Emergenza Migranti: il progetto “Bambini in alto mare”

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Emergenza Migranti: il progetto “Bambini in alto mare”
Emergenza Migranti: il progetto “Bambini in alto mare” di Ai.Bi. è operativo: una
rete di accoglienza dalla Sicilia a tutte le regioni d’Italia
Le prime cinquanta famiglie si candidano ad accogliere i piccoli sopravvissuti di
Lampedusa
L’accoglienza in famiglia dei bambini non è solo questione di generosità.
L’inserimento dei minori da zero a sei anni in famiglia, o almeno in una casafamiglia, è un obbligo di legge, previsto dalla legge 149 del 2001.
Sono già cinquanta, le famiglie pronte ad accogliere i minori sopravvissuti ai naufragi
di Lampedusa. Tanti i moduli inviati in una sola settimana ad Ai.Bi., dopo il lancio della
campagna “Bambini in alto mare”, dedicata ai minori stranieri non accompagnati e alle
mamme sole.
Le famiglie non arretrano nell’impegno. In queste ore i nostri operatori le stanno
censendo e stanno verificando tutte le candidature. Viene data priorità a coloro che
hanno già alle spalle esperienze di accoglienza, siano esse adozioni o affidi.
Creare e coordinare la rete di famiglie resta la peculiarità della risposta di Ai.Bi. all’emergenza.
Perché è il calore di una famiglia che può permettere a un bambino di lenire le ferite e i traumi
e tornare di nuovo alla vita.
Contemporaneamente in Sicilia i nostri delegati stanno ultimando tutti gli adempimenti
necessari per allestire strutture idonee ad accogliere bambini e mamme sole. Anche il
governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, sostiene l’iniziativa di aprire le proprie case
all’accoglienza e ha invitato i suoi concittadini ad ospitare i piccoli sopravvissuti ai naufragi
degli ultimi giorni. «Siciliani - ha esortato Crocetta- chiedete in affidamento i bambini sbarcati
a Lampedusa. Mi rivolgo alle famiglie e ai single, è un atto di grande civiltà».
Tra coloro che si sono fatti avanti in queste ore, anche i soccorritori della Marina Militare.
Sono loro che hanno dato il primo soccorso e portato in salvo tanti bambini piccoli e
piccolissimi. Di qui la disponibilità, nata spontaneamente, di prendere in affido quei bambini
salvati.
Ma l’accoglienza in famiglia dei bambini non è e non dev’essere solo questione di generosità.
L’inserimento dei minori da zero a sei anni in famiglia, o almeno in una casa-famiglia, è
un obbligo di legge, previsto dalla legge 149 del 2001.
La situazione a Lampedusa è al collasso, ed è chiaro che in una simile situazione, il primo
obiettivo è trasferire i piccoli in ambienti più idonei. Nelle ultime ore, le autorità competenti
hanno inserito sei minori sotto i tre anni in comunità educative, anziché in famiglie, che pure
si erano rese disponibili subito. L’auspicio è che il soggiorno in tali strutture sia una soluzione
tampone di brevissima durata, per non aggiungere trauma a trauma nella vita di questi
bambini, e che possano presto essere accolti in una vera casa e in una vera famiglia.
Per intervistare le famiglie che hanno dato la disponibilità ad accogliere un minore,
sopravvissuto al naufragio, in affido:
Per informazioni sul progetto BAMBINI IN ALTO MARE:
Ufficio Stampa Ai.Bi.
Alessia De Rubeis
[email protected]
Cell: 335/1846197
Sito: http://www.aibi.it/ita/sostieni-aibi/bambini-in-alto-mare/