Presentazione Progetto “TUTTI A CASA” 4. ESPERIENZA

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Presentazione Progetto “TUTTI A CASA” 4. ESPERIENZA
4. ESPERIENZA INTERATTIVA:
LA TENDA
Il progetto prevede l’installazione, presso la scuola, di una mostra
interattiva ospitata sotto una grande tenda (che chiameremo,
appunto, La Tenda) dove i visitatori vengono coinvolti in un percorso
a tappe, che è anche un’esperienza concreta di conoscenza di storie
di vita reali.
Ogni partecipante riceve un braccialetto colorato e un foglio per
segnare i propri commenti: ad ogni braccialetto corrisponde un
storia. E’ una storia di immigrazione in cui sono omessi i riferimenti
geo-politici.
Ogni partecipante è chiamato a ricostruire una storia plausibile
e a dare un nome ai personaggi che incontrerà durante il percorso.
Solo al termine si potrà scoprire la storia completa e incontrare
“virtualmente” il protagonista che racconterà la propria storia.
I pannelli vengono introdotti dall’animatore, ma sarà compito di ogni
visitatore interagire liberamente con i contenuti multimediali.
Tutti i partecipanti verranno chiamati a lasciare un breve messaggio
al termine del percorso. I messaggi raccolti verranno esposti e
pubblicati per dar visibilità alle opinioni dei partecipanti e creare
un confronto continuo sul tema.
Per informazioni:
Caritas Diocesana Bergamasca
035/4598406
Per prenotazioni:
[email protected]
Presentazione Progetto
“TUTTI A CASA”
—
Percorso sulla migrazione promosso
da Caritas Diocesana Bergamo
INTRODUZIONE
3. ATTIVITÀ DEL GRUPPO
Accogliere è un verbo che descrive un’azione e si può comprendere
solo nell’esperienza. Da questa premessa nasce l’intenzione del
progetto di attivare una riflessione che coinvolga gli studenti
delle scuole superiori in un percorso esperienziale sul tema.
Desideriamo offrire l’opportunità per rileggere il modo in cui ognuno
di noi si pone di fronte alla domanda: accogliere o non accogliere?
L’ACCOGLIENZA È FATICOSA PERCHÉ GLI ALTRI SONO MISTERO:
A MAGGIOR RAGIONE COLORO CHE VENGONO DA LONTANO!
ECCO PERCHÉ È UN’ILLUSIONE PENSARE CHE L’ARRIVO
DELL’ALTRO NON RECHI NESSUN DISTURBO.
I partecipanti, divisi in gruppo e con la conduzione dell’animatore,
dovranno compiere un percorso tirando i dadi come nel più classico
dei giochi in scatola. Ogni gruppo costituisce una popolazione con
caratteristiche diverse.
Non si parla solo di stranieri, ma di un atteggiamento propositivo
e positivo verso il futuro e verso le esperienze e le persone che
incontreremo nella vita.
La strategia di gruppo si scontrerà con la strategia individuale.
Non mancheranno imprevisti e decisioni difficili da prendere.
Ripercorrendo l’arco di una vita ogni partecipante riceverà un
obiettivo da raggiungere, ma non dovrà dimenticarsi che in gioco
non c’è solo la possibilità di vincere qualche casella, ma la nostra
capacità di accogliere l’altro.
La capacità di accogliere va coltivata: è necessario educarci
all’accoglienza. Per questo motivo il percorso non si esaurisce
in un semplice colloquio unidirezionale, ma intende creare diverse
occasioni di protagonismo dei ragazzi in cui la riflessione e
l’approfondimento sul tema sia continuamente accompagnato dalla
possibilità di verificarsi nell’esperienza concreta.
Il gruppo classe diventa luogo privilegiato di interazione e confronto,
cercando di evidenziare i meccanismi di inclusione, esclusione,
accettazione reciproca che molto indicano del nostro modo
di accogliere l’altro.
Il progetto si sviluppa in quattro fasi successive.
2. SEMINARIO TEMATICO
Il fenomeno delle migrazioni va compreso nella sua complessità
utilizzando un approccio globale che non permette semplificazioni.
Il fenomeno deve essere necessariamente inquadrato in un
orizzonte ampio che superi la dimensione locale e osservi la storia,
l’ampiezza, e il significato dei flussi migratori.
Per far questo è necessario informarsi, sfatare alcuni luoghi comuni
e nello stesso tempo approfondire l’informazione corretta sul
fenomeno. Giovani volontari della Caritas inquadrano il fenomeno
delle migrazioni con una presentazione interattiva che permettedi
visionare brevi filmati e partecipare ad attività per testare il livello
personale di percezione del fenomeno.
1. CORTOMETRAGGIO
La prima tappa è rappresentata dalla visione di un cortometraggio
in tre puntate, che affronta il tema delle migrazioni.
Ogni puntata sottolinea una situazione di vita reale o paradossale
in cui il protagonista viene “scosso” nella gestione della propria
esperienza di vita personale.
1. L’attesa
2. L’ospite
3. Al supermercato
Al termine della visione gli spettatori riceveranno un breve
questionario con spunti per interrogarsi su quanto visto
e sviluppare la riflessione.
La dinamica del gioco dà la possibilità di sperimentare in prima
persona la difficoltà di rapportarsi con una logica di accoglienza.
Educarsi all’accoglienza significa, infatti, saper leggere le dinamiche
di relazioni, ma ancor prima conoscere se stessi. Attraverso il gioco
sarà possibile riflettere non solo sul proprio progetto di vita, su
quello che desideriamo, ma anche sul nostro stile di vita.