttore della Camera
di commercio Guido Bolatto, il
Presidente regionale di CNA
Il tavolo dei relatori con al centro il Presidente della CNA Nicola Scarlatelli e l’assessore regionale Giuseppina De Santis
Costruzioni Antonino Sgrò, il
Presidente di CNA Costruzioni
Torino Andrea Talaia, il Segretario di CNA Torino Paolo Alberti, il Segretario di CNA Piemonte Filippo Provenzano, l’assessore regionale alle Attività produttive Giuseppina De Santis (alla
sua prima uscita pubblica dopo la
nomina ad assessore, ndd), la responsabile Promozione Sviluppo e Disciplina dell’Artigianato
della Regione Piemonte Lucia
Barberis, il Presidente di CNA
Torino Nicola Scarlatelli. «Il
comparto edile sta attraversando
un momento di difficoltà - ha
spiegato Nicola Scarlatelli - non
si tornerà più a costruire come
Se non hai mai fatto inserzioni
frenato dai costi o per scetticismo
incerto dei risultati che potevi ottenere...
crederci,
perché il mercato pubblicitario è sceso del -18%.
È arrivato il momento di
Cosa significa?
Che è molto più facile essere visibili!
Scopri come, telefona allo
011.1967.2152-2121
nel passato. Ciò che è possibile
ora è seguire le regole e andare
incontro alle esigenze dei cittadini e delle imprese. Puntare
sull’edilizia sostenibile deve essere il nostro obiettivo». «Ritengo che il fatturato e il lavoro delle aziende che fanno parte della
filiera delle costruzioni - ha
commentato Guido Bolatto siano strettamente legati al tema
della sostenibilità, perché il futuro va in questa direzione. La
Camera di commercio crede
nella formazione e per questa ragione invito gli artigiani che
hanno partecipato al corso ad
andare nelle scuole e a raccontare ai giovani la propria positiva
esperienza». «Lo sviluppo dell’edilizia sostenibile è fondamentale per gli artigiani che intendono aggiornarsi - ha spiegato Lucia Barberis - così come è di
grande rilevanza il tema delle
Reti d’impresa: è nostra intenzione sostenere le forme di cooperazione tra artigiani». «Le nostre priorità devono essere l’innovazione e la ricerca di una
maggiore qualificazione produttiva delle imprese», ha commentato Giuseppina De Santis. «La
crisi ha massacrato le piccole
imprese artigiane - ha continuato l’assessore - ed è nostro compito cercare di trovare degli strumenti di finanza che aiutino le
imprese a crescere. Inoltre, stia-
mo pensando a misure specifiche per incentivare il ricorso ad
un modo di costruire e conservare il patrimonio edilizio rispettoso dell’ambiente». La seconda parte del convegno è stata dedicata al tema delle Reti
d’impresa, fortemente connesso
all’esperienza del progetto upToGreen. A questo proposito, il
professor Massimiliano Bellavista ha spiegato che quando due
o più imprese si accordano per
esercitare in comune una o più
attività economiche, rientranti
nei rispettivi oggetti sociali, allo
scopo di accrescere la reciproca
capacità innovativa e la competitività sul mercato stipulano un
contratto di rete. Il contratto di
rete è un nuovo strumento giuridico, introdotto nell’ordinamento italiano nel 2009, che
consente alle aggregazioni di
imprese di instaurare tra loro
una collaborazione organizzata e
duratura, mantenendo la propria autonomia e la propria individualità (senza costituire
un’organizzazione come la società o il consorzio), nonché di
fruire di rilevanti incentivi e di
agevolazioni fiscali. Bellavista ha
sottolineato alcuni dati (fonte
Infocamere, giugno 2014) in riferimento al numero dei contratti
di rete che sono stati stipulati in
Italia: 1590 (349 in Piemonte)
con 7870 imprese coinvolte. «In
relazione al numero dei contratti di rete stipulati - ha spiegato
Filippo Provenzano - il dato del
Piemonte è ancora basso». CNA
ha già promosso diverse iniziative per facilitare la creazione delle Reti d’impresa in Piemonte,
tuttavia mancano ancora interventi a sostegno delle Reti che
operano sul mercato nazionale».
Per informazioni sul progetto
upToGreen contattare Giovanni
Brancatisano, CNA Costruzioni, tel. 011.1967.2102, [email protected]
n°8 - dicembre 2014
Il progetto upToGreen di CNA è un modello di integrazione tra le imprese dell’edilizia
IMP_Corriere_dicembre_2014_imp.CORRIERE marzo 05 01/12/14 12.20 Pagina 20
20
Informazione
SmartPatch, la sicurezza degli edifici
controllata ogni giorno, in remoto
Innovativo sistema di telerilevamento ideato da una start up del Politecnico di Torino
n°8 - dicembre 2014
P
erché è così difficile monitorare efficacemente lo stato
di salute delle strutture (edifici,
ponti, gallerie, dighe, viadotti,
pipeline)? È la domanda da cui
sono partiti i fondatori di SmartPatch, la start up che ha ideato
uno strumento innovativo per il
monitoraggio strutturale. Attraverso l’applicazione di sensori innovativi, ogni vibrazione, assestamento o dilatazione
della struttura viene registrata e trasmessa in
tempo reale via wireless
alla centrale, permettendo così di monitorare all’istante lo stato di salute della struttura stessa.
La soluzione sviluppata
da SmartPatch appartiene alle
tecnologie per lo Structural
Health Monitoring (Shm). I sistemi attualmente impiegati per
il monitoraggio strutturale - come ad esempio gli estensimetri a
resistenza o a filo vibrante, la fibra ottica o l’ispezione visiva periodica - presentano non poche
limitazioni, dovute principalmente al costo elevato, alla difficoltà di installazione e alla lettura puntiforme delle sollecitazioni. Grazie alle sue caratteristiche
innovative, il sistema per il monitoraggio strutturale sviluppato
da SmartPatch supera tali limitazioni: è flessibile, scalabile, affidabile e low cost, applicabile a
qualsiasi substrato ed è in grado
di trasmettere le informazioni a
distanza e in tempo reale. Il sistema, inoltre, monitora la
deformazione, la temperatura,
l’inclinazione e l’eventuale attività sismica. Il sistema realizzato
da SmartPatch è costituito da diversi elementi. Un estensimetro
prodotto in materiale composito
(Smart Skin Sensor) completamente laminato in maniera da
formare un sensore perfettamente resistente agli agenti esterni ed
Iveco
Sensore e centrale di controllo a distanza del sistema SmartPatch
applicabile su un qualsiasi substrato, di ridottissimo spessore,
flessibile e in grado di adattarsi
alla superficie di applicazione.
Un Reader Rfid-Trasmettitore
wireless, applicato sulla superficie di ogni sensore, che incorpora un sensore di inclinazione e
un sensore sismografico. Un server centrale su cloud, che consente sia l’elaborazione complessiva dei dati e la presentazione su
interfaccia grafica, accessibile da
web, sia l’archiviazione storica
pluridecennale dei dati stessi. Un
gateway che trasmette i dati raccolti dalla rete di sensori al server
centrale, via rete cellulare (o satellitare, per le installazioni remote). La trasmissione dei dati
dei sensori, infine, è organizzata
in forma di rete mesh per garantire il funzionamento del sistema, senza interruzioni, anche in
caso di blocco di alcuni elementi sensoriali (ad esempio a seguito di un crollo strutturale).
Quanto descritto finora è il frutto del lavoro di un team imprenditoriale che da tre anni lavora
allo sviluppo del progetto SmartPatch. La squadra, composta da
Marco Bonvino, Melanie Diziol
e Guido Maisto, ha costituito all’inizio del 2014 la società
(SmartPatch Srls) per sostenere
lo sviluppo, la produzione e la
commercializzazione di questo
sistema innovativo per il monitoraggio degli edifici. La start
up, ospitata presso I3P (Incubatore di imprese innovative del
Politecnico di Torino), ha già depositato due domande di brevetto e ha portato a termine la fase
di prototipazione e sviluppato
internamente il software di ricezione, normalizzazione e trasmissione dei dati. L’idea e il lavoro condotto fino ad oggi hanno permesso a SmartPatch di aggiudicarsi l’edizione 2014 della
Start Cup Piemonte e Valle
d’Aosta: oltre all’onore della vittoria, alla start up è andato un
premio di 20 mila euro che permetterà di sviluppare ulteriormente il progetto. SmartPatch,
infatti, non si ferma qui e punta
ad un mercato in continua
espansione: «Si stima che in Italia gli edifici che necessitano di
monitoraggio siano pari a circa
3.6 milioni mentre - concludono
gli startupper - il mercato globale delle costruzioni in materiale
composito è destinato a crescere
da 798.5 milioni di euro nel
2012 a 1186 milioni di euro nel
2019, con un tasso di crescita
annuale del 5.8%». Informazioni: Incubatore del Politecnico di
Torino, www.i3p.it
I.P. - CONVENZIONE IVECO
ORECCHIA. Iveco Orecchia riserva ai Soci CNA condizioni
commerciali preferenziali per
acquisto, manutenzione e
noleggio di veicoli industriali
a marchio Iveco e macchine
movimento terra a marchio
Case e New Holland Construction: a) acquisto veicoli
industriali nuovi, sconto
22% sul prezzo di listino sui
veicoli leggeri Daily cabinati
e furgono di tutti i modelli;
sconto del 38% su Eurocargo; sconti personalizzati su
Stralis e Trakker; b) condizioni aggiuntive per acquisto di veicoli nuovi, per i veicoli leggeri primo tagliando
gratuito, prezzo bloccato all’ordine, per ritiro usato garanzia di valutazione su parametri Eurotax; c) per acquisto veicoli usati visionabili
sul sito www.iveco-orecchia.it passaggio di proprietà
gratuito se di valore superiore a 9500 euro, possibilità di
ampliamento della garanzia
Iveco Usato Plus fino a cinque anni; d) servizio di manutenzione e riparazione
meccanica e di carrozzeria,
sconto 10% sulla manodopera, sconto 20% sui ricambi dei componenti frenanti e
su tutti i filtri; scontistica dal
5% al 20% su tutti i pezzi di
ricambio (in base alla tipologia); e) sconto 10% sulla tariffa di noleggio e finanziamenti o leasing a condizioni
preferenziali. Il testo integrale
della convenzione è su
www.cna-to.it - Info: Iveco
Orecchia, Massimo Longobucco, tel. 011.68.18.667,
[email protected]
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Informazione
21
Nuove norme in vigore in Piemonte dallo scorso 15 novembre per il «libretto della centrale»
Impianti termici, ecco che cosa cambia
Al Csi Piemonte assegnato l’incarico di predisporre il Catasto informatico degli impianti
alla centrale termica
condominiale alla caldaia di casa fino ai sistemi di
condizionamento e teleriscaldamento: il libretto e il rapporto di efficienza energetica
di tutti gli impianti termici,
compresi quelli per la climatizzazione estiva degli edifici,
devono essere conformi a
quanto stabilito dalle nuove
disposizioni della Regione Piemonte. A partire dal 15 novembre, dopo un mese di sperimentazione con un gruppo
di operatori del settore, il nuovo libretto di impianto dematerializzato andrà a sostituire il
vecchio modello di carta e sarà
la base per consentire una rapida e sicura trasmissione dei
dati degli impianti alla Regione e per dare vita a un vero e
proprio Catasto degli Impian-
ti Termici, il Cit. L’obiettivo è
quello di organizzare in un
unico sistema tutti i dati relativi agli impianti termici e di
favorire l’attività di ispezione
su tutto il territorio regionale.
Con una delibera dell’ottobre
2014, che rende la normativa
regionale coerente al Dpr 74
del 2013, la Giunta regionale
del Piemonte ha stabilito che
l’attuale Sistema Informativo
Gestione Impianti Termici, il
Sigit, venga sostituito dal Cit e
ha affidato al Csi Piemonte la
riprogettazione del sistema e
la gestione del passaggio. Quali sono le principali novità?
Prima di tutto il passaggio dal
vecchio sistema informativo al
Cit introduce alcune semplificazioni. Dal 15 ottobre, infatti, i manutentori abilitati non
devono più recarsi in Provin-
cia a ritirare i codici impianto
e i bollini verdi che certificano
che l’impianto è stato verificato, ma possono scaricarli on line dalla sezione Catasto Impianti Termici del portale «SistemaPiemonte» (www.sistemapiemonte.it). Dal 15 novembre, inoltre, gli operatori
del settore potranno autocertificare il possesso dei requisiti
per l’iscrizione all’albo dei manutentori abilitati e la partecipazione ai corsi di formazione
senza doversi recare in Camera di Commercio per firmare
il disciplinare. Insomma, un
bel risparmio di tempo per le
aziende, piccole o grandi, che
lavorano in questo settore. Ma
anche per i cittadini sono previste interessanti novità: sempre a partire dal 15 novembre
potranno verificare via web,
collegandosi al Catasto Impianti Termici su «SistemaPiemonte», la situazione del proprio impianto e ottenere tutte
le informazioni in materia di
impianti termici e efficienza
energetica. Il passaggio dal Sigit al Cit è stato avviato a inizio ottobre 2014 e avverrà gradualmente per concludersi il
31 gennaio 2015. Il Csi Piemonte, insieme alla riprogettazione del sistema informativo, dovrà garantire il trasferimento di tutti i dati sugli impianti registrati nel Sigit (circa
114 mila a fine ottobre) al
nuovo sistema. Inoltre, per
consentire alle aziende che
usano propri software gestionali di non dover inserire due
volte le informazioni sugli impianti, verrà realizzata a breve
una nuova funzionalità di invio massivo dei dati. Info:
www.csipiemonte.it - Sul nuovo libretto di impianto dematerializzato gli artigiani installatori possono contattare
[email protected]
Sicurezza
LA PROGETTI SRL DONA UN
DEFIBRILLATORE ALLA CNA
TORINO. Lo scorso 14 ottobre, l’azienda associata Progetti Srl ha donato alla CNA
Torino un defibrillatore del
tipo Rescue Sam che sarà
messo a disposizione della
sede provinciale di via Millio
26, a Torino. L’impresa, con
sede a Trofarello, è l’unico
produttore italiano di questo
genere di apparecchiature
salvavita e rappresenta un’a-
zienda di assoluta eccellenza
tra i Soci CNA. Il titolare
dell’impresa, Cesare Mangone, ha consegnato il defibrillatore al Segretario provinciale CNA Paolo Alberti, in
presenza del responsabile
provinciale di CNA Produzione Stefano Busi (foto).
Fondata a Torino nel 1991,
Progetti Srl è tra le sei principali aziende al mondo nel
campo della defibrillazione
cardiaca. «Con questo dono
- afferma Ivan Mangone,
Direttore generale di Progetti Srl - si è raggiunto un importante traguardo a tutela
della sicurezza di tutti quegli
artigiani, piccoli imprenditori e dipendenti che vivono
l’associazionismo e le tante
attività promosse dalla CNA
Torino».
n°8 - dicembre 2014
D
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22
Informazione
Occorre dotarsi degli strumenti giusti per gestire i contatti, preziosa fonte di guadagno
Qual è la vera ricchezza dell’impresa?
Il database è una risorsa fondamentale tanto quanto i dipendenti e la qualità dei prodotti
n°8 - dicembre 2014
U
n’impresa è fatta di tante
cose, anzitutto di persone,
poi di idee, prodotti e/o servizi,
strutture produttive e commerciali, locali, comunicazione ma
soprattutto un’impresa è fatta di
clienti. Troppe volte, in troppe
ditte non esiste nemmeno il database clienti, quell’insieme prezioso di dati per chiunque abbia
la partita Iva. Deve contenere gli
elenchi dei clienti acquisiti e di
quelli potenziali. Certo, una panetteria non avrà bisogno di uno
strumento sofisticato (ma se serve comunità, alberghi e ristoranti o ha clienti in altre città o nazioni, perché produce specialità
tipiche, farà bene a strutturarsi),
ma quando i clienti fanno acquisti per volumi e fatturati significativi (specie nel commercio fra
imprese), diventa importante dotarsi degli strumenti giusti. Un
buon database non si deve limitare alle semplici anagrafiche,
non può essere burocrazia, ma
deve contenere informazioni
commerciali necessarie: data ultimo ordine, chi è la persona di riferimento, storico degli acquisti e
caratteristiche delle trattative
condotte con eventuali richieste
formulate messe in evidenza per
essere soddisfatte appena se ne
presenta l’occasione. Questi dati
preziosi vanno custoditi con cura
e attenzione, vanno protetti da
possibili intrusioni o utilizzi non
consentiti o dannosi, sia per i
clienti che per l’impresa. La tutela del cliente passa anche dalle
misure non solo minime (quelle
previste per legge) ma anche idonee (che alle misure di legge aggiungono protezione e rendono
più alta l’asticella per chi fraudolentemente la vuole saltare). Non
parliamo solo di software di protezione come firewall o antivirus,
ma anche di strumenti di tutela
fisico-logici come impossibilità
di accesso alle macchine da parte
dei non incaricati, copie di sicu-
Un buon database non si deve limitare alle semplici anagrafiche, ma deve contenere tutte le informazioni commerciali necessarie a fare business
rezza regolari, modifiche periodiche delle credenziali di accesso
(username e password), aggiornamento continuo dei software.
Questo vale anche per i siti Internet aziendali, ovviamente.
Controllare e aggiornare periodicamente il proprio sito web
(quando non si è stipulato un
contratto di manutenzione con
chi lo ha fatto) è una regola che
non va mai trascurata. I danni
provocati dall’inosservanza di
queste regole (più di buon senso
che di normativa) possono essere
molti e avere anche dei risvolti
penali, e comunque si rischiano
sanzioni amministrative, risarci-
menti, costi di adeguamento immediati, ma soprattutto danno
d’immagine, perdita di clienti e
dispersione di risorse sia economiche che umane per problemi
che, se prevenuti, non avrebbero
messo in crisi l’attività imprenditoriale già minacciata dalla crisi. Bisogna essere in regola con le
licenze di utilizzo dei software,
averle sempre a portata di mano
e ben custodite: nelle imprese le
versioni dei programmi utilizzati
non possono essere le «Home
and student», ma le «professional», pena sanzioni. Infine mai
utilizzare software non originale,
non sapendo come è stato
«crackato» un programma, non
si sa neppure se nasconde diavolerie che mettono a rischio il sistema (si ringrazia per la collaborazione Giuseppe Izzinosa,
www.izzinosa.it).
Legno, in Italia arrivano le licenze Flegt
Parte il contrasto al taglio e all’importazione illegale da paesi terzi
I
l Consiglio dei ministri ha approvato il 19 settembre scorso
un decreto legislativo che dà concreta attuazione al regolamento
europeo n°2173/2005 relativo all’istituzione di un sistema di licenze Flegt per le importazioni di
legname nella Comunità europea
e al regolamento europeo
n°995/2010 che stabilisce gli obblighi per gli operatori che commercializzano legno e prodotti da
esso derivati al fine di contrastare
l’importazione illegale di legname
da determinati paesi terzi. Con
questo provvedimento, l’Italia si
appresta a far rispettare le norme
europee in materia di contrasto al
taglio e importazione illegale di
legname. Sotto questo aspetto il
nostro paese si trovava in ritardo
per quanto concerne l’attività di
controllo, a cui va aggiunto un
adeguato sistema sanzionatorio.
Il ministero per le Politiche agricole, in qualità di autorità nazionale competente, si avvarrà per i
controlli del Corpo forestale dello Stato. Verrà poi realizzato un
Registro degli operatori e presso il
ministero dell’Ambiente verrà costituito un organismo consultivo
permanente, con lo scopo di attuare i regolamenti europei e verificare periodicamente i risultati
raggiunti. Per quanto riguarda la
natura degli obblighi nulla cambia rispetto alle indicazioni fornite al momento dell’entrata in vigore in Italia del regolamento Ue
(3 marzo 2013); l’impatto delle
disposizioni è molto limitato per
la grande maggioranza delle imprese associate, in quanto l’obbli-
go di adottare misure per ridurre
il rischio di immissione sul mercato europeo di legno e derivati
di provenienza illegale è in capo
agli operatori che immettono per
la prima volta il materiale sul
mercato comunitario, mentre il
commercio all’interno della Comunità deve essere soltanto reso
«tracciabile». Si ricorda, comunque, che il consorzio ConLegno
con sede a Milano ha già ottenuto da oltre un anno dalla Commissione europea il riconoscimento di Organismo di controllo, attualmente l’unico con sede
in Italia, per poter gestire un proprio sistema di «due diligence»
collegato al marchio volontario
LegnoK. Per informazioni: Stefano Busi, CNA Produzione, tel.
011.1967.2103, [email protected]
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Informazione
23
Regole per una buona informazione on-line
Dal diritto di stampa ai nuovi media sul web
C
on riferimento alla produzione di contenuti giornalistici, «il problema della deontologia è innanzitutto legato al
problema della verità». Così Michele Partipilo, autore di saggi e
dispense riguardanti il diritto
d’informazione e la deontologia
ha esordito durante il suo intervento al corso di formazione per
i giornalisti piemontesi dal titolo
«Regole dell’informazione on-line» che si è svolto lo scorso 7 ottobre e che per alcuni suoi contenuti è particolarmente interessante per tutti gli imprenditori
che si occupano a vario titolo di
Internet, dalla creazione di contenuti alla gestione di siti. «In Internet - tuttavia, precisa Partipilo
- non c’è niente di più difficile
da individuare della verità. Attraverso un semplice comando di
copia-incolla, un messaggio o
un’immagine si diffonde alla velocità della luce con il rischio che
un messaggio non vero o inesatto si moltiplichi all’infinito». Per
chi si occupa di comunicazione
occorre allora tenere ben saldi i
quattro principi cardine della
deontologia: rispetto delle persone, rispetto delle fonti, rispetto
del pubblico e rispetto della ve-
rità dei fatti. A regolare in Italia
il settore della carta stampata è la
legge n°47/1948, scritta direttamente dai Padri Costituenti
avendo a riferimento l’articolo
21 della Costituzione italiana. A
quel tempo, tuttavia, gli strumenti di comunicazione a disposizione erano solo i giornali e la
radio. Ad ogni modo, la legge
prevede per tutti gli stampati periodici destinati alla pubblicazione l’obbligo di registrazione della testata al tribunale competente per territorio con la comunicazione dell’editore e di un direttore responsabile iscritto all’Ordine dei giornalisti (pubblicista o
professionista). La registrazione
non può essere negata dal tribunale, non è oggetto di autorizzazione da parte di alcun ente, ma
è un atto dovuto per legge a garanzia della libertà di informazione. In capo alla testata giornalistica e al suo direttore viene poi
posto l’obbligo di rettifica (se richiesta da un interessato a seguito della pubblicazione di un articolo, non può essere negata). La
stessa legge 47/1948 ha introdotto il reato di diffamazione a
mezzo stampa come una aggravante del reato di diffamazione
% &" !"&&" '!-+,*%"
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previsto dal Codice penale: la pena è da 1 a 6 anni nel primo caso e da 1 a 3 anni nel secondo.
Alle televisioni, invece, non si
applica la legge sulla stampa,
bensì la legge Mammì, la
n°223/1990, in quanto le peculiarità tecnologiche dello strumento furono considerate troppo specifiche per poter estendere
in toto le prescrizioni della
47/1948. Di fatto, le principali
regole della legge sulla stampa
sono state recepite anche dalla
legge Mammì, come per esempio l’obbligo di registrazione della testata giornalistica al tribunale, ma un reato come la diffamazione a mezzo stampa non è stato previsto pur rimanendo valido
il Codice penale. E su Internet?
Quali regole valgono? Sulla possibilità di applicare la legge sulla
stampa per i siti web la dottrina
si è divisa da subito e ancora oggi non vi è una posizione chiara.
Alcuni tribunali registrano abitualmente testate giornalistiche
che operano solo sul web e che
hanno un direttore responsabile
e un editore. Per scongiurare il
caos è stata approvata la legge
62/2001 che ha definito il concetto di prodotto editoriale con
riferimento a qualsiasi supporto
esistente o futuribile. Il problema, spiega Michele Partipilo «è
che questa legge si applica unicamente ai prodotti editoriali che
si avvalgono di contributi pubblici». Per questi prodotti, anche
se editati sul web, corre l’obbligo
di registrare la testata al tribunale, avere un direttore responsabile iscritto all’Ordine dei giornalisti e rettificare le notizie inesatte.
Se il sito web informativo-divulgativo viene invece aperto senza
chiedere contributi pubblici,
vengono meno tutti questi obblighi, salvo ricadere nel Codice
penale per i principali reati che
possono essere commessi nella
divulgazione di notizie false e
tendenziose, nella calunnia e nella diffamazione. Se così un utente si ritiene diffamato da un sito
web che riceve contributi pubblici, la responsabilità ricade sul
giornalista che ha scritto l’articolo, se firmato, oppure sul direttore responsabile, con l’immediato
intervento disciplinare dell’Ordine dei giornalisti, ma se il fatto
avviene a mezzo di un sito web
non registrato al tribunale è possibile solo un intervento della
magistratura per oscurare il sito
o le sue parti incriminate. Su
questa seconda tipologia di siti
web vengono però anche meno
tutte le tutele a favore della libertà di informazione previste
dalla Costituzione e dalla legge
sulla stampa. Alcune sentenze
della Cassazione hanno poi integrato le leggi vigenti. In particolare, Michele Partipilo ne ha indicate due. Nella sentenza
n°10535 del 10 marzo 2009 è
stato chiarito che i nuovi mezzi
di comunicazione elettronica
(mailing list, form, chat, blog,
etc.) non possono essere inclusi
nel concetto di stampa ai sensi
dell’articolo 21 della Costituzione. E se attraverso un blog vengono diffamate delle persone, dei
prodotti, delle aziende? Resta la
possibilità di un intervento della
magistratura con la messa sotto
sequestro del blog e l’oscuramento dello stesso o di alcune sue
parti. Ovviamente, questo avviene con tempi diversi e con spese
legali a carico della parte lesa per
far valere i propri diritti. Con la
sentenza n°23230 del 13 giugno
2012, la Cassazione ha anche
precisato che tutte queste nuove
forme di manifestazione del pensiero poiché non hanno l’obbligo
di registrazione al tribunale non
incorrono nemmeno nel reato di
stampa clandestina (al.st). La seconda parte verrà pubblicata sul
numero di gennaio-febbraio
2015 del Corriere Artigiano.
n°8 - dicembre 2014
Come garantire la veridicità delle notizie pubblicate e come gestire una testata Internet
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Intervista
È titolare di un’impresa di installazione canavesana leader negli impianti antifurto
Franco Ramella, 45 anni per la sicurezza
In attività dal 1969, nei settori civile e industriale, è affiancato dalla figlia Cristina
F
n°8 - dicembre 2014
ranco Ramella, Socio
CNA, costituisce ad Ivrea
il 17 febbraio del 1969 l’omonima ditta individuale - un’impresa artigiana che si occupa di
impianti elettrici civili e industriali - che oggi dopo 45 anni
di attività continua ad essere
leader sul mercato locale. La figlia, Cristina, racconta che suo
papà, «classe 1947», ha iniziato
a lavorare giovanissimo come
manutentore elettricista alla
Montefibre di Ivrea prima di
decidere di mettersi in proprio
con l’aiuto dei suoi genitori.
«All’epoca le possibilità erano
limitate; il primo investimento
fu una bianchina giardinetta».
La sede dell’azienda coincideva
con la casa dei genitori che erano a loro volta dei commercianti. Franco Ramella, quindi,
conosceva molto bene il mondo del lavoro autonomo: «Papà
è praticamente cresciuto in negozio ed ha imparato a vendere sin da bambino», precisa
Cristina. Nel 1975, Ramella si
sposa e successivamente trasferisce la sede dell’azienda nella
nuova casa a Pavone, vicino a
Ivrea: «Mamma collaborava
con papà e io sono cresciuta in
Franco Ramella premiato a Ivrea lo
scorso 23 novembre 2011 dal sindaco
Carlo Della Pepa e dall’assessore al
Commercio e Artigianato Elisabetta
Ballurio Teit con il riconoscimento al
merito professionale per la sua presenza da più di 40 anni sul territorio
una casa-ufficio dove si lavorava sempre. Questa è stata la
mia formazione». Oggi l’azienda ha sei addetti, ma dal 1970
al 2012 ha assunto complessivamente 62 elettricisti, senza
contare le collaborazioni con
aziende esterne. Negli anni
d’oro dell’Olivetti di lavoro ce
n’era. «Il mio primo incarico
nell’azienda di papà - spiega
Cristina - è stato quello di occuparmi del magazzino. Allora
si lavorava ancora con le schede cartacee. Mi sono inventata
la gestione informatica del magazzino e poi quella della contabilità. Oggi mi occupo anche
degli acquisti. In un’azienda famigliare non c’è limite alle
mansioni che si possono ricoprire ed al tempo che vi si dedica». Da Pavone, nel 1997,
l’azienda si è nuovamente trasferita a Ivrea: «Oggi siamo all’interno di un ex capannone
della Olivetti che originariamente ospitava la Stac, il Servizio Tecnico Assistenza Clienti
della Olivetti, vicino al Palazzo
Uffici che fu la sede storica della Olivetti. Di fatto, nella storia di mio papà e della nostra
azienda il nome Olivetti è stato più volte ricorrente, dalle
prime manutenzioni negli stabili della società agli inizi dell’attività per arrivare all’ultimogenita di Adriano Olivetti,
Laura, attuale Presidente della
Fondazione a lui dedicata che è
da tanti anni nostra cliente».
Quasi dall’inizio, Franco Ramella si specializza nell’installazione di impianti di sicurezza
che oggi rappresentano all’incirca il 50% del fatturato. Per il
resto, l’azienda lavora molto
per la messa a norma e la posa
degli impianti elettrici sia per
le imprese che per i privati, realizza impianti di illuminazione
per uffici e negozi ed altresì per
abitazioni di lusso ed edifici
storici. La crisi economica,
spiega Cristina, «ha portato ad
un significativo incremento
delle richieste d’installazione di
sistemi di sicurezza poiché le
persone temono di più i furti e
vogliono proteggere famiglia
ed averi». Del resto, i furti sono effettivamente in aumento
e la sensazione di insicurezza è
palpabile tra la gente, non solo
nelle grandi città. «Spesso le
persone arrivano da noi dopo
aver subito un furto perché
non avevano un impianto di
sicurezza oppure perché ne
avevano uno obsoleto o mal
funzionante». Oggi gli impianti antintrusione sono tecnologicamente avanzati, strettamente legati all’utilizzo di
smartphone, tablet e computer
e consentono al cliente di monitorare l’azienda o l’abitazione
a distanza e in ogni momento:
«E’ addirittura possibile sfruttare i sistemi di videosorveglianza per il riconoscimento
facciale delle persone: l’immagine del volto di una persona
viene memorizzato dal sistema
e ogni volta che quella persona
passa all’interno dei locali monitorati viene verificato e registrato». Non di meno, il settore dell’illuminazione è condizionato dall’evoluzione tecnologica che, negli ultimi anni,
ha toccato le sorgenti luminose
introducendo i led, nuova
frontiera di questo comparto.
«Nel 2011 abbiamo totalmente rinnovato l’impianto d’illuminazione di una gioielleria
utilizzando corpi illuminanti a
led che hanno permesso a quest’esercizio di risparmiare oltre
la metà dei costi di energia, migliorando allo stesso tempo la
resa luminosa di vetrine e locali. Occorre però fare un salto
culturale. Il costo iniziale per
8
IMP_Corriere_dicembre_2014_imp.CORRIERE marzo 05 01/12/14 12.20 Pagina 25
Intervista
«Anche per questo, abbiamo
una clientela fidelizzata che ci
vede come un loro punto di riferimento, ancora dopo
trent’anni. E poi siamo sempre
reperibili. Papà dice che il suo
cellulare è acceso h24». Del resto, quando c’è un guasto o un
problema di manutenzione
elettrica non c’è orario che tenga perché è una questione di sicurezza e di fruibilità dei locali
o di apparecchiature indispensabili per la vita delle persone e
per l’attività delle imprese.
Un’ultima nota Cristina la riserva al sito Internet aziendale,
www.ramellafranco.it: «Abbiamo un sito web dal 2010. Ci
rende più visibili sul mercato,
ma funziona ancora molto il
passaparola tra i clienti. Il nostro sito web è una vetrina, un
biglietto da visita di nuova generazione che consente a chi ci
ha conosciuti di capire meglio
cosa facciamo, chi siamo, come
lavoriamo» (al.st). Si invitano i
Soci della CNA a raccontare la
propria esperienza imprenditoriale a Corriere Artigiano: tel.
011.1967.2152-2121, [email protected]
CNA ad Euromineralexpo
BIJOU E GIOIELLI
100% MADE IN PIEMONT. CNA Federmoda è stata presente per il quinto
anno consecutivo ad
EuroMineral Expo,
la mostra mercato
internazionale dei
minerali e delle
gemme (43esima
edizione) di Torino,
con un’esposizione Il patron di Euromineral Expo Maurizio Varoli con
collettiva di quat- il Presidente di CNA Torino Nicola Scarlatelli e i Sotro imprenditori ci CNA Maria Cillis, Diego Nuovo ed Elena Imberti
piemontesi del settore moda e accessori. Un’esposizione che quest’anno è stata anche l’anteprima di I Love IT, la mostra-mercato dedicata all’eccellenza della manifattura italiana che si svolgerà dal 4 dicembre al 6 gennaio prossimi nell’Area mostre della Regione Piemonte,
organizzata unitariamente da CNA, Casartigiani e Confartigianato. EuroMineral Expo si è svolta dal 3 al 5 ottobre, al Padiglione 1 del Lingotto Fiere, via Nizza 294. Gli imprenditori associati CNA - Elena Imberti per Manifactura Snc, Ell Gioielli
di Ceramiche Castellamonte, Giverso Gioielli Snc, L’Arte nell’Oro Snc di Vincenzo Nuovo - hanno esposto i loro prodotti di
eccellenza sotto l’insegna «I Love IT», proponendo in vendita al
pubblico gioielli e bijou in argento e pietre dure: prodotti made
in Italy al 100% per un nuovo concetto di indossare.
La Città
ha un altro fascino, scoprilo con
n°8 - dicembre 2014
8
passare all’illuminazione a led è
ancora piuttosto elevato, ma
nell’arco di 4-5 anni l’investimento si ripaga interamente
con il risparmio energetico e la
durata dei led arriva tranquillamente a superare i dieci anni».
La progettazione degli impianti di illuminazione viene effettuata in collaborazione con
qualificati studi illuminotecnici che consentono di arrivare a
soluzioni esclusive che valorizzano l’interior design ed il patrimonio storico degli edifici
aulici. «Abbiamo curato l’illuminazione interna di alcune
chiese nel Canavese, per esempio a Ivrea, Pavone e Mercenasco». Ai clienti, spiega Cristina,
«diamo sempre i consigli giusti
e proponiamo le soluzioni tecnologiche più all’avanguardia
disponibili sul mercato». Per
esempio, per difendere la casa e
l’azienda dagli agenti atmosferici, sempre più aggressivi, è
possibile dotarsi di scaricatori
di sovratensione che limitano
notevolmente i danni alle apparecchiature elettriche, compreso l’impianto di sicurezza.
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Cultura e arte
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Visite su appuntamento fino a gennaio per scoprire i capolavori della Biblioteca Reale
A Torino, Leonardo e i tesori del Re
Oltre ottanta opere in esposizione, dal noto Autoritratto al Codice sul volo degli uccelli
a mostra «Leonardo e i Tesori
del Re», allestita alla Biblioteca reale di Torino, offre fino al 15
gennaio 2015 ai torinesi e ai turisti che visitano la città una selezione di oltre ottanta capolavori
assoluti. Le opere - il celeberrimo
Autoritratto, il Ritratto di fanciulla, il Codice sul volo degli uccelli
e altri dieci fogli di Leonardo da
Vinci, disegni di Raffaello, Carracci, Perugino, Van Dyck, Rembrandt, Tiepolo, il Theatrum Sabaudiae, codici miniati, carte
nautiche ed altre opere grafiche
ed oggetti dalle preziose collezioni della Biblioteca - sono allestite sia nello straordinario Salone realizzato nel 1837 dall’architetto di corte Pelagio Palagi, sia
nei due spazi espositivi del piano interrato. Si tratta della Sala
Leonardo - realizzata nel 1998
dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino - e del nuovo spazio
espositivo che oggi si inaugura e
che la mostra intende valorizzare. La realizzazione del nuovo
spazio è stata finanziata in maniera paritetica da Compagnia di
San Paolo, Fondazione Crt e dalla Consulta. Si inquadra nel più
vasto progetto del Polo Reale di
Torino, promosso dalla Direzione regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici del Piemonte che
fa capo al ministero dei Beni e
delle Attività Culturali e del Turismo, che riunisce in un unico
complesso architettonico cinque musei precedentemente divisi (Palazzo Reale, Armeria Reale, Galleria Sabauda, Museo Archeologico, Biblioteca Reale),
per consentire di ripercorrere
l’intera storia della città e dell’Italia, dagli insediamenti romani all’Unità d’Italia. La Biblioteca Reale di Torino è il luogo della memoria del Polo Reale e della storia d’Europa; conserva 200 mila
volumi, 4500 manoscritti, 5 mila
cinquecentine, 1500 pergame-
n°8 - dicembre 2014
L
L’Autoritratto di Leonardo da Vinci
ne, 1112 periodici, oltre 3 mila
disegni, 187 incunaboli (testi del
XVI secolo), 400 album fotografici e carte geografiche, incisioni e
stampe. Per migliorare la conservazione delle collezioni e per
rendere fruibile il patrimonio
storico-artistico della Biblioteca
sono stati integralmente ristrutturati i depositi interrati per consentire il raddoppio degli spazi
espositivi, rispondendo alla vocazione museale della Biblioteca, vera Wunderkammer, voluta
da Carlo Alberto, instancabile
collezionista, artefice di acquisizioni importantissime. I due spazi espositivi sono stati allestiti e
attrezzati secondo le più moderne tecnologie di conservazione
e di esposizione. La mostra, gestita dalla Città di Torino e Turismo Torino e Provincia, è aperta
dal lunedì alla domenica dalle 9
alle 18; il costo del biglietto è di
12 euro, ridotto a 8 euro per i
possessori della Torino+Piemonte Card, Abbonamento Musei,
ragazzi dai 6 ai 12 anni. Gratuità
per i disabili, gli accompagnatori, i bambini sino ai 5 anni, guide
turistiche patentate (non sono
previste tariffe nette per operatori, tariffe speciali per gruppi e
famiglie). L’ingresso alla mostra è
possibile solo su prenotazione
(25 persone al massimo ogni 30
minuti) con carta di credito su
www.turismotorino.org o presso
la biglietteria della mostra alla
Biblioteca Reale, con pagamento in contanti, Pos e carte di credito, secondo disponibilità.
Informazioni: tel. 011.535181 o
mandare una mail a [email protected]
Savino Moscia, così gemma il silenzio
È in libreria il nuovo saggio dell’autore di «Spettinando Dante»
ella società in
cui viviamo,
dove attraverso la
parola conquistiamo
il diritto di essere
ascoltati, l’uso del silenzio è qualcosa di
speciale al punto di
venire considerato
una qualità intellettiva degna di essere esaltata. Al
punto da diventare un elemento identificativo delle qualità
dell’individuo che sa ascoltare».
Eppure, coloro che ascoltano o
meglio che sanno ascoltare davvero sono sempre più soli, al
contrario di quelli che parlano e
che non di rado per farsi ascoltare arrivano ad imporre agli altri la loro voce, gridando. A tre
anni dall’uscita in libreria del
saggio «Spettinando Dante»,
Savino Moscia si confronta con
un nuovo e avvincente itinerario filosofico nella virtù dal titolo
«N
emblematico, «Così
gemma il silenzio»
(foto, 133 pagine, 15
euro, ndd), apparso a
marzo 2014 per i tipi
del Gruppo Editoriale Bonanno Srl. Un
itinerario che, in fondo, riprende il cammino dantesco della
Divina Commedia mosso da un
desiderio di crescita e miglioramento per sé e guida nei confronti degli altri. Partendo dall’esperienza del lavoro, Moscia invita a riflettere noi tutti sui percorsi che possono condurci ad
esplorare la nostra interiorità.
L’obiettivo a cui tendere è l’armonia, ovvero rendere coerenti
le azioni di tutti i giorni con le
esperienze che ci vengono donate nell’incontro quotidiano
con gli altri e nel percorso, a volte solitario, di confronto con il
lavoro e la fatica che esso com-
porta. Perché, in fondo, il lavoro
è una delle forme di espressione
dell’ambizione umana e quando viene coltivato come un orto
consente di raccogliere frutti
generosi che portano pace alla
nostra anima. Quello indicato
da Moscia, in buona sostanza, è
un percorso di elevazione spirituale che può essere sostenuto
da precetti sia laici che religiosi,
ma che sempre alla sua base ha
la ricerca di un confronto e di
una possibile convivenza con la
voce del silenzio intesa come
voce vera della nostra interiorità. Socio CNA, titolare di un salone di acconciatura a Buttigliera Alta in provincia di Torino, Savino Moscia collabora con le
maggiori riviste di settore di
estetica e acconciatura, è stato
Presidente nazionale di CNA Benessere e Sanità ed è un formatore di settore di provata esperienza (al.st).
Copertina_dicembre_2014_Copertina marzo 05 01/12/14 12.16 Pagina 3
Copertina_dicembre_2014_Copertina marzo 05 01/12/14 12.16 Pagina 4
CON 1 EURO AVRAI
IL PIANALE IN LEGNO
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Corso Moncenisio, 79 • Tel. 011 9942860
Via Pier Lombardo, 228 • Tel. 0321499733